Giro Inverno 2019-2020

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Anno XV - Numero 4 - edizione inverno 2019/2020 - free press

[ITA] [ENG]

Eventi & Turismo

in Friuli Venezia Giulia e dintorni Tourism & Things to Do in Friuli Venezia Giulia and surrounding areas

Speciale / Special

Un giro ad Aquileia a 2.200 anni dalla sua fondazione

Touring Aquileia on the 2,200th anniversary of its foundation

Presepi / Nativities


STAMPATI EDITORIALI, COMMERCIALI ED ORA ANCHE PACKAGING!

Il nostro lavoro dà buoni frutti…

Via Enrico Fermi 29 | z.i. 34071 CORMONS (GO) tel. +39 0481.630750 info@poligrafiche.it w w w. p o l i g r a f i c h e . i t


INVERNO - WINTER 2019-20

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First Words 2

INVERNO - WINTER 2019-20


Prima

[ENG] Every time we treat ourselves to a couple of days of holiday, or short getaway, choosing the right company is crucial for the success of our free time. According to a survey conducted by Jetcost, European travellers choose very traditional travel mates: family, partners, or a long-established group of friends. And though for many a holiday is a good way to meet up with family (some love gathering as many relatives as possible), one holiday maker out of ten prefers to leave on his or her own. What all us travellers have in common is that we never want to meet people we do not like to frequent in general. This is where the survey delivers some surprising results: couples that are too affectionate in public are detested more than smokers, chatterboxes, stag and hen night revellers, and even misbehaved children. So, the worse type of people to meet on holiday are a couple of cheesy lovebirds. Over half of the surveyed – a whopping 54%! – cannot stand them: they disturb the peace and quiet of a relaxing moment, and such cheeky romantic effusions are really annoying. And when the lovebirds invite others to some holiday activity, one third of the holiday makers come up with excuses to not spend time with them. Perhaps it is that somewhat traditional and rigorous character of Teutonic origin, typical of the northern region of Italy where I come from, but when I see the ultra affectionate demonstrations of couples who show off how much they love each other, I believe I belong to that 54% of interviewees, and instead of seeing hearts and twinkling stars I feel a sugar rush that makes me feel sick. I do realize that each of us, with our singularities and particularities, can become someone else’s worse nightmare. We do have, however, three infallible antidotes that can help us, and all those around us, enjoy a great holiday: respect, common sense, and moderation. Have a nice Giro! Giusy Mancini

[ITA] Ogni volta che ci concediamo qualche giorno di vacanza, o anche un solo giorno di distacco dalle nostre ordinarie occupazioni, la scelta della compagnia è un elemento importante, che può far cambiare le sorti del nostro tempo di svago. Secondo un sondaggio condotto da Jetcost, i compagni di viaggio prescelti dai viaggiatori europei sono quelli più classici: la famiglia, il partner e una combriccola di amici. E se per alcuni la vacanza è un momento di ritrovo con la famiglia (c’è chi ama circondarsi dal maggior numero di parenti possibile), quasi un viaggiatore su dieci preferisce partire da solo. Quello che invece ci accomuna è che tutti speriamo di non dover incontrare in vacanza quel tipo di persone che non amiamo frequentare in assoluto. E qui arrivano le sorprese: dal sondaggio è emerso che le coppie eccessivamente affettuose sono considerate molto peggio di fumatori, persone logorroiche o rumorosi gruppi di ragazzi in viaggio per addii al celibato e perfino di bambini indisciplinati. Dunque, la peggiore tipologia di persone da incontrare in viaggio è rappresentata dalle coppie troppo sdolcinate. Più della metà degli intervistati – ben il 54%! - non le sopporta: rovinano la pace del tempo libero e le effusioni pubbliche troppo sfacciate risultano essere molto fastidiose. È addirittura emerso che quando delle coppie stucchevoli propongono qualche attività, più di un terzo dei viaggiatori accampa delle scuse per non trascorrere del tempo con loro. Sarà per quel di teutonico che permea la cultura di questa parte d’Italia, ma quando assisto alle dimostrazioni d’amore di coppie che si sperticano in sdolcinate e funamboliche prestazioni, comprendo di far parte di quel 54% degli intervistati e invece di vedere cuoricini e stelline, nelle mie vene parte un picco glicemico che mette a repentaglio la mia salute. Ma è pur vero che ognuno di noi, con i propri vizi e le proprie virtù, potrebbe essere il peggior incubo di qualcun altro. E abbiamo tre armi infallibili affinché la vacanza possa essere goduta appieno sia da noi che da chi ci sta accanto: rispetto, buon senso e moderazione. Buon Giro! Giusy Mancini

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IN QUESTO NUMERO VI PORTIAMO A… WE WILL BRING YOU TO... AUSTRIA Passo Monte Croce Carnico Sappada

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Il turismo del futuro? Parte dai residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza. Tourism of the future? It starts from the locals, their quality of life, the way they care for the land they live in and how they strive for happiness. Tourists will be allured as a consequence.

Carlo Petrini - Slowfood

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Winter Winter

Inverno 2019-20

Winter

Sommario 02 Prima 06 I ghiacci, anche dove non te li aspetti 10 Gianfrancesco da Tolmezzo 16 ESOF 2020 - Trieste Capitale Europea della Scienza 20 Alla ricerca di abeti e pini 24 Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia 25 Villa Manin di Passariano 26 Aviano 27 Porcia 29 Venzone e Moggio Udinese 30 Corgnolo 31 Tapogliano 32 Sistiana 33 Trieste 35 Monfalcone 36 Terzo di Aquileia 37 Grado, Terzo di Aquileia e Aquileia 41 Speciale: Un giro ad Aquileia a 2.200 anni dalla sua fondazione 42 2.200 anni fa nasceva Aquileia romana 61 Echi della Aquileia romana tra ambiente naturale e curiosità

Contents M. Calvario

Editore: Giro Direttore editoriale: Franco Fabbri Direttore responsabile: Giuseppina Mancini Registrazione:Tribunale di Trieste n. 1105 del 11.04.2005 - Iscrizione ROC n. 18304 Redazione: Via Galilei, 55 - Terzo di Aquileia (Ud) tel. 0431/35708 - e_mail: news@girofvg.com - www.girofvg.com Progetto e realizzazione grafica: GAM Grafica di Andrea Macelloni, Terzo di Aquileia (Ud) tel. 347.0821078 - gamgrafica74@gmail.com Stampa: Poligrafiche San Marco - Cormons (Go) Info sito Internet: www.girofvg.com - e_mail: giro@girofvg.com Pubblicità: +39 329 4321888 e_mail: giro@girofvg.com

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First Words Glaciers, where you would never expect them to be Gianfrancesco da Tolmezzo ESOF 2020 - Trieste European Capital of Science Finding firs, pines and spruce trees Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia 25 Villa Manin di Passariano 26 Aviano 27 Porcia 29 Venzone e Moggio Udinese 30 Corgnolo 31 Tapogliano 32 Sistiana 33 Trieste 35 Monfalcone 36 Terzo di Aquileia 37 Grado, Terzo di Aquileia e Aquileia 41 Special: Touring Aquileia on the 2,200th anniversary of its foundation 42 2,200 years ago Roman Aquileia was born 61 The echoes of Roman Aquileia between nature and curiosities

Hanno collaborato: Maria Stella Cinque, Dida, Franco Fabbri, Mariolina Favero, Stefania Gentili, Elena Mancini, Giusy Mancini, Marco Pascolino, Giulia Sacilotto Traduzioni: Maura Tomasi – maura.tomasi@gmail.com Foto: Archivio Giro, fotografi citati Foto di copertina: OutdoorLAB - www.outdoorlab.it

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Fiume Fella

I ghiacci

I ghiacci, anche dove non te li aspetti

Glaciers, where you would never expect them to be

[ITA] È finalmente arrivato l’Inverno. La Dama Bianca incomincia a fare capolino sulle nostre montagne, regalandoci per qualche mese fiabeschi paesaggi innevati. Non appena le giornate ricominceranno ad allungarsi, e le temperature ad aumentare, ci prepareremo ad un altro cambio di abito, con lo scioglimento delle nevi e il ritorno delle fioriture e della vita brulicante. Questo è il ciclo delle stagioni che conosciamo -pur vivendo in tempi in cui anche questo modello è messo in crisi accentuato dai “cambiamenti climatici” - e con il quale siamo cresciuti e ci siamo evoluti negli ultimi millenni. Cosa accadrebbe alla nostra routine se la neve incominciasse a cadere copiosa già in autunno, e proseguisse fino a tarda primavera, accumulandosi di anno in anno e non riuscendo a sciogliersi completamente in estate? Conche e valli d’alta quota inizierebbero a ricoprirsi di ghiacci e nel corso dei secoli lingue di ghiaccio inizierebbero a occupare e scorrere nelle vallate, riuscendo a sbucare dalle “porte” della pedemontana! È ciò che il nostro territorio ha visto periodicamente negli ultimi 800mila anni, e fino a 10mila anni fa. La Terra ha infatti vissuto diverse lente fluttuazioni climatiche, per motivi astronomici legati a variazioni del moto del nostro pianeta. Nei periodi più freddi, da noi conosciuti come glaciazioni, la temperatura media globale fu di 4-5°C inferiore all’attuale: ciò era sufficiente a favorire scenari come quelli descritti. Per avere la certezza che ciò sia realmente avvenuto e che

[ENG] Finally, winter is here! The Snow Queen begins to dust the mountain tops, and for the next couple of months she will delight us with landscapes of fairy-tale charm. Once the days grow longer and the temperatures become milder, we will be graced with yet another, different spectacle: snow melting and nature bursting back into life in an explosion of sight, sound and colour. This is the way of the four seasons – though lately the normal pattern has become less variable accentuated by climate change – and the way we humans have experienced life and evolved over the millennia. What would happen to our way of life should the snow start covering the land already in autumn and remain until late

di Marco Pascolino

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by Marco Pascolino

Laghi Zoufplan_ph Marco Pascolino


Camosci in Carnia_ph Luciano Gaudenzio_Arch. PromoTurismoFVG

[ITA] non stiamo “bluffando”, dobbiamo ritrovare le tracce di questi eventi. Questo è possibile sia che siamo provetti alpinisti, sia che ci piaccia fare delle semplici camminate pomeridiane e senza stress! Per gli amanti delle alte quote e delle escursioni impegnative sarà addirittura possibile toccare con mano ciò che resta degli antichi ghiacciai della nostra regione. Essi si incontrano risalendo le pendici settentrionali di alcuni giganti di roccia delle Alpi Giulie: i monti Canin e Jôf di Montasio. Pur segnate da pesanti arretramenti e riduzioni di volume in seguito ai noti innalzamenti delle temperature degli ultimi decenni, le due superfici glaciali hanno la particolarità di essere le più orientali d’Italia e le più basse dell’intera Catena Alpina. Osservare questi siti riporta la lancetta dell’orologio indietro di qualche migliaio di anni. Per gli escursionisti meno spericolati, invece, con un po’ di immaginazione è possibile pensare all’antico ghiacciaio,

[ENG] in spring, building up high not melting completely in summer? Basins and higher valleys would be shrouded in ice, and along the centuries tongues of ice would slowly extend into the lower valleys and reach the foothill area. This is, actually, what happened periodically over a period of 800 thousand years, up until 10 thousand years ago. Earth has experienced several slow climate fluctuations owing to the astronomical movements of our planet. During the colder ages, known as glaciations, the average global temperature was 4-5°C lower than the current one: this condition favoured scenarios as those just described. To make certain that all this actually did happen and that it is not a bluff, we need to trace down these events. This is possible regardless of our expertise as experienced mountaineers or weekend mountain hikers! For those who love high mountain sceneries and climbing challenges there are wonderful remains of ancient glaciers that can be reached and explored. You can meet masses of ice on your way up the northern face of some rocky giants of the Julian Alps: Mount Canin and Mount Jôf di Montasio. Even if there are reductions in volume and mass loss due to the rising temperatures of the last decades, the two glaciers are rather important as they are located most easterly of Italy and at the lowest altitude of the whole Alpine range. On observing these extraordinary sites, you get the feeling of time going back thousands of years. For the less adventurous, and those with a bit of imagination, the high mountain basins, known as glacial cirques, today idyllic landscapes of mountain lakes and rocky slopes, remind us of the imperceptible and inexorable work of ageold glaciers. Some examples, among others, are the D’Olbe INVERNO - WINTER 2019-20

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Ghiacciaio del Canin visto da lontano_ph Marco Pascolino

[ITA] notando il suo lavoro di scavo di conche d’alta quota (chiamate circhi glaciali, per l’appunto), magari oggi occupate da laghi e laghetti, in un contesto paesaggistico davvero idilliaco. È il caso dei Laghi d’Olbe, nella zona di Sappada, o dei meravigliosi Laghetti Zoufplan, tra l’omonimo monte e il Cimon di Crasulina, nelle Alpi Carniche centrali. Osservando alcune vallate dall’alto, invece, possiamo “vedere” il ghiacciaio in azione mentre le allarga e trasforma creando il classico solco “a U”, testimone del suo antico passaggio. La Val Cimoliana, nelle Dolomiti Friulane, la Val Saisera, nelle Alpi Giulie, o la stessa valle del fiume Tagliamento ci danno l’idea delle proporzioni di questo “gigante freddo” che inesorabile e ciclopico scivola verso sud, ricoprendo ogni cosa e risparmiando solamente le cime più alte e aguzze. Se invece non avessimo la pretesa di salire tra i monti, i segni dell’antico ghiacciaio Tilaventino (dall’antico nome latino del Tagliamento, Tiliaventum) si possono ritrovare perfino a due passi dalla città! La Pianura Friulana, infatti, si è formata proprio grazie a ghiaie, sabbie e limi trasportati dai numerosissimi corsi d’acqua che sbucavano dalla sua fronte, spargendosi a ventaglio a sud, nel loro tentativo di raggiungere il Mare Adriatico. Gli stessi colli alle spalle di Udine vengono frequentemente chiamati “Colline moreniche”, in quanto frutto dell’antica deposizione caotica di materiale trasportato e abbandonato dal nostro “mostro” di ghiaccio. Il fatto che questi depositi siano grandi come intere colline ci aiuta a capire le proporzioni del fenomeno! Lo scioglimento delle grandi masse glaciali ha liberato enormi quantità d’acqua, che si sono radunate tra alture creando numerosi bacini lacustri. Oggi gli antichi laghi sono scomparsi, ma la loro testimonianza è data da numerose zone umide che ancor oggi possiamo incontrare durante piacevoli e semplici passeggiate collinari. Ne sono esempio le torbiere di Lazzacco, di Borgo Pegoraro

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[ENG] Lakes, near Sappada, or the splendid Zoufplan Lakes, between Mt. Zoufplan and Mt. Cimon di Crasulina, in the central Carnic Alps. A bird’s-eye view of some valleys, instead, reveal the advancing, sliding and calving of the glacier creating the typical U-shaped trough, evidence of past and present flow. Val Cimoliana, in the Friulian Dolomites, Val Saisera, in the Julian Alps, and the plain of River Tagliamento give us an idea of the dimensions of this “ice giant” that inexorably slides south, covering everything on it way except the highest peaks. And if you have no pretension of climbing up high mountain slopes, you can find traces of the ancient glacier in the Tagliamento plain – in Latin Tiliventum – not very far from our cities! The Friulian plain, indeed, was formed by the gravel, sand, and debris carried by the many rivers and streams flowing south, in a fan-like manner, from the ice front on their way to the Adriatic Sea. The hills that form the backdrop of Udine are often dubbed the “Morainic hills”, being the result of uneven deposition of material transported by our “ice monster”. The fact that the amount of debris left behind by the glacier adds up to entire hills, gives us the dimension of such phenomenon. The melting of the gigantic masses of ice resulted in an enormous quantity of water flowing through the hills to the sea creating vast lake basins. Today, those ancient lakes have mostly disappeared leaving, however, vast wet areas. Among others, bog areas, in Italian torbiere, like those of Lauzzacco, Borgo Pegoraro (Moruzzo), and Casasola (Majano) are examples of these biotopes, important for the conservation of the nature of the Friulian territory. Now let’s try stretch our imagination: can you picture roads and motorways swallowed up by the glacial tongues of Riv-


Alpe Adria Trail_ST 33- ST 34

Carnia Dalla ferrata dell’Amariana. In basso la confluenza dei fiumi Fella e Tagliamento

Comune di Duino Aurisina Občina Devin Nabrežina

borafest Outdoor Winter Festival

[ITA] (Moruzzo) o di Casasola (Majano), oggi biotopi di grande importanza per la conservazione della natura nel territorio friulano. Facciamo uno sforzo d’immaginazione: riusciamo a vedere strade e autostrade inghiottite dalle lingue glaciali del Fella e del Tagliamento? O i paesi della Carnia affacciati su bianche distese che vanno da un lato all’altro della valle? O ancora, la pianura “allagata” da fiumane e da acque di fusione del nostro bel ghiacciaio, nuovo di zecca? Eppure ciò che avvenne in quel tempo ha incredibilmente concorso a creare i paesaggi che noi tutti oggi conosciamo ed ammiriamo.

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Bora, bike and fun Moruzzo, Torbiera Pegoraro_ph Marco Pascolino

[ENG] ers Fella and Tagliamento? Or the villages of the Carnia district that stretch over the slopes on both sides of the valley? Or still, the whole valley “flooded” by the water running off from the newly formed glacier? And yet what occurred long, long time ago greatly contributed to creating the landscapes we know and admire today.

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Gianfrancesco da Tolmezzo

Gianfrancesco da Tolmezzo

Gianfrancesco da Tolmezzo

di Giulia Sacilotto

by Giulia Sacilotto

[ITA] Quando si pensa al Quattrocento nell’arte vengono in mente le conquiste prospettiche del Brunelleschi a Firenze o i richiami al mondo classico, ma il Friuli è terra di confine, lontana dai centri culturali ed artistici in cui si stava formando la cosiddetta “rinascita”. Eppure non immune dal fermento culturale e artistico che il Rinascimento porta con sé. Gianfrancesco del Zotto detto da Tolmezzo, originario di Socchieve, è stato uno dei primi artisti friulani a sentire una certa curiosità nei confronti di quello che stava accadendo a Padova con Andrea Mantegna. Sono suoi i migliori cicli di affreschi quattrocenteschi del Friuli e inseguire le sue opere ci dà l’occasione non solo di esplorare un periodo artistico della nostra regione, ma anche di immergerci in contesti di eccezionale bellezza paesaggistica: spesso le opere di Gianfrancesco sono racchiuse in piccole chiese montane o campestri, la cui vista anche solo dall’esterno suscita particolare emozione. I primi affreschi sono datati 1482 e si collocano già al di fuori del contesto natale dell’artista, nella chiesa di San Nicolò di Comelico in provincia di Belluno, in Veneto. Questo

[ENG] When we think of the art of the 15th century what comes to our mind is Brunelleschi’s famous perspective experiments in Florence, or the references to classical antiquity, but never any particular from Friuli. On the edge of the country, the region was far from the cultural and artistic centres where the Renaissance movement developed. And yet, the region was not indifferent to the cultural ferment Renaissance brought with it. Gianfrancesco del Zotto also known as Da Tomezzo, who was born in Socchieve, was one of the first Friulian artists to become curious about was going on in Padova and with Andrea Mantegna. Today, his fresco cycles are considered the finest fifteenth century works of art in Friuli, and to track down his works is an occasion not only to explore how the artistic period developed in the region, but also to be immersed in landscapes of exceptional beauty. Indeed, often the works by Gianfrancesco are treasured in little mountain and country churches that alone bring feelings of emotion. The first frescoes date back to 1482 and can be found in a location away from his home environment, in the Parish

Una linea inconfondibile nel Friuli di fine Quattrocento

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An unmistakeable trait in fifteenth century Friuli


Forni di Sotto, Chiesa San Lorenzo

Castello di Aviano, Chiesa di San Gregorio - Scene della Passione di Cristo_ph Giulia Sacilotto

[ITA] ciclo di affreschi ci racconta di un artista che non può essersi formato esclusivamente in Friuli: lo vediamo per esempio, dall’uso della prospettiva che, seppur empirica ed artigianale, garantisce profondità e credibilità. Tuttavia, non rinuncia allo stile a cui sarà coerente per tutta la sua vita, cioè un segno grafico distinguibile e marcato e una quasi ossessiva volontà di definire a punta di pennello ogni piccolo dettaglio. La linea per Gianfrancesco è importantissima, sia nel suo andamento sinuoso sia in quello più drammatico vicino alla tradizione tedesca. Attento e capace di assorbire più influenze, nello stesso anno si trova a Vivaro, dove dipinge una Pietà dall’importanza straordinaria dal punto di vista iconografico: il tema della Pietà in Italia non era largamente diffuso come poi avverrà nel Cinquecento e deriva, invece, dai Vesperbild, sculture di media dimensione raffiguranti la Madonna con Cristo morto tra le braccia, di tradizione centroeuropea e boema. Rimaniamo nella Destra Tagliamento, nella piccola chiesa campestre di Barbeano, oggi circondata dai vigneti, al tempo di proprietà dei Signori di Spilimbergo. Varcando il bel portale scolpito alla maniera dei lapicidi lombardi, siamo catturati dal presbiterio interamente affrescato che contrasta con la navata spoglia e candida. Le schiere simmetriche di angeli musicanti secondo gli esperti di musica rinascimentale, non solo suonano strumenti descritti correttamente, ma legni, fiati e archi sono distribuiti in modo equilibrato

[ENG] Church of St. Nicholas in the Comelico area, near Belluno in the Veneto region. This cycle of frescoes is the expression of an artist that could not have been educated solely in Friuli: this is evident in the way he uses perspective, which though empirical and still imperfect manages to create a sense of real depth. He never renounces his own distinguishable style with which he nearly obsessively defines every single detail with evident riffs of strokes. For Gianfrancesco linear marks are important, both in their sinuous and more dramatic form – features which are closer to the German tradition. A very attentive artist, capable of absorbing multiple influences, he worked in Vivaro painting a Pietà that is quite extraordinary from an iconographic prospective: such a theme was not as largely common in the fifteenth century Italian art, and indeed, it was inspired by the Bohemian and central European Verperbild sculptures of the Mary with Jesus stretched across her lap. But let’s travel to the right bank plains of River Tagliamento, to the little country church of Barbeano, land once owned by the Lords of Spilimbergo and today surrounded by lush vineyards. Entering the portal, intricately carved in the Lombard carvers’ fashion, your attention is immediately captured by the frescoed chancel that evidently contrasts with the bare, white nave. The symmetrical rows of musician angels, who, according to the experts of Renaissance music, are playing not only instruments that are truthfully INVERNO - WINTER 2019-20

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Barbeano, Chiesa di Sant’Antonio Abate - Uno dei padri della Chiesa_ph Giulia Sacilotto

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PORDENONE

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SULLE ORME DI GIANFRANCESCO DA TOLMEZZO

TRIESTE

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Chiesa di San Nicolò - Comelico Chiesetta di San Floriano - Forni di Sopra Chiesa di San Lorenzo - Forni di Sotto Chiesa di San Martino - Socchieve Chiesa alla Natività della B.V. Maria - Ragogna Chiesa S. Leonardo - San Giorgio della Richinvelda Chiesa di Barbeano di Spilimbergo Parrocchia di Santa Maria Assunta - Vivaro Santa Giuliana in cimitero e Chiesa di San Gregorio Castello d’Aviano 10. Chiesa di Santa Lucia in Colle - Budoia 11. Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Cordenons 12. Chiesa di S. Martino - Palse di Porcia 13. Museo civico, Torre, luoghi vari - Pordenone 14. Parrocchia di Santa Lucia - Prata di Pordenone 15. Chiesa di San Giovanni Battista - Cinto Caomaggiore 16. portico di casa Gianotto - Annone Veneto 17. Chiesa di Sant’Andrea - Duomo Antico - Cordovado

[ITA] per il tipo di musica che si suonava nel Quattrocento. Se i Di Spilimbergo si erano rivolti a Gianfrancesco era evidentemente per il suo status di pittore moderno, aggiornato e curioso, come dimostrano la decorazione della cornice dipinta a motivi geometrici tridimensionali ed il cavallo con il cavaliere, insolita figura in movimento nel repertorio finora statico dell’artista. Ma la sua caratteristica principale rimane il forte grafismo che si rende evidente anche all’ombra delle Alpi di Forni di Sotto, nella fiabesca chiesa di San Lorenzo (1492). Qui è possibile ammirare l’opera in uno dei migliori stati di conservazione così come nella chiesa di San Martino a Socchieve, vicino a Tolmezzo: si conserva ancora lo sfondo di quel blu profondo che in molti altri casi è andato perduto; a Socchieve addirittura vediamo ancora la doratura dell’aureola di Santa Barbara, nel sottarco absidale. La sua precisa poetica appare ormai chiara, ma Gianfrancesco non teme l’introduzione di nuovi riferimenti. Infatti tornando in pianura, nella parrocchiale dedicata a San Leonardo a Provesano, troviamo una delle opere più potenti dell’artista, la Crocifissione (1496), che si staglia imponente e ricchissima di dettagli anche nei paesaggi retro-

Forni di Sotto, Chiesa San Lorenzo

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Forni di Sotto, Chiesa San Lorenzo

stanti che Gianfrancesco trae sempre dal contesto che poteva vedere all’epoca. Non possiamo poi ignorare il fare violento ed esuberante degli episodi della Passione di Cristo tratte dalle incisioni nordiche di Martin Schongauer, maestro di Albrecht Dürer, che ritroviamo curiosamente con scene quasi identiche nella Chiesa di San Gregorio (1497-1500) a Castello d’Aviano. Qui, la scena dell’Ultima Cena ci offre un curioso particolare: la presenza di gamberi rossi. Il gambero di fiume nel nostro territorio era infatti un cibo molto comune, presente nei ricchi corsi d’acqua dell’epoca; erano disponibili a tutti e particolarmente consumati proprio nel periodo della Quaresima. Come spesso accade, inoltre, gli elementi reali assumono anche significati simbolici e diverse sono le teorie elaborate dagli storici. Negli anni successivi, abbiamo pochissime certezze sul suo operato. Una è costituita dagli affreschi della chiesa di Pignano di Ragogna del 1502, purtroppo deturpati da una traccia di un elettricista. Successivamente è a Cordenons insieme a Pietro da Vicenza e poi a Torre di Pordenone; esegue una serie di lavori a Pordenone e dintorni con grande versatilità: dai fregi profani per alcuni dei palazzi più prestigiosi in pa-

Forni di Sotto, Chiesa San Lorenzo


Provesano, Chiesa di S. Leonardo - Crocifissione

[ENG] depicted, but are set in the correct positions according to the music played in the fifteenth century. And if the Lords of Spilimbergo had turned to Gianfrancesco it was most likely because of his status as a modern painter, a painter who was open minded and curious, as evidenced by the frame adorned with three-dimensional geometric motifs and the depiction of a horse and cavalier – an unusual figure in motion in the usually static repertoire of the artist. The main characteristic of his art, however, still is his evident graphism, which stands out even more in his work in the picturesque church dedicated to Saint Lorenz, in Forni di Sotto (1492). Here you can admire one of the best-preserved works by the artist, the other being housed in the Church of Saint Martin in Socchieve, near Tolmezzo: the deep blue background of the fresco is well preserved, unlike that of other works; in Socchieve, the gilded halo of Saint Barbara in the traverse arch of the apse is still very evident. His poetic style is by now apparent, but he is not afraid of introducing new elements to his art. Moving down to the valley, in the Parish Church dedicated to Saint Leonard in Provesano, you can admire one of the most artistically charged works by the artist, the Crucifixion (1496), that dominates the chapel with its richly textured details of the landscapes in the background, landscapes inspired by what he saw around him. The powerful, nearly violent episodes of the Passion of Christ, inspired by the nordic engravings by Martin Schongauer, precursor of Albrecht Dürer, and curiously nearly identical to those of the master, can be admired in the Parish Church of Saint Gregory (1497-1500) in Castello d’Aviano. Here, the scene of The Last Supper features a curious detail: scarlet shrimps. Freshwater shrimps were, at the time, a very common and plentiful food, that could be found on the tables of the rich and poor alike, and especially during Lent. And as often happens, the everyday, common elements of the painting have symbolic meaning, and scholars have elabo-

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Pordenone, copia della Pala di Santa Giuliana, Chiesa di Santa Giuliana in Cimitero - originale al Museo Civico di Pordenone_ph Giulia Sacilotto

[ITA] lazzi in Contrada Maggiore, come quelli eseguiti probabilmente per la famiglia Mantica, che fino a febbraio sono alla mostra “Il Rinascimento di Pordenone” a Villa Galvani, ai capitelli votivi lungo le strade, come quello di Prata di Pordenone che raffigura una dolcissima Madonna con il Bambino (1499) ispirata sicuramente alle rotondità di Giovanni Bellini. Lo ritroviamo ancora a Pordenone nella Chiesa del Cristo e nella Concattedrale di San Marco e di nuovo a Castello d’Aviano per eseguire alcuni affreschi e l’unica opera su tela rimastaci per la Chiesa di Santa Giuliana in Cimitero. In questi anni del primo Cinquecento la sua attività si sovrappone ai primi passi del grande Giovanni Antonio de’ Sacchis e per alcune opere, almeno agli esordi dell’attività del Pordenone, è sorta incertezza nell’attribuzione, come è accaduto per la chiesetta campestre di Marzinis, vicino Pescincanna e recentemente attribuita ad un giovanissimo Pordenone. Nel suo peregrinare per il Friuli e il Veneto orientale tra Cordenons, Cinto Caomaggiore, Cordovado, Annone Veneto e la Carnia, Gianfrancesco da Tolmezzo riuscì nell’impresa non semplice di portare il Rinascimento in una terra geograficamente e culturalmente lontana dai grandi centri artistici dell’epoca, fu il primo artista veramente rinascimentale in Friuli e ci ha lasciato un patrimonio diffuso tra le aspre montagne carniche e la sconfinata campagna tutto da esplorare e valorizzare. Forni di Sopra

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[ENG] rated different theories in this respect. Regarding the activity of the artist in the successive years there is no certain evidence. One possible fresco is that of a 1502 Church in Pignano di Ragogna, artwork that was sadly irreversibly damaged by a careless electrician. Later, the artist was active in Cornenons with Pietro da Vicenza, and then in Torre di Pordenone; he realized a series of artworks in Pordenone and some places near the city showing his great versatility: from the profane decorative friezes of some the prestigious buildings of Contrada Maggiore, like those belonging to the Mantica family – on display at the exhibition Il Rinascimento a Pordenone (Renaissance in Pordenone) – to Villa Galvani, and still the votive capitals found on the roads of the area, like that of Prata di Pordenone depicting a very delicate Madonna and Child (1499) most probably inspired by the rounded contours of the forms typically used by Giovanni Bellini. His frescoes appear in Pordenone housed in Saint Mark’s co-cathedral and Christ Church, and in the Aviano Castle where he also produced his only – now remaining – painting on canvas for the cemetery church dedicated to Saint Giuliana. During the first years at the beginning of the sixteenth century the activity of Gianrancesco overlapped with that of Giovanni Antonio de’ Sacchis, and scholars have been hesitant to attribute some works to one artist or the other, an example being that of the little country church of Marzinis, near Pescincanna, only recently finally attributed to a young Pordenone. On his wandering Friuli and the western district of Veneto, between Cordenons, Cinto Caomaggiore, Cordovado, Annone Veneto, and the Carnia mountain district, Gianfrancesco da Tolmezzo managed not only to bring the Renaissance to a land that was geographically and culturally far from the main artistic centres of the time, but to be the first truly Renaissance artist of Friuli, and has left a heritage that is widespread throughout the region, from the mountains of Carnia to the countryside of the plains. A heritage worth promoting and exploring.


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Trieste, Sacchetta e la Lanterna / Abdus Salam

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Triese, Porto Vecchio Alpe Adria Trail_ST 33- ST 34


ESOF 2020 - Trieste Capitale Europea della Scienza

ESOF 2020 - Trieste European Capital of Science

[ITA] Mancano pochi minuti alla stazione, il treno scorre lentamente sulle rotaie. Dai finestrini rivolti al mare intravediamo prima la sagoma di una ciminiera e, poco dopo, quella più massiccia di un lungo edificio grigio dallo stile sobrio ma elegante. Siamo a Trieste, nella zona del Porto Vecchio e quelli che vediamo sono la centrale idrodinamica e il Magazzino 26, ancora silenziosi ma in attesa di risvegliarsi: questi spazi dal 27 giugno all’11 luglio dell’anno prossimo ospiteranno ESOF2020, l’Euro Science Open Forum che assegnerà a Trieste il titolo di Capitale Europea della Scienza. Di proprietà dell’associazione non-profit tra ricercatori EuroScience, ESOF si tiene ogni due anni: Trieste segue Tolosa (2018) e passerà il testimone a Leiden nei Paesi Bassi (2022). La candidatura è stata proposta dalla capofila FIT, Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle scienze, con il supporto del comune, della regione e del MIUR, e ha come obiettivo stimolare il dibattito tra scienza,

[ENG] In a couple of minutes, the train will be rolling into the station, and as we get closer to Trieste, from the window looking to the sea we get a glimpse first of the outline of an industrial chimney, then of a long, grey series of buildings that are simple and elegant in equal measure. This is the Old Port area, and the buildings we are looking at are the former hydrodynamic station and Warehouse 26, which at the moment are quiet but filled with anticipation for the coming events: from 27 June to 11 July next year, they will be the venue of ESOF2020, the Euro Science Open Forum that will grant Trieste the title of European Capital of Science. Supported by the non-profit association of EuroScience researchers, ESOF takes place every two years: Trieste follows Toulouse (2018) and will pass the torch on to Leiden, The Netherlands (2022). Candidature was proposed by the leading project body, FIT – Trieste International Foundation for Progress and Freedom of Sciences, with the patronage of the Municipality of Trieste, the Regional Government of

di Manuela Ortis

by Manuela Ortis

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Trieste, Castello Miramare e porto turistico Grignano

[ITA] tecnologia, società e politica soprattutto con le regioni dell’est Europa. Trieste è sempre stata un luogo di dialogo e scambio, di merci ma anche di idee, incentivate in modo particolare grazie all’Imperatore d’Austria Carlo VI che nel XVIII secolo la rese Porto Libero. Il Porto Vecchio, tuttavia, è una conseguenza di metà Ottocento dell’innovazione tecnologica, la stessa che favorì la fondazione di molte istituzioni scientifiche (centri astronomici, scuole nautiche e cartografiche) e di una comunità marina così multiculturale da annoverare al suo interno boemi, moravi, tedeschi, ungheresi, italiani, polacchi, transilvani e croati. La scienza però irrompe come protagonista in città all’inizio degli anni Sessanta, quando nel 1961 il fisico triestino Paolo Budinich incontra il fisico pakistano Abdus Salam, costretto a lasciare il suo Paese a causa di discriminazioni religiose. L’ICTP, Centro Internazionale di Fisica Teorica, affiliato all’UNESCO, nacque dalla loro idea comune di costruire un’istituzione che avrebbe permesso la collaborazione con scienziati di tutto il mondo. Secondo Paolo Budinich, infatti, “Science is the best vehicle of peace” (La scienza è il migliore mezzo di pace”). Due saranno gli eventi principali di ESOF2020: il primo si svolgerà all’interno della cittadella del Porto Vecchio e sarà indirizzato ad un pubblico di giornalisti scientifici, scienziati, imprenditori e studenti; il secondo coinvolgerà invece i cittadini e sarà diffuso per tutta la città. Le eredità che l’evento mira a lasciare sono un fortificato network scientifico con i Paesi dell’Europa centro-orientale e un Science Museum di livello europeo che amplierà l’attuale Immaginario Scientifico, la cui sede si trasferirà dalla cornice di Grignano al più vicino Porto Vecchio.

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[ENG] Friuli Venezia Giulia and the Italian Ministry of Universities and Research, with the aim of promoting debate between science, technology, society, politics, and above all, with the regions of Eastern Europe. Trieste has always been a hub of dialogue and exchange, of goods as well as of ideas, outstandingly heightened by Emperor of Austria Charles VI who in the eighteenth century turned it into a Free Port. The Old Port, however, is the result of the technological innovation of the mid-eighteenth century, innovation that led to the foundation of many scientific institutions (astronomical centres, nautical and cartographic schools) and such a multicultural marine community to include professionals from Bohemia, Moravia, Germany, Hungary, Italy, Poland, Transylvania, Croatia. Science, however, became the protagonist in town at the beginning of the sixties, when in 1961 the Triestine physicist Paolo Budinich met Pakistani physicist Abdus Salam, who was forced to leave his country due to religious discrimination. The ICTP (International Centre for Theoretical Physics), affiliate of UNESCO, was established from their idea to create an institute that allowed scientists from all over the world to collaborate. Indeed, in the words of Paolo Budinich, “Science is the vehicle of peace”. ESOF2020 will include two main events: one will be held in the citadel of the Old Port and attract scientific journalists, scientists, entrepreneurs, and students; the other, instead, will be open to the general public and will be held throughout the city. The heritage the event aims to leave behind are stronger scientific network relationships with the CentralEastern European countries and a Science Museum with a European dimension that will extend the Immaginario Scientifico Science Center, which will be moved from Grignano


Trieste, panorama_Arch. Alinari

[ITA] Nelle parole di Stefano Fantoni, Presidente di FIT: «Vogliamo puntualizzare che la scienza è libera da pregiudizi, e, allo stesso tempo, è basata su valori come onestà, dubbio, rispetto dell’evidenza, apertura, responsabilità e tolleranza così come sulla sete di conoscenza e di diversi punti di vista. Crediamo che la buona condotta della scienza e la buona condotta della democrazia dipendano entrambe dagli stessi valori condivisi.» Alla luce delle impellenti minacce contemporanee quali il cambiamento climatico, la scarsità di risorse naturali e la mobilità umana, la sfida più grande della società è creare una cittadinanza scientifica istruita e capace di applicare i principi scientifici con consapevolezza delle proprie azioni e con rispetto verso il nostro pianeta.

[ENG] to the more central Old Port. In the words of Stefano Fantoni, President of the Trieste International Foundation for Progress and Freedom of Sciences (FIT): “We want to emphasize the fact that science is free from any prejudice, and, at the same time, it is based on values such as honesty, doubt, respect of the evidence, open mindedness, responsibility, and tolerance, as well as thirst for knowledge and for different points of view. We believe that the good conduct of science and that of democracy both depend on the same shared values.” In the light of urgent contemporary threats such as climatic change, the shortage of natural resources, and human mobility, the biggest challenge for our society is to create a highly educated scientific community that can apply the scientific principles a with great consciousness and respect for our planet.

te da e Patrick Sturm s e f e n o u B enis, Oscar D

Agricoltura biologica Profondo rispetto dei cicli naturali, pratiche sostenibili, grandi attenzioni in vigneto e in cantina per creare vini ricchi di mineralità e freschezza, espressione di questo terroir e dei suoi profumi. Vini eleganti, per natura.

Organic farming

Utmost respect for the cycles of nature, sustainable practices, meticulous attention in the vineyard and the winery all to craft fresh, mineral wines, true expression of this terroir and its scents. Elegant wines, by nature.

I VINI Linea Classica BIANCHI Sauvignon Pinot Grigio Pinot Bianco Friulano Ribolla Gialla Malvasia Chardonnay Andritz

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Alla ricerca di... Alla ricerca di abeti e pini

Finding firs, pines and spruce trees

[ITA] Siamo ormai a ridosso della stagione invernale e qui si conclude, con l’ultima tappa, il nostro viaggio tra le sfumature di colore dei boschi del Friuli Venezia Giulia. E quale modo migliore di terminare questo percorso se non quello di addentrarsi negli unici boschi che “non si spogliano” durante la stagione fredda? Con la nostra auto dirigiamoci allora verso ovest, verso le valli interne delle Prealpi Ampezzine. Salendo di quota salutiamo alberi spogli, tra cui i faggi con piccole foglie gialle e marroni ancora aggrappate ai rami, distese di pascoli ormai ingialliti e avvizziti dal freddo e macchie della sfumatura più scura di verde che attirano la nostra attenzione. Sono i boschi di conifere, altrimenti chiamate “sempreverdi”: alberi le cui foglie, nel corso dell’evoluzione naturale, si sono “arrotolate” fino a prendere la forma di un ago (da qui anche il nome di aghifoglie), e hanno adottato quindi un’ottima strategia di difesa dal freddo, diminuendo la superficie fogliare esposta al congelamento. I versanti della strada che porta al Passo del Pura sono ricoperti proprio da boschi di conifere, tra cui le specie arboree tipiche delle nostre montagne sono l’abete bianco

[ENG] We are now entering the winter season and this article concludes, our journey into the shades of colour the woods of Friuli Venezia Giulia offer. And what better way to end this itinerary than to spend some time in these unique woods, amongst the trees that do not lose their leaves in the cold season? Let’s drive west into the valley towards the Prealps in the Ampezzo area. As we travel up the slopes, we slowly abandon the bare trees behind, little golden-brown leaves still clinging to the twigs until they can no longer hold on, and passing through pastures that are now withered and yellowed by the cold weather, we cannot but notice patches of deep green. They are the forests of conifers, or otherwise called “evergreens”: trees whose leaves, in the course of their natural evolution, “have rolled up” into a needle-like shape, and have adapted to surviving the cold temperature by diminishing the leaf surface exposed to freezing. The sides of the road that lead to Passo del Pura are covered by conifers, in particular the typical tree species of our mountains are the silver fir and the Norway spruce.

di Stefania Gentili

Val Saisera_ph Marco Pascolino

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by Stefania Gentili


[ITA] e l’abete rosso. Lasciando l’auto e dirigendoci a piedi verso la Malga Nauleni e Colmajer, sui fianchi degli omonimi monti che sovrastano il Lago di Sauris, gli abeti rossi dominano incontrastati l’orizzonte del bosco, formando quella che viene chiamata una pecceta pura (dal nome scientifico dell’abete rosso: Picea abies). Qui si possono osservare i cosiddetti abeti di risonanza, esemplari che per le loro caratteristiche di portamento e di crescita sono selezionati per la realizzazione di preziosi e sensibili strumenti musicali “a corda”: viole, violini, violoncelli, chitarre e molti altri. In realtà, nella nostra regione, questo non è l’unico bosco dove possiamo trovare alberi con queste perfette caratteristiche. Torniamo al Passo del Pura e, al posto di prendere l’auto, apriamo una virtuale vela di parapendio e spicchiamo il volo! Velocemente attraversiamo tutta la regione per risalire a nord-ovest lungo la Valcanale, e andare a osservare da vicino un altro Bosco di Risonanza: la Foresta di Tarvisio, nella sua porzione adagiata nella splendida Val Saisera. Qui, esemplari di almeno 150 anni di età, forniscono un pregiato legno già impiegato da Antonio Stradivari e da altri grandi maestri liutai del Seicento e Settecento, quali i Guarnieri e gli Amati. Ma la voglia di verde non si è ancora estinta: vogliamo rendere omaggio anche ad un’altra conifera, lontano parente degli abeti, spesso confuso nel nome ma di tutt’altra specie e fattezza: il pino nero (Pinus nigra).

[ENG] On foot, then, we tackle the path that leads up to Malga Nauleni and Colmajer, and on the sides of the mountains that share the same names and that overlook the Sauris Lake, vast areas of Norway spruces dominate the forest landscape. Here we can observe trees that for their resonance wood are suited for string musical instrument soundboards, like violas, violins, cellos, guitars and many others. Actually, in Friuli Venezia Giulia, this is not the only forest that features trees with these special characteristics. But let’s return to Passo del Pura, and take a virtual paraglider ride over the area. We can fly north-westwards over the entire region, along the Valcanale valley, and take a close look at the other “forest of resonance trees”: the portion of the Forest of Tarvisio that covers the splendid Val Saisera valley. Here, we find specimen that are at least 150 years old, which will supply a precious wood, already employed by Antonio Stradivari and other important seventeenth-andeighteenth-century master lutists, namely, the Guarnieri and Amati families. But our search for green trees is not over: we want to homage yet another conifer, the Black pine, a far cousin of the fir and often confused with it, but completely different in species and architecture.

...abeti e pini INVERNO - WINTER 2019-20

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Sauris, Monte Bivera

[ITA] Così proseguiamo nel nostro viaggio virtuale, stavolta a bordo di una canoa, con la quale ridiscendiamo il fiume Fella e arriviamo a Resiutta. Da qui risaliamo il fondovalle della Val Resia quasi fino alla testa di valle, per dirigerci verso l’abitato di Stolvizza. Qui ha inizio “La Bella Strada – Ta Lipa Pot”, un facile sentiero ad anello che costeggia prima il fianco destro e poi quello sinistro del Torrente Resia, con splendidi panorami e ambienti variegati. Il primo ambiente che si incontra è proprio la pineta, e qui finalmente possiamo osservare da vicino la differenza tra un pino e un abete! I pini neri sono conifere dagli aghi molto scuri, lunghi anche una decina di centimetri, disposti a ciuffetti di due. Gli aghi degli abeti rossi, invece, sono molto corti e disposti singolarmente lungo tutta la lunghezza del ramo. La pigna del pino nero è rotondeggiante, mentre la pigna dell’abete rosso è lunga, con la classica forma a cilindro conico. Il portamento stesso dei due alberi poi è molto diverso: gli abeti sono gli alberi di Natale per eccellenza, con i rami lunghi e cadenti verso il basso. E ora che siamo andati così nel dettaglio possiamo riemergere dal bosco e tornare ad ammirare da lontano il colore sempreverde di queste macchie di vegetazione. Il nostro percorso immaginario tra i boschi del Friuli si è così concluso. Non resta che vivere il passaggio della stagione fredda, godendo delle splendide atmosfere che la caratterizzano, e attendere il ritorno della primavera e di tutte le novità che porta con sé.

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[ENG] Continuing our virtual journey, this time paddling a canoe down the River Fella to reach Resiutta, where we travel up along the Val Resia valley to its end into the village of Stolvizza. This is where we can take the “La Bella Strada - Ta Lipa Pot” an easy ring that runs along the right bank, first, and then the left of the Resia Torrent, offering varied views and landscapes of exceptional beauty. The first natural scenery we find on the way is a pine forest, where we can finally closely observe the difference between a pine tree and a spruce. Black pine trees are conifers that feature needle-like leaves that occur in pairs, which are dark and about ten centimetres long. The needles of the Norway spruce, instead, are very short and are arranged along branchlets. The pine of the black pine tree is roundish, while that of the Norway spruce is elongated in a classical conical cylinder shape. The architecture of the two species are very different, too: firs make beautiful Christmas trees with their long, drooping branches. Let’s not get into too much detail and re-emerge for the forest to admire the beautiful green colour of these patches of evergreen trees. Our imaginary journey among the forests of Friuli Venezia Giulia ends on this note of colour. Now we can enjoy the winter landscape and the magical atmosphere it creates, in anticipation of spring and the new life it brings with it.


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Giro Presepi

in Friuli Venezia Giulia

GIRO PRESEPI

[ITA] Dipinti su sasso, scolpiti nel legno o nella sabbia, realizzati con granoturco, monumentali o che stanno nel palmo di una mano... Il Friuli Venezia Giulia è terra di presepi e in moltissimi comuni, con il Natale alle porte, vengono organizzate esposizioni pubbliche e un calendario festivo ricco di appuntamenti dedicati alle famiglie. Borghi e centri storici accolgono luminarie, bancarelle e artigiani che propongono articoli da regalo realizzati a mano. Centinaia sono gli appassionati che ogni anno regalano alla nostra regione delle vere e proprie opere d’arte: presepi di piccole e grandi dimensioni, tradizionali e rivisitati, statici e viventi, ricchi o modesti per la semplicità dei materiali impiegati ma preziosi per l’infinito lavoro che comporta la loro creazione. L’intero territorio regionale si trasforma così in un grande itinerario che mette in luce più di 4000 opere presepiali, dislocate in circa 200 località; un complesso di 12 percorsi che si snodano tra siti storici, aree naturalistiche e borghi rurali di inconsueta bellezza. Il Comitato Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia dell’UNPLI Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia censisce, per il 16° anno consecutivo, queste Natività. La guida Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia raccoglie i dati di questo censimento e permette di scegliere tra numerosi itinerari di visita, suddivisi per zona e segnalati in base alla tipologia delle opere, uno strumento pratico che porta il visitatore alla scoperta di luoghi incantevoli e lavori di pregio, all’insegna della più radicata tradizione e nel clima di umano calore che contraddistingue il periodo natalizio. Tutte le informazioni saranno consultabili anche sul sito www.presepifvg.it. Tornano poi anche quest’anno la rassegna Presepi in Villa. Rassegna dell’arte presepiale in Friuli Venezia Giulia, il Concorso presepi nelle scuole primarie e dell’infanzia, l’esposizione di una rappresentanza di presepi presso le sale del Consiglio Regionale a Trieste e il concorso artistico fotografico che premierà gli scatti presepiali più suggestivi. Nelle prossime pagine vi segnaliamo alcuni presepi del Friuli Venezia Giulia.

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[ENG] Painted on stone, carved in wood or etched in the sand, and still, made from corn husks, created large and imposing, or so tiny they can fit in your hand... Friuli Venezia Giulia is a land where the tradition of Nativity Scene making is still well alive, and many towns and villages have displays and exhibitions alongside full calendars of festive entertainment for families and children. Villages and town centres are alight with holiday twinkle lights, and buzzing with Christmas market stalls where you can find all sorts of handmade gifts and yummy treats. Hundreds of enthusiasts throughout the region share their true works of art, from tiny to very large, from traditional to reinterpreted, still and living, from precious materials or from humble, made invaluable by the full commitment, hard work and enormous creativity put into such creations. The whole region becomes the location of a grand itinerary that includes and highlights over 4000 Nativity Scenes, scattered in some 200 localities; an intricate network of 12 different itineraries that touch heritage sites, nature conservation areas and rural villages of exquisite beauty. For the 16th year in a row, the National Union of the Italian Pro Loco Regional Committee has laid down a map of the Nativity scenes worth visiting in Friuli Venezia Giulia. The Giro Presepi in Friuli Venezia Giulia – Tour of Nativities in Friuli Venezia Giulia – guidebook contains all the information regarding the various scenes, divided by location and type, allowing visitors to choose among several itineraries. Following the guidebook is the best way to discover true works of art located in places of rare beauty, in respect of a well rooted tradition which is all about the warm and friendly atmosphere that the Christmas holidays bring. All the information can be found at www.presepifvg.it. The Presepi in Villa – Nativity Review once again returns and showcases the resourcefulness and creativity present in Friuli Venezia Giulia. The great show of Nativity Scene Art includes a Nativity Competition for primary school children, an exhibition of the most representative works of art in the halls of the Regional Council Building in Trieste and a photographic competition to celebrate the photos that best capture the essence of the Nativity. Here is a selection of the Nativities in Friuli Venezia Giulia worth visiting.

DI PASSARIANO

[ITA] Undicesimo anno della mostra Presepi in Villa - Rassegna dell’Arte Presepiale in Friuli Venezia Giulia che vede esposte circa un centinaio di creazioni nella suggestiva cornice dell’Esedra di Levante di Villa Manin, che diventa la culla della tradizione cristiana attraverso un articolato percorso che si snoda tra le diverse rappresentazioni della Sacra Famiglia. Un appuntamento imperdibile per chi vuole scoprire e apprezzare l’ingegno e le doti artistiche dei presepisti partecipanti, da artisti a semplici appassionati, dai bambini delle scuole primarie alle associazioni, provenienti da tutta la regione e non solo.

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[ENG] This is the eleventh year of the Presepi in Villa - Nativity Art Show in Friuli Venezia Giulia where, about one hundred creations are displayed in the suggestive landscape of the Esedra di Levante of Villa Manin, which becomes the hub of this Christian tradition with its articulate itinerary of representations of the Holy Family. This is a must for those who wish to discover and appreciate the creativity and artistic talent of Nativity scene artists, along side enthusiasts and the children of the elementary schools and youth associations from Friuli Venezia Giulia, and not only. Dove / Venue Esedra di Levante Villa Manin di Passariano - Codroipo (UD) Quando / When 07.12.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ martedì ▶ venerdì: 10-13 e 14-18.30; sabato, domenica e festivi: 10-18.30; 23 e 30 dicembre: 10-13 e 14-18.30; 24 e 31 dicembre: 10-16; 25 dicembre: chiuso; 1 gennaio: 14.0018.30. Ingresso gratuito. ----------------------------------------------------------------------- ▶ Tuesday ▶ Friday: 10am-1pm and 2pm-6.30pm; Saturdays, Sundays and Holidays: 10am-6.30pm; 23rd and 30th December: 10am-1pm and 2pm-6.30pm; 24th and 31st December: 10am-4pm; 25th December: closed; 1st January: 2pm-6.30pm. Free admission.

GIRO PRESEPI

Tour of the Nativities

VILLA MANIN

Info: Comitato Regionale FVG UNPLI - Tel. +39.0432.900908

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AVIANO [ITA] Come da tradizione, anche quest’anno la rassegna “Lo scrigno dei presepi Avianesi” presenta centinaia di opere presepiali di diversi stili e legate alle tradizioni popolari di varie regioni italiane e diverse nazioni europee, africane e latino americane. L’esposizione principale sarà allestita presso Corte Marchi in Piazza Duomo ed affiancata da esposizioni minori a Piancavallo, in Duomo San Zenone Vescovo e nei negozi del centro cittadino.

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GIRO PRESEPI

[ENG] In keeping with tradition, one again this year the “Lo scrigno dei presepi Avianesi” showcase of hundreds of different Nativity scenes presented in Aviano. The styles of the scenes span from those respectful of the rural traditions of Italian and European regions to those of African, Latin American tradition. The main display will be set up at Corte Marchi in Piazza Duomo, while fringe exhibitions will be displayed in Piancavallo, in the San Zenone Vescovo cathedral, and in many shops of the town centre.

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Dove e quando / Where & When Duomo San Zenone: 30.11.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ 08.00-18.00 (escluso orario funzioni) / (except during functions) Corte Marchi - Piazza Duomo (angolo con Via Roma) 30.11.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ martedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30 / Tuesday and Friday from 10am to 12noon and from 3.30pm to 6.30pm ▶ domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00 / Sunday and public holidays from 10am to 12noon and 3.30pm to 7pm

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Negozi del centro / A number of shops in the city centre 30.11.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ in orario di apertura / during opening hours A Piancavallo: Centro commerciale, Info point 30.11.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ orari apertura uffici ed enti / during office opening hours ▶ Altre aperture su richiesta: / Extra openings upon request: Tel. +39.0434.660750 cell. 347-9204431 Info: Pro Loco Aviano - Tel. +39.0434.660750, +39.347.9204431 - segreteria@prolocoaviano.it


PORCIA

Dove / Venue Sala espositiva presso “Casello di Guardia” Exhibition hall at “Casello di Guardia” building Via De Pellegrini – Porcia (PN) Quando / When 01.12.2019 ◀▶ 06.01.2020 ▶ dal 01.12 al 24.12.2019: venerdì 14.30-18, sabato e domenica 10-12 e 14.30-18; Natale e Capodanno: 14.30-18; dal 24.12 al 06.01.2020: feriali 14.30-18, sabato e festivi 10-12 e 14.30-18. Su richiesta di gruppi anche piccoli, anche in altri orari da concordare. ----------------------------------------------------------------- ▶ From 01.12 to 24.12.2019: Friday: 2.30pm-6pm; Saturday, Sunday: 10am-noon and 2.30pm-6pm; Christmas Day and New Year’s Day: 2.30pm-6pm; from 24.12 to 06.01.2020: working days: 2.30pm-6pm, Saturday and holidays 10am-noon and 2.30pm-6pm Extra opening times for groups: please book in advance.

Info: Pro Loco Proporcia – Tel. +39.0434.591008, +39.320.8433046 - info@proporcia.it

[ENG] As usual, for over the last 20 years Porcia is the location of the “Mostra dei Presepi” nativity scene display, housed in the rooms of the Casello di Guardia building, just close to the town walls. Local school children, private individuals and entire families are involved in the exhibition with their creativity and individual abilities. They have worked indefatigable for weeks to create the nativity scenes that amaze visitors for their originality and attention to detail. Every year the scenery and backdrop against which the Nativity Scenes are set changes startling the many visitors. The ProPorcia Proloco presents a great calendar of entertainment and family activities for the occasion: the opening of the exhibition will be accompanied by a performance by the Children’s Soprano Choir of the “Salvador Gandino” School of Music. The festive activities include Christmas gift/craft workshops for children and teenagers, live entertainment, and on 24 December hot chocolate and goodies for all while waiting for the magical Christmas Night. The Nativity Scene exhibition is free and open until 6 January 2020. Visitors can vote for the best, and prettiest nativity scene among those made by the school children of Porcia; the class to win first place will receive lots of crafts and teaching materials to use at school.

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GIRO PRESEPI

[ITA] Come consuetudine, da oltre 20 anni si rinnova a Porcia la “Mostra dei Presepi”, allestita ora nelle sale dell’antico edificio denominato Casello di Guardia, a ridosso delle mura che un tempo cingevano il borgo. La mostra coinvolge il mondo della scuola, privati cittadini e famiglie che con passione, abilità e fantasia hanno lavorato per settimane, e più, per costruire presepi di grandezza, materiale e tipologie diverse e che ogni anno stupiscono per originalità e cura dei particolari. Apprezzata pure ogni anno è la scenografia, sempre nuova, in cui i presepi sono inseriti. La proloco ProPorcia arricchisce l’appuntamento con accattivanti iniziative: l’inaugurazione è allietata dal Coro Voci Bianche della Scuola di Musica “Salvador Gandino”; i laboratori, rivolti a bambini/e e ragazzi/e, propongono la creazione di originali presenti natalizi; martedì 24 calde bevande di cioccolata e the addolciranno l’attesa della Magica Notte di Natale. La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 6 gennaio 2020 e i visitatori potranno esprimere un loro voto di apprezzamento del presepe ritenuto più bello tra quelli costruiti dagli alunni delle scuole purliliesi; le classi, autrici dei presepi più votati, riceveranno poi un premio in materiale didattico, sempre così necessario alla scuola.

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Festività

GIRO PRESEPI

dall’8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, nel Duomo, nella Loggia del Palazzo Comunale e nei laboratori artistici e artigianali del Centro Storico di Venzone.

Natalizie e manifestazioni a

Venzone

2019

GIRO PRESEPI

7 DICEMBRE Accensione del Grande Albero di Natale Piazza Municipio - dalle 17.30 Accensione del Grande Presepio della Pro Venzone nella Loggia del Palazzo Comunale Sfilata dei “Flagellum” di Fusine

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8 DICEMBRE Festa dell’Immacolata a Pioverno Santa Messa Solenne e processione accompagnata dal Complesso Bandistico Venzonese. Sapori di un tempo a Venzone: A Sant’Andree il purcit su la Bree Taverna di Palazzo Gattolini alla riscoperta dei sapori tipici della tradizione dalle 11.00 alle 15.00 Mercanti nel Borgo, Centro Storico, mercatino dell’antiquariato e dell’usato dalle 8.00 alle 17.00 DALL’8 DICEMBRE AL 6 GENNAIO Giro Presepi nel Duomo, nella Loggia del Palazzo Comunale e nei laboratori artistici e artigianali del Centro Storico di Venzone 13 DICEMBRE Marcjât pe Antîghe Sâgre di Sante Lussie, tradizionale mercato lungo le vie del Centro Storico - dalle 8.00 alle 18.00 Sante Messe, presso la Chiesa di Santa Lucia – ore 8.00, 10.00 e 11.00

Sapori di un tempo a Venzone: Li Tripis a Vençon, Taverna di Palazzo Gattolini, alla riscoperta dei sapori tipici della tradizione - dalle 11.00 alle 15.00. Durante tutto l’arco della giornata è possibile degustare nei locali e nella taverna della Pro Loco le TRIPPE cucinate e preparate in vari modi 14 DICEMBRE Accensione del Presepio e della Stella, alle 17.00, Chiesa di San Rocco, Portis 15 DICEMBRE XLII Rassegne Corâl pe Antîghe Sâgre di Sante Lussie, Palazzo Comunale - alle 17.00 24 DICEMBRE Arriva Babbo Natale a Pioverno, Carnia e Portis

2020

1 GENNAIO dalle ore 9.30 sfilata augurale del Complesso Bandistico Venzonese lungo le vie del paese e alle 12.00 Concerto in Piazza Municipio. 6 GENNAIO Piazza Municipio, dalle ore 14.30, Arrivo dei Re Magi e pomeriggio di animazione per bambini. 18 GENNAIO Rassegne Teatrâl pe Antîghe Sâgre di Sante Lussie, Palazzo Comunale, a cura della Pro Venzone, spettacolo teatrale in friulano, alle 20.30

Tutte le manifestazioni sono ad ingresso libero. Info e programma dettagliato: www.venzoneturismo.it UFFICIO IAT-Pro Venzone Tel. +39.0432.985034 – provenzone@libero.it INVERNO - WINTER 2019-20


MOGGIO UDINESE [ITA] Taglia il ragguardevole traguardo delle ventidue edizioni la rassegna “Concorso Presepi a Moggio – A Moggio la stella”. Per il Natale Moggio Udinese si veste a festa con alberi, lucine e tanti presepi realizzati con i più disparati materiali. Quello di Moggio è un vero e proprio concorso di opere presepiali e per questo ogni anno presenta opere nuove e inedite che fanno capolino lungo la “Via dei Presepi” – le vetrine dei negozi del centro –, presso la maestosa Torre Medioevale, e nelle chiese, creando stupore e meraviglia fra i visitatori. E ogni fine settimana visite guidate ai Presepi e al complesso abbaziale. Inoltre il 15 dicembre mercatini in piazza.

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[ITA] Dall’8 dicembre al 6 gennaio Venzone, uno dei Borghi più belli d’Italia, si veste della magia del Natale. Nel Duomo, nella Loggia del Palazzo Comunale e nei laboratori artistici e artigianali del Centro Storico di Venzone saranno esposte una varietà di rappresentazioni presepiali realizzate con diverse tecniche e materiali, sia tradizionali che moderni. E le vetrine degli esercizi commerciali ospiteranno collezioni private delle Natività. A cura della Pro Loco Venzone, nella Loggia del Palazzo Comunale viene allestita una splendida Natività composta da sagome in legno dipinte a mano che saranno un peculiare presepe di rara bellezza.

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[ENG] From 8 December 2019 to 6 January 2020, Venzone, one of the most beautiful villages of Italy, puts on its magical show of Christmas. The Cathedral, the Loggia of the Town Hall, and the many art and craft workshops of the old-town centre of Venzone will be home to a variety of Nativity Scenes made using different techniques and materials, both modern and traditional. The shops windows and the businesses, too, will display private examples of Nativity Scenes. The Pro Loco Venzone, has set up a splendid Nativity, under the Loggia of the Town Hall, made up of wooden, handpainted figures. This particular scene is exceptionally beautiful. Dove / Venue Venzone, nel centro cittadino / Venzone, old-town centre Quando / When 08.12.2019 -> 06.01.2020 ▶ sempre visitabile / always visible

Dove / Venue Mostra: Torre Medievale, complesso storico abbaziale di Moggio Alto; Via dei Presepi: vetrine nelle vie del centro storico di Moggio Basso. Exhibition: Torre Medievale, the Abbey of Moggio Alto, along the “Via dei Presepi” streets of Moggio Basso. Quando / When 15.12.2019 ◀▶ 19.01.2020 ▶ Via dei Presepi: sempre visitabile ▶ Mostra alla Torre: vernice 15 dicembre; dal 21.12.2019 al 06.01.2020: 14.30-18.30, 23 dicembre chiuso; 11, 12, 18 e 19 gennaio: 14.30-18.30. Visite fuori orario o guidate: su prenotazione contattare l’Ufficio IAT +39.0433.51514. ▶ Abbazia di San Gallo: 3.12.2019-19.01.2020: 9.00-12.00 e 15.00-18.00. ----------------------------------------------------------------- ▶ Via dei Presepi: always open ▶ Exhibition at the Torre Medievale: 15 December: opening; 21.12.2019 ◀▶ 06.01.2020: 2.30pm-6.30pm, closed on Monday 23 December; 11, 12, 18 and 19 January: 2.30pm6.30pm. For guided tours and off-hour tours contact the Tourist Office - IAT +39.0433.51514. ▶ Abbazia di San Gallo: 3.12.2019-19.01.2020: 9am-noon and 3pm-6pm. Info: Pro Loco Moggese - Tel. +39.0433.51514, +39.333.2081872 - proloco@moggioudinese.info

Info: Ufficio I.A.T. Pro Loco Venzone - Tel. +39.0432.985034 provenzone@libero.it - www.venzoneturismo.it

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GIRO PRESEPI

VENZONE

[ENG] The “Presepi in Moggio - A Moggio la Stella” nativity scenes contest and exhibition has successfully reached its 22nd edition. For Christmas, Moggio Udinese puts on a wonderful show of Christmas trees, sparkle lights and nativities of all sorts and materials. This event in Moggio is a true contest of the prettiest and most originally crafted nativities. This year unseen and very unique nativities are scattered along the “Via dei Presepi” – where the shop windows, the majestic medieval tower, and the churches feature nativities and Christmas decorations that enchant visitors. Every weekend during the holiday season there are guided tours of the Nativity scenes and the abbey. And on 15 December, Christmas market stalls in the main square.

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CORGNOLO Porpetto [ITA] Il presepe di Corgnolo è allestito in via Cavour nei pressi della Chiesa Parrocchiale dell’antico borgo di Corgnolo, a soli 2 chilometri dall’uscita autostradale di Porpetto -San Giorgio di Nogaro. Il presepe di Corgnolo è uno tra i più grandi presepi d’Europa e si estende per circa 15.000 mq. fra i tre rami della roggia Corgnolizza, collegati fra loro da ponticelli costruiti per l’occasione e inserito fra antichi edifici oramai disabitati che conferiscono all’allestimento presepiale il fascino di altri tempi. Visibile dal 22 dicembre al 19 gennaio, ospita molti animali vivi come oche, anatre, galline, pecore, asini, capre e maiali, ed è popolato da circa 300 statue tutte a grandezza naturale; i costumi sono confezionati interamente a mano dalle donne del paese e variano di anno in anno. Seguendo il sentiero indicato, si ripercorre il viaggio di Maria e Giuseppe partiti da Nazareth per presentarsi a Betlemme. Inoltre è presente un punto di ristoro dove poter gustare vin brulè e tè caldo dopo aver percorso gli splendidi sentieri di questo magico presepe. [ENG] The Nativity in Corgnolo is set in Via Cavour, near the Parish Church of the ancient hamlet of Corgnolo, only about 2 kilometres from the Porpetto-San Giorgio di Nogaro motorway exit. It is one of the largest Nativity Scenes in Europe and covers an area of approximately 15,000 sqm. It stretches out along the three branches of the Corgnolizza canal – connected by wooden bridges specially set up for the occasion – amidst old abandoned dwellings that give the scene an extra allure of originality. It can be visited from 22 December to 19 January, and includes many living animals geese, ducks, hens, sheep, donkeys, goats and pigs, and boasts approximately 300 life-size statues; the traditional clothes on the statues are entirely made by the very skilful women of the village, and change every year. Following the itinerary, visitors retrace Mary and Joseph’s trip from Nazareth to Bethlehem. After having soaked in the atmosphere of this particular Nativity Scene, visitors can stop at the refreshments area and enjoy some nice warm vin brulè and tea.

GIRO PRESEPI

Dove / Venue Via Cavour - Corgnolo - Porpetto (UD) Nei pressi della Chiesa Parrocchiale / Near the Parish Church

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Quando / When 22.12.2019 ◀▶ 19.01.2020 ▶ 9.00 - 21.00 Info: Pro Loco Corgnolo Tel +39.348.3957732 - +39.340.0001740 www.prolocodicorgnolo.it

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TAPOGLIANO

Dove / Venue Piazzale Esercito - Tapogliano - Campolongo Tapogliano (UD) Quando / When 22.12.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ festivi 11.00-13.00 e 15.00-19.00; feriali 15.00-19.00 Visite guidate in italiano e sloveno previa prenotazione telefonica ----------------------------------------------------------------- ▶ weekends and holidays 11am-1pm and 3pm-7pm; week days 3pm-7pm Guided visits in Italian and Slovene can be organised upon prior booking.

Info: Sig.ra Carla Peras - Tel +39.328.1920822 maca1986@libero.it

[ENG] In the enchanting setting of the little church dedicated to Saint Margaret from Cortona built in Tapogliano in 1767, for the fifteenth year in a row, a Nativity scene imagined and created by local artist Carla Peras will be on display. All the figurines and animals are “naïve” style painted stones. Each stone is carefully and skillfully chosen by the artist who imagines a specific design for each figurine to perfectly fit in the iconic representation of the Nativity. Once again, the Nativity Scene will feature some new surprising elements, like the fog rising from the lake, that creates a suggestive atmosphere. This original and very fascinating Nativity scene is laid out thanks also to the precious work of the Local Civil Protection Squad and the equally extraordinary help of some volunteers who already from October work hard and commit their free time to enable the punctual opening of the display. As always, the money collected during the exhibition will be entirely donated to Cancer Research - Via di Natale di Aviano. Carla Peras expresses a true, though poetic vision of reality. She depicts every day life in her own particular fairy-tale style using wonderful matches of colours. Her works have been exhibited in Turin, Milan, Treviso and Trieste, receiving considerable consensus from the critics and the audience and has gained several awards.

GIRO PRESEPI

[ITA] Nell’incantevole cornice della chiesetta votiva eretta a Tapogliano nel 1767 e dedicata a Santa Margherita da Cortona viene allestito per il quindicesimo anno consecutivo il presepe nato da un’idea dell’artista Carla Peras, in cui tutti i personaggi e gli animali raffigurati sono dipinti in stile “naif” sui sassi. La materia pietrosa viene scelta con scrupolosa perizia e maestria dall’artista che riesce a immaginare e poi dipingere una specifica figura, affinché si possa dare una distinta identità da inserire in perfetta armonia nel contesto della rappresentazione iconografica della Natività. Anche quest’anno il presepe si arricchisce con nuovi personaggi e si potrà vedere la nebbia levarsi dal laghetto, creando un effetto molto suggestivo. Questo originale ed affascinante presepe, emozionante e suggestivo, viene realizzato con la preziosa collaborazione della Squadra Comunale della Protezione Civile e dell’altrettanto straordinario contributo di altri volontari che già dal mese di ottobre, con impegno, professionalità e sacrificio, iniziano i preparativi per arrivare puntuali all’inaugurazione. Come sempre, le offerte raccolte durante l’apertura del presepe saranno interamente devolute alla Via di Natale di Aviano. Carla Peras esprime nella sua pittura una visione realistica e poetica della realtà e racconta in forma fiabesca scene di vita quotidiana, con un ricco e perfetto accostamento di colori. Le sue opere sono state esposte a Torino, Milano, Treviso e Trieste, riscuotendo notevoli consensi da pubblico e critica, e aggiudicandosi importanti riconoscimenti.

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SISTIANA Duino Aurisina Comune di Duino Aurisina Občina Devin Nabrežina

[ITA] Questo presepe meccanizzato realizzato presso la Chiesa Parrocchiale di San Francesco d’Assisi riproduce in scala la posizione delle stelle a reale costellazione. Le varie fasi della giornata, gestite da apparecchiature elettroniche, si susseguono ogni 8 minuti. Il coinvolgente scenario ha uno sfondo accuratamente affrescato ed è abitato da personaggi di foggia popolare, alcuni dei quali indossano abiti realizzati con pregiate stoffe da quotati maestri napoletani. Leggerissimi fiocchi di neve artificiale, quasi asciutti si dissolvono appena toccano il terreno, rendono il paesaggio ancora più suggestivo.

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e 2019 r b m e v no dal 29 naio 2020 en al 12 g

[ENG] This mechanised nativity scene, set up in the San Francesco d’Assisi Parish Church, where an exact scaled position of the stars and their constellations is reproduced. The various hours of the day are electronically controlled and repeat themselves every 8 minutes. The lively scene is supported by a beautifully painted background and features many popular figures, some wearing finely tailored clothes made by highly recognised masters of Nativity art of Naples. Light artificial snowflakes that fall gently on the ground melting away immediately make the landscape even more fascinating.

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GIRO PRESEPI

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Dove / Venue Chiesa Parrocchiale di San Francesco – Borgo San Mauro – Duino Aurisina (TS) Quando / When 01.12.2019 ◀▶ 12.01.2020 ▶ ore 8.00-18.00 Info: Sig. Pasquale Monet - Tel. +39.040.291073 | +39.349.6183728

Programma scaricabile da www.comune.duino-aurisina.ts.it 32

DuinoAurisinaNews

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TRIESTE Repubblica dei Ragazzi Presepio Parlante [ITA] Il Presepio Parlante non è il classico Presepe che si guarda passando e via, ma è la Rievocazione della Natività, narrata con giochi di luce e meravigliose melodie. I visitatori sono accolti in una sala e, come in teatro, fatti sedere su comode poltroncine. Inizia quindi il racconto del Natale di Nostro Signore. La rappresentazione dura circa 15 minuti, ed in questo tempo nessuno entra in sala, per non turbare la meditazione che si crea tra gli ospiti. Il Presepio Parlante è stato rappresentato per la prima volta nel lontano 1955, ed è continuato ininterrottamente sino ad oggi, modificandosi e migliorando negli anni; è stato visitato da molte personalità, Sindaci di Trieste, tutti i Vescovi che si sono succeduti in Diocesi, campioni sportivi. Il Santo Padre Paolo VI, al quale fu inviato un filmato, premiò la realizzazione con la Sua medaglia Pontificia. Venite a provare queste bellissime sensazioni, assistendo alla rievocazione della nascita del Salvatore. Nell’attesa di accedere alla sala del Presepio, si potrà visitare la mostra di quadri inerenti la Natività, realizzata dal Gruppo Artisti Triestini “RivelArt”, allestita nelle sale Nobili di Palazzo Vivante.

Quando / When ▶ Rappresentazioni nei giorni 22, 26 e 29 dicembre 2019, 5 e 6 gennaio 2020 dalle ore 15.30 alle 18.30. Per gruppi e scolaresche, anche in altre date ed orari, su prenotazione. Ingresso libero -------------------------------------------------------------------- ▶ Shows on the 22, 26 and 29 December 2019 and 5 and 6 January 2020 3.30pm to 6.30pm. Other dates and time slots are possible for groups and school groups, upon prior booking. Free admission Info: Repubblica dei Ragazzi Opera Figli del Popolo di don Marzari - tel. 040 302612 repubblicadeiragazzi@ofpts.it

Repubblica dei Ragazzi The Talking Nativity [ENG] The Talking Nativity is not the typical scene you can just pass by; it is a true re-enactment of the Nativity, created with wonderful games of light and dark, and evocative melodies. Visitors are welcomed in a large hall, as if in a theatre, and invited to sit and enjoy the show. The story of the Nativity of Baby Jesus is then told. The show creates a very intimate atmosphere suitable for reflection and lasts 15 minutes. The Speaking Nativity was first presented back in 1955, and since then it has been repeated every year with little improvements and novelties. Many public figures like the Mayors of Trieste, Bishops and even star athletes have visited this original Nativity Scene. Pope Paul VI, who received footage of the Nativity Scene, awarded it with a Pontifical Medal. Come and experience the wonderful atmosphere of the Nativity of the Saviour. While awaiting the opening of the Nativity scene, you are welcome to visit the exhibition of artworks dedicated to the Nativity by painters of the Gruppo Artisti Triestini ‘RivelArt’, housed in the stately rooms of Palazzo Vivante.

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GIRO PRESEPI

Dove / Venue Palazzo Vivante, largo Papa Giovanni XXIII, 7 - Trieste

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il Natale

GIRO PRESEPI

a

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[ENG] This is yet another grand Christmas for the city of Monfalcone thanks to the extraordinary commitment of the City Council to bestow special value to the holiday celebrations. The festive events take on the traditions and Christian values with a particular attention to families and children. The Nativity Scene set next to the Christmas Tree in the main town square, Christmas storytelling, and the Father Christmas’s factory, are just examples of the family fun activities that will make the festive events jolly. Holiday fun events will also enliven the centre and neighbourhoods of the city alike: Piazza Cavour, wil feature the Magic Globe, Via Sant’Ambrogio is where kids and teenagers can enjoy riding bumper cars, and Viale San Mario is the location of exciting 6D film projections. Leading up to the holidays is a rich programme of musical and cultural events, including the contemporary art exhibition dubbed Lucio Fontana e i mondi oltre la tela. Tra Oggetto e Pittura (Lucio Fontana and the Worlds Beyond the Canvas. Between Object and Painting), curated by Giovanni Granzotto and Leonardo Conti, held at the Monfalcone Galleria Comunale d’Arte Contemporanea from 8 December 2019 to 2 March 2020, the Diana Orfei circus show, gospel choirs, and on the 28 December a special concert by internationally recognised singer Elisa with a choir of 40 singers. The shows will be held in the heated pavilion specially erected for the occasion. INVERNO - WINTER 2019-20

Comune di Monfalcone Assessorato alla Cultura

Monfalcone Grandi eventi e attività per le famiglie Special guest Elisa

[ITA] Per Monfalcone è un altro grande Natale con un impegno straordinario dell’Amministrazione comunale per dare un valore speciale al periodo delle festività di fine anno. Molti i significati che il Comune ha inteso dare all’iniziativa: innanzitutto quello della tradizione e della valorizzazione dei valori cristiani, con un’attenzione particolare verso i bambini e le famiglie. Il grande presepe collocato accanto all’albero in piazza, le letture e le storie natalizie, la fabbrica di Babbo Natale, sono alcuni degli elementi che caratterizzano quello che è un filo conduttore identitario della manifestazione. Si rinnova l’animazione nei rioni cittadini e il coinvolgimento di diverse aree del centro, come piazza Cavour dove è sistemato il Magic Globe, via Sant’Ambrogio con gli autoscontro e viale San Marco dove si propone la novità delle proiezioni cinematografiche in 6d. Ricco il programma di animazione musicale e culturale (la mostra Lucio Fontana e i mondi oltre la tela. Tra Oggetto e Pittura, a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, dall’8 dicembre 2019 al 2 marzo 2020, nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea) con gli spettacoli che si tengono nella tecnostruttura riscaldata fra cui il circo di Diana Orfei, i cori gospel e il 28 dicembre appuntamento del tutto speciale con la cantante Elisa e con un gruppo di 40 coristi.

Eventi Comune di Monfalcone Teatro comunale di Monfalcone Monfalcone City Theatre Corso del Popolo, 20 www.teatromonfalcone.it

Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone - Piazza Cavour, 44

MUSEO DELLA CANTIERISTICA Museum of the Shipbuilding Industry Via del Mercato, 3 - Panzano www.mucamonfalcone.it info: galleria@comune.monfalcone.go.it www.comune.monfalcone.go.it tel +39 0481 494177 - 358 seguici su: Facebook e Instagram

Orari: mercoledì 10-13 | venerdì, sabato e domenica 10-13 e 16-19


MONFALCONE

DEVETAK Lokanda dal 1870

[ITA] A Monfalcone, la multietnica città dei cantieri navali, per Natale c’è un forte ritorno alla tradizione, e con essa ai presepi. La grande Natività della Rocca collocata accanto all’albero in Piazza della Repubblica e i presepi allestiti in luoghi simbolo della città fanno rivivere l’intimo calore della natività. Nella Chiesa di San Giuseppe la nascita del Salvatore è rappresentata da statue lignee provenienti da Ortisei, in Valgardena, al Santuario della Beata Vergine della Marcelliana l’ambientazione è di tipo tradizionale, mentre al Ricreatorio Foschian è rurale.

[ENG] In the multi-ethnic city of Monfalcone, a city important for shipbuilding, there is a revival of Christmas traditions, including that of the display of Nativity Scenes. The big Nativity of the Rocca - Rocca being the karst hill behind the city - set next to the Christmas Tree in Piazza della Repubblica, and other smaller nativities set near the landmarks around town, will create a warm, intimate Christmas atmosphere throughout the city. In the parish church of Saint Joseph the birth of our Saviour, Jesus Christ, is represented by a Nativity featuring wooden statues from Ortisei, in Valgardena, while at the Marcelliana parish church the setting of the Nativity is more traditional as is the rural setting of that housed in the Ricreatorio Foschian church community centre. Dove / Venue In Piazza della Repubblica; Parrocchia di San Giuseppe, P.le De Luisa, 1; Ricreatorio Foschian, Via Isonzo, 27; Santuario della B.V. della Marcelliana, Largo Marcelliana, 4. Quando / When 08.12.2019 ◀▶ 06.01.2020 ▶ In Piazza della Repubblica ▶ sempre visitabile / always visible ▶ Parrocchia di San Giuseppe ▶ dal 24 dicembre, lunedì ▶ sabato: 8-18; domenica 9-12 / from 24 December, Monday ▶ Saturday: 8-18; Sunday 9-12 ▶ Ricreatorio Foschian ▶ Via dal 20 dicembre, sempre visitabile / Starting from 20 December, always visible ▶ Santuario della B.V. della Marcelliana ▶ dal 21 dicembre, 8-12 e 16-19 / Starting from 21 December, 8-12 and 4-7pm.

Info: Agesci Monfalcone, Tel. +39.0432.900908 – Parrocchia B.V. Marcelliana Tel. +39.0481.410325

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TERZO DI AQUILEIA

Presso ristorante All’Anfora [ITA] Si rinnova anche quest’anno il presepio del ristorante pizzeria “All’Anfora”, nato diversi anni fa dalla passione dei gestori, aiutati dall’intero staff e da artigiani locali. L’opera occupa circa 12 metri quadri ed è composta principalmente da costruzioni in legno e statue dell’artigianato napoletano, molte delle quali dotate di movimento ed effetti scenici. Inoltre quest’anno il presepe si è arricchito di una aggiornata scenografia e nuovi personaggi.

atale N o n e r e s n noi! er u p i t i t r u t u g a u d a i o Tant nno nuov a e c i l e f n eu

GIRO PRESEPI

Venite a gustare le nostre specialità e a godere della nuova scenografia del presepe. Vi aspettiamo con la cortesia e la professionalità che ci contraddistinguono! Come enjoy our specialities and see the new scenography of the Nativity Scene. Our friendly and professional staff will make sure you have a great experience!

Ristorante Pizzeria All’ANFORA Via Julia Augusta 3 Terzo di Aquileia (UD) t. +39 0431 31188 www.allanfora.it Chiuso · Closed: Mercoledì - Wednesday

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INVERNO - WINTER 2019-20

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[ENG] The Nativity set up at the pizzeria restaurant “All’Anfora” is worth visiting. It was created several years ago thanks to passion of the owners of the restaurant, and the work of the whole staff and local craftsmen. The scene, which covers an area of approximately 12 sqm, includes many wooden houses and props, as well as the typical statues made by craftsmen from Naples and great mechanisms that create scenic effects. Moreover, this year the Nativity scene features new sceneries and figurines. Dove / Venue Via Julia Augusta, 3 - Terzo di Aquileia (UD) Quando / When 22.11.2019 ◀▶ 30.12.2019 ▶ ogni giorno in orari di apertura; chiuso il mercoledì -------------------------------------------------------------------- ▶ every day during the opening times of the restaurant; closed the Wednesday Info: Ristorante Pizzeria All’Anfora – Tel. +39.0431.31188 www.allanfora.it

Presepe Pizzeria All’Anfora 2019


GRADO, AQUILEIA E TERZO DI AQUILEIA

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Dove / Venue A Grado (GO) Palazzo Regionale di Congressi (viale Italia, 2), lungo calli, nelle chiese e in tutta la città; ad Aquileia e Terzo di Aquileia (UD) lungo le vie. --------------------------------------------------------------------In Grado (GO) Palazzo Regionale di Congressi (Viale Italia, 2), along the calli, in the hamlets and in the churches of the town; in Aquileia and Terzo di Aquileia (UD) and the streets of the town. Quando / When 07.12.2019 ◀▶ 06.01.2020 ▶ Grado ▶ in centro e nelle frazioni: sempre visitabili ▶ Cinema Cristallo in viale Dante Alighieri: lunedì ▶ venerdì 10.00-13.00 e 14.00-19.00; sabato, domenica e festivi: 10.0019.00 – Ingresso libero; ▶ Visite guidate gratuite ai presepi e alla città con accompagnamento degli zampognari o cornamuse: 7, 15, 22, 26 e 29 dicembre, 1 e 6 gennaio alle ore 15.30; ▶ Aquileia e Terzo di Aquileia ▶ sempre visitabili

[ENG] The traditional nativity display in Grado this year will extend further out of the town to include, Grado, Aquileia and Terzo di Aquileia, boasting some 200 nativities on display, from the very classical traditional ones to those that stand out for originality and for being brought here from other Italian regions, and from other countries. Besides the nativities from other countries, on display at the Cinema Cristallo in Grado and at the Casa della Musica, many nativity scenes will be scattered in the old town centre and in the hamlets. The pedestrian calli and campielli as well as the churches, are the venues of the display. And not to miss is the floating nativity, created by the Portatori della Madonna di Barbana (The Carriers of the statue of the Madonna of Barbana), moored at the end of the canal and set in a small casone, the typical lagoon fishermen islanddwelling. As usual, free, guided tours of the nativities will be available by the Grado municipality, and the festive atmosphere of the venues and old town centre will be enhanced by the music played by pipers. In Aquileia and Terzo di Aquileia the nativities will be on display in the centres and along the streets of the towns.

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----------------------------------------------------------------------- ▶ Grado ▶ town centre and hamlets: always on display ▶ Cinema Cristallo in Dante Alighieri St.: Monday ▶ Friday 10am-1pm and 2pm-7pm; Saturday, Sunday and Holidays: 10am-7pm – Free admission ▶ Free guided tours of the nativities and the town with live piper music: 7, 15, 22, 26 and 29 December, 1 and 6 January at 3.30pm; ▶ Aquileia and Terzo di Aquileia ▶ always on display Info: Comune di Grado - Servizio URP e Turismo Tel +39.0431.898239 - urp@comunegrado.it - web www.grado.info

INVERNO - WINTER 2019-20

GIRO PRESEPI

[ITA] La tradizionale rassegna dei presepi di Grado quest’anno si trasforma in una esposizione “diffusa” sui territori di tre comuni – Grado, Aquileia e Terzo di Aquileia – e supererà così le 200 installazioni, dalle più classiche alle più originali, provenienti da diverse regioni italiane ma anche dall’estero. Oltre ai presepi provenienti da tutto il mondo ed esposti al Cinema Cristallo di Grado, numerose opere presepiali saranno dislocate nelle frazioni e nel centro storico dell’Isola del Sole, dove chiese, calli e campielli ospitano presepi a carattere lagunare e marinaro, come quello dell’Associazione Portatori della Madonna di Barbana, posto su un casone galleggiante nel porto interno. Come di consueto il Comune di Grado offrirà visite guidate gratuite che consentiranno di ammirare le diverse installazioni e scoprire le bellezze del centro storico accompagnati dai tradizionali zampognari. Ad Aquileia e Terzo di Aquileia i presepi saranno esposti nel cento e lungo del vie del paese.

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5 DICEMBRE

14 DICEMBRE

• ore 16.00 - Biblioteca civica Falco Marin “SWEET XMAS HOME” laboratorio per adulti partecipazione gratuita info e prenotazioni tel. 043182630

• ore 10.00 - Biblioteca civica Falco Marin “NATALE PER VOI… “ CREA A NATALE laboratorio creativo per bambini di 7-9 anni partecipazione gratuita - info e prenotazioni tel. 043182630

6 DICEMBRE • ore 18.00 - Auditorium Biagio Marin “APERITIVO CON L’ARTE” incontro dedicato alla vita di Audrey Hepburn - ingresso libero

7 DICEMBRE • ore 10.00 - Biblioteca civica Falco Marin “IL NATALE DEL TOPO CHE NON C’ERA” letture dedicate ai più piccoli e laboratorio • ore 11.00 - Battistero IL BATTISTERO DELLA BASILICA DI SANT’EUFEMIA RESTITUITO A GRADO cerimonia di “riconsegna” a seguito degli interventi conservativi e di restauro - donati dal Rotary Club Monfalcone Grado

• ore 17.30 - Auditorium Biagio Marin “IL MERCATO DELLE ILLUSIONI” interpretazione teatrale ironica e brillante sul tema delle ludopatie - ingresso libero

15 DICEMBRE • ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI

20 DICEMBRE

• ore 12.00 - Cinema Cristallo CERIMONIA DI APERTURA DELLA RASSEGNA “PRESEPI A GRADO, AQUILEIA E TERZO DI AQUILEIA”

• ore 17.30 - Biblioteca civica Falco Marin PRESENTAZIONE DEL LIBRO “L’AUTUNNO DELL’ANNO PRIMA” DI ALESSANDRA ZENAROLA

• ore 15.00 - Pasticceria Dolce Isola IMPARIAMO A FARE I BISCOTTI DI NATALE CON LA PASTA FROLLA laboratorio per bambini a pagamento (€ 5,00) – iscrizioni tel. 3275826092

21 DICEMBRE

• ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI • ore 18.00 - porto Mandracchio ACCENSIONE DELL’ALBERO A BORDO DELLA NAVE SCUOLA “COLOMBO” a cura delle Associazioni di Grado • ore 20.45 - Palazzo regionale dei Congressi SPETTACOLO “VOCI DI NATALE” le più belle canzoni natalizie accompagnate dalla danza ingresso libero

8 DICEMBRE • ore 17.00 - Campo Patriarca Elia LUX ARCANA, IL GRANDE SPETTACOLO DEL FUOCO E DEL CIRCO

12 DICEMBRE • ore 16.00 - Biblioteca civica Falco Marin STORIA E TRADIZIONI DEL NATALE IN EUROPA partecipazione gratuita - info e prenotazioni tel. 043182630

13 DICEMBRE • ore 20.45 - Auditorium Biagio Marin GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE spettacolo teatrale con Debora Villa ingresso a pagamento info tel. 0431 85834

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• ore 15.00 - Pasticceria Dolce Isola IMPARIAMO A FARE I BISCOTTI DI NATALE CON LA PASTA FROLLA laboratorio per bambini a pagamento (€ 5,00) – iscrizioni tel. 3275826092

INVERNO - WINTER 2019-20

• ore 10.00 - Biblioteca civica Falco Marin “UN ALBERO DI NATALE MOLTO SPECIALE” letture dedicate ai più piccoli • ore 15.00 - Pasticceria Dolce Isola IMPARIAMO A FARE I BISCOTTI DI NATALE CON LA PASTA FROLLA laboratorio per bambini a pagamento (€ 5,00) – iscrizioni tel. 3275826092 • ore 21.00 - Palazzo regionale dei Congressi GRADO IN GOSPEL: HARMONY GOSPEL SINGERS IN CONCERTO ingresso libero

22 DICEMBRE • ore 11.00 e ore 15.30 - piazza Biagio Marin ANTICO TEATRO DEI BURATTINI • ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI

• ore 16.30 - Basilica di Santa Eufemia CONCERTO DI SANTO STEFANO concerto corale e strumentale • ore 20.30 - Palazzo regionale dei Congressi GRADO PER LO SPORT 2019 PREMIO ATLETA DELL’ANNO

27 E 28 DICEMBRE • ore 14.00-20.00 - Centro storico FESTIVAL INTERNAZIONALE DEGLI ARTISTI DI STRADA

29 DICEMBRE • ore 11.00 - piazza Biagio Marin ANTICO TEATRO DEI BURATTINI • ore 15.30 - piazza Biagio Marin ANTICO TEATRO DEI BURATTINI • ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI • ore 18.00 - piazza Biagio Marin NEUROWEDDINGS IN CONCERTO le più belle melodie dell’Europa orientale interpretate da un quintetto di fiati, corde e percussioni

31 DICEMBRE • ore 22.30 - piazza Biagio Marin CAPODANNO IN PIAZZA LIVE SHOW CON I DANCEMANIA E NUELLE, DJ SET CON DJ LOREENZ

1 GENNAIO • ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI • ore 17.00 - Palazzo regionale dei Congressi CONCERTO DI CAPODANNO ingresso libero

23 DICEMBRE

5 GENNAIO

• ore 20.45 - Auditorium Biagio Marin CONCERTO DI NATALE “MUSICHE DA FILM” a cura della Banda Civica Città di Grado ingresso libero

• ore 15.00 - piazza Biagio Marin ANTICO TEATRO DEI BURATTINI

24 DICEMBRE • ore 17.30 - porto Mandracchio BABBO NATALE ARRIVA IN BATÈLA corteo degli elfi fino in piazza Biagio Marin e spettacolo di mangiafuoco

26 DICEMBRE • ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI

• ore 17.30 - porto Mandracchio ARRIVANO LE VARVUOLE, LE STREGHE DEL MARE rievocazione di una leggenda gradese

6 GENNAIO • ore 15.30 - ritrovo e partenza in piazza Biagio Marin VISITA GUIDATA GRATUITA AI PRESEPI DELLA CITTÀ CON L’ACCOMPAGNAMENTO DEGLI ZAMPOGNARI • ore 17.00 - Auditorium Biagio Marin FESTA DELLA SOLIDARIETÀ


Grado isola del Natale

dal 6 al 15 DICEMBRE NON SOLO NATALE

mostra-mercato di idee regalo fatte a mano • ore 9.30–13.00 / 14.00–18.00 Auditorium S. Rocco

7 DICEMBRE VOCI DI NATALE

le più belle canzoni natalizie accompagnate dalla danza • ore 20.45 Palazzo dei Congressi - ingresso libero

dal 16 al 23 DICEMBRE

LA BOTTEGA DI BABBO NATALE: IL SEGRETARIO DI BABBO NATALE RITIRA LE LETTERINE E I REGALI DA FAR RECAPITARE AI BAMBINI • ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00, presso la sede dell’associazione SOGIT (via T. Tasso, 13)

8 DICEMBRE

LUX ARCANA IL GRANDE SPETTACOLO DEL FUOCO E DEL CIRCO • Ore 17.00 - campo Patriarca Elia

27 e 28 DICEMBRE

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEGLI ARTISTI DI STRADA

• Ore 14.00 - 20.00 - Centro storico

31 DICEMBRE

dal 7 DICEMBRE al 6 GENNAIO

RASSEGNA “PRESEPI A GRADO, AQUILEIA E TERZO DI AQUILEIA”

oltre duecento natività in mostra, esposte: a Grado presso il Cinema Cristallo in viale Dante Alighieri, sul porto Mandracchio, nelle vie e calli del centro e nelle frazioni di Fossalon e Boscat • Cinema Cristallo: • lunedì-venerdì ore 10.00-13.00 / 14.00-19.00 • sabato, domenica e festivi ore 10.00-19.00 • ingresso libero

CAPODANNO IN PIAZZA LIVE SHOW CON I DANCEMANIA E NUELLE, DJ SET CON DJ LOREENZ

• Aquileia: in Centro storico e nelle frazioni

• Ore 22.30 - piazza Biagio Marin

NUOVE LUMINARIE

5 GENNAIO

ARRIVANO LE VARVUOLE, LE STREGHE DEL MARE

rievocazione di una leggenda gradese • Ore 17.30 - porto Mandracchio

• Terzo di Aquileia lungo le vie del centro e nelle frazioni sul porto Mandracchio

LUNA PARK DI NATALE in largo San Grisogono

L’ALBERO PIÙ BELLO in piazza Biagio Marin

7 dicembre 2019 • 6 gennaio 2020 Programma completo e info su www.grado.info

Comune di Grado

INVERNO - WINTER 2019-20

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INVERNO - WINTER 2019-20


UN GIRO AD AQUILEIA A 2.200 ANNI DALLA SUA FONDAZIONE

Aquileia, il porto fluviale_ph Gianluca Baronchelli

TOURING AQUILEIA ON THE 2,200TH ANNIVERSARY OF ITS FOUNDATION

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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

2.200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA ROMANA di Giusy Mancini

Aquileia, Rievocazione del rito del solco primigenio_ph Tempora in Aquileia

LA NASCITA DI AQUILEIA [ITA] Un giovane col capo cinto da una corona e vestito con una corta toga trattiene la cavezza di un bue e di una vacca. L’aratro in bronzo che trascinano traccia un profondo solco nella terra. I due animali sono stati accuratamente bardati con bende e sonagli e portano tra le corna i fronatalia, i finimenti sacrali che di solito adornano i più malcapitati bovini avviati al sacrificio. Un illustre personaggio con la toga raccolta intorno alla vita conduce l’aratro e ha in mano il rallum, il raschietto per la pulitura del vomere. Dietro di lui altri quattro uomini ributtano all’interno le zolle di terra che l’aratro solleva, in modo che nessuna resti all’esterno. Paiono confabulare qualcosa e uno di essi fa un cenno con la mano al conduttore dell’aratro, che alza il vomere e si prepara a pulirlo. È un momento intenso e sacro: siamo nel 181 a.C. e ripetendo gli antichi gesti compiuti da Romolo per la fondazione della città di Roma si sta tracciando il solco primigenio, quel solco che segnerà il perimetro

della nascente città di Aquileia. La cerimonia rituale del sulcus primigenius si era aperta con la lettura degli auspici da parte dei magistrati preposti alla colonia e sono stati compiuti sacrifici beneauguranti in onore di Marte. Il solco tracciato dal vomere determinerà la costruzione delle mura della città, sacre e inviolabili, che separeranno il vivere civile dall’inciviltà. Laddove sorgeranno le porte il vomere viene estratto dal terreno e anche l’aratro viene sollevato, così da creare un’interruzione nel solco. Siamo, dunque, nel 181 a.C., ma si sentono ancora gli echi di cinque anni prima, quando (come racconta Tito Livio) un contingente di dodicimila Galli Transalpini aveva attraversato le Alpi orientali penetrando «in Venetiam» con l’intento di stabilirsi nella pianura friulana. L’insediamento fu fatto smantellare dai Romani, ma per evitare che ciò accadesse di nuovo il Senato aveva deciso di ribadire il proprio potere su queste terre


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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

2,200 YEARS AGO ROMAN AQUILEIA WAS BORN di Giusy Mancini

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale – Stele del Sulcus Primigenius_ph slowphoto.studio

THE FOUNDATION OF AQUILEIA [ENG] A young man attired in a short toga, proudly wearing a wreath, firmly holds the halters of an ox and a cow. The animals are pulling a bronze plough which cuts a deep furrow into the ground; they have been carefully adorned with ribbons, bells, and a frontalia – a sacred harness set between the horns of the unfortunate cattle destined for sacrifice. An illustrious figure wearing a toga draped around his waist leads the plough and holds the rallum, the scraper used to clean the ploughshare. Behind him other four men push down the ground the plough has cut covering up the furrow. They seem to be confabulating and one seems to be gesticulating something to the ploughman, who stops to scrape the blade clean. This is a sacred moment which is dense in meaning: it is 181 BC, and by repeating the gestures once made by Romulus as he founded the city of Rome, the men are tracing the Sulcus primigenius, the original furrow and sacred boundary surrounding the city of Aquileia.

The ceremonial ritual is initiated with auspices read by the magistrates of the colony, and sacrifices of good omen are offered to Mars. The furrow cut by the plough is to determine where the city walls will be erected; walls that are inviolable and that separate civilisation from incivility. There where the gateway is be built, the ploughshare is lifted off the ground to interrupt the furrow. It was 181 BC and the influence of the initiation event occurred five years earlier was still significant, when (as Titus Livius recounts) a contingent of twelve thousand Transalpine Gauls crossed the Eastern Alps entering «in Venetiam» with the intent of settling in the Friulian plain. The settlement was promptly dismantled by the Romans, and to avoid any further attempts, the Senate decided to reaffirm its power over the region by establishing a new colony: Aquileia, a garrison in a territory that was set between the areas of Venetian influence to the west, the regions dominated

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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

Aquileia 3D-Ricostruzione delle Mura e del ponte

[ITA] e fondare una nuova colonia, Aquileia appunto, a presidio di un territorio al confine tra le zone d’influenza dei Veneti a ovest, delle tribù galliche alpine a nord e degli Istri a est. Nel 183 a.C. Roma nomina tre triumviri coloniae deducendae, ossia tre triumviri incaricati delle operazioni di fondazione della città (Publio Cornelio Scipione Nasica, Gaio Flaminio e Lucio Manlio Acidino) e due anni più tardi sancisce l’atto di nascita della città, nella quale arrivano inizialmente 3.000 fanti veterani con le loro famiglie e un numero imprecisato di centurioni e cavalieri, cui saranno garantite assegnazioni di terreni agricoli senza precedenti. Altri 1.500 coloni arriveranno nel 169 a.C. Ma torniamo al momento in cui si ara il solco primigenio che sancisce la nascita della città romana di Aquileia. Da allora sono passati 2.200 anni eppure ancora oggi possiamo vedere un’istantanea di quel momento. Una foto ante litteram? Quasi. È incredibile, ma il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia conserva un bassorilievo in marmo bianco che immortala proprio la scena appena descritta, quella con i due buoi al giogo condotti dal giovane intento a seguire le istruzioni dei cinque togati (forse i triumviri, i magistrati arrivati da Roma, o i coloni) e il vomere che viene estratto dal terreno in corrispondenza di quella che sarà una porta di accesso alla città. Gli studiosi pensano che la rappresentazione del solco primigenio oggi esposta al museo sia stata parte di una più ampia descrizione della nascita della città e fosse esposta in un luogo di grande importanza, come ornamento di una delle porte di accesso alla città di Aquileia.

Aquileia 3D-Ricostruzione del Foro e del Propi


ileo della Basilica forese

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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

Aquileia 3D-Ricostruzione della città

[ENG] by the Transalpine Gauls to the north, and the Histri to the east. In 183 BC Rome appointed a triumviri coloniae deducendae – three-man commission for purposes of establishing colonies – to found the city (Publius Cornelius Scipio Nasica, Gaius Flaminius, and Lucius Manlius Acidinus), and two years later, establish the city of Aquiliea. Immediately, some 3,000 veteran infantrymen with their families, and an imprecise number of centurions and horsemen settled in the city, being granted plots of agricultural land. Other 1,500 colons arrived in 169 BC. But let’s go back to the moment when the original furrow sanctioned the beginning of the Roman city of Aquileia. 2,200 years have passed since that moment and still today we can get a glimpse of that all too important event. A sort of ante litteram photograph? Well, yes. It sounds incredible, but the National Archaeological Museum of Aquileia houses a bas-relief that represents the scene we have just described, that with the oxen lead by a proud young man intent at following the instructions of the five magistrates (perhaps the very magistrates of the triumviri from Rome, or perhaps the new settlers) signalling where interrupt the furrow to mark the gateway of the city. Scholars believe that the representation of the original furrow, today displayed in the museum, was part of a much larger work describing the foundation of the city, probably adorning an important landmark of Aquileia, or perhaps the gateway to the city.

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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

BEFORE AQUILEIA

Terzo di Aquileia, scavi archeologici presso Ca’ Baredi Canale Anfora

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[ENG] Let’s travel further back in time, before 181 BC when Roman Aquileia was established to defend the land from the Gauls. The locality was well known also in prehistoric times. Before it was even a Roman city, the locality had been a strategic commercial hub since the Copper Age (end of the third millenium BC), for all the Bronze Age, and up to the first centuries of the first millenium BC. A protohistoric settlement dating back to about 3,2003,500 years ago was uncovered in Terzo d’Aquileia just few kilometres from Aquileia. The settlement covers more than 10 hectares of land and features quite a few hearths of ancient dwellings and workshops, as well as the first evidence of wine consumption in Northern Italy. It was part of a network of settlements set at equal intervals between Aquileia and Pordenone. These villages were probably key nodes of trade, above all of metals, between the Transalpine and eastern Alpine regions on one side and the Po and Veneto area on the other. In the area north of the forum in Aquileia, there is evidence of a settlement that dates back to at least the end of the ninth century BC. The protohistoric village, which existed until the beginning of the second century BC, was built on piles and had workshops where tiles and ceramicware in the fashion of the Venetians were crafted.

PRIMA DI AQUILEIA [ITA] Facciamo ora un passo indietro, andiamo a prima del 181 a.C. La Aquileia romana nasce per difendere delle terre popolate e ambite dai Galli. La località era famosa anche in età pre- e protostorica. Prima di essere città romana, fu un centro commerciale nevralgico, sin dall’età del rame (fine del terzo millennio), per tutta l’età del bronzo e fino ai primi secoli del primo millennio a.C., ossia fino all’età del ferro. A Terzo di Aquileia, a una manciata di chilometri da Aquileia, è stato rinvenuto un abitato protostorico risalente a 3200-3500 anni fa circa, esteso oltre 10 ettari, con una serie di focolari per attività domestiche e artigianali e con le prime tracce di consumo del vino in Italia settentrionale. Questo insediamento faceva invece parte di una rete di centri collocati a distanze regolari dalla zona di Aquileia a quella di Pordenone. Questi villaggi erano importanti nodi di scambio, soprattutto di metalli, tra le regioni alpine orientali e transalpine da una parte e l’Italia padano-veneta dall’altra. Nell’area a nord del foro di Aquileia ci sono tracce di un insediamento a partire almeno dalla fine del IX secolo a.C. Il villaggio protostorico, perdurato fino all’inizio del II secolo a.C., era costruito su una sorta di palafitte ed era dotato di impianti per una produzione di contenitori fortemente influenzata dalla ceramica dei Veneti.

Terzo di Aquileia, la tazza che conteneva tracce di vino in una ricostruzione grafica

La tazza che conteneva tracce di vino di 3.000 anni fa


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2,200 years ago Roman Aquileia was born

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale – Togato: Augusto, erede di Cesare_ ph Alessandra Chemollo MAN Aquileia

DA AVAMPOSTO MILITARE A GRANDE CITTÀ

FROM MILITARY OUTPOST TO GREAT CITY

[ITA] 2.200 anni fa Aquileia nasce come avamposto militare per sbarrare la strada ai barbari che minacciavano i confini orientali d’Italia. La nuova città sorge in una posizione di collegamento tra l’Europa nordorientale e il vasto bacino del Mediterraneo e per oltre il primo secolo della sua esistenza assolve alla funzione di avamposto tra etnie non ancora pacificate e di base militare nel piano di conquista ed espansione verso le Alpi orientali e le regioni a nord di essa. In breve tempo Aquileia si trasforma in un centro propulsore del processo di romanizzazione del territorio friulano. Divenuta municipio nel 90 a.C., Aquileia si ingrandisce a più riprese fino a diventare centro politico-amministrativo e capitale della X Regione augustea, Venetia et Histria. La posizione della città è strategica anche dal punto di vista economico: è vicina allo sbocco al mare, lambita da un lungo sistema portuale e si trova all’intersezione di importanti strade che si dirigono sia verso il Nord, oltre le Alpi e fino al Baltico (l’antichissima Via dell’ambra seguita dai mercanti che dal Nord Europa giungevano in Italia), sia in senso latitudinale, dalle Gallie all’Oriente. Grazie a questa felice ubicazione la città diventa anche un prospero emporio. Vi si lavoreranno l’ambra, proveniente da nord, le pietre dure, il vetro e il marmo, e qui avrà sede una zecca che batte moneta.

[ENG] 2,200 years ago, Aquileia was established as a military outpost to halt the Barbarians advancing from the eastern borders of Italy. The new city was located in a strategic position at the crossroads between the north-eastern regions of Europe and the vast Mediterranean basin, and for most of its first century it had the role of defence between different ethnicities, and was the military base in the Roman plans of expansion to the north across the Eastern Alps. In a very short time Aquileia developed into a lively centre for the cultural Romanisation of the Friulian territory. On becoming a Municipium in 90 BC, Aquileia gradually developed into an important political and administrative centre, and successively became capital city of the Tenth Augustan Region, Venetia et Histria. The position of the city was strategic also from a commercial point of view: it was close to the coast, it featured an extensive fluvial port, and was at the crossroads of important routes that led to the North, across the Alps, to the Baltic regions (the ancient Amber Way used by the merchants travelling from Northern Europe to Italy), and from the Gallic territories in the west to the Eastern regions. Thanks to this favourable location the city also become a rich mercantile centre. There were workshops that processed amber from the

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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

Aquileia 3D-Ricostruzione del colonnato del Foro

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[ITA] E così, se nei primissimi anni di vita della colonia vengono erette mura difensive, bonificate le acque stagnanti intorno alla città e impostate le strade ortogonali e il foro, nel I secolo a.C. la città diventata il più grande centro militare nell’alto Adriatico, cambia volto e si aggrazia per rendere omaggio alle alte personalità dell’epoca che vi soggiornano. Ad Aquileia Cesare dimora con le sue legioni durante le pause invernali della sua campagna in Gallia, Ottaviano Augusto vi stabilisce una sua residenza e riceve Erode il Grande re di Giudea, Tiberio che vi fa tappa durante le spedizioni nella vicina Pannonia, vi si trattengono Marco Aurelio

Aquileia 3D-Ricostruzione della piazza del Foro ripresa da Nord

e Quintillo, che nel 270 qui viene proclamato imperatore. Un palatium imperiale che vedrà arrivare anche Costantino. L’ultimo imperatore a soggiornarvi sarà Valentiniano III, nel 425. Aquileia si ingrandisce, si abbellisce e si impreziosisce: oltre alle ricche case private vengono costruiti un grande teatro con gradinate in pietra e un nuovo porto fluviale; il foro è ampliato, con maestosi portici e colonne alte quasi sei metri, e nella parte meridionale della città vengono eretti il circo e un grandioso anfiteatro in grado di ospitare più di 20 mila persone. Svariati edifici costruiti con pietre, tantissime pietre. E tutta questa pietra da dove arriva? La felice posizione di Aquileia la colloca a una manciata di chilometri dal Carso triestino, l’altipiano roccioso a ridosso di quello che oggi è il confine tra Italia e Slovenia, dal quale si cavava, e si cava tutt’oggi, il celebre marmo di Aurisina. Con le pietre chiare e calcaree provenienti da queste cave si sono costruiti i maggiori monumenti di Aquileia e Tergeste (la futura Trieste) romane, nonché di Roma e di altre città dell’impero. Il periodo di maggiore splendore per Aquileia è il IV secolo, contraddistinto anche religiosamente dalla costruzione della grande chiesa cristiana di Teodoro. La città si afferma come sede del culto dei martiri cristiani in tutto il nord est e nel 319 il vescovo Teodoro decide di dotare Aquileia di alcune aule ricche di decorazioni e mosaici destinate alla preghiera. Ognuno dei tre ambienti realizzati può ospitare più di duemila pellegrini. Aquileia, una delle maggiori sedi vescovili della cristianità, sarà il centro di irradiazione del cristianesimo verso il nord Italia, l’Istria e i Balcani, l’Ungheria e i territori che arrivano fino al Danubio. La città diventa dunque uno dei centri più importanti dell’Impero. Ad un certo punto è talmente grande e popolata da avere decine di migliaia di abitanti, forse addirittura centomila. Quarta tra le città più importanti d’Italia dopo Roma, Milano e Capua, alla fine del IV secolo Aquileia è ricordata come la nona città di tutto l’impero. Nell’Ordo Urbium Nobilium, Decimo Magno Ausonio ne parla così: «Nona tra le illustri città sarai chiamata, Aquileia, colonia italica che fronteggi i monti dell’Illiria, per le mura e per il porto famosissima».


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2,200 years ago Roman Aquileia was born [ENG] north, semi-precious stones, glass and marble, and even a mint to manufacture coins. While in the initial years the colony witnessed the building of the city walls, land reclamation works, the establishment of the main roads and the forum, in the first century BC the city was appointed as greatest military centre of the upper Adriatic region, and became more attractive in honour of the important figures that sojourned here. Caesar camped in Aquileia with his legions during the winter months of his campaign to conquer Gaul; Octavius Augustus set his residence in the city where he welcomed Herod the Great king of Judea; Tiberius stopped here for provisions on his expedition to Pannonia, and in 270 AD Marcus Aurelius Claudius Quintillus was proclaimed emperor in Aquileia. An imperial palatium that would also welcome Constantine. The last emperor to sojourn in Aquileia was Valentinian III, in 425 AD. Aquileia continued to develop, become wealthier, and more elegant; besides rich private dwellings, there were the great theatre with stone tiers as well as a new modern fluvial port; the forum was made more imposing with the addition of majestic porticoes and six-metre-tall columns; the southern area of the city accommodated the circus and an enormous amphitheatre that could contain 20 thousand people. Several buildings were built in stone, a lot of stone! And where did all the stone come from? The special geographical position of Aquileia is just a little over a dozen kilometres away from the Carso behind Trieste, the rocky plateau on the border between Italy and Slovenia, where the precious Aurisina marble was, and still is, extracted. The white marble from these quarries was used to craft the major monuments of Roman Aquileia and Tergeste (future Trieste), as well as Rome and other cities of the Empire. The golden age of Aquileia was experienced in the fourth century, and was characterised by the building of the imposing Christian church of Theodore. The city established itself as the centre of the cult of the Christian martyrs of the north east, and in 319 AD Bishop Theodore decided Aquileia was to have worship halls that would be finely decorated and adorned with religious-themed mosaics. Each of the three halls was to accommodate more than two thousand pilgrims. Aq-

Aquileia, il foro

uilieia became one of the major Episcopal seats of the Christian world, and a lively centre from where spread the Christianity to the north of Italy, Istria, the Balkans, Hungary, and as far as the territories along the Danube went. In this way, the city became one of the most important of the Empire. Indeed, at a certain point in history, it was so densely populated as to have some 100 thousand inhabitants. Ranking fourth among the most important cities of Italy, following Rome, Milan, and Capua, at the end of the fourth century Aquileia was the ninth city of the entire Roman Empire. In the Ordo Urbium Aquileia 3D-Ricostruzione dell’anfiteatro ripreso da est

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2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

Rievocazione storica, Tempora

TERRA DI INVASIONI [ITA] Quella posizione di cerniera tra territorio italico ed Europa dell’est e tra Mediterraneo e nord Europa che aveva dato tanto impulso allo sviluppo di Aquileia sarà anche uno dei motivi del declino della città, che con le invasioni barbariche del V secolo vedrà sgretolarsi la sua secolare importanza. Dopo aver resistito agli attacchi dei Goti, nel 452 Aquileia resiste strenuamente al lungo assedio degli Unni guidati da Attila, ma poi capitola, viene saccheggiata e incendiata. Ai tempi dei Longobardi Aquileia è dimezzata e ridotta in rovina. Se la città rifiorisce nel IX secolo grazie al Patriarca Massenzio, ecco che all’orizzonte si profilano nuovi invasori che bloccano questa ripresa. Seguendo le importanti vie di comunicazione, giungono ad Aquileia gli Ungari, che nel IX secolo a più riprese devastano e spopolano il Friuli. La rinascita della città diventa realtà agli inizi dell’XI secolo con il patriarca Popone: egli riporta la sede del Patriarcato ad Aquileia e reinveste la città del potere e dell’importanza che aveva avuto in passato. Ecco che vengono ripristinate le mura difensive, le strade, le chiese e il porto fluviale. Aquileia diventa il centro nobile dell’intero territorio friulano. Accanto alla basilica debitamente ricostruita e abbellita il patriarca predispone la sua residenza: il palazzo patriarcale. Nel 1420 la Repubblica di Venezia determina la fine del governo patriarcale. Da quel momento in poi Aquileia sarà sottoposta alla sovranità asburgica e passerà al Regno d’Italia soltanto dopo la prima guerra mondiale.

[ENG] Nobilium by Decimus Magnus Ausonius we read: «... thou shalt be named ninth among famous cities, O Aquileia, colony of Italy, facing toward the mountains of Illyria and highly famed for walls and harbour».

LAND OF INVASIONS The privileged position, between the Italian territory and that of the east of Europe, and between the Mediterranean and Northern Europe, which had given great impulse to the development of Aquileia, was also to be one of the reasons of the city’s decline. With the Barbarian invasions its century-old importance was to inexorably wane. After opposing the attacks of the Goths, in 452 AD Aquileia strenuously resisted the siege by the Huns led by Attila, but surrendered, was raided and burnt down. By the rise of the Longobard age Aquileia was halved and reduced to ruins. And if the city resurged in the ninth century thanks to Patriarch Massenzio, looming on the horizon were yet other invaders ready to hinder this process. Following the important communication routes, the Magyars reached Aquileia and in the ninth century attacked and ravaged Friuli, over and over again. The city experienced a new rebirth at the beginning of the eleventh century with Patriarch Popone: he managed to restore the seat of the Patriarchate of Aquileia and invested the city with the importance and power it once had boasted. The defensive walls were restored, as were the roads, churches, and the inland river port. Aquileia became the noble centre of the entire Friulian region. The Patriarch set his residence, right next


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Aquileia 3D-Ricostruzione ipotetica del tempio forense, vista da sud

2,200 years ago Roman Aquileia was born

QUANTO ERA BELLA? VEDIAMOLO! [ITA] Aquileia oggi è una tranquilla cittadina di poco più di 3.000 abitanti immersa nel paesaggio agricolo e campestre della Bassa Pianura friulana. Fin dal 1998, grazie alle aree archeologiche e alla sua basilica, Aquileia è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui si respira il sapore della storia, con i resti della vasta zona portuale e le grandi strutture pubbliche dei templi e del foro, con le mura e la necropoli, la basilica paleocristiana custodita da quella patriarcale – solenne e maestosa-, i reperti e gli splendidi mosaici pavimentali che fanno capolino ad ogni passo. Senza contare i rinvenimenti esposti al Museo Archeologico Nazionale e a quello Paleocristiano. Non abbiamo l’idea precisa di quanto potesse essere bella questa città: i suoi resti sono ben poca cosa rispetto a ciò che fu e si stima che quello che vediamo oggi sia solo un decimo della città. Ma oggi, grazie alle nuove tecnologie applicate alle ricerche archeologiche, possiamo vedere come si presentava la città. Al termine di un lungo e complesso lavoro che ha visto collaborare strettamente archeologi ed esperti di ricostruzioni virtuali, Aquileia si svela ai nostri occhi bella e ricca così com’era venti secoli fa, con immagini tridimensionali molto suggestive di alcuni dei principali complessi dell’antica Aquileia. Le ricostruzioni, realizzate su incarico della Fondazione Aquileia da tra agenzie specializzate (Altair4, Ikon e Nudesign), sono disponibili sul sito della fondazione - www.fondazioneaquileia. it - e nella app “Aquileia 3D”, scaricabile gratuitamen-

[ENG] to the restored and re-embellished Basilica. In 1420, however, the Republic of Venice was responsible for the end of the Patriarchal government. From that moment onwards, Aquileia would fall under the sovereignty of the Habsburgs only to be lost to the Kingdom of Italy with the end of the First World War.

HOW BEAUTIFUL WAS IT? LET’S HAVE A LOOK! Aquileia today, is a tranquil, countryside town that has a little over 3,000 inhabitants. In 1998, thanks to the extraordinary archaeological finds and the magnificent Basilica, Aquileia was included in the Unesco World Heritage Site listing. The town oozes history through the ruins of the fluvial port, the great public structures, temples, the forum, as well as the defensive walls of the city, the necropolis, the early Christian church hidden below the majestic Patriarchal Basilica, and the splendid mosaics that adorn the floors of the church, not to mention the archaeological finds on display in the Early Christian Museum and the National Archaeological Museum of Aquileia. We find it very hard to imagine how beautiful this city actually was: the ruins are a fragment of what it was like, and we can get a glimpse of a mere ten percent of the actual Roman city. However, thanks to modern technology applied to archaeology, we have a virtual image of the city as it originally was. The long, complex multi-disciplinary effort of a team of experts and archaeologists has resulted in stunning 3D virtual reconstructions of the main structures and landscapes


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Aquileia 3D-Ricostruzione del porto fluviale sul Natiso cum Turro

2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

[ITA] te dalle piattaforme iOs e Android. Dieci video mostrano con rigore scientifico i luoghi simbolo della Aquileia romana (il foro, il porto fluviale, i mercati, la domus di Tito Macro, la domus del fondo Cal, il sepolcreto, l’anfiteatro, le mura repubblicane, la basilica civile e il circo) e ci accompagnano, in italiano e inglese, nelle esplorazioni interattive di tutte le aree archeologiche, con 60 ricostruzioni virtuali statiche e le schede di approfondimento.

UNA BABELE Partendo dai resti archeologici ci dobbiamo invece affidare all’immaginazione per calarci nella Aquileia cosmopolita, dove convivano una varietà di etnie e di culture. Qui arrivavano navi cariche di pietra d’Istria e marmi greci e dell’Africa settentrionale, sabbia per la lavorazione del vetro e poi vino, olio, olive, lana, oro, spezie. Per via terra giungevano minerali metalliferi, bestiame, legname e ambra grezza proveniente dai giacimenti del mar Baltico. Il porto e l’emporio erano un andirivieni di alti funzionari romani, di gente italica e straniera, di mercanti, di militari, naviganti, patrizi, liberi e schiavi. Ad Aquileia approdavano le nuove mode e i nuovi pensieri, si parlava una molteplicità di lingue e vi convivevano etnie diversissime; una specie di crogiolo che rappresentava molto bene l’Impero romano, anche nelle fedi, diversissime.La città era un crocevia anche per le diverse correnti spirituali e il Museo Archeologico di Aquileia ci dà uno spaccato di questa Babele religiosa: troviamo evidenze che accanto al culto delle divinità del panthe-

[ENG] of Aquileia as they were twenty centuries ago. The virtual reconstructions, produced on assignment of the Fondazione Aquileia to three specialized multimedia design studios (Altair4, Ikon e Nudesign), are available on the website of the foundation – www. fondazioneaquileia.it – and through the app “Aquileia 3D”, free to download on iOs and Android. Ten historically and scientifically rigorous renderings show the symbol landmarks or Roman Aquileia, including the forum, the inland river port, the warehouses, the domus of Tito Marco, the domus Fondo Cal, the sepulchre, the amphitheatre, the Republican defensive walls, the Basilica and the circus. The exploration experience is interactive through, 60 virtual reconstructions, detailed information and facts given both in Italian and English.

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale – Giove

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Aquileia, il porto fluviale_ph Gianluca Baronchelli

2,200 years ago Roman Aquileia was born

[ITA] on romano ad Aquileia si praticava il culto degli dei greci Venere, Giove, Vulcano e Marte. I legionari, viaggiando, entravano in contatto con le religioni di luoghi lontani e al loro rientro portavano in città l’adorazione di nuove divinità, come quello per Artemide dall’Asia minore e addirittura per Mitra dalla Persia. Nelle sale del museo possiamo ammirare anche statuette di divinità egizie: qui era infatti facile incontrare dei sacerdoti del culto di Iside. Ad Aquileia giunsero anche gli ebrei e, con i guideo-cristiani, le prime pulsioni di quel nuovo movimento religioso che, partito dalla Palestina, si sarebbe diffuso in tutto il mondo: il Cristianesimo.

DAL COMMERCIO ALLA PRODUZIONE L’economia di Aquileia proliferava su prosperi traffici commerciali, ma numerose erano anche le attività produttive legate al territorio (dalla fabbricazione di anfore, a quella di sarcofagi, dalla lavorazione dei metalli alla produzione di filati e tessuti), comprese quelle dedite alla lavorazione delle materie prime che giungevano nel territorio attraverso i commerci. In una società come quella romana in cui si era valutati sulla base della propria ricchezza e dell’ostentazione che di essa si faceva, i gioielli e le gemme erano simboli importanti. Al Museo Archeologico Nazionale, oltre a svariati esempi di monili in oro, è conservata una delle più grandi collezioni di gemme e ambre di epoca romana decorate in modo raffinato - un’attività nella quale gli artigiani di Aquileia erano rinomati in tutto il Mediterraneo. L’ambra ha sempre affascinato gli antichi: è un materiale a cui erano attribuite proprietà terapeu-

A BABEL [ENG] Starting from the archaeological finds, some imagination is required to picture a cosmopolitan Aquileia, where a variety of different ethnicities and culture cohabited. Ships carrying stone from Istria, marble from Greece and Northern Africa, sand for the glass industry, and still, wine, olive oil, wool, gold, and spices. Metal ores, livestock, timber, and raw amber from the Baltic Sea region, reached Aquileia via the road network. The inland river port and emporium, where trading was carried out, buzzed with merchants, soldiers, sailors, both patricians and slaves, making contacts, doing deals and forming new partnerships. New trends, ideas and innovations arrived in Aquileia, and in the city you could hear several languages spoken by people from all over the world; it was a true melting pot of different cultures, ethnicities, and religions, which well represented the greatness of the Roman Empire. The city was also the crossroads of various religious creeds, and indeed, the Archaeological Museum of Aquileia offers an overview of such religious Babel: here you can find evidence of a multiplicity of cults that included both Roman and Greek gods like Venus, Jupiter, Hephaestus, and Ares. The Roman legionaries, came into contact the religions of far away countries and sometimes adopted them bringing new divinities to the already crowded pantheon of gods and goddesses to worship, like Artemis from Asia Minor and Mithra, a divinity from Persia, just to name a few. Displayed in the rooms of the museum are statuettes of Egyptian divinities: in Roman Aquileia you could easily meet priests of the cult of Isis. Even Jewish worshippers arrived in Aquileia, and together with the


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Aquileia, il sepolcreto

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[ITA] tiche e se strofinata con forza si elettrizza e assume la proprietà di attirare corpi leggeri. Anticamente era creduta un condensato di raggi solari ed è per questo che il suo nome presso i Greci antichi era elektron, ossia “cosa splendente”. Aquileia fu anche un importante centro della lavorazione del vetro. La gran quantità di reperti giunti fino a noi ci mostra l’elevata qualità e varietà di prodotti in vetro realizzati con la tecnica della modellazione e con quella “a soffio”, importata dal Levante. Il Museo Archeologico di Aquileia ci parla anche di altre attività produttive; troviamo tante istantanee di vita comune, come le lastre tombali a memoria di un commerciante che aveva una azienda che produceva olio, o quella del fabbro che lavora nella sua officina, circondato dagli attrezzi tipici del suo mestiere. Una stele raffigurante un torchio testimonia quanto fosse importante la produzione vitivinicola che, in epoca romana come oggi, caratterizza la zona di Aquileia. Erodiano nel 238 d.C. descriveva così l’agro

[ENG] Judeo-Christians brought the first hints of that new religion, which started in Palestine and was soon to spread worldwide: Christianity.

FROM COMMERCE TO CULTIVATIONS The economy of Aquileia flourished thanks to the prosperous commercial traffic, though many productive activities connected to the region developed as well (from amphorae-making, sarcophagus making and painting, metalworking, and the milling and weaving industry), as those that depended on raw materials from other parts of the world. In a society such as that of the Romans, where people were valued for their wealth and relative ostentation of richness, jewels and precious stones ware important status symbols. On display at the National Archaeological Museum, there are many golden jewels, and perhaps the biggest collection of finely engraved ambers of the Roman world – engravers from Aquileia were renowned


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Aquileia 3D-Ricostruzione del sepolcreto, II sec. d.C.

2,200 years ago Roman Aquileia was born

[ITA] aquileiese: «la regione era estremamente ricca di vigneti, sicché riforniva abbondantemente di vino i popoli che non coltivano la vite» e «disposti sono gli alberi in uguali distanze ed accoppiate seco loro le viti e rappresentano in tal modo un giulivo teatro sicché sembra tutta quella regione adorna di corone frondeggianti». La vite era infatti “maritata” al melo al pero al fico; quindi fin da allora doveva costituire una fonte economica importante per la regione. Le fonti storiche confermano che i vini locali erano molto apprezzati: secondo Plinio il Vecchio, Livia, moglie dell’imperatore Augusto, attribuiva la propria longevità (oltre 80 anni!) al Pucinum, il vino prodotto probabilmente sulle vicine alture del Carso. L’agricoltura dell’antica Aquileia romana ha recentemente svelato un suo lato nascosto: nel corso di una campagna di scavi sono stati scoperti i primi maceri romani per la lavorazione della canapa, che era impiegata per la confezione di funi, corde, stuoie e reti. Quelle rinvenute ad Aquileia, datate tra la fine II e gli inizi del

[ENG] in the whole Mediterranean area. The ancient Romans were fascinated by amber, to which they attributed all kinds of e therapeutic properties. Amber was believed to be come from the sun and was called elektron by ancient Greeks, meaning “shining thing”. Aquileia was an important site for glass manufacturing. The many exhibits are evidence of the variety and high quality of the glassware, and manufacturing techniques, such as the glass blowing technique which originated in the Levant. The Archaeological Museum of Aquileia also displays the other productive activities carried out in the city; we can find examples of normal life, such as the tombstone of a merchant who owned a facility that produced olive oil, or that representing a smith in his workshop surrounded by the typical tools of the trade. A stele with the engraving of a grape press is evidence of how wine making was a characteristic activity in Aquileia in Roman times, as it is today. In 238 AD, Herodian described the Agro aquileiese as «the region extremely so rich in vineyards, to supply abundant wine to the

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale – Mosaico con fiocco e tralcio di vite_ph slowphoto studio

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FAMIGLIA MATTIUSSI

Aquileia, la Basilica patriarcale

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[ITA] IV secolo d.C., sono le prime attestazioni archeologiche nel mondo romano di strutture legate al ciclo di coltivazione e lavorazione della Cannabis sativa. L’Italia ha una lunga tradizione nella coltivazione della canapa e ne è stata uno dei maggiori produttori al mondo. L’arrivo di fibre sintetiche e la confusione generata dalla normativa antidroga hanno portato ad abbandonarne la coltivazione intorno agli anni ’80 del secolo scorso, ma oggi si torna a investire in questa coltivazione, rivitalizzando un settore economico così radicato nella nostra storia.

LA BASILICA La Basilica Patriarcale è l’edificio più famoso e imponente di Aquileia. La storia della basilica affonda le proprie radici negli anni immediatamente successivi all’editto di Costantino del 313 d.C. che poneva termine alle persecuzioni religiose. Il primo edificio di culto, di origine paleocristiana, fu voluto dal vescovo Teodoro e aveva una struttura molto diversa da quella attuale: era costituito da due aule parallele affrescate di uguali dimensioni. Nei secoli successivi, dopo la distruzione di questa prima chiesa, gli aquileiesi la ricostruirono per ben quattro volte, sovrapponendo le nuove costruzioni ai resti delle precedenti. Fu nei primi decenni dell’anno Mille che l’edificio assunse l’aspetto odierno: l’aula settentrionale scomparve per far posto al grande campanile e la facciata venne costruita in quello stile romanico-gotico per cui è oggi celebre. Varcare la soglia della basilica significa entrare in una storia raccontata dalle minuscole e colorate tessere dei mosaici che ricoprono l’intero pavimento della chiesa e della Cripta degli Scavi, ovvero oltre 1.300 metri qua-


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2,200 years ago Roman Aquileia was born

[ENG] peoples who do not grow the vine» and continued «the vines grow at equal distance and coupled make such a joyous show that the whole region appears adorned by leafy crowns». The grapevine was, indeed, “married” to the apple, pear, and fig tree; so it must have been an important source of revenue for the region. Historical sources evidence that the local wines were very appreciated: according to Pliny the Elder, Livia, the wife of Emperor Augustus, attributed her longevity (she lived past 80 years of age!) to the Pucinum, a wine which was probably produced on the Carso plateau. Agriculture of ancient Aquileia has recently unveiled a hidden face: recent excavations uncovered some ancient Roman mills employed in the production of hemp, used to manufacture ropes, mats, and fishnets. These finds, which date back to between the end of the second century and the beginning of the fourth century are evidence that in the Roman times Cannbis sativa was grown as a commodity crop. Italy has a long tradition of hemp cultivation and was once one of the world’s leading manufacturers. With the introduction of synthetic materials and the confusion created by inconsistent cannabis laws of the 1980s led producers to abandon the crop, which however, now is experiencing a resurgence, and many farmers are investing in an economic sector that has deep roots in the region’s history.

Aquileia 3D-Ricostruzione della Basilica Costantiniana, Aula Nord

THE BASILICA The Patriarchal Basilica is the most recognised and imposing landmark in Aquileia. Its history goes back to the years immediately following the 313 AD Edict of Milan, which put an end to all religious persecutions. The first building of cult,

Aquileia, restauratori all’opera, Sudhalle_ph Gianluca Baronchelli - Arch. PromoTurismoFVG (POR FESR 2007-2013)

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Aquileia_ph Gianluca Baronchelli

Aquileia, Basilica_ph Gianluca Baronchelli Arch. PromoTurismoFVG (POR FESR 2007-2013)

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[ITA] drati di ritratti, animali, elementi naturali, scene religiose e iscrizioni, che fanno di questo pavimento musivo il più esteso dell’Europa occidentale. Sotto al presbiterio si apre la Cripta degli Affreschi, interamente decorata da pitture di epoca bizantina. Annesso alla basilica troviamo il Battistero ottagonale del IV secolo e la Süd Halle, ovvero l’Aula Meridionale, risalente al secolo successivo. Sulla maestosa basilica vigila il campanile, alto ben 70 metri, eretto attorno al 1031 dal Patriarca Popone sul modello del Faro di Alessandria. La tradizione vuole che per la sua costruzione furono usate le pietre provenienti dagli antichi edifici romani in rovina, in particolare dall’anfiteatro. Dall’alto del campanile si gode una meravigliosa vista su tutta la città e la pianura circostante fino al mare. Sul retro della basilica la storia più antica e quella contemporanea si fondono: è qui che tra la quiete delle basse siepi di bosso e la via che conduce all’antico porto fluviale si trova il Cimitero degli Eroi, dove riposano i soldati uccisi durante la Prima Guerra Mondiale.

[ENG] which dated back to the early Christian period, was promoted by Bishop Theodore and featured two equal halls both richly frescoed. In the centuries that followed, after the first church was destroyed, the people of Aquileia rebuilt the church other four times, upon the pre-existing structure. It was around the year 1000 that the edifice took on the appearance it still has today: the northern catechism hall disappeared to make space for the grand bell tower, and the facade was built in the romanesque-gothic style it still maintains today. On entering the Basilica you are immersed in a wonderful history told by the little coloured tesserae of the mosaics that cover the floors of the church and of the Crypt of Excavations, which means more than 1,300 square metres of portraits, depictions of animals, natural elements, religious scenes and inscriptions. That of the Basilica of Aquileia is the most extensive mosaic floor in western Europe. Located below the Presbytery, is the Crypt of the Frescoes, a true gem of Byzantine art. Next to the Basilica is the octagonal Baptistery of the fourth century, and the Süd Halle, (southern hall). The 70-metre bell tower overlooking the majestic Basilica, was build around year 1031 by Patriarch Popone upon a design of the lighthouse of Alexandria. According to tradition, the tower was built with the stones from ancient Roman ruins, in particular from the original amphitheatre. The view from the top of the bellflower stretches over Aquileia, the surrounding countryside to the sea. More recent history blends with the ancient history in the quiet area just behind the Basilica: between the nicely clipped low hedge of Buxus and the road that leads to the ancient inland river port, lies the Cemetery of Heroes, tribute to the many men and lads fallen in the Great War..


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Aquileia, Museo Archeologico Nazionale_ ph Alessandra Chemollo MAN Aquileia

The echoes of Roman Aquileia between nature and curiosities

ECHI DELLA AQUILEIA ROMANA TRA AMBIENTE NATURALE E CURIOSITÀ di Giusy Mancini e Marco Pascolino

THE ECHOES OF ROMAN AQUILEIA BETWEEN NATURE AND CURIOSITIES by Giusy Mancini and Marco Pascolino

[ITA] Là dove le Alpi progressivamente digradano e terminano ad est, il Friuli Venezia Giulia è da millenni porta naturale di collegamento tra la penisola italica e le regioni danubiane e orientali del continente europeo. Ritornando indietro nel tempo incontriamo i primi villaggi e castellieri di antiche popolazioni protostoriche. Sono passati di qui barbari, ungari, turchi, calpestando le terre dei Romani prima, e di nobili e patriarchi poi. Per arrivare al XIX secolo, alle ultime guerre mondiali e a tragici episodi di questi conflitti che videro come scenario proprio i nostri luoghi. Ad accomunare tutte queste fasi storiche e questi eventi è il fatto che da sempre la regione è una “terra di confine”, un luogo di incontro (e scontro) tra mondi e culture diverse, un territorio di importanza strategica per i commerci e non solo. Furono i Romani i primi a comprenderlo, fondando qui un importante caposaldo militare e commerciale: nasce nel 181 a.C., esattamente 2.200 anni fa, la colonia di Aquileia, città destinata a primeggiare tra le città dell’Impero e a dare l’imprinting iniziale al nostro territorio così come oggi lo conosciamo.

[ENG] There where the Alps progressively drop in altitude and fade out eastwards, is Friuli Venezia Giulia, which for millennia has been the natural gateway between the Italian peninsula and the regions of the Danube and of Eastern Europe. Going way back in time we can find the first villages and prehistoric fortified settlements, known as castellieri, built by protohistoric populations. The region has witnessed the invasion of the Barbarians, Magyars, and Turks, who raided the lands of the Romans first, and successively of the nobles and the Patriarchate. And fast forward to the nineteenth century, the region was the theatre of some of the most tragic battles of both the First and Second World Wars. What all these historic phases and events have in common is that Friuli Venezia Giulia is a “land on the border”. It is the crossroads where different peoples and cultures meet and sometimes clash, and the strategic hub for trade and commerce. The first population to understand and exploit such potential were the Romans, who here established an important military and commercial stronghold. Indeed, 181 BC – exactly 2200 years ago – marks the founding of Aquileia as a colony, a city which was destined to become one of the major centres of the Empire and imprint the region as we know it today.

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Aquileia, il Decumano

Echi della Aquileia romana tra ambiente naturale e curiosità

STRADE E CITTÀ

ROADS CONNECTING CITIES

[ITA] Che cosa resta in Friuli Venezia Giulia dell’antica e celebre città e della sua grande influenza? Posta a ridosso della cerchia alpina e poco distante dal mar Adriatico, fin dalla sua fondazione venne messa in collegamento stradale con le vicine città dell’Italia romana con la creazione delle vie Annia (che univa Aquileia ad Adria, permettendo poi di giungere a Roma), Aemilia Altinate (che secondo recenti studi giungeva qui da Bologna) e Postumia (la strada di arroccamento militare al margine superiore della linea delle risorgive che arrivava fino a Genova e che oggi si può identificare con la Strada Napoleonica). Successivamente la città ampliò ancor di più i propri orizzonti, con la realizzazione delle vie Iulia Augusta (la principale arteria transalpina diretta a nord che valicava le Alpi al passo di Monte Croce Carnico e proseguiva verso il Norico e verso l’Europa Centrale) e Gemina (aperta a est verso l’Isonzo, Tergeste – Trieste -, Emona – Lubiana - e l’Istria). La “Tube map” delle vie romane in Friuli era dunque completa! Su queste direttrici si svilupparono importanti itinerari che hanno contribuito alla nascita e crescita di importanti città della regione, come i municipia di Iulia Concordia (Concordia Sagittaria), Iulium Carnicum (Zuglio) e Forum Iulii (Cividale del Friuli). E nel tempo le strade romane hanno “dato il la” a rotte commerciali e cammini di pellegrinaggio che da allora, salvo alcune parentesi, non sono mai cessati. Le vie romane erano dotate di possenti pietre miliari sulle quali era incisa la distanza in miglia dalla città di riferimento. Il conteggio delle miglia ha originato molti nomi di località; lungo la Via Iulia Augusta in Friuli Venezia Giulia troviamo Terzo di Aquileia (a tre miglia da

What still remains in Friuli Venezia Giulia of the ancient city and its greatness? Located in the rain shadow of the great crescent of mountains that curves around the region and close to the Adriatic Sea, since its foundation, the city had been the crossroads connecting other Roman centres of Italy. The Via Annia (connecting Aquileia to Adria, and leading to Rome), the Via Aemilia Altinate, which according to recent studies led to the city from Bologna, and the Via Postumia, (today known as Strada Napoleonica) which was a military road that advanced along the area of the underground watercourses to reach Genoa. The city broadened its horizons and constructed Via Iulia Augusta (the main Transalpine commercial artery that crossed the Alps at Monte Croce Carnico and led to Noricum and Central Europe), and Via Gemina to the east towards the Isonzo River, Tergeste - Trieste, Emona - Ljubljana, and Istria. The network of roads of Friuli Venezia Giulia was then complete! These communication arteries contributed to the development of other important cities and towns of the region, namely, Iulia Concordia (Concordia Sagittaria), Iulium Carnicum (Zuglio) and Forum Iulii (Cividale del Friuli). With time, the Roman roads inspired the establishment of commercial routes and pilgrimage ways, which are used still today. The Roman roads featured milestones, which were large stone markers placed along the side of the road that gave the distance in miles to the next city. The measure in miles gave origin to the names of several villages: along the Via Iulia Augusta in Friuli Venezia Giulia there is Terzo di Aquileia (three miles from Aq-


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Trieste, Teatro Romano

Cividale del Friuli, Statua di Giulio Cesare

The echoes of Roman Aquileia between nature and curiosities

[ITA] Aquileia) e Tricesimo (a trenta miglia), così come Sesto al Reghena, a sei miglia da Concordia Sagittaria, su una diramazione della stessa Via Iulia Augusta.

[ENG] uileia) and Tricesimo (thirty miles), or still, Sesto al Reghena, which was six miles from Concordia Saggitaria on a branch of the Via Iulia Augusta.

IL TERRITORIO

THE TERRITORY

Se gli echi delle vie romane sono facilmente riconoscibili anche oggi sul nostro territorio, la sua morfologia duemila anni fa era piuttosto diversa rispetto a quella attuale. Al momento della sua nascita, Aquileia si trovava in un luogo remoto, isolato e in un territorio insidioso, ricco di acque stagnati. Quello che diventerà l’agro aquileiese era allora occupato dalla Silva Lupanica (la Selva dei lupi), un imponente bosco planiziale che secondo Adolfo di Bérenger si estendeva dall’Isonzo sino al Livenza, e l’area ad est dell’Isonzo era coperta dalla Silva Diomedeae. I Romani avviarono opere di idraulica e procedettero alla bonifica della campagna circostante per renderla

Though hints of the Roman roads are still easily detectable in our region, the morphology that characterized the area two thousand years ago was quite different from that of today. Aquilieia was founded in a faraway, isolated location in a swampy wilderness area. What was to become a land suited for agriculture, the agro aquileiese, once was covered by the Silva Lupanica (the Wolves Forest), a vast plain forest which, according to Adolfo di Bérenger father of Italian forestry, stretched from the Isonzo River to the Livenza River, while the territory east of the Isonzo River was occupied by the Silva Diomedeae. The Romans undertook important hydraulic works and reclaimed the surrounding swampland turning it

Bosco di Muzzana, residuo dell’antica Selva Lupanica


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Echi della Aquileia romana

Laguna di Grado e, in fondo, Barbana_ph GiroFly

socio

[ITA] salubre e produttiva. Disboscarono ampie aree, sia lungo le vie di comunicazione per rendere le strade libere, che in altre aree, per rendere i terreni coltivabili.

IL FIUME

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Buona parte della fortuna di Aquileia proveniva dal suo essere costruita sulle sponde di un grosso fiume navigabile. Ad est delle mura scorreva un fiume largo una cinquantina di metri, identificato con il «Natiso cum Turro», ovvero “il Natisone con il Torre” ricordato da Plinio il Vecchio. Era una importante via di comunicazione, ben presto sfruttata per impiantarvi un porto fluviale con una banchina in pietra a doppio livello, che consentiva l’attracco di imbarcazioni di stazza diversa e allo stesso tempo conteneva il flusso delle maree. Vediamo quindi che i due maggiori corsi d’acqua del Friuli orientale, il Natisone e il Torre, che oggi confluiscono nell’Isonzo, nell’antichità portavano le proprie acque in una direzione diversa, spostata verso occidente, fino a lambire le mura di Aquileia e si gettavano direttamente in mare. La città romana si trovava a una decina abbondante di chilometri nell’entroterra. All’epoca la posizione della linea di costa si trovava arretrata più a sud di quella che oggi è l’isola di Grado e ciò rendeva disponibili vaste terre fertili da coltivare a sud di Aquileia. Le grandi navi con i loro carichi approdavano al porto marittimo di Grado e le merci, spostate su imbarcazioni più piccole, risalivano il fiume fino alla città emporiale di Aquileia, dove venivano stoccate in grandi


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San Pier d’Isonzo, ricostruzione della aretta al Dio Isonzo_ph Ecomuseo Territori

The echoes of Roman Aquileia between nature and curiosities

[ITA] magazzini. E lo stesso movimento veniva fatto a ritroso con le merci che arrivavano dall’interno (nord Europa, Balcani e Alpi) e salpavano poi alla volta del Mediterraneo. Nella Geografia di Strabone leggiamo che «Aquileia, poi che è la più vicina al golfo dell’Adriatico è stata fondata dai Romani, fortificata contro i barbari dell’interno. Si risale con le navi verso la città salendo lungo il corso del Natiso per circa 60 stadi. Essa serve ad emporio a quei popoli illirici che abitano lungo l’Istro. Essi vengono a rifornirsi di prodotti provenienti dal mare, come il vino che mettono in botti di legno caricandolo sui carri e anche l’olio, mentre la gente della zona viene ad acquistare schiavi, bestiame e pelli. Aquileia è situata oltre il confine dei Veneti. Il confine è segnato da un fiume che scorre giù dalla Alpi ed attraverso il quale, con una navigazione di 1.200 stadi si risale fino alla città di Noreia.» Ma perché i Romani decisero di costruire un porto nell’entroterra? Perché al momento della nascita di Aquileia l’Adriatico settentrionale era infestato dai pirati illirici e in caso di pericolo, o di forte vento di bora (che qui soffia ancora prepotente, sferzando il territorio con i suoi rigori), da Aquileia si poteva navigare fino a Ravenna servendosi dei canali lagunari, facilmente raggiungibili dal fiume Natissa. Quello che colpisce è che oggi il fiume sia solo un canale, mentre in età romana era enorme e vi potevano passare più navi contemporaneamente. Del porto resta oggi una delle strutture meglio conservate di età romana: le banchine con le rampe e i resti dei magazzini.

[ENG] into healthy, productive agricultural land. They also deforested vast plots of land, both along the communication arteries to free them from obstacles and dangers, and in other areas for agricultural purposes.

THE RIVER The good fortune of Aquileia depended on the fact that it was located on the banks of a large navigable river. East of the city walls flowed a river that was some fifty metres wide, dubbed «Natiso cum Turro», (the Natisone and the Torre Rivers) by Pliny the Elder. Besides being used as a major route of travel, it was soon exploited commercially, and the Romans created a lively inland river port with double-level stone quays, which, besides allowing boats of different tonnage to moor, contained the high tides. So, the water of the two main rivers of the eastern end of the region, Natisone and Torre, which today merge into the Isonzo, in antiquity flowed in a different direction, westwards along the walls of Aquileia to finally reach the sea. The Roman city was about a dozen kilometres inland. At the time, the coastline was further south compared to that of Grado today, and this meant there were very vast agricultural areas to the south of Aquileia. The large ships with their precious cargoes docked at the seaport of Grado, and the goods were transported onto smaller boats that navigated the river up to the Imperial city of Aquileia where they were stocked in large warehouses. The same process but reversed in

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Echi della Aquileia romana tra ambiente naturale e curiosità

Basilica di Aquileia, Cripta degli Affreschi_ ph_Gianluca Baronchelli - Arch. PromoTurismoFVG (POR FESR 2007-2013)

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[ITA] La natura si evolve sempre e in un paio di secoli il grande fiume cambiò percorso: smottamenti e frane sulle Alpi deviarono le acque del Natisone facendole confluire nell’Isonzo, che allora era solo un torrente. Il porto decadde e Aquileia subì il colpo: curioso come sia la natura a volte a decidere delle sorti di un’intera città! A sud di Aquileia il bradisismo fece lentamente abbassare la terra e il progressivo innalzamento del livello del mare portò, nel V secolo, all’allagamento del territorio a sud della città e alla nascita della Laguna di Grado.

DUNE E SANTI A proposito di natura che si evolve e che viene modificata dall’uomo, duemila anni fa tra la campagna dell’agro aquileiese romano si ergevano splendide dune sabbiose. Due di esse sono giunte fino ai giorni nostri: quella della Centenara, che si trova nell’area del campeggio di Belvedere, e quella di San Marco. Esse sono solo un relitto degli antichi sistemi di dune sabbiose litoranee oggi completamente spianate in seguito alle bonifiche. La pineta che cinge la duna di San Marco è un rarissimo residuo delle antiche pinete che ricopri-

vano in tempi antichi queste zone. La leggenda vuole che l’evangelista Marco avesse scelto Aquileia per dare avvio alla propria opera di evangelizzazione delle terre friulane e venete. Partito dalle lontane coste di Alessandria d’Egitto, dopo un lungo viaggio San Marco sbarcò sulla duna presso il bosco di Belvedere che da allora porta il suo nome, la Pineta di San Marco per l’appunto, un luogo dove si respira un’aria di pace a margine della Laguna di Grado. Una chiesetta del 1747, dedicata proprio al santo evangelista, ci fa memoria di questo importante pezzo di storia tramandato oralmente, anche se dal punto di vista storico non ci sono indizi decisivi sulla predicazione marciana ad Aquileia. La tradizione è però così forte che troviamo traccia dell’arrivo di San Marco anche nella Cripta degli Affreschi, la cripta risalente al IX secolo (all’epoca del Patriarca Massenzio) e affrescata tre secoli dopo, e custodita sotto l’altare principale della Basilica Patriarcale di Aquileia. In uno dei vivaci affreschi che decorano le tre piccole navate e la volta vediamo la scena in cui San Marco viene investito del compito di evangelizzare il nord Adriatico: San Pietro, seduto a sinistra, riceve San Marco, colto in atteggiamento riverente, e lo invia ad Aquileia.


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The echoes of Roman Aquileia [ENG] order occurred for the goods coming from the north European regions, the Alps, and the Balkans, to be exported to the Mediterranean area. In Strabo’s Geography we can read that «Aquileia, which is nearest of all to the recess of the Gulf, was founded by the Romans as a fortress against the barbarians who were situated above it; and there is an inland voyage thither for merchant-vessels, by way of the River Natiso, for a distance of more than sixty stadia. Aquileia has been given over as an emporium for those tribes of the Illyrians that live near the Ister; the latter load on wagons and carry inland the products of the sea, and wine stored in wooden jars, and also olive-oil, whereas the former get in exchange slaves, cattle, and hides. But Aquileia is outside the boundaries of the Heneti. The boundary between the two peoples is marked by a river flowing from the Alps, which affords an inland voyage of as much as twelve hundred stadia to the city of Noreia.» But why did the Romans decide to create an inland port? Because when Aquileia was founded, the north-

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EVENTI & TURISMO in Friuli Venezia Giulia

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Basilica di Aquileia, Cripta degli Affreschi, San Pietro e San Marco

ern portion of the Adriatic Sea was plagued by Illyrian pirates, and in case of danger or of strong Bora (the cold north-eastern wind that blows in gusts over the Adriatic east coast), goods could be easily transported at least down to Ravenna through a network of canals from the Natissa River. What surprises is the fact that the river, which in Roman times was so broad as to accommodate ships navigating in both directions, is, today, a mere canal. What is left of the port are perhaps the best-preserved Roman ruins: the quays with their ramps and remains of the ancient warehouses. Nature evolves continually and in the course of a few centuries the grand river changed direction: landslides and rockfalls in the Alps deviated the water of the Natisone having it flow into the Isonzo, which at the time was a little stream. The port of Aquileia declined and the whole city stagnated: it is curious how nature can decide the fate of a whole city! South of Aquileia bradyseism caused the slow sinking of the land and the progressive rising of the sea level, which, in the fifth century led to the flooding of the area south of Aquileia and the formation of the Grado Lagoon.

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Echi della Aquileia romana tra ambiente naturale e curiosità

SAND DUNES AND SAINTS [ENG] Speaking of nature evolving and being transformed by human action, two thousand years ago, between the Roman agricultural area of Aquileia and the sea there were several beautiful soft sand dunes. Now there remain only two: that known as Centenara, near the hamlet of Belvedere, and the one named San Marco. They are what remains of the ancient system of coastal sand dunes now basically flat and uninteresting. The pine forest on the edge of the San Marco dune is the precious remnant of the ancient pine forests that covered the entire area. Legend has it that Mark the Evangelist chose Aquileia as the place where begin the evangelisation of the Friulian and Venetian regions. Setting out from the far coasts of Alexandria to face a long, turbulent journey across the sea, St. Mark landed on the sand dune near Belvedere, and so this peaceful place on the edge of the Grado Lagoon earned its name from the saint. The mid-eighteenth-century little church, dedicated to the Evangelist, stands for this important event which has been handed down to us by word of mouth, regardless of the fact that there is no decisive evidence of St. Mark preaching in Aquileia. The tradition of St. Mark arriving in Aquiliea is so rooted in the collective imagery that we can find traces in the 9th century crypt – during the tenure of Patriarch Massenzio – located below the main altar of the Patriarchal Basilica of Aquileia, which features frescoes painted three centuries later. One of the vivid frescoes that adorn the three naves and the vaults depicts St. Mark being anointed Evangelist of the regions of the north Adriatic Sea: St. Peter, sitting on the left, is in the act of receiving a reverent St. Mark and sending him to Aquileia.

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale

L’AGRO AQUILEIESE [ITA] Sin dalla fondazione della città, l’agro aquileiese venne ripartito secondo il sistema geometrico della centuriazione, la classica pianificazione territoriale in uso presso i Romani, che si caratterizzava per la regolare disposizione, secondo un reticolo ortogonale, di strade, canali e appezzamenti destinati ai nuovi coloni. Il territorio venne suddiviso in quadrati e rettangoli separati da strade tra loro perpendicolari. Il complesso sistema di suddivisione delle terre prendeva inizio dal foro, dalla piazza principale della città, da cui partivano due strade che si incrociavano ortogonalmente: il cardo (direzione tendente nord-sud) e il decumano (direzione tendente est-ovest). Queste due direttrici delimitavano l’agro, cioè le terre destinate all’agricoltura, che veniva diviso ulteriormente in una serie parallela di appezzamenti quadrati, le centurie, attraversati da strade secondarie dette limites. I campi così ottenuti potevano essere assegnati ai soldati veterani in cambio del servizio militare prestato, ai coloni e anche ai cittadini che si erano guadagnati una particolare ricompensa. Negli spazi circostanti la colonia di Aquileia c’era una rete dispersa di villae (come quelle nei comuni di Castions di Strada, Teor, Joannis, Aiello, Staranzano, Ronchi dei Legionari), piccole fattorie e impianti produttivi (come le fornaci di Carlino, Flambruzzo e Teor), che convivevano con villaggi e piccoli centri con funzioni amministrative minori (come il vicus di San Canzian d’Isonzo). Lo schema della centuriazione aquileiese venne applicato all’intera pianura friulana e, osservando il Friuli dall’alto o su carte geografiche dettagliate, è ancora ri-

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale, Ritratto di Anziano_ ph slowphoto.studio

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The echoes of Roman Aquileia between nature and curiosities

CANALI, IMPERATORI E MISTERI Si innesta perfettamente sulla centuriazione anche un’opera idraulica costruita nei primi anni di vita di Aquileia e arrivata fino a noi: il Canale Anfora, quel canale il cui nome deriva dai frequenti ritrovamenti di anfore durante il periodo medievale. Situato al confine dei comuni di Aquileia e Terzo di Aquileia, il canale venne realizzato forse già nel II secolo a.C. e secondo Vitruvio aveva scopo di bonificare l’area con la raccolta e il drenaggio delle acque stagnanti ad ovest della città. Ben presto il canale, con il suo tracciato rettilineo che conduce verso ovest per oltre cinque chilometri, diventò una via navigabile che garantiva l’accesso alla città e uno sbocco in mare a nord nella zona dell’attuale Porto Buso. La tecnologia con cui è stato costruito è sorprendente: è perfettamente orientato con la centuriazione aquileiese, ha gli argini ricoperti di anfore e l’alveo rivestito con pietre che consentono all’acqua di scorrere, evitando così l’accumulo di deposito sul fondo. La sua

AGRO AQUILEIESE [ENG] Since the foundation of the city, the agro aquileiese, the land surrounding the city destined to agriculture, was subdivided using a geometric field system, called centuriation, also known as Roman grid, by which the agricultural plots separated perpendicularly by roads and canals, were allocated to the new colonists and farmers. The complex system of agricultural plot division spread out from the forum, the main public square of the city, along two road axes perpendicular to each other: the cardo (primary north-south road) and the decumanus (east-west-oriented road). The two road axes delimited the agro, the portion of land devoted to agriculture, which was in turn subdivided into a parallel series of rectangular fields, the centurie, which were crossed by secondary roads known as limites. The fields were assigned to army veterans in exchange for their military service, to new colonists, and citizens that were particularly worthy. In the outskirts of the colony of Aquileia there were several villae, (towns like Castions di Strada, Teor, Joannis, Aiello, Staranzano, and Ronchi dei Legionari), farms and mills, like those of Carlino, Flambruzzo and Teor, and finally, villages and hamlets (vicus) like that of San Canzian d’Isonzo. The ager centuriatus system of Aquileia was copied throughout the Friulian plain. Indeed, if you observe a very detailed map or get a bird’s eye view of Friuli, you will notice the precise location of some villages and country roads along the cardo and decumanus axes. If you look at the original structure of many villages and hamlets, unchanged until the 1950s, you can no-

Aquileia, Museo Archeologico Nazionale, Testa maschile in bronzo dorato, forse Massimino, 250 d.C. ca.

[ITA] costruibile oggigiorno osservando la precisa collocazione di alcuni paesi - posti all’incrocio tra cardi e decumani - e alcune forme del reticolato viario, soprattutto quello campestre. Se diamo uno sguardo alla struttura originaria di molti borghi rurali, quella che in molti casi si è conservata fino agli anni ’50 del Novecento, vediamo che molti di essi avevano abitati compatti e lineari, si distribuivano lungo una strada e spesso erano lambiti da rogge e fossati. Pare che queste caratteristiche siano proprio derivate dalle lottizzazioni agrarie romane.

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Echi della Aquileia romana tra ambiente naturale e curiosità [ENG] tice the linearity of their urban development along a main road, and the irrigation canals and moats that delimit their borders. These characteristics are most likely to derive from the Roman grid system.

CANALS, EMPEROR, AND MYSTERIES

Laguna di Grado, il Banco d’Orio

[ITA] pendenza è quasi costante e la sua larghezza variabile mantiene la corrente a una velocità regolare. Il Canale Anfora rimase in uso presso i Romani fino alla metà del III secolo, quando fu intenzionalmente interrato con sabbia, pietre e mattoni. Ma perché sabotare un’opera così importante? Il canale fu forse interrato in occasione dell’assedio del 238 d.C. portato da parte dell’imperatore Massimino il Trace, protagonista di quel sanguinoso fatto d’arme che va sotto il nome di bellum Aquileiense. Di origini umili, Massimino era nato in un piccolo villaggio dell’attuale Bulgaria e si era arruolato nelle legioni come soldato. Altissimo (pare ben più di due metri!) e possente, primeggiava negli scontri e questo gli permise di fare carriera, fino a diventare un generale vittorioso. Nel 235 Massimino fu acclamato imperatore dalle sue legioni. Ma il suo duro regime che estorceva con tutti i mezzi denaro per i bisogni militari lo rese ostile al popolo e, per altre ragioni, anche al Senato, che vedeva in lui un umile e un barbaro che parlava male il latino e non era mai stato senatore. Nel 238 il Senato lo dichiarò decaduto e lui decise che era ora di ristabilire l’ordine: marciò con le sue legioni dalla Pannonia (l’attuale Ungheria, dove era impegnato in battaglia) verso Roma. L’imperatore contava di accamparsi ad Aquileia per rifornirsi di viveri ma trovò una sorpresa: la città, da sempre fedele al Senato, non si arrese a Massimino e, anzi, ricevuta notizia del suo avvicinamento, aveva eretto in tutta fretta una nuova e massiccia cinta muraria lungo il fiume per sbarrargli la strada. Iniziò l’assedio e durante un lungo mese Aquileia esercitò la funzione primaria per cui era sorta: la difesa. E resistette fino a quando Massimino il Trace fu inaspettatamente ucciso dai suoi stessi soldati. Questa storia ci offre ancora una volta lo spunto per una visita al Museo Archeologico di Aquileia. Uno dei pezzi più importanti qui conservati è una testa di bronzo dorato che risale a metà del III secolo d.C. e dall’identità ignota. La testa è stata ritrovata in fondo a un pozzo nel

Also perfectly blending into the centuriation system is the important artificial canal built in the early years of Aquileia: Canale Anfora – which owes its name to the many amphorae found on its bed in the Middle Ages. Located on the border between Aquileia and Terzo di Aquileia, the canal was most likely built in the second century BC, and according to Vitruvius its purpose was to reclaim the land collecting the stagnant water west of the city. Soon the canal, with its straight, westward course, became navigable and guaranteed access to the city from the sea through the area now known as Porto Buso. The technology adopted for its construction is astonishing: the canal was perfectly oriented according to the Roman grid system, the bed was covered in cobbles and the banks of the canal with amphorae, allowing the water to flow through without friction, thus without leaving debris behind. The canal incline was constant and the width variable to maintain the flow velocity constant too. Canale Anfora was extensively used up until the third century AD, when it was intentionally covered up with sand and bricks. Why sabotage such an important structure? The canal was probably filled in on the occasion of the siege by Emperor Maximinus Thrax who damaged the city during the bellum Aquileiense. Of humble origins, Maximinus was born in a little village in today’s Bulgaria, and had enlisted in the Roman legions as a soldier. Thanks to his physical characteristics – apparently two metres tall and very strong – he excelled in battle, which helped him further his career and become a successful general. In AD 235 Maximinus was acclaimed emperor by his legions. But his harsh regime, which extorted money in any way to fund his military campaigns, made him hostile and unpopular not only to the people but also to the Senate – albeit for different reasons – who saw in him as an illiterate, peasant barbarian who had risen to the mightiest power without even being a Senator. In AD 238 the Senate declared him deposed, to which he responded by proceeding to restore order: he led his legions from Pannonia (today’s Hungary, where he was engaged in battle) into Rome. The emperor expected to camp in Aquileia in order to get provisions but was greeted by an ugly surprise: the city, faithful to the Senate, did not surrender to Maximinus, and indeed, swiftly erected a strong defensive wall along the river to block his course. And so, the siege started and for one long month Aquileia exercised the function for which it had been originally founded: defence. The city resisted until Maximinus Thrax was unexpectedly killed by his own soldiers. This story is yet another reason to visit Aquileia and its interesting Archaeological Museum. One of the most important exhibits housed in the museum is a gilded bronze head dating back to the third century AD. The unidentified figure was found in a well in the forum of Aquileia. It appears to have been violently broken off


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Aquileia, Canale Anfora

The echoes of Roman Aquileia between nature and curiosities

[ITA] foro di Aquileia. Sembra che sia stata staccata con violenza dal resto del corpo e il viso è deformato, quasi rientrato per i colpi di forti martellate. La testa apparteneva a un personaggio illustre, tale da avere l’onore di una statua dorata nel luogo più importante della città; forse era un imperatore. Ma un imperatore odiato dalla popolazione e su cui il Senato, al momento della morte, aveva fatto ricadere la damnatio memoriae, ossia la distruzione delle statue e la cancellazione del nome, in quando considerato un imperatore indegno. Che, dunque, la statua rappresenti proprio Massimino il Trace? E il Canale Anfora? Il Canale Anfora è oggi un corso d’acqua che si stacca dal fiume Terzo e si dirige verso l’area in cui i fiumi Aussa e Corno sfociano nella laguna di Grado e Marano; dagli anni sessanta del secolo scorso la sua parte è definitivamente interrata. Aquileia, siti archeologici

[ENG] from the rest of the body, and the features of the face are deformed by evident bashing. The head probably belonged to an illustrious figure, so important to be worth the honour of a gilded statue set in the most important place of the city. Perhaps it represented an emperor; certainly, an emperor that was greatly despised by the population, and upon whom the Senate had sanctioned the damnatio memoriae, which consisted in eradicating, obliterating, and eliminating any image and name of an unworthy emperor. So, could this bust actually have been that of the infamous Maximinus Thrax? And what about Canale Anfora? Today Canale Anfora is a watercourse that branches off River Terzo and flows towards the area where the Aussa and Corno debouch into the Grado and Marano Lagoon; in the 1960s the section of the canal in Aquileia was totally covered, for good.


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AQUILEIA

2200 ANNI FA NASCEVA AQUILEIA

Passeggiando tra gli imponenti resti archeologici del foro, del porto e del sepolcreto è davvero sorprendente pensare che “solo” un paio di migliaia di anni fa qui sorgesse un’enorme metropoli con una popolazione complessiva stimata di centomila abitanti. Wandering among the imposing archaeological ruins of the forum, the fluvial port, and the sepulchre, it is hard to imagine that “only” a few thousand years ago they were part of an enormous metropolis which had an estimated population of 100 thousand inhabitants.

Aquileia, il foro

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