L’errore
una pratica quotidiana
Diploma di II livello in Grafica delle immagini Fotografia per i beni culturali II Tecniche di ripresa fotografica II studente: Giulia Nascimbeni docente: Mario Cresci a.a. 2014-2015
Dal lat. error -oris, derivato di errare vagare, smarrirsi, sbagliarsi. L’errore è una pratica quotidiana che da sempre accompagna l’uomo nel suo vagabondare ininterrotto per le strade spesso impervie della conoscenza. Un’aurea negativa avvolge questa pratica inevitabile e non gestibile, un’accezione amara nell’ordine quotidiano, un incidente che ostacola l’avanzamento lineare dello scorrere degli eventi e dei progetti prefissati. La valutazione, l’analisi, la gestione e l’organizzazione, i procedimenti sono tutte pratiche soggette all’errore che viene individuato e arginato, tante volte coperto e nascosto, tante altre vestito di vergogna, e qualche volta risolto e superato. Tuttavia l’errore con la sua inevitabile presenza è anche sintomo del miglioramento che ciascuna pratica ancora non manifesta, miglioramento che porta con sé latente il superamento della difficoltà e la vittoria. La soluzione dell’errore rappresenta una tappa e una verifica delle strade intraprese e dalla riorganizzazione dello stesso e dallo spostamento della prospettiva con cui si guarda alle cose possono nascere nuove possibilità di analisi e di sviluppo dei concetti. Da una collezione biennale di provini per la stampa fotografica – registrazioni tangibili di questa pratica dell’errore – e dalla frammentazione e organizzazione geometrico spaziale di questi nasce questa serie di tavole. Se l’errore è smarrimento, la ricollocazone delle sue componenti in un ordine diverso rappresenta il ritrovamento del proprio percorso.
Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore. Bertolt Brecht