Giro Primavera 2021

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Anno XVII - Numero 1 - edizione primavera 2021 - free press

[ITA] [ENG]

EVENTI & TURISMO

in Friuli Venezia Giulia e dintorni TOURISM & THINGS TO DO

in Friuli Venezia Giulia and surrounding areas


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Foto © G. Baronchelli

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AQUILEIA

RIPARTIAMO DALLA STORIA

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Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura

WWW.FONDAZIONEAQUILEIA.IT

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Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1998

fondazioneaquileia


Orari Opening hours: 10:00-20:00


First Words 2

PRIMAVERA - SPRING 2021


Prima [ENG] We all know by now that what we do every day does have a direct impact on the environment and the creatures that inhabit the earth. As sustainability has become a must these days and each of us feels the responsibility to treat the planet better, we wonder how to make our holidays more environmentally friendly. One way is to choose eco-friendly holiday accommodation. Care we can put into practice through dozens of small actions, such as reducing food waste and choosing local produce, not wasting water and electricity in the hotel rooms and self-catering apartments, and finally reducing the amount of rubbish we produce choosing not to use plastic disposables. By staying in sustainable accommodations, we will help protect the environment, preserve the natural resources, and reduce costs. An example? There is a growing number of hotels, guest houses and self-catering apartments that have chosen to swap the mini bottles of shampoo, hair balsam, shower gel with larger dispensers. The InterContinental Hotel Group (which includes Holiday Inn and Kimpton hotels) and Marriot International alone, estimate that a whopping 700 million plastic bottles, which adds up to one million kilograms of plastic, will no longer be disposed of once the change is fully operational. Wanting to take things a little further we can also choose accommodations that not only are sustainable but also participate in social missions, such as the Clean the World programme which recycles hotel soap and amenities. Hotels dispose of dozens and dozens of soap bars and amenities that have only partially been used. Luckily there is a way to not entirely waste these products and, in the meantime, do some good to people that are less fortunate than us. Clean the World grants a second life to thousands of partially used soap bars by remelting them into new bars that are then given to families and children in countries where pneumonia and cholera continue to claim victims, especially among very young children. Since 2009 Clean the World has involved over five thousand hotels and resorts in the project and has distributed over 53 million soap bars in 127 countries. So, even on holiday, we can make a difference by engaging in sustainable behaviour. And when in doubt remember that the younger generations are watching us. Have a nice Giro! Giusy Mancini

[ITA] Che le nostre azioni quotidiane abbiano un impatto diretto sull’ambiente e su tutte le forme di vita che abitano la Terra è ormai cosa risaputa. Ora che la sostenibilità è diventata un obbligo e ciascuno di noi è chiamato a fare qualcosa per trattare meglio il pianeta del quale siamo ospiti, ci siamo mai chiesti cosa possiamo fare mentre siamo in vacanza? Una via è quella di scegliere strutture attente all’ambiente. Un’attenzione che si può concretizzare con decine di azioni, come diminuire gli sprechi alimentari e scegliere cibo locale, ridurre al minimo il consumo di energia nella struttura e di acqua nelle camere, o ridurre i rifiuti e l’utilizzo della plastica monouso. Alloggiando in queste strutture aiutiamo a proteggere l’ambiente, preservare le risorse naturali e ridurre i costi. Un esempio? Sono sempre di più le attività e le catene alberghiere che in nome della sostenibilità hanno scelto di fare a meno delle mini bottigliette di shampoo, balsamo e bagnoschiuma, preferendo i prodotti da toeletta in dispenser di grandi dimensioni. Le sole catene InterContinenal Hotel Groups (che comprende i marchi Holiday Inn e Kimpton) e Marriot International stimano che quando il cambiamento sarà a regime saranno 700 milioni i flaconcini buttati in meno ogni anno e il consumo di plastica si ridurrà di oltre un milione di chili. E se vogliamo andare oltre, possiamo scegliere una struttura non solo attenta alla sostenibilità, ma che partecipa anche a programmi sociali, come quello dedicato alle saponette di Clean the World. Nelle stanze di albergo infatti non ci sono solo flaconcini, ma anche tante saponette. A seconda delle dimensioni dell’hotel, se ne buttano via ogni giorno dozzine e centinaia, usate magari una sola volta. Fortunatamente c’è il modo di non sprecare completamente questa risorsa e contemporaneamente di fare del bene. Clean the World dà infatti una seconda, importantissima, vita alle saponette: da quelle vecchie ne nascono di nuove che vengono donate a bambini e famiglie in Paesi dove polmonite e colera continuano a mietere vittime, specie fra i bimbi al di sotto dei 5 anni. Dal 2009 Clean the World collabora con oltre cinquemila alberghi e resort e, pensate, ha distribuito oltre 53 milioni di saponette in 127 paesi. Anche durante le vacanze possiamo fare la differenza; ricordiamoci di avere un occhio di riguardo per la sostenibilità. E se abbiamo qualche tentennamento, ricordiamoci che tantissimi giovani “ci tengono d’occhio”. Buon Giro! Giusy Mancini

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IN QUESTO NUMERO VI PORTIAMO A… WE WILL BRING YOU TO... Canal del

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Il turismo del futuro? Parte dai residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza. Tourism of the future? It starts from the locals, their quality of life, the way they care for the land they live in and how they strive for happiness. Tourists will be allured as a consequence.

Carlo Petrini - Slowfood

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Spring Primavera 2021 Spring Spring

Sommario 02 Prima 06 Sulle tracce di Alboino 11 Il benessere ha i colori della vigna 14 Patrimonio verde Parchi e giardini storici 28 Aquileia 30 Cammini 33 Ospitalità 33 La Romea Strata 38 La Via Flavia 40 La Via di Karol 40 Il Cammino di San Cristoforo 42 Il Cammino delle Pievi 44 Il Cammino Celeste 46 Il Cammino delle 44 Chiesette Votive nelle Valli del Natisone 47 L’Alpe Adria Trail

Contents M. Calvario

02 First Words 06 In the footsteps of Alboin 11 Wellness comes in the colours of the vineyard 14 Green Heritage Historical parks and gardens 28 Aquileia 30 Pilgrim Ways 33 Accommodation 33 The Romea Strata 38 The Via Flavia 40 The Karol Way 40 Way of St. Christopher 42 The Way of the Churches 44 The Celestial Way 46 The Way of the 44 Votive Churches in the Valli del Natisone district 47 The Alpe Adria Trail

Editore: Giro Direttore editoriale: Franco Fabbri Direttore responsabile: Giuseppina Mancini Registrazione:Tribunale di Trieste n. 1105 del 11.04.2005 - Iscrizione ROC n. 18304 Redazione: Via Galilei, 55 - Terzo di Aquileia (Ud) tel. 0431/35708 - e_mail: news@girofvg.com - www.girofvg.com Progetto e realizzazione grafica: GAM Grafica di Andrea Macelloni, Terzo di Aquileia (Ud) tel. 347.0821078 - gamgrafica74@gmail.com Stampa: Poligrafiche San Marco - Cormons (Go) Info sito Internet: www.girofvg.com - e_mail: giro@girofvg.com Pubblicità: +39 329 4321888 e_mail: giro@girofvg.com

Hanno collaborato: Maria Stella Cinque, Dida, Franco Fabbri, Mariolina Favero, Elena Mancini, Giusy Mancini Traduzioni: Maura Tomasi – maura.tomasi@gmail.com Foto: Archivio Giro, fotografi citati Foto di copertina: Ruben Chase

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Sulle tracce di Alboino Sulle tracce di Alboino

I Longobardi arrivano in Italia [ITA] Era l’anno 568 d.C. e un intero popolo di origine scandinava e di lingua germanica, che da circa 40 anni si era stabilito in Pannonia (l’attuale Ungheria e la Slovenia orientale), si mise in marcia verso l’Italia. Erano i Longobardi. E nella primavera di quell’anno, guidati da re Alboino, fecero il loro ingresso nell’attuale territorio friulano. Una leggenda narra che Alboino, giunto al limitare dell’Italia, salì in cima al monte Matajur, nelle Valli del Natisone, per ammirare le fertili pianure friulane che di lì a poco avrebbe occupato. Il monte avrebbe così preso uno dei suoi nomi, “Monte Re”, proprio da Alboino. La storia invece ci racconta che è assai più probabile che i Longobardi abbiano percorso la comoda strada romana (forse la via Gemina) che univa Aquileia a Iulia Emona, l’odierna Lubiana. Quel che è certo è che la prima cittadina in cui si fermarono fu Cividale del Friuli, la romana Forum Iulii, che era stata risparmiata dalle devastazioni barbariche e che per i 206 anni successivi fu la capitale di quel ducato lon-

In the footsteps of Alboin

The Longobards descend on Italy [ENG] It was AD 568 when a whole population of Scandinavian origin, who spoke a Germanic language, entered northern Italy after leaving Pannonia (today’s Hungary and eastern Slovenia) where they had immigrated 40 years earlier. This population was known as the Longobards. In the spring months of that same year, led by King Alboin, they entered the region which is today’s Friuli. Legend has it that once Alboin reached the edge of Italy, he climbed to the top of Mount Matajur, in the Valli del Natisone and spent some time admiring the fertile Friulian plains below; plains he would then occupy. The mount would be named after him: “Monte Re”. Historical records, instead, tell us that most probably the Longobards chose the most convenient Roman road to enter the region: the Via Gemina, which connected Aquileia to Iulia Emona, today’s Ljubljana. The first town they chose to settle in was Cividale del Friuli, Roman Forum Julii, spared from barbarian devastation and which for the following 206 years was to be the capital city of the Lombard duchy – which included more or less most of today’s Friuli Venezia Giulia. Alboin was a pivotal figure in the history of the Longobards. Besides being a great king Alboin was a heroic soldier. Two episodes in particular highlight the bravery of this legendary figure. During the first

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[ENG] war against the Gepids, after having killed Prince Thurisind, he led a troop of forty men to irrupt into the enemy camp and successfully reclaim his son’s arms. When he confronted the Gepids once again, he beheaded King Cunimund and used his skull as a goblet. Alboin and his troops then advanced into Byzantine territory toward Cormons and finally reached Aquileia. Fearing the barbarity of the Longobards, Patriarch Paul collected all the church treasures and fled the city finding shelter on the island of Grado. The Longobards occupied the whole of Northern Italy and further south down to Benevento, establishing a reign that was destined to last for over two centuries. The Lombards left many traces of their presence in Friuli. To visit Cividale del Friuli - listed as a UNESCO World Heritage city in 2011 - is a privileged occasion to learn more about this population. Starting from the majestic Tempietto Longobardo (Longobard Temple) which is decorated with stunning stucco ornaments, an example of the extraordinary artistic height reached, then the splendid artefacts displayed at the Museo Cristiano di Cividale: Callisto’s “tegurio” – an octagonal aedicule over the baptismal font, the altar commissioned by Ratchis, and many artefacts found in the Longobard necropolis (jewels, buckles, weapons, ...) – now displayed at the Museo Archeologico Nazionale –

Immagine tratta da Langobardi – Alboino e Romans dell’Associazione Invicti Lupi_ph Amok@photo

[ITA] gobardo che corrispondeva più o meno al territorio regionale odierno. Alboino fu un personaggio di primaria importanza per la storia dei Longobardi. Il re era anche un eroico guerriero. Due in particolare sono gli atti che ammantano la sua figura di leggenda. Durante la prima guerra contro i Gepidi, dopo aver ucciso il principe Turismondo, con un manipolo di quaranta uomini si recò nel campo nemico dal re gepida Turisindo per reclamare le armi del figlio, e le ottenne. Quando affrontò di nuovo i Gepidi, uccise il re Cunimondo, lo decapitò e con la sua testa fece una coppa. I Longobardi lasciarono molti segni del loro passaggio in Friuli. Cividale del Friuli, Patrimonio Unesco dal 2011, è quasi una via d’accesso obbligata per entrare nelle vicende di questo popolo. Si va dal maestoso Tempietto Longobardo con i suoi incantevoli stucchi, che rappresenta l’apice dell’arte longobarda, fino alle splendide testimonianze conservate nel Museo Cristiano di Cividale: il Tegurio del patriarca Callisto e l’Altare del duca Ratchis, passando per gli oggetti rinvenuti nelle necropoli longobarde della regione (gioielli, fibule, armi, …), che ci raccontano gli usi e i costumi delle prime generazioni arrivate in Italia al seguito del leggendario re Alboino ed esposti al Museo Archeologico Nazionale.

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Ricostruzione dell’antico villaggio longobardo di Romans tratta da Langobardi – Alboino e Romans

[ITA] Un significativo spaccato della vita longobarda nelle fare (i clan familiari, ma anche di armi) ci arriva da Romans d’Isonzo, dove già dal 568 venne creato un forte presidiato da un gruppo di guerrieri e che, per la posizione strategica di controllo dell’asse stradale tra Cividale e Aquileia e tra Aquileia e Emona, si trasformò in villaggio. Qui è stata scoperta una grande necropoli alto-medioevale con più di trecento sepolture di età longobarda. Per raccontare la storia di Alboino, l’arrivo dei longobardi in Italia e la fondazione dell’antico villaggio di Romans, l’associazione Invicti Lupi ha realizzato il documentario “Langobardi – Alboino e Romans”. Il docufilm alterna fiction ad approfondimenti storici, ci mostra la ricostruzione dell’antico villaggio longobardo di Romans con all’interno i primi coloni e mestieri che si potevano vedere all’epoca, e ci farà immergere anche in grandi scene di battaglie. Per supportarne la realizzazione è stata creata una campagna di crowdfunding su Gofundme.com. Il docufilm “Langobardi – Alboino e Romans” verrà proiettato in prima visione durante la nona edizione di Romans Langobardorum, la più grande rievocazione storica del periodo longobardo in Italia. Al centro di questa edizione, che prenderà vita nei giorni 2, 3 e 4 luglio, ci sarà proprio la nascita di Romans nel periodo iniziale della conquista longobarda. Numerosi rievocatori provenienti dall’Italia e dell’estero faranno rivivere a Romans il mondo dei Longobardi, proponendo tantissime attività adatte a tutte le fasce d’età.

[ENG] which tell us about the customs and traditions of the people that arrived in the region following King Alboin. Significant insight into the life of the Longobards in their fare - as the family and army clans were called, is offered to us in Romans d’Isonzo, where a fort to control the routes between Cividale and Aquileia and between Aquileia and Emona was built in 568 only to develop into a thriving village. Here a vast necropolis dating back to the early Middle Ages, consisting of some 300 Longobard burials, was uncovered. “Langobardi – Alboino e Romans”.(Longobards - Alboin and Romans d’Isonzo) is the title of a documentary made by the association Invicti Lupi that recounts the story of Alboin, the arrival of the Longobards in Italy, and the foundation of the ancient village of Romans d’Isonzo. The docufilm blends fiction and historical facts offering an insight into the everyday life of the ancient Longobard village of Romans populated by its first settlers as well as spectacular scenes of great battles. The documentary was co-funded by a crowdfunding campaign on Gofundme.com. The documentary “Langobardi – Alboino e Romans” will be premiered at the ninth edition of Romans Langobardorum, the most important pageant festival regarding the Longobard age in Italy. The focal point of this year’s edition is the Longobard foundation and early life of Romans d’Isonzo. Scores of re-enactors from around Italy and overseas set up camp in Romans to portray the colourful pageant of the Lombards, and offer great moments filled with music, food, and fun activities for all ages.

Sul sito www.invictilupi.org e sulle pagine social “Invicti Lupi” e “Romans Langobardorum” trovate il programma e tutte le informazioni.

Discover the full programme of the festival and practical information on www.invictilupi.org and the social media pages “Invicti Lupi” and “Romans Langobardorum”.

Langobardi – Alboino e Romans

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#CantineAperte2021 #Wineaction

29 e 30 maggio 2021 Per scoprire le cantine e le modalità di partecipazione inquadra il QR Code. www.cantineaperte.info

Per capire il vino, bisogna camminare la vigna.

#VignetiAperti2021 #Winecation

A partire dal primo weekend di maggio Per info e calendario completo inquadra il QR Code.

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cit. Luigi Veronelli


Il benessere ha i colori della vigna

Il benessere ha i colori della vigna

Wellness comes in the colours of the vineyard

[ITA] C’è un sogno ricorrente in ognuno di noi: regalarsi qualche momento di relax. Per rallentare può bastare una camminata tra i vigneti del Friuli Venezia Giulia, un’attività che in tutte le stagioni ci permette di entrare a contatto con la natura, di visitare piccoli borghi, di gustare vini che profumano di territorio e di accompagnarli a piatti ricchi di tradizione. E se alla ricerca di relax si accompagna il desiderio di prenderci cura di noi stessi? Anche in questo caso la risposta è custodita nei vigneti. Il vino infatti, oltre a essere il simbolo della convivialità e a solleticare i palati, è in grado di esaudire i desideri di chi cerca rilassamento, depurazione e linea. Tutto questo è possibile grazie alla vinoterapia, un trattamento nato in tempi recenti che sfrutta le proprietà benefiche dei principi attivi dell’uva e dei suoi derivati.

[ENG] Everyone indulges in the dream of a pure relaxing moment. An effective way to blow off some steam is to go on a long walk among the vineyards of Friuli Venezia Giulia, an activity that is great all year round as it allows you to enjoy nature, explore little country villages, taste great wines that express their terroir accompanied by locally sourced produce and traditional specialities. And what if in our pursuit for a relaxing day we also want to include a wellness moment? The answer could come from the vineyards themselves. Indeed, besides being the focal point of get-togethers and tantalizing the taste buds, wine can also be the main ingredient in beauty and wellness treatments. Winetherapy is a relatively recent line of treatments that use the beneficial properties of grapes and wine.

Vinoterapia nel Collio

Winetherapy in the Collio hills

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[ITA] Praticata soprattutto in aree benessere immerse nella campagna, la winetherapy impiega il vino, tutte le parti dell’uva e le foglie di vite, offrendo trattamenti purificanti, depuranti e antietà. Proprietà, quelle della vite e dei suoi frutti, già note fin dai tempi antichi. L’uva era considerata infatti fonte di giovinezza ed elisir di lunga vita. Ma era anche utilizzata in trattamenti degni di una beauty farm. Già nel I secolo a.C. a Cleopatra piaceva farsi levigare la pelle con una crema a base di mosto di vino e polvere di alabastro, mentre le bellezze antiche si immergevano in vasche ricolme di succo d’uva fermentato. Gaio Plinio detto il Vecchio, nel I secolo d.C. affermava che il liquido che stilla dalle viti guarisce le dermatiti e le affezioni della pelle in genere, mentre ai tempi dell’Impero Romano d’Oriente, per infoltire i capelli e le sopracciglia si utilizzava come shampoo il ladano bollito nel vino. Oggi è provato scientificamente: immergersi in una tinozza colma di nettare di Bacco aiuta a contrastare i segni dell’età,

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[ENG] Mainly carried out in countryside spas winetherapy uses wine, grapes and even vine leaves in detox, regeneration and anti-age treatments. The beneficial properties of the grapevine and its fruit have been known since ancient times. Indeed, grapes were considered an elixir of long life. It was also used in beauty treatments that were not in any way less effective than those we see offered in today’s beauty farms. Already in the first century BC, Cleopatra had peeling treatments with creams that contained wine must and alabaster powder, and the ancient Roman women found soaking in baths of fermented grape juice beneficial for their skin. In the first century AD, Gaius Plinius also known as the Elder, stated that the nectar from the vines cured dermatitis and skin rashes in general, while during the Eastern Roman Empire, Laudanum boiled in wine was used as a remedy to encourage hair growth. It has been scientifically proven that soaking in a bath filled with wine helps contrast skin ageing, provides a boost of energy, and improves microcirculation and aids the antistress and remise-en-forme processes. These treatments are well known and appreciated by Catherine Zeta-Jones, Madonna, and Caroline of Monaco. Winetherapy started to become better known in the nineties. It developed in France, near Bordeaux, and became a popular cosmetic treatment overnight, so much so as to have become the most required in the holiday wellness centres. More and more people decide to have wine-based massages and compresses, grape gommage, grape- seed peeling treatments, and wine baths. Every wine-based therapy is different depending on the characteristics of the variety of grapes utilised and the winegrowing region they come from.


Capriva del Friuli, Castello di Spessa

QUI DOVE L’ANIMO SI APPAGA E IL PALATO SI ACCENDE

[ITA] è una sferzata di energia per la pelle e la microcircolazione, favorisce i processi di rimodellamento e remise en forme e quelli antistress. Lo sanno bene Catherine Zeta-Jones, Madonna e Carolina di Monaco, tutte seguaci della vinoterapia. Di winetherapy si è iniziato a parlare negli anni ‘90. Nata in Francia vicino a Bordeaux, questa pratica cosmetica fu subito un successo, tanto da diventare uno dei trattamenti più gettonati del turismo del benessere. E sempre più persone decidono di farsi fare massaggi e impacchi al vino, gommage all’uva, peeling agli acini d’uva o ai vinaccioli, o di immergersi nei tini. Ogni trattamento vino terapico è diverso dagli altri: si basa infatti sulle caratteristiche dell’uva utilizzata e coltivata nelle zone circostanti. Questa esperienza trova il suo connubio ideale con visite e degustazioni nelle cantine o addirittura con qualche calice sorseggiato a bordo vasca. Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Ma perché vi abbiamo parlato di vinoterapia? Perchè anche in Friuli Venezia Giulia, nel Collio - come nelle grandi regioni vinicole internazionali - si aprirà una SPA dedicata a questi straordinari e benefici trattamenti. Stay tuned! [ENG] Winetherapy perfectly accompanies wine tasting experiences and winery tours. This is something to experience at least once in a lifetime. But why have we chosen to speak about winetherapy? Well, because soon a winetherapy spa will be inaugurated in Friuli Venezia Giulia and more precisely on the Collio hills. Stay tuned!

CASTELLO DI SPESSA GOLF WINE RESORT & SPA Via Spessa, 1 - Capriva del Friuli Tel. +39 0481 808124 www.castellodispessa.it info@castellodispessa.it PRIMAVERA - SPRING 2021

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Patrimonio verde [ITA] Non ci facciamo caso: li vediamo lì da sempre e li diamo quasi per scontati, silenti e mutevoli come sono. Nascosti dietro ad alti muri di cinta, o visibili corredi a ville e castelli; armonica sintesi tra le residenze agresti di cui sono pertinenze e il territorio in cui sono inseriti, oppure originali e ricchi di specie esotiche; punti di ritrovo cittadini, o piazze alberate e passeggi. Sono i giardini e i parchi che ci circondano. Decorati da manufatti architettonici, statue, fontane, reperti e altre testimonianze storiche, i parchi e i giardini storici fanno parte di edifici monumentali tra cui antichi complessi castellani divenuti poi ville signorili, residenze padronali, dimore per la villeggiatura. Strettamente legati alle vicende dei contesti a cui appartengono, sono diffusi sul territorio regionale, soprattutto in località di pianura e di collina. Visitarli significa attraversare tutta la regione. Dai parchi e giardini del pordenonese, che risentono nell’impostazione di influenze derivate dalla civiltà delle ville, si passa ai giardini cittadini di Udine e a quelli della sua provincia inseriti in ville e castelli, fino al giardino storico più settentrionale, quello di Cedarchis ad Arta Terme.

Green Heritage [ENG] We often don’t even notice them: we see them and take them for granted, silent and changeable as they are. Hidden behind high walls, or the backdrop of villas and castles, a harmonic balance between the country residences and the environment they stand on, or fanciful showcases for exotic species, or even rendezvous places in the city and locations for walks and scenery. These are the gardens and parks that surround us. Adorned by architectural features, statues, fountains and historical heritage monuments, parks and gardens are special backdrops to stately buildings, castles, countryside villas, holiday resorts and guest houses. The plains and hills throughout the region are dotted by numerous gardens which are deeply rooted in the historical context they were born out of, and visiting them is an occasion to discover the whole region. Starting from the parks and gardens around Pordenone, which are influenced by the villa-style garden landscapes, passing on to the gardens of Udine and its surroundings, and finally, the gardens of Cedarchis and Arta Terme, geographically located in the extreme northern portion of the region.

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Udine, Giardino di via Dante_ph Arch. ERPAC FVG

Parchi e giardini

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Gorizia, Giardino Viatori_ph M. Biasutti

[ITA] E da Gorizia, la città giardino che per l’impero asburgico poteva diventare una turistica “Nizza austriaca” si passa ai giardini di Trieste, inseriti a corredo di edifici urbani espressione della borghesia imprenditoriale tra Otto e Novecento (Revoltella, Cosulich, Tripcovich e Stavropulos, per citarne alcuni), diventati pubblici nel corso del tempo a seguito di donazioni. Ai parchi più noti, come quelli aristocratici di Villa Manin e Miramare, se ne accostano altri di tipologie insolite, come i roccoli, strutture vegetali un tempo atte alla cattura degli uccelli che oggi sopravvivono a Montenars grazie al coinvolgimento della comunità locale, dei proprietari e dell’Ecomuseo delle Acque del Gemonese. Parlando di posizioni eccezionali, è magnifica quella del Castello di Duino arroccato sul promontorio che si affaccia sul Golfo di Trieste, ornato da giardini degradanti sulla scogliera e dal verde della macchia mediterranea. Ma in regione trovano spazio anche i roseti, come quello di Artegna che comprende circa 1.600 rosai, quello dell’Abbazia di Rosazzo, quello presente all’interno del Parco di San Giovanni a Trieste e il Museo itinerario della rosa antica del Parco di Villa Galvani di Pordenone. Ai parchi progettati da famosi architetti fanno eco i giardini, ugualmente belli, disegnati con amore e dedizione dai proprietari delle ville nel corso di molti anni. Troviamo ad esempio le blasonate firme di Russel Page, uno fra i più grandi progettisti di giardini moderni, nella progettazione del Parco di villa Brandolini d’Adda a Vistorta di Sacile, quella di Andrea Scala nel parco di villa Rubini a Spessa di Cividale del Friuli e quella di Ettore Gilberti nei giardini di via Dante a Udine. Ma ecco anche l’ampio parco del Castello di Brazzà a Moruzzo ideato da Cora Slocomb, nobildonna americana moglie di Detalmo Savorgna di Brazzà, che nell’inverno del 1887 giunse in Friuli, si innamorò del luogo con i vecchi rosai e le montagne sullo sfondo e disegnò lei stessa il giardino attorno al castello, con viali albe-

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[ENG] And then Gorizia, the so-called garden city; the “Austrian Nice”, holiday location of the Habsburg Empire. And finally, Trieste with its wonderful gardens hidden among the bourgeoise buildings of the nineteenth and twentieth centuries, (Revoltella, Cosulich, Tripcovich and Stavropulos, just to name a few), which were opened to the public when donated to the city by the rich families. Well known gardens, like the aristocratic gardens of Villa Manin and Miramare, go together with smaller and more unusual sites, such as the roccoli - ancient verdant structures used for bird hunting which still survive in Montenars thanks to the local community and of the owners of the Ecomuseo delle Acque del Gemonese ecomuseum. In terms of scenic spots, that of the Duino Castle perched on the promontory jutting out into the Gulf of Trieste is exceptionally beautiful, adorned as it is by gardens that gracefully degrade down to the cliffs. Particular attention is reserved to rose gardens, such as that in Artegna, which boasts some 1,600 rose plants, that of the Abbazia di Rosazzo abbey, of the Parco San Giovanni in Trieste and the old rose garden museum of the Parco di Villa Galvani in Pordenone. Besides the parks designed by famous architects, there are equally enticing gardens, planned and developed in years of great passion and dedication by the owners of the residences. We have, for example, the Gardens of Villa Brandolini d’Adda in Vistorta di Sacile, designed by one of the greatest landscape designers of modern gardens, Russel Page, the gardens of Villa Rubini in Spessa di Cividale, designed by Andrea Scala and the park of Via Dante in Udine designed by Ettore Gilberti. Noteworthy are also the gardens of Castelo di Brazzà in Morusso, designed by Cora Slocomb, an American noblewoman and wife to Detalmo Savorgna di Brazzà, who in the winter of 1887 arrived in Friuli. She fell in love with this land, the old rose gardens with the mountains in the back-


in sella con

Bike on BiciBus

Manzano, Abbazia di Rosazzo

[ITA] La libertà delle due ruote e il servizio del bus sono gli ingredienti per andare alla scoperta di luoghi affascinanti sfruttando la mobilità sostenibile.

[ITA] rati e prati a forma di trifoglio, la sua pianta preferita. Dal censimento emergono le storie di grandi ed estesi parchi, come il Parco Farneto di Trieste di oltre 91 ettari e il Parco di Villa Baiocchi Ciardi di Villa Vicentina di 60 ettari voluto da Elisa, sorella di Napoleone, ma anche di giardini raccolti e non per questo meno affascinanti, come il giardino di palazzo Attems Petzenstein di Gorizia (di soli 500 metri quadrati) sede della pinacoteca provinciale. Su www.ipac.regione.fvg.it, il sito dell’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia dedicato al Servizio catalogazione, promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio, sono disponibili i risultati dei censimenti effettuati su parchi e giardini storici. Ecco alcuni parchi e giardini scelti per voi.

[ENG] ground and designed the gardens surrounding the castle featuring tree-lined paths and lawns shaped as clovers (her favourite plant). The census reveals the history of the large parks and gardens, like the Parco Farneto in Trieste, which covers 91 hectares of land and the Parco di Villa Baiocchi Ciardi in Villa Vicentina of some 60 hectares established by Elisa, Napoleon’s sister. It also includes smaller but not less interesting gardens like that of Palazzo Attems Petzenstein in Gorizia (covering a surface of only 500 Sqm) location of the provincial picture gallery. The website (www.ipac.regione.fvg) set up by the Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, the regional cultural heritage board, to promote, enhance and develop the most interesting sites of the region offers a complete catalogue of the historical parks and gardens of the region. Here are a couple of gardens we have chosen for you.

Il servizio BICIBUS Grado-Gorizia-Cormòns parte da Grado e arriva fino ai dolci paesaggi del Collio (Mossa e Cormòns) con fermate anche nella città di Monfalcone, nei luoghi della Grande Guerra (Redipuglia), nelle città di Gradisca e Gorizia. Si pedala fino alla fermata, si carica la propria bicicletta nell’apposito carrello, ci si sposta con il bus e poi di nuovo in sella lungo le ciclabili o alla scoperta di borghi e aree naturalistiche. Servizio attivo dal 15 maggio al 19 settembre ogni sabato, domenica e festivi, ogni giorno nel mese di luglio.

[ENG] The sense of freedom provided by travelling by bicycle combined with a bike-on-bus service allows for sustainable mobility and a way to explore some truly captivating places. The BiciBus coach service between Grado-GoriziaCormòns allows visitors and locals to easily haul their bikes and stop in Monfalcone, the Great War sites of the Carso area (Redipuglia), the cities of Gorizia, Gradisca, and finally reach the gently rolling hills of the Collio area (Mossa e Cormòns). It is fast and easy. Simply ride your bike to the coach stop, load it on the bike rack, sit back and enjoy the ride, and finally jump back on the saddle and ride along the cycle paths or explore the small remote villages and natural areas at your own pace. The coach service runs every Saturday, Sunday and festivity from 15 May to 19 September, and daily throughout July.

LINEA G28 BICIBUS Grado-Gorizia-Cormòns Informazioni su orari, fermate, biglietti Information regarding timetables, coach stops, and tickets on

www.tplfvg.it www.aptgorizia.it Call center: +39.0481.519568

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Parco del Castello di Miramare

Miramare Castle Gardens

[ITA] Il Castello di Miramare si staglia candido e inconfondibile sul Golfo di Trieste, con le sue bianche torri merlate, in stile gotico e rinascimentale che sembrano incastonate nel promontorio di Grignano. Il castello e il suo parco sorsero per volontà dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo che volle per sé e per sua moglie Carlotta del Belgio una residenza alla periferia di Trieste, affacciata sul mare, cinta da un esteso giardino e consona al proprio rango. Edificato tra il 1856 ed il 1860, il castello è circondato da un vasto parco di 22 ettari. Suddiviso in una zona boschiva e in una progettata come giardino all’italiana, il parco ospita una grande varietà di specie florofaunistiche, che rendono davvero piacevole una visita al castello. Tra alberi secolari, leggiadre sculture e varietà di fiori rari e variopinti, una passeggiata nel vasto Parco di Miramare riconcilia con la natura, tra suoni carezzevoli e incantevoli profumi. Il Parco di Miramare ospita al suo interno numerosi luoghi di attrazione, dal Castelletto alle serre dalle sontuose vetrate, fino al grazioso e imperdibile Lago dei Cigni. Nel Parco di Miramare è meraviglioso perdersi tra gli eleganti sentieri.

[ENG] With its candidly white crenelated towers, Miramare Castle stands out against the Gulf of Trieste like a gem set in the Grignano promontory. The castle and its gardens were commissioned by Archduke Maximilian Habsburg as a residence on the coast of Trieste for himself and his beloved wife Charlotte of Belgium. The castle was to overlook the bay and be surrounded by stately gardens. Built between 1856 and 1860, the castle grounds stretched over 22 hectares of land. Part parkland and part Italian gardens, the grounds feature a variety of plants that make visiting the castle worthwhile. Walking along the paths among age-old trees, dainty sculptures, and elegant flowerbeds filled with rare and colourful flowers, taking in the pleasant scents and sweet chirping of birds will reconnect you with nature. The Miramare Castle grounds feature several picture-perfect spots including the Castelletto, the elegant greenhouses, and the Swan Lake. Spending an afternoon in the Miramare Castle grounds is a must.

Viale Miramare • Trieste

Viale Miramare • Trieste

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Parco di Villa Revoltella

Gardens of Villa Revoltella

[ITA] Il Parco di Villa Revoltella ha una superficie di circa 4 ettari e si apre su un’ampia zona in declivio rivolta al mare. Tra il 1856 e il 1869 il barone Pasquale Revoltella, figura dell’alta finanza triestina, acquistò più lotti di terreni in questa località e nel 1858 diede l’avvio ai lavori per realizzare il parco che, per via della china su cui si trova, è interamente in pendio e si sviluppa con impianto viario e disposizioni botaniche libere. Sotto l’egida del barone furono costruiti diversi edifici: la villa, la chiesa, la casa del portiere, le serre – inizialmente quattro – e la casa parrocchiale, utilizzata in seguito come scuola. Tutto il parco è visitabile grazie ai vialetti pavimentati e in “misto rosso” (coccio triturato dal caratteristico colore rossastro), intervallati da aiuole fiorite e aree prative ben curate su cui dominano grandi alberi secolari, il querceto, la ricca vegetazione esotica. L’imponente serra di vetro e ghisa offre uno scorcio di un tipico giardino all’italiana, mentre lo chalet che si inserisce in modo armonico nell’ambiente naturale da cui si gode di un panorama molto suggestivo. Alla morte del barone Revoltella, per sue disposizioni testamentarie, l’intero patrimonio passò al comune di Trieste, alla condizione che il parco rimanesse aperto al pubblico e non subisse alterazioni.

[ENG] The Gardens of Villa Revoltella cover approximately 4 hectares of land of which a portion is on a slope with a view of the sea. Between 1856 and 1869 Baron Pasquale Revoltella, a prominent figure of the high finance society of Trieste bought some land in this area and in 1858 started the creation of the gardens. The gardens are entirely set on slopes so the layout follows the natural contour of the ground and features various varieties of trees and shrubs. Under the aegis of the Baron, several buildings were erected: the villa, the church, the gatehouse, the greenhouses – initially four – and the parish house, later used as a school. You can visit the entire garden following the red stone paved walkways that lead you through the marvellous flowerbeds and carefully tended lawns dominated by ancient oak trees and lush exotic vegetation. The imposing wrought iron and glass greenhouse offers a typical view of an Italian style garden while the chalet sets perfectly in the surrounding landscape from which you can enjoy a breathtaking view. Upon Baron Revoltella’s death, his will specified that the entire property be devised to the City of Trieste, subject to the condition that the park would be open to the public and never be altered.

Via Carlo de Marchesetti, 37 • Trieste

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Via Carlo de Marchesetti, 37 • Trieste


Giardino e Parco del Castello di Duino Frazione Duino, 32 • Duino Aurisina

[ITA] Il Castello di Duino è arroccato su uno sperone carsico di alte falesie a picco sul mare, con un panorama mozzafiato su tutto il golfo di Trieste. Il Castello di Duino, ancora oggi dimora dei principi della Torre e Tasso, è un austero maniero eretto nel XIV secolo sulle rovine di un avamposto romano ed è stato testimone di gloriosi eventi e di visite di personaggi illustri, come Johann Strauss, Franz Listz, Gabriele D’Annunzio, Mark Twain e Rainer Maria Rilke, e conserva numerose opere d’arte e raffinati cimeli di grande interesse e di inestimabile valore artistico. Il magnifico parco che lo circonda contribuisce ad arricchirne il fascino con una nota romantica senza eguali. Creato dalla principessa Maria von Thurn und Taxis nella seconda metà dell’Ottocento il parco è articolato in terrazzamenti sostenuti da muretti a secco e spalti aperti sull’orizzonte, che digradano fino al mare. I viali romantici sono decorati con pregiate statue e antichi pozzi, che si alternano a gallerie di rose, nuvole di fiori colorati, aiuole, e a una vasca delle ninfee lunga ben 20 metri.

Duino Castle Gardens and Park Frazione Duino, 32 • Duino Aurisina

[ENG] Duino Castle is perched on the rocks jutting out into the sea offering breathtaking views of the Gulf. Duino Castle, still today the residence of the von Thurn und Taxis noble family, is an austere castle built in the fourteenth century on the remains of a Roman outpost. It has witnessed important historical events, hosted several prominent guests including Johann Strauss, Franz Liszt, Gabriele D’Annunzio, Mark Twain and Rainer Maria Rilke, and is home to many artworks and inestimably precious vestiges. The magnificent gardens surrounding the castle enhance its beauty and charm adding an unrivalled romantic touch. Created by Princess Maria von Thurn und Taxis in the second half of the nineteenth century the gardens gracefully degrade in terraced tiers towards the sea. The romantic promenades are flanked by rich statues and water wells, surrounded by delicate rose beds, colourful clouds of dainty flowers, and a large pond filled with floating water lilies.

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Giardino di Palazzo Attems Petzenstein Piazza De Amicis, 2 • Gorizia

[ITA] Iniziato dal conte Gianfrancesco Attems integrando edifici preesistenti, Palazzo Attems Petzenstein fu completato nel 1745 dal figlio Sigismondo, uno degli esponenti più raffinati della cultura isontina dell’epoca. Secondo alcune fonti settecentesche, non suffragate però da documentazione d’archivio, della progettazione era stato incaricato il goriziano Nicolò Pacassi, primo architetto alla corte di Maria Teresa. Il maestoso palazzo, situato nel centro storico di Gorizia, ospita un giardino quadrangolare ad impianto formale, che si presenta oggi come un giardino all’italiana con aiuole perimetrate da bosso e cinto da muri di confine su tutti i lati. Al centro del giardino si trova la fontana di Ercole e Idra. La scultura, realizzata nel 1775 dallo scultore Marco Chiereghin su disegno dell’architetto goriziano Nicolò Pacassi, era originariamente ubicata in piazza De Amicis (già piazza del Corno), su cui si affaccia il palazzo e fu posta nel giardino dopo la prima guerra mondiale. Il palazzo attualmente ospita le prestigiose collezioni della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, che contano opere di maestri del Settecento veneto, ritratti ottocenteschi (tra cui i più celebri dipinti di Giuseppe Tominz) e una collezione di opere del Novecento. All’interno della struttura vengono allestite mostre temporanee di notevole interesse.

Gardens of Palazzo Attems Petzenstein Piazza De Amicis, 2 • Gorizia

[ENG] Started by Count Gianfrancesco Attems to integrate the pre-existing buildings, Palazzo Attems Petzenstein was completed in 1745 by his son Sigismondo, one of the prominent figures of Gorizia’s society. According to some eighteenth-century sources, however not supported by any archive document, the design and works of the gardens were assigned to Nicolò Pacassi from Gorizia, the first architect at the court of Maria Theresa. The majestic building, situated in the old town centre of Gorizia, houses a quadrangular formal style garden which today it presents itself as an Italian garden, enclosed by tall walls featuring flowerbeds lined by box hedges. Right in the middle of the garden, there is a Hercules and Hydra fountain. The sculpture, realized in 1775 by sculptor Marco Chiereghin following the design by architect Nicolò Pacassi from Gorizia, was originally located in Piazza De Amicis (once Piazza del Corno), just in front of the building, and set in the garden after the First World War. The building now houses the prestigious gallery of the Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, which contains several works by eighteenth-century Venetian masters, portraits of the nineteenth century (amongst which the most famous paintings by Giuseppe Tominz) and a collection of works of the 1900s. The gallery is also the location for many widely recognised extemporary exhibitions. PRIMAVERA - SPRING 2021

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Parco di Villa de Brandis

Via Roma, 117 • San Giovanni al Natisone (UD) [ITA] Il complesso di Villa de Brandis si trova tra il nucleo storico di San Giovanni e l’aperta campagna ed è formato da un edificio padronale, alcuni annessi rustici e un grande parco di circa 2 ettari. La famiglia de Brandis, una casata presente a Cividale fin dal XIV secolo, comprò nel Seicento dei fondi agricoli vicino a San Giovanni, sui quali fece edificare la villa tra il 1718 e il 1722. Nell’Ottocento furono eseguite diverse opere di ampliamento e di ristrutturazione che diedero al complesso le belle forme che oggi vediamo. Sul retro dell’edificio si apre una loggia che dà verso il parco paesaggistico voluto da Nicolò de Brandis, che affidò i lavori a Giuseppe Rho, il quale ideò un disegno tendente a dilatare gli spazi, grazie all’alternanza delle zone alberate e delle zone a prato, all’inserimento del laghetto e di due rilievi artificiali. Attualmente il parco si sviluppa su una zona rettangolare e presenta un impianto paesaggistico con percorso ad anello. Nel 1984 la Villa de Brandis passò in proprietà al comune di San Giovanni che, a partire dal 2003, diede inizio ai lavori di restauro del parco realizzati su progetto dell’architetto Roberto Del Mondo, con il ripristino delle strutture vegetative, il risanamento dell’impianto idrico e il rifacimento del ponticello.

Gardens of Villa de Brandis

Via Roma, 117 • San Giovanni al Natisone (UD) [ENG] The complex of Villa de Brandis is located on the edge of the old town centre of San Giovanni and the fields and includes a villa, some rural edifices and a garden of about two hectares. The de Brandis family, a lineage present in Cividale del Friuli since the fourteenth century, bought land near San Giovanni, where they had the villa built between 1718 and 1722. In the 1800s various works were undertaken to enlarge and renovate the complex giving it the beautiful form it still has today. A loggia opens up at the back of the building facing the landscaped gardens commissioned by Nicolò de Brandis, who entrusted Giuseppe Rho with the works. Rho designed the gardens to widen the spaces, thanks to an alternation of tree clusters and lawns, adding a little pond and two artificial mounds. At present, the walk around the gardens follows a sort of ring that enhance the landscape features of the rectangular-shaped gardens. In 1984 the ownership of Villa de Brandis passed on to the Municipality of San Giovanni, and renovation works started in 2003 according to the designs of Arch. Roberto Del Mondo. The works included restoring the shapes of the gardens, renovating the water plants and restoring the little bridge.

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Parco di Villa Amman Carinzia

Gardens of Villa Amman Carinzia

[ITA] Vicino al centro storico di Pordenone, su di uno sperone d’origine alluvionale in prossimità del fiume Noncello, nell’area occupata dall’antico cotonificio veneziano Amman-Wepfer, sorge Villa Amman, un complesso edilizio, con relative pertinenze, costruito fra il 1882 e il 1884 quale residenza e sede di rappresentanza dei proprietari dell’opificio. La villa fu dimora del re Umberto I nel 1884 e, tra il 1916 e il 1917 vi soggiornò Gabriele d’Annunzio. Nel 1976 il complesso di Villa Amman è stato denominato ‘Villa Carinzia’, in onore della Croce rossa carinziana che contribuì al restauro dell’edificio dopo il terremoto di quell’anno. Esteso su di un’area di circa due ettari, il parco annesso alla villa prese forma al volgere del XIX secolo ed esibisce una copiosa varietà di essenze raggruppate fra loro con ninfei che si alternano a radure vegetali. È arricchito da due fontane, un semenzaio e da strutture e arredi in ferro e cemento di foggia naturalistica, in forma di padiglioni e gallerie, destinati al supporto di piante rampicanti. Dal 2005 la foresteria è sede del Centro diurno per l’accoglimento di persone in situazione di disabilità. Da allora l’ambito si è arricchito di un giardino educativo e di una serie di orti sociali urbani concessi a nuclei familiari residenti nel quartiere di Borgomeduna.

[ENG] Villa Amman, built between 1882 and 1884 as the residence and headquarters of the owners of the Venetian cotton mill Amman-Wepfer, stands on a spur of land of alluvial origin close to the Noncello River near the historic town centre of Pordenone. The villa was a place of abode of King Umberto I in 1884 and between 1916 and 1917 the residence of Gabriele d’Annunzio. In 1976 the complex of Villa Amman was named “Villa Carinzia”, in honour of the Carinthian Red Cross organisation which contributed in the reconstruction of the building following the earthquake of that year. Covering an area of about two hectares, the gardens surrounding the villa started to take shape at the end of the nineteenth century and feature several clusters of trees of different species and in between, nymphaeums and clearings. The gardens also feature two fountains, seedbeds and iron and cement pavilions and galleries to support creeping plants. Since 2005, the guest apartments are house to a Day Care Centre for the Disabled. The gardens also include an area dedicated to a didactic garden and to urban community vegetable gardens for the families that live in the Borgomeduna neighbourhood.

Viale Franco Martelli, 51 – Borgomeduna • Pordenone

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Ampia terrazza e giardino Via Angelo Dino De Carli, 42 - Prata di Pordenone (Pn) - Tel. +39 0434 621619 - Fax. +39 0434 620277 - info@prataverde.it - www.prataverde.it

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Giardino del Torso Via del Sale • Udine

[ITA] Dopo l’intervento di restauro del 2012, il giardino del Torso, affacciato sull’odierna piazza Garibaldi e voluto da Daniele Antonini, è di nuovo uno spazio pubblico fruibile e a disposizione della città. Su una superficie di circa 3.300 mq, il giardino all’inglese con schema geometrico delinea uno spazio con grandi aiuole alberate e a parterre. La ristrutturazione ha voluto esaltare la struttura esistente, seguendo le logiche della prospettiva e della simmetria, con un evidente ammiccamento alla costruzione del giardino barocco: gli arbusti situati sul lato nord dell’ingresso consentono la piena visione del giardino solo al raggiungimento della loggetta e la grande vasca d’acqua con piante acquatiche davanti alla loggia è intesa a valorizzarne l’elegante prospetto. Gli interventi di restauro sono intervenuti sui percorsi, che sono stati riqualificati, sugli alberi e le siepi più importanti che sono stati potati, sulla sostituzione delle essenze e sulle aiuole dell’area sud del giardino che sono state arricchite con arbusti e piante perenni provenienti dalla tradizione orticola italiana e locale. Nello spazio compreso tra la loggia e il Palazzo del Torso è presente un rifugio antiaereo interrato risalente al 1943. Qui gli abitanti di Udine hanno cercato riparo durante centinaia di allarmi mentre i bombardieri sorvolavano la città.

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Giardino del Torso Via del Sale • Udine

[ENG] After works of renovation in 2012, the Giardino del Torso park facing Piazza Garibaldi, commissioned by Daniele Antonini, is once again open to the public. Covering a surface of around 3,300 Sqm, the geometrically arranged English landscape gardens include large clusters of trees and bushes and a patterned flower garden. The idea behind the works of the renovation was to enhance the existing structure of the gardens, maintaining the original perspective and symmetry, quite obvious reference to Baroque-style gardens: the shrubs located north to the entrance allow the total view of the gardens only when you reach the loggia, while the large pool featuring aquatic plants just in front of the loggia enhances the elegant perspective. The paths and walkways have been restored, the large trees and bushes have been carefully pruned and trimmed and several trees and plants of the southern end of the garden have been replaced with species that represent the local gardening tradition. In the area between the loggia and Palazzo del Torso, there is an underground air-raid shelter dating back to 1943. It was in this shelter that many people of Udine found shelter during the numerous alarms as the bombers approached the city.


Parco di Villa Manin

Piazza dei Dogi - Passariano • Codroipo [ITA] Villa Manin, celebre per essere stata la casa di Ludovico Manin, ultimo Doge di Venezia, e dimora di Napoleone Bonaparte, è un esemplare paradigma di villa veneta che si inserisce in maniera memorabile nell’ambiente agricolo di Passariano. Il giardino della villa si estende su una superficie complessiva di 22 ettari ed è uno dei parchi più importanti e noti di tutto il Friuli Venezia Giulia. Alti muraglioni di sasso chiudono e proteggono il parco all’inglese, in cui estese aree prative si alternano a boschetti dall’aspetto semi-naturale arricchiti da sculture ed elementi architettonici arcadici. L’attuale assetto ha sostanzialmente ereditato le forme dell’ultimo progetto riformatore, quello tardo-ottocentesco: il grande prato, che tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera si colora di giallo grazie a una spettacolare fioritura di narcisi, è circondato da radure e boschetti percorsi da sentieri e viali alberati, laghetti, peschiere e colline artificiali (resti del disegno barocco settecentesco) con significativi gruppi scultorei, ma anche segni recenti di arte contemporanea e sculture in pietra piasentina. Oggi il parco è aperto, secondo gli orari stagionali, alla fruizione gratuita da parte del pubblico e nella bella stagione vi trovano ospitalità diverse attività culturali e manifestazioni florovivaistiche.

Gardens of Villa Manin

Piazza dei Dogi - Passariano • Codroipo [ENG] Villa Manin, well known for having been the residence of Ludovico Manin, the last Doge of Venice, as well as a dwelling place of Napoleon Bonaparte, is the paradigm of a typical Venetian villa, which memorably blends in with the rural surroundings of Passariano. The gardens of the villa extend on a total area of 22 hectares and are one of the most well-known and important gardens in the whole of Friuli Venezia Giulia. The high stone walls enclose and protect the English landscape garden, where the vast lawns are interrupted by clusters of trees resembling natural woods enriched by sculptures and Arcadian architectonic features. The current layout of the gardens is practically that of the latest renovation project which dates back to the late nineteenth century: at the end of the winter season and beginning of spring, the vast lawn is filled with colours of the blooming daffodils and is surrounded by small woods and clearings crisscrossed by paths and tree-lined walkways, little pools, fish ponds and small artificial hills (remnant of the eighteenth-century Baroque design), dotted by ancient sculptures as well as contemporary works of art in piasentina stone. Nowadays the gardens are open to the public following seasonal opening times. Entrance is free and in summer the gardens host several cultural events and flower exhibitions.

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[ITA]

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Storia

Heritage

Luoghi d’interesse

Sights of Interest

Aquileia, fondata dai Romani nel 181 a.C. e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1998, fu una delle più grandi città dell’Impero romano, una delle più vivaci comunità del primo cristianesimo latino, uno dei più importanti porti antichi dell’Adriatico, punto di partenza delle principali strade commerciali, culturali e militari verso il Nord Est europeo.

La basilica episcopale è il monumento cristiano più importante di Aquileia: Il pavimento musivo, con i suoi 750 metri quadrati di estensione, è una delle testimonianze più spettacolari dell’impianto originario ed è il più grande dell’Occidente romano. Del complesso basilicale fanno parte Il Battistero e la Südhalle. Dietro l’abside della basilica si trova il cimitero degli Eroi che raccoglie alcuni fra i primi caduti italiani sul Carso. L’itinerario comprende poi il foro romano, il porto fluviale con la via Sacra, la domus di Tito Macro, la domus e palazzo episcopale, gli antichi mercati, le domus del fondo Cal, l’antico decumano e il Sepolcreto. Da non perdere la visita al Museo Archeologico Nazionale e al Museo Paleocristiano.

The Episcopal Basilica is the most important Christian monument in Aquileia: the over 750 sqm of stunning floor mosaics represent one of the earliest and most extraordinary expressions of the ris-ing Christian art of the first decades of the fourth century AD. The basilica complex includes the baptistery and the so-called Südhalle. The Heroes’ cemetery, which lies behind the apse of the pa-triarchal Basilica, is home to the remains of some of the first Italian fallen on the Carso. An interesting itinerary to follow is that including the Roman Forum, the fluvial port, the Domus of Tito Macro, the Domus and Bishop’s Palace, the ancient market squares, the necropolis, the Cal area and the decumanus. Not to be missed the National Archaeological Museum and the Early Christian Museum.

Mobilità

Mobility

Aquileia è attraversata dalla ciclovia Alpe Adria, un itinerario ciclabile transfrontaliero che congiunge Salisburgo al

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Founded by the Romans in 181 BC - included in the World Heritage List in 1998 – ancient Aquileia was one of the biggest cities of the Roman Empire and a most lively community of early Latin-Christianity, as well as a prominent port on the Adriatic Sea and starting point of the main com-mercial, cultural and military routes towards north-east Europe.

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Aquileia is crossed by the Alpe Adria Cycle Route, a crossborder cycle route that connects Salz-burg to the Adriatic


Aquileia [ITA]

[ENG]

mare Adriatico, passando dietro al Foro Romano e in prossimità della Basilica di Aquileia per poi tuffarsi nella magnifica laguna di Grado e raggiungere il mare. Il tratto Aquileia-Grado è un itinerario ideale per una gita familiare in bicicletta, perché è totalmente pianeggiante e divisa dal traffico veicolare.

Sea, which runs just behind the Roman Forum close to the Basilica of Aquileia to then edge the magnificent Grado lagoon and reach the coast. The Aquileia-Grado stretch is an ideal ride for families, being flat and separate from road traffic.

Cuisine

Cucina

Una cucina di terra e di mare, che può contare su numerosi prodotti a km zero grazie alla vicinanza al mare e alla campagna che la circonda: pesce fresco proveniente da Grado e Marano, gli asparagi, la Rosa dell’Isonzo, le erbe di campo, le pesche. Da non perdere i dolci ispirati alle ricette degli antichi Romani e alla cucina mitteleuropea e il cioccolato.

Vino

MO RI

N IO MON

Since the Roman ages, Aquileia has been an important winegrowing region. In particular, Refosco dal Peduncolo Rosso is perhaps the noblest of the native red vines of Friuli whose main production area is that of the Friuli Aquileia Consortium. Other red wines worth tasting are Merlot, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon while among the whites noteworthy are Friulano, Pinot Bian-co, Pinot Grigio, Riesling, Sauvignon, Traminer Aromatico, Chardonnay, Verduzzo Friulano and Malvasia Istriana.

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Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura

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PA T

Aquileia è stata, fin dal periodo dell’antica Roma, una zona importante per la produzione, la commercializzazione e il consumo di vino. Il Refosco dal Peduncolo Rosso è il più nobile dei vitigni autoctoni rossi friulani e la zona di produzione del Consorzio Friuli Aquileia è da sempre vocata alla sua coltivazione. Gli altri vitigni da degustare sono tra i rossi Merlot, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e tra i bianchi il Friulano, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling, Sauvignon, Traminer aromatico, Chardonnay, Verduzzo friulano e Malvasia Istriana.

A cuisine that speaks of the land and the sea, which can count on locally sourced ingredients and products, thanks to its proximity to the sea and the surrounding countryside: fresh fish from Grado and Marano, asparagus, known as the “Isonzo rose”, wild herbs, peaches and other fruit and vegetables. Do not miss the desserts inspired by the recipes of the ancient Romans and those of the Central European cuisine, which feature lots of chocolate.

E • P AT RI M O

IN

Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 1998

fondazioneaquileia

WWW.FONDAZIONEAQUILEIA.IT PRIMAVERA - SPRING 2021

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Cammini

Pilgrim Ways

[ITA] Camminare, gesto naturale e fisiologico, è diventato oggi più che mai necessario per ritrovare il contatto con la natura e con sè stessi. Questa attività si perpetra nei secoli e oggi, qualunque sia la motivazione, sempre più persone aderiscono. Un tempo erano pellegrini: viaggiavano per gli altrui paesi verso i luoghi santi, per devozione, penitenza o per ricerca spirituale. Pellegrini di tutte le grandi religioni affrontavano a piedi lunghi viaggi costellati da numerosi rischi e gravosi disagi. Oggi si viaggia verso le mete sacre per lo più in aereo o in automobile e la figura del pellegrino si intreccia con quella del turista di massa. Eppure il cammino non è sparito, anzi, è nato un nuovo modo di viaggiare e il numero di viandanti è in costante crescita, non solo lungo il celeberrimo Cammino di Santiago o la nostrana Via Francigena. La maggioranza di chi affronta un cammino oggi lo fa per motivi spirituali, che non sono

[ENG] As natural and instinctive walking may be, it has more than ever become a privileged way to strengthen our connection with nature and our inner selves; such archaic activity, for whatever reason, has grown in popularity. In the old days, people would travel to faraway countries to visit the shrine of a saint and show their devotion, in an act of penance or to search for a spiritual awakening. Pilgrims of all the great religions would set out on long journeys on foot facing many dangers and hardship along the way. Nowadays, pilgrims reach their holy destinations by plane or by car and often mingle with the masses of pilgrims. Yet, despite modern travel, the old pilgrim ways have not disappeared; on the contrary, the number of travellers, pilgrims and wanderers walking the well-known Camino de Santiago (Way of St. James) or the Via Francigena, which crosses several Italian regions, is on the rise. The majority of wander-

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Cammini Pilgrim Ways

“Viaggiatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa camminando” “Traveller, there is no path. Paths are made by walking” Antonio Machado Ruiz

[ITA] propriamente religiosi. Spesso la viandanza è laica e non c’è differenza tra chi crede e chi no, perché camminare permette di entrare in una dimensione quasi mistica. Si dice che il cervello umano viaggi a cinque chilometri orari, la stessa velocità del pellegrino. È forse per questo che durante il cammino si scivola in uno stato quasi ipnotico, in stretto contatto con la propria interiorità. I cammini sono realtà sempre più importanti per la nostra regione, tanto che a inizio 2021 è stata istituita la Rete dei cammini del Friuli Venezia Giulia. Questa rete comprende itinerari che collegano tra loro luoghi accumunati da significativi e documentati fatti storici o da tradizioni di interesse storico, culturale, religioso, naturalistico, ambientale, paesaggistico ed enogastronomico. Gli itinerari a piedi ripercorrono i principali cammini storici dei pellegrini e tracciano altri interessanti itinerari alla scoperta di città d’arte, antichi borghi, bellezze naturali e culturali, passando per parchi lussureggianti, valli incontaminate e affascinanti percorsi sulla costa.

[ENG] ers find themselves walking on the path for spiritual reasons that are not always to accomplish a religious purpose. You can hardly ever distinguish between faith-driven pilgrims and trekkers, as walking becomes a spiritual, almost mystical experience for everyone. Apparently, the human brain travels at five kilometres an hour which the same speed a pilgrim walks. So, perhaps this is the reason why as we hike we slowly connect with our inner self. There has been such a revival of the pilgrim ways in the region that a Network of Ways of Friuli Venezia Giulia was established. The network includes itineraries that criss-cross that whole landscape connecting sites that are important in terms of their history, religious and cultural traditions, as well as for their landscape, wildlife, natural beauty and local food and wine pleasures. Some of the paths follow the historical pilgrims’ ways while others connect ancient villages, cities of art, spots of outstanding natural beauty and culture, crossing lush nature reserves, unspoilt valleys and captivating coastal sceneries.

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A Parco delle Dolomiti Friulane

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LEGENDA

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ROMEA STRATA (Allemagna, Aquileiense e Iulia Augusta) CAMMINO CELESTE

TRIESTE

CAMMINO DELLE PIEVI CAMMINO DI SAN CRISTOFRO ALPE ADRIA TRAIL VIA FLAVIA CAMMINO DELLE 44 CHIESETTE VOTIVE NELLE VALLI DEL NATISONE

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[ITA]

[ENG]

ATTENZIONE! Escursioni e cammini vanno affrontati in modo consapevole. Prima della partenza è necessario informarsi adeguatamente sugli itinerari, i sentieri, l’accoglienza e gli alloggi. Libri e guide sulla viandanza e sui pellegrinaggi fioccano: non lesinate su questi acquisti, vi torneranno sicuramente utili. Molti sono anche i siti web aggiornati e dettagliati, consultateli sempre, troverete anche mappe e tracciati per gli smartphone! Bisogna essere coscienti del proprio stato fisico e della fatica che ci aspetta; lo zaino e le attrezzature vanno scelti e preparati con cura.

BE SAFE! Be well aware of the level of difficulty of the excursion before you set out. Get all the necessary information regarding the routes, paths and accommodation before you leave. There are many guidebooks and maps designed for pilgrims and trekkers: don’t hold back on buying them, you will surely need them. There are also loads of updated websites that have information, maps and trip planners which you can check out on your smartphone. Always be aware of your physical fitness and monitor your level of fatigue. Carefully choose the right equipment and gear for your trek.

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Dolomiti Friulane, Forcella Duranno_ph. L. Gaudenzio, Arch. PromoTurismoFVG

L’ospitalità

Accommodation

[ITA] Il Friuli Venezia Giulia è attraversato da antiche vie di pellegrinaggio e cammini storici che sempre più ricevono l’attenzione di chi ama viaggiare a piedi, un turismo internazionale non solo religioso, ma anche naturalistico e culturale. Questi viaggiatori sanno che non esiste viandante senza chi si prende cura di lui e conoscono il valore dell’ospitalità fatta di cose semplici: un desco imbandito che ti rifocilla, l’acqua che ti leva di dosso la fatica e i dolori della giornata e un ricovero dove riposarsi, magari nel sacco a pelo, prima di ripartire. Per pernottare prediligono foresterie, ostelli, monasteri o edifici religiosi e spesso sono in possesso di una credenziale che, come sul Cammino di Santiago, identifica il viandante come pellegrino e gli consente di essere ospite in alcune strutture.

[ENG] Friuli Venezia Giulia is crisscrossed by a number of ancient pilgrim ways and historical routes that increasingly attract people who like to travel on foot, giving rise to new forms of religious, cultural and green tourism. These travellers know well that where there are wanderers, there is always someone ready to offer them simple, friendly hospitality: a table filled with hearty food, a water fountain where wash away the heat of the day, a bed where rest in a sleeping bag before setting off again the following morning. Many prefer to spend the night in guest rooms, hostels, monasteries and retreat centres where they can present their Pilgrim Credencial - a sort of passport that identifies the wanderers as pilgrims granting them access to some particular structures, similar to the one used on the Camino de Santiago.

La Romea Strata I cammini si percorrono alla ricerca di sé stessi, alla scoperta di paesaggi e località poco note lungo sentieri poco battuti. I cammini spirituali da secoli avvicinano genti di Paesi confinanti e tracciano la storia di un popolo e della sua terra. Una storia che va fino al medioevo, quando i pellegrini percorrevano le vie romee, o vie romane, le strade che li conducevano a Roma, la città che costituiva una delle principali mete, con Gerusalemme e Santiago de Compostela, dei pellegrinaggi della cristianità occidentale. Su alcune di queste vie, il progetto Romea Strata ripropone il sistema di sentieri che dall’Europa centro-orientale conducevano i pellegrini a Roma sulla tomba di Pietro. In territorio italiano i pellegrini possono percorrere 1.302 chilometri di cammini; tappa dopo tappa vengono apposti i timbri

The Romea Strata Wanderers set out on particular routes on a journey of selfdiscovery, to explore unknown places and landscapes, and to experience unbeaten tracks. Pilgrim Ways have always drawn people from different countries closer and are evidence of the history of a land and its people. A heritage this, that dates back to the Middle Ages when the faithful walked the Vie Romee, the paths that led to Rome, one of the main destinations of Western Christianity alongside Jerusalem and Santiago de Compostela. The Romea Strata includes a network of paths that once led pilgrims from Central Eastern Europe to Rome and the Shrine of Saint Peter. In Italy, pilgrims can walk some 1,302 PRIMAVERA - SPRING 2021

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[ITA] sulla loro credenziale Ad Limina Petri e all’arrivo a Roma ricevono il Testimonium che certifica l’avvenuto pellegrinaggio. Il percorso, illustrato anche grazie al sito www.romeastrata.it, attraversa il nord-est dell’Italia ed è suddiviso in otto tratte che confluiscono a San Miniato, in Toscana, da dove si può continuare il cammino verso Roma lungo la Via Francigena. Tre sono i percorsi della Romea Strata che coinvolgono il territorio del Friuli Venezia Giulia: la Romea Allemagna, la Romea Iulia Augusta e la Romea Aquileiense, che si congiungono a Concordia Sagittaria in terra veneta.

Venzone_ph Parco Prealpi Giulie

La Romea Allemagna conduce da Tarvisio a Concordia Sagittaria e segue un percorso di 187 chilometri che attraversa la regione da nord-est a sud-ovest. É il primo tratto italiano dell’antica via di pellegrinaggio che qui arriva dai paesi baltici, da Czestochowa, Cracovia e Vienna. Il cammino lungo questo tratto di territorio friulano è caratterizzato da una sequenza rara di ambienti naturali, tra sentieri di montagna, colline moreniche e la splendida valle del fiume Tagliamento. Partiti da Tarvisio si attraversano la Val Canale e la Val Dogna. Dal Parco Naturale delle Prealpi Giulie si giunge sulla via Julia Augusta che da Aquileia saliva ai Paesi germanici e si attraversano Venzone, Gemona e Osoppo, cittadine rase al suolo dal terremoto del 1976 e ora completamente ricostruite. Tappa immancabile di questo itinerario è l’antichissimo Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano, nato per dare accoglienza e cure gratuite ai pellegrini che si recavano in Terra Santa. Fondato nel 1199 dai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (poi cavalieri di Malta), quello di Majano è l’ultimo rimasto dei primi hospitales medievali europei.

[ENG] kilometres on the various pilgrim ways. At every destination on route, they get a stamp on their Ad Limina Petri Credential and once they arrive in Rome they are awarded the Testimonium, which certifies their pilgrimage. The route winds its way through the northeast area of Italy and is split into eight different paths that converge at San Miniato, in Tuscany, from where the path continues towards Rome along the Francigena Way. Three routes of the Romea Strata cross Friuli Venezia Giulia: the Romea Allemagna, the Romea Iulia Augusta and the Romea Aquileiense, which converge at Concordia Sagittaria in Veneto. The Romea Allemagna runs for 187 kilometres, from Tarvisio to Concordia Sagittaria crossing the region from northeast to south-west. It is the first section in Italy of an ancient pilgrim way from the Baltic States, Czestochowa, PRIMAVERA - SPRING 2021

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Gemona del Friuli

Venzone

[ITA] Oltrepassato il ponte di Pinzano che unisce le due sponde del Tagliamento in uno de punti più belli e panoramici del fiume, nei pressi di Spilimbergo si può godere anche un assaggio dei magredi, le “terre povere” e sassose dal fascino tutto particolare, tipiche della sua costa ovest. Proseguendo verso sud si giunge in quel lembo di Veneto caratterizzato da canali e campi a perdita d’occhio; da Portogruaro a Concordia il passo è breve. La Romea Iulia Augusta segue l’antica via consolare romana che congiungeva la regione del Norico (l’attuale Austria centrale) ad Aquileia. Il percorso, lungo 61 km, proviene dal passo di Monte Croce Carnico (Plöckenpass) che separa l’Austria, in particolare l’Osttirol, dall’Italia, e raggiunge l’importante centro archeologico romano di Zuglio, avamposto difensivo della Valle del But, dominato dall’antica Pieve di San Pietro, chiesa madre di tutta la Carnia. A Venzone la via

[ENG] Cracow and Vienna. The route in Friuli offers a rare wealth of natural landscapes, including mountain paths, morainic hills and the beautiful Tagliamento River plain. Setting out from Tarvisio the route crosses Val Canaleand Val Dogna. Leaving the Parco Naturale delle Prealpi Giulie – nature reserve behind, the way converges on the Via Julia Augusta – it connected Aquileia to the Germanic regions – through Venzone, Gemona and Osoppo which were razed to the ground by the seism of 1976, and beautifully rebuilt after the tragedy. Not to be missed in this area is the Middle Age Hospitale di San Giovanni and SanTomaso di Majano, a hostel where the ancient pilgrims on their way to the Holy Land could rest and be treated for their illnesses and injuries, for free. Founded in 1199 by the Order of Knights of the Hospital of Saint John (then Order of Malta) that of Majano is the last remaining Middle Age hospitales in Europe. Leaving the Pinzano bridge which connects the two banks of River Tagliamento, travellers can enjoy one of the most beautiful panoramic views of the river plain, and approaching Spilimbergo get the fascinating feel of the Magredi, the “lean lands” made up of sand and pebbles. Heading south the landscape of this edge of Veneto turns into a succession of cultivated fields and canals as far as the eye can see; Concordia is just a short way down the route from Portogruaro. The Romea Iulia Augusta follows the ancient Roman consular road that connected the Noric Region, today central Austria, to Aquileia. The 61-kilometre trail enters Italy from the Osttirol region in Austria through Monte Croce Carnico Pass (Plöckenpass) and reaches a most important archaeological site, Zuglio, an ancient Roman military outpost in the Valle del But, which is overlooked the old Pieve di San Pietro, the most important church of the Carnia district.

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Concordia Sagittaria

[ITA] Romea Iulia Augusta si congiunge con la via Romea Allemagna che proviene da Tarvisio.

[ENG] In Venzone, the Via Romea Iulia Augusta merges into the Via Romea Allemagna that runs from Tarvisio.

La strada Romea Aquileiense percorre invece il Friuli Venezia Giulia da ovest a est. Il cammino parte da Miren, presso Nova Gorica in Slovenia, e dopo 94 chilometri arriva a Concordia Sagittaria. La via ha inizio sul Carso sloveno, presso il Santuario della Madonna Addolorata di Miren-Kostanjevica, la pittoresca chiesa della Scala Santa visibile anche dall’Italia che si trova sul Monte Grado (a onor del vero un colle alto 119 metri). L’itinerario ben presto raggiunge i territori delle province di Gorizia e di Udine e attraversa il territorio dell’antica sede episcopale di Aquileia, città che dal I secolo divenne capoluogo della regione romana Venetia et Histria. Le risorgive, i canali e le vigne accompagnano il cammino nella pianura rurale fino a Latisana e, attraversato il ponte sul Tagliamento, si giunge in Veneto e a Concordia.

The Romea Aquileiense crosses Friuli Venezia Giulia from west to east. The way starts in Miren, near Nova Gorica in Slovenia, and leads to Concordia Sagittaria some 94 kilometres away. The pilgrim way begins on the Slovenian Karst, at the Sanctuary of Our Lady of Sorrows of Miren-Kostanjevica, the picturesque church at the top a Scala Santa (Holy Stairs) on Mount Grado, clearly visible from Italy just below. The route runs through the countryside of Gorizia to reach the lands of the ancient Episcopal seat of Aquileia, the city which in the first century AD became the capital of the Roman region Venetia et Histria. Lots of underground springs, canals and vast vineyards are the rural landscape that leads to Latisana, and across the bridge of the Tagliamento River lie the Veneto region with Concordia.

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La Via Flavia

The Via Flavia

[ITA] Sono gialli i segni che indicano il percorso della Via Flavia, il cammino che ripercorre il tracciato della antica strada romana che collegava Aquileia a Fiume in Croazia, passando per Trieste, per poi dirigersi in Istria a Parenzo e Pola. Questo cammino connette l’Italia con i Balcani e ricade all’interno della direttrice del Cammino Jacobeo che da Zagabria conduce a Puente la Reina e quindi a Santiago de Compostela, ma si collega anche con il cammino di San Martino (Ungheria) e con l’itinerario del Burdigalense che conduce verso la Terra Santa. Ad Aquileia invece la Via Flavia si collega alla Via Romea Aquileiense che arriva a Concordia Sagittaria in Veneto, da dove parte la via Romea Annia. Chi lo percorre può richiedere la credenziale da timbrare. La Via Flavia parte dall’estremo lembo del nord-est d’Italia – Lazzaretto, a Muggia - e arriva ad Aquileia, per un totale di circa 115 chilometri e 5 tappe. Il percorso snoda attraverso paesaggi litoranei e carsici, riserve naturali e borghi storici, regalando un percorso naturalistico e culturale di grande fascino. Da Lazzaretto si sale a Muggia Vecchia, si passa per Dolina e Bagnoli della Rosandra, con viste sul mare assicurate. I castelli di San Giusto e di Miramare sono i protagonisti della seconda tappa, tutta triestina. A Monfalcone si può arrivare con una camminata a mezzacosta con panorama sul Golfo di Trieste oppure percorrendo la via Alta verso Prosecco e Aurisina; i due tracciati si uniscono e ad Aurisina e poi toccano il Sentiero Rilke, il castello di Duino e le foci del Timavo. Le ultime due tappe sono di pianura: da Monfalcone si passa per Marina Julia, l’Isola della Cona e la riserva di Val Cavanata. Per concludere, si parte da Fossalon alla volta di Aquileia, dopo aver visitato Grado e fatto una gita in battello all’isola di Barbana.

[ENG] The Via Flavia, indicated by yellow signs, follows the ancient Roman road that led from Aquileia to Fiume (today’s Croatian Rijeka), running through Trieste toward Istria, Parenzo (Poreč) and Pola (Pula). The way connects Italy to the Balkans and is part of the Ruta Jacobea - Way of St James that starts Zagreb touches Puente la Reina and finally reaches Santiago de Compostela. It also connects to the St Martin Way (Hungary) and the Itinerarium Burdigalense (“Bordeaux Itinerary”) that leads to the Holy Land. In Aquileia the Via Flavia merges onto the Via Romea Aquileiense which leads to Concordia Sagittaria in Veneto from where the Via Romea Annia starts. Those who walk the Way can have the Credential stamped. The Via Flavia begins in the extreme north-eastern edge of Italy - Lazzaretto, in Muggia - and reaches Aquileia. It runs for some 115 kilometres divided into 5 stretches. The itinerary is blessed by some beautiful coastal sceneries, karst landscapes, nature reserves, ancient villages and unspoilt nature, offering a fascinating nature and culture experience. Leaving Lazzaretto the way leads up to Muggia Vecchia, touching Dolina and Bagnoli della Rosandra, from where enjoy stunning views of the bay below. San Giusto and Miramare castles are the focal attractions of the second stretch of the way. Monfalcone is then reached either following the panoramic coastal path above the Trieste Gulf or by walking the Via Alta toward Prosecco and Aurisina; the paths then converge on the Rilke Path, touching the Duino Castle and the mouth of River Timavo. The last two stretches run along the plain: from Monfalcone to Marina Julia, the Isola della Cona and the Val Cavanata Nature Reserve. And finally, reach Aquileia leaving from Fossalon, after having visited Grado and experienced a short cruise to the Isle of Barbana.

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La Via di Karol

The Karol Way

[ITA] La Romea Allemagna e la Romea Aquileiense sono i tracciati su cui corre la Via di Karol, l’itinerario europeo dei Piccoli Santuari sulle le orme di Papa Wojtyla. Il cammino parte da Wadowice in Polonia, città natale del Santo Giovanni Paolo II e arriva a Roma, attraversando la Slovacchia, l’Austria e le regioni adriatiche del Centro Nord d’Italia. Il viaggio porta alla scoperta delle testimonianze della fede ed è, insieme, occasione di contatto con i paesaggi, le tradizioni culturali e i prodotti enogastronomici tipici dei paesi che attraversa. Le reti locali di accoglienza che accompagnano il viandante sono connesse l’una all’altra e improntate ai principi dello sviluppo solidale e sostenibile propri del Circuito Wigwam, che della Via di Karol è promotore.

[ENG] The Via di Allemagna and the Romea Aquileiense routes are part of a pilgrim way, which touches various small sanctuaries and churches in the footsteps of Pope Karol Wojtyla, hence the name, Via di Karol (The Karol Way). The route starts in Wadowice in Poland, the hometown of St John Paul II, and reaches Rome winding its way through Slovakia, Austria and the Adriatic regions of Italy. Going on this pilgrimage an occasion to discover and witness true faith as well as appreciate the different landscapes, cultures, traditions and typical produce of the countries and regions you walk through. A network of accommodation options, which share the same principles of solidarity and sustainability, has been established along the path and is identified as part of the Wigwam World Circuit, promotor of the Karol Way.

Il Cammino di San Cristoforo Il Cammino di San Cristoforo si snoda tra le provincie di Pordenone, Treviso e Belluno, ed è di facile accessibilità per tutte le fasce d’età e le capacità motorie. Dei circa 450 chilometri di percorso e digressioni, la lunghezza del Cammino in terra friulana supera i 300 chilometri. Questo cammino non ha un’unica meta da raggiungere, ma ogni località, ogni tappa, riserva piccole o grandi sorprese che rendono unica l’esperienza in questo territorio. Sono ben 313 le chiese e le pievi che si incontrano sulle orme di

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Way of St. Christopher The route winds its way between the provinces of Pordenone, Treviso, and Belluno, and does not present any difficulty and is accessible to hikers of all abilities. Of the total 450 kilometres of the route, some 300 run in Friuli offering a variety of landscapes. The way does not have a single final destination, but every stage offers a surprise that makes the experience a unique one. There are 313 churches to admire following in the foot-


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Polcenigo

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[ITA] San Cristoforo, molte di esse sono pievi o piccole chiese di montagna, talvolta ubicate all’esterno dei centri abitati, circondate da boschi che creano oasi di pace. Ognuna conserva un vasto patrimonio di opere d’arte, frutto di una secolare scuola pittorica e scultorea che ha raggiunto gli apici con maestri quali Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone, Pomponio Amalteo o Giovanni Francesco dal Zotto detto Gianfrancesco da Tolmezzo. Il tratto friulano del cammino costeggia le Dolomiti Friulane fra i fiumi Livenza e Tagliamento, l’ultimo dei fiumi alpini in Europa, e attraversa i comuni di Pordenone, Cordenons, San Quirino, Vivaro, Vajont, Caneva, Polcenigo, Budoia, Aviano, Montereale Valcellina, Maniago, Frisanco, Meduno, Tramonti di Sotto, Travesio, Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Vito D’Asio, Pinzano al Tagliamento (dove, per un tratto, si sovrappone alla Romea Allemagna), Spilimbergo, Sequals, Arba, Cavasso Nuovo e Fanna. Il sito www.camminodisancristoforo.com contiene tutte le informazioni.

[ENG] steps of St Christopher, many of which are hidden gems on the unspoilt edges of ancient villages or at the top of lush green hills offering oases of peace and quiet. Each church shrines an interesting collection of artworks, heritage of an age-old artistic tradition, which reached its zenith with masters like Giovanni Antonio de’ Sacchis, known as Il Pordenone, Pomponio Amalteo and Giovanni Francesco dal Zotto, known as Gianfrancesco da Tolmezzo. The Friulian stretch of the way runs along the Friulian Dolomites between the rivers Livenza and Tagliamento, the last remaining alpine rivers in Europe, touching Pordenone, Cordenons, San Quirino, Vivaro, Vajont, Caneva, Polcenigo, Budoia, Aviano, Montereale Valcellina, Maniago, Frisanco, Meduno, Tramonti di Sotto, Travesio, Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Vito D’Asio, Pinzano al Tagliamento (where it overlaps the Romea Allemagna), Spilimbergo, Sequals, Arba, Cavasso Nuovo and Fanna. Check the website www.camminodisancristoforo.com for all the information.

Il Cammino delle Pievi

The Way of the Churches

Sulle dorsali principiali delle strade romee s’innestano molte altre vie di pellegrinaggio e cammini, come il Cammino delle Pievi, la Via di Karol e il Cammino Celeste. Alcuni erano attivi già in epoca medievale, altri sono di più recente istituzione, ma tutti sono accomunati da un grande fascino. La Romea Iulia Augusta (la via che entrava in Italia da Monte Croce Carnico e con direttrice nord-sud portava i pellegrini verso Gerusalemme passando per i Balcani) coincide in parte con il Cammino delle Pievi, un percorso circolare che tocca dieci luoghi di culto storici dell’Alto Friuli. Nato in Carnia nel

Crossing the main Strade Romee route there are many other minor pilgrim ways, such as the Cammino delle Pievi (The Way of the Churches), the Via di Karol and the Cammino Celeste (The Celestial Way). Some of these pilgrim routes were much used in the middle ages, others are more recent, but all share a common charm. In the area of Carnia, a portion of the Romea Iulia Augusta (which once entered Italy from Monte Croce Carnico and winded its way down south leading pilgrims towards Jerusalem through the Balkans) overlaps on part of the Cammi-

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Pieve Santa Maria di Gorto_ph Ulderica Da Pozzo, Arch. PromoTurismoFVG

Cammino delle Pievi, tappa da Sauris verso Festòns – Monte Bivera

[ITA] 2010 e ispirato al Cammino di Santiago, quello delle Pievi è un percorso nel cuore delle Alpi Orientali che parte da Imponzo di Tolmezzo e arriva a Zuglio; oltre 200 chilometri e venti tappe, in dieci delle quali si incontrano le affascinanti storiche pievi, da cui si godono impareggiabili panorami. La Carnia è territorio bellissimo che affascina e coinvolge chiunque passi per le sue valli. Simbolo della storia religiosa di quest’area montana, le pievi sono antiche chiese sorte su impulso dell’evangelizzazione cristiana adibite al battesimo e alla conversione degli alpigiani. Collocate generalmente in posizioni isolate e dominanti le principali vallate e le antiche vie di comunicazione col Norico o col Cadore, nei periodi bui del medioevo sono state punti strategici per la difesa delle popolazioni locali dai nemici e centri di aggregazione religiosa, sociale ed economica, e tuttora custodiscono pregevoli tracce dell’architettura, dell’arte e della storia. Le pievi toccate dal cammino si trovano lungo la Valle del Tagliamento (a Cesclans, Verzegnis, Invillino, Enemonzo e Forni di Sotto), lungo la Val Degano (a Ovaro) e lungo la Valle del Bût (a Tolmezzo, Illegio e Zuglio) e sono visitabili in concomitanza di celebrazioni ed eventi, ma è anche possibile richiederne un’apertura straordinaria. Il Cammino delle Pievi può essere intrapreso nel suo insieme (in questo caso sono necessarie circa due settimane), oppure in maniera autonoma e discontinua, scegliendo di volta in volta una o più delle sue tappe. Questo percorso nasce come un pellegrinaggio adatto anche alle famiglie; i non esperti possono farsi accompagnare da una guida. Anche qui strumenti fondamentali per il pellegrino sono il sito web (www.camminodellepievi.it) e la credenziale timbrata dall’arcivescovo per chi completa l’anello di 20 tappe con le proprie gambe.

[ENG] no delle Pievi, a loop that touches several churches in the northern edge of Friuli. The Cammino delle Pievi was established in 2010, inspired by the Camino de Santiago. It covers an area in the heart of the Eastern Alps, starting from Imponzo di Tolmezzo reaching Zuglio. Its 200 kilometres include 20 destinations on route, each featuring a hilltop church from where pilgrims can enjoy breathtaking views. Carnia is a beautiful corner of Friuli and all those who pass through its valleys cannot but be fascinated by its unique landscapes. The pievi, ancient hilltop parish churches, are the symbol of the religious heritage of the mountain regions, built under the impulse of Christian evangelisation and devoted to the conversion of the mountain dwellers and their Baptism. From their elevated positions, the churches dominated the main valleys, the Roman roads and ways of communication to Noricum and Cadore, and during the Middle Ages, they were strategic lookout posts in defence of the locals, as well as religious, social and economic centres. They still today show some of their estimable architectural, artistic and historic features. The churches on the route are located on the hills along River Tagliamento valley (Cesclans, Verzegnis, Invillino, Enemonzo, and Forni di Sotto), the Val Degano (Ovaro) and the Bût valley (Tolmezzo, Illegio, and Zuglio) and are normally open during religious celebrations and local events, though probably upon request it is possible to visit them all year round. Pilgrims can hike the whole Cammino delle Pievi in about two weeks, or choose to walk smaller portions according to personal need and time availability. The route was thought to be suitable for families with children, which makes it easy and enjoyable, nevertheless, those who do not feel comfortPRIMAVERA - SPRING 2021

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Santuario e Isola di Barbana_ph Parenzan, Arch. PromoTurismoFVG

Aquileia, ph. G. Baronchelli, Arch. PromoTurismoFVG

Il Cammino Celeste

[ENG] able alone can find a guide to accompany them. Go to the website www.camminodellepievi.it to get all the useful information on the route and on how to obtain the official Credential sealed by the Archbishop once the 20 destinations on route have been reached on foot.

Cammino Celeste, il Gran Monte_ph Stefania Gentili - www.stefaniagentiliphotography.it

[ITA] Il Cammino Celeste, o Iter Aquieliense, ideato dal Circolo Navarca di Aiello, è uno dei cammini più importanti della nostra regione e varca i confini nazionali, con tre distinti percorsi che hanno origine in tre località di Italia, Slovenia e Austria e si riuniscono a Camporosso, per risalire poi il Monte Lussari guadagnandone la sommità a 1.760 metri di altitudine, dove l’immagine della Madonna è venerata da sei secoli e mezzo. Il ramo italiano del Cammino Celeste, chiamato anche Troi di Aquilee, è forte di un sito web (www.camminoceleste.eu) in cinque lingue, una guida e un pesciolino-simbolo che accompagna il pellegrino, sia sulla credenziale che sulla via, e da ormai dieci anni viene percorso da un numero sempre crescente di viandanti che attraversano il Friuli dal mare ai monti e, guidati da antiche ancone, sfiorano chiesette votive e toccano le tangibili tracce di antichi centri d’accoglienza gestiti da ordini monastici e cavallereschi. Il percorso italiano parte da Aquileia (sede dell’antico patriarcato) e arriva al Monte Lussari (che accoglie il Santuario della Regina dei Popoli d’Europa) attraversando la Bassa Friulana, il Collio, le Valli del Natisone, e le valli di Resia e di Dogna. Per il cammino italiano la proposta è articolata in dieci tappe, più un prologo nella laguna da Barbana ad Aquileia. Dal punto di vista altimetrico il Cammino Celeste nel suo tratto italiano è un percorso impegnativo: nei circa

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The Celestial Way The Celestial Way, or Iter Aquieliense, devised by the association Circolo Navarca of Aiello del Friuli, is one of the most important cross-border ways in our region. It consists of three different paths that originate in Italy, Slovenia and Austria, respectively, and which converge at Camporosso. The route then climbs up Mount Lussari to an altitude of 1,760 metres above sea level, to the sanctuary where the Virgin Mary has been venerated for six and a half centuries. Information on the Italian section of the Cammino Celeste - Celestial Way, known as Troi di Aquilee, can be found at www.camminoceleste.eu. The website features a guide in five languages, the logo (a little fish), is a symbol that characterises the route and the pilgrim’s Credential. An ever-growing number of trekkers and pilgrims walk their way across Friuli Venezia Giulia, from the mountains to the sea, passing by ancient churches, monasteries and medieval hospitals. In Italy the route starts in Aquileia (seat of the Patriarchate) and reaches Mount Lussari at the sanctuary dedicated to the Virgin Mary, Queen of the People’s of Europe, running


Santuario di Castelmonte

[ITA] 200 chilometri della sua lunghezza bisogna fare oltre 6.700 metri di salita e quasi 5.000 di discesa, ma permette di andare dal mare ai monti passando per sentieri e mulattiere. Come in ogni cammino, però, ogni pellegrino può costruire il suo itinerario secondo le proprie esigenze e diversificarlo pernottando in luoghi diversi da quelli suggeriti. Lasciato il Santuario sull’Isola di Barbana, in traghetto si raggiunge Grado. Gli ultimi scampoli della laguna si insinuano nella terraferma, dove la tradizione vuole che sia approdato San Marco, venuto ad evangelizzare queste terre. Giunti da Aquileia ci si dirige verso il Collio, con le sue colline vocate alla coltivazione di ottime uve e alla produzione di meravigliosi vini. Da qui in poi sono molte le testimonianze della Grande Guerra a ricordarci che questi territori sono stati flagellati dal conflitto. Castelmonte, il santuario più antico del Friuli e uno dei più antichi di tutta la cristianità, veglia il cammino mentre ci si lascia alle spalle la longobarda Cividale e si attraversano le Valli del Natisone, letteralmente foderate dai boschi. Mentre i monti della catena del Gran Monte si stagliano in alto, sotto ai sentieri si aprono maestose cavità, come le Grotte di Villanova. Le piccole località valligiane slavofone lasciano spazio ad un’altra lingua e un’altra cultura, quella della Val di Resia, la valle che si stende ai piedi del monte Canin, nel cuore del Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Gli abitanti di questa valle sono un unicum, sia per la lingua che parlano (i glottologi di tutto il mondo si interrogano sulla sua ori-

Santuario del Monte Lussari

[ENG] across the Friulan Plains, the Collio Hills, the Natisone Valley, Resia and Dogna. The Italian route consists of ten destinations on route, plus an introductory leg from Barbana to Aquileia. The altitude difference makes the Cammino Celeste quite challenging. Indeed the 200 km of the route in Italy lead the adventurous world trekkers, pilgrims on paths and tracks, 6,700 metres uphill and nearly 5,000 metres downhill, from high up in the mountains down to the sea. Of course, the pilgrims can easily follow their own itinerary according to their pace and pleasure, stopping for the night in places that are not specifically suggested in the guide. Leaving the Sanctuary and the Island of Barbana behind, reach Grado by boat. The edge of the lagoon meets the dry land, where, it is believed, St Mark disembarked and started his mission to evangelize the locals. From Aquileia head towards the Collio; the beautiful gently rolling hills covered in vineyards, which give superb wines. On route there are many traces of the Great War, which remind us that this area was devastated by the conflict. Castelmonte, the oldest sanctuary in Friuli Venezia Giulia and one of the oldest in the history of Christianity, overlooks the route that climbs up from Cividale (capital of the first Lombard duchy in Italy). Leaving the sanctuary behind, the path enters the dense forests that dominate the Natisone Valley. And while the Gran Monte mountain range stretches up to the sky, wonderful caves, like those in Villanova open

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[ITA] gine) che per la genetica (pare che la mappa genetica dei resiani non sia assimilabile a quella di nessun’altra popolazione al mondo). I boschi di pino silvestre, larice e faggio della Val Dogna lasciano spazio alla Valbruna, dove sembra di sentire ancora l’eco dei battiferro, le officine che producevano utensili e oggetti metallici oggi ormai scomparse. E poi ecco Camporosso, da cui parte la risalita verso il Monte Lussari. Il Santuario mariano del Monte Santo di Lussari è un luogo di devozione che valica confini e nazioni, accomunando fedeli italiani, sloveni e austriaci. In questo santuario, patrimonio dell’intera Europa come esempio di convivenza nel rispetto reciproco delle tradizioni, la domenica vengono celebrate messe nelle tre lingue.

Oblizza (Stregna)_ph Amerigo Dorbolò

Il Cammino delle 44 Chiesette Votive nelle Valli del Natisone Sono ben 44 le chiesette votive sparse sul territorio delle Valli del Natisone. Da lontano sembrano delle pennellate di bianco sulla sommità montagne verdeggianti, a visitarle si scopre che sono veri e propri monumenti di architettura e arte sacra risalenti ai secoli dal XII al XVI, spesso impreziositi da opere di valenti artisti di scuola slovena. Tutte queste piccole chiese presentano lo stile conosciuto come “gotico fiorito”, arrivato qui dalla vicina Slovenia. Raggiungerle nel giorno in cui si celebra il senjam, la festa del Santo Patrono di ciascuna chiesetta, o nei giorni dei tradizionali pellegrinaggi votivi, permette di scoprire anche la

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[ENG] up down below, underground. Small villages where the locals speak a Slovenian dialect give way to the wilderness, and then Val di Resia at the foot of Mount Canin, in the heart of the Parco Naturale delle Prealpi Giulie - nature reserve, where you meet yet another dialect and culture. The inhabitants of the area around Resia are unique, both for the language they speak (linguists from all over the world are still investigating its origins) and for their genetics (apparently their genetic map cannot match that of any other population in the world). A landscape of forests of Scots pines, Larches and Beeches in Val Dogna give way to Valbruna, once home to ironsmiths who crafted elaborate metal objects. And then, Camporosso where the route starts to ascend Mount Lussari. The Marian Sanctuary of Mount Lussari is a place of devotion that crosses borders and unites nations, attracting the faithful of Italian, Slavic and Germanic ethnicity. At the sanctuary, as an example of Europe’s cultural heritage and evidence of cross-border peaceful cohabitation and mutual respect, Holy Mass is celebrated in the three languages used in the area.

The Way of the 44 Votive Churches in the Valli del Natisone district There are no less than 44 votive churches scattered around the Valli del Natisone district. From a distance, they appear like a brushstroke of white paint on the green moun-


[ITA] profonda anima della Slavia Friulana e le sue millenarie tradizioni religiose. L’intero percorso richiede più giorni, ma può essere effettuato anche a tappe, con itinerari circolari, della durata di una giornata. I percorsi per visitare le 44 chiesette votive ci portano in luoghi silenziosi e affascinanti, con stupendi panorami e in cui la natura ha il sopravvento sui piccoli borghi. Sono quattro le aree attorno alle quali ci portano le 13 camminate alla scoperta delle piccole chiese: nella Valle del Natisone (la porta aperta sull’Europa orientale e sul mondo slavo), attorno alle pendici del Matajur (la montagna “sacra” della Slavia Friulana), lungo la Val Cosizza (dove spirito, arte e natura si fondono in una sinfonia capace di stupire) e nella Valle dello Judrio, attorno all’amatissimo Santuario di Castelmonte, sospesi tra la pianura friulana e il Brda – il Collio Sloveno. Tutte le info su www.chiesettevotive.it

L’Alpe Adria Trail

Lago di Predil

Il Friuli Venezia Giulia è attraversato non solo da cammini religiosi, ma anche da attrezzati percorsi di trekking lungo i quali apprezzare la natura e il paesaggio in tutta lentezza; tra questi troviamo il “super sentiero” Alpe Adria Trail. Come suggerisce il suo nome, questo percorso si snoda nel territorio dell’Alpe Adria e permette agli escursionisti e agli amanti della natura di andare dalla montagna al mare e vi-

[ENG] tain tops, and to visit them is to discover that they are proper monuments of architecture and sacred art that date back to the centuries, from the twelfth to the sixteenth, and shrine precious works of art by artists of the Slovenian school. The churches are examples of the Flamboyant Gothic style that reached the district from Slovenia. To visit the little churches on their senjam - the festivity dedicated to their patron saints - or during the days in which the traditional votive pilgrimages take place, is the best occasion to discover the age-old religious traditions of these Slav-Friulian communities. The entire pilgrim way takes a few days to be completed but can also be experienced on a one-day walking outing thanks to the various circular trails available. To walk the trails that lead to the 44 votive churches is a perfect occasion to enjoy stunning landscapes of lush nature and inspiring peace. The thirteen circular trails are clustered in four different areas to explore: the Valli del Natisone district (which borders with the Slovenian regions of Eastern Europe), the area on the slopes of the Matajur (the “sacred” mountain to the Slav-Friulian community), along the Val Cosizza (where spirituality, art and nature blend creating a symphony for the soul), and finally the area around the Castelmonte Monastery and Marian Shrine, suspended between the Friulan plain and the Brda - the hills of the Collio that lie in Slovenia. All the information regarding the trails can be found on www.chiesettevotive.it.

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The Alpe Adria Trail [ENG] Friuli Venezia Giulia not only is home to many Pilgrim Ways but is crisscrossed by loads of trekking routes, following which hikers can enjoy stunning landscapes at an unhurried pace. The Alpe Adria Trail is but one of the many “super trails” possible. As its name suggests, this trail runs across the Alpe Adria regions and allows hikers and naturelovers to reach the sea walking down from the mountains and crossing Austria, Italy and Slovenia. The scenery en route is unique and breathtaking. The trail is divided into 43 sections which start at the foot of the highest mountain in Austria, the Großglockner, and finishes in Muggia on the coast of the Adriatic Sea, passing through Slovenia, Valcanale and Cividale Every stage is approximately 20 kilometres long, the total length being 750 kilometres across three countries. The trail mostly wraps around the lower part of the mountains and the differences in altitude are minimum. The paths are well marked and maintained and can be hiked both ways. Along the way, specific signs offer trekkers information regarding rest areas, food and lodging. The route sets out from the mountains in Carinthia and winds its way into the Alti Tauri National Nature Reserve, passes by the Apriach Mills and crosses the Millstätter Alpe, entering into Italy first and then Slovenia, at Kranjska Gora. Following the Isonzo -Soca River the trail leads into the Julian Alps, reaching Bovec, Kobarid and Tolmin. It finally enters Italy again running along the Natisone River Valley, passing through Cividale del Friuli, the Collio hills, the Karst above Trieste and down to Muggia. Those who do not have enough time or lack athletic preparation can, however, enjoy the experience of trekking across the borders of three countries by walking the Giro delle 3 Nazioni (Tour of Three Nations): The 123 kilometres divided into 7 routes, between Carinthia, Slovenia and Italy are the short versions of the Alpe AdriaTrail.

[ITA] ceversa lungo un itinerario senza confini fra Austria, Italia e Slovenia. L’Alpe Adria Trail è meravigliosamente suggestivo ed è suddiviso in 43 tappe di cammino che partono dai piedi della montagna più alta d’Austria, il Großglockner, e terminano a Muggia, sulle rive del Mar Adriatico, passando per Slovenia, Valcanale e Cividale. Ogni tappa è lunga circa 20 chilometri (per un totale di 750 chilometri tra i tre Stati), si svolge in gran parte in bassa montagna e i dislivelli, per quanto possibile, sono minimi. Il percorso da seguire è ben definito e si può compiere in entrambe le direzioni. Lungo il tragitto sono presenti la cartellonistica creata ad hoc, i servizi informativi e quelli di accoglienza. Si parte dalle montagne della Carinzia e ci si immerge nel Parco nazionale degli Alti Tauri, si lambiscono i mulini di Apriach e, attraversando la Millstätter Alpe, si entra prima in Italia e poi in Slovenia, a Kransjka Gora, dove seguendo il fiume Isonzo ci si addentra nelle Alpi Giulie, raggiungendo Bovec, Caporetto e Tolmino. Si torna poi in Italia per scoprire le Valli del Natisone e Cividale del Friuli, il Collio, il Carso Triestino e approdare al porto di Muggia. Chi non ha il tempo o la preparazione necessari per affrontare tutte le tappe, ma desidera vivere ugualmente l’emozione del trekking attraverso i tre confini, può intraprendere il Giro delle 3 Nazioni: 123 chilometri da percorrere in 7 tappe giornaliere tra Carinzia, Slovenia e Italia che costituiscono la variante breve dell’Alpe Adria Trail. Info e guide al sito www.alpe-adria-trail.com

SISSI credit: ©Edizioni della Laguna

la voce del destino

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1 giugno - 30 settembre 2021 Palazzo Veneziano, Malborghetto

orario apertura: 10.00-12.30 / 15.00-18.00 (lunedì chiuso) ingresso gratuito - Curatrice della mostra: Marina Bressan Catalogo “Edizioni della Laguna”: costo 15 euro

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Altipiano del Montasio_ph Carlo Spaliviero

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