Givi Magazine - June 2011

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MOTODESIGN NEWS MAGAZINE GIVI MAGAZINE - Numero 4 - giugno 2011 - info.magazine@givi.it

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Personaggi: Andrea Sartoretti

Turismo: Il Salento

info@givi.it www.givi.it

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32 Special: Il Burgman con le Trekker

Password: Innovation! THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


MOTODESIGN NEWS MAGAZINE GIVI MAGAZINE

giugno 2011

Numero 2 info.magazine@givi.it

04

CITTA’ DEL MONDO

08

EUROMOTO: L’INTERVISTA

13

LIBRI & DVD

14

PERSONAGGI

16

TURISMO

22

VETRINA

24

DIETRO IL MARCHIO

26

DONNE IN MOTO

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caricare i bagagli

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GIVI NEWS

36

VIAGGIARE CON GIVI

Atlanta, la perla del Sud

Box populi

Storie a due ruote

Andrea Santoretti

Salento, la Costa Dorata

Shopping patriottico

info.magazine@givi.it www.givi.it GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N. 17 del 27/02/2009 GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givi.it Direttore Responsabile: Giampaolo Meda Redazione: Annalia Martinelli Michele Losito Rossella Rosciano Pietro Ambrosioni Erika Fontana Julius Tamos Ela Von Dutch Progetto grafico: Ufficio Comunicazione

Il team della comunicazione

Centaure in rosa

Le regole da adottare

Cosa bolle in pentola

Giro del mondo: tappa Sudamerica 2


Giuseppe Visenzi

L’EDITORIALE

IN TEMPO DI CRISI RESTA IN SELLA CHI SI AGGIORNA DI CONTINUO. Gentili lettori del GIVI Magazine, firmando per la prima volta l’editoriale,

rinnovato impegno nell’innovazione e nella qualità, e con investimenti

vorre intanto ringraziare per l’attenzione tutti i frequentatori di queste

mirati nel settore della carpenteria, da sempre nostro fiore all’occhiello,

pagine. Attraverso i loro contenuti desideriamo condividere con voi

perché il nostro sforzo mira ad offrire prodotti “su misura” curati fin

passioni, interessi, curiosità, progetti e successi.

nell’ultimo dettaglio.

In proposito, abbiamo chiuso il 2010 con soddisfazione, nonostante le

Leggerete sulle prossime pagine l’intervista ai miei figli Vincenzo ed

difficoltà del momento, anche grazie alla positiva risposta arrivata dai

Hendrika, che mi affiancano oggi nella conduzione dell’azienda, e

Paesi asiatici e dal Sudamerica, che fanno da traino.

l’articolo sulla nostra attività di comunicazione: un ulteriore contributo

Tuttavia, le sfide non sono finite.

che aiuta a spiegare l’impegno richiesto a soddisfare le esigenze del

In Europa, l’aumento del costo del petrolio e delle assicurazioni

mercato, anche attraverso mirate strategie di marketing ed una appro-

potrebbe frenare il mercato motociclistico e di conseguenza il settore

priata comunicazione.

degli accessori dedicati a questi mezzi. La gara quindi continua e

In particolare, mi piace ricordare che, come di consueto, GIVI è presen-

siamo sempre in corsa. Il nostro ottimismo ci permette di guardare al

te anche nella MOTOGP attraverso il team LCR Honda di Lucio Cec-

bicchiere mezzo pieno ma è soprattutto il nostro essere continuamente

chinello; quest’anno il suo pilota Toni Elias non si trova a proprio agio

concentrati sul prodotto l’arma vincente: in tempo di crisi la selezione

sulla RC212V, ma spero che possa presto superare i problemi e trovare

premia i migliori, chi resta insella aggiornandosi di continuo. E GIVI ne

il giusto feeling. Valentino resta il “numero 1”, e se non fosse caduto

è ben consapevole.

avrebbe potuto vincere a Jerez. Di classe ne ha ancora da vendere.

Di conseguenza abbiamo affrontato questo nuovo anno con un

Campioni d’altronde si nasce.

Magazine - Giugno 2011

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testo e foto di Pietro Ambrosioni

città del mondo-atlanta

la perla del sud

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THE THE ITALIAN ITALIAN SIGN SIGN OF OF MOTODESIGN MOTODESIGN


Atlanta è una delle città più belle ed interessanti di tutto il grande Sud degli USA ed unisce un passato coloniale ad una forte spinta verso un futuro altamente tecnologico. Ne abbiamo percorso le strade per il GIVI Magazine, in sella ad una Kawasaki KLR 650 e ci teniamo a raccontarvela

La nostra enduro davanti alla sede della CNN, il canale televisivo All-News in lingua inglese più seguito al mondo. Atlanta, capitale della Georgia, è una città dai mille contrasti, che ha

più illustri vanta l’ex presidente Jimmy Carter e la scrittrice Margareth

contribuito moltissimo alla formazione dell’identità americana e che ad

Mitchell, vincitrice nel 1937 del Premio Pulitzer per il suo libro “Via col

oggi è una delle poche città degli States a poter vantare una crescita

vento”. Carter ha fondato qui il Carter Center, immerso nel verde nella

ecomonica e culturale che non sembra essere stata intaccata dalla

periferia est e dedicato alla promozione dei diritti umani.

recente crisi a livello federale. Se il suo nome non vi suona ancora familiare, bastano pochi dati per

Stile coloniale e modernissimi grattacieli

rinfrescare la memoria. Qui ci sono la sede di Coca Cola, CNN, UPS

Uno degli aspetti di Atlanta che maggiormente colpisce il visitatore è la

e Delta Airlines. Su Auburn Avenue c’è ancora la casa natale di Martin

convivenza tra vecchie ville in stile coloniale e lo skyline dei suoi altissimi

Luther King, mentre il grande Ray Charles è nato a poche miglia da qui,

edifici in vetro e acciaio, il tutto immerso nel verde lussureggiante tipico

così come altri due miti del rock come i fratelli Duane e Greg Allman.

del Sud degli USA. Dopo le Olimpiadi Atlanta ha conosciuto un boom

Restando in tema di musica, Atlanta è la città da cui provengono i REM

economico senza precedenti e rimane assieme a Houston e Phoenix una

e i Black Crowes, ed anche Gladys Knight, una delle regine del Soul, che

tra le città a maggior crescita demografica del Paese. Segnali evidenti

qui ha aperto un ristorante: il Gladys & Ron Chicken and Waffle.

sono le infinite zone residenziali che spuntano come funghi un po’ ovun-

Atlanta è stata inoltre la sede dei Giochi Olimpici del 1996 e tra i suoi figli

que e il traffico, che purtroppo nelle ore di punta diventa impossibile.

Magazine - Marzo Giugno2011 2011

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


A sinistra, la XLR 650, equipaggiata con le nostre valigie Trekker, e la city sullo sfondo e la casa Natale di Martin Luther King. La convivenza tra grattacieli e vecchi quartieri coloniale è un aspetto di Atlanta che piace molto ai turisti. guarda le altre foto Atlanta ha da anni sostituito Detroit e Chicago nel ruolo di capitale “nera”

Georgia Tech. Se si prosegue verso nord si arriva a Buckhead, uno dei

e la popolazione di colore di tutta la nazione si rivolge qui per conoscere

quartieri più moderni e chic, che unisce la città alla ricca periferia e il cui

i nuovi stili e mode del momento. Nella capitale delle Georgia alcune tra

emblema è l’ elegante centro commerciale di Lenox Square. Ad est e a

le star più famose del mondo hip hop ed R&B

sud di Midtown si sviluppano invece una serie

come OutKast, T.I. e Usher sono cresciute nel

di quartieri più piccoli, che stanno progressiva-

giro dei club cittadini. Ad Atlanta ci sono poi

mente perdendo un confine definito ma riescono

moltissimi giovani in arrivo da tutto il mondo

a mantenere una certa unicità. La zona chiamata

grazie ai college Georgia University, Emory e

Virginia Highlands, ad est, prende il nome dalle

Georgia Tech.

due grandi arterie che la racchiudono e al suo interno ospita alcune tra le ville più belle di tutta

I quartieri di Atlanta

la città, nascoste sotto l’ombra delle querce e

La città è suddivisa in diverse zone, ognuna

dei platani. Quest’area è anche una delle più fre-

delle quali con precise caratteristiche. In linea

quentate di sera, soprattutto nei mesi più caldi,

di massima osservando la mappa si nota un

data la gran quantità di ristorantini, bar e locali

enorme raccordo anulare, la Freeway 285,

che offrono musica dal vivo. Tra questi segnalia-

che racchiude il centro vero e proprio. La

mo il Blind Willie’s, famoso per aver vinto il W.C.

città è tagliata da nord a sud dalle Interstate

Handy Award nel 1997 quale miglior Blues bar

85 e 75, mentre la Interstate 20 passa subito

dell’anno.

a sud. Le zone principali sono Downtown,

A sud di Midtown si trova invece il vecchio

dove si trovano il Capitol building e gli uffici

quartiere di Sweet Auburn, caratterizzato dalle

statali, ma anche Five Points e Underground

piccole casette in legno che un tempo ospitava-

Atlanta, un quartiere quest’ultimo interamente

no i lavoratori delle tante industrie locali. Dietro

realizzato sotto il livello della strada. Qui ci

alle vecchie insegne scolorite si nascondono

sono anche il palazzo della CNN, il Georgia

ora loft ed open space estremamente moderni

Dome (uno degli stadi coperti più grandi al

ed accoglienti. Continuando verso sud, prima di

mondo), la Philips Arena, il museo della Coca

raggiungere la Interstate 20, si arriva a Little Five

Cola e l’enorme e magnifico Georgia Aqua-

Points, il cui nome è volutamente un riferimento

rium. Alla destra di Downtown si sviluppa

beffardo al modernissimo centro di Atlanta. Qui

Midtown, che è un po’ il cuore della città e

negli Anni 60 si riunivano i figli dei fiori e i musi-

racchiude il bellissimo Piedmont Park dove

cisti di passaggio: oggi si può ancora percepire

ogni weekend i grandi prati si affollano di

quell’atmosfera un po’ trasgressiva ma qualche

famiglie, studenti, amanti del fitness e del jogging. A Midtown si trovano

barbone di troppo agli angoli delle strade spezza un po’ l’incantesimo.

anche la casa/museo di Margareth Mitchell, il bellissimo Fox Theatre –

Se vi trovate in zona non dimenticatevi di fare un salto al Vortex, i cui

costruito nei tardi Anni 20 in stile moresco - e il campus universitario di

hamburger sono universalmente considerati i migliori in città.

Magazine - Giugno 2011

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A cura della redazione di EUROMOTO

dall’edicola al magazine

box populi Viaggio alla scoperta di GIVI attraverso le interviste realizzate e recentemente pubblicate dalla testata motociclistica EUROMOTO. Un punto di vista privilegiato che svela visioni e strategie di uno dei marchi d’eccellenza del made in Italy 8

THE THEITALIAN ITALIANSIGN SIGNOF OFMOTODESIGN MOTODESIGN


HENDRIKA VISENZI, responsabile commerciAle givi D: Quali sono i valori del marchio? R: Sono gli stessi introdotti da nostro padre trent’anni fa, tra cui la passione per tutto ciò che riguarda il mondo della motocicletta e l’innovazione: per GIVI, innovare è l’obiettivo principale da perseguire. Ogni giorno. Rinnovare non soltanto a livello di prodotto, ma in tutte le fasi della filiera sia produttiva che commerciale. Un altro valore in cui crediamo è il servizio,

VINCENZO VISENZI, VICE PRESIDENTE GIVI

quello che oggi si chiama “customer care” e che ci è riconosciuto dal mer-

D: Un breve cenno sulla storia di GIVI?

cato. GIVI ha sempre voluto garantire agli utilizzatori finali efficienza e tem-

R: GIVI nasce nel 1978, da un’intuizione di nostro padre, che nel passato

pestività. La loro soddisfazione rappresenta per noi il fine ultimo del nostro

è stato motociclista professionista per una quindicina d’anni. L’attività

impegno. Uno dei motivi per cui abbiamo creato le filiali estere è quello di

iniziale di concessionario moto si è trasformata verso la fine degli Anni

garantire questo servizio nel mondo; e non soltanto nel nostro Paese. Le

70 in ditta produttrice di accessori per motocicli. I primi prodotti furono i

filiali ci hanno permesso di raggiungere in modo capillare i possessori di

cupolini, a quel tempo realizzati da un pezzo in abs ed uno in plexiglass,

moto e scooter nelle varie nazioni: ci tengo a ribadire che le nostre filiali

le protezioni per il motore ed i portapacchi. Il passo più importante risale

non sono semplici agenzie commerciali. Esse gestiscono in proprio un

al 1983, con la produzione della prima valigia e la realizzazione dei primi

magazzino che gli permette, in sole 24 ore, di evadere anche gli ordini dei

stampi fatti a iniezione o pressofusione. In quegli anni è nata la serie

dealer più lontani. Fino ad oggi questo tipo di attenzione all’utente ci ha

Monokey, che utilizzava un sistema a sgancio rapido talmente innovativo

dato molte soddisfazioni.

da essere arrivato sino ai giorni nostri. Ovviamente con tutte le trasfor-

D: Quante sono le filiali GIVI?

mazioni e gli aggiornamenti richiesti dal tempo. Alla prima valigia si sono

R: Abbiamo otto filiali, di cui cinque commerciali: quattro situate in Europa

succedute velocemente le altre: negli anni ’84-‘85 la GIVI era già in forte

e una negli Stati Uniti. A queste si aggiungono tre siti produttivi ubicati in

cresciuta, registrando numeri di vendita importanti. Io ho iniziato a lavorare

Malesia, il più importante, in Brasile e in Vietnam.

in azienda proprio a metà degli Anni 80, una volta terminati gli studi: era

D: Cosa vuol dire per i figli del fondatore portare avanti l’azienda?

l’epoca in cui ci si confrontava con marchi come Nonfango e la tedesca

R: Significa un impegno veramente grande. Soprattutto in questo periodo

Krauser. Negli anni successivi abbiamo arricchito la gamma con altre vali-

difficile. Devi essere sempre molto reattivo, molto coraggioso. Serve un

gie e, tassello dopo tassello, negli Anni 90 abbiamo investito sui macchi-

grande spirito d’iniziativa. Serve un continuo miglioramento delle proprie

nari iniziando il forte processo di verticalizzazione che ci ha permesso di

conoscenze, cercando di attingere anche da input che arrivano dall’ester-

produrre “in casa” ogni singolo componente, al fine di garantire la qualità

no. Negli ultimi anni abbiamo avviato collaborazioni con l’Istituto Europeo

del prodotto. Proseguendo, abbiamo quasi consolidato la rete commer-

di Design di Milano, che prevedono tesi di laurea orientate alla creazione

ciale per poi passare, nei primi anni del 2000 a produrre anche i caschi.

di nuovi progetti per GIVI e la nostra presenza in sede di commissione

D: Quanti dipendenti ha GIVI?

d’esame. Collaboriamo col Politecnico di Milano e anche in questo caso

R: In Italia siamo circa 130, ma con le filiali estere arriviamo a quasi 200 di-

cerchiamo di coinvolgere i giovani. GIVI crede molto nelle nuove risorse

pendenti. Senza contare i poli di Malesia e Brasile che da soli ne contano

umane, interne ed esterne all’azienda. Infine abbiamo ottimi rapporti

altrettanti.

anche con la facoltà di Ingegneria di Brescia. Mi ha colpito molto l’entu-

D: Si può dire che GIVI sia leader nel mondo nella produzione delle

siasmo degli studenti e dei docenti nel collaborare con le aziende: lo vedo

motovaligie?

come una risorsa importante e sicuramente di aiuto al rilancio di quella

R: Sì. Siamo i primi nel settore delle valigie da moto, ma deteniamo

eccellenza italiana che ci avvantaggia sui competitor mondiali.

importanti quote di mercato anche su altre famiglie di accessori da noi

Magazine - Marzo Giugno2011 2011

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prodotti, come parabrezza, portapacchi, borse morbide, protezioni motore

D: Come avete affrontato questi anni di difficoltà economica globale in

e naturalmente anche i caschi. In quest’ultimo settore non siamo ancora

cui il rimedio principale è quello di tagliare i costi superflui?

tra le aziende leader ma abbiamo consolidato parecchio i nostri numeri di

R: Abbiamo continuato ad investire. L’anno più difficile per l’economia in

vendita, soprattutto nel 2010, anno che per noi è stato in controtendenza:

generale è stato il 2009: un periodo di grandi incertezze, in cui il morale

nonostante il mercato in forte calo, abbiamo aumentato i quantitativi di

era basso per tutti. Per “limitare le perdite” siamo stati più aggressivi sul

vendita, con ottime prospettive per l’anno in corso.

mercato. Qualcosa abbiamo lasciato per strada, ma poco. Più che altro

D: Com’è stato possibile?

abbiamo venduto meno, ma non abbiamo perso quote di mercato. Nel

R: Abbiamo aggiunto nuovi modelli alla gamma caschi e abbiamo iniziato

2010 c’è stata un’inversione di tendenza ed abbiamo recuperato il calo.

a ricevere un supporto maggiore da parte delle strutture di vendita estere,

Allo stesso tempo abbiamo ridotto quegli sprechi che bene o male sono

sia importatori che filiali. Quando si propone un articolo nuovo come il

fisiologici in ogni azienda, riequilibrando le aree di bassa efficienza e ren-

casco, in un settore dove di concorrenza ce n’è molta, l’operazione richie-

dendo la struttura più attiva. Benefici che rimarranno nel tempo. Qualche

de l’impegno di tutti per riuscire a proporlo spiegandone all’utente finale

taglio al personale c’è stato, ma non in misura significativa.

peculiarità e vantaggi; oltre al tempo necessario affinché sia accettato dal

D: I prodotti GIVI sono interamente made in Italy?

mercato.

R: Produciamo tuttora in Italia le valigie rigide, i portapacchi e altre catego-

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


Nella pagina a fianco, un angolo dello showroom allestito nella sede di Flero e, sotto, immagini del reparto stampaggio. A destra, la valigia E55 MAXIA, ora disponibile con apertura telecomandata. Pronto anche il kit Bluetooth per la gamma caschi.

rie di complemento come i parabrezza. Le borse morbide sono prodotte

mostrato un’affidabilità davvero altissima, anche in situazioni per le quali

nel Far East: la loro realizzazione comporta un altissimo contenuto di

non è stato studiato. Come quando cade la moto da fermo. Le nostre

manodopera. Sarebbe impensabile produrle qui da noi.

valigie, nella maggior parte dei casi non si rompono e non si sganciano

D: Quante valigie vendete all’anno?

nemmeno subendo un urto del genere. Il merito è da attribuire alla proget-

R: Siamo nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di pezzi. Nel corso di 25

tazione e ai materiali utilizzati.

anni GIVI ha prodotto e distribuito nel mondo quasi 10 milioni di motova-

D: Dopo la valigia con l’apertura con il telecomando a distanza, cosa ci

ligie.

aspetta per il futuro?

D: Dalla prima valigia negli Anni 80 a quelle prodotte oggi, cos’è cam-

R: Stiamo lavorando a nuovi prodotti, che esaltino ancor di più alcuni no-

biato?

stri valori, come la sicurezza e la praticità d’utilizzo. Prodotti che sintetiz-

R: Davvero moltissimo. Innanzitutto è cambiato il modo in cui vengono

zeranno al meglio le necessità di funzionalità con il design. Non è escluso

progettate. Quando entrai in azienda c’era il tecnigrafo per disegnare e

che vi siano integrazioni con sistemi di tipo elettronico.

elaborare in 2D. Oggi ogni componente lo si vede tridimensionalmente

Franco Amadei, responsabile settore caschi

sullo schermo del computer. La precisione è diventata altissima, con

D: Un’azienda specializzata in motovaligie decide di mettersi a produrre

tolleranze nell’ordine del centesimo di millimetro. Una volta progettato,

caschi: perché?

un pezzo può oggi essere prototipato e testato in modo funzionale. La

R: Per sfruttare appieno l’esperienza trentennale che ha nelle tecnologie

tecnologia odierna ci permette di migliorare un prodotto prima della realiz-

per la lavorazione delle materie plastiche. In realtà le valigie e i caschi

zazione dello stampo finale, che come sapete è costosissimo, diminuendo

hanno più di un punto in comune: sono realizzati in materiale plastico ed

rischi e sprechi. Sul fronte dei materiali c’è più scelta e competenza. La

entrambi sono dotati di componentistica di piccola dimensione: il nostro

precisione della progettazione e degli stampi ci permette di aumentare lo

know out sugli stampaggi anche di piccoli oggetti può fare la differenza.

spessore del materiale soltanto dove effettivamente serve, a vantaggio del

Come ad esempio i meccanismi per l’apertura delle visiere.

peso finale e della robustezza dell’oggetto.

D: Sicurezza: come la garantite?

D. Una valigia appare come due semi gusci chiusi da una serratura.

R: Naturalmente realizzare un casco è ben più complesso che realizzare

Invece?

una valigia. Se non altro perché bisogna rispettare la normativa prevista

R: Realizzare una valigia per moto è un’arte: pensate alle sollecitazioni cui

per l’omologazione, cosa che invece non esiste per la categoria delle mo-

è sottoposta, soprattutto quando è a pieno carico. Pensate alle condizioni

tovaligie. GIVI ha investito molto sulla sicurezza: ha un laboratorio interno,

delle strade, non certo delle migliori in Italia: buche e dossi potrebbero

con gli stessi strumenti per testare i caschi utilizzati in sede d’omologazio-

dar luogo a rotture del portapacchi o della valigia o del telaietto stesso

ne. Le nostre prove sono quindi assolutamente rigorose.

della moto. Quindi è importantissimo progettare queste parti nel miglior

D: Quali i punti distintivi dei caschi GIVI?

modo possibile. Il nostro vanto, riconosciutoci dal mercato, è l’ elevata

R: Oltre alla sicurezza di cui abbiamo parlato, direi la qualità dei materiali

affidabilità. Pensate a cosa potrebbe succedere se una valigia da moto si

impiegati e la cura del dettaglio. I nostri caschi sono pensati per durare nel

staccasse in autostrada…

tempo e per essere pratici e confortevoli. Dopo aver proposto il casco con

D: Ė questo che distingue il prodotto di GIVI dalla concorrenza?

la doppia omologazione P/J e la mentoniera staccabile stiamo lavorando a

R: Diciamo che il nostro sistema di aggancio nel corso di questi 30 anni ha

nuovi prodotti che presenteremo all’EICMA.

Magazine - Giugno 2011

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A cura di Erika Fontana

Storie a due ruote SCOOTER CHE PASSIONE! Dalla Vespa e la Lambretta ai giorni nostri - Edizioni Cinehollywood - min 66’ - 14,90 euro É la storia di uno dei più rivoluzionari mezzi di trasporto dell’era moderna, dalle origini, con splendide immagini di repertorio degli Anni 40 50 e 60, fino ai road test dei moderni scooter. Tutto parte da Pontedera (PI), la capitale mondiale dello scooter, patria della Vespa, dove ancor oggi si producono 2000 scooter al giorno; si passa quindi alla grande rivale, la Lambretta, con immagini di ieri e di oggi e i raduni celebrativi. Non manca la visita al Museo Piaggio che conserva l’eredità storica di oltre 60 anni di modelli e meraviglie. Scooter celebra la passione e il divertimento di una generazione che ha creato un vero e proprio stile di vita in sella ad una piccola, grande moto. Speciale: Raduno all’Isola di Man (1958).

MOTO GUZZI E LE MOTO ITALIANE DA GP Edizioni Cinehollywood - min 90’ - 14,90 euro Un DVD che merita di essere collezionato e conservato nel tempo. Viene rievocata un’epoca - gli Anni 50, 60 ed i primi 70 - da molti considerati l’età d’oro del motociclismo. Erano gli anni delle grandi, potenti, pluricilindriche italiane, capaci di sconfiggere le moto inglesi e le prime giapponesi. Filmati di repertorio riportano a quegli nni ed al magico suono dei motori Guzzi, Gilera, Benelli, MV guidate dai campioni del tempo: Agostini, Pasolini, Duke, Surtees, Read. Un vero “must” per gli amanti del classico, e per i giovani che vogliono gustare sapori antichi.

AGOSTINI Edizioni Cinehollywood - min 62’ - 14,90 euro Giacomo Agostini è stato il più grande campione nella storia del motociclismo: con 15 titoli iridati, di cui 7 nella classe 350 e 8 nella classe 500, Ago ha stabilito un record imbattibile. Sin dal 1965 quando il conte Agusta lo ingaggiò nella sua squadra al fianco di Mike Hailwood, Agostini dimostrò di essere un pilota vincente cominciando la sua straordinaria collezione di titoli iridati. In questo programma rivivono le grandi imprese del campione, le sfide sui circuiti di tutto il mondo, i duelli con Hailwood, Cecotto, Sheene: pagine epiche nella storia del motociclismo. Un video di grande valore storico che non può mancare nella collezione di ogni vero appassionato.

DUE RUOTE, DUE MATTI, UNA TENDA Edizioni Internos Chiavari - Maurizio Pasqui - 13,00 euro È il racconto appassionate di un viaggio in moto lungo cinque mesi e 30.000 chilometri, con partenza dall'Italia e arrivo in Giappone, con sosta in Spagna e Portogallo. I due matti del titolo sono Maurizio e Shizuyo, la moto una Honda Transalp 600 del 1998 . Durante il viaggio hanno incontrato realtà diverse, interessanti, sorprendenti e tante persone generose e accoglienti che troverete, vive, nelle pagine del libro.

VIAGGIO AI CONFINI DELL’OCCIDENTE Ediciclo - Maurizio Crema -12,00 euro Siamo in Albania, ultima frontiera dell’Occidente in Europa, compressa dalla Storia del secondo Novecento, con le immagini ancora in bianco e nero. Caleidoscopio affascinante, un vero viaggio, uno degli ultimi d’esplorazione. Con un mezzo nostalgico degli Anni 60, la motocicletta, senza Zen ma con ammortizzatori robusti, senza cromature alla Easy Rider, ma con gomme dentate modello enduro. Le strade della California sono lontanissime, ma è sempre avventura. Quella ancora vera. ABOUT US Editore: Gianni Rizzotti – 248 Pagine – 65 Euro. Il mondo custom può essere osservato da tante angolazioni. Quella scelta da questo libro è per immagini, grandi e bellissime, e per interviste a chi, a questo mondo, pensa di appartenere. Biker, costruttori, preparatori, customizer, designer, pinstriper, produttori di parti speciali… ognuno con una propria storia, che merita di essere raccontata. Questo ha fatto Gianni Rizzotti, mettendo a nudo una serie di personaggi attraverso il suo obbiettivo e le loro parole. ABOUT US è un gran bel libro fotografico, capace di andare oltre l’immagine. Un progetto durato un anno che finalmente vede la luce in formato maxi (dimensioni 36x28 cm). Il lavoro dell’autore è davvero straordinario; la sua formazione come fotografo di moda gli ha permesso di creare espressioni e inquadrature distanti dai classici stereotipi. Se siete amanti delle moto americane, in particolare delle Harley-Davidson, non può mancare dalla vostra libreria. Magazine - Giugno 2011

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Foto & intervista by Ela Von Dutch

PERSONAGGI

ANDREA SARTORETTI 39 ANNI, NEWYORKESE DI NASCITA, ANDREA E’ NOTO AL PUBBLICO PER AVER INTERPRETATO “BUFALO” NEL FORTUNATO SERIAL ROMANZO CRIMINALE. LO ABBIAMO INCONTRATO A ROMA, DOVE VIVE, SUL SET DEL SUO NUOVO FILM 14

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


guarda le altre foto Ciao Andrea e grazie di aver accettato di essere intervistato dal GIVI

forse, una follia. Un progetto, che mi è stato proposto, che mi porterebbe

Magazine.

a fare un viaggio in moto da Roma a Pechino. Se partirò e tornerò vivo vi

Ci troviamo sul set romano del tuo nuovo film e sappiamo che a breve ti

farò sapere com’è andata!

chiameranno per una scena. Quindi non perdiamo tempo e partiamo con

Per il momento mi sposto sempre in scooter, ma sto pensando seriamente

la domanda di rito.

di passare ad una vera motocicletta. Che cos’è per te la sicurezza in

mondo dello spettacolo?

moto?

Tutto è cominciato durante l’univer-

E’ un aspetto fondamentale. E’ pe-

sità con amici e compagni di scuola;

ricoloso muoversi in scooter in una

abbiamo messo in piedi qualche

città caotica come Roma. Bisogna

spettacolo e li è scattata la molla. Mi

sempre indossare un buon casco e

sono avvicinato sempre più a questo

soprattutto allacciarlo. Pensate che

mestiere alimentando la mia passione

io lo indosso anche quando vado a

per la recitazione con stage all’estero

sciare (non questo ovviamente…).

e studiando nelle scuole di teatro.

Cerco sempre di anticipare le mos-

Penso sia fondamentale lo studio: non

se degli automobilisti che mi stanno

ci s’improvvisa attori. Ci vuole metodo,

davanti o puntano a superarmi. In-

sacrificio e amore.

somma ci vuole grande attenzione.

Tra l’altro gli amici con cui iniziai la

Progetti futuri nel cinema? credits ROBERTA KRASNIG

Come hai iniziato la tua carriera nel

mia carriera di attore, sono tutt’ora le persone con cui lavoro sul set di Boris (serial su FOX di SKY). Dopo questa fortunata serie è arrivato il teatro e il cinema. Tante piccole e grandi soddisfazioni, ma anche mo-

In questo momento sono al cinema con BORIS il film, tratto dalla serie a cui ho partecipato per tre stagioni su Fox Sky. In questi giorni, come potete vedere sto girando un nuovo film, per la regia di Stefano Sollima.

menti di precarietà.

Una pellicola molto forte, dal titolo “A.C.A.B., Storie vere di Poliziotti

Poi è arrivata la serie divenuta cult “Romanzo Criminale”.

italiani”. Finite le riprese di quest’ultimo girerò una commedia per la regia

Sappiamo che questa fortunatissima serie è stata venduta a 45 Paesi.

di Susanna Nicchiarelli.

Tu intepretati il “Bufalo”. Possiamo chiederti se c’è qualche similitudine

Che rapporto hai con i fans?

tra te e il personaggio dello schermo?

Un rapporto di totale parità. Diciamo che se uno riesce a fare questo

Spero proprio di no! (ride)

mestiere lo deve molto anche ai fans. Entrare in casa con la televisione è

Forse l’unica analogia tra me e Bufalo è il forte sentimento che entrambi

una cosa, andare al cinema o a teatro, pagando parcheggio, biglietto, ecc

proviamo per l’amicizia. Anch’io sono… credo di essere, un buon amico.

un’altra. Se nel primo caso come minimo bisogna essere gentili quando si

Che cosa fa Andrea Sartoretti nel tempo libero?

viene fermati per strada, nel secondo bisogna inchinarsi al pubblico. Come

Tutto quello che riguarda il mare fa parte del mio tempo libero.

faceva spesso Tognazzi.

Dal surf da onda (il mio preferito) alla barca a vela, al kitesurf. Qualsiasi

Un tuo sogno cinematografico nel cassetto?

esperienza legata agli sport acquatici mi rende felice.

Un “filmetto” con i fratelli Coen mi farebbe molto felice...! (ride)

Sei appassionato di moto?

Ciao Andrea, auguri per la tua carriera e grazie per questa intervista.

Sono molto attratto dall’universo “DUE RUOTE”. Al punto di concretizzare,

Grazie a voi e un saluto a tutti i lettori del GIVI MAGAZINE.

Magazine - Giugno 2011

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Testo & Foto: Rossella Rosciano – Michele Losito

turismo

Salento, la costa dorata

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


Il porto di Tricase, bellissimo e antico, con l’antico caicco dove siamo stati ospiti, il Portus Veneris

L’oro è quello della pietra leccese, rinomata per la sua bellezza ornamentale. Ma il Salento è un vero tripudio di colori. Lo abbiamo visitato per voi in sella alla Yamaha Fazer che i nostri accessori “da viaggio” hanno trasformato in tourer Per descrivere il bel percorso che ci ha portati in Puglia, questa volta a pren-

barocca. Se “capitate” a Santa Croce, però, non perdetevi una visita al suo

dere la parola è la passeggera. Quella che – nel gergo motociclistico – viene

interno, dove ogni statua, ogni altare, ogni fregio non è in marmo così come

spesso chiamata “la zavorra”. Stare sul sellino posteriore non è facile, bi-

sembra, ma in cartapesta lavorata così magistralmente da sembrare pietra

sogna soprattutto fidarsi di chi guida, perché non hai possibilità di decidere,

modellata da un artista. Lasciata la moto al limite del centro storico si può

né di commentare la guida: sei lì ferma con i tuoi pensieri ma negli occhi hai

girare a piedi e scoprire meraviglie, nascoste dietro ogni angolo, fino al Duo-

il paesaggio che ti scorre davanti e i diversi profumi che entrano nel casco.

mo. La sua piazza è racchiusa come in un cortile, quasi sgomenta di essere

Ok, non guido, ma mi sento a pieno titolo una mototurista.

così bella, e si apre in tutta la sua bellezza, allo sguardo ignaro del visitatore,

Da “zavorra” mi sono goduta tutta la meravigliosa luce del Salento, riflessa

superando la porta ad arco.

nelle pietre di tufo dorato che, nell’arco della giornata, cambiava nouance

Lasciamo Lecce e proseguiamo verso la litoranea, per scendere verso

dal giallo all’ocra; ancora, sono rimasta affascinata dai tramonti che in que-

la punta estrema dell’Italia. Imbocchiamo la SP66 prima e poi la SP358

sta parte d’Italia sfumano in mare.

più nota come “panoramica”. Il paesaggio cambia velocemente: dai laghi

Cosa mi è rimasto di questo percorso? Soprattutto la gente: “chiusa” fino a

Alimini, sabbiosi e immersi in una pineta, alla baia dei Turchi, un susseguirsi

un attimo prima di un sorriso e di una calorosa stretta di mano. Poi ospitale,

di rocce frastagliate in un mare di un limpido azzurro. Due luoghi che prece-

gentile, piena di calore e passione per queste coste e questo mare: ci hanno

dono il porto di Otranto, città antica, costruita su mura che si tuffano a picco

indicato luoghi poco noti, città da scoprire, pietanze da provare, calette,

e combattono ogni giorno con il mare. Città tanto amata negli ultimi anni dai

baie e grotte da esplorare, in un susseguirsi di litorali e scogliere, uliveti e

turisti di tutto il mondo e che è stata “ripensata” anche da grandi architetti,

campi coltivati, marine e ville settecentesche, il barocco leccese e le pievi

fra cui Mario Botta.

sperdute nel territorio.

DA OTRANTO A SANTA MARIA DI LEUCA

LECCE

Continuando nel nostro percorso incontriamo alcuni meravigliose località,

Prima tappa del nostro viaggio nel Salento è Lecce, città unica e splendida;

piccoli gioielli sull’Adriatico, luoghi con ancora i pescatori e le piccole barche

città di tufo, con chiese e palazzi che sono una meraviglia dell’architettura

pronte a uscire per la pesca notturna.

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LE VILLE NERITINE Scendendo lungo la litoranea che da Porto Selvaggio porta a Gallipoli ci siamo imbattuti in un luogo perso nel tempo, un’area nell’entroterra immersa tra gli uliveti con le cosiddette Ville Neritine, costruzioni maestose, che sorgono nelle zone delle Cenate Vecchie e Nuove e meritano un’attenzione particolare. I nobili casati di un tempo le fecero edificare impegnando famosi architetti, in stile barocco, moresco o neoclassico. La loro costruzione risale alla fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo. Ne abbiamo viste molte e in particolare vi segnaliamo: Villa Personè, ora De Benedittis, la Taverna, Casa d’Africa, Villa Giulio, Villa Zuccaro, Fonte, Arachi, Sangiovanni, Leuzzi, Del Prete, Zuccaro, Caroli, Vaglio-Massa, Saetta, Del Vescovo e Venturi, il Castello di Portoselvaggio. Il nome di Cenate nasce, molto probabilmente, da un “omaggio al gusto e alla civiltà della buona tavola”.

Alcune delle splendide Ville Neritine nell’area di Porto Selvaggio, tutte costruite con il caratteristico tufo leccese dai caldi colori ocra

CIBO E ALLOGGIO Per stuzzicare la fantasia non si può far altro che descrivere la cucina salentina che è l’esaltazione dei sapori mediterranei dal pane alle carni, dalla burrata ai formaggi, dal pesce alle fave con cicoria selvatica, piatto simbolo della zona. E per i più golosi, il pranzo o la cena non può finire senza l’assaggio delle mille pastine di mandorle, delle carteddhate (sfoglia fritta ricoperta di miele), dei mustazzoli, della kopeta, delle bucce di agrumi ricoperte di cioccolato fondente, dei pasticciotti, dei fruttoni, della cassata, e dei tanti dolci tipici. La produzione vinicola salentina è da tempo di elevato pregio pur mantenendo un buon rapporto qualità/prezzo. Negli anni è cresciuto il numero di aziende che puntano sulla qualità e che mirano a valorizzare i vitigni autoctoni come il Primitivo, il Negroamaro, la Malvasia nera e quella bianca nonché l’Aleatico. E ora un paio di consigli su dove dormire. Alle porte della città Barocca per eccellenza: Lecce, c’è l’Arthotel & Park, alloggio realizzato interamente in tufo, pietra leccese e materiali unici originari del Salento. Arthotel & Park Lecce by Clarion Collection • Via G. De Chirico 1 • 73100 · Lecce • Tel. 0832/214214 • http://www.arthotel-lecce.com/ • info@arthotel-lecce.com RURI PULCRA è un’antica masseria immersa negli ulivi e a pochi metri dal mare di Santa Maria di Leuca, un luogo isolato e calmo, dove si possono anche assaporare tutti i sapori più tipici di questa terra. S.P. Patù-San Gregorio • San Gregorio (Marina di Patù) (LE) • Tel./Fax +39 0833 752813 • http://www.resortruripulcra.com/

Pochi chilometri a sud di Otranto troviamo Punta Palascia, l’estremità più

lo con l’omonima grotta preistorica e un ponte panoramico incredibilmente

orientale d’Italia da dove, nelle giornate terse, è possibile scorgere le monta-

mozzafiato. Approdiamo così finalmente al Capo di Leuca, zona rocciosa

gne dell’Albania. Dopo la Torre del Serpe ecco Porto Badisco, con una delle

con grotte e caverne (la Cazzafra, la Porcinara, la Treporte ecc.). Leuca

calette più limpide dell’Adriatico, dove la leggenda vuole vi sia approdato

merita una visita anche per ammirare il suo imponente faro e il santuario di

Enea in fuga da Troia; da qui, il tortuoso nastro d’asfalto della SP358 porta

Santa Maria o di “Finibus Terrae”, eretto davanti a Punta Meliso dove sorge-

poi alla sulfurea Santa Cesarea Terme. Proseguendo, sempre verso sud, fra

va l’antico tempio dedicato a Minerva, e una sosta meritano anche i resti, fra

le falesie a picco sul mare, ecco le grandi grotte “Romanelli” e “Zinzulusa”.

Santa Maria di Leuca e Patù, dell’antica civiltà Messapica (“Terra fra i due

Pochi chilometri più avanti si raggiunge Castro che, con la sua città vecchia

mari”) che viveva in Salento.

e il castello che domina la costa, consente allo sguardo di perdersi sino alla

Percorrendo queste antiche strade fra filari di ulivi (SS74) siamo risaliti

diafana Leuca. Ancora più a sud incontriamo la Marina di Tricase, con il suo

all’interno, verso Ugento attirati da una parte di costa del mar Ionio oltre

antico porticciolo e il suggestivo Canale del Rio e, ancora, il Canale del Cio-

Gallipoli, che inizia con la Baia Verde e continua poi verso Sant’Isidoro e

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Porto Badisco, piccola insenatura lungo la litoranea che da Otranto scorre fino a Santa Maria di Leuca Il castello Angioino di Copertino, la citta del Santo dei Voli Uno scorcio della litoranea ionica che da Porto Selvaggio conduce a Gallipoli guarda le altre foto

IL TRENO, CON MOTO AL SEGUITO, FINO IN PUGLIA Il tour del Salento non è impegnativo, sono più o meno 250 km per il periplo partendo e tornando a Lecce. La Puglia, però, è una regione molto sviluppata in lunghezza e raggiungerla in moto da chi proviene dal Nord italia o dall’estero impone di mettere in conto almeno 1.000 km per il solo “trasferimento”. A meno di non caricare la moto sul treno. Trenitalia, infatti, offre un comodo servizio da Torino o da Bolzano fino a Bari, che dista da Lecce meno di 200 km. Il viaggio dura una notte e il servizio di trasporto si chiama “Moto al Seguito”. Il prezzo del servizio è di 90 euro se si parte da Bolzano e di 140 euro se si carica la moto a Torino. Poche le regole da seguire per usufruire del servizio. Le Moto che è possibile trasportare in treno non devono superare queste misure: Altezza max da terra 156 cm (incluso eventuale parabrezza). Larghezza massima 85 cm (inclusi eventuali borse e/o bauletti). La moto dev’essere immatricolata, in efficiente stato di marcia e munita di cavalletto. Link per info e prenotazioni: http://www.trenitalia.com/ cms/v/index.jsp?vgnextoid =c854122a807da110VgnVCM1000003f16f90aRCRD

LA MOTO DEL VIAGGIO… E GLI ACCESSORI L’aggiunta di accessori GIVI ha trasformato in una vera tourer la Yamaha Fazer del nostro viaggio. Posteriormente abbiamo montato le valigie semirigide TPH01 dotate del nuovo attacco “light” Easylock (si fissano con i telaietti specifici TE366). Al set abbiamo aggiunto la borsa serbatoio semirigida TPH02 (fissata al tappo carburante con flangia BF05. Il sistema si chiama Tanklock). Per aumentare il comfort di guida c’è il cupolino GIVI D448S, più alto di 19 cm rispetto a quello di serie. Completano la dotazione la borsa rullo waterproof TW02 e i nostri caschi integrali 40.2 GT.

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LA TRADIZIONE DELLA VELA Un incontro inaspettato, una sorpresa... i “ragazzi” dell’Associazione “Magna Grecia Mare” di Tricase, uomini e donne con la passione del mare e del “bel modo” di andare in barca: con la vela dell’antico caicco che hanno restaurato e che oggi, ritornato a nuova vita, è noto con il nome di Portus Veneris. “La Magna Grecia Mare” - ci spiega Antonio Errico, il presidente - “è impegnata nella riscoperta e promozione di una cultura marinaresca millenaria di un patrimonio di tradizioni immenso, di una natura incontaminata”. Da sempre il Salento è stato cuore di una cultura unica e straordinaria legata al mare: trabaccoli, leudi, bragozzi, bovi, caicchi, brigantini, pinchi, paranze, feluche animavano l’economia e la vita di questi porti, determinandone fortuna e ricchezze. Così oggi il Centro coordina anche la Scuola Municipale di Vela Latina e di Antica Marineria e il Museo delle imbarcazioni tradizionali e dell’arte marinaresca. Informazioni: Ufficio Relazioni Esterne: Via A. Perotti, 15 - 73039 Tricase (LE) – Tel. (0039) 0833 54 25 76 – WEB: http://www.magnagreciamare.it/dove.htm

La sede dell’Associazione “Magna Grecia Mare” nel porto di Tricase Una villa neritina dall’architettura moresca e con un lussureggiante giardino di palme, è solo uno degli esempi delle antiche ville che costeggiano la strada che da Porto Selvaggio e Torre dell’Inserraglio scorre verso Gallipoli e Santa Maria di Leuca

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Lecce è famosa per il suo barocco, ma è una città antica e in queste immagini abbiamo l’antico Teatro Romani costruito sotto l’imperatore Adriano e uno scorcio della chiesa di San Matteo, sorta nel 1667 in pieno periodo barocco

Porto Selvaggio. In questi luoghi, a ricordarci i tempi in cui il Salento era

mente, al decimo secolo e sull’altare maggiore ospita da 1200 anni un affre-

terra di incursioni turche e moresche ecco ancora le torri: Torre Inserraglio,

sco bizantino della Madonna (pare trasportato dai monaci Basiliani, arrivati

Torre Sant’Isidoro, Torre Squaillace, Torre Porto Cesareo e Torre Chianca.

qui dall’Oriente per sfuggire alle persecuzioni di Leone l’Isaurico). Dopo che

Qui la costa segue un andamento nodoso, intercalata da calette e piccole

i Turchi occuparono Otranto, a protezione dell’Abbazia, vennero costruite

insenature con acque purissime. Un percorso dai colori primitivi: il verde

due torri, di cui soltanto una in parte ancora visibile. Il castello si è ben

della terra, le gradazioni di grigio delle rocce e il blu del mare sembrano

conservato fino al 1700 e successivamente, con i Tafuri (i nuovi proprietari)

incontaminati, anche se rimangono meta di turismo tutto l’anno. Infine, in

è stato ristrutturato secondo l’uso di quei tempi, con l’intento di trasformarlo

questa zona prima di Sant’Isidoro, denominata le “Cenate”, ci siamo “persi”

da maniero, dall’ustero aspetto militare, in palazzo. In particolare, la facciata

ad ammirare le splendide ville in stile neoclassico o moresco, veri capolavori

nord, che rappresenta la parte principale del complesso, è stata completata

architettonici quasi sconosciuti e lascito di un periodo d’oro per l’architet-

in tre secoli differenti (XV-XVI-XVIII).

tura di questa parte della penisola salentina, quando i grandi latifondisti

Dalla costa di nuovo ci spingiamo all’interno, direzione castello di Copertino,

sceglievano l’entroterra fra Gallipoli e Nardò per costruire le loro residenze

per poi raggiungere nuovamente il lussureggiante barocco di Lecce.

secondo lo stile preferito e – a volte – visionario. PORTO SELVAGGIO Lasciando le “Cenate” alle spalle e percorrendo la strada che s’inerpica su un lieve pendio, si giunge direttamente, all’affascinante Castello di Portoselvaggio e all’Abbazia di Santa Maria d’Alto Mare. La chiesa risale, probabilMagazine - Giugno 2011

Si ringrazia per l’ospitalità e per l’aiuto fornito alla realizzazione di questo servizio: Azienda di Promozione Turistica via Monte San Michele, 20 73100 - Lecce.

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A cura di Erika Fontana

Moto

shop.

Il 2011 è l’anno del tricolore. E noi del magazine ricordiamo i 150 anni dell’unità d’Italia con uno shopping “patriottico” Eleganza tricolore per lui La cravatta è d’obbligo per le celebrazioni ufficiali, Bolaffi la propone nell’intramontabile motivo regimental con fasce tricolore che si alternano alla scritta 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA 1861-2011 su sfondo Blu o Azzurro Savoia. Il prodotto, interamente italiano, è presentato all’interno di una confezione che ha la foggia di una busta con francobollo e annullo:un riquadro è riservato per indicare il nome del destinatario, in caso di regalo. Prezzo: 75,00 euro

... per lei Per tutte le motocicliste che non vogliono rinunciare alla loro femminilità, né tantomeno alla loro italianità, Gilli propone la pochette Italian flag in morbido vitello nappato. Le piccole dimensioni, la praticità della tracolla e i colori brillanti la rendono perfetta per arricchire qualsiasi outfit, un passepartout dalla mattina alla sera. Misure: 34x21 cm. Prezzo: 340,00 euro. Sul sito www.okayad.net.

Intramontabile Made in Italy Nella lista dei prodotti brandizzati Italia non potevano mancare le classiche, e sempre coloratissime, Superga che, per l’occasione, si tingono di verde, bianco e rosso. Le Superga 2750 Flag Italia sono in canvas con suola in gomma vulcanizzata e tomaia in puro cotone extraforte sfoderato, perfettamente traspirante. Ottime per tutti giorni, per camminare, fare shopping….e cambiare le marce a pedale! Prezzo: 69,00 euro

Puntuali per l’Anniversario Una due ruote è necessaria per spostarsi con agilità e tempismo nel traffico cittadino e, in combinata con il nuovo orologio Jelly Flag di Toy Watch, aiuta ad arrivare sempre puntuale. L’orologio è water resistant fino a 5 atmosfere e si presenta con un cinturino in silicone bianco con chiusura butterfly. Il quadrante è nei colori simbolo del Bel Paese e il datario a ore 3 munito di lente magnificatrice toglie qualsiasi alibi ad ogni ritardatario. Prezzo consigliato: 150,00 euro 22


MOLTO PIÙ DI UN DEMIJET! Fa parte della gamma X.05 questo casco “cittadino” di GIVI contraddistinto dalla lettera “F”: essa lo include tra i modelli arricchiti da interventi di grafica e colori, in questo caso quelli della nostra bandiera. L’X.05F pesa circa 1 kg e viene prodotto in tutte le taglie e con calotta esterna in due misure. Gli interni sono realizzati con tessuti traforati per ottenere una buona traspirazione anche senza i l’ aerazione a calotta. A protezione degli occhi c’è un visierino parasole, leggermente fumè. Prezzo: 92,00 euro.

TRICOLORE SUL TOP CASE E’ di Kappa il compatto bauletto con la fascia rosso, bianca e verde e si chiama K25 FLAG. Viene prodotto in edizione limitata, ha una capacità interna di 25 litri ed è dotato di un attacco universale per scooter. Può trasportare fino a 3 kg di peso ed è perfetto come “contenitore” per i bagagli di chi si muove in città su due ruote. Prezzo: 53,00 euro.

Must-have Avere a portato di mano le chiavi di moto e bauletto è fondamentale per ogni centauro, per questo il collarino con portachiavi è un must-have. Per essere sempre trendy, pratici e, perché no, patriottici, meglio sceglierlo in tessuto tricolore con gancio di sicurezza in Poliestere Riciclato PET. Il prodotto è acquistabile sul sito www.okayad.net

Comode in sella Ballerine blu, gialle, rosse, bianche, viola, con strass, fiocchi, di velluto, scamosciate, di pelle…non se ne può più! A meno che le ballerine non siano talmente originali da non passare inosservate, come queste proposte da Pretty Ballerinas, che si vestono di tricolore. Vuoi essere comoda anche in sella ad una moto? Tranquilla, si adatteranno perfettamente al tuo piede. Non vuoi rinunciare ai tacchi ma rischi di rovinare la carrozzeria? Indossa le ballerine, nascondi il tacco dodici nel bauletto e sfoderalo solo in caso di bisogno. Prezzo: 175,00 euro. www.prettyballerinas.com Magazine - Giugno 2011

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Di Annalia Martinelli

Dietro il marchio…

ARIANNA, FRANCESCA E SIMONA Ecco le tre professioniste che costituiscono il team di comunicazione di GIVI, gestendo in entrata e in uscita tutte le relazioni di marketing e media dell’azienda, sotto la direzione gentile di Hendrika Visenzi “Il logo GIVI all’inizio richiamava il paramotore, l’azienda era un rivenditore di

di GIVI con soddisfazione. Dal marzo 2010 è stata promossa a Responsabile

ricambi e il primo prodotto che venne messo in produzione fu appunto una

Ufficio Comunicazione e vive questa posizione con grande senso di respon-

protezione; da qui l’esigenza di un simbolo che richiamasse questo prodotto.

sabilità e orgoglio.

Nell’ ‘84 il marchio si evolve con il pittogramma della valigia, che arriva in

Incontriamo Arianna, con le sue due collaboratrici Francesca Fiora e Simona

concomitanza con la produzione della prima linea di bauletti. Sono poi seguite

Montini, una mattina di aprile. Mi mostrano soddisfatte il loro grande ufficio

diverse revisioni fino al 2010 quando, con la realizzazione della Corporate

nella sede GIVI di via Quasimodo, a Flero.

Guide line GIVI, il brand ha preso la forma attuale”.

Al piano di sopra, Hendrika Visenzi, a cui Arianna risponde direttamente, ci ha

Arianna Caldera, 30 anni, bresciana, in GIVI dal gennaio 2006, sfoglia la storia

già detto che tiene molto a questa intervista per far conoscere “chi c’è dietro

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


il marchio GIVI”.

si definisce ‘creativa e sognatrice’, Francesca, Acquario, ‘eclettica e indipen-

Arianna descrive così i suoi compiti: “Tengo i rapporti commerciali con le

dente’, e Simona, Capricorno, ‘dinamica e caparbia’, lavorano insieme in

maggiori testate giornalistiche del settore moto, coordino l’agenzia pub-

armonia, interagendo con gli altri uffici GIVI e sono legate da fiducia reciproca,

blicitaria per la realizzazione del materiale ADV, che insieme a Francesca e

secondo la regola: “Se qualcosa non va se ne discute apertamente, dando

Simona poi adatto alle esigenze dei Paesi esteri, e guido gli Uffici Stampa

spazio alle rispettive diversità”.

esterni impegnati sull’editoria specializzata e generalista; sempre in team

“La promozione per me è stato il momento professionale più importante

con le mie due colleghe organizzo eventi interni e fiere di settore e curo

.- ricorda Arianna -. Con il nuovo incarico sono aumentati i rapporti con le

l’uniformità e la coerenza delle attività di comunicazione GIVI nel mondo”.

agenzie media, con i fornitori e i commerciali. Una bella differenza rispetto

Un impegno notevole, che rispecchia la

al passato ma ho accettato la sfida.

continua evoluzione dell’azienda, dove

Dall’Ufficio comunicazione di progetti

gamme e prodotti vengono rinnovati

ne escono davvero numerosi e a flusso

di anno in anno, per assecondare le ten-

continuo.

denze del mercato e dare punti a una

GIVI è attenta anche alle potenzialità di

concorrenza che incalza.

Internet e per questo ritiene importante

Arianna, l’anno scorso, si è occupata

il sito istituzionale e ha da poco prodotto

anche di selezionare una nuova collabo-

la nuova applicazione IPad. “L’applica-

ratrice, assumendo Simona, anche lei

zione farà ‘sentire a casa’ l’utilizzatore –

di Brescia, 26 anni, “una scelta che si è

spiega Francesca – fornendo un grande

rivelata idonea – commenta, – perché

numero di informazioni. In più offrirà la

Simona oltre a essere una brava gra-

localizzazione GPS dei negozi che ven-

fica pubblicitaria, è un’appassionata

dono i nostri prodotti e li montano.

motociclista…”. “E quindi – interviene

Da due anni il sito GIVI ha un costante

Simona – in GIVI posso realizzare le

sviluppo del SEO, il posizionamento sui

due grandi passioni della mia vita”.

motori di ricerca – continua Francesca -

Da sinistra: Simona, Arianna e Francesca.

Da Brescia arriva anche Francesca, che

è dinamico e molte sue parti vengono

ha 33 anni e una formazione professionale

aggiornate in tempo reale.

meno lineare.

Abbiamo anche realizzato la fan page di GIVI sul social network Facebook,

Da giovanissima Francesca pensava ad un futuro lavorativo vicino ai bambini,

allo scopo di creare una relazione più emozionale con il brand GIVI, rispetto

ma dopo aver conseguito la maturità come “Assistente all’infanzia e Maestra

al sito che rimane istituzionale”.

di scuola Materna”, ha deciso di frequentare il D.A.M.S.- Discipline dell’Arte

Simona si occupa dell’aggiornamento dei contenuti dei nuovi prodotti sul

della Musica e dello Spettacolo e successivamente un Corso di Grafica

sito e gestisce la newsletter di annuncio nuovi articoli ai clienti GIVI in tutto il

pubblicitaria, “un percorso che posso mettere a frutto in GIVI, dove Arianna

mondo.

mi ha incaricato di seguire la produzione multimediale dell’azienda. Inoltre,

Le ragazze tengono infine a sottolineare che anche le fiere specialistiche

in GIVI realizzo cataloghi e listini”.

sono un momento importante. “Affianchiamo l’agenzia di advertising e il

“Non è stato facile imparare a gestire l’ufficio – confessa Arianna, ho passato

nostro Ufficio stile nell’ ideazione grafica dello stand - spiegano - , creando

anni davanti al mio computer a creare e impaginare e d’improvviso ho dovuto

materiali cartacei di informazione e ideando gadget. Poi collaboriamo alla

relazionarmi con tante persone, su piani diversi, e organizzare le mansioni

gestione dei visitatori durante la manifestazione”.

delle colleghe. Per farlo al meglio mi sono ispirata ai valori che guidano la mia

“La Fiera stanca, ma è coinvolgente! ” - aggiunge Francesca. “E’ un

vita nel quotidiano: sincerità e lealtà”.

momento aggregante; ci permette di stringere rapporti interpersonali con i

Il risultato è che nell’ufficio comunicazione GIVI si respira un’aria di serena

colleghi e di essere a stretto contatto con il pubblico, che ci sostiene nello

operosità. Tre donne che prima non si conoscevano, Arianna, un Cancro che

sforzo mostrando sempre grande apprezzamento per i prodotti GIVI”.

Magazine - Marzo Giugno2011 2011

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di Julius Tamos

donne in moto

CENTAURE IN ROSA Dal portale motocicliste.net al nuovo maxistore MotòBistrò a Roma, entriamo con Paola Furlan nel mondo delle motociclette “al femminile”

Paola Furlan, come molte altre ragazze, ha passato l’adolescenza sul

il primo negozio dedicato alle centaure, MotòBistrò, dove ovviamente

sellino posteriore delle moto, come passeggera. A 27 anni ha voluto fare

non potevano mancare gli accessori GIVI. Per saperne di più, entriamo

il grande passo e cominciare a guidare da sé. Poi ha desiderato condi-

con Paola nel suo mondo.

videre questa esperienza con altre aspiranti motocicliste e così, grazie

Come descriveresti Motocicliste.net?

alla sua formazione di comunicatrice, nel 1998 le è venuto naturale

“Un luogo informativo dove poter fare anche domande semplici e con un

creare Motocicliste.net, un vero e proprio club dedicato alle due ruote al

linguaggio immediato. L’obiettivo è rendere più facile la vita delle ragazze

femminile. Oggi il sito ha raggiunto una media di circa mezzo milione di

che si avvicinano alla moto. L’ho fatto anche per me stessa, per cono-

visitatori all’anno!

scere altre mie simili e creare una community di auto-aiuto. Sono sempre

Sempre attenta alle nuove tendenze, Paola ha ora aperto a Roma anche

andata in moto: mi facevo portare in giro dai miei fidanzati. Quando ho

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


nelle foto un momento dell’inaugurazione di MotòBistrò e, nell’altra pagina, lo spazio GIVI all’interno dello store con caschi, borse e tanti accessori utili, come il seggiolino per bambini S650, apprezzatissimo dalle mamme scooteriste. guarda le altre foto

cominciato a guidare mi sono resa conto che c’erano poche ragazze mo-

da donna; in parte era perché le moto erano pesanti e dure da guidare

tocicliste ed era difficile reperire informazioni. Facevo fatica anche a legge-

e richiedevano molta forza. Poi c’è stata una fase con moto più leggere,

re le riviste specializzate, che mi sembravano troppo tecniche, e decidere

facili e sicure da guidare, ed è nato un abbigliamento più femminile, per

quale moto comprare era un’impresa. Cercavo un sito entry level, ma non

tagli e colori. Così è cambiato l’approccio delle donne alla moto: per la

l’ho trovato, figuriamoci qualcosa dedicato alla donna, non c’erano nem-

prima volta avevano veicoli adatti e abiti che le potevano rendere attraenti.

meno immagini di motocicliste. Così, ho dovuto fare esperienza da sola e

Ma c’era il rovescio della medaglia: la ragazza al manubrio passava per

poi, ho sentito il bisogno di comunicare alle altre le mie scoperte”.

una che voleva farsi notare, essere al centro dell’attenzione. Io credo che

Era una questione relativa ai ruoli maschio/femmina?

questa immagine non corrispondesse sempre alla realtà. Si trattava di ra-

“Sì, certo, la moto, in Italia, storicamente e culturalmente, è un mezzo

dicalismi. Secondo i dati ANCMA, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo

maschile. E Motocicliste.net vuole proprio dare l’opportunità di scoprire

Accessori, del 2007 le donne valgono il 7% del mercato motociclistico

che molte delle attività ad esso legate sono alla portata di ogni donna.

complessivo italiano. Credo che la tendenza sia in aumento. Già allora

Soprattutto quelle che si muovono poco da sole, la moto rappresenta

rappresentavano il 32% nel mercato ciclomotori 50cc. e oltre il 15% in

la possibilità di viaggiare decidendo in autonomia la meta e il ritmo. Le

quello dello scooter oltre 50cc.

ragazze che partecipano a uno dei nostri corsi senza avere mai praticato

Oggi le dinamiche della mobilità urbana hanno portato molte donne

il motociclismo, tornano a casa non solo con la capacità di guidare, ma

(lavoratrici, mamme, studentesse...) a scegliere lo scooter come mezzo di

anche con una nuova fiducia in loro stesse. E siccome i simboli sono

trasporto. Tuttavia poche di queste diventeranno proprietarie di moto. La

importanti, sul sito abbiamo pubblicato foto di donne comuni in moto:

differenza nella filosofia di guida con chi ha uno scooter è marcata, come

vogliamo dire che non siamo delle wonder woman, non siamo una razza

fra gli uomini. Inoltre le donne alla guida dello scooter sono molto più

aliena. Per me, andare in moto è semplicemente un atto concreto di libertà

accettate.

e indipendenza”.

Cosa vogliono le donne motocicliste oggi?

C’è stata un’evoluzione nel modo di percepire le motocicliste?

“Il primo obiettivo, quello di trovare moto basse e leggere, è stato raggiun-

“Individuo due passaggi: fino a oltre 15 anni fa, le donne che andavano in

to, le case hanno iniziato a produrne; ma c’è ancora un problema legato

moto erano viste come maschiacci. In parte era per il look e il tipo di abbi-

alla particolarità del mercato italiano: in Francia c’è molta richiesta di 250 e

gliamento che dovevano indossare, dato che non esistevano capi tecnici

350cc, a differenza degli appassionati italiani che prediligono tanta coppia

Magazine - Giugno 2011

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MotòBistrò:

GIVI fra moda, eventi e aperitivi a km0

L’intraprendenza di Paola Furlan non si ferma alla comunicazione on line: sabato 2 aprile ha aperto a Roma il primo negozio di abbigliamento moto e urban per la donna. Centaure, scooteriste, passeggere e appassionate della moda dal look motociclistico hanno un posto dove andare a colpo sicuro per trovare la più ampia scelta di abbigliamento e accessori, sia prettamente tecnici sia fashion, anche le proposte di GIVI. Tante marche, modelli, taglie, colori, linee originali capaci di esprimere la personalità di chi guida, insieme all’idea di divertimento e libertà propria delle due ruote. Il locale, 600 mq nel cuore della Capitale (zona Ostiense/Gazometro), accanto all’università e agli spazi più vivi delle notti romane, vuole essere anche il nuovo punto di riferimento per brunch, serate, eventi, sfilate, corsi e musica tra sport e arte, gusto e bellezza, libertà e piacere. Insomma un posto dove le appassionate delle due ruote possono condividere tanti diversi momenti di vita. è questo che MotòBistrò vuole offrire in un’unica esperienza. Anche il menù è in stile: aperitivi al cartoccio e un percorso gastronomico che conosce la freschezza dei sapori appena colti a km 0, gli ingredienti tipici della campagna romana andati a scovare, curva dopo curva, dai singoli produttori, e la selezione delle migliori ricette scoperte in giro per il mondo. (Roma, via Francesco Negri 7, parcheggio free su via Negri o garage in via Ostiense 79).

e velocità, quindi le cilindrate basse non si trovano facilmente dai rivendi-

per i bambini da fissare alla sella posteriore.. Invece, per l’abblgliamento il

tori. Eppure scrambler e motardine sono l’ideale per la città e per i neofiti

problema è irrisolto. I negozianti, per cultura e clientela, non tengono tutti i

tout court, categoria a cui appartengono le donne che si avvicinano alle

modelli e le taglie nei magazzini. Bisogna ordinarli senza poterli provare…

due ruote a 23-30 anni e non a 16, come i ragazzi. C’è poi un’esigenza

Per questo ho deciso di aprire un negozio specializzato”.

ergonomica tipica delle ragazze: il rapporto fra gli arti è differente da

Con quali tipi di moto ti trovi meglio?

quello dei maschi con stessa altezza, quindi bisognerebbe sensibilizzare

“Io sostengo la teoria delle tre moto: mi piace fare lunghi tragitti, correre in

le aziende a produrre modelli con pedane, leve, manubri e larghezza della

pista e, naturalmente, ho la necessità di girare in città. A ogni disciplina, il

sella adatti.

suo tipo di moto”.

La questione dell’abbigliamento femminile è risolta parzialmente: esistono

Un indumento tecnico che non dimentichi mai?

linee e prodotti appositi, GIVI è sicuramente un brand che oltre alla sicu-

Non salgo in moto senza guanti, ci sono così abituata che mi sembrereb-

rezza, offre comodità. Anche se ultimamente non ho tempo per i viaggi

be di essere nuda: li indosso anche se fa caldo.

che vorrei fare, posso dire che mi sono trovata bene con le borse Givi. So-

La vita da motociclista di un uomo è costellata di aneddoti, tra donne

prattutto mi ha sorpresa positivamente il catalogo che ho potuto guardare

ve ne raccontate?

recentemente per il mio negozio: ci sono molte novità e anche tanti caschi

“Moltissimi, fra me e le mie amiche ne abbiamo collezionati così tanti da

interessanti, una grande varietà per esigenze diverse, come il seggiolino

scriverci un libro. So già il titolo: “Saremo il vento”.

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THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


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F.A.Q. Bagagli in moto

Un montaggio scorretto, oltre che pericoloso, innesca un effetto di sbilanciamento che si ripercuote sulla guida.

A differenza delle valigie rigide, le borse morbide consentono di espandere lo spazio interno. Evitate di adottare questa soluzione su una singola borsa.

LA LEGGE DEI PESI Esistono linee guida da seguire per caricare correttamente bagagli all’interno e all’esterno di auto, camioncini, caravan, rimorchi… ma nulla che riguardi le motociclette. GIVI consiglia di attenersi a queste semplici regole Scooter e motociclette, per le differenze a livello di telaio e carrozzeria che

QUANTO SI PUO’ CARICARE SULLA MOTO? C’E’ UN LIMITE DI

presentano, possono ospitare differenti “contenitori” per bagagli. Tuttavia le

PESO?

regole principali valgono per entrambi. A differenza della moto, lo scooter

Ogni motocicletta riporta sul libretto di circolazione il peso massimo traspor-

ha il vantaggio di offrire di serie un vano sottosella più o meno capiente. Lo

tabile; questo è il parametro da rispettare. Superare questo limite massimo

svantaggio è invece legato al baricentro, spostato per via della posizione del

può essere pericoloso, sia per l’influenza negativa che si innesca sulla guida

motore: un carico sbilanciato sullo scooter aumenterebbe la sensazione di

del mezzo, sia per lo stress meccanico al quale si sottopone la struttura del

squilibrio in certe situazioni di guida.

veicolo, che potrebbe portare a danneggiamenti o rotture durante il viaggio,

Motocicletta e scooter sono caricabili principalmente nella parte posteriore

con conseguenze non prevedibili.

fissando valigie laterali (o borse morbide) all’altezza della sella posteriore e

C’È UNA “REGOLA UNIVERSALE” DA SEGUIRE NELLE OPERAZIONI

un bauletto centrale; la zona anteriore del veicolo può accogliere una borsa

DI CARICO?

serbatoio (moto) o una borsa da fissare al tunnel (scooter).

Sì, è assolutamente importante che le valigie laterali, a maggior ragione se

Un quadro noto a tutti gli utilizzatori delle due ruote a motore, al quale

si tratta di borse soffici, abbiamo, da piene, un peso analogo. Questo sem-

aggiungiamo alcune regole con la formula delle F.A.Q.

plice accorgimento permette di mantenere un assetto neutro della moto in

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THE THE ITALIAN ITALIAN SIGN SIGN OF OF MOTODESIGN MOTODESIGN


La corretta distribuzione dei pesi, utilizzando più contenitori e un montaggio a regola d’arte, permette di affrontare un viaggio impegnativo con serenità (per le borse laterali morbide esistono telaietti metallici da fissare al mezzo che aiutano a tenerle in forma e a posto).

marcia. E’ infatti provato che le borse laterali se caricate uniformemente non

importante riuscire ad ottenere un peso analogo, o comunque il più possibile

influiscono, se non in misura minore, sulla guidabilità.

vicino, delle due borse/valigie. E’ poi buona norma provare la moto per un

COME SI DISTRIBUISCONO I PESI TRA ANTERIORE E POSTERIORE?

breve tragitto prima di intraprendere un viaggio, per individuare eventuali

Non ci sono in verità delle linee guida perché all’anteriore si può al massimo

sbilanciamenti e porvi rimedio.

applicare una borsa da serbatoio, che per ragioni di spazio non può raggiun-

CI SONO REQUISITI LEGALI PER I PRODUTTORI DI BORSE E VALI-

gere pesi influenti. Tutto il resto del carico dev’essere posizionato sulla parte

GIE? (APPROVAZIONE CE, TEST DI FATICA, REQUISITI DIMENSIONALI?)

posteriore della moto.

Non sono richieste al momento omologazioni per questo tipo di accessori.

QUALI POTREBBERO ESSERE LE CONSEGUENZE DI UN CARICO

GIVI, che è leader mondiale del settore, certifica annualmente presso l’ente

SBILANCIATO?

tedesco TUV il processo progettuale e produttivo.

Le conseguenze sono difficilmente catalogabili, e cambiano molto a seconda

L’ANDATURA DEL MEZZO (50, 80, 100, 130 KM/H) QUANTO INFLUISCE

del tipo di motocicletta. A differenza dei veicoli a 4 ruote, moto e scooter

IN FUNZIONE DI UN CARICO SBILANCIATO O INCORRETTO?

vengono progettati con un fattore di equilibrio preciso. Distribuire i pesi in

Come dicevamo in precedenza ogni motocicletta è un caso a sè e raggiunge

modo uniforme mantiene stabile questo fattore. In linea generale un carico

un equilibrio proprio in modi e con geometrie differenti.

laterale disomogeneo renderà la guida del veicolo più difficoltosa, soprattutto

Un effetto dinamico non piacevole potrebbe essere lo “shimmy”, una vibra-

in curva.

zione del manubrio che si innesca in velocità in seguito al rilascio del gas.

E’ POSSIBLE VERIFICARE AUTONOMAMENTE UN CARICO EQUAMEN-

E’ un effetto riscontrabile a volte anche su motociclette nuove in configurazio-

TE DISTRIBUITO?

ne standard, e la causa è spesso riconducibile ai pneumatici; in questi casi un

Il peso delle borse/valigie laterali andrebbe verificato prima del montaggio, è

carico scorretto può accentuare in modo sensibile il difetto di per sé esistente.

Magazine - Marzo Giugno2011 2011

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GIVI News BURGMAN T. Le nostre valigie Trekker nascono per equipaggiare le maxienduro ma qualcuno ha pensato di “gemellarle” con lo scooter di punta di Suzuki Il progetto “Burgman T” nasce per proporre una nuova interpretazione del concetto di STILE – COMFORT SPORTIVITA’ su due ruote utilizzando come base il Burgman 650. A concepirlo è stato GPDESING, centro torinese che si sta affermando tra gli estimatori della personalizzazione delle moto modificate per diventare esemplari unici. L’applicazione delle valigie laterali Trekker, in questo caso, ha ampliato il concetto di viaggio, consentendo un notevole aumento della capacità di carico, mentre altri interventi alla ciclistica e al motore hanno reso la guida più sportiva, più

guarda le altre foto

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raccolta. Per arrivare a questo risultato sono state utilizzate sospensioni progressive e regolabili MATRIS, manubrio da moto con paramani e specchi RIZOMA, sella al gel con materiale antiscivolo al centro e NABUCK con trattamento idrorepellente e termico (mantiene la pelle ad una temperatura sempre gradevole), fari allo xenon, frecce e faro posteriore a led, scarico completo con terminale in titanio. L’effetto offerto dalla speciale verniciatura nera è incredibile. In definitiva, il BURGMAN T rappresenta la sintesi tra la moto e lo scooter con un design lontano dai soliti stereotipi.


I301B, IL NUOVO BLUETOOTH 2.0 DI GIVI Si tratta di un sistema multifunzione di ultima generazione. Permette di rispondere al telefono, di ascoltare musica o l’audio del navigatore e funge anche da interfono E’ universale e si monta facilmente su qualsiasi tipo di casco da moto. Via libera per il nostro nuovo Bluetooth. Testato a lungo è ora pronto per accessoriare i nostri caschi. Ecco l’elenco delle caratteristiche. Come intercom permette il dialogo fino a 3 apparecchi entro un range d’azione di circa 500 metri. Come bluetooth telefonico non ha problemi a connettersi in modo automatico agli smartphone più recenti. Riproduce musica da lettori MP3 in modalità stereo. La sua struttura non teme infiltrazioni d’acqua.

L’autonomia è di 4 ore in conversazione e di 300 ore in standby. La sua batteria al litio si ricarica completamente in 2 ore utilizzando il cavo di rete in dotazione oppure tramite una semplice presa USB. L’I301B si monta utilizzando una delle due basi di supporto in dotazione (tramite adesivo o tramite serraggio a vite alla base della calotta). Microfono e speakers trovano facilmente posto all’interno di tutti i caschi GIVI e in linea di massima di quelli di altri produttori. L’I301B è infatti un prodotto universalmente utilizzabile.

Magazine - Giugno 2011

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GIVI News NON SOLO FIERE Nel corso dell’anno, la nostra partecipazione ai saloni di settore rappresenta soltanto una parte dell’impegno sul campo Sono infatti molteplici gli eventi, in tutto il mondo, che vedono presente il marchio GIVI. Come il motoraduno tedesco Stenfahrt 2011 (il più imponente dell’area Sud del Paese) che si è svolto il 16 e 17 aprile scorsi a Kulmbach (120 km sopra Norimberga). Organizzato con il patrocinio della regione Baviera, il rally ha visto quest’anno la partecipazione di quasi 50mila motociclisti! Momento clou, la parata da “pelle d’oca” attraverso il centro della città. Un serpentone infinito nel quale in questa edizione sono confluiti oltre 200 poliziotti motociclistici provenienti da tutta Europa. Un evento

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imponente, che ha rappresentato per GIVI, arrivata sul posto con il proprio show truck, un’importante occasione di incontro con gli appassionati tedeschi e del Nord Europa. Il pubblico ha risposto in modo caloroso, come si vede dalle immagini, e particolarmente apprezzata è stata la nuova gamma caschi. Se volete saperne di più il link ufficiale della manifestazione si trova a questo indirizzo: www.motorradsternfahrt.de/home_e.php Prossimo appuntamento, il Triumph Tridays 2011 che si terrà a fine giugno a Neukirchen in Austria. Info: www.tridays.com


GIVI sull’APP STORE di APPLE Le nostre applicazioni per iPhone e iPad sono sbarcate sull’APP STORE. Sono due, entrambe gratuite, e si scaricano velocemente La più importante è GIVI MOBILE, vera applicazione di riferimento per i motociclisti/scooteristi interessati all’accessoristica e ai caschi per la città, per il lunghi tragitti e per le vacanze su due ruote. GIVI MOBILE si basa su un design di tipo Stac, capace di offrire un duplice criterio di navigazione per sezioni. Dentro c’è tutto il mondo GIVI, costantemente aggiornato: novità, news, prodotti suddivisi per categorie, ricerca di accessori in base alla marca e al modello di moto o scooter posseduti, la visualizzazione del rivenditore più

vicino (tramite il GPS integrato in iPhone e iPad) o quelli presenti in una specifica area geografica (definibile in tutto il mondo). L’altra applicazione porta sui due diffusissimi apparecchi di Apple l’utima edizione del catalogo GIVI. Mancano le funzioni multimediali ma la qualità della visualizzazione e le info tecniche contenute rendono il catalogo uno strumento utilissimo. Tra i commenti lasciati… “sfogliando il catalogo mi è tornata la voglia di ricomprare la motocicletta”.

Magazine - Giugno 2011

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di Julius Tamos

VIAGGIARE CON GIVI

GIRO DEL MONDO: TAPPA SUD AMERICA

Guarito dopo un incidente, Gionata Nencini si sta preparando per proseguire la sua avventura lungo tutti i continenti. Con lui e la sua moto saranno messi a dura prova anche le nostre valigie e i nostri accessori: Gionata è infatti un esperto e fidato “tester GIVI” da molti anni… 36

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN


guarda le altre foto

Se sei un mototurista sicuramente avrai sentito parlare di Gionata Nencini,

negli USA e una tappa di sei mesi in Canada, dove dovrò rimpinguare le

il 28enne di Fiesole che da 2.100 giorni sta girando in moto tutto il mondo.

tasche”.

Il suo progetto: 6 continenti, 80 Paesi e 400.000 chilometri in 8 anni. La

Gionata si propone come insegnante di Italiano e Inglese, cameriere e

filosofia: viaggiare con pochi soldi in tasca (ma forte di una bella attrezzatu-

addirittura modello, come è avvenuto in Cina. Tuttavia, mentre è in viaggio,

ra GIVI!) prendendosi il tempo che serve per entrare in contatto con culture

fa spesso anche del volontariato: “Riesco ad aiutare le comunità che mi

diverse.

ospitano – spiega – in cambio di vitto e alloggio. L’importante per me è

Era partito con 2.200 euro, una Transalp di seconda mano, sacco a pelo e

avvicinarsi alle esigenze di chi ha veramente bisogno”.

qualche nozione di meccanica per riparare il mezzo. Si autofinanzia lavo-

La strada fatta da Gionata non è soltanto una collezione di luoghi ma,

rando di tanto in tanto e risparmiando per affrontare la tappa successiva.

soprattutto, un patrimonio di nuove amicizie. Il suo segreto? “Se hai un

Inoltre utilizza il suo conosciutissimo sito partireper.it per lanciare campa-

atteggiamento aperto riesci subito a ottenere una risposta positiva dagli

gne come “Dona un pieno” e vendendo le magliette con il suo logo. Nel

altri – dice –. Il mio modo di vivere affascina persone di tutte le età che

numero di novembre 2009 del Givi Magazine lo avevamo lasciato in Bolivia

mi chiedono di fare due chiacchiere e poi magari m’ invitano a cena e mi

dove, però, ha avuto uno sfortunato imprevisto. Uno stop che non ha

offrono un letto per la notte. Essere italiano poi aiuta molto per la fama di

fermato il suo progetto e la sua voglia di avventura. Sentiamo da lui cos’è

simpatia che ci circonda!”.

successo da allora.

E GIVI che ruolo ha nella bella avventura di Gionata?

“Nel momento dell’incidente ho avuto davvero paura: provavo dolore e

“Il tour mondiale sta mettendo a dura prova gli accessori forniti da GIVI che

sanguinavo e, soprattutto, ero solo. È in certe situazioni che ti senti più lon-

si stanno rivelando estremamente resistenti – dichiara il super viaggiatore –.

tano da casa. Non volevo abbandonare la moto, non riuscivo a fidarmi, ma

Le borse che avevo prima dell’incidente hanno fatto un ottimo lavoro: han-

poi mi sono lasciato accompagnare in ospedale. Ho subìto il dislocamento

no tenuto alla pioggia e alla sabbia del deserto. In Patagonia le ho utilizzate

della caviglia e 12 punti alla testa, ma sono guarito in un mese. Mi hanno

come veri e propri appoggi e ferma tenda. Le nuove Trekker ricevute sono

dimesso il giorno del mio compleanno e ho deciso di riparare in Cile, dove

molto più capienti delle precedenti e trovo una buona idea l’aver optato

avevo degli amici. Dovevo guadagnare i soldi necessari a ripartire”.

per maniglie a mano intera. La borsa da sella è molto utile e capiente e i

Così Gionata va in Cile e lì si fa spedire dall’Italia un’altra moto, anche

paramani sono perfetti. Il paramotore che abbiamo montato sulla nuova

questa usata e sempre una Transalp, che ormai è diventata il suo simbolo

Transalp è impeccabile, ma finché non cado non posso dire nulla!”.

(digitando il nome della moto su Youtube compaiono i suoi video), “Perché

“Sono molto affezionato a GIVI – tiene a specificare Gionata –, ho un bel

la nostra cultura motociclistica mi dà più fiducia, infatti l’ho fatta preparare

rapporto anche con il personale che si preoccupa con cuore delle mie

con serbatoio e le forcelle dell’Africa Twin. Quando sono partito non ero

necessità. Spero che questo rapporto affettuoso possa continuare nel

un motociclista all’altezza della moto, - dice fiero - ora è la moto che deve

tempo”.

essere all’altezza del viaggiatore”.

Il tour mondiale prevede di toccare anche l’Africa e l’Indocina e poi sarà

Gionata sta raccogliendo denaro necessario al saldo della Transalp e

concluso. “Rispetto a quando avevo vent’ anni, – confessa – sto comin-

indispensabile per rimettersi in viaggio.“Se lavoro intensamente – raccon-

ciando a preoccuparmi del ‘dopo’. Cosa farò? Sto scrivendo un libro e sto

ta – dovrei riuscire a partire per giugno-luglio”. Obiettivo: finire di esplorare

progettando un cortometraggio-manuale del viaggio-avventura in moto,

il Perù e poi entrare in Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana, Paraguay,

con consigli su equipaggiamento, marchi da scegliere e con tutti i trucchi

Brasile del Nord e, infine, Panama. Più avanti ho in programma tre mesi

che ho imparato a mie spese”.

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