E-Bike Magazine 004 Test MTB Specialized Levo

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Questo test consta di tre parti: la prima consiste in un test

di durata, realizzato da Ezio “Freakrider” Baggioli che è il fortunato possessore di una Levo Comp 6FATTIE da 6 mesi; Gianni Biffi di Pro-M descrive, invece, il punto di vista di un rivenditore ed infine il “Baffo” conclude con il normale format dei nostri test. Test eseguito da Roberto Diani, Ezio Baggioli, Box di Gianni Biffi di Pro-M Foto: © Giuseppe Repetto


Ezio Baggioli



Sono stato folgorato in tutti i sensi, visto che qui si parla di E-bike di Ezio Baggioli… Sei mesi di E(Levo) sperienze.

gne e boschi e cosi è stato.

gatory 3.00 come da catalogo.

Sono stato folgorato in tutti i sensi, visto che qui si parla di E-bike…

Ho visto in lei quello che desideravo da una E-bike: un connubio quasi perfetto, visto che di perfetto nulla esiste, tra lo standard 27.5 plus ed una geometria che sposa l’assistenza senza creare dei TIR… la mia è il modello d’ingresso del mondo Levo, forcella Yari, batteria da 400, ho solamente cambiato il manubrio con un race face da 780mm flat, aggiunto i miei pedali preferiti Krank Brothers Mallet e per un incidente meccanico, di cui dopo parlerò, il deragliatore sostituendo il GX1 di serie con un XO1. Per ora le gomme sono le Pur-

Ma immagino vogliate sapere qualcosina della mia esperienza al di là della mia infatuazione per la Levo.

Ho da sempre trovato le bimbe elettriche funzionali, spesso molto divertenti ma assai bruttine con quella gobba da “Igor” posticcia sul tubo obliquo del telaio. La Levo lei no. Finalmente un progetto che ha spostato a livello ingenieristico e di design funzionale un gradino, anzi una scala, avanti a tutti i concorrenti. Ma è stato amore per me: non avevo dubbi che appena la avessi avuto tra le gambe, ci saremmo persi per monta-

Bene, la risposta alle mie aspettative fin dalle prime pedalate è stata positiva un golden buzz, per usare un linguaggio da talent show… il fatto che tutto lo controlli da un app sullo smartphone, che non abbia un display pericolosamente esposto sulla piega manubrio, aveva un alto indice di gradimento da parte mia. Non sopporto navigatori e strumenti multifunzione sulle bici

Ezio Baggioli


muscolari, aver eliminato questi orpelli: fa sì che la massima di Henry Ford “quello che non c’è non si rompe” sia di stretta attualità. Ho iniziato cercando di capire, grazie anche ai preziosi consigli del mio mentore E-bike, come poter impiegare al meglio l’assistenza. Visto che di possono variare i parametri delle percentuali di assistenza, accelerazione e distribuzione sui tre livelli offerti dal sistema, il gioco si fa e continua ad essere molto, ma molto intrigante. In questi sei mesi di utilizzo, non ho mai sentito e continuo a non sentirla la necessità di usare le modalità Trail e Turbo. Sarà perché un poco di gamba la conservo o forse più realmente il motore fa il suo dovere in modo egregio, utilizzo solo la modalità Eco, con la quale ho affrontato con diversi settaggi in base alle esigenze del percorso le mie uscite in sella. Molti, quando mi incontrano, mi chiedono quanto chilometri ho di autonomia. Rispondo sempre facendo un paragone con la guida che si adotta in auto: c’è chi ha un piede pesante e ama brucianti accelerazioni e Ezio Baggioli chi in modo parsimonioso centellina i consumi. Io sto nel mezzo; se ho nella testa un giro epico, sicuramente abbasserò i valori affinché il la batteria possa supportare i kilometri ed il dislivello previsti; ho provato a fare giri da 70 km con 1800 m dislivello ed arrivare a casa con ancora due tacche (20% residuo)! La pedalata la devi avere tonda e dolce se vuoi andare lontano… certo in salita ti togli un sacco soddisfazioni, soprattutto quando le conosci muscolarmente… premetto un’altra cosa: la Levo è una trail/All MountainBike, quindi come tale va compresa: gomme da 3 pollici, escursioni non abbondanti, che in questi mesi non ne ho sentito il bisogno, non sono le spose di pratiche enduristiche, ma i miei giri prevedono spesso e volentieri divagazioni Free ride old school e si difende egregiamente. La Levo, posso affermare, è una bicicletta che ti conquista anche lungo i percorsi da vera Enduro, con una serie di limiti quali le gomme, che sono leggerine di carcassa e se non sei più che leggiadro i morsi di serpente sulle camere le puoi collezionare a iosa: prossimo passo latticizzazione, visto che amo viaggiare molto basso di pressione (1.0 ant e 1.2 post) e le plus lo richiedono. Magari con l’Huck Norris s protezione del cerchio e pneumatici dal disegno di battistrada molto più aggressivo. Ovvio che ogni Biker abbia le proprie preferenze di gomme ed assetti, io credo di aver trovato un giusto compromesso tra prestazioni e cazzeggio. Utilizzandola molto ho notato che le temperature influenzano la durata della batteria, con le temperature basse decade rapida, che il cambio è il punto debole di questa creatura



( problema accomunato a tutte le E-Bikes): le forze in gioco sulla trasmissione sono elevatissime, quindi bisogna anticipare con dolcezza la cambiata soprattutto sotto sforzo, dimenticare ogni velleità. Come ho scritto prima, ho dovuto sostituire la gabbia originale con un XO1. Durante un uscita mentre salivo come un salmone impazzito una cascata di sassi smossi, ho colpito oppure un sasso assassino ha colpito la gabbia, andando fare incastrare la catena tra pacco pignoni e raggi. Piegato il Forcellino e cambio distrutto. Per fortuna ho 11 rapporti ed il motore… per lo meno il non avere tutti i rapporti, rende assai meno doloroso il proseguo della gita grazie all’assistenza elettrica. Questo è un limite delle E-Bikes fin tanto che non si crei qualcosa di specifico, che già è stato messo sul mercato, che parzialmente risolve il problema: lo SRAM EX1 ha aperto la strada , ottimizzando la salita e discesa catena sui pignoni; il vero tallone di Achille è la gabbia, esposta ai sassi ed ai legni che birichini si divertono a darti noia… La maneggevolezza di questa bimba è commovente. Ti consente azioni che se metti in conto pesi e gomme rasentano l’estasi pura. Il carro FSR è un movimento centrale basso, il carro corto la rendono simpaticamente efficace: peccato che sugli ostacoli più ostici per altezza, si tocchi facilmente le pedivelle, io ho messo protezioni sulle teste e toccare sotto il motore è molto e troppo facile: ho provveduto a proteggere la parte inferiore con un foglio di poliuretano 90 shore la “coppa”, dopo aver rotto il carter destro del motore strusciando su un masso. Per cui consiglio di creare protezioni in questo punto. Ma il vero limite della Levo è che vorresti pedalarla sempre. Oh yes, provoca dipendenza… se troverete il giusto equilibrio con l’erogazione, che è come ho già detto estremamente personale, continuerete a girare come elettroni alla ricerca del vostro legame dativo. E lo troverete in un nano secondo. Quando capirete che non potrete più farne a meno. Ho fatto sei mesi cercando di farmene una ragione e Son qui che scruto il meteo per continuare a scoprire altri momenti di felicità.

Mi sorprende ad ogni uscita

Ezio Baggioli e Gianni Biffi


Ezio Baggioli, Claudio Martinelli, Roberto Diani e Gianni Biffi Box a cura di Gianni Biffi di PRO-M Bike Store

L a S p e c ia l iz ed Turbo Levo FSR è stata, a mio p ar e r e , il p r o do tto c he ha c o ns a c r a to, an c h e i n I t a l i a, l ’uso della MTB a pedalata as s is tita . In Pro-M abbiamo ricevuto i primi esemplari il 14 Marzo 2016 ed abbiamo, così, potuto iniziare a soddisfare le prime prenotazioni che avevamo ricevuto sin da Maggio 2015. Abbiamo consegnato, ad oggi, parecchie Levo di tutti i modelli ma Vi posso assicurare che, se avessimo avuto la possibilità di riceverne anche quattro volte tante, avremmo potuto venderle tutte e soddisfare così la grande richiesta che, ancora oggi, è presente sul mercato italiano; contiamo, infatti, di poter avere qualche esemplare disponibile in pronta consegna a partire da Gennaio 2017. La gestione software della bicicletta è, sicuramente, fra le particolarità della Levo e, quindi, dopo che il nostro Oscar mette in sella personalmente ogni Cliente, spiegando tutte le regolazioni inerenti le parti meccaniche e le sospensioni, mi occupo, personalmente, dell’istruzione relativa alla parte elettrica e di gestione dell’applicazione “Mission control” di Specialized con ogni singolo Acquirente. Spesso è necessario dedicare a questo aspetto più di un’ora per poter avere sempre Clienti felici e soddisfatti ! Nonostante il buon numero di Levo consegnate, devo anche sottolineare come, ad oggi, abbiamo riscontrato pochissime problematiche circa l’affidabilità e la manutenzione del prodotto! Infatti ricordo che abbiamo dovuto intervenire solo su di una batteria con una cella difettosa che è stata, prontamente, sostituita dal servizio Specialized Italia in meno di una giornata !



Gianni Biffi


ANALISI STATICA Test eseguito da Roberto Diani La Levo vanta un design innovativo che risolve in modo esemplare i problemi estetici, che affliggono gran parte delle mtb a pedalata assistita, occultando motore e batteria all’interno del telaio. La sospensione posteriore è, come ovvio che sia, una 4 punti d’infulcro, Horst Link compreso. L’ammortizzatore, un Float DPS, ha quote di interasse e corsa atipiche (197×47,6 mm!) che ne limitano la compatibilità con ammo non Specialized. L’escursione alla ruota è pari a 140 mm, per effetto di un rapporto di leva medio pari a 1:2,9. La curva di compressione è progressiva nei primi 2/3 e regressiva nell’ultimo terzo di escursione. Foderi e snodi hanno dimensioni rassicuranti, anche considerando i sovraccarichi determinati dall’aumento di peso e potenza generati dalla presenza di motore e batteria. Il perno passante da 12 mm ha una battuta di 148 mm in ossequio allo standard che va sotto la denominazione “Boost” che, spostando di 3 mm verso l’esterno la catena, rende possibile il montaggio di pneumatici Plus. Il motore è un Brose customizzato secondo i dettami di Specilaized, con elettronica Specialized ampiamente personalizzabile attraverso l’app “Mission Control” scaricabile sul proprio smartphone. La batteria agli ioni di litio è alloggiata nel tubo obliquo ed è estraibile svitando l’apposito perno passante situato nella parte superiore del tubo stesso, in modo tale di poterla ricaricare anche a casa. La capacità, nella nostra versione (Turbo Levo FSR Comp) è pari a 460 Wh che salgono a 504 Wh sulle S-Works e sulle Expert.


Specialized non ha dotato di comando remoto e display le sue Turbo Levo. Le ruote da 27,5+ utilizzano cerchi con canale di 38 mm e sono gommate Specialized Purgatory con sezione pari a 3,00”. La forcella è una Rock Shox Yari RC con escursione di 140 mm. La trasmissione utilizza la singola moltiplica con 32 denti ed una cassetta a 11 velocità da 10 a 42 denti. Cambio e comando sono Sram GX che pur svolgendo perfettamente il suo compito ha una molla troppo morbida che causa a volte la caduta della catena anche se la bicicletta è dotata di guidacatena. L’impianto frenante si affida a solidi Sram Guide R a quattro pistoncini e dischi di 200 mm di diametro.


Marca e modello Prezzo bici in test Peso D.U Accumulatore Cadenza ideale/range Computer Telaio Serie sterzo Forcella Ammortizzatore Trasmissione Cambio e comandi Freni Ruote Pneumatici Reggisella Manubrio Attacco Sella

Specialized Turbo Levo FSR Comp 6Fattie ! 4.490,00 22,250 kg Specialized Brose 250 W 90 Nm Custom Levo Battery 460 Wh 70 rpm / 60á80 rpm no Lega leggera M5 Premium FSA Yari RC esc. 140 mm Float Performance DPS 197mm x 47,6 mm 32x 10/42 t GX Guide R 200/200 mm Specialized disc Boost canale 38 mm Purgatory 650x3.0â€? 2Bliss Command Post IRcc 125 mm Specialized Alloy 750 mm Specialized Trail 60 mm Body Geometry Henge Comp

Ezio Baggioli


GEOMETRIA La geometria della Levo fa leva su quote di carro posteriore e altezza del movimento centrale contenute rispettivamente in 461 e 342 mm, su una lunghezza dell’interasse pari a 1215 mm (taglia L) e su un angolo di sterzo inclinato di 66,5°.

Geometria Taglie Tubo Verticale Tubo di sterzo Angolo di sterzo Carro posteriore Interasse Altezza movimento centrale Reach Lunghezza attacco manubrio Larghezza manubrio

Misure rilevate S, M, L (test) e XL 468 mm 130 mm 66,5° 461 mm 1215 mm 342 mm 434mm 60 mm 750 mm

Roberto Diani


Ezio Baggioli


IL RESPONSO DEL TEST Oltre alle normali tarature, la Levo, come già ampiamente descritto, richiede la personalizzazione dei parametri che gestiscono la reale assistenza alla pedalata. Per cominciare abbiamo optato per una taratura che privilegiasse l’aumento dell’autonomia, in particolare in corrispondenza del livello “Eco”, differenziando però, la risposta fornita dai due livelli superiori. Nel proseguio del test abbiamo variato le impostazioni finalizzandole, anche, ad uscite più brevi ma più intense. Effettivamente, abbiamo

potuto constatare quanto sia efficace la gestione dei parametri che influenzano l’assistenza alla pedalata, non solo per aumentare in modo sensibile l’autonomia, ma anche per controllare la risposta del motore nelle fasi guidate dove la precisione nell’impostazione delle traiettorie fa la differenza. E’, pertanto, possibile ottenere livelli di assistenza mai bruschi avendo sempre e comunque una coppia che aumenta gradualmente allungando fino a livelli molto superiori ai motori non Brose. Anche con il livello “ECO” si possono

scalare pendenze proibitive! In certe situazioni limite si sente la mancanza del comando remoto mentre in altre può essere necessario interrompere la pedalata per adeguare la taratura del software. Anche sulla Turbo Levo FSR, come di norma sulle sospensioni posteriori Specialized, la regolazione del Sag dell’ammortizzatore è automatica ed è consigliabile non eccedere nella quota di abbassamento, sia per non ridurre ulteriormente l’altezza del movimento centrale sia per contrastare l’andamento regressivo della parte terminale della curva di compressione.

Gianni Biffi


Il baricentro molto basso e abbastanza centrale, ha ottime ricadute a livello di guida, anche se gli ostacoli più sporgenti possono determinare impatti sia con le pedivelle sia con il paracolpi che avvolge il motore nella sua parte inferiore. Geometria e distribuzione dei pesi assicurano il giusto equilibrio tra maneggevolezza e stabilità per la felicità del Driver dediti ad utilizzi che contemplano il trail e l’all mountain. Le Purgatory da 27,5×3.00” facilitano la guida sui terreni asciutti ma denunciano limiti quando il fango la fa da padrone. Inoltre, i produttori di pneumatici Plus non sono, ancora, in grado di offrire una gamma di mescole, battistrada e carcasse paragonabili, per varietà e quantità, a quelle offerte dalle gomme di sezione inferiore anche se proprio in questi giorni la disponibilita della nuova gamma di pneumatici Maxxis e Schwalbe andrà a colmare anche questa lacuna. Considerando il range di utilizzo per il quale la Turbo Levo 6Fattie FSR è stata pensata e che comprende il trail e l’all mountain, non abbiamo dubbi sulla bontà del progetto sviluppato dai tecnici californiani che, oltretutto, ha il merito di aver favorito lo sdoganamento definitivo delle e-mtb.


Ezio Baggioli


ALTRE VERSIONI S-WORKS TURBO LEVO FSR 6FATTIE (8.990,00€) si differenzia dalla nostra “Comp” per l’utilizzo di una forca Pike RCT3, di un ammo Float Factory DPS, di ruote Roval Traverse SL Carbon, del gruppo XX1, di freni Guide RS Carbon e del manubrio Specialized Trail Fact Carbon. La batteria ha una capacità aumentata a 504 Wh. TURBO LEVO FSR EXPERT 6FATTIE (6.490,00€) può contare su una forca Pike RC, di un ammo Float Factory DPS, di ruote Roval Traverse, componenti XO1, freni Guide RS Carbon. La batteria ha una capacità aumentata a 504 Wh. GUARDA IL NOSTRO VIDEO

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Ezio Baggioli





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