VIVERE LAVAGNO
Periodico trimestrale - Anno settimo - Numero II - Giugno 2018 Editore Università Popolare di Lavagno - Reg Trib.n° 1871 Direttore responsabile Emanuele Delmiglio - Redazione Giuliano Bergamini - Arti Grafiche Studio 83 S.r.l. - Lavagno, VR
Surrender to the void p.4-5
Quinta edizione della Muralonga p.7
Teatro ed arte al Forte p.6
Ricerca: antibiotico-resistenza p.10-11 Crepes con marmellata p.14
Gita culturale in Campania p.16-17
Angolo della psicologia p.23
Appuntamenti estivi ed autunnali al Forte San Briccio e all’Università Popolare di Lavagno
Giugno 2018
L’EDITORIALE
Estate al Forte
Cari lettori, è un dato di fatto che fortunatamente oggi internet è alla portata di tutti e che questa realtà ha favorito una ventata di progresso e ha scatenato una rivoluzione che sta cambiando il mondo. Addirittura potrebbe essere un diritto per ognuno in Italia, poter connettersi ad Internet gratis, almeno mezz’ora al giorno. Dà modo ai cittadini di essere costantemente connessi e informati esaurientemente su ciò che succede, sia nel territorio dell’est veronese, come nella realtà nazionale e sovranazionale. Tutti speriamo che sia passato il tempo in cui i potenti basavano il proprio potere nel plasmare l’informazione al fine di tenere tutti gli accadimenti che contrastavano ai loro interessi, nascosti e monitorati. Riuscivano a mantenere la gente disinformata, credulona e alla fine rassegnata a subire… Ricordiamo che l’ISTAT ci dice che in Italia oggi ci sono 5 milioni di poveri assoluti. Questa nostra rivista illustrata, senza grandi pretese, in quest’ottica, vuole proporre notizie originali, legate al nostro territorio, alla vita di ogni giorno, che poi ognuno può approfondire proprio mediante Internet. Proponiamo, attraverso l’Università Popolare di Lavagno, interessanti tematiche legate alla salute e alle nostre tradizioni; raccontiamo iniziative destinate a dare uno spazio ai giovani, come quelle estive a Forte San Briccio, alla cultura, a realtà artistiche di altre regioni d’Italia, al benessere psicofisico e a tante altre. Prof. Maria Grazia Belli presidente Università Popolare di Lavagno e dell’associazione All’Ombra del Forte
Dany Chiocchetta, segretaria Università Popolare cell. 3296040157
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Seconda edizione di VOLCANA, musica ed arte al forte di San Briccio
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di Manuel Gozzi
i terrà l’ultimo finesettimana di luglio, a Forte San Briccio, la seconda edizione di Volcana, festival di musica ed arte promosso dall’associazione Officina Fotonica e dal collettivo artistico Gruppo F con il contributo delle associazioni All’Ombra del Forte e San Briccio in Festa. Dopo il successo dello scorso anno, viene riproposta una formula travolgente che unisce differenti espressioni artistiche e musicali in un unico ricchissimo programma. Esposizioni, installazioni, performance, concerti, djset, rappresentazioni teatrali ed esibizioni varie andranno a colorare ed animare i meravigliosi spazi del Forte. Ci saranno inoltre laboratori per i più piccoli, corsi di arteterapia, proiezioni e tante altre occasioni interessanti per partecipare. L’ingresso alle giornate del festival sarà ad offerta libera. Bar sempre aperto con ottima birra fresca e panini confezionati. A breve sarà possibile trovare il programma dettagliato della manifestazione sulle pagine facebook delle associazioni organizzatrici. Vi aspettiamo al Forte!
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Università Popolare
Anteprima di alcune attività significative del prossimo anno accademico dell’Università Popolare di Lavagno
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Forte San Briccio
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VERONA RISUONA e l’evento artistico “Surrender to the void” del 26 maggio al Forte di Giuseppe Corrà
come risposta allo spettro della disoccupazione e per la costruzione di percorsi autonomi. L’evento del Forte è il più articolato della rassegna Verona Risuona di quest’anno, in quanto nei grandi spazi del forte, sono state allestite mostre d’arte espresse attraverso multiformi linguaggi artistici utilizzando con professionalità, sia la pittura ad olio ed acrilica, la calcografia e l’utilizzo di materiali e tecniche di stampa innovative. Molto innovativi gli stages musicali con rassegne artisticomusicali fatte di sound art, di performance e musica sperimentale. Il tema trattato quest’anno dai giovani artisti a Forte San Briccio è “Surrender to the void”, tradotto letteralmente, lasciarsi andare al vuoto della razionalità per colmarlo con la pienezza della creatività. Allestite mostre di pittura e scultura, installazioni ambientali, performance, video-art e concerti. Lavori realizzati dagli studenti dell’Accademia di belle arti di Verona, con la collaborazione della scuola di mosaicisti del Friuli. I giovani artisti hanno pulito e riqualificato le stanze del forte che ospitano le loro opere, coordinati dai volontari dell’associazione All’Ombra del Forte, ente a cui il comune di Lavagno ha affidato la realizzazione del piano di valorizzazione della ottocentesca fortezza militare. Forte San Briccio ha offerto quindi ai giovani studenti, l’alternativa culturale alla situazione dell’arte abato 26 maggio a Forte San Briccio per il secondo legata al museo cioè la possibilità di interpretare artistianno consecutivo, appuntamento con la manife- camente le problematiche culturali, spirituali e sociali stazione artistico musicale “Verona Risuona”. della nostra società di oggi. Le mostre d’arte saranno Sabato 26 maggio dalle 17 Forte San Briccio ha ospi- visitabili nel proseguo dell’estate. tato l’evento artistico “Surrender to the void” tappa della rassegna artistico-musicale Verona Risuona 2018, manifestazione organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Verona, il conservatorio musicale Dall’Abaco di Verona e l’Università di musica e di teatro di Gottemberg. Questo importante appuntamento a Forte San Briccio è legato ad un bando della Regione Veneto denominato Fotogrammi Veneti, al cui finanziamento, per il Forte, ha partecipato anche il Comune di Lavagno, proprietario dello storico compendio edilizio. Le finalità di questo bando della Regione sono la valorizzazione della creatività e dei talenti dei giovani in relazione alle professioni legate alle arti visive, alla musica e alla multimedialità,
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Forte San Briccio
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Cultura
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SELVATICA: TEATRO E ARTE AL FORTE DI SAN BRICCIO di Andrea Masotti
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I corsisti al lavoro per creare i burattini
reature strane, dalle fattezze arboricole e dai movimenti ferini, si aggirano tra le mura del forte di San Briccio: sono i ragazzi di “Selvatica”, il percorso teatrale e artistico che si è svolto da aprile a maggio nell’ambito del progetto “Fotogrammi Veneti”. Il gruppo, costituito in gran parte da principianti, ha portato avanti un’esplorazione dei confini tra il selvaggio e l’umano, polarità evocata dal luogo stesso: il forte, solida costruzione asburgica, svetta sulla valle di Marcellise come diretta espressione di un impianto razionale e bellico, ma è contemporaneamente terreno di costante confronto con la
natura, con la continua incursione del selvatico e dell’irrazionale, delle linee irregolari delle parietarie, dei rovi, delle ortiche, delle colonie di pipistrelli. Qui, con gli strumenti del teatro e dell’arte, il tema è stato indagato a partire innanzitutto dai partecipanti stessi, alla ricerca di quella parte di selvatico che si nasconde in ogni essere umano: cercando cioè di ritrovare, parafrasando Gary Snyder (uno degli autori maggiormente usati come retroterra per le dieci lezioni), “la vertigine che ci coglie guardando giù in un precipizio, l’istintivo volgere la testa quando udiamo un grido… La lince in agguato nel crepuscolo della nostra-
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mente, la lince che vaga di sogno in sogno”. Andrea Masotti e Valeria Bigardi, della compagnia teatrale Cantiere Cronopios e di “Lefave Bivalva Creativa”, hanno condotto i partecipanti nel corso del laboratorio, intrecciando fin dall’inizio la componente teatrale (sono stati affrontati e approfonditi gli elementi base della dinamica attoriale: l’uso del corpo e della voce, il contact, il movimento nello spazio, l’improvvisazione) e quella artistica e artigianale (costruzione di maschere, oggetti scenici, burattini, creature). L’approdo provvisorio degli incontri fatti fin qui è una piccola rappresentazione, molto liberamente ispirata all’albo illustrato La voliera d’oro di Anna Castagnoli e Carll Cneut, che mette in scena diversi linguaggi, dal teatro di corpo al teatro di figura. Lo spettacolo, ancora in lavorazione, è stato presentato come prova aperta sabato 26 maggio, durante la serata "Surrender to the void" VeronaRisuona_Forte 2018”, e sabato 9 giugno. Ma attenzione! Il percorso non è concluso: riprenderà a settembre, ed è aperto a chiunque voglia mettersi in gioco, cimentandosi in un intenso laboratorio di teatro e di arte pratica.
Per info: fotogrammifotonici.it cantierecronopios.blogspot.com fortesanbriccio.vr.it facebook.com/progettolefave
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Manifestazioni
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La 5° edizione della Muralonga promuove la città di Verona Patrimonio mondiale UNESCO di Giuliano Bergamini
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… non c’è mondo al di fuori delle mura di Verona… scriveva William Shakespare... l 30 novembre 2000 Verona ottenne l’inserimento nella lista dei siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità con la seguente motivazione: “La storica città di Verona, fondata nel I secolo a.C., ha conosciuto periodi d’espansione nel XIII e XIV secolo sotto il dominio della famiglia degli Scaligeri e dal XV al XVII secolo sotto la Repubblica di Venezia. Costituisce, inoltre, un eccezionale esempio di piazzaforte. Verona ha conservato un notevole numero di monumenti antichi, di epoca medioevale e del Rinascimento. E’ una città di cultura e di arte”. La 5^ edizione della Muralonga ha promosso anche quest’anno la conoscenza di Verona patrimonio mondiale dell’Unesco. È stata una passeggiata culturale, a cui hanno partecipato circa 600 persone, svolta domenica 22 aprile, lungo il magnifico percorso del parco delle mura di Verona, condita da musica, degustazioni e visite. Ha avuto, tra le sue guide, anche l’arch. Alessandra Sponda, consigliere comunale a Lavagno che ha avuto l’onore di collaborare insieme agli assessori Francesca Toffali, Ilaria Segala ed Edi Maria Neri ed altre persone di cultura, specializzate sulla storia delle mura fortificate di Verona. L’evento è organizzato dalla Società di Mutuo Soccorso di Porta Palio con la collaborazione del Comune di Verona, AMIA e numerosi enti e associazioni fra cui Legambiente. Il percorso, è partito da Porta Palio per arrivare nel tardo pomeriggio a Porta San Giorgio, snodandosi lungo Porta Nuova, Bastione San Francesco, Porta Vittoria, Bastione delle Maddalene, Porta Vescovo, Batteria di Scarpa, Rondella di San Zeno in Monte, Rondella Grotta e Castel S. Felice. Nello spazio urbano veronese sono visibili ancora oggi opere monumentali che formano un repertorio di quasi 2000 anni di storia dell'arte fortificatoria. Rimangono imponenti i resti della città fortificata romana, il perimetro della città murata scaligera con i suoi castelli, la struttura della fortezza veneta, la grandiosa disposizione della piazzaforte asburgica, cardine del Quadrilatero. La
cinta muraria urbana, come la vediamo oggi con torri, rondelle, bastioni, fossati e terrapieni, ha uno sviluppo di oltre 9 chilometri e occupa quasi 100 ettari. Di epoca romana rimangono ben conservate anche porta Borsari e porta Leoni. L’Arena venne inglobata nel complesso difensivo perché i nemici non fossero facilitati nell’ingresso in città. Successivamente, in epoca scaligera fu aggiunto un impianto di mura che sosteneva l’azione del fiume a nord e che si estendeva fino a Castel San Felice. In epoca veneziana, a sud e ad est, furono aggiunti bastioni, torri e roccaforti, grazie all’operato dell’archi-
tetto-ingegnere Michele Sanmicheli, che realizzò peraltro le imponenti Porta Palio, Porta San Zeno e Porta Nuova. Per il ruolo strategico e prioritario che giocava Verona, l’Impero Austriaco fra il 1833 e il 1866 rinforzò, attraverso un consistente investimento, le fortificazioni della città e le inserì nel più ampio sistema difensivo austriaco, adottando i moderni criteri di difesa contro l'artiglieria pesante.
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Nuove realtà imprenditoriali
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L'agenzia RE/MAX TOP ELEGANCE apre a VAGO DI LAVAGNO La mongolfiera RE/MAX anche nel veronese
Matteo Santi, da anni presente nel mercato immobiliare locale di Lavagno (Vr) e nei comuni limitrofi, nel 2013 ha fondato il marchio IMMOBILIARE SANTI per creare un punto d'incontro tra la domanda e l'offerta di immobili in tutto il territorio italiano, ma particolarmente nella città di Verona e nei paesi della sua provincia. Quest’anno 2018 inizia la nuova avventura.... “Ho scelto come IMMOBILIARE SANTI – spiega Matteo Santi - di entrare a far parte del gruppo immobiliare più diffuso al mondo, RE/MAX: una piattaforma che, in modo semplice e trasparente, opera con servizi immobiliari integrati, esclusivi ed innovativi, con elevata capacità di rispondere alle differenziate richieste della clientela, anche prevedendone le esigenze”. Così IMMOBILIARE SANTI è entrata a far parte del network in franchising RE/MAX, azienda mondiale nell'intermediazione immobiliare, con l'agenzia affiliata RE/MAX TOP ELEGANCE, operativa a Vago di Lavagno (VR). RE/MAX vanta oggi la presenza di oltre 7500 agenzie in 100 paesi nel mondo e più di 119 mila affiliati. In Italia, RE/MAX ITALIA è presente dal 1996 con oltre 350 agenzie e più di 3.000 agenti immobiliari affiliati. "Siamo convinti - afferma il broker Matteo Santi - che RE/MAX rappresenti oggi la scelta migliore nel mondo immobiliare, per la capillare presenza, la forza dei brand, la tecnologia avanzata ed i servizi offerti al pubblico”. RE/MAX ha creato un ottimo sistema di segnalazioni degli immobili, un sito web dalla grafica lineare e pulita ma dal grande impatto ed altamente professionale dove i clienti possono visitare tutti gli immobili e scegliere la soluzione che fa per loro. “Sono certo - conclude Matteo Santi - che il mio ingresso nel network RE/MAX permetterà a me e tutta la mia squadra di collaboratori di rendere un grande servizio ai clienti, aiutando le persone a comprare e vendere casa, ed offrendo servizi qualificati di consulenza. Per maggiori informazioni sugli immobili disponibili visitate il sito: www.remax.it/topelegance email: topelegance@remax.it msanti@remax.it msanti@remax.it RE/MAX TOP ELEGANCE Via Provinciale, 67 - Vago di Lavagno (VR) Tel. 0458980907
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La nostra gente
Giovanna e l’estetica post terapia oncologica di Eliana Volpato
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L’estetica oncologica è rivolta a quelle persone che a causa delle terapie antitumorali salvavita, presentano danni cutanei spesso gravi e di conseguenza problemi psicologici altrettanto importanti
«Non si può nemmeno immaginare il numero dei pazienti in cura all’ospedale Maggiore di Verona, nel reparto di Oncologia. Aumentano, di anno in anno sempre più» esordisce Giovanna Olivieri, estetista oncologica di Vago di Lavagno, che grazie al suo interessamento in materia carcinoma, si è apprestata a svolgere il corso APEO, dove la forte volontà di contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti oncologici, è diventata incessante, a tal punto di essersi diplomata a pieni voti. Una scuola dove si è specializzata per alleviare le lesioni afflitte dalle terapie farmacologiche o da radiante. “Purtroppo, nessuno ne rimane escluso. La più drammatica è la radioterapia, brucia la pelle, l’epidermide si riduce a carta velina”. Giovanna collabora sempre con il medico e di fatto offre loro trattamenti linfodrenanti, rallentando il più possibile la formazione di lesioni, che le tossicità ungueali, talvolta arrecano. “Non c’è nulla d’impossibile, se il paziente interviene in tempo, anche con molta riservatezza, si riesce ad ottenere un ottimo risultato, in cui il benessere estetico viene ripristinato nel migliore dei modi. L’importante è aprirsi con medici ed altri pazienti che sono corsi ai ripari, di sicuro del conforto lo troveranno”. Info: gioliesteticabenessere@gmail.com
Giovanna Olivieri, estetista APEO (Associazione Professionale Estetica Oncologica)
Conosciamo Eliana Volpato, giovane scrittrice
Eliana Volpato, nata a Verona nel 1979, residente a Lavagno. Inizia a respirare l’aria della poesia, da piccolissima, grazie alla zia Elide Sartori, poetessa locale. Appassionata del libro, in ogni sua forma, profumo e colore, dopo gli studi superiori frequenta diversi corsi di scrittura creativa e molti concorsi. Lavora per sei anni nella casa editrice e libreria universitaria QuiEdit, con la quale pubblicherà: Parole di Carta, Dolce e Amaro, (Poesia contemporanea) e poco Chiara (Narrativa contemporanea). Nell’ottobre 2017, grazie alla Casa Editrice Freccia D’Oro, vedrà pubblicato il suo ultimo romanzo breve: “Svegliati Frank”, nella collana: Piccole Frecce. Sinossi: Lo chiamano Frank a Centoculle. Il villaggio Rom più famoso d’Italia. È stato rapito dagli zingari che non aveva nemmeno compiuto tre anni. Si trovava sul carrello della spesa quando si è consumato il reato. All’Ipermagic, un grande magazzino, luogo di precedenti sequestri di minori. Frank vivrà tutta la prima infanzia nel degrado. In assenza di condizioni igieniche adeguate ad un essere umano, per lo più piccolo. La violenza inaudita dei nuovi genitori getterà spesso il bambino nello sconforto assoluto. Ma come tutti i bimbi, sogna. E non smetterà mai di lottare per il suo unico desiderio: ritrovare la sua mamma. Il romanzo s’intreccia ad una storia parallela, quella di una donna, che vive la situazione da un altro punto di vista: è lei in questo caso ad essere la vittima del rapimento del suo bambino Daniele. Anche lui di tre anni. Il racconto potrà sembrare il medesimo, ma diviso di fatto in capitoli alterni, per un finale che lascerà il lettore senza parole. www.lavagnounipop.it
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Medicina e ricerca
Antibiotico-resistenza: un pericolo globale di Anna Benini
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Farmacologia, Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Università di Verona
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el 1928 Alexander Fleming scoprì la penicillina, il primo di una grande classe di farmaci, che ha permesso di curare infezioni (peste, colera, tifo e altre) fino a quel momento mortali. Sfortunatamente da una decina d’anni ci troviamo di fronte a un vertiginoso aumento di microrganismi antibiotico-resistenti, dei superbatteri diventati resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti. Questi superbatteri sono presenti ovunque e possono colonizzare ognuno di noi, anche chi non ha mai usato un antibiotico. E’ stato stimato che l’antibioticoresistenza sia responsabile di 25.000 decessi all’anno nella Comunità Europea e di 700.000 morti all’anno a livello globale. L’utilizzo esagerato e irresponsabile di antibiotici sia nella comunità sia in ambiente ospedaliero, ma anche negli allevamenti di bestiame, pollame e prodotti ittici è la causa prima dello sviluppo di questi superbatteri. Inoltre bisogna considerare alcune cattive abitudini molto diffuse come l’interruzione della terapia antibiotica da parte del paziente ai primi segni di guarigione e l’autosomministrazione di antibiotici (gli antibio-
tici devono essere prescritti da un medico). Un altro fattore molto importante, sia nella popolazione sia all’interno degli ospedali, è la scarsa igiene, soprattutto delle mani. L’Italia è uno dei paesi della Comunità Europea in cui si consumano più antibiotici. E’ anche uno dei paesi in cui, secondo un sondaggio sempre della Comunità Europea, il 60% degli italiani non sa che gli antibiotici non servono a combattere i virus (i dati sono in linea con l’Europa), mentre il 38% è convinto che siano efficaci contro l’influenza e il 21% è convinto che si può interrompere la cura quando ci si sente meglio senza finire il ciclo indicato dal medico. Se un antibiotico non è attivo sui virus, non ha nessun effetto in caso d’influenza o raffreddore. Interrompere la terapia antibiotica prima del tempo previsto equivale a favorire l’insorgenza di resistenza tra batteri, poiché si selezionano i ceppi resistenti tra quelli che hanno provocato l’infezione. La terapia antibiotica deve essere scrupolosamente seguita nei tempi e nelle dosi prescritte dal medico, non può e non deve essere un “fai da te”. L’igiene in generale e, in particolare, quella delle mani è fondamentale per evitare di diffondere i microrganismi antibiotico-resistenti. Una corretta igiene delle mani è fondamentale per gli operatori sanitari perché riduce la diffusione delle infezioni ospedaliere, ma è importantissima anche nella vita di tutti i giorni. I saponi igienizzanti o antibatterici devono essere usati nei reparti ospedalieri, usati normalmente in casa possono causare irritazione della pelle e danneggiare i microrganismi “buoni” che convivino con noi. L’uso inappropriato ed ecceswww.fortesanbriccio.vr.it
sivo degli antibiotici si ha anche e soprattutto negli allevamenti intensivi di animali. Secondo il più recente rapporto dell’ente europeo per la sorveglianza sul consumo e sulla vendita di farmaci destinati agli animali, nel 2015 in Italia sono state vendute 1300 tonnellate di antibiotici destinate alla zootecnia e 9,7 tonnellate per gli animali domestici. Anche se, nel 2006 la Comunità Europea ha completamente bandito l’uso degli antibiotici negli allevamenti se non a scopo terapeutico, il consumo di antibatterici in questo ambiente rimane molto elevato e quindi alta la possibilità che si moltiplichino batteri antibiotico-resistenti ed elevato il rischio che dagli animali possano passare all’uomo. Nel novembre 2017 il Governo Italiano ha varato il Piano Nazionale Contro l’Antimicrobico-Resistenza che prevede, tra le altre cose, la riduzione di almeno il 30% del consumo di antibiotici per uso veterinario e del 10% di quelli per uso umano. Nel Piano Nazionale è previsto anche un maggior input alla Comunicazione alla popolazione e alla
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Formazione di tutto il personale sanitario anche attraverso l’organizzazione di convegni fra esperti per discutere l’argomento, come quello al quale sono stata invitata a partecipare come relatore e tenutosi presso il Senato della Repubblica. Per contrastare questo problema bisognerebbe innanzitutto scoprire antibiotici nuovi, ma è tecnicamente non facile, richiederebbe tempi abbastanza lunghi e investimenti finanziari imponenti. A livello ospedaliero si stanno creando dei team di esperti che mettono in atto una serie d’interventi diretti al monitoraggio e all'orientamento dell'utilizzo degli antimicrobici al fine di ottenere un uso giudizioso di questi farmaci. Vi sono inoltre alcune regole di “buon senso” che tutti noi possiamo seguire e che sono molto utili, come ad esempio: - seguire accuratamente la terapia antibiotica prescritta dal medico; non condividere e non auto-prescriversi gli antibiotici; - non interrompere la terapia prima del dovuto; vaccinare i bambini, ad esempio dalla polmonite con il vaccino pneumococcico coniugato, evitando così che l’infezione possa trasmettersi alla popolazione adulta; - lavarsi spesso le mani per evitare il diffondersi dei batteri resistenti utilizzando sapone normale e non sapone antibatterico; - manipolare con attenzione la carne cruda evitando di toccarla con le mani. Per concludere, si sta combattendo una battaglia decisiva nella lotta a questi superbatteri ed è doveroso che ognuno di noi faccia la propria parte. Il 18 ottobre 2018 alle ore 15.00 vi sarà un incontro di aggiornamento sulla problematica dell’antibioticoresistenza presso l’Università Popolare di Lavagno.
Attualità
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Recenti iniziative benefiche del gruppo Alpini di San Pietro
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n questi mesi gli Alpini del gruppo di San Pietro hanno partecipato a diverse iniziative di solidarietà, affiancando associazioni no profit che si occupano di situazioni sociali bisognose. In primavera hanno fatto alla Missione Betania in Kenia una donazione, con la quale è stato comprato ferro e materiale per costruire lettini a castello per bambini che nell'abitudine del loro popolo, sono abituati ancor oggi, a dormir per terra. Hanno provveduto alla riparazione di un letto ortopedico a favore dell'associazione Amici dell'Ammalato e dell'Anziano, molto attiva in San Pietro. Come ogni anno, hanno dimostrato sensibilità e generosità anche verso la cooperativa sociale Onlus Monteverde. Per tutte queste iniziative si sono autofinanziati anche con un po’ di ricavato delle gare di briscola del venerdì sera, che da ottobre a maggio hanno animato la baita. Venerdì 29 giugno, gli Alpini hanno contribuito in sinergia con i gruppi e le associazioni benefiche di San Pietro, all'organizzazione della festa in piazza Vischi, in onore dei santi Pietro e Paolo. In programmazione per il primo sabato del prossimo settembre, la tradizionale Festa di fine estate in baita, che è aperta a tutti, ci sarà la Santa Messa e una allegra cenetta conviviale.
Dall'Associazione Betania Onlus in Kenia: "Carissimi, vi ringraziamo per il prezioso contributo... L'importo verrà destinato all'acquisto dei letti per le casette delle famiglie povere che vivono nella savana. Successivamente vi arriveranno le foto. E LE FOTO SONO ARRIVATE!
Gerani alla baita di San Pietro
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Attualità
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Come creare una maglia, una tenda artistica... ma anche cucire un orlo o un bottone di Lorena Bozza
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gni anno, Università Popolare di Lavagno organizza incontri per insegnare l’arte dell’uncinetto, del lavoro a ferri e di cucito. Il lavoro all’uncinetto, ha origini antichissime e ne sono stati trovati esempi primitivi in ogni angolo del globo, già nella cultura egizia. Lavorato su uncini con Sign.ra Lorena Bozza filati molto fini che producevano un delicato tessuto simile a trine, oppure lavorato con filati più spessi, su grossi uncini per creare un tessuto compatto, veniva usato dai Cinesi per fabbricare bambole tridimensionali, ma anche dagli Africani che lo usavano per creare i copricapi dei capi tribù, dai Turchi per fare cappelli e in Scozia per dar vita a berretti e pesanti mantelli. In Italia nel XVI secolo l’uncinetto veniva usato dalle suore, per realizzare vestimenti per la chiesa. Sculture greche risalenti al IV secolo a.C. , ipotizzano che il lavoro a maglia fosse entrato nella vita quotidiana, come dimostra una statua greca, che si trova ad Atene, nel Museo del Partenone, Kore n. 670, che dà l’idea d’indossare un maglione come quello dei nostri tempi. Si può ipotizzare che le maglie di quel tempo fossero create con un solo ferro, uncinato sulla punta, come l'uncinetto tunisino, strumento tipico di lavorazione manuale, più semplice e più antico del lavoro a
Ringraziamenti
L’Associazione di volontariato All’Ombra del Forte ringrazia il sig. Remigio Fiore, la moglie Rita Lonardi e i figli Andrea, Marina e Gabriele per la stima e considerazione che hanno dimostrato per il grande lavoro che i soci volontari stanno compiendo dal luglio del 2013 nel gestire l’enorme compendio edilizio di forte San Briccio di Lavagno. La loro donazione e la manutenzione dell’armadio blindato, che la loro impresa, Trans se-
telaio, che era diffuso nell'area mediterranea. Ricordiamo i leggendari maglioni irlandesi, o Aran, capi di maglia che persero i colori delle antiche lavorazioni mediterranee, ma acquistarono il rilievo nella varietà di punti che, eseguiti con la grossa lana non ritorta e non tinta delle isole Aran, riprodussero i più importanti disegni simbolici. I punti, simbolici e beneauguranti, venivano creati su un fondo a rasato rovescio sui quali spuntavano i boccioli dell'albero della vita, il movimento dell'acqua della sorgente della salvezza, con motivi di maglie diritte, il diamante dell'abbondanza in forma di losanghe a grana di riso, le linee a zig-zag del matrimonio. Quando il segreto di questi punti uscì dalle celle dei monaci e furono insegnati ai pescatori, essi divennero altrettanti simboli delle famiglie locali e ogni clan, aveva il suo riferimento in una serie di punti. La nostra maestra Lorena, che noi chiamiamo affettuosamente la “ragioniera dei lavori amanuensi” è abile, e precisa, tanto da guadagnarsi questo appellativo qualificante. Sa aiutarti a creare il capo di vestiario su misura. Si può iniziare imparando a cucire un bottone della camicia…poi ci si appassiona al lavoro a mano , forse un po’ fuori moda, ma che aiuterebbe anche l’economia della famiglia.
curity, ha donato a Forte San Briccio, sarà di aiuto a garantire la sicurezza del Forte, più volte violato da maldestri e meschini furti che hanno sortito anche danni inutili all’attrezzatura da lavoro con cui gli uomini del Forte lavorano costantemente al ripristino e alla ordinaria manutenzione dell’affascinante fortezza ottocentesca, che è un bene comune di tutta la collettività.
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Forte San Briccio
Prosegue l’iter del piano di recupero di Forte San Briccio
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di arch. Simone Albi, Sindaco di Lavagno
seguito della trasmissione del Decreto del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri datato 8 marzo 2018 che concedeva 60 giorni per l'invio di tutta una serie di dati compreso il livello di progettazione dell'opera, nella mia veste di sindaco, posso finalmente dichiarare che siamo in grado di ottenere dal Governo il contributo veramente importante, assegnato al Comune per il progetto di recupero del Forte San Briccio. In tale bando, finalizzato al recupero di luoghi ed edifici di particolare pregio architettonico e monumentale, era inserito anche il recupero di questo nostro importante complesso militare ottocentesco, all’interno dei fondi del piano “bellezz@-recuperiamo i luoghi culturali dimenticati” lanciato dal Ministero dei Beni Culturali nell'anno 2016 Il decreto sopraccitato determina le modalità di stipula della convenzione con il “ Mibact” (Ministero dei Beni Culturali) concernente le modalità di erogazione del finanziamento e di verifica sull’esecuzione delle opere, sottolineando che la scadenza per il perfezionamento dell’assegnazione del contributo era fissata appunto per il 12 giugno di quest'anno. In data 8 giugno, via PEC, abbiamo inviato lo studio di fattibilità per la “riqualificazione e valorizzazione del complesso monumentale Forte San Briccio” al Ministero, in modo tale da completare l’iter di assegnazione del contributo statale. Un progetto che prevede una serie di interventi per recuperare e mettere a disposizione della cittadinanza l’enorme patrimonio del forte: il restauro a fini turistici, civici e culturali della palazzina ufficiali, con la realizzazione di un punto ristoro e di una sala polivalente. Il restauro e la valorizzazione del museo della
cultura contadina. Inoltre, il restauro della piazza d’armi con percorsi di visita turistici e la creazione di un parco della musica con teatro all’aperto. Ed infine, la sistemazione della strada di accesso al forte con illuminazione, cartellonistica e sottoservizi. Un’operazione importante, perché andremo a recuperare e mettere a disposizione della cittadinanza, delle associazioni del nostro territorio e soprattutto dell'associazione “All'Ombra del Forte”, la maggior parte dell’enorme compendio del Forte San Briccio, che l’amministrazione comunale, dopo un lungo iter, è riuscita ad ottenere gratuitamente dal Demanio pubblico dello Stato con l’impegno “a favorirne la massima valorizzazione funzionale a vantaggio diretto o indiretto della collettività rappresentata”. È nostra intenzione, già in questa fase, organizzare una mostra permanente presso la sala consigliare del Comune e magari anche presso il Forte di S. Briccio, raccogliendo gran parte dei documenti e dei progetti che hanno riguardato e che riguarderanno questo magnifico monumento, sicuri che diventerà uno dei principali punti di aggregazione e di incontro per tutta la nostra comunità.
www.fortesanbriccio.vr.it
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Angolo cucina
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Il corso "Mani in pasta" anche quest'anno vi regala una ricetta facile e veloce Anche quest'anno a ottobre presso la baita degli alpini a Vago riparte il corso “Mani in pasta”. Il corso è aperto a tutti.... Si imparerà ad impastare a mano, il perché un impasto è asciutto l'altro è elastico, l'uso delle farine, il calibro delle uova, la pasta ripiena, tortellini, tortelloni, caramelle, ravioli, con il loro ripieno..... Gli gnocchi colorati, ripieni.... crepes.... Primi piatti che rispettano la nostra tradizione e che una volta fatti li possiamo conservare a casa nostra.... Tutto quello che produciamo durante la lezione si mangerà in compagnia....
CREPES CON MARMELLATA
Ingredienti per 4 persone 200gr di farina - 1/2 litro di latte mescolato con panna liquida - 3 o 4 uova - 3 cucchiaini di zucchero - 40gr di burro - sale q.b. - marmellata Mettete in una ciotola la farina, lo zucchero, un pizzico di sale, le uova e il latte; mescolate il tutto ottenendo un impasto liquido, omogeneo e senza grumi, lasciare riposare per mezz'ora. Fate scaldare una padella antiaderente, ungetela con del burro e versate un po'di composto con un mestolino formando una frittatina alta un paio di millimetri. Continuate così fino ad esaurimento del composto. Spalmate la frittatina con la marmellata e arrotolatela su se stessa. Spolverate i vostri rotolini con dello zucchero e passateli in forno per dorare a 180°/200° per 10 minuti. Servite le vostre crepes accompagnandole con del gelato e il dolce è fatto..... Buona estate a tutti.....
IRIS PETROLI, l’innovativa stazione di servizio in località Lepia
Iris petroli è una società che ha puntato fin da subito sulla qualità dei suoi prodotti; non a caso i serbatoi dell’lris vengono riforniti direttamente dalla ditta “Lucchi Maurizio” che da quasi 50 anni acquista carburante di alta qualità direttamente a Marghera. Le raffinerie del Veneto sono le migliori in Italia perché il “prodotto” da esse fornito ha degli standard qualitativi molto più alti rispetto alle altre; questo si misura in efficienza delle prestazioni dei motori, minor emissioni di CO2 ed iniettori più puliti. Un altro prodotto importante di questa società è l’ADBLUE conforme alla specifica ISO 2224, una soluzione di urea tecnica (bassi contenuti di calcio, metalli, biureto, ecc...) in acqua demineralizzata adatta a tutti i nuovi motori “Euro 6” che permette di ridurre le emissioni di ossidi d’azoto nei motori diesel fino al 90%. L’ urea è un composto chimico organico che negli organismi animali rappresenta il prodotto del metabolismo proteico che viene elaborato dal fegato e dai reni ed espulso con le urine. Iris petroli ha scelto un tipo di Adblue derivante da una produzione di sintesi. L’Adblue di sintesi è più pura perché l’urea che viene usata rimane sempre allo stato liquido. www.viverelavagnonline.it
Giugno 2018
Varie
1978 - 2018 Quarant’anni dal sequestro ed assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse di Maria Grazia Belli
Si presenterà una breve panoramica sull’organizzazione terroristica che progettò e portò a termine il progetto di quell’atto politico e di sangue. Verranno esaminate le origini, il pensiero politico, le azioni più importanti e il fallimento finale del disegno sovversivo delle Brigate Rosse. Anche quest’anno, l’Università Popolare di Lavagno, vuole ricordare questo anniversario, così importante, come i quarant’anni da quel tragico avvenimento, pregno di significato per il nostro Paese ed offrire ai propri iscritti questo incontro a tema “storico-contemporaneo”. L’incontro sarà tenuto dal dott. Maurizio Zanoli della Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova l’11 ottobre 2018 in sala civica a Vago, ore 15. Appuntamento quindi ad ottobre e buona estate a tutti!!!!!
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ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO LE. VISS.
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e Viss è un’ associazione di volontariato finalizzata alla solidarietà sociale a favore degli ammalati ematologici e delle loro famiglie. Fornisce informazioni, sostegno e accoglienza e si propone di perseguire tre punti in particolare: aumentare il numero dei donatori di Cellule Staminali Emo- poietiche, sostenere la ricerca in ambito ematologico ed essere vicini agli ammalati e alle loro famiglie. Per soddisfare il raggiungimento degli obiettivi programmati l’Associazione svolge attività di sensibilizzazione al dono del midollo nelle scuole, sostiene i progetti di ricerca e studio dell’Ematologia e ha dato vita ad un Centro di Ascolto. Le Viss promuove anche una raccolta fondi e la selezione e formazione di volontari da inserire nei reparti ospedalieri a supporto dei pazienti. Tutti possono aderire alla raccolta fondi e, con i requisiti richiesti, diventare donatori di midollo. Per saperne di più consultare il sito dell’ associazione: www.leviss.org
Giugno 2018
Gita culturale in Campania Vedi Napoli e poi muori
Ma non per l’Università popolare di Lavagno di Giuseppe Corrà
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edi Napoli e poi muori. Un proverbio che non vale di sicuro per l’Università popolare di Lavagno. È infatti la terza volta che porta una cinquantina di persone in visita a questa sorprendente città e… non è ancora morta. Anzi è più viva e vegeta che mai! Tutt’e tre le volte i partecipanti alla visita culturale (chiamarla semplicemente “gita” sarebbe sminuirne di molto il valore!) si sono trovati d’accordo nell’esprimere il proprio convinto riconoscimento agli organizzatori che, grazie anche alle amicizie in loco, hanno curato con precisione e gusto ogni più piccolo dettaglio. Quest’anno il programma prevedeva la visita al maestoso ed imponente monastero di Montecassino durante il viaggio d’andata in pullman verso la città parte-
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lizzato da Carlo Vanvitelli hanno formato gli intensi appuntamenti del terzo giorno di permanenza a Napoli. Il transito per le strade di questa zona ha messo a dura prova le qualità dell’autista da 57 posti a sedere che ha accompagnato gli universitari nella loro visita. Un plauso come quello che Maria Garazia Belli e Dany Chiocchetta gli è stato attributo nel ritorno se l’è meritato davvero. L’ultimo pietanze serali al ristorante La Bersagiorno le meravigliose stanze della Reg- gliera, uno dei più rinomati e frequentati gia di Caserta hanno offerto anche un ot- dai bei nomi dei vip posto ai piedi del Catimo riparo dalla pioggia che ha stel dell’Ovo. Bella anche l’oretta di camcondizionato un po’ il viaggio solo in mino tra andata e ritorno che bisognava questo momento. effettuare attraverso i posti più belli della Belli ed interessanti tutti i luoghi visi- città di Napoli raggiungere il ristorante sul lungomare partendo dall’eccellente e centrale hotel Mercury dove gli “universitari” hanno sempre trovato ospitalità durante i loro tre soggiorni napoletani. Ma ben curati e preparati sono risultati anche le soste per i pranzi incominciato da quello a pic-nic del primo giorno, passando alla pizza gustata ad Anacapri e poi a quella di Caserta accompagnata da squisite specialità del luogo. Ma l’eccellenza si è raggiunta al ristorante “Il giardino degli aranci” di Cuma dove il menù ha stancato anche le mandibole dei più gagliardi mangiatori con gusto della buona cucina di mare partenopea. A tutto questo ben di Dio di cui si è parlato finora si aggiunga, infine, l’allegra compagnia, talvolta anche chiassosa, dei Il gruppo al Porto di Capri partecipanti e si può avere un’immagine nopea. Poi un’intera giornata all’Isola di tati, anche scarpinando fino ad aver male veritiera di come è andata la visita a NaCapri per visitare, dopo averla raggiunta alle gambe. Ottime le guide perché pre- poli del maggio 2018 con l’Università pocon la corsa veloce dell’aliscafo, la citta- parate, ma anche capaci di farsi intendere polare. A dimostrarlo si possono vedere dina omonima e quella di Anacapri (Capri da tutti. Forse solo un po’ troppo “tede- sul sito dell’Università anche alcune foto di sopra, come indica la particella greca sche” nel modo di fare quasi avessero per “pazzerelle” che già sono state commen“ana”) grazie a minibus guidati da esper- mano degli scatenati ragazzetti di scuola tate da tante persone. tissimi autisti visto che quell’unica strada media e non una comitiva di pacate perEd il prossimo anno dove andranno gli che porta alla vetta li costringeva a fare il sone con l’età sopra gli anta. universitari? Perché no a Praga, come si pelo a quelli in discesa. La zona dei campi Questo per l’aspetto culturale. Ma gli è lasciato sfuggire il prof. Agostino MiFlegrei con la visita al castello aragonese organizzatori non hanno lesinato le loro lani. Ben s’intende con il beneplacito di Baia trasformato in un bellissimo cure neppure nella programmazione degli della presidente prof. Maria Grazia Belli, museo archeologico (un suggerimento appuntamenti culinari: “Prius est esse, sempre sostenuta dal marito Sergio, della per il nostro Forte San Briccio?), all’antro quam philosophari (occorre prima man- efficiente e precisa segretaria Dany della Sibilla cumana, agli scavi archeolo- giare che dedicarsi alla filosofia)”, inse- Chiocchetta e della fotografa onnipregici, al tempio sommerso di Serapite e al gnavano già i latini. Sempre assai sente Luigina Micheletto. real Casino di caccia del lago Fusaro rea- gradevole e cordiale l’accoglienza e le www.fortesanbriccio.vr.it
giugno 2018
Baia sommersa
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GITA CULTURALE IN CAMPANIA: LA GIORNATA DEDICATA ALLA VISITA ALL’AREA PUTEOLANA (POZZUOLI) di M. G. Belli
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urante la nostra visita culturale in Campania abbiamo dedicato una giornata alla visita dell’area puteolana cioè legata alla città di Pozzuoli, che fu il porto di Roma verso l'Oriente fino a quando l'imperatore Traiano non costruì il porto artificiale di Ostia. La nostra meta principale è stata la visita al sito archeologico di Baia, che rappresentava il luogo di soggiorno prediletto dell'antica aristocrazia romana e di diversi imperatori, tra cui Nerone, che qui fece tragicamente uccidere la madre Agrippina. Fu sommersa dal mare 2000 anni fa, a causa del fenomeno bradisismico. Abbiamo goduto di una interessante lezione di archeologia navigando con il battello Cymba dall'ampio ponte e dal fondo finestrato, che avrebbe consentito di navigare osservando le ville, i mosaici policromi ed i reperti sommersi sotto il livello del mare. Purtroppo, pur essendo maggio inoltrato, il mare era un po' agitato e quindi il fondo sabbioso rendeva poco visibili i tesori archeologici sommersi. A Baia vennero inventate da Sergio Orata le “suspensurae” per mantenere calde le sale termali, e sperimentate nuove soluzioni architettoniche di cupole, che poi furono applicate a Roma nella realizzazione del Pantheon. Ricordiamo il Ninfeo di Punta Epitaffio la cui ricostruzione con le sculture marmoree rinvenutevi, è visibile nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei, situato nel Castello aragonese di Baia, la cui costruzione fu avviata dagli Aragonesi, insieme a numerose altre fortificazioni nel Regno di Napoli nel 1495, poco prima dell'invasione dei francesi di re Carlo VIII. Il nostro gruppo ha manifestato apprezzamento per questo museo, gestito bene, pulito ed ordinato, in cui oltre alle ricostruzioni scultore, abbiamo ammirato vasi
greci e romani dipinti, di superba bellezza. Altro sito che abbiamo visitato in questi luoghi misteriosi, sono le vestigia della città di Cuma, la più antica colonia greca d’Occidente. Famosissimo e misterioso, l’antro della Sibilla Cumana. È una galleria costruita dall’uomo, di epoca greco-romana, rinvenuta a seguito degli scavi archeologici dell'antica città di Cuma: è identificato come il luogo all'interno del quale la Sibilla Cumana divulgava i suoi oracoli. Abbiamo poi visitato il Tempio di Apollo che sorge nelle vicinanze, dove in precedenza era stato edificato dai greci, intorno al VI-V secolo a.C., un altro tempio, forse dedicato ad Era; abbandonato quindi durante la dominazione sannita, il tempio fu completamente ricostruito nel periodo romano, in particolare nell'età augustea, quando per volere dello stesso imperatore tutti i luoghi ricordati nell'Eneide, vennero restaurati. Virgilio infatti racconta che Enea, fermatosi a Cuma, raggiunse questo tempio, edificato da Dedalo, il quale al suo interno consacrò ad Apollo le sue ali, che gli avevano permesso di fuggire dal labirinto; da questo periodo l'edificio sarà dedicato al dio Apollo.
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Giugno 2018
Attualità
Luce, gas e nuovi contratti - una scelta senza paracadute
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di Giuseppe Corrà
na scadenza interessa la gran parte di noi utenti di luce e gas: quella del 1° luglio 2019 quando per legge verrà cancellato il cosiddetto “mercato tutelato”, quello cioè in cui i prezzi del gas e della corrente elettrica erano fissati da un’apposita autorità statale a nostra garanzia. Tutti dovremmo scegliere il nostro “venditore” con cui sottoscrivere un contratto di fornitura di gas e luce. Altrimenti verremmo assegnati d’ufficio ad un venditore qualsiasi. Davide Cecchinato “Una scelta per nulla semplice – spiega Davide Cecchinato dell’Adiconsum – Presidente di Adiconsum Verona perché sono tante le varianti da tenere in considerazione. Attenzione, poi, perché gli “sconti” che le compagnie venditrici possono eventualmente proporre, incidono solamente sul 40 per cento della somma totale della bolletta, perché l’altro 60 per cento è formato da spese ineludibili, come sono quella per la materia energia, per il suo trasporto, per gli oneri di sistema e per l’Iva. Un suggerimento concreto, però, Cecchinato ce lo fornisce: “Nella vostra scelta del nuovo venditore tenete presente che la società a cui vi affidate abbia almeno degli sportelli sul vostro territorio e non si trovi a chilometri di distanza, perché le relazioni sarebbero più difficili”. Soprattutto per gli anziani la situazione che si creerà dopo il 1° luglio 2019 sarà più difficoltosa perché dovranno imparare a tenere monitorato il proprio contratto di fornitura di gas e luce per verificare se le condizioni siano variate a loro svantaggio In questo panorama ci resta un barlume di speranza: che noi consumatori non veniamo mandati allo sbaraglio, senza quel paracadute che fino ad ora ci veniva garantito dall’autorità governativa nel mercato di luce e gas. Spes ultima dea, la speranza è l’ultima a morire.
Coro lirico San Filippo Neri: da Lavagno all’Isola d’Elba al lago di Como di Amina Magini
Il Coro lirico San Filippo Neri è un gruppo corale formato da coristi di provata esperienza e giovani studenti di canto. In anni di attività artistica ha consolidato un vasto repertorio che comprende le principali opere liriche di tradizione. Il coro è stato fondato in seno all’Associazione Musicale San Filippo Neri di Lavagno (VR) ed è affidato alla direzione del Maestro Ubaldo Composta. Il 16 giugno scorso sono andati in scena i Pagliacci di R. Leoncavallo presso l’Oasi San Giacomo a Vago di Lavagno, organizzati interamente dalla stessa Associazione Musicale presente sul nostro Comune. L’ultimo impegno affrontato dal coro (lo scorso 23 giugno) è stata una eroica Turandot di G. Puccini presso Villa Gavazzi a Valmadrera, in provincia di Lecco. La richiesta di tale titolo è arrivata in seguito ad una rinuncia del coro locale di affrontare tale opera, estremamente difficoltosa dal punto di vista corale. Che dire… la fama del Coro San Filippo Neri sta cominciando ad arrivare ovunque. Grandi soddisfazioni per tutti i componenti di questa realtà, che dedicano ogni volta molto impegno e sacrificio per portare a termine i titoli operistici richiesti. Se volete seguire gli eventi del coro, chiedete l’amicizia su Facebook a San Filippo Neri!!!! www.lavagnounipop.it
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Cultura e tradizioni
Mina, una storia vera nata in Lessinia
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Il nuovo libro di Renzo Zerbato di Giuseppe Corrà
enzo Zerbato ritorna in Edicola con un suo nuovo libro: Mina, una storia vera nata in Lessinia”. Ad esso hanno concesso il proprio patrocinio la Regione Veneto, il Comune di Badia Calavena, la Pro loco di Sprea cum Progno ed il Comune di Lavagno. Mina altro sta per Massimina, il nome della madre dell’autore: Massimina Cappelletti. Questa volta lo scrittore parla di Badia Calavena ed in particolare di una sua contrada: la Fieta che, ai tempi di Mina, era abitata da un centinaio di persone, oggi disabitata. Nella parte finale di questo nuovo libro ritorna un luogo che avevamo imparato a conoscere leggendo i primi racconti che Renzo ha dedicato alla propria infanzia: quello di Villa Broja nel Comune di San Martino B. A., perché proprio qui si consuma la disavventura economica della famiglia Cappelletti, quella che aveva dato i natali a Mina. Il nuovo libro avrà una sua prima presentazione, organizzata dalla Proloco Sprea cum Progno, venerdì 10 di agosto di quest’anno alle ore 20.30 nella sala parrocchiale di Badia Calavena. Qui interverranno l’autore, Elisa Zoppei, Giovanna Pedri e Giuseppe Corrà. Un’ulteriore presentazione si avrà, grazie all’organizzazione dell’Università popolare di Lavagno, nella sala civica di Vago alle ore 20.30 di venerdì 26 ottobre sempre di quest’anno ed alla presenza dello stesso quartetto.
Vago di Lavagno: i bambini della scuola primaria in baita
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di Francesco Lonardi
iovedì 31 maggio la Baita degli Alpini ha aperto i battenti per accogliere i bambini della scuola primaria di Vago. Anche gli orti comunali hanno aperto i cancelli per far entrare un venticello di gioventù…. I bambini, traversando gli orti comunali, hanno battuto il cinque sulle mani dei nonni coltivatori e sono arrivati nel cortile della baita per il rancio. Un rancio… alpino, a base di ciliegie, fragole, panini con la nutella ed è stata una festa, brindando con la Coca Cola e acqua minerale, mentre le insegnanti hanno preferito il prosecco! Dopo aver divorato tutti i viveri, ogni classe, con la sua insegnante, ha fatto ritorno alla scuola, non prima di aver intonato l’Inno Nazionale per conoscere e partecipare allo spirito alpino. Alla sera processione dalla chiesa alla baita con Don Cristian. Messa solenne e dopo risotto e lasagne con piselli… Agostino el dise:
“Rosario sensa risotto: 30 persone! Con risotto… 300 persone! È un fatto di fede!” www.fortesanbriccio.vr.it
Giugno 2018
Il linguaggio esoterico dei cristalli
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IL CUORE BUONO DELLE PIETRE NATURALI di M. Grazia Belli
Minerali e cristalli che la natura ci offre ed i popoli antichi ci hanno insegnato ad usare per stare in salute. Tanto però dipende da noi stessi, ciò può avvenire se pratichiamo un corretto ed etico stile di vita, una alimentazione costituita da cibi semplici, fatti con ingredienti freschi e biologici, cotti al momento, meglio se in casa da noi stessi. Si dice che ognuno di noi nasca con un “inprinting”, impresso proprio dal periodo dell’anno in cui è nato, che lo fa star bene, in equilibrio psicofisico, se tiene a contatto del suo corpo alcuni minerali associati a colori.
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el periodo che va dal 23 luglio al 22 agosto, che per tradizione è legato al segno del Leone, si entra in sintonia con tutte le pietre luminose e piene di luce, ma anche con le pietre di colore giallo come il Topazio Imperial ed il Quarzo Citrino. Prendiamo in esame il Quarzo Ialino denominato anche Cristallo di Rocca.
Il Quarzo Ialino, denominato anche Cristallo di Rocca, è trasparente e molto luminoso. I suoi cristalli sono a forma di prisma esagonale, terminante con una pseudopiramide. Particolari i cristalli biterminati del luminosissimo quarzo denominato “Diamantino di Herkimer”. Talvolta nel Quarzo si possono ammirare inclusioni di Rutilo dorato o rosso, che visivamente si percepiscono come fasci di aghi incrociati, dai riflessi dorati. Già presso la civiltà Sumerica e Babilonese, il Quarzo era prezioso e usato per fare sigilli grazie alla sua durezza (settimo posto nella scala di Mosh). Secondo la tradizione Islamica, esso veniva regalato agli adolescenti affinchè donasse a chi lo riceveva prestanza fisica per tutta la vita. Gli antichi Romani lo definivano ghiaccio solidificato, veniva da essi usato per creare delle lenti ustorie per cicatrizzare le ferite. Ne fornisce testimonianza il recente ritrovamento di un sito romano nelle Alpi Svizzere, in cui è stato trovato un piccolo deposito di quarzo. Il Quarzo ha capacità piezoelettrica, ha quindi la proprietà di ricevere un impulso e ritrasmetterlo costantemente, permettendo così, per esempio, il funzionamento dell’orologio al quarzo. Questa sfavillante gemma entra in sintonia con tutti i Chakra e guida ad avere cura e amore per il proprio corpo, aiutando la persona ad incanalare via via le proprie energie corporee verso la dimensione spirituale suprema, che visualizziamo nel colore bianco, nella trasparenza più luminosa, che ha sede nel Chakra coronale.
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a Perla entra in sintonia con coloro che sono nati dal 22 giugno al 22 luglio. Chi nasce nel periodo che va dal 22 giugno al 22 luglio, che per tradizione è legato al segno del Cancro, entra in sintonia con tutte le pietre bianche, dall’aspetto latteo o irridescenti come la Pietra di Luna, certe varietà di Opale, le Perle.
Le pietre naturali sono rare, più diffuse quelle coltivate. Entrambe crescono nel mantello del mollusco perlifero, ospitato nelle ostriche, in acque temperate e calme. Sull’origine di questa gemma che viene dal mare, lo scrittore romano Plinio, mutuando una leggenda orientale, racconta che invitata dalla dolcezza della primavera, la conchiglia perlifera apre le proprie valve ai raggi della luna, che baciandola, la feconda, dando origine alla perla. Anticamente in Cina era messa nella bocca del defunto, come estremo viatico. Cleopatra, fece cadere nel vino una delle sue famose perle, per nutrirsi delle sue virtù benefiche. Molto spesso in certe zone d’Italia ma anticamente anche in Cina, si collegava la Perla alla lacrima. Nell’antica scrittura cinese, l’ideogramma che indicava la perla era lo stesso che indicava la lacrima, chiamata così Perlina. La perla è legata agli opalescenti e cerulei riflessi della luna. È adatta quindi ad intervenire per risolvere situazioni di instabilità. Entra in sintonia con il Chakra Coronale.
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Giugno 2018
Realtà imprenditoriali
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L’azienda Saver festeggia i cinquant’anni di attività nel settore metalmeccanico di Eliana Volpato
Carlo, Angelo Santi e le loro famiglie con i dipendenti alla festa dei cinquant’anni della ditta Saver
«Dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna», è grazie a questo, che sabato 12 maggio, a Montecurto, frazione di Lavagno, si è potuto festeggiare un compleanno davvero speciale, i cinquant’anni della ditta Saver. «Tutto ebbe inizio, grazie al papà: Arturo Santi, che ci indirizzò verso questo “mestiere”, ci ripeteva che se avessimo investito i nostri sforzi nel settore metalmeccanico, avremmo riscontrato nel tempo un ottimo successo. Ma soprattutto, mamma Corina Bonifaci ci ha messo del suo, per far si che non perdessimo di vista mai, gli obiettivi prefissati, spronandoci e dandoci fiducia. I nostri genitori ci hanno dato la possibilità di arrivare fino a qui, uniti. Poi le nostre mogli non sono state da meno, anzi» esordisce così, Carlo Santi, che con il fratello Angelo, le loro famiglie ed i 25 operai, sono stati i protagonisti dell’evento, che ha visto soffiare ben 50 candeline. L’incipit del festeggiamento è stata la Santa
messa, celebrata dal parroco di Lavagno: Don Luca, a seguire un ricco aperitivo e la cena, per festeggiare soprattutto i lavoratori, la maggior parte dei quali, è arrivato quasi alla pensione, nell’officina di Lavagno, quindi tutti questi anni li ha potuti toccare con mano, mettendoci anima e sudore, sporcandosi le mani di olio, ma con orgoglio per quello che giorno dopo giorno, si stava trasformando in una realtà importante. Non sono mancati i complimenti del Sindaco: Simone Albi, che dopo la proiezione del video, che raccoglieva tutti gli step più importanti del percorso Santi, si è congratulato, con i due imprenditori, per questo grande traguardo raggiunto. I figli di Angelo: Marco, Serena e Chiara, assieme a Carmen, primogenita di Carlo, collaborano attualmente www.lavagnounipop.it
Mamma Corina coi figli e le nuore
assieme ai genitori, all’interno della ditta, dando una ventata di freschezza, sempre alla ricerca di nuove idee ed innovazioni nel settore, mentre la figlia più “piccola” di Carlo: Laura, al momento fa la mamma, senza mai tirarsi indietro, nel caso servisse il suo supporto. Duecento, le persone presenti, a brindare un progetto, nato negli anni ’60, un’impresa familiare che tutt’oggi è, e sarà, in forte espansione.
Giugno 2018
Angolo della poesia Qui... spazio alla poesia!
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La mia mente si rifugia in quei luoghi sicuri che, anche nei cambiamenti di stagione, infondono pace e serenità. Nella rigogliosa estensione senza confini, di piante robuste, che con il loro piccolo frutto, si ergono dorate sotto il sole, pur nella loro semplicità, sono tuttavia gemme preziose.
È importante vivere il presente, minuto per minuto, perché tutto scorre velocemente. Godendo positivamente la natura e abbracciando l’umanità, accendiamo la nostra FELICITÀ.
C’è un viottolo nella mia mente che porta ad un campo di mais. A lato una quercia imponente, i cui rami il sole abbraccia, scivolando liquido in un connubio, mentre il cielo si tinge di rosso. In un tiepido autunno solare le aride zolle di terra arsa scricchiolano al passaggio, rubando il silenzio di una distesa senza confini, rubando il silenzio di un viottolo senza pensieri nella mia mente.
Scorre a salti il ruscello. Sempre nuova l’ acqua come le ore e i minuti. Tutto scorre. È spuma, è il presente, è la vita Lascia andare i ricordi. Rinnova ogni pensiero Cerca nuove esperienze, la vita, se vuoi, è magia. Guarda insieme a me intorno: il cielo, il mare, i monti e i prati, vedrai ovunque fiori profumati Vivi ogni minuto nella gioia. La vita in fretta scorre e vola.
Il campo di mais
Silvana Barbati
Scorre il ruscello
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Annamaria Iaci di Feudonuovo
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Educazione alla salute
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L'angolo della Psicologia. L’alzheimer e le sue implicazioni nel-
l’anziano dott.sse Elena Bersan e Clelia Cavedini
NVECCHIAMENTO SANO E PATOLOGICO In questi ultimi anni la durata media e la qualità della vita hanno subito un notevole incremento rispetto al passato e la nostra società ha quindi assistito ad un progressivo aumento della popolazione anziana. A causa di questi cambiamenti nella nostra realtà stanno assumendo sempre maggiore importanza le problematiche legate all’invecchiamento e, tra queste, quelle relative ai disturbi cognitivi. Rispetto a queste tematiche c’è nell’opinione pubblica un po' di confusione: da un lato alcuni sottovalutano il problema, attribuendo alla senilità quei mutamenti che, invece, dovrebbero allarmare in quanto espressione di malattia. Altri invece sopravvalutano il problema: confondendo il normale indebolimento di alcune funzioni mentali con i sintomi della demenza. Occorre pertanto fare chiarezza e distinguere l’invecchiamento fisiologico da quello patologico. INVECCHIAMENTO SANO E PATOLOGICO Con funzioni cognitive si intendono quei processi mentali quali attenzione, memoria, linguaggio, ragionamento etc. Si tratta di funzioni importanti perché permettono all’uomo di svolgere la maggior parte delle azioni quotidiane; anche quelle più semplici come rispondere al telefono, fare la spesa e pulire casa. Il loro corretto funzionamento è indispensabile, in particolar modo nell’ anziano, per continuare a essere autonomi e autosufficienti nella vita quotidiana. Durante il processo di invecchiamento fisiologico è normale che le
funzioni cognitive si modifichino determinando un cambiamento anche a livello di prestazione. Con l’avanzare dell’età è normale non ricordare prontamente un numero di telefono o il nome di una persona nota e non avere più i riflessi pronti come in passato: questi effetti esprimono un processo naturale dell’età ma sono compatibili con una vita autonoma e normale. L’ invecchiamento patologico rappresenta per contro una situazione in cui con l’avanzare dell’età compaiono sempre maggiori disturbi intellettivi e comportamentali di gravità tale da determinare la perdita di autonomia anche negli atti più semplici della vita quotidiana. In questi casi si tratta di malattie del cervello, denominate demenze che colpiscono il 6 % circa della popolazione mondiale ultrasessantacinquenne (circa 25 milioni di persone). LA DEMENZA E LE CAUSE PIU COMUNI Il termine “demenza” indica una “sindrome”, cioè un insieme di disturbi che si manifestano contemporaneamente, solitamente caratterizzata da disturbi cognitivi, disturbi comportamentali e disturbi somatici a carico, cioè, di alcune funzioni dell’organismo come i ritmi sonno-veglia, fame-sazietà. Molte sono le condizioni che causano la sindrome demenziale: si possono distinguere infatti demenze degenerative e/o vascolari. Le Demenze degenerative sono caratterizzate da un anormale aumento del processo di morte cellulare. Tra le demenze degenerative la malattia di Alzheimer è la più frequente e rende conto di più del 50% dei casi di demenza. www.viverelavagnonline.it
Nelle Demenze vascolari invece il meccanismo che le determina è il ripetersi di “ictus” cioè lesioni del cervello conseguenti ad una circolazione del sangue alterata. Vista l’ ampiezza del fenomeno
negli ultimi anni si è evidenziata l’ importanza della prevenzione e dell' individuazione precoce di eventuali deficit cognitivi. Oggigiorno sono stati messi a punto screening che permettono di tenere monitorate le funzioni cognitive, di riconoscere eventuali difficoltà e scegliere percorsi da seguire usufruendo di quanto messo a disposizione dalle nuove tecnologie. Ricollegandoci a queste tematiche sempre più attuali e diffuse abbiamo pensato di proporre ogni primo giovedì del mese, presso il nostro studio, una giornata dedicata al controllo e alla prevenzione offrendo uno screening della memoria e delle funzioni cognitive a un prezzo ridotto. Per prenotare lo screening o per qualsiasi informazione lasciamo i nostri recapiti, saremo liete di rispondere. Elena Bersan 349 7862990 Clelia Cavedini 348 2583658 studiobersancavedini@gmail.com
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