Giro Inverno 2018-2019

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Anno XIV - Numero 4 - edizione inverno 2018 - free press

[ITA] [ENG]

Eventi & Turismo in Friuli Venezia Giulia e dintorni Tourism & Things to Do in Friuli Venezia Giulia and surrounding areas

Speciale / Special

Colori dal medioevo Colours of the Middle Ages Presepi Nativities




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First Words INVERNO - WINTER 2018-19


Prima [ITA] Siamo reduci da estenuanti giornate di fine novembre in cui Black Friday, lunedì cibernetici e settimane di sconti apparentemente mozzafiato ci hanno spinti alla ricerca del miglior affare. Una gragnola insistente volta a convincerci che se non avessimo comprato il tal o talaltro prodotto non avremmo potuto più guardarci allo specchio con la fierezza dell’acquirente scaltro. Finita questa ubriacatura ci stiamo avvicinando a grandi falcate alla corsa spasmodica dei regali di Natale. E poi ecco che ci aspetteranno i saldi invernali... lo shopping rischia di diventare un affanno! Eppure quelle che una volta si chiamavano “compere” possono essere un piacere. Soprattutto se acquistiamo un regalo, che sia per noi stessi o per una persona cara. E lo possiamo fare tutto l’anno, non per forza in occasioni delle grandi vendite o delle feste. Se inaspettato il dono sarà ancora più gradito! Ecco allora qualche suggerimento per un regalo utile e pratico dedicato a chi ama viaggiare. I giramando apprezzeranno le classiche e utili custodie per i documenti e le borse da toeletta, così come i cuscini gonfiabili e le maschere per gli occhi. Ma se puntiamo a qualcosa di più originale, per i nostri acquisti ci sono i bracciali personalizzati con le esatte coordinate di un posto speciale in cui è rimasto il nostro cuore. Oppure possiamo scegliere le carte. Non le tradizionali carte da gioco, ma particolari mazzi che si trovano nei negozi specializzati, con tantissimi colorati cartoncini che invitano a uscire di casa, a partire, a esplorare; propongono attività divertenti per scoprire la città in cui ci si trova e il mondo che ci circonda. Ha invece un sapore quasi retrò un altro particolare oggetto, il mappamondo di sughero sul quale tenere traccia di dove siamo stati e attraverso il quale decidere la destinazione del futuro viaggio - coscientemente analizzando il globo, oppure affidandosi al caso, come quando si era bambini: basta chiudere gli occhi, girare il mappamondo, puntare il dito e iniziare a pianificare! E se vogliamo fare un bel regalo possiamo anche donare il nostro personale contributo alla pianificazione di un viaggio partecipando con una quota del biglietto o dell’alloggio, dell’escursione, dell’ingresso a un museo o di una visita guidata. E - perché no? – un bel regalo può essere anche l’abbonamento a Giro, la rivista che state sfogliando ora (a pagina 49 troverete maggiori informazioni). I nostri amici e familiari saranno per sempre grati per un viaggio che li aiuteremo a pianificare.

[ENG] We have survived the exhausting shopping days of November trying to grab the apparently unmissable bargains of Black Friday, Cyber Monday, and Season Sale Weekend. The insistent buzz convinces us that if we don’t buy this or that other product, we won’t be able to look at ourselves in the mirror and feel proud bargain hunters. Once the bargain frenzy comes to an end, we are ready for our Christmas shopping. And then come the end-of-season sales...at this rate, shopping is bound to become a truly trying experience! And yet “shopping” should be pleasant, especially when we are buying something nice, for ourselves and for the ones we love. We can buy a gift for our loved ones all year round, and not only when the holiday season and sales encourage us to do so. And more the gift is unexpected, greater is the surprise! So here are some suggestions for a practical gift for those who love travelling. Globetrotters will appreciate document pouches, toiletry bags, inflatable pillows, and sleep masks. If you are looking for something more original, you can choose customized bracelets with the coordinates of a very special place dear to your heart. And why not buy maps and guidebooks? You can find loads of them in travel bookshops. They encourage you to leave the comfort of your home and go out and explore the wonderful world outside. You can find suggestions for many fun things to do and discover in the cities and in the surroundings. Globes too, always have a vintage appeal. If you choose one made of cork you can keep track of all your travels, or pinpoint your next destinations – whether carefully thought out or chosen on a whim, or by chance, like when as children we dreamed of worldwide travels by pointing our finger on the globe. Another great idea for a gift is to contribute to organising a nice holiday by participating in the cost of the travel, of the accommodation, of the trip, or a guided tour. And why not, a great idea is to buy a yearly subscription to Giro, for a small fee for this magazine. (On page 49 you can find further information). Our friends and family will always be grateful for a travel experience we have helped to plan.

Buon Giro! Giusy Mancini

Have a nice Giro! Giusy Mancini

INVERNO - WINTER 2018-19

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winter Wint

inverno

Inverno 2018-19

Sommario

Contents

02 Prima 09 Panzano, dal mare alle navi alle case 15 Monfalcone, città della cantieristica navale e di cultura 16 La Romea Strata 20 Piancavallo, dalla piana deserta alla realizzazione di un sogno 26 Italo Svevo a Trieste 31 Dolina dei Bersaglieri: un museo a cielo aperto

02 02 First Words 09 Panzano, from the Sea, to Shipbuilding and Urban Planning 15 Monfalcone, Major Shipbuilding City and City of Culture 16 The Romea Strata 20 Piancavallo: from Barren Terrain to a Dream Come True 26 Italo Svevo in Trieste 31 Dolina dei Bersaglieri: an Open Air Museum

33 Speciale Colori dal Medioevo Nojaris di Sutrio, Tolmezzo, Illegio, Udine, Pordenone, Sesto al Reghena, Magredis di Povoletto, Grado, Trieste, Gorizia

33 Special: Colours of the Middle Ages Nojaris - Sutrio, Tolmezzo, Illegio, Udine, Pordenone, Sesto al Reghena, Magredis - Povoletto, Grado, Trieste, Gorizia

50 Grado, Isola del Natale

50 Grado, Isola del Natale

52 Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia 53 Villa Manin di Passariano 54 Aviano 55 Sesto al Reghena 56 Porcia 57 Lago di Cornino 58 Grado e Aquileia 59 Moggio Udinese 60 Perteole 61 Terzo di Aquileia 62 Tapogliano 63 Trieste Editore: Giro Direttore editoriale: Franco Fabbri Direttore responsabile: Giuseppina Mancini Registrazione:Tribunale di Trieste n. 1105 del 11.04.2005 - Iscrizione ROC n. 18304 Redazione: Via Galilei, 55 - Terzo di Aquileia (Ud) tel. 0431/35708 - e_mail: news@girofvg.com - www.girofvg.com Progetto e realizzazione grafica: GAM Grafica di Andrea Macelloni, Terzo di Aquileia (Ud) tel. 347.0821078 - gamgrafica74@gmail.com Stampa: Poligrafiche San Marco - Cormons (Go) Info sito Internet: www.girofvg.com - e_mail: giro@girofvg.com Pubblicità: +39 329 4321888 e_mail: giro@girofvg.com

52 Tour of the Nativities in Friuli Venezia Giulia 53 Villa Manin di Passariano 54 Aviano 55 Sesto al Reghena 56 Porcia 57 Lago di Cornino 58 Grado e Aquileia 59 Moggio Udinese 60 Perteole 61 Terzo di Aquileia 62 Tapogliano 63 Trieste Hanno collaborato: Maria Stella Cinque, Dida, Franco Fabbri, Mariolina Favero, Carlo Gaberscek, Elena Mancini, Giusy Mancini, Manuela Ortis, Marco Pascolino, Giulia Sacilotto Traduzioni: Maura Tomasi – maura.tomasi@gmail.com Foto: Archivio Giro, Archivio PromoTurismoFVG, fotografi citati

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IN QUESTO NUMERO VI PORTIAMO A… WE WILL BRING YOU TO... AUSTRIA Alpi Carniche

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M A R E A D R I AT I C O

Muggia

Il turismo del futuro? Parte dai residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza. Tourism of the future? It starts from the locals, their quality of life, the way they care for the land they live in and how they strive for happiness. Tourists will be allured as a consequence.

Carlo Petrini - Slowfood

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Navi da crociera in costruzione e pronte per la consegna presso i Cantieri navali di Panzano, Monfalcone

Panzano

dove nascono le navi da crociera Dal mare alle navi alle case

From the Sea, to Shipbuilding and Urban Planning

di Carlo Gaberscek

di Carlo Gaberscek

[ITA] Panzano è oggi uno dei cinque rioni di Monfalcone, la cittadina in provincia di Gorizia conosciuta come “la città delle navi da crociera” o “la città dei cantieri”. La notorietà e lo sviluppo di Monfalcone devono moltissimo a Panzano, che all’inizio del Novecento era solo un sito paludoso a sud-ovest di Monfalcone, piccolo centro con circa quattromila abitanti che viveva principalmente di pesca e agricoltura. Tutto ha inizio con l’attività dei fratelli Callisto e Alberto Cosulich, grandi armatori originari di Lussinpiccolo che nel

[ENG] Panzano today is one of the five neighbourhoods of Monfalcone, a little city in the province of Gorizia, known as the “shipbuilding city”. Monfalcone owes much of its importance and development to Panzano, an area south-west of the city which at the beginning of the twentieth century was unhealthy and marshy, and where some four thousand people lived relying on farming and fishing alone. It all began with Alberto Cosulich and the Callisto brothers, two important shipping and shipbuilding families from

Panzano città giardino del cantiere di Monfalcone

Panzano, the garden village of the shipyard of Monfalcone

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Panzano, via Cosulich, biciclette e calafati all’uscita dai Cantieri_ph CCM

[ITA] 1890 si erano trasferiti a Trieste. Nel 1907 decidono di ampliare la loro attività con la creazione di un cantiere navale nell’area di Monfalcone per far fronte alle esigenze della loro compagnia di navigazione. La storia delle origini e del singolare sviluppo urbanistico di Panzano è raccontata nel documentario “Dal mare alle navi alle case. Panzano città giardino del cantiere di Monfalcone” (2017), realizzato dalle produzioni televisive dell’Agenzia Regione Cronache della Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Comune di Monfalcone e la regia di Giorgio Gregorio. Questa produzione televisiva, la cui narrazione è affidata all’attore Massimo Somaglino, dopo un excursus storico sull’attività armatoriale dei Cosulich nel quadro di Trieste come principale porto dell’impero austroungarico, è focalizzata sugli aspetti urbanistici ed architettonici del centro abitativo che assume il nome di Panzano. L’area adatta per la creazione del nuovo polo cantieristico dei Cosulich viene dunque individuata a Panzano, un sito

Alberto Cosulich (1849-1927) e Callisto Cosulich (1847-1918), figli del capitano e armatore Antonio Felice, fondatore, con il fratello Callisto, del Cantiere Navale Triestino

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[ENG] Lussinpiccolo (today Mali Lošinj) who moved to Trieste in 1890. In 1907 they decided to expand their activity and establish a shipbuilding shipyard in Monfalcone. This extraordinary story and the particular urban development of Panzano are very well told in a documentary of 2017 titled: “Dal mare alle navi alle case. Panzano città giardino del cantiere di Monfalcone”, created and produced by the Agenzia Regione Cronache of the Friuli Venezia Giulia Region in collaboration with the City of Monfalcone, and directed by Giorgio Gregorio. The documentary, narrated by the actor Massimo Somaglino, begins with a historical overview of the shipping activity carried out by the Cosulich Family in Trieste, the main port of the Austro-Hungarian Empire. It then focuses on the architectural and town planning aspects of the neighbourhood that adopted the name Panzano. The area considered most suitable for the new Cosulich shipyard was that of Panzano, a locality that was not far from the city of Monfalcone and guaranteed easy access to the sea. The Cantiere Navale Triestino (CNT) was officially inaugurated on 3 April 1908. Immediately the management realized that the many workers the shipbuilding activity had attracted, the technicians, the specialized personnel that had been recruited from overseas Britain, the master carpenters from Lussino, the “rivetters” from the Carso highlands, whose work consisted in riveting the ships’ hull plates, and all the unskilled labourers from the countryside beyond Monfalcone, needed a place to live in. Already in 1908 a permit to build a three-storey house where specialised workers could be lodged, was applied for at the Municipality of Monfalcone. That same year a group of semi-detached houses were built without an actual town plan for a working-class village. By 1912-13 the new shipyard had gained international recognition and orders


Panzano, Varo della nave Oceanic, 1965_ph CCM

[ITA] non distante dall’abitato monfalconese, che al tempo stesso garantiva un accesso diretto al mare. Qui è realizzato il Cantiere Navale Triestino (CNT), ufficialmente inaugurato il 3 aprile 1908. Da subito si pone il problema di dare alloggio al grande numero di dipendenti, che comprendeva operai specializzati e tecnici fatti venire dall’Inghilterra, dai “maestri d’ascia” di Lussino, esperti nel taglio e nella lavorazione del legno, dai “ribattini” del Carso, il cui lavoro consisteva nel battere i chiodi sulle lamiere delle navi per legarle tra loro, e da manodopera meno qualificata proveniente dalle campagne circostanti il monfalconese. Già nel 1908 viene presentata al Comune di Monfalcone la richiesta di costruire una casa operaia di tre piani destinata alla manodopera specializzata (quello che diventerà l’Albergo operai). Nello stesso anno viene realizzato un piccolo numero di case, ma senza un vero progetto di villaggio operaio. Nel 1912-13 la notorietà internazionale del nuovo cantiere e l’aumento delle commesse imprimono uno straordinario sviluppo, con conseguente aumento della popolazione di Monfalcone, che raggiunge la cifra di 11.000 abitanti. Per far fronte al pressante fabbisogno abitativo dei dipendenti e creare un legame e coesione tra essi e il cantiere, al fine di stabilizzare la manodopera, i Cosulich si impegnano dunque alla realizzazione di un ampio nucleo urbanizzato, contiguo al perimetro del cantiere navale, seguendo il modello delle company towns inglesi e francesi, di cui esistevano già alcuni esempi anche in Italia, ovvero nuovi nuclei abitativi, chiamati anche “città aziendali” o “villaggi industriali”, incentrati intorno ad una grande azienda, i cui edifici, sia residenziali che commerciali, e i servizi di pubblica utilità sono proprietà di una singola azienda. Un fenomeno, strettamente legato alla rivoluzione industriale, che nasce come risposta all’esigenza di conciliare lavoro e casa in un unico centro abitato, che fosse funzionale tan-

[ENG] soared. Consequently, also the number of people employed in the shipbuilding industry in Monfalcone grew dramatically reaching 11,000 inhabitants. In order to meet to the pressing need of housing and to create cohesion and a sense of community among the employees, the Cosulich family were committed to create a larger urbanised centre right next to the shipyard, following the model of such company towns as those already existing in Britain, France as well as in Italy. These “company towns” or “industrial villages” were established nearby the large industries, and the community buildings, houses and shops were owned by the company itself. A reality that was closely connected to the industrial revolution and whose aim was to merge the place of work and home into one single area, which would be in the interest of both the company management and the employees. In June 1913, a new housing administration body, the Associazione edile di utilità pubblica (Aeup) was established

Panzano, Villaggio_ph C.Cividini-CCM

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Panzano, Albergo impiegati_ph CCM

[ITA] to agli interessi dell’imprenditore quanto a quelli dei suoi dipendenti. Nel giugno del 1913 si costituisce l’Associazione edile di utilità pubblica (Aeup), un nuovo ente amministrativamente separato dal cantiere, che formula una prima ipotesi di villaggio operaio, detto “città giardino”, e realizza un progetto per la sua costruzione, in collaborazione con l’ingegner Dante Fornasir. Con l’entrata in guerra dell’Italia contro l’impero austroungarico nel maggio del 1915 la città di Monfalcone e il cantiere navale di Panzano vengono a trovarsi proprio sulla linea del fronte, con le relative distruzioni e interruzione delle attività lavorative. Dopo la guerra, quando l’area entra a far parte del Regno d’Italia, il cantiere viene ricostruito più grande e più moderno e arriva nuova manodopera dal Veneto e dall’Italia meridionale. Ripartono anche i lavori

Panzano, Case operaie_ph CCM

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del villaggio operaio, che, inaugurato nel giugno del 1927, si presenta come esempio di un piano regolatore funzionale, un reticolo di ampie vie ordinate secondo un sistema di assi cartesiani (e, per questo motivo, totalmente differente dal resto della città di Monfalcone), con 150 case per gli operai e le loro famiglie; 46 ville per gli impiegati e i dirigenti in stile eclettico con facciate decorate da motivi liberty e giardini; un albergo di 700 stanze per gli operai celibi e un altro albergo di 120 stanze per gli impiegati celibi, entrambi con mense interne e ampie sale da pranzo. Il villaggio operaio è caratterizzato anche da molti servizi, tra cui una rete idrica per la distribuzione dell’acqua potabile; un mercato coperto con 27 botteghe, luogo d’incontro per le famiglie degli operai e cuore del quartiere; un ufficio postale; un ambulatorio medico e una farmacia; una scuola per l’infanzia e una scuola primaria: un teatro (inaugurato nel

Panzano, Villaggio_ph CCM


Panzano, Villa dirigenti_ph foto G. Cividini-CCM

DEVETAK Lokanda dal 1870

[ENG] independent from the shipyard. This office set forward a possible hypothesis of creating a working-class residential village, to be known as “città giardino” (garden city), and drafted a project in collaboration with engineer Dante Fornasir. When Italy entered the First World War against the AustroHungarian Empire, in May 1915, Monfalcone and the shipyard in Panzano were right on the front line and suffered much destruction and work interruptions. After the war, when the area became part of the Reign of Italy, the shipyard was restored to modern standards and was further enlarged attracting new labourers from Veneto and the south of Italy. The building works were resumed and the working-class village was inaugurated in June of 1927. It stood out for the functional and tidy layout of the roads that were geometrically spaced and designed – unlike the rest of Monfalcone – to accommodate 150 semi-detached houses for the workers and their families; 46 elegant detached houses that featured eclectic Liberty style facades and carefully landscaped gardens, for the families of the clerks and executive personnel; a 700-room hotel for workers without families and one that had 120 rooms for the clerks, both equipped to cater for meals in the large dining halls. The working class village also featured modern facilities: a running water supply network, an indoor marketplace with 27 stalls, where the many families could meet on their time off; a post office; a medical surgery and pharmacy; a preschool and elementary school; a threatre (inaugurated in 1920 and destroyed in the aerial bombings of 1944-45); public toilets; a sports stadium and facilities; a seaside resort not far from the village (known as Marina Nuova or Lido di Panzano); and finally in the countryside adjacent the village

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Msc Seaview in costruzione presso il cantiere navale Fincantieri di Monfalcone_ph alexeynovikov

[ITA] 1920 e distrutto dai bombardamenti aerei del 1944-45) con annessi bagni pubblici; un campo sportivo; una spiaggia distaccata dal nucleo abitativo (oggi Marina Nuova o Lido di Panzano) e, nelle campagne circostanti, una zona detta “agraria” con stalle e bestiame, affinché il villaggio operaio potesse essere autosufficiente dal punto di vista alimentare. Panzano si presenta come un nucleo abitativo in grado di ospitare circa 5.000 persone, nuovo, moderno e autonomo e ben distinto rispetto al centro della città di Monfalcone, una “città parallela” rispetto alla vecchia Monfalcone. È uno dei più importanti ed interessanti esempi in Italia, per dimensioni e servizi offerti, di intervento urbanistico e sociale di un’impresa a favore dei propri dipendenti, di cui questo documentario ricostruisce in realtà virtuale le varie fasi di realizzazione con l’ausilio della computer grafica e un efficace uso del drone. Il quartiere di Panzano è stato oggetto in questi ultimi anni di un’ampia opera di recupero e valorizzazione. Molte delle case costruite per gli operai del cantiere sono state restaurate e mantengono la loro funzione abitativa. Anche i due grandi alberghi sono stati restaurati. Quello che era stato realizzato per gli impiegati ha ripreso nuovamente la funzione alberghiera e l’ex-albergo operai, dalla massiccia pianta quadrata, alto quattro piani, ospita al pianterreno il Museo della cantieristica. Pure l’area delle botteghe e il campo sportivo sono stati recuperati. La realtà urbanistica di Panzano, nata come “città nella città” al servizio del cantiere navale, si percepisce dunque ancora bene, non solo grazie agli edifici originari e stutture-simbolo come la torre dell’acquedotto, ma anche la presenza imponente dei vicini cantieri con i profili delle grandi navi in allestimento. A Panzano tutto è quindi ancora riconducibile alla storia del cantiere navale nato 110 anni fa.

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[ENG] a farming area where grow crops and breed animals so as to be self-sufficient. Panzano supported some 5,000 people, in a new, modern environment that was autonomous and clearly distinguishable from the old town of Monfalcone. It still today represents an important example of modern urban planning in Italy undertaken by a private company, and stands out for both its dimensions and for the array of services it offered. The documentary recreates the various phases of the development of the village thanks to computer graphics and clever drone photography. Today the neighbourhood of Panzano is the focus of important works to restore its splendour and enhance its value. Many of the old houses have been renovated and are used as family homes. The two hotels have also been entirely renovated to modern standards: the clerks’ hotel today is fully functional, while the hotel for the workers has partly been used to house the Museum of Shipbuilding. The particular urban plan of Panzano, created as a “city within a city” at the service of the shipyard, is still very clear, not only thanks to the original public buildings and landmarks, such as the water tower, but also for the particular skyline made up of the ships that are being built in the shipyard not very far away. In Panzano everything still relates to the history of shipbuilding in Monfalcone which started 110 years ago. Panzano


Comune di Monfalcone Assessorato alla Cultura

MONFALCONE Città della cantieristica navale Alla scoperta del MuCa - Museo della Cantieristica di Monfalcone

[ITA]

Il MuCa - Museo della Cantieristica di Monfalcone è l’unico museo italiano dedicato alla cantieristica: inaugurato nel 2017 illustra, attraverso testimonianze e documenti, oltre un secolo di storia, utilizzando un linguaggio contemporaneo e servendosi delle più moderne tecnologie multimediali. Il MuCa ha sede nell’ex Albergo Operai del Villaggio di Panzano, la città-fabbrica sorta attorno al cantiere su iniziativa dei primi proprietari, i fratelli Cosulich. Al MuCa sono sempre disponibili negli orari di apertura le visite guidate per singoli e gruppi mentre, due sabati al mese (date disponibili in costante aggiornamento), la visita al MuCa si integra con quella allo stabilimento Fincantieri. Il MuCa fa parte del progetto Polo Museale della Cantieristica Navale di Monfalcone, un museo diffuso che coinvolge il territorio in maniera diretta, non soltanto con il percorso interno al museo ma anche con una serie di percorsi esterni nel Villaggio di Panzano.

Città di cultura City of Culture Teatro comunale di Monfalcone Monfalcone City Theatre Corso del Popolo, 20 www.teatromonfalcone.it Biblioteca comunale di Monfalcone Monfalcone Public Library Via Ceriani, 10 www.bibliotecamonfalcone.it Eventi Comune di Monfalcone

Major Shipbuilding City [ENG] Discovering the MuCa – Museum of the Shipbuilding Industry of Monfalcone

MUSEO DELLA CANTIERISTICA Invernale (dal 1 settembre al 31 maggio) Giovedì 10-13 | Venerdì e Sabato 10-18 | Domenica 10-13 Estivo (dal 1 giugno al 31 agosto) Venerdì e Sabato 10-19 | Domenica 10-13 Servizio di visita guidata disponibile in: italiano - inglese - tedesco (su prenotazione) Winter (September to May) Thursday 10am - 1pm Friday and Saturday 10am - 6pm Sunday 10am - 1pm Summer (June to September) Friday and Saturday 10am – 7pm Sunday 10 am - 1 pm Guided tours available in: Italian - English - German (upon booking) Via del Mercato, 3 - Panzano Monfalcone (GO) Tel. + 39 0481 494 901 info@mucamonfalcone.it www.mucamonfalcone.it

The MuCa – Museum of the Shipbuilding Industry of Monfalcone is the only museum in Italy devoted to shipbuilding. Inaugurated in 2017 the museum illustrates a century of history told through documents and the stories of the people, using a contemporary language and interactive multimedia technologies. The MuCa is housed in the former Albergo Operai in Villaggio di Panzano, the “factory-town” which developed around the shipyard and was supported by the Cosulich family, founders of the shipyard itself. Guided tours are available for both groups and individuals during the scheduled opening hours of the MuCa. Moreover, thanks to an important partnership with Fincantieri it is possible to combine the visit to the museum with a guided tour of the shipyard on two Saturdays a month (dates can be checked on the website). The MuCa is part of the “Polo Museale della Cantieristica Navale”, (Shipbuilding Museum Network of Monfalcone), an extended open-air museum that includes several cultural itineraries around Panzano.

Piazza Cavour, 44 - Monfalcone (GO) Tel. +39 0481 494 177 / 358 galleria@comune.monfalcone.go.it facebook: GC.ACdiMonfalcone Orari - ingresso libero Mercoledì + Domenica 10 - 13 Venerdì + Sabato 10 - 13 / 15 - 18

Consorzio Culturale del Monfalconese

Ecomuseo Territori

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Dove riecheggia l’eco di antichi pellegrini

Where the echoes of Medieval pilgrims are still present today

di Marco Pascolino

di Marco Pascolino

[ITA] Camminare è indubbiamente una caratteristica intrinseca dell’essere umano. Diversi sono i moventi che da sempre hanno spinto l’uomo a mettersi in cammino: dalla ricerca delle prede da cacciare all’esplorazione di nuovi territori, dal desiderio di incontro con i propri simili all’interesse per la diversità e per il mistero, fino al bisogno di speranza e spiritualità e al seguirne le tracce e le vie. In questo senso con il passare dei secoli non è cambiato nulla. Nel nostro caotico e frenetico mondo contemporaneo assistiamo alla necessità di rallentare, di ritrovare una dimensione umana della vita e del tempo. È in questo contesto che l’uomo ricomincia a percorrere le antiche rotte che da sempre lo hanno chiamato a muoversi: lentamente, a piedi. Rinascono così le antiche vie di pellegrinaggio, che come rami si dipartono in modo capillare da ogni regione d’Europa per raggiungere i luoghi santi della Cristianità: la tomba dell’apostolo Giacomo a Santiago de Compostela, quella di Pietro a Roma, il Santo Sepolcro a Gerusalemme. Luoghi che hanno dato il movente, l’obiettivo che “fa” il viaggio, e che hanno messo e mettono in cammino migliaia di persone di ogni estrazione sociale e religiosa.

[ENG] Walking is undoubtedly something intrinsically human. Since the beginning of time humans have found different reasons to set out and walk. For starters our predecessors walked long distances to find food (either hunting or foraging) and explore new territories where settle. Walking also represented a way to meet new people and learn about different cultures, attracted as humans are by adventure and mystery. And why not, many walked on the pilgrim routes to experience the hope and spirituality they bestowed. And though centuries have passed, very little has changed in this respect. In our chaotic and frenetic contemporary world, more than ever before, we need to slow down and enjoy a human pace of life. And it is at these times that we seek out the ancient routes our forefathers once walked along, advancing slowly but steadily. There is a revival of the ancient pilgrim routes that crisscross Europe leading to the sacred places of Christianity: the shrine of the apostle Saint James in Santiago de Compostela, the shrine of St. Peter in Rome, or the Holy Sepulchre in Jerusalem. Holy places that have become the destinations of

La Romea Strata

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The Romea Strata


Laghi di Fusine, Tarvisio

Dove riecheggia l’eco di antichi pellegrini

[ITA] Il territorio friulano e quello giuliano, là dove le Alpi si abbassano e terminano, da sempre hanno rappresentato per l’Homo viator un punto di passaggio obbligato per gli spostamenti e le connessioni tra il mondo latino e le terre del Nord, dal Centro all’Est Europa (e oltre!). Basti pensare all’antica Via dell’Ambra, alle strade dell’Impero Romano, alle invasioni barbariche, alle Crociate: per un motivo o per un altro tutti, prima o poi, sono dovuti transitare da queste parti! Coniugare l’esigenza della lentezza, della conoscenza di sé e della riscoperta della storia del proprio popolo e del proprio territorio è la motivazione che ha spinto l’Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza ad avviare nel 2013 il progetto della Romea Strata. Sulle tracce dell’antico sistema viario, prima romano e poi medievale, ecco rinascere un itinerario di quasi 2000 chilometri che dalla lontanissima ed estone Tallinn giunge alle porte dell’Austria e dalla Slovenia, scivola fino in Toscana per confluire nella Via Francigena e da lì raggiunge Roma, la Città Eterna. In Friuli Venezia Giulia il Cammino si dirama attraverso due principali direttrici. La prima, l’antica Via di Allemagna accoglie i viandanti che dalla Mitteleuropa entrano in Italia da Tarvisio. Il viaggio è sempre in compagnia di elementi naturali: il fiume Fella ci accompagna fino a Venzone, dove cede il passo al Tagliamento. Da qui la strada è obbligata: basterà seguire il fiume in direzione dell’Adriatico, proprio come i pellegrini medievali, che qui in Friuli erano “a un mese da Gerusalemme”.

[ENG] many travels; places that attract thousands of people from all walks of life and religions. For the Homo viator the mountains of Friuli and the hills at the end of the Alps, have always represented the passage way from the northern lands to those of the Latin world, and from central Europe to Eastern Europe and beyond. One need only think of the ancient Amber Way, the roads of the Roman Empire, the Barbarian Invasions, the Crusades: for one reason or another, eventually all these peoples passed through the region! The need for a slower pace of life, for inner knowledge and spirituality, and the curiosity to discovery the region and the people who inhabit it, were the core reasons behind a project, dubbed as Romea Strata, that was put into place in 2013 by the Pilgrimage Office of the Diocese of Vicenza. By following the traces of an ancient road network, which was first Roman then Medieval, a 2000-kilometre long pilgrim route was rediscovered. The route begins in the faraway capital of Estonia, Tallinn, reaches the borders of Austria and Slovenia, and winds its way down the Italian boot to Tuscany where it converges with the Via Francigena, to finally reach Rome, the Eternal city. In Friuli Venezia Giulia the Pilgrim Way sees two separate routes come together. One, the Via di Alemagna which welcomes wanderers coming from the Mitteleuropean regions into Italy in Tarvisio. On route the landscape continually changes offering views of River Fella, the wonderful Venzone, and the vast alluvium area of River Tagliamento. And just like the medieval pilgrims by following the course of the river you reach the INVERNO - WINTER 2018-19

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Lungo la Romea Strata, Campo di Osoppo_ph Marco Pascolino

Hospitale di San Giovanni, San Tomaso di Majano

[ITA] A Concordia Sagittaria, importante centro in epoca romana, la strada accoglie i viandanti dell’est, giunti fin qui dal secondo ramo della Romea, quello Aquileiense, che da Miren (in Slovenia), tocca Aquileia e, sospeso tra la Bassa pianura e la Laguna di Grado e Marano, giunge infine al centro veneto. Qui, i due Cammini si fondono nella Romea Annia, diretta a sud verso Padova e Rovigo. La Strada Romea, ovvero “di chi va a Roma” dalle terre orientali, lascia a bocca aperta per le bellezze che si possono incontrare passo dopo passo nella nostra regione. Dal Canal del Ferro, incastonato tra le Alpi Carniche e le Giulie, si passa al corso del Tagliamento, un fiume unico in tutta Europa, che con i suoi rami intrecciati è metafora del Cammino e della Vita, un fiume intricato e complesso che poi trova un suo senso con l’avanzare del tempo (e dei chilometri!). Scendendo ancora verso sud, le morbide colline moreniche del Friuli centrale lasciano il posto ai solenni boschi planiziali della Bassa Pianura, e quasi lambiscono la Laguna di Grado e di Marano, l’area umida più settentrionale del Mediterraneo. La rinascita dell’antico Cammino è dunque in atto, e di paese in paese sono sempre più numerosi i luoghi dove poter trovare ristoro e ospitalità. Valori che nel Medioevo si esprimevano nella rete degli hospitales, luoghi di ricovero ed accoglienza situati lungo le vie di pellegrinaggio. Più tardi gli ospitali superstiti assunsero la funzione di luoghi di cura per ammalati, pertanto oggigiorno è davvero difficile trovare traccia di tali strutture. Uno di essi, però, è miracolosamente sopravvissuto nel cuore del Friuli, a San Tomaso di Majano, in provincia di Udine. L’Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme, fondato nel periodo delle crociate a fine XII secolo, caduto in abbandono dopo il XVI secolo e recuperato a partire dal 2006, pulsa nuovamente di vita grazie all’Associazione Amici dell’Hospitale, che dal 2008, mantenendo saldi i principi degli hospitales - l’incontro tra le diverse culture e la gratuità - si adopera per

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[ENG] Adriatic Sea. Arriving in Friuli meant you were “one month far from Jerusalem”. Concordia Sagittaria, an important Roman colony, is where the pilgrims coming from the east following the other section of the Via Romea, were welcomed. The so-called via Aquileiense begins in Miren (Slovenia), runs all the way to Aquileia and then on through the lower plains of Friuli, the Grado and Marano Lagoon area and reaches the Veneto region. Here the two routes converge into the Romea Annia, which winds its way south in the direction of Padova and Rovigo. The Strada Romea, which comes from the east, offers breathtaking landscapes of natural beauty throughout the whole region. From Canal del Ferro, a gem set in the Carnic and Julian Alps, to River Tagliamento with its unique criss-crossing of branches, a true metaphor for the Walk of Life: the course of a river which is intricate and complex but eventually finds its own way and path as it flows. And then the rolling hills of morainic origins in central Friuli give way to the almighty lowland forests of the lower edge of the Friulian plains that stretch down to the Grado and Marano Lagoon. Today, the ancient pilgrim route is experiencing a revival, and along the way the many towns and villages it touches offer an evergrowing selection of places to stay and superb eateries. Hospitality, a basic value in the Middle Ages which translated into the many hospitales, inns where pilgrims could stop and rest along the way. Later on in time the hospitales that still existed were turned into hospices for the ill and dying, and today it is really difficult to still find this sort of structure. There is one, however, that miraculously survived time and is set right in the heart of Friuli, in San Tomaso di Majano in the province of Udine. The Hospitale di San Giovanni di Gerusalemme was founded at the end of the twelfth century, during the Crusades, and was abandoned by end of the sixteenth century. It was then restored and brought back to life in 2006 thanks to a local heritage association, the Associazione Amici


Aquielia, Basilica

Corsi pratici dolci e salati per bambini

Torrefazione di caffè e visita guidata

Torrefazione di fave di cacao e visita guidata

Corsi pratici e degustazioni dolci e salate per adulti

[ITA] la riscoperta del Cammino del Tagliamento e di tutte le vie che attraversavano la nostra regione mettendo in contatto uomini e genti di diversa cultura e religione. Dal 2019, inoltre, l’Hospitale accoglierà nuovamente i viandanti in transito sulla Romea Strata. Il luogo, dunque, dopo diversi secoli, ritornerà a quella che era la sua funzione originaria. Anche questa è la “magia” del Cammino! Non resta che allacciarci le scarpe, caricare lo zaino in spalla e partire. È importante la meta, la sua direzione. Il cammino sarà il mezzo per cercarla. La troveremo lungo il cammino. Per godere appieno di questi e di altri suggerimenti e per escursioni accompagnati dalla guide professioniste dello Studio Naturalistico ForEst: www.studioforest.it FB @forest.studio.natura – Telegram: studioforest [ENG] dell’Hospitale. In keeping with the ancient principles of the hospitales – welcoming people from all walks of life, religions and cultures, offering friendship and hospitality, with no money expected – the aim of the association is to enhance the Cammino del Tagliamento and all the other pilgrimage routes in Friuli. Starting from 2019 the Hospitale will once again welcome wanderers on route of the Romea Strata. After centuries of abandonment it will return to its original purpose. This is the “magic” of the Pilgrim Way! So, let’s put on out walking boots and rucksack and set off. Destination and direction are important. Walking will help you find them. Things you need? We don’t know. But for sure, you will find them on the way. For further information and advice on excursions with professional guides from Studio Naturalistico ForEst: www.studioforest.it - FB @forest.studio.natura Telegram: studioforest

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Piancavallo, Val dei Sass_ph Giulia Sacilotto

Piancavallo: dalla piana deserta alla realizzazione di un sogno

Piancavallo: from Barren Terrain to a Dream Come True

[ITA] Dalla pianura pordenonese in soli trenta minuti raggiungiamo Piancavallo, ai margini del comprensorio delle Dolomiti Friulane a 1.265 metri sul livello del mare, all’interno di un altopiano dalle cui cime si gode di una vista formidabile che abbraccia Friuli, Veneto e, nelle giornate più limpide, la Laguna di Venezia. Le cime del Monte Cavallo dominano tutta la destra Tagliamento fino ai confini con il Veneto, ma vi siete mai chiesti cos’era Piancavallo prima di Piancavallo? Innanzitutto era Pian del Cavallo.

[ENG] Leaving the plains of Pordenone behind in just about thirty minutes we reach Piancavallo, a locality perched high on an alpine plateau on the fringes of the Friulian Dolomites – at 1,265 metres above sea level – whose peaks offer amazing views that span across Friuli and Veneto, and stretch down to the Venetian Lagoon. The peaks of Monte Cavallo overlook the entire right bank plains of River Tagliamento up to the Veneto region. But where does the name Piancavallo come from? It was known as Pian del Cavallo, roughly translating into the “highland of the horse”.

Piancavallo e la pianura dalla pista Busagrande_ph Giulia Sacilotto

di Giulia Sacilotto

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by Giulia Sacilotto


Piancavallo

[ITA] Come suggerisce il toponimo originale, si tratta di un piano erboso da sempre interessato da attivitĂ umane a carattere stagionale legate alla pastorizia, alla caccia e alla selvicoltura. Mai agricoltura in Piancavallo, attivitĂ nata solo di recente grazie a due giovani pionieri che, cercando caparbiamente una terra non facile da trovare nella piana sassosa della conca, hanno dato inizio alla coltivazione di arnica montana. Ma torniamo agli sviluppi iniziali di questo territorio. Le tracce preistoriche ci sono, databili al Paleolitico superiore, e

[ENG] Indeed, as the original name of the place seems to suggest, the grass-covered plateau was always deeply connected to seasonal human activity, such as sheep farming, hunting and forestry. Agriculture, however, was virtually absent in Piancavallo, at least until recently when two young pioneer farmers stubbornly began cultivating mountain arnica. But let’s go back and trace the initial development of this area. Prehistoric traces that date back to the Upper Paleolithic Period were found in the village of Busa di Villotta during the construction of the ski facilities, back in the sixties.

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Col delle Lastre con rifugio Policreti e malghe. Fine anni ‘30_ph Collezione Mario Tomadini

[ITA] sono state rinvenute presso la Busa di Villotta durante i lavori per l’insediamento sciistico ad inizio anni Settanta. Le successive testimonianze ci giungono nel 963 d.C. in un documento di Ottone I Imperatore del Sacro Romano Impero germanico che dona al Vescovo di Belluno «duas massaricias regales de Montecaballo». È probabilmente in questo periodo che il Pian del Cansiglio e Piancavallo prendono due direzioni diverse: se il primo ancora oggi conserva le caratteristiche ambientali e antropiche originarie è anche grazie alle rigide regolamentazioni che la Serenissima Repubblica di Venezia imponeva al suo bosco da reme, da cui provenivano tutti i legnami lavorati all’Arsenale per la produzione per esempio delle famose galee; la nostra conca, invece, subì un cambiamento paesaggistico notevole dettato dalle esigenze delle comunità della Pedemontana e della Valcellina. Dal punto di vista sportivo, invece, tra gli anni Venti e la Seconda Guerra Mondiale le due località sono interessate da destino comune fatto di discese e attraversate sugli sci da Piancavallo a Tambre, in Veneto, attraverso la forcella Palantina; il collegamento con l’Alpago viene tuttora perpetrato annualmente dalla Transcavallo, la gara di sci alpinismo a squadre che da quest’anno è stata declinata anche per la stagione estiva con la prima Transcavallo EquinoxRun. Oltre agli interessi legati alle attività di sussistenza, l’attrazione per l’aspetto naturalistico non tarda ad arrivare. Nel

Piancavallo, il comprensorio dal Col Cornier_ph Giulia Sacilotto

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[ENG] Other successive evidence is available to us in a document dating back to AD 963 in which the Holy Roman Emperor, Otto I, presented the Bishop of Belluno with «duas massaricias regales de Montecaballo». It was probably at this point that Pian del Cansiglio and Piancavallo followed two different destinies: the former still today features the original environmental characteristics thanks to the strict regulations the Serenissima Republic of Venice had in place for its Bosco da reme (oar woods), whose timber was used to make the long oars for the Venetian battleships, while the landscape of the latter slowly changed due to both the forces of nature and the development of the human communities that inhabited the foothill area and Valcellina. From a sports point of view, in the years between the twenties and the Second World War, the two localities enjoyed the same type of development, with the establishment of winter sport facilities and ski slopes that ran from Piancavallo to Tambre, in Veneto, over Forcella Palantina, which still today sees the three day team race, known as Transcavallo, take place along the Alpago-Piancavallo tracks. For the first time last summer also a cross-country race dubbed Transcavallo EquinoxRun was run. Besides becoming interesting from a livelihood point of view, the area also became attractive for its wonderful natural landscapes. In the 1700s the ascent to the summit of Cima


Una trincea nella neve per raggiungere il Rifugio Piancavallo, primi anni ‘60_ph Collezione Mario Tomadini

Piancavallo dal Col Cornier_ph Giulia Sacilotto

[ITA] Settecento la scalata alla Cima Manera, la più alta vetta che domina la conca di Piancavallo, è stata la prima ascensione alpinistica documentata in territorio italiano ed aveva l’intento di trovare un leggendario erbario di piante sconosciute e ritenute miracolose, noto all’epoca come “giardino della Madonna”. Il pianoro ha, infatti, peculiarità botaniche e faunistiche che si distinguono per ricchezza di colori e nobiltà: dalla “regina delle orchidee” – la pianella, o scarpetta della Madonna, considerata il fiore spontaneo più attraente d’Italia - alla più nota stella alpina, dalla volpe al cervo reale, fino alle farfalle: due delle pochissime specie non tropicali protette trovano qui il loro habitat ideale attirando entomologi da tutta Europa. A questo punto vi starete chiedendo quando e in che modo è nata Piancavallo come oggi la conosciamo. Piancavallo è nata da un sogno, come ogni località creata ex novo, in un periodo in cui era facile e lecito sognare, gli anni Sessanta. La piana era punteggiata solo da alcune piccole malghe, il resto era occupato da ampi dossi erbosi. Tutto si poteva fare e l’immaginazione si spinse ai confini della fantasia nel progettare addirittura uno scalo aeroportuale nella zona di Pian de le More. Il riferimento al neonato aeroporto di Cortina d’Ampezzo era palese ed era chiara l’intenzione di fare di Piancavallo una località di rilevanza internazionale. Non poche le difficoltà per gli impianti sciistici: con uno

[ENG] Manera overlooking the Piancavallo plateau, was the first in Italy to be documented. It was undertaken to seek out the legendary herbarium of unknown plants, the so-called “Virgin Mary’s garden”, which were considered miraculous. Indeed, the plateau has some unique botanical and animal species that stand out for their wealth of colours and particularities: among others, the “queen of the orchids” – the Lady’s slipper orchids – considered the most attractive wild flower that grows in Italy, and the edelweiss; and still the fox, the red deer, and two species of butterflies, the only non-tropical species that have found their ideal habitat here attracting entomologists from all over Europe. At this point one may wonder how Piancavallo, as we know it today, came to be. Piancavallo was born out of a dream, just like any resort which is created out of nothing. It was established in the sixties when dreaming was rightful and easy. At the time the plateau was dotted with a few little mountain dairies, while the rest was just vast green slopes. Everything seemed possible and imagination had no limits, so much so, that even an airport was envisaged near Pian de le More. This project was clearly inspired by Cortina d’Ampezzo and its newly established airport and by the intention to create an internationally renowned signature resort. Setting up the ski facilities was not without difficulties. Following the modern Scandinavian technologies of the time,

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Piancavallo, Monte Resettum da Pian de le More_ph Giulia Sacilotto

[ITA] sguardo alle più moderne tecniche scandinave, si diede il via ad un innovativo procedimento di bonifica del terreno carsico; l’aspetto paesaggistico fu curato grazie ad un giovane architetto svedese che fece piantumare duecentomila piante ad alto fusto. Un’altra grande innovazione fu l’innevamento artificiale: nel 1976 furono adottati i primi cannoni, all’ora in uso solo in Canada. Molti i primati per il piccolo Piancavallo tra cui quello di essere la prima stazione turistica italiana creata dal nulla. Oggi Piancavallo offre innumerevoli attività grazie alle associazioni, ai ristoratori e tutti gli operatori che rendono la località attiva sia in inverno sia in estate, con attività libere e guidate che spaziano dalle camminate estive alle escursioni notturne al chiaro di luna, dagli sport estremi alle attività per i più piccoli, animandosi con lo sci alpino e con il fondo e colorando le piste di rosso e blu, colori delle due scuole sci e snowboard della località. Cimon di Palantina, Monte Tremol, Cima Manera, la più alta del Gruppo del Cavallo con i suoi 2.251 metri d’altezza, e Cimon dei Furlani hanno assistito complici a queste ed altre storie come testimoni silenziosi e cornice di un paesaggio straordinario, tutto da esplorare. Piancavallo_ph Gionco Communication, Archivio PromoTurismoFVG

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[ENG] the barren terrains were reclaimed and the area was carefully landscaped by a young Swedish architect, who had 200,000 trees planted. A further great innovation was that of the artificial snowmaking facilities: in 1976, second only to Canada, Piancavallo had its first snow cannons installed. Piancavallo can boast some significant firsts, among others, to be the first Italian tourist resort to be created from scratch. Thanks to the many associations and hospitality professionals today Piancavallo offers holidaymakers and visitors loads of things to do both in summer and in winter. Itineraries, guided hikes, and nature experiences as well as moonlight hiking, extreme sports, and fun activities specially designed for kids; and of course, alpine skiing on runs classed as blue (easiest), red and black, (most difficult), as well as ski and snowboard schools and training. Cimon di Palantina, Monte Tremol, Cima Manera, the highest peak of the Cavallo range (2,252 mt.), and Cimon dei Furlani have all silently witnessed this transformation acting as a beautiful backdrop to this extraordinary area that definitely is worth exploring.


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Italo Svevo con sottobraccio le bozze del primo romanzo, Una vita_ph Museo Sveviano

Italo Svevo

Italo Svevo a Trieste

Italo Svevo in Trieste

[ITA] Se parliamo di Aron Hector Schmitz pochi intenderanno a chi facciamo riferimento, invece se lo chiamiamo con lo pseudonimo che si scelse, combinando i due mondi di cui si sentiva parte, molti lo riconosceranno: Italo Svevo. In una Trieste sotto il dominio asburgico, Italo Svevo nasce nel 1861 in una bella strada alberata, al numero 16 dell’attuale pedonale Viale XX settembre. Il 19 dicembre si festeggia l’anniversario della sua nascita, un uomo che molto ha dato alla storia letteraria di Trieste. Passeggiando per la città, riusciamo a ricostruire i suoi passi, in un itinerario “collaudato” toccando molti luoghi che hanno giocato un ruolo importante nella vita dello scrittore, noto soprattutto per il terzo romanzo da lui pubblicato nel 1923, La coscienza di Zeno. Tuttavia, se non si può dire che Trieste abbia facilitato l’opera letteraria di Svevo, perlomeno non nella fama, di certo lo ha ispirato per ambientarci i suoi romanzi. Il protagonista del suo primo romanzo, Una vita, fa lo stesso lavoro svolto per 17 anni da Svevo, ovvero il banchiere presso la filiale triestina dell’Unionbank di Vienna, nell’attuale via Einaudi 1, di fronte al Teatro Verdi. Ma procediamo a piccoli passi, cercando di posarli sulle sue orme: da Viale XX settembre passiamo nella parallela via Battisti, dove Svevo visse in gioventù, per poi arrivare agli imponenti Portici di Chiozza, dove spesso si recava per un caffè e soprattutto per incontrare l’amico e pittore Veruda,

[ENG] If we refer to him as Aron Hector Schmitz not many know who we are talking about, but if we use the pseudonym he chose for himself, combining in one name the two cultures he felt he belonged to, then most of us understand exactly who we are referring to: Italo Svevo. Italo Svevo was born in 1861 into a Jewish family who lived at number 16 of Viale XX settembre, a leafy avenue in the centre of Trieste, during the Habsburg dominion. Every 19th December the city celebrates the birth of Italo Svevo who so greatly contributed to the literary history of Trieste. Walking around the centre of town, we can trace the footsteps of this great writer, known principally for his third novel published in 1923, Zeno’s Conscience, following an itinerary that includes the many sites that played an important role in his life. To be fair, we must point out that Trieste never really facilitated Svevo’s literary work, or at least did hot help him become better known to the vast audience, however, it did certainly provide the inspiration for the settings of his novels. The protagonist of Svevo’s first novel, A Life, just like the author, works as a bank clerk in the Trieste branch of the Viennese Unionbank, at number 1 of Via Einaudi, just opposite Teatro Verdi. But let’s proceed slowly, one step at a time, following his traces: from Viale XX settembre we swiftly move over to the parallel Via Battisti, where Svevo spent his youth, then reach

di Manuela Ortis

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by Manuela Ortis


Trieste, i Portici di Chiozza_ph Collezione Sergas

[ITA] che aveva l’atelier in Via Carducci 20. Nella stessa via, al civico 12, dopo aver compiuto degli studi in Germania e indirizzato dal padre, Svevo frequentò la scuola superiore di commercio Pasquale Revoltella. Nella vicina via Gallina, invece, poco sotto Piazza Goldoni, lo scrittore aveva frequentato le elementari. Il padre vuole fare del figlio Hector Schmitz un commerciante, eppure egli già prima della maggiore età comincia a scrivere dei testi drammatici, che lascia però nel cassetto, celando la sua passione letteraria. Trovandosi costretto a fare l’impiegato in banca a causa di un investimento industriale sbagliato del padre, Svevo ripiega frequentando assiduamente la biblioteca civica e estraniandosi nei libri. Ed è proprio lì, ancora oggi, che lo vediamo

Trieste, Via dell’Acquedotto_ph Civici Musei di Storia ed Arte

[ENG] the imposing porticoes, Portici Chiozza, at the end of the road, where he would go for a coffee and mostly to meet his friend, the painter Umberto Veruda whose studio was at number 20 of Via Carducci. On the same road, at number 12, was the Pasquale Revoltella commercial high school Svevo’s father had chosen for him to attend after he had finished middle school in Germany. Nearby, just round the corner from Piazza Goldoni, is Via Gallina where the writer spent his elementary school years. Hector Schmitz’s father wanted him to become a good business man, and yet, since his teenage years he began writing stories, but left them lying hidden in his drawer as he did his literary passion. Being forced to accept a job as a bank clerk to help his family who had suffered economically due to bad investments his father had made, Svevo took refuge from the daily hassles in the public library where he spent hours reading. Today, you can come across a statue that shows him on his way to the library holding a book: the statue was created by sculptor Nino Spagnoli and since 2004 it adorns and complements the tranquil atmosphere and colours of the gardens in Piazza Hortis. After the unsuccessful publication of two novels – A Life and As a Man Grows Older – Svevo married his cousin Livia Veneziani and was appointed manager of a paint company belonging to his father-in-law. This period also coincided with the writer’s conversion to Catholicism, a transition in life that would mark his whole future. He abandoned writing for nearly ten years, considering his passion as a distraction from work, but an encounter with a special person would

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Italo Svevo da findanzato, 1895 ca_ph Museo Sveviano

Livia Veneziani da fidanzata, 1895 ca_ph Museo Sveviano Targa in bronzo ai piedi della statua di Svevo

[ITA] scolpito nel bronzo, nell’atto di recarsi alla biblioteca con un libro in mano: dal 2004 la statua realizzata da Nino Spagnoli arricchisce l’atmosfera serena e dalle tinte pastello del parco di Piazza Hortis. Dopo due pubblicazioni che non riscuotono alcun successo - Una vita e Senilità -, Svevo si sposa con la cugina Livia Veneziani e grazie al suocero diventa un dirigente d’azienda. Questo periodo coincide inoltre con la conversione dello scrittore dall’ebraismo al cattolicesimo, un passaggio di vita che segnerà il suo percorso futuro. Abbandona per quasi dieci anni l’attività letteraria, ritenendola una distrazione al lavoro, fino a uno, o meglio due incontri che gli cambieranno la vita. Il primo avviene in via San Nicolò 32, al primo piano del palazzo che ospitava la Berlitz School, dove Svevo incontra nient’altri che l’insegnante James Joyce, con il qua-

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[ENG] change his life forever. The encounter took place at number 32 of Via San Nicolò, on the first floor of the building that housed the Berlitz School, where Svevo studied English because it was useful for his business. Here he met none other than James Joyce, with whom he took lessons. The two writers soon became friends. Joyce read and appreciated the value of Svevo’s works and encouraged him to continue writing. In the meantime Svevo became interested in the works Sigmund Freud had recently published. Indeed, psychoanalysis, intended as a cognitive tool, would be one of the main themes of the last novel written by Svevo once he was free from his daily obligations and upon encouragement of his friend Joyce. During the First World War the marine paint business owned by Svevo’s father-in-law was confiscated by the Austrian authorities, and the writer found himself with no work obligations. In Zeno’s Conscience, Doctor S., a resentful psychoanalyst decides to publish the secrets and memories his patient, Zeno Cosini, had shared during their therapy sessions. In the novel Zeno, is weak and helpless before life, and recounts the Inept living and inner sufferings he experiences in Trieste, a busy commercial city. Zeno’s Conscience was practically ignored by the audience in Trieste and Italy – except for the poet Eugenio Montale who devoted a paper to the writer in 1925, on the Esame – and it was only thanks to Joyce that the novel received both critical and popular acclaim in France, and finally Svevo enjoyed his international fame. Italo Svevo enjoyed writing not only novels, but also short stories and plays, but all came to an end when in 1928 he died in a car accident in Motta di Livenza, near Treviso. For Svevo aficionados, the main landmark in Trieste to be visited is the Svevo Museum at number 13 of Via Madonna


Trieste, piazza Goldoni

[ITA] le si accorda per alcune lezioni d’inglese, lingua che a Svevo era utile per la carriera di imprenditore. I due scrittori diventano amici, tant’è che Joyce legge i romanzi pubblicati da Svevo e ne apprezza il valore, spronandolo a continuare. Nel frattempo Svevo aveva avuto modo di entrare in contatto con le nuove scoperte della psicanalisi, poiché proprio in quegli anni Sigmund Freud elabora le sue teorie. La psicanalisi, intesa come strumento conoscitivo, sarà infatti uno dei temi portanti dell’ultimo romanzo di Svevo, che incitato da Joyce e liberato da incombenze pratiche, ricomincia a scrivere. La Prima Guerra mondiale, infatti, libera lo scrittore dagli impegni legati alla fabbrica di vernici del suocero, che viene requisita per ordine delle autorità austriache. Nella Coscienza di Zeno, il Dottor S., psicoanalista che vuole vendicarsi del paziente Zeno Cosini, decide di pubblicare i segreti e le memorie che gli aveva confidato durante la terapia, alla quale ha deciso di sottrarsi. Nel romanzo l’inetto Zeno, debole e impotente davanti alla vita, descrive in prima persona le sue vicende e sofferenze, ambientate in una Trieste dal carattere commerciale e dall’influsso freudiano. Quando nel 1923 La Coscienza passerà inosservata agli occhi dei triestini - fatto salvo il caso del giovane poeta Eugenio Montale che gli dedica un saggio, nel 1925, sulla rivista L’esame -, Joyce ne diffonderà la fama in Francia, rampa di lancio per il successo di Svevo. A sessant’anni, finalmente, lo scrittore vedrà riconosciute internazionalmente le sue opere. Italo Svevo non scrisse solo romanzi, ma anche racconti e testi teatrali, fino all’incidente stradale avvenuto nel 1928 nei pressi di Treviso, a Motta di Livenza, che lo porterà alla morte. Per gli appassionati di Svevo, il maggior punto di riferimento in città è il Museo Sveviano in Via Madonna del Mare 13,

Trieste, caffè San Marco

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[ENG] del Mare. The museum was set up by the writer’s daughter, Letizia Svevo Fonda Savio, and in 2017 it celebrated its twentieth anniversary. Though most of Svevo’s personal belongings were destroyed during the bombings of the Villa and the Veneziani factory, on the 20th of February 1945, his manuscripts, his violin and the golden pen his wife Livia had given him when they got engaged, were salvaged. Every anniversary of Svevo’s birth, the museum and the city of Trieste celebrate the writer with a 2-day event known as “Buon compleanno Svevo”, (Happy birthday Svevo). For the past two years the museum set up augmented reality and multimedia systems to present the author, but this year, which celebrates the 157th anniversary of his birth, the Svevo Museum has organised some interesting conferences, roundtables, documentaries and performances that will take place on the 18 and 19 December. The events will be held at the Auditorium of the Revoltella Museum in via Diaz 27, and admission to the Svevo Museum will be free during the event. The exhibitions can be visited from 9am to 1pm, and from 3pm to 7pm.

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Statua di Italo Svevo in piazza Hortis, Trieste

[ITA] che l’anno scorso ha compiuto vent’anni dall’apertura, voluto dalla figlia dello scrittore, Letizia Svevo Fonda Savio. Se purtroppo gran parte dei beni personali di Svevo è andata persa con il bombardamento aereo della villa e della fabbrica dei Veneziani, il 20 febbraio 1945, fortunatamente i manoscritti autografi si sono conservati, così come il violino con cui lo scrittore si esercitava e la penna d’oro che la moglie Livia gli regalò per il fidanzamento. In occasione della nascita di Svevo, il museo e tutta Trieste festeggiano ogni anno in due giornate l’evento “Buon compleanno Svevo”, proponendo un ricordo dello scrittore. Se gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla tecnologia della realtà aumentata, proposta nell’allestimento museale, il 18 e il 19 dicembre 2018, in quello che sarebbe stato il 157° anno dello scrittore, il Museo Sveviano offre conferenze e proiezioni, spettacoli e tavole rotonde. Gli eventi si terranno presso l’auditorium del Museo Revoltella in via Diaz 27, mentre nel Museo Sveviano sarà gratuitamente visitabile, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, il nuovo allestimento predisposto per l’occasione.


Dolina dei Bersaglieri: un museo a cielo aperto

I.A.T Redipuglia Via Terza Armata, 37 Fogliano Redipuglia tel. +39.0481.489139 - +39.346.1761913 info@prolocofoglianoredipuglia.it

an Open Air Museum

Sul Carso isontino, teatro di tante sanguinose battaglie durante la Grande Guerra, è in fase di realizzazione il rifacimento del comprensorio difensivo della Dolina dei Bersaglieri, che porterà il luogo ad essere così com’era cent’anni fa. Sarà un Museo all’aperto e un compendio indispensabile per i visitatori del Sacrario di Redipuglia e dei luoghi legati alla prima guerra mondiale. Important theatre of fierce battles during the Great War, the Dolina dei Bersaglieri defensive compound on the Isonzo Karst, is currently under restoration to return to the original state of a hundred years ago. A visit to this open-air museum is not to be missed for those visiting the Redipuglia War Memorial and the First World War sites of the area.

INVERNO - WINTER 2018-19

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Sogni di latta … e di cartone

Tabelle pubblicitarie italiane 1900‑1950

27 settembre 2018 27 gennaio 2019

Musei Provinciali di Gorizia Palazzo Attems Petzenstein Piazza De Amicis 2 Gorizia

Da martedì a domenica ..10–18 Lunedì ..........................................Chiuso

Prenotazioni e visite guidate: 0481 547499 didatticamusei.erpac@regione.fvg.it Visite guidate gratuite al sabato e alla domenica alle ore 16.00

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INVERNO - WINTER 2018-19

Servizio Musei e Archivi storici

www.musei.regione.fvg.it


Coloridal medioevo Colours of the Middle Ages

INVERNO - WINTER 2018-19

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Colori dal medioevo di Manuela Ortis e Giusy Mancini

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artigiani, i marangons, che nei secoli hanno preservato questo mestiere. Ciò che ci interessa in quest’occasione, tuttavia, è la Chiesa di Sant’Orsola nella frazione di Nojaris (uno degli insediamenti più antichi della Carnia) e in particolare un affresco: l’Ultima Cena. Attraversando i tre archi del portico antistante la facciata, si entra nell’unica navata e subito si rimane colpiti dalle pareti affrescate risalenti al Trecento, di cui ci rimangono degli ampi frammenti. Sulla sinistra, ad altezza d’occhio, vediamo proprio un’interpretazione dell’Ultima Cena, incorniciata in un riquadro. Sullo sfondo violaceo emergono le aureole dorate di Gesù e degli apostoli, vestiti di colori sgargianti, e una parte della tavola imbandita su cui spicca la terrina con i pesci. Questi affreschi vengono attribuiti alla scuola

Nojaris di Sutrio, Chiesa di Sant’Orsola, Ultima Cena_ph Manuela Ortis

Statua di San Sebastiano, originale da Illegio e oggi conservato al Museo Diocesano di Udine

[ITA] Il medioevo nell’immaginario popolare si trascina dietro una veste grigia e dai toni smorzati. Eppure i “secoli bui”, a ben guardare, nascondono dei tesori inaspettati: colori sgargianti che non si sono lasciati sbiadire dal tempo, inaspettati scorci d’oro, azzurro e toni caldi che si nascondono negli altari e pareti delle chiese e sugli affreschi dei muri per le vie delle città. In Friuli Venezia Giulia troviamo esempi di antiche ricchezze cromatiche medievali. Seguiteci allora, in un viaggio tra le pieghe del tempo, dove si celano inaspettati colori! Le prime due tappe ci portano in altrettante località carniche pittoresche: Sutrio e Illegio. A Sutrio, vicina al Monte Zoncolan ed eletta uno dei Borghi autentici d’Italia, regna la magia del legno grazie ad abili


Colours of the Middle Ages by Manuela Ortis and Giusy Mancini

Statua di San Rocco, originale da Illegio e oggi conservato al Museo Diocesano di Udinedi Udine

derful artefacts created by skilful woodcarving artisans, locally known as marangons. We, however, in this occasion want to highlight the beautiful fresco of the Last Supper housed in St. Ursula’s Church in the locality of Nojaris (one of the most ancient hamlets in Carnia). Entering the nave through the threearched portico visitors are welcomed by large fragments of the wonderful fourteenth-century frescoes that adorn the walls of the church. On the left, a framed depiction of the Last Supper. The golden halos of Jesus and his apostles, dressed in lively coloured robes, stands out of a purplish background, and the table enhanced by a dish filled with fish. The frescoes, which are attributed to the school of Vitale da Bologna, feature Gothic elements paired with the realism of the Bolognese painting.

Illegio di Tolmezzo, altare ligneo della Pieve di San Floriano

[ENG] In popular imagination the Middle Ages were times of darkness and dense gloom. And yet the “Dark Ages”, upon a closer look, feature some surprisingly bright and colourful gems that have faded with the passing of time. Unexpected gilded scenes, bright blues and warm hues adorn the alters and apses of the churches and the facades of buildings along the streets of the cities. Friuli-Venezia Giulia features some stunning examples of chromatic richness of the Middle Ages. Come along with us and discover the hidden corners of the region where admire some surprising bursts of colour! The first two sites on our colourful journey are in Carnia: Sutrio and Illegio. Sutrio, which is not far from Monte Zoncolan was proclaimed one of the most beautiful villages in Italy for the won-

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Udine, piazza Libertà e, a destra, la Loggia del Lionello

[ITA] di Vitale da Bologna, con elementi gotici che si sposano con il realismo della pittura bolognese. Ci rechiamo ora in una frazione di Tolmezzo che ospita una mostra stagionale di arte sacra a tema sempre diverso, capace di richiamare nel piccolo abitato montano migliaia di visitatori: Illegio. Sopra a questo particolare borgo svetta la Pieve di San Floriano, che risale al IX secolo e si mostra festosa in maggio durante la sagra. Data la sua posizione strategica, la Pieve era collegata a vista da un lato con quella di Santa Maria Oltre But, sopra Casanova di Tolmezzo, e dall’altro a quella di San Pietro a Zuglio, per permettere lo scambio di segnalazioni in caso di pericolo. Nella Pieve di San Floriano si trova un altare intagliato che nasconde una storia degna di un romanzo giallo. Si tratta dell’altare ligneo maggiore del maestro Domenico da Tolmezzo, datato 1497 e composto di quattordici statue dipinte e dorate. Tra i santi, spiccano San Floriano (riconoscibile per essere la statua dalle dimensioni maggiori) e, nell’edicola centrale, la Madonna orante con il Bambino sulle ginocchia. Tuttavia, chi va a visitare oggi la pieve, troverà delle copie al posto degli originali: nell’inverno tra il 1968 e il 1969, infatti, mani ignote trafugarono 12 delle 14 statue. Le uniche due che non riuscirono a staccare furono quelle di San Sebastia36

no e San Rocco, ora conservate al Museo Diocesano di Udine. Ma non tutto è andato perduto: lo scorso febbraio 2017, a Firenze, sono state ritrovate tre delle statue che si credevano ormai perse. Si spera che San Vito, San Maurizio e San Nicola, finita la procedura di autenticazione, ritrovino presto la strada di casa. Una sorte simile ebbero le quattordici statue della vicina Pieve di San Pietro di Zuglio, sempre di Domenico da Tolmezzo, rubate nel 1981. Cinque di queste, ritrovate nell’estate 2016, ora fanno parte della mostra permanente

Illegio, Pieve di San Floriano_ph Benito Zannier

La Forza dell’Arte, allestita al Civico Museo Archeologico di Zuglio. Se fino adesso ci siamo addentrati nelle chiese, ora possiamo goderci una bella passeggiata all’aperto. Ci fermiamo a Udine, la capitale del Friuli. Qui troviamo le ripercussioni di importanti eventi accaduti a partire dal 1420, ovvero da quando, con la caduta del Patriarcato di Aquileia e la presa di Udine da parte delle truppe della Repubblica di Venezia, il Friuli viene annesso alla Serenissima, rompendo quell’isolamento in cui era vissuto per buona parte del


[ENG] We then move on to a locality near Tolmezzo where a seasonal exhibition of sacred art attracts thousands of visitors to this tiny village every year: Illegio. Overlooking the village is Pieve San Floriano, the ninth-century country church which assumes a festive appearance for the special occasion. Thanks to its strategic position, the Pieve offered an outlook towards the church of Santa Maria Oltre But, above Casanova di Tolmezzo on one side, and towards the Pieve di San Pietro in Zuglio on the other, which allowed the locals to signal imminent danger. The Pieve di San Floriano houses a beautifully engraved altar that has a great mystery behind it. The wooden main altar carved by master Domenico da Tolmezzo, dating back to 1497, is composed by fourteen painted and gilded statues. Among the saints represented one stands out because slightly larger, that of St. Florain, and then the figure of the Madonna with Child adorns the central tabernacle of the altar. The altar we can admire today, however, is merely a copy of the original, as during the winter between 1968 and 1969, unknown thieves stole the fourteen statues. The only two that remained because too difficult to detach from the altar were those of St. Sebastian and St. Rocco, which are now housed in the Diocesan

Museum in Udine. Luckily in February of 2017, three of the stolen statues were recovered in Florence, and hopefully, after a proper authentication process, St. Vitus, St. Maurice, and St. Nicolaus will finally return home. The fourteen statues by the Domenico da Tolmezzo that adorned the nearby Pieve di San Pietro in Zuglio suffered the same fate and were stolen in 1981. Five of the them were recovered in 2016 and now are displayed at the Civic Archaeological Museum of Zuglio in the section, La Forza dell’Arte (The Power of Art).

Up to now we have concentrated on the works of art hidden in the churches of the region, now it is time to go out and enjoy a nice walk in the sunshine. Starting from Udine, the capital city of Friuli. Here we appreciate the result of the important events that occurred after 1420, the year in which the Patriarchate of Aquileia passed straight under Venetian domination and was annexed to the Serenissima Republic, leading Udine out of the isolation it had experienced during most of the Middle Ages. The Loggia del Lionello in Piazza LibertĂ ,

Udine, Loggia del Lionello

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Pordenone, Palazzo Varmo-Pomo, Casa dei Capitani, particolare

Pordenone, Palazzo De Rubeis_ph Angelo Simonella

[ITA] medioevo. Ci rechiamo a visitare la Loggia del Lionello in Piazza Libertà, quella piazza che orgogliosamente vanta l’appellativo di “più bella piazza in stile veneziano sulla terraferma”. Nel 1441 il decano capitolare udinese Nicolò Savorgnan propose la costruzione di un palazzo pubblico dove si potesse tenere il Consiglio della città. Dopo alterne vicende (che sembrano anticipare le lungaggini che caratterizzeranno la costruzione delle grandi opere in Italia) tra il 1448 e il 1457 Bartolomeo delle Cisterne costruì la splendida loggia pubblica progettata dall’orafo Niccolò Lionello. La loggia è composta da un porticato vicino alla tradizione del gotico veneziano che sorregge l’edificio del comune. I colori che ci colpiscono sono quelli sobri e intensi della facciata: fasce alternate di pietra bianca e

rosa, tra le quali si aprono il loggiato e, al piano superiore, le finestre. Varcate le grandi arcate, ci sorprendono i colori della pavimentazione, una raffinata scacchiera in pietra rossa di Asiago e marmo bianco, che spicca per la sua lucentezza. Alla piazza fanno da quinta la cinquecentesca Loggia di San Giovanni, la Torre dell’orologio e la Loggia del Lippomano, il porticato che sale verso il colle del castello. Per circondarci da colori, andiamo ora in centro a Pordenone, lungo la via che ci porta dal Municipio fino a Piazza Cavour. Corso Vittorio Emanuele II, un lungo viale pedonale che nel medioevo era la direttrice principale della città, è un incredibile susseguirsi di facciate decorate con affreschi che vanno dal Trecento al Rinascimento. Qui ne elen-

Pordenone, Palazzo Crescendolo-Milani, i 13 segni zodiacali_ph Angelo Simonella

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cheremo solo alcuni di quelli risalenti al periodo medioevale che ci hanno più colpito. Grazie ai restauri compiuti negli ultimi trent’anni è possibile ammirarli nuovamente nel loro splendore, in quella che è ritornata ad essere una vera urbs picta. Attraversato il fiume Noncello e la piccola Piazza San Marco troviamo Palazzo Ricchieri, dal 1970 sede del Museo Civico d’Arte. La sua facciata conserva frammenti di pitture gotiche con allegorie profane: accanto agli archi a tutto sesto delle finestre troviamo il pianeta Venere con i segni zodiacali del Toro e della Bilancia, ma anche scene di battaglie e duelli. Poco più avanti, fa angolo con la stretta via del Mercato il quattrocentesco Palazzo Varmo Pomo, detto Casa dei Capitani. Qui il restauro ha rivelato un affresco a “finta tappez-


Pordenone, Corso Vittorio Emanuele, Palazzo Varmo-Pomo, Casa dei Capitani_ph Elio e Stefano Ciol – Archivio PromoTurismoFVG

[ENG] a square that earned the appellative “most beautiful Venetian-style square of mainland Italy”. In 1441 the Dean of the Chapter of Udine, Nicolò Savorgnan, suggested building a public space where the Council of the city could be held. After numerous vicissitudes, Bartolomeo delle Cisterne managed to have the building, designed by Niccolò Lionello, erected between 1448 and 1457. The Loggia comprises a portico in a Gothic Venetian style that supports the Municipal Building. The colours the facade displays are sober and intense: coloured blocks of white and pink marble alternate geometrically, surmounted by two triple lancet windows. The floor under the portico, is brightly coloured in the shades of Asiago marble and white marble tiles set in a chequered pattern, and is surprisingly shiny. The sixteenth-century Loggia di San Giovanni, the Clock tower, and the Loggia del Lippomano that leads up to the castle hill, create a beautiful backdrop of the square. To continue being immersed in colour we now move on to Pordenone, along the main street the leads from the Town Hall to Piazza Cavour. Corso Vittorio Emanuele II, a long pedestrian street which was the main road through the city during the Middle Ages, which offers an array of wonderfully decorated frescoed facades that date back to the

fourteenth century and to the Renaissance period. We only have space to describe a few of the many examples that date back to the Middle Ages. Thanks to careful restoration carried out in the last thirty years we can admire the beauty of a town centre which was dubbed urbs picta, the painted city. Leaving the bridge over the Noncello River behind, and walking across Piazza San Marco we reach Palazzo Ricchieri, which has housed the City Museum of Art since 1970. Its facade displays fragments of frescoes depicting Gothic style profane allegories, such as, Venus with the zodiac signs Taurus and Libra, and scenes of battles and duels. On the corner of Via del Mercato the noticeable thirteenth century Palazzo Varmo Pomo, also known as Casa dei Capitani. The restoration works have

unveiled a fresco that features a tapestry of terracotta, yellow and green geometrical patterns, on which the coat of arms of the House of the Baumkirchen, of the San Daniele, and of the Habsburg stand out. At number 33, next to the pharmacy, is Palazzo Crescendolo Milani that offers a triumph of colour: the fifteenthcentury facade is finely decorated and is enhanced by a row of little painted arches, set between the first and second floor, that depict the 13 zodiac signs. There are, indeed, thirteen signs including the one on the extreme right side of the facade, which shows Serpentarius, or Ophiuchus, represented as a man grasping an eel or a snake; a sign that was included in the zodiac, between Scorpio and Sagittarius, up until the thirteenth century.

Abbazia di Sesto al Reghena, facciata e municipio_ph Archivio Abbazia Sesto al Reghena/OutideImage

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[ITA] zeria” rossa, gialla e verde, su cui spiccano degli stemmi a forma di scudo, tra cui quelli dei Baumkirchen, dei San Daniele e degli Asburgo. Al civico 33, accanto alla farmacia, non possiamo non notare Palazzo Crescendolo Milani, un tripudio di colore: la facciata che risale al XV secolo cela una sorpresa non da poco. Tra le finestre del primo e del secondo piano, infatti, una fila di piccole arcate dipinte ci mostra i 13 segni zodiacali. Sono proprio tredici perché all’estrema destra troviamo anche il Serpentario o Ofiuco, rappresentato da un uomo con in mano un lungo pesce o un serpente, fino al XIII secolo

posto tra Scorpione e Sagittario e poi abbandonato. Vistoso, un po’ più avanti sulla destra, anche Palazzo De Rubeis Odozilli, che ci saluta con i suoi rombi bianchi su sfondo rosso, e sottili rettangoli gialli e verdi. Nelle arcate pensili si alternano raffigurazioni di animali fantastici ed effigi umane. A qualche passo di distanza, sulla sinistra veniamo colpiti invece dal rosso della piccola Casa Simoni, con due caratteristiche finestre gotiche tra cui si inserisce il grande stemma civico pordenonese, ovvero un portale con i battenti aperti, al di sotto di decori a motivi floreali e fruttati.

I palazzi su cui potremmo soffermarci sono molti di più, per vederli tutti non resta quindi che avventurarsi per le vie di Pordenone! Facciamo ora tappa nella bassa pianura al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, a Sesto al Reghena. In questo piccolo borgo verso la metà dell’VIII secolo, nell’ultima fase dell’età longobarda, tre fratelli cividalesi fondarono l’abbazia benedettina di Santa Maria in Silvis. Il complesso fu raso al suolo nell’899, quando giunse anche qui l’invasione ungara, che come un flagello travolse l’Europa (le cronache raccontano che «i vivi non bastavano a seppellire i

Abbazia di Sesto al Reghena, Chiesa, navata centrale_ph Archivio Abbazia Sesto al Reghena/OutideImage

[ENG] You cannot miss Palazzo De Rubeis Odozilli which boasts a medieval facade featuring white geometrical rhombuses on a terracotta background, and a fine yellow and green pattern of rectangles. The Lombard bands alternate with peculiar mythical animals and human fiugres. Just a stone throw away, on the left, our attention is captured by the terracotta facade of the little Casa Simoni, which features two particular Gothic-style windows that flank the coat of arms of the City of Pordenone - city gates that are wide open - and a decoration of flowers and fruit just above the windows. We could go on and on describing the many stunning buildings but the best 40

way to enjoy the sights is to come have a walk around Pordenone! We are now going to take you to the plains at the edge of Friuli Venezia Giulia near the border with Veneto: in Sesto al Reghena. In this little village, around the mid-eighth century and the last years of the Longobard age, three brothers from Cividale founded the Benedictine abbey of Santa Maria in Silvis. The abbey was razed to the ground in AD 899, when the Ungary, barbarian tribe who devastated Europe, invaded the region. (Chronicles report that «the living are not enough to bury the dead»). Starting from the ruins reconstruction works were then carried out and the old abbey became even

more important both as a centre of religion and as a defensive medieval castle, with the creation of walls, watchtowers, and moats. Visitors, today, can enter the imposing abbey complex through the tower gates, which together with the bell tower and the corner tower part of the Vallombrosa monks’ convent – today a presbytery – are what remains of the seven defensive towers of the tenth century. Once inside, the courtyard features the bell tower – once a defensive tower – the government building, the chancery and the abbey’s residential quarters. Just close by, the entrance of the abbey has a particularly modest facade, but conceals an unexpected wonder of colours inside. Entering the


Sesto al Reghena_ph Archivio Abbazia Sesto al Reghena

atale N o n e r e s n ovo ri per u u u n g o u n a n i a t n e a T e un felic IL RELAX de La Subida: le case nel bosco, per svegliarsi e accorgersi di non sognare. Un’originale e raffinata proposta per provare a godere dello stare in un bosco. Qui, un fienile: un posto per stare caldi, dell’acqua; un luogo dove sognare. Per trovare ricordi di chi la notte guardava le stelle e di un mondo che quasi non c’è più. LA SUBIDA vi ospita alla Trattoria al Cacciatore per offrirvi oggi i sapori di ieri e all’Osteria della Subida per trovarsi, per chiacchierare e per uno stuzzichino. Per il vostro relax, alla Subida posti dove sognare e godere rustici borghi contadini, la natura, i prati, le vigne e i boschi del Collio. Per il vostro gusto, i prodotti dell’Emporio del Territorio, l’aceto di Sirk, il formaggio di Fossa e l’olio del Collio. Per voi, l’Ospitalità. RISTORANTE AL CACCIATORE & LA SUBIDA

Via Subida, 52 - Cormons tel: +39 0481 60531 fax: +39 0481 61616 info@lasubida.it - www.lasubida.it Abbazia di Sesto al Reghena, loggetta, Carlo Magno e Belissant

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Magredis di Povoletto, chiesa di San Pietro, ciclo dei mesi, XV sec.

[ITA] morti»). Dalle rovine prese avvio l’opera di ricostruzione e l’abbazia accrebbe la sua potenza non solo sul piano religioso, ma anche civile, tanto da assumere l’aspetto di castello medievale, con il suo sistema difensivo formato da torri e fossati. All’imponente complesso abbaziale si accede oggi attraverso il torrione d’ingresso (che con il campanile e una torre d’angolo inglobata nel “conventino” dei monaci vallombrosani - oggi canonica - sono gli unici superstiti delle sette torri di difesa del X secolo) e ci si trova in una piazza su cui svetta l’ex torre trasformata in campanile e su cui si affacciano la cancelleria, o palazzo di governo, e quella che fu la residenza abbaziale. Più avanti, ecco l’ingresso dell’abbazia, un ingresso particolare e modesto, senza facciata, che in origine era una portineria, che cela una grande sorpresa di colori. Si accede prima al vestibolo, sulle cui pareti sono ritratti San Michele e un ciclo allegorico dell’inferno e del paradiso, risalente alla fine del secolo XV e agli inizi del XVI, e poi attraverso l’atrio, alla chiesa romanica. Sulla facciata della chiesa un affresco del 1316 di scuola giottesca presenta l’incontro dei tre vivi e dei tre morti. In chiesa non possiamo che alzare gli occhi e goderci lo spettacolo delle tre navate affrescate nel XIV secolo da pittori della scuola di Giotto. Tra gli affreschi spiccano il Lignum Vitae (la scena simbolica dell’albero mistico), le

Storie di San Benedetto, di San Pietro, di San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista e l’incoronazione della Vergine. Un tripudio di colori! Per trovare l’opera su cui vogliamo puntare l’attenzione dobbiamo fare un passo indietro e tornare all’ingresso del vestibolo. Quelli che decorano la loggetta a sinistra della porta d’ingresso sono affreschi del XIII secolo assolutamente

Magredis di Povoletto, chiesa di San Pietro, ciclo dei mesi, XV sec.

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profani, degni più di un castello tardomedievale che di un’abbazia. Vi sono infatti rappresentati su una parete Carlo Magno e Belissant alla presenza di un gruppo di armati e in attesa di un duello, e sull’altra parete ci sono (purtroppo frammentari) i cavalieri che si affrontano. Ma andiamo per ordine: la scena racconta un episodio della Chanson d’Otinel, un rarissimo esempio di una


Magredis di Povoletto, chiesa di San Pietro, ciclo dei mesi, XV sec.

[ENG] vestibule, the walls are adorned by a painting of St. Michael and an allegorical cycle of hell and heaven dating back to the fifteenth century and the beginning of the sixteenth century. Through the hall you reach the Romanesque church. The facade of the church boasts a fresco of 1316 by the Giotto School which depicts the encounter between the living and the dead. Once in

the church you cannot but admire the spectacle of the three frescoed naves of the fourteenth century, by artists of the Giotto school. Among the frescoes the Lignum Vitae (a symbolic scene of a mystical tree), the Stories of St. Benedict, St. Peter, St. John Evangelist, St. John the Baptist and the coronation of the Virgin Mary. The frescoes are a true triumph of colour!

Abbazia di Sesto al Reghena, vestibolo, Paradiso - Antonio da Firenze, 1503

To find the painting we want to focus on, we need to go back into the hall of the vestibule. The frescoes that adorn the loggia on the left of the entrance door date back to the thirteenth century and are concerned with everyday life rather than with religion and spiritual things, and would be more appropriate in a castle rather than in an abbey. Indeed, the painting on one side represents Charlemagne and Belissant in front of an armed squad ready for a duel, and on the other side (only fragments remain) the depiction of the duel between chevaliers. The scene is an episode of the Chanson d’Otinel, a rare example of a chanson de geste in the Franco-Venetian dialect used during the fourteenth century which faded into oblivion. The story is of Otinel, a Saracen who in Paris fights against the Christian Orland in front of Belissant, the beautiful daughter of Charlemagne. When the duel is over, the Saracen, not only converts to Christianity but is baptised and marries Belissant, receiving the crown of Lombardy. Why would these frescoes be set at the entrance of a church; frescoes like that depicting the story of Otinel, which do not have a religious theme, even though they are about defending Christianity? The reason behind this choice is simply to remember Charlemagne. The precious legacies and concessions granted to the abbey in 1781 by the emperor, were very convenient

Magredis di Povoletto, chiesa di San Pietro, ciclo dei mesi, XV sec.

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Grado, Basilica di Sant’Eufemia_ph G.Baronchelli

[ITA] chanson de geste in lingua francoveneta diffusa in zona durante il Trecento e ora perduta. La storia narra la vicenda del saraceno Otinel, che a Parigi combatte contro il paladino cristiano Orlando di fronte a Belissant, la bella figlia di Carlo Magno. Alla fine del duello, il saraceno non solo si convertirà e verrà battezzato, ma addirittura sposerà la figlia di Carlo Magno e riceverà la corona della Lombardia. Vi chiederete: perché inserire all’ingresso della chiesa affreschi incentrati su un tema laico (sebbene strettamente connesso con la difesa della fede cristiana) come la storia di Otinel? È presto detto: è stato il pretesto per ricordare Carlo Magno. I ricchi lasciti e le concessioni che l’imperatore fece all’abbazia nel 781 furono molto utili all’ordine benedettino, per cui il re dei Franchi andava celebrato, ma non si poteva certo farlo in chiesa! E a proposito di chiese che custodiscono curiosità medievali di tema secolare, ci spostiamo ora a pochi chilometri a nord est di Udine, là dove i dolci paesaggi dei Colli Orientali cedono il passo alle Valli del Torre. Ci rivolgiamo a don Bepi Riva (tel +39 0432 666081) per farci aprire la Chiesa di San Pietro a Magredis di Povoletto, risalente alla fine del Trecento o ai primi anni del Quattrocento. La parte più preziosa della chiesetta sono gli af-

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freschi cinquecenteschi di Gian Paolo Thanner, ma a noi interessa l’opera di un anonimo pittore che nel XV secolo ha decorato il basamento dell’abside con dodici immagini che rappresentano i mesi dell’anno, raccontando i divertimenti signorili e i lavori di una fattoria del tempo. La posizione e l’altare antistante rischiano di far sfuggire all’attenzione queste immagini; sarebbe un peccato, perché formano l’unico ciclo friulano dei mesi giunto integro sino a noi. Ci colpisce il nome dei singoli mesi, scritto usando i caratteri minuscoli del gotico, è in friulano, ma non mancano gli influssi venetizzanti propri della parlata signorile del tempo. E soprattutto ci stupisce come l’ignoto maestro sia stato capace di raccontare con pennello sorridente e arguto i lavori legati al mondo contadino (rimasti in gran parte immutati fino a qualche decennio fa), ma anche le occasioni di festa e gli svaghi delle classi più agiate. Troviamo scene di lavoro nei vigneti, di aratura dei campi, di mietitura, di raccolta e di vendemmia. E poi lavori di carpenteria, caccia con il falcone, caccia di anatre e il rito dell’uccisione del maiale. C’è tempo per il lavoro e per lo svago: c’è chi dorme e sogna l’amore, chi va di casa in casa a portare gli auguri per l’anno nuovo, chi festeggia il carnevale in maschera a


Grado, Basilica di Sant’Eufemia_ph G.Baronchelli

Grado, Basilica di Sant’Eufemia, ambone Trieste, Cattedrale di San Giusto

[ENG] for the Benedictine Order, and therefore the King of the Franks was to be celebrated, though not in a church! And speaking of churches that contain medieval curiosities, we can travel just a few kilometres to the north east of Udine where the Colli Orientali hills degrade gently down to the Torre Valley. Contacting don Bepi Riva, parish priest, (tel +39 0432 666081) we can have the little church of St. Peter in Magredis di Povoletto opened for us to visit. The church, which dates back to the end of the fourteenth and beginning of the fifteenth century, houses the precious frescoes by Gian Paolo Thanner. What we are interested in seeing though, is the work of an anonymous painter of the fifteenth century, who decorated the base of the apse with twelve images that represent the months of the year, by depicting the pastimes of the lords and the works of the peasants. The out-of-the-way location and the imposing altar do not make it easy to spot the paintings, though it would be a pity to visit the church without paying due attention to this unique well-preserved Friulian cycle. The names of the months catch our attention: they are written in narrow Gothic small letters in Friulian with Venetian influences, evidence of the local language of the time. But most-

ly what surprises is how the anonymous artist graciously and wittingly depicted the peasant works – many of which have remained basically unchanged until very recently – and the leisure occasions of the noble classes. There are scenes of ploughing, farming, vine growing and the harvesting. And still carpentry, hawk hunting, fowl hunting, pork butchering. There is a time for work and a time for leisure: some sleep and dream about love, others visit their neighbours and bring good wishes for the coming season; some are dressed up for the carnival, and dance and enjoy the festivities in the fields. On the external side of the apse arch there is St. Anthony Abbot and his “piglet” (locally known as il purcit di Sant Antoni), depicted with a little bell hanging from its neck, free to roam the village and be fed by the entire community On our quest for colour we reach Grado, home to the early Christian Basilica dedicated to Saint Euphemia. The church, which was consecrated in AD 579, features elements of different historical periods. As you enter the church you cannot but notice the colours of the thirteenth century fresco decorating the semidome of the apse. The layout of the church unexpectedly lacks symmetry and the decorative elements be-

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della chiesa spiazza per l’assenza di simmetria e per i tanti dettagli decorativi risalenti a periodi storici diversi, spesso di recupero, come ad esempio le colonne e i capitelli. E su due belle colonne di granito rosa arrivato da Assuan si posa il nostro sguardo. Gli altri colori medievali che ci rapiscono sono quelli dello slanciato ambone (una sorta di pulpito) duecentesco, che accosta stili e forme di secoli diversi. La sua originale cupola, finemente decorata in bianco e rosso, ricorda gli arabeschi d’Oriente e i suoi colori spiccano nella navata centrale. La splendida pavimentazione con mosaici svela invece l’origine paleocristiana della basilica.

Seguendo la linea di costa giungiamo a Trieste, e ci dirigiamo alla Cattedrale di San Giusto, con i suoi colorati mosaici medievali. La salita lungo via della Cattedrale per raggiungere la sommità del colle val bene la camminata: la chiesa appare ai nostri occhi nella sua compattezza romanica e lo sguardo è rapito dal grandissimo ed elegante rosone gotico. La facciata e il tozzo campanile (“mozzato” da un fulmine che nel 1422 lo portò all’altezza attuale) sono costellati da frammenti lapidei del periodo romano. La cattedrale è nata nel Trecento dalla fusione di due chiese preesistenti e questo le conferisce una affascinante asimmetria, che si riflette anche nell’interno

instead, reveal the early Christian origin of the church. Following the coastline, we reach Trieste and go directly to the San Giusto Cathedral where we can admire the lovely medieval mosaics. The sights along the way up to the Cathedral are well worth the walk: the Romanic church appears in all its massive quality and the elegant Gothic rosette fully grabs the attention of the visitor. The facade and stubby bell tower (“cropped” by a lightning that struck in 1422) are scat-

tered with lapidary fragments that date back to the Roman times. Established in the fourteenth century by joining two pre-existing churches the cathedral is asymmetric featuring five aisles (two of which belonged to the Romanic cathedral (Assunta), while the other two on the right side belong to the little church of the early Middle Ages dedicated to St. Justus. The precious mosaics in Ravenna-Byzantine style that adorn the left apse, which date back to the beginning of the twelfth century, depict Mother

Trieste, Cattedrale di San Giusto, Abside di Maria, mosaici veneto-ravennati, XII sec.

[ITA] suon di musica e chi fa scherzosamente capolino tra le spighe di grano. Sulla parte esterna dell’arco absidale troviamo anche Sant’Antonio Abate e il “suo” porcellino (il purcit di Sant Antoni), raffigurato con il campanello al collo, che girava libero per il paese e veniva nutrito da tutta la comunità. Sulle tracce di vividi colori medievali giungiamo all’isola di Grado, che conserva nel suo centro storico la basilica paleocristiana di Santa Eufemia. La chiesa, consacrata nel 579, è arricchita da dettagli risalenti a periodi storici diversi. Entrando, ci colpiscono i colori dell’affresco quattrocentesco che decora la semicalotta dell’abside. L’interno

[ENG] long to different ages, such as the columns and the capitels, probably reclaimed from other buildings. Indeed, one of the two columns is made of Rosa Aswan Light a pink granite from Egypt. Other Medieval colours that attract our attention are those of the slender thirteenth century Ambon (pulpit) which blends styles and forms of different centuries. Its dome-like canopy stands out for the finely painted red and white Persian influenced patterns and fine arabesques. The stunning mosaic floors,

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Servolo. Sotto ai mosaici, entro le arcatelle, intorno al 1230 furono eseguiti gli affreschi che narrano con forti contrasti di colori e un sapore popolare la passio di San Giusto: gli episodi riguardano la fustigazione del santo, la sua condanna a morte per annegamento, il cammino verso il molo, il martirio, il sogno premonitore del presbitero Sebastiano, il ritrovamento del corpo del martire, i solenni funerali e l’assunzione in cielo della sua anima. Per concludere il nostro viaggio andiamo a Gorizia, nel grande castello che è il cuore antico della città. Il maniero risale all’XI secolo ma a cause delle numerose distruzioni e ricostruzioni che

si sono alternate nel corso dei secoli l’aspetto odierno è molto diverso da quello dell’epoca medievale. Qui troviamo fedeli riproduzioni di oggetti e suppellettili, che colorano il nostro itinerario delle tinte della vita quotidiana del “tempo medio”: una ricca raccolta in scala uno a uno di armi bianche e macchine d’assedio, come la catapulta e il trabucco; strumenti musicali antichi di cui si possono ascoltare le melodie grazie a moderne tecnologie ed infine la ricostruzione della mensa e della cucina, che dà una vivida idea dell’infaticabile lavoro che doveva essere sostenuto dai cuochi per accontentare i palati ricercati dei nobili e dei loro ospiti.

[ENG] Mary among the Archangels Gabriel and Michael, and the Apostles in the mystical garden. The mosaics of the right apse, stylistically reminiscent of those of the Assunta, date back to a century later: on a golden background Christ, his hand raised in blessing, send away a snake and a basilisk (animals that are symbols of evil), flanked by martyrs Justus and Servolo. The Lombard arches below the mosaics feature frescoes, which date back to 1230, that depict the Passion of St. Justus in strong

contrasting colours: the episodes of the flogging of the saint, his condemnation to death by drowning, the path the saint walks down to reach the sea, the martyr, the premonitory dream, the funeral, and the ascension to heaven of his soul. To conclude our trip, we must stop off in Gorizia and visit the castle that rises on the hill in the centre of town. The castle dates back to the eleventh century but has suffered numerous destructions and reconstructions along the centuries and today it is very different from

what it was in the Middle Ages. Here we can admire the accurate reproductions of artefacts and tools that were used in everyday life during the Middle Ages: an extensive collection of sidearms and war machines, such as the catapult and the trebuchet; medieval musical instruments which thanks to modern technology we can hear playing their ancient melodies, and finally the kitchens where you get the idea of how the cooks worked hard to delight the demanding palates of the illustrious guests of the castle.

Gorizia, il castello

[ITA] a cinque navate (le due navate di sinistra appartenevano alla basilica romanica dell’Assunta, quelle di destra al sacello altomedievale di San Giusto). I preziosi mosaici di ispirazione bizantina-ravennate che rivestono l’abside sinistra risalgono agli inizi del XII secolo ed esaltano la Madre di Dio tra gli arcangeli Gabriele e Michele e gli Apostoli nel giardino mistico. I mosaici dell’abside destra, stilisticamente vicini a quelli dell’Assunta, sono posteriori di circa un secolo: sullo sfondo dorato si staglia il Cristo benedicente colto nell’atto di cacciare un aspide e un basilisco (animali che simboleggiano il male) affiancato dai martiri Giusto e

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FINE SPECIALE Tra le pieghe del tempo si celano inaspettati colori

Abbazia di Sesto al Reghena, vestibolo, Paradiso - Antonio da Firenze, 1503, part.

Hidden corners where admire some surprising bursts of colour

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SABATO 8 DICEMBRE

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE

• ore 15.30 - ritrovo e partenza in p.zza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse • ore 17.30 - campo Patriarca Elia LUX ANTIQUA: GRANDE SPETTACOLO DEL FUOCO E DELLA LUCE • ore 20.30 - Palazzo regionale dei Congressi PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA PRESEPI • ore 20.45 - Palazzo regionale dei Congressi “VOCI DI NATALE” spettacolo di musica e danza

• ore 17.30 - Auditorium B. Marin “APERITIVO CON L’ARTE. UN RACCONTO SU FRIDA KAHLO” incontro su Frida Kahlo nelle parole di Cristina Bonadei e Massimo Tommasini, al pianoforte Riccardo Morpurg

DOMENICA 9 DICEMBRE • dalle ore 10.00 - Centro storico e porto Mandracchio GRADO HERITAGE 452 rievocazione storica, teatro di strada e spettacoli, banchi didattici dimostrativi di artigianato storico - Info: www.grado.info • ore 11.00 – piazza Duca d’Aosta, casetta Radise de Mar DECORIAMO IL NOSTRO ALBERO • ore 16.00 - Auditorium B. Marin DOMENICA AL CINEMA: PROIEZIONE DEL FILM “DIARIO DI UNA SCHIAPPA. PORTATEMI A CASA!” ingresso libero • ore 18.00 - campo Patriarca Elia LUX ANTIQUA: GRANDE SPETTACOLO DEL FUOCO E DELLA LUCE ACCENSIONE DELL’ALBERO

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE • ore 20.45 - Auditorium B. Marin Rock History suona la storia “BEATLES” LIVE SHOW ingresso libero

VENERDÌ 14 DICEMBRE • ore 20.45 - Auditorium B. Marin SPETTACOLO TEATRALE “NON TOCCATEMI ROSSINI”

SABATO 15 DICEMBRE • ore 10.30 - Biblioteca Civica F. Marin NATI PER LEGGERE: “BUON NATALE ORSO” letture per tutti i bambini da 0 a 6 anni con la magia dei libri e della voce dei lettori volontari ingresso libero (su prenotazione tel. 0431-82630) • ore 15.30 - Biblioteca Civica F. Marin “SCALA LO SCAFFALE” - PARTECIPA AL NOSTRO BOOK GAME! ingresso libero (max. 25 partecipanti, su prenotazione tel. 0431-82630)

DOMENICA 16 DICEMBRE

• ore 15.30 – ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse

MARTEDÌ 18 DICEMBRE • ore 15.30 - Biblioteca Civica F. Marin “STORIE A DUE” CON SILVIA BORANDO DELLA CASA EDITRICE MINIBOMBO laboratorio rivolto ai bambini dai 4 ai 6 anni ingresso libero (max. 25 partecipanti, su prenotazione tel. 0431-82630)

• ore 15.00 - piazza Biagio Marin (in caso di maltempo, Palazzo dei Congressi) SPETTACOLO PER BAMBINI “IL NATALE DI NATALINO”

• ore 15.00 – piazza Duca d’Aosta, casetta Radise de Mar TRUCCABIMBI CON LAURA SPESSOT FACEPAINTING • ore 15.30 - Biblioteca Civica F. Marin “SCALA LO SCAFFALINO” È IN PARTENZA L’ESPRESSO DI HOGWARTS DAL BINARIO 9 ¾ DEDICATO AI RAGAZZI DAGLI 8 AI 13 ANNI… PARTECIPA AL NOSTRO BOOK GAME! ingresso libero (su prenotazione tel. 0431-82630)

DOMENICA 23 DICEMBRE

SABATO 29 DICEMBRE

• ore 15.30 - ritrovo e partenza in p.zza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse • ore 12.00 - piazza Duca d’Aosta, casetta Radise de Mar CANTIAMO INSIEME • ore 14.30 - piazza Duca d’Aosta, casetta Radise de Mar CACCIA AL TESORO PER BAMBINI (a gruppi di 6) iscrizioni entro le ore 13.00 presso la Casetta • ore 20.45 - Auditorium B. Marin CONCERTO DI NATALE ingresso libero

• ore 18.00 - Palazzo regionale dei Congressi SAUDADE DE ANDRÈ le canzoni del grande Fabrizio De Andrè rivisate in chiave brasiliana con Leila Nunes e Paolo Papalini del duo Chorobodò, Riccardo Skarabot, Andrej Pirjevec, Sergio Giangaspero, Sebastiano Crepaldi ingresso libero

SABATO 22 DICEMBRE

LUNEDÌ 24 DICEMBRE • ore 17.30 - porto Mandracchio BABBO NATALE ARRIVA IN BATÈLA corteo degli elfi fino in piazza Biagio Marin e spettacolo di mangiafuoco

MERCOLEDÌ 26 DICEMBRE • ore 11.00 - Parco delle Rose MARCIA DEL PANETTONE – PERCORSO 6/12 KM | MARATONINA – PERCORSO 21 KM - CORSA CON FIDO, CORRI CON IL TUO AMICO A 4 ZAMPE info su Facebook: SU e ZO per le CUBE – Marcia del panettone • ore 15.00-18.00 - Largo San Grisogono TRUCCABIMBI PENXAMI GRATUITO • ore 15.30 - ritrovo e partenza in p.zza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse • ore 16.30 – Basilica di Santa Eufemia CONCERTO DI SANTO STEFANO concerto corale e strumentale • ore 20.30 - Palazzo regionale dei Congressi PREMIO ATLETA DELL’ANNO E CONCERTO “MUSIQUE BOUTIQUE, LOUNGE LIVE PROJECT” le più famose canzoni italiane e internazionali in versione swing, bossanova, smooth jazz e smooth funk a cura di Supersonic Studio ingresso libero

GIOVEDÌ 27 DICEMBRE • ore 14.00-21.00 - Centro storico (in caso di maltempo, Palazzo dei Congressi) FESTIVAL INTERNAZIONALE DEGLI ARTISTI DI STRADA

VENERDÌ 28 DICEMBRE • ore 14.00-21.00 - Centro storico (in caso di maltempo, Palazzo dei Congressi) FESTIVAL INTERNAZIONALE DEGLI ARTISTI DI STRADA

DOMENICA 30 DICEMBRE • ore 15.00-18.00 - largo San Grisogono TRUCCABIMBI PENXAMI GRATUITO • ore 15.30 - ritrovo e partenza in p.zza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse

LUNEDÌ 31 DICEMBRE • ore 22.30 – piazza Biagio Marin CAPODANNO IN PIAZZA LIVE SHOW DELLA BAND “CINDY & THE ROCK HISTORY” + DJ SET CON VANNI DEEJAY

MARTEDÌ 1 GENNAIO • ore 15.30 - ritrovo e partenza in p.zza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse • ore 17.00 - Palazzo regionale dei Congressi CONCERTO DI CAPODANNO “CAPODANNO IN EUROPA” con la Nuova Orchestra “Ferruccio Busoni” diretta dal M° Massimo Belli, con i violinisti Lucio Degani e Giada Visentin ingresso libero

GIOVEDÌ 3 GENNAIO

(in caso di maltempo il 4 gennaio) • ore 15.00 - piazza Biagio Marin R-EVOLUTION CLOWN & BUBBLE SHOW, SPETTACOLO PER BAMBINI

SABATO 5 GENNAIO • ore 17.30 - porto Mandracchio ARRIVANO LE VARVUOLE, LE STREGHE DEL MARE rievocazione di una leggenda gradese

DOMENICA 6 GENNAIO • ore 15.00-18.00 - Largo San Grisogono TRUCCABIMBI PENXAMI GRATUITO • ore 15.30 - ritrovo e partenza in p.zza Biagio Marin VISITE GUIDATE GRATUITE AI PRESEPI DELLA CITTÀ con l’accompagnamento di zampognari o cornamuse • ore 17.00 - Auditorium B. Marin FESTA DELLA SOLIDARIETÀ ingresso libero


Grado

isola del

Natale dal 6 al 16 DICEMBRE NON SOLO NATALE mostra-mercato di idee regalo fatte a mano Auditorium S. Rocco ore 9.30-12.30 / 15.00-18.30

dal 7 DICEMBRE al 6 GENNAIO MOSTRA “SARA HAFFNER” presso la Casa della Musica

dal 15 al 23 DICEMBRE LA BOTTEGA DI BABBO NATALE: IL SEGRETARIO DI BABBO NATALE RITIRA LE LETTERINE E I REGALI DA FAR RECAPITARE AI BAMBINI ore 10.00 - 12.00 e 15.00 - 19.00, presso la sede dell’associazione SOGIT (via T. Tasso, 13)

dall’8 DICEMBRE al 6 GENNAIO PISTA DI PATTINAGGIO SU GHIACCIO sul lungomare Nazario Sauro

LUNA PARK DI NATALE in largo San Grisogono

CHIOSCHI DI NATALE in piazza Biagio Marin

VILLAGGIO NATALIZIO

isola del ai Giardini Palatucci

L’ALBERO PIÙ BELLO

all’esterno del Palazzo Municipale

Natale

RASSEGNA “PRESEPI A GRADO E AQUILEIA” GRADO Centro storico sempre visitabile Palazzo regionale dei Congressi lun.-ven. ore 10.00-13.00 / 14.00-19.00 sabato, domenica e festivi ore 10.00-19.00 AQUILEIA: Centro storico e Palazzo Meizlik

8 e 9 DICEMBRE LUX ANTIQUA: GRANDE SPETTACOLO DEL FUOCO E DELLA LUCE - ACCENSIONE DELL’ALBERO in campo Patriarca Elia

9 DICEMBRE GRADO HERITAGE 452

rievocazione storica, teatro di strada e spettacoli in centro storico e al porto Mandracchio

27 e 28 DICEMBRE FESTIVAL INTERNAZIONALE DEGLI ARTISTI DI STRADA in centro storico

31 DICEMBRE CAPODANNO IN PIAZZA; LIVE SHOW DELLA BAND “CINDY & THE ROCK HISTORY” + DJ SET CON VANNI DEEJAY piazza Biagio Marin

8 dicembre 2018 • 6 gennaio 2019 Programma completo e info su www.grado.info

Comune di Grado


Giro Presepi

Tour of the Nativities

[ITA] Il Presepe è una tradizione di origine medievale che ha solcato secoli di storia giungendo, con immutato fascino, fino all’epoca attuale. Il valore più intrinseco del presepe, quello di una pace che è universale, al di là di prescritti confini culturali o religiosi, è il valore che unisce idee e creatività di centinaia di appassionati che ogni anno regalano alla nostra regione delle vere e proprie opere d’arte: presepi di piccole e grandi dimensioni, tradizionali e rivisitati, statici e viventi, modesti per la semplicità dei materiali impiegati ma preziosi per l’infinito lavoro che vi è alle spalle. Ed ecco che l’intero territorio regionale si trasforma in un grande itinerario che mette in luce 3000 presepi, da quelli monumentali a quelli che stanno dentro a una bottiglia, da quelli nelle chiese a quelli inseriti in contesti naturali di grande pregio ambientale, dislocati in oltre 150 località, un complesso di percorsi che si snodano tra siti storici, aree naturalistiche e borghi rurali di inconsueta bellezza. Il Comitato Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia dell’UNPLI Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia censisce, per il 15° anno consecutivo, queste Natività. La guida Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia raccoglie i dati di questo censimento e permette di scegliere tra numerosi itinerari di visita, suddivisi per zona e segnalati in base alla tipologia delle opere, uno strumento pratico che porta il visitatore alla scoperta di luoghi incantevoli e lavori di pregio, all’insegna della più radicata tradizione e nel clima di umano calore che contraddistingue il periodo natalizio.

[ENG] Setting up a nativity Scene is a tradition that dates back to the Middle Ages, which has been handed down over the centuries and still today retains all of its fascination. . The intrinsic value of the nativity scene is its message of universal peace, even beyond cultural and religious boundaries. This is the value that the many enthusiasts share through their ideas and creativity whose results are the true works of art our Region can show: from tiny to very large, from traditional to reinterpreted, still and live scenes; simple and humble for the poor materials often used though precious for the amount of inventiveness and work dedicated to this passion. At Christmas the whole region becomes the location of a grand tour itinerary that includes and highlights over 3000 nativities, from the monumental sized ones to those created in a bottle, and from those displayed in churches to the ones set in awe-inspiring natural sites. The nativities in Friuli Venezia Giulia are scattered in some 150 localities in an intricate network that includes heritage sites, nature conservation areas and rural villages of exquisite beauty. For the 15th year in a row, the National Union of the Italian Pro Loco Regional Committee has laid down a map of the Nativity scenes worth visiting in Friuli Venezia Giulia. The Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia – Tour of Nativities in Friuli Venezia Giulia – guidebook contains all the information regarding the various scenes, divided by location and type, allowing visitors to choose among several itineraries.

in Friuli Venezia Giulia

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INVERNO - WINTER 2018-19

in Friuli Venezia Giulia


Sacra rappresentazione del Presepe Vivente di Sesto al Reghena_ph Paolo Grasso

[ITA] Tutte le informazioni saranno consultabili anche sul sito www.presepifvg.it. Tornano poi anche quest’anno la rassegna Presepi in Villa. Rassegna dell’arte presepiale in Friuli Venezia Giulia, il Concorso presepi nelle scuole primarie e dell’infanzia, l’esposizione di una rappresentanza di presepi presso le sale del Consiglio Regionale a Trieste e il concorso artistico fotografico che premierà gli scatti presepiali più suggestivi. Nelle prossime pagine vi segnaliamo alcuni presepi del Friuli Venezia Giulia.

[ENG] Following the guidebook is the best way to discover true works of art located in places of rare beauty, in respect of a well rooted tradition which is all about the warm and friendly atmosphere that the Christmas holidays bring. All the information can be found at www.presepifvg.it. The Presepi in Villa – Nativity Review once again returns and showcases the resourcefulness and creativity present in Friuli Venezia Giulia. The great show of Nativity Scene Art includes a Nativity Competition for primary school children, an exhibition of the most representative works of art in the halls of the Regional Council Building in Trieste and a photographic competition to celebrate the photos that best capture the essence of the Nativity. Here is a selection of the Nativities in Friuli Venezia Giulia worth visiting.

VILLA MANIN DI PASSARIANO

[ITA] Decimo anno della mostra Presepi in Villa - Rassegna dell’Arte Presepiale in Friuli Venezia Giulia che vede esposte circa un centinaio di creazioni nella suggestiva cornice dell’Esedra di Levante di Villa Manin, che diventa la culla della tradizione cristiana attraverso un articolato percorso che si snoda tra le diverse rappresentazioni della Sacra Famiglia. Un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire e apprezzare l’ingegno e le doti artistiche dei presepisti partecipanti, da artisti a semplici appassionati, dai bambini delle scuole primarie alle associazioni, provenienti da tutta la regione e non solo.

[ENG] This is the tenth year of the Presepi in Villa - Nativity Art Show in Friuli Venezia Giulia where, about one hundred creations are displayed in the suggestive landscape of the Esedra di Levante of Villa Manin, which becomes the hub of this Christian tradition with its articulate itinerary of representations of the Holy Family. This is a must for those who wish to discover and appreciate the creativity and artistic talent of Nativity scene artists, along side enthusiasts and the children of the elementary schools and youth associations from Friuli Venezia Giulia, and not only. Dove / Venue Esedra di Levante Villa Manin di Passariano - Codroipo (UD) Quando / When 01.12.2018 ◀▶ 06.01.2019 ▶ martedì ▶ venerdì: 10-13 e 14-18; sabato, domenica e festivi: 10-18; 24 e 31 dicembre: 10-16; 25 dicembre: chiuso; 1 gennaio: 14.00-18.00. Ingresso gratuito. ----------------------------------------------------------------------- ▶ Tuesday ▶ Friday: 10am-1pm and 2pm-6pm; Saturdays, Sundays and Holidays: 10am-6pm; 24th and 31st December: 10am-4pm; 25th December: closed; 1st January: 2pm6pm. Free admission. Info: Comitato Regionale FVG UNPLI - Tel. +39.0432.900908

INVERNO - WINTER 2018-19

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AVIANO [ITA] Come da tradizione, anche quest’anno la rassegna “Lo scrigno dei presepi Avianesi” presenta centinaia di opere presepiali di diversi stili e legate alle tradizioni popolari di varie regioni italiane e diverse nazioni europee, africane e latino americane. Quest’anno l’esposizione principale sarà allestita nella tensostruttura “Palapleif” presso l’oratorio parrocchiale San Zenone (Via Pordenone, 2-Aviano), nel Duomo di Aviano, a Piancavallo, al CRO e nei negozi del centro cittadino.

[ENG] In keeping with tradition, one again this year the “Lo scrigno dei presepi Avianesi” showcase of hundreds of different Nativity scenes presented in Aviano. The styles of the scenes span from those respectful of the rural traditions of Italian and European regions to those of African, Latin American tradition. This year the main venues of the exhibition will be the Parish recreational centre, the “PalaPleif ” grand marquee pitched in the courtyard, the cathedral of Aviano, Piancavallo, the CRO centre and numerous shops of the city centre.

Dove e quando / Where & When C.R.O. Aviano: 16.12.2018 ◀▶ 13.01.2019 ▶ orario 08.00-20.00 Duomo San Zenone: 16.12.2018 ◀▶ 13.01.2019 ▶ 08.00-18.00 (escluso orario funzioni) / (except during functions) Tensostruttura Palapleif - Oratorio Parrocchiale San Zenone 1.12.2018 ◀▶ 20.01.2019 ▶ martedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 / Tuesday and Friday from 10am to 12noon and from 3.30pm to 6.30pm ▶ domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00 / Sunday and public holidays from 10am to 12noon and 3.30pm to 7pm Negozi del centro A number of shops in the city centre 16.12.2018 - 13.01.2019 A Piancavallo: Centro commerciale, Info point 16.12.2018 ◀▶ 13.01.2019 ▶ orari apertura uffici ed enti / during office opening hours ▶ Altre aperture su richiesta: / Extra openings upon request: Tel. +39.0434.660750 cell. 347-9204431 Info: Pro Loco Aviano - Tel. +39.0434.660750, +39.347.9204431 - segreteria@prolocoaviano.it

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INVERNO - WINTER 2018-19


ph Paolo Grasso

SESTO AL REGHENA

Nello stupito, profondo silenzio, viene il Re della pace

In an astonished atmosphere of silence, came the Prince of Peace

[ITA] La sacra rappresentazione del Presepe Vivente di Sesto al Reghena è alla sua 22ª edizione: coinvolge 250 figuranti e si svolge nell’ambito del complesso abbaziale. Il fulcro è la narrazione che, nuova ad ogni edizione, questa volta ha per titolo: “Nello stupito, profondo silenzio, viene il Re della pace” e quest’anno propone l’accostamento del mistero della Natività di Cristo, con la conclusione della Prima Guerra Mondiale. Ricordando come nell’antica Roma il segno che non c’erano guerre in corso era dato dalla chiusura del tempio di Giano, l’immagine del tempio chiuso vuole rievocare la fine della Grande Guerra. La narrazione prospetta la fragilità della pace e i tentativi di troppi di riaprire quel tempio, impedire la venuta del Re della pace, Cristo, e l’impossibilità di avere il bene dell’umanità. La narrazione affronta il tema dell’”uomo del Novecento” partendo esemplarmente da una data di inizio secolo e dall’ideale imprinting di pensiero ricevuto dall’uomo occidentale. Attraverso i linguaggi della letteratura, della poesia, delle canzoni e dei video si ripercorreranno due secoli di storia con parallelismi tra la civiltà di oggi e quella del tempo della nascita di Gesù.

[ENG] The sacred live representation of the Nativity of Sesto al Reghena, has reached its 22nd edition. It is set within the abbey walls and involves 250 enactors posing for the various scenes of daily life. The representation in this new edition revolves around the title: “In an astonished atmosphere of silence, came the Prince of Peace” in which the Nativity of Jesus is coupled with the end of the First World War. As in ancient Rome where the temple of Janus remained closed when there were no wars raging, in this Nativity scene the representation of the temple with the doors shut evokes the end of the Great War. The scene is about the fragility of peace and the many deliberate attempts to open the doors of the temple and prevent Jesus, the Prince of Peace, to come for the fellowship of humanity. The themes of the Nativity are the “human beings of the 20th century” starting from a date at the beginning of the century and the imprinting of the ideals of the western culture. Through literature, poetry, songs, and film two centuries of history are represented and paralleled with the age of the birth of Jesus.

Dove / Venue Sesto al Reghena (PN), spazi esterni ed interni del complesso abbaziale Quando / When

ph Paolo Grasso

▶ Lunedì 24.12.2018 dalle 22.00 alle 01.00 (narrazione ore 23.30; messa ore 24.00) ▶ Mercoledì 26.12.2018 dalle 15.00 alle 19.30 (narrazione ore 18.00; messa ore 18.30) ----------------------------------------------------------------------- ▶ Monday 24.12.2018 from 10pm to 1am: re-enactment at 11.30pm. Holy Mass at midnight ▶ Wednesday 26.12.2018 from 3pm to 7.30pm: re-enactment at 7pm. Holy Mass at 6.30pm Info: Parrocchia Santa Maria – Abbazia Benedettina, tel. +39 0434/699014 - abbaziasestopn@libero.it - www.abbaziasestoalreghena.it - Facebook: Abbazia Sesto al Reghena

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PORCIA [ITA] Porcia, antico borgo medioevale alle porte di Pordenone, ospita presso il Casello di Guardia in via de Pellegrini, una ricca mostra di presepi, allestita a cura della Pro Loco Proporcia. Lungo la strada principale, guidati dagli addobbi e dalle luci natalizie, gioiose e quasi musicali, si arriva alla mostra. All’interno, avvolti da un caldo tepore e da una piacevole e soffusa melodia natalizia, ci si lascia avvolgere dall’atmosfera creata dai numerosi presepi presenti (circa 130), grandi e piccoli, ognuno con una sua storia da raccontare, i momenti dell’infanzia, gli hobby coltivati con passione, i lavori in gruppo diretti da abili e pazienti maestri, la fantasia che si scatena nella ricerca di forme e materiali sempre diversi e più nuovi. È proprio questa l’essenza della mostra di Porcia: lasciar esplodere la fantasia e, partendo dal filo conduttore dei tre personaggi essenziali, inventare forme, materiali, composizioni. A Porcia troverete anche presepi tradizionali, ma molti vi sorprenderanno per i materiali inediti e impensati. Che dire poi dell’allestimento, particolarmente curato in ogni sua espressione, e studiato in modo diverso ogni anno: per l’edizione 2018 sono stati scelti i colori base del bianco e del rosso. L’evento è completato da un video con le foto dei presepi e da momenti di animazione, letture in tema e musiche natalizie con la collaborazione della scuola di musica Salvador Gandino. Dove / Venue sala espositiva presso / Exhibition hall at “Casello di Guardia” - Via De Pellegrini – Porcia (PN) Quando / When 02.12.2018 ◀▶ 06.01.2019 ▶ dal 02.12 al 23.12.2018: venerdì 14.30-18, sabato e domenica 10-12 e 14.30-18; Natale e Capodanno: 14.30-18; dal 24.12 al 06.01.2019: feriali 14.30-18, sabato e domenica 10-12 e 14.30-18. Su richiesta di gruppi anche piccoli, anche in altri orari da concordare. ----------------------------------------------------------------------- ▶ From 02.12 to 23.12.2018: Friday: 2.30pm-6pm; Saturday, Sunday: 10am-noon and 2.30pm-6pm; Christmas Day and New Year’s Day: 2.30pm-6pm; from 24.12 to 06.01.2019: working days: 2.30pm-6pm, Saturday and Sunday 10amnoon and 2.30pm-6pm Extra opening times for groups: please book in advance. Info: Pro Loco Proporcia – Tel. +39.0434.591008, +39.333.2102350 - info@proporcia.it

Presepe realizzato da Paolo Lerussi

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Presepe realizzato da Fernanda Zanello

[ENG] Porcia, an old medieval town just a stone’s throw from Pordenone, is the venue of an exhibition of nativities, organised by the Pro Loco tourist office and on display at the Casello di Guardia building in the central Via de Pellegrini. Christmas lights and decorations sparkle and shine all along the main street guiding the way to the exhibition. Once inside the building, the atmosphere becomes warm and pleasant with light music playing in the background, while the magic of the many nativities (about 130) enchant children and adults alike. Each nativity has its own history made of childhood memories, handicraft, group efforts guided by skilful masters, creativity that takes countless forms and uses a variety of materials. This is the very essence of the exhibition in Porcia: to encourage an explosion of creativity starting simply from the three main figurines of the nativity and reinventing them in different forms, matter and compositions. On display in Porcia, there are also several very traditional nativities created using unusual materials you would not expect to see in this context. The setting too, is always very carefully thought down to the details, with white and red chosen as the 2018 colour scheme for the decorations of the venue. The event will feature a video of nativity scenes, live entertainment, season themed readings for children and adults, and Christmas carols and other music performed by the students of the Salvador Gandino music school.


LAGO DI CORNINO [ITA] Il Natale Subacqueo del Lago di Cornino giunge quest’anno alla sua 45. edizione, ma sembra ieri, quando nel 1973 un gruppo di amici dell’associazione Friulana Subacquei ebbe l’idea di celebrare il giorno di Natale con una originale quanto suggestiva immersione nelle limpide acque del laghetto. Oggi in tanti accorrono la sera del 24 dicembre alle 20.30 sulle sponde del lago di Cornino nel Comune di Forgaria nel Friuli (UD) per assistere alla Santa Messa seguita dalla magica emersione delle statue del Presepe che, come in una danza, si muovono leggere nell’acqua cristallina fino a raggiungere il centro del lago dove, come d’incanto, si illumina la stella con il Bambin Gesù. Un evento unico in Regione, che unisce magia e tradizione.

[ENG] The Underwater Nativity Scene of the Cornino Lake this year celebrates its 45th edition. It was in 1973, though it seems just yesterday, that a group of divers of the Friulana Subaquei Association had the idea of celebrating Christmas with an immersion in the clear waters of the small lake. Now, crowds of people gather on the banks of the Cornino Lake (Forgaria in Friuli - Udine) in the evening of 24th December to participate in the Holy Mass followed by the immersion of the statues of the Nativity scene. The figurines delicately sink down the crystal clear water to finally reach the bottom of the lake, where as if by magic a great star with Baby Jesus illuminates the water. This is a unique event in Friuli Venezia Giulia, which combines tradition and fascination. Dove / Venue Centro visite della Riserva di Cornino Lago di Cornino - Forgaria nel Friuli (UD) Visitors Centre of the Cornino Reserve Cornino Lake Quando / When 24.12.2018 ▶ 20.30 Info: Ufficio IAT Forgaria nel Friuli Tourist Office Forgaria nel Friuli Tel. +39.0427.809091 - info@monteprat.it

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GRADO E AQUILEIA

GRADO AND AQUILEIA

[ITA] La tradizionale rassegna dei presepi di Grado quest’anno si trasforma in una esposizione “diffusa” sui territori di due comuni – Grado e Aquileia – e supererà così le 200 installazioni, dalle più classiche alle più originali, provenienti da diverse regioni italiane ma anche dall’estero. Oltre ai presepi provenienti da tutto il mondo ed esposti al Palazzo dei Congressi di Grado, numerose opere presepiali saranno dislocate nelle frazioni e nel centro storico dell’Isola del Sole, dove chiese, calli e campielli ospitano presepi a carattere lagunare e marinaro, come quello dell’Associazione Portatori della Madonna di Barbana, posto su un casone galleggiante nel porto interno. Come di consueto il Comune di Grado offrirà visite guidate gratuite che consentiranno di ammirare le diverse installazioni e scoprire le bellezze del centro storico accompagnati dai tradizionali zampognari. Ad Aquileia i presepi saranno esposti a Palazzo Meizlik.

[ENG] The traditional nativity display in Grado this year will extend further out of the town to include, Grado and Aquileia, boasting some 200 nativities on display, from the very classical traditional ones to those that stand out for originality and for being brought here from other Italian regions, and from other countries. Besides the nativities from other countries, on display at the Congress Centre in Grado, many nativity scenes will be scattered in the old town centre and in the hamlets. The pedestrian calli and campielli as well as the churches, are the venues of the display. And not to miss is the floating nativity, created by the Portatori della Madonna di Barbana (The Carriers of the statue of the Madonna of Barbana), moored at the end of the canal and set in a small casone, the typical lagoon fishermen island-dwelling. As usual, free, guided tours of the nativities will be available by the Grado municipality, and the festive atmosphere of the venues and old town centre will be enhanced by the music played by pipers. In Aquileia the nativities will be on display at Palazzo Meizlik.

Dove / Venue Grado (GO): Palazzo Regionale di Congressi (viale Italia, 2), lungo calli, nelle chiese e in tutta la città; Aquileia (UD): Palazzo Meizlik (via Patriarca Popone, 7) e lungo le vie -----------------------------------------------------------------------Grado (GO): Palazzo Regionale di Congressi (Viale Italia, 2), along the calli, in the hamlets and in the churches of the town; Aquileia (UD): Palazzo Meizlik (Via Patriarca Popone, 7) and along the main streets of the town Quando / When 08.12.2018◀▶ 06.01.2019 ▶ Grado ▶ in centro: sempre visitabili ▶ Palazzo Regionale dei Congressi: lunedì-venerdì 10.00-13.00 e 14.00-19.00; sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00 ▶ Visite guidate gratuite ai presepi e alla città con accompagnamento degli zampognari o cornamuse: 16, 23, 26, 30 dicembre, 1 e 6 gennaio alle ore 15.30; ▶ Aquileia ▶ Palazzo Meizlik: sabato e domenica: ore 14.0017.00; per altre aperture www.comune.aquileia.ud.it

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----------------------------------------------------------------------- ▶ Grado ▶ town centre: always on display ▶ Palazzo Regionale dei Congressi: Monday - Friday 10am-1pm and 2pm-7pm; Saturday, Sunday and Holidays: 10am-7pm ▶ Free guided tours of the nativities and the town with live piper music: 16, 23, 26, 30 December, 1 and 6 January at 3.30pm; ▶ Aquileia ▶ Palazzo Meizlik: Saturday and Sunday: 2pm-5pm; for other openings www.comune.aquileia.ud.it Info: Comune di Grado - Servizio URP e Turismo Tel +39.0431.898239 - urp@comunegrado.it web www.grado.info


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MOGGIO UDINESE [ITA] Taglia il ragguardevole traguardo delle ventuno edizioni la rassegna “Concorso Presepi a Moggio – A Moggio la stella”. Per il Natale Moggio Udinese si veste a festa con alberi, lucine e tanti presepi realizzati con i più disparati materiali e le più varie tecniche nelle finestre. Quello di Moggio è un vero e proprio concorso di opere presepiali e per questo ogni anno presenta opere nuove e inedite che fanno capolino lungo la “Via dei Presepi” – le vetrine dei negozi del centro –, presso la maestosa Torre Medioevale, e nelle chiese, creando stupore e meraviglia fra i visitatori. E ogni fine settimana visite guidate ai Presepi e al complesso abbaziale.

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[ENG] The “Presepi in Moggio - A Moggio la Stella” nativity scenes contest and exhibition has successfully reached its 21st edition. For Christmas, Moggio Udinese puts on a wonderful show of Christmas trees, sparkle lights and nativities of all sorts and materials framed in the house windows and perched on balconies. This event in Moggio is a true contest of the prettiest and most originally crafted nativities. This year unseen and very unique nativities are scattered along the “Via dei Presepi” – where the shop windows, the majestic medieval tower, and the churches feature nativities and Christmas decorations that enchant visitors. Every weekend during the holiday season there are guided tours of the Nativity scenes and the abbey.

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Piazza Garibaldi, 5 - Aquileia Tel. e Fax +39 0431 91045 - info@hotelaquilanera.com

Dove / Venue Mostra: Torre Medievale, complesso storico abbaziale di Moggio Alto; Via dei Presepi: vetrine nelle vie del centro storico di Moggio Basso -----------------------------------------------------------------------Exhibition: Torre Medievale, the Abbey of Moggio Alto, along the “Via dei Presepi” streets of Moggio Basso

Via Giulia Augusta, 12 - Aquileia - Tel. +39 0431 919595 Fax +39 0431 919596 - info@hotelpatriarchi.it

Quando / When 08.12.2018 ◀▶ 20.01.2019 ▶ Via dei Presepi: sempre visitabile ▶ Mostra alla Torre: 16 e 23.12.2018, 12-13 e 19-20.01.2019: 14.30-18.30; 25.12.2018 -> 06.01.2019: 14.30-18.30, lunedì chiuso; Visite fuori orario o guidate: contattare l’Ufficio IAT +39.0433.51514 ▶ Abbazia di San Gallo: 24.12.2018-06.01.2019: 9.00-12.00 e 15.00-18.00 ----------------------------------------------------------------------- ▶ Via dei Presepi: always open ▶ Exhibition at the Torre Medievale: 16 and 23.12.2018, 12-13 and 19-20.01.2019: 2.30pm-6.30pm; 25.12.2018 -> 06.01.2019: 2.30pm-6.30pm, closed on Monday; For guided tours and off-hour tours contact the Tourist Office - IAT +39.0433.51514 ▶ Abbazia di San Gallo: 24.12.2018-06.01.2019: 9am-noon and 3pm-6pm

Borgo Pacco 1 - Vialla Vicentina - Tel. +39 0431 970882 Fax +39 0431 969037 - info@hotelcjastinars.it

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PERTEOLE RUDA

[ITA] Il presepe animato di Perteole è un piccolo miracolo che vive da un secolo, raccogliendo ampi apprezzamenti e notorietà. L’attuale rappresentazione è il frutto di un costante rinnovamento tecnico e artistico della “novità” che venne introdotta nel 1968, quando il presepe venne ambientato nel paesaggio palestinese dell’epoca di Gesù. La vita semplice di quei luoghi scorre lieve in uno scenario incantevole che si ripete ciclicamente ogni sei minuti dall’alba al tramonto, con animazioni ed effetti luminosi e musicali che vengono esaltati nella maestosità della notte, momento in cui il Mistero della Nascita infonde emozione e spiritualità. In questa fase la volta celeste è trapuntata da centinaia di stelle disposte seguendo la mappa reale visibile dalla Palestina in quel tempo: vi si scorgono le varie costellazioni e la congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci (evento astronomico verificatosi nell’anno della nascita di Gesù, seguito ed interpretato dai Magi d’Oriente). Il presepe animato di Perteole è un simbolo per la sua gente, testimonia la vita, la tradizione e la fede di generazioni, i gesti e la memoria di chi non c’è più, la continuità per il futuro dei suoi figli. Il presepe animato di Perteole è visitabile ogni giorno dal 23 dicembre al 6 gennaio, poi nei giorni festivi fino al 20 gennaio; per comitive e gruppi è possibile prenotare la visita anche in orari e giorni diversi da quelli di apertura. Venite a scoprire le novità di quest’anno! Dove / Venue Locali adiacenti la Parrocchiale di San Tommaso Apostolo, Via Volontari della Libertà, 14 – Perteole di Ruda (UD) The halls of San Tommaso Apostolo Parish Quando / When 23.12.2018 ◀▶ 20.01.2019 ▶ festivo: 10.30-12.00 e 14.00-19.00; feriale (fino al 6 gennaio): 14.00-19.00 Per gruppi e comitive: su prenotazione anche in altri giorni e orari ------------------------------------------------------------------------- ▶ weekends 10.30am-noon 2pm-7pm; week days (until the 6th January) 2pm-7pm Info: Associazione Amici del Presepe Animato di Perteole Tel +39.0431.998954, +39.349.0569736, +39.377.2827525 www.presepeperteole.it

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[ENG] The Live Nativity of Perteole is a little miracle that is still alive and well appreciated after a century of history. Today’s setting is the result of ever improving technology and artistic features introduced in 1968 when the nativity scene was set in the Palestinian environment at the time Jesus was born. The simple life of the scenes flows gently in an enchanting background, repeating itself every six minutes, featuring animations, lights and sounds that enliven the scene from dawn to that splendid night when the mystery of Birth infuses deep feelings and spirituality. Here the vault of heaven is spotted by hundreds of stars as could be seen in Palestine in those ages. You can notice the various constellations and the conjunction of Jupiter and Saturn in the constellations of the Pisces (an astronomic event which occurred in the year of the birth of Jesus, followed and interpreted by the Wise Men of the Orient). The live Nativity Scene of Perteole is the symbol and pride of the village, it stands for the traditions and faith handed down by generations and a memorial of those who are no longer here and the continuity for their children and the future.


TERZO DI AQUILEIA

Presso ristorante All’Anfora [ITA] Si rinnova anche quest’anno il presepio del ristorante pizzeria “All’Anfora”, nato diversi anni fa dalla passione dei gestori, aiutati dall’intero staff e da artigiani locali. L’opera occupa circa 12 metri quadri ed è composta principalmente da costruzioni in legno e statue dell’artigianato napoletano, molte delle quali dotate di movimento ed effetti scenici. Inoltre quest’anno il presepe si è arricchito di una aggiornata scenografia e nuovi personaggi e la Sacra Famiglia trova posto in una stalla.

Natale o n e r e s n u ti noi! i per t r u t u g a u d a i o t v n Ta anno nuo e c i l e f n u e

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[ENG] The Nativity set up at the pizzeria restaurant “All’Anfora” is worth visiting. It was created several years ago thanks to passion of the owners of the restaurant, and the work of the whole staff and local craftsmen. The scene, which covers an area of approximately 12 sqm, includes many wooden houses and props, as well as the typical statues made by craftsmen from Naples and great mechanisms that create scenic effects. Moreover, this year the Nativity scene features new sceneries and figurines, while the Sacred Family will be set in a stable. Dove / Venue Via Julia Augusta, 3 – Terzo di Aquileia (UD) Quando / When 22.11.2018 ◀▶ 30.12.2018; ▶ ogni giorno in orari di apertura; chiuso il mercoledì

Every day during the opening times of the restaurant; closed the Wednesday

Info: Ristorante Pizzeria All’Anfora – Tel. +39.0431.31188 – www.allanfora.it Presepe Pizzeria All’Anfora 2018

Venite a gustare le nostre specialità e a godere della nuova scenografia del presepe. Vi aspettiamo con la cortesia e la professionalità che ci contraddistinguono! Come enjoy our specialities and see the new scenography of the Nativity Scene. Our friendly and professional staff will make sure you have a great experience!

Ristorante Pizzeria All’ANFORA Via Julia Augusta 3 Terzo di Aquileia (UD) t. +39 0431 31188 www.allanfora.it Chiuso · Closed: Mercoledì - Wednesday

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TAPOGLIANO [ITA] Nell’incantevole cornice della chiesetta votiva eretta a Tapogliano nel 1767 e dedicata a Santa Margherita da Cortona viene allestito per il quindicesimo anno consecutivo il presepe nato da un’idea dell’artista Carla Peras, in cui tutti i personaggi e gli animali raffigurati sono dipinti in stile “naif” sui sassi. La materia pietrosa viene scelta con scrupolosa perizia e maestria dall’artista che riesce a immaginare e poi dipingere una specifica figura, affinché si possa dare una distinta identità da inserire in perfetta armonia nel contesto della rappresentazione iconografica della Natività. Le novità questo anno sono le casette con il fumo che esce dal camino, creando un effetto molto suggestivo e tante altre piccole particolarità. Questo originale ed affascinante presepe, emozionante e suggestivo, viene realizzato con la preziosa collaborazione della Squadra Comunale della Protezione Civile e dell’altrettanto straordinario contributo di altri volontari che già dal mese di ottobre, con impegno, professionalità e sacrificio, iniziano i preparativi per arrivare puntuali all’inaugurazione. Come sempre, le offerte raccolte durante l’apertura del presepe saranno interamente devolute alla Via di Natale di Aviano. Carla Peras esprime nella sua pittura una visione realistica e poetica della realtà e racconta in forma fiabesca scene di vita quotidiana, con un ricco e perfetto accostamento di colori. Le sue opere sono state esposte a Torino, Milano, Treviso e Trieste, riscuotendo notevoli consensi da pubblico e critica, e aggiudicandosi importanti riconoscimenti. Dove / Venue Piazzale Esercito - Tapogliano - Campolongo Tapogliano (UD) Quando / When 23.12.2018◀▶ 13.01.2019 ▶ festivi 11.00-13.00 e 15.00-19.00; feriali 15.00-19.00 Visite guidate in italiano e sloveno previa prenotazione telefonica ----------------------------------------------------------------------- ▶ weekends and holidays 11am-1pm and 3pm-7pm; week days 3pm-7pm Guided visits in Italian and Slovene can be organised upon prior booking. Info: Sig.ra/ Mrs. Carla Peras - Tel +39.328.1920822 maca1986@libero.it

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[ENG] In the enchanting setting of the little church dedicated to Saint Margaret from Cortona built in Tapogliano in 1767, for the fifteenth year in a row, a Nativity scene imagined and created by local artist Carla Peras will be on display. All the figurines and animals are “naïve” style painted stones. Each stone is carefully and skillfully chosen by the artist who imagines a specific design for each figurine to perfectly fit in the iconic representation of the Nativity. Among other little novelties this year we have added little houses with smoking chimneys that create a suggestive atmosphere. This original and very fascinating Nativity scene is laid out thanks also to the precious work of the Local Civil Protection Squad and the equally extraordinary help of some volunteers who already from October work hard and commit their free time to enable the punctual opening of the display. As always, the money collected during the exhibition will be entirely donated to Cancer Research - Via di Natale di Aviano. Carla Peras expresses a true, though poetic vision of reality. She depicts every day life in her own particular fairy-tale style using wonderful matches of colours. Her works have been exhibited in Turin, Milan, Treviso and Trieste, receiving considerable consensus from the critics and the audience and has gained several awards.


TRIESTE

Repubblica dei Ragazzi Presepio Parlante [ITA] Il Presepio Parlante non è il classico Presepe che si guarda passando e via, ma è la Rievocazione della Natività, narrata con giochi di luce e meravigliose melodie. I visitatori sono accolti in una sala e, come in teatro, fatti sedere su comode poltroncine. Inizia quindi il racconto del Natale di Nostro Signore. La rappresentazione dura circa 15 minuti, ed in questo tempo nessuno entra in sala, per non turbare la meditazione che si crea tra gli ospiti. Il Presepio Parlante è stato rappresentato per la prima volta nel lontano 1955, ed è continuato ininterrottamente sino ad oggi, modificandosi e migliorando negli anni; è stato visitato da molte personalità, Sindaci di Trieste, tutti i Vescovi che si sono succeduti in Diocesi, campioni sportivi. Il Santo Padre Paolo VI, al quale fu inviato un filmato, premiò la realizzazione con la Sua medaglia Pontificia. Venite a provare queste bellissime sensazioni, assistendo alla nascita del Salvatore. Nell’attesa di accedere alla sala del Presepio si potranno visitare alcune mostre allestite nelle sale del palazzo. Dove / Venue Palazzo Vivante, largo Papa Giovanni XXIII, 7 - Trieste Quando / When ▶ Rappresentazioni nei giorni 23, 26 e 30 dicembre 2018, 5 e 6 gennaio 2019 dalle ore 15.30 alle 18.30. Per gruppi e scolaresche, anche in altre date ed orari, su prenotazione. Ingresso libero

Repubblica dei Ragazzi The Talking Nativity [ENG] The Talking Nativity is not the typical scene you can just pass by; it is a true re-enactment of the Nativity, created with wonderful games of light and dark, and evocative melodies. Visitors are welcomed in a large hall, as if in a theatre, and invited to sit and enjoy the show. The story of the Nativity of Baby Jesus is then told. The show creates a very intimate atmosphere suitable for reflection and lasts 15 minutes. The Speaking Nativity was first presented back in 1955, and since then it has been repeated every year with little improvements and novelties. Many public figures like the Mayors of Trieste, Bishops and even star athletes have visited this original Nativity Scene. Pope Paul VI, who received footage of the Nativity Scene, awarded it with a Pontifical Medal. Come and experience the wonderful atmosphere of the Nativity of the Saviour. As you are waiting to enter the venue of the Nativity on display, visit the exhibition of works by some interesting local painters from Trieste. ----------------------------------------------------------------- ▶ Shows on the 23, 26 and 30 December 2018 and 5 and 6 January 2019 3.30pm to 6.30pm. Other dates and time slots are possible for groups and school groups, upon prior booking. Free admission Info: Repubblica dei Ragazzi Opera Figli del Popolo di don Marzari - tel. 040 302612 - repubblicadeiragazzi@ofpts.it

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