Periodico trimestrale - Anno 3 - Numero 3 - Ottobre 2012 - Direttore responsabile Alberto Menini - Editore Università Popolare di Lavagno Reg. Trib.VR n° 1871 - Redazione e progetto grafico Federico Zenari - Stampa Pixartprinting Srl Quarto d'Altino (VE)
Riparte l'attività dell'Università Popolare I corsi e il programma del nuovo anno pag 3
Olio d'oliva protagonista a Mezzane pag.7
Caregheta e l'arte di IIPrincipi costruire sedie pag.11
2 Attualità L'editoriale Cari
lettori, troverete in questo numero la programmazione dell’attività culturale dell’Università Popolare di Lavagno dedicata agli adulti, dagli incontri dei giovedì culturali, che portano firme importanti per il nostro territorio dell’est veronese, ai corsi delle varie discipline che ogni anno si propongono, che ci aiutano ad acquistare o consolidare il nostro benessere psicofisico e a qualificare proficuamente il nostro tempo libero. La nostra associazione di promozione sociale, in questi anni di fiorente attività, centrando proprio il bersaglio della sua ragion d’essere, ha ampliato la sua attività educativa, fondando con successo il doposcuola delle scuole medie che si svolge nell’ex biblioteca comunale a Vago, messa a disposizione dall’amministrazione comunale per tale scopo. Sempre in questa sede nell’estate appena trascorsa è nato un Campus Estivo, riservato ai ragazzi dagli otto ai dodici anni. Giovani insegnanti laureati hanno svolto un lavoro di insegnamento veramente qualificato, puntando oltre che allo svolgimento dei compiti, allo studio delle lingue straniere mediante il gioco, all’acquisizione di un metodo di studio, praticando nel contempo sport e giochi coinvolgenti ed educativi. Sempre vive le nostre iniziative per creare informazione, che da sola dona al cittadino salute e benessere. Se volete potete consultare la versione on-line, sempre aggiornatissima, di questa rivista digitando: www.viverelavagno.it. Maria Grazia Belli Presidente Università Popolare di Lavagno
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Ottobre 2012 Vivere Lavagno
"La Gina" va in pensione
Dopo 32 anni al Comune, la signora Benini passa la mano
Al lavoro “La Gina” è stata un punto di riferimento per molte amministrazioni
Un impegno lungo 32 anni. È il tempo
che Gina Benini ha dedicato al Comune di Lavagno. Dal primo ottobre 2012 la signora Benini è stata sostituita da Alberto Li Vigni ed è andata in pensione. Assunta nel 1980 dopo aver vinto un pubblico concorso, ha ricoperto diversi ruoli negli anni. All'inizio Messo Notificatore - Guardia Municipale, poi viene nominata agente di pubblica sicurezza. Nell'85 diventa collaboratore dei servizi amministratiti (Segreteria), in seguito viene nominata responsabile dei servizi commercio, pubblici esercizi, servizi socio culturali, contenzioso, segreteria e affari generali. È del 2006 la nomina di vice segretario, fino al 2010. Termina la carriera con la posizione organizzativa dei servizi socio culturali, assistenza sociale, Biblioteca, Pubblica Istruzione, notifiche.
"La Gina" è stata per tanto tempo, quindi, uno dei capisaldi dell'amministrazione di Lavagno. Gli incarichi ricoperti le hanno permesso una conoscenza pressochè totale dei meccanismi dell'apparato pubblico. Un'esperienza che è stata comunque sempre al servizio dei cittadini e degli amministratori. Donna dai modi bruschi, ma capace di ascoltare l'interlocutore prima di parlare ed offrire la soluzione al problema, ha sempre affrontato le difficoltà derivanti dalle diverse responsabilità con piglio e decisione. Ci mancherà, ma la macchina burocratica non si fermerà per questo. Che il suo lavoro e la sua onestà siano di esempio per tutti coloro che in questi ultimi anni, se non decenni, hanno perso fiducia nei confronti delle istituzioni statali.
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Programma 3
Programma anno accademico 2012/2013 Giovedì 18 ottobre 2012 CERIMONIA D’INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO 2012/2013 Giovedì 25 ottobre 2012 STORIA E TERRITORIO: Camillo Benso conte di Cavour: sapiente artefice e regista dell' unificazione italiana. Dott. Maurizio Zanoli
Giovedì 17 gennaio 2013 AMBIENTE E SALUTE I riflessi della green economy sul nostro territorio Valerio Avesani, sindaco di San Martino B. A. Giovedì 24 gennaio 2013 AMBIENTE E SALUTE La green economy: luci e ombre.
Giovedì 8 novembre 2012 STORIA E TERRITORIO "All'ombra del Forte": presentazione del libro di Renzo Zerbato e Giuseppe Corrà.
Giovedì 31 gennaio 2013 TRADIZIONI CULTURALI La musica popolare e il bel canto "de na olta" A cura di Beppe Corsi
Giovedì 15 novembre 2012 EDUCAZIONE CIVICA L'amministrazione di un comune oggi, fra patto di stabilità e spending review . Arch. Simone Albi sindaco di Lavagno.
Giovedì 7 febbraio 2013 STORIA E FILOSOFIA La civiltà rinascimentale tra recupero del passato e apertura di nuovi orizzonti. Prof. Giuseppe Boschi
Giovedì 22 novembre 2012 EDUCAZIONE ALLA SALUTE Come funziona l' udito? Perché alzando la voce si sente peggio? Centro sordità Auris. Giovedì 29 novembre 2012 VITA SOCIALE Amarsi per sempre... è ancora possibile? La coppia di oggi tra nuove sfide e tradizioni. Dott. Marco Scarmagnani
Giovedì 21 marzo 2013 MEDICINA E SALUTE Lo pneumotorace spontaneo e secondario: una patologia benigna ma "ad alto coefficiente di stress" Dott. Alessandro Lonardoni Giovedì 28 marzo 2013 EDUCAZIONE ALLA SALUTE I problemi di comportamento dei bambini: il bambino inattento ed iperattivo Dott.ssa Margherita Brunetto Giovedì 04 aprile 2013 STORIA E FILOSOFIA Segnali di inquietudine nel corso del XIX secolo. Prof. Giuseppe Boschi
Giovedì 14 febbraio 2013 STORIA E TERRITORIO La via Cara, il sentiero della transumanza. Ins. Fausta Croce
Giovedì 11 aprile 2013 SALUTE E BENESSERE Il comportamento alimentare e la nutrizione Dott.ssa Alice Turri
Giovedì 21 febbraio 2013 VIAGGI Un milione di passi fino a Santiago de Compostela a piedi. Prof. Franco Mendicino
Giovedì 18 aprile 2013 PRESENTAZIONE DEL LIBRO "La spada e la pala, difesa civile e protezione civile in Italia". Dott. Antonio Mazzei e altri autori (Guido Ferrarese, Pasquale Marchetto, Paolo Valer).
Giovedì 6 dicembre 2012 EDUCAZIONE CIVICA Politica, economia e moneta nell'Europa di domani. On. Lorenzo Fontana
Giovedì 28 febbraio 2013 SALUTE E BENESSERE Riconoscere lo stress ed imparare a gestirlo. Dott. Alice Turri
Giovedì 13 dicembre 2012 EDUCAZIONE ALLA SALUTE La terapia del dolore - perché soffrire ancora? Dott. Massimo Parolini
Giovedì 7 marzo 2013 GEOLOGIA E AMBIENTE La terra trema perché è viva. Prof. Serafino Zanderigo
Giovedì 20 dicembre 2012 Spettacolo per gli auguri di Natale. Organizzazione a cura dell' ins. Fausta Croce
Giovedì 14 marzo 2013
Giovedì 10 gennaio 2013 STORIA E TERRITORIO I paleoveneti e le iscrizioni lapidee in Val di Mezzane. Prof.ssa Giuliana Borghesani
STORIA E FILOSOFIA Il dominio della ragione nel XVII e XVIII secolo Prof. Giuseppe Boschi
Giovedì 02 maggio 2013 VIAGGI Le Azzorre isole tra i due mondi prof. Virginia Aldegheri
4 Corsi
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Ottobre 2012 Vivere Lavagno
Corso di taglio e cucito RINNOVARE IL DEMODÈ
Tutto si recupera, si trasforma e acquista nuova vita. Presso la sala civica di Vago. Al lunedì dalle ore 15 in poi. Contributo per il corso: € 35 La signora Mara Montanari insegnerà come: • fare orli, cambiare cerniere, accorciare pantaloni e gonne • dare nuova vita a capi già esistenti, e sviluppare la fantasia • creare capi su misura • utilizzare materiali “dimenticati” nei cassetti e destinarli a nuovi usi • rammendare maglie e maglioni • creare cartamodelli per maglie ai ferri Per informazioni ed iscrizioni CORSI DI CHITARRA CLASSICA tel. 349 4978896 Presso la Baita degli Alpini di Vago. Insegnante Aurelio Boscaini. Al martedì dalle ore 15 in poi. Lezioni di 50 minuti per piccoli gruppi (4 o 5 allievi) dal 23 ottobre 2012 fino ad aprile 2013. Ciascun corso si svolgerà in 10 incontri. Contributo richiesto per ogni corso: € 60 Per informazioni cell. 3459147814 NONNI ONLINE progetto di alfabetizzazione digitale degli over 60 basato sul modello di apprendimento intergenerazionale. Il corso si svolge nell’ aula informatica della Scuola Media Don Lorenzo Milani di Lavagno. I partecipanti sono residenti over 60. Alcuni ragazzi delle classi terze aiuteranno il corsista durante le lezioni: ogni corsista avrà un ragazzo che l’aiuterà direttamente al pc. Il prof. Francesco Battaglia, esperto nelle tecnologie informatiche, coordinerà il lavoro. In 12 lezioni i corsisti impareranno l’abc del computer, dall’accensione alla navigazione in internet, dalla posta elettronica alla creazione di documenti con foto al profilo personale su Facebook. Le lezioni avranno inizio mercoledì 6 febbraio 2013 alle ore 15. Contributo individuale di € 75 Info 3459147814
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Corsi 5
CORSO YOGA PILATES Il programma di esercizi si concentra sui muscoli posturali, cioè quelli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Il punto cardine del metodo è la tonificazione e il rinforzo del Power House, cioè tutti i muscoli connessi al tronco: l'addome, i glutei, gli adduttori e la zona lombare. Gli Dany Chiocchetta esercizi del metodo tradizionale, classicamente Segretaria ed organizzatrice dei svolti a terra, sul tappettino, verranno arricchiti corsi dell'Università Popolare di e completati mediante lavori di condizionamenLavagno (tel. 329 6040157) to muscolare, mediati dalla ginnastica posturale e dallo yoga. In particolare, verranno adottate alcune posizioni (asana) yogiche per favorire l'allungamento e il rilassamento ed educare ad una respirazione corretta. EDUCAZIONE MOTORIA FITNESS ED Durata corso: 23 lezioni AEROBICA DOLCE Inizio corso: 24 ottobre 2012 I° corso: ogni lunedì dal 22 ottobre 2010. Orario: mercoledì ore 15,00 – 16,15 II° corso: ogni venerdì dal 26 ottobre 2010. Contributo di € 120 in due rate da I corsi si svolgeranno dalle 9 alle 10 per 23 € 60 euro ognuna. lezioni ciascuno. Insegnante: Maya. Il contributo per ogni corso è di € 90 da verLuogo: Sala Civica di Vago sare in due rate di € 45 ciascuna. Insegnante: Pastena Cristina. Luogo: Sala Civica di Vago Per informazioni cell. 3459147814
CORSO DI BATTERIA E PERCUSSIONI Presso la sede di Officina Fotonica a San Pietro, vicolo Brolo Vecchio (dietro alla scuola media). Insegnante Enrico Favalezza. Ogni venerdì dalle ore 17. Lezioni di 50 minuti per piccoli gruppi dal 26 ottobre 2012 fino ad aprile 2013. Ciascun corso si svolgerà in 10 incontri. Contributo richiesto per ogni corso: € 60 Per informazioni tel. 3459147814
Corso di cartonaggio CREARE OGGETTI DA SCRIVANIA RICOPERTI CON PREGIATE CARTE Il corso di cartonaggio è indirizzato all'utilizzo di tre elementi fondamentali: cartone-tela-carta assemblati in modo da realizzare oggetti adatti per una utilizzazione pratica.Alcuni esempi: la cartelletta per la raccolta di scritti, il portapenne, porta bigliettini memorandum, scatola con coperchio, casette decorative per un presepe e molti altri oggetti che possono scaturire dalla fantasia del corsista. Il corso si svilupperà in ordine di difficoltà iniziando da oggetti più semplici e avrà una durata di 5 mesi con inizio lunedì 29 ottobre 2012 dalle ore 15 alle ore 17 con cadenza settimanale. Contributo: € 70. Insegnante: Barbara Remonti (tel. 346 9466992). Luogo: via Bertoni ex biblioteca.
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Mezzane 7
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Terre Bianche e la rinascita del Grignano
L’azienda agricola ha avviato un programma di perfezionamento dell’olio d'oliva
Olio e oltre La corte dell’azienda agricola. L’olio è sempre più importante per Mezzane.
Nel mondo il nome "Mezzane" è sem-
pre più associato all'olio d'oliva. Il Grignano, la qualità tipica della valle, aveva conosciuto un progressivo calo di interesse e diffusione a favore di varietà più produttive e facili da gestire. Negli ultimi anni, il Grignano sta tornando a vita nuova riscuotendo attenzione crescente da parte di esperti e consumatori più attenti. La rinascita è frutto del lavoro di un gruppo di coltivatori caparbi, che puntano tutto sulla qualità del prodotto. La società agricola Terre Bianche recentemente ha avviato con successo un programma di ricerca e perfezionamento del prodotto. L'obiettivo finale è gestire la filiera della lavo-
razione delle olive nel più breve tempo possibile e con la massima resa qualitativa. Quando l'olio entra in contatto con l'aria, infatti, si avvia un processo di ossidazione che ne fa decadere le proprietà nutritive. Accorciare i tempi di lavorazione e trovare nuovi metodi di imbottigliamento permettono di conservare il prodotto senza un'eccessiva perdità di qualità. Per questo Terre Bianche imbottiglia l'olio utilizzando dei gas inerti e quest'anno ha cominciato a vendere la bag in box, una sacca che si restringe mentre si svuota con tappo autochiudente senza cappuccio, per impedire all'aria di entrare. La ricerca della perfezione ha permesso all'azienda di
vincere il Palio AIPO 2012 e di vedersi riconoscere l'olio come alimento nutraceutico (ricco di proprietà in grado di regolare dei meccanismi che apportano un beneficio alla salute) dall'Università di Bologna. Il continuo miglioramento dei processi di lavorazione delle olive passa anche attraverso la ricerca del massimo risparmio energetico. Per questo Silvano e Annamaria hanno creato un'azienda autosufficiente. Due impianti fotovoltaici assicurano una produzione annua di circa 7000 kW, a fronte di un consumo di circa 5500 kW tra abitazione, frantoio e cella a temperatura controllata. Un altro impianto solare termico fornisce un apporto termico pari a 15 quintali di legno, più che sufficiente per mandare a riposo per tutta l'estate la caldaia. Durante l'inverno la cucina economica brucia i prodotti della potatura degli olivi. Lo sviluppo della propria azienda, però, non basta a far emergere un brand a livello mondiale. Se la valle di Mezzane vuole aumentare la produzione di olio d'oliva in termini di qualità ed efficienza deve sviluppare la collaborazione tra le singole aziende e con associazioni del calibro di Slowfood. Un tentativo in questo senso è l'organizzazione dell'annuale Festa dell'Olio, che non può ridursi a semplice occasione di convivialità, ma offrire anche momenti di riflessione e novità sul mondo dell'olio. Quest'anno è stata invitata una coperativa toscana per un confronto tra diverse realtà produttrici. Per Mezzane e tutta la vallata l'olio d'oliva oramai è fondamentale per lo sviluppo dell'intero territorio. Federico Zenari
8 Forte
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Nasce l'associazione "All'ombra del forte" Il Comune le affiderà la gestione dell'immobile per attuare il programma di valorizzazione
Recupero Il forte subirà massicci interventi per tornare in funzione.
Concludevo l’articolo di attualità a pagg. 4 e 5, dell’ultimo
numero di“Vivere Lavagno” di luglio 2012 dal titolo “Ecco cosa il Comune ha fatto per entrare in possesso dell’immobile. Ora tocca al Demanio”, con questa affermazione: “ Il Comune di Lavagno, in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, si attiverà per organizzare gli interventi previsti dal Programma di Valorizzazione, in parte mediante affidamenti diretti a ditte specializzate ed in parte (ove possibile) tramite un’associazione di volontariato, interessata e competente al ripristino alla conservazione e alla valorizzazione culturale e ricreativa del forte. A codesta associazione il Comune affiderà, in concessione temporanea e regolamentata, la gestione del bene mantenendo i diritti d’indirizzo, controllo e revoca della concessione”. Il 13 luglio 2012, un gruppo di cittadini di Lavagno e dintorni hanno costituito tra loro e quanti vorranno aderire in seguito un’associazione di volontariato denominata: Associazione “All’ombra del forte”. L’associazione è apolitica, non ha fini di lucro, ma ha lo scopo di collaborare con il Comune di Lavagno, alla realizzazione del Programma di Valorizzazione del forte di san Briccio in Lavagno (Verona), nel rispetto delle caratteristiche fisiche, morfologiche, ambientali, paesaggistiche, culturali e sociali dei beni oggetto di trasferimento, compresi i vincoli posti a tutela degli stessi. Programma che prevede la realizzazione prioritaria di quelle opere che consentiranno il ripristino dello stato originale del manufatto; altre che sono funzionali al recupero conservativo dell’opera per la sua fruibilità a favore delle attività associative, ricreative e culturali della popolazione. Si prevedono, ad esempio, i seguenti sviluppi ricreativi – culturali di associazionismo locale: biblioteca, programmi di qualità, mostre temporanee e permanenti, spettacoli all’aperto, feste tradizionali, ospitalità a visite scolastiche guidate, gastronomia locale. Inoltre, creazione di sinergie operative con altri enti per programmi integrati di attività culturali, ricreative. Per il conseguimento degli scopi statutari l’associazione si avvarrà degli spazi del forte, secondo modalità stabilite dall’Atto di concessione e dai regolamenti redatti in accordo con il Comune di Lavagno. Quest'ultimo, in quanto
soggetto beneficiario del trasferimento, è tenuto a far rispettare integralmente gli obblighi fissati nell’Accordo di Valorizzazione ai soggetti terzi coinvolti nel Programma di valorizzazione, la cui attuazione resta in ogni caso sotto la piena, esclusiva e diretta responsabilità del Comune. Al Comune, pertanto, competeranno gli obblighi di indirizzo e controllo della concessione all’Associazione, almeno fino alla definitiva acquisizione del forte. L’associazione è retta dallo Statuto quale parte integrante e sostanziale dell’Atto costitutivo. Sono organi dell’Associazione: l’Assemblea; il Consiglio direttivo; il Presidente; il Segretario; il Cassiere; il Collegio di controllo e revisione; il Collegio arbitrale. Tutti gli organi suindicati, escluso il Presidente e di un membro del Collegio di controllo e revisione, che fino alla definitiva assegnazione del forte è nominato direttamente dal Comune di Lavagno, del segretario e del cassiere nominati dal Consiglio direttivo, sono eletti dall’Assemblea degli Associati che sarà convocata entro 90 giorni dalla firma dell’Atto di concessione temporanea del forte. Tutte le cariche associative sono onorifiche, non ne consegue alcun compenso, salvo il rimborso delle spese documentate sostenute per ragioni dell’ufficio ricoperto e nell’ambito di quanto preventivamene autorizzato dal Consiglio direttivo. Chi intende aderire all’associazione, al momento dell’apertura delle iscrizioni che sarà comunicata, dovrà rivolgere espressa domanda al Consiglio direttivo e sottoscrivere la dichiarazione di condividerne le finalità e di osservare lo Statuto e i regolamenti. Sono soci ordinari le persone maggiorenni e gli enti la cui domanda d’ammissione sia accettata da Consiglio direttivo, entro sessanta giorni e verseranno, all’atto dell’ammissione e successivamente alle scadenze indicate, la quota sociale che sarà stabilita dal Consiglio direttivo. Sono soci benemeriti, senza alcuna differenza in merito ai loro diritti e doveri statutari, coloro che effettueranno versamenti straordinari in denaro o donazioni di beni materiali, ritenuti di particolare rilevanza dal Consiglio direttivo che in tal senso redigerà opportuna delibera motivata. Sono soci di diritto coloro i quali vorranno dimostrare di essere stati regolarmente iscritti al Centro culturale di Lavagno e che verseranno le quote sociali stabilite dal Consiglio direttivo. Fino a diversa decisione del Consiglio direttivo che sarà nominato dall’Assemblea, la quota associativa di prima iscrizione è fissata in € 10. Fino alla prima Assemblea dei soci, l’elezione e la nomina degli organi del Consiglio direttivo, l’Associazione è retta da un comitato di quattro costituenti formato dai signori: Belli Maria Grazia, Gasparini Paolo, Ridolfi Stefano, Claudio Tamellini e Albi Simone, quest’ultimo con funzioni di Presidente pro tempore, che per l’espletamento della pratiche necessarie all’avviamento dell’Associazione potrà avvalersi provvisoriamente di un segretario nella persona del signor Renzo Zerbato e di un cassiere nella persona del signor Ivo Bersan con i compiti previsti dallo Statuto. Renzo Zerbato collaboratore del Sindaco di Lavagno arch. Simone Albi nella realizzazione del Programma di Valorizzazione del forte di San Briccio
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Attualità 9
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Si è spento il “papà” dell’aereo Poche settimane fa è “volato via” Sebastiano Pascoli Dalla vita di campagna siamo passati alla loro splendida storia d'amore, dalla seconda guerra mondiale con le mirabolanti avventure di Sebastiano, marconista, alla loro vita lavorativa, prima con la vendita di apparecchi televisivi e poi con il negozio a Vago, ed infine alle foto della loro famiglia. Hanno condiviso con noi le loro vite dense di ricordi meVago L'aereo di Pascoli, quando sormontava il suo negozio. morabili ed incredibili, negli occhi di Quando da piccolo andavamo a tro- Sebastiano la luce di un visionario e di vare gli zii di San Bonifacio io avevo un eroe che, con timidezza e orgoglio, solo una cosa in mente: ad un certo pun- ci ha portato a rivivere insieme a loro to lungo la strada, che non finiva mai, avventure ed esperienze di vita vera avrei visto l'aereo. In macchina mio sempre strettamente legate con i grandi papà rallentava un pochino ed io, felice avvenimenti della storia. E così in poe urlante, indicavo quell'aereo che era che ore siamo passati dalla fuga dall'Iparcheggiato proprio sopra ad una casa. stria della famiglia Pascoli alle comuniRimanevo spesso dei minuti a pensare cazioni di Badoglio prima dalla tragedia a come poteva essere finito sulla casa della Divisione Acqui, dall'incontro con Umberto di Savoia alla ragazza salvasenza rompersi. Passò molto tempo e qualche anno fa ta durante la guerra. La sua forza crein una domenica piovosa ed autunnale ativa non ebbe mai fine, fu promotore decisi con la mia fidanzata di togliermi della Casa del combattente a Isola della questa curiosità, di scoprire cosa c'era Scala e si avventurò nel ricostruire una nella casa sotto l'aereo. Siamo entrati in riproduzione in scala 2:1 del mitico questo magico luogo ripieno di oggetti Siai-Marchetti S55 con cui vennero saldi rame e mobili antichi, nel silenzio la vati i superstiti del dirigibile Italia nella stufa a legna era accesa ed è venuta ad drammatica spedizione al polo Nord di accoglierci Teresa, che con premura e Umberto Nobile. grazia ci ha accompagnato nel suo ca- Oggi l'aereo non c'è più e con lui è volastello e ci ha aperto la porta della sua to via anche Sebastiano Pascoli, poche casa. Come per magia in breve tempo, settimane fa. tra una chiacchiera e l'altra, ci ha invitati Noi quel giorno a bere un caffè e a conoscere Sebastia- siamo usciti che no che era seduto in salotto intento nelle era ormai sera; sue letture. Era proprio lui che aveva commossi, siamo parcheggiato l'aereo sul tetto ed io ero tornati nella nouna delle tante persone che attratte da stra vita e ci siamo quel Aermacchi MB308 avevo varcato stretti in un forte la soglia del loro meraviglioso negozio. abbraccio, emoAccolti come figli siamo rimasti insie- zionati per il regame e siamo stati accompagnati nei loro lo che Sebastiano ricordi ammirando le foto del libro che e Teresa ci avevaTeresa stava completando, il libro della no appena donato. P.M. loro vita.
Il doposcuola, al servizio dei più piccoli Per
parlare del Doposcuola vale la pena guarsi indietro e constatare quanto di buono è stato fatto fino ad oggi dall’associazione. Il servizio vede anche quest’anno una buona adesione da parte delle famiglie, che considerano questo progetto un'opportunità di crescita e di divertimento per i propri figliuoli. I mezzi quali una fornita mensa, un buon servizio per lo svolgimento dei compiti e le confermate attività di laboratorio sono espedienti per rafforzare l’autonomia ed il senso di appartenenza al gruppo, una possibilità per sviluppare capacità e creatività attraverso lo scambio amichevole, e l’opportunità di arricchire i ragazzi di un basilare senso civico e di una crescita formativa adeguata e costante. C’è bisogno di chiarire che i denominatori comuni di questo Doposcuola sono la simpatia, il sorriso e la competenza. Lo scopo è infatti quello di divertire e di rendere tutti partecipi fraternamente a qualcosa di costruttivo. Perché i grandi personaggi da prendere come esempio sono proprio i nostri bambini, coloro che riempiono le nostre giornate e che ci fanno capire quanto davvero si può fare di buono. Quei bambini che forse non hanno fondato nazioni o liberato popoli (non ancora, di sicuro è troppo presto), ma che con la loro semplicità e la loro ingenuità riescono sempre a colpirci, a conquistare il regno del nostro cuore, a portarci con la mente indietro nel tempo a quando bambini lo eravamo anche noi. È meglio quindi essere bambini insieme, perché si sa, meglio un grande esercito che un unico bravo condottiero. Gaetano Zenari
10 Tradizioni
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C'erano una volta i Principi di Pino Boldrin L’artista che collabora con l’Università Popolare suonava nella band come tastierista
Anni '50 Un'orchestrina che proponeva musica da ballo
Dopo lo scioglimento dei Corvi, Pino Boldrin era il jolly in
diversi complessi della provincia come tastierista. Nel '65 ha conosciuto Roberto Rossi di Vicenza, cantante dei Principi, che voleva preparare una formazione stabile per andare a suonare in Germania. Facevano le prove al teatro di Caldierino e per fare pratica hanno fatto qualche concertino in zona per allenarsi in previsione della tournè. Il guppo definitivo era formato da: Roberto Rossi alla voce e al sax, al basso Renato Burti, il batterista di San Bonifacio detto Papi, un chitarrista di Vicenza e Pino Boldrin alle tastiere. Roberto Rossi è stato un importante musicista a livello nazionale: guidò la Prog band Rocky's Filj che fece un tour con il Banco del Mutuo Soccorso ed incise un epico album per Ricordi, suonò nelle band di Iva Zanicchi, Franco Califano e Bobby Solo e poi anche nel progetto solista Rocky di Palma. Partirono per la Germania, destinazione Monaco, una notte di dicembre del 1966, con un furgoncino sgangherato ricolmo di strumenti e valige. Attraversarono le Alpi per strade improbabili e ogni tanto hanno dovuto spingere il mezzo perchè non riusciva ad affrontare le salite. A Monaco trovarono un manager («l'era un mezzo bandito!») e suonavano tutti i giorni, ad ogni concerto dividevano il palco con un gruppo tedesco suonando un'ora a testa. Dopo Monaco andarono anche in altre città e importanti sono i periodi trascorsi a Bayreuth, la città di Wagner, e a Stoccarda. Erano giovani, pagati bene, entusiasti della Germania, dei concerti fino alle tre di notte e delle ragazze! Roberto lasciò la band per proseguire la sua carriera altrove e il gruppo si trovò in grossa difficoltà, quindi cambiarono
chitarrista ed entrò nella band Rino Coloni ex Koala che era anche un ottimo cantante. I Principi trovarono un ingaggio, iniziarono a suonare per gli americani, in breve il manager trovò loro una cantante di colore ma che spesso perdeva la voce, «ela l'era mora e a noialtri i nà fatto i cavei biondi». Con il tempo qualcosa era venuto meno, il viaggio era giunto al termine e così qualcuno tornò a casa mentre altri decisero di rimanere a vivere in Germania. Un'avventura incredibile, un viaggio indimenticabile e due anni magici vissuti nella musica. Pino con un pochino di malinconia conclude: «Son tornà a casa che ero ancora biondo e poi un pò alla volta ho cambià color e son diventà griso». P.M.
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Tradizioni 11
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I "caregheta" di Lavagno, quando fare sedie era un'arte Ottavio Milani ha chiuso la sua storica attività dopo oltre sessant’anni
Legno e paglia Una delle sedie di Ottavio.
Un
tempo era di uso comune distinguere i nuclei familiari con soprannomi legati ad una particolarità del carattere, ad una caratteristica fisica o ad un mestiere. E' questo il caso dei Milani che a San Pietro di Lavagno vengono ancora chiamati Caregheta. La loro storia ha inizio alla fine degli anni '40 quando Ottavio Milani di ritorno dalla guerra decise di maritarsi e la coppia lasciò le povere famiglie contadine di Colognola ed Illasi e trovò ospitalità a San Pietro. Ottavio iniziò a raccogliere le piume nei fossi della zona con i quali si mise a fabbricare spassaore, morbide per la casa e più robuste per i cortili, e le scolette che erano perfette per la pulizia del camino. La fabbricazione era estremamente elementare: «el ciapava le piume grige, ghe ne fasea dei mazzi, le metteva par el longo e con la
manaretta sul socco el le taiava dritte e dove i era unite insima el mettea baston e el le ligava col fil de ferro». La casa era vicino alle scuole, nella corte dove c'erano anche l'ortofrutta del Derna ed il Fabbro. Il lavoro lentamente venne riconosciuto anche a livello sociale da parte del paese, soprattutto quando Ottavio si ingegnò per imparare l'arte dell'impagliatura delle sedie che diede lavoro a molte donne del vicinato. Iniziarono con una sedia, poi due, poi un'altra ed il lavoro delle sedie divento fondamentale per la neonata attività. Marito e moglie erano sempre fianco a fianco nel lavoro e la loro determinazione fu tale che nel tempo riuscirono ad acquistare parte della corte con magazzino e laboratorio. E' così che Ottavio diventò “el caregheta”, un lavoro ormai scomparso ma che va ben al di là della costruzione o della vendita di sedie. Il caregheta, infatti, riparava solamente la paglia della sedia; quando era ormai sfondata la portavano a lui che la riparava e la rimetteva a nuovo. Quindi, un mestiere che poco ha a che vedere con la parte legata alla falegnameria. Il grosso del lavoro nei primi anni era quello di produrre la paglia, che non era la normale paglia che si trova in ambito agricolo ma era una produzione che avevano sviluppato loro nel tempo. La materia prima erano le piume vegetali che avevano imparato a raccoglie e a selezionare per la produzione di scope, in seguito elaborarono un sistema produttivo per renderle “filo di paglia”. Raccogliere queste piante lungo i fossati era un lavoro estremamente duro:
dopo aver assicurato una corda ad un albero ed essersela legata in vita, Ottavio si immergeva nell'acqua, molto fredda, fino alle spalle per prendere quelle che erano nel centro, le migliori. Per trovare le piante andavano anche fino a Trento in certe stagioni. Una volta raccolte le piante «i fasea i balsi»: venivano fatte essiccare nel porticato, in casa, nel laboratorio e, una volta secche, potevano essere sfilacciate le foglie della piume e arrotolate fino a rendele filo. Il filo veniva quindi creato lungo e omogeneo e arrotolato in rocoli con una ingegnosa macchinetta creata utilizzando una vecchia bicicletta. I rocoli fatti venivano riposti ed erano la materia prima per la finale arte dell'impagliatura, l'ultima fase di questo complesso processo lavorativo. Negli anni '60 alcune ditte di Vicenza si specializzarono nella produzione del filo e quindi il grosso del lavoro poteva essere riparmiato. Negli anni '70 arrivarono le sedie con il filo di plastica e i nostri caregheta iniziarono ad “impagliare con plastica”, creando spelndide personalizzazioni di colore e con disegni che resero ambite le loro sedie. Fecero due volte le sedie del Liston in Piazza Brà ed avevano anche tutti i bar della costa veronese del Lago di Garda. Il mestiere è finito con Ottavio, lui e la moglie con questa attività hanno cresciuto 5 figli che hanno intrapreso strade diverse L'attività di caregheta si è esaurita nel momento in cui la società povera del riparare e riciclare le cose ha lasciato spazio alla società dei consumi e dello spreco. Paolo Marocchio
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