Giro Primavera 2019

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Anno XV - Numero 1 - edizione primavera 2019 - free press

[ITA] [ENG]

Eventi & Turismo Speciale / Special Tempo di trekking. Come organizzare un’escursione A Great Year for Hiking. How to Organize your Hike

in Friuli Venezia Giulia e dintorni Tourism & Things to Do in Friuli Venezia Giulia and surrounding areas


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First Words 2

PRIMAVERA - SPRING 2019


Prima [ENG] For an indeterminate number of years now I have had a faithful travelling companion. Together we have reached and explored many places far and wide. My faithful companion was with me when I first started travelling with little money in my pocket; we spent hours of pleasant idleness and experienced lots of unforgettable and important moments together; we were curious excursionist at first, then we became more conscious travellers, or at least that is what I like to believe. We are not indefatigable globetrotters, but we have crossed lands and waters on all sorts of means of transportation, even the most improbable ones. We have travelled alone and enjoyed the company of lots of friends. Always inseparably together. My rucksack and I. When we first set out, together, I was a teenager. He was with me on my first travel alone and still today, when I travel for pleasure or for work, he comes too. I always use my faithful rucksack even if it is slightly worn and démodé. I could buy a new, lighter and more technical one, or use one of the other backpacks I have stored away in the closet. But I don’t. The same old rucksack for every trip I have ever been or will go on. And why is that? I know it is a habit. I know it is really comfortable. I know I use it because I love its bright colours, or better the now faded colours - and in a strange parallel fashion, the colours of my rucksack have faded just as my shiny brown hair has started to have streaks of grey peeking through. I know the seam stitches have been reinforced time and time again. I know I use my rucksack because it can contain about everything (I even once carried a dog with a broken paw!). I know I love the sound of the metal buckles snapping open, it makes me feel at home even when I am on the other side of the planet. Or just perhaps, I keep on using my dear old rucksack because it represents one of the most important values I have: the freedom to travel, to meet people that belong to places far from my own backyard, and to immerse myself in cultures that are very different from mine. So, I really don’t want to get rid of it just yet!

[ITA] Da un numero pressoché indefinito di lustri ho un fedele compagno di viaggio. Insieme abbiamo attraversato e raggiunto tanti posti, vicini e lontani. Mi ha accompagnata in un acerbo girovagare con pochi centesimi in tasca e tanti sogni in testa; abbiamo trascorso amene ore di ozio e vissuto esperienze importanti e indimenticabili; siamo stati prima escursionisti curiosi e poi, con il passare degli anni, viaggiatori consapevoli (o questo è quello che mi piace credere). Non si può dire che siamo degli instancabili giramondo, eppure insieme abbiamo solcato terre e acque a bordo dei più svariati mezzi di locomozione, anche i più improbabili. Abbiamo viaggiato in solitudine e con nutrite compagnie. Sempre assieme, inseparabili. Io e il mio zaino. Quando le nostre strade si sono incrociate ero adolescente. I primi viaggi da sola li ho fatti con lui sulle spalle e ancora oggi, quando parto per vacanza o per lavoro, lui viene con me. Continuo ad usare uno zaino usurato e démodé eppure potrei comprarmene uno nuovo, tecnicamente più performante dal punto di vista dei materiali e della leggerezza, o usare uno di quelli che occupano posto negli armadi di casa. E invece no. Per ogni singolo viaggio ho usato e continuo ad usare quello zaino vecchio e liso. Perché? Lo uso per abitudine. Lo uso perché è smisuratamente comodo. Lo uso perché mi mette allegria con i suoi vividi colori - o meglio, quelli che erano i suoi vividi colori (in un bislacco parallelismo, quando tra i miei capelli sono comparsi fili argentati, lo zaino ha cominciato a sbiadirsi). Lo uso perché è affidabile e le sue cuciture sono state irrobustite a più riprese già ben prima che raggiungesse il traguardo della maggiore età. Lo uso perché so che al suo interno ha trovato e troverà posto di tutto (ci è stato anche un cane con una zampa rotta!). Lo uso perché il suono delle fibbie che scattano mi è così familiare che mi sento a casa anche se sono dall’altra parte del mondo. O forse continuo ad usare quel vecchio zaino perché rappresenta una delle ricchezze più grandi che abbia avuto: la libertà di viaggiare, di conoscere persone lontane dal mio piccolo mondo e di immergermi in culture diverse dalla mia. E non voglio privarmene.

Have a nice Giro! Giusy Mancini

Buon Giro! Giusy Mancini

PRIMAVERA - SPRING 2019

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IN QUESTO NUMERO VI PORTIAMO A… WE WILL BRING YOU TO... AUSTRIA

M. Coglians M. Volaia Sappada

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M A R E A D R I AT I C O

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San Dorligo della Valle

Il turismo del futuro? Parte dai residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza. Tourism of the future? It starts from the locals, their quality of life, the way they care for the land they live in and how they strive for happiness. Tourists will be allured as a consequence.

Carlo Petrini - Slowfood


Spring Primavera 2019 Spring Spring Editore: Giro Direttore editoriale: Franco Fabbri Direttore responsabile: Giuseppina Mancini Registrazione:Tribunale di Trieste n. 1105 del 11.04.2005 - Iscrizione ROC n. 18304 Redazione: Via Galilei, 55 - Terzo di Aquileia (Ud) tel. 0431/35708 - e_mail: news@girofvg.com - www.girofvg.com Progetto e realizzazione grafica: GAM Grafica di Andrea Macelloni, Terzo di Aquileia (Ud) tel. 347.0821078 - gamgrafica74@gmail.com Stampa: Poligrafiche San Marco - Cormons (Go) Info sito Internet: www.girofvg.com - e_mail: giro@girofvg.com Pubblicità: +39 329 4321888 e_mail: giro@girofvg.com

Sommario 02 Prima 07 Leonardo a nord est 14 I Longobardi tra paganesimo e cristianesimo 19 Romans Langobardorum 20 Il Rinascimento lungo la Pedemontana pordenonese 26 Genti di Duino 32 Giro Consiglia: un tuffo nel Carso 34 James Joyce a Trieste 40 Il richiamo della natura 44 Rami intrecciati nel cielo 49 Speciale: Tempo di trekking. Come organizzare un’escursione 52 Dove andare 52 Trekking in montagna, guide e sentieri 54 La carta e la tecnologia 56 Meteo e abbigliamento 58 Bivacco o rifugio? 60 Tutto nello zaino: cosa e come 60 Cosa mangiare e bere 63 È ora di trekking!

Contents 02 First Words 07 Leonardo in the north-east 14 The Longobards, Between Paganism and Christianity 19 Romans Langobardorum 20 The Renaissance Along the Foothills of Pordenone 26 The Peoples of Duino 32 Experience the Carso 34 James Joyce in Trieste 40 A plunge into nature 44 A Canopy of Branches Against the Sky 49 Special: A great year for hiking. How to organize your hike 53 Where to go 53 Mountain hiking, guides and routes 55 Maps and technology 57 Weather and Equipment 58 Bivouac or mountain hut? 61 Your backpack: what to bring with you 61 What to eat and drink 63 Ready for your hike!

Hanno collaborato: Franco Fabbri, Mariolina Favero, Carlo Gaberscek, Stefania Gentili, Elena Mancini, Giusy Mancini, Manuela Ortis, Marco Pascolino, Giulia Sacilotto, Aaron Wiersnasz Traduzioni: Maura Tomasi – maura.tomasi@gmail.com Foto: Archivio Giro, Archivio PromoTurismoFVG, fotografi citati Foto di copertina: Pendici del Monte Paularo, sopra Pramosio_ph Marco Pascolino

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Leonardo a nord est

Leonardo a nord est di Manuela Ortis

[ITA] Nell’anno 1500 arrivarono a Venezia due amici, scappati da Milano dove il ducato sforzesco di Ludovico il Moro si era arreso all’offensiva veneziana, alleata con il nuovo re di Francia Luigi XII. Leonardo da Vinci, accompagnato dal frate francescano e matematico Luca Pacioli, dopo una breve visita a Mantova raggiunse la Serenissima, per trattenervisi un paio di mesi. Fu in questo periodo che il genio ribelle mise piede anche in Friuli: quest’anno, per i 500 anni dalla sua morte, la regione vuole rendergli omaggio e ripercorrere le sue tappe al confine tra Italia e Slovenia.

Leonardo in the north-east Monumento a Leonardo da Vinci, Milano

L’Isonzo nei pressi di Gradisca

by Manuela Ortis

[ENG] In year 1500 two friends found shelter in Venice after fleeing from Milan where the Sforza Duchy led by Ludovico il Moro had surrendered to the Venetians – allies of Louis XII, the new King of France. After a very brief stay in Mantua, Leonardo Da Vinci together with Franciscan monk and mathematician, Luca Pacioli, reached the Serenissima where they sojourned for a couple of months. It was during this period that the rebellious genius visited Friuli. For the 500th anniversary of his death, Friuli Venezia Giulia wants to honour him rediscovering his footsteps in the locations he visited between Friuli and Slovenia. PRIMAVERA - SPRING 2019

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Valle del Vipacco

[ITA] Non solo pittore, ma prima di tutto grande sperimentatore e curioso di come funzionino le leggi della fisica e della natura, Leonardo si presenta come un eclettico tuttofare in una lettera inviata a Ludovico il Moro, nel 1482. Si tratta quasi di un moderno curriculim vitae, dove tra dieci abilità che vanta, inserisce solo come ultime quelle relative alla “architectura et pictura”, da esercitarsi “in tempo di pace”. Gli altri nove punti parlano invece della capacità di costruire ponti, carri armati, macchinari per spostare l’acqua e scavare tunnel, bombarde per attaccare qualunque tipo di fortezza. Della visita in Friuli di Leonardo ci parlano alcune carte del Codice Atlantico, una raccolta di più di mille fogli composti durante tutta la sua vita, riarrangiati dallo scultore Pompeo Leoni a fine Cinquecento e ora conservati nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. In particolare, nel foglio 638 V, l’artista toscano parla del fiume “Isonzio” e nel foglio 822 V cita “Gradisca in Frigoli (Friuli)”, “Goritia” e “Vilpago”. In occasione del cinquecentenario di Leonardo, Gradisca d’Isonzo ha acquisito i diritti dalla De Agostini Editore per riprodurre le pagine che la menzionano, esponendole nel nuovo polo culturale di Casa Maccari, in via della Campagnola 18.

Gorizia, Nova Gorica e l’Isono dal Monte Sabotino

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[ENG] Leonardo was more than an exquisite painter; he was an inventor and extremely curious scholar of the laws of nature and physics. Indeed, he introduced himself as an eclectic problem-solver in an application letter he sent to Ludovico il Moro in 1482. It was a veritable modern CV, in which, among the ten abilities he claims to have, he also declares he is skilled in the field of architecture and in painting; skills to be exploited in time of peace. In the other nine points of his résumé he speaks of his ability in building bridges, covered vehicles, machines that can transport water and dig tunnels, and still, cannons that can be used to siege any fortress. We have evidence of Da Vinci visiting Friuli in the Codex Atlanticus (Atlantic Codex), a collection of drawings and writings drafted by the genius during his whole life, and gathered by sculptor Pompeo Leoni in the late 16th century. The codex is now preserved in Milan’s Veneranda Biblioteca Ambrosiana. In particular on sheet n. 638 V, the Tuscan artist talks about River Isonzo, and on sheet 822 V he mentions “Gradisca in Frigoli (Friuli)”, Goritia” and “Vilpago”. On the occasion of the 500th anniversary of Da Vinci’s death, Gra-


Gradisca d’Isonzo, la rocca

[ITA] Leonardo, a quanto pare, partito da Venezia raggiunge Vipava nella Valle del Vipacco, che all’epoca era il confine tra dominio veneziano, impero austriaco e impero ottomano. Durante il percorso, ha modo di studiare la fortezza di Gradisca e il corso del fiume Isonzo. Le fonti, infatti, sembrano suggerirci che Leonardo venga convocato da queste parti in veste di ingegnere militare, al fine di studiare un sistema per difendere il confine: i turchi, alleati con gli Sforza contro Venezia, erano entrati in Friuli valicando i fiumi Isonzo e Tagliamento, saccheggiando villaggi e facendo centinaia di prigionieri. La Valle del Vipacco, che dal nord dei Balcani scendeva verso l’Italia, era infatti un vasto canale che portava fin sullo stipite della Serenissima: difficilissima da difendere. Leonardo, tuttavia, intuisce come l’Isonzo per la sua conformazione possa essere sfruttato a tal proposito, magari facendolo straripare o proteggendolo con sbarramenti. C’è un altro sito che il maestro Da Vinci visitò, diventato ora un fiore all’occhiello del Friuli: Palmanova, la città stellata, prima che fosse costruita. Non si sa se le nove punte e la sua fortificazione fossero state in origine un’idea di Leonar-

Schizzo del fiume Vipacco, Leonardo da Vinci, 1500

[ENG] disca d’Isonzo acquired the rights from the publisher De Agostini Editore to reproduce the pages where the town is mentioned, and has had them displayed at the new Culture Centre of Casa Maccari, at number 18 of via Campagnola. Apparently, Leonardo travelled from Venice to Vipava, in the Vipacco Valley, which at the time was the border between the Venetian Republic, the Austrian Empire and the Ottoman Empire. During his stay he studied the fortress of Gradisca and River Isonzo. Indeed, sources suggest that Leonardo had been summoned to this region as a military engineer, to study a defence system: the Turks, allies of the Sforza against Venice, had entered Friuli crossing the rivers Isonzo and Tagliamento, and on their way had plundered the villages and taken thousands of prisoners. The Vipacco Valley spread down towards Italy from the Balkans in the north and was an easy waterway that led straight to the Serenissima, which was particularly difficult to defend. Leonardo, knew intuitively that thanks to its particular conformation River Isonzo could be exploited for the purpose, making it flood or creating barrages. Another location master Da Vinci visited in Friuli, was Palmanova, today an

Gradisca d’Isonzo

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Palmanova, caserma fortificata napoleonica

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Schizzo del “serraglio” sull’Isonzo, Leonardo da Vinci, 1500

Avviso di abbattimento per la spianata delle case di San Lorenzo, Palmada, Sottoselva e Ronchis, 25 settembre 1797

[ITA] do, sappiamo solo che la prima pietra del complesso fu posta il 7 ottobre 1593, su progetto dell’ingegnere Giulio Savorgnan e Marcantonio Martinengo e per volontà della Repubblica di Venezia. La ragione ufficiale data per la “fortezza di Palma” fu quella di difesa contro i Turchi, quella ufficiosa, e tacita, la difesa contro l’impero asburgico. Non molti sanno che l’impresa di costruzione delle tre cerchie di cui la città è circondata, non fu senz’onta: vari villaggi vennero distrutti per realizzarla, in particolare durante i lavori di ampliamento della terza cerchia, voluta da Napoleone al fine di garantire la gittata più lunga dei cannoni. Palmada, San Lorenzo e Ronchis assieme alla loro vita paesana e ai loro campi e pascoli sparirono per lasciar spazio alle verdi punte della stella. Addirittura, agli ultimi contadini rimasti era stato fatto divieto di “piantare il sorgo”, poiché poteva ostruire la visuale e impedire di avvistare il nemico. Tutto attorno alla fortezza doveva essere tagliato: solo il borgo di Sottoselva si salvò dalla spianata. Qualche altra traccia del passaggio di Leonardo in Friuli possiamo trovarla a Udine e a Gorizia, dove si conservano rispettivamente l’olio su tela Madonna con Gesù Bambino

[ENG] important flagship of the region: at the time it was not the fortress city it is today. We have no idea whether the nine-cornered star shaped fortress was an idea of Leonardo’s; what we do know is that the first stone was laid on the 7th October 1593, following the project of Giulio Savorgnan and Marcantonio Martinengo, ordered by the Venetian Republic. Officially the “fortress” was built to defend the border against the Turks, while the unspoken reason for its construction was a defence against the Habsburg Empire. Not many people know that the construction of the fortress required that several villages were razed completely, and in particular when third border was created, by order of Napoleon, to accommodate his long-range cannons. Palmada, San Lorenzo, and Ronchis and all the local fields and pastures were completely erased in favour of the large points of the star. Growing crops around the fortress was not allowed and the surroundings were levelled as they could block the view of oncoming enemies. Only the hamlet of Sottoselva survived the enormous urban planning. Other evidence of Leonardo spending time in Friuli can be found in Udine and Gorizia: an oil painting of the Madonna

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EVENTI & TURISMO in Friuli Venezia Giulia

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Madonna con bambino, Gorizia, Monastero Totus Tuus Maria La fisarmonica di Leonardo realizzata da Mario Buonoconto

[ITA] e angeli, custodito al Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, e un altorilievo al monastero Totus Tuus Maria, entrambi apparentemente di scuola leonardesca. La Madonna con Gesù Bambino e angeli, dai tratti dolci e delicati, è databile entro il periodo 1525-1532 e fu dipinta da Bernardino Luini. Giunse in Friuli a fine Settecento, in seguito alle nozze tra la veneziana Doralice Cecilia Gradenigo e il nobile Stefano Sabbatini. A Gorizia, invece, il monastero delle Clarisse in Piazza S. Antonio 2/B conserva un altorilievo in cui si vede scolpita una Madonna con bambino, in un monoblocco di pietra bianca con intarsi di marmo rosa. Dalla somiglianza con altre opere e da alcuni frammenti di appunti scritti dallo stesso Leonardo, potrebbe anche trattarsi di un vero e proprio originale dell’artista, realizzato alla bottega fiorentina del Verrocchio con il marmo delle cave toscane. Un’ultima e forse la più lieta firma lasciataci da Leonardo in regione ci arriva con il vento: è il suono della fisarmonica realizzata a Majano dal liutaio Mario Buonoconto, ispirata da alcuni disegni tratti dal Codice di Madrid II, custoditi nella Biblioteca nazionale di Spagna. Leonardo aveva anticipato di trecento anni la nascita della fisarmonica come la conosciamo oggi, mentre il signor Buonoconto ne ha impiegati nove per portare alla luce l’idea originaria del maestro Da Vinci.

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Bernardino Luini, Madonna con GesĂš Bambino e angeli, Udine, Museo Diocesano

[ENG] and Child housed at the - Diocesan Museum and the Tiepolo Galleries, and a high relief shrined at the Totus Tuus Maria Monastery, both attributed to the Leonardo school. The Madonna and Child with angels, dating back to between 1525-1532, was painted by Bernardino Luini and presents very delicate traits. The painting was brought to Friuli at the end of the eighteenth century for the marriage of the Venetian Doralice Cecilia Gradenigo to the nobleman Stefano Sabbatini. The monastery of the Order of Saint Clare in Piazza S. Antonio 2/B is home to the high relief of a Madonna and Child carved in white stone with inlays of pink marble. Because this work recalls fragments of sketches and notes jotted down by Leonardo, it is possible that it was created by the artist himself, at the Florentine workshop of Master Verrocchio, using marble of the Tuscan quarries. A last and perhaps most sweet trace of Leonardo in Friuli, is that from the sound of an accordion made in Majano by lutist Mario Buonoconto, inspired by the drawings from the Madrid Codex II - preserved by the National Library of Spain. Leonardo was some three hundred years ahead of the time in which the accordion, as we know it today, was created. It took master Buonocorto nine years to reproduce the original idea by Leonardo Da Vinci.

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Tra leggende e religione

Legends and Religion

di Giusy Mancini

by Giusy Mancini

[ITA] Nella notte dei tempi i Winnili abitavano la Scandinavia meridionale. Nel I secolo d.C. questo popolo, che si faceva chiamare anche “dei cani vittoriosi” o “dei combattenti” si divise in tre gruppi e uno di questi abbandonò la terra natale per andare in cerca di nuovi territori dove stabilirsi. Guidato da due mitici fratelli, Ibor e Aio, e dalla loro saggia madre Gambara, il gruppo abbandonò la Svezia e raggiunse le coste sudoccidentali del Mar Baltico. Entrati in conflitto con i potenti Vandali, i Winnili vinsero lo scontro grazie all’intervento propiziatorio della dea Frigg. Poi migrarono lentamente verso sud, fino a raggiungere la Pannonia (l’attuale Ungheria) all’inizio del VI secolo e successivamente l’Italia, dove regnarono felicemente per circa due secoli. È questa, a grandi linee, la storia antica del popolo longobardo vergata da Paolo Diacono nella Historia Langobardorum. Lo stesso libro e l’Origo gentis Langobardorum raccontano anche l’origine del nome “Longobardi”, legandola all’episo-

[ENG] In an immemorial time, a Germanic tribe called the Winnili dwelled in the south of Scandinavia. In the first century AD the tribe, which was also known as that of “the victorious dogs” or “the fighters” split into three groups, one of which left their homeland to find new settlements. Led by the mythic brothers, Ibor and Aio, and their wise mother Gambara, the small group left Sweden to reach the south-western coasts of the Baltic Sea. Confronted in battle by the powerful Vandals, the Winnili were victorious thanks to the help of goddess Frigg. They then, slowly migrated southwards, reaching Pannonia (today’s West Hungary) at the beginning of the sixth century, and finally settled in Italy where they happily ruled for approximately two centuries. This is roughly the history of the Longobards as told by Paul the Deacon in his Historia Langobardorum. Both this text and the Origo gentis Langobardorum recount the origins of

I Longobardi tra paganesimo e cristianesimo

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The Longobards, Between Paganism and Christianity

Romans Langobardorum, Rievocatori Longobardi dell’Associazione Invicti Lupi_ph M.Elli

I Longobardi


Cividale del Friuli, ponte sul fiume Natisone_ph zakaz86

[ITA] dio dello scontro con i Vandali. Questi ultimi si rivolsero a Odino per chiedergli la vittoria sui Winnili e il dio rispose che la avrebbe concessa a coloro che avesse scorto per primi al sorgere del sole. La saggia Gambara chiese invece la vittoria alla moglie di Odino, la dea Frigg, che le consigliò di mandare le donne della gens laddove il marito guardava da una finestra al sorgere del sole. Le donne dovevano giungere insieme ai loro uomini e con i capelli sciolti e sistemati a mo’ di barba. E così fu fatto. Frigg al sorgere del sole girò il letto del marito verso oriente, dove si trovavano i guerrieri longobardi con le loro donne. Vedendole Odino disse: “Chi sono questi longhibarbi?” Allora la dea chiese a Odino di dare la vittoria a coloro cui aveva dato il nome ed egli decretò vincitori i Winnili, che da allora in poi furono chiamati con il nome di Longobardi per la lunghezza della barba. Ma torniamo alla storia: arrivati in Italia nel 568 d.C., la prima cittadina in cui si fermarono i Longobardi fu Cividale del

[ENG] the name “Longobards”, linking it to a legendary battle against the Vandals. The Vandals prayed Odin asking him for victory over the Winnili, to which the god responded that victory would go to whom he shall first see at sunrise. Meanwhile, Gambara, shrewd as she was, called upon the help of Odin’s wife, the goddess Frigg, who counselled that they should send the women, with their hair let down around the face as if it were a beard, in front of the window where her husband would look out from, at sunrise. The Winnili did exactly as told. Just before dawn Frigg turned her husband’s bed to face east in the direction the Longobard women were stationed and where their husbands were ready for battle. As he saw the bearded women we asked: “Who are those long-beards?” The goddess then asked Odin to give the victory to those he had named. The Winnili, indeed, won the battle and from that moment were known as the Longobards for the length of their beards.

Romans Langobardorum, Rievocatori Longobardi dell’Associazione Invicti Lupi_ph Amok@photo PRIMAVERA - SPRING 2019

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Monastero di Santa Maria in Valle, Cividale del Friuli

Battistero di Callisto, Museo Cristiano, Cividale del Friuli

[ITA] Friuli, la romana Forum Iulii, che era stata risparmiata dalle devastazioni barbariche e che per i 206 anni successivi fu la capitale di quel ducato longobardo che corrispondeva più o meno al territorio del Friuli Venezia Giulia odierno. Come ben emerge dalle leggende, in origine i Longobardi praticavano il paganesimo e veneravano divinità femminili legate alla fertilità e alla terra, in particolare Frigg, la dea-cagna simbolo di fertilità che presiedeva alle nozze e ai parti. Entrati in contatto con altre popolazioni germaniche, adottarono il culto di dei maschili di ispirazione guerriera come Odino, che sovraintendeva ai combattenti. Odino presiedeva il Walhalla, il paradiso di tutti i morti in combattimento, e accompagnava i defunti verso l’oltretomba. La credenza in una prosecuzione della vita nell’aldilà motivava la tumulazione dei morti longobardi in sepolture sontuose, nelle quali erano raccolti gli oggetti che usavano da vivi. Durante lo stanziamento tra Norico e Pannonia i Longobardi si convertirono parzialmente all’arianesimo (che Paolo Diacono lapidariamente bolla come «la dottrina che ritiene il Cristo inferiore a Dio Padre e lo Spirito Santo inferiore ad entrambi»). L’affermazione del dominio in Italia indusse i Longobardi ad una progressiva conversione al cattolicesimo romano e li spinse ad una intensa attività di promozione di chiese e monasteri, anche con aiuti patrimoniali ed economici. I Longobardi che abitarono per oltre due secoli il Friuli Venezia Giulia conservarono a lungo elementi di paganesimo e anche dopo la loro conversione al cristianesimo restarono legati alla loro tradizione culturale. Sul culto del dio guerriero Odino si innestò quello dell’Arcangelo Michele, anch’egli legato alla guerra, protettore di eroi e combattenti e accompagnatore delle anime dei defunti nell’Aldilà.

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[ENG] But let’s get back to the history: once they reached Italy in 568, the first town they chose to settle in was Cividale del Friuli, Roman Forum Julii, which had been spared from barbarian devastation, and which for the following 206 years was to be the capital city of the Longobard duchy – which included more or less most of today’s Friuli Venezia Giulia. As is quite clear from their legends, the Longobards originally were pagan and venerated female divinities associated with fertility and the nurturing land. One goddess was a favourite, Frigg, the female-dog goddess of fertility who looked over marriage and childbirth. When they came into contact with other Germanic peoples, they started worshipping male warrior gods too, such as Odin, who protected the men in battle. Odin presided over Valhalla, the majestic, paradise-like hall where all the warriors upon death would be received in their afterlife.Because the Longobards believed in an afterlife their burials were exquisite and lavish. Everything, which was important to the deceased, would be buried with him. While the Longobards were settled between Pannonia and Noricum they partially converted to Arianism – a doctrine Paul the Deacon implacably defined as «one that considers Christ inferior to God and the Holy Spirit inferior to both». Once the Longobard rule was established over Italy, the Germanic people progressively converted to Roman Catholicism, which led to a very fervent promotion of monasteries and churches through donations of land and revenue. However, despite their conversion to Christianity the Longobards, who inhabited Friuli Venezia Giulia in the following two centuries, maintained many elements of their pagan traditions and practices. The cult of Archangel Michael, for example, was grafted onto that of Odin, associating him with war, as the protector of the warriors and heroes, and as the leader of souls in the afterlife.


Romans Langobardorum, Rievocatore Longobardo dell’Associazione Invicti Lupi_ph Amok@photo

[ITA] Il paganesimo longobardo emerge ancora oggi in simboli inaspettati, tracce di antichi culti totemici, che rappresentavano gli antenati ed erano i protettori del clan. Erano venerati ad esempio cavalli, cani e cervi. Uno degli animali totemici per eccellenza era la vipera, simbolo del mondo intero. I Longobardi consideravano la testa essiccata di questo rettile un potente amuleto da indossare. La gubana, il dolce tipico delle Valli del Natisone e di Cividale è beneaugurante proprio perché ha la forma di una vipera arrotolata. Cividale del Friuli, Patrimonio Unesco dal 2011, è quasi una via d’accesso obbligata per entrare nelle vicende di questo popolo con gli uomini dalla lunga barba, capelli biondi, e alta statura.

[ENG] Still today, some unexpected symbols survive from ancient Longobard pagan totemism, such as the belief in kinship with animals that protected the clans. Indeed, animals like horses, dogs and deer were venerated. A totemic animal par excellence was the snake, which symbolized the entire world. The Longobards believed the desiccated head of a serpent to be a powerful amulet to wear around one’s neck. The Gubana, a dry fruit and nut roll, shaped in a coil-like fashion, typical of Cividale del Friuli, is still considered an auspicious food, because it resembles a serpent. Visiting Cividale del Friuli – listed as a UNESCO World Heritage city in 2011 – is a privileged manner to learn more

Romans Langobardorum, Rievocatori Longobardi dell’Associazione Invicti Lupi_ph Amok@photo

Disco figurato con cavaliere a cavallo, VII d.C., Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli

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Ara di Ratchis con proiezione dei colori, Museo Cristiano, Cividale del Friuli

[ITA] Le necropoli longobarde venute alla luce nella cittadina e in buona parte esposte al Museo Archeologico Nazionale di Cividale ci mostrano corredi di eccezionale ricchezza, composti da una vasta gamma di oggetti pertinenti all’armamento, all’abbigliamento, all’ornamento. Numerosi sono i corredi maschili deposti con l’intero equipaggiamento di armi. È esposta addirittura una tomba rinvenuta della necropoli di San Mauro in cui il cavaliere è stato sepolto assieme ad un cavallo, che sarebbe servito al defunto per galoppare verso il Walhalla. A Cividale troviamo anche pregevoli testimonianze artistiche legate al cristianesimo: si va dal maestoso Tempietto Longobardo con i suoi incantevoli stucchi, che rappresenta l’apice dell’arte longobarda, fino alle splendide testimonianze conservate nel Museo Cristiano di Cividale: il Battistero del patriarca Callisto e l’Altare del duca Ratchis. C’è un’altra località che ci offre un significativo spaccato della vita longobarda, si tratta di Romans d’Isonzo. Qui è stata scoperta una grande necropoli alto-medioevale, considerata dagli esperti tra le più vaste d’Italia, in cui sono state individuate ben trecento sepolture dell’età longobarda. Il Civico Museo Archeologico ospita buona parte dei reperti rinvenuti.

Gubana

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[ENG] about a people portrayed as being tall and having long beards and blond hair. Many of the Longobard burial objects uncovered in Cividale are now housed in the National Archaeological Museum of the city. These include lavishly rich pieces of jewellery, clothing and arms. Among the many findings of the San Mauro necropolis, on display at the museum, there are all the possessions of a knight, including his horse, who would carry him to Valhalla. Cividale del Friuli is also home to some interesting art associated with Christianity: noteworthy are the majestic Tempietto Longobardo (Longobard Temple) with its stunning stucco work, which represents the height of Longobard art, and other magnificent pieces on display at the Museo Cristiano (Christian Museum) of Cividale: the Callisto Baptistery and the Altar of King Ratchis. A significant example of the habits and customs of the Longobards was left to us in Romans d’Isonzo, where a vast necropolis, containing some 300 Longobard burials dating back to the early Middle Ages, was uncovered. Experts and scholars consider this necropolis one of the largest in Italy and most of the finds recovered from the site are housed at Civic Archaeological Museum.


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PRESENTA LA

Maggio 2018

RIEVOCAZIONE STORICA

LONGOBARDA

EDIZIONE 2018

IN COLLABORAZIONE

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CON IL PATROCINIO ED IL CONTRIBUTO

COMUNE DI ROMANS D’ISONZO

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Versa di Romans d’Isonzo (GO) Viale Palmanova, 1

Campo Storico ~ Combattimenti Conferenze ~ Didattica ~ Visite Guidate Spettacoli ed Animazione Mostra ed Ex-Tempore Fotografica Mercatino Antico ~ Cucina Longobarda Chioschi

Il Potere della Fede

GRUPPI STORICI PRESENTI

[ITA] La settima edizione di Romans Langobardorum, la più grande rievocazione storica del periodo longobardo in Italia, prenderà vita nei giorni 17, 18 e 19 maggio e sarà dedicata alla religione del popolo longobardo durante il suo stanziamento in Italia, ai contrasti tra religione cristiana e religione pagana, e alla conversione dalle tradizioni pagane alle ritualità del cristianesimo. Oltre un centinaio di rievocatori provenienti dall’Italia e dell’estero faranno rivivere a Romans il mondo dei Longobardi, proponendo tantissime attività adatte a tutte le fasce d’età: dalle conferenze culturali e divulgative, alle dimostrazioni di combattimento e agli spettacoli narrati; dalla riproposizione di un battesimo cristiano e l’atto di liberazione di uno schiavo, ai racconti serali attorno al fuoco; dalle visite al museo civico, alle attività in cui toccare con mano abiti, armi ed accessori fedelmente ricostruiti; dalla degustazione di alcuni piatti tipici longobardi, ai laboratori didattici per i più piccoli, fi no al particolare momento dello Skǻl di Idromele e all’ex tempore fotografica. Sul sito www.invictilupi.org e sulle pagine social “Invicti Lupi” e “Romans Langobardorum” trovate il programma e tutte le informazioni. La rievocazione si svolgerà con qualsiasi condizione climatica.

INFORMAZIONI: invictilupi@gmail.com +39 333 9536574

Romans Langobardorum [ENG] The 7th edition of “Romans Longobardorum”, the biggest historical re-enactment of the Longobard period in Italy, will take place on May 17th, 18th and 19th. Th is year’s theme revolves around the religion of the Longobard people during their rule in Italy, the contrasts between the pagan religion and Christianity, and the conversion from pagan traditions to Christian rituals. The Longobard era will come back to life in a pageant featuring over a hundred costumed re-enactors from Italy and overseas, in the performances, and an array of activities for adults and children of all ages. The festival will include many workshops, cultural events, and the spectacular costumed re-enactment of a Longobard Christian Baptism and the liberation of a slave. You can listen to the tales around the fire or have a hands-on experience and get up close and touch the meticulously recreated armours and weapons, or still, taste Longobard specialities and hear all about them, and fi nally, enjoy a Skål cider and visit an interesting exhibition and photo show celebrating the Longobard heritage in Friuli. Discover the full programme of the event and practical information on www.invictilupi.org and on the social pages “Invicti Lupi” and “Romans Langobardorum” The pageant will take place regardless of weather conditions.

Invicti Lupi

Romans Langobardorum PRIMAVERA - SPRING 2019

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ph Amok@photo

Power of Faith


lungo la Pedemontana pordenonese

The Renaissance Along the Foothills of Pordenone

di Giulia Sacilotto

by Giulia Sacilotto

[ITA] Piccoli scrigni punteggiano la pedemontana pordenonese: spesso custodiscono affreschi e opere di estremo valore che, timide, restano nascoste ad un passaggio fugace. La mobilità automobilistica può infatti solo in parte restituirci quello che il territorio offre e la velocità ci regala sensazioni sicuramente piacevoli, che ci fanno però contemporaneamente dimenticare la lentezza, il silenzio e il gusto, ma soprattutto il piacere della scoperta. Ed è così, su due ruote, che il progetto “Rinascimento Friulano” propone di entrare in contatto con un immenso patrimonio artistico. In occasione del 480° anniversario dalla morte di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone, il più grande tra gli artisti friulani e non solo, riscopriamo questo incredibile periodo nella nostra regione. Questo itinerario parte da Montereale, limite estremo dell’alta pianura della Destra Tagliamento e terra di Domenico Scandella, detto Menocchio che nel 1599 fu condannato dall’Inquisizione, la cui storia è raccontata magistral-

[ENG] Some veritable treasure troves can be found here and there along the foothills of Pordenone: indeed, they enshrine beautiful frescoes and art of inestimable value which goes unnoticed by the hurried passer-by. Travelling through the area by car may enjoy the great views as they pass by, but perhaps we also pay little attention to the beauty of discovering the peace and tranquilly these places provide. This is the reason behind the “Rinascimento Friulano” (Friulian Renaissance) project which proposes visitors to immerse themselves in the rich artistic heritage of the region. In the occasion of the 480th anniversary of the death of one of the greatest Friulian artists, Giovanni Antonio de’ Sacchis known as Il Pordenone, visitors are invited to come and discover the wonders of the Renaissance in Friuli. Our itinerary begins in Montereale, at the far end of the right bank plains of River Tagliamento, hometown to artist Domenico Scandella, known as Menocchio, who in 1599 was condemned for heresy by the Inquisition – a dreadful story

Montereale, Chiesa di San Rocco_ph Giulia Sacilotto

Il Rinascimento lungo la Pedemontana pordenonese

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Marsure, Affreschi nella Chiesa di Santa Caterina_ ph Giulia Sacilotto

Il Rinascimento


Castello d’Aviano, Santa Giuliana_ph Giulia Sacilotto

[ITA] mente nel film di Alberto Fasulo. Ed è proprio il luogo teatro dell’interrogatorio del mugnaio, la chiesa cimiteriale di San Rocco, ad ospitare il ciclo di affreschi più importante di Giovanni Maria Zaffoni, detto il Calderari, allievo del Pordenone e di Pomponio Amalteo, realizzato dal 1560 fino alla morte dell’artista, nel 1563. La sua opera per quanto non raggiunga i traguardi dei suoi maestri risulta a tratti fresca e ricca di dettagli, come per esempio il ritratto di Padre Stefano Decano da Grizzo, di notevole resa realistica. Scendiamo verso la stazione di Montereale Valcellina e incrociamo la chiesetta di San Floriano (XVII secolo). Un piccolo edificio che costituiva la prima tappa per chi raggiungeva il paese dalla campagna e aveva bisogno di un rifugio. All’interno una Madonna col Bambino in gloria e Santi del pordenonese Gasparo Narvesa e ai lati affreschi seicenteschi. Una volta imboccata la ciclabile che corre tra la ferrovia e la strada statale, non facendoci percepire la presenza delle due infrastrutture, una sottile striscia di asfalto ci accom-

Montereale, Chiesa di San Rocco, volta affrescata dal Calderari_ph Giulia Sacilotto

[ENG] masterly told in a film by Alberto Fasulo. The cemetery church of San Rocco, where the interrogation of the miller was held, houses the most important cycle of frescoes by Giovanni Maria Zaffoni – known as Il Calderari, and pupil of Il Pordenone and Pomponio Amalteo – which were painted between 1560 and the artist’s death in 1563. Although his work never reached the heights of his masters’, his painting is fresh and filled with vivid details; a valuable example is the portrait of Father Stefano Deacon of Grizzo, a work with great realistic force. Moving on toward the train station of Montereale Valcellina we pass by the seventeenth-century church of San Floriano. A very small building which welcomed and offered shelter to passers-by on their way into the little rural village. The church houses a Madonna and Child in Glory with Saints by painter Gasparo Narvesa from Pordenone, and seventeenth-century frescoes that cover the sides. Once we take the cycling route that runs pleasantly screened between the railroad and the main road, we can enjoy a countryside ride

Montereale, Chiesa di San Rocco, volta affrescata dal Calderari_ph Giulia Sacilotto

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Castello d’Aviano, Chiesa di San Gregorio, affreschi di G.F. da Tolmezzo_ph Giulia Sacilotto

[ITA] pagna tra campi di granoturco, vigne e il bosco pedemontano che a seconda delle stagioni ci regalano profumi, suoni, colori e visioni sempre nuove. Tra queste, quella della chiesetta di San Biagio risalente al XVI secolo, purtroppo spesso chiusa. Le indicazioni della FVG 3 portano agevolmente al borgo di Marsure. Nella chiesa di Santa Caterina eretta nel Quattrocento ci accoglie un San Cristoforo che campeggia sulla facciata, nascosto dal piccolo pronao. All’interno conserva affreschi cinquecenteschi raffiguranti le storie della Santa, un tempo attribuiti al Calderari, ma oggi si afferma con più certezza siano opera di Girolamo Stefanelli da Porcia.

Montereale, Chiesetta di San Floriano_ph Giulia Sacilotto

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[ENG] along the foothills amid corn fields, vineyards and strips of woodland. Every season offers a variety of landscapes, each with its own colours, scents, and sounds. One of these idyllic views include the little sixteenth-century church dedicated to Saint Blaise, which is unfortunately nearly almost always closed to visits. Following the FVG-3 cycling route signs we easily reach the hamlet of Marsure. The Santa Caterina church erected in the fifteenth century boasts a representation of Saint Christopher on its façade, screened by a little portico. The church is also home to beautiful sixteenth century frescoes that depict the stories of the saint; frescoes that were once attributed to Calderari, and today, following intensive studies, are certainly the work of Girolamo Stefanelli da Porcia. Continuing our bike ride we reach Aviano, and just off the town centre we enter the tenth century Aviano Castle citadel that dominates over the plain below. Little remains of the fortified structure but you can appreciate and get a sense of how imposing it must have been from the panoramic view point along the road that leads up to it. There is a fourteenth century church dedicated to Saint Catherine in the cemetery grounds, which houses one of a vastest series of post-Giotto frescoes of Friuli-Venezia Giulia. The frescoes, uncovered in 1955, depict various life-size figures that have very beautifully ornate clothes reflecting a Byzantine influence. The altar once featured an altar piece by Gianfrancesco da Tolmezzo, today housed at the Pordenone Town Museum. Gianfrancesco da Tolmezzo is fully entitled to be considered the artist who led Friulian art into the Renaissance and was undoubtedly the local artist Giovanni Antonio de’ Sacchis, known as Il Pordenone, would turn to for inspiration. The works of this great artist can also be admired in the thirteenth-century San


Castello d’Aviano_ph Giulia Sacilotto

[ITA] Inforcando di nuovo la bicicletta, si raggiunge Aviano e, lasciando il centro cittadino, ci si addentra nel borgo di Castello d’Aviano, custode di una storia secolare, che parte dal X secolo d.C. con la costruzione del Castello che domina la pianura. Di questo spazio fortificato rimane poco rispetto alla importante struttura originaria, anche se ne è percepibile l’imponenza dalla estesissima visuale che si ha dal belvedere lungo la strada. Presso il cimitero sorge la trecentesca chiesa di Santa Giuliana, che contiene una serie di affreschi con influssi bizantini e post-giotteschi, tra i più vasti e rilevanti nel Friuli Venezia Giulia, in un susseguirsi di figure quasi a grandezza naturale con vesti magnificamente decorate e riportati alla luce solo a partire dal 1955. L’altare era ornato da un’importante pala di Gianfrancesco da Tolmezzo oggi custodita al Museo Civico di Pordenone. Gianfrancesco da Tolmezzo è a pieno titolo l’artista che traghettò la pittura friulana nel Rinascimento e fu senza dubbio uno dei riferimenti locali di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone. Il tolmezzino ci accoglie anche nella quattrocentesca Chiesa di San Gregorio adagiata al ciglio della linea ferroviaria pedemontana che divide il grande parco del Golf Club di Villa Policreti, il cui nucleo iniziale risale al 1500. Gli affreschi ricordano fortemente quelli di Provesano (1496) e denotano l’attenzione dell’artista per l’iconografia nordica, anche se le quinte paesaggistiche suggeriscono l’apertura al contesto veneto e il riferimento dei volti a persone realmente viventi, lo radicano molto bene nel contesto locale. Da Castello percorrendo la FVG 3, si lascia la strada condivisa con le auto ed inizia l’immersione nella natura. Costeggiando diversi maneggi, la ciclabile riassume l’atmosfera isolata lasciata a Giais: la foschia delle prime giornate di sole dopo l’inverno, il profumo della terra umida, il solo ru-

[ENG] Gregorio church set on the edge of the grounds of Villa Policreti Golf Club. The frescoes reflect important influences by Provesano (1496) and the artist’s great attention to Nordic iconography, though the painted landscape representations on the sides suggest a Venetian influence. The depiction of existing figures of the community connects it to the local context. Following the FVG-3 cycling route from Castello we leave the busy roads behind and fully immerse ourselves in nature. After passing by the riding school and stables we can once again enjoy the peace and quiet of nature approaching Giais: accompanying us on our ride is the haze rising from the grass in the early hours of the day, the scent of the morning dew,

Montereale, Il Calderari, Ritratto di Padre Stefano Decano da Grizzo_ph Giulia Sacilotto

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Polcenigo

[ITA] more delle ruote e degli animali presenti nei dintorni ci accompagnano fino al prossimo incrocio con la strada carrabile. Superata la stazione ferroviaria Budoia-Polcenigo, ci si addentra nelle viuzze del borgo di San Giovanni di Polcenigo fino a raggiungere il Parco Rurale di San Floriano, unico nel suo genere in Italia, alla cui sommità una chiesetta antecedente all’anno Mille conserva una serie di pregevoli affreschi tardo-gotici di scuola bizantina locale. Il parco offre una comoda scorciatoia nella natura, verso il sito palafitticolo di Palù di Livenza, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2011. Il sito, già sede di culto legato all’acqua e alla fertilità, in epoca più recente, nel XII secolo ha visto la costruzione della chiesa della Santissima Trinità, che oggi si presenta con fattezze cinquecentesche, arricchita all’interno da un prezioso altare ligneo che ospita la Trinità circondata da angeli di Domenico da Tolmezzo (1494). Non si può evitare di raggiungere il centro di Polcenigo, tra i più bei borghi di Italia, e concludere la pedalata nella sua piazza, cuore vivo del borgo: su di essa si affacciano importanti attività eccellenti, come l’artigianato di design di Delamont, la produzione di liquori di Fred Jerbis, l’atmosfera e i prodotti locali della Taverna del Castello, dove assaggiare l’ormai celebre aperitivo a base di bitter allo zafferano di Dardago, magari accompagnato da un crostino con caprino, per completare questo inno alle eccellenze artistiche, paesaggistiche e gastronomiche della pedemontana pordenonese.

[ENG] the delicate whizzing of the wheels and the delicate sounds of the wilderness surrounding us. Once we leave the Budoia-Polcenigo railway station behind we make our way through the little village streets of San Giovanni di Polcenigo to reach the San Floriano Rural Park. The park, unique example of its kind, also features a little church that dates back to before the year 1000, which houses some invaluable late-Gothic frescoes of the local Byzantine school. The lane in the park provides a shortcut through to the Palù di Livenza prehistoric pile dwelling settlement, which is listed as a UNESCO World Heritage site. At a certain point in time the site was connected with a cult of water and fertility, and more recently, during the twelfth century, a church dedicated to the Holy Trinity was erected. What visitors can admire today is the sixteenth century version of the church which is home to a stunning wooden altar surmounted by a Holy Trinity surrounded by Angels by Domenico da Tolmezzo (1494). Not to be missed is a ride into the old town centre of Polcenigo, a picture-book little town among the prettiest of Italy, and stop in the central square where you can find several excellent places to pop into, such as the Delamont design and home crafts showroom and Fred Jerbis distilled spirits and organic liquors shop and tasting room. Indulge in the stunning beauty of the landscape, in the wonderful arts and culinary excellence, and enjoy the atmosphere and local produce at Taverna del Castello, where you can taste the now renown aperitif Dardano Saffron Bitter accompanied by a Crostino with goat cheese.

[ITA] ”Rinascimento Friulano” e “FIAB Pordenone A ruota libera” propongono per sabato 11 maggio 2019 un assaggio di queste bellezze all’interno delle iniziative “Le Pedalate del Rinascimento Friulano”. Per prenotare o chiedere ulteriori informazioni la ciclo-escursione “Il Rinascimento della Pedemontana” scrivere a info@rinascimentofriulano.it o visitare il sito www.rinascimentofriulano.it.

[ENG] ”Rinascimento Friulano” and “FIAB Pordenone A ruota libera” invite everyone to the tourist bike ride event that will be held on Saturday 11 May 2019 “Le Pedalate del Rinascimento Friulano” and get a taste of all the wonders the area has to offer. To book and receive further information regarding the tourist bike ride “Il Rinascimento della Pedemontana” (The Renaissance along the foothills of Pordenone) drop an email at info@rinascimentofriulano.it or visit our website at www.rinascimentofriulano.it.

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PRIMAVERA - SPRING 2019


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VISITA GUIDATA GROTTA FIORAVANTE Guided tour of the Fioravante Cave VISITA GUIDATA ALLA ROCCA E AL CASTELLIERE DI MONRUPINO Guided Tour Of The Monrupino Hillfort VISITA GUIDATA RISERVA DI CACCIA DEI PRINCIPI DI DUINO Guided tour of the hunting grounds of the nobles of Duino VISITA GUIDATA “TRA MITI E LEGGENDE”, RISORGIVE DEL TIMAVO, CHIESA DI SAN GIOVANNI IN TUBA E RESTI DEI MULINI Guided tour “Between myths and legends”, of the river Timavo resurgence, the San Giovanni in Tuba church, and the ruins of the mills VISITA GUIDATA SENTIERO RILKE TRA STORIA E NATURA Guided tour of the Rilke Path between history and nature PASSEGGIATE NATURALISTICHE E STORICHE Nature and Heritage Hikes

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Illustrazione di Andrea Olivo

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Genti di Duino Genti di Duino

The Peoples of Duino

[ITA] La storia del territorio del Comune di Duino Aurisina e delle genti che nei millenni lo hanno abitato viene raccontata e splendidamente illustrata in un documentario realizzato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione - Produzioni Televisive della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Diretto e fotografato da Giorgio Gregorio, con sceneggiatura e testo di Mariolina Errico, il documentario “Genti di Duino” / “Ljudje iz Devina”, della durata di un’ora, è stato realizzato in quattro versioni linguistiche: italiano, sloveno, tedesco, inglese. Il racconto si snoda tra passato e presente, a cominciare da quando, 70 milioni di anni fa, tutto era diverso. Non c’era il Carso, non c’erano i rilievi, ma un ambiente di tipo subtropicale, caldo, con delle isole circondate da un mare poco profondo, dove i molluschi costruivano le loro barriere. Lo testimonia il ritrovamento, avvenuto nel 1994 in una cava situata presso il Villaggio del Pescatore, dello scheletro per-

[ENG] The history of the territory of Duino Aurisina and of the peoples who have inhabited it in the course of the millennia, is wonderfully evoked in a documentary produced by the Press and Communication Department of the Autonomous Region of Friuli Venezia Giulia. Directed by photographer Giorgio Gregorio, with a script written by Mariolina Errico, the documentary “Genti di Duino” / “Ljudje iz Devina”, which translates into English as The Peoples of Duino, has a duration of an hour and is available in four languages: Italian, Slovene, German, and English. The documentary covers the development of the region over time starting from 70 million years ago, when the landscape was very different from that of today. The Carso highlands and the other hills nearby did not exist, the climate was subtropical and very warm, and there were islands surrounded by shallow sea water where multitudes of molluscs thrived. All this was made evident in 1994 when a perfectly intact

by Carlo Gaberscek

Duino, il castello

di Carlo Gaberscek

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Castello di Duino

[ITA] fettamente conservato di un dinosauro vegetariano, alto un metro e 30 centimetri e lungo 4 metri, che oggi è conservato nel Museo di Storia Naturale di Trieste. Al sito paleontologico del Villaggio del Pescatore invece è visibile il calco del fossile di Antonio. La Cooperativa Gemina, che gestisce il sito e organizza visite guidate e attività didattiche, propone sempre interessanti novità. Per i più piccoli, e non solo, la visita offre anche una “caccia al fossile”, un vero laboratorio di paleontologia. Per quanto riguarda le più antiche testimonianze delle presenze umane nel territorio, notevoli sono i castellieri, in particolare quello di Slivia, utilizzato dal 1500 a. C. fino al 400 a. C. I castellieri erano villaggi protostorici spesso fortificati da una o più cinte murarie in pietra a secco. Del castelliere di Slivia, costruito su una collina alta 200 metri, sono visibili i resti delle mura che attualmente formano una imponente maceria. Nel documentario l’originaria struttura di questo castelliere viene riproposta con l’ausilio della ricostruzione di un modello virtuale e con riprese aeree effettuate con un drone.

Castelliere, illustrazione di Andrea Olivo

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[ENG] skeleton of a vegetarian dinosaur was found in a cave just outside Villaggio del Pescatore. The skeleton is one metre and thirty centimetres tall by four metres long and is housed in the Natural History Museum of Trieste. At the paleontological site Villaggio del Pescatore visitors can appreciate a cast of the fossil of Antonio. Cooperativa Gemina, the cooperative that manages the site and organises the guided tours and workshops, always has some novelty to present to the audience. The tour is a great occasion for the children to take part in a “fossil hunt”, a paleontology workshop. As for the evidence of human presence in this territory, especially noteworthy are the prehistoric fortified settlements known as castellieri, in particular that of Slivia, which was used between 1500 and 400 BC. The imposing rubble of the fortified walls of the castelliere in Slivia, which was built at 200 metres a.s.l. upon a hill, are still today visible. The documentary presents a virtual reconstruction of the original structure of the prehistoric settlement with a bird’s-eye view of the site.

Sito Paleontologico del Villaggio del Pescatore, ricostruzione dello scheletro del Dinosauro Antonio


Aurisina, Cimitero Austro Ungarico della Grande Guerra

Risorgive del Timavo_ph GiroFly

[ITA] Particolarmente ricca e ben documentata è la bimillenaria storia dell’area vicina al Timavo, uno spazio lussureggiante, circondato da cipressi, pioppi e platani, in cui il fiume “risorge” dopo un percorso sotterraneo di circa 40 chilometri per poi sfociare nel golfo di Trieste. Fin dall’antichità questa zona, per la presenza del fiume che improvvisamente sgorga dalla terra, fu luogo di miti e di vari culti religiosi greci e romani (tra cui quello del dio Mitra), per poi diventare sede di una basilica cristiana. Oggi il simbolo più noto del territorio del Comune di Duino Aurisina è il castello di origine medioevale che sorge su una pittoresca e panoramica posizione arroccata su uno sperone roccioso e che da più di 400 anni è proprietà dei Principi della Torre e Tasso. Molto suggestive sono anche le rovine del precedente castello situate, a breve distanza, su un altro sperone roccioso a picco sul mare, ai cui piedi si scorge uno scoglio la cui forma somiglia a una donna avvolta in un mantello che ha dato vita alla leggenda della Dama Bianca. Anche nella storia recente il territorio di questo comune ha assunto un ruolo di primo piano, in quanto durante la prima guerra mondiale venne a trovarsi sulla linea del fronte italo-austriaco, costituendo la parte più meridionale del fronte dell’Isonzo, con al centro delle operazioni il monte Ermada, il bastione a difesa della città di Trieste, sui cui fianchi sono visibili tratti di trincee e di fortificazioni. Oltre a quelli storici, gli aspetti affrontati da questo documentario sono tanti e toccano molti altri argomenti di carattere naturalistico, economico, culturale, faunistico e gastronomico. Tra le bellezze naturali, esaltate dalla fotografia e rivelate con un’ottica suggestiva grazie alle frequenti riprese dall’alto, spiccano le falesie, le alte pareti di roccia bianca che cadono giù a picco dentro il mare Adriatico; il fitto labirinto dei sentieri carsici; cavità naturali, tra cui la Grotta delle Torri di Slivia (che fu una delle prime ad essere indagate nel

[ENG] Particularly interesting and very well documented is the bimillenary history of the area along the banks of River Timavo. The luxuriant landscape is filled with cypresses, poplars, and plane trees, and is the site where the Timavo “resurges” after flowing underground for some 40 kilometres, to then debouch into the Gulf of Trieste. Because of the water suddenly gushing from the earth this area was since time immemorial a place of myths and Greek and Roman religious cults (among which that of Mithra), to then become the site of an Early Christian Basilica. Today, the most prominent landmark of Duino Aurisina is its medieval castle, which rises up from a spur of rock jutting out into the sea offering stunning views of the gulf. The property has remained in the hands of the Princely House of Thurn and Taxis for over 400 years. Also interesting are the ruins of an older castle, which stood not far away on a sheer cliff above a rock emerging from the sea that resembles a woman wrapped in a cape, giving rise to the legend of the Dama Bianca, or in English, The Lady in White. Also, in more recent times, the area assumed prominence when dur-

Castelliere di Slivia

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Grotta delle Torri di Slivia Sentiero Rilke_ph Kletr

[ITA] Carso Triestino) e doline, come l’enigmatica “dolina del Principe”, che è una delle più importanti testimonianze della complessa evoluzione geologica del Carso. Nel documentario c’è anche spazio per ricordare le antiche tradizioni dei pescatori, come gli zoppoli, imbarcazioni lunghe 7 metri, ricavate da un solo tronco d’albero (abete rosso o pino marittimo) usate fino al secondo dopoguerra, e il primo esempio di dizionario italiano-sloveno, che all’inizio del Seicento venne compilato a Duino da Frate Gregorio Alasia da Sommariva, dell’Ordine dei Servi di Maria, priore del convento che sorgeva nelle vicinanze del castello. Una parte del documentario è dedicata a quella che è stata l’attività economica più famosa del territorio: l’estrazione di pietra calcarea (pura al 99,8 per cento) nella Cava Romana di Aurisina. Già molto attiva duemila anni fa quando gli enormi blocchi venivano caricati su navi da trasporto con l’ausilio di giganteschi scivoli appositamente scavati sulla scogliera, dopo un lungo periodo di inattività conobbe un grande rilancio alla metà dell’Ottocento e ancor oggi è una delle maggiori cave europee a cielo aperto.

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[ENG] ing the First World War it became part of the ItalianAustrian Front at the extreme southern end of the infamous Isonzo Front, with Mount Ermada which was the centre of operations, and the bastions constructed to defend the city of Trieste, where still today parts of the trenches and fortifications can be seen. The documentary deals with many different aspects other than only historical, ranging from the environment, the nature and wildlife, to the economy, cultural and gastronomy of the region. Among the many natural beauties, enhanced by wonderful bird’s eye photography are the high cliffs of white stone that plunge into the Adriatic sea; the intricate network of paths on the Carso; the natural caves, among many others, the Torri di Slivia Caves – the first to be explored of the Carso highlands above Trieste – and the dolines and sinkholes, such as that known as “dolina del Principe” (the Prince’s doline) which offers important evidence of the complex geologic evolution of the Carso. The documentary also presents the age-old traditional fishermen’s boats called zoppoli, which were 7-metre long boats, carved into a single tree trunk of red fir or marine pine, which were in use up until the second post-war period, and the first Italian-Slovene dictionary, written in Duino at the beginning of the 1600’s by the prior of the convent located in the vicinities of the castle: Gregorio Alasia da Sommariva, of the Order of the Servants of Mary. Part of the documentary is dedicated to the most important economic activity of the territory: the extraction of Aurisina Stone (99.8% pure) from the Roman quarry of Aurisina. Quarrying was a well-established activity already two thousand years ago when enormous blocks of stone were loaded onto commercial ships by means of special slides carved into the cliff. The extracting business experienced a long period of inactivity to be resumed in the mid-nineteenth century, and still today Aurisina is considered one of the major quarries in Europe.


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James Joyce a Trieste e la Pasticceria Pirona di Manuela Ortis

[ITA] Una decina d’anni prima dello scoppio della Grande Guerra, arriva nella Trieste asburgica un giovane esule irlandese, innamorato della letteratura italiana, che scappa dal patriottismo di provincia e dalla mentalità chiusa della sua terra d’origine.che on-line su .com an of v g James Joyce assieme airquella che diventerà poi sua moglie, w w w.g Nora Barnacle, conosciuta pochi mesi prima, ha ventidue anni quando comincia a insegnare inglese alla Berlitz School nel 1904. La vita dello scrittore e la città di Trieste rimar-

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James Joyce

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PRIMAVERA - SPRING 2019

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[ITA] ranno intrecciati per sempre, tant’è che la città nel 2004, per il centenario del suo arrivo, gli ha dedicato una statua sul Ponte Rosso che attraversa il Canal Grande: grazie all’opera di Nino Spagnoli possiamo vederlo ancora lì, con cappello, papillon e un libro sottobraccio. Il primo appartamento in cui si stabiliscono i giovani sposi è quello al civico 3 di Piazza Ponterosso, residenza che manterranno fino a quando la proprietaria di casa scopre che la signora è incinta, e per evitare gli strilli di un bambino li sfratta. Sarà l’inizio dei traslochi, ben nove, che Joyce dovrà affrontare. La laurea in lingue e letterature straniere all’Università di Dublino gli ha però permesso di accedere all’insegnamento: alla Berlitz School, in via San Nicolò 32, Joyce conosce il direttore scolastico Almidano Artifoni, per-

Nora Barnacle

Statua di Joyce sul Ponterosso, Trieste_ ph Maurizio Valdemarin-Archivio PromoTurismoFVG

James Joyce a Trieste

James Joyce in Trieste and the Pasticceria Pirona by Manuela Ortis

[ENG] Being very fond of Italian literature and wishing to escaping from the provincial patriotism and closed mentality of his homeland, a young self-exiled Irishman arrived in Habsburg Trieste a decade or so before the outbreak of the Great War. It was 1904, when James Joyce, aged 23, accepted a position as an English teacher at the Berlitz School, settling in Trieste with his partner Nora Barnacle, whom he had met only a few months earlier. The writer’s life and the city of Trieste would be intertwined from that moment onwards, for ever. In 2004, on the occasion of the 100th anniversary of Joyce’s arrival in the city, Trieste honoured him with a statue sculpted by Nino Spagnoli. So, today, when you reach the Ponte Rosso bridge over Canal Grande you are met by the sculpture of the writer wearing a hat and a bow tie, and a book tucked under his arm. The first apartment the young couple lived in was that at number 3 of Piazza Ponterosso. However, once the owner – who was not willing to deal with babies crying – found out that Nora was pregnant the young couple were evicted. This was the first of nine house moves the Joyces had to face. Thanks to his degree in foreign literature and languages, earned at University College in Dublin, he managed to find a position at the Berlitz School at number 23 of Via San Nicolò. Here he met the director Almidano Artifoni, who inspired a character, Stephen Dedalus’s music teacher, who appears twice in the tenth chapter of his most famous book, Ulysses. Joyce’s passion for foreign literature PRIMAVERA - SPRING 2019

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La sede de Il Piccolo

[ITA] sonaggio che lo colpirà a tal punto da comparire nel decimo capitolo del suo romanzo più famoso, Ulysses, come maestro di musica. La passione di Joyce per la letteratura straniera è già fiorita in Irlanda: il suo eroe è proprio Ulisse, sia quello omerico sia quello dantesco che compare nel XVI Canto dell’Inferno, figura che ispirerà il protagonista del suo Ulysses. Joyce insegnerà anche in un altro istituto, la Scuola superiore di commercio “Revoltella”, frequentata anni prima da un’altra grande personalità triestina: Italo Svevo. Il giovane Joyce incontra a Trieste uno Svevo che ha quasi il doppio della sua età: durante le ripetizioni di inglese, si cementerà tra i due un’amicizia di lunga durata, grazie alla condivisa passione letteraria. Svevo infatti sottopone all’amico i suoi romanzi Senilità e Una vita, mentre Joyce gli fa leggere le sue poesie e racconti. Oltre a insegnare, Joyce collaborerà anche per il giornale Il Piccolo della Sera, al Palazzo Tonello

La città vecchia a inizio Novecento

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PRIMAVERA - SPRING 2019

[ENG] had already blossomed back in Ireland his hero being Ulysses, both the character at the centre of Homer’s Odyssey and the one appearing in the XVI Canto of Dante’s Inferno. Joyce was to teach at “Revoltella” Business College where another important cultural personality of Trieste had studied years before: Italo Svevo. Young Joyce encountered Svevo, who was twice his age, for the first time as his English language teacher but soon the two intellectuals became close friends bound by their passion for literature. Svevo eventually submitted his novels, Senilità (a title translated by James Joyce as As a Man Grows Older) and A Life, to Joyce, and in turn read his poems and short stories. Besides teaching English, Joyce also collaborated with a local newspaper, the Il Piccolo della Sera, whose offices where in Palazzo Tonello in Piazza Goldoni. He was commissioned to write a series of articles on the Irish Question, which were published between 1907 and 1912, until the relationship with the director, Roberto Prezioso, abruptly came to an end when the latter attempted to seduce Nora. The life of the young Irish intellectual in Trieste, was not only work and home. Indeed, being unable to manage his finances, the Joyces found themselves struggling, their debts reflecting James’s often conspicuous lifestyle of drinking and frequenting the brothel, “La chiave d’oro” – today number 7 of Via Foschiatti. Another apartment the Joyces occupied was that at number 2 of Via Oriani, just down the road from Pasticceria Caffe Pirona at number 12 of Via Barriera Vecchia, which has become well known because Joyce was a regular at this café. He particularly appreciated the speciality of the pastry shop: presnitz, puff pastry spiral rolls with a filling of dried fruit, nuts, chocolate and cinnamon. The pastry shop and café has survived through thick and thin, closures and several property changes. The current owners of Pasticceria Pirona, the


Teatro Verdi, Trieste

[ITA] di Piazza Goldoni, che gli commissiona una serie di articoli su questioni irlandesi, pubblicati tra 1907 e 1912, fino a quando il rapporto con il prodirettore Roberto Prezioso si incrina a causa delle avances di quest’ultimo rivolte alla moglie Nora. La vita del giovane letterato a Trieste, tuttavia, non è segnata solo da casa e lavoro. Incapace di gestire le finanze familiari, Joyce si troverà spesso a convivere con debiti e vizi, tra cui l’alcol e la frequentazione della casa di tolleranza “La chiave d’oro”, nell’attuale via Foschiatti 7. Un altro degli appartamenti in cui si stabilisce con la moglie è quello di via Oriani 2, poco distante da un locale divenuto famoso come meta abituale dello scrittore: stiamo parlando della Pasticceria Pirona, in Largo Barriera Vecchia 12. Joyce apprezzava molto la specialità della casa, i presnitz, dolci di pasta sfoglia arrotolata e frutta secca. Protagonista di alterne vicende che hanno visto prima la chiusura e poi diversi cambi di proprietà, per la Pasticceria Pirona ci sono buone notizie: la nuova proprietaria del locale, la famiglia di

[ENG] Triestine Viezzoli family, are reopening to the public this spring and are committed to maintain the original atmosphere of the shop as well as the classic patisserie specialities of Trieste. Svevo and Joyce shared the same profession, albeit for a very brief period. In fact, Joyce worked for a bank in Rome for two years, from 1905 to 1907, before leaving the job to return to Trieste after becoming terribly bored with the office work and the capital altogether. Back in Trieste he managed to publish his collection of poems, Chamber Music and his Dubliners. His carrier was initially opposed and violently resisted by the censors who banned Ulysses for unexpurgated obscenity. The book was published in the pages of an American avant-garde magazine, The Little Review. The final episode, however was banned and publication was interrupted: it is set in a café and is filled with explicit sexual references, which cost the publishers, Margaret Anderson and Jane Heap a conviction for obscenity. Truth being told, the novel had already been edited by Joyce’s friend, the poet Ezra Pound, to protect the him from the prudish audi-

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Sede della Berlitz School_ph Manuela Ortis

[ITA] imprenditori triestini Viezzoli, ha promesso la riapertura in primavera, impegnandosi a mantenere tradizioni culinarie e arredi della pasticceria. Con Svevo, Joyce condividerà anche la professione, seppur per un breve periodo. Trasferitosi a Roma dal 1905 per lavorare in una banca, rientrerà a Trieste nel 1907, annoiato dalla capitale e dal lavoro d’ufficio. Al rientro, riesce a pubblicare la raccolta poetica Musica da camera (Chamber Music), e la collezione di racconti Gente di Dublino (Dubliners). Osteggiato già all’inizio della sua carriera letteraria, Joyce subirà uno scontro frontale con la censura nell’atto della pubblicazione di Ulysses, comparso inizialmente a puntate nel 1918 sulla Little Review di New York. All’undicesimo episodio, nel 1920, la pubblicazione viene interrotta: il testo, che è ambientato in un bar ed è pieno di esplicite allusioni

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sessuali, costerà la condanna “per oscenità” a sfavore delle due editrici Margaret Anderson and Jane Heap. A dire la verità, il romanzo era già stato in parte editato dall’amico di Joyce, il poeta Ezra Pound, per proteggerlo dalla pudicizia della società, ma non abbastanza. In Inghilterra, alla dogana di Folkestone verranno requisite e bruciate 500 copie della seconda edizione del romanzo, uscito a Parigi nel 1922 grazie a Sylvia Beach, proprietaria della Shakespeare&Co. Solamente nel 1933, quando in America la Random House riesce a vincere il processo che dichiara il romanzo “non osceno”, e successivamente in Inghiterra nel 1936, Joyce riesce a veder pubblicata la sua opera nel mondo anglosassone. Il giudice americano noterà che “seppur in molti punti l’effetto di Ulysses sul lettore è indubbiamente emetico, da nessuna parte tende ad essere un afrodisiaco.” L’Ulisse, ambientato in un solo giorno, il 16 giugno 1904, segnerà invece per altri motivi una svolta radicale nella concezione del romanzo: la volontà di esplorare l’inconscio che Joyce condivide con Svevo, lo porterà a una sperimentazione di stili e una versatilità linguistica che culminano nel ricorso al flusso di coscienza. Come dirà Svevo in una conferenza su Joyce, in Ulysses i personaggi “camminano col teschio scoperchiato”, ovvero possiamo leggere i loro pensieri così come gli si presentano alla mente, senza mediazioni. Ogni anno il 16 giugno Trieste festeggia il Bloomsday, dedicato al protagonista di Ulisse, Leopold Bloom, incentrato a ogni edizione su uno dei 18 episodi del romanzo. Spettacoli teatrali, conferenze e concerti si affiancheranno alle mostre allestite al Museo Joyce, che condivide la sede con il Museo Sveviano in via della Madonna del Mare 13 ed è aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, e dal mercoledì al venerdì anche di pomeriggio dalle 15 alle 19.


Comune di Fogliano Redipuglia

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25 APRILE MARCIA DI

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La vecchia pasticceria Pirona

[ENG] ence, but it was evidently not enough. At the customs in Folksone, in England, some 500 copies of the second edition of the book – published in Paris in 1922 by Sivia Beach, owner of Shakespeare&Co – were refused and burned. It was only in 1933, when Random House publishers in America managed to win the court case with a judgement of “not obscene”, and successively in 1936, that Joyce finally saw his work published in the English-speaking world. The American judge claimed that “whilst in many places the effect of Ulysses on the reader undoubtedly is somewhat emetic, nowhere does it tend to be an aphrodisiac.” Ulysses, which chronicles the idle roaming and encounters of Leopold Bloom in the course of an ordinary day, 16 June 1904, represents a most important and radical innovation of the modern novel. The intent to explore the unconscious that Joyce shared with Svevo, would lead him to experiment with new writing styles and linguistic versatility which culminated in the method of narration known as “stream of consciousness”. As Svevo would underline in a conference speaking about Ulysses, Joyce’s characters, “have open skulls”, which was to say that all their thoughts could be read in the order they arose, without any mediation. Every year, on the 16th of June, Trieste celebrates Bloomsday – a literary festival dedicated to the main character of Ulysses, Leopold Bloom – focusing on one of the 18 episodes of the novel. The festival offers a whole range of events, including plays, concerts, and conferences alongside exhibitions at the Joyce Museum – located in the same building as that of the Svevo Museum – at number 13 of Via Madonna del Mare. Opening hours are from Monday to Saturday, between 9am and 1pm, and from Wednesday to Friday also in the afternoon between 3pm and 7pm.

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partenza da “la Baita” a Polazzo Via Stazione dalle ore 9.00 alle ore 10.00

TOMBOLA

al termine delle premiazioni ci sarà l’estrazione della tombola del marciatore con montepremi totale di

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Il richiamo della natura

Un tuffo in laguna di Aaron Wiersnasz

[ITA] Quando l’inverno cede il passo alla primavera, appena il sole comincia a scaldare e le giornate si fanno più lunghe, c’è una vocina che chiama. Prima sottovoce, poi sempre più insistentemente, mi spinge a cercare il contatto con la natura che si sta svegliando. Per me, che sono un “animale di pianura”, rispondere alle tentazioni della vocina significa godere del piacere di una passeggiata nell’area rivierasca, su un argine, su una spiaggia libera o sul sentiero di qualche riserva naturale. Ma ci sono volte in cui anche le passeggiate non bastano a placare il bisogno di sentirmi immerso nella natura. E allora mi regalo una gita in barca in laguna. Per l’imbarco non ho che l’imbarazzo della scelta: posso partire da Grado, Aquileia, Marano o Lignano. Navigando sui canali, sento solo soltanto lo sciacquio delle acque salmastre e il canto degli uccelli. Mi pare quasi di disturbare i gabbiani che volano bassi per tenere d’occhio il nido e le uova in cova. Lo sguardo vaga dai canneti al cielo, mentre sui cordoni litorali verdeggiano i primi germogli di silene e taràssaco. L’acqua, in questo periodo dell’anno, si fa più torbida: con l’aumentare della temperatura aumenta la produzione del fitoplancton. Le piante marine si allungano e i pesci ne approfittano per nascondersi dai predatori e deporre le uova. Al tramonto, il sole che lentamente scende verso ovest mi avvolge in una luce dorata. Mi sento al centro del mondo.

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Marano Lagunare_phCiol - Archivio PromoTurismoFVG

Laguna di Marano e fiume Stella_ph Ulderica da Pozzo - Archivio PromoTurismoFVG (POR-FESR 2007-2013)

A plunge into nature by Aaron Wiersnasz

[ENG] As winter gives way to spring, when the days grow longer and the sun feels warm again, I hear a little voice inside my head. It whispers at first, then gets louder and louder urging me to go out and take a plunge into nature as is starts its new circle of life. For me, a “creature of the plains”, following this invitation to go out and explore nature means enjoying a walk on the shore or along the paths of some lagoon nature reserve. At times however, these excursions are not enough to feel fully immersed in nature. This is when I treat myself to a boat trip into the lagoon. Utterly spoilt for choice, I can set out from, Grado, Aquileia, Marano Lagunare or Lignano! Sailing along the canals all you hear is the lazy lapping of the brackish water and the

cries of wilds birds. The seagulls fly low in order to keep an eye on their nest and eggs, becoming aggressive against anyone who disturbs their brooding. As my gaze rises slowly from the reed fields towards the sky, I notice some tender new leaves of Catchfly and Dandelion. In this period of the year, the water is slightly murky because of increased concentrations of phytoplankton due to the warmer temperature of the water. The marine plants develop and become longer so the fish can easily hide from their predators and lay their eggs. The last rays of sun setting fire to the western sky shower me with golden light. I feel as if I am at the core of the universe.

“un’emozione da condividere”

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MUSICA 21 GIUGNO ore 4.00 SUL LUNGOMARE NAZARIO SAURO

CONCERTO ALL’ALBA PER IL SOLSTIZIO D’ESTATE 10 - 30 GIUGNO SUL LUNGOMARE DIGA NAZARIO SAURO

CONCERTI LIVE DI MUSICA POP CON ARTISTI ITALIANI E INTERNAZIONALI 6 - 11 LUGLIO Parco delle Rose

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EVENTS 2019 Comune di Grado

dal 26 al 28 aprile 2019

“Respirare la bellezza” Incontri, letture, fitness, degustazioni… per parlare di donne

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6 LUGLIO

9 LUGLIO

11 LUGLIO

CENTRO STORICO

PARCO DELLE ROSE JAZZ VILLAGE

PARCO DELLE ROSE JAZZ VILLAGE

dalle ore 18.00

ore 20:00

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LICAONES

MAISTAH APHRICA

ore 22:00

ore 22:00

BANDAKADABRA - MARCHING BRASS BAND 7 LUGLIO PARCO DELLE ROSE JAZZ VILLAGE ore 20:00

QUINTETO PORTEÑO - Jazz Tango ore 22:00

PAOLO FRESU TRIO - Tempo di Chet ore 00:00 Lounge Bar&Restaurant Antiche Terme – Spiaggia Principale, Grado

GONZALO RUBALCABA trio ore 00:00 Lounge Bar&Restaurant Antiche Terme – Spiaggia Principale, Grado Jazz Club: Live music&drinks sotto la luna a due passi dal mare… HUMPTY DUO “Synchronicities” 10 LUGLIO

SNARKY PUPPY - PRIMA DATA ITALIANA IMMIGRANCE TOUR 2019 Il collettivo “underground” più acclamato della scena internazionale musicale ore 00:00 Lounge Bar&Restaurant Antiche Terme – Spiaggia Principale, Grado

Jazz Club: Live music&drinks sotto la luna a due passi dal mare… Laura Clemente&Andrea Girardo

PARCO DELLE ROSE JAZZ VILLAGE

BLUES NIGHT

Jazz Club: Live music&drinks sotto la luna a due passi dal mare… Gianpaolo Rinaldi Trio

ore 20:00

JIMI BARBIANI BAND

25 - 27 LUGLIO

8 LUGLIO PARCO DELLE ROSE JAZZ VILLAGE

ore 22:00

FESTIVAL LE DONNE DEL JAZZ

ore 20:00

ROBBEN FORD “Purple House Tour”

25 LUGLIO ore 21.15

ore 00:00 Lounge Bar&Restaurant Antiche Terme – Spiaggia Principale, Grado

26 LUGLIO ore 21.15

AMARO FREITAS trio ore 22:00

NORTH EAST SKA* JAZZ ORCHESTRA ore 00:00 Lounge Bar&Restaurant Antiche Terme – Spiaggia Principale, Grado Jazz Club: Live music&drinks sotto la luna a due passi dal mare… Lorena Favot 4et “Landscapes”

ENOGASTRONOMIA 24 APRILE - 5 MAGGIO FOSSALON DI GRADO

FESTA DEGLI ASPARAGI DI FOSSALON

Jazz Club: Live music&drinks sotto la luna a due passi dal mare… - GAETANO VALLI “Sylvain Valleys and Flowers”

EIN PROSIT GRADO

PARCO DELLE ROSE

MUSICAL IN JAZZ - Daniela Pobega e Stefania Seculin SHERRITA DURAN quartetto 27 LUGLIO ore 21.15

CHERYL PORTER quartetto concerto “La Mia Mina”

5 MAGGIO

AIR SHOW DELLE FRECCE TRICOLORI

12 - 13 LUGLIO SUL LUNGOMARE DIGA NAZARIO SAURO

EIN PROSIT GRADO 30 e 31 LUGLIO

SUL LUNGOMARE DIGA NAZARIO SAURO

I CONCERTI DEL GUSTO DEGUSTAZIONI IN RIVA AL MARE 9 - 10 AGOSTO SUL LUNGOMARE DIGA NAZARIO SAURO

CALICI DI STELLE

12 - 13 Luglio SUL LUNGOMARE DIGA NAZARIO SAURO

info e programmi dettagliati delle manifestazioni su fb @ComunediGrado | @Gradoevents | www.grado.info

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I boschi The Woods

Rami intrecciati nel cielo I boschi

di Marco Pascolino

[ITA] Con l’arrivo della bella stagione si moltiplicano per gli escursionisti le possibilità di passare alcune ore o intere splendide giornate all’aria aperta. Il Friuli Venezia Giulia notoriamente offre l’opportunità di scegliere, per ricaricare le batterie o immergersi nella natura, ambienti molto differenti tra loro, beneficiando di una grande diversità geografica e climatica. Per gli amanti degli alberi e del bosco questo si traduce in una notevole varietà di tipi di foreste, ognuna con caratteristiche sue proprie e, in molti casi, dotate di un fascino a dir poco irresistibile. Iniziamo dunque la nostra esplorazione

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degli ambienti boschivi della regione, partendo da sud, dalla Bassa Pianura. Fatti pochi chilometri dalle Lagune di Grado e Marano saltano all’occhio inconsueti boschi con alte querce e carpini bianchi, come macchie scure allungate sul piatto orizzonte. Sono i coraggiosi superstiti delle antiche foreste planiziali, ormai rarissimi e veri santuari della natura: dopo l’ultima glaciazione e fino al XIX-XX secolo si estendevano su vaste superfici della Pianura Padana. Una passeggiata all’interno del meraviglioso Bosco di Muzzana ci riporterà con gli occhi e la mente nel labirinto della Silva Lupanica, evocativo nome con il quale veniva chiamata tradizionalmente l’antica foresta. Si tratta di luoghi magici e che non ci si aspetterebbe di incontrare in un territorio apparentemente monotono come quello della pianura. È sorprendente pensare che, se non fossero intervenute le bonifiche, la moderna


Colli Orientali e Abbazia di Rosazzo_ph M. Verin - Archivio PromoTurismoFVG

A Canopy of Branches Against the Sky The Woods

by Marco Pascolino

[ENG] As the warm season approaches, those who love to spend time outdoors have a whole array of possibilities right on their doorstep. Friuli Venezia Giulia offers loads of options, and a variety of landscapes and geographic diversity to choose from to recharge one’s batteries or immerse oneself in the peace and quiet of nature. For those who love trees and spending time in the woods this translates into a variety of woods and forests, each with their own peculiarities, characteristic fea-

tures, and irresistible charm. Let’s begin our exploration of the woodlands of the region starting from the plains at the southern edge of Friuli Venezia. Leaving the Grado and Marano Lagoons behind, after just a few kilometres our attention is captured by rather unusual strips of woodland stretching across the horizon that feature tall oak and white-hornbeam trees. These are the brave survivors of the ancient flatland forests, which are now very rare and considered veritable sanctuaries of nature: from the Last Glacial Period up to the nineteenth and twentieth centuries these forests covered vast areas of the Po Plain. Wandering in the magnificent Muzzana Woods will transport you back to a time when these intricate woods were described by Virgil and Pliny the Elder and known as Silva Lupanica. You would not expect to encounter such magical places in an area so flat and monotonous as that of the

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ph Marco Pascolino

[ITA] agricoltura e la massiccia costruzione di insediamenti, sarebbe molto più semplice incontrare “dietro casa” ambienti che sembrano usciti direttamente dai libri di Tolkien! Non è solo l’ambiente pianeggiante a ospitare luoghi “nascosti” di così grande bellezza. Risaliamo le nostre terre dirigendoci a nord-est, fino ad incontrare il Collio e i Colli Orientali, a ridosso della Slovenia. Qui, tra dolci alture apparentemente occupate solo da vigneti – rinomati in tutto il mondo per i pregiati vini che qui si producono – passano spesso inosservati interessanti foreste che, in questa stagione, concorrono a colorare di un verde intenso questa fetta di territorio. Sono ancora una volta le querce a dominare la scena con il proprio ciclopico aspetto, spesso attorniate da castagni di grandi dimensioni. Un “tuffo” nei fitti e ombreggiati boschi di Rosazzo o del monte Quarin (Cormons) ci permetterà di entrare in un’altra dimensione e fare piacevoli e semplici passeggiate in ambienti talora poco conosciuti, tra variopinte fioriture primaverili e con il costante sottofondo musicale del canto degli uccelli del bosco. Dopo queste lunghe passeggiate è giunta l’ora di sedersi e riposare ai piedi di un albero: con i sensi resi vivi da tanta bellezza incontrata in questa prima parte del viaggio, è il momento di incominciare a pensare in quali boschi cercare ristoro dalle torride temperature della prossima stagione… Alla prossima puntata! Per godere appieno di questi e di altri suggerimenti e per escursioni accompagnati dalle guide professioniste dello Studio Naturalistico ForEst: www.studioforest.it - FB @forest.studio.natura

Cormons

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[ENG] plains. Admiring the beauty of the surroundings you cannot but imagine that had there not been such a vast reclamation of land, modern agricultural practises, and urban developments, the landscape would resemble that described in Tolkien’s epic novels! Such stunning “hidden” landscapes are not an exclusive of the plains of Friuli. As you travel north-east up toward the Collio and Colli Orientali hills on the border with Slovenia, you can discover further hidden gems. On the gentle rolling hills, which are mostly covered by vineyards – a premium wine growing region known in the whole world – some interesting strips of forest go virtually unnoticed but fully contribute to the thriving green nature of the overall landscape. Once again, the forests are dominated by huge oak trees surrounded by equally imposing chestnut trees. Let’s delve into the thick, shady Rosazzo Woods and the Monte Quarin Woods in Cormòns, and enter another dimension where enjoy pleasant walks in unspoilt nature surrounded by the colours of spring blooming and the delightful singing of birds. Time to relax and rest our feet in the shade of a tree after the long walk, all our senses indulging in the beauty and calmness of the landscapes, and start planning which forests explore next, when we will want to escape the heat of summer season... Looking forward to our next adventure! To make the best of these getaway suggestions or to book a tour with a qualified nature guide at Studio Naturalistico ForEst, visit www.studioforest.it Facebook: @forest.studio.natura


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La nuova dimensione dell’ospitalità

A new dimension in hospitality

[ITA] Immersa tra il verde di rigogliose colline dei Colli Orientali, circondata da pregiati vigneti, esiste da anni una trattoria che nel tempo si è trasformata in un raffinato ristorante meta per appassionati gourmet. È Elliot. La Famiglia Beltrame con il suo Patron Elio, erede di una tradizione familiare, ha saputo conferire a questo locale classe, eleganza e accoglienza, offrendo ai suoi ospiti una cucina tradizionale, nello stesso tempo ricercata e attenta nel proporre piatti stagionali, valorizzando i prodotti del proprio territorio. Recentemente si sono aggiunti il servizio hotel, nel solco della migliore ospitalità, l’area wellness, per offrire il valore del comfort per creare momenti unici ed indimenticabili, e i servizi per congressi e riunioni. Nelle vicinanze troverete arte, storia e mittelcultura tramandate nei secoli, accanto all’amore per l’ambiente ricco di possibilità per escursioni, sport, cicloturismo ed attrattive enogastronomiche. Per vivere in modo pieno e soddisfacente il meraviglioso Friuli e i suoi Colli Orientali.

[ENG] Nestled in the green rolling hills of Colli Orientali, and surrounded by lush vineyards, lies Elliot, once a countryside Trattoria now transformed into a refined restaurant and great destination for gourmets. The Beltrame Family, with its “Patron Elio“, the heir of the family tradition in hospitality, have added extra elegance and grace to their restaurant by offering the traditional classics of the local cuisine with a refined modern twist, using locally-sourced seasonal produce and specialties. The recently opened guest accommodation, appointed to the highest standards of hospitality, the indulgent spa and wellness area, and the excellent meeting rooms and facilities provide all the comfort and quality for an unforgettable stay. From here you can easily reach many heritage sites and enjoy art, architecture and the Mitteleuropean culture as well as indulge yourself in nature, sport and bike tourism, and finally try out some good food and wine. All you need to fully enjoy Friuli and its Colli Orientali.

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Tempo di trekking Come organizzare un’escursione A great year for hiking

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How to organize your hike


TEMPO DI TREKKING Come organizzare un’escursione

Aquileia

Tempo di trekking Come organizzare un’escursione di Stefania Gentili

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[ITA] “Torna la bella stagione e con essa la voglia di cambiare orizzonte e muoversi. Tra le tante opzioni per godersi una bella vacanza a contatto con la natura, quella di un lungo trekking a piedi è sicuramente un’idea che almeno una volta ha solleticato la mente di molti di noi. E quale momento migliore per farlo se non quest’anno? Il 2019: l’Anno del Turismo Lento, ovvero l’anno che l’Italia dedicherà alla scoperta dei territori più nascosti e meno conosciuti, valorizzando esperienze di viaggio innovative all’insegna della sostenibilità e basate sui ritmi lenti e rispettosi della natura. Quindi cosa aspettiamo? Andiamo a pescare il nostro zaino da trekking in cantina e iniziamo a pianificare l’avventura!

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How to organize your hike A GREAT YEAR FOR HIKING

A great year for hiking How to organize your hike by Stefania Gentili

[ENG] With it’s nice warm weather spring makes you want to run out into nature and relish the season. Among the many things you can do to fully enjoy your holiday, surely you have thought of going on a hike immersed in the peace and quiet of nature. This year is a great year to try out a hiking experience. Indeed, 2019 is the Year of Slow Tourism; a year Italy will devote to promote the less known and often quite off-the-beatentrack locations, by enhancing the great sustainable and pleasurable experiences visitors can have. So, what are you waiting for? Dust your walking boots and dig out your backpack, start planning your next adventure!


TEMPO DI TREKKING Come organizzare un’escursione

Dove andare Da che parte si comincia per organizzare un cammino lungo? Si parte dalla destinazione. Il Friuli Venezia Giulia è una regione ricca di ambienti naturali di ogni tipo, dalle alte montagne rocciose alle sabbiose lagune, da dolci colline boscose a vasti spazi brulli e pianeggianti. Naturalmente, molti sono i sentieri e i percorsi a piedi che attraversano tali luoghi dalle più disparate caratteristiche morfologiche, naturali, ambientali e, perché no, enogastronomiche e culturali. Tra questa vasta gamma di scelta, le zone montane e alpine offrono molte possibilità di realizzare cammini di più giorni in contesti ambientali spettacolari, dal momento che esistono diverse “alte vie” già tracciate lungo i sentieri ben segnati del CAI, le cui tappe prevedono l’arrivo in rifugi o bivacchi dove è possibile rifocillarsi e passare la notte. Solo per citarne alcune, l’Alta Via Resiana, l’Alta Via delle Alpi Tarvisiane, la Traversata Carnica, tra le più impegnative… Ma fuori dall’alta montagna esistono anche altri cammini. Magari più semplici come livello di difficoltà ma altrettanto spettacolari, attraversano luoghi di pari bellezza e aggiungono note culturali, storiche e, se vogliamo, spirituali, al percorso: i più conosciuti al momento sono sicuramente il Cammino Celeste, la Romea Strata o l’Alpe Adria Trail.

Sentiero geologico del “Foran dal Mus” sul Monte Canin_ph Di Lenardo

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Trekking in montagna, guide e sentieri [ITA] Per questa volta, scegliamo di intraprendere il nostro trekking in ambiente montano. Pianificare un’escursione in montagna richiede molta attenzione ai dettagli, alcune competenze tecniche e, soprattutto, la piena consapevolezza delle proprie capacità, sia fisiche che mentali. È importante essere coscienti delle proprie facoltà e dotarsi degli strumenti giusti per approcciare in tutta sicurezza una tale esperienza. Se non ci si sente sicuri, è bene affidarsi ad una guida. In Friuli Venezia Giulia le figure professionali che accompagnano in montagna su percorsi lunghi di più giorni sono moltissime: guide escursionistiche, accompagnatori di media montagna e guide alpine. Garantite affidabilità e simpatia! Se invece stiamo optando per l’organizzazione in autonomia, allora è bene seguire qualche utile consiglio. Per prima cosa, passiamo qualche ora su internet o in libreria in cerca di una pubblicazione che offra la guida ai sentieri aggiornata della zona che ci interessa e soffermiamoci sulle informazioni che ci consentono di valutare se stiamo scegliendo il percorso giusto in relazione al nostro grado di preparazione.

Il dislivello totale è il più importante valore di cui tenere conto e lo troviamo espresso sia in metri che graficamente, come profilo altimetrico. Per calcolare i tempi di percorrenza contano infatti più i metri di dislivello piuttosto che la lunghezza del percorso. Valutiamo poi anche la distanza totale, in chilometri, del cammino scelto e delle sue tappe. Estremamente importante è tenere presente il livello di difficoltà del percorso. Il CAI (il Club Alpino Italiano) classifica i suoi sentieri in tre livelli base (T, E ed EE, ovvero: Turistico, Escursionistico ed Escursionistico per Esperti) più un livello per i tragitti più impegnativi (l’EEA - Escursionisti Esperti Attrezzati, in cui è necessario utilizzare l’attrezzatura alpinistica per la progressione, come ad esempio il kit da ferrata). Per i primi tre, passando da un livello all’altro, aumentano sia il dislivello da affrontare che la difficoltà nel reperire la segnaletica che indica la direzione del sentiero. Pertanto, un percorso classificato come “Turistico” sarà affrontabile da tutti gli escursionisti che per un giorno si sentono “Turisti”! Un’indicazione “EE”, invece, segnala che è necessario avere un buon allenamento per affron-


How to organize your hike A GREAT YEAR FOR HIKING 53

Where to go

Mountain hiking, guides and routes [ENG] So, you have chosen to go on a mountain hike or trek. Planning a mountain excursion requires special attention to details, technical skills, and most of all knowing one’s physical and mental limits and abilities. The right fitness and proper equipment are paramount to having a safe and enjoyable hiking experience. If you don’t feel confident enough, do the trek with a guide. In Friuli Venezia Giulia there are many and various professionals that guide hikers on their adventures: excursion guides, hiking guides, and mountain guides. They guarantee for safe and enjoyable experiences! If instead you opt to go on your own, don’t forget to follow these useful tips to keep you safe along the way. First of all, spend some time surfing the net or in a library to find an up-to-date guide of the trails of the area you want to explore, and get as much information as possible regarding the level of difficulty for each trail, in order to choose one that is right for our abilities. Total elevation gain (TEG) is an important information you need to get

and normally it is expressed in metres or as an altimetric-profile. TEG rather than the distance in kilometres is used to calculate the duration of the trail. You also need to know the total distance in kilometres and define the various stages of your hike. Extremely important is to not underestimate the level of difficulty of the trail. The CAI (Italian Alpine Club) trails are classified in three main categories according to the level of difficulty (T, E, and EE namely, Tourist, Hikers, Experienced Hikers), plus an extra level, EEA, for skilled and equipped hikers who need to have their own scrambling and climbing equipment. Besides having increasingly important elevation gains, the three levels vary for the difficulty in finding the necessary trail signage. So, a trail classified for “Tourists” can be enjoyed by any hiker who wants to spend a day as a “Tourist”! Trails classified as “EE” require hikers to be fit enough to face important elevation gains and to pay close attention not only to the terrain of the trail but also to the waymarking. Technology and the Internet allow hikers to retrieve real-time information

Where do you start planning your hike or trek? Well, from the destination, of course. Friuli Venezia Giulia offers a whole variety of landscapes, from the majestic rocky mountains to the sandy lagoons, and still, from gently green rolling hills to the barren wilderness of the western plains. It goes without saying that there are innumerable paths and walking trails that will allow you to discover the various terrains, landscapes, and of course the archaeology, culture and gastronomy of the region. The alpine and mountainous areas offer many options for multi-day hikes amid spectacular sceneries along the “alte vie” (high trails) managed by the Italian Alpine Club (CAI). Many routes lead to high Alpine huts and bivouacs where hikers can enjoy refreshments and spend the night. The Alta Via Resiana, the Alta Via delle Alpi Tarvisiane, the Traversata Carnica, just to name a few, are some among the most difficult trails in Friuli... but there are also many other less challenging ones that can be enjoyed. Though less demanding in terms of difficulty these hikes are no less spectacular, offering gorgeous sceneries, interesting history and culture, and why not, occasions of spiritual depth. The best known spiritual routes across Friuli are the Cammino Celeste, the Romea Strata and the Alpe Adria Trail.

Famiglia_rifugio_phMario_Verin


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TEMPO DI TREKKING Come organizzare un’escursione

[ITA] tare le salite fino alla destinazione e avverte l’escursionista di porre molta attenzione alla presenza dei simboli indicanti il tragitto e di procedere con cautela in ogni suo punto. La tecnologia e i siti web ci danno la possibilità di aggiungere informazioni in tempo reale sullo stato del percorso, leggendo sui blog e sulle pagine specializzate i commenti di chi recentemente ha affrontato lo stesso tratto prima di noi (vedi ad esempio www.sentierinatura.it). Tali strumenti, infatti, sono spesso utilizzati sia per segnalare momentanei imprevisti sul percorso che per tracciare piccole deviazioni. Leggendo le relazioni sul percorso, informiamoci sempre sui punti di ristoro, soprattutto di approvvigionamento d’acqua, eventualmente di pernotto, e cerchiamo di memorizzare, anche solo a grandi linee, le caratteristiche e la conformazione del territorio che ci circonderà e l’eventuale presenza di installazioni umane.

La carta e la tecnologia Per approfondire la conoscenza del territorio che ospiterà la nostra impresa è assolutamente indispensabile munirsi della cara vecchia cartina topografica dei sentieri. Qui ci viene in aiuto la Casa Editrice Tabacco che ha realizzato la copertura totale del territorio regionale e zone limitrofe in carte topografiche in scala 1:25.000 (un centimetro sulla carta equivale a 250 metri), complete di tutte le informazioni utili per l’attività escursionistica. Esiste, ed è consigliata, anche una versione digitale e georeferenziata delle stesse mappe, una app da scaricare ed installare sul proprio cellulare o tablet. Le mappe del territorio, suddivise in porzioni, possono essere scaricate a pagamento e salvate sulla memoria del proprio apparato tecnologico offline, in modo tale che non sia necessario disporre

di connessione internet durante l’utilizzo. Dobbiamo però ricordare che il nostro telefono ha una bassa autonomia di funzionamento. Ad ogni modo, per le imprese di più lunga durata, è bene dotarsi di un vero e proprio apparecchio GPS per la tracciatura del percorso, e lasciare carica la batteria del cellulare per permetterci di fare telefonate nel momento in cui potremmo averne bisogno. Tuttavia, se decidiamo di imbarcarci nella nostra avventura a mo’ di escursionista 3.0, la tecnologia ci viene in aiuto: a fronte di una spesa non troppo ingente ma di aggiunta di peso al nostro zaino (circa 700 grammi), possiamo acquistare un piccolo pannello fotovoltaico che va a caricare il nostro powerbank, una batteria esterna di emergenza che è sempre bene avere con sé.


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ph Pentaphoto - Archivio PromoTurismoFVG

[ENG] concerning the state of the trail they are following. Indeed, there are many blogs and specialized sites that are regularly updated by hikers who have tried out the trail before (check out www.sentierinatura.it) . Get all the information regarding, water sources, refreshments, camping grounds and accommodation, and try memorise the general conformation of the terrain and surrounding landscape including possible human installations.

Maps and technology In order to gain a better understanding of the area of your adventure you absolutely need to interact with a map; a good old paper map that shows all the details of the trails. Seek out the 1:25.000 scale maps published by Casa Editrice Tobacco, which offer all the information on all the hiking areas of north-east Italy, including the degree of difficulty, state of waymarking, accommodation, and places of interest. Also available is an app (GPS) version of the maps that can be downloaded on your phone or tablet. The maps of the region are divided by area, and can be downloaded for offline viewing, so there is no need for an internet connection on your hike.

Don’t forget to charge your device, and anyway, remember you depend on limited battery life. For longer excursions, it is best to have a separate GPS device to navigate the trail, and preserve the phone battery charge in case you need to make an emergency call. If however, you decide to take on your adventure as a 3.0 hiker, technology is what you need: without spending too much money and with relatively small extra weight in your backpack (700 grams), you can have a little portable solar panel that allows you to recharge your powerbank, which is always a good extra to have.


Traversata Carnica, Passo Giramondo_ph Stefania Gentili

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Meteo e abbigliamento [ITA] Passiamo ora a valutare gli aspetti ambientali e le variabili naturali. Un elemento che deve essere sempre preso in considerazione prima di partire per qualunque avventura è la situazione meteorologica. Consultiamo sempre le previsioni e la tendenza prevista per il periodo di tempo di nostro interesse. Per la nostra regione, il servizio meteo più affidabile (perché realizzato a scala locale) è quello offerto dall’OSMER, l’Osservatorio Meteorologico Regionale FVG - www.osmer.fvg.it. Ricordiamoci sempre che, soprattutto nel periodo estivo, nell’arco della giornata in montagna le condizioni atmosferiche possono cambiare inaspettatamente, repentinamente e drasticamente. Un detto molto diffuso nel mondo anglosassone recita «non esiste buono o cattivo tempo, esiste solo buono o cattivo equipaggiamento». È necessario quindi organizzare molto bene l’attrezzatura da portare con sé durante l’escursione, primo tra tutti l’abbigliamento. Il modo migliore per affrontare un trekking è quello di vestirsi “a strati”, anche in estate. In questo modo saremo in grado di modulare l’abbigliamento a seconda delle

esigenze, della temperatura esterna e del calore sviluppato dal nostro corpo. È bene che il primo strato a diretto contatto con la pelle sia traspirante e che ci sia poi uno strato che trattenga il calore, come un pile o una camicia a maniche lunghe. Indispensabile, e da considerare dotazione obbligatoria nello zaino (anche quando le previsioni danno 38 gradi all’ombra!), l’abbigliamento anti pioggia e/o anti vento. Indossare scarponi da montagna o pe­

du­le con suola robusta è pressoché obbligatorio, dal momento che questo è l’unico tipo di calzature che garantisce tenuta, protezione, impermeabilità e affidabilità su ogni tipo di terreno che si può incontrare camminando sui monti. Inoltre, non sottovalutiamo mai le ore complessive di luce utilizzabili per la nostra camminata. Di conseguenza, non dovrebbe mai mancare nel nostro zaino una luce frontale con batterie di ricambio.

ph Carlo Spaliviero - Archivio PromoTurismoFVG

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How to organize your hike A GREAT YEAR FOR HIKING 57

an onion”, with several thin layers you can put on or take off according to how hot or cold you feel. The layer closest to your skin should be breathable and you should wear a warm piece of clothing, such as a long-sleeve shirt or a fleece. Something you must always consider as a must-bring, regardless if 38°C and beautiful sunshine are forecast, is a

breathable wind and water proof jacket. Wear sturdy mountain boots or hiking boots as they guarantee more stability and ankle protection on any type of terrain and are normally waterproof. Never underestimate the hours of light you have to complete your hike, and anyway always bring a head torch and extra batteries.

ph Marco Pascolino

[ENG] Assess the variable natural conditions before your hike. One thing you absolutely need to have when planning any outdoor activity is information about the weather. Always check the weather forecast for the period you will be on your hike. For Friuli Venezia Giulia, the most accurate forecast - because very highly local - is that provided by OSMER, Meteorological Observatory of the FVG Region - www. osmer.fvg.it. Be aware that, especially in summer, the weather in the mountains can unexpectedly, rapidly, and drastically change throughout the day. As you may have heard, an English saying goes something like this: «There’s no such thing as bad weather, just bad equipment». Indeed, you need to carefully organise the equipment you want to take with you on the excursion, especially your clothing. The best way is to “dress like

ph Marco Pascolino

Weather and Equipment


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Bivacco o rifugio? [ITA] E quando arriva la sera, dove vogliamo trascorrere la notte? La scelta del pernotto spesso dipende dall’itinerario: sul territorio regionale sono dislocate sia strutture gestite che alloggi di fortuna. Normalmente le tappe delle alte vie e dei cammini lunghi più conosciuti sono organizzate in modo da raggiungere ogni sera un luogo di pernotto definito, sia esso rifugio o bivacco. L’importante è conoscere la differenza tra le diverse tipologie di struttura per essere consapevoli di quello che ci aspetta. I bivacchi sono normalmente strutture semplici, composte il più delle volte da un’unica camera munita di 4 mura e un tetto, ma sfornita di qualsiasi comfort (per dormire si utilizzano spesso brande ricavate da tavole di legno). L’approvvigionamento di materiale utile per la sosta è affidato alla generosità degli avventori che lo utilizzano (vivande, legna da ardere, coperte per ripararsi dal freddo, taniche di acqua). Tuttavia, In questa tipologia possiamo annoverare anche quelle vecchie malghe in quota, non più utilizzate per la monticazione ma rimesse in sesto per fornire riparo ai viandanti di passaggio.

I rifugi non gestiti, oltre ad essere più solidi e curati nella struttura, solitamente hanno qualche oggetto utile a passare la nottata più comodamente, quali brande e coperte, stoviglie per pasti frugali. Infine, i rifugi gestiti sono provvisti di tutto il necessario per ospitare lo stanco escursionista, a fronte del pagamento dell’ospitalità e del servizio, e solitamente hanno un servizio di cucina. Hanno a disposizione letti o brande con una coperta e un cuscino ciascuno, per dormire comodamente. Possiedono acqua corrente ma… molto spesso alla temperatura naturale di montagna! Per fare una doccia calda in alcune di queste strutture sono presenti boiler a gettoni. Facciamo attenzione però: nel periodo estivo i rifugi che si trovano sui tracciati di trekking più conosciuti si riempiono facilmente. È bene quindi contattare preventivamente il gestore per essere sicuri della disponibilità. Tuttavia la regola dell’accoglienza in montagna vuole che se si arriva in un rifugio già pieno per la notte il gestore ci accolga comunque e arrangi per noi un qualunque angolino per il pernottamento (le panche della sala pranzo sono tra i più gettonati).

Cason di Lanza, Bivacco Lomasti

Bivouac or mountain hut? [ENG] And when the sun goes down where do you spend the night? Choosing an accommodation up in the mountains depends on the trail you are on: in Friuli there are luckily quite a few facilities available. Normally all the most popular high mountain trails are organised to allow hikers reach a bivouac or a mountain hut by nightfall. It is important to understand the differences between the various types of accommodation so as to know what to expect. Bivouacs are normally shelters that are very simple, often featuring a single room with nothing but a few wooden planks you can use to sleep on. The food, blankets, firewood and jerricans of water you may find in the shelter depend on the generosity of the previous hikers. There are many old high mountain dairies that have been abandoned and are now used by wanderers on their hikes. Unmanaged mountain huts are usually very solid buildings that are well equipped to offer a good shelter for the night. You can often find camp beds, blankets, pots and pans, and even

Rifugio Marinelli_ph Stefania Gentili

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long-shelf-life foods. Finally, managed mountain huts offer very good accommodation and food for quite reasonable prices. Here you can find field beds or even comfortable beds where enjoy a restoring night’s rest. There is running water... though often at natural “mountain temperature”! In some places there are coin operated boilers so you can enjoy a nice hot shower. Many mountain huts are on very popular trails and in summer they can become crowded. A good idea is to book your stay in advance. However, the unspoken rule in the mountains is that whoever arrives at the hut at night, regardless if there is a free bed, will find emergency accommodation, be it on a bench, on a table or even on the floor.

Bivacco Brollo _ph Stefania Gentili


Bivacco Nogara_ph Stefania Gentili

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Tarvisio 90.1


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Come preparare lo zaino_ph Stefania Gentili

Tutto nello zaino: cosa e come [ITA] Per affrontare bene un trekking è importante organizzare bene il proprio zaino, per non portare oggetti inutili che si trasformano in peso eccessivo durante la camminata. Indispensabili sono il sacco a pelo (o sacco letto se la stagione lo permette) e l’abbigliamento di ricambio caldo per la notte, che comprende un paio di pantaloni lunghi, una maglietta, una felpa calda e biancheria intima. Utili anche un berretto per proteggersi dal calore della giornata, occhiali da sole, guanti e scaldacollo per i periodi più freddi, creme protettive formato mini, spray repellenti, pinzette per rimuovere zecche, un coltellino multiuso, salviettine umidificate, carta igienica e un sacchettino per la raccolta dei rifiuti. E a questo proposito, un appunto ecologista molto importante: non gettare nulla nell’ambiente! La regola è: riporta a valle i tuoi rifiuti! Inoltre, da donna camminatrice, mi permetto di dare un consiglio a tutte le signore escursioniste: portate sempre con voi, oltre ai vostri inseparabili fazzolettini di carta, un sacchettino ri-

chiudibile dove depositare i fazzolettini usati. È vero che sono fatti di carta e si sciolgono presto con le prime piogge, ma evitiamo di lasciare i poco gradevoli segni del nostro passaggio! È poi buona norma dotarsi di una piccola cassetta del pronto soccorso completa di cerotti, bende, medicinali di uso quotidiano e un tesserino di carta plastificata recante i numeri di telefono del Soccorso Alpino e dell’Emergenza. E ora, tutto questo deve entrare nel nostro zaino! Nel riporre gli oggetti al suo interno, è utile avvolgere tutto in sacchetti di plastica impermeabile; le cover antipioggia sono infatti degli ottimi alleati nel prevenire l’allagamento della nostra attrezzatura, ma dopo ore di incessante pioggia non garantiscono più la tenuta. Nella parte bassa dello zaino in genere si collocano gli oggetti che non si devono assolutamente bagnare, quindi il sacco a pelo e i vestiti di ricambio. Le cose di veloce utilizzo, come cibo e acqua, andrebbero poste in alto e simmetriche alla colonna vertebrale per non appesantire un lato o l’altro dello zaino. Tutti gli altri oggetti di uso immediato andranno ad occupare le varie tasche laterali o superiori.

Cosa mangiare e bere Veniamo infine ad alcuni cenni sull’alimentazione. È buona norma prepararsi a qualunque giornata di cammino consumando un’adeguata colazione, energetica ma non esagerata, per partire carichi di vitalità. Quindi, perfetta la colazione tradizionale con succo di frutta, pane e marmellata, caffè e cereali. Ricordiamoci che gli zuccheri sem-


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Cammino Celeste, Gran Monte_ph Stefania Gentili

How to organize your hike A GREAT YEAR FOR HIKING

Your backpack: what to bring with you

Alpe Adria Trail

[ENG] To better enjoy your hike, you need to properly organise your backpack, to avoid carrying heavy, useless items. Indispensable is your sleeping bag and dry, warm clothes for the night, including long trousers, a tshirt, a fleece and underwear. Also useful against full sun are sunglasses and a

cap, and still, gloves and a scarf for the colder months. Always bring a sunscreen cream and a bug spray, as well as tweezers to remove tics, a pocketknife, wet wipes, toilet paper and rubbish liners. Never, leave your rubbish up on the trail! The unspoken rule of a good hiker is: bring your rubbish down with you! And for you lady hikers, bring your inseparable tissues and sanitary products, as well as a resealable bag where you can put them in once they are used. It is true that many products are easily degradable, but it is unpleasant to come across someone else’s rubbish when you are hiking! It is good practice to always bring a firstaid kit, containing band-aids, bandages, painkillers and everyday medicines, as well as a plastic covered card with the emergency numbers of the Emergency and Alpine Rescue Squad. All this, now, must fit in your backpack! A clever way to pack is to wrap everything in waterproof plastic bags. Backpack rain covers are excellent against showers of rain, but do not guarantee full protection when it comes to hours of pouring rain. Pack the clothes you

absolutely want dry at the bottom, then your sleeping bag, and finally your extra clothes. Small items you may need quickly, like food and water should be easily accessible and packed logically balancing the weight. .

What to eat and drink Finally, some tips on what food you should eat when hiking. Prepare for the intense day in the mountains by having a good, energy-packed, yet light morning meal. The perfect breakfast for hikers comprises fruit juice, cereals, bread and jam, and coffee. Remember that the simple sugars contained in biscuits and confectionery products, as well as in jam and honey, provide immediate energy which crashes fast. A good idea is to combine the sugars with the complex carbohydrates you find in cereals, bread and muesli. So, yes, do enjoy chocolate but pair it with a slice of bread or some cream crackers. While on your hike, always keep some light snacks at hand (energy bars or dried fruit). Then, stop and eat your picnic lunch while admiring and tak-


TEMPO DI TREKKING Come organizzare un’escursione

[ITA] plici (contenuti nei biscotti, nelle merendine, ma anche nella marmellata e nel miele) forniscono una carica di energia immediata, ma il loro effetto svanisce dopo poco tempo. È utile quindi combinare gli zuccheri con carboidrati complessi, formati da amido o dalla fibra di cereali, come pane o muesli. Quindi sì alla cioccolata ma associata ad un pezzo di pane o a cracker salati. Mentre camminiamo, teniamo a portata di mano snack leggeri (barrette energetiche o frutta secca) da consumare più volte. Per pranzo fermiamoci a godere dell’ambiente che ci circonda senza fretta e spizzichiamo le prelibatezze scelte per ricaricarci. A sera, all’arrivo in rifugio con i profumini provenienti dalla cucina, di solito la fame ci assale. È bene fare incetta di tutto quello che il nostro corpo “chiede” per un completo

ristoro, ma con moderazione. Alcolici e ore piccole potrebbero avere ricadute negative sul nostro organismo il giorno successivo. Ultimo ma non meno importante: ricordiamoci sempre che l’idratazione è un fattore estremamente importante quando si cammina. È bene considerare una scorta di almeno due litri di acqua al giorno, per prevenire affaticamento, colpi di caldo, mal di testa, stanchezza e perfino crampi. A seconda delle nostre preferenze e del periodo dell’anno, possiamo conservare i liquidi in borracce, bottiglie di plastica riutilizzabili, thermos che mantengano il calore o, per i più minimalisti, camelbak. Prima di partire, dovremo studiare sempre bene il percorso per essere sicuri che ci siano sufficienti punti di approvvigionamento. Sulla nostra fedele

cartina sono segnate le fonti di acqua naturale, riconoscibili per i simboli di colore azzurro. Se ci troviamo di fronte a zampillanti sorgenti che fuoriescono direttamente dalla roccia, ricarichiamo la borraccia, ma non facciamolo se ci troviamo di fronte ad una pozza di acqua stagnante, a meno che non siamo in possesso di filtri dedicati e abbiamo valutato che a monte non sussistano attività zootecniche. Ad ogni modo, è buona norma non affidarsi completamente alle indicazioni poste sulla nostra cartografia, soprattutto in periodi di prolungata assenza di piogge: se siamo in dubbio e prevediamo di camminare a lungo durante una giornata di afa estiva, mezzo litro d’acqua in più fa la differenza per la nostra sopravvivenza. Quindi non rinunciamo mai all’acqua dicendo “è troppo pesante”!

[ENG] ing in all the wonderful sceneries that surround you. In the evening, when you reach the mountain hut, be enticed by the wonderful aromas that come from the kitchen. Enjoy the hearty food you deserve but don’t exaggerate. Too much alcohol and little sleep could lead to really bad consequences the next day. Last but not least: don’t forget that good hydration is extremely important when you are hiking. Drink at least

two litres of water a day to avoid headaches, heatstrokes, cramps and feeling overtired. Depending on the season keep your drinks in flasks, reusable water-bottles, or thermos flasks that maintain the temperature, or even the minimalist camelbaks. Before starting out, always make sure you have sufficient refreshment points on the way. Your map should indicate where find drinkable water sources with blue symbols. If you find springs of water coming directly out of the

rock, refill you water bottles, but don’t drink the water from pools or stagnant water unless you have checked that there are no animal traces nearby, and you have the appropriate water filters. Anyway, it is best to follow the indications given on the maps, especially during the seasons with little rain. So, if you are planning a long hike for the day, pack an extra bottle of water; it may make a big difference for your well-being. Never, leave behind water because it is “heavy to carry”!

ph Marco Milani_Archivio PromoTurismoFVG

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È ORA DI TREKKING!

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E se dopo tutto questo non vi sentite ancora in grado di organizzare un trekking in montagna in autonomia, potete prendere parte ai Corsi Base di Escursionismo realizzati a scadenza annuale da alcune Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE) del Friuli Venezia Giulia. Inoltre, periodicamente, le Guide Ambientali Escursionistiche inseriscono nel loro calendario di proposte annuali anche trekking di più giorni sui percorsi più conosciuti della regione, come tratti del Cammino Celeste (giugno) o la Traversata Carnica (tra agosto e settembre). Per maggiori informazioni potete rivolgervi allo Studio Naturalistico ForEst: www.studioforest.it - info@studioforest.it FB @forest.studio.natura – 3334374335

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ph Pentaphoto - Archivio PromoTurismoFVG

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READY FOR YOUR HIKE! If after all this preparation, you still feel you are not ready for a solo hike or mountain trek, join one of the many hikes the Association for Professional Nature and Walking Guides organises. There is a whole calendar of multi-day hikes on the most popular trails of the region to choose from, including the Cammino Celeste (June) and the Traversa戀椀最氀椀攀琀琀椀 瀀攀爀 琀甀琀琀椀 最氀椀 攀瘀攀渀琀椀  戀椀最氀椀攀琀琀椀 瀀攀爀 琀甀琀琀椀 最氀椀 攀瘀攀渀琀椀  ta Carnica (between August and September). For information contact Studio Naturalistico 椀渀 䄀甀猀琀爀椀愀 匀氀漀瘀攀渀椀愀 攀 䌀爀漀愀稀椀愀  椀渀 䄀甀猀琀爀椀愀 匀氀漀瘀攀渀椀愀 攀 䌀爀漀愀稀椀愀  ForEst at www.studioforest.it 眀眀眀⸀爀愀搀椀漀愀琀琀椀瘀椀琀愀⸀挀漀洀 琀攀氀  㐀  ㌀ 㐀㐀㐀㐀   眀眀眀⸀爀愀搀椀漀愀琀琀椀瘀椀琀愀⸀挀漀洀 琀攀氀  㐀  ㌀ 㐀㐀㐀㐀   info@studioforest.it FB @forest.studio.natura – +39 333 4374335 戀椀最氀椀攀琀琀攀爀椀愀䀀爀愀搀椀漀愀琀琀椀瘀椀琀愀⸀挀漀洀  戀椀最氀椀攀琀琀攀爀椀愀䀀爀愀搀椀漀愀琀琀椀瘀椀琀愀⸀挀漀洀

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PRIMAVERA - SPRING 2019




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