Givi Magazine Maggio 2016 info@givi.it www.givimoto.com VERSIONE ITALIANA + ENGLISH VERSION
CAL CRUTCHLOW
INTERVIEW
THE RIDER / THE MAN
TURISMO ITALIA
GUIDANDO TRA LE “CIME ROSA” RIDING AMONG THE PINK MOUNTAINTOPS
ALLESTIMENTO PER HONDA AFRICA TWIN
IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA PEZZI AROUND THE WORLD IN 80 ITEMS
TUTORIAL
IN VACANZA… CON LE MORBIDE ON HOLIDAY... WITH THE SOFT ONES
MAGAZINE
SOMMARIO Givi Magazine Maggio 2016 www.givimoto.com
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EDITORIALE UNA BELLA SENSAZIONE! EDITORIAL WHAT A GREAT SENSATION!
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CAL CRUTHLOW THE RIDER / THE MAN THE SECOND LIFE CAL CRUTCHLOW
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GIVI EXPLORER LE ULTIME NOVITA’ DEL PORTALE GIVI EXPLORER I AM EXPLORER
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TURISMO ITALIA GUIDANDO TRA LE CIME ROSA ITALY ON THE ROAD RIDING AMONG THE ‘PINK MOUNTAINTOPS’
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CHI PARLA DI NOI IL GIRO DEL MONDO IN OTTANTA PEZZI WHO TALKS ABOUT US AROUND THE WORLD IN 80 ITEMS
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DOSSIER U.K. RITORNO AL CLASSICO DOSSIER U.K. RETURN TO THE CLASSIC
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INSIDE GIVI L’UOMO DEI CASCHI INSIDE GIVI XXXXXXXXXX
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TUTORIAL IN VACANZA… CON LE MORBIDE TUTORIAL ON HOLIDAY... WITH THE SOFT ONES
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GIVI NEWS NOVITÀ - ATTIVITÀ - CURIOSITÀ GIVI NEWS NEWS - FACTS - CURIOSITIES
2 sommario
UNA BELLA SENSAZIONE! A scaldarci non sono soltanto le temperature primaverili. Anche il mercato sta facendo la sua parte per accompagnare nel migliore dei modi la bella stagione. Il segno “+” si consolida e i numeri dell’immatricolato dicono che siamo in corsa. La moto torna regina e lo scooter mostra una buona capacità di recupero. La bella sensazione è appunto questa. Alla ripresa abbiamo sempre creduto, era solo questione di tempo. E non abbiamo nulla da rimproverarci. Nemmeno il fatto di aver probabilmente fatto scelte irrazionali mettendo la passione davanti all’analisi negativa del marcato. Preferiamo le “good news” e lo dimostriamo continuamente attraverso una produzione che non si ferma mai, una presenza pressoché continua alle fiere di settore di tutto il mondo, una comunicazione a 360° utilizzando ogni tipo di strumento, dalla carta stampata ai canali multimediali, ai social… fino a spingerci ad inserire il marchio all’interno di un videogioco. La prima parte del 2016 ci ha impegnati su più fronti. Per rendere disponibili al pubblico, nei tempi promessi, le moltissime novità di prodotto presentate a EICMA, la produzione è stata serratissima. Per non parlare dell’aggiornamento dei nostri numerosi sistemi di fissaggio agli ultimi modelli di moto e scooter arrivati sul mercato, e della messa a punto di kit dedicati, come il lavoro al mega allestimento “da viaggio” per la nuova Honda Africa Twin, al quale sono dedicate alcune pagine del GIVI MAGAZINE. Del resto il nostro catalogo è pieno di proposte interessanti per chi le vacanze le concepisce soltanto in moto. Dal rilassante weekend… al viaggio avventuroso sognato da tutta la vita. Noi stessi, da qualche anno, organizzia-
GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N.17 del 27/02/2009
mo tour e grandi raid in angoli lontani del mondo. Tra pochi giorni partirà la seconda edizione del GIVI TOUR, una tre giorni tra le Alpi, e a settembre sarà la volta del GIVI ANDES TOUR alla scoperta delle Ande Colombiane; senza contare il prezioso supporto dei “nostri traveller”, che ogni giorno, da qualche parte nel mondo, mettono alla prova i nostri prodotti. E’ di pochi giorni fa l’incontro in azienda con uno di loro, si tratta di Anita Yusof, una mamma di quasi cinquant’anni, insegnante di educazione fisica, malesiana, musulmana… e motociclista. Il suo giro del mondo, attualmente in fase di completamento, ha toccato anche l’Italia e l’ha portata a Flero per un saluto (trovate il suo profilo nelle pagine del Mag e sul portale GIVI EXPLORER). Il 2016 segna anche il nostro maggior impegno nel mondo delle competizioni. Alla storica partnership con il team LCR Honda di Lucio Cecchinello si affianca la presenza del logo GIVI sulle Ducati dei due Andrea nazionali, Dovizioso e Iannone. E ancora saremo sulle moto del team HRC Honda nella Dakar. Operazioni atte a garantire una visibilità a livello planetario, attraverso le immagini di gare che arrivano direttamente nelle case di milioni di appassionati. L’universo GIVI è davvero ampio e arrivare a descriverne i confini nello spazio dell’editoriale è impresa ardua. A questo punto lascio al GIVI MAGAZINE il compito di aggiornare rivenditori e utenti finali sulle nostre iniziative. Vi ringrazio dell’attenzione che ci riservate. Buona lettura!
Direttore Responsabile: Giampaolo Meda
GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givimoto.com
HENDRIKA VISENZI
Hanno collaborato: Agenzia LDB Anna Koj Elisa Pavan Ivan España Mario Frati Michele Losito Sara Rossi Simona Montini Stefano Franzoni
WHAT A GREAT SENSATION!
ENGLISH TEXT
EDITORIALE
It is not just the Spring temperatures that are firing us up, the state of the market is also contributing to the good feeling brought on by Spring! The “+” symbol consolidates itself. The cash registers tell us that we are up to date and that the motorcycle has once again regained its rightful position as King and the scooter market is displaying a great potential for recovery. And all this is contributing to our good sensation! We have always believed in recovery, it was just a matter of time. However, we have no-one to blame but ourselves, by perhaps making irrational choices by prioritizing passion, instead of the negative analysis of the market. We prefer “good news” and we continuously prove that, thanks to a never ceasing production line, an almost continuous presence at Worldwide specialist fairs, 360° communication by using every kind of available medium, from the printed word to multimedia channels, to social….. even integrating our illustrious brand in a videogame. The first part of 2016 has forced us into putting increased effort into all aspects of promotion and production. Is order to present news regarding our new products to our Worldwide audience, we were present at EICMA where we provided availability schedules on all forthcoming products and the manufacturing of these new products has been rapid. We have worked quickly to produce fixing systems for the latest 2016 motorcycle and scooter models and we have also been proactive in finalising dedicated kits, as in the extensive “touring” set up for the new Honda Africa Twin, to which, the GIVI MAZAGINZE has dedicated several pages. Our catalogue is full of interesting suggestions for those who enjoy travelling with their motorcycle; from a relaxing weekend, to an adventurous dream trip of a lifetime. For many years, GIVI has organised tours and grand forays to far away locations around the World and we provide support for travellers who are testing our products somewhere in the World, on a daily basis.The GIVI TOUR of the Alps will begin within a few days and in September, we will be embarking on the GIVI TOUR of the ANDES, a tour of discovery to the Colombian Andes. A few days ago, a meeting was held at Givi Head Quarters with one of our travellers. We are talking about Anita Yusof, an almost fifty year old Mother, P.E. Teacher, Malaysian Muslim… and die-hard motorcyclist. During her solo travels around the World, she arrived in Italy and visited us here at GIVI (you can find her profile amidst the pages of the magazine and on the GIVI EXPLORER portal). 2016 also highlights our increased dedication in the world of competitive motorcycling. There is the important partnership between Givi and the LCR Honda Team of Lucio Cecchinello which will run concurrently with the presence of the GIVI logo on the two Ducatis of the two National riders; Andrea Dovizioso and Andrea Iannone who will be riding for the HCR Honda team at Dakar. Operations have been made to ensure Worldwide visibility, thanks to images of competitions directly accessible in the homes of millions of enthusiasts via multimedia sources. The GIVI universe is exceptionally wide and diverse and trying to describe its borders within the space of an editorial is far too constricting. At this point I will allow the GIVI MAGAZINE to update our dealers and end users about our forthcoming ventures. We would like to express our thanks for your valuable attention and we hope you will enjoy the read!
Givi Magazine May 2016 - occhiello
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INTERVIEW Testo di Elisa Pavan
LA DOPPIA VITA DI
CAL CRUTCHLOW
THE MAN
THE MAN
E’ DIFFICILE SEPARARE LA VITA PRIVATA DALLA VITA PUBBLICA PER UN PILOTA DI PUNTA DELLA MOTOGP COME SEI TU? Credo che un po’ lo sia. Sicuramente lo è maggiormente per piloti super popolari come Valentino… ma tutti noi del circus della MotoGP
conviviamo con la notorietà. Se esco a mangiare qualcosa con amici e c’è qualcuno che insiste nello scattarti foto mi arrabbio molto. Vorrei che la gente rispettasse i momenti di privacy. Non ho chiesto di essere famoso, ho chiesto di essere un pilota motociclistico e questo sono. In pista ai tifosi regalo il 100% di me stesso, faccio il possibile per andare a podio. Capisco le esigenze degli sponsor e mi comporto in modo rispettoso per quanto riguarda il timing delle giornate. Fuori da questo contesto non è sempre facile gestire il contatto con i fans ma è un aspetto importante del mio lavoro. In generale credo di aver imparato a farlo. L’importante è essere corretti: se accetti di fare una foto con una persona non puoi dire di no alle richieste successive. Fa parte del ruolo che mi sono scelto. COME SI VIVE NELL’ISOLA DI MAN? RACCONTACI QUALCOSA DI QUESTO POSTO... Vivere sull’ l’Isola di Man è “cool”. Più di una persona mi ha chiesto perchè scegliere un posto dove piove molto… Rispondo sempre che il suo territorio è spettacolare anche quando il meteo non è amico, calmo e piacevole quando il T.T. è “spento”, folle e incredibilmente adrenalico nei giorni del Tourist Trophy. Una combinazione che trovo perfetta.
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Cal ha trascorso la maggior parte della sua carriera di pilota nella MotoGp. Corre “con i nostri colori” per il team LCR Honda di Lucio Cecchinello e quando non è in pista torna nella sua casa sull’isola di Man. In questa doppia intervista esclusiva mettiamo in luce gli aspetti personali, la sua vita al di fuori dalle gare.
THE RIDER
THE RIDER
COME E QUANDO È INIZIATA LA TUA CARRIERA DI PILOTA? Ho iniziato all’età di 12 anni. Un po’ tardi rispetto a tanti miei colleghi. In realtà ho sempre avuto la passione per la moto ma per un periodo della mia adolescenza ho giocato molto a calcio, diventando anche bravino. Risento ancora oggi di questo ritardo: certe situazioni in pista impari ad affrontarle tecnicamente da piccolo.
Nel 2004 avevo già lasciato I campionati minori ma la vera accelerazione arrivò nel 2009, anno di esordio nel mondiale Supersport, con il passaggio, nei due anni successive prima in Superbike e poi in MotoGP. In pratica nella classe regina ho trascorso la maggior parte
CHI ERA IL TUO IDOLO DI ALLORA? Quando ho iniziato a correre il mio idolo era Valentino. Ma prima ancora ero un grande fan di Mick Doohan, che a quel tempo era ancora in attività. Per la verità la mia ammirazione andava anche a due piloti che “combattevano” uno contro l’altro nel campionato Superbike britannico: Chris Walker e Neil Hodgson. Questi due piloti si sono incrociati con la mia vita: Chris è stato mio compagno di squadra (siamo ancora molto amici) e Neil perchè ora lavora qui a stretto contatto con me. GUARDANDO INDIETRO, COME DESCRIVERESTI IL PERCORSO FATTO, DALLA PRIMA VOLTA IN PISTA ALLA MOTOGP? Il mio percorso nel mondo delle corse è stato molto veloce per essere onesti. A 14 o 15 anni ero in gara con una Aprilia 125 RS “production”… Givi Magazine May 2016 - Givi Interview
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THE MAN CAL, VEDI ANCORA I TUOI AMICI D’INFANZIA? Continuo a vederli ma non quanto vorrei. E credo che questo valga per tutti quelli che frequentano il “paddock”. Piloti e staff sono sempre in viaggio e non si torna realmente a casa se non a fine campionato. Spesso si decide di avere più case. Mantenere I contatti non è facile ma io continuo a farlo. Probabilmente riuscirò a recuperare il tempo perduto quando andrò in pensione. CHE TIPO DI SCUOLA HAI FREQUENTATO? SE NON FOSSI UN PILOTA COSA AVRESTI VOLUTO DIVENTARE? Ho frequentato le scuole obbligatorie. Non mi piaceva andarci, come la maggior parte degli studenti. Ho dovuto imparare ma trovavo spesso poco interessante quanto ci veniva propinato. Penso che andare a scuola sia importantissimo ma allo stesso tempo credo si possa imparare molto anche senza una grande istruzione teorica. Si può imparare una lingua, cosa utilissima, ma la scuola della vita può insegnare di più. A me è successo questo. Da solo ho imparato un sacco di cose. Sono orgoglioso del mio apprendistato. Quanto alla seconda domanda: una volta avrei risposto il calciatore. Ora risponderei “correre in bicicletta”. DESCRIVI UNA GIORNATA TIPO FUORI DALLA PISTA. Passo la mattinata, fino all’ora di pranzo in bicicletta. Mi alzo da solo, faccio colazione ed esco. Dopo pranzo passo il pomeriggio con Lucy oppure svolgo le classiche faccende familiari (passare in banca, fare la spesa, ecc). Amo il cinema ma questa passione non è condivisa da mia moglie. Spesso decidiamo di starcene a casa da soli a rilassarci. Stiamo in giro per così tanto tempo che è bello anche oziare sul divano.
QUAL È IL TUO POSTO PREFERITO PER LE VACANZE? Non ho mai fatto vacanze lunghe. Ma durante l’inverno mi fermo in California e questa potrebbe essere considerata, in parte, anche vacanza. Sarebbe il caso di iniziare a pensare a una meta dove passare una vera vacanza, almeno di una settimana o qualcosa del genere. GUARDI LE NOTIZIE IN TV? SEGUI LA POLITICA? Sì e sì. Mi interesso a entrambe. Quando mi alzo la mattina seguo il canale di notizie, ma questa ultime non lo rendono mai un momento divertente. TI PIACE LEGGERE? ASCOLTI MUSICA? Di solito non ascolto musica per passione. Mi fa compagnia in auto ma non ho un genere preferito. Sulla scelta dei libri la preferenza va alle autobiografie: conoscere la vita di persone importanti mi piace, legata a qualche sport o anche altro. SAPPIAMO CHE HAI UNA CASA IN TOSCANA. COSA TI PIACE DI PIÙ DELLA CULTURA ITALIANA? Sì abbiamo una casa in Toscana che mi piace molto. Posso andare in bicicletta tutti i giorni, normalmente sotto il sole. Il posto è perfetto per chi, come me, dopo un weekend di gara cerca un po’ di relax. È un po’ come l’Isola di Man. Mi piace il panorama della Toscana, i piccoli borghi .. cose come queste. E che dire del cibo? Veramente buono ma pericoloso: devo stare attento a non ingrassare ma è difficile resistere. COME CONVIVE CON IL TUO LAVORO LA TUA BELLA MOGLIE? Non credo sia facile “essere mia moglie”. Ma questo vale per ogni pilota professionista. Bisogna trovare il miglior equilibrio, soprattutto imparare a dedicarsi del tempo. Io credo di essere abbastanza bravo in questa gestione… ma riconosco che a volte la situazione può diventare frustrante. Per fortuna ho trovato la donna giusta. Lei mi è sempre di supporto e sa perfettamente quanto ami il mio lavoro. Alcune persone pensano che le mogli dei piloti passino il tempo a piangere quando il proprio marito affronta la pista a 200 mph. Non è il caso di Lucy: sono sicuro che più forte della consapevolezza che qualcosa possa andare storto ci sia la fiducia nella mia capacità di avere sempre la situazione sotto controllo. È PIÙ DIFFICILE DIVENTARE PAPÀ O ANDARE IN MOTO A 340 km/h? Non lo so. Ve lo saprò dire a luglio. Non ho intenzione di rallentare. Diventare padre mi spingerà ad andare “più veloce” per offrire ancora di più alla mia famiglia.
THE RIDER della mia carriera e trovo questo aspetto divertente! Per onestà devo dire di essere stato anche molto fortunato: ho firmato buoni contratti e lungo il percorso ho trovato persone che hanno creduto in me e opportunità per dimostrare il mio talento. Per tornare alla domanda, tutto questo periodo è stato “velocissimo” ma ho accettato tutte le sfide e non rimpiango nessuna delle scelte fatte. IN TUTTI QUESTI ANNI DA “RIDER” CHI TI HA DATO IL MAGGIOR SOSTEGNO? Sicuramente mia moglie Lucy, perché lei mi è stata vicina in ogni appuntamento agonistico. Quest’anno la gravidanza l’ha tenuta lontana soltanto dall’Argentina. Lucy mi raggiunge di solito prima della gara (i test occupano tutto il tempo dei piloti e sono spesso noiosi) e con la sua presenza mi sostiene moltissimo. L’altra persona che devo assolutamente menzionare è mio padre: quando ho iniziato a correte è stato lui il primo a credere in me, a finanziarmi e poi a seguirmi in gara.
Givi Magazine May 2016 - Givi Interview
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THE SECOND LIFE
CAL CRUTCHLOW
THE ENTHUSIASM AROUND THE WORLD OF TWO WHEELS IN THE UK IS KNOWN WORLDWIDE AND TODAY IS INCONCEIVABLE WITHOUT THE PRESENCE OF A BRAND LIKE GIVI, PRESENT IN THE MIND OF EVERY ENGLISH RIDER SINCE LONG AGO.
THE MAN IS IT DIFFICULT TO SEPARATE YOUR PRIVATE LIFE FROM THE PUBLIC LIFE AS A TOP MOTOGP RIDER LIKE YOU ARE? I think it’s difficult to separate the private life from the public life a little. I’m sure not Valentino, not the most popular. But sometimes it’s difficult you know, if you want to go to have something to eat and somebody is taking a picture of you it pisses me off, because they have to respect that you are trying to eat or that you are not in your job. I didn’t ask to be famous, I asked to be a motorcycle racer or I am a motorcycle racer. I always give 100% to the fans as much as possible all the time, I try my best with them, I understand that they buy the motorcycle and we can race, they buy the helmet and other racing goods. So I am really respectful for this and I am grateful. But sometimes when you are doing some things when you are busy or we are here at the race and have a schedule to do things – it’s not so easy just to be able to take one picture, because one picture is ten pictures because you cannot say to one person yes and the next person no. So sometimes it’s difficult to manage but I think I do a good job with this. I think for the riders like Valentino and these guys it’s a lot more difficult than for me. YOU LIVE IN THE ISLE OF MAN. TELL US SOMETHING ABOUT THIS PLACE. Living in the Isle of Man is cool. I love living in the Isle of Man, honestly. People ask me why I live there because sometimes it’s raining a lot. I wouldn’t change living there, it’s a spectacular place when the TT is on and also when it is off. I love it when it is off because then it is calm but I also love the madness of when the TT is on so it’s a perfect combination for me. DO YOU STILL SEE YOUR FRIENDS FROM THE CHILDHOOD? I do still see them, but not enough. It’s the same with everybody in this paddock I think, you don’t get to see your friends enough because you are travelling, especially being a rider you don’t really go home, you have a few homes. It’s difficult but I still keep in contact with them all the time. I’m sure when I retire I will probably have some more time for doing those things. WHICH KIND OF SCHOOL DID YOU ATTEND? IF YOU WERE NOT A RIDER WHAT WOULD YOU HAVE LIKED TO BE? When I went to school I went to a normal school but I didn’t like it. I didn’t like school at all. Not because I was naughty and didn’t want to learn, I wanted to learn but I was not so interested. I think it’s good to go to school but I don’t think you learn as much as not going to school. You can learn the small things, you can learn the alphabet, talking a language… But in my life I got to travel, to race the motorcycle, and I learned more, I feel. This is not to say don’t go to school! I honestly believe I learned a lot of stuff myself. Learning and wanting to understand stuff outside of school. If I didn’t race the motorcycle I would want to race the bicycle. At one time I played football so all I was interested in was football, but now I would say I want to race the bicycle. A DAY IN THE LIFE OFF TRACK. I spend a lot of the morning till lunchtime on the bicycle, so I get up without Lucy, get breakfast, go out on the bicycle and then when I arrive home she is ready to do whatever we want in the afternoon. Maybe I’m busy…. Lucy doesn't like the cinema – I love the cinema. I’m normally busy with some things around the house, the bank… Honestly by the time we are home you want to relax because we are constantly doing many things with regards to travelling all the time. So sometimes it’s just nice being at home with Lucy.
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Givi Interview
THE RIDER HOW AND WHEN DID YOU START YOUR CAREER AS A RIDER… I started my career as a rider when I was 12 years old. Around 1998, 1999, I was playing soccer all the time and also making a bit of living with it as well before I started to be a rider, but I always had a passion for riding the motorcycle, so I started very late as a motorcycle racer, I mean really late. And I believe this is why I still now have some difficulties in some areas that I didn’t understand when I was a kid. WHEN YOU STARTED RACING WHO WAS YOUR IDOL (RIDER)? When I was racing and I was young my idol was Valentino. But what changed everything for me really was Mick Doohan, because Mick was still racing then. So it was Mick and then Valentino. But I also had two others which were Chris Walker and Neil Hodgson, because they were battling with each other in the British Superbike Championship. Then I became teammate with Chris and he was little less of an idol, only because he was my teammate, not because I didn’t like him because I’m still very good friends with him now, but I mean just because he was my teammate. And then Neil Hodgson became less of an idol just because he works in here now as well.
WHICH IS YOUR FAVOURITE PLACE TO GO ON HOLIDAY? Honestly I haven’t been on holiday in a long time. Too long. But I stay in California in the winter all the time and we class this a little of a holiday. Sure we live there in the winter. Maybe soon I’ll start to look to go somewhere on a proper holiday for one week or something. DO YOU WATCH THE NEWS? DO YOU FOLLOW THE POLITICS? Yes and yes. I watch both. When I get up in the morning I always watch the news channel but normally it’s grim to watch the news. DO YOU LIKE READING? WHICH KIND OF MUSIC DO YOU LISTEN? I usually don’t listen to music for some reason. I know music and I listen to it in the car but I don’t have a genre. I like to read, but my books are normally all autobiographies, I like to read about somebody when they are telling me about their life or about their sport or something. WE KNOW YOU HAVE A HOLIDAY HOUSE IN TUSCANY. WHAT DO YOU LIKE MOST OF THE ITALIAN CULTURE? FOOD, WEATHER, MUSIC, MONUMENTS? Yes we have a house in Tuscany and I love it because I can go cycling everyday in the sun normally. The culture is relaxed which is perfect for me because after a busy race weekend to go home there is nice. It’s a little bit like the Isle of Man in some ways that I feel relaxed. I like the panorama of Tuscany, the small villages. things like this. Of course the food is really good, but I have to be careful not to get fat in Tuscany because you can eat so much all the time.
THE RIDER
ENGLISH TEXT
THE MAN
LOOKING BACK NOW HOW WAS YOUR PATH FROM STARTING TO RIDE YOUR FIRST BIKE TO NOW IN MOTOGP? My path from racing when I was young to now has been very fast to be honest. I was only 14 or 15 still racing the 125 production bike and then I started moving up the classes so fast. In 10 years I passed so many classes, MotoGP is the most amount of time I spent in one place because I went … British Supersport, British Superbike, World Supersport, World Superbike, MotoGP – all in five years. It was fast and difficult, but I enjoyed the challenge, the challenge was cool to me and that’s why I did it. I made some fantastic contracts as well to be able to do it and I got very lucky with Yamaha, honestly, because they gave me the opportunity to do it. I went World Supersport, World Superbike, MotoGP with them and this was fun, it was fun to be able to do, a fun way to have my career. And also I don’t regret any of it, I enjoyed it, but yeah it seemed very fast …it seems not long ago I was racing in World Supersport you know. OF ALL THE YEARS YOU HAVE BEEN RACING, WHO HAS GIVEN YOU THE MOST SUPPORT? I would have to say Lucy because she has been in every race except for Argentina this year, but because of the circumstances that she is pregnant so she didn’t come but in the end she has come to all the others without fail. She just doesn’t come to the test but the tests are busy and boring, especially for her, but she comes and supports me to every race. The other one would be my dad because when I first started racing he obviously funded me to start racing, then after I got good but he continued to come and support me.
YOU ARE MARRIED TO A LOVELY WIFE: LUCY. IN YOUR OPINION HOW DOES LUCY DEAL WITH YOUR JOB? I don’t think it’s so easy to be my wife, but I don’t think it’s so easy to be any rider’s wife and I think I am not too bad in managing the differences between racing and not racing. I feel I can change quite well, I can be in the mood for racing or I can be in the home mood quite easily which is sometimes frustrating for Lucy. But she is always supportive, never so hard on me and she knows the job is also what I love. But she doesn’t get so worried I think. I think she doesn’t worry so much, not like you would think. Some people think the wife is going to cry when you are doing 200 mph. I think she thinks I’m in quite good control. DO YOU THINK IT’S GOING TO BE MORE DIFFICULT TO BECOME A DAD OR TO RIDE A MOTORBIKE AT 340KHM/H? I don’t know. I will tell you in July. I don’t intend to slow down at all and I think being a dad will make me faster to provide more for my family.
Givi Magazine May 2016 - Givi Interview
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GIVI EXPLORER
Testo a cura di LDB
I AM EXPLORER
L
A MAPPA DEI VIAGGI La prima news si scopre subito in homepage, e si vede anche alla voce “Travels” del menu: è la Mappa dei Viaggi, una cartina del mondo su cui spiccano le destinazioni di tutti i viaggi raccolti nel portale. Il destination point “E” contraddistingue i viaggi Explorer, “GV” i Grandi Viaggi e “GIVI” i viaggi sponsorizzati dal nostro marchio. Basta un clic perché si apra un mondo: direttamente sulla pagina del viaggio scelto. I FORM DI PARTECIPAZIONE Diamo a tutti i navigatori la possibilità di contribuire ai contenuti del portale, siano essi appassionati delle due ruote o veri professionisti del viaggio in moto. La partecipazione viene attivata attraverso la compilazione del form che individua la vostra tipologia di explorer: i Traveller invieranno direttamente immagini o video di viaggi già realizzati; i Professional ci racconteranno i nuovi viaggi che stanno progettando di fare. Fatevi avanti. Non vediamo l’ora di conoscervi!
SEPTEMBER 10th TO SEPTEMBER 18th 2016 In anteprima per il lettori del Magazine: a settembre partirà Il Tour delle Ande, una grande avventura sulle strade della Colombia sponsorizzata da GIVI. Organizzare il tour non è stato facile ma siamo sicuri che l’entusiasmo dei partecipanti andrà alle stelle! Andremo alla scoperta delle montagne delle Ande Colombiane percorrendo 1.500 km di scenari spettacolari, su percorsi alternativi, strade sterrate e asfalti pieni di curve. Attraverseremo il deserto Tatacoa, il fiume Magdalena, le regioni dove si produce il caffè Colombiano… raggiungeremo i 4.000 metri d’altitudine all’ombra del Nevados del Ruiz, il vulcano dalle cime innevate. L’esperienza si preannuncia indimenticabile. GUARDA IL VIDEO
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GIVI Explorer
WELCOME ANITA!
CHI È ANITA Anita Yusof è mamma, insegnante di Educazione Fisica e indomita motoviaggiatrice. Originaria della Malesia, ha esplorato diverse rotte in 54 Paesi in sella alla sua Yamaha FZ150i.
La prima parte del tour è stata ultimata con successo. Ora Anita ha davanti il lungo percorso che la riporterà a casa.
START / FINISH Attraversare tre Continenti e 40 Paesi. Un progetto ambizioso che Anita ha chiamato GLOBAL DREAM RIDE. Partita in solitario il 13 settembre 2015 dalla Malaysia, ha già attraversato le due Americhe e una parte d’Europa.
VAI AL
PORTALE
Dopo aver percorso 32 mila km in 6 mesi, Anita Yusof è arrivata in Italia. Venerdì 29 Aprile a Brescia è stata accolta nella sede GIVI da tutto lo staff. Giunta in sella alla sua moto Yamaha FZ150i, Anita ha visitato l’azienda, lo show-room e ha dato splendida testimonianza della sua esperienza di Explorer. Raccontando il suo viaggio intorno al mondo ha mostrato le immagini delle tappe fin qui percorse, dal Canada all’Italia. Il video del suo arrivo nella Tierra del Fuego ha suscitato enorme entusiasmo ed i suoi dettagli sui prodotti GIVI che utilizza come equipaggiamento ci hanno fatto sentire orgogliosi. Anita ha poi rilasciato varie interviste e ha anche fatto il tour del centro di Brescia, accompagnata dal Mario Frati su Africa Twin e da due motociclisti della Municipale che le hanno permesso di accedere alle zone pedonali e al Castello. L’avventura di Anita continua…
GUARDA LE ALTRE FOTO
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Givi Magazine May 16 - GIVI Explorer
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ENGLISH TEXT
I AM EXPLORER Text edited by LDB
MAP OF THE TRIPS The first news item can be seen immediately on the homepage, and can also be seen on the ‘Travels’ button of the menu: it’s the Map of the Trips, a world map where the destinations of all the trips gathered on the portal are highlighted. The ‘E’ destination point is for Explorer trips, ‘GV’ is for Grand Trips and ‘GIVI’ for trips sponsored by our brand. With just one click you are sent directly to another world, that of the trip you have clicked on.
PARTICIPATION FORMS
We give all users the possibility to contribute to the portal’s content, whether they be motorbike enthusiasts or real bike travelling professionals. Participation is activated by filling in a form which determines your explorer category: Travellers will send directly pictures or videos of old trips; the Professionals will tell us about the new trips they plan to go on. Come forward.
We can’t wait to get to know you!
GIVI ANDES TOUR
COLOMBIA 2016 SEPTEMBER 10th
TO SEPTEMBER 18th 2016 A preview for our readers: in September the Andes Tour is going to start, a great adventure on the Colombian roads sponsored by GIVI. Organising the tour has not been easy but we are sure the enthusiasm of the participants will be great! We will discover the mountains of the Colombian Andes travelling through 1,500kms of spectacular scenery, on alternative routes, off-road routes and asphalt roads full of bends. We will cross the Tatacoa desert, the river Magdalena, the regions where Colombian coffee is produced... We will reach 4,000m of altitude under the Nevados del Ruiz, a snow-capped volcano. The experience is going to be one that you will never forget.
WELCOME ANITA!
ANITA YUSOF IS A MOTHER, A GYM TEACHER AND FEARLESS BIKE RIDER. ORIGINALLY FROM MALAYSIA,SHE HAS EXPLORED VARIOUS ROUTES IN 54 COUNTRIES ON HER YAMAHA FZ150I. THE FIRST PART OF THE TOUR HAS FINISHED SUCCESSFULLY. NOW ANITA HAS IN FRONT OF HER THE LONG ROAD TO TAKE HER BACK HOME. After having ridden 32 thousand kilometres in 6 months, Anita Yusof has arrived in Italy. Friday the 29th of April in Brescia she was welcomed at GIVI’s headquarters by the whole staff. After arriving on the saddle of her Yamaha FZ150i, Anita visited the company, the show-room and presented her experience as an Explorer. While telling of her trip around the world she showed us the pictures of the stages up to now, from Canada to Italy. The video of her arrival in Tierra del Fuego generated enormous enthusiasm. And her details on GIVI’s products, with which she is equipped, made us feel proud. Anita then gave various interviews and also went on a tour of Brescia, accompanied by Mario on an Africa Twin and two motorcycle policemen who allowed her to access pedestrian areas and the castle.
ANITA’S ADVENTURE CONTINUES...
START / FINISH GO TO THE
WEBSITE
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GIVI Explorer
CROSSING THREE CONTINENTS AND 40 COUNTRIES. AN AMBITIOUS PROJECT THAT ANITA HAS CALLED GLOBAL DREAM RIDE. AFTER SETTING OFF ALONE ON 13 SEPTEMBER 2015 FROM MALAYSIA, SHE HAS ALREADY CROSSED THE AMERICAS AND PART OF EUROPE.
I AM EXPLORER GIVIEXPLORER.COM
GIVI EXPLORER is the portal dedicated to riders who share their passion for adventure and makes real the travel experiences you’ve always dreamed of.
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Sponsor di LCR Honda MotoGP Team
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TURISMO Testo: Leilha Tartari Pucci
Foto: MiRò
GUIDANDO FRA LE
“CIME ROSA”
Sulle Dolomiti… con le Dolomiti. Un gioco di parole per introdurre le nuove valigie GIVI in alluminio, che con il loro nome omaggiano questo straordinario patrimonio montano. Montate sulla Yamaha MT-09 Tracer ci hanno accompagnato lungo curve spettacolari, paesaggi mozzafiato, luoghi d’arte e di turismo.
S
cegliere di seguire un percorso in moto da Castelfranco Veneto a Cortina d’Ampezzo, e ritorno, può offrire diversi spunti di interesse per chi ama la bella guida fra le curve, la montagna e i luoghi poco frequentati fuori stagione. Si tratta di un percorso affascinante, tra paesaggi maestosi, luoghi ricchi di storia e strade perfette per la moto, ancorché da non sottovalutare.
Si parte dalla Marca Trevigiana, cuore del Veneto, e si rimane fra le province di Treviso e Belluno, anche se veloci deviazioni possono offrire ulteriori modi di interpretare questi territori montani tanto famosi nel mondo. Nostra compagna di viaggio è la Yamaha MT-09 Tracer, resa adatta al turismo veloce – ma non solo – grazie a un completo kit di accessori GIVI studiati per lei. Fra questi, l’occhio cade subito sulle capaci borse laterali rigide in alluminio: hanno un design inedito, una funzionalità ancora più spiccata e, soprattutto, un nome che è tutto un programma: Trekker Dolomiti!
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PRIMO GIORNO (Castelfranco Veneto – Cortina d’Ampezzo: 4h, 180 km) Il nostro tour inizia dal negozio Market2Ruote di Castelfranco Veneto (via Circonvallazione Est 4), tra antiche ville, piazze scenografiche e palazzi affrescati. Nota come la città di Giorgione, una delle figure più emblematiche della storia della pittura, al quale ha dato i natali nel XV secolo, Castelfranco, protetta dalle possenti mura del castello medievale, ancora oggi conserva tutto lo splendore di una città d’arte. Il tour che Market2Ruote ci ha suggerito per la nostra prima uscita primaverile ci permette di goderci senza fretta una passeggiata tra i suoi vicoli e le sue sei torri, per ammirare le meraviglie che la cittadina custodisce per noi, prima di avventurarci alla scoperta dei tesori veneti in sella alla nostra fedele compagna. Lasciamo dunque la moto per dirigerci verso il centro storico. Entrando nel castello dalla porta principale, dove troneggia un Leone di San Marco del 1499, si svelano ai nostri occhi suggestivi scorci ed edifici prestigiosi, come il settecentesco Teatro Accademico (in via Garibaldi), tra i più belli d’Italia, e il Duomo, che accoglie la famosa Pala del Giorgione,
1) L’ENROSADIRA È IL FENOMENO PER CUI LA MAGGIOR PARTE DELLE CIME DELLE DOLOMITI ASSUMONO UN COLORE ROSSASTRO, CHE PASSA GRADATAMENTE AL VIOLA, SOPRATTUTTO ALL’ALBA E AL TRAMONTO. IL TERMINE, CHE LETTERALMENTE SIGNIFICA “DIVENTARE DI COLOR ROSA”, DETIVA DALLA PAROLA LADINA ROSADÜRA O ENROSADÖRA
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2) SOTTO, FELTRE E LA SUA SPLENDIDA PIAZZA MAGGIORE CIRCONDATA DA ANTICHI PALAZZI UN TEMPO APPARTENUTI ALLE NOBILI FAMIGLIE LOCALI
la “Madonna col Bambino”, entrambi progettati dall’architetto Preti. La nostra seconda tappa è Asolo, passando per Riese Pio X (SS 667 e poi SP 6): dopo una quindicina di chilometri e non più di una mezz’ora di tragitto, arriviamo ai piedi della “città dai cento orizzonti”, come la definì Carducci. Situata in una posizione panoramica senza eguali, Asolo ha ospitato nei secoli personaggi illustri e artisti da tutto il mondo. Superata questa località imbocchiamo la SS 248 che, passando per Cornuda, Pederobba, Quero e Anzù, dove si intravede la basilica dei Santi Vittore e Corona adagiata sopra il Monte Miesna, in 30 km di strada che costeggia il fiume Piave arriviamo dritti a Feltre. Qui il primo weekend di aprile cinquemila centauri si sono ritrovati per la XXXI edizione della Benedizione del Motociclista, organizzata dal Motoclub di Feltre. Arroccata su un colle all’estremità occidentale della Val Belluna, Feltre, piccola ma caratteristica città d’arte, merita certamente una sosta per girovagare tra le vie del borgo antico. Attraversata la Porta Imperiale, principale punto di accesso alla città, lungo via Mezzaterra incontriamo una serie di nobili residenze cittadine, come il
3) UNA SERIE DI TORNANTI SPETTACOLARI PORTANO IN CIMA A PASSO PORDOI, A 2239 m s.l.m.
4) L’ANTICA CHIESA DI FALCADE E SULLO SFONDO LE CIME DEL GRUPPO DEL FOCOBON
CHI HA CONSIGLIATO L’ITINERARIO Intervista a Cristina Trabuio Responsabile commerciale, marketing, adv, acquisti e vendite Market 2 Ruote di Castelfranco Veneto (TR) Come nasce Market 2 Ruote? “La nostra attività nasce nel 1953 quando mio padre e mio nonno decisero di aprire a Castelfranco Veneto (TR) un negozio specializzato nella vendita di biciclette, ciclomotori, moto e ricambi con annessa officina per la riparazione. Nel 1973 l’attività si sposta nella location attuale e prende il nome di Market 2 Ruote. In quegli anni, grazie alla passione di mia madre, il negozio apre le porte anche al settore abbigliamento, convinti della necessità di fornire ai motociclisti un servizio il più possibile completo e adeguato, soprattutto in termini di qualità e la sicurezza. Nel 2005 Market 2 Ruote amplia la sua superficie espositiva raggiungendo le dimensioni attuali”. Qual è il tuo ruolo all’interno del negozio? “Sono entrata in azienda in modo stabile dopo l’università e dopo aver fatto alcune esperienze lavorative all’estero. Oggi mi occupo dell’area commerciale, marketing, pubblicità, acquisti e vendite”.
cinquecentesco Palazzo Cumano, che oggi ospita la Galleria d’Arte Moderna (via Paradiso 8) dedicata al maestro Carlo Rizzarda, tra i più importanti artisti del ferro battuto degli inizi del Novecento. Oltre alla chiesa di San Giacomo Maggiore, col suo bel portale in marmo di epoca rinascimentale, si notano il seicentesco Palazzo BellatiVillabruna, sede del Museo Civico, e il palazzo Salce-Aldovini-Mezzanotte, la cui facciata è ricoperta da affreschi oggi ormai sbiaditi. Proseguendo lungo via Mezzaterra, arriviamo alla scenografica piazza Maggiore, attorniata dall’imponente Palazzo Pretorio, costruito tra il 1548 e il 1570, dal Palazzo della Ragione e dalla chiesa di San Rocco che, insieme al castello di Alboino, sovrasta l’intero complesso di edifici. Riprendiamo il cammino dirigendoci verso la SS 50 che, superata la SP 12, ci porta a Fonzaso. Da qui, proseguendo lungo la SS 50 per una ventina di chilometri (meno di mezzora di strada), arriviamo a Fiera di Primiero lasciando alle nostre spalle Fonzaso e Monte Croce. Da questo momento siamo sulla SS 347 e, sovrastate dalla cima del Sass Maor (2.812 metri), hanno inizio una serie di curve che ci portano verso Agordo, dove la strada (SR 203) diventa più stretta e attraversa splendidi boschi di larici. Mentre sullo sfondo si intravedono i monti Pelmo e Civetta, superato il paese di Colle Santa Lucia, situato su una sporgenza rocciosa a 1453 metri di altitudine (a 30 km da Cortina), ci si arrampica sulla SP 638 con i suoi infiniti tornanti che conducono al Passo Giau, 2.236 metri, che vale senz’altro una sosta per permetterci di godere uno dei paesaggi più belli delle Dolomiti. Da qui lo sguardo spazia sulle cime che sovrastano la conca di Cortina d’Ampezzo, e più lontano si intravedono le Tre Cime di Lavaredo. Il panorama è tale da farci rimanere senza fiato, ma i 18 km di curve
Sei un’appassionata di moto o ti consideri più un’addetta ai lavori “non praticante”? “Vado in moto e sono sempre stata amante delle due ruote, anche se non sono una vera supersportiva”. Ci avete proposto un giro turistico sulle Dolomiti. Vi capita spesso di fare da “consulenti” per i mototuristi dell’area? “Sì, ci è successo più volte. L’esperto in negozio è senz’altro Dino, il responsabile del reparto accessori, che è in grado di dare ogni tipo di informazione sui luoghi da visitare e sulle strade più belle da percorrere in moto”. Com’è cambiato il mototurista negli ultimi anni? “Si è sicuramente evoluto, è mediamente più esigente e attento alle novità presentate dai fornitori”. Quando avete deciso di diventare partner di GIVI? “Siamo partner di GIVI da moltissimi anni, da quando sono comparsi i primi bauletti. Nel corso del tempo abbiamo ampliato la gamma dei prodotti aggiungendo via via quanto GIVI proponeva in termini di accessori, abbigliamento e caschi”. Come si è evoluto il vostro rapporto con Givi? “Con Givi abbiamo avuto fin dall’inizio un rapporto basato sulla fiducia e sulla stima reciproca, ma con il passare degli anni il legame è diventato sempre
che ci separano dalla conclusione di questa prima giornata ci costringono a risalire in sella. E così procedendo sempre sulla SP 638 che poi diventa SR 48, raggiungiamo Cortina d’Ampezzo. Meta invernale tra le più frequentate, oltre ai numerosi locali che la rendono famosa per la sua mondanità e alle boutique che ne fanno un paradiso degli amanti dello shopping, Cortina d’Ampezzo custodisce piccoli gioielli che vale la pena visitare, prima di sederci a tavola per una cenetta rigenerante. Dalla centrale piazzetta San Francesco, raggiungiamo quindi la settecentesca basilica dei SS. Filippo e Giacomo e il cui campanile è il simbolo di Cortina. Da non perdere anche il Museo d’Arte moderna “Mario Rimoldi” (corso Italia 69), che propone oltre 800 opere dei pittori più noti del Novecento italiano, come Depero, Sironi, Guttuso e De Chirico. SECONDO GIORNO (Cortina d’Ampezzo – Castelfranco Veneto: 5 h 14 min, 229 km) Da bravi centauri, ci svegliamo presto per goderci ogni secondo di questa nuova giornata di viaggio che ci porterà in una delle aree più belle delle Dolomiti, tra passi incredibili e picchi innevati. A fine aprile sulle Dolomiti il tempo può variare molto velocemente, ma in generale le temperature sono più basse di quanto ci si aspetti, così come le strade possono ancora avere un sottile strato di sale a proteggerle da eventuali gelate notturne. Nonostante la conformazione del territorio e delle strade inviti a una guida gustosa, dunque, meglio tenersi sempre del margine in più, anche perché a fine giornata le mille pieghe e i tanti tornanti possono stancarvi più di quanto vi aspettereste. Dopo un’abbondante colazione e un buon caffè, lasciamo Cortina e imbocchiamo la SR 48 per tornare a Caprile.
più stretto e importante. Oggi rappresenta il nostro fornitore principale nel settore bauletti, borse e accessori moto”. Quale prodotto GIVI vendete con maggior soddisfazione? “Sicuramente i bauletti e i relativi accessori, in quanto le novità proposte dal marchio sono sempre aggiornate per quanto riguarda l’affidabilità, la sicurezza, la scelta dei materiali, le tecniche di lavorazione. Inoltre sono molto in linea con quanto oggi richiede il mercato”. Quali servizi offrite al motociclista, oltre ai tanti prodotti esposti? “Offriamo in particolare il servizio di assistenza sui prodotti acquistati e di montaggio degli accessori. È fondamentale per noi che il cliente consideri Market 2 Ruote un riferimento sicuro, dove può sentirsi accudito e coccolato. Il nostro obiettivo è fare in modo che i nostri clienti siano sempre soddisfatti dei prodotti e dei servizi che proponiamo”. Infine una domanda d’obbligo: cosa vuol dire essere donna “dietro al bancone” in un mondo fortemente maschile? “Qualcuno potrebbe ritenere questo un mondo particolarmente maschile, ma devo dire che non ho mai avuto problemi. Considerate poi che l’anima del reparto abbigliamento è sempre stata mia madre, che è ancora presente in negozio a dare consigli ai clienti. In realtà oggi sono molte le donne che
vanno in moto e che quindi conoscono il nostro negozio, e comunque tante entrano soltanto per dare un’occhiata”.
MOTO E ALLESTIMENTO Il percorso sulle Dolomiti Friulane è stato lo scenario ideale per il debutto di una grande novità Givi: le valigie rigide Trekker Dolomiti, da 36 litri di capacità. Dedicate alle moto più stradali rispetto alle Trekker Outback, le vedete montate sulla Yamaha MT-09 Tracer, una crossover che unisce ottime capacità turistiche a una meccanica perfetta per la guida veloce sulle spettacolari strade dolomitiche. La tre cilindri giapponese ha tutto ciò che serve per entusiasmare chi la utilizza: coppia ai medi regimi, allungo divertente, poche vibrazioni e consumi ragionevoli. La guida è svelta, precisa e appagante, mentre le capacità protettive delle affilate plastiche di cupolino e fianchetti di serie non sono il massimo per proteggere i passeggeri da freddo, vento e pioggia. La situazione migliora, e molto, grazie al parabrezza maggiorato Givi (2122DT) e ai paramani dedicati (EH2122,). Il primo sfrutta le regolazioni in altezza della moto di serie per adeguarsi alla corporatura di chi guida, mentre i paramani sono un toccasana quando le temperature scendono o quando piove a lungo.
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LE NUOVE TREKKER DOLOMITI SI RICONOSCONO PER IL LOOK MENO AGGRESSIVO RISPETTO ALLE TREKKER OUTBACK E PER LA COMODA MANIGLIA SUL COPERCHIO SUPERIORE, CHE LE RENDE PRATICHE DA SPOSTARE ANCHE UNA VOLTA TOLTE DALLA MOTO. IL SISTEMA DI FISSAGGIO AL TELAIETTO DEDICATO ALLA MT-09 TRACER È MOLTO SOLIDO, RAPIDO E A PROVA D’ERRORE.
LA MT-09 TRACER È STATA POI COMPLETATA CON UNA PRATICA BORSA DA SERBATOIO (ST602) DOTATA DI AGGANCIO TANKLOCK E DI UN COMODISSIMO PORTA OCCHIALI INTERNO, DA UN COMPLETO SET DI TUBI PROTETTIVI PER MOTORE E TELAIO (TN2122) E DALLA SEMPRE UTILE PIASTRA PER ALLARGARE L’AREA A TERRA DEL CAVALLETTO LATERALE (ES2122).
Attraverso Passo Pordoi raggiungiamo Arabba, dove potete approfittare del magnifico panorama sulla cima di Col di Lana, protagonista di numerose battaglie durante la Grande Guerra. Proseguendo sulla SR 48 arriviamo all’antico borgo di Canazei, un grazioso paese, il più rinomato della Val di Fassa, situato ai piedi della Marmolada. Proseguiamo sulla SP 641 e superata la località turistica Malga Ciapela, ci dirigiamo verso Caprile (SS 563/SR 203) da dove, prendendo la SP 20 e poi la SP 25, in poco meno di un’oretta di tragitto (50 km circa) arriveremo in località Longarone. Alla nostra sinistra si può intravedere la tragicamente nota diga del Vajont. Qui il 9 ottobre 1963, dal versante settentrionale del monte Toc, si staccò un’enorme frana (300 milioni di metri cubi di roccia) che finì nel bacino creato dalla diga, che a quel tempo era una delle più alte al mondo. Essendo la massa della frana più grande del lago, l’impatto provocò la fuoriuscita di 50 milioni di metri cubi d’acqua che, con una velocità di 90 km/h, travolsero numerose frazioni delle valli del Vajont e del Piave, tra cui Longarone. L’impressionante scenario creato dalla frana può essere visitato percorrendo i primi 20 metri del coronamento della diga con una visita organizzata della durata di un’ora, che consigliamo vivamente.
Da Longarone riprendiamo la strada verso Castelfranco e tornare così al punto di partenza del nostro anello: calcoliamo più o meno ancora due ore e mezza di tragitto (128 km). Da Longarone procediamo sulla SS 51 e poi, allo svincolo, la A 27 per un breve tratto. Seguiamo le indicazione per Vittorio Veneto Sud, e continuiamo su Via del Bersagliere/Via Marcorà (SP 103) in direzione Conegliano. Qui ci prenderemo un po’ di tempo per andare alla scoperta della Strada del Prosecco, uno degli angoli più belli del Veneto che attraverso i panorami indimenticabili dei Colli Trevigiani, tra vigneti, ville nobiliari e antiche chiese, ci porterà a Valdobbiadene. Calcolate circa un’ora e mezza di viaggio (50 km). Un’alternativa valida per il viaggio di ritorno, di poco più veloce (222 km), è prendere la SR 203 da Caprile e, passando per Alleghe e Agordo, dove la strada diventa più stretta e attraversa splendidi boschi di larici, raggiungere Valdobbiadene. A questo punto, pienamente soddisfatti per questa intensa e appagante seconda giornata, possiamo senz’altro imboccare l’ultimo tratto di strada (SS 667, 38,5 km) e rientrare a Castelfranco in tempo per ammirare il tramonto, sorseggiando quel famoso bicchiere di vino tanto desiderato, e ora anche meritato.
MESSNER MOUNTAIN MUSEUM CORONES Inaugurato nell’estate del 2015 e progettato dall’architetto Zaha Hadid, il museo MMM Corones, situato in vetta al Plan de Corones a 2275 metri di altitudine, è l’ultima tappa del progetto che Reinhold Messner ha voluto dedicare alla montagna e alla sua cultura, realizzando un circuito di 6 musei in sei località differenti, che dal Sudtirolo ci portano al Bellunese. In ognuno dei sei musei viene sviluppato un aspetto diverso della “cultura della montagna”. Si va dal legame tra l’uomo e la montagna (MMM Firmian) al tema del “mondo verticale”, dedicato in particolare all’elemento della roccia (MMM Dolomites), al “mito della montagna”, con la sua dimensione “religiosa” (MMM Juval), ai “mondi di ghiaccio”, con un allestimento situato in una struttura sotterranea (MMM Ortles), ai “popoli delle montagne” (MMM Ripa), per finire con il tema della “disciplina regina dell’alpinismo” trattato nel MMM Corones, che è il nostro punto di arrivo. In quest’ultimo museo vengono ripercorsi gli ultimi 250 anni dell’alpinismo moderno in ogni suo aspetto, attraverso reliquie, cimeli, testimoniante, citazioni, opere d’arte e proiezioni video di notevole interesse. Il museo è aperto da giugno a ottobre e da novembre ad aprile, dalle 10 alle 16 (ultimo ingresso alle 15.30) ed è raggiungibile anche a piedi seguendo diversi sentieri che, a seconda del punto di partenza, portano in cima alla vetta in 4/5 ore di cammino (da Passo Furcia il percorso è decisamente più breve, 1.30 h). È disponibile anche un biglietto cumulativo, Tour Ticket, che permette di fare il giro completo del circuito dei musei MMM.
MMM Corones - Plan de Corones I-39030 Pieve di Marebbe (BZ) Tel. +39 0474 501350 www.mmmcorones.com www.messner-mountain-museum.it corones@messner-mountain-museum.it Givi Magazine May 2016 - Turismo
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5) IL PASSO GIAU, UNO DEI PAESAGGI PIÙ BELLI DELLE DOLOMITI
6) IL SEICENTESCO MOLINETTO DELLA CRODA DI REFRONTOLO, UNO DEI POCHI MULINI AD ACQUA ANCORA FUNZIONANTI
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PERNOTTAMENTI E GASTRONOMIA LOCALE DOVE DORMIRE PARK HOTEL VICTORIA **** Corso Italia 1, Cortina D’Ampezzo Tel: +39 0436 3246 http://www.hotelvictoriacortina.com/ info@hotelvictoriacortina.com Situato in pieno centro e di proprietà della stessa famiglia fin dal 1892, è il primo albergo ecosostenibile della valle d’Ampezzo. Da allora i suoi locali sono stati ampliati e rinnovati, oggi offre numerosi servizi, come la biblioteca con una ricca selezione di guide e romanzi, la piccola area benessere, la connessione wi-fi gratuita, la sala biliardo e il ristorante interno dove gustare i piatti della tradizione alpina. HOTEL DE LA POSTE **** Piazza Roma 14, Cortina D’Ampezzo Tel. +39 0436 4271 http://www.delaposte.it/ info@delaposte.it È uno degli alberghi storici del centro di Cortina. Arredato in stile montano, elegante e accogliente allo stesso tempo, dispone di camere spaziose e confortevoli, alcune con balcone o vasca idromassaggio. Ognuna si distingue per lo stile e i colori degli arredi, tutte godono di splendida vista panoramica sulla chiesa e la zona pedonale o sulle vette delle Dolomiti. HOTEL CORNELIO *** Via Cantore 1, Cortina D’Ampezzo Tel: +39 0436 2232 www.hotelcornelio.com
LA STRADA DEL PROSECCO (1 h 22 min, 49,4 km) La Strada del Prosecco, in una delle zone più belle per il mototurismo enogastronomico, ripercorre l’originario tracciato inaugurato nel 1966, che collega le località più importanti per la produzione del Prosecco, tra natura, storia e tradizioni secolari. La prima tappa e punto di partenza è dunque la caratteristica cittadina di Conegliano, che tra i suoi vicoli racchiude splendide perle architettoniche e artistiche. Lasciamo quindi la moto e concediamoci una tranquilla passeggiata sotto i portici di Contrada Grande per ammirare gli affreschi e le decorazioni in pietra scolpita che impreziosiscono le facciate dei palazzi signorili (Monte di Pietà, Palazzo Sarcinelli, Casa Longega).
info@hotelcornelio.com Un piccolo e grazioso hotel che offre camere arredate con gusto, in stile tradizionale, e dotate di piacevole balcone da dove ammirare splendidi scorci. Perfetto per un soggiorno tranquillo, dispone anche di un ristorante e di una gradevole terrazza panoramica. HOTEL DOLOMITI *** Via Roma 33, San Vito di Cadore Tel: +39 0436 890184 http://www.hoteldolomiti.com/ info@hoteldolomiti.com A pochi minuti da Cortina D’Ampezzo, un albergo, a gestione familiare, ricavato negli ambienti di una caratteristica casa alpina degli anni Trenta, arredata in tipico stile montano. Camere dotate di moderni comfort e, al ristorante, piatti semplici e saporiti preparati con i prodotti del territorio. Dispone anche di una piccola Stube per i momenti di relax.
DOVE MANGIARE LA TAVERNETTA Via del Castello 53, Cortina d’Ampezzo Tel: +39 0436 868102 Cell. 328 2765363 ristavernetta@yahoo.it massimo.belliero@virgilio.it A breve distanza dal centro di Cortina, questo tipico rustico di montagna dall’atmosfera accogliente propone le ricette tradizionali della
Il castello con la Torre della Campana, sede del Museo civico, e il Duomo del 1345 sono considerati i veri simboli della cittadina. Ai piedi del castello si trova l’Istituto Enologico Cerletti, fondato nel 1876, e la sua ottocentesca Bottega del Vino (via XXVIII Aprile 20), di cui vi consigliamo una visita prima di proseguire. Lasciata Conegliano ci dirigiamo verso Collalbrigo, pregiata zona viticola per la produzione del vino bianco, e la sua settecentesca Villa Montalban Ghetti. È poi la volta dell’ex eremo camaldolese di Rua di San Pietro di Feletto in un susseguirsi di dolci curve e colline verdeggianti che ci accompagneranno fino a Refrontolo. Da qui una breve deviazione porta al Molinetto della Croda (XVII secolo), un antico e incantevole mulino incastonato nella roccia.
cucina ampezzana e veneta: pasta fatta in casa, come i casunzei, tagliolini al ragù bianco tartufato e le rinomate pennette. Ottima anche la pizza. AL CAMIN Via Alvera 99, Cortina D’Ampezzo Tel: +39 0436 862010 www.ristorantealcamin.it Elegante ristorante dove la tradizione incontra l’innovazione in cucina così come negli arredi ispirati al designer Giò Ponti. La cucina è quella tipica ampezzana, rivisitata dalle esperte mani dello chef. Da provare la tartare di manzo con caprino, i tagliolini ai funghi o lo stinco con la polenta. Ottima anche la selezione di etichette di vini. Durante la bella stagione, splendida terrazza panoramica con vista sulle vette delle Dolomiti e su Cortina. OSPITALE Località Ospitale 1, Cortina d’Ampezzo Tel: +39 0436 4585 info@ristoranteospitale.it www.ristoranteospitale.com Ambienti dal fascino antico per questa romantica struttura di fine Ottocento con cinque salette arredate secondo l’estro di un artigiano locale, due dispongono anche di una tipica Stube. In tavola i sapori autentici del territorio. A disposizione anche sette comode camere per chi volesse prolungare il soggiorno.
Superiamo in successione Solighetto, sede del Consorzio Tutela del Vino Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg, Soligo e Farra di Soligo, ed ecco apparire le medievali Torri di Credazzo e la chiesetta di San Vigilio che dall’alto della collina dominano il borgo di Col San Martino. Riprendiamo la strada verso Colbertaldo e proseguiamo verso nord fino a raggiungere la collina del Cartizze, l’area per eccellenza del Prosecco Superiore, uno dei vini più pregiati del territorio. Oltrepassati Santo Stefano e San Pietro di Barbozza (sede della Confraternita del Prosecco), si arriva a Valdobbiadene, dove il viaggio si conclude a Villa dei Cedri, antico opificio ottocentesco che ospita, oltre a concerti, eventi e mostre, il Forum Spumanti d’Italia a settembre e Calici di Stelle in agosto.
RIDING AMONG THE
‘PINK MOUNTAINTOPS’ IN THE DOLOMITI...WITH THE DOLOMITI. A PLAY ON WORDS TO INTRODUCE GIVI’S NEW ALUMINIUM CASES WHICH WITH THEIR NAME HONOUR THESE EXTRAORDINARY WORLDHERITAGE MOUNTAINS. MOUNTED ON THE YAMAHA MT-09 TRACER THEY WERE WITH US ALONG INCREDIBLE BENDS, BREATHTAKING SCENERY, TOURIST AND ART TOWNS. Choosing to follow a route by motorbike from Castelfranco Veneto to Cortina d’Ampezzo and back, can offer various ideas for those of you who love riding along beautiful bends, the mountains and areas which are rarely visited during the low season. It’s a fascinating route, among majestic scenery, places rich in history and roads which are perfect for riding, albeit not to be underestimated. We start from the Marca Trevigiana area, the heart of Veneto, and we remain between the provinces of Treviso and Belluno, even if quick detours can offer further ways of interpreting these world-famous mountain regions. Our travel companion is the Yamaha MT-09 Tracer, set up for fast tourism - but not only - thanks to a complete kit of GIVI accessories studied for her. Among these, you can immediately notice the capacious rigid aluminium side bags: they have a new design, a greater functionality and, most of all, a name which says it all: Trekker Dolomiti..! FIRST DAY (Castelfranco Veneto – Cortina d’Ampezzo: 4h, 180kms) Our tour starts from the shop Market2Ruote of Castelfranco Veneto (address: via Circonvallazione Est 4), among ancient villas, scenic squares and frescoed palaces. Famous as Giorgione’s city, one of the most emblematic figures of the history of painting, who was born there in the XV Century, Castelfranco, protected by the massive walls of the medieval castle, still maintains all the splendour of
an art city. The tour suggested by Market2Ruote for our first spring outing allows us to enjoy with no hurry a walk among its alleys and its six towers, to admire the marvels this city preserves for us, before venturing to discover the treasures of Veneto on the saddle of our trusted companion. So we leave our bike to go towards the historic centre. Entering the castle from the main gate, with its towering Saint Marc Lion from 1499, we see evocative views of prestigious buildings, like the Teatro Accademico of the 17-hundreds (in via Garibaldi), among the most beautiful theatres in Italy, and the Duomo, the cathedral which hosts Giorgione’s famous Castelfranco Madonna, both designed by the architect Preti. Our second stop is Asolo, passing through Riese Pio X (SS 667 and then SP 6): after about 15kms and no more than half an hour on the road, we reach the outskirts of the “city with 100 horizons”, as the poet Carducci called it. In a unique scenic position, Asolo has hosted over the centuries famous people and artists from all over the world. After this town we take the SS 248 which passes through Cornuda, Pederobba, Quero and Anzù, where you can glimpse the basilica of Saints Vittore and Corona, perched on the top of Mount Miesna, and in 30kms of road following the Piave river we reach Feltre. Here during the first weekend of April five-thousand bikers met for the XXXI edition of the Blessing of the Biker, organised by Feltre’s Motorcycle Club. Perched on a hill at the western end of the Belluna Valley, Feltre, small but characteristic art town, surely deserves a pause to roam through the streets of its old city. After crossing the Imperial
Gate, main access point to the city, along via Mezzaterra we see a series of noble city dwellings, such as the 16th-Century Cumano Palace, which today hosts the Modern Art Gallery (via Paradiso 8) dedicated to the master Carlo Rizzarda, among the most important artists of wrought iron of the beginning of the 20th Century. Besides the church of San Giacomo Maggiore, with its beautiful Renaissance marble entrance, there are the 17th-Century Palace Bellati-Villabruna, home of the Civic Museum, and the Salce-Aldovini-Mezzanotte palace, whose facade is covered in faded frescoes. Moving along via Mezzaterra, we reach the scenic Maggiore square, surrounded by the imposing Pretorio Palace, built between 1548 and 1570, the Palazzo della Ragione and the church of San Rocco which, along with Alboin’s castle, towers over the whole complex of buildings. We get back on the road going towards SS 50 which, after crossing SP 12, takes us to Fonzaso. From here, moving along SS 50 for around 20kms, (less than half an hour of riding), we reach Fiera di Primiero leaving Fonzaso and Monte Croce behind us. Now we are on SS 347 and, under the peak of the Sass Maor (2,812m) a series of bends begin, taking us to Agordo, where the road (SR 203) becomes narrower and crosses beautiful larch woods. While in the background we can see the mountains Pelmo and Civetta, after the village of Colle Santa Lucia, on a rocky shoulder at 1453 metres of altitude (30kms from Cortina), we climb up SP 638 with its infinite hairpin bends which take us to the Giau pass, 2,236 metres, which is well worth a stop to allow us to enjoy one of the most beautiful views of the Dolomiti. From here you can see the mountain tops towering over the basin of Cortina d’Ampezzo, and farther in the distance you can glimpse the three Cime di Lavaredo. The view is breathtaking, but the 18kms of bends separating us from our destination for the day make us get back on our bikes. And so, moving along SP 638, which then becomes SR 48, we reach Cortina d’Ampezzo. Among one of the most famous winter destinations, besides the many clubs popular with the jet set and the boutiques that make this a paradise for shopping enthusiasts, Cortina d’Ampezzo has some small jewels which are really worth visiting, before sitting at a table for a nourishing dinner. From the small
MOTORBIKE AND SETUP The journey in the Dolomiti of Friuli has been the ideal setting for the debut of one of Givi’s great new products: the hard cases Trekker Dolomiti, with a 36-litre capacity. Dedicated more to road bikes than the Trekker Outback range, you can see them mounted on the Yamaha MT-09 Tracer, a crossover bike that combines excellent touring characteristics with an engineering perfect for fast riding on the spectacular roads of the Dolomiti. The Japanese threecylinder bike has all you need to arouse the enthusiasm of its users: optimum torque at medium revs, fun top speed, very few vibrations and reasonable gas consumption. It rides fast, precisely and satisfyingly, but the protection provided by the sharp plastic of the standard screen and sides is not the best to protect passengers from cold, wind and rain. The situation improves, considerably, thanks to Givi’s tall screen (2122DT) and the dedicated hand guards (EH2122). The former makes use of the standard bike height adjustments to adapt to the build of the rider, while the hand guards are just what the doctor ordered when temperatures drop or it rains for a long time. The new Trekker Dolomiti are recognisable for their less aggressive look compared to the Trekker Outback range and for the convenient handle on the lid, which makes them easy to move once they have been taken off the bike. The fixing system for the frame specific for the MT-09 Tracer is really solid, quick and fool-proof. The MT-09 Tracer has then been completed with a practical tank bag (ST602) with Tanklock fixing system and a very practical internal holder for eyeglasses, a complete set of protective tubes for the engine and frame (TN2122) and the always useful plate to extend the base of the side stand (ES2122)
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WHO RECOMMENDED THIS ITINERARY? Interview with Cristina Trabuio Sales, marketing, advertisement, and purchasing manager Market 2 Ruote of Castelfranco Veneto (TR) How did Market 2 Route come to life? It started in 1953 when my father and grandfather decided to open a shop specialised in the sale of bicycles, motorbikes, mopeds and spare parts with annexed repair shop in Castelfranco Veneto (TR). In 1973 we moved to the present venue and took on the name “Market 2 Ruote”. In those years, thanks to my mother’s passion, the shop started also selling clothes, convinced of the idea that we must give bikers the most complete and adequate service possible, especially in terms of quality and safety. In 2005 Market 2 Route’s shop area expanded, reaching the size it is today”. What’s your role in the shop? “I entered the company full-time after my degree and after having gained some work experience abroad. Today I am responsible for sales, marketing, advertising and purchasing”. Are you a bike enthusiast or do you consider yourself more as a ‘lay’ insider? “I ride a motorbike and I have always loved the two wheels, even if I am not a real enthusiast” You recommended a tourist trip in the Dolomiti. Do you often act as ‘consultants’ for local bike tourists? “Yes, it’s happened many times. The expert in the shop is surely Dino, the head of the accessories department, who can give all kinds of information on the places to visit and on the most beautiful roads to do by bike”. How has the motorbike tourer changed over the years? “They have surely evolved, they are on average more demanding and aware of the new products presented by our suppliers”. When did you decide to become partners with Givi? “We have been partners with Givi for many years, since the fist cases came out. Over time we have increased the range of products constantly adding GIVI’s proposals in accessories, clothing and helmets”. How has your relationship with Givi evolved? “With Givi we’ve had a relationship based on trust and mutual respect since the beginning, but over the years the relationship has become closer and more important. Today it’s our main supplier of cases, bags and motorbike accessories”. Which Givi product do you sell with most satisfaction? “Surely the cases with their accessories, as the new products presented by the brand are always up to date regarding reliability, safety, the choice of materials and work methods. They are also very in line with what the market is asking for”. What services do you offer bikers, besides the many products on display? “We offer in particular assistance for the products purchased and mounting of accessories. It is fundamental for us that the client considers Market 2 Route a stable reference point, where they can feel looked after and pampered. Our aim is for the client to be always satisfied with the products and services we provide”. Finally a question which is a must: what does it mean to be a woman ‘behind the counter’ in a fundamentally male world? “Some people may consider this a particularly male world, but I must say that I have never had any problems. Consider also that the soul of the clothing department has always been my mother, who is still in the shop giving advice to customers. Actually today there are many women who use motorcycles and who know our shop, and anyhow a lot of women come in just to have a look”. central square of San Francesco, we reach the 18thcentury Basilica of Saints Filippo and Giacomo, and whose tower is the symbol of Cortina. A must is also the Modern Art Museum “Mario Rimoldi” (in corso Italia 69), with its over 800 works of the most famous painters of the Italian 20th Century, such as Depero, Sironi, Guttuso and De Chirico. SECOND DAY (Cortina d’Ampezzo – Castelfranco Veneto: 5 h 14 min, 229kms) Like good bikers, we wake up early to enjoy every second of this new day of travel which will take us to one of the most beautiful areas of the Dolomiti, between mountain passes and snow-capped mountain tops. At the end of April in the Dolomiti the weather can be very changeable, but generally temperatures are much lower than you’d expect, and the roads can still have a thin layer of salt to protect them from possible night frost. So even if the territory and the roads make for great riding, it is best to play it calmly, also because at the end of the day the thousands of curves and hairpin bends can tire you more than you would think. After a big breakfast and a good coffee, we leave Cortina and take SR 48 to go back to Caprile. Through Passo Pordoi we reach Arabba, where you
can see the fantastic view on the top of Col di Lana, where many battles were fought during the Great War. Moving along SR 48 we reach the ancient village of Canazei, a delightful village, the most famous of Val di Fassa, at the feet of the Marmolada. We continue along SP 641 and, after passing the tourist resort of Malga Ciapela, we go towards Caprile (SS 563/SR 203) from where, taking SP 20 and then SP 25, in little less than an hour riding (roughly 50kms) we will reach Longarone. On our left we can see the tragically famous Vajont dam. Here on 9 October 1963, from the northern side of Toc mountain, a huge landslide (300 million cubic metres of rock) crashed into the basin created by the dam, which at the time was among the tallest in the world. As the mass of the landslide was bigger than the lake, the impact caused an outpouring of 50 million cubic metres of water which at a speed of 90km/h swept away many villages of the Vajont and Piave valleys among which there was Longarone. The shocking scenery created by the landslide can be seen visiting the first 20 metres of the top of the dam with a guided tour which lasts an hour, and which we strongly recommend doing. From Longarone we get back on the road for Castelfranco to return to our starting point of our
round trip: we calculate roughly another two and a half hours of travelling (128kms). From Longarone we take SS 51 and then, at the junction, the A 27 for a short tract. We follow the indications for Vittorio Veneto South, and take Via del Bersagliere/via Marocrà (SP 103) towards Conegliano. Here we will take our time to discover the Prosecco Route, one of the most beautiful corners of Veneto, which will take us to Valdobbiadene through unforgettable views of the Colli Trevigiani with vineyards, noble villas and ancient churches. Calculate about an hour and a half for the trip (50kms). A good alternative for the ride back, slightly quicker (222kms), is to take SR 203 from Caprile and, passing through Alleghe and Agordo, where the road becomes narrower and crosses fantastic larch woods, reach Valdobbiadene. At this point, fully satisfied with this intense and rewarding second day, we can surely start the last leg of the journey (SS 667, 38.5kms) and return to Castelfranco in time to see the sunset, drinking that famous and much desired glass of wine, now also much deserved.
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Messner Mountain Museum Corones Inaugurated in summer 2015 and designed by the architect Zaha Hadid, the MMM Corones museum, located at the top of Plan de Corones at 2275 metres of altitude, it is the last stage of Reinhold Messner’s project dedicated to the mountain and its culture, which consists of 6 museums in six different places, from Sudtirol to the Bellumo area. In each of the six museums a different aspect of the ‘mountain culture’ is explored. We go from the relationship between man and mountain (MMM Firmian) to the topic of the ‘vertical world’, dedicated in particular to the rock element (MMM Dolomites), to the ‘legend of the mountain’, with its ‘religious’ component (MMM Juval), to the ‘ice worlds’, set up below ground (MMM Ortles), to the ‘people of the mountains (MMM Ripa), ending with the topic of the ‘queen discipline of mountaineering’ presented at the MMM Corones, which is our destination. In this last museum the last 250 years of modern mountaineering are retraced in each of its aspects, through relics of the past, stories, quotes, works of art and videos of great interest. The museum is open from June to October and from November to April, from 10am to 4pm (last entrance at 3,30) and can be reached also on foot following various paths which, depending on your starting point, take you to the top of the mountain in a 4/5-hour walk (from Furcia pass the journey is definitely shorter, 1,30h). There is also a cumulative ticket, the Tour Ticket, which allows you to visit all the museums of the MMM circuit. MMM Corones - Plan de Corones I-39030 Pieve di Marebbe (BZ) Phone +39 0474 501350 www.mmmcorones.com www.messner-mountain-museum.it corones@messner-mountain-museum.it
LODGING AND LOCAL FOOD WHERE TO SLEEP PARK HOTEL VICTORIA **** Corso Italia 1, Cortina D’Ampezzo Phone: +39 0436 3246 http://www.hotelvictoriacortina.com/ info@hotelvictoriacortina.com In the heart of the town and belonging to the same family since 1892, it’s the first ecologicallysustainable hotel in the valley of Ampezzo. Since then its premises have been extended and renovated and today it has many facilities, such as the library with a good selection of novels and guidebooks, the small health centre, free wi-fi connection, billiard room and restaurant where you can try the delicious dishes of the Alpine tradition. HOTEL DE LA POSTE **** Piazza Roma 14, Cortina D’Ampezzo Phone +39 0436 4271 http://www.delaposte.it/ info@delaposte.it It’s one of the historic hotels in the centre of Cortina. Decorated in mountain style, elegant and cosy at the same time, it has spacious and comfortable rooms, some of them with a balcony or a jacuzzi. Each one of them distinguishes itself for the style and the colours of the furnishings, all have splendid views of the church and the pedestrian area or the tops of the Dolomiti. HOTEL CORNELIO *** Via Cantore 1, Cortina D’Ampezzo Phone: +39 0436 2232 www.hotelcornelio.com info@hotelcornelio.com A delightful little hotel with rooms decorated with taste, in a traditional style, and with a charming balcony where you can admire splendid views. Perfect for a quiet stay, it also has a restaurant and a pleasant panoramic terrace. HOTEL DOLOMITI *** Via Roma 33, San Vito di Cadore Phone: +39 0436 890184 http://www.hoteldolomiti.com/ info@hoteldolomiti.com A few minutes from Cortina D’Ampezzo, a family-run hotel created from a converted alpine house of the
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Thirties, decorated in typical mountain style. Rooms with all modern comforts and, in the restaurant, simple tasty dishes prepared with local products. It also has a lovely Stube for moments of relax.
WHERE TO EAT LA TAVERNETTA Via del Castello 53, Cortina d’Ampezzo Phone: +39 0436 868102 Mobile 328 2765363 ristavernetta@yahoo.it massimo.belliero@virgilio.it Close to the centre of Cortina, this typical old mountain farm building with a cosy atmosphere proposes typical recipes of the Ampezzo valley and Veneto: home-made fresh pasta,such as the casunzei, tagliolini with white truffeled ragout and the famous pennette. The pizza is also delicious. AL CAMIN Via Alvera 99, Cortina D’Ampezzo Phone: +39 0436 862010 www.ristorantealcamin.it Elegant restaurant where tradition meets innovation in the kitchen as in the dècor inspired by designer Giò Ponti. The cuisine is typical of Ampezzo, revisited by the expert hands of the chef. To try the beef tartare with goat cheese, tagliolini with mushrooms or ham shank with polenta. Excellent selection of wines, During the warm season, you can access the splendid panoramic terrace with a view of the tops of the Dolomiti and Cortina. OSPITALE Località Ospitale 1, Cortina d’Ampezzo Phone: +39 0436 4585 info@ristoranteospitale.it www.ristoranteospitale.com A restaurant with an antique charm, in a romantic building of the end of the 18-hundreds with five rooms decorated according to the imagination of a local artisan. two rooms have also a typical Stube. Here you can taste the authentic flavours of the local territory. There are also seven comfortable rooms if you want to prolong your sojourn.
captions 1) THE ENROSADIRA IS THE PHENOMENON FOR WHICH MOST OF THE TOPS OF THE DOLOMITI TAKE ON A REDDISH COLOUR, BECOMING GRADUALLY PURPLE, ESPECIALLY AT SUNRISE AND SUNSET. THE TERM, WHICH LITERALLY MEANS ‘TO BECOME PINK’, COMES FROM THE LADINO WORD ROSADÜRA OR ENROSADÖRA 2) FELTRE AND ITS MAGNIFICENT PIAZZA MAGGIORE SURROUNDED BY ANCIENT PALACES ONCE BELONGING TO THE LOCAL NOBLE FAMILIES. 3) A SERIES OF SPECTACULAR HAIRPIN BENDS GO TO THE PORDOI PASS, AT 2239METRES OF ALTITUDE. 4) THE ANCIENT CHURCH OF FALCADE AND IN THE BACKGROUND THE TOPS OF THE FOCOBON MASSIF. 5) THE GIAU PASS, ONE OF THE MOST BEAUTIFUL LANDSCAPES IN THE DOLOMITI 6) THE 17-HUNDREDS MOLINETTO DELLA CRODA DI REFRONTOLO, ONE OF THE FEW WATER MILLS STILL WORKING.
(1 h 22 min, 49,4kms)
The Prosecco Route, in one of the most beautiful areas for food-and-wine motorbike touring, follows the original route inaugurated in 1966 which links the most important places for the production of Prosecco, moving through beautiful countryside, steeped in history and old traditions. The firs stage and beginning of our journey is the characteristic small city of Conegliano, with its architectural and artistic treasures, to discover wandering through its streets. So we leave our bikes and go for a relaxing walk under the arcade of Contrada Grande to admire the frescoes and the sculptedstone decorations which embellish the facades of the stately mansions (Monte di Pietà, Palazzo Sarcinelli, Casa Longega). The castle with the bell tower, which hosts the Civic Museum, and the Cathedral of 1345 are considered the real symbols of the town. At the foot of the castle there is the Istituto Enologico Cerletti, founded in 1876, and its 18-hundreds Wine Shop (via XXVIII Aprile 20), which we recommend you visit before moving on. Leaving Conegliano we go towards Collalbrigo, famous area for the production of white wine, and its 17-hundreds Villa Montalban Ghetti. We then reach the ex hermitage of the Camaldoli monks of Rua di San Pietro di Feletto, along gentle curves and green hills which will accompany us until Refrontolo. From here a short deviation takes us to the Molinetto della Croda (XVII Century), an ancient delightful mill nestled in the rocks. We cross in order Solighetto, home of the Consortium which safeguards the Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg wine, Soligo and Farra di Soligo, and finally we see the medieval towers of Credazzo and the small church of San Vigilio which dominate the village of Col San Martino from the top of the hill. We get back on the road towards Colbertaldo and we move north until we reach the Cartizze hill, the area par-excellence of production of the Porsecco Superiore, one of the finest wines of the area. After passing Santo Stefano and San Pietro di Barbozza (home of the Confraternita del Prosecco), we reach Valdobbiadene, where our journey ends at Villa dei Cerdi, ancient factory of the 18-hundreds which hosts, apart from concerts, events and exhibitions, the Forum Spumanti d’Italia in September and Calici di Stelle in August.
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The Prosecco Route
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IL TEST
CHI PARLA
DI NOI
Sul numero di maggio 2016 la prestigiosa rivista italiana “DueRuote” ha fatto il punto sul kit di accessori realizzato da GIVI per la nuova maxienduro di Honda CRF1000L Africa Twin.
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GIVI test
Dalla realizzazione del servizio (del quale vi proponiamo un paio di scatti “rubati” del backstage) a oggi, il numero di accessori realizzati da GIVI esclusivamente per gli utenti della bicilindrica off-road più cool del momento è stato ulteriormente incrementato. L’aggiornamento nel box di seguito.
PLR1144 Portavaligie laterali specifico per l’utilizzo di valigie Monokey. Permette di montare e smontare il supporto dalla moto in maniera facile e veloce; questo è dotato di speciali viti a mezzo giro che fissano il supporto principale ad altri supportini meno vistosi. Per smontare il supporto dalla moto quando non si utilizzano le valigie laterali, sarà quindi sufficiente ruotare di mezzo giro le viti speciali utilizzando una chiave personalizzata GIVI inclusa nella confezione; in pochi secondi la coda della moto risulterà completamente pulita come nella sua linea originale. Ideali compagne di viaggio sono le TREKKER TRK33/TRK46 in versione SILVER o BLACK LINE oppure le nuove TREKKER DOLOMITI
AF1144 Cupolino maggiorato specifico 18cm più alto rispetto al cupolino originale montato di serie. Sistema Airflow che permette di regolare la posizione dello schermo in base all’altezza del guidatore ed alle condizioni climatiche. (12cm di escursione). Spessore 4mm, serigrafia decorativa nella parte bassa della lastra.
RP1144
Paracoppa in alluminio anodizzato con spessore 5mm nella parte inferiore (quella più esposta agli urti) e 3mm per i fianchetti laterali. Anche questo è un accessorio fondamentale per chi utilizza la moto in off-road; RP1144 offre una protezione decisamente maggiore rispetto a quella consentita dal paracoppa originale presente di serie sulla moto (di spessore inferiore, e meno coprente). Le varie parti sono unite tra loro tramite ribattini in acciaio inox, e sono presenti anche due placchette di congiunzione in acciaio inox satinato. Per assorbire un eventuale urto, la zona del paracoppa rivolta verso il motore presenta particolari in gomma di alto spessore a diretto contatto con il telaio della moto. Un riquadro in materiale spugnoso per impieghi in zone dove le temperature sono alte, è inoltre inserito a contatto con la coppa dell’olio sempre con lo scopo di assorbire urti.
TN1151
Paramotore che riprende gli stessi concetti tecnici del TN1144 ma per la versione DCT dell’Africa Twin. Indispensabile per proteggere il propulsore in fase di caduta accidentale, l’accessorio è realizzato con tubolare d’acciaio diametro 25 mm, è vincolato al telaio della moto in 6 punti di fissaggio e protegge la zona bassa ai lati del motore. Trattamento anticorrosione, realizzato prima della verniciatura.
TN1151OX
Stessa forma del paramotore TN1151 ma in versione realizzata in acciaio inox.
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SR ACCESSORI GIVI PER HONDA CRF1000L AFRICA TWIN
IL GIRO DEL MONDO IN 80 PEZZI
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GIVI test
LA NUOVA E ATTESISSIMA MAXIENDURO DI TOKYO STA FACENDO IMPAZZIRE NON SOLO TANTISSIMI MOTOCICLISTI AFFAMATI DI AVVENTURA, MA ANCHE I PRODUTTORI DI ACCESSORI E PARTI SPECIALI. ECCO UNA PROPOSTA MADE IN ITALY di Spartaco Belloni, foto di Marco Zamponi
I
produttori di ricambi e parti speciali si sono già scagliati sulla nuova Honda Africa Twin: silenziatori, scarichi completi, ruote tubeless, plex, protezioni, faretti, selle, dischi freno, kit trasmissione, borse e sospensioni stanno arrivando da ogni parte del globo! Una schiera di "avversari" per Honda stessa, che dal canto suo propone vari pacchetti di accessori e una propria linea di borse. Parlando proprio delle valigie ufficiali Honda per la CRF1000L, bisogna sottolineare che hanno il plus degli attacchi integrati nel maniglione per il passeggero. Invisibili. Le borse aftermarket rispondono con prezzi in generale più competitivi, e con il vantaggio di essere universali. Moto nuova? Cambi gli attacchi... ma ti porti dietro le tue borse da quella precedente. L'IMBARAZZO DELLA SCELTA
Chi non è stato con le mani in mano, nel caso dell'Africa Twin, di sicuro è Givi, che su valigie di indiscussa qualità ha fondato un impero (è anche fornitore di primo equipaggiamento per molte Case motociclistiche). Che l'azienda bresciana ne producesse un bel kit era dunque il minimo da aspettarsi, ma che creasse un mondo di accessori (in continua evoluzione) non era così scontato. E infatti non basta una sola per moto per esporli tutti! Si può scegliere per esempio tra tre plex, oppure tra diversi tipi di valigie. Sulla "nostra" Africa Twin compaiono quelle in alluminio, ma ci sono anche in materiale plastico. A sua volta, ogni valigia può ospitare borse morbide di differenti materiali. E poi ci sono quelle esterne, anche loro di vari tipi. Insomma, roba da fare il giro del mondo... dueruote.it • 161
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1. Plex maggiorato Con i suoi 60 x 35 cm è più alto di 14,5 cm rispetto all'originale. Prezzo 77 euro. In arrivo anche una versione fumé. Per chi vuole, c'è anche la versione con spoiler regolabile (122,5 euro). 2. Tanica da 2,5 litri In plastica, omologata per acqua, olio e benzina. Costa 13 euro. Supporto in acciaio inox satinato (81 euro) da fissare alle borse. Sono disponibili anche la borraccia termica da 0,5 litri in acciaio con doppia camera (tiene il contenuto 162 • dueruote.it
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caldo o freddo) e il relativo supporto.
Prezzo non disponibile al momento del servizio.
3. Porta smartphone Impermeabile, dotato di passaggio per l'uscita cavi. Lo abbiamo montato sfruttando l'attacco a sgancio rapido della staffa in alluminio (foto 4). Costa 46 euro.
5. Faretti antinebbia A led. Si montano sulla protezione tubolare Givi (foto 6) che avvolge la carenatura. Prezzo 317 euro alla coppia.
4. Staffa per GPS Si fissa al tubolare dietro al cupolino, di serie sull'Africa Twin. Sgancio rapido per Tom Tom serie 40-400 e Garmin Zumo 390/590. Vi si può agganciare anche il porta smartphone della foto 3.
6. Protezione carena Tubolare d'acciaio da 25 mm, verniciato. Avvolge la carenatura e i radiatori sottostanti. Per montarla è indispensabile il tubolare paramotore inferiore (foto 9). Prezzo da definire. In arrivo le griglie di protezione radiatori.
7. Borsa Cargo 15 lt Si fissa sopra le valigie laterali. Espandibile, è dotata di tasca interne e copertina antipioggia. Prezzo 73,5 euro. 8. Borsa Gravel-T Materiale impermeabile, valvola per estrarre l'aria in eccesso. capacità 40 litri. Si fissa con cinghie elastiche: noi l'abbiamo sistemata sulla porzione di sella del passeggero. Prezzo 120 euro.
definire. Si può utilizzare da solo, oppure abbinato alla protezione superiore (foto 6). In arrivo un paracoppa in alluminio.
9. Paramotore Tubolare d'acciaio da 25 mm, verniciato. Protegge i carter motore. Prezzo da
10. Borse Storm Di varie capacità, si possono utilizzare sia come borse interne per
le valigie (come nel nostro caso) oppure come borse universali esterne. Impermeabili. La versione da 45 litri in foto costa 56,50 euro. 11. Borsa serbatoio Oltre ai modelli universali già disponibili, è in arrivo
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questa versione Xstream della Tanklock, specifica per Africa Twin. Sgancio rapido con flangia per la ghiera tappo serbatoio.
(lato scarico): 627 euro la coppia. Serrature di sicurezza, sgancio rapido. Si montano sui supporti della foto 15.
12. Trekker Outback Borse in alluminio: in questo caso 48 litri sinistra e 37 litri destra
13. Trekker Outback Ed ecco il baulone posteriore da 58 litri, sempre in alluminio (419
euro). Qui è equipaggiato con schienalino in gomma (58 euro). Dotato di sgancio rapido, si monta utilizzando il kit predisposto per l'Africa Twin (51 euro) e la piastra che fa anche da portapacchi (disponibile in vari modelli).
14. Maniglia Si fissa ai 4 passacinghia della laterale Trekker Outback. Costa 18 euro. 15. Portavaligie I supporti per le Trekker Outback sono in tubolare da 18 mm. Il kit dedicato all'Africa Twin
costa 218 euro. Questi portaborse rimangono fissi. Quelli per le altre valigie Givi (le Monokey, che hanno attacchi diversi) offrono invece lo sgancio rapido del telaietto portaborse, in modo da lasciare piĂš pulita la linea della moto.
16. Rete elastica Tra i numerosi accessori per le borse in alluminio vi mostriamo questa rete: si monta all'interno del coperchio delle Trekker Outaback e contribuisce a "tenere ordine" e a ospitare piccoli oggetti. Costa 11 euro. dueruote.it • 163
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TEST
WHO TALKS ABOUT US
THE MAY 2016 ISSUE OF THE PRESTIGIOUS ITALIAN MAGAZINE ‘DUE RUOTE’ TAKES A GOOD LOOK AT THE ACCESSORIES KIT MADE BY GIVI FOR THE NEW HONDA MAXIENDURO, THE CRF1000L AFRICA TWIN. SINCE THE ARTICLE (OF WHICH WE WILL SHOW YOU A FEW SHOTS ‘STOLEN’ IN THE BACKSTAGE) WAS WRITTEN THE NUMBER OF ACCESSORIES MADE BY GIVI EXCLUSIVELY FOR USERS OF WHAT IS NOW THE COOLEST OFF-ROAD TWO-CYLINDER BIKE HAS INCREASED CONSIDERABLY. THE UPDATE IN THE BOX
DUERUOTE SUPPLEMENT [SPECIAL]
GIVI ACCESSORIES FOR THE HONDA CRF1000L AFRICA TWIN
AROUND THE WORLD IN 80 ITEMS
THE NEW AND MUCH AWAITED MAXIENDURO FROM TOKIO HAS STARTED A CRAZE NOT ONLY AMONG MANY BIKERS HUNGRY FOR ADVENTURE, BUT ALSO AMONG THE PRODUCERS OF ACCESSORIES AND SPECIAL PARTS. HERE IS A ‘MADE IN ITALY’ PROPOSAL by Spartaco Belloni, photographs by Marco Zamponi
Spare-parts and special-parts producers have already thrown themselves at the new Honda Africa Twin: silencers, complete exhausts, tubeless tires, plexiglass screens, protectors, lights, saddles, brake disks, transmission kits, bags and suspensions are arriving from every part of the globe! A multitude of ‘adversaries’ for Honda itself, which proposes various accessory bundles and a range of bags. Talking of the official Honda bags for the CRF1000L we must say that they have the plus of the coupling system integrated in the passenger handle. Invisible. After-market bags are instead generally more competitively priced, and have the advantage of being universal. New bike? Just change the mounting system... but you’re still using the bags from your old bike. SPOILED FOR CHOICE If there is someone who has not remained idle, regarding the Africa Twin, it’s surely the guys at Givi, company which has founded an empire on undisputedly high-quality cases (it is also supplier of standard equipment for many Motorbike manufacturers). So that the company from Brescia has produced a nice kit of cases comes as no surprise, but that it would create a whole world of accessories (in constant evolution) was not so obvious. In fact one bike is not enough to display them all! You can choose for example between three plexiglass screens, or three different kinds of cases. On ‘our’ Africa Twin there are the aluminium ones, but there are also the plastic versions. In turn, each case can host soft bags in different materials. And there are the external ones, also in various models. Basically, enough to go around the world with... 1 Tall plexiglass screen with its 60 x 35 cm it’s 14.5
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cm taller than the original. Price 77 euros. Soon also available the tinted version. If you want, there is also the adjustable version (122.5 euros). 2 2.5-Litre tank In plastic, approved for water, oil and petrol. Price 13 euros. Brushed stainless-steel support (81 euros) to fix to the bags. There are also the 0.5-litre thermal flask in stainless steel with double chamber (keeping liquids hot or cold) and its support. 3 Smartphone holder Waterproof, with cable outlet. We fixed it using the rapid-release mounting system of the aluminium shaft (picture 4). Price 46 euros. 4 GPS shaft To fit to the cross piece behind the screen, standard on the Africa Twin. Rapid-release system for Tom Tom series 40-400 and Garmin Zumo 390/590. You can also fix the smartphone holder of picture 3 on it. Price not available at the time of writing. 5 Fog lights LED To fix on the Givi tubular guard (picture 6) which wraps around the fairing. Price 317 euros for the pair. 6 High Engine guard 25mm painted steel tube It protects the fairing and the radiators below. To mount it you need to have also the lower tubular engine guard (picture 9). Price to be announced. The radiator covers are also on their way. 7 Cargo bag 15 lt. To fix on top of the side bags. Expandable. It has inside pockets and anti-rain cover. Price 73.5 euros. 8 Gravel-T Bag Waterproof material, with valve to eliminate excess air. 40-Litre capacity. To fix with elastic straps: we fixed it on the passenger’s part of the saddle. Price 120 euros. 9 Engine guard 25mm painted steel tube. It protects the lower part of the engine. Price to be announced. It can be used alone, or with the high engine guard (picture 6). The aluminium oil carter protector is on its way. 10 Storm Bags With various load capacities, they can be used both as internal bags for the cases (as in our case) or as universal external bags. Waterproof. The 45-litre version in the picture costs 56.50 euros. 11 Tank bag Besides the already available universal
models, this Xstream version of the Tanklock specific for Africa Twin will be here soon. Rapid release with flange to fix to the tank cap. 12 Trekker Outback Aluminium cases: In this instance 48-litre case on the left and 37-litre case on the right (exhaust side): 627 euros the pair. Safety locks, rapid release. To fix to the supports of picture 15. 13 Trekker Outback This is the big 58-litre top case, in aluminium (419 euros). Here it is equipped with rubber backrest (58 euros). With rapid release system, it is fixed using the Africa Twin kit (51 euros) and the plate which works also as a rack (available in different models). 14 Handle To fix to the 4 belt rings of the Trekker Outback side case. Price 18 euros. 15 Case holders The Trekker Outback supports are made of 18mm tubes. The Africa Twin kit costs 218 euros. These holders are fixed to the bike. The ones for the other Givi cases (the Monokey, with different fixing systems) offer instead the rapid release of the caseholder frame, so as to maintain the sleek line of the bike. 16 Elastic carrying net Among the many accessories for the aluminium cases we show you this net: fixed inside the lid of the Trekker Outback it helps to ‘keep things tidy’ and host small objects. Price 11 euros.
PLR1144
SIDE-CASE HOLDER SPECIFIC FOR USE WITH MONOKEY CASES. IT ALLOWS TO EASILY AND QUICKLY FIX AND REMOVE THE SUPPORT FROM THE BIKE. IT IS PROVIDED WITH SPECIAL HALF-TURN SCREWS WHICH FIX THE MAIN SUPPORT TO SMALLER, LESS VISIBLE SUPPORTS. TO REMOVE THE SUPPORT FROM THE BIKE WHEN YOU ARE NOT USING THE SIDE-CASES, IT IS SUFFICIENT TO GIVE THE SPECIAL SCREWS HALF A TURN USING THE PERSONALISED GIVI KEY INCLUDED IN THE BOX; IN A COUPLE OF SECONDS THE BIKE’S TAIL WILL BE COMPLETELY CLEAR AS WHEN YOU BOUGHT IT.
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EXPLORE. ENJOY.
AF1144
SPECIFIC TALL SCREEN, 18CM TALLER THAN THE STANDARD SCREEN. AIRFLOW SYSTEM ALLOWING TO REGULATE THE POSITION OF THE SCREEN DEPENDING ON THE HEIGHT OF THE RIDER AND WEATHER CONDITIONS. (IT MOVES ALONG A 12CM AXIS). 4MM THICKNESS, DECORATIVE SILKSCREEN IN THE LOWER PART OF THE PLATE
PR1144
ANODISED ALUMINIUM OIL CARTER PROTECTOR WITH 5MM THICKNESS IN THE LOWER PART (MOST EXPOSED TO SHOCKS) AND 3MM FOR THE SIDES. THIS TOO IS A FUNDAMENTAL ACCESSORY FOR THOSE OF YOU WHO USE THE BIKE OFF ROAD. RP1144 OFFERS SIGNIFICANTLY INCREASED PROTECTION COMPARED TO THE STANDARD ORIGINAL OIL CARTER PROTECTOR (NOT AS THICK AND OFFERING LESS COVER). THE VARIOUS PARTS ARE FIXED WITH STAINLESS-STEEL RIVETS, AND THERE ARE ALSO TWO CONJUNCTION PLATES IN BRUSHED STAINLESS STEEL. TO BETTER ABSORB SHOCKS, IN THE TOP PART OF THE PROTECTOR (THE ONE FACING THE ENGINE) THERE ARE SOME RUBBER INSERTS WHICH ARE IN DIRECT CONTACT WITH THE BIKE’S FRAME, AND A FRAME IN SPONGE-LIKE MATERIAL FOR HIGH TEMPERATURE USE (PARTICULARLY INDICATED TO ABSORB SHOCKS) WHICH TOUCHES THE OIL CARTER.
TN1151
SAME PRINCIPALS AS THE TN1144, BUT FOR THE DCT VERSION OF THE AFRICA TWIN. ENGINE GUARD MADE WITH A 25MM-DIAMETER STEEL TUBE. IT IS CONNECTED TO THE FRAME WITH 6 FIXING POINTS AND PROTECTS THE LOWER PART AND SIDES OF THE ENGINE. FUNDAMENTAL ACCESSORY TO PROTECT THE ENGINE IN CASE OF ACCIDENTAL FALL OF THE BIKE. ANTI-CORROSION TREATMENT DONE BEFORE PAINTING
GRAVEL-T RANGE Travel on- and off-road wherever you want with the waterproof soft bags built in ultra-light ballistic Nylon. Modular and compatible with USB ‘Power Hub’ chargers • High-grade waterproof • Universal fixing systems • Elastic compression straps
TN1151OX
SAME SHAPE AS THE TN1151, BUT THIS VERSION IS IN STAINLESS STEEL
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DOSSIER UK
Testo di Ivan España
RITORNO
AL CLASSICO
L’entusiasmo intorno all’ambiente delle due ruote nel Regno Unito è riconosciuto dagli appassionati di tutto il mondo. La storia del motociclismo sul suolo inglese è lunga e ciclica, influenzata dalla passione, la ribellione e l’avventura. La sua scuola continua ancora oggi a dettare un certo stile. Per capirne il fenomeno partiamo dall’inizio.
L
e prime motociclette appaiono nel Regno Unito nei primi anni del ventesimo secolo come elemento meccanico d’ausilio funzionale per sostituire i cavalli nelle mansioni lavorative. Non prima degli Anni 20 questi veicoli iniziano ad acquisire i primi accenni distintivi sviluppando un carattere specifico, una certa identità. Uno dei primi personaggi che ne ha influenzato lo sviluppo è stato il gallese T. E. Lawrence (Lawrence d’Arabia) i cui viaggi a “gran velocità” in sella alla leggendaria Brough Superior (un’estrapolazione sul mercato motociclistico della classica Rolls Royce del tempo) hanno lasciato un segno importante nel corso degli Anni 30. La sua morte, causata da ferite alla testa riportate dopo un incidente motociclistico, ha contribuito all’avvio degli studi sulla protezione del pilota. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale avvenne la militarizzazione delle motociclette: nel Regno unito ne vennero prodotte più di 400.000 a fini militari (principalmente per lavori di comunicazione e collegamento). Un altro momento importante di questa storia è rappresentato dall’arrivo dei primi bikers vestiti in pelle nera, i quali, in rappresentanza del movimento anti sistema, trasformarono le loro moto in simboli di ribellione. Fu sempre in quegli anni che la leggendaria Tourist Trophy sull’Isola di Man visse il suo apice di popolarità: una corsa estremamente pericolosa (240 piloti morti in tutta la sua storia), in cui la “manipolazione meccanica” delle moto fu portata all’estremo e che perfino i Nazisti usarono a fini propagandistici durante gli Anni 40. Il fenomeno delle corse su strada non si ferma lì: questa febbre, in Inghilterra, si estende fino ai giorni nostri ed è protagonista nei dieci appuntamenti annuali in calendario, che attirano migliaia di persone da tutto il mondo. Successivamente al loro disuso dopo la guerra, le motoci-
clette diventarono un mezzo di trasporto molto accessibile ed economico, creando un vero boom nel Regno Unito durante i due decenni ’50 e ’60. Molti giovani furono influenzati da film come “Il selvaggio” di Marlon Brando e cominciarono a ritrovarsi in bar come il notissimo Ace Cafe di Londra. Così nacque il movimento delle “Cafe Racer” e i Ton Up Boys: motociclisti “rockettari” che correvano a gran velocità attraverso la parte nord di Londra e che personalizzavano le moto a loro piacimento (togliendo tutto ciò che non era necessario ad enfatizzare la velocità). La naturale evoluzione di questo movimento fu l’ascesa dei Mods che continuò fino all’inizio degli Anni 70: giovani che indossavano completi eleganti, guidavano scooter italiani durante il giorno e frequentavano locali durante la notte (gruppi rock leggendari come The Who e The Kniks hanno “frequentato musicalmente” questo movimento). L’aggressività e l’estrema ribellione, accoppiate al rapporto di questi gruppi col mondo delle droghe, violenza e la “cattiva strada” sommersero il mondo della motocicletta in un’idea comune che, insieme ad altri fattori (come il fatto che il Giappone trovò il modo di produrre motociclette migliori con minori risorse, la mancanza di innovazione e l’estremo classicismo del settore) contribuì a far crollare vertiginosamente le vendite e rimosse le Due ruote dall’immaginario inglese per un po’ di tempo (sempre eccezion fatta per le gare per cui l’entusiasmo non è mai calato). La vendita delle motociclette in Inghilterra raggiunse un picco nel 1979, appena prima di iniziare una precipitosa caduta negli Anni 80, giustificata dalla crescita delle vendite di macchine usate (le quali, diventando sempre più economiche, abbassarono il valore delle moto come “mezzo di trasporto a basso costo”). Per quasi 10 anni il mercato visse il suo limite storico fino a recuperare terreno, alla metà degli Anni 90, proponendo una nuova e vincente immagine: la
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motocicletta come elemento di svago, di status, oltre che valido mezzo per il trasporto giornaliero capace di sollevare dallo stress quotidiano e di decongestionare il traffico. Durante l’inizio del nuovo millennio il settore motociclistico si riprese una buona fetta di mercato anche in U.K. generando larghe vendite di modelli sportivi e turismo, specialmente mirati ai veterani del motociclismo (persone che tornavano alle Due ruote dopo molti anni trascorsi a spostarsi in auto), allo stesso tempo scooter e motorini tornarono di moda tra i giovani. Come in molti altri settori dell’industria l’ultima crisi economica, dalla quale non siamo ancora usciti, ha avuto un effetto negativo sulle vendite, generando un ribasso intorno al 30%. Un fatto importante è che, nonostante il ribasso di nuove immatricolazioni, il numero delle motociclette sulle strade inglesi è rimasto costante e addirittura aumentato nell’ultimo periodo, mantenendo quindi l’immagine di mezzo di trasporto estremamente popolare. La tendenza negli ultimi anni ha visto la diffusione in Inghilterra di moto nude e sportive nelle aree urbane, insieme a moto da trail/avventura, comode e facili da guidare, preferite dal pubblico inglese di mezz’età.
OGGI STA ACCADENDO L’INASPETTATO: COME IN PASSATO LO STILE INGLESE E’ AL CENTRO DI UN TREND CHE TOCCA TUTTA L’EUROPA. Il ritorno allo stile classico, la nostalgia per le linee dettate dalle prime “british”. La vecchia tendenza è diventata la nuova tendenza e i produttori di moto e accessori, GIVI compresa, hanno riportato in auge lo stile “cafe racer” per soddisfare la domanda dei consumatori. Un movimento allargato e autentico che vede complice del rinnovato interesse per le Due ruote anche il pubblico giovane. Un trend che riporta in primo piano il sapore di
libertà che soltanto la guida di una motocicletta è in grado di offrire. Conscia dell’importanza di questo fenomeno GIVI continua ad aggiornare il proprio catalogo in funzione di questo trend, che a quanto pare tocca tutto il Vecchio Continente. Ne sono esempi il casco Oldster 20.7, i cupolini 100AL/ALB. A800N… Del resto l’azienda ha sempre dimostrato di saper tenere il passo!
100ALB
MT506 MT501
MT505 MT504
METRO-T RANGE
20.7 OLDSTER
100AL
A800N
THE PASSION IN THE FIELD OF TWO WHEELS IN THE UK IS WELL KNOWN BY ENTHUSIASTS THE WORLD OVER. THE HISTORY OF MOTORCYCLING ON BRITISH SOIL HAS BEEN LONG AND CYCLIC, INFLUENCED BY PASSION, REBELLION AND ADVENTURE. AND THE BRITISH SCHOOL TO THIS DAY CONTINUES TO DICTATE A CERTAIN STYLE. TO UNDERSTAND THIS PHENOMENON LET’S START FROM THE BEGINNING. The two wheels appear in the UK in the early twentieth century as a practical mechanic aid element to replace horses in work tasks. It was not until the early 20s when motorcycles began to acquire the first hints of a distinctive object of identity and character. One of the first personalities that influenced this development was the Welsh T. E. Lawrence (Lawrence of Arabia) whose voyages at full speed on the legendary Brough Superior (an extrapolation of classic Rolls Royce of the time to the motorcycle market) were known throughout the country during the thirties. His death from injuries on his head after a motorcycle accident would be the precedent for studies on the need to implement the use of helmets on the bike. With the advent of World War II were the first black leather bikers, who, as standard-bearers of the anti-system movement, turned their motorcycles into a symbol of rebellion. It was in this period when the militarization of the motorcycle took place in England: up to 400,000 motorcycles were manufactured for military purposes in the UK (mainly communications and linking works). It was also during these years when the mythic Tourist Trophy on the Isle of Man lived its peak: an extremely dangerous race (up to 240 pilots killed in its history), in which mechanicals was taken to the limit and that even the Nazis used for propaganda during the forties. The phenomenon of Road races does not stop there: the fever for Road races in England extends to the present and is evident in its up to 10 races per year, which have attendance from all over the world. After disuse of these motorcycles after the war, they became a means of transportation (very accessible and cheap), resulting in a boom of motorcycles in the UK during the 50s and 60s Many young people found in motorcycling an escape from the society they knew before, and, influenced by films like “The Wild One” by Marlon Brando, they began to cluster in bars like the Ace Cafe in London. Thus, the Cafe Racer movement and the Ton Up Boys were born: “Rocker” riders riding full speed through the north of London who customized their motorcycles in their own way (removing everything that was not necessary and emphasizing on speed). The natural evolution of this movement was the rise of the Mod in the 70s: young people wearing suits, riding Italian scooters during the day and attending clubs at night (legendary rock bands like The Who and The Kinks have their origin in this movement). Aggressiveness and extreme rebellion, coupled with the relationship of these groups with the world of drugs, violence and “bad life” submerged the motorcycle world in a popular conviction that, along with other factors (such as the fact that Japan found the the key to making better motorcycles with fewer resources, the lack of innovations and the extreme classicism of the sector) would make sales drop sharply and
leave motorcycles aside from the British imaginary for a while (always aside from competition where enthusiasm never dropped). The sale of motorcycles in England peaked in 1979, just before starting a precipitous drop in the 80s, justified by growth in the sale of used cars (which, by becoming ever cheaper, lowered the value of motorcycles as ‘cheap transportation’). For almost 10 years the motorcycling market lived historic lows until the mid-90s, when the market started to recover, resulting from the new positioning of the motorcycle as an element of entertainment and daily transportation (with the emergence of modern scooters), something that has helped much traffic congestion, over-use of public transport, and the identification of the motorcycle with an escape from daily stress. During the 2000s took place the total revival of the two wheels as objects of entertainment, generating large sales of sportive and touring models, especially aimed at veterans bikers (people returning to the motorcycle after many years traveling by car), at the same time that scooters and mopeds resurface as an element of tendency among the youngest. As in many other sectors of the industry, the economic crisis has had a negative effect on the sale of motorcycles, generating a fall of around 30% in registrations, although the downward trend has been slowing in recent years. An important fact is that, despite falling registration, the number of motorcycles in use has remained constant and even increased for the last couple of years, so we can say that the motorcycle remains a popular means of transport in the UK. The current trend in the world of motorcycling in England for the past years has been marked by naked and sports bikes in the urban areas, as well as trail/adventure motorcycles that function as luxury vehicles among the medium-age British public. We arrive at the present, where the unexpected is just happening: there is such a nostalgia for the classic and cafe racer style that the old trend has become a new trend and manufacturers have brought the cafe racer style back to life to satisfy demand of the customers. What began as a derogatory style in the past, has now become a great influencer and authentic movement that portrays freedom, speed and passion on two wheels like no other. Aware of these trends, GIVI keeps adapting its catalog to the new needs and trends of the British market, trying to give the best and most complete service to the British motorcyclist.
TODAY THE UNEXPECTED IS HAPPENING AND THE UK IS THE CENTRE OF A PHENOMENON THAT TOUCHES THE WHOLE OF EUROPE:
ENGLISH TEXT
RETURN TO THE CLASSIC
The return to the classic style, the nostalgia for the lines dictated by the first ‘British bikes’. The old trend has become the new trend and motorbike and accessory producers, including GIVI, have brought back the ‘café racer’ style to satisfy customer demand. A vast authentic movement that sees also young people interested in motorbikes. A trend that once more puts in the forefront that taste of freedom that only riding a motorbike can give you. Aware of the importance of this phenomenon, GIVI continues to update its catalogue in line with this trend, which apparently interests the whole of the Old Continent. Examples are the Oldster 10.7 helmet and the 100AL/ALB, A800N screens... After all the company has always proven to be able to keep up with the times!
Givi Magazine May 2016 - Givi Dossier
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INSIDE GIVI di Giampaolo Meda – Foto Mario Frati
L’UOMO DEI
CASCHI
1) "ORA TI METTO A POSTO IO"… SEMBRA PENSARE IL NOSTRO UOMO. SOTTO, FOTO DI GRUPPO CON LE RAGAZZE CHE SEGUONO LA LINEA DI ASSEMBLAGGIO CASCHI.
INSIDE GIVI pone un ponte tra il mondo esterno e quello aziendale presentandovi le persone che all’interno di GIVI ricoprono un ruolo di responsabilità. In questo numero del magazine entriamo a “gamba tesa” nel reparto caschi. Il nostro protagonista si chiama Danilo Piras.
C
iao Danilo e grazie di aver accettato di metterti “ a nudo” (scherziamo naturalmente) per il Magazine. A questo punto presentati. Età? Mansioni in azienda? 42 anni, Responsabile Tecnico reparto caschi GIVI.
Di solito ci piace entrare maggiormente nel personale. Sei sposato? Hai figli? Quali passioni coltivi (oltre ad andare in moto…) Single, nessun figlio, vivo solo. Ho la passione per i motori in generale (auto, moto, jet ski, aerei), partecipo molto a fiere e raduni del mondo dei motori. Cinema, musica e sport completano i miei interessi. E ci piace anche sviscerare l’aspetto lavorativo. Descrivici una tua giornata tipo. Com’è strutturata? C’è sempre molto da fare, dai solleciti ai fornitori ai contatti con i clienti per assistenza, i test interni, controllo produzione e le… prove su strada! Anche quando un prodotto è già in produzione potrebbe esserci un margine di miglioramento. Io e altri miei colleghi proviamo i prodotti personalmente. Hai accennato al contatto con i clienti e assistenza, cosa comporta e come affronti questo lato del tuo lavoro? L’assistenza post-vendita al cliente è una cosa importantissima e molto seria in GIVI, siamo fermamente convinti che non ci sia niente di peggio per un cliente che essere “abbandonato” in caso di necessità o problema. Io e i colleghi spendiamo molto tempo a rispondere a e-mail e telefonate ma siamo gratificati dalla fiducia che guadagniamo da chi ci contatta.
Con il casco non si scherza. Deve fare bene il suo lavoro. Ora, in confidenza (tra noi due), i caschi GIVI sono sicuri? Assolutamente si, facciamo i test di controllo internamente in quanto siamo provvisti di un laboratorio che simula gli stessi test che vengono fatti in fase di omologazione. Questo ci serve soprattutto per arrivare a omologare un casco sapendo che passerà i test e fare i controlli della produzione e relative routine (ogni lotto di caschi deve passare vari test per poter essere venduto). Una piacevole sorpresa è arrivata nel mese di marzo quando il laboratorio inglese SHARP, a nostra insaputa, ha prelevato i caschi in un negozio e li ha testati attribuendo al nostro integrale HPS 50.4 ben 4 stelle su 5. Ora ci sentiamo tranquilli (ma lo eravamo anche prima ovviamente). Dal primo casco presentato al pubblico da GIVI, un integrale sportivo ci sembra di ricordare, alla produzione odierna: cos’è cambiato dai punti di vista tecnico ed estetico? Il jet rappresenta ancora il modello più venduto del marchio? È cambiato molto, perché è cambiato il mercato e anche le esigenze, addirittura le mode. I caschi devono essere sempre più leggeri e filanti, il “cascone” non è bello da vedere e non si vende. Oggi il responso dello specchio ha una valenza maggiore per il motociclista rispetto al passato… la tecnologia dei materiali però ci ha aiutato molto a raggiungere obiettivi difficili da toccare senza ridurre la qualità. Il jet si vende ancora molto bene ma i modulari si sono imposti sulla “torta” del fatturato caschi con molta decisione.
Ci piacerebbe a questo punto provare a farti “sbottonare”… (che in gergo significa metterti con le spalle al muro per ottenere qualche confidenza). Cosa bolle in pentola. Per dirlo senza troppi giri di parole: quali sono le novità all’orizzonte? La GIVI vuole incrementare l’offerta dei caschi per accontentare un numero sempre maggiore di clienti, quindi prodotti più modulabili (adatti a diversi usi), incrementando qualità e comfort. Dai, puoi fare di meglio. Ti giochi il posto? Materiali leggeri, più pregiati e ricerca dei particolari… non posso dire di più! Ci accontentiamo… ma non ti lasceremo andare senza un aneddoto, una situazione curiosa, in qualche modo legata ai caschi, di cui sei stato protagonista. La soddisfazione più gratificante l’ho avuta quando si è presentato in sede un cliente privato olandese con un nostro casco semi-distrutto chiedendo del responsabile tecnico. Testuali parole: “Sono caduto in pista a 200 km/h, questo casco mi ha salvato la vita! Ne comprerò un altro uguale. Grazie!” Naturalmente abbiamo conservato il casco… Buon lavoro Danilo e scusa l'insistenza. Ovviamente se hai cambiato idea e vuoi parlarci in modo approfondito delle novità 2017 siamo ancora in tempo. No?….
2) A SINISTRA, DANILO PIRAS NEL LABORATORIO DOVE VENGONO EFFETTUATI I TEST DI IMPATTO SUI CASCHI (SEGUENDO LE STESSE PROCEDURE DELL'ENTE STATALE DI OMOLOGAZIONE). LE TESTE MOSTRATE A DESTRA VENGONO UTILIZZATE, PREVIA SEGNATURA LASER, PER EFFETTUARE CORRETTAMENTE I TEST.
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Givi Dossier
INSIDE GIVI WANTS TO BRIDGE THE OUTSIDE WORLD AND THAT OF OUR COMPANY PRESENTING YOU THE PEOPLE WHO INSIDE GIVI COVER ROLES OF RESPONSIBILITY. IN THIS EDITION OF THE MAGAZINE WE BARGE INTO THE HELMET DEPARTMENT. OUR STAR IS CALLED DANILO PIRAS. Hi Danilo and thanks for having accepted to open yourself to our readers. At this point present yourself. Age? Role in the company? 42 years old, Technical Manager of the GIVI helmet department Usually we like to get more personal. Are you married? Any children? Do you have any passions (besides riding motorbikes...) Single, no children, I live alone. I have a passion for motors in general (cars, motorbikes, jet skis, planes), I take part in a lot of fairs and gatherings in the motor world. Cinema, music and sport are my other main interests. And we also like to know about work. Tell us about a typical day. How is it structured? There’s always a lot to do, from reminders to suppliers to contacting clients for assistance, internal tests, production control and.. Road tests! Even when a product is already on the market there could be room for improvement. My colleagues and I try the products personally. Helmets are no laughing matter. They must do their job well. Now, just between us, are GIVI helmets safe? Absolutely. We internally perform check tests because we have a lab that simulates the same tests done for the certifications. We need this to certify a helmet knowing it will pass the tests and check production and relative routines (each batch of helmets must pass various test before being sold). A pleasant surprise arrived in March when the English lab SHARP, without us knowing, took some helmets from a shop and tested them awarding our fullface model HPS 50.4 4 stars out of 5. Now we feel a lot safer (not that we felt in any danger before, obviously). From the first helmet sold to the public by GIVI, a sports full-face helmet if we are not mistaken, to today’s production: what has changed from a
technical and aesthetic point of view? Is the jet still the most sold model? A lot has changed, because the market has changed and also needs, and fashions. Helmets need to be lighter and more streamlined, the big helmet is not nice to look at and does not sell. Today the mirror test is more important for the biker than in the past... But the materials’ technology has helped us a lot in achieving goals difficult to reach without reducing quality. The jet still sells very well but modular helmets now represent a nice slice of the helmets’ sales cake. We would now like to try and get you to open your heart (which actually means to put you against a wall to get some secrets out of you) What are you up to? To say it more bluntly: any news on the horizon? GIVI wants to increase the offer for helmets to satisfy an ever growing number of clients, so more flexible products (suitable for different uses), increasing quality and comfort. Come on, you can do better that that. You’re putting your job on the line? Light materials, of higher quality and attention to details... I can’t say anything more! That’ll have to do... But we are not leaving you without an anecdote, a curious situation, in some way connected to helmets, that you’ve lived. The greatest satisfaction has been when a private Dutch client presented himself at our headquarters with a semi-destroyed helmet asking for the technical manager. His exact words: “I fell on the track at 200km/h, this helmet saved my life! I’m going to buy another one. Thank you!” Naturally we’ve kept the helmet... Good luck with your work and sorry for prying (but if you want to tell us in depth what will be new in 2017 we are still in time...)
captions 1) “NOW I WILL SORT YOU OUT!”… SEEMS THINKING OUR MAN. SEE BELOW: A GROUP PHOTO OF OUR GIRLS THAT TAKE CARE OF THE CHAIN FOR THE HELMET’S ASSEMBLY. 2) ON THE LEFT, DANILO PIRAS IN THE LABORATORY WHERE IMPACT TEST ON THE HELMETS ARE MADE (BY FOLLOWING THE SAME METHODS OF THE MINISTRY OF TRANSPORT FOR CRASH-TEST). THE HEADS BELOW ARE USED, UPON LASER MARK, IN ORDER TO CORRECTLY CARRY OUT THE TEST.
ENGLISH TEXT
THE HELMET MAN
TUTORIAL
di Mario Frati
IN VACANZA
CON LE MORBIDE
Le curve femminili qui non c’entrano. Le nostre protagoniste sono le borse da moto. Straordinariamente utili, universalmente utilizzabili, versatili e spesso multiuso. Orientarsi in questo mondo, molto più vasto di quanto possiate immaginare, non è facile senza la guida di chi, in GIVI, le conosce molto bene.
B
eh, ormai ci siamo, la stagione è partita. Si inizia a pianificare la gita del fine settimana, il ponte della tal ricorrenza e poi le ferie. Quest’anno però si va in moto: questo significa che se con la R6 si parte da soli in qualche modo ci si arrangia; se dietro c’è una “lei” il discorso si complica e va preso per le corna (non equivocate), si intendeva dire che come minimo bisogna prevedere sulla nostra bella sportiva la capacità di carico di una Volvo Polar degli Anni 80. Il bauletto sulla tua Vale46 replica è un discorso che può farti contemplare l’ipotesi di tornare single, e comunque chi mai farebbe i supporti per questa speedfighter? Dopo la classica spulciata ai vari forum, pagine, siti web etc ti rendi conto che le borse morbide potrebbero rappresentare la soluzione totale. Abbiamo scherzato ma non sulle potenzialità delle borse morbide, utilizzabili a supporto delle valigie rigide quando serve maggior carico o come set con le carte in regola per essere autonomo. La seconda ipotesi favorisce maggiormente le moto di tipologia sportiva o naked. BORSE MORBIDE: ECCO COME ORIENTARSI Partiamo dalle classiche laterali. Fino a metà Anni 80 le moto come concezione erano tutte abbastanza simili con una bella sella ampia e piana, fianchetti discreti (se c’erano) doppi ammortizzatori, scarichi a lato del forcellone… Le borse laterali venivano fissate utilizzando le cinghie di unione che passavano sotto la sella e sfruttavano le sospensioni posteriori per evitare contatti con le ruote, con la catena o con gli scarichi… che potevano creare vere e proprie voragini visto che i primi materiali erano principalmente sky, vinile o altra similpelle senza alcun trattamento. Oggi le moto sono totalmente diverse come impostazione, gli ammortizzatori sui fianchi sono spariti in favore di mono centrali, le selle sono sempre più esili e con forme particolari e gli scarichi fanno l’ottovolante sbucando dietro la sella, di fianco o sparati all’insù a 90°. Questo impone di utilizzare dei telaietti che ne permettano il corretto posizionamento per evitare le problematiche sopra elencate. Per il resto, il sistema di fissaggio delle borse è rimasto lo stesso e anche la filosofia delle laterali morbide, che in modo imprescindibile le vuole quasi plug and play. In altre parole: le metto e tolgo in un attimo! Il problema si presenta quando ci si rende conto che nessuno produce telaietti per la nostra moto. E allora? Le soluzioni sono più d’una: possiamo provare a montare le borse anche senza i rack di supporto controllando molto attentamente che non entrino in contatto con parti in movimento quali ruota e catena ad esempio, e che restino ad almeno 10 cm da fonti di calore, e infine che durante la marcia siano ben ferme evitando di pregiudicare la guidabilità ergo la sicurezza. Se non ci sono questi parametri potete provare a rivolgervi al nostro amico che si “arrangia” in garage e che ha una saldatrice con la quale in un paio di orette e due birrette vi confeziona dei telaietti ad hoc, in sostanza si tratta di un filo in acciaio piegato in modo da creare un appoggio alla parete delle borse rivolta verso la moto. Se anche questa opzione (è la terza eh!) è irrealizzabile allora orientatevi su di una bella e capiente borsa da serbatoio: quelle presenti nella nostra gamma vanno dai 3 ai 40 litri di capacità. Troverete modelli posizionabili con i classici magneti; se avete il serbatoio in materiale plastico optate per le versioni dotate di cinghie oppure per il praticissimo e “furbo” sistema Tanklock (patented by GIVI) che
sfrutta le viti della ghiera del tappo del serbatoio per creare un aggancio che ti permette di togliere la borsa in un secondo usando un solo dito. A questa borsa si può abbinare un versatile e capiente zaino da mettere sulle spalle della compagnia (che faccia la sua parte insomma). L’idea di adibirlo al trasporto delle “sue” cose potrebbe anche favorirne l’alleggerimento… Se la vostra moto ha un bel codino, o se viaggiate da soli, c’è lo spazio per un’altra borsetta da sella posteriore/coda. Questa tipologia di “morbide” rappresenta un’ottima possibilità di ampliare il carico utile, soprattutto se montata sul sellino posteriore dato che la loro capienza varia dai 14 ai 30 litri. Il fissaggio è semplice: cinghie sotto il sellino e magari un ragno proprio per viaggiare super tranquilli, non pregiudicando il baricentro della moto. E vogliamo parlare della guidabilità? Con le morbide l’ingombro totale della vostra moto varia di pochissimo e questo vi permetterà di muovervi speditamente in mezzo al traffico dei vacanzieri, evitando le lunghe code di auto. Possibilità sicuramente più impegnativa per il motociclista che monta grosse valigie rigide laterali… soprattutto quando fuori ci sono 40 gradi! Ricordiamo anche che la copertina antipioggia che trovate nella dotazione, non le rende impermeabili al 100% ma garantisce un primo riparo; non pretendete di fare 200 km sotto la pioggia e trovare il contenuto perfettamente asciutto: se avete questa necessità e ne fate un impiego gravoso, ci sono le borse della linea waterproof che
EASY-T URBAN RANGE
offrono la totale impermeabilità anche sotto una piogga torrenziale. Quindi, qualsiasi moto possediate, hypersport, cruiser, naked, enduro, scooter, scrambler la vacanza in moto non è preclusa e c’è una soluzione per tutte. Ricordatevi sempre questa raccomandazione: le borse morbide, di tutte le tipologie, sono universali. Questo significa che possono essere montate sulla maggior parte delle due ruote in circolazione (le borse serbatoio sullo scooter no per favore…). Prima di procedere all’acquisto, provatele sulla vostra moto, verificate che non vi siano interferenze nella sterzata con quelle da serbatoio, che le laterali non tocchino componenti in movimento e che restino a debita distanza da fonti di calore. I materiali sono molto migliorati ma non sono ignifughi. Spero di avervi dato qualche dritta utile e che possiate concedervi almeno una bella vacanza che vi resterà nel cuore per tutta la vita. Givi Magazine May 2016 - Givi Tutorial
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SISTEMI DI FISSAGGIO PER BORSE MORBIDE - FITTING SOLUTIONS FOR SOFT BAGS
BORSE DA SERBATOIO TANK BAGS
CINGHIE - BELTS
TANKLOCK®
TFS TANK FITTING SYSTEM
4 magneti per permettere il montaggio sui serbatoi metallici
Cinghie in dotazione da fissare al telaio della motocicletta
Fissaggio della borsa tramite la flangia specifica montata sul tappo del serbatoio*
Base universale per fissare le borse da serbatoio
4 magnets to allow the fixing on metal fuel tank
Included belts to bind on the frame of the motorcycle
Bag fixing through the specific flange mounted on the fuel tank cap
Universal base for fixing tank bags
MAGNETI - MAGNETS
*Le flangie abbinate al sistema variano a seconda del tipo di tappo quindi è necessario consultare la sezione “EQUIPAGGIAMENTI SPECIFICI PER MOTO E SCOOTER”. *The flanges coupled to the system vary in the base of the cap, therefore you must check the list of compatibility.
BORSE LATERALI SIDE BAGS
T___
TE _ _ _
TST _ _ _
TMT _ _ _
Telaietti distanziatori per borse morbide*
Telaietti distanziatori per borse morbide EASYLOCK
Tubular holder for soft bags*
Tubular holder for EASYLOCK bags
Telaietti distanziatori per borse morbide MULTILOCK Linea SPORT-T Tubular holder for MULTILOCK bags SPORT-T range
Telaietti distanziatori per borse morbide MULTILOCK Linea METRO-T Tubular holder for MULTILOCK bags METRO-T range
*Nel caso in cui non sia disponibile un telaietto specifico (T_ _ _) è consigliato posizionare le borse sul motociclo in modo che non vadano a contatto con le marmitte, non tendano ad andare verso la ruota posteriore e non interferiscano con altre parti del veicolo. *In the case there is no specific tubular holder for your model of motorcycle we suggest you to try to set the bag you want directly on your motorcycle, in order to check that these Bags do not get in touch with the exhaust pipe, do not get in touch with the back wheel and do not interfere with some other parts of the vehicle.
BORSE DA SELLA TAIL BAGS
ALTRE SOLUZIONI OTHER SOLUTIONS
CINGHIE - BELTS Cinghie in dotazione da fissare al telaio della motocicletta Included belts to bind on the frame of the motorcycle
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Givi Tutorial
CARGO
ZAINO - RUCKSACK
PORTAPACCHI
BORSE INTERNE
RACK
INNER BAGS
BORSELLO DA GAMBA
BORSA DA TUNNEL
LEG WALLET
TUNNEL BAG
WITH THE SOFT ONES WOMEN’S CURVES HAVE NOTHING TO DO WITH IT. OUR STARS ARE MOTORBIKE BAGS. EXTRAORDINARILY USEFUL, UNIVERSALLY USABLE, VERSATILE AND OFTEN MULTI-PURPOSE. GETTING YOUR BEARINGS IN THIS WORLD, A LOT GREATER THAN WHAT YOU MAY IMAGINE, IS NOT EASY WITHOUT THE GUIDE OF WHO, IN GIVI, KNOWS THEM VERY WELL.
ENGLISH TEXT
ON HOLIDAY...
Well, now’s the time, the warm season has started. We are all starting to plan a weekend trip, a bank holiday and then the summer holidays. But this year we are going by motorcycle: this means that if you are leaving alone with your R6 in one way or another you can manage by yourselves; if in the passenger’s place there is a lady, things change and you must take the bull by the horns: what we mean is that you will have to find on your nice sports bike the loading capacity of a 80s’ Volvo Polar at least. Is the idea of a case on your Vale46 replica enough to make you contemplate the idea of going back to being single, and anyhow who on earth would make a mounting system for this speedfighter? After the typical visits to the various forums, pages, websites etc you realise that soft bags could represent a total solution. We were joking, but not about the potential of our soft bags, which you can use as a backup for hard cases if you need more load capacity or as a set with all that it takes to be autonomous. The second hypothesis favours mostly sports or naked bikes. SOFT BAGS: HERE'S HOW TO GET YOUR BEARINGS Let’s start from the classic side bags. Until the mid 80s’ bikes were all roughly the same with a nice flat ample saddle, discreet sides (if any), double suspensions, exhausts on the side of the swingarm... Side bags were fixed using straps that passed under the saddle and took advantage of the back suspensions to avoid contact with wheels, the chain or the exhausts... Which could create actual huge holes seen that the first materials used were mainly sky, vinyl or other untreated leatherette. Today bikes are completely different in their set-up, suspensions on the sides have disappeared in favour of single central ones, saddles are ever more slim and with particular shapes and the exhausts go on a roller-coaster ride coming out of the saddle, on the side and turned up 90°. This means using frames allowing for correct positioning to avoid the problems we’ve just mentioned. For the rest, the bags’ fixing system has remained the same, as has the philosophy of soft side bags, which absolutely wants them to be almost plug-and-play. In other words: I can remove them in a second! The problem is when you realise that nobody produces frames for your bike. So what now? There is more than one solution: we can fix the bags without a rack being very careful they don’t touch any of the moving parts such as the wheel and chain, and that they rest at least 10cms from any heat source, and finally that while riding they are firmly fixed to avoid compromising driveability and thus safety. If you don’t meet these parameters you can always try and ask your friend that does everything in his garage and has a soldering machine with which in a couple of hours and a couple of beers can make you bespoke frames. Basically it’s a steel rod, bent so that it creates a support on the bags’ side towards the bike. If also this option (and it’s the third one) is not possible, then look at a nice and capacious tank bag: the ones in our range go from 3 to 40 litres capacity. You will find models with the classic magnets; if you have a plastic tank go for the versions with straps or the very practical and smart Tanklock system (patented by GIVI) which uses the screws of the tank cap to create a hook allowing you to remove the bag with just one finger. You can combine this bag with a versatile and capacious backpack your partner can wear (she’s got to do her part too!). The idea of using it for ‘her’ stuff could also help making it lighter... If your bike has a nice tail, or if you travel alone, there’s room for another small back-saddle/tail bag. This kind of ‘soft’ bag represents an excellent opportunity to increase the load capacity, especially if mounted on the back saddle as their capacity ranges between 14 and 30 litres. Fixing is easy: straps under the saddle and possibly a net to travel in super-safety, without compromising the bike’s centre of gravity. And what about driveability? With soft bags your bike’s total encumbrance changes very little and SPORT-T RANGE this will allow you to move quickly through the holidaymakers’ traffic, avoiding long car queues. A possibility which is surely more difficult for the biker carrying big hard bags... Especially when temperatures are around 40 degrees! We want to remind you also that the standard rain cover is not 100% waterproof, but it guarantees some shelter; don’t expect to do 200kms under the rain and find the contents perfectly dry: if this is what you need and you use them a lot, there are the waterproof range bags that offer total water resistance even under heavy rain. So, whatever bike you own, hypersport, cruiser, naked, enduro, scooter, scrambler, your bike holiday is possible: there is a solution for all of them! Remember also this: soft bags, of any kind, are universal. This means they can be mounted on most of the bikes on the road (please don’t put tank bags on your scooter...). Before buying them, try them on your bike, make sure there is no interference with steering with tank bags, that the side ones don’t touch any of the moving components and that they are at a sufficient distance from heat sources. Materials have improved immensely but they are not fireproof. I hope I’ve given you come useful advice and that you will be able to have a nice holiday that will remain in your heart for the rest of your lives.
Givi Magazine May 2016 - Givi Tutorial
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NEWS
a cura di Giampaolo Meda
4 STELLETTE DA SHARP PER L’INTEGRALE GIVI 50.4 Grandissima soddisfazione in casa GIVI dopo il riconoscimento delle alte performance di sicurezza offerte dal nuovo integrale 50.4. A metterlo sotto test è stato l’istituto inglese, indipendente e imparziale, SHARP. Perché è così importante? Continuate a leggere! I cuochi stellati, di questi tempi, sono un po’ come delle rock star. Dirigono le cucine di ristoranti famosi, conducono programmi televisivi, scrivono libri… Le stelle vengono assegnate dalla Michelin e per ottenerne una bisogna davvero dimostrare di avere grandi capacità in cucina. Nel mondo motociclistico c’è un ente, anche in questo caso universalmente riconosciuto per l’autorevolezza e per l’autonomia nel dare giudizi, che si occupa di testare i caschi presenti sul mercato (già omologati tramite la normativa europea ECE 22.05) giudicandoli attraverso un punteggio numerico. Un lungo preambolo per arrivare a segnalare che l’integrale GIVI 50.4 di stellette ne ha ricevute ben 4 su 5 guadagnandosi una posizione di grande prestigio, soprattutto in funzione di un prezzo di vendita assolutamente interessante.
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SE UN CASCO SUPERA LA NORMATIVA ECE 22.05 (QUELLA EUROPEA) CHE COSA AGGIUNGE IL GIUDIZIO DI UN ENTE COME SHARP? La risposta è semplice: sharp crede che i motociclisti meritino di più.
GIVI’S 50.4 FULL-FACE HELMET EARNS 4 STARS FROM SHARP! There is great satisfaction here at GIVI, following the recognition of the high performance and safety offered by our new 50.4 full-face helmet. The tests were carried out by Sharp, the independent and impartial British institute. And why is this so important? Keep reading……! Nowadays, Michelin-starred chefs are a bit like rock stars. They manage the kitchens of famous restaurants, present TV shows, write books etc and to ultimately obtain the stars assigned by Michelin, a chef needs to prove their expert skills and prowess in the kitchen. In the motorbike world there is an institution, which like Michelin, is universally known for its prestige and autonomy in judgement and which tests helmets on the market (already ECE-22.05 certified) awarding them
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GIVI news
a vote expressed in numbers. By way of our lengthy introduction, we would like to announce that the GIVI 50.4 full-face helmet has received 4 stars out of a maximum 5, thus achieving a prestigious position, especially considering its exceptional selling price. IF A HELMET COMPLIES WITH THE ECE 22.05 EUROPEAN REGULATION, WHAT DOES THE OPINION OF AN ISTITUTION LIKE SHARP ADD? The answer is simple: Sharp believes bikers deserve more. We are referring to a British institution, financed directly by the Department of Transport, so absolute autonomy in judging is assured with an extremely stringent rating system. SHARP answers to no one and carries out a series of tests which go beyond ECE 22.05. Their star rating system leaves no doubt regarding the quality of a product. SHARP choose which helmets are to be tested and in order to ensure that they are models that are available to bikers on the High Street, the helmets are purchased directly from retailers. A 4- or 5-star helmet offers the maximum level of protection.
Parliamo di un istituto inglese finanziato direttamente dal Dipartimento dei Trasporti, e come tale assolutamente autonomo del dare giudizi (e vi assicuriamo che è tutt’altro che di manica larga). SHARP non guarda in faccia nessuno ed esegue una serie di test che vanno oltre il superamento della ECE 22.05 Il loro giudizio “stellare” non lascia dubbi sulla qualità del prodotto. I caschi da mettere sotto test sono decisi dall’istituto e acquistati direttamente presso negozianti, per essere sicuri che sono i modelli che l’appassionato acquista. Un casco “a 4 o 5 stelle” offre il massimo livello di di sicurezza. Attraverso i suoi test SHARP dimostra che non tutti i caschi offrono lo stesso livello di protezione contro gli urti. C’è chi si ferma al minimo indispensabile per ottenere l’omologazione e chi lo supera brillantemente. CON 4 STELLE ASSEGNATE IL GIVI 10.4 HA RIVELATO ALTE PROPRIETÀ DI SICUREZZA. La conclusione di SHARP è molto interessante in quanto indica chiaramente che il potenziale di sicurezza di un casco non si riflette necessariamente sul suo prezzo. WITH 4 STARS THE GIVI 50.4 HAS DEMONSTRATED HIGH SAFETY PROPERTIES The interesting thing is that SHARP has reached the conclusion that the potential safety of a helmet is not necessarily reflected in its price.
CAMPIONATO MOTOSTUDENT
GIVI TITLE SPONSOR DI UNIBS MOTOSPORT
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Motostudent è una competizione motociclistica tra Università di tutto il mondo, organizzata da MEF e DORNA, nella quale si incontrano e sfidano 50 team composti esclusivamente da studenti. Ad accoglierli sarà in autunno il circuito spagnolo di ARAGON. Il team italiano UniBs Motosport parteciperà al contest supportato da GIVI. Se volete saperne di più… I parametri che portano alla vittoria sono la qualità del progetto, la valutazione delle scelte tecniche e la loro validazione, le innovazioni proposte e la gestione dei costi; inoltre, le moto si schierano e gareggiano sul circuito per dimostrare l’affidabilità e le performance reali del progetto presentato da ogni Università.
UNIBS MOTOSPORT UniBS MOTOSPORT nasce alla fine del 2013 da un piccolo gruppo di studenti del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università degli Studi di Brescia che, grazie all’appoggio dei professori referenti del curriculum specialistico in Autoveicoli, decide di fondare il team per partecipare agli eventi di Formula Student. Dopo un paio di progetti nel settore 4 ruote, con la realizzazione di una vettura di Formula Student chiamata Brixia 1 (poi perfezionata come Brixia 2) e la partecipazione ai Trofei Formula SAE in Italia e in Austria, il team inaugura la divisione Moto Student che prevede la progettazione e la realizzazione di una motocicletta di impostazione pre-Moto3 per partecipare a una competizione che si svolgerà ad Aragon (Spagna) nell’autunno del 2016.
NASCE LA MOTO “BRX250 PASSOCORTO” Vengono vagliate numerose proposte, si disegnano i primi pezzi in 3D con il CAD e analizzati i FEM e i CFD per provare a pensare alle soluzioni mi-
Motostudent is a motorcycle competition among Universities from all over the world, organised by MEF and DORNA, where 50 teams made up entirely of students meet and compete. The Spanish circuit of ARAGON will host them in Autumn. The Italian UniBs Motosport team will participate in the contest supported by GIVI. If you want to learn more.... The parameters to gain victory are the quality of the project, the evaluation and validation of the technical choices, the proposed innovations and cost management; moreover, the motorbikes will parade and race on the circuit to demonstrate the actual reliability and performance of the project presented by each University.
mo accettato di impegnarci in prima persona. Questo atteggiamento è stato da sprone per i ragazzi, che sicuramente sapranno ottenere risultati importanti e lavorare con grande impegno per arrivare alla competizione sicuri di ben figurare.
L’IMPEGNO DI GIVI La presenza di GIVI come Title Sponsor di UniBS Motorsport rappresenta un motivo di grande orgoglio e responsabilità. Il nostro marchio da sempre fa della ricerca e sviluppo un elemento fondamentale della propria filosofia. Quando gli studenti del team hanno presentato in azienda il progetto BRX250 ci siamo entusiasmati ed abbiaUniBS MOTOSPORT Uni BS MOTOSPORT was born at the end of 2013 from a small group of students of the department of Mechanical and Industrial Engineering of the University of Brescia who, thanks to the help of the professors of the Automotive specialised curriculum, decided to found a team to take part in the Formula Student events. After a couple of projects in the 4-wheel sector, with the creation of a Formula Student vehicle called Brixia 1 (then perfectioned into Brixia 2) and the participation to Formula SAE Trophies in Italy and Austria, the team launches the Moto Student department, for the design and manufacturing of a motorcycle with a pre-Moto3 set-up to participate in a competition which will take place in Aragon (Spain), in Autumn 2016. THE ‘BRX250 SHORT WHEELBASE’ COMES TO LIFE After examining numerous proposals, they designed
the first parts in 3D CAD and analysed the FEM and CDF to try and find the best solutions to begin the construction of something that first was just a dream. When the design stage reaches its conclusion, a new challenge starts: building and assembly. GIVI’S COMMITMENT GIVI’s presence as Title Sponsor of UniBS Motorsport is reason of great pride and responsibility. Our brand has always considered research and development as a fundamental element of its philosophy. When the students of the team presented to the company the BRX250 project we accepted with enthusiasm to give our full support. This attitude has spurred the kids who will surely reach important results and work with great commitment to reach the competition sure that they will not go unnoticed.
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MOTOSTUDENT CHAMPIONSHIP GIVI is Title Sponsor of UniBS Motosport
gliori e dare il via a qualcosa che prima era solo un sogno. Quando la fase progettuale giunge alla sua conclusione, inizia la nuova sfida: la costruzione e l’assemblaggio.
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WITH “CAIROLI CHALLENGE” WE PLAY TOO!
CON IL “CAIROLI CHALLENGE”
GIOCHIAMO ANCHE NOI! Qui in GIVI amiamo le sfide e non vi nascondiamo che, tablet alla mano, ci siamo subito buttati nella mischia in sella alla KTM di Cairoli. Passare sotto il “ponte GIVI” è stato emozionante…. Presentato a Doha (Qatar) a fine febbraio, il gioco è già stato scaricato da decine di migliaia di appassionati in tutto il mondo. E non parliamo soltanto di quelli vicini al Motocross. Chi guida una moto si divertirà alla grande qualunque sia la 2 ruote posseduta (chi gioca con la Formula 1 non possiede necessariamente una supercar) grazie al feeling permesso dalla gestione di guida. Tony Cairoli Challenge utilizza una grafica 3D di ultima generazione, davvero molto realistica e offre ben cinque modalità di gioco: Championship, Quick Race, Time Attack, Challenge e Match Race. L’idea del progetto ci è piaciuta e in fase di sviluppo abbiamo deciso di aderirvi in qualità di sponsor in pista con i nostri colori.
ti tracciati: Maggiora (free), Lommen, una Arena di Supercross, una Jump Line e una nuova pista espressamente disegnata per questa esperienza di gioco.
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Here at GIVI we love challenges and we cannot hide the fact that, tablets at hand, we immediately got into the game in the saddle of Cairoli’s KTM. Passing under the “GIVI bridge” has been really thrilling... Presented in Doha (Qatar) at the end of February, the game has already been downloaded by tens of thousands of enthusiasts the world over. And we are not talking only of those close to the Motocross world. Whoever rides a motorbike will enjoy the game regardless of the bike owned (those who play Formula 1 games do not necessarily own a super-car) thanks to the feel allowed by the game’s riding management. Tony Cairoli Challenge uses cutting-edge 3D graphics, really realistic and offers 5 game modes: Championship, Quick Race, Time Attack, Challenge and Match Race. We liked the project and so in the development stages we decided to participate as a sponsor, on the track with our colours. Motocross rider 8 times world champion. How do you play? First of all you need to have an Apple IOS device (iPhone, iPad Pro Ipad Air, iPad Mini). The extreme realism of the graphics and the ease in controlling the bike make the game extremely accessible on mobile platforms also for those who are less “expert” at videogames. Once you’ve downloaded the game from the Apple Store (the free version is complemented by three other packs costing between 1,99 and 4,99 euros for the super-complete version) you will be able to choose to wear the number 222, of the 8-times world champion Tony Cairoli, and challenge the other players on five different tracks: Maggiora (free), Lommen, a Supercross Arena, a Jump Line and a new track expressly designed for this game.
COME SI GIOCA? Intanto si deve possedere un dispositivo IOS di casa Apple (iPhone, iPad Pro, iPad Air, iPad Mini). L’estremo realismo della grafica e la facilità di controllo della moto rende il gioco estremamente accessibile su piattaforma mobile anche ai meno “esperti” di videogiochi. Una volta scaricato il game dall’Apple Store (alla versione gratuita si aggiungono tre ulteriori pacchetti con costi da 1,99 ai 4,99 euro della versione supercompleta) si potrà anche decidere di indossare il numero 222 di Cairoli, 8 volte campione del mondo, e sfidare gli altri piloti su cinque differen-
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GIVI news
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MOTODAYS 2016
GIVI PARTNER DEL CUSTOM PAINTING SHOW
THE WINNERS: TEMA “GLI ANNI ‘70”: 1) Roberto Ferramosca 2) Diego Sciaranghella 3) Enrico Vaccarini TEMA “ALTERNATIVE MODEL”: 1) Marco Zorza 2) Danilo Angeletti 3) Fabio Abbati PREMI SPECIALI A: Carmelo Bruni, Fabrizio Malerba, Francesca Zerey
La collaborazione tra GIVI e la rivista di settore Kustom World ha dato vita alla nuova edizione dell’originale e divertente contest “Custom Painting Show”, finalizzato alla realizzazione - in fiera - di un artwork “live”. Venti aerografatori italiani si sono sfidati sui due temi proposti dagli organizzatori, con libertà di scelta da parte dei partecipanti: “Gli Anni ‘70” e “Alternative Model”. GIVI ha colto questo invito per promuovere l’ultimo nato tra i jet della propria gamma, il 20.7 Oldster che, per design e caratteristiche, rappresenta il casco ideale per gli utenti che prediligono lo stile custom.
Calotta in fibra in due misure, peso piuma, colorazioni vintage e linea 70’s ne fanno un prodotto attualissimo. A ognuno dei partecipanti al contest è stato fornito un un jet GIVI 20.7 nella colorazione nero opaco come base da utilizzare per le loro creazioni. Nella giornata di Venerdì 4 marzo sono stati in sette a sfidarsi, mentre il sabato ha accolto gli altri dodici concorrenti. Altissimo il livello qualitativo dei lavori, dalla ritrattistica alla grafica pura. Grande l’attenzione del pubbico, che rimane sempre stupito di fronte a chi sa lavorare sapientemente con l’aerografo.
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MOTODAYS 2016 GIVI PARTNER OF THE “CUSTOM PAINTING SHOW” The KROMATURE pavilion of Rome’s MotoDays hosted, along with many fantastic special bikes, around twenty well-known spray-paint artists arrived at the fair to challenge each other in the “Custom Painting Show” The ‘canvass’ used was the shell of our jet helmet of the classic 20.7 Oldster line... The collaboration between GIVI and the specialised magazine Kustom World has brought to life this new edition of the Custom Painting Show. Twenty Italian spray-painters challenged each other on two topics proposed by the organisers, leaving the choice up to the participants: “The 70’s” and “Alternative Model”. GIVI took the opportunity to promote the new jet of its range, the 20.7 Oldster which, for its design and characteristics, represents the ideal helmet for those who prefer the custom style. Fibre shell in two sizes, light weight, vintage colours and 70’s line make it a very fashionable product We gave a matt black 20.7 to each contestant as the base to use for their creations. On Friday 4 March there were 7 contestants, while Saturday there were the other 12. The works were all of incredibly high quality, ranging from portraits to pure graphics. The public was very interested, as always remaining amazed at how well these artists can spray paint.
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Il padiglione KROMATURE del MotoDays di Roma ha ospitato, insieme a tantissime special da sogno, una ventina di noti aerografisti arrivati in fiera per sfidarsi al “Custom Painting Show”. La “tela” utilizzata è stata la calotta del nostro casco jet dalla linea classica 20.7 Oldster…
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GIVI EXHIBITIONS:
Il settore moto spagnolo ha finalmente superato la crisi economica. I due Motorcycle Show di quest’anno, il MotoMadrid e il Motoh! Barcellona lo confermano: la presenza degli espositori è andata oltre ogni rosea aspettativa e altissima è stata la risposta del pubblico. GIVI ha partecipato a entrambi gli eventi, presentando agli appassionati tutta la nuova collezione 2016 e interagendo con loro attraverso iniziative divertenti e creative. Quella che ha brillato maggiormente nelle due città spagnole è stata la “Customized polaroid photographies with GIVI products”. In pratica, attraverso la simulazione del formato Polaroid con telai di grande formato stampati con prodotti GIVI e con messaggi ad hoc, si è creata l’interazione con i visitatori che potevano inserirsi nella scena e farsi scattare foto con il cellulare ricreando l’illusione di essere all’interno di una borsa
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GIVI news
da serbatoio, di un bauletto, di un casco gigante… Evidentemente l’iniziativa ha divertito e al tempo stesso permesso ai partecipanti di scoprire da vicino le qualità dei prodotti. Lo staff GIVI ha naturalmente documentato e viralizzato tutto attraverso i social; gli hashtag #GIVIMOTOMADRID e #GIVIMOTOH sono stati utilizzati per organizzare gare tra foto inserite sulla pagina Facebook e su Instagram. Oltre 2.000 persone, tra Madrid e Barcellona, si sono fatte fotografare all’interno delle “nostre” cornici, raggiungendo così un impatto visivo che ha generato sui social circa 10.500 contatti. Ancora una volta GIVI ha dimostrato non soltanto di essere all’avanguardia in materia di innovazione tecnologica e produttiva ma di sapersi mettere in gioco in azioni di “guerrilla marketing’” utilissime alla comunicazione.
GIVI EXHIBITIONS: CREATIVITY AND INNOVATION AT THE MADRID AND BARCELONA The motorcycle field in Spain has finally overcome the economic crisis and a proof of it is the great attendance of public and tremendous success of both the two Motorcycle Shows hosted this year in Spain: MotoMadrid and Motoh! Barcelona. Overall, more than 55.000 people enjoyed the celebration of both events with GIVI’s presence. The strong competence in the motorcycle accessories market in Spain demands organization of different actions from the brands in order to generate a greater memory among competition. GIVI, who has great brand recognition among the Spanish motorcyclists, has innovated with the development of a creative idea that has shined at both the Madrid and Barcelona Shows: customized ‘polaroid photographies’ with GIVI products. With the idea of transmitting the final customer the qualities and benefits of GIVI’s product range, the action tried to reach great interaction between the public and the brand. The original 2-meter posters simulated polaroid photographies in which oversized GIVI’s products and key messages specially created for the occasion were included. These frames allowed attendees to pose behind them and take pictures with their own mobile phones in which it was given the impression they were inside a top case, a tank bag or a giant helmet. A pleasant action that allowed attendees to have fun and collect a funny memory while finding out the benefits of GIVI’s products. In both cases, the action was viralized through Social media, as the #GIVIMOTOMADRID and #GIVIMOTOH hashtags were used to do organize competitions amongst the tagged pictures in Facebook, Twitter and Instagram. With this action, more than 2.000 people between Madrid and Barcelona were photographed with GIVI’s frames, thus reaching a huge visual impact, and also in Social Media, reaching more than 10.500 overall people. But the best of it is that, adding up to the standard stand, these actions generate a brand experience that leaves a deeper print on the consumer. Once again, GIVI has proved they are on top of their game regarding innovation, and also in communication and impressive ‘guerrilla marketing’ actions.
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CREATIVITA’ E INNOVAZIONE A MADRID E BARCELLONA
GIVI IN MOTOGP
ANCHE CON IL DUCATI TEAM
Doppia partnership per il Campionato 2016. Alla “storica” collaborazione con il team HONDA LCR di Lucio Cecchinello si affianca quella con DUCATI. Un impegno importante, del quale vi diamo notizia attraverso il comunicato stampa ufficiale diramato dal team. Ducati Corse è lieta di annunciare di aver raggiunto un accordo con GIVI, dando così inizio a una nuova importante partnership per il Ducati Team nel Campionato Mondiale MotoGP. Grazie a questo accordo, il marchio GIVI avrà grande visibilità su entrambi i lati del forcellone posteriore delle nuove Ducati Desmosedici GP di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, che prenderanno parte al Mondiale 2016 per la squadra di Borgo Panigale. “Essere sponsor del Ducati Team in MotoGP non rappresenta soltanto una scelta mediatica” - ha dichiarato Giuseppe Visenzi, Presidente di GIVI s.r.l., dopo la firma dell’accordo con Ducati Corse – “Alla base c’è la passione mai sopita per le gare motociclistiche, che ancora oggi gioca un ruolo importante nel mio stile di vita e nella mia visione aziendale. Ho lavorato perché GIVI venisse percepito come un marchio capace di infondere valori
Double partnership for the 2016 Championship. The collaboration with DUCATI comes up by the side of the “historical” one with Lucio Cecchinello’s HONDA LCR team. An important task, of which we inform you through the official press release issued by the team. Ducati Corse is pleased to announce that it has reached an agreement with GIVI, a world leader in motorbike accessories, giving rise to an important new partnership for the Ducati Team in the MotoGP World Championship. Thanks to this agreement, the GIVI brand will have major visibility on both sides of the rear swingarm of the new
Ducati Desmosedici GP bikes of Andrea Dovizioso and Andrea Iannone, who will take part in the 2016 world championship for the Borgo Panigale squad. “To be a sponsor of the Ducati Team in MotoGP not only represents an important choice from a media point of view,” declared Giuseppe Visenzi, Chairman of GIVI, after the signing of the agreement with Ducati Corse. “Behind the decision there is a never-ending passion for motorbike racing, which still today plays an important role in my life and in my company vision. I have always tried to make GIVI become a brand capable of instilling positive values, and I hope I have succeeded! I’d personally like to send my best wishes to the team, the riders and Ducatisti all over the world”. Luigi Dall’Igna, General Manager of Ducati Corse, commented: “We are very pleased to have reached this accord with
GIVI, the Italian company leader in its sector and present in the market at a global level. GIVI is a prestigious, wellknown brand amongst motorcyclists and is also an important accessories supplier for Ducati, so for this reason it gives us great pleasure to have the GIVI logo on the factory Desmosedici GP bikes of Dovizioso and Iannone who are taking part in the 2016 MotoGP World Championship”. The history of the Brescia-based company began in 1978, thanks to an initiative of its founder, the former 350 cc world championship racer Giuseppe Visenzi. It operates on an international level, with subsidiaries in Germany, France, Britain, Spain, United States and Indonesia and manufacturing plants in Malaysia, Brazil and Vietnam. In its role as Official Partner, GIVI will accompany the Ducati Team throughout the entire 2016 season.
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GIVI IN MOTOGP ALSO WITH THE DUCATI TEAM
positivi. E mi auguro di esserci riuscito! Aggiungo il mio personale in bocca a lupo, a team ai piloti e ai ducatisti di tutto il mondo”. Luigi Dall’Igna, Direttore Generale di Ducati Corse, ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di avere raggiunto questo accordo con GIVI, azienda italiana leader nel suo settore e presente sul mercato a livello globale. GIVI è un marchio prestigioso e molto conosciuto da tutti i motociclisti ed è anche un importante fornitore di accessori per Ducati, per cui ci fa particolarmente piacere portare il logo GIVI sulle Desmosedici GP ufficiali di Dovizioso e Iannone con cui affronteremo il Campionato Mondiale MotoGP 2016”. Nata nel 1978 grazie all’intraprendenza dell’ex-pilota della classe 350 Giuseppe Visenzi, GIVI è un’azienda di vasto respiro internazionale, con filiali in Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti e Indonesia e con sedi produttive in Malesia, Brasile e Vietnam.
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