Vivere Lavagno 11 - 2018

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VIVERE LAVAGNO

Periodico trimestrale - Anno settimo - Numero III - Novembre 2018 Editore Università Popolare di Lavagno - Reg Trib.n° 1871 Direttore responsabile Emanuele Delmiglio - Redazione Giuliano Bergamini - Arti Grafiche Studio 83 S.r.l. - Lavagno, VR

Intervista on. Lorenzo Fontana p.3 Corpo bandistico e majorettes p.8-9 Scuola in movimento p.13

Il centenario della Grande Guerra p.5 Superbatteri ed antibiotici p.12 Baita degli alpini a San Briccio p.15 Rifugio Monte Torla, Lessinia p.16-17

Quindici anni di attività dell’Università Popolare di Lavagno


Novembre 2018

L’EDITORIALE

Università Popolare

Cari lettori,

siamo ormai giunti quest’anno al quindicesimo anno di attività dell'Università Popolare di Lavagno. La nostra Istituzione si è sempre ispirata nel suo operato alle prime Università Popolari italiane, che sorsero nell'Italia settentrionale negli ultimi decenni del XIX secolo, quando i problemi economici rendevano difficile a gran parte della popolazione l'acquisizione di conoscenze elementari e la scuola era privilegio di pochi. Le università popolari consentirono ad un numero crescente di cittadini adulti e di qualsivoglia condizione sociale, di incontrarsi con professionisti e persone di cultura. Il loro scopo è

sempre stato quello di offrire ai cittadini crescita culturale, che è il motore primo che genera democrazia e benessere sociale ed economico. Tutto ciò attraverso lo svolgimento di corsi relativi ai più diversi argomenti in un' ottica di educazione permanente e formazione continua per tutto l'arco della vita. Da noi a Lavagno, si è sempre fatto cultura ed informazione libertaria, abbiamo ospitato intellettuali, uomini di scienza, tecnici, medici di ogni orientamento culturale, politico e religioso. Per due anni consecutivi ha tenuto una lezione anche l’onorevole Lorenzo Fontana, oggi ministro della Famiglia e della Disabilità, che nel suo ruolo di Europarlamentare, è venuto a parlare da noi delle politiche agricole dell’Unione Europea guardando avanti e della posizione dell’Italia in Europa. Continuiamo quindi, con il nostro operato, su questa traccia feconda. Prof. Maria Grazia Belli presidente Università Popolare di Lavagno e dell’associazione All’Ombra del Forte

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Nuova vita al Circolo Noi di Vago

Due anni fa è arrivato Don Cristian Tosi a Vago, portando una ventata di aria nuova e di entusiasmo che si è tradotto anche nella rivitalizzazione del Circolo Noi, per invogliare giovani e meno giovani a frequentare uno spazio confortevole, vissuto da persone di sani principi, quindi protetto. Ricordiamo che il circolo Noi è privato e quindi per frequentarlo è necessario sottoscrivere la tessera associativa annuale. Le iscrizioni per l’anno 2019 sono già aperte. Il costo è di sette euro per i ragazzi e 9 euro per gli adulti. Il Circolo Noi è aperto tutti i pomeriggi dalle 15 alle 19. Sono a disposizione dei suoi soci il calcio balilla, il tavolo da ping-pong, le carte da gioco e i libri per promuovere la lettura. Da qualche tempo i genitori dei bambini che frequentano il catechismo, il sabato mattina tengono aperto il Circolo dalle 9,30 alle 12,30, per un buon caffè! Ricordiamo che il Circolo Noi siamo Noi, parrocchiani di Vago!!


Novembre 2018

Interviste

Intervista all’on. Lorenzo Fontana, Ministro della famiglia e delle disabilità di Fabio Montoli, responsabile della comunicazione

Ci sono grandi aspettative, Ministro, da parte delle Famiglie italiane e dei Disabili, quali sono le reali prospettive?

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Abbiamo avviato un’esperienza ministeriale nuova. Mai nella storia repubblicana era stata data rappresentanza istituzionale unitaria al mondo della Disabilità. E, a ben vedere, anche la delega alla Famiglia, fortemente orientata al rilancio demografico, assume un significato ulteriore rispetto al passato. È una novità assoluta, ma anche una sfida, che passa attraverso la sensibilità di tutto Il Ministro per la famiglia e la disabilità Lorenzo Fontana intervistato da Fabio Montoli dello staff comunicazione il governo. del Ministro dell'Interno e Vice Premier Matteo Salvini Cercheremo di invertire un trend demografico fortemente negativo, che ha portato un calo la lotta alla mafia, che per noi resta ed è una priorità. In di 22mila nati nel solo periodo 2015-2017, e una ridu- poche parole: stop all’immigrazione incontrollata e ad zione del 16% dei figli di ordine successivo al primo, un business che in questi anni ha determinato problemi dal 2008 al 2016. Nel guardare al futuro, ai nuovi nati, che sono sotto gli occhi di tutti. cerchiamo di non lasciare indietro nessuno. Da qui il riconoscimento del ruolo di cura e presa in ca- Perché è stata necessaria questa nuova legge sulla lerico delle famiglie e l’attenzione alle necessità delle per- gittima difesa? Cosa vuol dire per i cittadini? sone con disabilità, già concretizzata nel potenziamento di 100milioni di euro del Fondo per le non autosuffi- La legge sulla legittima difesa è una risposta alle vitcienze, di 120milioni del Fondo per le Politiche sociali time, alla doverosa necessità della loro tutela. Non voe di 5milioni di euro, dal 2021, del fondo Caregiver, gliamo più assistere a casi di persone condannate per aver legittimamente difeso se stessi e i propri cari. La strutturali. riforma parte dal presupposto che la difesa sia sempre Quali sono i provvedimenti più incisivi del Decreto legittima. È un tema a noi molto caro, per il quale in questi anni la Salvini su sicurezza ed immigrazione? Lega si è battuta e impegnata. Viene riconosciuto il prinIl Decreto Salvini è un provvedimento utile ed efficace cipio per cui l’abitazione e il domicilio sono luoghi inche va nella direzione di garantire sicurezza e tranquil- violabili. Questo non vuol dire Far West, ma disarmare lità ai cittadini e alle famiglie. Partiamo dalla stretta sui i delinquenti. permessi per i richiedenti asilo e dal pugno duro sugli È una legge di sicurezza e di civiltà. Per il cittadino siirregolari. Si amplia la platea dei reati che comportano gnifica diritto di difendersi se un ladro ti entra in casa, la revoca della protezione per i rifugiati: violenza ses- azienda o in negozio, senza finire sotto processo. Sarà suale, spaccio di droga, rapina, estorsione e furto in abi- lo Stato a coprire le eventuali spese legali e il cittadino tazione. E ancora: più poteri ai sindaci sulla sicurezza, non sarà più chiamato a risarcire il delinquente o i suoi più soldi alle vittime di estorsione e usura, sanzioni più familiari. gravi per parcheggiatori abusivi e accattoni molesti, con È stabilito inoltre un aggravio delle pene per il reato di 90 milioni di euro per telecamere di sorveglianza e più violazione di domicilio (fino a un massimo di 4 anni) e risorse per l’assunzione di agenti di Polizia locale, ai fino a un massimo di 7 anni per il furto nel domicilio, quali viene esteso l’uso del taser. Più risorse e poteri per negozio, ufficio o magazzino. www.lavagnounipop.it


Novembre 2018

Università Popolare

Ecco alcune attività significative dei prossimi mesi dell’Università Popolare di Lavagno

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Dany Chiocchetta, segretaria Università Popolare cell. 3296040157

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Eventi

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RICORDANDO IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA di Barbara Fusa

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Cippo celebrativo collocato sul piazzale antistante la baita degli Alpini di Vago

l 4 novembre 2018 è stato posato e inaugurato un cippo commemorativo presso la Baita degli Alpini di Vago di Lavagno. In ricordo del centenario della fine della prima guerra mondiale (1918-2018) il presidente del Gruppo Alpini di Vago, Francesco Lonardi, insieme al suo gruppo ha deciso di porre nel cortile antistante la baita una pietra ornata da un cappello d’alpino simbolo del gruppo e da due mani che si stringono, segno del Circolo la Baita Alpini di Vago. A completare il tutto una scritta “Alpini uomini di pace”, “Ricordare per un futuro migliore”. Semplice, elegante e significativa. Alle 10,30 il rito, dove Don Cristian, parroco di Vago, ha

Un momento della manifestazione in Piazza San Francesco

benedetto sia il cippo quanto la nuova bandiera tricolore, di fronte a un nutrito gruppo di rappresentanze di corpo. Successivamente in corteo è stata raggiunta la Chiesa per celebrare la S. Messa. Infine la deposizione della tradizionale corona di alloro, simbolo di gloria e onore, al monumento dei caduti in piazza S. Francesco, con commovente quanto riflessivo apporto del vicesindaco sign.ra Carcereri e del reduce sign. Cesare Chiaffoni. È stato omaggiato anche il primo monumento dei caduti, il più antico, che risale al 1921, dove sono intervenuti il cav. Bruno Dal Colle e il presidente del gruppo alpini di S.Briccio. E per concludere la giornata un sereno pranzo, presso il circolo Noi di Vago, a base dei nostri piatti tradizionali: tagliatelle in brodo, lesso, cotechino e pearà, tutto innaffiato da buon vino locale. Ma quest’ anno c’è una novità, l’Associazione Combattenti e Reduci ed il Gruppo Alpini hanno formato un'unica compagine. Pur rimanendo formalmente divisi e conservando ognuno il proprio statuto, hanno formato un unico gruppo per festeggiare insieme il centesimo anniversario della fine della prima guerra mondiale ma soprattutto per ricordare i nostri concittadini che, lasciato le loro famiglie, rinunciato al loro futuro, sono partiti verso il fronte per servire la patria. Il 4 novembre, diversamente da quanto si pensa, è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate. Istituita nel 1919, è una giornata celebrativa nazionale italiana, per commemorare la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale. Viene festeggiata in questo giorno, perché cade l’anniversario dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (4 novembre 1918) e la resa dell’Impero austro-ungarico. Manca, alle nuove generazioni, la consapevolezza di questi fatti. Tale data dovrebbe contribuire alla memoria della Grande Guerra come compimento di unità nazionale. Furono le trincee a far incontrare per la prima volta siciliani e veneti, liguri e pugliesi, resi consapevoli di appartenere ad una stessa comunità. Questa eredità ci deve far riflettere: oggi l’Italia è attraversata da una profonda crisi di identità, la sua rinascita non può che passare dalla conoscenza del suo passato.

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La nostra gente

L’unione fa la forza Il buon esempio degli alpini di San Pietro di Barbara Fusa

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uando un gruppo è compatto si ottengono grandi risultati! Stiamo parlando dell’unione tra la prof. Belli e gli Alpini di Lavagno. La prof. Belli, persona poliedrica, aperta verso i giovani e desiderosa di creare iniziative utili al paese. Già presidente dell’Università Popolare di Lavagno, che promuove cultura, formazione e solidarietà, ha pensato di creare un servizio extrascolastico pomeridiano per i ragazzi delle scuole medie, al fine di svolgere i compiti. Gli Alpini, diversamente da ciò che si pensa, non sono solo dei burloni con la penna nera sul cappello, il bicchiere di vino in mano e tanta voglia di cantare. Hanno anche un loro codice etico: mettere al primo posto gli altri, sacrificarsi. Ieri sul fronte, oggi dove serve. La loro generosità, l’umiltà, l’alto senso civico, il dovere, hanno fatto sì che venissero coinvolti

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anche in questa iniziativa. È così che, grazie al consenso del capogruppo degli Alpini Alfredo Cappa e di tutto il direttivo, i ragazzi trovano un luogo accogliente, in posizione strategica rispetto alla scuola media, dove fare i loro compiti: la baita. Una bella boccata d’aria per le famiglie che, con un piccolo contributo, vengono sollevate da questo impegno. Un importante aiuto per i ragazzi. Seguiti e guidati da collaboratrici universitarie che pongono a disposizione le loro conoscenze, mettendo in pratica ciò che stanno studiando. Finite le lezioni, gli alunni raggiungono la baita, dove arriva loro il pranzo, opportunamente equilibrato secondo le direttive regionali, portato da una ditta esterna specializzata. Dopo di che possono rilassarsi all’aperto nel cortile. Dalle 14, e fino alle 16, suddivisi in gruppi di

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La nostra gente

6/7 seguiti da un assistente per nucleo, svolgono i compiti e studiano. Vista la loro età critica, il lavoro che le assistenti svolgono diventa un sistema educativo che richiede particolare dedizione, propensione e pazienza. L’ apparato funziona, lo dimostrano le crescenti richieste, ma gli organizzatori hanno dovuto rifiutare ben 16 ragazzi, perché la capienza della baita è al limite. La volontà della prof. Belli infatti, è quella di fornire un ambiente didattico confortevole, senza confusione da sovraffollamento, ma purtroppo gli attuali spazi non permettono di accontentare tutti. Mi auguro che leggendo questo articolo qualche

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istituzione presente nel paese mossa da senso civico si interessi a questa problematica volta a risolvere un disagio che per le famiglie diventa importante, tanto da dover appoggiarsi ad altri comuni con la conseguente perdita di immagine per il nostro! Lavagno ha vissuto un boom a livello di edilizia civile negli ultimi anni, con conseguente aumento del numero di abitanti ma si sente l’esigenza per la comunità anche di spazi atti a fornire servizi utili. Agli Alpini vanno i più sentiti ringraziamenti da parte delle famiglie del paese, per aver messo a disposizione la baita permettendo così che questo servizio continuasse. E’ un gesto di solidarietà che non passa inosservato agli occhi dei ragazzi, utile per la loro crescita personale.

IRIS PETROLI

l’innovativa stazione di servizio in località Lepia a Vago di Lavagno IRIS BAR è un locale moderno e piacevole nel suo insieme, dove puoi trovare un personale sorridente e preparato, pronto ad accontentare ogni richiesta. Il nostro obiettivo è far sentire a proprio agio il cliente, offrendo una buona brioche glassata e alveolata da farcire al momento dal nostro personale in base al gusto del cliente. Possiamo farcire le brioche con un'ottima crema pasticcera, una dolce confettura di albicocca, una raffinata marmellata ai frutti di bosco e per i più golosi un ottimo cioccolato!!! I nostri erogatori sono pratici, versatili e le materie prime usate sono buone e di qualità! Inoltre, insieme a questa tipologia di brioches offriamo anche delle ottime sfogliate, frolle napoletane, brioches vegane e tanto altro! Ne abbiamo per tutti i gusti!!! Vi aspettiamo!!! www.fortesanbriccio.vr.it


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Cultura

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UN 2018 RICCO DI SODDISFAZIONI E NUOVE SFIDE PER IL CORPO BANDISTICO E MAJORETTES DI LAVAGNO

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Il Presidente M° Riccardo Furlato

’anno appena trascorso è stato per noi un anno pieno di avvenimenti che hanno portato numerose novità nel nostro gruppo e, per questo, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato e si sono impegnati per dare concretezza ai nostri progetti. La nostra più sincera gratitudine va, innanzitutto, ai più di 150 membri, fra musicisti, majorettes e sostenitori, della nostra associazione, che impegnandosi quotidianamente con profusione hanno reso possibile la realizzazione degli importanti obbiettivi che ci eravamo posti. Un ringraziamento va a tutti voi, cari amici, che ci seguite e non perdete mai i nostri appuntamenti, la vostra presenza ed il vostro sostegno sono motivo di orgoglio per la nostra associazione la quale, non dimentichiamolo, è la più antica del nostro comune e compirà, nel 2020, ben 180 anni! Il 2018 ci ha visto impegnati banda e majorettes in numerosi concerti e sfilate, come il 488° Bacanal del Gnoco ed il carnevale al Luna Park di Mantova a febbraio, un’esibizione a Gardaland ed il 26° Concerto di Primavera a maggio, il concerto-gemellaggio con il corpo bandistico di Gambellara a giugno, ecc. Poche settimane fa le nostre Majorettes hanno partecipato all’11° Gran Galà delle Majorettes 2018, evento nazionale di grande emozione, tenutosi a Monterotondo (Roma), che ha visto esibirsi ben 38 gruppi per un totale di circa 500 ragazze provenienti da tutta Italia e non solo. I nostri appuntamenti non si fermano qui, infatti siamo sempre al lavoro per organizzare nuovi concerti che ci vengono anche proposti da altri gruppi ed associazioni. Un importante cambiamento all’interno della nostra Associazione è stata la nascita, dopo un lungo iter e numerosi sforzi, della Nuova Scuola Civica Musicale organizzata dal Corpo Bandistico Comunale “C. Montanari” & Majorettes. La Scuola Civica Musicale propone corsi di musica che permettono l’apprendimento di strumenti sia ad indirizzo bandistico come Flauto, Clarinetto, Saxofono, Tromba, Corno, Trombone a tiro, Percussioni e Batteria, ma anche di strumenti come Pianoforte, Chitarra Classica, Acustica e Elettrica, Basso Elettrico, Ukulele e Violino.

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Cultura

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Il nostro gruppo è attivo nel promuovere, da 30 anni a questa parte, non solo corsi di orientamento musicale ma anche corsi di ballo, allo scopo di formare nuovi bandisti e majorette. Gli allievi delle Scuole di Musica e di Majorette contano circa 60 ragazzi e ragazze e sono linfa vitale che porta nuovo entusiasmo all’interno della nostra famiglia. La durata dei corsi è di 4 anni, organizzati in 30 lezioni annuali di strumento, cui si aggiungono quelle delle altre materie collettive. Essi hanno l’obbiettivo di formare giovani musicisti e, grazie alla collaborazione con insegnanti tutti diplomati ed estremamente qualificati, sono in grado di garantire una formazione completa a tutti gli allievi. Inoltre, come molti dei nostri giovani musicisti possono testimoniare, i corsi di musica rappresentano un importante punto di riferimento per l’ingresso dei giovani allievi nel conservatorio. I Corsi di Musica e di Ballo non hanno il solo scopo di formare giovani musicisti e majorettes, ma sono anche un’occasione per creare gruppo e aggregare giovani e adulti con una passione in comune, per collaborare, porsi degli obiettivi, saper superare le difficoltà e confrontarsi con gli altri, oltre che per sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, la capacità di espressione, la coordinazione, la sicurezza in sé stessi, tutto questo in un ambiente sano e gioioso. Il successo delle nostre Scuole è testimoniato dal sempre crescente numero di allievi che si iscrivono, il quale, negli ultimi anni, è più che raddoppiato. Ci è gradito ricordare il gemellaggio con la banda Stadt Kappelle di Oberndorf am Nekar (Germania), realizzatosi con 4 scambi, 2 a Lavagno e 2 in Germania, e che sarà rinnovato nel 2019 con la visita dei nostri amici tedeschi. Per l’anno che verrà ci siamo posti un obiettivo molto importante, la partecipazione al 5° Concorso Regionale AMBAC che si svolgerà a Lonigo (VI) il 18 ed il 19 maggio 2019. Questo evento rappresenta per noi una grande opportunità per confrontarci e metterci in gioco con altre realtà bandistiche di tutto il Veneto. Per ulteriori informazioni potete visitare il nostro sito www.bandalavagno.com, la nostra pagina Facebook, oppure non esitate a contattarci al nostro indirizzo mail bandalavagno@gmail.com! Vi aspettiamo al nostro prossimo concerto il 26 dicembre chiesa parrocchiale di S. Pietro di Lavagno, numerosi come sempre! www.lavagnounipop.it


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Varie

Paola Colombera, t’insegna l’inglese al bar di Eliana Volpato

Let’s Chitchat! a San Pietro di Lavagno, grazie a Paola Colombera, nasce una nuovissima community, che anziché trovarsi davanti ad un pc, s’incontra direttamente al bar. Basta ai corsi noiosi, per togliere la ruggine dall’inglese basta partecipare in gruppi da 4/5 persone, suddivise per affinità ed interessi, in soli 45 minuti, con un tutor specializzato, davanti ad una buona colazione, piuttosto che, facendo una salutare camminata pausa pranzo, oppure davanti ad uno “spritz”, perché in compagnia è più divertente. La ricetta è semplice, e Paola ha un ingrediente segreto: la semplicità con cui lo insegna, “quel grammo di

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pratica che vale 100 di teoria, si tratta di buttarsi in una conversazione prima di sentirsi pronti”, in modo ludico ed easy, in cui tutti ma proprio tutti rimarranno sicuramente soddisfatti da quanto impareranno, un nuovo modo di essere “avanti”, senza sentirsi a disagio, quando l’inglese ci bussa alla porta.

Paola Colombera

Ecco lo scritto di uno dei volonatari che si occupano di svuotare i cestini dedicati ai rifiuti da passeggio delle aree verdi del Comune di Lavagno

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ari cittadini di Lavagno mi permetto di esprimere alcune osservazioni in riguardo alla pulizia e decoro del nostro paese. Purtroppo ci sono molti cittadini maleducati che gettano o lasciano rifiuti di ogni genere sparsi per terra nelle nostre strade o peggio ancora nei parco giochi dove ci giocano i nostri figli o nipoti. È pur vero che nel nostro Comune non esistono i così chiamati operatori ecologici ma è altrettanto vero che molti di noi non fanno niente per tenere pulito. Inoltre i vari cestini sparsi per tutto il Comune vengono riempiti di rifiuti di ogni genere. I circa 200 cestini tra grandi e piccoli vengono svuotati regolarmente tutti i lunedì e nei punti sensibili anche il venerdì. Faccio notare che in tali cestini si trovano rifiuti di ogni genere: rifiuti domestici, bottiglie della birra, liquori, vino, cavi elettrici, pezzi di muratura, pezzi di legno (a volte con chiodi), scatole della pizza, terra, foglie, scatolame ecc. Mi sembra evidente che la maleducazione regna sovrana. Inoltre lo svuotamento è difficoltoso in quanto dal troppo peso il sacchetto si rompe oppure bisogna svuotarne una parte con le mani e la cosa non è piacevole. Detto questo mi auguro che diventiate più sensibili: utilizzate il servizio porta a porta, dal momento che tale servizio lo pagate. www.fortesanbriccio.vr.it


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PIZZERIA CA’ BRUSÀ Realtà imprenditoriali

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VIA ALESSANDRO VOLTA, 1 LAVAGNO

L’avventura del ristorante pizzeria inizia il 17 giugno 2007 e negli anni ha visto il susseguirsi di vari soci. A tutt’oggi sono rimasto io, Umberto Pagani e Roberta. Il locale prende il nome della località Ca’ Brusà. La ricerca di questa denominazione è stata condotta con l'aiuto dei nostri anziani che ci hanno raccontato diversi aneddoti al proposito. Abbiamo scelto di mantenere il nome Ca’ Brusà per conservare la tradizione del luogo. Il ristorante pizzeria è noto per la sua cucina tradizionale, organizza cene per qualsiasi evento, battesimi, comunioni, cresime addii al celibato/nubilato e feste di compleanno; inoltre organizziamo cene di lavoro e cene per associazioni sportive a prezzi particolari. La pizzeria offre un’ampia scelta, oltre alle pizze tradizionali offre anche pizze con pasta ai cinque cereali, con bordo ripieno, oltre alla nostra pizza metro. Tutto questo è accompagnato da una vasta scelta di birre italiane ed estere. Il locale nel dicembre 2017 è stato implementato con servizio bar aperto dalle 07.00 con colazioni e aperitivi, tabaccheria con tutti i servizi annessi, lotto, superenalotto, ricariche telefoniche, ricariche postapay, pagamento bollo auto e bollettini postali. Tel.045/8980913 www.ristorantecabrusa.it

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Salute

Superbatteri resistenti agli antibiotici: che fare?

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Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona

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di dott.ssa Anna Benini

iviamo in un mondo popolato di miliardi e miliardi di batteri. Alcuni convivono pacificamente con noi, sulla nostra pelle, nel nostro intestino in una condizione di mutua assistenza costituendo così un ecosistema in equilibrio. Altre specie sono invece dannose per noi perché possono provocare infezioni, da forme lievi come un foruncolo a gravi come una meningite. Nei secoli vi sono state numerose epidemie dovute a infezioni di origine batterica come tifo (causato da Salmonella enterica), peste (causata dal batterio Yersinia pestis) e colera (causata da Vibrio cholerae) che hanno provocato la morte di milioni di persone fino a quando nel 1928 Alexander Fleming scoprì la penicillina. Questa è stata il primo di una grande classe di farmaci, che ha permesso di curare infezioni fino a quel momento mortali. Gli antibiotici sono sostanze prodotte da alcuni microrganismi per ucciderne degli altri, nell’eterna lotta per la sopravvivenza. Sono quindi sostanze di origine naturale dalle quali sono state sintetizzate altre molecole antibiotiche sempre più attive ed efficaci. I batteri però possono moltiplicarsi e mutare molto velocemente, adattarsi ai diversi cambiamenti molto rapidamente e adottare tecniche di difesa dagli antibiotici sempre più raffinate ed evolute. Da una decina d’anni ci troviamo di fronte a un vertiginoso aumento di superbatteri diventati resistenti a gran parte o tutti gli antibiotici conosciuti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stilato una lista di dodici specie batteriche resistenti a molte classi di antibiotici e quindi molto pericolose. In Italia, circa il 50% di una di queste specie, quando viene isolata, è resistente a tutti gli antibiotici conosciuti. Infatti, nell’ultimo report del 2016 del Centro Europeo per la Prevenzione e Controllo delle Malattie, nella mappa d’Europa, l’Italia risulta colorata di rosso, per evidenziare che il nostro paese è un serbatoio di questo superbatterio resistente a tutti gli antibiotici. Nel 2016 è stato commissionato dal governo britannico ad esperti del settore uno

studio sul problema dell’antibiotico-resistenza. I risultati di questo lavoro sono molto preoccupanti. Infatti si riporta che, se gli antibiotici non dovessero più funzionare, da ora al 2050 ci sarebbero 10 milioni di morti all’anno per infezioni non più curabili e questa diventerebbe la prima causa di morte al mondo, superando quella Percentuale di ceppi di Klebsiella pneumoniae dovuta a tumori. resistente ai carbapenemici L’utilizzo esagerato e irresponsabile di antibiotici si ha nella comu- input alla Comunicazione alla popolazione e alla Formazione di tutto il personità e in ambiente ospedaliero. sanitario anche attraverso L’uso esagerato ed irresponsabile si ve- nale rifica anche negli allevamenti di be- l’organizzazione di convegni fra esperti stiame, pollame e prodotti ittici ed è la per discutere l’argomento. L’igiene in generale e, in particolare, causa prima dello sviluppo di questi suquella delle mani è fondamentale per eviperbatteri. L’Italia è uno dei paesi della Comunità tare di diffondere i microrganismi antibioEuropea in cui si consumano più antibio- tico-resistenti. Le mani sono, infatti, un tici. E’ anche uno dei paesi in cui, se- ricettacolo di batteri: circa il 20% è rapcondo un sondaggio sempre della presentato da microrganismi non patoComunità Europea, il 60% degli italiani geni, che risiedono normalmente sulla non sa che gli antibiotici non servono a cute senza creare danni. A questi possono combattere i virus (i dati sono in linea con aggiungersi virus e batteri che circolano l’Europa), mentre il 38% è convinto che nell’aria o con cui si viene in contatto in siano efficaci contro l’influenza e il 21% diverse occasioni. Una corretta igiene è convinto che si può interrompere la cura delle mani è fondamentale per gli operaquando ci si sente meglio senza finire il tori sanitari perché riduce la diffusione ciclo indicato dal medico. Un antibiotico delle infezioni ospedaliere, ma è impornon è attivo sui virus, quindi non ha nes- tantissima anche nella vita di tutti i giorni. sun effetto in caso d’influenza o raffreddore. Interrompere la terapia antibiotica prima del tempo previsto equivale a favorire l’insorgenza di resistenza tra batteri, poiché si selezionano i ceppi resistenti tra quelli che hanno provocato l’infezione. Il tema della formazione e della comunicazione rientra nel programma del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza varato dal governo italiano nell’ottobre 2017 che prevede un maggior www.lavagnounipop.it

Microrganismi isolati da una mano


Novembre 2018

Scuola

CAMBIAMENTO IN MOVIMENTO I.C. Don Milani di San Pietro di Lavagno di Barbara Fusa

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12 SETTEMBRE 2018. SQUILLA LA CAMPANELLA INIZIA UN NUOVO ANNO SCOLASTICO

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a per l’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani (scuole medie) di Lavagno quest'anno inizia con una novità...un cambiamento radicale nell'organizzazione interna della scuola, un cambiamento nel modo di fare scuola! L'istituto, infatti, ha aderito al progetto “Scuola in Movimento”, già adottato da altre scuole del veronese che unisce l’utile al dilettevole. L’utile: necessità di far fronte alla portata del numero di iscritti pur avendo lo stesso numero di aule a disposizione. Il dilettevole: i ragazzi cambiano aula in base al loro orario, ogni classe non ha più la propria aula fissa ma ogni ora gli alunni si sposteranno e raggiungeranno l’aula adibita alla materia programmata. E qui sta la rivoluzione! Non saranno più gli insegnanti a spostarsi ma i ragazzi. Seguendo il modello americano o se vogliamo più semplicemente quello universitario, la scuola ha aderito a questa riorganizzazione mossa dalla mancanza di aule sufficienti per tutti gli alunni e impossibilitata ad ampliare la struttura già esistente. E allora via all’installazione di armadietti personali nell’atrio dove gli alunni depositeranno lo zaino, prenderanno solo i libri necessari alla prima ora e si dirigeranno verso l’aula dove verrà svolta la tal materia. Alla fine dell’ora, tutti gli alunni si spostano, passano dal loro armadietto, depositano i libri che hanno usato, prendono ciò che serve per l’ora successiva e si dirigono verso l’aula adibita a tal materia.Il tutto sorvegliato dagli ausiliari e docenti in massima sicurezza e ordine! In questo modo tutte le aule funzioneranno a pieno regime contemporaneamente. E i ragazzi?? Beh che dire…per chi ha iniziato la prima media quest’ anno è già tutto nuovo, per chi già frequenta … una piacevole, divertente e stimolante novità! Ma c’è un altro risvolto positivo da considerare. I ragazzi, in particolare in questa fascia di età (11/13)

sono un’esplosione di energia, hanno un particolare impulso a muoversi. Diversi studi hanno dimostrato che se si aumenta il movimento nella quotidianità scolastica, gli studenti risultano più motivati ed equilibrati. Questo si era intuito già molti anni fa e infatti fu introdotta l’ora di motoria nell’orario scolastico, per consentire un minimo di attività fisica che, come tutti sappiamo, è salutare. Ma non è sufficiente! Nella giornata scolastica tipo, spesso gli alunni rimangono seduti per molte ore senza interruzioni. Per sfruttare al massimo il loro potenziale di rendimento, il loro benessere fisico e mentale è di fondamentale importanza alternare tensione e relax, movimento e riposo, azione e concentrazione. In fondo anche noi adulti dopo diverse ore dietro una scrivania dobbiamo sgranchirci le gambe! Figuriamoci loro! In questo modo si alleggeriscono le fasi di lavoro con piacevoli interruzioni, due passi, una chiacchiera per poi riprendere subito e più facilmente la concentrazione. Notevole il lavoro e l’impegno da parte dei docenti che si sono occupati di organizzare gli orari, in modo da far ruotare tutte le classi e alternare gli insegnanti. Fondamentale il contributo dato dal comune che ha fornito gli armadietti e la loro installazione. E allora si parte…ci si muove e si cambia!!!! Buon anno ragazzi!!!

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Angolo cucina

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Mani in pasta "Alta cucina casalinga" di Ornella Adami

Siamo arrivati alla quinta edizione con grande successo ed è un passaparola continuo. "Alta cucina casalinga": fa un po' sorridere questa frase, ma sono gli ingredienti semplici e sani che fanno grande un buon piatto di pasta o gnocchi soprattutto se fatto con le proprie mani. Da Ottobre a Maggio ogni mercoledì sera alle ore 20.00 presso la baita degli alpini di Vago siamo tutti con le "mani in pasta". Dico tutti perché il corso è aperto a chiunque. Tagliatelle, gnocchi, pasta ripiena, al forno e tanto altro. Con le giuste dosi e misure si realizzano piatti sani ed invitanti. Il corso si rinnova sempre perché ogni partecipante porta con sè idee nuove con tanta voglia di fare e di condividere due ore di meravigliosa compagnia.

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Ornella Adami


Novembre 2018

Territorio

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ZAINO IN SPALLA … E ARRIVAR FIN SOPRA Anche San Briccio avrà la sua baita degli Alpini di Barbara Fusa

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ai questo motto, tipico degli Alpini è azzeccato a descrivere il momento che sta vivendo il Gruppo Alpini di S.Briccio. Abbiamo intervistato il loro capogruppo Sergio Andreoli che ci ha raccontato la fatica, ma la determinazione che a breve porterà questo gruppo ad avere la propria baita. Andreoli racconta che dopo un periodo di criticità generato da oggettive difficoltà di gestione e dal venir meno dei vecchi alpini anziani “andati avanti”, il gruppo viene rifondato nel 2007 grazie alla volontà di nuovi soci e dal rinnovato entusiasmo dei nuovi iscritti, gran parte provenienti da altre aree della provincia, che a S. Briccio sono venuti a risiedere a seguito dello sviluppo edilizio del territorio. Il gruppo cresce rapidamente ed ad oggi conta 48 tesserati effettivi e una ventina di simpatizzanti. Ma come tutte le squadre, per essere operativi, si sente la necessità di una sede. Con fatica, dovuta principalmente a questioni burocratiche, l’anno scorso viene acquistato insieme allo Sbif il terreno, o meglio il diritto di superfice ventennale, dal comune; ad ottobre sono iniziati i lavori. Attualmente è stato costruito il piano interrato fino alla soletta che sosterrà il primo piano. Lo scantinato creerà un’opportunità anche per lo Sbif, S.Briccio in Festa, altra importante realtà del paese, di immagazzinare il proprio materiale, attualmente ospitato nei locali della parrocchia. Lo SBIF, ha il merito di aver condiviso con il Gruppo alpini il progetto della Baita alpina, che sarà poi congiuntamente gestita dalle due associazioni. Come sempre l’unione fa la

forza…e questo ne è l’esempio lampante! Molte sono effettivamente le iniziative che vedono collaborare fianco a fianco questi due gruppi, tra le più importanti...Vino in Corte e La corsa delle botti. Importante novità sarà la denominazione della baita. Il gruppo ha pensato, di intitolarla a due persone che hanno amato molto il paese di S. Briccio: Giovanni Visco e Sandro Baganzani. Il primo, per anni unico medico condotto dell’intero territorio comunale di Lavagno, penna bianca alpina (Ufficiale Maggiore), per la tenacia e la determinazione a riproporre e far rinascere il gruppo. Il secondo che fu capitano degli alpini nella prima guerra mondiale, insignito della medaglia di bronzo, divenne poi politico, educatore, letterato e poeta dalla sensibilità popo-

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lare, nei suoi versi emerge infatti la sua passione e il suo amore per le penne nere. Da sempre affezionato alla sua tenuta di Turano di Lavagno, (frazione ai piedi di S.Briccio) che nelle sue poesie chiamava “il Belmonte”, volle essere sepolto nel cimitero del paese. Quindi la baita si chiamerà “Baita Visco Baganzani” proprio in onore di queste persone che, chi in un modo, chi in un altro si sono spese per il paese. Sorgerà nella parte più alta del paese, all’interno della nuova lottizzazione, circondata da uno splendido campo di ulivi, con vista sulla vallata di Mezzane. Attendiamo con ansia la fine dei lavori e la rituale inaugurazione. Un primo tratto di strada è stato fatto, ora possiamo solo dire...zaino in spalla e arriven fin sora!!!


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Lessinia

Rifugio Monte Torla, Parco della Lessinia

a qualche tempo se ci si avventura nella parte più orientale del Parco della Lessinia, quella che confina con Durlo e Crespadoro, nel territorio veronese, si potrà finalmente trovare un rifugio. Si tratta del rifugio Monte Torla (da turlar che significa in cimbro “porticina” e che richiama una spaccatura poco distante dal rifugio che fungeva da porta sul Monte Lobbia per chi veniva dalla Val di Giazza), a pochi minuti di cammino da Campofontana, inaugurato lo scorso giugno con l’intento di offrire un luogo in cui riposarsi e rifocillarsi in una zona fin ad ora priva di strutture di accoglienza in quota della Lessina. Il merito va tutto alla tenacia incrollabile di Mariano Stoppele e Maria Teresa Tanara, che dopo dieci anni di lavoro, assieme ai tre figli e alle loro famiglie, sono riusciti a portare alla luce un progetto di ristrutturazione di una casara del 1754 sul Monte Lobbia. La casara, appoggiata letteralmente alla montagna, è stata ristrutturata senza scostarsi troppo dal progetto originario e con particolare atten-

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di Carmen Santi

zione ai dettagli, grazie all’occhio sapiente di Mariano, ex-capocantiere della famosa Impresa Patuzzo di Verona negli anni del Boom economico, che ha voluto riportare la struttura il più possibile alla forma originaria, tutto questo recuperando pietre e i materiali autoctoni, oppure ricercando soluzioni nuove che si sposassero con il contesto, come la particolare miscela di malta di colore affine alle pietre e la ricostruzione dei tetti in corten (particolare acciaio che sviluppa una pellicola protettiva di ruggine), che si adattano esteticamente all’ambiente. Il risultato è un rifugio alpino a tutti gli effetti, sia negli ambienti che nell’ospitalità, con tanto di eliporto e rifugio invernale, che oggi può offrire 95 coperti e i dieci posti letto (e in aggiunta altri tredici posti se muniti di sacco a pelo), con un menu che varia dagli gnocchi di malga alla selvaggina o ai taglieri con salumi e formaggi provenienti dalla Lessinia. Ma non finisce qui, questo è solo l’inizio di un progetto più ampio e www.fortesanbriccio.vr.it

più interessante, che ha a che fare con la coltivazione in quota di funghi medicinali, che riescono a proliferare a quell’altezza grazie ad un ambiente naturale particolare. Il progetto è nato cinque anni fa dal contatto con la professoressa Annarosa Bernicchia dell’Università di Bologna, micologa ed esperta in funghi medicinali, che ha individuato la particolarità del luogo per realizzare una coltivazione di funghi naturale, realizzata in un ambiente incotaminato, dando il via alla costruzione della prima e unica fungaia in quota in Italia. Dopo una serie di progetti e il successivo contatto con la dottoressa Elena Savino, dell’Università di Pavia, che ha presentato il progetto dell’Azienda Agricola Lobbia (questo il nome della società che cura la produzione della fungaia) anche in Giappone, la prima produzione di funghi medicinali Shiitake è avvenuta con successo l’ottobre dello scorso anno ed è stata la prima in Italia di funghi medicinali puri di


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Lessinia

questo tipo in quota. I funghi Shiitake sono infatti di origine asiatica e sono funghi commestibili a cui vengono attribuite proprietà stimolanti delle difese immunitarie e pare che portino benefici anche al fegato. La fungaia, che attualmente non è ancora visitabile, sarà tra qualche tempo la grande attrazione del luogo, poiché è in progetto la realizzazione di una struttura in grado di far accede in modo controllato i visitatori alle stanze di produzione e al laboratorio, in modo che possano visionare la produzione, mantenendo l’ambiente asettico e a temperatura e umidità controllata. Questo permetterà ai visitatori e alle scolaresche in visita di conoscere il processo produttivo e le proprietà di

questi funghi, ai quali si aggiungerà la produzione dei funghi Ganoderma, che è però più complessa richiedendo un processo di trasformazione prima del consumo, e poi di gustare i funghi stessi sulla tavola del rifugio, unendo così il benessere e la salute alla buona cucina.

Per informazioni rifugio Monte Torla: www.rifugiomontetorla.it email: rifugiomontetorla@gmail.com telefono solo whatsapp: 3408029769

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ELEZIONE DEI CONTI DEL BUSOLO CARNEVALE 2019 di Maria Grazia Belli

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arco Battisti e Martina Cecchetto sono i neoeletti Conti del Busolo per il Carnevale 2019. Sono stati proclamati il 6 ottobre durante la seconda giornata della tradizionale sagra di San Francesco a Vago, organizzata storicamente dall’associazione Vago per Vago. Sotto “ el tendon” in piazza San Francesco infatti, alla presenza del 488° papà del gnoco, Martina e Marco con il loro piccolo figlioletto, hanno ricevuto l’investititura ufficiale. Causa il forte maltempo i giovani conti non si sono potuti vestire con i costumi carnevaleschi, ma la cerimonia è stata ugualmente significativa. Questa maschera si ispira alla storia dei Conti da Lisca che risiedono dal 1700 nella splendida villa in località Busolo a Vago. E’ stata ideata da Walter Facchin, presidente dell’associazione Vago per Vago. Il comitato Carnevale di Vago, guidato da Giulio Franceschini, gestisce le sfilate e le iniziative della maschera dei conti del Busolo tutto l’anno. Le finalità dell’operato di questo benefico Comitato Carnevalesco sono di far conoscere ai giovani l’affascinante storia del Carnevale veronese e il suo messaggio di cultura, pace e solidarietà.

www.viverelavagnonline.it


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Attualità

AUTOMOBILISMO RALLY Importante risultato per il nostro compaesano Simone Carli

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’equipaggio portacolori della Scuderia automobilistica Proenergy Motorsport, della val d’Illasi, ha iniziato la stagione agonistica ad Arezzo al Rally Valli Aretine, gara di apertura del campionato italiano, passando poi per Vicenza al Rally Campagnolo e terminando con la definitiva consacrazione al Rally Internazionale Due Valli, gara finale del Campionato Italiano Rally Historic, disputata il 12 e 13 ottobre scorso sulle strade delle nostre colline. L’equipaggio formato dal nostro concittadino Simone Carli e da Giorgio Rangheri a bordo di una Peugeot 205 1300 Rally ha primeggiato nel Campionato Italiano, vincendo non solo la classe di appartenenza (fino a 1600 cc), ma anche la classifica assoluta del gruppo N, risultato assai prestigioso. La passione per i rally, dice Simone Carli, è iniziata da bambino, quando con i miei genitori andavo a vedere il Rally Due Valli, poi frequentando l’ambiente automobilistico, la pas-

sione è cresciuta e ho iniziato a fare assistenza alle autovetture in gara. Con il passare del tempo ho iniziato a disputare alcune regolarità, finché l’anno scorso ho fatto il salto di categoria iniziando a partecipare come navigatore a qualche rally. Il 2018 è stato un anno molto impegnativo, visto che per ogni gara è difficile far combaciare gli impegni famigliari e lavorativi con questa

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mia grande passione, ma ne è valsa la pena viste le soddisfazioni sportive raggiunte. Ringrazio Giorgio Rangheri che mi ha dato la possibilità di condividere questa bellissima esperienza, i miei famigliari, Vittorio Policante che per primo mi ha messo sul sedile lato naviga, e la scuderia Proenergy Motorsport che ci ha supportato al meglio in ogni gara.


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Il linguaggio esoterico dei cristalli

IL CUORE BUONO DELLE PIETRE NATURALI

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di M. Grazia Belli

Si dice che ognuno di noi nasca con un “inprinting” specifico del periodo dell’anno in cui è nato, che lo fa star bene, in equilibrio psicofisico, se tocca, indossa, porta con sè alcuni minerali, associati a determinati colori dei chakra. Quali sono le pietre giuste dei nati sotto il segno dello scorpione e del sagittario?

Nel periodo che va dal 23 ottobre al 22 novembre, che per tradizione è legato al segno zodiacale dello Scorpione, si entra in sintonia con tutte le pietre di colore nero, come l’Onice, l’Ossidiana, il Corallo rosso scuro, l’Opale di Fuoco, l’Ambra rossa. Prendiamo in esame l’Onice nero. L’Onice nero è una varietà di Calcedonio, appartiene quindi alla famiglia dei Quarzi. Talvolta si rinvengono esemplari grigionero con marcate e sottili linee grigie, talvolta biancastre. Si trova nei celebri ed antichi giacimenti di Idar-Oberstein, in Germania, dove attualmente si lavora con professionalità anche il Calcedonio proveniente dal Brasile. Le leggende popolari raccontano che nei Paesi arabi l’Onice era considerato un Talismano contro le forze del male, ma doveva appartenere solo a persone forti e decise, che sapevano rapportarsi con la realtà così come appare, nuda e cruda, fatta di bene e male, gioia e dolore. Nel corso della storia a causa dei suoi colori, distinti e marcati, nero, grigio, talvolta biancastro, è sempre stata conosciuta come la pietra della separazione, del contrasto, del litigio. Se c'era una rivalità in amore e a propria insaputa si portava una pietra di Onice, si doveva subito provvedere a farla pervenire ad un’altra persona, per riscattarsi dal suo influsso negativo. Entra in sintonia con il chakra n.1 della radice, cioè la terra, sinonimo di concretezza.

Il Sole transita nel segno zodiacale del Sagittario approssimativamente tra il 23 Novembre e il 21 Dicembre. Entra in sintonia con tutte le pietre di colore blu ed azzurro, come lo Zaffiro, la Turchese, il Topazio azzurro e l’Agata azzurra. Lo Zaffiro è una gemma minerale di colore bleu intenso, a volte profondo, ma ammiriamo anche pietre di un bel bleu vivace. Come tutti i corindoni è una pietra dalla forte luminosità. Dal Kasmir proviene una varietà di Zaffiri dal colore bleu fiordaliso molto intenso, quasi priva di inclusioni. Pieni di fascino gli Zaffiri stellati. Lo Zaffiro è un minerale duro, occupa il 9° posto nella scala di Mohs. La densità è circa 4 g/cm. La varietà azzurro-bleu, presenta pietre di buona qualità, anche di diversi carati di peso. Le leggende popolari raccontano che il suo nome deriva dal termine greco “sappheiros”. Lo Zaffiro era una delle dodici pietre incastonate nel pettorale del grande sacerdote ebraico, che simboleggiavano i dodici attributi di Dio. Famose nell’antichità le sue virtù erotiche. Portato infatti come anello al dito medio della mano destra, donava fascino e sensualità irresistibili. Il Cristianesimo vide nel suo Famosissimo il gioiello-talismano di Carlo Magno, formato da due grossi Zaffiri cabochon. Entra in sintonia con il chakra: del Terzo Occhio o n° 6.

ERRATA CORRIGE Nel precedente numero di Vivere Lavagno a pag. 6 “solida costruzione asburgica” sostituire con “solida costruzione dell’esercito italiano” www.fortesanbriccio.vr.it


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