Givi Magazine Maggio 2017 info@givi.it www.givimoto.com VERSIONE ITALIANA + ENGLISH VERSION
KEN IL GUERRIERO
INTERVIEW
A FIGHTER IN LIFE AND ON TRACK!
TURISMO: L’ITALIA DA CONOSCERE
1.250 KM IN TRE GIORNI TRA LOMBARDIA, LIGURIA E TOSCANA ITALY TO DISCOVER
PARLANO DI NOI: ENDURISTA MAGAZINE
GRAVEL-T “BORN TO BE WILD”
TECH
DATEMI UNA PIASTRA GIVE ME A PLATE
MAGAZINE
SOMMARIO Givi Magazine Maggio 2017 www.givimoto.com
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EDITORIALE PIÚ SPORTIVI CHE MAI! EDITORIAL SPORTIER THAN EVER!
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INTERVISTE KEN IL GUERRIERO INTERVIEW A FIGHTER IN LIFE AND ON TRACK
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CHI PARLA DI NOI – L’ENDURISTA MAGAZINE WHO TALKS ABOUT US GRAVEL-T “BORN TO BE WILD”
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TECNICA DATEMI UNA PIASTRA! TECH GIVE ME A PLATE
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L’ITALIA DA CONOSCERE 1.250 KM IN TRE GIORNI TRA LOMBARDIA, LIGURIA E TOSCANA. ITALY TO DISCOVER
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CUSTOMER CARE CLIENTI AL CENTRO CUSTOMERS AT THE CENTER
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GIVI NEWS NOVITÀ - ATTIVITÀ - CURIOSITÀ GIVI NEWS NEWS - FACTS - CURIOSITIES
2 sommario
PIÚ SPORTIVI CHE MAI! Il 2017 segna il nostro maggior impegno sui campi di gara, pista e off-road. Quest’anno abbiamo attivato sponsorship importanti, portando il nostro marchio a svettare sulle moto e sulle tute di piloti impegnati in svariate specialità del mondo motociclistico. Un’accelerazione presumibilmente difficile da comprendere da parte di chi vede GIVI esclusivamente come il marchio che produce accessori e valigie per l’utenza cittadina e per il turismo. La professionalità che distingue il mondo motociclistico professionistico da quello di tutti i giorni noi la mettiamo nella produzione dei nostri prodotti. Puntare in alto fa parte della nostra mission. Il messaggio che vogliamo dare con la nostra presenza nei massimi Campionati su due ruote si lega anche ad un altro concetto: quello che in USA chiamano “give back”. Chi sceglie i nostri prodotti ci permette di “reinvestire” negli sport motociclistici e di conseguenza sostenerli. Senza contare che la nostra storia attinge le proprie origini proprio dal circuito. Prima di diventare imprenditore mio padre, Giuseppe Visenzi, correva nel Motomondiale. Nella piccola officina sotto casa si preparava le moto da solo e nel corso della sua carriera, durata dal 1959 al 1970, ha collezionato podii e posizioni importanti in classifica. Lasciate le gare mio padre aprì un negozietto e successivamente una piccola produzione di accessori (iniziata con un paramotore); nel 1978 è arrivato il primo bauletto con il marchio GIVI… il resto della storia è piuttosto nota e il punto d’arrivo è sotto gli occhi di tutti. Allestire una moto per un viaggio o per rendere confortevoli i trasferimenti casa lavoro è sicuramente lontano dal minimalismo strutturale delle moto da corsa,
GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N.17 del 27/02/2009
dove l’aerodinamica e il peso concorrono in modo sensibile sulle prestazioni… ma vi assicuro che la nostra passione per la pista, dagli Anni 70 a oggi, ha continuato ad aleggiare e i nostri colori non hanno mai smesso di “frequentare” il paddock. La presenza di GIVI nella massima categoria è legata a doppio filo a Lucio Cecchinello con il quale abbiamo un rapporto di amicizia che dura da decenni. Prima di diventare Team Manager Lucio correva già con il nostro logo sulla carena (la prima volta sul tracciato di Eastern Creek in Australia). La partnership si è poi consolidata con la nascita della LCR HONDA, nel 1996, ed è continuata fino ad oggi: lo scorso anno, ad Assen, abbiamo festeggiato i 250 Gran Premi insieme! Sempre in MotoGP, nel 2016 abbiamo “ceduto” al fascino della Ducati, accordo rinnovato anche quest’anno, e prima ancora siamo entrati ufficialmente, come sponsor del team HCR Rally, nella più avventurosa competizione mondiali in fuoristrada, la Dakar. E’ stata la grande visibilità offerta dalla MotoGP a farci riflettere sull’opportunità di far parte anche di “altre famiglie”, comprese quelle al top in ambito fuoristrada. Non ci siamo fatti pregare: seguire questa strada ha liberato ulteriormente la nostra passione. Il quadro generale delle nostre attività “sportive” è oggetto dell’articolo di apertura di questo numero del Magazine: iniziamo con un lunga e intensa intervista con il campione turco Kenan Sofuoglu, il pilota più titolato del mondiale SuperSport, per poi proseguire presentando i team e i piloti sponsorizzati GIVI per la stagione 2017.
Direttore Responsabile: Giampaolo Meda
GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givimoto.com
Buona lettura! HENDRIKA VISENZI
Hanno collaborato: Pietro Ambrosioni Mario Frati Sara Rossi Cinzia Ballarini Anna Koj Melissa Ghidini
ENGLISH TEXT
EDITORIALE
SPORTIER THAN EVER! 2017 is a year which marks our major involvement in racing both on the track and “off-road”. This year we’ve mobilised many important sponsors, who have taken our branding and used it on motorcycles and on racesuits worn by the riders committed to various disciplines within the motorcycling world. This is a step which could be hard to fathom by those who see GIVI as a brand producing accessories for city-life and bags / cases for touring. The expertise that distinguishes the professional motorcycling world from that of every-day life, is exactly what we employ in the production of our products. Aiming high is part of our mission. The message we want to convey with our presence in major two-wheel championships is also linked to another concept: in the USA it is called “give back”. Those who choose our products allow us to reinvest in and support motorcycling sports. Not forgetting that the story of GIVI originated on the racing circuit. Before becoming an entrepreneur, my Father, Giuseppe Visenzi, raced in the MotoGP World Championship. He used to repair his motorcycle himself in the little workshop under our house and during his career, which lasted from 1959 all the way to 1970, he earned numerous podium places and important positions on the leader board. After quitting racing, my Father opened a small shop and later started a small business producing accessories (which began with an engine guard); in 1978 the first GIVI case was born… the rest is history and the finish line is there for all to see. Setting up a motorcycle for a trip or ensuring that commuting to work is comfortable, is completely different to the minimalist structure of a racing motorcycle where aerodynamics and weight contribute to performance.…however I can assure you that our passion for racing, from the ‘70s ‘till today, has continued to linger and our colours have never stopped being present in the paddock. In the highest category of racing, GIVI is proudly linked with Lucio Cecchiello who has been a real friend for decades. Before becoming Team Manager, Lucio already raced with our logo on his fairing (the first time was on the Eastern Creek track in Australia). Our partnership was consolidated with the birth of the LCR HONDA Team, in 1996, and has been ongoing until today: last year, in Assen, we celebrated 250 years of Grand Prix together! It was also during the MotoGP last year that we “surrendered” to the charm of Ducati, renewing our agreement for 2017. Previously we were able to officially feature as a sponsor for the HCR Rally team, during the world’s most adventurous off-road race, the Dakar. The great visibility achieved with MotoGP made us consider the opportunity to be part of “other families”, including those at the top of the “off-road” field. We needed no convincing: following this path has unleashed our passion even further! The opening article of the latest magazine issue features the general framework of our “sporting” activities: we begin with a long and in-depth interview with the Turkish champion Kenan Sofuoglu, the award-winning rider of SuperSport, and further into it the issue, we present the riders being sponsored by GIVI during the 2017 season. Enjoy the read, Hendrika Visenzi Givi Magazine May 2017 - occhiello
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INTERVIEW Testo di Pietro Ambrosioni. Foto © P.Ambrosioni e © PhotoZac
KEN il GUERRIERO
COMBATTENTE NELLA VITA E SULLA PISTA! 4
Givi Interview
Kenan Sofuoglu è una leggenda vivente. È il pilota con più titoli all’attivo nel paddock della Supersport mondiale, con ben 5 Campionati del mondo vinti nella categoria World SuperSport. Ha 2,4 milioni di followers sui social media (che nei weekend di gara segue grazie ad un monitor montato nel suo angolo del box) ed è lo sportivo più famoso nel suo Paese, la Turchia. Nel campionato 2017 Kenan porta anche i nostri colori.
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on il successo in pista è arrivata la fama, con la fama i soldi e la celebrità: la casa di Kenan non sfigurerebbe dinnanzi a qualsiasi palazzo reale e non è un segreto la sua amicizia personale con il presidente turco, il quale lo è recentemente andato a trovare. Si, avete letto bene: il presidente ha fatto visita a Kenan e non viceversa; tutto è documentato su YouTube. Questa amicizia ha anche portato ad uno dei momenti più importanti per i motori, negli ultimi tempi. Sofuoglu ha battuto il record mondiale di velocità (400 km/h in 26 secondi) in sella a una moto di serie: la mitica ed esclusiva Kawasaki HR2. Niente di speciale, direte voi, per un pilota a livello mondiale in sella ad una moto al top assoluto… già, se non fosse che l’impresa di Kenan è avvenuta sul ponte Osman Gazi, a 50 km da Istanbul. È il quarto ponte sospeso al mondo e il tentativo vincente di Sofuoglu era parte della cerimonia d’inaugurazione, subito prima che il ponte venisse ufficialmente aperto al traffico. Quindi, guardando Kenan e tutto quello che ha saputo ottenere nella vita è facile ritenerlo un uomo fortunato. Aveva dalla sua il talento, una famiglia che l’ha supportato costantemente, la passione e la possibilità di aprire l’acceleratore e diventare uno dei veri eroi del nostro sport. Beh, non esattamente. Nella sua vita Kenan ha dovuto affrontare così tante difficoltà e tragedie personali che mi risulta persino difficile scriverne, e infatti non lo farò. Quello che mi sento di dire è che la maggior parte delle persone non riceve nemmeno uno dei colpi durissimi che il destino ha riservato a Kenan. Ed è davvero grado di immaginare il loro vero impatto. Ma Kenan si è rimesso in piedi ogni volta, ha combattuto e ha ricominciato a correre e a vincere. Per questo motivo lo riteniamo un vero guerriero, e per questo merita la nostra assoluta ammirazione.
L’INTERVISTA A KENAN AL CIRCUITO TT DI ASSEN Nel campionato attuale GIVI supporta Kenan e la sua squadra, il Team Kawasaki Puccetti Racing. L’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con lui è arrivata a fine aprile, dopo l’ennesima prestazione da record: quello della pista nel corso della Superpole alla Cattedrale della Velocità, il circuito TT di Assen in Olanda. Al momento non lo sapevamo ancora che Sofuoglu avrebbe vinto la sua prima gara stagionale il giorno successivo… dopo essere stato tenuto al palo da un infortunio al pollice nelle prime due gare e fermato da una caduta in Spagna. GIVI Magazine: Kenan, innanzi tutto vogliamo ringraziarti per il tempo che ci stai dedicando oggi, sei una vera leggenda vivente ed è un grande onore per GIVI essere tuo sponsor. Kenan Sofuoglu: Oh, no. Sono io che ringrazio voi per il supporto, lo apprezzo veramente. In effetti la mia storia con GIVI inizia molti anni fa… Sono cresciuto facendo il meccanico nella officina di famiglia in Turchia e mi ricordo che mio padre andava spesso a Istanbul a comprare i bauletti GIVI che poi esponeva nel nostro piccolo negozio. E ricordo benissimo di averli montati sulle moto dei nostri clienti. Ogni volta che vedo il logo GIVI sulla mia tuta mi fa tornare in mente quei giorni!
Givi Magazine May 2017 - Givi Interview
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GM: Che incredibile coincidenza, il cerchio si chiude! Il mondo è piccolo. Quindi ecco spiegato il tuo legame con le moto; la Turchia non è esattamente famosa a livello di mercato negli sport motoristici: come è stato possibile per te diventare un pilota e sviluppare il tuo talento? KS: Ho iniziato nell’anno 2000 con i miei due fratelli. L’anno successivo c’erano soltanto quattro piloti nel campionato turco: i fratelli Sofuoglu e un altro ragazzo. Ero il più giovane in pista ma non c’erano categorie propedeutiche: niente 125, 250 o minimoto, eravamo tutti in sella alla stessa cilindrata, la 600. In quelle condizioni non c’era molto da fare o imparare e in virtù delle mie potenzialità la mia famiglia decise di mandarmi a correre in Europa… a costruirmi una carriera. Arrivai in Germania e nella Yamaha Cup vinsi al primo tentativo. La mia storia iniziò in quel preciso momento. Visto da fuori sembra tutto facile ma ho dovuto affrontare diversi brutti momenti nella mia gioventù e non è stato per niente facile dare inizio alla mia carriera. GM: Mi stai dicendo che ti sei presentato in pista e hai scoperto di essere veloce, così veloce da poter vincere il titolo al primo tentativo? Te lo aspettavi? Sapevi almeno di essere abbastanza veloce da qualificarti? KS: Non lo sapevo, non potevo saperlo. Quando siamo arrivati in Germania tutto era nuovo per noi: nuove piste, nuova moto, il paddock era così grande e pieno di moto da mettere soggezione. Nel primo turno di prove ero 35simo su 40 piloti, per poi migliorare una volta presa confidenza con la pista, fino a qualificarmi davanti. In breve creai scalpore; un ragazzo che arriva dalla Turchia, che non conosce nemmeno le piste, riesce ad andare a podio ogni settimana. A fine stagione ho vinto il Campionato e sono anche stato definito il pilota più dotato degli ultimi 25 anni di Yamaha Cup 600. Sono stato anche il primo pilota a vincere il titolo al primo tentativo, nessuno lo aveva mai fatto prima di me. Quindi mi nominarono “Miglior Talento Emergente in Germania” e questa svolta, l’anno successivo, mi apri le porte della SuperSport tedesca. Feci bene e Yamaha mi diede l’opportunità di fare la SuperStock 1000 in Europa nel 2004 e nel 2005. Fu così che il Team Ten Kate Honda mi notò e mi fece correre nel Mondiale SuperSport nel 2006. Chiusi terzo al debutto nella categoria, ma è stato vincere il Mondiale nel 2007 che ha cambiato tutto. La mia vittoria fu la scintilla che accese la passione per le moto e gli sport motoristici in generale in Turchia. Un sacco di giovani si misero a correre in moto, la Turchia adesso aveva un campione del Mondo e tutti volevano essere campioni! Ai tempi ero l’unico pilota turco, oggi in pista abbiamo almeno 10 nuovi talenti che corrono a
livello mondiale: Io nella World SuperSport, Toprak (Razgatlioglu – anche lui vincitore ad Assen il giorno successivo all’intervista – Nda) corre nella Stock 1000, Harun (Çabuk) anche lui un mio allievo, corre nella World SuperSport 300. Poi ho piloti in altre categorie, dalla Red Bull Cup fino ai Campionati minori. Forse in un paio d’anni avremo un pilota turco in MotoGP o in SuperBike. Sono molto fiero di essere stato la persona che ha dato il via agli sport motoristici in Turchia. GM: In futuro avrai un tuo Team? Per aiutare i giovani talenti magari facendogli da manager? KS: In questo momento aiuto tutti questi ragazzi come se fossi un fratello maggiore, non come un manager. Anche il governo Turco mi ha offerto un ruolo per sviluppare gli sport motociclistici ma amo correre, mi diverto un sacco ed è tutto quello che ora intendo fare. GM: In passato hai avuto l’opportunità di correre in differenti categorie, come la SuperBike o persino la Moto2, ma non è mai andata secondo le aspettative. Sei l’Imperatore della SuperSport, il pilota con il maggior numero di titoli, vittorie di gara, pole position e giri veloci. Forse era destino? KS: Te lo confesso, il mio sogno è sempre stato quello di vincere il Mondiale SuperSport. È stato così fin dall’inizio, la classe 600 era quello che avevamo in Turchia, che tutti sognavamo. La MotoGP o altre categoria superblasonate erano lontane dalla nostra realtà. Non avevamo le moto e di conseguenza i Team: era tutto talmente fuori portata che non ci pensava nemmeno. Oggi i giovani con cui lavoro possono sognare la MotoGP e la SuperBike, li sto preparando per essere piloti in queste categorie. Per loro è una realtà possibile, per me era semplicemente troppo. È vero, ho avuto la mia opportunità in SuperBike ma è arrivata in un anno difficilissimo per me. Avevo perso mio fratello in un incidente in gara e tutta la mia famiglia voleva che mi ritirassi e smettessi di correre. Nel 2011 ho poi perso la mia più grande risorsa: è mancato mio padre, la persona più importante nella mia vita. È stato l’unico a essere sempre al mio fianco fin dall’inizio, perché non ho mai avuto un manager o un gruppo di persone attorno a me. Quindi ogni volta che ho provato una categoria diversa è stato
estremamente difficile. E poi mi mancava la classe SuperSport, non era una questione di cilindrata più piccola o più grossa, mi mancava la “mia SuperSport”, è la moto con cui ho sempre corso e che ho sempre amato. Nel 2012 e 2013 Kawasaki mi ha offerto di correre in SuperBike con una moto ufficiale. “Fai i test” - mi hanno detto - “se c’è il feeling giusto potrai correre con noi”. Ma non mi divertivo ; dopo mezz’ora finivo sempre con il dire basta. Anche quando ero in Moto2, che è pur sempre una 600cc, non ero felice. Credo che nella vita si debba fare ciò che si ama e non ciò che si “deve fare”. I piloti credono di “dover” passare in SuperBike o in MotoGP. Non è così: goditi ciò che hai, che ti piace e che ami e sarai felice. Se mi chiedi “Kenan cosa preferisci: secondo, terzo o magari top 5 nella MotoGP oppure Campione del Mondo SuperSport?” sceglierò sempre Campione del Mondo SuperSport. Per vincere in categorie superiori serve il “pacchetto perfetto” ma non lo puoi avere se vieni dalla Turchia. GM: Spiegati meglio. KS: È una questione di sponsor. Parlo di brand di altissimo livello, quelli che hanno gli agganci e il potere nel paddock per ottenere un suppporto anche tecnico al top. Quegli sponsor sono accessibili a piloti e Team italiani, spagnoli tedeschi o forse francesi. Ma non per un pilota turco o un team di secondo livello. GM: Nemmeno per un pluri-iridato come te? KS: No, nè per me nè per il Team per i quali correvo. Buoni ma non in grado di competere per la Top Five. Persino oggi navigano ancora tra la decima e la quindicesima posizione in classifica, molto buona ma non abbastanza. Con un Team migliore e un “pacchetto perfetto” forse avrei potuto fare meglio... È stato allora che Kawasaki mi ha richiamato nel Mondiale SuperSport: il Team migliore sulla moto migliore. Ci ho messo 5 secondi ad accettare. E da allora ho vinto altri tre titoli consecutivi. GM: Come riesci a mantenerti motivato? Ogni volta che sali in moto e torni in Givi Magazine May 2017 - Givi Interview
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pista riesci a vincere… a meno che non succeda qualcosa di imprevisto come il pilota che ti è caduto davanti ad Argon. Il desiderio di vittoria è così forte? KS: Come ho detto io amo quello che faccio e mi piace molto farlo. Sono sempre stato molto ambizioso e ho lavorato duramente. Alcuni piloti arrivano basandosi solo sul talento, che ovviamente non deve mancare, ma è il lavoro duro a permetterti di fare il salto di qualità. E bisogna imparare a gestire e superare i momenti difficili. L’ultima gara (Aragon) è andata male ma oggi è un nuovo giorno e una storia diversa. Mi sono infortunato a una mano prima della stagione ma sono qui a correre lo stesso. Sono stato il più veloce ieri e oggi e se riesco a vincere domani (l’ha fatto, di oltre 6 secondi. Ndr) sarà una cosa buona per la squadra, buona per me e ci darà una grande motivazione. Non voglio però parlare del Campionato. E’ troppo presto e ho già perso tre gare. Per ora l’obiettivo è di vincere quante più gare possibile e a fine stagione, se ci sarà l’opportunità, punterò al primo posto. GM: Come ti sei infortunato alla mano, esattamente? È stato davvero un incidente in sella ad una Supermoto? KS: Si, sono caduto in inverno mentre mi allenavo sulla Supermoto. Faceva molto freddo, condizione peggiore per andare in moto perché finisci sempre con il romperti qualche osso. E infatti mi sono fratturato la mano e a questo incidente sono seguiti ben cinque interventi chirurgici. Non sono ancora completamente guarito e già so che sentirò dolore per almeno altri 5 o 6 mesi, ma non mi lascio condizionare e sto guidando al 100%. GM: Hai dovuto affrontare molti ostacoli e tragedie nella tua vita. So che i piloti “spengono l’interruttore” quando scendono in pista ma abbiamo come la sensazione che tutte quelle sofferenze ti abbiano reso più forte e ti diano una motivazione ancora maggiore? KS: Mi sono sempre sentito sotto pressione fin dal primo giorno. I miei genitori hanno investito tutto quello che avevano per farmi
correre e dentro di me ho sempre saputo che non potevo fallire e deluderli. Nulla è stato facile. Ho dovuto conquistarmi ogni cosa passo dopo passo e sono salito fino in cima partendo davvero dal fondo. Venendo dalla Turchia ho dovuto, più di altri, dimostrare il mio valore, trovare la moto, trovare la squadra, trovare gli sponsor. Per fortuna la strada per i nuovi piloti turchi è meno in salita. GM: Le ultime due domande. Chi era il tuo eroe da ragazzino? Il tuo pilota dei sogni? KS: I miei fratelli, erano loro i miei eroi. Ho potuto correre solo grazie al fatto che loro lo facevano prima di me. Non ho tratto ispirazione dai campioni europei perché nessuno di loro ha conosciuto e superato gli ostacoli che incontra chi corre in Turchia. GM: Per chiudere, cosa c’è nel futuro di Kenan Sofuoglu? KS: Credo che correrò ancora un paio di stagioni e poi, se il ritmo comincia a rallentare, mi ritirerò. Al momento sto ancora vincendo, quindi… Il mio futuro? È una storia completamente nuova, tutta da scrivere.
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Givi Interview
A FIGHTER IN LIFE AND ON TRACK! With the success came fame, with fame money and recognition: Kenan’s own home looks as good as any king’s palace and is no secret that he is personal friend of the Turkish president, who recently paid him a visit. Yes, you got that right, president Erdogan paid a visit to Kenan, not the other way around, it’s all on Youtube if you don’t believe me. This friendship also led to one of the biggest motorsports stunts in recent times. Sofuoglu had the chance to break the World Speed record (400 km/h in 26 seconds) on a stock motorcycle: the mighty and exotic Kawasaki HR2. No big deal for a top tier racer on a top tier machine… right, except that Kenan was allowed to do that on the Osman Gazi Bridge, 50 km from Istanbul. It is the fourth-longest suspension bridge in the world, and Sofuoglu’s World record breaking performance was part of the inauguration ceremony, right before the bridge was officially open to traffic. So, looking at Kenan and all he achieved in life you’d think he is a very lucky man. He had the talent, he had a family who fully supported his passion and he could put his speed to good use to become one of the true heroes of our sport. Not so fast. Kenan had to endure hardship and face so many tragedies in his life that it’s even hard to write about it, so I won’t do it. I just feel like saying that many people hardly experience even just one of the hard knocks life delivered to Kenan, and we cannot really understand the true impact that those events can really have. But Kenan picked himself up each time, he fought back and kept racing and winning. For that he is a warrior and for that we should all admire him even more. Oh, and let me tell you that all along he kept smiling, he kept being nice to everybody and he kept making himself available to the fans and the media, still feeling blessed for what he was able to achieve.
INTERVIEW WITH KENAN AT TT CIRCUIT OF ASSEN GIVI supports Kenan and his Team, the Kawasaki Puccetti Racing squad, and we had the opportunity to sit down with him right after another record breaking performance at the end of April, when he set the fastest lap during the WSSP Superpole at the Cathedral of Speed, the Dutch TT Circuit of Assen. We didn’t know it yet, but the following day Sofuoglu would go on and win his first race of the season after being sidelined by a thumb injury during the first two rounds and crashing in Spain, in his first race after another surgery. GM: Kenan, first of all we want to thank you for sitting with us today, you are a living legend and it is a real honor for GIVI to sponsor you. KS: Oh, no. Thank you for your support, I really appreciate that. As a matter of fact I go way back with GIVI. I grew up being a mechanic in the motorcycle shop owned by my family in Turkey and I remember my dad would drive his van to Istanbul to buy GIVI cases and then display them in our shop. And I remember mounting them on the motorcycles of our clients. So every time I see the GIVI logo on my racing suit it brings back those memories! GM: What an amazing coincidence, a full circle! Such a small world. So that is where your connection with motorcycles comes from. But Turkey has never been known for being a big motorsports market so how was it possible for you to become a racer and develop your talent?
KS: I started in year 2000, racing with my two brothers. In 2001 I remember there were only 4 riders in the Turkish championship: the Sofuoglu brothers and one other rider. I was the youngest of the group and there were no youth categories: no 125 or 250 or minibikes, everybody was on the same motorcycle and that was a 600cc. In those conditions there was not really much to do or learn for me so, being the younger brother, my family decided to send me over to Europe and maybe start a career. I ended up racing the Yamaha Cup in Germany and I won it at the first attempt. That’s how my story begins. It sounds like it was easy but It was not, I had a real hard time in my early life and it wasn’t easy to start my career.
ENGLISH TEXT
KEN THE WARRIOR
GM: So basically you show up and find yourself being fast, so fast that you can win a championship right away. Did you expect that? How could you tell, back then if you were even fast enough to qualify? KS: I didn’t know it, I could not know it. When we first arrived in Germany in 2002 everything was new to us: new tracks, new motorcycle, the racing scene was so big and intimidating compared to Turkey. I remember I would be 35th out of 40 riders in the first practice session but then, as I was learning the track, I’d get faster and faster and eventually qualify in front. I became quite the sensation, a kid coming from Turkey without even knowing the tracks but being able to get a podium every week. At the end of the year I won the championship and I was also nominated the best talent who ever entered the class in the 25 years of the Yamaha 600 Cup. I was also the first rider to be able to win the title at the first attempt, nobody ever did that before me. So they nominated me the top emerging talent in Germany and that opened the door to race the German SuperSport 600 class. I did very well there, too so Yamaha in 2004 and 2005 gave me the opportunity to race the SuperStock 1000. The Ten Kate Honda Team noticed me and offered me to race in the World SuperSport class for them in 2006. I did not so bad, finishing 3rd in my first year, but it was winning the World Championship in 2007 that changed everything. My victory really ignited the passion for motorcycles and motorsports in general back home in Turkey. A lot of young kids got into motorcycle racing, Turkey now had a World Champion and everybody wanted to be a champion, too. I was the only Turkish racer back in the day, now we have at least 10 very talented riders from Turkey racing at the World level. I race in the World SuperSport 600 category, Toprak [Razgatlioglu – also winner at Assen the following day] races in Stock 1000, Harun [Çabuk] who is also my student, races in the World SuperSport 300. Then I have students at any level, from the Red Bull Cup to the local championships. Maybe in a couple of years we will also see Turkish riders in MotoGP or SuperBike. I’m really proud for being the person who started motorsports in Turkey. GM: Do you see yourself in the future with your own team, helping young talents to develop at the highest level, maybe being their manager? KS: At the moment, I help all these young riders as an older brother, not really as a manager. The Turkish government also offered me to help develop the sport at home but I don’t know, right now I really love racing, I enjoy it very much and that is all I want to do.
ABSTRACT KENAN SOFUOGLU IS A TRUE LIVING LEGEND. HE IS THE MOST DECORATED RIDER IN THE WORLD SUPERSPORT PADDOCK, WITH 5 WORLD CHAMPIONSHIP TITLES UNDER HIS BELT, ALL IN THE WSS CATEGORY. HE HAS A COMBINED 2.4 MILLION FOLLOWERS ON SOCIAL MEDIA (AT THE RACES HE FOLLOWS THE FEED THROUGH A MONITOR IN THE TEAM GARAGE) AND HE IS THE MOST RECOGNIZED SPORTSMAN IN HIS COUNTRY, TURKEY.
Givi Magazine May 2017 - Givi Interview
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GM: In the past, you had the opportunity to race in different categories, like SuperBike and even Moto2 but for whatever reason it never really turned out to be the right fit. Was it the different bike, a different paddock, maybe not the best feeling with the Team? You are the Emperor of the World SuperSport 600 class, the rider with most Championships, race wins, pole position and fast laps. Was it meant to be right from the start? KS: I have to tell you, my dream has always been to become World SuperSport Champion. That was true right from the start, the 600 was the class we had in Turkey and that is what everybody used to dream about. We didn’t dream about MotoGP or anything like that because it was too far away from our reality. We didn’t have the bikes, we didn’t have the teams, it was so far removed that we never even thought about it. Now the kids that I work with can dream about SuperBike and MotoGP, I’m preparing them to be SuperBike or MotoGP riders. For them it’s real, for me, back in the day, it was simply too much. I had my chance in SuperBike but that year was really difficult for me because I lost my brother in a motorcycle racing accident and all my family wanted me to retire and stop racing. In 2011 I also lost my biggest power: I lost my father who was the most important person in my life. He was the only one, I had no manager, I had no people around me but just my father who always supported and helped me throughout my career. So every year I’ve tried a different class it was very difficult for me. And I was always missing the SuperSport class. It was not about a bigger or smaller displacement, I just missed my SuperSport, that is what I’ve been racing all my career, that’s what I love and I always ended up missing it. In 2012 and 2013 Kawasaki offered me a full factory ride in SuperBike. They told me to test the bike and if it felt right I could race for them. But every time I tested the bike it didn’t feel right, I didn’t enjoy it. After half an hour, I would stop and ask my SuperSport back. I believe in life people need to do what they love not what they “have to do”. Riders think they “have to” move up to SuperBike, or they “have to” go to MotoGP but it doesn’t have to be like that: enjoy what you have, enjoy what you love and you’ll be happy. If you ask me “Hey Kenan what would you like better: 2nd, 3rd or maybe top 5 five in MotoGP or World SuperSport champ?” I will always choose that, SuperSport World Champion. When I was racing in SuperBike I always had my SuperSport on my mind. Even in Moto2, that is also a 600cc, I wasn’t happy. Because to be able to win in Moto2 you need to have the perfect package and I didn’t have it. If you are coming from Turkey you cannot have the perfect package. If you’re from Italy, Spain, Germany, maybe France yes you can have the perfect package, but not from Turkey.
GM: How is that? Why not? KS: It’s the sponsors. Big time sponsors with all the links and power in the pits to get the top materials. Those sponsors are available to riders and Teams from Italy, Spain, Germany or maybe France. But they are not available to a rider from Turkey or a second-tier team. GM: Not even to you, a multi-time World Champion? KS: No, neither me nor the Team I was racing for. It was a good one but they were not competing for the top 5. Even now they are still navigating around the 10th or 15th spot in the standings, very good but not enough. With a better team and a better package maybe I could have done more, but not in that situation. That is when Kawasaki called me to come back to the World SuperSport category. Top Team and best bike, it took me 5 seconds to accept. After that I won 3 titles in a row. GM: How do you keep your motivation? It seems like every time you jump on the bike, you get back on track and win, unless something weird happens like the guy who crashed in front of you in Aragon. How do you keep that desire alive? KS: Like I said I love what I do and I enjoy it very much. And I was always very ambitious. I always worked super hard to reach my goals. Some guys do it with talent alone, others do it working really hard. I am a very hard worker, always been. Talent of course must be there but only hard work takes you to the next level. There have been very difficult moments in my life and in my career but I managed them, I handled them. Last race [Aragon] was bad too, but I’m here today and it’s a new day and a different story. I hurt my hand before the season but I’m here racing anyway, I worked hard during the week, yesterday and today I had the fastest times and if we can win tomorrow [he did, by more than 6 seconds] it will be good for the Team, it will be good for me and it will give us great motivation. Championship? I don’t want to talk about it because it’s too early and I have already missed three races. Now my goal is to win as many races as possible and then, at the end of the season, if the chance is there, I’ll try to win the Championship. But right now I’m only thinking about the single races. GM: How did you hurt your hand exactly, was it really a Supermoto accident? KS: Yes, I crashed while training in the Winter on my Supermoto bike. The problem was that it was really cold and it’s easier to break some bones in the cold wether. So I broke my hand and I had already five surgeries on it: it didn’t heal completely yet and I know I’ll be in pain for the next 5 or 6 months but it doesn’t really bother me and I’m riding at 100%.
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Givi Interview
KS: I was always under pressure from day one. My parents invested all they had to make me race and deep down I always felt like I could not fail and disappoint them. Nothing came easy to me, it’s not like it dropped from the sky like a gift. I had to work hard, I had dark moments, I had to conquer everything step after step and I came all the way from the bottom to the top. Being from Turkey I had to prove myself every single time, always find the team, always find the sponsors. It’s probably easier for riders from Italy or, but not me. Now it’s going to be easier for Turkish riders: I built the road they are now using to get there. I always say that I am the guy building the highway to motorsports for Turkey. There was nothing there before me and I still think I did pretty good, being the construction guy and also winning 5 titles in the process.
ENGLISH TEXT
GM: You had to face a lot of adversity and tragedies in your life. I know riders switch off when they race but do you feel like all those struggles made you stronger and give you extra motivation?
EXPLORE. ENJOY.
GM: Last couple of questions, who was your hero growing up, your dream racer? KS: My brothers, they were my heroes. I grew up racing only because they did before me. I really never looked up to anybody racing in Europe because I knew nobody had is as hard as my bothers did starting a career in Turkey. GM: And finally, what is in the future of Kenan Sofuoglu? KS: I’ll maybe race a couple more seasons and eventually retire if I see I start slowing down. At the moment I’m still winning so… My future? That is a whole new story, yet to be written.
ULTIMA-T RANGE The new line of waterproof bags that offers optimum performance in terms of both protection and comfort, ideal for the most adventurous journeys and routes. A range of extremely versatile and safe bags dedicated to the most demanding riders. • Full protection against weathering • Reinforced panels • Modular fixing system • Medium to high load capacity
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SPONSORIZZAZIONI GIVI 2017 GIVI ha notevolmente allargato il proprio programma di sponsorizzazione per il 2017, e siamo lieti di annunciare che alcuni nuovi e strategici accordi sono stati siglati negli ultimi mesi. TEAM LCR HONDA Iniziamo con la più lunga delle nostre collaborazioni, quella che lo scorso anno ci ha portato non una ma due vittorie di Gran Premio nella MotoGP: naturalmente parliamo del Team LCR Honda, gestito dal suo fondatore Lucio Cecchinello. La squadra ha affidato la propria RC213V all'inglese dell'Isola di Man Cal Crutchlow per un ulteriore anno, e noi tutti ci aspettiamo grandi risultati dopo quello che ha saputo fare nel 2016. Non solo ha vinto due gare (il GP della Repubblica Ceca a Brno e il GP d'Australia a Phillip Island) ma è anche stato il primo inglese a farlo dopo ben 35 anni: era infatti il 1981 quando il leggendario Barry Sheene vinse il GP di Svezia.
DUCATI CORSE Nel 2017 GIVI e Ducati Corse hanno confermato la loro collaborazione e il nostro logo appare bene in vista sulle carene della favolosa Desmosedici. I piloti ufficiali saranno il riconfermato italiano Andrea Dovizioso ed il tre volte Campione del Mondo MotoGP, il nuovo arrivato Jorge Lorenzo (Spagna). Avrà molto da dimostrare e tutti gli occhi saranno puntati su di lui, ci sarà da divertirsi!
TEAM KAWASAKI PUCCETTI RACING Nuova per il 2017 è la collaborazione che abbiamo firmato con il Team Kawasaki Puccetti Racing, che schiera due piloti: nel Mondiale Superbike il rookie svizzero Randy Krummenacher, mentre la leggenda Kenan Sofuoglu difende i loro colori nel Mondiale Supersport. Il pilota turco, già iridato per ben 5 volte, è il Campione del Mondo in carica:: ce la farà a confermarsi per la terza volta consecutiva, 6 in tutto? Noi lo speriamo di cuore!
Le competizioni su pista non saranno l'unica disciplina in cui GIVI sarà impegnata nel 2017. Molti di voi avranno già notato il grande sforzo che stiamo facendo per sostenere alcuni Team e piloti di spicco impegnati nelle gare off-road in tutto il mondo.
2017 GIVI SPONSORSHIPS For 2017 GIVI has significantly increased its presence on the racing scene and we are happy to announce that some extra prestigious and strategic agreements have been inked in the last months. TEAM LCR HONDA We want to start with the longest lasting relationship of them all, the one that brought us not one but two MotoGP race victories last year: of course we are talking about Team LCR Honda, owned and managed by Lucio Cecchinello. The Team handed its RC213V over to British rider Cal Crutchlow for one more year and we are all expecting some extra sweet memories after what he achieved in 2016. Not only he won two races (Czech Republic GP in Brno and Australian GP in Phillip Island) but he was also the first British doing so after a dry spell of 35 years: it was infact 1981 when the legendary Barry Sheene last won a GP, in Sweden.
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2017 GIVI SPONSORSHIPS
DUCATI CORSE For 2017 GIVI and Ducati Corse confirmed their partnership as well, and our logo graced the livery of the mighty Desmosedici. Factory riders will be the confirmed Italian Andrea Dovizioso and the 3x MotoGP World Champion, the freshly signed Jorge Lorenzo from Spain. He has a lot to prove and the World is watching, so it will be fun! TEAM KAWASAKI PUCCETTI RACING New for 2017 is the agreement we signed with Team Kawasaki Puccetti Racing, with their two riders: in the SBK class a rookie, the Swiss Randy Krummenacher, while the true living legend, the Turkish Kenan Sofuoglu, fights in their corner in the World Supersport class. Can he make it 3 in a row, for a total of 6 World titles? We surely hope so! Roadracing won't be the only discipline GIVI will be involved with for 2017. Many of you already noticed the great efforts we put in supporting Teams and riders competing in off-road events all over the World.
TEAM HRC MONSTER ENERGY HONDA RALLY Per il 2017 abbiamo già confermato la nostra collaborazione con il Team HRC Monster Energy Honda Rally. La squadra ha dominato numerose tappe della Dakar 2017 in gennaio e continuerà la caccia al titolo World Rally Raid con il massimo impegno. Durante l'anno saranno impegnati in gare come la Baja Aragon in Spagna, il Rally di Sardegna in Itala e la Vegas to Reno in Nevada (USA). Correranno poi in altre località esotiche presenti in calendario, come l'Argentina, il Cile, il Marocco e la Cina. Altri due piloti leggendari nel fuoristrada porteranno in gara i colori GIVI nel 2017.
ALESSANDRO BOTTURI Il primo è l'italiano Alessandro Botturi, eroe locale (Lumezzane, BS), vincitore di due ISDE di Enduro con la nazionale italiana e specialista dei rally. Sfortunatamente una caduta ad alta velocità lo ha costretto al ritiro nelle prime tappe della Dakar di quest'anno, ma il "Bottu" si sta riprendendo in fretta e ha già promesso battaglia per tutto il resto della stagione. Corre in sella ad una Yamaha ufficiale.
PAOLO CECI Il secondo è un altro italiano (da Modena), il piccolo e grande Paolo Ceci, che ha già portato i nostri color ala vittoria di classe nella Africa Eco Race 2017, il rally che si tiene seguendo gli itinerari della Parigi-Dakar originale, prima che si trasferisse in Sudamerica. Paolo si è giocato la classifica assoluta ma alcuni inconvenienti alla sua Honda Africa Twin lo hanno rallentato. Ha comunque portato a casa il primo posto nella classe Open (450+). Paolo correrà ancora qualche rally internazionale quest'anno, dividendosi con il suo nuovo ruolo: è stato infatti recentemente designato dalla Federazione Italiana come tracciatore ufficiale dei percorsi del Campionato Italiano Motorally. Sappiamo di avervi dato un sacco di informazioni e tanti piloti e discipline da seguire… ma non abbiate paura: vi aiuteremo a restare costantemente informati attraverso le nostre pagine e i nostri canali sui Social Media, e continuando a pubblicare la nuova newsletter mensile GIVI Explorer. Non scordatevi di dargli un’occhiata!
Two more legendary off-road riders will fight for the GIVI colors in 2017. ALESSANDRO BOTTURI The first is our local hero, the Italian Alessandro Botturi, two time ISDE Champion and rally specialist. Unfortunately he was forced out of the Dakar Rally this year after a scary high speed crash in the early stages, but he's healing fast and already promised to come back with some extra motivation for the season. He's racing for Factory Yamaha.
PAOLO CECI Another Italian, Paolo Ceci, sported our colors at the Africa Eco Race rally, the tough race that follows the original itinerary of the Paris-Dakar Rally after it moved to South America. Paolo had a good shot at the overall win but had to settle for a class win (the Open, 450+ class) after his Honda Africa Twin suffered a few technical problems halfway through the race. Paolo, who has been recently appointed as the official itinerary tracer of the Italian Motorally Championship, will also compete in a handful of international rallies along the year. We know it's a lot of information and there are many riders and disciplines to follow but don't worry: we will help you staying on top of it all by constantly updating GIVI Social Media Channels and publishing our new, monthly GIVI Explorer newsletter. Don't forget to check it out!
Givi Magazine May 2017 - 2017 GIVI SPONSORSHIPS
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ENGLISH TEXT
TEAM HRC MONSTER ENERGY HONDA RALLY For 2017 we already confirmed our collaboration with Team HRC Monster Energy Honda Rally. They dominated several stages at this year Dakar Rally last January, and they will keep fighting to grab the overall crown of the 2017 World Rally Raid Championship. Along the way they will also race the Baja Aragon Rally in Spain, the Sardinia Rally in Italy and the Vegas to Reno in Nevada, (USA). Many more exotic locations are on the calendar, too, like Argentina, Chile, Morocco and China.
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Gravel-T "BORN TO BE WILD"
EXPLORE. ENJOY. CHI PARLA
DI NOI
Il numero di maggio 2017 della rivista ENDURISTA, il primo magazine dedicato interamente a chi pratica, sogna, condivide e vive la passione per l’enduro. Incuriosito dal nostro set di borse Gravel-T il team redazionale ha deciso di testarle sul campo. Splendida la location, bellissimo l’articolo… che vi riproponiamo su queste pagine.
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GIVI focus
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Givi Magazine May 17 - GIVI focus
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GIVI
Gravel-T
www.givimoto.com
Gravel-T
Il nome GIVI nasce nel 1978 dalle iniziali del suo fondatore, Giuseppe Visenzi che, dopo una serie di stagioni da pilota di Motomondiale, che gli valsero il terzo posto nel Campionato 1969 classe 350, abbandò le corse per intraprendere la nuova attività d’imprenditore.
:: COMPANY PROFILE GIVI nasce nel 1978, grazie all’intraprendenza del suo fondatore, Giuseppe Visenzi che, dopo una serie di stagioni da pilota di Motomondiale, abbandonò le corse per intraprendere la nuova attività di imprenditore. Supportato da una grande passione e da altrettanta determinazione, Visenzi si impegnò nella progettazione e nella realizzazione di accessori per moto creando il marchio GIVI, che si impone rapidamente sul mercato fino a diventare una delle realtà più autorevoli e innovative del panorama motociclistico internazionale. Passione, design italiano, forte attitudine tecnologica e profonda conoscenza dei materiali sono gli ingredienti del successo internazionale di GIVI, un percorso che ha trasformato una piccola officina di Brescia in un punto di riferimento mondiale per gli accessori moto. Un impegno coerente, che si è tradotto nell'introduzione di soluzioni tecnologiche inedite e di grande funzionalità, nella cura per i particolari oltre che nella progettazione di oggetti dalla massima affidabilità e dalla riconosciuta artigianalità 104 enduristamagazine.com
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GIVI focus
GIVI ha migliorato e ampliato enormemente la gamma di accessori, inserendo nel catalogo la nuova linea Gravel-T, una gamma completa di borse morbide per moto specialistiche off-road. del migliore “Made in Italy”. Attraverso le migliori tecnologie, GIVI offre sicurezza, emozione e coinvolgimento, un'etica semplice, che nel tempo ha dato valore al brand con coerenza e rispetto per il motociclista. La produzione di accessori per moto richiede una cultura, costruita con l’esperienza sul campo, che condivida valori semplici, veri, che creino complicità, per questo motivo, il miglior risultato ottenuto dai prodotti GIVI è di essere individuati come i più affidabili compagni di viaggio di ogni motociclista, una fiducia che rappresenta, con orgoglio, il vero valore aggiunto dell’azienda. Nella realtà aziendale è proprio questa la filosofia che guida ogni scelta: una visione che ha preso forma nel corso degli anni e che ha costruito un brand fatto di passione, attitudine a innovare e impegno responsabile. L’azienda oggi conta 500 dipendenti in tutto il mondo e dopo quarant'anni, vanta lo stesso spirito di intraprendenza del giorno della sua fondazione. ||
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"Born to be wild" Born to Be Wild, "nato per essere selvaggio" recita la canzone rock di Mars Bonfire e resa famosa dagli Steppenwolf. Nella cultura popolare è spesso associata all'immagine dei biker, soprattutto a seguito del suo utilizzo nella colonna sonora del film Easy Rider e conosciuta come il primo brano heavy metal scritto.
La primavera è esplosa in un tumulto di colori e profumi, ed è proprio in questa stagione che finalmente molti appassionati di Enduro fanno scivolare le motociclette fuori dalle loro tane. La primavera porta con sè voglia di esplorare, viaggiare e di vivere all'aria aperta a stretto contatto con la natura. Quando la sete di avventura chiama c'è ben poco di razionale e spesso si programmano costosi viaggi in paesi stranieri. Ma è davvero necessario fuggire all'estero per vivere una vera avventura in sella alle nostre moto quando abbiamo la fortuna di vivere in un paese meraviglioso che tutto il mondo ci invidia come l'Italia? Il sole, le montagne, il mare, il cibo e la natura sono solo alcune delle me-
raviglie che il nostro paese offre; e allora perché non vivere un'avventura attraversando l'Italia in fuoristrada scoprendone la cultura e le specialità culinarie di piccoli villaggi sperduti? Per affrontare un viaggio di questo tipo abbiamo la necessità di portare con noi numerosi accessori, per questo GIVI, azienda leader nella creazione di accessori e soluzioni per i viaggi, offre finalmente anche ai possessori di moto specialistiche una gamma completa di borse tecniche per l'off-road più estremo. Robuste, impermeabili e versatili i prodotti della linea Gravel-T si istallano con semplicità sulle nostre Enduro. Ecco per voi una panoramica di prodotti GIVI, fedeli e pratici compagni di viaggio utili per soddisfare la nostra sete di avventura.
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Givi Magazine May 17 - GIVI focus
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Gravel-T
GIVI
www.givimoto.com
GRT702
GRT708 GRT707
Borsa rullo waterproof, 20 litri, con chiusura a rullo e sistema di aggancio a cinghie. Può essere montata in abbinamento con GRT703.
Borsello porta attrezzi waterproof, studiato per moto Enduro off road. Materiali: • Ballistic fabric/Tpu Dotazioni: • Chiusura con zip waterproof antiacqua • Stampa ed inserti rifrangenti • Cinghie per il fissaggio alla moto Possibilità di montaggio: Il borsello può essere fissato alla sella della moto, al parafango posteriore oppure in abbinamento o come scomparto supplementare alle bisacce laterali GRT708 € 30,00
Coppia di borse laterali waterproof, 15+15 litri, studiate per moto Enduro off road. Materiali: • Ballistic fabric/Tpu • Impermeabilità IP 65: resistente a forti piogge e a condizioni estreme Dotazioni: • Chiusura roll-up • Cinghie per il fissaggio al telaio della moto • Cinghie con agganci rapidi nella parte superiore ed inferiore della borsa per il fissaggio del borsello GRT707 o di altri carichi compatibili. • Stampa ed inserti rifrangenti € 159,00
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GRT705
Materiali: • Nylon Tpu • Nylon doppio Tpu • Saldato ad alta frequenza senza cuciture per garantire impermeabilità (Grado IP 65, resistente a forti piogge e a condizioni estreme) Dotazioni: • Stampe riflettenti • Coppia di elastici giallo fluorescente con gancio in plastica • Maniglia laterale di trasporto • Spallaccio regolabile imbottito in EVA • Cinghie specifiche per l’aggancio al modello GRT703 • Maniglia in gomma • Valvola di rilascio aria € 74,00
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GRT706
GRT704
Borsello da serbatoio waterproof, 6 litri. Dotato di cinghie per il fissaggio al serbatoio. Può essere montata su tutti i modelli di moto.
Marsupio waterproof a vita senza arrotolamento all’apertura, 3 litri.
Materiali: • Ballistic fabric/Tpu • Impermeabilità IP 65: resistente a forti piogge e a condizioni estreme Dotazioni: • Tasca trasparente porta tablet • Chiusura con zip waterproof ricoperta da aletta protettiva antiacqua • Rinforzi interni • Base antiscivolo € 74,51
GRT701
Materiali: • Nylon Tpu • Nylon doppio Tpu • Saldato ad alta frequenza senza cuciture per una totale impermeabilità (Grado IP 65, resistente a forti piogge e a condizioni estreme) Dotazioni: • Tasca interna in neoprene porta smartphone/mini tablet (fino 7'') • Piccola tasca con cerniera sotto la patella • Chiusura con cerniere e patella con fibbie ad aggancio rapido • Strisce riflettenti • Cintura di aggancio regolabile con fascia imbottita € 59,00
Zaino waterproof 25 litri, con spallaccio ergonomico e prese d’aria. Materiali: • Poliestere PVC • Nylon doppio Tpu • Saldato ad alta frequenza senza cuciture per una completa impermeabilità (Grado IP 65, resistente a forti piogge e a condizioni estreme) Dotazioni: • Sistema di chiusura a rigiro per garantire impermeabilità dello zaino • Tasca laterale in rete • Striscia riflettente e chiusura a strap • Schiena e spallacci con imbottita in EVA € 89,00
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* Tutti i prodotti della linea Gravel-T, sono realizzati con materiali secondo la normativa Reach. enduristamagazine.com 107
Givi Magazine May 17 - GIVI focus
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GRAVEL-T “BORN TO BE WILD” ENDURISTA MAGAZINE: ISSUE FOR MAY 2017, IS THE FIRST MAGAZINE ENTIRELY DEDICATED TO PEOPLE WHO PRACTICE, DREAM, SHARE AND EXPERIENCE A PASSION FOR ENDURO. CURIOUS ABOUT THE NEW GRAVEL-T RANGE OF BAGS, OUR EDITORIAL TEAM DECIDED TO TEST THEM IN THE FIELD. THE LOCATION IS WONDERFUL AND THE ARTICLE FANTASTIC.
:: COMPANY PROFILE Givi was born in 1978, thanks to the entrepreneurship of its founder, Giuseppe Visenzi who, after a series of seasons as a pilot at the Motogp World championship, left racing to start a new business as an entrepreneur. (REPEATED TEXT!!) With support and passion and an equal measure of determination, Visenzi worked hard to design and realise motorcycle accessories creating the GIVI brand, which rapidly imposed itself on the market until it became one of the most prestigious and innovative realities on the international motorcycling scene. Passion, Italian design, a strong technological attitude and the profound knowledge of materials are some of the ingredients contributing to the international success enjoyed by GIVI, a path which
has transformed the small Brescia workshop into a worldwide landmark for motorcycle accessories. A consistent effort, which has resulted in the introduction of never-before-seen and hugely functional technological solutions, with close attention to detail as well as extremely reliable designs and the recognised artisan qualities represented by the best of “Made in Italy”. Thanks to the greatest technologies, GIVI offers reliability, excitement and involvement, a simple ethic, which over time has given added value to the brand with coherence and respect for every rider. The production of motorcycle accessories requires a culture, made up of experience in the field as well as being able to share simple, sincere values, in order to establish complicity. For this reason, the
best result earned by GIVI products has been to be considered as the most reliable travel companion for every rider, a loyalty that represents, with pride, the real added value of the business. In a business context this is the philosophy driving each choice: a vision which has been shaped over the years and has created a brand made with passion, inclination to be innovative and engage responsibly. The company counts, to this day, 500 staff members worldwide and after 40 years, boasts the same entrepreneurial drive it had the day it was founded.
CAPTIONS THE NAME GIVI WAS BORN IN 1978 FROM THE INITIALS OF ITS FOUNDER GIUSEPPE VISENZI WHO, AFTER A NUMBER OF SEASONS AS A WORLD MOTOGP RIDER, WHICH EARNED HIM THIRD PLACE IN THE 1969 CHAMPIONSHIP 350 CLASS, LEFT RACING TO START HIS NEW ENTREPRENEURIAL ACTIVITY. SINCE THEN, GIVI HAS BOTH EVOLVED AND DEVELOPED AND THE BRAND HAS BROADENED ITS RANGE OF ACCESSORIES ENORMOUSLY, BY INCLUDING IN THE LATEST CATALOGUE THE NEW GRAVEL-T LINE, A COMPLETE RANGE OF SOFT BAGS FOR SPECIALISED OFF-ROAD MOTORCYCLES
GRT707
GRT702
GRT706
Waterproof universal tools bag, aimed at off-road Enduro bikes.
Modular, cylindrical, waterproof cargo bag, 20 ltr capacity. Can be mounted in combination with GRT703 bag
Waterproof tank bag, 6 ltr capacity with universal belt / strap attachment system which can be fitted to any make / model of motorcycle.
Materials: Made of 420D Nylon Tpu, 840D Nylon double Tpu, high-frequency sealed, without seams for total water resistance (IP degree 65, resistant to heavy rain and particulate matter). All materials are developed in accordance with Reach regulations. As standard: - Pair of elastic straps with plastic hook for attaching to the bike - Specific straps for modular assembly with the model GRT703 - Front handle with rubber insert - Transport side handle - Adjustable EVA padded shoulder strap for transportation - Reflective inserts - Air release valve
Materials: • Ballistic fabric/TPU • IP 65 waterproof rating, resistant to both heavy rain and extreme conditions Other characteristics: • Transparent tablet-holder pocket • Zipper closure with water resistant flap • Internal reinforcements • Anti-slip base
Materials: • Ballistic fabric/TPU Other characteristics: • Waterproof zip closure • Reflective print and inserts • Belts for attachment to the motorcycle Mounting options: The bag can be attached to a motorcycle saddle, the front mud-guard or combined with / or as an extra compartment of the side rucksacks (GRT708)
GRT708 Pair of side bags waterproof (15 ltr on each side), aimed at off-road Enduro bikes.
Materials: • Ballistic fabric/TPU • IP 65 waterproof rating, resistant to both heavy rain and extreme conditions Other characteristics: GRT702 • Roll-up closure • Belts for attachment to the motorcycle frame • Rapid attachment straps at the top and base of the bag to mount the GRT707 bag or other compatible load • Reflective print and inserts
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GRT701 GRT703
GRT705
GRT704
GRT704 Waterproof waist bag, 3 ltr capacity. Main compartment with pocket for tablet (up to 7”). Materials: Made of 420D Nylon Tpu, 840D Nylon double Tpu, high-frequency sealed, without seams for total water resistance (IP degree 65, resistant to heavy rain and particulate matter). All materials are developed in accordance with Reach regulations. As standard: - Adjustable strap for attaching to the waist with a padded band - Pocket under additional flap for small accessories - Inner pocket in neoprene for smart phone and mini-tablet - Zipper closure with water resistant flap, with quick-release buckles - Reflective inserts
RECITES THE LYRICS OF THE ROCK SONG BY MARS BONFIRE WHICH BECAME FAMOUS THANKS TO THE ROCK GROUP STEPPENWOLF. IN POPULAR CULTURE IT IS OFTEN ASSOCIATED WITH THE IMAGE OF BIKERS, PARTICULARLY AFTER IT FEATURED IN THE SOUNDTRACK OF THE MOVIE EASY RIDER AND AT THAT TIME, IT WAS REGARDED AS ONE OF THE FIRST “METAL” SONGS EVER WRITTEN. SPRING HAS EXPLODED WITH FULL COLOURS AND SMELLS, AND THIS IS JUST THE SEASON WHEN MANY ENDURO FANS CAN FINALLY SLIDE THEIR MOTORCYCLE OUT FROM ITS WINTER NEST. SPRING BRINGS WITH IT THE DESIRE TO EXPLORE, TRAVEL AND LIVE OUTDOORS IN CONTACT WITH NATURE. WHEN THE THIRST FOR ADVENTURE CALLS, IT IS SELDOM ACCOMPANIED BY RATIONAL THINKING AND WE OFTEN END UP PLANNING EXTRAVAGANT JOURNEYS TO FOREIGN LANDS. BUT IS IT REALLY NECESSARY TO ESCAPE ABROAD TO EXPERIENCE TRUE ADVENTURE IN THE SADDLE OF OUR MOTORCYCLE, WHEN WE ARE LUCKY ENOUGH TO LIVE IN A WONDERFUL COUNTRY THE ENTIRE WORLD ENVIES, SUCH AS ITALY? SUN, MOUNTAINS, SEA, FOOD AND NATURE ARE JUST SOME OF THE WONDERS OUR COUNTRY HAS TO OFFER; AND SO WHY NOT EXPERIENCE AN ADVENTURE CROSSING ITALY OFF-ROAD OR DISCOVERING ITS CULTURE AND FOOD SPECIALITIES IN REMOTE LITTLE VILLAGES? TO FACE A TRIP SUCH AS THIS, A RIDER WOULD NEED VARIOUS ACCESSORIES AND THAT IS WHY GIVI, A LEADING COMPANY IN THE DESIGN AND PRODUCTION OF ACCESSORIES AND TRAVELLING SOLUTIONS, FINALLY OFFERS EVEN TO THOSE RIDERS WHO OWN A SPECIALIST MOTORCYCLE, A COMPLETE LINE OF TECHNICAL BAGS FOR THE MOST EXTREME OFF-ROAD EXPERIENCE. STRONG, WATER-PROOF AND VERSATILE, THE GRAVEL-T PRODUCTS CAN BE EASILY MOUNTED ONTO AN ENDURO. HERE IS AN OVERVIEW OF GIVI PRODUCTS, PRACTICAL AND FAITHFUL TRAVELLING COMPANIONS NEEDED TO SATISFY THE THIRST FOR ADVENTURE.
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BORN TO BE WILD
EXPLORE. ENJOY.
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The most famous rear case produced by GIVI. Elegant in appearance and as versatile, resistant and durable as ever. • ABS cover with a fresh, new design • Internally strengthened outer edge • Lid covers available in either plastic or aluminium
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TECH Testo e foto di Mario Frati
DATEMI UNA
PIASTRA!
SI… MA QUALE? SONO TALMENTE TANTE…
Affrontiamo oggi un argomento che potrebbe farci pensare “Ma che ci sarà mai da spiegare? La piastra è quella parte che sta tra il portapacchi e il bauletto”. Continuate a leggere e scoprirete che non è proprio così.
L
a piastra, in effetti, ha due caratterizzazioni fondamentali in casa GIVI: il sistema di aggancio diviso tra Monokey e Monolock. Procediamo per gradi iniziando a spiegare come poter riconoscere a quale dei due sistemi appartiene la piastra che vi trovate tra le mani (magari in dotazione alla moto o al portapacchi acquistati di seconda mano).
PIASTRA MONOLOCK – È riconoscibile dal “ponte posteriore”, sotto al quale si inseriranno le due linguette presenti nel fondo del bauletto. Nella parte anteriore è invece presente il “nasello”, una sorta di piccola piramide che andrà a trovarsi in prossimità del pulsante di sgancio del bauletto. Specifichiamo che nei bauletti Monolock c’è sempre una piastra con un kit universale, proprio perché sono pensati per scooter che generalmente hanno un portapacchino di serie. PIASTRA MONOKEY – Sono presenti due piccole linguette, o due funghetti a seconda del modello e materiale della piastra, che si inseriscono nel fondo del vostro bauletto o valigia posteriore. Anteriormente, anche in questo caso, c’è una piramide (leggermente più grande rispetto al Monolock) ma che ha la medesima funzione e posizione. I sistemi delle due famiglie di bauletti sono nati per definire le prestazioni degli stessi e la destinazione d’uso. La gamma MONOLOCK si rivolge ad un utenza urbana, che si muove nelle città congestionate dal traffico ed ha bisogno di praticità, durevolezza, leggerezza e costi ragionevolmente più contenuti. La gamma MONOKEY risponde alle esigenze di chi cerca prestazioni assolute, che usa la propria moto anche per andare in vacanza, affrontare grandi viaggi o semplicemente di chi cerca un accessorio senza compromessi. I materiali utilizzati per le piastre GIVI sono due: tecnopolimero rinforzato con fibra di vetro oppure alluminio, pressofuso o tagliato a laser. Le piastre dedicate ai due sistemi di aggancio GIVI sono a loro volta declinate in ulteriori versioni destinati a supporti o utilizzi specifici.
MONOLOCK® SYSTEM È la piastra contenuta in tutti i bauletti MONOLOCK; è in nylon e viene fornita con un kit di viteria che permette di fissarla su strutture in tubo, come i portapacchi di serie di molti scooter o piccole moto. Z113
MM
È in alluminio pressofuso e si abbina agli snodi M2/M3/ MM e M35, elementi che ne consentono la regolazione dell’inclinazione. Va abbinata ai portapacchi GIVI della serie F – FL ed FZ. Non ha un kit di viteria (comunque fornito con gli snodi). La piastra consente di fissare i bauletti della gamma MONOLOCK anche su moto di grossa cilindrata.
Prodotta in nylon, la piastra riprende il design della diffusissima M5 ma nella versione MONOLOCK. Anche in questo caso è possibile fissarla sui Monorack F – FL ed FZ e montare bauletti urban su maximoto. M5M Givi Magazine May 2017 - Givi Tech
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MONOKEY® SYSTEM
M3
La troviamo tra le piastre per il sistema MONOKEY; si abbina agli snodi M2/ M3/MM e M35, che consentono la regolazione dell’inclinazione. Sia la M3 che la MM sono realizzate in alluminio pressofuso e vanno abbinate ai Monorack delle serie F ed FL che sono le due categorie che hanno preceduto gli attuali FZ. Sono comunque tuttora reperibili per alcuni modelli. In sostanza si tratta della versione MONOKEY della piastra MM
In assoluto la piastra GIVI MONOKEY più diffusa; quella con i due loghi tondi sui lati. Prodotta in nylon, va abbinata ai portapacchi della serie F ed FZ. M5
L’evoluzione stilistica della M5, dalla quale riprende materiali e caratteristiche ma si differisce per la linea più spigolosa che si adatta meglio ad alcuni modelli di moto dallo stile più “Japan” M7
E251
M8
La piastra Monokey universale, in nylon, venduta con un kit di viteria e piastrine che la rendono estremamente versatile. L’interno del piano è a nido d’ape, in modo che le viti di fissaggio possano essere posizionate in svariati modi. Trova la sua collocazione ideale su scooter o moto che hanno un portapacchi tubolare di serie ma anche su portapacchi scatolati (l’estrema adattabilità ne permette il fissaggio). Si monta agevolmente nel garage di casa, bastano pochi attrezzi e un minimo di manualità L’ultima nata, disponibile nelle versioni A (alluminio satinato) e B (anodizzato nero). La piastra è dunque il lega leggera (5mm taglio a laser) e riprende il disegno “tech” dei portapacchi della serie SRA, completamente in alluminio che includono una piastra. La M8 nasce per essere montata in alternativa alle M5 ed M7 in quanto compatibile con quasi tutti i portapacchi della serie F ed FZ. Su motocicli come potenti stradiste o on/off si integra perfettamente donando un aspetto estremamente tecnico.
CONCLUSIONI Vogliamo ricordare che ci sono limitazioni di carico di cui tener conto: 3 kg e 10 kg rispettivamente per le piastre in nylon destinate alle gamme MONOLOCK e MONOKEY. Per le piastre in alluminio il carico scende da 10 a 6 kg in quanto la maggiore rigidità di questo metallo trasmette maggiormente le asperità del manto stradale che si ripercuotono sul fondo della valigia rispetto al più elastico nylon. Ricordiamo infine che in taluni casi vi è comunque una limitazione a 6 kg, indipendentemente dalla piastra, imposta dalla Casa costruttrice della moto. Sempre legato al peso c’è un ultimo punto da chiarire: i valori indicati si riferiscono esclusivamente al carico interno al top case quindi il peso di quest’ultimo non va considerato. Ci auguriamo di avervi chiarito eventuali dubbi, ma qualora ne aveste non esitate a contattarci attraverso l’area tecnica del nostro blog ufficiale (www.givipeople.com). Un cordiale lampsss a tutti!
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Givi Tech
Yes… but which one? There are so many around… TODAY WE ARE GOING TO DEAL WITH A TOPIC THAT CAN RAISE DOUBTS AND YOU MAY RIGHTLY ASK “WHAT IS THERE TO EXPLAIN? THE PLATE IS THE PART BETWEEN THE CASE HOLDER AND TOP-CASE”. WELL, IF YOU CONTINUE READING, YOU WILL DISCOVER THAT THINGS ARE NOT QUITE AS SIMPLE AS THEY MAY SEEM. Indeed, the plate has two main characteristics at GIVI: one is the hooking mechanism divided into the two different systems; Monokey and Monolock. Let’s take this step by step, starting from how we can recognise which hooking system you have (perhaps already fitted to the bike or attached to a “second hand” case-holder).
ENGLISH TEXT
GIVE ME A PLATE
MONOLOCK PLATE – It is recognisable by the "back deck" under which you will fit the two tabs found at the base of the top-case. At the front, there is the "stud", a kind of small pyramid that is going to be located near the release button of the top-case. With Monolock top-cases, there is always a plate with a universal fitting kit included. This is because these cases are designed for scooters that generally have a standardised luggage carrier / rack. MONOKEY PLATE – There are two small tabs, or two mushrooms depending on the model and material of the plate, that fit into the base of the topcase. Again, even in this instance, there is a pyramid (slightly larger than that on the Monolock plate) but it is located in the same position and has the same function. The two systems of top-case mountings were born to further define their individual performance and their destined usage. The MONOLOCK range is aimed at the urban user who travels in congested cities and needs practicality, durability, lightness and a reasonable cost. The MONOKEY range meets the needs of the rider who demands optimum performance and who uses their motorcycle to go on holiday, facing long trips or simply wants an accessory that is made without compromise. Two of the materials used for GIVI plates: reinforced techno-polymer with glass fibre or die-cast / laser cut aluminium The plates dedicated to the two GIVI coupling systems are also available in additional versions for specific uses. MONOLOCK® SYSTEM Z113C2 - Is the plate found in all MONOLOCK top-cases; made of nylon and supplied with a screw kit which allows the case to be mounted to tubular structures, such as the standard luggage carriers on many scooters and small motorcycles. MM - Is die-cast aluminium and can be combined with M2/M3/MM and M35 which allow the angle to be adjusted. It should be paired with GIVI luggage carriers F- FL and FZ. It is not supplied with a screw kit (as this is supplied with the joint set). The plate enables a MONOLOCK top-case to be mounted on heavy motorcycles. M5M - made from nylon, this plate replicates the design of the popular M5 but in a MONOLOCK version. Made to be compatible with GIVI luggage carriers F – FL and FZ to mount urban MONOLOCK top-cases onto heavy motorcycles. MONOKEY® SYSTEM M3 – Is found amongst the plates for the MONOKEY system; it can be matched with M2/M3/MM and M35 which allow the angle to be adjusted. Both the M3 and the MM are made of die-cast aluminum and must be combined with the GIVI luggage carriers F and FL which are the two categories that preceded the current FZ range. Some F and FL models are still available. It is, in essence, the MONOKEY version of the MM plate. M5 – Without doubt this GIVI MONOKEY plate is the most popular; it is the plate with the round GIVI logo on each side. Manufactured in nylon, it can be paired with the F – FZ and some SR luggage carriers. M7 - The stylistic evolution of the M5, from which it takes the same production materials and features, but differs from the M5 by being more angular to better fit in with the “Japanese style” of some motorcycle models. E251 - The universal MONOKEY plate, made of nylon, is sold with a fitting kit of nuts and bolts, making this an extremely versatile version. The inner section of the plate is a honeycomb effect enabling the fixing screws to be located in various different positions. Find the ideal position for the E251 on scooters or motorcycles that have a standard tubular luggage carrier but also on boxed luggage racks (extreme versatility allows for fastening). It is easy to install in any home garage with just a few tools and a little dexterity. M8 - The latest plate, available in versions A (satin aluminium) and B (black anodized). The plate is made of lightweight alloy (5mm laser cut) and resumes the "tech" design of the SRA series luggage carriers that are completely made from aluminium and include a fitting plate as standard. The M8 is designed to be fitted as an alternative to the M5 or M7 and is compatible with almost all FZ and SR luggage carriers. On motorcycles such as powerful on or off-road machines the M8 integrates perfectly, by providing an extremely technical look. CONCLUSION We would like to remind you that there are load limits to take into account: 3kg and 10kg respectively for the nylon plates destined for either MONOLOCK or MONOKEY cases. For the aluminium plates, the load drops from 10kg to 6kg as the greater rigidity of the metal transmits the hardness of the road surface which can impact on the base of the top-case. Finally, we would like to remind you that in some instances, there is a 6 kg limit, irrespective of the plate being used and this limit is imposed by the bike manufacturer. Still associated to the issue of weight, there is one final point to clarify: the load limits indicated only refer to the internal load of the top-case and does not relate to the physical weight of the top-case itself. We hope we’ve clarified all your doubts, but if you have any questions, please do not hesitate to contact us through the Technical Area on our official blog (www.givipeople.com) We wish you all the best!
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TURISMO
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Testo di Mario Frati e Giampaolo Meda – Foto di Mario Frati e archivio ATP
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1) UNA DELLE INSTALLAZIONI DELLO SCULTORE MAURO STACCIOLI, IMMERSE NEI LUOGHI E NEL PAESAGGIO INTORNO A VOLTERRA (CERCHIO IMPERFETTO IN ROSSO OSSIDO).
Abbiamo “disegnato” l’itinerario e affidato il compito di trasformarlo in una concreta e stimolante proposta mototuristica al nostro Mario Frati… che non si è certo fatto pregare. In sella all’Africa Twin ha percorso belle strade, toccato vie d’acqua, città d’arte e piccoli borghi antichi lungo arterie note… ma ancora capaci di riservare sorprese.
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GIORNO 1 - 451 km percorsi
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artenza obbligata dalla sede di GIVI, in direzione Piacenza. Comoda tappa autostradale, che aggiunge un buon numero di chilometri alla media giornaliera prefissata. Il viaggio proposto, in realtà, nasce da qui. A Piacenza si prende la SP645 e dopo aver attraversato il borgo Grazzano Visconti, ricostruito in stile medievale a fine Ottocento, si punta verso Bettola, la porta d’accesso alla Val Nure e luogo di stacco paesaggistico. Qui iniziano a delinearsi le montagne e la strada diventa veramente divertente, con un susseguirsi di belle curve che si fanno percorrere con estrema piacevolezza. Il panorama, con monti a sinistra e fiume a destra, è una location davvero appetibile per il motociclista. La strada sale e una volta toccata Ferriere diventa quella tipica dei percorsi montani, con curve e tornanti decisi. L’attraversamento della valle è accompagnato da un intenso profumo di bosco, un dettaglio che rende ancor più piacevole questo tratto.
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AL MARE ATTRAVERSO IL PASSO DELLO ZOVALLO A Selva si è già oltre i 1.000 metri; la poco trafficata SP654 prosegue verso il Passo dello Zovallo, valico dell’appennino ligure situato tra Piacenza e Parma, e si allarga proponendo un manto stradale perfettamente curato. Qui si avverte il cambio climatico visto che si toccano 1.500 m di altitudine. Non c’è una vera e propria cima ma in prossimità di un curvone si apre un parcheggio per auto, moto e caravan che permette agli escursionisti di lasciare il veicolo e addentrarsi nei bellissimi boschi per una passeggiata. Da questo punto si inizia a scendere e ben presto si passa dal territorio parmense a quello ligure. Si toccano Santo Stefano d’Aveto, Allegrezze e Villanoce. A Rezzoaglio ci si immette sulla SP586 seguendo la quale si arriva a Chiavari. Questo tratto che porta al mare va sempre percorso con cautela: l’asfalto non è dei migliori e come spesso succede sulle strada di montagna o tra i boschi all’improvviso ti ritrovi con le ruote su chiazze bagnate o sporche.
Una sosta a Chiavari, cittadina al centro del Golfo del Tigullio, permette di sgranchirsi le gambe, mangiare bene e assaporare l’aria del Mar Ligure. Se non lo conoscete merita una visita il Parco Botanico Villa Rocca: si trova in pieno centro e offre una vegetazione lussureggiante e un panorama stupendo. Si riparte imboccando la SS1 Aurelia, strada che, percorrendo la costa, tocca località ben note ai turisti come Lavagna, Sestri, Riva Trigoso. La sosta che consigliamo è a Sestri Levante, in località Baia del Silenzio. La sua piccola spiaggia, incorniciata da case colorate, è inserita tra le migliori 20 d’Italia. Il panorama è costante per chilometri ma non stanca mai, complice il profumo del mare che l’andatura ridotta imposta dai centri abitati, aiuta a godere.
A Moneglia, la SS1 rientra nell’immediato entroterra, toccando Brugnato e Sarzana, per poi riaffacciarci sulla costa a Viareggio che non ha bisogno di presentazioni: qui trovate vivacità e fermento anche in bassa stagione. Se per l’aperitivo preferite una location meno caotica il consiglio è Sarzana: stuzzichini al Loggiato di via Bonaparte, 11 e veloce visita della fortezza di Sarzanello: 5 minuti a piedi dal centro. Il nostro “ruolino di marcia” prevede il pernottamente a Volterra, con arrivo previsto nel tardo pomeriggio. Chi ha fretta di arrivare può percorrere gli ultimi 140 km utilizzando la FI-PI-LI, arteria scorrevole ma disseminata di autovelox. Va lasciata a Pontedera per poi deviare in direzione Ponsacco. Imboccando la SR439 si toccano in sequenza Capannoli, Selvatelle, La Sterza e Saline, dove la SR68 porta direttamente a Volterra.
2) NELLA PAGINA DI SINISTRA, SCORCI LIGURI: IN ALTO IL LUNGOMARE DI CHIAVARI (FOTO ROBERTO BIGGIO); IN BASSO DUE SPLENDIDE IMMAGINI DI SESTRI LEVANTE (@CREATIVETRAVELERS). IN QUESTA PAGINA PANORAMA DEL COLLE SU CUI SORGE VOLTERRA (FOTO CONSORZIO TURISTICO VOLTERRA).
L’EQUIPAGGIAMENTO Per questo tour abbiamo equipaggiato in modo “alternativo” la nostra Africa Twin. Per i viaggi di pochi giorni, le classiche valigie squadrate possono lasciare il posto a borse impermeabili. Importante invece il parabrezza maggiorato e un adeguato abbigliamento tecnico. Per il bagaglio abbiamo scelto una coppia di borse laterali UT808 da 25 litri cadauna, L’impermeabilità riscontrata dopo 150 km di pioggia è risultata ottima: nemmeno un goccia ha raggiunto la fotocamera stivata all’interno. L’innovativo sistema di fissaggio, permette di mantenerle perfettamente solidali alla moto anche durante le trasferte autostradali. Il borsone cargo UT803 da 40 litri è stato fissato posteriormente sulla pratica piastra EX2M che crea una base ideale. Le piccole borse T513 da 5 litri , da fisssare lateralmente sul paramotore, sono l’ideale per i piccoli oggetti, ricambi, tuta antiacqua… Quanto all’abbigliamento, al casco GIVI HPS 40.5 X-Carbon, (attuale top di gamma, super confortevole anche dopo 8 ore filate, silenzioso e leggero) abbiamo abbinato il completo touring a tre strati HEVIK composto dalla giacca Namib e dal pantalone Terrain, che si è rivelato confortevole anche sotto la pioggia. Sempre di HEVIK i guanti estivi California (anche in questo caso tutti gli approfondimenti sul sito www.hevik.it). Givi Magazine May 2017 - Turismo
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GIORNO 2 - 386 km percorsi DA VOLTERRA A CERVIA PASSANDO DAL MURAGLIONE Volterra e dintorni valgono da soli un viaggio in Toscana. Qui la tradizione storica si unisce alla natura in modo esemplare. Le testimonianze si ritrovano non soltanto nei musei della città, primo fra tutti quello Etrusco, ma anche semplicemente passeggiando nelle vie del centro, rigorosamente pedonale, con palazzi medievali, vicoli e scorci affascinanti. Il luogo pullula di ristorantini tipici, che offrono piatti regionali dai nomi piuttosto invitanti. Il cibo ottimo e la cortesia toscana creano un connubio senza sorprese. Se vi piace l’artigianato artistico, a Volterra ce n’è uno unico al mondo: la lavorazione dell’alabastro. Da questa splendida cittadina potete optare per una maggior conoscenza della Val di Cecina (mezza giornata e poco più di 100 km di percorso da aggiungere) oppure puntare direttamente al gioiello San Gimignano. Nel primo caso si punta verso sud-ovest, sulla bellissima SR68, per raggiungere Querceto (meraviglioso il suo castello), successivamente il borgo medievale di Pomarance (allungate fino alla rocca di Sillano sulle alture intorno, dalla quale si gode una vista a 360° sul territorio toscano); da qui, via SR439, si costeggia la Riserva Naturale di Berignone. Se si opta per il trasferimento veloce a San Gimignano, la strada da prendere è la SR68 e poi SP47 che, passando da Castel San Gimignano, vi porta al borgo delle sette torri, uno dei piatti forti del nostro itinerario. La sua fondazione si perde nella notte dei tempi, all’interno di un territorio frequentato sin dalla preistoria. Lo sviluppo avvenne nei primi tre secoli del secondo Millennio; la straordinaria architettura che vediamo oggi nasce in quel periodo. Il suo centro storico (una sorta di Medioevo congelato) è patrimonio dell’Unesco. Se avete ancora voglia di bei panorami, prendete la SP1 e al bivio per Bibbiano fate una deviazione verso Colle di Val d’Elsa, altrimenti proseguite per Poggibonsi, San Casciano e Tavernelle Val di Pesa. Il percorso continua su strade secondarie, come la SP3 che porta a Imbruneta, poi con la SP70 e la SR222 si raggiunge Bagno a Ripoli, zona disseminata di castelli, case di campagna e ville di epoca rinascimentale (da provare la cucina dell’osteria Staccia Buratta, Via Pulicciano 22), dove ci si inserisce sulla SS67 lasciando Firenze sulla sinistra e seguendo il percorso del fiume Arno fino a Pontassieve, che prende il nome dal suo nel ponte mediceo sul fiume Sieve. Questi paesi immersi nel tipico paesaggio toscano paiono dipinti, e vanno tassativamente percorsi a velocità ridotta per due motivi fondamentali: la massiccia presenza di auto-
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3) NELLA PAGINA DI SINISTRA: PIAZZA PRIORI E INTERNO DELL’ECOMUSEO ALABASTRO. IN BASSA LA RISERVA NATURALE DI BERIGNONE, IN VAL CECINA (FOTO CONSORZIO TURISTICO VOLTERRA). IN QUESTA PAGINA: VISTA DI SAN GIMIGNANO DA LOCALITÀ REMIGNOLI (FOTO PROLOCO SAN GIMIGNANO). SOTTO, DUE SCATTI AL MURAGLIONE E LA SOSTA A CERVIA.
velox e speed check … chiaramente scherziamo. La verità è che bisogna prendersi tutto il tempo necessario e viaggiare quasi in souplesse. Fermatevi una volta in più ma approfittate di quanto è in grado di offrire visivamente il territorio. Il percorso giornaliero da noi consigliato porta ad attraversare lo Stivale orizzontalmente con destinazione Cervia passando dal mitico “Passo del Muraglione”. Sulla SS67 si toccano in sequenza Selvapiana, Rufina, Scopeti, Sandetole e Dicomano. Poi è un susseguirsi di curve, tornanti a salite verso il Passo meta obbligata per gli amanti del “ginocchio a terra” e frontiera motociclistica virtuale tra Toscana ed Emilia Romagna. Anche qui, proprio per l’elevata densità di bikers e per la conformazione del percorso non fatemi prendere dalla “manetta”; non ci sono cronometri, solo paesaggi che meritano uno sguardo attento. Giunti alla sommità, la tappa obbligata è da Giovanni il bar dei motociclisti all’interno del quale il profumo del caffè si mischia a quello della pelle delle tute. Per chi non c’era mai stato è una bella sensazione e fa sentire parte di qualcosa che non puoi definire famiglia ma che è molto simile. Sempre restando sulla SS67 si inizia la piacevole discesa, una strada dal manto molto curato con curve ampie e tornanti che sono un’invito alla guida virtuosa. Giunti a San Godenzo abbandoniamo la Toscana per entrare in terra di Romagna. La tappa che vi consigliamo è a Rocca San Casciano paesino bagnato dal fiume Montone e conosciuto per la Festa dei Falò (festa nota sin dal XII secolo che sembra risalire a riti pagani, probabilmente celtici). La SS67 prosegue e attravers Dovadola e Castrocaro Terme, dove sostiamo presso la Fortezza che domina il Borgo, quest’ultimo racchiuso in ben tre giri di mura perfettamente conservate. Pochi chilometri separano da Cesena Nord, poi via diretti a Cervia sulla SS3bis, passando per San Zaccaria, Castiglione di Ravenna, dove finalmente vediamo una splendida spiaggia adriatica, immensa, deserta e con le nubi temporalesche che regalano un tramonto dal sapore gotico. Givi Magazine May 2017 - Turismo
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GIORNO 3 – circa 400 km percorsi
DALL’ADRIATICO AL GARDA PASSANDO DA COMACCHIO Il terzo giorno della nostra proposta “turismo” parte da Ravenna, raggiungibile facilmente da Cervia imboccando la SS16 (per evitare i centri abitati disseminati di semafori della Romea); prima di partire ci concediamo però un veloce passaggio nel centro di Cervia, dove la Torre San Michele in Piazzale dei Salinari svetta sul lato opposto del canale di fronte ai vecchi mercati.
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Ravenna riempie tranquillamente da sola un weekend. Qui si respira arte, storia e cultura. Qui c’è un patrimonio di mosaici unico al mondo… ma il nostro tour punta ad offrire un quadro generale, sviluppabile successivamente o ampliabile al momento in funzione del tempo a disposizione. Parcheggiata la moto, una passeggiata nel centro storico di un paio d’ore permette di non sforare sui tempi. La città scelta da Dante per portare a termine la sua Divina Commedia ai monumenti, musei e palazzi storici aggiunge un altro ghiotto boccone: la Street Art (leggi il box dedicato). Lasciata la città, si prende la SS309 e all’altezza di Marina
Romea si gira a destra per tornare verso il mare con la SP112. Questa strada costeggia un suggestivo acquitrino costellato da capanne di pescatori a creare una ambientazione di altri tempi. Marina di Ravenna, Lido di Spina e poi si
STREET ART A RAVENNA Il Festival di Street Art di Ravenna, giunto alla sua 4° edizione, è realizzato dall’associazione Culturale Indastria (www.indastria.zone) in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune. Già moltissimi artisti, giovani e di calibro internazionale, hanno lasciato il loro “segno” sulle facciate cittadine e da giugno a settembre l’insieme di queste opere sarà ulteriormente arricchito dalle proposte legate alla nuova edizione del Festival. Se prevedete una visita in questo periodo il
consiglio è di prenotare una visita guidata a questo “museo” a cielo aperto (potete contattare Marco Miccoli al 3286340102). Se siete particolarmente attratti da questa forma d’arte urbana fate una visita allo spazio Bonobolabo (www.bonobolabo.com) di via Centofanti, 79, che spesso ospita collettive. Nella gallery fotografica dell’articolo troverete il pdf RAVENNA WALLS MAP, con tutti i murales attualmente realizzati e relativa posizione.
4) NELLA FOTO GRANDE, TIPICHE VIE D’ACQUA NEI DINTORNI DI MARINA ROMEA. IN BASSO DA SINISTRA A DESTRA: DUE TRA I PIÙ NOTI MOSAICI DI RAVENNA, IL MUSEO DELTA ANTICO DI COMACCHIO E MOTO IN POSA DAVANTI AL CASTELLO ESTENSE DI FERRARA
raggiunge Comacchio, vero gioiello architettonico, che in poche centinaia di metri raggruppa monumenti di grande valore, come i Trepponti , o il Palazzo che ospita il Museo del Delta Antico, già Ospedale degli Infermi, e ancora il Palazzo Bellini vicino al Ponte degli Sbirri. Prendiamo la SP1B, che costeggia il Canale Migliarino fino ad Ostellato, e ci manteniamo sulla stessa arteria fino a Ferrara. Qui sosta irrinunciabile per qualche scatto ricordo davanti al sontuoso Castello Estense, poi Palazzo dei Diamanti e la Cattedrale nella bellissima Piazza Trento –Trieste. E’ il momento di concedersi un tratto autostradale (dove verifichiamo che la nostra Africa Twin può fregiarsi del titolo di macina chilometri a 360°), quello che sulla A13 porta fino a Villamarzana, passando per Occhio-
bello; poi deviazione sulla SS434 fino all’ingresso della A31 e nuova deviazione a ovest sulla E70 fino al casello di Peschiera del Garda. Dopo aver toccato pianure, colline, monti, mari e fiume… l’ultima sosta del nostro tour è una località lacustre. La cittadina non ha certo bisogno di presentazioni visto che in qualsiasi periodo dell’anno è meta di turismo. La sosta è al molo dei traghetti, sulla riva del fiume Mincio prima che si tuffi nel Garda per poi attraversare Porta Verona sul bellissimo lungolago che invita a piacevolissime passeggiate. I km si fanno sentire; con la A4 raggiungiamo Brescia chiudendo questo intenso ma soddisfacente anello stradale. RINGRAZIAMO LA REDAZIONE TURISTICA SERVIZIO TURISMO E ATTIVITÀ CULTURALI DEL COMUNE DI RAVENNA PER IL SUPPORTO.
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ITALY TO DISCOVER 1.250 KM OVER THREE DAYS BETWEEN LOMBARDY, LIGURIA AND TUSCANY.
WE’VE “DRAWN UP” THE ITINERARY AND ASKED MARIO FRATI TO TRANSFORM IT INTO AN ACTUAL AND STIMULATING MOTO-TOURISTIC TRIP… AND OF COURSE HE AGREED! IN THE SADDLE OF AN AFRICA TWIN HE COVERED BEAUTIFUL ROADS, STOPPED BY WATER WAYS, ARTISTIC CITIES AND SMALL ANCIENT VILLAGES, ALL ALONG WELLKNOWN PATHS… BUT STILL FULL OF SURPRISES. Departure is scheduled to take place from GIVI Headquarters, heading towards Piacenza. A convenient stop on the high-way, adding a good number of kilometres to our calculated daily average. To tell the truth, the proposed trip was born here. From Piacenza, you take the SP645 and after crossing the village Grazzano Visconti, re-built in a late 19th century style, you head to Bettola, access route to Val Nure a location filled with natural beauty. Here, mountains begin to appear and the road becomes truly enjoyable, with a series of wonderful bends that are a pleasure to follow. The view, with mountains on the left and the river on the right, is an extremely pleasant location for motorcyclists. The road rises and after passing Ferriere it transforms into a typical mountain route with bends and decisive hairpins. The crossing of the valley is accompanied by the intense smell of the forest, a detail that makes this stretch of road even more delightful. TO THE SEA THROUGH THE ZOVALLO PASSAGE DAY 1- 451 km covered At Selva the altitude is already 1,000 metres; the SP654 has little traffic and continues towards the Zovallo Pass, crossing-point of the Ligurian Apennines. Between Piacenza and Parma, it widens offering a perfectly treated road surface. Here, while reaching an altitude of 1,500 metres, you feel the temperature changing. There’s no proper mountain top but near a large bend, a parking lot for cars, motorcycles and caravans opens up and allows hikers to leave their vehicles and enter the beautiful woods for a walk. From this point onwards you begin to descend and
soon enough you cross from Parmese territory into that of Liguria. Passing Santo Stefano d’Aveto, Allegrezze and Villanoce. At Rezzoaglio you should take the SP586 and by following it, you should reach Chiavari. This section leading to the sea needs to be followed carefully: the road surface is not ideal and as often happens on mountain roads or through woods, tyres can become dirty or gain wet patches. A stop by Chiavari, city at the very centre of the Tigullio Gulf, allows you to stretch your legs, eat well and taste the Ligurian sea air. If you’ve never seen it, the Parco Botanico Villa Rocca is worth a visit: it is in the centre and offers lush vegetation and a beautiful panoramic view. You take off again entering the SS1 Aurelia, a road which follows the coast and brushes past well known tourist destinations such as Lavagna, Sestri and Riva Trigoso. We suggest a stop at Sestri Levante, by the Baia del Silenzio. It’s a small beach, surrounded by colourful houses and is considered one of the 20 best beaches in Italy. The panoramic view is consistent and stretches for kilometres but it is far from boring. The smell of the sea and the slow pace imposed by the residential areas allows visitors to take full advantage of the atmosphere. In Moneglia, the SS1 promptly takes us back to the hinterland, touching Brugnato and Sarzana, facing the coast once again at Viareggio. This place doesn’t need any introduction: here you will find liveliness and a bubbly atmosphere even out of season. If, for “happy hour”, you prefer a calm location, we suggest Sarzana: with snacks at Loggiato in Via Bonaparte
MOTORCYCLE AND SETUP For this tour, we equipped our Africa Twin with “alternative” gear. For trips lasting only a few days, the usual square-like cases can be replaced with waterproof bags. On the other hand, what is extremely important is increased windshield protection and appropriate technical clothing. For our luggage, we selected a pair of 25 litre side bags (UT808), the impermeability observed after 150km in the rain proved excellent: not even one single drop of rain reached the camera we stored inside. The innovative connection system, enables the bags to be kept steady and secure even during motorway journeys. The 40 litre cargo bag (UT803) was attached to the back on the practical EX2M which makes for an ideal base. The small 5 litre bags (T513), can be attached to the side of the engine guards and are ideal for small objects, spare parts a waterproof suit… As for clothing, in addition to the GIVI HPS 40.5 X-Carbon helmet (currently top of the range, is silent and light, ensuring optimum comfort even after 8 hours) we added the three-layer Hevik touring suit, consisting of the Namib jacket and Terrain trousers, which proved to be comfortable even in the rain. Also by Hevik are the California summer gloves (all details can be found on www.hevik.it)
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11, following by a quick visit to the fortress at Sarzanello: just a 5 minute walk from the centre. Our schedule requires a night in Volterra, with our expected arrival late in the afternoon. If you are in a rush to cover the last 140 km you can follow the FFI-PI-LI, a smooth road but filled with speed cameras. At Pontedera you take a turn and exit towards Ponsacco. Entering the SR439 you brush past Capannoli, Selvatelle, La Sterza and Saline, where the SR68 takes you directly to Volterra.
FROM VOLTERRA TO CERVIA PASSING THROUGH MURAGLIONE DAY 2 - KM 386 km covered Volterra and the areas surrounding it are, on their own, good enough reasons to visit Tuscany. Here historical tradition merges with nature in an amazing way. Legacies of the past are to be found not only in the city’s museums, such as the Etruscan Museum, but can also be experienced by simply strolling around the city’s streets, all pedestrianised, with medieval palaces, alleyways and fascinating scenery around every corner. The place is filled with restaurants serving specialities and offering regional dishes with rather inviting names. The food is excellent and the politeness of Tuscan people is the perfect combination leaving you worry-free. If you enjoy artistic handicrafts, in Volterra there’s a unique one: the handling of alabaster. From this beautiful town you can choose to experience Val di Cecina (half a day and just 100 km away or a little more to add to your trip) or you can head directly to San Gimignano.
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5) NELL’ALTRA PAGINA: VICOLI DI VOLTERRA E LA ROCCA SILLANA A POMARANCE. IN QUESTA PAGINA: PANORAMI DEL BORGO DI POMARANCE E DI SAN GIMIGNANO VISTA DA MONTE OLIVETO; LA PIAZZA DI ROCCA SAN CASCIANO (CREDIT: CONSORZIO TURISTICO VOLTERRA PROLOCO SAN GIMIGNANO).
In the first case you can head south-west, on the beautiful SR68, to reach Querceto (its castle is extraordinary), later the medieval village of Pomarance (stretch all the way to Rocca di Sillano on the surrounding mountains, where you can enjoy a 360° panoramic view of the Tuscan region); from here, through the SR439, you ride along the Berignone Natural Reserve. If you choose the latter and opt for a quick stop at San Gimignano, the road to take is the SR68 and then the SP47 which, passing through Castel San Gimignano, takes you to the Borgo Delle Sette Torri, one of the highlights of this itinerary. It was founded in the mists of time, within a territory that has been populated since prehistoric times. The development occurred in the first three centuries of the second millennium; its extraordinary architecture which is admired to this day was born around that time. Its historic centre (a sort of frozen mediaeval setting) is a Unesco World Heritage Site. If you’re up for even more beautiful vistas, take the SP1 and at the crossing for Bibbiano take a turn towards the Colle di Val d’Elsa, otherwise just head straight to Poggibonsi, San Casciano and Tavernelle Val di Pesa. The path continues along secondary roads, such as the SP3 which takes you to Imbruneta, then with the SP70 and the SR222 you reach Bagno
a Ripoli, an area scattered with castles, country houses and renaissance villas (a must try is the restaurant Osteria Staccia Buratta, Via Pulicciano 22) where you can take the SS67 leaving Florence on the left, following the Arno river all the way to Pontassieve, which takes its name from the Medici bridge on the River Sieve. These villages immersed in the typical Tuscan landscape look like paintings and they should definitely be covered at moderate speed for two main reasons: the heavy presence of speed cameras and speed checks… obviously, we are only joking. The truth is you need to take all the time necessary and travel almost in suspension. Stop once or more to explore everything that the region and its landscape have to offer. The daily route we suggest takes you across the boot of Italy horizontally with Cervia as a destination, passing through the epic “Passo del Muraglione”. On the SS67 we brush past; Selvapiana, Rufina, Scopeti, Sandetole and Dicomano. Then it’s a constant succession of bends, hairpins and slopes towards the passage (il Passo) the virtual motorcycling border between Tuscany and Emilia Romagna, a must for lovers of “knee on the ground” riding. Even here, for the high number of bikers and for the type of route, don’t get too excited and speed. There are no chronometers, just landscapes which deserve
an observant look. Once at the top, a must stop is at Giovanni the motorcyclists bar where the coffee aroma mixes with the smell of leather motorcycle clothing. For those of you who haven’t been here, it’s a lovely sensation, making you feel part of something that can’t quite be defined as family, but something that feels very much like it. Staying on the SS67 you cover a pleasurable downhill stretch, a road where the asphalt is very well-maintained with spacious bends that are an invitation to ride virtuously. Once in San Godenzo, you leave Tuscany to enter Romagna. The stop we suggest is the village of Rocca San Casciano near River Montone and known for the Festa dei Falò (Bonfire Party), a tradition from the 13th century that could have originated as a pagan rite, probably Celtic. The SS67 continues and crosses Dovadola and Castrocaro Terme, where you can rest by the Fortezza (fortress) dominating the village, the latter enclosed in three well-preserved walls. A few miles away is Cesena Nord, then head to Cervia on the SS3bis, passing through San Zaccaria, Castiglione di Ravenna, where you finally see a splendid, immense, deserted Adriatic beach with stormy clouds and a somehow Gothic sunset.
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FROM THE ADIATRIC TO GARDA PASSING THROUGH COMACCHIO DAY 3 - about 400 km covered. The third day of our “tourism” proposal starts from Ravenna, easily reachable from Cervia by taking the SS16 (to avoid the scattered traffic lights of Romea); Before leaving, however, allow yourself a quick stop in the centre of Cervia, where the San Michele Tower in Piazzale dei Salinari stands on the opposite side of the canal in front of the old markets. Ravenna can easily be visited for an entire weekend. Here you breathe art, history and culture. You can also find a unique mosaic, patrimony of the world ... our tour aims to provide a general framework that can be developed or customised depending on the amount of time available. After parking the motorcycle, a walk in the old town for a couple of hours and you are already running out of time. The city chosen by Dante to complete the Divine Comedy is another tasty treat: you can admire historic monuments, museums and palaces as well as Street Art (see the dedicated box). After leaving the city, take the SS309 and at Marina Romea turn right to return towards the sea with the SP112. This road follows a marsh, dotted with fishermen’s huts, creating the setting of a bygone era. Marina di Ravenna, Lido di Spina and then you arrive at Comacchio, a true architectural jewel, which, in a few hundred meters, brings together many valuable monuments, such as the Trepponti, or the palace housing the Museo del Delta Antico, the Ospedale Degli Infermi, and the Palazzo Bellini near the Ponte degli Sbirri.
You can then take the SP1B, which runs along the Canal Migliarino all the way to Ostellato, and you keep riding all the way to Ferrara. Here you should stop for a few photos in front of the sumptuous Castello Estense, then Palazzo dei Diamanti and the Cathedral in the beautiful Trento -Trieste Square. It’s time to get onto a stretch of highway (here we can check that our Africa Twin can fully flaunt its reputation as a “mile-muncher”), the one on the A13 which takes you to Villamarzana, passing through Occhiobello; Then the detour on the SS434 to the entrance of the A31 and a new detour west on the E70 until Peschiera del Garda tollbooth. After passing through plains, hills, mountains, seas and rivers ... the last stop of our tour is a lakeshore location. The town has no need for introductions since it is a tourist destination throughout the year. The stop is at the ferry pier, on the banks of the River Mincio before the latter dives into Garda to then cross Porta Verona on the beautiful lakefront that calls for enjoyable walks. The kilometers start to weigh; On the A4 we reach Brescia and the closing of this intense but agreeable road trip.
6) COMACCHIO, IN ALTO E IN QUESTA IMMAGINE. A DESTRA, L’ARRIVO SUL LAGO DI GARDA E UNO SCORCIO DELLA VEGETAZIONE TIPICA DEI DINTORNI DI MARINA ROMEA.
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captions 1) ONE OF THE INSTALLATIONS BY THE SCULPTOR MAURO STACCIOLI, IMMERSED IN VOLTERRA’S PLACES AND LANDSCAPES (CERCHIO IMPERFETTO IN ROSSO OSSIDO) 2)ON THE LEFT-HAND PAGE, LIGURIAN VIEWS: ABOVE THE CHIAVARI PROMENADE (PHOTO BY ROBERTO BIGGIO); BELOW TWO BEAUTIFUL PICTURES OF SESTRI LEVANTE (@ CREATIVETRAVELERS). ON THIS PAGE PANORAMA OF THE HILL ON WHICH
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STREET ART IN RAVENNA The Street Art Festival of Ravenna, in its 4th year, is organised by the Cultural Association Indastria (www.indastria.zone) in collaboration with the Assessorato alle Politiche Giovanili of the Municipality. Already, many young and international artists, have left their “marks” on the city facades and from June to September all of these existing works will be further enriched by the events linked to this year’s edition of the Festival. If you are planning a visit during this time, we recommend booking a guided tour of this open-air “museum”. (Please contact Marco Miccoli on 3286340102). If you are particularly attracted to this form of urban art, then visit Bonobolabo’s Space (www.bonobolabo.com) in via Centofanti, 79, which often hosts collective exhibitions. In the article photo gallery, you will find the pdf RAVENNA WALLS MAP, which is a map showing the location of all the existing graffiti in the city.
VOLTERRA RISES (PHOTO CONSORZIO TURISTICO VOLTERRA). 3)ON THE LEFT-HAND PAGE: PIAZZA PRIORI AND INTERIOR OF THE ALABASTER ECOMUSEUM. AT THE BOTTOM THE BERIGNONE NATURAL RESERVE, IN VAL CECINA (PHOTO CONSORZIO TURISTICO VOLTERRA). ON THIS PAGE: VIEW OF SAN GIMIGNANO FROM THE TOWN OF REMIGNOLI (PHOTO CURTESY OF PROLOCO SAN GIMIGNANO). BELOW, TWO SHOTS OF THE MURAGLIONE AND OUR STOP AT CERVIA.
4) IN THE MAIN PHOTO, TYPICAL WATERWAYS AROUND MARINA ROMEA. AT THE BOTTOM, LEFT TO RIGHT: TWO OF THE MOST FAMOUS MOSAICS OF RAVENNA, THE MUSEUO DELTA ANTICO OF COMACCHJO AND MOTORCYCLES POSING IN FRONT OF CASTELLO ESTENSE IN FERRARA 5) ON THE FACING PAGE: VINEYARDS OF VOLTERRA AND THE SILLANA ROCCA IN POMARANCE. ON THIS PAGE: PANORAMAS OF THE VILLAGE OF
POMARANCE AND SAN GIMIGNANO SEEN FROM MONTE OLIVETO; THE SQUARE OF ROCCA SAN CASCIANO (CREDIT: CONSORZIO TURISTICO VOLTERRA PROLOCO SAN GIMIGNANO). 6) COMACCHIO AT THE TOP AND IN THIS IMAGE. ON THE RIGHT, THE ARRIVAL AT LAKE GARDA AND A GLIMPSE OF THE TYPICAL VEGETATION OF THE AREA SURROUNDING MARINA ROMEA
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INSIDE GIVI di Giampaolo Meda – Foto Mario Frati
ANTONIETTA, GIGI, SARAH, CHIARA, NADIA VOLTI E NOMI DELL’ASSISTENZA AL CLIENTE GIVI
CLIENTI AL
CENTRO Abbiamo preso spunto dal titolo di uno dei moltissimi libri che ci spiegano “quanto i tuoi clienti abbiano bisogno di te” per introdurre uno dei servizi aziendali fondamentali: il CUSTOMER CARE. Trait d’union con il cliente, dal processo di acquisto al post vendita, per essere strategico questo supporto dev’essere funzionale, coerente, veloce, trasparente, cordiale, rispettoso, educato, capace di gestire le problematiche, di incrementare la fedeltà al marchio e di trasmetterne i valori… Le figure professionali che in GIVI si prendono cura del cliente questi requisiti li hanno tutti.
Se il suo supporto soddisfa probabilmente porterà a nuovi ordini! ruolo rappresenta la punta dell’iceberg in quanto l’attenzione del Non esistono mezze misure: deve funzionare come un orologio! Chi marchio per il cliente è un obiettivo che pervade tutta l’azienda. sottovaluta l’importanza del customer care non avrà spazio sul mer- Dagli acquisti, attenti a distribuire lo stock in modo da coprire le cato, soprattutto quello globale odierno. esigenze di tutti i clienti, in Italia e all’estero, all’Ufficio Tecnico (atLa nostra analisi dall’interno punta a traverso i versatili Mario e Alessandro) definire quanto questo valore aggiunche risolve le problematiche legate I clienti che si lamentano sono i migliori to sia importante per GIVI. ai singoli prodotti e che più di altre amici dell'impresa. Una lamentela mette Un tempo le aziende puntavano aree condivide la passione per la tutto sul prodotto. Oggi le cose sono motocicletta con l’utente finale, e in guardia in merito a un problema che, cambiate e la soddisfazione del clienancora il reparto produttivo, il conuna volta noto, è possibile risolvere te finale (B2C) o la decisione di actrollo qualità, il magazzino, i commerquistare e mantenere un rapporto ciali, la forza vendita, il marketing e “Marketing dalla A alla Z. commerciale duraturo (B2B) passa la comunicazione. Gli 80 concetti indispensabili per ogni manager” direttamente dal Customer Care. Tutti concorrono al funzionamento Philips Kotler In esso confluiscono molte risorse del Customer Care e alla creazione ma, alla fine, il fattore che conta maggiormente… resta quello umano. di nuovi strumenti di supporto. Ne ricordiamo uno: il database “My Dietro il Customer Care di GIVI c’è un gruppo di persone, altamente Motorcycle”, presente sul sito di GIVI, una vera miniera sia per il specializzate, che abbiamo incontrato e intervistato: Antonietta, dealer che per l’utente finale, che informa sulla disponibilità di acGigi, Sarah, Nadia, Chiara. Tutte ci tengono a precisare che il loro cessori per un determinato marchio e modello motociclistico.
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ANTONIETTA e GIGI seguono i dealer GIVI presenti sul territorio italiano. Svolgono questo lavoro da molti anni e con i rivenditori hanno instaurato un invidiabile rapporto di stima e fiducia. Voi “coccolate” i dealer italiani. Giusto? Si è così. Facciamo un lavoro in ambito B2B; raramente ci capita di rispondere all’utente finale. Seguite anche la parte amministrativa? No, altre persone gestiscono la parte contabile. Da loro riceviamo copia degli ordini, necessari all’assistenza del dealer. Avete mansioni differenti? Sostanzialmente no. Beh, il mio numero – aggiunge Antonietta – è prioritario e diretto con gli agenti. A parte questo, se arriva una chiamata, chi è libero risponde. Quanti rivenditori seguite? Oltre 2.000. Ci indicate tre classiche tipologie di richiesta? Disponibilità della merce. Punto sull’ordine. Caratteristica tecnica del prodotto La giornata “peggiore” della settimana? Non c’è. Il picco degli ordini è sicuramente di lunedì, ma le problematiche che riguardano il Customer Care sono random. In quale percentuale le richieste riguardano gli accessori e i caschi? La differenza è davvero sostanziale. Diciamo 10 a 2 per l’accessorio. In parte perché il prodotto casco coinvolge maggiormente l’agente GIVI sul punto vendita. A lui il dealer chiede info sulle promozioni, sulla scontistica, sulla gamma, ecc. E poi perché del casco, come per l’abbigliamento, si parla principalmente di taglie e colori. Il montaggio di accessori sulla propria moto o scooter è altra cosa. Quanto interviene la direzione sul vostro operato? Siamo piuttosto autonomi. In caso di necessità abbiamo comunque il supporto, oltre che delle Direzione stessa, anche di Andrea Tramacere, il nostro responsabile. Il vostro lavoro vi piace? Tantissimo. Siamo nati per fare questo lavoro e ci sentiamo parte della famiglia GIVI. ANTONIETTA da quanto tempo lavora in GIVI? Da ben 21 anni. E quando ha raggiunto questa posizione di responsabilità? Quasi subito. Ho sostituito una maternità, poi sono stata confermata e da allora gestisco il Customer Care Italia. Due parole sulla sua formazione Ho imparato tutto sul campo, con l’aiuto di Hendrika Visenzi. A quel tempi gli ordini arrivavano per telefono e fax. Addirittura qualcuno per posta. In questo periodo com’è cambiato il rapporto con i dealer? È migliorato in quanto ci ha dato il tempo di costruire un ottimo rapporto con loro; ci incontriamo alle fiere, ci facciamo gli auguri di compleanno… insomma il rapporto è consolidato e saldo. Con quanti clienti il rapporto è stato continuativo in tutti questi anni? Con moltissimi. In alcuni casi c’è stato un passaggio generazionale, nel senso che la guida è passata ai figli dei titolari… molti dei quali conosciuti da ragazzini.
Quanto ha influito la crisi dal suo punto di vista? Ha costretto molti dealer a chiudere l’attività. Comprese alcune strutture consolidate e sul mercato da decenni. La Lombardia è la regione che ha pagato maggiormente questa crisi. Se ho ben capito il vostro ruolo è piuttosto ampio. Fate da filtro, siete in grado di dare risposte dirette e quando non avete le informazioni valutate il reparto coinvolgere. E’ così. Ci sono richieste standard, tipo il recupero della sigla di un ricambio, il controllo di una spedizione, ecc che gestiamo in totale autonomia; altre hanno bisogno di essere vagliate dall’assistenza tecnica. Ha un aneddoto da raccontare o un messaggio che le ha fatto particolarmente piacere ricevere? Una e-mail ricevuta da Amer di Savona, rivenditore con la passione per l’elicottero, che guida e che utilizza anche per trasferire turisti in Corsica. La scorsa settimana mi ha scritto: “Antonietta, grazie, sei proprio il mio angioletto”… per farle capire il livello di sintonia che può nascere con i clienti. GIGI lei da quanti anni è in GIVI? Da 17 anni. Ho affiancato subito Antonietta e da lei ho imparato “il mestiere”. Di base sono un informatico. Quanto si può imparare e quanto conta l’attitudine personale? Beh, bisogna essere portati per lavorare in questo team. Ho un approccio sempre frendly con le persone e questo dev’essere piaciuto alla direzione. Ovviamente il percorso è lungo e ancora oggi c’è spazio per imparare. Tra i vostri interlocutori chi è più esigente o mette sul tavolo più problematiche di altri? Non ci sono differenze. Ogni cliente, quando ci contatta, è esigente. A volte davanti a lui, in negozio, c’è un motociclista in attesa. Per questo cerchiamo di dare risposte in tempi brevi. Se dobbiamo coinvolgere altri reparti per forza di cose può passare qualche ora. Chi la mette in difficoltà? Chi vuole entrare nello specifico, ad esempio nei parametri dei materiali di produzione, o chi vuole risposte sulla compatibilità di montaggio di un accessorio per un modello di moto a livello di versione, anno di uscita sul mercato, ecc. Alla fine troviamo sempre il modo di soddisfare ogni richiesta. Immagino serva anche un pizzico di psicologia… Credo più di un pizzico. Capita ad esempio sia a me che ad Antonietta di essere contattati semplicemente per fare due chiacchiere, a volte per sapere come va il mercato dal punto di vista dell’azienda… ma anche per motivi personali. Una sorta di telefono amico.
Il nuovo imperativo è il tempismo e il servizio clienti è una freccia nell'arco del tuo business “La rivoluzione del social customer service” Paolo Fabrizi
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SARAH, CHIARA e NADIA gestiscono il Customer Care che segue l’estero. Ognuna di loro conosce almeno due lingue e si occupa di un’area geografica molto, molto ampia. Alle attività legate all’assistenza al cliente l’ufficio aggiunge un maggior impegno a livello amministrativo. Chi è il vostro interlocutore? Prevalentemente i distributori del marchio. Ad usufruire di questo canale privilegiato sono anche alcuni dealer, quelli più importanti a livello di fatturato. Su quale parte della filiera si sviluppa il vostro lavoro? Praticamente la segue dall’inizio alla fine. Dal supporto operativo nella gestione dell’ordine, alla prenotazione corrieri fino all’assistenza pre e post vendita. In mezzo ci sono tutte le problematiche legate alle differenze amministrative, doganali, omologative, ecc. Non avete certo modo e tempo di annoiarvi… Qualche esempio legato alle differenze da voi elencate? E’ noto che più enti omologativi interessano il segmento caschi ma pochi sono al corrente che in alcuni Paesi, tra cui la Germania, anche i parabrezza devono essere sottoposti a certificazione. Differenze toccano anche i veicoli, in modo particolare in Asia, dove uno specifico modello di motociclo non sempre è identico alla versione venduta nel resto del mondo… Qui è importante lo scambio di informazioni tra il nostro ufficio tecnico e il distributore. A volte sono proprio questi ultimi a segnalare le problematiche legate alla compatibilità. Siete autonome nel vostro lavoro? C’è un rapporto continuo con l’export manager di riferimento. La linea indicata dall’azienda non limita la nostra autonomia decisionale. SARAH, quando è arrivata in GIVI? “Nove anni fa. Ho acquisito esperienza nel Customer Care in azienda di Milano, dove abitavo prima che gli eventi mi portassero a trasferirmi a Brescia. La GIVI mi ha accolto come una famiglia e mi ha dato la possibilità di crescere ulteriormente a livello umano e professionale”. Che tipo di percorso formativo serve per fare il suo lavoro? Ho una laurea in Relazioni Pubbliche. Il vecchio ordinamento preparava al mondo del lavoro attraverso una base allargata a diversi ambiti, tra cui quelli commerciale e amministrativo, mentre oggi è incentrato verso il marketing e la comunicazione. La mia preparazione mi ha permesso di scegliere con più libertà l’ambito lavorativo. La lingua principale che utilizzo è l’inglese, ma non mancano “divagazioni” in spagnolo e qualche volta in tedesco. Entriamo nello specifico. Che ruolo ha nel Customer Care di GIVI? Divido con le mie colleghe tutto ciò che va oltre i confini italiani. In pratica tutti i Paesi nei quali il marchio ha una filiale o un distributore. Quindi ognuna di voi segue un’area specifica? Si e no. Lavoriamo più che altro per nazioni. Io seguo principalmente l’Asia e il Nord Africa, l’America del Nordo e l’Australia. Alle quali
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si aggiunge qualche cliente in Sudamerica. L’Europa viene “spartita” tra noi in base anche alla conoscenza delle lingue. I distributori sono soltanto clienti o c’è di più? C’è un rapporto che va oltre lo scambio d’informazioni lavorative. Con alcuni si instaura un’amicizia e quando ci si incontra in fiera è sempre una festa. Uno scambio di abbracci e di piccoli presentini. Personalmente capita con tutti i miei clienti storici. La cliente colombiana è sempre molto attenta e non manca mai di farmi avere un pensiero personale. Entriamo nel pratico. Richieste problematiche? A livello personale faccio un po’ fatica con gli attacchi (e chi non la fa. N.d.r.). Ogni moto ne ha uno specifico e capita che questo stesso veicolo venga modificato a seconda del mercato. La valigia o il casco sono più facili da gestire. CHIARA quando è arrivata in azienda e dopo quale percorso formativo Sono in GIVI da poco più di un anno. Inizialmente con un contratto esterno… poi è arrivata l’assunzione. Ho una laurea magistrale in lingue a indirizzo management internazionale e ho conseguito un Master in internalizzazione delle imprese. Un bagaglio che mi ha permesso di interfacciarmi velocemente con il mondo del customer care. Prima di GIVI ho lavorato in un’azienda con mansioni sia commerciali che di back office. Parlo inglese, francese e spagnolo. Quali Paesi segue e con quali i rapporti non meno facili? Seguo il Sudamerica, il Canada, alcuni paesi Europei e in Asia Cambogia e Thailandia. A livello culturale qualche volta può nascere qualche difficoltà con i Paesi sudamericani… quasi sempre legate al differente modo, tra noi e loro, di concepire “il tempo”. Poi tutto si risolve. Siamo formate per trovare sempre il giusto compromesso. Il vostro team ha un ruolo attivo anche nella presentazione di nuovi prodotti ai distributori? No, in realtà il lavoro informativo è lasciato ai commerciali e alle circolari che settimanalmente aggiornano sui nuovi accessori o sulla compatibilità con le nuovo moto o scooter che arrivano sul mercato. Quali sono le richieste che impegnano maggiormente? Ad esempio gli ordini che hanno una gestazione difficile, magari modificati più volte… Però nulla sfugge al nostro controllo. Che cosa lei piace di questo lavoro? Mi piace entrare direttamente a contatto con i clienti. Sono da poco in azienda e quindi la mia esperienza è limitata all’ultima edizione di EICMA. Quello che mi ha colpito e il senso di gratitudine trasmesso alla GIVI dagli utenti finali, dai dealer e dai distributori. A crearla concorre l’affidabilità dei prodotti, la qualità dell’assistenza e il supporto che ricevono da parte dei commerciali, dalle aree amministrative, dall’Ufficio Tecnico e anche da parte nostra in quanto back-office/Customer Care vero e proprio.
NADIA Perché un team di sole donne? Siete più brave dei colleghi maschi? Siamo più predisposte a lavorare in multitasking forse. E i vostri interlocutori sono più donne o uomini? Si dividono al 50 per cento. Quando è arrivata in GIVI e il suo percorso di studi… Come Chiara sono in azienda da poco più di un anno. Ho 21 anni e sono la più giovane delle tre. Il mio percorso formativo si ferma al diploma in Relazioni Internazionali per il marketing. In questo ambito ho avuto modo di studiare economia aziendale e amministrativa, diritto internazionale. E quindi applico l’inglese, il tedesco e lo spagnolo a livello commerciale e marketing. È questo know-out che mi ha permesso di entrare in GIVI, prima come sostituta di una collega, poi stabilmente come supporto diretto alla nostra filiale tedesca e successivamente all’interno del team Customer Care come riferimento per alcuni importatori. Di cosa si occupa nello specifico? Sono responsabile dell’invio delle nostre circolari riguardanti gli aggiornamenti del listino e delle novità di prodotto, e devo accertarmi che tutti le abbiano ricevute. A volte aiuto Sarah su alcuni clienti. Spesso ci incrociamo. Ci diamo una mano a vicenda.
Area geografica specifica? Una parte dell’Europa, in particolare i Paesi Scandinavi e quelli dell’Est Europa. Come Asia seguo la Russia: un vero e proprio continente! “Adoro” l’importatore russo, è simpatico e il rapporto con il suo staff è splendido. C’è un ricambio dei distributori? Dove la fedeltà al marchio è maggiore? Il nostro è un brand importante in campo motociclistico. E’ prestigioso distribuirlo e questo conta moltissimo. Non ricordo di qualcuno che abbia deciso di lasciare GIVI per rivolgersi alla concorrenza!
I PUNTI DI FORZA DEL NOSTRO CUSTOMER CARE • •
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I tempi di risposta alle richieste mediamente molto brevi. La rapida gestione delle garanzie grazie ad un contatto diretto con gli utenti finali e i dealer, anche attraverso i social network, capace di raggiungere motociclisti in difficoltà in tutto il mondo e di spedire autonomamente eventuali pezzi di ricambio). I clienti stessi: che per lavoro (B2B) o per passione (B2C) costituiscono una ricchezza notevole in quanto a spunti, esperienze, suggerimenti, informazioni; Il miglioramento continuo: se c’è qualcosa che si possa migliorare, e sicuramente c’è, si può stare certi che verrà preso in esame. Ad esempio, lo sforzo congiunto, per ridurre il lead-time dall’ordine alla spedizione per molti clienti europei, per assicurare spedizioni più frequenti e permettere agli importatori un processo di acquisto più accurato e una pianificazione dello stock e consegne più tempestive. Un altro esempio riguarda i listini: per continuare ad assicurare prodotti competitivi ai dealer e convenienti per i consumatori finali essi vengono modificati solo laddove ci siano reali incrementi di costi di produzione.
ALL’ASSISTENZA AL CLIENTE CONCORRE L’UFFICIO TECNICO PRINCIPALMENTE ATTRAVERSO IL SUPPORTO DI MARIO E ALESSANDRO.
CUSTOMERS AT THE CENTER WE TOOK A CUE FROM THE TITLE OF ONE OF THE MANY BOOKS THAT EXPLAIN "WHEN YOUR CUSTOMERS NEED YOU" TO INTRODUCE ONE OF THE KEY BUSINESS SERVICES: CUSTOMER CARE. TRAIT D'UNION WITH THE CUSTOMER, FROM THE BUYING PROCESS TO AFTER-SALES, TO BE STRATEGIC THIS SUPPORT MUST BE FUNCTIONAL, CONSISTENT, FAST, TRANSPARENT, FRIENDLY, RESPECTFUL, POLITE, ABLE TO MANAGE ISSUES, TO INCREASE BRAND LOYALTY AND TRANSMIT VALUES ... THE PROFESSIONAL FIGURES THAT IN GIVI TAKE CARE OF THE CUSTOMER HAVE ALL THESE REQUIREMENTS. If its support is able to satisfy them all, it will probably meet new orders! There are no half measures: it has to work like a clockwork! Those who underestimate the importance of customer care will not have space on the market, especially in the contemporary global one. Our analysis from within aims to define how far this added value is important for GIVI. Once companies used to bet everything on the product. Today things have changed and the customer satisfaction (B2C) or the decision to buy and maintain a lasting business relationship (B2B) passes directly by Customer Care. In it, a lot of resources come together, but ultimately, what matters most ... is the human side. Behind the GIVI Customer Care there is a group of people, highly specialized, who we met and interviewed: Antonietta, Gigi, Sarah, Nadia, Chiara. All want to clarify that their role is the tip of the iceberg as the brand's focus on customers is a goal that pervades the entire company. From the purchasing department, attentive in balancing the inventory to cover the needs of all customers, in Italy and abroad, the Technical Office (through the versatile Mario and Alessandro) that solves problems related to the individual products and that, more than other areas, shares a passion for the motorcycle with the end user, and even the production department, quality control, warehousing, trade, sales force, marketing and communication. All contribute to the customer care performance and the creation of new support tools. We mention one: the database "My Motorcycle" on GIVI website, a real treasure for both the dealer and the end user, informing about the availability of accessories for a certain brand and motorcycle design. ANTONIETTA and GIGI follow GIVI dealer on the Italian territory. They have been carrying out this job for many years and have established an enviable relationship of respect and trust with the retailers. You take care of the Italian dealers. Right? Yes, we do. We work in the B2B department; it rarely happens to us that we need answer to the end user. Do you also follow the administrative part? No, other people manage the accounting part. From them we receive a copy of the paperwork required to assist the dealer. Do you have different tasks? Substantially no. Well, my number - adds Antoinetta - is a direct line and dedicated to to the agents. Apart from that, if a call comes in, whoever is free answers. How many dealers do you follow? Over 2,000. Can you tell us three classic types of requests? Availability of goods. Order status. Technical Product Specification. The "worst" day of the week? There isn’t one. The peak of the orders is definitely Monday, but the issues that relate to Customer Care are random. What is the rate of requests about accessories vs. helmets? The difference is substantial. Let's say from 10 to 2 for the accessories. Mainly because information and issues about helmets are taken care by the agent directly at the store level. That is when and where the dealer normally inquiries about promotions, discounts, range and such. Also, with helmets and clothing, the main requests are always about sizes and colors. On the other hand, the installation of accessories on your motorcycle or scooter is something else and involves more variables.. How far does the management intervene on your work? We are fairly autonomous. If necessary, we still receive support, as well as from the top management, even from Andrea Tramacere, our manager. Do you like your job? A lot. We were born to do this job and we feel part of the GIVI family. ANTONIETTA How long have you been working for GIVI? It’s been 21 years. When have you reached this position of responsibility? Almost immediately. I replaced someone on maternity leave, then I was confirmed and since then I’ve been managing the Customer Care in Italy. Two words about your training I learned everything on the field, with the help of Hendrika Visenzi. At that time the orders used to come in by phone and fax. Some even by mail. How has the relationship with the dealer changed? It has improved, since then it has given us time to build a good relationship with them; we meet at shows, we wish happy birthday to each other ... in short, the relationship is consolidated and stable.
ANTONIETTA, GIGI, SARAH, CHIARA, NADIA. FACES AND NAMES OF CUSTOMER SERVICE AT GIVI.
With how many customers has the relationship been ongoing through all these years? With many. In some cases, there has been a generational shift in the sense that the leadership has passed to the owners’ children ... many of which we have met as kids. How important was the credit crunch from your point of view? It has forced many dealers to close their business. Including some who have been established industries on the market for decades. Lombardy is the region that has had to pay more for this crisis. If I understand your role is pretty broad. You function as a filter, you are able to give direct answers and when you do not have the information required, you evaluate the department to involve. It is so. There are standard requirements, like finding out a spare part numer, the control of a shipment, etc. that we manage in total autonomy; others need to be scrutinized by the technical office. Do you have a story to tell or a message that you were particularly pleased to receive? An email received by Amer of Savona, dealer with a passion for helicopters, which he flies and also uses to transport tourists to Corsica. Last week he wrote: "Antoinetta, thanks, you're my little angel" ... to make them understand the level of connection that can establish with customers. GIGI how many years have you been with GIVI? It’s been 17 years. I immediately joined Antoinette and from her I learned the "tricks of the trade." I have a computer technical background. How much can you learn and how important is the personal attitude? Well, you must be cut to work in this team. I have always adopted a friendly approach to people and this must be appreciated by the management. Of course, the path is long and still there is room to learn to this day. Among your interlocutors who is more demanding or puts more problems on the table than others? There are no differences. Every customer, when he/she contacts us, is demanding. Sometimes in front of him/her, in the store, there is a motorcyclist waiting. So we try to give answers quickly. If we need to involve other departments you can easily spend a few hours. Who causes difficulties? Whoever wants to be more specific, for example in the parameters of production materials, or those who want answers about the compatibility of mounting an accessory for a motorcycle model to the version level, year of market output, etc. In the end, we always find a way to please. I guess a pinch of psychology is also useful... I think more than just a pinch. It happens, for example, both to me and to Antonietta simply to be contacted for a chat, sometimes to know how the market goes from the company point of view ... but also for personal reasons. A sort of friendly helpline.
Who is your partner? Mostly the brand distributors. To take advantage of this privileged channel are also some dealers, the most important ones in terms of turnover. On which part of the supply chain does your work develop? Virtually we follow from beginning to end. From the operational management support of the order to booking couriers to assistance before and after sales. In between are all the issues related to administrative differences, customs, certification, etc. You certainly do not have time to get bored ... Some examples related to differences you listed? It’s well-known that more certification bodies affect the helmets department but few are aware that in some countries, including Germany, even the windshield must undergo certification. Differences also affect vehicles, particularly in Asia, where a specific motorcycle model is not always identical to the version sold in the rest of the world ... Here it is important to exchange information between our technical office and the distributor. Sometimes the latter report problems related to compatibility. Are you autonomous in your work? There is an ongoing relationship with the export reference manager. The guidelines set by the company does not limit our decision-making autonomy. SARAH, when did you arrive at GIVI? "Nine years ago. I gained experience in Customer Care in Milan, where I lived before personal events brought me to move to Brescia. GIVI welcomed me like family and gave me the opportunity to grow further on a human and professional level”. What kind of training do you need to do your job? I have a degree in Public Relations. The old system prepared you to work through a wide base in various areas, including commercial and administrative ones, but today is focused towards marketing and communication. My preparation has allowed me to choose more freely the workplace. The main language used is English, but there are situations when Spanish and sometimes German are needed. Let's get specific. What is your role in the GIVI customer care? I share with my colleagues everything that goes beyond the Italian borders. Practically all countries where the brand has a branch office or distributor. So each of you follows a specific area? Yes and no. We mostly work for nations. I mainly follow Asia and North Africa, North America and Australia. To which we add a few customers in South America. Europe is "divided" among us also based on knowledge of languages. Are distributors only clients or is there more? There is a relationship that goes beyond the exchange of job information. With some partners friendship is established and when we meet at trade shows it is always a party. We exchange of hugs and sometimes small presents. Personally, this happens with all my old time customers. The Colombian customers are always very attentive and never fail to make me have a personal thought. Let’s talk about work flow. Problematic requests? Personally I have a little problem with fittings (and who doesn’t?). Each bike has a specific one and it often happens that this same vehicle is modified depending on the market. The case or helmets are easier to manage. CHIARA when did you arrive at the company and after what kind of training? I’ve been with GIVI for over a year. Initially with an outside contract ... then came the hiring. I have a degree in languages to address international management and I have a Master in internationalization of enterprises. A knowledge base that has allowed me to quickly relate with the customer care world. Before GIVI I worked in a company with both commercial and back office tasks. I speak English, French and Spanish. Which countries do you follow and which ones are more difficult? I follow South America, Canada, several European countries and Cambodia and Thailand. At the cultural level some difficulty can sometimes raise with South American countries ... almost always linked to the different way we perceive " time". Then everything is resolved. We are trained to always find the right compromise. Your team has an active role in the presentation of new products to distributors? No, actually the informational work is left to the commercial department and weekly memos updating on new equipment or consistency with the new motorcycle or scooter coming to the market. What are the requirements that engage you the most? For example, orders that have a difficult gestation, perhaps modified several times ... But nothing escapes our control. What do you like about this job?
I like to get in direct contact with customers. I’ve only recently arrived in the company and so my experience is limited to the last edition of EICMA. What struck me was the sense of gratitude sent to GIVI by end users, from dealers and distributors. To create this you need reliability of products, quality care and support they receive from the commercial, administrative areas, by the Technical Office and also from our side as back-office / customer care. NADIA Why an only women’s team? Are you better than your male counterparts? Perhaps we are more prepared to multitask. And are your customers women or men? They are divided to 50 percent. When you arrived at GIVI and your studies ... As Chiara I’ve only been in the company for just over a year. I'm 21 and I'm the youngest of the three. My training stops at a Diploma in International Relations for marketing. In this area, I have had a chance to study business administration and economics, international law. And then I speak and write English, German and Spanish at sales and marketing level. It is this knowout that allowed me to enter GIVI, first as a substitute for a colleague, then permanently as a direct support to our German subsidiary and subsequently within the Customer Care Team as a reference for some importers. What do you do specifically? I’m responsible for sending our memos, concerning the list of updates and new products, and I have to make sure that everyone has received them. Sometimes I help Sarah with some clients. We often meet. Help each other. Specific geographical area? A part of Europe, especially the Scandinavian countries and those in Eastern Europe. In Asia I follow Russia: a real continent! "I love" the Russian importer, He is friendly and the relationship with his staff is wonderful. Is there an exchange with distributors? Where is the brand loyalty greater? Ours is an important brand in the motorcycle industry. Distributing the brand is prestigious and that counts a lot. I do not remember anybody who has decided to leave GIVI to join the competition!
THE STRENGTHS OF OUR CUSTOMER CARE • RESPONSE TIMES FOR REQUESTS ON AVERAGE VERY SHORT. • RAPID COLLATERAL MANAGEMENT THROUGH DIRECT CONTACT WITH END-USERS AND DEALERS, INCLUDING THROUGH SOCIAL NETWORKS, ABLE TO REACH MOTORISTS IN DIFFICULTY ALL AROUND THE WORLD AND SEND INDEPENDENTLY ANY SPARE PARTS). • CUSTOMERS THEMSELVES: THAT FOR BUSINESS (B2B) OR PASSION (B2C) CONSTITUTE A CONSIDERABLE WEALTH IN TERMS OF IDEAS, EXPERIENCES, TIPS, INFORMATION; • CONTINUOUS IMPROVEMENT: IF THERE IS ANYTHING THAT WE CAN IMPROVE, AND CERTAINLY THAT IS THE CASE, YOU CAN BE SURE THAT WE WILL EVALUATE IT. FOR EXAMPLE, THE JOINT EFFORT TO REDUCE THE LEADTIME FROM ORDER TO DELIVERY FOR MANY EUROPEAN CUSTOMERS, TO ENSURE INCREASED SHIPMENTS AND ALLOW IMPORTERS A MORE THOROUGH PROCESS OF BUYING AND PLANNING OF THE STOCK AND MORE TIMELY DELIVERIES. ANOTHER GOOD EXAMPLE PRICE LISTS: TO CONTINUE TO ENSURE COMPETITIVE PRICES TO DEALERS AND CONVENIENT FOR THE END CONSUMERS, THEY ARE MODIFIED ONLY WHEN THERE ARE REAL INCREASES IN THE PRODUCTION COSTS.
CAPTION IN ADDITION TO ADVISING THE CLIENT CONTRIBUTES THE TECHNICAL DEPARTMENT CONTRIBUTES MAINLY WITH THE SUPPORT OF MARIO AND ALESSANDRO.
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Sarah, Chiara and Nadia run the Customer Care international. Each of them knows at least two languages and deals with a geographic area which is very, very wide. To the activities related to customer care, the office also adds a greater commitment on the administrative level.
a cura di Giampaolo Meda
Due importanti format, finalizzati a incontrare utenti finali e dealers, inseriti in un fitto calendario d’incontri che va ben oltre i confini italiani. A spiegarlo ai lettori del magazine abbiamo chiamato Antonio Rizzini (Dealer support), responsabile e relatore degli incontri SHOWROOM. A differenza dei GIVI DAY, organizzati nei fine settimana presso alcuni rivenditori e destinati a far incontrare motociclisti e personale dell’assistenza tecnica, i meeting SHOWROOM puntano direttamente ai dealer. Antonio li invita in “territorio neutro” oppure presso il distributore GIVI dove, in poche ore,cerca di condensare tutti i punti di forza della nuova collezione. “In effetti, negli ultimi tempi abbiamo introdotto alcuni cambiamenti” – ci corregge Antonio – “fino allo scorso anno il tempo a disposizione era quasi totalmente dedicato ai nuovi prodotti. Oggi il focus è più ampio: parlo della materia prima, delle certificazioni, della tecnologia dietro i processi produttivi, del controllo qualità, del perché GIVI produca oltre mille accessori”. Quest’ultimo punto – siamo curiosi - non può restare in sospeso: perché cosi tanti? “Perché a differenza della concorrenza noi offriamo la SPECIFICITA’. Per questo abbiamo ad esempio in catalogo quasi 30 modelli di bauletti e 8 famiglie di borse soffici.
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GIVI news
Non va dimenticato che GIVI è presente in tutto il mondo e questo significa mercati e gusti differenti. Con l’aiuto del commerciali i nostri dealer possono creare una linea ad hoc, in funzione della tipologia del negozio e del target dei clienti. Anche i nostri espositori sono studiati in funzione di questa filosofia. Non lasciamo nulla al caso”. Ringraziamo Antonio dell’aiuto e della competenza messa in campo. Di seguito l’elenco degli incontri, alcuni già conclusi, relativi a maggio/giugno.
MAGGIO 5-6 8 10-11 13 27
GIVI DAY presso “El Motorista” di Jerez, in concomitanza con la Moto GP SHOWROOM a Vienna SHOWROOM a Salisburgo GIVI DAY presso “Valeri Sport” GIVI DAY presso “Market2Ruote”
GIUGNO 10
GIVI DAY presso “Generazione moto” di Ancona
GIVI DAY / SHOWROOM A formula which works “Two important formats, aimed at meeting dealers and customers of our branches, scheduled in a compact calendar with meetings that step over Italian boarders”. To better outline this to the magazine’s readers, we spoke with Antonio Rizzini (Dealer Support) who is responsible and is the host of our SHOWROOM meetings. Unlike a GIVI DAY, organised during week-ends at some of the dealers who are responsible for meeting riders and staff from Technical Assistance, SHOWROOM meetings are directly aimed at dealers. Antonio invites them to a “neutral territory” or to a GIVI dealer where, in a few hours, he tries to sum up all the strengths of a new collection. “Indeed, in recent times we’ve introduced some changes” – specifies Antonio – “until last year, the time we had was almost entirely devoted to new products. Today, the focus is much wider: I’m talking about raw materials, certificates, technology behind production processes, quality control and the reasons why GIVI produces more than a thousand accessories”. We are certainly curios about that last point: why so many accessories? “Because unlike our competitors we offer SPECIFICITY. That’s why for example, we have in our catalogue almost 30 different designs of cases and 8 groups of soft bags. We shouldn’t forget that GIVI can be found all over the world and this entails diverse markets and tastes. With the help of marketers, our dealers can create a customised line, depending on the type of store or the clients’ target. Even our displays are designed with this philosophy in mind. We leave nothing to chance”. Special thanks go to Antonio for his help and expertise in the field. Below is a list of meetings for the months of May and June, some of which have already taken place. MAY 5-6 8 10-11 13 27
GIVI DAY at Jerez’s “El Motorista”, in conjunction with the Moto GP SHOWROOM in Wien SHOWROOM in Salzburg GIVI DAY at “Valeri Sport” GIVI DAY at “Market2Ruote”
JUNE 10
GIVI DAY at “Generazione moto” in Ancona
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NEWS GIVI DAY / SHOWROOM UNA FORMULA CHE FUNZIONA
PROTAGONISTI E STAMPA SI SONO INCONTRATI IN GIVI! GUARDA
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Un grande progetto avventuroso. Un viaggio motociclistico unico e irripetibile, che ha portato una coppia di trentenni costruirsi una visione del mondo alla portata di pochi. I numeri di Around Gaia sono impressionanti, a partire dalla durata: ben 4 anni, nel corso dei quali sono stati toccati tutti i Continenti e attraversato 59 Paesi. 150 mila i chilometri percorsi a pieno carico… tutti con la stessa moto, una Yamaha XT660Z Ténéré!
Manu Torres (spagnolo) e Ivana Colakovska (macedone), i due protagonisti, sono rientrati in Europa dopo aver affrontato l’ultima grande sfida: l’Africa da sud a nord; lungo la strada di casa hanno fatto tappa in GIVI il 21 aprile scorso (sono partiti il 17 aprile del 2013) per raccontare “AROUD GAIA” e quanto il supporto di GIVI sia stato prezioso ai rappresentanti della stampa specializzata, invitata per l’occasione. La coppia era già nota ad alcuni dei giornalisti presenti ma incontrarli e ascoltare direttamente dalla loro voce i momenti salienti del loro straordinario viaggio è stato emozionante. Portare a termine un giro del mondo in motocicletta è sempre un evento fuori dal comune. Realizzarlo con le “modalità” scelte da Manu e Ivana ha dell’incredibile! Bene lo racconta Alberto Comparato sul portale web OMNIMOTO: “Around Gaia è un’avventura eccezionale, di cui siamo venuti a conoscenza grazie alla conferenza stampa organizzata da GIVI. I protagonisti di questo progetto hanno portato a termine un vero e proprio raid intorno alla “madre terra” senza data di scadenza, seguendo alcune regole ferree, come la scelta di non usare né GPS, né mappe cartacee o quella di risolvere ogni problema e avversità sul posto, senza avere dimestichezza in fatto di meccanica, con pochissima esperienza motociclisti-
A great adventurous project. A unique and once-in-alifetime motorcycle ride which has given a couple in their thirties the possibility to build a world view accessible to few. The figures of ‘Around Gaia’ are striking, starting from its duration: no less than 4 years, during which all continents have been reached and 59 countries crossed. 150 thousand km have been covered with full load… all with the same motorcycle, a Yamaha XT660Z Ténéré! The two protagonists Manu Torres (from Spain) and Ivana Colakovska (from Macedonia), have come back to Europe after facing the last big challenge: Africa from south all the way to north; alongside the home-coming route they have stopped by GIVI on the last 21st of April (they left on the 17th of April 2013) to tell us about “AROUND GAIA” and share with the specialised members of the press, invited for the occasion, just how much GIVI’s support has been precious.
The couple was already known by some of the journalists who attended, but meeting them and being able to closely hear them talk about the highlights of their extraordinary trip has been exciting. To accomplish a round the world motorcycle ride is always an uncommon event. Being able to achieve it through Manu and Ivana’s choices strains credibility! Alberto Comparato recounts the story well on the web portal OMNIMOTO: “Around Gaia is an exceptional adventure, which we got to know thanks to the press conference organized by GIVI. The protagonists of this project have managed to achieve a full-blown ride around “mother hearth” without a deadline, following some strict rules, such as the choice not to use GPS, nor paper maps or the decision they made to solve each problem and adversity on the spot, without having any experience with mechanics, with very little motorcycling experience without planning, but facing unforeseen problems day by day.” Umberto Mongiardini on moto.it adds “Listening to their story, it seems almost impossible they have managed to survive for so many km, riding the same
si nascondeva lì dopo essere fuggito di prigione”. Ora sono in procinto di tornare in Spagna, dove monteranno un documentario con i momenti più significativi della loro avventura. In estate prevedono di girare tutta l’Europa, lasciata un po’ in sordina, giusto per tenersi in allenamento… La storia di Manu e Ivana è raccontata nei dettagli all’interno del nostro portale www.giviexplorer.com.
motorcycle. Following street signs or asking passers-by and without paying for the night: little did it matter whether they stayed at a stranger’s place who welcomed them, a fire-men station or a Buddhist temple. With down to the bone budget just like their bags.” Many have been the odds but nothing put a stop to Ivana and Manu’s longing for adventure, as Andrea Tundo writes on GQItalia.it “They rode on icy street with minus 20 degrees at an altitude of 5.000 metres. Their motorcycle has travelled through Colombia during one of the most critical moments of the Farc guerrilla in Messico, in the Sinaloa state, when the drug-king Chapo Guzman was hiding after having escaped prison”. Now they are about to go back to Spain, where they will put together a documentary with the most significant moments of their adventure. In summer, they are planning to take a trip around Europe, which they have neglected, just to keep in good shape… Manu and Ivana’s story is reported in detail on our portal www.giviexplorer.com GO TO THE WEBSITE
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Protagonists and the press have met in GIVI!
ca alle spalle e senza un planning, ma affrontando giorno per giorno gli imprevisti”. Rincara la dose Umberto Mongiardini di moto.it “A sentire la loro storia, sembra impossibile che se la siano cavata per così tanti chilometri, a bordo della stessa moto. Seguendo la segnaletica stradale e chiedendo ai passanti. E senza pagano per dormire la notte: che sia a casa di uno sconosciuto che li accoglie, una stazione dei pompieri o un tempio buddista, poco importa. Con un budget ridotto all’osso, così come il bagaglio”. Le avversità sono state moltissime ma nulla ha fermato la voglia di avventura di Ivana e Manu come scrive Andrea Tundo su GQItalia. it “Hanno guidato su strade ghiacciate con 20° sotto zero a 5.000 metri d’altitudine. La loro moto ha viaggiato in Colombia durante uno dei momenti più critici della guerriglia delle Farc e in Messico, nello stato di Sinaloa, mentre il re della droga Chapo Guzman
L’ADVERTISING 2017…
DAL VIVO
La nostra campagna ADV continua a percorrere il filone “Explore. Enjoy” e quest’anno si presenta al pubblico ancor più dinamica, più vera, più viva per superare una sfida non da poco: essere all’altezza delle performance di nuovi prodotti votati all’avventura come la linea di borse Gravel-T, le valigie Trekker Dolomiti e i caschi integrali X-Carbon e X-Fiber.
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Un lieve restyling del layout accompagna la scelta di situazioni più explorer, allo scopo di rendere le situazioni più reali e dare al movimento la sensazione del “colto da vivo”. Come abbiamo raggiunto il risultato? Chiedendo aiuto a un fotografo con la grinta nel sangue, Alessio Barbanti, e recandoci in Liguria, da Varazze al Monte Fasce, per sfruttare al meglio la luce e il ventaglio di differenti situazioni che questa lingua di terra ci offre. La spedizione, documentata nelle foto del backstage, non inizia sotto una buona stella: una nevicata
ADVERTISING 2017… LIVE Our new ADV campaign continues to follow the example of “Explore, Enjoy” and this year it is presented to the public in an even more dynamic, genuine and lively way. The campaign needs to pass a huge test: making sure that performance lives up to the products and that new products dedicated to adventure such as the Gravel-T range of bags, the Trekker Dolomiti cases and the integral helmets X-Carbon and X-Fiber all measure up. When a situation is more “explorer”, we used a little bit of layout restyling as the goal is to recreate a realistic situation and allow for a “live” experience.
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GIVI news
improvvisa ci costringe a posticipare lo shooting. Ripartiamo ancor più determinati e dopo un primo giorno di sopralluogo riusciamo a individuare tutte le location di cui abbiamo bisogno, dal mare alla montagna, dalla città alla scogliera. Sulla costa ci raggiungono il pilota e una modella e Alessio inizia a scattare. Successivamente risaliamo le colline; qui il sole e la temperatura più clemente ci permettono di catturare l’anima della guida su due ruote. Dai provini si intuisce che i nostri “protagonisti” si stanno divertendo alla grande. Facciamo tappa in un bar per chiedere indicazioni: stiamo
How did we reach this result? Firstly, we asked a photographer with strong determination, Alessio Barbanti, then we went to Liguria, from Varazze to Monte Fasce, to take full advantage of the light and the full range of different settings this land has to offer. The expedition, documented through backstage photos, doesn’t start well: sudden snowfall forces us to postpone shooting. We start again with even more determination and after a first day of surveying, we are able to pinpoint all the different locations we need, from the sea all the way to the mountains, from the city to the cliffs. The rider and a model reach us by the coast and Alessio begins to shoot photos. Later we travel back through the hills; here, both the sun and temperatures are kind and
cercando il modo per risalire un tratto di strada sterrato dove anche Google Maps si arrende. Ci viene in soccorso un gruppo di giocatori di briscola e ne nasce una discussione appassionata sulla via più breve da percorrere; varie scuole di pensiero si scontrano e riemergono antichi conti in sospeso tra le parti. La voglia di vincere non si spegne mai e, alla fine, anche noi raggiungiamo il nostro traguardo: un punto di vista panoramico dove facciamo gli scatti mancanti. La campagna Givi 2017 ha preso forma in questo modo ed è pronta per cominciare a vivere: sotto i vostri occhi. Enjoy!
allow us to catch the true spirit of riding on two wheels. From the proofs, we gather that our “characters” are having lots of fun. We stop by a bar to ask for directions: we’re looking for a way to get back from an off-road stretch where even Google Maps gives up! A group of card players come to our aid and we get into a passionate discussion with them on the quickest route to take; different schools of thought collide and old unfinished business seems to be a problem between the two sides. The will to win never dies and in the end, we also reach our goal: a panoramic sight where the final missing shots are taken. This is the way the 2017 GIVI campaign has taken shape and it is ready to come to life before your very eyes. Enjoy!
7MML “RITORNO AL CENTRO”
DA BRESCIA PARTE L’AVVENTURA! I MOTOVIAGGIATORI: CLAUDIO POLI classe 1958, guiderà una Honda Africa Twin. GIACOMO TOGNOLI 63 anni, viaggerà in sella ad una KTM 990 Adventure. MARCO VARINI 61 anni utilizzerà una Yamaha XT660Z Ténéré.
Sette equipaggi, sette differenti mezzi di trasporto, sette distiniti itinerari… con un solo obiettivo: raggiungere il sud dell’India e mettere le fondamenta per la costruzione di una Scuola Bottega di Belle Arti. Auto fuoristrada, motociclette, mountain bike, mezzi pubblici, mezzi marini, a piedi e in Ape car… tutti seguiti da fotografi e videomakers che realizzeranno reportage foto e video successivamente utilizzati per produrre un importante libro fotografico e un vero e proprio film. Questi supporti, uniti alla raccolta fondi permetterà di finanziare l’acquisto del terreno e la costruzione della “scuola bottega”. L’equipaggio a piedi, con un percorso a staffetta, è partito il 1° marzo 2017. Le ultime a partire saranno le moto. GIVI è tra i partner tecnici di questa straordinaria avventura. Nel momento in cui scriviamo l’ufficio tecnico sta valutando l’allestimento migliore per le moto dei tre “traveller” bresciani che il 9 giugno prossimo partiranno dalla sede della nostra azienda alla volta di Kannur - cittadina dello stato indiano del Kerala - dove il 17 luglio incon-
Seven crews, seven different vehicles, seven distinct routes ... with only one goal: to reach southern India to lay the foundations for the construction of a Fine Arts school. Off-road cars, motorcycles, mountain bikes, public transport, sea transport, walking and by Piaggio car… All followed by photographers and video-makers who will be shooting both photographic and video footage which will later be used to produce an important photographic book plus an actual film of the whole adventure. These small projects, together with the fundraising campaign, will help finance the purchase of the land and the building of a “school workshop”. The crew on foot, with a relay route, left on the 1st March 2017 and the motorcycles will be the last vehicles to leave. GIVI is one of the technical partners of this extraordinary
Seguite il viaggio del team motociclistico su GIVI EXPLORER (www.giviexplorer.com) adventure. Whilst we’re writing this, the Technical Team is carefully evaluating the best set up for the three “travellers” from Brescia and their motorcycles. They will leave on 9th June from our company Headquarters heading to Kannur - city in the Indian state of Kerala – where, on the 17th July, they will meet the entire “Back to the Centre” team. The three motorcycles will be equipped with “big trip” accessories produced by GIVI. The technical garments will feature both GIVI and HEVIK brands. The journey designed especially for them, runs for over 13,000 Km and should be covered in 40 days. “BACK TO THE CENTRE” is the 4th big project devised, managed and organised by the 7MML association. The previous ones, date back to 2009, 2012 and 2014/2015. They are all, in one way or another, linked with solidarity, from donations to the twinned humanitarian associations. The person behind these initiatives is the President and photographer Giuliano Radici. Follow the journey of the motorcycling team on GIVI EXPLORER GO TO THE (www.giviexplorer.com)
Claudio Poli, born in 1958, will be riding a Honda Africa Twin. Giacomo Tognoli, 63 year old, will be traveling in the saddle of a KTM 990 Adventure. Marco Varini, a 61 year old will be riding a Yamaha XT660Z Ténérè
WEBSITE
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7MML “BACK TO THE CENTRE” The adventure begins from Brescia!
treranno tutti gli altri team di “Ritorno al Centro”. Le tre moto saranno equipaggiate con accessori GIVI da “grandi viaggi”. L’abbigliamento tecnico porterà i marchi GIVI ed HEVIK. Il percorso studiato per loro si snoda per oltre 13mila chilometri, da percorrere in circa 40 giorni. “RITORNO AL CENTRO” è il 4° grande progetto ideato, gestito e organizzato dall’Associazione 7MML. I precedenti risalgono al 2009, 2012 e 2014/2015. Tutti sono in qualche modo legati alla solidarietà, dalle donazioni alle associazioni umanitarie gemellate. La figura che anima queste iniziative è il presidente e fotografo Giuliano Radici.
TOP PERFORMER EXPLORE. ENJOY.
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