Vivere Lavagno 04 - 2016

Page 1

VIVERE LAVAGNO

Periodico trimestrale - Anno quinto - Numero I - Aprile 2016 Editore Università Popolare di Lavagno - Reg Trib.n° 1871 Direttore responsabile Emanuele Delmiglio - Progetto grafico Giuliano Bergamini - Arti Grafiche Studio 83 S.r.l. - Lavagno, VR

Venticinque Aprile p.2

Primavera culturale al Forte p.3

Il gigante di pietra, p.4-5

Carnevale a Lavagno p.6-7 Ministro Madia, opere pubbliche previste p.8-9 Indagini col georadar e scoperte inattese p.10-11 Cultura popolare, Protezione civile, Varie p.12-15

In

ram g o pr

ne zio a m

Eventi culturali primaverili al Forte di San Briccio...


Aprile 2016

L’EDITORIALE

Cari lettori,

Forte San Briccio sta diventando ormai la pregiata cornice di tanti eventi culturali, musicali e celebrativi del nostro territorio, un punto d’incontro anche per i giovani, grazie ai suoi grandi spazi, affascinanti dal punto di vista scenografico e al polmone verde che lo circonda, reso vitale dagli animali che ci vivono, seguiti e accuditi con cura dagli Uomini del Forte. Qui vivono animali selvatici di interesse scientifico che si sono insediati nel tempo in questo ambiente protetto, ci sono le api con le loro arnie dai colori sgargianti, asinelli, capre e pecore che mangiando l’erba ci aiutano a tenere sotto controllo l’enorme estensione di verde del Forte. Il grande lavoro svolto nei tre anni che sono trascorsi da quando l’Amministrazione Comunale lo ha affidato alle cure dell’associazione All’Ombra del Forte, ha risvegliato “Il Gigante di Pietra” che è finito in un bel libro illustrato, che sarà presentato alla popolazione il 25 aprile. La mattinata, densa di eventi, sarà presenziata dalle associazioni d’arma del territorio e allietata dalle musiche della Banda C. Montanari. Nell’occasione sarà riposizionata, con l’autorizzazione della Soprintendenza, sul maestoso frontone sovrastante il portone d’ingresso, la scritta in ottone “Forte San Briccio 1888”, conforme a quella originale, scomparsa da molti anni. Maria Grazia Belli Presidente dell’associazione All’Ombra del Forte

Dany Chiocchetta, segretaria Università Popolare cell. 3296040157

25 Aprile

2

La commemorazione del 25 aprile al Forte di San Briccio

PROGRAMMA

♦ Ore 09,50 Ricevimento musicale della Banda Carlo Montanari di Lavagno ♦ Ore 10,00 Inaugurazione scritta originaria del nome di FORTE S. BRICCIO1888 ♦ Ore 10,15 Corteo musicale dall’area antistante il Forte alla prima Corte D’Armi ♦ Ore 10,40 Benedizione e deposizione della corona di alloro alla lapide commemorativa degli atti eroici del 1945, da parte della popolazione di San Briccio ♦ Ore 11,00 Nel salone del Forte: Intervento del Sindaco arch. Simone Albi Verrà presentato il libro di Renzo Zerbato e prof. Giuseppe Corrà, che testimonia tre anni di lavori e di attività culturali e ricreative svolte al Forte, da parte dei volontari dell’Associazione All’ombra del Forte e dal Comune di Lavagno (Ai presenti verrà resa disponibile una copia del libro, fino ad esaurimento scorte) ♦ Ore 11,30 Piccolo rinfresco www.viverelavagnonline.it


Aprile 2016

Primavera culturale

Attrezzi agricoli fra l'800 e la fine della prima metĂ del '900Â che accompagnavano la vita nelle corti rurali, usati per la coltivazione dei cereali, della vite e per vinificare

www.lavagnounipop.it

3


Aprile 2016

Q

Cultura popolare

Ultimi tre anni del Forte di San Briccio “Il risveglio del gigante di pietra” di Renzo Zerbato e Giuseppe Corrà

4

uesto libro si pone l’obiettivo di raccontare tutto quanto è stato fatto giorno dopo giorno, con il sole, con la pioggia e con il freddo perché la memoria dei fatti non si perda con il tempo. Gli autori hanno iniziato con il ricordare lo stato di assoluto abbandono in cui si trovava il forte nell’estate del 2012. Per meglio rendere l’idea hanno utilizzato alcune delle tante fotografie riprese quando ancora quel gigante di pietra si trovava nell’abbandono più completo. Subito dopo arriva il racconto, in parte della Presidente dell’associazione, in cui viene ripercorso il tempo della fatica, della gioia, ma anche delle ansie e delle paure che hanno accompagnato le scelte e le tante giornate di lavoro dei volontari. L’ultima parte del libro fa rivivere le scoperte inattese, i successi ottenuti, le prime manifestazioni culturali e ricreative che si sono potute svolgere dentro e fuori quelle mura. Così si potrà leggere come si è arrivati alla individuazione delle enormi cisterne per la raccolta dell’acqua piovana realizzate sotto il forte e come si è giunti alla scoperta di una importante e numerosa colonia di pipistrelli che vive aggrappata a testa in giù sotto le volte di alcuni “arcovoli” del manufatto. Ma vengono riportate anche nuove memorie del tempo lontano, testimonianze di squarci di vita dentro il forte, ricordi di come la popolazione di San Briccio ha vissuto la vicinanza di questo gigante di pietra pieno di esplosivi. Una puntuale ricognizione degli interventi di recupero negli ultimi tre anni da quando il Forte è in gestione al Comune di Lavagno attraverso l’associazione “All’ombra del Forte”

Volontari dell’associazione “All’ombra del Forte”impegnati al sabato mattina nell’opera di pulizia, manutenzione e recupero del grande manufatto

Foto di Nicola Dal Zovo

www.viverelavagnonline.it


Aprile 2016

S

Cultura popolare

5

“Sono passati tre anni da quando il Forte è nostro...” Prefazione del sindaco del Comune di Lavagno Simone Albi

ono passati tre anni da quando il forte è nostro e arriva l’ora del bilancio. Oggi ho il piacere di certificare che nel triennio l’Associazione, che conta oltre 500 soci e che è presieduta dalla professoressa Maria Grazia Belli, ha svolto un lavoro encomiabile sotto tutti gli aspetti, riuscendo a riportare alla fruibilità pubblica buona parte di questo patrimonio comunale e sociale. Durante questi tre anni il nostro Comune ha concesso all’associazione alcuni contributi economici finalizzati a realizzare gli interventi di recupero. In alcuni casi siamo intervenuti anche come Amministrazione. Ma sono certo che senza il lavoro e l’entusiasmo di tanti soci-lavoratori e le migliaia di ore che essi hanno donato mai saremmo arrivati così in fretta a questo importante e indubitabile successo. Già a partire dall’anno scorso, sono state tante le iniziative culturali e ricreative che hanno trovato spazio dentro e fuori delle mura del forte. Ho avuto anch’io il piacere di essere invitato a presenziare ad alcune di queste manifestazioni, tutte ampiamente partecipate dai soci e dalla popolazione. Alla fine mi è sembrato giusto che di tutto questo lavoro debba rimanere anche un resoconto documentale. Perciò, ancora una volta mi sono rivolto agli amici Renzo Zerbato e a Giuseppe Corrà che hanno realizzato questo nuovo libro nel quale ho chiesto che prioritariamente venisse ricordato lo stato in cui si trovava il forte dopo anni di abbandono e

Uno dei numerosi spazi del Forte reso fruibile ed accogliente per visite guidate, conferenze, serate musicali, rinfreschi ecc. Già da questa primavera sono previsti sei incontri culturali speciali ed in particolare la giornata della commemorazione del 25 Aprile

Ecco l’ingresso al Forte come si presenta ora, con nome e data in bronzo

www.lavagnounipop.it

che subito dopo, fosse raccontato il lavoro svolto dai Soci con i risultati ottenuti e quali siano le prospettive del prossimo futuro. Il libro dal titolo significativo, Il risveglio del gigante di pietra, documenta tutto questo fervore con tante fotografie utili per comprendere meglio le parole, soprattutto per chi non ha ancora visto il forte. A tutti i Soci ed in particolare a quelli che si sono adoperati mettendo a disposizione tante ore del loro tempo libero e le attrezzature, alla professoressa Belli, a Zerbato e al professor Corrà, come a tutti coloro che hanno creduto in questa iniziativa e che in qualche modo la hanno favorita va il mio personale sentito grazie unito a quello di tutta l’Amministrazione comunale.


Aprile 2016

Cultura popolare Carnevale a Lavagno di Giuseppe Corrà

L

I Conti del Busolo danno il benvenuto al Papà del Gnoco

avagno. Una sfilata di carnevale con i fiocchi quella che si è svolta sabato 6 febbraio. Oltre al locale corpo bandistico “Carlo Montanari” con le sue majorettes, hanno sfilato la maschera di Lavagno, i Conti del Busolo, che hanno ospitato il Papà del Gnoco, il sire del carnevale veronese, il Re della Stanga della Croce Bianca, il Duca della Pearà del quartiere Santa Lucia, El Sior della Spianà della zona dello Stadio, Ruberto de Hortis e Donna Martina di San Martino Buon Albergo, il Gruppo storico Scaligero di Verona Centro, i Clown in pianeta e savata di San Michele Extra. C’erano, inoltre, 6 carri allegorici: quello del Re Rufiol di Costeggiola di Soave, del Brigante Allegro di Palazzina, di Mastro Sogar di San Michele, accompagnato dalla Sogara e dai Sogareti, il Carro della Fidas di Lavagno-San Martino e quello denominato Marcemigo end company, un nuovo carro allegorico proveniente dalla località Marcemigo di Tregnago. La manifestazione carnevalesca è stata organizzata dall'Università popo-

lare di Lavagno con il patrocinio e la collaborazione del Comune, del gruppo Giovani di Mezzane e di Lavagno, del gruppo San Briccio in festa, dell’associazione VagoxVago, della Fidas, dell’Avis, dei Gruppi Alpini della tre frazioni lavagnesi e la sponsorizzazione dell’Iper Tosano di Lepia. La prima esibizione della banda e delle majorettes è cominciata alle ore 14 nella piazza San Francesco di Vago dove i carri e le maschere hanno cominciato a confluire fin dalle 13.30. Il corteo mascherato si è mosso di qui alla volta di San Pietro di Lavagno, passando per via XXV Aprile, via Quattro Strade, via Fontana, via Casale e via Palazzina. A San Pietro, in piazza Vischi, si è www.viverelavagnonline.it

6

tenuta la seconda esibizione del corpo bandistico e delle majorettes. E, sempre in piazza Vischi, una gradita distribuzione di minestrone caldo, cioccolata e vin brulè accompagnati da galani e da frittelle. Due gli aspetti importanti da sottolineare nella sfilata carnevalesca di quest’anno a Lavagno: il lato storico con la presenza delle maschere veronesi e quello più strettamente goliardico. A ricordare il passato hanno provveduto le varie maschere presenti alla sfilata tra cui quella locale dei Conti del Busolo, nata lo scorso anno per celebrare l’antica famiglia nobiliare dei Conti da Lisca di Formighedo presente a Lavagno dalla fine del 1300, prima nell’antica corte di Santa Croce in località Formighé, poi dal ‘700 con la residenza nella villa del Busolo. Qui è deceduto nel 2010 il conte Giorgio da Lisca senza lasciare figli. Quindi cultura e festa popolare al carnevale di Lavagno. Questo il binomio proposto quest’anno dalla sfilata per le vie del territorio. Durante il percorso è stato vietato l’uso dei prodotti schiumogeni e simili che avrebbero potuto nuocere oltre che imbrattare persone e cose. Solo i coriandoli e le stelle filanti sono stati ammessi. Certo, anche la sana allegria.


Aprile 2016

Cultura popolare

www.lavagnounipop.it

Foto Giuliano Bergamini

7


Aprile 2016

Amministrazione comunale

8

Il ministro Marianna Madia a Lavagno per dare il via al nuovo Polo Scolastico

L

di Giuliano Bergamini

unedì 29 febbraio il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia é arrivata a Lavagno poco prima delle 12.00, per Marianna Madia inaugurare il cantiere della nuova scuola primaria della frazione San Pietro. E’ stata accolta dal Sindaco Simone Albi, con i suoi assessori e consiglieri, insieme alla dirigente scolastica Fiorenza Masotto, che ha sottolineato l’importanza della giornata per la nostra scuola, struttura essenziale per la formazione sociale e culturale dei ragazzi. Presenti il professor Stefano Quaglia dirigente del Provveditorato agli Studi di Verona, il vice prefetto Igino Olita, la deputata Alessia Rotta, il maggiore dei carabinieri Antonio Mancini, il maresciallo luogotenente della stazione di San Il ministro Madia con la Giunta comunale di Lavagno Martino Buon Albergo Gianfranco Trudaiu. Gli alunni delle classi prime e seconde della media, hanno allietato la cerimonia con i loro canti, graditi e palesemente apprezzati dal ministro. É seguita la cerimonia di benedizione da parte dei tre parroci delle frazioni di Lavagno, don Gabriele don Luca e don Gianni, della prima pietra del nuovo edificio scolastico. Molti dei presenti hanno firmato la targa che qualificava la simbolica prima pietra, su cui è scritto: «29 febbraio 2016 posa della prima pietra nuova scuola primaria San Pietro di Lavagno». Le personalità presenti, operanti tutte nella pubblica amministrazione, hanno approfittato della presenza del ministro per denunciare che i settori da esse diretti incontrano grossissime difficoltà nel funzionamento, perché mancano sempre più di personale, a causa del blocco del turnover e delle assunzioni dovuto alla legge Delrio sul riordino dei dipendenti pubblici in seguito all’abolizione delle Province. Il ministro Madia ha risposto rassicurando che il governo è in dirittura d’arrivo per lo sblocco delle assunzioni pubbliche dopo la razionalizzazione della distribuzione del personale in esubero in seguito all’abolizione delle Province». L’Inno di Mameli ha concluso la cerimonia. La realizzazione dell’edificio scolastico sarà finanziato per 2 milioni su 2,3 di importo comprensivo dei lavori, attraverso il mutuo Bei (Banca europei investimenti) stipulato dalla Regione attraverso un decreto e relativa graduatoria del Governo di fine 2015. Il sindaco di Lavagno Simone Albi nel suo intervento ha spiegato che «Lavagno ha avuto, con Arcole, il finanziamento più elevato della provincia di Verona. Con lo svincolo degli avanzi di amministrazione previsto nella Legge di stabilità 2016 il Comune di Lavagno ha bandito ulteriori opere per circa 5 milioni di lavori comprendenti: una mensa, spogliatoi e palestra sempre nel plesso scolastico di San Pietro, dove verranno realizzate le aule. Verrà inoltre edificata una palestra presso la frazione di Vago, un asilo nido e due piste ciclabili». www.viverelavagnonline.it


Aprile 2016

Amministrazione comunale

9

LE OPERE PUBBLICHE PREVISTE NEL NOSTRO COMUNE PER IL 2016 di Alessandra Sponda, assessore Edilizia privata, Urbanistica

L

’Amministrazione Comunale di Lavagno, guidata dal Sindaco Simone Albi, ha stanziato più di 10 milioni di euro per la realizzazione di opere pubbliche, al fine di migliorare il sistema di collegamento ciclo - pedonale sul nostro territorio, l’efficientamento della pubblica illuminazione, la realizzazione di nuove strutture edilizie dedicate all’infanzia e all’istruzione scolastica ed infine ponendo un attenzione costante alla manutenzione delle strade comunali. Anche e soprattutto grazie all’impegno degli uffici comunali che hanno consentito la realizzazione di tutti gli atti amministrativi e burocratici necessari, l'Amministrazione Comunale è riuscita ad appaltare tali opere in virtù delle risorse di cassa attualmente presenti frutto di un’attenta e responsabile gestione della finanza pubblica comunale. In questo momento, successivamente alla chiusura delle diverse scadenze per la presentazione delle offerte, l’ufficio lavori pubblici procederà all'appalto delle opere entro il mese di maggio. La prima opera in programma è la realizzazione del nuovo polo scolastico che sarà realizzato nella frazione di San Pietro di Lavagno, accanto al campo sportivo situato tra Via Palazzina e Via Osteria, quest’opera sarà realizzata in due stralci, il primo stralcio già appaltato riguarda la realizzazione di 10 aule per un importo complessivo di 2 milioni e 300 mila euro (2 milioni ottenuti con finanziamento governativo mentre i rimanenti 300mila sono stati impegnati dall’Ente). Questo primo stralcio è stato aggiudicato alla ditta Vedil Srl di Trentola Ducenta in Provincia di Caserta

Planimetria del nuovo polo scolastico che sorgerà nella frazione San Pietro. La cerimonia di inizio lavori si è svolta il 29 febbraio scorso con la presenza del ministro Marianna Madia

tramite una procedura c.d. “aperta”; tramite questa tipologia di appalto la partecipazione era appunto aperta a tutte le imprese costruttrici dotate delle caratteristiche e qualifiche idonee per l’affidamento dei lavori in questione. Il secondo stralcio riguarda la realizzazione della mensa, degli spogliatoi e della palestra che andranno a completare il nuovo polo scolastico, per un importo complessivo di gara pari a € 2.201.100,00. La seconda opera pubblica oggetto di gara è la nuova palestra per la scuola elementare di Vago per importo di € 609.500,00. Questa struttura, per caratteristiche e dimensioni è paragonabile ad un vero e proprio palazzetto dello sport. Una terza opera pubblica, per un importo di gara di € 339.325,00, prevede la costruzione del nuovo asilo comunale denominato “Il ciliegio in fiore”, il quale sarà realizzato nella frazione di San Pietro in Via dei www.lavagnounipop.it

Mille. La quarta opera programmata dall’Amministrazione riguarda un piano per la manutenzione straordinaria delle strade comunali per un importo previsto di € 387.600,00. La quinta e sesta opera riguarderanno il sistema di collegamento ciclo - pedonale sul nostro territorio, con la realizzazione del marciapiede nella frazione di Vago, lungo Via Copernico (lato nord) e la realizzazione di un percorso ciclo - pedonale nel tratto tra il centro della frazione di Vago e Via Monte Pasubio con importi previsti rispettivamente di € 185.745,00 e di € 304.135,00. Queste opere saranno aggiudicate con una gara d’appalto c.d. “integrata” la quale deve comprendere sia la progettazione definitiva che l'offerta sull'esecuzione dei lavori, il tutto sulla base di una progettazione preliminare messa a disposizione dall’Ente comunale.


Aprile 2016

Forte San Briccio

10

Con il georadar alla ricerca delle tracce del passato di Giuseppe Corrà

L

avagno. Alla ricerca delle tracce del occidente, verso la vallata di Marcellise sua batteria in località Monticelli, è sempassato con il georadar sul colle di (circa m 1.20 la sua larghezza), ha indivi- pre stata oggetto di chiacchiere paesane. San Briccio e nel suo forte. duato i muri perimetrali ed il fondo della Ma conferme non ce n’erano. Se il geoErano due le domande a cui i membri chiesa con un vuoto sottostante (una radar avesse individuato un qualche vuoto dell’associazione “All’ombra del forte” cripta?) assieme ad altri archi di cui non sotto l’attuale superficie di calpestio del cercavano una risposta mediante l’inda- si riesce ad intuire la funzionalità. Sul da- vallo, si poteva anche sperare di trovare, gine sul terreno con il georadar, uno stru- vanti della chiesa, nello spazio che la se- probabilmente in una delle due caponiere mento che, attraverso l’utilizzo di onde parava dal punto di arrivo della “scalinà” del forte, che arrivano fino al fondo del elettromagnetiche, “fotografa” il sotto- (la strada, in parte a scalini in basalto che vallo, il passaggio attraverso il quale imsuolo rilevando le diversità nella sua dal paese, arrampicandosi sulla collina, boccare questo tunnel di emergenza. composizione e stratificazione. Ma alla arrivava fino alla prebenda parrocchiale), Nel corso dell’indagine, però, il georafine le conferme sono state di più ed il georadar ha individuato un “buco” che dar di vuoti sotto il piano di calpestio del hanno suscitato altre nuove domande. forse potrebbe essere la cisterna per la vallo ne ha individuati più d’uno lungo il Il tempo non era dei migliori quando lu- conservazione dell’acqua piovana di cui lato che guarda ad ovest, ma molti di più nedì 11 gennaio la signora Milena, tito- parla nel Libro delle memorie l’allora in quello che guarda a sud. Il georadar ha lare del centro RadarPoint di Torino, è parroco don Giustino Lonardi. “visto” non solo dei vuoti, ma anche una giunta al forte di San Briccio per iniziare E’ da ricordare che, per San Briccio, grandissima quantità di archi dalla strutun’indagine del sottosuolo che, tura massiccia, di grande apercon la pausa per il pranzo consutura e profondità che hanno mato spartanamente ma in allesconvolto tutte le supposizioni gria negli ambienti del forte, è dei ricercatori. Forse archi apdurata fino alle 17.30. partenenti alla conformazione Nonostante la pioggia che, ad vulcanica del colle di San Bricintervalli, minacciava il lavoro, cio? Forse strutture di un “catre sono stati i punti particolari instello” medievale? Forse di dagati. Il primo si trova all’inepoca ancora anteriore? Forse, terno della recinzione con rete forse, forse…? metallica che circonda tutto il Che il sito di San Briccio sia manufatto del forte nella parte sistato abitato fin dalla preistoria nistra delle sue pertinenze guare poi via, via nel corso dei sedando il ponte levatoio ed il coli, questo i membri dell’assoportone d’entrata. Sovrappociazione lo sapevano molto nendo all’attuale mappa satellibene grazie alle testimonianze Georadar all’opera al Forte di San Briccio, 11-01-2016 tare della zona quella del catasto storiche di molti autori che nel austriaco che riporta in pianta la vecchia prima della realizzazione nel 1896 in passato ed anche recentemente hanno parprebenda parrocchiale esistente almeno piazza della fontana pubblica che eroga lato di questo colle. Ma la scoperta lascia dalla metà del 1400 fino al suo abbatti- l’acqua di una sorgente catturata nella aperte tantissime domande che solo il mento nel 1883 da parte dell’Esercito ita- zona di Castagné, l’approvvigionamento tempo potrà chiarire. liano e facendo combaciare tre punti idrico per le necessita degli uomini e A questo punto, il problema dell’esiesistenti sulla mappa di ieri ed anche su degli animali ha sempre costituito un stenza di un cunicolo segreto per l’evaquella odierna (tre strade che interessa- grosso problema. cuazione di emergenza, invece di trovare vano la vecchia prebenda sul colle), RafLe fondamenta della chiesa con altre te- una soluzione, si complicava ancora di faele Favatà era riuscito a localizzare il stimonianze storiche del passato si tro- più. Un vuoto individuato sul piano di luogo in cui doveva sorgere la chiesa. vano davvero nella zona che Favatà aveva calpestio vicino alla caponiera di destra, Delle altre opere parrocchiali (il portico individuato sul terreno. Questa la prima sempre guardando il portone d’accesso al coperto, la casa canonica e la casa rusti- conferma. forte, sembrava, però, poter continuare cale) non è rimasta traccia perché situate Dopo pranzo, i ricercatori sono scesi anche aldilà del muro della caponiera nella zona scavata dai militari con dina- con una scala nel vallo che circonda il stessa. Se indagando una delle sue stanze mite e a colpi di piccone. Le fondamenta forte per cercare di individuare un even- si scoprirà l’esistenza di un vuoto sotto il della chiesa, invece, il georadar le ha in- tuale passaggio segreto che permettesse suo pavimento forse si potrà trovare la ridividuate con precisione proprio in quella ai soldati assediati nel forte di poter fug- sposta anche alla domanda sull’esistenza parte a nord appena aldilà del fossato che gire quando resistere voleva dire solo mo- o meno dell’uscita di emergenza dal forte. circonda il manufatto del forte. Il geora- rire. L’esistenza di questa via di fuga, Dunque, la ricerca continua con qualche dar ha “visto” quello che sembra essere il assieme a quella di un tunnel che con- elemento ed anche con qualche domanda muro della facciata della chiesa rivolta ad giungesse il forte di San Briccio con la in più. www.viverelavagnonline.it


Aprile 2016

Forte San Briccio

La prigione del Forte di San Briccio…

S

di Raffaele Favatà

abato 20-02-2016 noi volontari ci siamo recati come di consueto al Forte, per esplicare i vari lavori necessari per il continuo recupero in atto del Forte. La direttiva del presidente prof.ssa Maria Grazia Belli era di spostare il magazzino attrezzi dalla sede attuale cioè il locale n° 2 sulla planimetria del Forte, nel locale n°3 adiacente, molto più piccolo ma sufficiente ad ospitare il magazzino attrezzi. Tutto questo per creare un locale di ac-

Molte iscrizioni di nomi incisi con la baionetta si trovano nel Forte, in special modo sui davanzali delle finestre, ragazzi e giovani lontani dalle loro famiglie, in forte maggioranza meridionali, hanno voluto lasciare nella pietra un loro ricordo… il loro passaggio in queste terre lontane da casa, dai loro affetti più cari…

coglienza dei visitatori ed eventuale pubblico partecipante alle future manifestazioni…, È importante avere un locale dedicato dove accogliere i visitatori con biglietteria ed espositori, dove libri dedicati al Forte ed alla vecchia Pieve e vari gadget del Forte troveranno posto, con personale pronto all’accoglienza e volontari

come guide per far conoscere la stupenda struttura agli eventuali visitatori… dare un ordine all’accoglienza dei nostri visitatori. Nel far questo, spostando tutto il materiale da un locale all’altro, con il solo sostegno di una flebile torcia elettrica (Manca l’impianto di illuminazione nel locale n°3), mi sono accinto a rimediare alla mancanza, cercando di ripristinare un vecchio faretto da 250 w. che non voleva saperne di funzionare; una volta ripristinato il faretto con l’aiuto di Sergio Sponda, essendo a conoscenza lui dell’esistenza di una lampada di ricambio, accesi il faro nel locale…, la sorpresa è immediata… fra i compagni volontari che stavano nel frattempo al quasi semi buio continuando a spostare il contenuto da un locale all’altro… con l’improvvisa forte illuminazione, sento una lieve voce che continua a recitare come fosse un lontano racconto…riconoscendone la voce, mi giro per dirgli “Paolo ma che stai dicendo?”, ma vedo Paolo Sandrini che immobile davanti alla parete semi bianca, illuminata dal faretto come ipnotizzato, sta leggendo uno scritto a matita di moltissimi anni fa… è il ricordo lasciato ai posteri da un soldato semplice; lui scrive “per aver lasciato aperta la sua brandina”, prende tre giorni di consegna nella cella (Locale n° 3 del Forte) tre giorni di carcere a cui lui dedica lo scritto e ne riporta la data 04-09-1925, ed il nome del Maresciallo che gliela inflisse. La forte voglia di lasciare ai posteri quei momenti a lui tristi e ritenuti ingiusti per una così lieve dimenticanza…. Tre giorni di carcere per aver lasciato la brandina aperta, così si creavano i veri uomini… In questo modo e per caso abbiamo scoperto la prigione del Forte, l’ho cercata tanto, ma senza certezze, finalmente adesso sappiamo per puro caso dove venivano rinchiusi i soldati che commettevano dei reati, ma molto spesso solo delle dimenticanze o giovanili distrazioni… www.lavagnounipop.it

11

L’IMMOBILIARE SANTI SI ALLARGA VERSO LA CITTÀ

Matteo Santi ha aperto i battenti dell’Agenzia Immobiliare di Vago nel 2007. Ha costantemente scelto dal 2010, anno in cui è nato questo nostro periodico illustrato “Vivere Lavagno”, di pubblicare le sue offerte immobiliari nella copertina posteriore, riscuotendo gradimento e consensi e nello stesso tempo promuovendo l’informazione locale che questa testata giornalistica diffonde. Agli inizi di quest’anno 2016, per espandersi ed essere presente in tutta la zona est e alla periferia della città di Verona, ha inaugurato una succursale a San Michele in via Unità d’Italia n°142. Parlando con lui nel suo ufficio a Vago, ci racconta che la situazione immobiliare di San Michele, è in qualche modo opposta a quella di Lavagno. Qui da noi c’è una buona offerta di Immobili, ma una modesta richiesta per locazioni e compravendite di case o appartamenti. Contrariamente a San Michele, ci sono poche unità immobiliari disponibili, molta richiesta. Il nostro augurio di Buon Lavoro!

Nuova succursale Immobiliare Santi a San Michele (VR) Via Unità d’Italia, 142


Aprile 2016

Cultura popolare

12

La prebenda parrocchiale preesistente al Forte di San Briccio di Giuseppe Corrà

L

a storia millenaria, le vicende tristi e liete, anche della vita quotidiana, le fabbricerie, le confraternite, le ricorrenze sacre, la consistenza dei terreni e delle decime, l’identità e la struttura dei fabbricati, delle ricchezze artistiche e delle suppellettili religiose e non, che formavano l’identità della vecchia parrocchia e prebenda posta quasi alla sommità del colle di San Briccio prima della realizzazione del forte, sono già state puntigliosamente e con precisione documentate nel libro di Renzo Zerbato, Memorie sotto la polvere. San Briccio e dintorni prima del forte. Con la trascrizione del Libro delle memorie e del Centone di storia, edito dal Comune di Lavagno e dall’Associazione all’ombra del forte ancora nel 2013. Una narrazione che, come sottolinea il titolo del volume, non si è accontentata di riportare le già note informazioni delle Visite pastorali effettuate a San Briccio nel corso dei secoli dai vari vescovi di Verona, ma ha scavato a fondo nell’archivio di questa parrocchia, previa autorizzazione della Curia Vescovile di Verona e senza peraltro mai esportare i documenti. A questo proposito, monsignor Franco Segala, direttore dell’Archivio capitolare di Verona, da noi interrogato sulla possibilità di consultare gli archivi parrocchiali, ci ha risposto testualmente così: “Gli archivi sono fatti per essere consultati ed indagati e non per essere mangiati dai topi!”. A fine indagine, abbiamo provveduto a rimettere nell’archivio parrocchiale, almeno in fotocopia, ma sicuramente auten-

La prebenda dipinta da Renzo Zerbato

tico ed integrale, un documento importante per la storia di San Briccio e di Lavagno: il Centone di storia di don Antonio Pighi, sia nella sua versione manoscritta, come anche nella preziosa trascrizione dattiloscritta operata dal parroco don Remo Bertolini. Abbiamo dovuto compiere questa operazione perché l’originale di questo documento non c’era più in parrocchia. Un altro documento, forse più prezioso ancora, ma certamente più ricco di importantissime notizie, abbiamo messo in luce con il nostro lavoro: il Libro delle memorie cioè Registro delle cose e fatti notabili

www.viverelavagnonline.it

spettanti la Ven[erabile]Pieve di S. Brizio di Lavagno, iniziato l’anno 1853 dal parroco don Giustino Lonardi e continuato sempre a mano dai parroci che l’hanno seguito. Questo documento fondamentale per la storia di San Briccio era noto a pochissimi studiosi ed anche solo in qualche sua piccola parte. Nessuno infatti prima di allora, si era assunto la briga e la fatica anche fisica di leggerlo integralmente e di trascriverlo (senza pubblicare la parte più contemporanea) con il computer in modo che potesse essere alla portata di tutti. Un lavoro che ci ha richiesto più di un anno,


Aprile 2016

Cultura popolare

13

tantissima pazienza e ricerca per poter sciogliere più di qualche interrogativo. Nel volume Memorie sotto la polvere le pagine fitte di notizie dedicate alla vechia prebenda sono più di un centinaio (senza contare quelle che ripotano le trascrizioni dei due documenti citati) e soddisfano in maniera completa le curiosità di chi vuole conoscere le vicende legate alla vecchia parrocchia, alle sue strutture sul colle, nonché al sentiero che conduceva ad esse che, soprattutto nella sua parte finale, diveniva una vera e propria “scalinà” da alpini che tanto rendeva disagevole il raggiungimento della chiesa che, quando anche quest’ultimo edificio venne abbattuto e ricostruito più in basso dove si trova oggi, in buona parte a spese dell’Esercito, i fedeli non provarono dispiacere, anzi furono bene contenti, come documenta nelle sue memorie don Lonardi che aveva voluto sentire i propri parrocchiani mentre partecipavano alle funzioni religiose domenicali. Ma tutto questo non ci è bastato perché volevamo, in qualche modo, riuscire anche a renderla visibile questa vecchia prebenda sul colle, visto che, pur esistendo già la fotografia, non possediamo nessuna documentazione visiva dei quei vecchi fabbricati. Occorreva, dunque, studiare attentamente le carte del Catasto austriaco e i vari documenti a disposizione per poter tentare di approntare la ricostruzione partendo da delle basi serie e certe. E così è stato, grazie anche all’aiuto dell’architetto Simone Albi. Partendo dalle planimetrie austriache ed aiutandoci con le descrizioni contenute nel manoscritto di don Lonardi e nell’atto di esproprio dei beni parrocchiali redatto dal Genio militare il 9 ottobre 1882, abbiamo potuto realizzare una rigorosa ricostruzione della prebenda in cui la fantasia è servita solo a colorare e decorare i vari fabbricati. Proprio tutte queste informazioni ben documentate e sicure hanno permesso a Renzo Zerbato di realizzare il quadro della vecchia prebenda ora esposto in parrocchia, in modo da renderla visibile agli occhi di tutti. La vecchia prebenda sul colle, risalente almeno alla metà del 1400 e modificata nel corso del tempo. Poi era stata demolita nel LA DITTA FABRIZIO DALLA VECCHIA 1883 quando l’Esercito italiano aveva iniziato a scavare le fondaHA GENTILMENTE CONCESSO A TImenta del Forte di San Briccio inaugurato nel 1888. La demoliTOLO GRATUITO L'UTILIZZO DI MACzione della casa canonica, di quella colonica e del porticato rientravano nel piano previsto in un primo momento dall’Esercito. CHINARI A FAVORE Ma non la chiesa il cui fabbricato ricadeva aldilà del fossato a DELL'ASSOCIAZIONE "ALL'OMBRA secco che circonda tutto il forte. (Le fondamenta dell’edificio reDEL FORTE" CHE STA RIPRISTIligioso sono state individuate in una recentissima indagine realizNANDO FORTE SAN BRICCIO A FAzata con il georadar). VORE DELLA COMUNITÀ Furono, invece, le insistenze di don Serafino Manzatti, il parroco succeduto a don Giustino Lonardi, timoroso di non poter garantire la custodia di quella vecchia chiesa una volta abbandonata la sommità del colle, a far cambiare idea ai militari che offrirono un pagamento anche per l’esproprio della vecchia chiesa. Dopo un serrato tira e molla del parroco e dei fabbriceri da una parte e dei militari dall’altra, l’accordo venne concluso con la benedizione, come già s’è detto, anche dei parrocchiani. La narrazione di questa laboriosa trattativa è stata riportata a pagina 49 dell’altro nostro libro All’ombra del forte. San Briccio: fatti, storie e racconti, edito dal Comune di Lavagno nel 2012. Tutta questa interessante, documentata ed ormai ben nota storia verrà ripercorsa anche nell’incontro intitolato “La prebenda parrocchiale preesistente al forte” che Giovanni Tosi terrà a San Briccio il 17 aprile alle ore 15.30.

www.lavagnounipop.it


Aprile 2016

Protezione Civile

14

Piero Colombari, alpino, impegnato nella squadra di protezione civile di Ezio Colombari

U

Piero Colombari

n riconoscimento speciale alla formazione della squadra Protezione Civile, va dato sicuramente all'alpino recentemente scomparso Colombari Pietro che per quasi trent'anni ha fatto parte di questa meravigliosa realtà. A Lavagno, subito dopo la Grande Guerra 1915- 1918 gli Alpini sentirono il bisogno di organizzarsi, cosi nacque il Gruppo Alpini di Lavagno, non autonomo come costituzione dal momento che tutti gli iscritti dovevano far capo alla neonata Sezione di Verona. Di questo periodo si hanno documentazioni della partecipazione dei soci ad alcune adunate nazionali e manifestazioni locali. Purtroppo con l'evento della seconda Guerra Mondiale c'è stato un periodo di inattività dovuto agli eventi bellici per poi ricostituirsi compatto subito dopo questa triste esperienza. Dal 1950 il Gruppo Alpini di Lavagno con l'avvicendarsi dei vari Capigruppo ha partecipato a numerose Adunate Nazionali attestando il valore dell'amicizia con diversi Gruppi Alpini di tutta Italia. Forse la più emozionante e indimenticabile di queste fu quella tenutasi a Pescara nel 1989 dove il Gruppo di Lavagno assieme agli amici di S.Lucia Q.I. e S. Massimo 1 Maggio vennero ospitati al Centro Don Orione della parrocchia Madonna Del Fuoco il cui Parroco poi divenuto Monsignore era il nostro concittadino Don Giuseppe Comerlati. Un particolare e doveroso ricordo deve andare al maggiore

Dott. Giovanni Visco che con tenacia ha voluto il Monumento ai Caduti e si è adoperato instancabilmente per sigillare il gemellaggio del nostro Gruppo con gli Alpini dell'Hainaut della sezione del Belgio, immigrati ex combattenti reduci ed alpini che avevano trovato lavoro nelle miniere di carbone di quel Paese. In seguito alla decisione della Sezione Alpini di Verona di dividere in settori l'intera provincia per meglio gestire i lavori, il Gruppo Alpini di Lavagno venne a far parte della Zona denominata MEDIO ADIGE, si fecero le prime riunioni con i vari gruppi facenti parte della medesima Zona. Una delle urgenze che subito vennero discusse era quella di formare una squadra di Protezione Civile che coinvolgesse volontari e istituzioni comunali per avere a disposizione uomini e materiali in caso di calamità. Dopo aver contattato le diverse maestranze nel 1984 si comincia concretamente ad operare prima con la ricerca e acquisto di attrezzi da lavoro e vestiario, poi con le prime uscite di soccorso: il battesimo è stato sancito il 20 Gennaio 1985 in occasione di una inverosimile nevicata a Bolca dove erano crollati e sommersi interi capannoni di allevamento di maiali. Il 14 maggio1989 il consiglio comunale approva il progetto Baita, si iniziano i lavori per dare ai soci alpini una sede e luogo di ritrovo come pure locale per varie attività paesane. Nel corso degli anni la squadra di P.C. ha visto avvicendarsi tra le sue fila numerosi volontari tra cui diverse donne che con il loro entusiasmo e atteggiamento tipicamente femminile sanno dare un tocco di colore al gruppo. Tutt'oggi gli Alpini di Lavagno si prodigano nel collaborare alle molteplici manifestazioni del Paese e nel caso del bisogno operare con fondi di solidarietà.

www.viverelavagnonline.it


Aprile 2016

T

Varie

Con Giuseppe Previero il “calcetto” torna restaurato al Forte di San Briccio di Giuliano Bergamini

utti abbiamo giocato qualche partita fra amici a calcetto. Questo gioco è nato col nome di Calcio Balilla e la sua nascita risale al periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale. Dopo gli anni ‘50 con il nome Calcetto, questo gioco si è diffuso in Italia, occupando un posto d’onore un po’ in tutti i luoghi di ritrovo specialmente fra i giovani. Anche a Forte San Briccio ne abbiamo trovato uno, era mezzo distrutto dall’umidità e dai tarli del legno, ma il sig. Giuseppe Previero l’ha rimesso a posto nel laboratorio di falegnameria del padre Gino, sito in via Cristoforo Colombo a Vago. Questo laboratorio nacque negli anni ’70, il sig. Gino operava in società con il sig. Bruno Menini. Facevano mobili, elementi di arredo, telai per finestre, balconi, scale di legno. A papà Gino piaceva fare i mobili in stile, lavorati con cura dei particolari, tutti in legno massiccio. Giuseppe Previero è intervenuto sul calcetto, mantenendo il più possibile l’aspetto originale e lasciando ben visibili le parti sostituite. Ora il nostro Calcio Balilla, con il look rifatto è ritornato al Forte e rende allegro il locale che lo ospita, facendo rivivere a molti soci lavoratori tanti bei ricordi di gioventù.

15

Giuseppe Previero

NUOVI OSPITI AL FORTE...

www.lavagnounipop.it


www.immobiliaresanti.it

Via Provinciale, 67 37030 Vago Di Lavagno (VR) Tel. 045.8980907 Fax 045.8980578 P.I. 04214980239 vago@immobiliaresanti.it

COMPRAVENDITE - LOCAZIONI - STIME - CONSULENZE IMMOBILIARI

LAVAGNO (Rif. 1453) Recente Appartamento al piano secondo ed ultimo mansardato su due livelli composto di soggiorno con angolo cottura, 2 servizi, 3 camere da letto balconi cantina e garage “Classe D” Euro 195.000 trattabili

VAGO DI LAVAGNO (Rif. 1393) Ottimo investimento ben locato appartamento bilocale a pochi passi dal centro del paese composto di soggiorno cottura, camera, servizio, ampio giardino e garage doppio “Classe D” Euro 130.000 trattabili

MEZZANE frazione PIAN DI CASTAGNE’ (Rif. 754) Particolare Villetta a Schiera indipendente porzione di testa composta di soggiorno, cucina, 3 camere, 3 servizi, taverna, garage quadruplo, cantina e ampio giardino angolare “Classe C” Euro 300.000 trattabili

SAN BRICCIO DI LAVAGNO (Rif. 1447) Prossima Realizzazione prenotiamo villa singola monofamiliare ad alto risparmio energetico su due livelli composta di soggiorno cucina 2 bagni 3 camere 2 bagni ampio giardino garage doppio “Classe A” INFO IN UFFICIO

LAVAGNO (Rif. 1396) Immersa nel verde proponiamo in vendita su un lotto di 1200 metri quadrati intero stabile composto da una casa singola suddivisa in 2 appartamenti da 135 mq, un ufficio, taverna, 4 garagi, capannone di 300 mq “Classe F” INFO IN UFFICIO

LAVAGNO (Rif. 1365) appartamento ben tenuto al piano primo composto di soggiorno cucina 2 camere 2 servizi terrazzi cantina e ampio garage “Classe F” Euro 110.000

SAN BRICCIO DI LAVAGNO (Rif. 1431) Prossima realizzazione prenotiamo appartamenti ad alto risparmio energetico in quadrifamiliare con ingresso indipendente possibilità di scelta 2 oppure 3 camere con ampio giardino garage doppio e taverna “Classe B” prezzi a partire da 200.000

LAVAGNO (Rif. 1421) località Monticelli prenotiamo di prossima realizzazione ville unifamiliari oppure ville bifamiliari ad alto risparmio energetico. Possibilità di scelta tra le 2 camere oppure le 3 camere “Classe A1” prezzi a partire da euro 385.000

VAGO DI LAVAGNO zona centrale spazioso appartamento al piano primo di 135 metri quadrati composto d’ingresso soggiorno cucina 3 camere 2 bagni ampio terrazzo 2 garagi e cantina “Classe F” Euro 160.000 trattabili

LAVAGNO (Rif. 1308) immersa nel verde proponiamo in vendita villa singola moderna in legno completamente indipendente ad alto risparmio energetico che si sviluppa su un lotto di 1200 metri quadrati circa “Classe A” INFO IN UFFICIO

VAGO DI LAVAGNO (Rif. 980) Prossima realizzazione prenotiamo in costruzione villa singola moderna ad alto risparmio energetico di 280 metri quadrati dal design unico in “classe A1” geotermia solare termico e fotovoltaico prezzi a partire da Euro 480.000

VAGO DI LAVAGNO (Rif. 756) Villa singola allo stata grezzo avanzato che si sviluppa su un lotto di 700 metri quadrati circa composta di soggiorno cucina 4 camere 3 bagni taverna garage quadruplo terrazzi e ampio giardino “Classe b” Euro 370.000 SI VALUTANO ANCHE PERMUTE


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.