GIVI Magazine - November 2009

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DA LUCCA A PIETRASANTA

EICMA 2009 UN ANNO RICCO DI NOVITA’

GIVI OPEN DAY DUE GIORNI CON NOI

GIVI MAGAZINE - Numero 3 - Novembre 2009 - info.magazine@givi.it

Valigie GIVI: ecco come le testiamo


EDITORIALE

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ALTRI MERCATI

ALTRI MERCATI

MOSTRE

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SHOPPING

LIBRI & DVD

DEALERS

IN GIVI SI RESPIRA UN’ARIA NUOVA

PIOVE GUARDA COME PIOVE

UN MONDO DI ACCESSORI

STRADE DAL MONDO

IL FUTURO ERA GIA’ QUI

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IL NOSTRO ITINERARIO

EICMA 2009

TENDENZE

UN ANNO RICCO DI NOVITA’

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MOTOVALIGIE & CO

MONDO GIVI

L’R&D DI GIVI RACCONTATO DALL’INTERNO

VALIGIE GIVI: ECCO COME LE TESTIAMO

“In GIVI si respira un’aria nuova!”

ACCESSORISTI NON PER CASO

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di Hendrika Visenzi

REAL RIDERS

GIVI MAGAZINE Numero 3 Novembre 2009 Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N. 17 del 27/02/2009 GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givi.it Direttore Responsabile: Giampaolo Meda Redazione: Giampaolo Meda Annalia Martinelli Michele Losito Rossella Rosciano Israel Medrano Melania Costanzi Progetto grafico: Ufficio Comunicazione info.magazine@givi.it

E’ questo il commento che ci ha fatto più piacere durante la due giorni del ‘GIVI open day’, il 10 e 11 ottobre scorsi. ‘Nuovo’ non significa necessariamente ‘meglio’, ma il tono del cliente che sorridendo pronunciava quelle parole era di soddisfazione. L’idea di organizzare una Convention era stata pienamente e a lungo condivisa da tutto il board di GIVI. E finalmente il progetto in ottobre si è realizzato. L’obiettivo era riuscire a trasmettere il valore e i valori di GIVI, la realtà industriale di qualità tutta italiana che l’azienda rappresenta e il messaggio che GIVI oggi più che mai vuole essere vicina ai suoi clienti, capirli nelle loro necessità e garantire loro prodotti e servizi efficaci per il loro business. E in effetti l’iniziativa ha dato subito feedback positivi, creando rapporti più forti e rafforzando le comuni strategie. Lo sforzo commerciale e organizzativo che GIVI sta portando avanti con sempre maggiore impegno è proprio rivolto a fare team con i suoi clienti, per ‘fare impresa insieme’, perché nell’attuale contesto di mercato occorrono continuità e coerenza di valori lungo tutta la filiera, per stare al passo di un consumo in rapida evoluzione, caratterizzato da comportamenti sicuramente diversi dal passato, sullo sfondo di scenari difficili da prevedere. L’open day si è svolto a Villa Fenaroli, a pochi chilometri da Brescia e dai nostri uffici di Flero, in uno scenario molto bello, ricco e rilassante. Abbiamo scelto una delle più prestigio-

se ville del Settecento lombardo proprio perché offre un contesto di comfort totale, attrezzature idonee per congressi e convegni e la possibilità di trasferimenti non eccessivamente faticosi presso le varie sedi GIVI che volevamo mostrare ai nostri ospiti. Abbiamo avuto partecipazioni da tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia (circa 150 circa persone). Abbiamo dedicato la domenica ad attività molto coinvolgenti che ci hanno permesso di conoscerci meglio e fare amicizia, attraverso l’esperienza di gite in barca sul lago di Garda, visitando una cantina della Franciacorta, giocando a golf. Lunedì la giornata è stata dedicata alle visite in azienda, il settore produttivo, i magazzini, gli uffici. Per la stagione 2010, come abbiamo preannunciato alla Convention, GIVI sarà come sempre impegnata nell’innovazione del prodotto con la qualità che l’ha resa nota in tutto il mondo. In particolare la gamma dei caschi è stata completamente rinnovata con l’introduzione di 4 nuovi modelli tra cui un integrale e un modulare. Le prenotazioni stanno dando ragione della scelta dei prodotti, a dimostrazione che l’innovazione è la strada giusta per mettere a frutto il meglio della propria azienda. I nuovi consumatori infatti saranno diversi perché saranno sempre più oculati nelle scelte e per questo noi di GIVI puntiamo a rimanere saldamente nei loro cuori.

Hendrika Visenzi


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ALTRI MERCATI

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di Israel Medrano

Lo stile italiano piace agli spagnoli Anna Galimany è la responsabile del reparto commerciale della filiale GIVI in Spagna In Europa, il mercato spagnolo è uno dei più forti per vendite di veicoli a due ruote e di articoli e accessori per moto e scooter In questa intervista abbiamo cercato di scoprire le caratteristiche del mercato e dei suoi utenti, così come la nuova gamma di borse, bauletti e caschi per la stagione 2010

GIVI è il marchio aftermarket legato al mondo moto più diffuso in Spagna. Quali credi siano i suoi pregi rispetto ai concorenti? Il nome GIVI è di per se sinonimo di garanzia e qualità. È presente in questo settore da oltre 30 anni e la gente associa facilmente il marchio a qualsiasi accessorio per moto. Questa associazione è rafforzata dalla tecnologia applicata ai prodotti, che aiutano a muoversi in piena sicurezza e comfort. I severi controlli applicati ai prodotti in aggiunta al design italiano sono il mix che in Spagna ci permette di essere vincenti e di comunicare al meglio la nostra visione del mondo della moto. Il gusto italiano è dunque riconosciuto come plus anche dagli utenti spagnoli? La Spagna è un Paese in cui il design ha la sua importanza anche nel settore delle moto. Quando si acquistano accessori, il consumatore da fiducia al marchio ma guarda con attenzione anche al design, con un occhio attento anche al rapporto prezzo/qualità. Di certo ogni mercato è differente e mentre l’italiano è più evoluto ed aperto alle novità, il pubblico spagnolo tarda magari un poco ma riesce sempre e comunque a recepire la novità.

Potresti spiegarci qual è il profilo del cliente che compra gli accessori e le valigie GIVI? E magari i caschi? Alcuni anni fa il prodotto GIVI puntava ai mototuristi e al motociclista adulti con capacità di spesa. Ora la tendenza è cambiata e si è ampliata di molto la tipologia del consumatore. Oggi abbiamo giovani e adulti che utilizzano la moto come mezzo di trasporto giornaliero, l’età non conta. Nel caso dei caschi avviene la stessa cosa; la nostra attuale gamma ci permette di accontentare sia gli scooteristi sia chi utilizza naked, stradali e sport-tourer, GIVI è anche sinonimo di soluzioni intelligenti ed innovative per chi viaggia in moto. Il pubblico spagnolo è disponibile verso le nuove proposte o al contrario è più conservatore? Forse il motociclista spagnolo è un poco più conservatore dell’italiano, però non si mostra estraneo alle tendenze di una società globalizzata dove non esistono frontiere. Qualsiasi idea buona e funzionale è bene accolta dai nostri utenti. Negli ultimi anni il nostro Paese ha vissuto un profondo cambiamento nel modo di vedere la moto. Ora non basta che ciò che montiamo compia la missione per la quale è stato ideato: gli utenti cercano accessori che siano in sintonia con la propria motocicletta.

Le soluzioni che offriamo sono assolutamente in linea perché chi lavora in GIVI è di solito un motociclista e perché teniamo in grande considerazione le opinioni dei consumatori. Con il nostro nuovo sito web intendiamo interagire con tutti i clienti, perché ci offrano la loro visione e ci aiutino a migliorare ogni nuovo prodotto. La Spagna è uno dei Paesi con maggiori immatricolazioni. Il settore degli scooter diventa sempre più importante. Quali sono i prodotti più richiesti da questi utenti, in prevalenza “metropolitani!? Nelle vendite gli scooter hanno raggiunto in Spagna un’importanza mai vista prima, decisamente superiore alle vendite di moto. In questo settore GIVI gode una posizione privilegiata, visto che dispone di una grande gamma di prodotti per questo tipo

di veicoli. I più importanti sono i bauletti della gamma Monolock e Monokey, senza dimenticare i parabrezza e le borse morbide. La crisi del settore ha colpito tutti i mercati. Gli accessori, i ricambi e i prodotti aftermarket per il tuning hanno avvertito meno il colpo. Anche in Spagna è così? In Spagna il calo è stato piuttosto forte è gli aiuti al settore sono arrivati tardi. Attualmente i consumatori possono usufruire degli incentivi per la rottamazione a fronte dell’acquisto di una moto nuova. Chi non può permettersi di cambiare la moto o lo scooter in effetti punta a migliorare il mezzo che ha, migliorandone il comfort e la versatilità attraverso l’acquisto di nuovi accessori. Sì posso dire che rispetto all’andamento dei dati di immatricolazione del 2009, il settore degli accessori tiene meglio.


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ALTRI MERCATI

di Giampaolo Meda

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Quando credi che si inizierà a vedere un poco di ripresa? Che cosa potrebbe “smuovere” il mercato? Questa è una domanda molto complicata visto che nemmeno i grandi analisti sanno con certezza quando inizierà la ripresa. In Spagna abbiamo iniziato a sentire la crisi più tardi di altri Paesi che ora stanno già vivendo un poco di ripresa; pertanto mi pare logico pensare che già nel 2010 dovremmo vedere “la luce”. Credo che il governo spagnolo dovrebbe prendere nota di come gli stati dell’Unione Europea stanno cercando di invertire la tendenza per poi adottare la soluzione migliore. La penetrazione della gamma caschi di GIVI sta crescendo anno dopo anno. Credi che con le novità 2010 si potrà arrivare ad una maggior presenza anche nelle città spagnole? Da noi sono presenti tutti i produttori di caschi e non mancano Marchi nazionali. La differenza la fanno, come sempre, i prodotti di qualità, dotati di design e del prezzo corretto. Dopo cinque anni dall’inizio della produzione dei caschi, GIVI è diventato convincente. Le vendite hanno continuato a crescere ed ora il prodotto, come è successo in passato con le valigie, viene associato in modo naturale al marchio GIVI; tutto questo ci porta a pensare che la prossima stagione, con la nuova collezione, potremo ambire ad un incremento importante. Sappiamo che vieni dal settore tessile. Ci sono somiglianze in ambito commerciale con quello della moto? Il settore moto è bersagliato anche dall’introduzione di marchi

cinesi con sede in Spagna, alla proliferazione degli outlet, alla pluralità del pubblico dei consumatori … Questo fatto sta portando i maggiori marchi del settore a migliorare le loro collezioni e ad innovare continuamente, a puntare alla sicurezza. Sono gli stessi mali di cui soffre il settore tessile e allo stesso modo di quello motociclistico sta cercando di reinventarsi per non perdere ulteriori quote di mercato. Ci fai una panoramica dell’immatricolato spagnolo? Attualmente le vendite di veicoli si concentrano nel mondo degli scooter e dei veicoli da 125 cc che possono essere guidati con la patente B delle auto. In questo senso ed alla luce delle tendenze degli altri mercati europei, possiamo affermare che una buona fetta di questi nuovi motociclisti passeranno in un breve lasso di tempo alle maggiori cilindrate. GIVI ha recentemente rinnovato il sito web ufficiale. Cosa ne pensi? Questo nuovo sito cerca di rendere più diretta la via di comunicazione con il consumatore. Lo spazio “Community” è un buon esempio e mi hanno detto che sta funzionando con numerosi suggerimenti da parte del pubblico. Però questa non è l’unica via per raggiungere il consumatore; un altro modo molto efficace è per esempio il lancio di questa rivista trimestrale, per la quale vi faccio i complimenti, che ci aiuta a farci conoscere meglio e ad offrire la nostra personale visione del mondo e della moto.

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MOSTRE

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di Giampaolo Meda

Il futuro era già qui... Il MAD, la più importante mostra motociclistica italiana ha riaperto i battenti a Milano. Nuovi il tema principale, i modelli esposti e l’affiancamento con inedite mostre collaterali La Mostra

“Scelte stilistiche alquanto azzardate e soluzioni tecniche davvero alternative”. Questo è il tema sviluppato dall’edizione 2009 del MAD – “Moto, Arte, Design”, una raccolta di motociclette uniche per storia, carattere e destino. Un argomento molto intrigante, ambientato in un luogo così architettonicamente attuale quale il nuovo polo di Milanofiori Nord, è declinato attraverso un percorso che va oltre il trascorrere del tempo. Gli organizzatori (la CMM di Giovanni Cabassi) hanno mischiato le carte, confondendo i periodi storici e privando la visione di quella consecuzione temporale cui lo spettatore è generalmente abituato visitando una mostra. Quindi, non il classico percorso “Da…. a”, ma un’immersione “Nel”. Nelle idee, nelle forme, nelle linee, negli accostamenti cromatici, cercando di capire quale fosse la visione tradotta dalla mano del designer e in seguito trasformata in metallo lavorato, fibra avvolgente, espressione e somma di velocità e pensiero. La decisione di abolire il tempo dal punto di vista cronologico deriva dal fatto che le motociclette esposte hanno anticipato il loro periodo con coraggio a volte rivoluzionario. Questo è l’aspetto che le accomuna. Paradossalmente molte di loro potrebbero essere progettate solo domani. Due le direttive che guidano il visitatore, distinte da altrettanti

colori: blu, dove le linee dello stile hanno maggior peso e rosso, quando è la tecnica che ha provato a reinventarsi. “Per visitare il MAD il biglietto non è necessario - dicono gli organizzatori – basta la passione!”

Gli Eventi collaterali

Come anticipato, una delle novità del nuovo MAD è l’affiancamento di esclusive mostre monotematiche. La prima è dedicata ai 50 anni della Paton, storico marchio milanese che ha legato la sua avventurosa esistenza al mondo delle competizioni. Attraverso 20 splendidi modelli che rappresentano l’intera produzione, dalla nascita ad oggi, la mostra ripercorre l’eroica avventura di un Davide che ha osato sfidare i Golia del motociclismo sportivo. E che ha anche saputo vincere. Ad affiancare MAD e Paton, il 5 novembre è arrivata anche la mostra dedicata a un iconico marchio inglese che ha affascinato e fatto sognare due generazioni di motociclisti, sin dagli anni 50, la Vincent. Uno dei pezzi più pregiati della collezione, è senza dubbio lo streamliner Altometheus (che ha tentato il record di velocità negli USA sul lago salato), realizzato dal suo pilota, l’inglese John Renwick, fra il 2006 e il 2008 in Nuova Zelanda intorno a un motore Vincent aspirato da 1.620 cc.

Dove e Quando Dal 7 ottobre 2009 a fine dicembre, a Milanofiori Nord (di fronte al Forum di Assago) Piazza degli Incontri Edificio U7, Sala B Orari Da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 20.00 Sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00 Ingresso libero


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SHOPPING di Annalia Martinelli

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Piove, guarda come piove L’arrivo dell’autunno e delle prime piogge ti rende di cattivo umore? Piccole strategie per affrontare al meglio il maltempo... anche in moto! Barnard Field Jacket di Barbour è l’alleata perfetta contro pioggia e vento. La giacca, 100% cotone con federa in Tartan Barbour ed interno staccabile, è dotata di zip a due vie con aletta di chiusura, tasche frontali con bottoni a pressione e cappuccio staccabile. www.barbour.com Euro 579.00

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Compatto e dotato di astuccio impermeabile, l’ombrello con stampe tartan di Segue è praticissimo da riporre nel bauletto GIVI del proprio bolide. www.segue.it Euro 10.90 T471 S / L Borse impermeabili interne per borse soffici laterali GIVI. Garantiscono la perfetta protezione da vento e pioggia alle normale borse soffici in cordura. www.givi.it Prezzo da definire

TM418 Ancora una proposta URBAN, questa volta da montare sul proprio mezzo. Si tratta di una inedita versione di paramani: GIVI li ha realizzati in poliestere antipioggia e vi ha inserito una termofodera che tiene calde le dita in ogni condizione. L’utilizzo è universale in quanto la coppia TM418 si adatta ad ogni tipo di manubrio e specchietto retrovisore. La struttura è piuttosto rigida per una più facile e veloce accessibilità delle mani. www.givi.it Euro 35.00

H2O Waterproof iPod Case è la protezione ideale per chi vuole ascoltare musica anche sotto la pioggia. Distribuita da H2O Audio, è disponibile per tutti i tipi di iPod. www.computeraltafed.it Modello per iPod Nano Euro 49.00

T473 Borse impermeabili esterne per borse soffici laterali GIVI. Garantiscono la perfetta protezione da vento e pioggia alle normale borse soffici in cordura. www.givi.it Prezzo da definire Per rivivere certe atmosfere imperdibile il poster di “Cantando sotto la pioggia”, film del 1952 autentica pietra miliare del cinema americano, diretto dai registi Stanley Donen e Gene Kelly, che ne è anche il protagonista. www.filmposters.it - Euro 13.00


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LIBRI & DVD di Annalia Martinelli

Strade del mondo TT 2009 Edizioni Cinehollywood MIN 216 – Euro 19.90 Strepitoso successo per la 102° edizione del mitico TT dell’Isola di Man. Quest’anno anche Valentino Rossi, grande conoscitore del TT, si è cimentato nel suo primo “giro d’onore” sul circuito con una guida d’eccezione: il mitico Giacomo Agostini. Il DVD contiene immagini esclusive del giro on-board, ripreso dalle moto dei protagonisti, e i commenti a caldo di Valentino e Ago! Tra i contenuti extra, da segnalare una clip realizzata con riprese ad alta velocità. Telecamere in grado di catturare 600 fotogrammi al secondo (le normali telecamere ne riprendo 25), permettono di rallentare incredibilmente le sequenze di gara. Grazie a questi super slow motion è possibile vedere nel dettaglio quelle sollecitazioni e quei gesti dei piloti che a velocità normale sono impercettibili. Un’occasione unica per scoprire i segreti della guida dei campioni del TT.

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HASTA LA FIN DEL MUNDO...IN VESPA Lorenzo Franchini - EDIZIONI A.CAR. Pp 396 - Euro 19 Un libro che è anche un blog http://findelmundovespa.blogspot.com/ e trae ispirazione da una storia vera. La cronaca “on the road” della straordinaria esperienza vissuta dall’autore insieme a un gruppo di persone normali che riescono nell’impresa di attraversare la Pampa e la Patagonia in Vespa. Un viaggio ricco di imprevisti narrati con il trasporto di chi li ha vissuti in prima persona. Il racconto è punteggiato da aneddoti, anche umoristici, ed è arricchito dai ricordi personali dei protagonisti e da fotografie a colori e in bianco e nero.

THE ROOF OF AFRICA Edizioni Cinehollywood MIN 55 - Euro 14.90 - disponibile dal 25 novembre Da oltre 40 anni la “Roof of Africa” rappresenta il safari di cross estremo, 3 giorni di sudore e fatica attraverso le montagne del Lesotho. Partecipare è un’avventura, vincere una conquista. Mondocorse propone per la prima volta in DVD questa gara di enduro estremo, molto richiesta dagli appassionati!

HELL’S GATE 2009 Edizioni Cinehollywood MIN 216 - Euro 14.90 – disponibile dal 25 novembre Jeff Pakosta, regista specializzato in film sull’enduro estremo, è giunto in Italia per riprendere la Hell’s Gate. La spettacolarità del tracciato sulle colline toscane, le condizioni “infernali” che i concorrenti hanno trovato e la grande battaglia per la vittoria, hanno permesso al regista americano di realizzare un film che – secondo le sue parole - “è il più spettacolare di tutti quelli da me prodotti”. La lotta tra il campione polacco Blazusiak, il nostro Botturi e la star del trial Lampkin è entrata di diritto nella storia della gara.

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TUTTI GLI SCOOTER DEL MONDO 1946 – 1966 Giorgio Sarti - NADA EDITORE Pp 431 – Euro 39 Il libro più completo mai apparso dedicato al periodo d’oro dello scooter. Nella prima parte siamo negli anni ‘10 e ‘20, quando questo mezzo era poco più che un monopattino a motore e si poneva come alternativa alla bicicletta con il propulsore applicato. Negli anni ‘30 e ‘40, iniziò a delinearsi lo schema costruttivo definitivo di questo innovativo veicolo: ruote basse, telaio aperto e carrozzeria. Quindi agli anni ‘50 e ‘60 furono l’epoca d’oro dello scooter e il libro offre una panoramica sul secondo Dopoguerra e sull’importanza che ebbe in quel periodo lo scooter come mezzo di trasporto individuale. Particolare attenzione è inoltre riservata alla produzione dei Paesi più importanti (soprattutto le tendenze di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e Giappone), i cui marchi più significativi vengono trattati in maniera esaustiva e riccamente illustrati. Il volume si chiude con “Il Catalogo” dei modelli più significativi - suddivisi per nazione – con le schede illustrate complete di dati tecnici. Un testo unico per i cultori degli scooter e per tutti gli appassionati che hanno le “ruote piccole” nel cuore.

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DEALERS

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di Michele Losito

Accessoristi non per caso Incontriamo un rivenditore toscano e con sorpresa troviamo nuovamente che, a costituire l’ossatura del Lucarotti Team è una «schiacciante» presenza al femminile La nostra ospite è Michela Lucarotti, responsabile del reparto moto, che cura con passione e competenza

Lucca, per chi non la conosce, è una città che vive attorno ad un centro storico racchiuso da una cinta muraria medioevale, perfettamente conservata. Proprio sulla via che si snoda intorno a queste mura si affacciano le vetrine di Lucarotti Team, negozio storico e punto di riferimento per chi cerca accessori per la moto, l’auto o per fare campeggio. Il legame fra Michela Lucarotti, la sua città e la moto è piuttosto forte: un sentimento condiviso con l’affezionata clientela e con Gabriele Cinquini. Gabriele è il Responsabile amministrativo del negozio e, per l’occasione, la nostra guida turistica per la Lucchesia. Il primo passo, però, è conoscere i nostri ospiti e il loro negozio, parlando della loro città. Lucca è sicuramente una città a misura d’uomo, ma come vivono la moto i Lucchesi? La passione per i mezzi a due ruote, a Lucca, non manca. Diversamente da altri centri, qui la motocicletta non è vista come una necessità per risolvere il problema della mobilità: in città il traffico non è ancora un problema, per cui, chi si avvicina al nostro mondo lo fa perchè punta ad una moto “vera” e non è ancora attratto – o non lo è come in altre realtà urbane – dal fenomeno scooter. Per Lucarotti Team, invece, è nata prima la passione per la moto, l’auto, o per il campeggio? Il nostro negozio festeggia proprio nel 2009 quarant’anni di attività, ma il settore della moto, come lo si può vedere oggi, è stato creato all’inizio degli anni 90, quando io (Michela Lucarotti, ndr) ho deciso di dedicarmici completamente. Alla nascita il negozio era un autoricambi di 30 mq; nel tempo

siamo riusciti a crescere molto, prima introducendo il settore “outdoor” e poi quello degli accessori e dell’abbigliamento tecnico per moto. Oggi siamo davvero un riferimento per gli appassionati della zona. Quale “taglio” avete scelto di dare al reparto moto? Ci siamo concentrati da subito sul turismo. È anche la nostra passione e si sposa bene con quella della nostra clientela, formata in gran percentuale da motociclisti “maturi”, che vogliono solo prodotti di un certo livello e con contenuti importanti. Il mototurista è un utente esperto ed esigente; per questo abbiamo sempre cercato di lavorare con le aziende leader del settore. Con GIVI, ad esempio, collaboriamo fin dai primi tempi. Un cliente esigente è un cliente “difficile” da servire? Non direi. Forse perché capisce che ha di fronte persone appassionate come lui. Quando ho iniziato questa esperienza, ero entusiasta, e non soltanto perché mi piace la moto. Adoro il mio lavoro, mi piace vendere; quando si hanno prodotti di qualità, è gratificante poterne spiegare le caratteristiche al cliente. Dal casco al bauletto, la cosa importante è capire quali sono le reali esigenze di chi ti sta davanti, per consigliarlo al meglio, in base all’uso che fa del mezzo che possiede. Quindi la vostra idea di moto è sostanzialmente una tourer? La moto è bella sempre. Quando piove, quando c’è il sole senza preclusioni sulla tipologia. Certo, la moto può anche rappresentare la soluzione alle esigenze di mobilità, per facilitare

gli spostamenti lavoro/casa ma, spesso, è soltanto passione... che prima o poi sfocia necessariamente nel turismo; la componente “viaggio” è fondamentale e, come potete vedere, ci siamo concentrati su prodotti adattia a questo tipo di utilizzo piuttosto che a quello sportivo. In passato le sportbike avevano più seguito qui a Lucca. Ora invece la prevalenteza del parco mezzi è costituita da scooter, naked e moto granturismo. Come fate a fidelizzare motociclisti tanto diversi? Organizziamo tutti gli anni (il 2009 è stata la terza edizione, ndr) un raduno per tutti i nostri “amici”. Perché il bello è che la nostra clientela è composta di persone affezionate, che tornano spesso da noi. Certo, ci sono i clienti di passaggio, di cui diversi stranieri, perché non va dimenticato che Lucca e la sua provincia sono al centro del turismo internazionale. L’evento che organizziamo si chiama Motovunque e, quest’anno, ha raccolto più di 400 persone. Partiamo insieme e seguiamo un itinerario all’interno del nostro territorio. Pranziamo insieme in qualche buon agriturismo e ci divertiamo. D’altra parte, il nostro slogan è “Ovunque con te” e cerchiamo di metterlo in pratica. Anche GIVI sta puntando a fare “community” attraverso il suo «Magazine digitale», cosa ne pensate? Trovo che sia un’ottima idea. Recentemente ho visitato il nuovo sito web di GIVI e l’ho trovato molto ben fatto e ricco di contenuti. Anche il GIVI Magazine offre contenuti e spunti interessanti. Al giorno d’oggi è impossibile non credere nelle potenzialità del web. Tante persone, ad esempio, vengono da noi con la stampa della schermata di una pagina del sito di

GIVI, chiedendo il prodotto raffigurato! Anche noi abbiamo da poco creato il nostro negozio virtuale, dove mostriamo prodotti e facciamo offerte, ma non solo. Il web è utile anche per mostrare le novità, che i clienti toccheranno con mano nei negozi, oppure nelle Fiere di settore. A proposito, immagino che visiterete l’EICMA di Milano. Certo che ci andremo. Abbiamo sentito, però, che grandi marchi di settore non vi parteciperanno. Vista la situazione economica generale, è una scelta comprensibile, ma sembra incredibile pensando a quanto fosse sfavillante il Salone dello scorso anno. Quanto conta, invece, l’esposizione in negozio? Conta moltissimo e vorremmo fare anche meglio di com’è adesso. Purtroppo gli investimenti seguono l’andamento del mercato. Il 2009 è stato complicato, ma le prospettive per il 2010 e il 2011 sono sicuramente positive e al primo vero segnale di ripresa, ci rimboccheremo le maniche. Al momento stiamo pensando di posizionare qui in negozio un mezzo, maxiscooter o moto, allestito con i nuovi prodotti GIVI. Aiuterebbe moltissimo a far capire l’utilità di certi prodotti e il loro montaggio. GIVI ha pronte per il 2010 molte sorprese importanti, sia nell’accessorio per la moto, sia nel settore dei caschi. C’è qualche altro ambito, secondo voi, nel quale l’azienda dovrebbe provare a proporsi? GIVI è sinonimo di turismo in moto, quindi, per completare la


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gamma, potrebbe provare a produrre abbigliamento tecnico. Anche partendo con qualche capo da città. La concorrenza in quel settore è fortissima ma questo vale anche per i caschi. Il jet di GIVI, nonostante il settore affollato è andato subito benissimo, mentre integrale e modulare ora cominciano a entrare nell’ottica del cliente. Credo che le potenzialità del marchio siano tali da permettere a GIVI di emergere comunque. La loro carta vincente è il serio rapporto qualità/prezzo e il servizio al cliente. In altre interviste, però, è emerso che un limite di GIVI è l’estetica fin troppo tradizionalista. Secondo voi? Di questi tempi essere tradizionali non è un handicap. Il nostro cliente guarda più alla qualità, che all’estetica fine a se stessa. Il nostro negozio è concentrato sul Touring ed ha una clientela forse più consapevole. Chi viaggia molto in moto cerca il meglio. Chi possiede lo scooter, spesso, lo concepisce unicamente come un “servizio”, che può essere fruito anche senza abbigliarsi in maniera troppo tecnica. Certo, poi ci sono le esigenze delle motocicliste donne. E lì l’estetica ha un altro valore. Avete accennato al mondo moto e a quello scooter, quali differenze notate nella scelta degli accessori? Se pensiamo a cosa montare sul veicolo, sullo scooter il bauletto non manca mai; chi invece ha la moto vorrebbe un portapacchi che si monta da solo e che si toglie in fretta. È il motivo del successo delle borse morbide, che non toccano l’estetica della moto quando non sono montate. Le esigenze

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dei clienti, però, possono essere le più varie, l’importante è ascoltarli e consigliarli al meglio. Proporre prodotti di qualità e mostrare attenzione al cliente è la vostra cifra stilistica. I vostri clienti non vi stupiscono mai? Come no! Proprio in questo periodo è capitata una cosa curiosa: due ragazzi hanno deciso di sposarsi e di fare da noi la “lista nozze”! Devono partire per il viaggio di nozze in moto e vogliono farlo con un abbigliamento tecnico rinnovato. In realtà, in dieci anni che sono qui è la seconda volta che capita. Potrei andare avanti. Abbiamo anche alcuni clienti che vengono puntualmente, ogni dieci giorni, chiedendo se ci sono “novità”. Se c’è qualcosa di nuovo, lo comprano, solo per il gusto di avere l’ultimo prodotto arrivato sul mercato. Sono comunque clienti super-affidabili e il loro giudizio è importante per noi perchè ci aiuta a capire la qualità dei prodotti stessi.

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IL NOSTRO ITINERARIO di Rossella Rosciano

19 Come abbiamo verificato in una calda e assolata mattina di settembre, percorrendo tutto d’un fiato la A1 Milano-Bologna, fino allo svincolo per La Spezia, e poi la A15 della Cisa, per finire sulla più scorrevole A12 fino a Lucca. Meno di tre ore per giungere alle porte di questo piccolo gioiello toscano, dove, poco fuori le mura ci attende la prima tappa del nostro viaggio: la visita del negozio Lucarotti Team, dove ci aspettano Michela e Gabriele per parlarci di moto, motociclisti e turismo a due ruote. L’itinerario proposto è frutto delle loro indicazioni. Gente che conosce bene il territorio. Ecco che cosa ci hanno consigliato di vedere.

Da Lucca a Pietrasanta

Il nostro itinerario inizia a piedi. Posteggiamo la nostra “cavalcatura” vicino ad una delle porte della cinta muraria ed entriamo nel centro storico della città dalle “cento chiese”. Ad accoglierci, un dedalo di vicoli stretti e suggestivi, (il dedrento, come dicono i Lucchesi) completamente chiuso al traffico, una città veramente a misura d’uomo, alla quale val la pena di dedicare un’intera mattinata (o anche di più se avete tempo). Lucca è una delle principali città d’arte toscane, racchiusa da mura del XV-XVII secolo ancora completamente intatte, per un perimetro di 4.4 km. La stessa cerchia, già a partire dalla seconda metà del 1800, era adibita a piacevole passeggiata pedonale, mentre il centro storico e monumentale della città è rimasto pressoché intatto nel suo aspetto originario, con torri, campanili, palazzi medioevali e rinascimentali. Per il pranzo ci fermiamo alla Bottega delle cose buone, in pieno centro, un locale che conserva tutta l’atmosfera delle vecchie osterie di un tempo. Riprendiamo lo scooter e, seguendo le indicazioni dei nostri amici, iniziamo un percorso che ci conduce verso il lago di Massaciuccoli: un luogo dalle due anime: l’una legata alla grande riserva ambientale e naturalistica intorno alla cittadina di Massaciuccoli e l’altra più mondana, sul versante di Torre del Lago Puccini, dove ha vissuto e composto la maggior parte delle sue opere

Lucca e la Lucchesia Alla scoperta di un angolo della Toscana in sella al nuovo Honda SW-T400 Allestito con un set GIVI composto di borse morbide + top case GIVI e di un parabrezza maggiorato, anche il mezzo cittadino per eccellenza può diventare un serio incrociatore autostradale

il centro storico e le sue torri

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liriche il grande compositore italiano. Si può, così, decidere se fermarsi a fare bird-watching e perdersi nei canneti della parte più “selvaggia”, oppure concedersi un percorso più culturale, visitando la villa del Maestro o seguendo le manifestazioni del Festival Pucciniano (la 56esima edizione è prevista dal 16 al 22 Agosto 2010). La cittadina ha un’aria quasi surreale, forse dovuta alla lieve bruma che si scorge in lontananza sopra le acque calme del lago. Decidiamo di ripartire e dirigerci verso la Versilia e Viareggio, un trasferimento scorrevole ma piuttosto “noioso” per le due ruote… a parte alcune belle ville Liberty, stile che accompagna molte delle più interessanti costruzioni architettoniche di questo tratto di costa. Prendiamo poi la SS439, in direzione di Pietrasanta, la città degli artisti, dove ci fermiamo, attratti da una statua di Botero che fa bella mostra di sé proprio al centro del paesino. Di nuovo in sella, proseguiamo verso Serravezza, verso Nord, puntando Levigliani e seguendo le strade provinciali SP9 ed SP10. Questo tratto si snoda sulle bellissime Alpi Apuane, fra cave di marmo ancora in attività ed altre abbandonate, come quelle della Henraux, che è possibile visitare lasciando lo scooter sul piazzale lì davanti. La Statale 9 è la classica “strada da moto”, ampia, ben asfaltata e priva di rettilinei significativi. Anche in sella a un maxi-scooter come l’SW-T400 - oltretutto equipaggiato di tutto punto - è possibile togliersi qualche soddisfazione, anche perché non ci sono curve troppo impegnative o veloci.

Le Alpi Apuane e il lago di Vagli

Arrivati a Levigliani si possono fare un paio di simpatiche escursioni sotterranee, nelle miniere o nell’Antro del Corchia, dove un fiume sotterraneo ha creato bellissime grotte puntellate di stalattiti e stalagmiti. Se manca il tempo, continuate in direzione Nord-Est, percorrendo la meravigliosa SP13, a dirupo sulla valle, che poi diviene la SR445, la strada che porta alle nostre prossime tappe: Isola Santa e Carreggine.

Lucca è una città placida e silenziosa, visitabile a piedi, o in bicicletta, con alcune bellissime costruzioni (come la piazza dell’Anfiteatro, nata sulle rovine di un antico anfiteatro romano ad opera dell’architetto Lorenzo Nottolini) uniche nel loro genere architettonico. L’arteria principale della città storica è la stretta e medievale via Fillungo, mentre altre piazze suggestive sono San Michele e San Martino, dove sorge il celebre Duomo omonimo. Proprio per questa sua ricchezza storico-monumentale, è stata avanzata di recente la proposta di includere il centro storico di Lucca – che comprende anche uno storico teatro di tradizione, il Del Giglio - fra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Lucca è famosa anche per le sue torri. Un tempo ne esistevano ben 130, oggi ne restano solo 2 di particolare importanza: la Torre delle Ore e la Torre Guinigi. Motivo principale della loro scomparsa è il crollo, il più delle volte causato dell’esasperata altezza a cui si voleva farle arrivare: tra i nobili del tempo, era d’uso “battagliare” a chi arrivava più in alto. Più la torre era vicina la cielo, più dava onori, prestigio e importanza al suo ricco committente. Così, veniva spesso superato il limite. Altre torri vennero specificamente demolite per volere di Castruccio Castracani, personaggio odiato dai cittadini per la sua visione della città, causa di non pochi disastri architettonici. La Torre delle Ore, detta anche Torre della Lite, sopravvisse per via del fatto che conservava l’orologio, fondamentale all’epoca e tutt’oggi funzionante. Questa torre racchiude la leggenda della perfida Lucida Mansi, che fece un patto con il diavolo per conservare l’eterna giovinezza, come ricorda un cartello all’ingresso.


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La piazzetta di Pietrasanta, circostante il Duomo, con i suoi storici bar all’aperto è da sempre il punto di ritrovo di artisti e scultori che, durante la bella stagione, si riversano nella piccola cittadina della Versilia. Nei laboratori di Pietrasanta il personale specializzato aiuta gli artisti a realizzare al meglio le opere. Henry Moore ha soggiornato a lungo qui e la sua scultura, per tecnica e perfezione della lavorazione, è stata ed è ancora oggi apprezzata e quotata in tutto il mondo. Anche gli eventi culturali non mancano a Pietrasanta e così, al tramonto, gli incontri e i vernissage si susseguono. Da ricordare, la località Vallecchia, con la sua ottima produzione di vino bianco che ben si accompagna alle belle conversazioni e, perché no, anche ai sogni! Pietrasanta, da antica città di origine medioevale e capoluogo storico della Versilia, è diventata famosa nel mondo proprio per i laboratori di lavorazione del marmo e le fonderie artistiche per il bronzo (la più antica risale al 1885). Oggi, girando per le vie del centro, ad ogni angolo si trovano i “segni” lasciati da scultori di fama internazionale, perché il centro, nel corso degli anni, è stato eletto da grandi artisti italiani e internazionali “laboratorio”, dove creare e “atelier all’aperto”, dove esporre. Hanno vissuto e lavorato qui Adami, Chormv, De Saint Phalle, Folon, Finotti, Guadagnucci, Theimer, Yasuda e Aristide Coluccini ed è ormai tradizione, per gli artisti che operano a Pietrasanta, lasciare almeno un bozzetto alla gipsoteca della città. Così hanno fatto Igor Mitoraj, Jean Michel Folon, Fernando Botero, Pietro Cascella, Arnaldo Pomodoro, Alberto Caragnato e Joan Mirò. INFORMAZIONI: www.comune.pietrasanta.lu.it/ In alto, una suggestiva immagine della piazza di Pietrasanta, con in primo piano una scultura dell’artista colombiano Botero. In queste foto, uno scorcio del lago di Vagli. La cittadina che si scorge è Vagli Sotto, mentre il lago in cui si riflette è conosciuto soprattutto per il Paese Sommerso di Fabbriche di Careggine

Una bella immagine del parco naturalistico di Torre del Lago Puccini, un’oasi naturalistica molto amata anche dal grande compositore toscano

DOVE MANGIARE

La Bottega delle cose buone - Via della Fratta, 21 - 55100 Lucca (Toscana) - Tel. 0583 493462

DOVE DORMIRE

Food & Rooms

La città degli artisti e del vino

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A Lucca B&B EVELINA- Il bed&breakfast si trova in una piccola traversa di via Fillungo, in pieno centro storico e le sei camere spaziose garantiscono tranquillità assoluta, in un’atmosfera familiare nella quale gli ospiti si sentiranno completamente a casa loro. Ogni stanza è arredata con mobili restaurati da Maestri artigiani lucchesi, ognuna con il suo tipico lavamano in stile antico. Tutti gli ospiti posso accedere alla rete internet a banda larga con collegamento Wi-Fi tramite i loro portatili, da qualsiasi punto della casa. Anna e suo marito, un simpaticissimo irlandese, vi renderanno molto piacevole il soggiorno, consigliandovi luoghi da visitare e ottimi posti dove cenare. Via Streghi, 12 - LUCCA (centro) - Tel. 0583 493643 - 348 4273318 - http://www.bedandbreakfastevelina.it/ ARCOBALENO- E’ situato in una posizione comoda e strategica, a pochi passi dal centro storico e dalla Stazione Ferroviaria di Lucca, facilmente raggiungibili a piedi, in soli 5-10 minuti. L’uscita dell’autostrada A11 (LUCCA EST) e la strada statale del Brennero SS12, che conduce a Pisa, si trovano a circa 200 m di distanza. Via Formica, 290 - LUCCA - Tel. 0583/316189 - 347 5427207 - http://www.bbarcobaleno-lucca.it/ CORTE DEI NOBILI (hotel de charme / B&B) Nel cuore di Lucca, tra palazzi medievali in pietra, chiese, torri, campanili e monumentali palazzi rinascimentali, sorge “La Corte dei nobili”, bed &breakfast di charme, un vero rifugio romantico dove il gusto si fonde con la ricercatezza. Le camere e le suites sono affrescate ed arredate con mobili medievali e tessuti esclusivi. Piazza San Pietro Somaldi, 4 - LUCCA (centro) - Tel. 0583 469049 - http://www.cortedeinobili.it/ AL VALENTINO (casale in campagna) Vecchio casale contadino dell’800, completamente ristrutturato, in perfetta sintonia con la natura: ecco il B&B “Al Valentino”. Un’oasi di pace immersa nel verde delle colline della Versilia, a 50 m. sul livello del mare a pochi minuti dalle rinomate località turistiche balneari della costa, come Forte dei Marmi e Viareggio. Via del Valentino, 202 - LUCCA - Tel. 3283179754 - http://www.alvalentino.it/


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23 Si dice che Michelangelo in persona andasse a scegliere i blocchi di marmo per le sue sculture e molti artisti prima e dopo di lui lo hanno fatto allo stesso modo, scegliendo i blocchi per il loro colore e per le venature. In Toscana sono due le zone dove si possono trovare le cave di marmo: la prima a Carrara, nei bacini di Torano, Fantiscritti e Colonnata e la seconda sulle pendici del monte Altissimo, verso la Versilia, proprio dove abbiamo fatto il nostro percorso mototuristico. Risaliti verso le Apuane, che incombono vicinissime, seguiamo i molti cartelli che riportano le indicazioni “Cave” sia verso Serravezza, sia verso Vagli. È celebre una lettera che Michelangelo scrisse da Serravezza al fratello, lamentandosi del volere papale, che lo aveva costretto a utilizzare il marmo dell’Altissimo invece di quello di Carrara, ma il cui trasporto era tanto difficoltoso da risultare quasi impossibile. Proseguendo verso Stazzema, la strada - ancora in piano - si infila in un bosco meraviglioso lungo un torrente dai ciottoli tondeggianti marmo bianco; dopo poco si prende a sinistra per il passo del Cipollaio e la strada sale decisa, pur senza strappi violenti. Il paesaggio è bellissimo, contornato da castagni che promettono funghi meravigliosi, ma che svela presto il nostro obiettivo: il monte Altissimo e, in cima, la tagliata bianca della cava di Cervaiole, da cui scivola verso valle un immenso ravaneto. Arrivati alla galleria del Cipollaio inizia il giro nelle cave vero e proprio. Subito dopo il passaggio inizia la discesa verso Tre fiumi, dove è rimasto un vecchio deposito della Henraux, la società proprietaria di quasi tutte le cave dell’Altissimo, rilevate a metà del 1800 dal suo geniale fondatore: mr. Henraux, appunto. Si riprende a salire dolcemente sulla strada asfaltata verso il paesino di Arni in un contesto quasi alpino; qui le Apuane mostrano il loro profilo aggressivo, tipico dell’alta montagna e molto spesso le nuvole che provengono dal mare vanno ad incastrarsi nelle cime, scaricando pioggia, freddo e nebbia anche d’estate. Arni è un bel paesino chiuso in una valle desolata che, fino all’apertura della strada del Cipollaio, era stretta fra la Garfagnana - raggiungibile in quattro ore lungo il torrente Turrite - e la Versilia, accessibile solo scollinando pericolose montagne. Superato il ristorante delle Gobbie, che può rivelarsi un valido rifugio in caso di maltempo, si arriva alla galleria del colle del Vestito che evitiamo per prendere, sulla destra, proprio a fianco alla galleria, una strada di detriti di marmo. La mano dell’uomo e il filo diamantato hanno costruito una balconata geometricamente scolpita, di colore bianchissimo; è il mitico statuario del monte Altissimo che tutti sapevano essere là, ma che nessuno riusciva a rubare ad una montagna così aspra e così alta. Persino Michelangelo, pur “protetto dal papa” vi aveva dovuto rinunciare; ma nel 1821 il signor Henraux comprese che il tempo era venuto e fece delle Cervaiole una fortuna generosa fino ad oggi.

Il nostro “compagno di viaggio”, il nuovo Honda SW-T400, è allestito di tutto punto e sembra volersi affacciare anche lui dalla spettacolare terrazza panoramica di Carreggine, dove la vista sulle Alpi Apuane spazia quasi a 360°

Isola Santa merita certamente una sosta, almeno per riposarsi e, se si ha qualche ora, per godere delle fresche acque del lago. Infatti, questo luogo antico, conosciuto fin dal 1260, si trova nel cuore del Parco della Alpi Apuane, sulle rive dell’omonimo lago formato dal torrente Turrite Secca. Il torrente scorre in una delle valli più strette e selvagge delle Apuane, racchiusa tra vette strapiombanti ed aspri contrafforti. A Carreggine, invece, una terrazza naturale permette una vista sulle montagne da togliere il fiato. Tutte le vette più alte vi si parano davanti agli occhi, quasi a volersi volutamente mostrare in tutta la loro bellezza. Una sosta, qui, è d’obbligo, anche se la nostra reale destinazione è il lago di Vagli, bacino artificiale creato da una profonda diga, che nasconde le rovine di Fabbriche di Careggine, paese costruito nel XIII secolo sulle rive del fiume Edron ed evacuato nel 1946 in quanto destinato ad essere sommerso dalle acque del bacino. Gli abitanti furono trasferiti in un nuovo paese, Vagli Sotto, oggi sito sul promontorio del lago. Ogni 10 anni la “conca” viene svuotata per la manutenzione della diga e solo in questa occasione il paese riaffiora, regalando ai visitatori un’esperienza davvero particolare. Vagli Sotto, per

contro, ne è la copia, e rimane un luogo piacevole da visitare, con i suoi scorci colorati di fiori e la sua chiesa centrale, dall’aspetto elegante. Vagli è ai piedi di almeno due passi alpini, che permettono di tornare verso la costa, che però sono percorribili soltanto con una enduro. Per tornare verso Lucca, o per imboccare l’autostrada verso la propria destinazione, l’unica soluzione è di percorrere la strada fino a Castelnuovo. Da lì, si può riprendere la tortuosa statale dell’andata, oppure la veloce SP 43, che corre nelle vicinanze di molti paesini interessanti, anche se turisticamente più sfruttati: Castelvecchio Pascoli, Barga e Borgo a Mozzano, dove si trova il famoso ponte del Diavolo.

Informazioni generali http://www.luccaedintorni.it/ http://www.in-lucca.it/lucca/index.htm

Il marmo e le cave


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EICMA 2009

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di Melania Costanzi e Giampaolo Meda

Un anno ricco di novità Alcuni dei nuovi prodotti che GIVI presenta in anteprima al Salone di Milano Il rinnovo della gamma tocca tutte le tipologie: dalle borse morbide ai caschi, dai parabrezza alle valigie rigide. Ulteriori info su www.givi.it

H104.F - GRAPHICS Estivo, cittadino, giovane, unisex… il demi-jet 10.4 di GIVI continua a piacere per la sua linea sfuggente, il peso ridotto e la sensazione di comfort che offre non appena lo si indossa. Il 10.4 in versione 2010 offre un importante tocco di freschezza grazie al rinnovato interno, realizzato con nuovi tessuti e colori, completamente estraibile e lavabile. Euro 99,00

TRK33N - TRK46N Valigie in alluminio, dalla forma squadrata, studiate per integrarsi perfettamente con il look delle moto da enduro e da turismo come BMW R1200GS o KTM 990. La più capiente contiene un casco modulare. Due le versioni disponibili (lunghezza x larghezza x altezza in mm.): TRK33N - 526 x 411 x 230. Capacità: 33 litri. TRK46N - 526 x 411 x 310. Capacità: 46 litri. Prezzo da definire

AIRFLOW Eleva ai massimi livelli la versatilità di utilizzo del parabrezza. A renderlo tale è la capacità di adeguarsi, in pochi secondi, all’altezza del pilota o al clima del momento grazie al suo spoiler, regolabile verticalmente in modo facile e veloce. Questo particolare elemento, realizzato il policarbonato trasparente, rappresenta la parte mobile del parabrezza: esso scorre liberamente su due binari lungo un’escursione di 13 cm. Due morsetti in robusto materiale plastico fissano saldamente lo spoiler al punto scelto dal pilota. Prezzo in base al modello di scooter/moto

X05 - GRAPHICS L’X05 si rinnova con una serie di grafiche interessanti e moderne. Anche il trendy X.05F permette all’utente di “stravolgere” completamente l’aspetto esterno del casco, adattando ad esso le cover e le fasce disponibili a catalogo, acquistabili come optional. Euro 89,00

XMODULAR La risposta alla richiesta di mercato di caschi modulari. Apertura mentoniera con una sola mano, con pulsante centrale nella parte bassa; recupero visiera se aperta singolarmente.Interno completamente removibile, fissato con bottoni, comprese le pattine cinturino. Paravento dotato di agganci specifici. Rimozione visiera e visierino parasole senza l’ausilio di attrezzi grazie al comodo sistema di innesto a baionetta introdotto da GIVI. Euro 199,00


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TENDENZE

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di Giampaolo Meda

Real riders L’incontro ordinario e cittadino fra due straordinarie passioni: le foto e le moto Prendete un fotoreportage e moltiplicatelo per dieci, cento, mille volte. E poi rifatelo, tutte le settimane, 12 mesi all’anno. Il risultato è Real Riders una foto gallery inedita, fuori dagli schemi e che oggi, a 3 anni di distanza dal primo shot, conta più di 6.000 motoritratti rigorosamente ad alta risoluzione (le immagini qui presentate sono state volutamente “mosse” a livello casco per tutelare la privacy delle persone inquadrate). A generare Real riders è stata la fantasia di Alberto Anderloni un giornalista con il click facile e tanta passione per le moto. Ogni immagine rivela una storia, un modo di vivere le due ruote, sempre diverso, sempre personale ed esprime movimento, dinamismo, velocità. Ma la sterminata serie di ritratti è capace anche di rivelare un patrimonio di dettagli cui è difficile dare un confine. Guardando le foto al computer, si possono cogliere, ingrandendoli, particolari che parlano di come migliaia di uomini e donne affrontano quotidianamente i propri spostamenti. Un occhio esperto può riconoscere, caschi, guanti, calzature, parabrezza, bauletti e borse e qualsiasi dettaglio frutto della personalità di ogni singolo rider. Real riders mette così in fila un’infinità di esempi di stile e praticità. E la miscela tra questi due elementi non è mai la stessa. Moto stagionate al fianco di modelli appena usciti dalla catena di montaggio. Motociclisti senza età in giacca e cravatta o in gonnella dividono la strada con neopatentati, pony-express e businessman. Nessuna uniforme, ma tanti modi di vestire e accessoriare se stesso e la propria moto, senza condizionamenti e con quella libertà che solo due ruote sanno esprimere. Insomma, Real Riders è una finestra affacciata sulla community dei motociclisti urbani di oggi che può aiutarci a capire come saranno quelli di domani.

L’IDENTIKIT di REAL RIDERS Autore: Alberto Anderloni Numero immagini: 6.230 (in costante aggiornamento circa 120 immagini al mese) Dimensione singolo file: 20MB Info: anderla@iol.it


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MOTOVALIGIE & CO

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di Giampaolo Meda

L’R&D di GIVI raccontato dall’interno Visita guidata all’area del reparto di ricerca e sviluppo GIVI che si occupa del segmento valigie e top case. Due dei tecnici che vi lavorano ci spiegano come nascono e come vengono testati questi prodotti. Un saluto ai lettori del GIVI MAGAZINE. Sono Igor Predieri. Insieme al mio collega Franco Amadei sono stato chiamato a raccontarvi come si lavora in uno dei luoghi meno accessibili dell’azienda: Il reparto di Ricerca e Sviluppo. L’area, così com’è oggi, è nata nel 2004; nel corso degli ultimi anni anni si è sviluppata in base alle strategie aziendali, come ad esempio quando siamo partiti con il progetto caschi. In precedenza l’R&D di GIVI non era un polo identificato come quello odierno: ogni settore aveva il proprio ufficio e lavorava in modo autonomo. Aver accorpato ingegneri, designer e tecnici (in totale 10 persone) è stato un grande passo avanti, che ha permesso di sviluppare i differenti prodotti in modo sinergico. Il grande open-space R&D è direttamente collegato al laboratorio dove si effettuano i test sui caschi (gli stessi che servono per ottenere l’omologazione europea) e con il reparto modelleria, dove vengono realizzati i prototipi in legno in scala 1:1. Fatte le presentazioni generali, entro nello specifico. Io lavoro in team con altre 4 persone allo sviluppo degli attacchi e delle valigie (laterali e posteriori) per moto e scooter. La filosofia di GIVI è da sempre orientata ad affrontare il mercato senza tener conto dei modelli più venduti. Di esempi possiamo farne tanti, uno per tutti la Honda DN-01. Se mai privilegiamo a livello temporale certi veicoli rispetto ad altri, attraverso i feedback che ci arrivano dai nostri agenti, dai dealer, dagli utenti finali e ovviamente dalla nostra esperienza. Qui siamo tutti motociclisti e se un modello ci piace non passa molto tempo prima di metterci sopra le mani (e molto spesso anche il didietro). Di solito puntiamo all’utilizzo della gamma esistente ma ultimamente ci siamo lasciati convincere (da segnali arrivavati da più parti) che per la BMW GS1200 (e a ricaduta per tutte le maxi enduro) serviva qualcosa di nuovo. Così è nata la Trekker, la valigia squadrata con inserti in alluminio che presentiamo in anteprima all’EICMA. Una volta individuato la moto o lo scooter sul quale lavorare, richiediamo un esemplare attraverso i nostri canali aziendali e su di esso lavoriamo per circa una settimana per individuare i punti di attacco, sviluppare la meccanica necessaria e testare differenti valigie e top case allo scopo di provare la resistenza della struttura del mezzo e gli eventuali cambiamenti all’aerodinamica e al comportamento di guida. Di solito tutto fila liscio ma ricordo che una volta, credo fossimo nel 2002, ci fu un modello che ci diede filo da torcere: la Honda VFR. La cosa strana è che su quella specifica moto


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MOTOVALIGIE & CO

di Giampaolo Meda

lavorammo in collaborazione con la facoltà di ingegneria di Brescia. Sembrava di essere alla NASA: dalla VFR partiva una serie di sensori che servivano a stabilire quanto doveva essere robusto il portapacchi, dove il telaietto poteva flettere ecc. Alla fine decidemmo di tornare ai nostri metodi, magari più empirici ma “conditi” da tanta esperienza. Direi che a questo punto posso passare la parola all’ing. Franco Amadei, che vi parlerà dello studio e sviluppo dei prototipi 3D e delle matematiche. Dunque io, insieme ad altri colleghi, mi occupo della progettazione delle valigie laterali e top case rigidi. Le scelte seguite tengono conto delle tendenze attuali a livello di forme, grafiche, colori, finiture, e sull’eventuale inserimento in gamma di una nuova “litratura”, in modo di coprire il più possibile tutte le esigenze di carico. Tutti questi parametri, opportunamenti filtrati dalla direzione e dall’ufficio tecnico, vengono passati al nostro architetto designer che comincia a dar vita (ancora virtuale) al prodotto utilizzando un software di alto livello che si chiama ALIAS (lo stesso in dotazione alla FIAT per intenderci). A questo punto la palla passa al nostro modellista/artigiano, che all’interno del suo laboratorio/falegnameria crea in legno una copia perfetta, in scala 1:1 di quanto realizzato a monitor. La valigia viene montata su moto e scooter, e testata anche

In queste pagine, immagini scattate nel reparto R&D e nella modelleria.

in movimento. Da qui in avanti il lavoro diventa sempre più tecnico. In base alle indicazioni il modellista effettua le modifiche del caso e una volta definito il prototipo si passa alla sua scansione attraverso un macchinario specifico, dotato di braccio, che rileva tutte le quote per poi trasferirle ad un computer che trasformerà questa scansione in un modello per creare la matematica necessaria alla creazione del file che serviranno alla costruzione degli stampi e che piloteranno le macchine robotizzate del reparto produzione. Un passaggio molto delicato riguarda proprio gli stampi per coperchio e fondo: progetti complessi e molto costosi in quanto comprendenti movimenti interni, linee di raffreddamento, estrattori, ecc. Nella storia delle valigie rigide GIVI i caposaldi rimangono i sistemi Monokey® e Monolock® sviluppati negli Anni 80 dalle intuizioni di Giuseppe Visenzi ed apprezzatissimi ancora oggi. Ad essi abbiamo affiancato un paio di anni fa il nuovo sistema di aggancio a più punti, una sorta di Monokey aggiornato, a supporto delle valigie “aerodinamiche” V35. Ovviamente stiamo lavorando a progetti nuovi sui quali il reparto R&D necessariamente deve chiudere le porte. Un’ultima cosa: volete sapere come vengono testate su strada le valigie GIVI? Continuate a leggere.

Valigie GIVI: ecco come le testiamo Dopo averle progettate, collaudate e messe sul mercato, le valigie GIVI, grazie alla collaborazione di motoviaggiatori di grande esperienza, continuano ad essere sottoposte a test, a volte “very hard”. Come sta facendo Gionata Nencini, da cinque anni in sella intorno al mondo. Ecco il suo racconto.


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33 Oggi vi scrivo dalla Bolivia, a distanza di quasi 5 anni dalla mia partenza dall’Italia in moto. Ho sempre pensato che un viaggio, come insegna la cultura nomade, debba essere un’esperienza da affidare ad una mobilità tutta propria. Se non a piedi, a cavallo o in bici, dunque in moto! Mi affascina pensare di avere il privilegio di partire, fermarmi, dormire, mangiare, riposarmi e gestire il mio tempo e l’approccio alla strada, in modo totalmente autonomo, senza code alla biglietteria della stazione degli autobus, soste bagno alle stazioni di servizio, controlli e code nei musei. Se sono fortunato dormo a casa degli abitanti del posto, che mi invitano, altrimenti monto la tenda in un bosco. Ad accompagnarmi lungo questo viaggio nel mondo in moto c’è GIVI, che dal giorno della mia partenza, ha fatto la differenza per me e per la mia moto. Assieme alle borse rigide Keyless e gli attacchi per la mia Transalp, ho coperto già 180.000 km e visitato 28 paesi. Al mio arrivo in Brasile, la GIVI Brazil controllerà lo stato delle valigie e degli attacchi e se sarà il caso li sostituirà con un nuovo modello da testare. Questi 5 anni in sella mi hanno portato nella taiga siberiana, nella jungla indonesiana, nel deserto australiano e sulle vette andine del sud america. Gli sbalzi di temperatura, le sollecitazioni dovute al manto sterrato, le cadute da fermo ed i guadi, hanno messo a dura prova il mio equipaggiamento e in molti casi GIVI ha ribadito la sua grande affidabilità. Da anni mi porto dietro abbigliamento, materiale fotografico ed equipaggiamento da campeggio. In viaggio, quando

si è nomade per anni, una tenda da campeggio non è solo una tenda, ma una vera e propria casa, in cui trovare riposo e riparo dalla notte, il freddo e la pioggia. Tutto questo, compresi i miei effetti personali trovano posto ben protetti nelle due laterali Keyless. Le soste brevi in città non sono mai un rischio, grazie alla chiusura con chiave e combinazione a tre cifre delle borse laterali. Le tanica di benzina che trasporto lungo le tratte più lunghe e remote, trovano un pratico alloggio sul portapacchino della top case V46 (voi però non fatelo. Io devo testare gli attacchi e quindi spesso supero il limite di peso consentito). All’interno del top case infilo i miei vestiti mentre le cose ingombranti e di rapido accesso (come cibo e acqua) “siedono” comodamente dietro di me all’interno dell’ampia Voyage Bag di Goretex. Dopo quasi 5 anni di viaggio posso dire di conoscere i prodotti GIVI che testo forse meglio di chi nell’azienda ci lavora. Oltre all’affidabilità apprezzo molto il design di queste valigie, che si abbinano bene alla linea della mia endurona Honda e non interferisce minimamente con la guida. La loro robustezza ha spesso salvato le mie gambe e le sovrastrutture della moto da serie lesioni o rotture superficiali. Inoltre, una volta a terra, la moto poggia sulla borsa laterale ed è più facile da sollevare, anche a pieno carico. Durante le soste pernottamento, uso le Keyless laterali come seggiolino e piano cottura, per preparare i miei pasti a contatto con la natura. Grazie al sistema di aggancio/ sgancio rapido, posso trasportare velocemente le borse dentro la tenda, se necessario, o riporle a terra per effettuare interventi di manutenzione sulla moto.

Info:

Sito web: www.Partireper.it Guarda il video su: http://www.youtube.com/watch?v=BMuQPKFVrEU

Il rapporto che ho con GIVI è di collaborazione reciproca. Avrei potuto scegliere un altro produttore ma per il mio viaggio era importante poter contare su di un marchio presente a livello mondiale. Un terreno in cui l’azienda non ha rivali. In caso di necessità, posso trovare prodotti sostitutivi o comunicare con i tecnici di Brescia in ognuno dei Paesi da me toccati durante questo lungo viaggio. E questo mi tranquillizza molto visto che ho davanti ancora 120.000 km da coprire nei prossimi 3 anni. Nei passati 5 ho vissuto il viaggio in prima persona dedicandomi a qualche lavoretto da svolgere nei Paesi attraversati. Le soste lavoro, seppur brevi e non più lunghe di un anno, mi hanno permesso di estendere il viaggio fino ad oggi, con un passo di marcia paziente e curioso. Non sono mancate le avventure e le parti difficili, specialmente nei momenti in cui la burocrazia delle dogane sembrava ostacolare il mio ingresso in moto in alcuni dei Paesi in cui volevo viaggiare (ad esempio Cina e Australia). Ma l’esperienza insegna soprattutto a fare ricorso ad ogni idea ed è stato così che ho imparato a superare le diverse barriere burocratiche e continuare il mio viaggio. A volte la salute mi ha tradito, ma la solidarietà dei locali e la simpatia che gli italiani suscitano nel mondo, mi sono sempre stati di grande e prezioso aiuto. Ispirato dallo stesso lato umano che mi ha aiutato, ho deciso di aiutare gli altri dedicando il mio tempo a volontariato. In Cambogia nel 2006 e adesso in Bolivia, nel 2009. Dal 27 luglio 2009 infatti, dopo l’ennesima foratura alla ruota posteriore, ho casualmente conosciuto un volontario impegnato nell’orfanotrofio chiamato Familia Feliz. Già da 3 mesi sono volontario anch’ io e mi sto occupando di un progetto umanitario chiamato 2 Case per gli Orfani di Familia Feliz a beneficio degli orfani a cui insegno inglese. (http://www.partireper.it/familia-feliz/) Il mio visto boliviano scade il 21 novembre 2009, dopo di che sarò di nuovo in viaggio, in sella alla mia Transalp per portare a termine questo mio tour Panamericano (dall’Argentina all’Alaska).


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AZIENDA

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di Melania Costanzi

Due giorni con noi Un Open Day fortemente voluto dalla famiglia Visenzi per avvicinare i rivenditori al mondo GIVI. Due momenti delle attivitĂ organizzate per i clienti, la gita sul lagoo di Garda e a lezione di golf.


info@givi.it _ www.givi.it

TRE CASCHI IN UNO. UN CASCO UNICO X.01 L’INTEGRALE CHE CAMBIA FACCIA AGLI INTEGRALI

Calotta in policarbonato LEXAN

Dalla XS alla XL

1490 gr.

Visierino parasole fumè integrato

Visiera trasparente antigraffio

omologazione i n t e g ra l e / j e t

Interno antiallergico, removibile, anti-sudore con schiuma a memoria sulle gancette

Cinturino con fibbia micrometrica, omologato, sistema antiscalzamento

THE ITALIAN SIGN OF MOTODESIGN

Cambio di configurazione estate/inverno (kit dotazione di serie)


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