GIVI MAGAZINE - May 2018

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Givi Magazine Maggio 2018 info@givi.it www.givimoto.com VERSIONE ITALIANA + ENGLISH VERSION

MOTOGP

INTERVISTA A TAKAAKI NAKAGAMI INTERVIEW WHO IS TAKAAKI NAKAGAMI

VIAGGIARE IN MOTO:

TRAVEL ON MOTORCYCLE: CORSICA THE GOLDEN TRIANGLE ADVENTURE

“DUE RUOTE” PARLA DI NOI:

GIUSEPPE VISENZI - VISIONE GLOBALE WHO TALKS ABOUT US - “GLOBAL VISION”

R&D DEPARTMENT

PAROLA D’ORDINE: LARGO AI GIOVANI! CODEWORD: MAKE WAY FOR THE YOUNGSTERS!


MAGAZINE

SOMMARIO Givi Magazine Maggio 2018 www.givimoto.com

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EDITORIALE UNO SGUARDO AL FUTURO EDITORIAL EYES ON THE FUTURE

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TURISMO FRANCIA PONTE CORSO FRANCE ON THE ROAD PONTE CORSO

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SPORT CHI È TAKAAKI NAKAGAMI SPORT WHO IS TAKAAKI NAKAGAMI

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CHI PARLA DI NOI UOMINI D’AZIENDA: GIUSEPPE VISENZI WHO TALKS ABOUT US BUSINESS MAN: GIUSEPPE VISENZI

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GIVI EXPLORER TOUR THE GOLDEN TRIANGLE ADVENTURE GIVI EXPLORER TOUR THE GOLDEN TRIANGLE ADVENTURE

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INSIDE GIVI Reparto R&D - PAROLA D’ORDINE: LARGO AI GIOVANI! R&D DEPARTMENT CODEWORD: MAKE WAY FOR THE YOUNGSTERS!

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GIVI NEWS NOVITÀ - ATTIVITÀ - CURIOSITÀ GIVI NEWS NEWS - FACTS - CURIOSITIES

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sommario


ENGLISH TEXT

EDITORIALE

UNO SGUARDO AL FUTURO Quest’anno celebriamo i 40 anni di attività nel mondo delle due ruote. Quattro decadi ricche di idee e di innovazione, nelle quali il marchio GIVI ha posato pietre miliari nel segmento degli accessori per motocicli e scooter. Dal profondo del cuore mi sento di aggiungere che a questa azienda la mia famiglia ha dedicato impegno e dedizione assoluti. Abbiamo toccato un traguardo importante, sicuramente da porre all’attenzione dei media e da festeggiare insieme ai nostri clienti: è anche grazie a loro se GIVI è diventata una grande e straordinaria realtà. Ma c’è dell’altro. Insieme a questo punto di arrivo, al 2018 consegniamo una serie di cambiamenti, anche strutturali, destinati a rinnovare il volto dell’azienda nel prossimo futuro, a trasformare questo punto di arrivo in una nuova partenza. L’arrivo in azienda di Marco Colombo, il nostro nuovo e competente Direttore Generale è un segnale tangibile di cambiamento in atto in quanto a lui saranno affidate le redini dell’azienda quando mio padre, diventando Presidente Onorario, deciderà di dar seguito alla transizione. La possibilità di quotarci in borsa, obiettivo ormai possibile anche per le piccole medie imprese, rappresenta un altro dei

GIVI MAGAZINE Autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Brescia N.17 del 27/02/2009

EYES ON THE FUTURE

passi avanti che stiamo valutando. I tempi sono ormai maturi e la motivazione sicuramente strategica per un’ulteriore crescita. Sempre il 2018 segnerà l’introduzione di nuovi e importanti prodotti in gamma, come ad esempio la nuova valigia laterale V37, progetto dalle grandi potenzialità, già pronta per il mercato. E ancora il potenziamento del reparto di Ricerca e Sviluppo, che nell’ultimo anno ha aperto le porte a quattro giovani progettisti (a loro abbiamo dedicato la rubrica INSIDE GIVI su questo numero del magazine). Anche la nostra immagine verso il mondo esterno cambierà. Il progetto del nuovo sito web, online prima di fine anno, presenterà al mondo una GIVI 4.0 attraverso l’uso di strumenti interattivi e una grafica di ultimissima generazione. Il 2018 segna un impegno a livello di sponsorizzazioni mai raggiunto prima. Il nostro marchio è oggi presente nelle categorie racing più importanti, in pista e off-road. Seguiteci! HENDRIKA VISENZI Amministratore Delegato Gruppo GIVI

Direttore Responsabile: Giampaolo Meda

GIVI srl Via S. Quasimodo, 45 25020 Flero (Brescia) www.givimoto.com

Hanno collaborato: Pietro Ambrosioni Mario Frati Simona Montini Anna Koj T’Immagine Danilo Chissalè

This year, we are celebrating 40 years of activity in the world of two wheels. Four decades rich in ideas and innovation, in which the GIVI brand has set milestones in the sector of motorcycle and scooter accessories. From the bottom of my heart, I would like to add that over the years, my family has dedicated absolute commitment and dedication to this company. We have reached an important milestone that surely should be brought to the attention of the media and should be celebrated with our customers as it is also thanks to them that GIVI has become both a great and extraordinary reality. But there’s more. For 2018 we are introducing a series of changes, including organisational changes, destined to alter the face of the company in the foreseeable future, a transformation culminating with the beginning of a new era. The arrival of Marco Colombo into our company, our new and competent General Manager, is a tangible sign of change taking place as he will be entrusted with the reins of the company when my father decides to initiate his transition phase of becoming Honorary President. The possibility of being listed on the stock exchange, is now also a prospect for small to medium-sized companies and this is yet another step forward which we are considering. The time is right and there is certainly strategic motivation for our further growth. 2018 will also mark the introduction of new and important products in the range, such as the new V37 side cases, a project with great potential and ready for the marketplace. Furthermore, there is the strengthening of the Research and Development Department, which in the last year, opened its doors to four young designers. Within the latest edition of the magazine, the INSIDE GIVI column was dedicated to our four new recruits. Our image towards the outside world will also change. The project of the new website which will be online before the end of the year will unveil GIVI 4.0 to the world through the use of interactive tools and next generation graphics. 2018 also marks the highest level of sponsorship ever achieved. Today, our brand has a presence in the most important racing categories, both on the track and off-road. Follow us!, Hendrika Visenzi Vice-President and Chairwoman

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TURISMO

Testo di Danilo Chissalè - Foto di Luca Paglia e Alessandro Della Torre

PONTE CORSO Tre giorni alla scoperta della Corsica. Tra spiagge incontaminate, falesie mozzafiato, borghi antichi e il fascino della natura incontaminata, la terra di Napoleone Bonaparte rappresenta la meta ideale per un weekend lungo all’insegna delle pieghe. Un’occasione per testare in anteprima le nuove borse GIVI termoformate ST604.

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Turismo


GUARDA LE ALTRE FOTO

NELLA FOTO GRANDE: VISTA SU L’ILE-ROUSSE. IN APPOGGIO AL SOMMARIO LA MOTO UTILIZZATA PER IL NOSTRO TOUR: LA YAMAHA MT-09 SP.

Givi Magazine May 2018 - Turismo

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M

ilano, ore 18:00. Passeggio nervoso in attesa che la Yamaha MT-09 SP, mia sportiva compagna di viaggio, venga trasformata in una infallibile naked adatta al turismo leggero con l’aggiunta di accessori dedicati.

Il traghetto mi aspetta alle ore 21:30 a Genova, ce la farò? Lo spero… Aspetto questo momento da più di due mesi, tre giorni di sole curve nell’assolata Corsica in compagnia di amici. Dopo 15 minuti di snervante attesa la moto è finalmente pronta, ai lati del corto codino trovo due borse GIVI semi-rigide espandibili, che non rovinano le linee tese della moto. Divido il necessario abbigliamento per la vacanza tra le

borse, che decido di tenere compatte per sgattaiolare nel traffico dell’ora di punta, e lo zaino impermeabile. Sono pronto, si parte! I primi chilometri sono un calvario, il traffico pigro e maleducato mal digerisce un motociclista voglioso di vacanza e in clamoroso ritardo. Riesco a divincolarmi dalla giungla metropolitana e imbocco la A7 MIlano-Genova: 150 km mi separano dal traghetto. Li percorro tutti d’un fiato, miracolosamente imbarco la MT sul traghetto alle 21:15, raggiungo gli amici, con i quali mi concedo uno Spritz e poi mi fiondo in “branda”, la prima giornata prevede tanta strada e pochi rettilinei.

A NONZA, NELL’ALTA CORSICA, VIVONO MENO DI 100 ABITANTI. IL BORGO SI TROVA A PICCO SUL MARE NELLA PARTE OVEST DI CAPO CORSO. A RENDERLO MERITEVOLE DI UNA SOSTA È ANCHE LA SUA SPIAGGIA NERA.

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Turismo


NELL’ALTRA PAGINA, LA SPIAGGIA DI SALECCIA E LA SPLENDIDA ROCCA DI NONZA. QUI SOPRA IL BORGO DI SAINT FLORENT; SOTTO IL PUNTO PANORAMICO A MOULIN MATTEI

1° GIORNO - DA BASTIA A PORTO OTA Il sole è già alto nel cielo: scendiamo a passo d’uomo dal traghetto, rapida colazione (all’uscita del porto trovate pasticcerie, bar, panetterie con tutto il necessario per fare scorta di energie) e si parte. La prima tappa intermedia è Moulin Mattei, spettacolare punto panoramico situato al vertice del “dito”. Raggiungerlo è semplicissimo, da Bastia si prosegue sulla D80 in direzione Nord, costeggiando dapprima il mare cristallino per poi addentrarsi nelle aspre montagne corse. Al nostro arrivo la foschia ha rovinato il momento, ma vi assicuro che con il meteo più clemente una sosta in questo punto è d’obbligo. Si prosegue verso Saint Florent, tappa per il nostro pranzo, ma prima vi consiglio di fermarvi al caratteristico borgo di Nonza con la sua spiaggia nera. Rifocillati da una fritturina di pesce si riprende il cammino. Imbocchiamo la famosa D81, un toboga di curve tutte diverse, asfaltate al limite della perfezione. Se avete tempo fate una deviazione all’altezza di Casta per raggiungere la Spiaggia di Saleccia; se siete di fretta proseguite fino a Isola Rossa, graziosa cittadina con vista mozzafiato, per poi proseguire in direzione Calvi. Qui avrete due opzioni: siete smanettoni? Prendete la strada interna la D81… non ve ne pentirete! Se invece amate lo slow ride e i paesaggi fate una rapida sosta alla città vecchia per poi proseguire lungo la panoramica D81 bis. Le due strade si ricongiungono nei pressi di Galeria, qui ogni velleità sportiva viene messa da parte, la strada si avvolge lungo scenografiche falesie a picco sul mare cristallino… un paradiso per gli occhi. Al tramonto giungiamo a Porto Ota, ammiriamo il sole immergersi all’orizzonte in un tripudio di colori, ci concediamo una doccia rigenerante e una cena tipica corsa a base di salumi e cinghiale annaffiata da un vino rigorosamente autoctono. Givi Magazine May 2018 - Turismo

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2° GIORNO - DA PORTO OTA A PORTO VECCHIO Il risveglio del secondo giorno è più rilassante, ci concediamo una ricca colazione “alla francese”, riempiamo i serbatoi e partiamo alla volta di Porto Vecchio con sosta a Bonifacio. Sotto le nostre ruote ancora la D81 che ci guida attraverso la natura incontaminata del Parco Naturale dei Calanchi di Piana, tra le rocce rosse e gli scorci sul mare è difficile rimanere concentrati alla guida. Superate le Calanque la strada serpeggia ancora lungo la costa fino ad arrivare alle porte di Ajaccio: se vi manca il caos ed il traffico fateci un salto, altrimenti proseguite senza indugio sulla T40 in direzione Bonifacio.

All’altezza di Olmeto se avete tempo, fate una deviazione per una sosta alla sua spiaggia. La T40, al pari della D81, scarseggia di rettilinei e fino a Roccapina è una continua danza tra curve e tornanti. Da questo punto in poi lunghi rettilinei, con qualche Autovelox, vi scorteranno finalmente fino alla scenografica Bonifacio. Ci concediamo una sosta con vista sulla Sardegna nella cittadella vecchia per poi stemperare il caldo con una bevanda lungo la mondana banchina del porto. La T10 che risale la costa orientale e collega questa località a Porto Vecchio è pura formalità, la percorriamo a passo spedito e con gli stomaci brontolanti… Una cena a base di pesce ci aspetta.

SOPRA, IL FIORDO DI BONIFACIO E UNA STRETTA STRADINA DELLA CITTÀ VECCHIA. LA ROMANTICA SPIAGGIA È QUELLA DI OLMETO. IN QUESTA FOTO UNO SCORCIO DEI CALANCHI DI PIANA. NELL’ALTRA PAGINA IL LAGHETTO NEI PRESSI DI L’OSPEDALE E IL CASTELLO DI CORTE.

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Turismo


3° GIORNO - DA PORTO VECCHIO A BASTIA La partenza del terzo giorno è di buon mattino, i chilometri di curve che separano Porto Vecchio da Bastia sono tanti e tutti nel tortuoso entroterra isolano. Carico le borse Givi per l’ultima volta sui telaietti, operazione rapida e intuitiva, zaino in spalla, Casco Givi 40.2 X-Fiber in testa e si parte alla volta di L’Ospedale, con la maiuscola, grazioso borgo immerso nel verde delle montagne Corse. Qui il paesaggio sembra quasi alpino, la strada costeggia un lago che sommerge i tronchi delle conifere, vi ricorda qualcosa? A me sì. La D368 prosegue il suo andamento sinuoso fino al paese di Zonza. Da qui avrete due opzioni: proseguire fino ad Aullène, imboccare la D69, ed ubriacarvi di curve e profumi fino a Vivario, oppure scendere verso la costa con la D268 e concedervi un break da curve e tornanti fino a Ghisonaccia, per poi ricongiungervi a Vivario tramite la D344. A voi la scelta. Giunti sulla T20 proseguiamo spediti fino a Corte, vecchio borgo medioevale nonché ex capitale della Corsica. Se vi avanza del tempo, in funzione dell’orario di partenza del traghetto, fermatevi per una visita al castello che troneggia in cima alla collina. Dopo aver fatto il pieno allo stomaco noi partiamo alla volta di Bastia proseguendo sulla T20 fino al raggiungimento dell’aeroporto, per poi instradarci sulla T11 in direzione Nord…destinazione, ahimè, terminal dei traghetti. Questo itinerario è stato pensato principalmente per il piacere di guida, ma sono davvero tanti i posti che meriterebbero soste più approfondite. In altre parole… per coniugare entrambi gli aspetti in modo appagante, a quest’isola andrebbe dedicata almeno una settimana. Au revoir!

L’EQUIPAGGIAMENTO Per questo tour abbiamo equipaggiato la MT-09 SP con le nuovissime borse preformate ST 604. Una coppia di laterali adatte alla sua linea filante e sportiva, capaci di contenere il bagaglio necessario per un weekend lungo. Apprezzato dal nostro tester è stato anche il casco integrale 40.5 X-Fiber e la giacca MERAK fornita per l’occasione dal marchio HEVIK. Le borse laterali ST604 Multilock sono espandibili con cinghie di sostegno fino a raggiungere una capacità massima interna di 22 litri cadauna. Volumi e forme sono ottimizzati per ridurre l’ingombro sulla moto. Realizzate in EVA termoformata rivestita Poliestere, le ST604 sono offerte di serie con copertina antipioggia e maniglia per il trasporto a mano.

Il casco 40.5 X-Fiber è l’integrale di GIVI in fibre composite (due le calotte per la gamma taglie). Questo modello pesa 1.300 grammi ed è dotato di serie di visierino parasole fumè, predisposizione Pinlock per la visiera principale, cinturino di chiusura a doppia “D”, un ottimo sistema di aerazione e interni anallergici totalmente removibili e lavabili. Quattro le tinte colore disponibili. La Merak di Hevik è una giacca corta e ventilata. Prodotta in nylon ad alta tenacità essa è dotata di protettori Smooth Ways CE di livello 1 su spalle e gomiti e di tasca posteriore per ospitare il paraschiena. Givi Magazine May 2018 - Turismo

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ENGLISH TEXT

PONTE CORSO

SEE MORE

PICTURES

A THREE-DAY TOUR DISCOVERING CORSICA. BETWEEN ITS PRISTINE BEACHES, BREATHTAKING CLIFFS, ANCIENT VILLAGES AND THE CHARM OF UNTOUCHED NATURE, THE LAND OF NAPOLEON BONAPARTE IS THE IDEAL DESTINATION FOR A LONG WEEKEND FULL OF WINDING ROADS AND A GREAT OPPORTUNITY TO PREVIEW THE NEW THERMOFORMED BAGS BY GIVI ST604. Milan, 6.00pm. I nervously pace around waiting for my sporty travel companion (a Yamaha MT-09) to be transformed into a dependable naked bike, suitable for lightweight tourism with the addition of dedicated accessories. At 9.30pm the ferry will be waiting for me in Genoa! Will I make it?......I hope so!! ... I have been waiting for this moment for more than two months, to spend three days of thrilling bends in sunny Corsica with friends. After 15 minutes of waiting unnervingly, the bike is finally ready; on the sides of the rear end I notice two semi-rigid expandable GIVI bags which do not spoil the sleek lines of the bike. All the clothing I need for my short break is shared between the two side bags and my waterproof backpack which I purposely compact to help me sneak through rush hour traffic. I’m ready, so let’s go! The first kilometres are an ordeal as the lazy, arrogant and delaying traffic is virtually intolerable for a rider dreaming of his holiday. I manage to free myself from the subterranean jungle, taking the A7 Milan-Genoa; 150km separate me from the ferry. I run them all in one breath miraculously boarding the MT onto the ferry at 9.15pm; I meet my friends with whom I share a welldeserved Spritz and then I jump onto my “bunk/branda” as we have a lot of kilometres to cover on the first day, with few straight roads.

1st day: from Bastia to Porto Ota The sun is already blazing in the sky: we descend from the ferry at a snail’s pace and have a quick breakfast. At the exit of the port there is an abundance of pastry shops, bars and bakeries with everything needed to replenish your energy levels before setting off. The first intermediate stage is Moulin Mattei, a spectacular vantage point located at the top of the so-called “dito”. It’s easy to reach, from Bastia continue along the D80 heading northbound, first along the crystalline sea and then through the rugged mountains. On our arrival the mist had ruined the moment but I assure you that with more forgiving weather, a stop at this point is highly recommended. We then head for Saint Florent, our lunch stop, but first, I suggest visiting the quaint village of Nonza with its black beach. We resume our journey after enjoying some grilled fish. We then take the famous D81, a toboggan run of varying bends, asphalted to the limit of perfection. If you have time it is worth taking a detour at Casta to visit the Saleccia Beach; but if time is against you, continue to Isola Rossa, a charming town with a breathtaking view, and then onto Calvi. Here you will be faced with two options: are you a petrol head? If you are, then take the inner road, the D81...

MOTORCYCLE GEAR/ EQUIPMENT

you won’t regret it! If instead, you love slow rides and landscapes, make a quick stop at the old city and then continue along the panoramic D81-bis. The two roads reunite near Galeria, where every sporting ambition is put aside as the road wraps along scenic cliffs overlooking the crystalline sea... a treat for the eyes. At sunset, we arrive in Porto Ota where we admire the sun plunging into the horizon in a blaze of colours. We have a refreshing shower and a typical Corsican dinner based on salami and wild boar, all washed down with strictly local wine. 2nd day: from Porto Ota to Porto Vecchio Our alarm call on the second day is far more relaxed: we spoil ourselves with a rich “French” breakfast, fill our tanks and head for Porto Vecchio with a stop in Bonifacio. We are still on the D81 that guides us through the unspoiled nature of the Natural Park of the Calanque di Piana; it is difficult to stay focused on riding while among the red rocks and the glimpses of the sea. After Calanque, the road winds its way along the coast until reaching Ajaccio: if you miss chaos and traffic, take a short stopover, otherwise continue without delay onto the T40 towards Bonifacio. At the height of Olmeto, if you have time, make a detour for a visit to its beach.

CAPTIONS

Specifically for this tour, we equipped the MT-09 SP with the new ST604 preformed bags. A pair of side bags boasting sleek and sporty lines, with the capacity to store everything necessary for a long weekend. The GIVI 40.5 X-Fiber full-face helmet and the “MERAK” jacket provided by the HEVIK brand were both greatly appreciated by our tester.

5) IN THE LARGE PHOTO: VIEW OF ILE-ROUSSE. THE MOTORCYCLE USED FOR OUR TOUR: THE YAMAHA MT-09 SP. 6) IN NONZA, UPPER CORSICA, THERE ARE LESS THAN 100 INHABITANTS. THE VILLAGE IS LOCATED ON THE WEST SIDE OF CAPO CORSO OVERLOOKING THE SEA. ITS BLACK BEACH IS DEFINITELY WORTH A VISIT. 7) ON THE FOLLOWING PAGE, THE BEACH AT SALECCIA AND THE SPLENDID FORTRESS AT NONZA. SHOWN ABOVE THE VILLAGE OF SAINT FLORENT; BENEATH THE PANORAMIC POINT AT MOULIN MATTEI. 8) ABOVE, THE FJORD AT BONIFACIO AND A NARROW STREET OF THE OLD TOWN. THE ROMANTIC BEACH IS THAT OF OLMETO. IN THIS IMAGE, A GLIMPSE OF THE CALANCHI DI PIANA. ON THE FOLLOWING PAGE, THE POND NEAR L’OSPEDALE AND THE CASTLE AT CORTE.

The ST604 Multilock panniers are expandable with support straps and they benefit from an internal capacity extending to 22 litres each side. In an effort to reduce bulkiness when mounted on a motorcycle, volumes and shapes have been totally enhanced. Made of thermoformed EVA coated Polyester, the ST604 side bags are supplied with rain covers as standard and include handles for carrying by hand. The GIVI 40.5 X-Fiber full-face helmet is made from composite fibre and is produced in two different shell sizes to cater for all the different sizes available across

the range. Weighing just 1,300 grams, it is equipped with a smoked sun visor as standard, a main visor that is Pinlock ready, double “D” fastening strap, an exceptional ventilation system and an hypoallergenic interior that is totally detachable and washable. Available in four colour options. The MERAK jacket by HEVIK is a short, ventilated jacket, produced from high-tenacity nylon and equipped with CE certified Level 1 protectors on the shoulders and elbows and a pocket in the back to accommodate the HEVIK H-Full Back Armor back protector.

The T40, like the D81, has straights in short supply and between the curves and hairpin bends, it is a continuous dance up to Roccapina. From this point on, long straights, with a few speed cameras, will finally accompany you to the scenic Bonifacio. We take a break with a view of Sardinia in the old citadel and then dowse the heat with a refreshing drink along the mundane quay of the port. The T10 that winds along the east coast acts as a connection to Porto Vecchio and is pure formality; we run it at a brisk pace and with our stomachs rumbling... a delicious fish dinner awaits us. 3rd day: from Porto Vecchio to Bastia The start of our third day of adventure begins early in the morning; the kilometres of curves that separate Porto Vecchio from Bastia are many and all in the tortuous hinterland of the island. After loading the Givi bags onto the frames for the last time, a quick and intuitive operation, with my bag strapped to my back and my Givi 40.2 X-Fiber helmet on my head, we head for L’Ospedale, with a capital letter, a pretty village surrounded by the lush greenery of the Corse mountains. Here, the landscape seems almost alpine. The road runs along a lake that submerges the trunks of the conifers, ring any bells? I’d say yes! The D368 continues its sinuous course up to the village of Zonza. Here, you’ll be faced with two options: either continue up to Aullène, take the D69 and become dizzy with the curves/bends and fragrances all the way up to Vivario, or go down to the coast with the D268 and enjoy a break from the curves and hairpin bends to Ghisonaccia, then rejoin Vivario using the D344. The choice is yours. Having reached the T20 highway, we continue to Corte, an old medieval village and former capital of Corsica. If you have time, depending on the ferry departure time, stop for a visit at the towering castle on the top of the hill. After filling our stomachs, we leave for Bastia continuing along the T20 until we reach the airport, then onto the T11 heading northbound ... and alas to our final destination, the ferry terminal. Our itinerary was mainly designed for driving pleasure, but there are so many places that deserve more indepth visits. In other words ... to combine both aspects in a satisfying way, visitors should dedicate at least one week to touring this wonderful island. Au revoir!

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Turismo


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INTERVIEW A cura di Giampaolo Meda. GUARDA LE ALTRE FOTO

TAKAAKI NAKAGAMI E’ il pilota debuttante della scuderia di Lucio Cecchinello e presto si prenderà l’attenzione dei media europei. Nel frattempo gli abbiamo chiesto di raccontarsi su queste pagine. Giapponese… naturalizzato europeo (o quasi), Nakagami sta dimostrando grande tenacia, ambizione e volontà di imparare. Del resto ha un insegnate di razza… di nome Cal!

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Givi Interview


Ciao Takaaki e grazie di aver concesso al nostro magazine questa intervista in esclusiva. Prima di averci come sponsor conoscevi già il marchio GIVI? “Facile rispondere a questa domanda: Assolutamente sì. Nel mondo moto GIVI un marchio famoso nel mondo e di conseguenza anche in Giappone. Quand’ ero ragazzino sono stato ad una edizione del locale Motorcycle Show e ricordo di aver visitato anche lo stand di GIVI. Sulla strada poi è davvero impossibile non vedere il marchio sui bauletti montati su molti scooter”. Il Giappone è lontanissimo da noi, non soltanto dal punto di vista chilometrico, e non siamo sicuri che i giovani abbiamo gli stessi gusti in fatto di musica, sport, passioni varie insomma. Tu che ragazzo sei? “Sono un ragazzo normale, “paracadutato” in un continente non soltanto lontano come minimo 12 ore di volo da casa mia, ma anche differente da molti punti di vista... a partire dalle nostre culture. Quando ho iniziato a correre in Europa, nei Campionati spagnoli avevo circa 14 anni; non conoscevo né l’inglese né tantomeno lo spagnolo… forse qualche parola di l’italiano. Le persone che ho incontrato nel corso di quei primi anni, tutte davvero friendly, mi hanno aiutato ad integrarmi. Oggi ho una buona conoscenza della musica, dello stile di vita e della cucina… al punto tale che quando torno in Giappone, dopo un paio di giorni sono già alla ricerca di un ristorante italiano o spagnolo. Attualmente vivo a Barcellona e mi trovo benissimo. Lo stile di vita senza troppo stress degli spagnoli mi fa sentire molto europeo. Sono anche diventato un fan della mitica squadra di calcio di questa città. Lo sport mi piace soprattutto a livello di allenamento: passo molte ore in palestra e in inverno mi tengo in forma facendo motocross”. Ancora una domanda… tecnica: sei fidanzato? “Ahhh ahhhh. Si, attualmente ho una fidanzata…” Il tuo peso e la tua altezza sono leggermente sopra la media per un pilota di MotoGP. E’ corretta l’analisi oppure “le misure contenute” non sono più un parametro importante come in passato? “Beh 175 cm di altezza e quasi 70 kg di peso non sono poi misure da gigante. Sono nella media. Nei mesi precedenti l’inizio del campionato ho dovuto tonificare maggiormente il mio fisico rispetto a quando guidavo la Moto2. Mi sento bene in sella alla mia RC213V e il feeling migliora di gara in gara”. Sei partito in sordina in Qatar, arrivando 17simo ma piano piano hai saputo riguadagnare posizioni nei successivi Gran Premi. A Jerez hai tagliato il traguardo al 12simo posto. Stai migliorando velocemente. “Ogni gara del campionato mi permette di acquisire maggior esperienza. Al momento posso dire di aver imparato a “domare la moto”. Ora devo concentrarmi ad affinare la guida. Gli step sono in pratica tre: la moto, la pista, gli altri piloti. La speranza è quella di entrare nella top ten il prima possibile”. Da pilota alla sua prima esperienza in MotoGP che tipo di feedback stai avendo? Questo circus risponde alle tue aspettative? Ti aspettavi quanto stai vivendo? “Sono alla prima esperienza in questa categoria insieme d una nuova squadra. La MotoGP impone una grande concentrazione e anche fatica fisica. Dello stile di guida della Moto2 ho portato qualcosa ma la distanza da colmare è grande. A partire dagli pneumatici: prima

utilizzavo Dunlop e ora Michelin. I sensibili miglioramenti di gara in gara mi aiutano ad acquistare fiducia. In definitiva sì, quanto sto vivendo risponde alle mie aspettative”. Un bel ricordo del periodo legato alla Moto2? Ho corso in questa categoria fino alla scorsa stagione, cioè, 6 anni. Forse un po’ troppi ("Ahhh ahhhh" ride). Tutto sommato, è stata un'esperienza molto positiva e non sono mancate le soddisfazioni. Un bel ricordo? Il Gran Premio di Silverstone del 2017, che ho vinto. Durante quel weekend avevo annunciato che sarei passato alla MotoGP con il team LCR Honda e con la vittoria ha dimostrato che avevo tutte le carte in regola per fare il salto di categoria ”. A parte il rapporto privilegiato con Cal, sei già riuscito a farti amico qualche pilota? “Stare a stretto contatto con Cal è una grande fortuna. Oltre che amico lui si comporta con me come un vero e proprio insegnante. Attingere alla sua esperienza, che non riguarda soltanto Honda ma anche Ducati, Yamaha e poi il mondo Superbike è impagabile. Fuori dal paddock è un po’ “pazzerello” ma davvero tanto divertente. Allargando il campo, ho buoni rapporti principalmente con gli altri piloti legati a HONDA, come Dani e Marc. Il legame comune al marchio mi ha permesso di incontrarli più frequentemente rispetto ad altri piloti”. Il tuo pilota preferito, di oggi e di ieri? Daijiro Kato. Quando ero giovane mi piaceva molto il suo stile e la sua personalità. Sfortunatamente, ha avuto un grave incidente a Suzuka nel 2003. Lo incontrai la prima volta a 7 o 8 anni, visitando Motegi come fan: lui mi regalò un paio di stivali, che ho ancora a casa. Ora indosso una tuta con il numero 74 perché questo era il suo numero. C’è un altro pilota che vorrei menzionare in quanto mio migliore amico: Shoya Tomizawa. Abbiamo iniziato a “correre” insieme, avevamo poco più di 4 anni e da allora abbiamo condiviso tanti momenti in questo mondo, compreso il podio. Il nostro sogno era di sfidarci in MotoGP ma Shoya morì nel 2010, in pista a Misano, a causa di un brutto incidente. Sulla mia tuta ho trovato lo spazio per mettere anche il suo numero, il 48”. Givi Magazine May 2018 - Givi Interview

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LA SCHEDA Takaaki Nakagami nasce a Chiba (Giappone) il 9 febbraio 1992. La sua carriera inizia nel 2005 correndo nel Campionato giapponese Road Race GP125, categoria che lo vede vittorioso nel 2006, come pilota più giovane a raggiungere tale traguardo. Lo stesso anno entra a far parte della MotoGP Academy, che gli da la possibilità di competere oltreoceano per la prima volta nella serie CEV (spagnolo) della 125GP. Strada che segue anche l’anno successivo con in più la possibilità di competere come wildcard nel campionato del mondo 125cc alla fase finale di Valencia. La sua performance piace e gli vale un posto fisso in questo campionato nel 2008 e 2009 con due team Aprilia. Nonostante non manchino le offerte, a quel punto Takaaki decide di tornare in patria per fare esperienza nella Moto2 giapponese. Vince il titolo nel 2011 e viene redatto dal team di Italtrans per il GP del Giappone come pilota sostituto. Il team gli offre il posto di pilota ufficiale per il 2012 e nel 2013 ottenendo visibilità e ottimi piazzamenti. Nel 2014 Takaaki passa all'Idemitsu Honda Team Asia, ma deve attendere l’anno per tornare sul podio con il terzo posto a Misano. Rimane con la squadra nel 2016 e porta a casa la sua prima vittoria ad Assen al GP d'Olanda; alla fine del 2017 il pilota conta otto podi e due pole. Il 2018 Nakagami si diploma alla classe regina con LCR Honda IDEMITSU.

PROFILE Takaaki Nakagami was born in Chiba (Japan) on 9th February 1992. His career began in 2005 when he participated in the Japanese Road Race GP125 Championship, a category which saw him victorious in 2006 as the youngest rider to ever achieve such a goal. In the same year he became part of the MotoGP Academy which gave Takaaki the opportunity to compete overseas for the first time, taking part in the CEV (Spanish) series of the 125GP. The next year, he followed the same path with the opportunity of competing as a wildcard in the 125cc World Championship during the final stage at Valencia. His performance was impressive and earned him a steady position in the Championship during 2008 and 2009 with two Aprilia teams. Despite having many offers at that point, Takaaki decided to return to his homeland to gain experience in Japanese Moto2. In 2011 he won the title and was recruited by the Italtrans Team for the Japanese GP as a substitute rider. Subsequently, the team offered Takaaki the position of official rider for 2012 and 2013, raising his profile and resulting in excellent placings. In 2014 Takaaki moved to the Idemitsu Honda Team Asia but had to wait a year until he could once again claim a position on the podium, by winning third place at Misano. He remained with the team during 2016 and achieved his first victory in Assen at the Dutch GP. By the end of 2017, the Japanese rider had notched up eight podium places and two pole positions. For 2018 Takaaki has graduated to MotoGP with the LCR Honda IDEMITSU Team.


IS THE DEBUT RIDER OF THE TEAM RUN BY LUCIO CECCHINELLO AND HE WILL SOON BE ATTRACTING THE ATTENTION OF THE EUROPEAN MEDIA. IN THE MEANTIME, WE ASKED HIM TO TELL US A LITTLE MORE ABOUT HIMSELF. BEING JAPANESE AND ALMOST A EUROPEAN NATIONAL, NAKAGAMI SHOWS GREAT TENACITY, AMBITION AND A WILLINGNESS TO LEARN. MOREOVER HIS MENTOR IS A THOROUGHBRED WHO GOES BY THE NAME OF CAL!

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Hi Takaaki, thank you for granting us this exclusive interview for our magazine.

significant improvements race by race help me gain confidence. Ultimately yes, what I'm experiencing meets my expectations".

Did you already know the GIVI brand before having the company as a sponsor? "This is an easy one: Absolutely yes. In the motorcycle world, GIVI is renowned global brand and consequently also in Japan. I remember visiting the GIVI stand when I was a kid at one of the local motorcycle shows. Even on the road it is really impossible not to notice the logo on the cases mounted on many scooters".

Tell us about a memorable experience during your time in Moto2? I raced in this category until last season, that is, for 6 years. Maybe a bit 'too many ("Ahhh ahhhh" he laughs). All in all, it was a very positive experience and I did have my satisfactions. A nice memory I have of Moto2? The Silverstone Grand Prix of 2017 which I won. During that weekend I had announced that I would be moving to MotoGP with the LCR Honda team and my victory demonstrated that I had all the credentials to step up my game".

Japan is very far from us here and not only in terms of distance. We are unsure whether Japanese youth shares the same tastes in terms of music, sport, and hobbies. What kind of guy are you? "I am a normal dude, “parachuted" into a continent which is at least 12 hours flight from my home, but also different in many aspects ... starting from our cultures. When I started racing in Europe I was about 14 years old and started in the Spanish Championships; I knew neither English nor Spanish... maybe some words in Italian. The people I met during those first years were all really friendly and helped me integrate. Today I have a good knowledge of music, lifestyle and cuisine... to such an extent that anytime I return to Japan, after a couple of days I am already looking for an Italian or Spanish restaurant. I currently live in Barcelona and I feel great. The stress-free lifestyle of the Spaniards makes me feel very European. I have also become a fan of the legendary football team of this city. I like sports especially at the training level: I spend many hours in the gym and in winter I keep myself in shape doing motocross".

Apart from your privileged relationship with Cal, have you managed to make some friends? "I’m lucky to be in close contact with Cal. Besides being a friend, he behaves like a real teacher with me. Drawing on his experience, which is not just about Honda but also Ducati, Yamaha and then the Superbike world is priceless. Out of the paddock he’s a bit 'crazy' but really fun to be with. In broader terms, I have good relations mainly with the other HONDArelated riders, like Dani and Marc. The common link to the brand allows me to socialise with them more frequently than with other riders".

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TAKAAKI NAKAGAMI

Who’s your favourite rider, both currently and from the past? Daijiro Kato. When I was young, I really liked his style and personality. Unfortunately, he had a serious accident in Suzuka in 2003. I met him for the first time when I was 7 or 8 years old, visiting Motegi as a fan: he gave me a pair of boots which I still keep at home. Now I'm wearing a track suit with the number 74 because it was his number. There's another rider I'd like to mention being my best friend: Shoya Tomizawa. We were a little over 4 years old when we began "racing" together and since then we have shared many moments in this world, including the podium. Our dream was to challenge each other in MotoGP but Shoya died in 2010, on the track at Misano, due to a bad accident. I also found space on my suit to engrave his number, 48".

One little personal question…. do you have a partner? "Ahhh ahhhh. Yes, I currently have a girlfriend... Your weight and height are slightly above average for a MotoGP rider. Is the analysis correct or are "restricted measurements" no longer an important parameter as they have been previously? "Well 175 cm in height and almost 70 kg in weight are not really measurements of a giant. I'm average. In the months before the beginning of the season I had to tone my body more than when I was racing in Moto2. I feel good riding my RC213V and the feeling improves race by race". You began modestly in Qatar, by finishing 17th but you were able to slowly improve your placings in subsequent Grand Prix races. At Jerez you crossed the line in 12th place. You are rapidly improving. "Every championship race allows me to gain more experience. At the moment I can say that I have learned to "tame the bike". Now I have to concentrate on refining the ride. There are basically three steps: the bike, the track, and the other riders. My hope is to be among the top ten as soon as possible". As a rider having his first experience of MotoGP, what kind of feedback are you receiving? Does this circus meet your expectations? Does the experience match your expectations? "I am at the first experience in this category together with a new team. The MotoGP imposes great concentration and also physical fatigue. I brought some of the Moto2 riding style with me but the distance to cover is great. Beginning with the tyres: initially I used Dunlop and now Michelin. The

Givi Magazine May 2018 - Givi Interview

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“Uomini d’azienda” - pubblicato sulla rivista Due Ruote di Febbraio 2018


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GLOBAL VISION AFTER 40 YEARS, THE MAN WHO FOUNDED THE COMPANY THAT PRODUCES MOTORBIKE CASES AND ACCESSORIES IS HANDING THINGS OVER. AND HE SETS THE DIRECTION FOR THE FUTURE: “ WE ARE A 4.0 COMPANY. BUT TO GROW MORE IT IS THE TIME OF THE MANAGERS. AND TO THINK ABOUT BEING LISTED ON THE STOCK EXCHANGE” by Marco Gentili, photos by Cristiano Morello

GIUSEPPE VISENZI, 77, IS THE FOUNDER OF GIVI. ON THE OCCASION OF THE COMPANY’S FORTIETH ANNIVERSARY (WHICH BEGAN PRODUCTION IN 1978) HE HAS DECIDED TO LEAVE THE HELM

GIVI IS COUNTING A LOT ON THE COLLABORATION WITH THE UNIVERSITY: “YOU DO NOY BUY TALENT, YOU TRAIN IT”, SAYS MR VISENZI. WHO ALSO ANNOUNCES A NEW PRODUCT: “WE ARE THINKING OF LAUNCHING BIKE SADDLES”

A few weeks ago something very strange happened, at the usual Christmas dinner organised by the boss Giuseppe Visenzi for the 130 GiVi employees who work at the headquarters in Flero, in the Brescia area. Delivering the Christmas speech was not the man who 40 years ago founded the company that bears his name and who still runs it, but his daughter. Hendrika Visenzi has covered key roles in the company and it will be her who manages the transition period. Which transition? The introduction of Marco Colombo, 52, the latest person recruited by Mr Visenzi into his professional family, last July. This is not an ordinary recruitment. Mr Colombo in fact entered the company with the role of Managing Director. And it is he who will have the task of replacing “Mr Visenzi”, someone who in the company is as loved as he is feared and respected by all. Mr Visenzi, firm voice and bright-eyed, is one who’s brain works at incredible speeds, who thinks in perspective, despite his 77 years of age. This is a man who, regardless of his achievements, is almost ashamed to talk about them. He has two rare qualities: humility and what the British call understatement, keeping a low profile. You can understand that also from the car he drives, very low-profile: a white Toyota Prius which is at least 7 years old. Two characteristics stand out, typical of the self-made-man: unrivalled determination and honesty. “Tell me - he starts - look, today is a bit of a strange day, I’ve just been telling off a supplier...”, he says, almost as if to apologize. Mr Visenzi, what is happening in GiVi? “What’s happening is I’m tired, the years are adding up and it’s time for me to take a step back. Marco Colombo is a smart manager, I’m helping him to fit in”. You mean you will be leaving the control bridge? “I will remain as honorary president. Colombo and my daughter Hendrika, who is the Chief Executive Officer, know that they can always count on me, if they need. But the company has always been family-managed, and to grow it must be managed by managers”. Ok, but it was you who told off the supplier, not Colombo. “Yes but Colombo was with me…, we did it together”. A farsighted vision, yours. Farsighted also in 1979, when you founded the company. “After racing as a private rider in the MotoGP I opened a Honda dealership in Brescia. I didn’t have a lot of money and, thanks to my good relationship with Honda, I managed to negotiate favourable conditions to buy fewer vehicles than those dealers usually must have in stock. I still remember today that at the beginning, to open my business in viale Piave in Brescia, I spent 120 thousand Liras to purchase a commercial space in a foreclosure. Inside my wife Wilhelmina (to whom he has been married for 53 years, ed.) and I found tens of bottles of wine and spirits. She had the idea of packaging them in specifically arranged baskets, and in a few days we had sold everything, recovering the initial investment”. Your idea to produce bike accessories was born in the years in which you had the dealership? “I wanted to do something else and, after some experiments with a plastic engine-guard, in 1978 I made the big step. The first GiVi-branded top-case was born. We took it to the Fair in Milan and it was immediately an unexpected success. The fact of being already known in the racing environment was decisive: many of my contacts helped me to introduce the product on foreign markets”. What is the secret of GiVi’s success? “There are no secrets: in GiVi we have always focused on quality. Our products are made to last in time, and

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GIVI focus

the success of our cases is the proof. So much so that now it’s the actual motorcycle manufacturers who call us to produce their accessories”. How has the way of producing cases changed over the years? “The public changes. You must be attentive to quality, but also capacity, design and comfort. But above all production processes have changed: from the craftsmanship of the early years today we are a company increasingly oriented towards 4.0. All machines are connected to all the factories in the world (GiVi has factories also in Malaysia,Vietnam, Brazil and Tunisia; ed.) and their data are elaborated and studied to improve our production capacity”.

MARCO COLOMBO MARCO COLOMBO, 52, SINCE LAST JULY IS GIVI’S MANAGING DIRECTOR AND WILL TAKE OVER THE MANAGEMENT OF THE COMPANY FROM MR VISENZI: “I’M STILL HERE STUDYING”, HE SAYS. BUT THE TRANSISTION IS ALREADY HAPPENING

How are orders and production managed? “We are a flexible company and we rely on the market’s requests. If necessary, we can produce cases for a 10 or 20-year-old bike, and also produce very small batches of products, even only 30 or 40 pieces, in a period of time that varies between a week and a month. This is because, in the DNA of this company developed into an industry, there is always the artisan heritage”. Besides the case market, which are the highlight of the company (they are worth 100-thousand pieces a year, ed.) which are the sectors that are going better? “Windscreens and engine guards, then follow all the other accessories. It is also difficult to give precise proportions, we have over 1,000 articles in our catalogue”. Among the most recent innovations, enthusiasts have remained impressed by the suitcase with wheels for transporting bike bags. Whose idea was it? “Actually we produced a travel bag that attached to our racks already 10 years ago, so it’s not a

completely new idea. We gave new life to this idea thanks to the suggestion of some of our foreign importers who saw the old product while visiting the company. And it’s being successful”. Another of GiVi’s secrets is the attention to patents. “We file an average of 10 per year. We need them to make sure our products are safe and of high quality. Think of the aluminium case, launched a few years ago: the closing system is the Security Lock with double patented bolt, no producer on the market offers a product at this level. And like that one there are many others, from the MonoKey to the MonoLock”. How do these ideas come to life? “From the continuous dialogue with clients, enthusiasts, dealers. And especially going every day to talk with the guys in the technical department, the heart of the company”. Without neglecting the university. “I have always believed in the value of people. You buy machines, but talent is found and formed, it’s an investment the company must make. Just this year we have employed two kids fresh out of university and soon we will employ a third one”. How has GiVi reacted to the crisis? “We were among the first to internationalise production. We have been present abroad for more than 20 years (the first plant abroad was opened in Malaysia at the beginning of the 90s; ed.). Then the fact of always having had an international scope has made us, in a certain sense, immune to the crisis of the Italian market. For example, do you know that we are very strong in Japan? And that we have never fired anybody, even during the most difficult years?”. You always talk of quality and safety. Which is the product that for GiVi involves the most critical issues in terms of safety? “Certainly the helmet: for this product we have an internal laboratory that takes care of product testing. But let’s not underestimate the case fixing system, which is the most stressed during the trip. On this component we conduct stress tests, well


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beyond the recommended load capacity. Keep in mind that a few years ago our German importer one day had the idea of producing his own fixing system. The quality was not ours, unfortunately. As the many accidents which happened to cyclists proved”. How are your products tested? “In the field, before putting them on the market. But we work a lot at the workbench. Now, for example, we are conducting brutal tests on a case soon to be produced, which equips a training bike with no shock absorbers. Our objective is to discover which piece breaks first. The problem is that nothing breaks”. It’s the dream of all accessory manufacturers. Or the worst nightmare: if your products become eternal, business will decrease. “Our cases have always lasted longer than the competition.

HENDRIKA VISENZI HENDRIKA VISENZI, GIVI’S CEO: “QUALITY, ARTISANAL CARE AND FAMILY DIMENSION ARE THE VALUES THAT HAVE MADE THE COMPANY WHAT IT IS TODAY, WITHOUT CLASHING WITH THE INDUSTRIAL DIMENSIONS”

Yet business has never waned. We have some Chinese competitors who produce cases whose colour fades after one year. Ours, to end up like that, need at least 20 years. The difference is made by the raw materials: we always use virgin plastic, they recycle it up to 10 times”. Is there something you are particularly proud of? “I would say no. I’ve never had the time to think about it”. Do you blame yourself for anything? “I would re-do all I’ve done up to now”. Do you consider yourself a strict boss? “Yes, I do, but now a strict boss is no longer needed. To step it up a level now you need managers”. How can a family-run business like GiVi make this leap? “Going public. It’s an option we are keeping in mind, especially after the Italian stock exchange has opened the segments dedicated to small and medium-sized enterprises”. Mr Visenzi, you are an old-fashioned person. You never release any of the company’s figures. “Well, you know, we prefer to keep a low profile talking of figures...”. You are a person of solid principles. “I am very catholic, I won’t deny it. If your company is growing and there is work for everyone, it is right to give thanks to the Lord. And that’s also why before the company Christmas dinner we all go to mass”.

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It’s for modesty that Mr Visenzi does not talk of figures. The figures we successively went to collect in fact describe a very healthy company. The latest available data, referred to December 2016, talk of an annual turnover of over 50m euros, a gross operating margin of 5 million 669 thousand euros and a company that grows by 10% a year. A company to be proud of.

CAPTIONS

FROM THE LEFT: GIVI’S TECHNICAL DEPARTMENT, WHERE PROJECTS AND PRODUCT SPECS ARE INITIATED, AND THE WORKING OF A MOLD WITH WHICH A CASE WILL SUBSEQUENTLY BE PRODUCED: THE ‘NEGATIVES’ ARE CREATED BY SPECIAL HIGH-PRECISION MACHINES. ONE OF THE MACHINES THAT PRINT PLASTIC IN A CONTINUOUS CYCLE, 24 HOURS A DAY. TO GUARANTEE HIGHER QUALITY FOR ITS PRODUCTS, GIVI ALWAYS USES VIRGIN MATERIALS, NEVER RECYCLED. IN THE PICTURE YOU CAN SEE THE FINAL PART OF THE WORKING OF A CASE. BESIDES THE PRODUCTION OF AFTERMARKET ACCESSORIES, GIVI IS THE SUPPLIER OF THE MAJOR MOTORBIKE PRODUCERS ALL ROUND THE WORLD. THE MEETING ROOM AT THE HEADQUARTERS IN BRESCIA IS DOMINATED BY PLAQUES AND CERTIFICATES THAT TESTIFY TO THESE COLLABORATIONS. GIVI’S TECHNICAL DEPARTMENT IS ONE OF THE KEY ELEMENTS OF THE COMPANY. HERE, THE ENGINEERING AND DESIGN REALM ARE MIXED WITH THAT OF CRAFTSMANSHIP. MR VISENZI HAS ALWAYS PAID A DAILY VISIT TO TALK WITH THE TECHNICIANS AND DISCUSS PRODUCTS

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Testo e foto di Pietro Ambrosioni

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THE GOLDEN TRIANGLE ADVENTURE L’Estremo Oriente da sempre è fonte di curiosità e ispirazione per ogni viaggiatore. Da Marco Polo in poi, la magia dell’Asia ha sempre esercitato un’attrazione irresistibile in chi ama l’avventura ma anche le culture misteriose. Anche GIVI si è lasciata affascinare da questa parte del mondo, organizzando il GIVI Explorer Tour di fine 2017 in tre dei più seducenti Paesi del Sudest Asiatico: Thailandia, Cambogia e Vietnam.

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FOTO DI GRUPPO, PRIMA DELLA PARTENZA, DAVANTI ALL’HOTEL DI PATTAYA.

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UNA DELLE TANTE VISTE MERAVIGLIOSE DEL SITO ARCHEOLOGICO E COMPLESSO RELIGIOSO DI ANGKOR. NELL’ALTRA PAGINA, DALL’ALTO, IL FAMOSO PONTE DELLA VITTORIA, CHE PERMETTE L’ACCESSO ALLA FORTIFICAZIONE ATTORNO AL TEMPIO DI BAYON; UNO SCORCIO DEL TEMPIO DI TA PROHM; DETTAGLIO DEL TEMPIO DI TA PROHM

Un moto-viaggio non è mai semplicemente spostarsi dal punto A al punto B ma anche vivere ogni chilometro, assaporare ogni momento e scoprire ogni sfumatura dei Paesi e delle culture che si attraversano e con le quali si entra in contatto. L’ultima edizione del GIVI EXPLORER TOUR ci ha portati in un territorio del continente asiatico che condivide una storia millenaria, fatta d’imperi e sfarzosi palazzi, ma anche di periodi molto tristi di guerra, povertà e tirannia. Il GOLDEN TRIANGLE ADVENTURE, questo il nome, ha riscontrato un numero record di partecipanti: quasi 40 persone, tra driver, accompagnatori, marshal e personale di supporto, provenienti da 12 differenti Paesi. Non tutto è andato bene… del resto quando si viaggia in moto qualche imprevisto va messo in conto.

1° e 2° giorno - Domenica 12 e Lunedì 13 novembre 2017 400 km - da Pattaya (Thailandia) a Siem Reap (Cambogia) Il viaggio inizia ufficialmente la sera di domenica 12 novembre a Pattaya, in Thailandia, con cena, briefing ufficiale e distribuzione dei caschi e dell’abbigliamento tecnico a tutti i partecipanti. Il mattino successivo ci mettiamo in marcia: è così umido nelle prime ore del giorno che riusciamo a malapena a fare le consuete foto di gruppo senza che l’obiettivo della fotocamera si appanni. Dopo una breve sosta a metà mattinata, per un controllo ai comandi moto, regolati in funzione dei gusti personali dei conducenti, ripartiamo velocemente verso il confine cambogiano. La strada lunga e dritta, il cielo coperto e l’umidità si sono combinate per rendere questa tratta non proprio piacevole… ma i meravigliosi siti archeologici e religiosi che ci aspettano più avanti ci danno la giusta motivazione per sopportare il tragitto. Superato il confine, la guida in Cambogia si rivela molto problematica. Del resto nessuno poteva prepararci agli ultimi 150 km. Lungo il percorso incontriamo mucche, ogni tipo di carretto, pedoni, biciclette,

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automobili, camion enormi, e soprattutto sciami di scooter, in grado di sbucare apparentemente dal nulla quando meno te lo aspetti. In pratica uno slalom continuo! Raggiungiamo l’hotel a Siem Reap subito dopo il calare della notte. Un momento interessante della giornata è stato sicuramente il passaggio del confine tra Thailandia e Cambogia. Qui abbiamo dovuto parcheggiare tutte le moto alla dogana in uscita, registrarne i documenti per poi passare all’ufficio immigrazione per lo scatto di una fototessera e il controllo del passaporto. Con grande sorpresa le formalità in Cambogia si sono rivelate meno farraginose di quanto ci aspettassimo: la polizia di frontiera ci ha radunato nel cortile del palazzo della dogana e dopo nemmeno dieci minuti avevamo già l’autorizzazione per proseguire. 3° giorno - Martedì 14 novembre 2017 Giorno di pausa per noi GIVI Explorer. In programma c’è la visita del magnifico complesso di Angkor, patrimonio dell’umanità UNESCO.


L’intera storia di quest’area è molto intricata, ma come riferimento generale Angkor è stata la sede dell’impero Khmer e dal 900 al 1200 oltre mille templi furono eretti proprio qui. Di alcuni oggi rimangono soltanto una pila di pietre nella giungla, altri invece sono famosi in tutto il mondo, come i tre che visitiamo: Ta Prohm, di fama Hollywoodiana grazie al primo film della serie Tomb Raider con Angelina Jolie; Bayon, conosciuto anche come il tempio del Buddha sorridente ed infine il maestoso Angkor Wat, costruito da re Suryavarman II come tempio principale dell’impero e suo futuro mausoleo. Più di tre milioni di persone visitano ogni anno questo complesso. Una curiosità: Jaqueline Kennedy arrischiò una visita a sorpresa durante la guerra del Vietnam “Per coronare il sogno di una vita”. Angkor Wat, il singolo monumento religioso più grande del pianeta, fu inizialmente dedicato alla dea Hindu Visnù, ma progressivamente si trasformò in un tempio buddista quando re Jayavarman impose il Buddismo Mahayana come religione principale. Angkor Wat oggi rappresenta la Cambogia intera e la sua effigie è presente sulla bandiera nazionale di questo giovane Paese del Sudest Asiatico. Ma come dicevo, essere un Explorer non significa solo viaggiare in moto e vedere posti meravigliosi. Non si può dunque dimenticare quanto il brutale genocidio portato avanti in Cambogia dal tiranno Pol Pot e i suoi Khmer Rossi, tra il 1970 ed il 1980, abbia lasciato un segno indelebile nella popolazione e nella memoria collettiva della nazione. Ancora oggi rimane difficile stabilire quanti morti il regime abbia veramente causato in quanto non esistono dati precedenti da poter paragonare: l’ONU e gli stessi Khmer parlano di 2-3 milioni di vittime, mentre recenti studi ed alcuni attivisti puntano ad un numero tra i 5 e gli 8 milioni. La Cambogia ha aperto le frontiere al turismo solo nel 2001, ma un grosso sforzo è stato fatto fin da subito per dare il benvenuto ai visitatori di tutto il mondo. 4° Giorno - Mercoledì 15 novembre 2017 315 km - da Siem Reap a Phnom Penh (Cambogia) Attraversiamo una regione del Paese piatta e letteralmente coperta da campi di riso, l’alimento principale in questa zona del mondo. La giornata non inizia molto bene: una tempesta tropicale ci coglie di sorpresa subito dopo la partenza, alle 7 e mezza del mattino. Non ci divertiamo per niente. Considerate che la maggior parte delle strade secondarie in Cambogia sono sterrate e il fondo è costituito da argilla rossa: una superficie che alle prime gocce di pioggia si trasforma come per magia in una lastra di vetro insaponato. Anche le strade principali asfaltate vengono coinvolte in quanto l’argilla, trascinata dalle ruote dei veicoli, provenienti a ondate dalle stradine laterali, si riversa anche qui. Al “divertimento” si aggiungono le onnipresenti buche, mucche, cani randagi e la puzza: gli “odori stradali” che incontriamo impongono un pesante pedaggio all’olfatto. In ogni caso la pioggia smette di cadere dopo una ventina di chilometri, lasciando spazio al sole e ad un’umidità appiccicosa. Subito prima di pranzo deviamo su di una strada sterrata per visitare il millenario ponte di Preah Tis, vicino al villaggio di Kampom Kdei. Givi Magazine Maggio 2018 - Givi Explorer Tour

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SOPRA: IL GRUPPO RIPARTE PER LA SALITA FINALE A PREAH MONIVONG BOKOR, LA SERA DEL 7ยบ GIORNO. SOTTO: FOTO DI RITO DAVANTI A UNA DELLE TANTE PAGODE DI PHNOM PENH, CAPITALE DELLA CAMBOGIA

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COMMENTI A CALDO! CHANG YEN FAN Importatore GIVI – DCR di Taiwan È stato un piacere partecipare a The Golden Triangle Adventure 2017. Mi ha dato l’opportunità di vivere un’esperienza di guida totalmente nuova e di entrare in contatto con le diverse culture dei Paesi che abbiamo visitato. Non dimenticherò mai questo viaggio! ISRAEL MEDRANO Addetto stampa dalla Spagna Un viaggio emozionante e indimenticabile. Non solo per i paesi che abbiamo conosciuto, le diverse culture, ma anche perché abbiamo condiviso un’autentica avventura con più di venti persone provenienti da diversi paesi del mondo, con cui abbiamo potuto condividere la passione che ci appassiona tutti: il mondo della moto. GIVI Explorer è un evento che rappresenta il DNA di GIVI, un viaggio, un’avventura, una filosofia di vita in movimento. JU-LEN LEOW Addetto stampa - Giornalista da Singapore GIVI Explorer da un lato mostra ai riders quel che c’è di più nel mondo, e questa volta era profondamente vero. Tranne che il mondo che abbiamo visto era quello che gli esploratori del mondo benestante forse non vedono da vicino.

Le culture e le condizioni che abbiamo incontrato in questo viaggio ci hanno ricordato che un vero esploratore dovrebbe sforzarsi di vivere il mondo non solo con gli occhi aperti, ma anche con il cuore e la mente aperti. Solo allora un esploratore inizierà a scoprire se stesso. GIORGIO DALLA ROSA GIVI Factory Manager dall’Italia È stato il mio primo Explorer e anche se non ero abituato a scorrazzare con gruppi così grandi, mi sono piaciuti fin dall’inizio la festa e il carattere di tutti. È stata una grande esperienza di condivisione di personalità, culture, abilità di guida e relazioni umane. Strade e moto come bagaglio culturale per una profonda esperienza emotiva. WAHID OOI ABDULLAH Addetto stampa dalla Malesia La GIVI Golden Triangle Adventure 2017 è stata un’avventura diversa dalle altre. Essere in grado di vedere e sentire la storia, la cultura, l’ambiente e gli stili di vita di diversi popoli durante il viaggio è stata a dir poco un’esperienza unica nella vita. Inoltre, il programma CSR di GIVI per i meno fortunati è stato davvero commovente. Ultimo ma non meno importante, è stato un onore essere in grado di testimoniare e sperimentare la praticità e la forza dei prodotti GIVI in condizioni difficili e reali.

Ci fermiamo per un paio di riprese con il drone e poi riprendiamo la marcia verso Phnom Phen, dove arriviamo nel tardo pomeriggio accolti da un traffico davvero “fuori di testa” - principalmente composto di scooter con a bordo da uno a quattro passeggeri. La capitale del Paese, come ci aspettavamo, è una combinazione di antico, moderno e banalmente vecchio. Templi buddisti si ergono al lato di strutture in vetro e metallo e brutti e cadenti palazzoni Anni 70. Dopo cena gli Explorer più curiosi provano i taxi locali, i famosi tuc-tuc, e si dirigono in centro per un giro sul lungofiume, dove si scatena gran parte della vita notturna (perlomeno quella accessibile ai turisti). 5° Giorno - Giovedì 16 novembre 2017 290 km - da Phnom Penh (Cambogia) a Ho Chi Minh City (Vietnam) La prima parte della giornata in Cambogia non è particolarmente memorabile, con i soliti campi di riso, veicoli imprevedibili in carreggiata e il caldo umido e appiccicoso. Entriamo in Vietnam molto velocemente. Bastano 20 minuti per riempire i moduli richiesti dalle due dogane e siamo di nuovo in marcia. I primi chilometri si rivelano piacevoli, con un panorama verdissimo e pittoreschi villaggi costruiti sulla riva dei molti laghi e fiumi. Il vero incubo ci aspettava poco più avanti: fatemi spiegare. Il Vietnam non permette l’accesso alle moto straniere e l’unico modo per entrare è richiedere una guida governativa che ti accompagni. Nel nostro caso alla frontiera ci aspettava un ragazzotto con una CBR600RR da sparo e senza specchietti retrovisori che non aveva idea di dove volessimo andare. Arrivati in prossimità di Ho Chi Minh

City il tipo non soltanto infila l’unica direttrice che gli avevamo chiesto di evitare ad ogni costo, ma non avendo gli specchietti non poteva vedere quanto stessimo faticando nel traffico brutale (ve ne parlo tra poco). In pratica ci siamo persi. Da soli abbiamo raggiunto l’hotel e più tardi gli abbiamo quasi fatto “toccare con mano” la nostra insoddisfazione. Il problema è che la “guida” ci ha trascinati nel più intricato, imprevedibile e sconvolgente ingorgo mai visto in vita mia. Ho poi saputo che questa situazione è praticamente giornaliera e causata principalmente dai 7,5 milioni di scooter che circolano a Ho Chi Minh City. Uscirne è stata dura: 2 ore in sella per fare meno di 25 km. Non esiste semaforo, incrocio, cantiere o incidente che possa fermare o almeno rallentare il flusso costante di motorini. Quando finisce la carreggiata passano sul marciapiede e se tutta la direzione di marcia è troppo intasata (persino secondo loro), non fanno altro che passare dall’altra parte e proseguono in contromano. Sulle nostre grosse enduro, completamente equipaggiate, ci siamo sentiti tutti come delle rocce piantate nel mezzo di un torrente di montagna. Persino i pedoni hanno un modo tutto loro di attraversare la strada: semplicemente si avviano mantenendo lo sguardo basso e la camminata costante, e il traffico di motorini in arrivo gli sciama attorno, incredibile. Personalmente, guidare in questo traffico mi ha ricordato le gare di motocross. “Proteggi la traiettoria interna (così non ti s’infila nessuno davanti), urla ai piloti più lenti davanti a te e quando sei indeciso... spalanca il gas”. Una doccia in hotel lascia alle spalle questa esperienza. Ceniamo a base di barbecue vietnamita nel Distretto 1, in centro città, poi un rilassante giro turistico in risciò. Che giornata! Givi Magazine Maggio 2018 - Givi Explorer Tour

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RIDING FOR READING

Essere un Explorer non vuol dire solamente viaggiare in moto e visitare posti remoti. È una scelta interiore, la volontà di aprire gli occhi e il cuore a quello che ci sta attorno, abbracciare le diverse culture, espandere i nostri orizzonti e cercare di rendere questo mondo un posto migliore, per tutti. I partecipanti alla GIVI Golden Triangle Adventure 2017 hanno aderito con entusiasmo ad una iniziativa molto speciale, lanciata da GIVI Vietnam e denominata “Riding for Reading”. Il progetto raccoglie fondi per aiutare i bambini delle scuole elementari in Vietnam, fornendogli non solo i materiali di base come la cancelleria e i quaderni, ma anche investendo su iniziative a più lunga durata, dall’assicurazione medica alle borse di studio. Nella giornata di venerdì 6 novembre 2017, mentre il gruppo GIVI Explorer era in visita alla sede produttiva di GIVI Vietnam alle porte di Ho Chi Minh City, è stato organizzato un piccolo evento per sottolineare l’importanza dell’iniziativa. I bambini di una delle tante scuole che il progetto “Riding for Reading” sta sostenendo, sono venuti ad incontrare di persona i viaggiatori del GIVI Explorer Golden Triangle Adventure. Nelle loro carinissime uniformi ed accompagnati dagli insegnanti ed un emozionato preside, i bambini sono stati premiati da Hendrika Visenzi, AD del Gruppo GIVI, e Joseph Perucca, GIVI Overseas Operational Director. Subito dopo hanno sfilato sul piccolo palco allestito per l’occasione, dove hanno fatto anche una bella foto ricordo assieme ai viaggiatori e a Roberto Cajati, Vice-Ambasciatore italiano in Vietnam e Michele D’Ercole, presidente della Icham (Italian Chamber of Commerce in Vietnam). Alla scuola sono stati donati ulteriori 800 dollari USA, raccolti dagli Explorer durante una simpatica colletta organizzata durante il pranzo.

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IN ALTO: IL MERAVIGLIOSO TEMPIO DI ANGKOR WAT, IL PALAZZO RELIGIOSO PIÙ GRANDE AL MONDO. A LATO: IL GRUPPO IN MARCIA IN CAMBOGIA, SUL FANGO ROSSO NELLE VICINANZE DEL PARCO NATURALE BOKOR

6° Giorno - Venerdì 17 novembre 2017 190 km - da Ho Chi Minh City a Can Tho (Vietnam) Oggi è uno dei giorni più importanti del Givi Golden Triangle Adventure 2017: il gruppo ha l’occasione di visitare la sede e la produzione della GIVI Vietnam, che si trova a circa 30 km dal centro di Ho Chi Minh City. E c’è anche una gradita sorpresa: ci ha raggiunto dall’Italia Hendrika Visenzi, Amministratore Delegato del Gruppo GIVI, per condividere con noi Explorer le ultime tre tappe del viaggio. Sarà in sella con noi, come passeggera lungo il viaggio che ci riporterà a Pattaya, in Thailandia, domenica prossima. Per quanto riguarda la giornata odierna, sia l’Ambasciatore italiano in Vietnam che il responsabile dell’Italian Trade Commission si uniscono al gruppo per la visita alla fabbrica e il successivo evento. Come abbiamo già detto in altre occasioni, essere un Explorer non vuol dire solamente andare in moto o visitare posti famosi. È una scelta interiore, la volontà di aprire gli occhi e il cuore a

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quello che ci sta attorno, abbracciare le diverse culture, espandere i nostri orizzonti e cercare di rendere questo mondo un posto migliore, per tutti. Un preambolo che introduce un’ iniziativa molto speciale lanciata da GIVI Vietnam, denominata “Riding for Reading” che tutti i partecipanti hanno salutato e accettato con entusiasmo. Il progetto raccoglie fondi per aiutare i bambini delle scuole elementari di questo paese, fornendogli non soltanto i materiali di base, come cancelleria e quaderni, ma anche investendo su iniziative a più lunga durata, dall’assicurazione medica alle borse di studio. Un gruppo di bambini, bellissimi nelle loro uniformi, sono venuti ad incontrarci assieme agli insegnanti e a un emozionato preside. Alla loro scuola abbiamo donato ulteriori 800 dollari Usa, raccolti a pranzo con una simpatica colletta. Dopo la breve cerimonia di consegna è ora di riprendere la strada. Soltanto 160 km ci separano dalla nostra destinazione Can Tho, la città principale nella regione del Delta del Mekong. Lungo il percorso al solito traffico si aggiungono a rallentarci un paio di forature. Arriviamo in hotel ben oltre il calar del sole. 7° Giorno - Sabato 18 novembre 2017 350 km - da Can Tho (Vietnam) a Bokor (Cambogia) Penultimo giorno del Golden Triangle Adventure 2017. La giornata inizia a Can Tho con una sveglia all’alba per la visita del mercato galleggiante di Ninh Kieu. Il Vietnam è ricco di fiumi, canali e laghi e molte delle città da secoli sfruttano queste vie d’acqua per creare mercati galleggianti. Dopo la guerra le cose sono cambiate progressivamente e oggi i vietnamiti preferiscono fare la spesa sulla terra ferma, trasformando mercati come quello di Can Tho in luoghi turistici… a metà tra un ingrosso per frutta e verdura e una trappola per gli ignari visitatori. Le decine di barche piene di turisti che convergono qui ogni mattina, vengono letteralmente abbordate da uno sciame di piccole imbarcazioni che cercano di vendere qualsiasi cosa: dal caffè freddo alle collanine, dai piatti di zuppa con noodle bollente a una varietà di frutti e verdure dai


mille colori. È una vera battaglia quella che avviene tra i venditori, che cercano in tutti i modi di catturare l’attenzione dei turisti. Nel nostro caso, alla fine, abbiamo premiato gli sforzi di una madre con il suo bambino, che dopo aver adocchiato la “preda” (noi...), ha respinto gli attacchi delle barche concorrenti e non ha mai smesso di inseguirci finché è riuscita ad agganciarci… proprio mentre stavamo per tornare al molo di sbarco. Probabilmente la donna è parte della “gente del fiume”, come li chiamano qui: una popolazione a sé stante, che continua a vivere nelle case galleggianti, adattandosi ai cambi culturali ed economici, soprattutto in un momento in cui la maggior parte delle merci viaggia su camion e non più sulle chiatte fluviali. Dopo la visita al mercato torniamo all’hotel per indossare l’abbigliamento tecnico da moto. Davanti a noi abbiamo ben 350 km da percorrere, da Can Tho al Parco Nazionale Preah Monivong Bokor, in Cambogia. Attraversiamo il confine subito dopo pranzo ma siamo accolti da una tempesta tropicale che ci costringe a fermarci e trovare un riparo. L’ultimo tratto di strada è totalmente all’interno del parco naturale di Bokor, una divertente salita di circa 30 km piena di curve e tornanti. 8° Giorno- Domenica 20 novembre 2017 600 km - da Bokor (Cambogia) a Pattaya (Tailandia) Sapevamo che il momento sarebbe giunto, e in un certo senso lo temevamo: siamo all’ultimo giorno del GIVI Golden Triangle Adventure 2017. Tutte le cose belle finiscono, vero, ma a questo si aggiunge una tappa finale particolarmente impegnativa. Abbiamo preso il via alle 7:00 del mattino sotto un fragoroso temporale e la pioggia praticamente non ci ha mai dato tregua per le successive 16 ore.

L’attesa alla frontiera con la Thailandia è stata un po’ più lunga di quanto sperassimo, dato che attraversavamo il confine a un valico piccolo e normalmente poco trafficato. Le condizioni di caldo e l’estrema umidità, fermi in coda in attesa del colloquio con l’ufficiale della dogana, non ci hanno aiutato. Una volta rientrati in Thailandia ha ripreso a piovere forte e le condizioni di visibilità sono peggiorate al punto da rendere la guida estremamente pericolosa. I nostri marshal hanno fatto un lavoro eccellente nel rallentare il gruppo senza che il ritmo ne risentisse troppo… ma a tre ore dalla nostra destinazione abbiamo passato uno dei momenti peggiori della storia del progetto GIVI Explorer. Per un motivo incomprensibile, un pick-up proprio davanti a noi è andato in testacoda, fermandosi di traverso proprio nel mezzo della carreggiata. Purtroppo, uno scooterista locale e uno “dei nostri” non sono riusciti ad evitarlo, e l’impatto li ha mandati nel fosso ai lati della strada. Nessuno si è fatto male, ma la moto è andata distrutta. Conducente e passeggero sono stati trasportati al più vicino ospedale per ulteriori accertamenti e dimessi due ore dopo: qualche ammaccatura e un brutto spavento ma niente danni fisici. Situazioni come questa fanno parte del viaggiare in moto, lo sappiamo tutti, ma non è mai bello viverle in prima persona. In tutto questo è emerso un aspetto positivo: l’efficienza, la cortesia e la completa neutralità degli operatori del pronto soccorso, che sono arrivati sul posto in meno di dieci minuti. Dopo l’incidente, con il morale basso, siamo risaliti in sella per affrontare i 250 km mancanti sotto la pioggia e con il crepuscolo vicino. Con il gruppo compattato e cercando di mantenere un ritmo serrato ma sicuro, siamo arrivati a Pattaya verso le 23:00, portando a buon fine la GIVI Golden Triangle Adventure 2017.

IN ALTO: IL GRUPPO NEI PRESSI DEL MILLENARIO PONTE DI PREAH TIS, VICINO AL VILLAGGIO DI KAMPOM KDEI. LA PIOGGIA NON CI HA DATO TREGUA PER TUTTI I 600 KM DELL’ULTIMO GIORNO, DALLA CAMBOGIA FINO IN TAILANDIA


Givi Explorer Tour - Text and photos by Pietro Ambrosioni

GOLDEN TRIANGLE ADVENTURE

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THE FAR EAST HAS ALWAYS PROVED TO BE A SOURCE OF CURIOSITY AND INSPIRATION FOR TRAVELERS. FROM MARCO POLO AND BEYOND, THE MAGIC OF ASIA HAS CONTINUALLY BEEN AN IRRESISTIBLE ATTRACTION TO THOSE WHO HAVE AN ADMIRATION AND INTEREST IN BOTH ADVENTURE AND ENIGMATIC CULTURES. EVEN GIVI IS FASCINATED BY THIS PART OF THE WORLD, ORGANIZING THE GIVI EXPLORER TOUR IN LATE 2017 VISITING THREE OF THE MOST SEDUCTIVE COUNTRIES IN SOUTHEAST ASIA: THAILAND, CAMBODIA AND VIETNAM. 1st and 2nd day Sunday 12 November - Monday 13 November 2017 400km - from Pattaya (Thailand) to Siem Reap (Cambodia) The trip officially began on the evening of Sunday 12 November in Pattaya, Thailand, with a dinner, official briefing and distribution of helmets and technical clothing to all the participants. The next morning we set off: it is so wet in the early hours that we can barely make the usual group shots without the camera lens fogging up. After a brief stop in the middle of the morning for some motorcycle checks and adjustments, according to individual rider’s personal preferences, we quickly head towards the Cambodian border. The long straight road, the overcast skies and the humidity all combine to make the route rather unpleasant ... but the wonderful archaeological and religious sites that await us ahead provide just the right motivation to endure the journey. After crossing the border, we discover that the guide for our time in Cambodia was very different to our expectations but also, nobody could have prepared us for the final 150km. Along the way we meet cows, every type of cart imaginable, pedestrians, bicycles, cars, huge trucks, but particularly swarms of scooters that emerge from nowhere when least expected. In reality it is a continuous obstacle course! Immediately after nightfall we reach the hotel in Siem Reap. Crossing the border between Thailand and Cambodia was certainly an interesting moment of our day. Having to park all the motorcycles at the Thai customs, register our documents and then go to the Immigration Office to take a passport picture and have our documents checked. Surprisingly, the formalities in Cambodia proved to be less cumbersome than we anticipated: the border police gathered us in the courtyard of the customs building and after ten minutes we were given the authorization to continue our journey.

3rd day Tuesday 14 November 2017

studies and some activists point to a number ranging between 5 to 8 million. Cambodia only opened its borders to Break time for the GIVI Explorer team, tourism in 2001 and right from the start, with the itinerary including a visit to a huge effort was made to welcome the magnificent Angkor complex, a visitors from all over the world. UNESCO World Heritage Site. The entire history of this area is 4th day an intricate tangle but as a general Wednesday 15 November 2017 reference, Angkor was the seat of 315km - from Siem Reap to Phnom the Khmer Empire and from 900 A.C Penh (Cambodia) to 1200 A.C over a thousand temples were erected in the region. Today, We cross a flat region of the country what remains of many of the temples which is literally covered by rice is simply a pile of rocks and rubble fields, the main food in this part of in the middle of the jungle, however, the world. The day does not start very others are famous all over the world, well: immediately after our departure like the three we are due to visit: Ta at 07:30, a tropical storm completely Prohm, of Hollywood fame thanks to catches us by surprise and it is not the the first film of the “Tomb Raider” least bit amusing. Considering that most series starring Angelina Jolie; Bayon, of the secondary roads in Cambodia are also known as the smiling Buddha unpaved with the foundations being temple and finally the majestic Angkor made of red clay: a surface that initially Wat, built by King Suryavarman II as turns into a foamy glass sheet with the main temple of the empire and his the first few raindrops. Even the main future mausoleum. asphalted roads are affected because of More than three million people a year the clay, dragged by the wheels of the visit this complex and during the vehicles coming in waves from the side Vietnam War, Jackie Kennedy made a roads which just adds to the mud patch. surprise visit to “crown the dream of To the “fun” we are already having, just a lifetime”. add the ubiquitous holes, cows, stray Angkor Wat, the single largest religious dogs and the smell: the “road odors” we monument on the planet, was initially encounter impose a heavy toll on our dedicated to the goddess Hindu Visnù, noses. but gradually became a Buddhist After about twenty kilometers, the temple when King Jayavarman imposed rain stops falling, giving way to the Mahayana Buddhism as the main religion. sun and sticky humidity. Today, Angkor Wat represents the Immediately before lunch we turn onto whole of Cambodia and its effigy is a dirt road to visit the millennial Preah present on the national flag of this Tis Bridge, near the village of Kampom young country within Southeast Asia. Kdei. We stop for a couple of shots with But as already stated, being an the drone and then continue towards explorer does not just mean travelling Phnom Phen, where we arrive in the by motorcycle and seeing wonderful late afternoon greeted by completely places. It is impossible to forget how “crazy” traffic consisting mainly of the brutal genocide carried out in scooters carrying up to as many as Cambodia by the tyrant Pol Pot and four passengers at a time! his Khmer Rouge, between 1970 As we anticipated, the capital of and 1980, left an indelible mark on the country is a combination of the population and in the collective the ancient, the modern and the memory of the nation. Even today it mundane. Buddhist temples stand remains difficult to establish exactly amongst glass and metal structures how many deaths the regime really and unattractive, sagging buildings caused as there is no previous data from the ‘70s. After dinner, the that can be used as a comparison: the most curious explorers try the local UN and the Khmer themselves speak taxis, the famous tuk-tuk, and head of 2 to 3 million victims, while recent downtown for a stroll along the

RIDING FOR READING Being an Explorer is not just about traveling on a motorcycle and visiting remote places. It’s a mindset, a commitment to open our eyes and hearts to what is around us, embrace different cultures, expand our horizons and try to help making the world a better place, for everybody. The participants to the 2017 GIVI Golden Triangle Adventure joined with enthusiasm the very special initiative launched by Givi Vietnam, and called “Riding for Reading”. The project raises funds to help Vietnamese children in primary school, from the basic needs like notebooks, pens and pencils, to longer lasting investments, like health insurance coverage and full scholarships. On Friday, November 6, 2017, while the GIVI Explorer Group was visiting the headquarters

34 Givi Explorer Tour

riverfront where much of the nightlife is unleashed, the nightlife that is accessible to tourists that is. 5th day Thursday 16 November 2017 290km - from Phnom Penh (Cambodia) to Ho Chi Minh City (Vietnam) The first part of the day in Cambodia is not particularly memorable, with the usual rice fields, unpredictable vehicles on the roads and the damp, sticky heat. We enter Vietnam very quickly. It takes just 20 minutes to complete the forms required by the two Customs and then we are back on the road. The first few kilometers in Vietnam are pleasant, with a verdant landscape and picturesque villages built on the banks of many lakes and rivers. The real nightmare awaited us further ahead. Vietnam does not allow access to foreign motorcycles and the only way to enter is to request the services of a government guide to accompany the group. In our case, at the border, a young boy was waiting for us with a shotgun CBR600RR with no rearview mirrors. He had no idea where we wanted to go. When we arrived in the vicinity of Ho Chi Minh City, the lad enters the only side road that we had previously told him to avoid at all costs, but in view of the fact that he did not have any side mirrors, he could not see that we were struggling in the harsh traffic (but more of that later) and we became lost. We managed to reach the hotel on our own but later, we almost made him “feel” our dissatisfaction at what had happened earlier in the day. The problem is that the “guide” had dragged us into the most intricate, unpredictable and upsetting traffic jam we have ever witnessed. I then learned that this situation is practically caused daily and mainly by the 7.5 million scooters that circulate Ho Chi Minh City. Getting out of it was tough: 2 hours in the saddle to cover less than 25km. There are no traffic lights, intersections, construction sites or accidents that can stop or at least slow

and production facility of GIVI Vietnam, near Ho Chi Minh City, a small event took place to give further exposure to this important initiative. The young scholars of one of the several primary school that the project is supporting, came to meet in person the travelers of the GIVI Golden Triangle Adventure. In their cute uniforms and accompanied by their teachers and an emotional principal, the kids were individually awarded by Hendrika Visenzi, CEO of the GIVI Group, and Jospeh Perucca, GIVI Overseas Operational Director. Right after, they all joined Roberto Cajati, Italian Vice-Ambassador to Vietnam and Michele D’Ercole, president of ICHAM (the Italian Chamber of Commerce in Vietnam) and all the travelers for a group photo on the small stage prepared for the occasion. The school was also given a further US$800, donated at lunch by the GIVI Explorer travelers through an impromptu fund raiser.


necklaces, from soup dishes with steaming noodles to a variety of fruits and vegetables of a thousand colours. There is a real battle amongst the sellers who do whatever they can to capture the attention of the visiting tourists. In the end we reward the efforts of a mother with her child, who after having spotted her “prey” (us), warded off the attacks of the competing boats and she did not stop chasing us until she managed to reach us ... just as we were about to return to the landing pier. It is likely that the woman is part of the “people of the river”, as they are labelled locally: a population in its own right, which continues to live on the river in floating houses and which has managed to survive and adapt to cultural and especially economic changes, especially now that most goods are no longer transported on river barges but by trucks on the road. After visiting the floating market we return to the hotel to put on our technical motorcycle clothing. Ahead of us, we have 350 km to cover, from Can Tho to the Preah Monivong Bokor National Park, in Cambodia. We cross the border immediately after lunch but we are greeted by a tropical storm that forces us to stop and find shelter. The last stretch of road is completely inside the Bokor Natural Park, a fun climb of about 30km full of twists and turns. 8th day Sunday 20 November 2017 600km - from Bokor (Cambodia) to Pattaya (Thailand) We knew that the moment would arrive and in a way we were dreading it: we are on the last day of the GIVI Golden Triangle Adventure 2017. It is true that all good things come to an end but to this we add a particularly demanding final stage. We began at 07:00, under a thunderous storm and for the next 16 hours, we had practically no respite from the relentless rain. The wait at the border with Thailand was a little longer than we were hoping, as we crossed the border

CAPTIONS

COMMENTS CHANG YEN FAN – GIVI Importer – DCR from Taiwan It was a pleasure to join The Golden Triangle Adventure 2017. It gave me the opportunity to enjoy a totally new riding experience and get in contact with the different cultures of the Countries we visited. I will never forget this trip! ISRAEL MEDRANO – Press Media from Spain An exciting and unforgettable trip. Not only because of the countries we have known, the different cultures, but also because we have shared an authentic adventure with more than 20 people from different countries around the world, with whom we have been able to share the passion that moves us all: the motorcycle world. GIVI Explorer is an event that represents the DNA of GIVI, a journey, an adventure, a philosophy of life in motion. JU-LEN LEOW – Press Media - Journalist from Singapore GIVI Explorer on one hand shows riders more of the world, and this was profoundly true this time. Except the world we saw was one that explorers from the wealthy world perhaps never see up close. The cultures and conditions we encountered on this trip

to a small pass that is not usually busy. The conditions of heat and extreme humidity while standing in line waiting for an interview with the customs official, did not help either. Once back in Thailand it started to rain again and visibility conditions worsened to the point of making the ride extremely dangerous. Our marshals did an excellent job of slowing down the group without it having too much of an effect on our pace... but within three hours of our destination we witnessed one of the worst moments in the history of the GIVI Explorer project. For an incomprehensible reason, a pickup right in front of us went into a spin, stopping sideways right in the middle of the carriageway. Unfortunately, a local scooter rider and one of our motorcyclists were not able to avoid it and the impact sent them into the ditch on either side of the road. No one was hurt, but the motorcycle was destroyed. Driver and passenger were transported to the nearest hospital for further medical checks but were discharged two hours later. Apart from some bruises and a bad fright, there was no physical damage. We all know that situations like this are part of travelling on two wheels, but it is never nice to experience them first hand. In all this, a positive aspect emerged: the efficiency, courtesy and complete neutrality of first aid workers, who arrived at the scene in less than ten minutes. At the crucial moment when we needed external aid, no one made us feel like a group of wealthy foreigners riding their dangerous maxi-bikes, we were just ordinary people who needed assistance and the same was received by the scooter rider involved in the impact. Congratulations go to the locals who came to our aid! After the accident, with low morale, we saddled up to face the remaining 250km under the rain and with twilight closing in. With the group compacted and trying to keep a tight but secure pace, we arrived in Pattaya around 11.00pm, bringing the GIVI Golden Triangle Adventure 2017 to a successful conclusion.

ENGLISH TEXT

inner choice, the desire to open the heart and eyes to what is around us, while embracing diverse cultures, expanding our horizons and trying to make this world a better place for everyone. A preamble that introduces a very special initiative, launched by GIVI Vietnam, called “Riding for Reading” which participants greeted and accepted with enthusiasm. The project raises funds to help elementary school children in Vietnam, providing them with not only basic materials, such as stationery and notebooks, but also by investing in longer-term initiatives, from medical insurance to scholarships. A group of adorable children, dressed in school uniform, came to meet us with their teachers and an emotional headmaster. We donated an additional 800 US dollars to their school which we collected at lunch. Following the brief presentation ceremony it is once again time to hit the road. Only 160km separate us from our destination of Can Tho, the main city in the region of the Mekong Delta. Along the route with the usual traffic jams and a few potholes 6th day slowing us down, it is well after sunset Friday 17 November 2017 190km - from Ho Chi Minh City to when we finally arrive at the hotel. Can Tho (Vietnam) 7th day Today it is one of the most Saturday 18 November 2017 important days of the Givi Golden 350km from Can Tho (Vietnam) to Triangle Adventure 2017 as the Bokor (Cambodia) group has the opportunity to visit the Headquarters and production The penultimate day of the Golden premises of GIVI Vietnam, located Triangle Adventure 2017. The day approximately 30km from the centre begins in Can Tho with a wakeof Ho Chi Minh City. up call at dawn to visit the floating There is also a pleasant surprise as market of Ninh Kieu. Vietnam is rich we are joined by Hendrika Visenzi, in rivers, canals and lakes and many CEO of the GIVI Group, who is of the cities have been using these joining us for the final three stages waterways for centuries to create of the journey and will be riding with floating markets. Following the war, us, as a passenger, along the route things changed progressively and that will take us back to Pattaya, today the Vietnamese prefer to Thailand, next Sunday. shop on land, converting the floating As for today, both the Italian markets of Can Tho into tourist Ambassador in Vietnam and the attractions... mid-way between a fruit Head of the Italian Trade Commission and vegetable wholesaler and a trap join the group for the factory tour for unsuspecting visitors. The dozens of boats full of tourists that converge and the subsequent event. As already stated on a number of here every morning (around 6.00am), occasions, being an explorer does are literally approached by a swarm not just mean riding a motorcycle of small boats with locals trying to or visiting famous places. It is an sell everything from cold coffee to down the constant flow of scooters. When the carriageway ends they pass onto the pavement and if all the directions of movement are too clogged (even according to them), they simply go over to the other side of the road and ride in the wrong lane. On our large, fully equipped Enduro motorcycles we all felt like rocks planted in the middle of a mountain stream. Even the pedestrians have their own way of crossing the road: they simply start walking keeping their gaze low and their pace constant and the traffic of incoming scooters just swarms around them, it is truly incredible. Personally, riding in this traffic reminded me of motocross races. “Protect the internal trajectory (so you do not get in front of anyone), yell at the slowest riders in front of you and when you’re undecided ... fire the throttle.” A shower in the hotel washes off the experience of the day. That evening, we have dinner in District 1 of the city, based on a Vietnamese barbecue, followed by a relaxing rickshaw tour. What a day!

were a reminder that a true explorer should make the effort to experience the world with not just his eyes open, but heart and mind open as well. Only then will an explorer start to discover himself. GIORGIO DALLA ROSA – GIVI Factory Manager from Italy It has been my first Explorer and, even if not accustomed to ride in such big groups, I enjoyed since the beginning the party and the character of everyone. It has been a great experience of sharing personality, cultures, riding skills and human relationships. Roads and motorcycles as background for a deep emotional experience. WAHID OOI ABDULLAH – Press Media from Malaysia The GIVI Golden Triangle Adventure 2017 was an adventure unlike any other. Being able to see and feel the history, culture, environment and lifestyles of different peoples throughout the ride was nothing short of a once in a lifetime experience. Additionally, GIVI’s CSR program for the less than fortunate was truly heartwarming. Last but not least, it was an honour to being able to witness and experience the practicality and strength of GIVI’s products in tough, real world conditions.

5) BEFORE OUR DEPARTURE ON THE FIRST DAY, A GROUP PHOTO TAKEN IN FRONT OF THE HOTEL IN PATTAYA 6) ONE OF THE MANY WONDERFUL VIEWS OF THE ARCHAEOLOGICAL SITE AND RELIGIOUS COMPLEX OF ANGKOR. FROM THE TOP OF THE OPPOSITE PAGE, THE PALACE IS THE FAMOUS VICTORY BRIDGE, WHICH ALLOWS ACCESS TO THE FORTIFICATION AROUND THE TEMPLE OF BAYON; A GLIMPSE OF THE TEMPLE OF TA PROHM; A DETAIL OF THE TEMPLE OF TA PROHM 8) ABOVE: ON THE EVENING OF THE SEVENTH DAY, THE GROUP DEPARTS FOR THE FINAL CLIMB TO PREAH MONIVONG BOKOR. BELOW: A TRADITIONAL PHOTO TAKEN IN FRONT OF ONE OF THE MANY PAGODAS OF PHNOM PENH, CAPITAL OF CAMBODIA 12) ABOVE: THE MARVELOUS TEMPLE OF ANGKOR WAT, THE TALLEST RELIGIOUS PALACE IN THE WORLD. ON THE SIDE: THE GROUP ON THE MOVE IN CAMBODIA, IN THE RED MUD NEAR BOKOR NATURAL PARK; 13) ABOVE: THE GROUP NEAR THE MILLENNIAL PREAH TIS BRIDGE, NEAR THE VILLAGE OF KAMPOM KDEI. ON THE LAST DAY, THERE WAS NO RESPITE FROM THE RAIN FOR THE ENTIRE 600KM FROM CAMBODIA TO THAILAND

Givi Magazine Maggio 2018 - Givi Explorer Tour

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INSIDE GIVI di Giampaolo Meda – Foto Mario Frati

REPARTO R&D

PAROLA D’ORDINE:

LARGO AI GIOVANI! Soprattutto se sono validi progettisti, come i quattro “nuovi acquisti” del reparto di ricerca e sviluppo dell’azienda. Tutti freschi di laurea (o quasi) e tutti pronti - come leggerete nelle interviste - a prendersi la paternità di qualche nuova linea di prodotti. La passione per le 2 ruote è viva, così come la voglia di bruciare le tappe.

Andrea Zambelli, Andrea Romagnoli, Francesco Pelizzari, Paolo Camnasio sono i nomi dei quattro nuovi progettisti entrati a far parte dell’R&D di GIVi nell’arco degli ultimi due anni. Insieme superano di pochissimo il secolo e tutti sono al loro primo impiego lavorativo. Con loro abbiamo chiacchierato amabilmente, strappato qualche confidenza (che costerà il posto a qualcuno…) Scherziamo

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Givi Inside

naturalmente; Il ritratto che ne esce è quello di quattro ragazzi supermotivati, felici di fare il lavoro per il quale si sono preparati, dotati di capacità di analisi. Tre di loro sono motociclisti (ora sapete chi si giocherà il posto)… A ognuno abbiamo dedicato un approfondimento, ma partiamo presentandoveli “in team”.


DA SINISTRA A DESTRA: PAOLO, FRANCESCO, ANDREA Z. E ANDREA R. VOI VI DIVERTITE A MONTARE I MODELLINI… IN SCALA? LORO NO. ATTENZIONE A NON LASCIARE LA MOTO INCUSTODITA.

E questo vale anche per la carpenteria, dove ad esempio si scambiano informazioni sui particolari metallici anche in funzione del design. Quali università avete frequentato? Io la LABA di Brescia (Andrea Z.). Sarebbe la Libera Accademia di Belle Arti. Ha vari dipartimenti tra cui Industrial Design. Noi tre veniamo tutti dalla facoltà d’Ingegneria Meccanica di Brescia Nel momento in cui stiamo parlando Milano è nel pieno della settimana del design. La direzione vi permette di allargare la visione oltre i propri confini? Si, ci agevola. A partire dalle fiere di settore dove ci prendiamo un giorno intero per girare tra gli stand, analizzare la concorrenza, valutare i nuovi modelli, ecc. Seguiamo anche le manifestazioni tecniche, come illuminazione e macchine a controllo numerico… a volte dedicandovi parte del nostro tempo libero. Da dove arrivate e dove vivete attualmente? Io sono di Soncino (Andrea R.) in provincia di Cremona. Io sono di Mantova (Andrea Z.) e vivo a Brescia. Noi due giochiamo in casa: veniamo dalla provincia di Brescia. Soncino è un posto famoso per …? Aiutami Andrea Nel mio paese nel 1488 fu stampata la prima Bibbia completa in lingua ebraica dagli stampatori Soncino, che poi diedero il nome al borgo. E poi per il Museo della Seta. Vi frequentate anche dopo il lavoro o avete vite separate? Io e lui (Andrea R. e Paolo) ci vediamo spesso nel fine settimana. Condividiamo la passione per la moto e quindi organizziamo dei giri da fare insieme e qualche turno in pista. Guidate tutti una moto? Io no, mi sono fermato al cinquantino per ora…. (Andrea Z.) Cinquantino? Il sig. Visenzi che dice? Al colloquio mi ha chiesto quasi subito “che moto possiede?” Prima o poi dovrò adeguarmi al trend… Vi siete conosciuti qui in GIVI? Noi tre (Andrea R, Paolo, Francesco), frequentando la stessa facoltà, abbiamo in passato lavorato insieme all’interno di un progetto che si chiama “MOTOSTUDENT”, una competizione aperta alle Università che vede GIVI tra gli sponsor. Si costruisce una moto e poi ci si sfida in circuito. All’esordio siamo arrivati 5° ma quest’anno contiamo di fare meglio. Siete i più giovani all’interno dell’R&D.? C’è un nostro collega che ha 23 anni… poi arriviamo noi.

iao ragazzi e benvenuti sul GIVI MAGAZINE. La rubrica INSIDE GIVI è dedicata a voi. Siete coetanei? Si. Io (Andrea Z.) e Paolo abbiamo 25 anni; l’altro Andrea e Francesco ne hanno 26. Un paio di voi sono in GIVI da pochi mesi. Avete tutti mansioni ben definite all’interno dell’azienda? Noi due lavoriamo in carpenteria (Andrea R. e Francesco). Io seguo la lavorazione della materia plastica e i caschi (Paolo). Io invece sono un designer di accessori, in particolar modo di borse morbide (Andrea Z.). Siete coinvolti in un lavoro di equipe? Tra di voi e con il resto del reparto R&D? C’è sempre un confronto prima di affrontare step particolarmente impegnativi, essenziali alla progettazione di un nuovo prodotto.

Cosa avete portato in azienda? Una ventata di freschezza tecnico/ intellettuale? Oppure siete ancora nella fase “intanto imparo e poi si vede?” L’azienda conta su di noi e ci sta coinvolgendo nello sviluppo di una linea di accessori più giovanili. I nostri coetanei vanno in giro con un certo tipo di moto e associano GIVI al produttore del bauletto, oggetto che ritengono poco vicino al loro modo di concepire il muoversi su due ruote. Da appassionati puntiamo a prodotti pensati per motociclisti dai 40 anni in giù adatti ad un utilizzo più sportivo. Beh, l’immagine di GIVI è da tempo presente nel mondo racing, in particolare nella MotoGP. E nella gamma caschi c’è un integrale sportivo in carbonio di alto livello… Pensiamo tutti che serva crederci di più. Il casco è stupendo ma troviamo le grafiche un po’ troppo timide rispetto al potenziale tecnico e di comfort di questo modello. E poi non è facile trovarlo e provarlo nei negozi e nemmeno te lo propongono: lo diciamo per esperienza personale. Givi Magazine May 2018 - Givi Inside

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Sappiate che queste confidenze andranno sulle pagine del GIVI MAGAZINE. Siete ancora in tempo a ritrattare… Siamo consapevoli che il segmento dei caschi sportivi è inflazionato. Ma perché non farsi spazio con una grafica dedicata, proponendo magari una replica MotoGP? Cecchinello ha detto che dopo Repsol, GIVI è il marchio più riconoscibile; sfruttiamo questa visibilità. Certo che andate dritti al punto. Riconoscete che un bel passo avanti, sempre rispetto al passato, è stato fatto nel mondo offroad? E non soltanto per le maxienduro stradali. Si, in effetti le nuove linee di borse morbide stanno ottenendo ottimi risultati. Siete impegnati anche in eventi esterni legati all’azienda? Ci stiamo facendo le ossa ai GIVIDAYS. Parliamo con i venditori, ascoltiamo gli utenti, dispensiamo consigli tecnici. Tocca tutti noi a turno, ma l’esperienza è sicuramente appagante e arricchente. Investire nella ricerca e sviluppo è corretto ma l’arrivo di 4 nuovi ingegneri e progettisti nel giro di così poco tempo non è proprio nella norma. Probabilmente siete bravissimi. Crediamo che il sig, Visenzi creda molto nelle potenzialità e nell’innovazione che un punto di vista giovanile possa portare. La nostra simpatia ha fatto il resto… ahh aahh ahhh. Come lo vedete… il capo? Un fuoriclasse. Nonostante l’età ha una capacità di visione a 360 gradi sul futuro di questo settore che noi ci sogniamo. Qualche giorno fa ha fatto una critica ad un nostro collega dell’R&D, che a sua volta ha risposto che avrebbe controllato al computer, ecc. Beh è saltato fuori che aveva ragione il sig. Visenzi e senza bisogno di conferme tecniche. La sua esperienza va oltre i numeri insomma. Da qualche anno, più che sui bauletti, GIVI sta spingendo sulle borse morbide. Il mercato del topcase è saturo e la crisi dello scooter rincara la dose? Per quanto riguarda il nostro target i giovani alla guida di piccole moto scartano quasi sempre il montaggio di un bauletto.

Più in generale crediamo che a volte l’utente sia dubbioso, a volte spaventato dalla scelta di montare non tanto un bauletto (se si possiede uno scooter è quasi impossibile farne a meno) ma le valigie rigide laterali. Le “alternative morbide” o “preformate” spesso aiutano a decidere. Sono meno invasive sul veicolo e facili da rimuovere. In gamma sono però presenti kit di fissaggio per le valigie davvero minimal, velocissimi da staccare dal telaio della moto. E poi le rigide proteggono meglio il bagaglio e anche le gambe in caso di caduta… Mettiamola così. Le possibili soluzioni sono talmente tante (vedi anche le molteplici piastre a disposizione) che la gente fatica a conoscerle e il dealer spesso non le propone. Da un negoziante ci è capitato di spiegare il sistema Tanklock a clienti abituali. Non ne conoscevano l’esistenza… Chi compra le riviste specializzate conosce sicuramente questo attacco rapido. Motociclismo ha appena realizzato una comparativa tra borse da serbatoio dotate di flangia e GIVI è risultata prima nella classifica stilata dal mensile. Poi c’è il supporto del sito web ufficiale, con le sue aree specifiche dedicate al motociclista in cerca di prodotti per la propria moto o scooter. Può sembrare strano ma questi strumenti vengono sotto utilizzati. L’area tecnica del blog GIVI PEOPLE è piena di richieste di informazioni che si trovano direttamente e facilmente sul sito ufficiale. E questo vale anche per moltissime delle domande che vengono rivolte al customer care… alle quali spesso siamo chiamati a rispondere… Siamo andati un po’ fuori tema ma credo che il vostro punto di vista meriti attenzione. Un’ultima domanda, rivolta a tutti, e poi passiamo ai singoli “faccia a faccia”: lavorate esclusivamente sulle linee di prodotti per il mercato occidentale? A me (Andrea Z.) è stato richiesto di collaborare su prodotti destinati ad altri mercati. Il messaggio è comunque quello di offrire uno standard di progettazione sempre al livello più alto; quindi ogni progetto dovrebbe passare da Flero, almeno a livello di approvazione e controllo.

IN POSA DAVANTI ALL’INGRESSO DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA. NON C’È DUBBIO. IL DNA DEL “PROGETTISTA PER IL SETTORE MOTOCICLISTICO” NON MANCA A NESSUNO DI LORO.

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ANDREA ZAMBELLI

Argomento della tesi? Un dispositivo medico per la fisioterapia. Purtroppo non siamo in ambito Automotive.

per la magistrale in Automotive. Sono davvero bravi in facoltà e ci insegnano ogni aspetto della progettazione, grazie soprattutto ai vari progetti messi a disposizione come il Motostudent a cui ho preso parte. E qui in GIVI ho l’opportunità di metterlo in pratica.

Le tue mansioni in GIVI Attualmente sono ancora in stage, fino a fine luglio, ma sono già a tutti gli effetti coinvolto come designer su alcuni prodotti e accessori che usciranno per la nuova stagione; principalmente borse morbide.

A cosa stai lavorando? Io e Francesco siamo più sulla carpenteria, quindi sulla progettazione degli attacchi per le borse morbide e rigide. Attualmente mi sto addentrando nella progettazione dei vari stampi .

L’ingresso in azienda com’è stato? Sono rimasto piacevolmente colpito dall’ambiente stimolante e dal confronto continuo con i colleghi: il resto del team mi supporta e mi insegna come procedere. Ad esempio indicandomi, su certi dettagli, eventuali problematiche legate al comfort di utilizzo, ecc.

Quale metallo è utilizzato per gli attacchi? Dipende dagli utilizzi alla fine. La qualità del metallo è comunque alta e a questo si aggiungono i vari trattamenti tipo cataforesi, verniciatura, ecc. Ogni kit viene testato a lungo prima di arrivare sul mercato.

Non guidi (ancora) una moto o uno scooter: quali sono le tue passioni? Tutto ciò che concerne il mondo del design (soprattutto l’ambito Automotive), lo sport in generale e il calcio in particolare, che pratico sin da bambino. La motoGP la seguo assiduamente.

Qual è la macchina più sofisticata utilizzata in carpenteria? Dal punto di vista dell’impatto visivo sicuramente le automazioni offerte dalle piegatubi automatiche. Anche il processo della saldatura robotica lascia a bocca aperta gli ospiti.

Sei l’unico dei quattro a non aver frequentato la facoltà d’ingegneria. Formazione? Ho iniziato frequentando il Liceo Artistico a Mantova. Successivamente ho frequentato la LABA di Brescia. Tre anni di design, laurea e poi specialistica in Industrial Design & Research, sempre nella stessa sede. Ora sono in attesa di dare la tesi magistrale a luglio.

Ambizioni? Spero di continuare a lavorare in questa azienda. L’automotive è il settore di riferimento per me. Il design degli accessori per moto è molto interessante permettendomi di dare libero sfogo alla mia creatività. L’ evoluzione è ampia e si può fare molto. Nonostante la tua breve esperienza aziendale hai qualche idea sul come eventualmente migliorare la programmazione del lavoro nel reparto R&D? Per la mia formazione è importante lavorare in team da subito. Più punti di vista permettono di partire con il piede giusto. Cambiare idea a metà lavoro rallenta il progetto in corso. Quindi sono in linea con l’attuale politica.

Cosa ti piace del tuo lavoro? Avevo paura, entrando nel mondo del lavoro, di trovarmi seduto a una scrivania per ore e ore. Per fortuna in GIVI non è così. Qui ho la possibilità di vedere parecchi aspetti legati alla progettazione. Vengo sempre coinvolto nei vari progetti compresi quelli per le varie Case motociclistiche seguendo poi i processi produttivi. Ambizioni per il futuro? Sono molto contento di lavorare in ambito motociclistico! E’ davvero un sogno e vorrei continuare in questa direzione, magari nel settore racing. A proposito di moto. Qual è stata la tua prima “due ruote”? Un Malaguti Grizzly 50 all’età di 8 anni. Ho fatto gare di motocross nelle varie classi fino al secondo anno di università e poi non sono più riuscito ad allenarmi per via degli studi. UItimamente mi sono convertito alla stradale in pista: la mia attuale moto è una BMW S1000R.

FRANCESCO PELIZZARI

Quali prodotti hai contribuito a realizzare finora? La piastra universale in alluminio M9, a breve sul mercato. E poi una linea di borse morbide che uscirà nel 2019.

Alcune delle cose che mi ha raccontato Andrea valgono anche per te immagino. Si. Stessa università e identica formazione. Prima ho frequentato lo stesso Liceo di Paolo, senza esserne compagno di classe.

ANDREA ROMAGNOLI

A spingerti è stata la passione per la moto? Certo. Ma è anche stata una scelta lavorativa: nell’ambito automotive la figura dell’ingegnere meccanico è sempre ricercata.

Formazione Ho iniziato come geometra, mi piaceva disegnare. Poi la passione per moto, bici e il settore delle corse mi hanno portato a frequentare Ingegneria Meccanica. Mi sono laureato e ora sto dando gli esami

E poi c’è stato l’intermezzo del progetto Motostudent vero? Ha portato crediti preziosi? Si, un vero sogno. Costruire una moto da zero e vederla correre Givi Magazine May 2018 - Givi Inside

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in pista. Niente crediti purtroppo. Almeno qui in Italia. All’estero questo impegno viene riconosciuto. Di contro, per dare spazio a questo progetto ho perso un po’ di tempo con gli studi…. Se non ricordo male sei ancora in stage qui in GIVI Si, fino ad ottobre. Le tue mansioni in carpenteria sono simili a quella di Andrea? In parte sì. Io sono arrivato da poco e mi trovo un po’ nella fase di mezzo. Sto imparando e allo stesso tempo cerco di metterci del mio, attingendo dalla mia formazione. Per il futuro cosa prevedi? Il sogno sarebbe progettare e realizzare moto da competizione, ma da piccolo volevo fare il meccanico. La mia figura in GIVI rispecchia molto questa duplice passione. Qui passo un po’ di tempo a progettare e poi mi sposto sulle macchine e vedo subito il risultato. Quindi devo davvero ringraziare l’azienda per l’opportunità che mi ha concesso. La tua prima moto o scooter? La mia prima due ruote è stato uno scooter Piaggio Energy 50. La prima moto una KTM 125. Avevo 16 anni. Attualmente guido una Honda CBF600… e vengo preso in giro da loro (indicando gli altri 3). Come mai? Perché prima possedevo una CBR. Mi piaceva molto guidarla ma dopo un giro di 500 km sono tornato a casa con la schiena rotta. Dopo vari ripensamenti ho preferito il comfort alla velocità.

PAOLO CAMNASIO Manchi tu Paolo. Liceo scientifico tecnologico, poi sono passato all’Università di Brescia, indirizzo Ingegneria Meccanica. Anch’io puntavo ad una specializzazione in Automotive. Le due e le quattro ruote sono da sempre la mia passione. Questo è il mio ambito. Non mi è mai passato per la testa di guardare ad altri settori dell’industria. L’illuminazione l’ho avuta con la Formula Student (poi è arrivata la Motostudent), competizione tra Università, nata in USA, con vetture tipo Formula 1 ma in scala ridotta. Quando ho scoperto che alla facoltà di Brescia c’era un dipartimento della magistrale che si occupava di questo progetto mi sono buttato a capofitto. Abbiamo respirato l’aria dei circuiti con qualche trasferta all’estero. E’ stato bello. Come si fa in altri Paesi, esiste la possibilità d’incontro con manager aziendali mentre si frequenta, oppure il mondo del lavoro rimane fuori fin dopo la laurea? Mai incontrata un’azienda all’interno della mia facoltà. Seguendo esclusivamente i corsi, senza approfittare di qualche progetto extracurriculare, difficilmente arrivano proposte dirette.

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Sei un fuoristradista o preferisci l’asfalto? Ho iniziato praticando l’off-road perché a casa mia la parola “moto da strada” non si poteva nemmeno pronunciare. A 15 anni sono salito per la prima volta su di una due ruote a motore come passeggero. Sono bastate poche centinaia di metri per farmi capire che volevo quel veicolo più di ogni altra cosa al mondo. I miei, pensando che potessi cambiare idea, hanno detto “se la vuoi trovati un lavoro e comprala”. Così ho fatto, mettendo da parte i soldi per una 125 da enduro (il compromesso di cui ho parlato prima). Con questa moto ho percorso circa 30 mila km e mi sono veramente appassionato al fuoristrada. Poi sono passato alle sportive. E le elettriche? Hai avuto occasione di provarle? Cosa ne pensi? Sono innovative. Potrebbero superare anche prestazionalmente le moto spinte dal classico motore a scoppio. Qui in GIVI abbiamo una ZERO stradale che è fantastica. Anche guidare la Toyota PRIUS aziendale mi ha emozionato. Mi piace ogni nuova tecnologia legata alle auto e alle moto. Si è capito spero. A quali progetti GIVI hai contribuito? Ho lavorato per circa un anno a una serratura automatica per bauletto, comandabile tramite una APP da scaricare sullo smartphone. Non è stato facile in quanto il progetto non doveva toccare il funzionamento della serratura originale. L’abbiamo presentata all’ultima edizione di EICMA come Concept . Indicami un prodotto GIVI che ritieni al top in base alla tua esperienza di motociclista. Ne abbiamo parlato prima tutti insieme: il casco integrale in carbonio. E’ davvero pazzesco e spero che si continui a produrlo. C’è grande concorrenza lo so, ma passando dal fuoristrada alla strada, non riuscivo ad abituarmi ai caschi stradali per via del poco spazio davanti alla bocca. Questo modello di GIVI mi ha fatto cambiare idea. Che moto guidi attualmente? Una Brutale 990R Attenzione ai nuovi tutor che controllano la velocità. Non perdonano nessuno. Lo so. Con moto come le nostre sarebbe meglio andare esclusivamente in pista. Ci stiamo già pensando. Altre passioni? Mi piacciono gli animali. Ho fatto in passato il dog sitter per guadagnare qualcosa. Come vedi il trasporto di gatti e piccoli cani in moto o scooter? Il mio cane non lo porterei. E’ difficile. Non puoi legarlo e potrebbe tentare di scappare. Sul mercato c’è già qualche proposta… nessuna convincente. Potrebbe progettarlo GIVI…


CODEWORD: MAKE WAY FOR THE YOUNGSTERS!

ESPECIALLY IF THEY ARE BONA FIDE DESIGNERS, LIKE THE FOUR "NEW ENTRANTS” INTO THE COMPANY'S RESEARCH AND DEVELOPMENT DEPARTMENT. ALMOST ALL ARE FRESH GRADUATES AND AS YOU WILL LEARN FROM THEIR INTERVIEWS, THEY ARE ALL READY TO BE THE NEXT INVENTORS OF SOME NEW AND EXCITING PRODUCT LINES! THE PASSION FOR 2 WHEELS IS ALIVE AND WELL, AS IS THE DESIRE TO REACH FOR THE STARS. Andrea Zambelli, Andrea Romagnoli, Francesco Pelizzari and Paolo Camnasio are the names of the four new designers who have joined the R & D section of GIVI over the last two years. They are very young and for each of them, it is their very first job. We chatted amiably with them, unearthed some personal revelations, which will cost someone their job (we are obviously joking) but the picture that emerged is one of four supermotivated young men, happy to do the job they trained for and each of them is equipped with excellent analytical skills. Three of them are motorcyclists (now you know who is at risk)! We have dedicated an insert to each of them, but let’s begin by introducing them collectively. Hi guys and welcome to GIVI MAGAZINE. The column INSIDE GIVI is dedicated to you. How old are you? I (Andrea Z.) and Paolo are 25 years old; the other Andrea and Francesco are 26. A couple of you have already been in GIVI for a few months. Do you all have well-defined tasks within the company? We work in the carpentry division (Andrea R. and Francesco). I work with plastic materials and helmets (Paolo). But I am a designer of accessories, especially soft bags (Andrea Z.). Are you involved in team work activities? Between you and the rest of the R & D department? There is always a comparison before facing particularly demanding steps, essential to the design of a new product. And this also applies to carpentry, where, for example information on metal parts is also exchanged in relation to the design. Which universities did you attend? I attended the LABA of Brescia (Andrea Z.). Which is like the Free Academy of Fine Arts (Libera Accademia di Belle Arti)? It has various departments including Industrial Design. The three of us all come from the Faculty of Mechanical Engineering of Brescia As we speak Milan is at the height of Design Week. Does the management allow you to broaden your vision beyond your set borders? Yes and it helps us. Starting from the sector’s trade fairs where we take a whole day to go through the stands, analyzing the competition, evaluating the new models, etc. We also follow technical events, such as lighting and CNC machines ... sometimes dedicating part of our free time to it.

Where do you come from and where do you currently live? I'm from Soncino (Andrea R.) in the province of Cremona. I'm from Mantova (Andrea Z.) and I live in Brescia. The two of us are on our home turf as we come from the province of Brescia. Soncino is famous for ...? Help me out here Andrea... In 1488 the first complete Bible in the Hebrew language was printed by the Soncino printers, who then gave the village its name and also to the the Silk Museum. Do you all see each other socially, or do you have separate lives? He and I (Andrea R. and Paolo) often see each other at the weekend. We share a passion for bikes so organize rides that we can do together and the odd track race. Do you both ride motorcycles? Not me, for now I stopped at 50cc... (Andrea Z.) A 50cc! What does Mr Visenzi think about that? At the interview, almost immediately he asked me "what kind of bike do you have?” Sooner or later I will have to adapt to the trend... Did you guys meet each other for the first time in GIVI? The three of us (Andrea R, Paolo, Francesco), attending the same faculty, have in the past worked together on a project called "MOTOSTUDENT", a competition open to the Universities that sees GIVI among one of the sponsors. You build a bike and then you challenge yourself on the track. At our first race we finished 5th but this year we hope to do better. Are you the youngest within the R & D Department? One of our colleagues is 23 years old ... then there is us.

ENGLISH TEXT

R&D DEPARTMENT


What did you bring to the company? A breath of technical / intellectual freshness? Or are you still in the phase "in the meantime I’ll learn and then we’ll see?" The company relies on us and is involved in the development of a line of more youthful accessories. Our peers go around with a certain type of bike and associate GIVI as being a manufacturer of cases, an object that they consider not too inclined with their way of conceiving moving on two wheels. As enthusiasts we aim at products designed for 40-year-old motorcyclists suitable for more sporty use. Well, the image of GIVI has long been present in the racing world, especially in MotoGP. And in the range of helmets there is a high quality carbon fiber sports accessory... We all think we need to believe in ourselves more. The helmet is beautiful but we find the graphics to be a bit too timid compared to the technical and comfort potential of this model. And then it is not easy to find and try them in shops and they are not even suggested. This is based on personal experience. Knowing that these revelations will appear in the pages of GIVI MAGAZINE ... you still have time for a retraction... We are aware that the segment of sports helmets is inflated. But why not make space with dedicated graphics, perhaps proposing a MotoGP replica? Cecchinello said that after Repsol, GIVI is the most recognizable brand in MotoGP; we should take advantage of this visibility. You guys do go straight to the point. Do you acknowledge that a good step forward, always with respect to the past, has been made in the offroad world? And not just for street enduro motorbikes Yes, in fact the new lines of soft bags are getting excellent results. Are you also engaged in any external events related to the company? We work extremely hard at the GIVIDAYS. We talk with the vendors, we listen to the users, and we dispense technical advice. All of us take turns, but the experience is certainly rewarding and enriching. Investing in research and development is the right thing to do, but the arrival of four new engineers and designers in just a short space of time is not exactly the norm. Perhaps it’s because you are all very good? We think that Mr Visenzi truly believes in the potential and innovation that a youth’s point of view can bring to the table. Our likeability did the rest ... haha hahahaha ahah.

Those who buy specialist magazines definitely know this quick hook. Motociclismo has just made a comparison between tank bags with flanges and GIVI was first in the ranking drawn up by the monthly magazine. Then there is the support of the official website, with its specific areas dedicated to the motorcyclist looking for products for his/her motorcycle or scooter. It may seem strange but these tools are underused. The technical area of the GIVI PEOPLE blog is full of requests for information that can be found directly and easily on the official website. And this also applies to many of the questions that are addressed to customer care ... to which we are often called to answer... We went a bit off-topic there but I think your point of view deserves some attention. One last question, addressed to everyone, and then we go to the individual "face to face" interviews: do you work exclusively on the product lines for the western market? I (Andrea Z.) was asked to collaborate on products destined for other markets. The message, however, is to offer a design standard which is always at the highest level; therefore every project should have to move from Flero, at least at the level of approval and control.

ANDREA ZAMBELLI

What’s your take on Mr Visenzi... the boss? He is a champion. Despite his age, he has a 360-degree field of vision in respect of the future of this sector that we can only dream about. A few days ago he criticized one of our R & D colleagues, who in turn replied that he would check the computer, etc. Well it turned out that Mr. Visenzi was right and without the need for technical confirmation. In short, his experience goes beyond numbers.

You are the only one of the four who did not attend the faculty of engineering. What are your qualifications? I started attending the Art School in Mantua. Later I attended the LABA in Brescia. Three years of design, my Degree and then Masters in Industrial Design & Research, all in the same school. I'm now waiting to present my Master thesis in July.

For some years now, GIVI has been focusing more on soft bags rather than cases. Is the topcase market saturated and does the scooter crisis go further? As for our target, young people who ride small motorcycles almost always discard the idea of mounting a case. More generally we believe that sometimes the user is doubtful, sometimes scared by the choice of mounting not so much a case (if you own a scooter it is almost impossible to do without) but the rigid side bags. The "soft alternatives" or "preformed" often help to form a decision. They are less invasive on the vehicle and easy to remove.

What are your duties within GIVI? Currently I'm still doing one stage and that will continue until the end of July, but I'm already involved as a designer on some products and accessories that will be released for the new season; mainly soft bags.

However, in the range, there are fixing kits to attach really minimal cases that can be quickly detached from the motorcycle frame. Rigid cases are more robust and could protect the legs in the event of a fall…. Let's put it this way. There are so many possible solutions (see also the many plates available) that people find it difficult to know them and the dealer often does not market them. From a retailer we happened to explain the Tanklock system to regular customers. They weren’t aware of its existence...

• FROM LEFT TO RIGHT: PAOLO, FRANCESCO, ANDREA Z. AND ANDREA R. DO YOU ENJOY ASSEMBLING SCALE MODELS? THESE GUYS DON’T, SO BE CAREFUL NOT TO LEAVE YOUR MOTORCYCLE UNATTENDED WHEN THEY ARE AROUND! • POSING IN FRONT OF THE ENTRANCE TO THE “UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA” (UNIVERSITY OF BRESCIA). THERE IS NO DOUBTING THAT THEY EACH DISPLAY THE DNA OF "PROJECT DESIGNERS FOR THE MOTORCYCLE INDUSTRY".

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Givi Inside

What is the topic of your Thesis? A medical device for physiotherapy. Unfortunately it’s not in the automotive sector.

How did you join the company? I was pleasantly impressed by the stimulating environment and the continuous comparison with colleagues: the rest of the team supports me and teaches me how to proceed. For example, pointing out to me ways of proceeding in certain areas. For example, pointing out to me problems relating to comfort of use, etc. As you do not yet ride a motorcycle or a scooter, so what are your passions? Everything related to the design world (especially the automotive sector), sport in general and football in particular, which I have been practicing since I was a child. I follow the MotoGP assiduously. What are your ambitions? I hope to continue working in this company. The automotive sector is the sector of reference for me. The design of motorcycle accessories is very interesting and allows me to give free rein to my creativity. Evolution is wide and a lot can be done. In spite of your brief business experience, do you have any ideas on how to improve the job planning within the R & D Department? For my training it is important to work in teams immediately. More points of view allow one to start on the right foot. Changing ideas halfway through the task can slow down a current project. So I'm in line with the current policies. Which products have you helped to create so far? The universal M9 aluminum plate, which will soon be available on the market. And then to a line of soft bags that will be released in 2019.


Training I began as a surveyor as I liked drawing. Then the passion for motorcycles, bikes and the racing sector led me to attend the faculty of Mechanical Engineering. I graduated and now I'm preparing exams for my Masters in Automotive. They are really good at the faculty and they teach us every aspect of design, thanks above all to the various projects made available like the Motostudent project in which I participated. And here in GIVI I have the opportunity to put it into practice. What are you working on? Francesco and I are more on the carpentry, then on the design of the hooks for the soft and rigid bags. Currently I'm going into the design of the various molds. Which metal is used for the hooks? It depends on what it’s used for. The quality of the metal is high and involves various treatments like cataphoresis, painting, etc. Each kit is tested for a long period of time before arriving on the market. What is the most sophisticated machine used in carpentry? From the point of view of visual impact, surely, the automations offered by automatic bending machines. Even the process of robotic welding leaves guests speechless. What do you like about your job? When entering the world of work, I was afraid that I would be sitting at a desk for hours. Fortunately, in GIVI it's not like that. Here I have the opportunity to see several aspects related to design. I am always involved in various projects including those for the various motorcycle manufacturers, and following the production processes. What are your ambitions for the future? I am very happy to work in the motorcycle sector! It's really a dream and I would like to continue in this direction, perhaps in the racing sector. Talking about motorcycles, what was your first "two-wheeler"? A Malaguti Grizzly 50 at the age of 8. I took part in motocross competitions in the various classes until the second year of university and then I was not able to train because of my studies. Lately I’ve switched to road racing: my current bike is a BMW S1000R.

FRANCESCO PELIZZARI I imagine that some of the things Andrea told me also apply to you? Yes. Same university and identical training phase. Previously, I attended the same high school as Paolo, but wasn’t his classmate. Was your passion for bikes what convinced you? Sure. But it was also a job choice: in the automotive field, the figure of the mechanical engineer is always sought after. And then there was the interlude of the Motostudent project, right? Did it give you any valuable credits? Yes, a real dream. Build a bike from scratch and see it run on the track. No credits, unfortunately. At least not here in Italy. Abroad, this commitment is recognized. On the other hand, to give space to this project, I lost some time with my studies... If I remember correctly you're still on internship here in GIVI Yes, until October. Are your carpentry tasks similar to Andrea's? In part yes. I have just arrived and I am a bit in the transition phase. I am learning and at the same time I try to apply my perspective, making use of my training. What are your expectations for the future? The dream would be to design and make racing bikes, but as a child I wanted to be a

mechanic. My figure in GIVI reflects this double passion a lot. Here I spend some time planning and then I move on the machines and I immediately see the result. So I really have to thank the company for the opportunity they have given me. What was your first bike or scooter? My first two wheeler was a Piaggio Energy 50 scooter. The first bike was a KTM 125. I was 16 years old. Currently I ride a Honda CBF600 ... and I get teased by them (pointing to the other 3). Why do they tease you? Because previously I had a CBR. I really enjoyed riding it but after a 500km ride I came home with a broken back. After several reconsiderations I chose comfort over speed.

PAOLO CAMNASIO

ENGLISH TEXT

ANDREA ROMAGNOLI

Paolo you’re up... Scientific high school, then I moved to the University of Brescia, still same course in mechanical engineering. I too was aiming for a specialization in Automotive. Two and four wheels have always been my passion. This is my domain. It has never crossed my mind to look at other sectors of the industry. I had the revelation with the Formula Student (then came the Motostudent), competition between Universities, born in USA, with cars like Formula 1 but on a reduced scale. When I discovered that at the faculty of Brescia there was a Department of M.A. course that focused on this project I threw myself headlong into it. We breathed the air of the circuits with some trips abroad. It was nice. How is it done in other countries, is there a chance to meet with business managers while attending, or does the world of work stay on the outside until after graduation? Never met a company within my faculty. Following the courses exclusively, without taking advantage of some extracurricular project, direct proposals are unlikely to arrive. Are you an off-roader or do you prefer the asphalt? I started off-road because at home the word "street bike" could not even be pronounced. For the very first time, at the age of 15, I climbed onto a twowheeled motorcycle as a passenger. A few hundred meters were enough to make me understand that I wanted that vehicle more than anything else in the world. My parents, thinking that I could change my mind, said "if you want it, get a job and buy it". So I did, putting aside the money for a 125cc enduro (the compromise I talked about before). I traveled about 30 thousand kilometers with this bike and I really love off-road riding. Then I switched to the sport types. And the electric ones? Have you had the chance to try them? What do you think about them? They are innovative. They could also exceed the motorcycles driven by the classic petrol engine. Here in GIVI we have a ZERO road that is fantastic. Also driving the company’s Toyota PRIUS excited me. I like every new technology relating to cars and motorcycles. It was obvious I hope. To which GIVI projects have you made a contribution? For about a year I worked on an automatic lock for cases, controllable via an APP to download on your smartphone. It was not easy because the project did not interfere with the operation of the original lock. We presented it at EICMA 2017 as a concept. Based on your biking experience, tell me about a GIVI product that you think tops it all? We first talked about it all together: the full carbon helmet. It's really crazy and I hope you keep producing it. There is great competition I know, but passing from off-road to road bikes, it was difficult to get used to street helmets because of the small space in front of the mouth. This model made by GIVI made me change my mind. What kind of motorcycle do you currently ride? A Brutale 990R Beware of the new tutors who control speed. They pity no one. I know. With bikes like ours it would be better to go exclusively on the track. We are already thinking about it. What are your other passions? I like animals. Just to earn some money, I was a dog sitter in the past. How do you view the transportation of cats and small dogs on motorcycles or scooters? My dog would not wear it. It's difficult. You can’t tie him and he would try to escape. There are already some proposals on the market ... none of which are particularly convincing. GIVI could design it…

Givi Magazine May 2018 - Givi Inside

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NEWS

a cura di Giampaolo Meda

È NATA LA “GLOBAL NEWSLETTER”

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Innovazione e tecnologia sono due punti cardine della nostra azienda. Investiamo tempo e risorse nello sviluppo di nuovi prodotti, nella creazione di nuovi concetti e anche nella ricerca di modi sempre nuovi e innovativi per comunicare con i nostri clienti a qualsiasi livello. La GLOBAL NEWSLETTER va proprio in questa direzione. Tutti gli episodi sono coordinati, girati e modificati negli Stati Uniti, ma il contenuto è fornito da tutte le nostre filiali nel mondo, dall’Europa, all’Asia e al Sud America. Ogni nuovo episodio del nostro notiziario video è pubblicato sul Givi Channel su YouTube ogni 15 giorni. Per non perderlo basta iscriversi. Questa semplice operazione ci permetterà di inviarvi una notifica ogni volta che saremo “on line”.

GIVI GLOBAL VIDEO NEWSLETTER

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Here at GIVI we are all about innovation and technology. We invest a lot of time and resources in developing new products, creating new concepts and find always new and innovative ways to communicate with our clients at any level. A few years back our branch GIVI USA started a collaboration with one of the most dynamic video production companies in the industry and for the following three years a slew of new product and how-to video started to populate any GIVI Group’s social media feed. But it was time for another big idea, and it all came together last September at the AIMExpo Show in Columbus, Ohio: that is where the concept of a GIVI news show, much like any regular news broadcast on TV, was born. A one of a kind container, the first in its genre in the motorcycle industry, that could group the many news and events that are part of the GIVI around the World every day. The GIVI Global video newsletter is divided into three main segments: Events, Racing, Traveling and Products. All episodes are coordinated, shot and edited in the USA, but the content is provided by all of our branches in the World, from Europe to Asia and South America. A brand new episode of our GIVI Global video newsletter is published on GIVI YouTube’s channel every 15 days, so make sure to subscribe and get notified as soon as a new show is released!

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GIVI news

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Qualche anno fa GIVI USA iniziò a collaborare con una delle Case di produzione video più dinamiche del settore. Questa partnership sviluppò nuovi format e video tutorial ed ebbe un ruolo importante nella crescita dei social media di GIVI Group. La GLOBAL NEWSLETTER è figlia di questa esperienza. Si tratta di un’idea nuova nella comunicazione, rapportata a quanto visto finora nel segmento motociclistico, che ha preso forma lo scorso settembre nel corso dell’AIMExpo Show di Columbus, in Ohio. Dietro al progetto c’è Pietro Ambrosioni, dinamico responsabile della comunicazione globale. “Il concetto - ci spiega Pietro - “è quello di un contenitore che ricordi il format di un qualsiasi notiziario televisivo. Un mix unico nel suo genere, il primo nel settore motociclistico, in grado di raggruppare le notizie e gli eventi che fanno parte del mondo GIVI”. La Global Newsletter è divisa in quattro segmenti principali: Eventi, Racing, Viaggi e Accessori.


AI GIVI DAYS SI VINCE! I primi incontri promossi da GIVI con l’intento di spingere alcuni prodotti all’interno dei principali punti di vendita italiani risalgono al 2007. Nel corso di questi anni la formula è rimasta pressoché fedele all’originale. Il 2018 porta novità che meritano un approfondimento. Ad aiutarci in questa analisi abbiamo chiamato Antonio Rizzini, Dealer Support. “Con il tempo le necessità sono cambiate: i media e internet ci hanno aiutato a promuovere la gamma

The first events promoted by GIVI with the aim of endorsing particular products within the main Italian stores, dates back to 2007. During this period, the formula has remained faithful to the original concept. However, 2018 introduces a number of new and exciting features.

To help us in this analysis, we reached out to Antonio Rizzini, Director of Dealer Support. “Over time, consumer needs have evolved: the media and the internet have helped us promote the range of products to the general public and retail stores have had to take on the task of promoting the brand, service and trust towards the consumer and the quality, rather than the product itself”.

In this context, Givi Day should no longer be seen as simply a necessary tool to increase sales, but as a useful means to demonstrate that the company is close to retailers and their needs, providing qualified GIVI staff to assist retail staff during an entire workday... But, there’s more: this year the format is being supported by a competition. According to Antonio: “For over 10 years, we have been promoting GIVI DAYS, but never like in the past 2 years have these actions been combined with our commercial policies: store rankings are not only linked to the volume of sales but also to exposure to promotion and visibility of the brand within the individual store and the competition is linked to this philosophy. The basic idea is to attract the interest of the public and convince them to buy in-store instead of via the internet thereby creating loyalty with their trusted dealer through our brand”.

ultimi 2 anni queste azioni si sono sposate con le nostre politiche commerciali: il ranking dei negozi è legato non soltanto alla mole di vendite ma anche all’esposizione alla promozione e alla visibilità del marchio all’interno del punto vendita. Il Concorso si lega a questa politica. L’idea di base è quella di agganciare l’interesse del pubblico, spingerlo a comprare in negozio, anziché su internet, a fidelizzarlo al loro dealer di fiducia attraverso il nostro marchio”. VIENI; GIVI E VINCI è il nome del concorso. Il premio è costituito da un buono di 800 euro spendibile presso il punto vendita dove ha avuto luogo il GIVI DAYS; vi si accede compilando la cartolina consegnata a fronte di acquisto uno o più prodotti GIVI per una spesa minima di 50,00 euro. Il meccanismo è quello del sorteggio presso uno studio notarile. Antonio Rizzini sta già lavorando ad arricchire l’offerta con nuove iniziative e allo stesso tempo sta puntando all’allargamento del “raggio di azione”, in un primo momento a tutta la penisola e dal prossimo anche all’estero, iniziando dall’Inghilterra.

The name of the competition is: VIENI; GIVI E VINCI.. The prize consists of an 800 Euro voucher to be spent at the store where the GIVI DAYS event was being held; entrants will simply need to complete the entry coupon supplied with every purchase of one or more GIVI products with a minimum purchase value of 50.00 Euros. The winner will be officially drawn at random, with the procedure being overseen by a local Notary. Antonio Rizzini is already working to enhance the offer with brand new initiatives while at the same time aiming to widen the “range of action”, initially, to the whole of mainland Europe and subsequently abroad, but beginning with the UK.

Givi Magazine May 18 - GIVI news

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WIN BIG AT GIVI DAYS!

prodotti verso il grande pubblico e i negozi hanno dovuto assumersi il compito di spingere il marchio, la qualità, il servizio e la fiducia verso il consumatore e la qualità, più che sullo stesso prodotto”. In questo contesto il Givi Day non va più inquadrato come strumento necessario ad aumentare le vendite, ma come mezzo utile a dimostrare che l’azienda è vicina ai negozianti e alle loro necessità, mettendo a disposizione personale qualificato che li assista durante un’intera giornata. Ma c’è di più: da quest’anno il format è supportato da un concorso. Sentiamo ancora Antonio: “Da oltre 10 anni promuoviamo i GIVI DAY, ma mai come negli


UNA NUOVA STRATEGIA SOCIAL PER LA PROMOZIONE DEL PORTALE WWW.GIVIEXPLORER.IT

VISITA

FACEBOOK

Il portale GIVI dedicato agli appassionati di viaggi in moto rinnova la propria comunicazione social. Al centro lo storytelling: i viaggiatori e le loro avventure diventano sempre più protagonisti del racconto, a favore di un maggiore coinvolgimento emotivo del pubblico. Ogni biker e ogni viaggio è presentato e valorizzato attraverso template grafici dedicati, che aiutano l’utente ad individuare rapidamente la tipologia di contenuto visualizzata. Sempre più spazio, inoltre, è riservato ai video, oggi tra i formati più apprezzati dalla community, utilizzati soprattutto come strumento teaser, per stuzzicare la curiosità dei moto viaggiatori. La nuova strategia social mette in risalto anche l’esperienza del marchio GIVI, attraverso la pubblicazione di consigli on the road e informazioni pratiche per viaggiare in moto in specifici Paesi. Non mancano, inoltre, spunti e idee per nuove avventure su due ruote, condivisi soprattutto attraverso il nuovo canale Instagram e le Instagram stories, che invitano gli utenti ad esplorare nuove emozionanti destinazioni. Ma Facebook e Instagram non sono solo mezzi per promuovere i contenuti del portale: diventano anche strumento privilegiato per alimentarne la crescita. La gestione social prevede infatti la pubblicazione periodica di video e post che invitano i viaggiatori di ieri e di domani ad inviare - tramite l’apposito form del portale - il reportage della loro ultima avventura in moto, o il progetto di quella che un domani vorrebbero realizzare.

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Per un portale sempre più ricco di storie ed emozioni da raccontare, condividere e vivere.

A NEW SOCIAL MEDIA STRATEGY FOR THE PROMOTION OF THE WWW. GIVIEXPLORER.IT PORTAL The GIVI portal dedicated to motorcycle travel enthusiasts renews its platform for social media communication.

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With storytelling at its centre: travellers and their adventures increasingly become the main characters of the stories, while generating emotional involvement from visitors to the portal. Every motorcyclist and every journey is presented and enhanced through dedicated graphic templates which help the user to quickly identify the type of content displayed. In addition, increasingly more space is dedicated to video clips, which today, is among the formats most appreciated by the motorcycling community and is mostly used as a teaser tool to stimulate the curiosity of would-be motorcycle adventurers and travellers. The new social strategy also highlights the experience of the GIVI brand through the publication of on-the-road advice and practical information for travelling by motorcycle in specific countries. There are also tips and ideas for new adventures on two wheels shared mainly through

GIVI news

the new Instagram channel and Instagram stories which invite users to explore new and exciting destinations. However, Facebook and Instagram are not only a means to promote the contents of the portal: they also become advantageous tools to stimulate its growth. As a matter of fact, social media management foresees the periodic publication of videos and postings that invites the travellers of yesterday and tomorrow to submit, via the completion of the appropriate form on the portal, an account of either their latest motorcycle adventure, or a future, aspirational project. For a portal that is continually abundant with stories and emotions to be narrated, shared and lived.


MX #41 GAME PRIMI PASSI… Anche per la stagione agonistica 2018 GIVI sostiene lo storico MC Lumezzane che grazie all’impegno di Paolo Bugatti negli ultimi anni ha dedicato importanti risorse al settore dei giovanissimi nel Motocross.

Nel corso dell’ultimo biennio grande impulso è stato dato dalla collaborazione con il campione di Supercross Davide degli Esposti. Con lui sono stati organizzati eventi e corsi per far apprendere ai ragazzi le tecniche della specialità. A parlare di sicurezza con i piccoli piloti e i genitori, sono stati chiamati gli esperti di GIVI e di HEVIK. L’obiettivo di Paolo Bugatti, responsabile di questa sezione del Motoclub, è invidiabile: forgiare dei piloti di tutto rispetto che possano arrivare un giorno sulle piste dei campionati mondiali, capaci di essere prima di tutto rispettosi e leali, elementi fondamentali per il vero agonismo.

www.mclumezzane.com motoclublumezzane@libero.it

MX GAME #41 - FIRST STEPS...

For the 2018 racing season, GIVI is supporting the historic MC Lumezzane which, thanks to the commitment of Paolo Bugatti in recent years, has dedicated important resources to the sector of young Motocross riders. This year, the Motoclub celebrates its 55th anniversary and amongst its members are riders who have contributed to making history in competitive Italian motorcycling; Tullio Gritti, Gualtiero Brissoni, Mario Rinaldi, Giò Sala, Tullio Pellegrinelli and Fabio Farioli. In addition, there are Enduro champions as well as the current standard bearer, the multi-Dakar tourer Alessandro Botturi ... The same Giuseppe Visenzi, involved in the 350 World Championship during the 1960’s was also enrolled in MC Lumezzane! In this case though, our interest is mainly focused on the MX GAME #41, the Youth Project involved in helping boys and girls from 7 to 10 years of age take their first steps in Motocross in a noncompetitive setting. A commitment interspersed with playful moments in order to train young “off-roaders” to be capable of having fun with jumps and acrobatics in complete safety, while sharing their passion for two wheels with friends. During the last two years, the collaboration with the Supercross champion Davide Degli Esposti has given the project a new lease of life. Events and courses organized in conjunction with Davide teaches children the techniques of the sport. Experts from both GIVI and HEVIK were invited to talk about safety with the young riders and their parents. The goal for Paolo Bugatti, Head of this section of the Motoclub, is enviable: forging riders who will one day arrive on the tracks of the world championships, able to be primarily respectful and loyal, fundamental elements for the real competitive spirit. www.mclumezzane.com motoclublumezzane@libero.it

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Il Motoclub festeggia quest’anno i 55 anni di attività e annovera tra gli associati piloti che hanno contribuito a fare la storia del motociclismo agonistico italiano. Tullio Gritti, Gualtiero Brissoni, Mario Rinaldi, Giò Sala, Tullio Pellegrinelli, Fabio Farioli e molti altri campioni dell’Enduro oltre all’attuale portabandiera il pluri Dakariano Alessandro Botturi… Lo stesso Giuseppe Visenzi, impegnato nel Mondiale Classe 350 negli Anni 60, è iscritto all’MC Lumezzane. Ma il nostro interesse, in questa occasione, va tutto alla MX #41 GAME, la sezione del Progetto Giovani che si occupa di far muovere i primi passi nel Motocross ai ragazzi (e ragazze) dai 7 ai 10 anni con licenza non competitiva. Un impegno intervallato da momenti di gioco per formare piccoli “fuoristradisti” capaci di divertirsi con salti e acrobazie in piena sicurezza, condividendo la passione per le due ruote con gli amici.


IMPORTANTE! Consulta sul sito givimoto.com la sezione “PER LA TUA MOTO” al fine di verificare l’esistenza del telaio specifico per il modello della tua moto B E P P E D I E NA

Soluzione con sistema di fissaggio a 4 punti

V37

LA VALIGIA SI È EVOLUTA ABBIAMO CONCENTRATO NELLA V37 TUTTO IL NOSTRO BACKGROUND FATTO DI INNOVAZIONE, TECNOLOGIA E DESIGN, PUR MANTENENDO LA COMPATIBILITÀ CON TUTTI I PRECEDENTI TELAI.* • Nuovo design ergonomico

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La più diffusa valigia laterale prodotta da GIVI® si evolve in una nuova splendida veste, elegante come non mai! *Rimanendo comunque compatibile con tutti i precedenti telai dotati di fissaggio a 4 punti PLX e PLXR.

In fase di lavorazione la predisposizione del supporto inferiore per il nuovo sistema di aggancio a 3 punti.

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Più versatile e capiente, la nuova V37 può contenere la maggior parte dei caschi modulari attualmente in commercio. L’irrobustimento dell’ attacco superiore ha permesso di superare i più duri test di resistenza e il suo design ergonomico con l’incavo nella parte anteriore, facilita la naturale posizione delle gambe del passeggero, aumentando il comfort di viaggio.


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