Periodico di motori, sport, cultura e attualità
Settembre 2018 anno XXXVii- n° 121
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aSSoCiazione aMiCi Dell’ autoDroMo e Del ParCo
unione SoCietÀ SPortiVe MonzeSi
Settembre di fuoco di Roberto Summer
Dopo questa estate infuocata non solo meteorologicamente, torna settembre sulla nostra pista e ancora si rinnova il duello, pure quello infuocato, tra le rosse di Maranello e le frecce d’argento di Stoccarda. Le ultime gare (questo articolo è stato scritta prima del Gp del Belgio, nda) hanno visto una grande alternanza tra le dominatrici del campionato mondiale (mentre ormai la Red Bull sembra avere perso l’aggancio con le locomotive dei Gp): anche la proverbiale affidabilità delle Mercedes ha segnato qualche colpo a vuoto, purtuttavia la grande classe di Lewis Hamilton ha qualche volta supplito alle carenze di una macchina sempre comunque al top, mentre le Ferrari sono sempre state al passo e qualche volta anche davanti. Quello che secondo il modesto parere di chi scrive è mancato alle rosse per imporsi sulle argentee vetture tedesche, come pure alcune avvisaglie facevano presumere (grande è stato il lavoro a Maranello e in pista, nella fase di progettazione e in quella di costruzione, in inverno e in estate, per colmare finalmente il gap e anzi sopravanzare le rivali), sono stati due fattori: alcuni errori di strategia e soprattutto alcuni gravi svarioni di Vettel (come dimenticare il Gran Premio di Germania letteralmente regalato ad Hamilton per un “lungo” sulla pista bagnata o, andando indietro, il sorpasso impossibile a Baku risolto in un nulla di fatto), anche se magari riscattati dal finale vibrante del Gran Premio d’Ungheria, con un Hamilton comunque dominatore. E quindi il duello a Monza si preannuncia entusiasmante, a beneficio delle decine di migliaia di spettatori che affolleranno le tribune e il prato. Ma c’è qualcosa che per tutti noi Amici dell’Autodromo e del Parco costituisce un notevole cruccio: le decisioni della direzione della SIAS, fin dall’anno scorso, ci hanno privato della gestione della tribuna Amici dell’Autodromo alla Variante Ascari. In pratica, non abbiamo più la disponibilità di tutti i posti, ma solo di una parte, e dobbiamo seguire le disposizioni, talvolta cervellotiche, che ci vengono “suggerite” (leggi imposte): in pratica, siamo ospiti (e forse anche poco graditi). Ora, la nostra Associazione è da quarantuno anni che si batte in difesa dell’Autodromo e del Parco, coinvolgendo politici, pubblica opinione, giornali (oltre che con la nostra testata che state leggendo, con interventi sui media nazio-
in Autodromo
nali e locali) e portando all’attenzione generale i problemi della nostra pista e della sua sopravvivenza: se in tutti questi anni, nonostante campagne di stampa condotte con mezzi molto più potenti dei nostri che miravano a depotenziare o addirittura a far chiudere la pista più veloce al mondo, il nostro Autodromo è ancora qui, vivo e partecipe, pienamente inserito nel campionato di Formula Uno e in altri, possiamo dire senza falsa modestia che è
(anche e forse soprattutto) merito nostro. E allora, di fronte a questo merito, il riconoscimento di una tribuna costruita solamente con i nostri mezzi e gestita a beneficio anche dei tifosi meno fortunati, i diversamente abili, con servizi per il loro benessere che non si riscontrano in nessun altra parte dell’Autodromo, non è pienamente giustificato? Il direttore della SIAS all’epoca della realizzazione della nostra tribuna, l’inge-
gner Bacciagaluppi, uomo di grande valore e di eccezionale statura umana, questa cosa l’aveva recepita pienamente, conscio di quello che avevamo già fatto per il nostro Autodromo, ed era bastata una stretta di mano fra gentiluomini per siglare il patto che autorizzava la tribuna e anche il nostro tram. E fino all’anno scorso, nessuno aveva eccepito. Ma, parafrasando Manzoni, uno lo stile se non ce l’ha non può inventarselo.
L’intervista
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Il presidente di Sias, Giuseppe Radaelli, fa il punto a un anno dall’insediamento
Passione e impegno per il tempio della F1 LE DOMANDE DI MONZASPRINT AL PRESIDENTE DI SIAS 1) Una sua breve biografia
Ad un anno dal suo insdiamento alla guida di Sias, la società che gestisce l’Autodromo, Giuseppe Radaelli si dichiara soddisfatto. Gioie, ma anche molte responsabilità per il presidente che nel suo curriculum conta collaborazioni con FIA. Dopo gli studi classici, Giuseppe Radaelli si è laureato in scienze politiche ad indirizzo economico internazionale ed è stat premiato da Regione Lombardia per la sua attività, unita ad un forte impegno civico. E’ stato fondatore, infatti, e tuttora presidente di alcune associazioni impegnate nel volontariato culturale e sociale nella zona di Varese. Sul fronte sportivo, oltre ai premi come Campione italiano regolarità storica nel 2010, nel 2012 ha ricevuto la medaglia di bronzo al merito sportivo assegnatagli dal Coni. Sempre in quell’anno ha iniziato la sua attività di presidente dell’Automobile Club Varese e dal 2014 della Fondazione Comunitaria del Varesotto. Come si diceva, tra le attività, vi sono anche quella di componente dell’International Historical Commission di FIA, componente del Consiglio mondiale mobilità e turismo sempre di Fia e della commissione F1. Oggi siede in Fondazione Caracciolo e nel Cda di Fideuram Investimenti. 2) E' stato un anno appassionante anche se impegnativo in una realtà che ha dovuto cominciare ad affrontare un importante rinnovamento di abitudini consolidate oggi non più sostenibili. È un dato di fatto che ACI, di fronte alla crisi in cui era caduta Sias e all’impossibilità di mantenere a Monza il GP di F1, si è fatto carico di sostenere, con ingenti risorse e nell’interesse nazionale, il risanamento e il rilancio dell’Autodromo ed ha per questo costituito una nuova governance orientata all’obiettivo, rispettosa del ruolo di “società pubblica” ed attenta comunque e sempre all’interesse collettivo del territorio. Mi piace sottolineare come la stessa Regione Lombardia nella recente definizione del PRS cita che “l’Autodromo per la sua storia è da sempre un’eccellenza non solo brianzola, ma per tutta l’Italia e porta in dote un indotto turistico ed economico sul territorio che non ha uguali”. L’attuale Cda di Sias è composto da rappresentanti nazionali (sono con me Giuseppina Fusco presidente di AC Roma e vice presidente vicario di ACI, Cristina Pagliara Presidente di AC Gorizia e i monzesi Alberto Dossi e Enrico Radaelli): le nostre decisioni sono state fino ad oggi unanimemente condivise. La discontinuità con il passato è nel solco di una tradizione rivisitata, alla luce di un contesto nuovo e di un mondo che oggi impone a tutti, Autodromo compreso, di prenderne atto, farsene una ragione e adeguare i propri comportamenti. Abbiamo un team di direzione che sta lavorando affinchè il focus per tutte le attività sia la customer satisfaction ed il lavoro svolto possa portare a sinergie con le Istituzioni e le realtà economiche del territorio. Obiettivo dichiarato è promuovere il brand Monza
5) L’Autodromo, di là della sua connaturata vocazione motoristica, 2) Qual è il suo bilancio, dopo un è e dovrà essere sempre più un anno di lavoro, come presidente impianto polisportivo e SIAS? polifunzionale: cosa sta facendo in questo senso e come intende 3) Cosa ha fatto e cosa intende fare procedere in questa direzione? per difendere e valorizzare l’immagine dell’Autodromo e 6) Secondo la convenzione col incrementare la sua attività di Comune di Monza, la SIAS è impianto motoristico a livello tenuta al ripristino delle curve mondiale, ultimamente penalizzata, sopraelevate e alcuni lavori sono per vari fattori, nel numero delle stati fatti: quali sono le Sue idee gare? per una nuova vita di questa parte importante dell’Autodromo? 4) Si è parlato di un ritorno a Monza delle moto, Superbike o 7) Con la nostra associazione, che MotoGP, o anche gare nazionali, da 40 anni è attiva nella difesa ma non ci sono stati esiti concreti: dell’Autodromo, quali rapporti cosa è stato fatto? È un discorso intende stabilire? Si può migliorare ormai tramontato? la situazione attuale? nel mondo attraverso la visibilità che il Monza Eni Circuit dà al territorio che lo ospita. In quest’ottica con la direzione del Consorzio del Parco abbiamo dato avvio allo studio di iniziative congiunte. 3) Il Comitato di direzione contempera esperienze monzesi con nuove idee ed entusiasmi provenienti da altre realtà; sono state avviate strategie commerciali più aperte verso il mondo esterno, con una più dinamica offerta commerciale rivolta al cliente ed agli appassionati - anche privati - che intendono vivere emozioni nel tempio della velocità. Per questo ci rivolgeremo alle aziende del territorio e renderemo più efficienti i nostri servizi. In questa direzione si sta muovendo in particolare la nuova direzione commerciale e marketing diretta da Pietro Benvenuti e a questo obiettivo tenderanno i nuovi investimenti che ACI sta valutando di varare per i prossimi anni. Alle Amministrazioni chiediamo di condividere con noi gli obiettivi di medio lungo termine spostando il focus dal beneficio immediato allo sviluppo. 4) Fare oggi proclami sarebbe fuori luogo: stiamo intraprendendo con forte determinazione un nuovo percorso che richiede un approccio combinato con alcune modifiche strutturali da condividere con le competenti autorità del Parco. 5) È inutile negare che l’ubicazione del
nostro impianto vincola enormemente ogni iniziativa tendente ad allargare l’utilizzo della struttura. Stiamo valutando soluzioni tecniche e auspichiamo che gli Enti locali, condividendo il progetto, collaborino a creare le condizioni ottimali perchè si possa arrivare in tempi rapidi a redigere un piano operativo. Non è da sottovalutare che beneficiaria delle nuove infastrutture, pur senza snaturare la tradizione motoristica dell’impianto, sarà in particolare l’intera utenza locale. 6) Con l’acquisto di Sias, ACI ha rilevato una società provata e sofferente per i problemi del passato. Abbiamo provveduto a stabilizzare la situazione e a creare le condizioni di base per portare a compimento l’esercizio 2017 e formare la nuova governance per far ripartire i progetti di sviluppo. Dagli interventi manutentivi, fino ad oggi comunque sempre attuati, si intende passare ad interventi di sviluppo che dovranno essere concordati con i concedenti. La precedente gestione ha effettuato i richiesti lavori di restauro conservativo delle sopraelevate che vengono occasionalmente aperte all’uso privato per parate, shooting fotografici o visite culturali. Il pieno recupero funzionale della sopraelevata sta molto a cuore al presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, e sicuramente rientra tra gli obiettivi prioritari del progetto di cui ho
Geronimo La Russa
fatto poco fa accenno. Le indagini e le analisi tecniche sulla struttura sono delicate e per questo sono in corso attente valutazioni anche da parte dello stesso Sticchi Damiani che sta mettendo a disposizione la sua personale competenza tecnica. Credo che a breve saranno presentati, sotto la regia di ACI, i progetti per richiedere le autorizzazioni necessarie al nuovo intervento di ammodernamento, che fa seguito al restauro già realizzato, per dare nuova vita a questa parte importante dell’Autodromo. 7) La formulazione di questa domanda mi sorprende e mi offre l’occasione per qualche riflessione ad alta voce; con gli Amici dell'Autodromo credo dal giorno del mio insediamento di aver instaurato un rapporto aperto, cordiale e collaborativo. Alcune modalità operative hanno richiesto di essere rivisitate e ciò ha probabilmente creato qualche piccolo mal di pancia, ma come ho avuto modo di dire in precedenza è il mondo che ci richiede di cambiare. Alcune abitudini non sono più attuali: per quanto riguarda il Gran premio anche il quadro di riferimento è diverso dal passato. Mi sembra superfluo doverlo ricordare ma a volte pare che sul territorio si tenda a dimenticare che il nuovo proprietario di F1 (Liberty Media) ha dettato nuove regole ed ha praticamente “requisito” l’Autodromo togliendo al promoter ogni possibilità di ritorno economico al di fuori dei biglietti. Il promoter è oggi ACI e Sias funge da fornitore di servizi ad ACI. Entrambe sono soggette al rispetto della normativa riferita agli Enti Pubblici conformando le proprie attività ai nuovi codici etici ed alle più recenti direttive anticorruzione. Ciò detto, desidero confermare a tutti gli amici dell'Autodromo (nel senso più ampio) che è nostro vivo intendimento rafforzare il legame di reciproco affetto e stimolare la crescita di un’amicizia vera, vivace e disinteressata che si manifesta nello sviluppo di attività sportive capaci di attrarre sempre più numerosi appassionati e nel dimostrare interesse e sostegno verso le diverse manifestazioni e suggerire iniziative culturali, incontri per testimonianze storiche o racconti di aneddoti, proiezioni cinematografiche e qualunque altra iniziativa utile allo sviluppo della cultura e dello sport automobilistico: Sias insieme ad ACI si farà carico di esaminare le proposte e, ove possibile, a promuoverne la realizzazione. Questa crescita credo sia la migliore testimonianza di vero amore per questo nostro autodromo di Monza di cui tutti desideriamo essere sempre più orgogliosi!
Il presidente di ACI Milano punta
Nuove gare e ritorno della Sbk? Geronimo La Russa, avvocato e presidente di Automobile Club Milano, già vicepresidente nelle due consiliature precedenti, è un grande appassionato di sport e in particolare uno strenuo difensore dell’Autodromo di Monza Quale sarà il suo programma per i prossimi anni? Al centro di ogni mia azione ci sarà il socio Aci, l’automobilista e più in generale il cittadino utente di tutti i mezzi di trasporto, che deve avere la possibilità di muoversi sempre in condizioni di sicurezza, efficienza e rispetto dell’ambiente. Sono convinto che un sodalizio come il nostro debba ricoprire anche un ruolo sociale.
Un’azione da porre in essere su più livelli. Solo per fare un esempio, penso all’educazione stradale dei nostri figli. Bisogna partire da loro per diffondere la cultura di una guida sicura evitando distrazioni come il cellulare. Al tempo stesso è nostro compito fornire su questi temi, in collaborazione con altre istituzioni, un’attività costante di informazione e di formazione, rivolta a tutte le generazioni, agli operatori dell’informazione, a chi utilizza l’auto per lavoro o per il tempo libero. Chiaro, poi, che da appassionato di motori, rivolgerò un’attenzione specifica agli eventi sportivi, partendo dall’Autodromo che sarà per sempre il
L’intervista
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Il sindaco Dario Allevi e la battaglia per difendere il complesso motoristico
Un autodromo aperto agli sport e al turismo riuscire a raggiungere traguardi ambiziosi. L’Autodromo è un impianto polisportivo e polifunzionale che può essere attivo 365 giorni all’anno: quali le sue ricette attuate e attuabili in tal senso? Far vivere l’autodromo tutti i giorni è “LA” sfida a cui siamo chiamati. Le potenzialità ci sono tutte: il contesto in cui è inserito, il Parco, lo rende un luogo ancora più ricco di fascino e la sua storia gloriosa contribuisce ad iscriverlo nel “mito dei motori”...ma per alzare l’asticella serve guardare più in là e pensare a una programmazione variegata, capace di ampliare gli orizzonti. Penso non solo al ritorno della Superbike ma anche ad altre manifestazioni sportive che certamente potrebbero beneficiare di un contesto così unico. Oltre a quello che da sempre è un mio sogno nel cassetto. Mi riferisco alla realizzazione di un Museo dei Motori e della Formula 1 che da solo potrebbe ogni weekend portare in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Parco, Villa Reale e Autodromo sono i “gioielli della corona” di Monza e del suo territorio: cosa ha fatto e cosa farà per potenziarli e renderli ancora più attrattivi? L’accordo di programma che, insieme Il sogno: al Consorzio, abbiamo siglato all’inizio realizzare dell’anno con Regione Lombardia e Dario Allevi, classe 1965, è stato eletto ordinarie di L’autodromo è un biglietto da visita per con il Comune di Milano farà arrivare il Museo sindaco di Monza nel giugno 2017, strade e Monza, uno dei pochi capaci di parlare risorse importanti, pari a 55 milioni di dei motori scuole dopo diverse esperienze amministrative fino alla tutte le lingue del mondo: ho sempre euro, sul nostro complesso che l’hanno visto consigliere comunale capacità di lavorato per rendere il nostro “tempio monumentale: mentre i primi 23 prima, vicesindaco e assessore allo mettere in cantiere della velocità” un protagonista sempre milioni sono già destinati, per la Sport poi, e primo presidente della fin da oggi un progetto più integrato nella vita cittadina e sono seconda fase stiamo pensando a un Provincia di Monza e della Brianza nel di città innovativa che sappia guardare certo che anche dal punto di vista master plan: un vero e proprio piano 2009. al futuro. turistico molto si possa fare per strategico che faccia di questo luogo Nel corso dell’intera attività In questi primi mesi abbiamo lavorato renderlo una meta sempre più ambita già magico un attrattore di bellezza amministrativa svolta si è sempre speso molto per rimettere in ordine i conti, per tifosi e appassionati del mondo dei universale. in prima persona per la difesa per ripristinare la legalità e il decoro motori. La nostra Associazione da oltre 40 dell’Autodromo e del GP di Formula 1 insistendo sulla sicurezza urbana, per I problemi dell’Autodromo aspettano anni si batte per l’Autodromo e per il a Monza che considera un “marchio fornire servizi sempre più efficienti, ma una risposta puntuale dal sindaco: Parco: cosa possono fare il sindaco e distintivo e indelebile” della nostra città anche per fare squadra con i tanti talenti quale è stata e quale sarà? l’Amministrazione comunale per nel mondo. della città – dalle Associazioni alle Mi sono sempre schierato dalla parte riconoscere l’importanza di questa Onlus fino ai Club di Servizi – con dell’Autodromo per cercare di risolvere attività? La sua elezione ha segnato l’obiettivo di costruire insieme progetti i problemi di ammodernamento L’Associazione Amici dell’Autodromo un significativo cambio politico condivisi in grado di rendere Monza dell’impianto e per favorire una è da sempre uno dei più strenui paladini nell’amministrazione monzese: una comunità sempre più vivace, visionesempre più aperta e innovativa nel difendere il connubio inscindibile quali cose sono state fatte in questo attrattiva, capace di investire sul suo della sua gestione. La consapevolezza tra il nostro monumento alla velocità e anno per la città? avvenire. di non essere solo in questa sfida, ma di il più grande polmone verde di Monza: Considero un grande privilegio e un L’autodromo è un potente volano poter contare sull’aiuto concreto di AC per questo nel gioco di squadra che il grande onore essere al servizio della per l’economia brianzola e per Italia, Regione Lombardia e del Comune sta promuovendo mia città da primo cittadino. Monza ha il turismo: cosa ha fatto e cosa Governo – che vede la presenza di nell’immaginare la Monza del 2030 il un grande bisogno di cura e di si propone di fare in concreto molti rappresentanti monzesi come non contributo di un’associazione così attenzione, a partire dalle manutenzioni per dargli un impulso in tal senso? mai – mi rassicura sulla possibilità di prestigiosa sarà sempre prezioso.
sulla collaborazione per potenziare l’offerta sportiva. Le Sopraelevate: una nuova vita
“Facciamo squadra” “Tempio” incontrastato della velocità. Oggi nella SIAS la maggioranza delle quote è in mano all’Automobile Club d’Italia: questo come influisce sui rapporti tra ACM e ACI? E come può permettere un potenziamento dell’attività dell’Autodromo? Ognuno con le proprie competenze e specificità dovrà portare il proprio contributo. Anticipare oggi progetti e proposte sarebbe scorretto verso chi a Monza governa questo settore. Di certo, subito dopo il Gp, incontrerò il presidentre Sticchi Damiani ed i vertici di Sias per definire in che modo ACI Milano può collaborare per, come lei dice, potenziare qualitativamente la
proposta di gare da realizzare a Monza. A questo proposito, sarà possibile un ritorno a Monza di Superbike o MotoGP? Me lo auguro e mi impegnerò perché ciò avvenga, ma anche in questo caso è necessario “far squadra” per capire qual è il percorso ideale e riportare le due ruote sul circuito più bello del mondo. L’Autodromo è e dovrà essere sempre più un impianto polisportivo e polifunzionale. Come procederà? Sono convinto che la notorietà e il fascino di questa struttura possa garantire uno sviluppo che va oltre l’attività delle corse. È una strada da sviluppare perché l’Autodromo ha
potenzialità infinite. Non è un caso che, anni fa, organizzai una serie di lezioni destinate agli studenti della Lombardia, dove ai giovani e ai loro insegnanti venivano illustrati i principi basilari della guida sicura. Secondo la convenzione con i Comuni di Milano e Monza, la SIAS è tenuta al ripristino delle curve sopraelevate e alcuni lavori sono stati fatti. Sono soddisfacenti? Quali sono le idee per una nuova vita di questa parte dell’Autodromo? Grazie ai lavori già effettuati, le Sopraelevate stanno avendo una “seconda vita” che ha portato negli ultimi anni ad una loro nuova valorizzazione: penso con questo, ad esempio, al passaggio delle vetture nel corso della Mille Miglia oppure alle numerose volte che team o promoter desiderano immortalare macchine e
piloti in questo contesto glorioso, un pezzo di storia che dal 1955 arricchisce il nostro impianto quasi centenario. Nuovi lavori e ulteriori utilizzi rientrano nel discorso fatto in merito al miglior sfruttamento di tutte le potenzialità dell’impianto. Con la nostra associazione, che da oltre 40 anni è attiva nella difesa dell’Autodromo, quali rapporti intende stabilire? E come intende riconoscere quanto l’Associazione ha fatto per il nostro impianto? Chi mi conosce bene sa quanto apprezzi la vostra associazione che tanto ha fatto e continua a fare. Siete persone eccezionali con una passione infinita per l’Autodromo e per tutto ciò che ruota intorno ad esso. Per voi le porte dell’Automobile Club di Milano saranno sempre aperte e potrete contare su di me in ogni momento.
Formula Uno
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Dopo il successo a Spa, la Ferrari vuole conquistare anche il Gran Premio d’Italia
Aspettando Monza Vettel lancia la sfida: Sebastian Vettel su Ferrari vince a Spa in Belgio ed accorcia le distanze in classifica su Lewis Hamilton. Quest’ultimo era partito dalla pole position. Terzo l'olandese della Red Bull Max Verstappen. Quarto, dopo una grande rimonta dalla 17esima posizione, Valtteri Bottas. Per il britannico secondo posto, ma rimane leader del mondiale. Successo numero 52 della carriera per Vettel. Nella speciale classifica scavalca Alain Prost. Per lui terza vittoria a Spa, la quinta nella stagione. Per la Ferrari invece è la prima dopo nove anni in Belgio, quando trionfò Kimi Raikkonen. Per il tedesco di Maranello un successo che gli fa accorciare lo svantaggio in classifica nei rispetti di Hamilton: dai 24 in meno alla vigilia, passa -17 punti (214) dal britannico della Mercedes (231). Mentre nella classifica costruttori il Cavallino è indietro di 15 lunghezze (360 punti contro i 375 di Mercedes). Per Vettel buon primo giro e grande partenza, Lewis lo ha spinto sulla sinistra, sorpasso in collina. Poi è entrata la safety car, ma è riuscito a ripartire bene e a tenere il passo. “Guardiamo con ottimismo a Monza” il tedesco lancia la sfida. LA GARA perché l'avversaria è così forte, ammette. In campo a Spa, una Ferrari che non La gara si definisce al via con l'incidente aveva avuto modo di dimostrare a pieno innescato da Hulkenberg che in sesta la sua superiorità nelle ultime gare (in marcia tampona Alonso che vola in aria Germania e a Budapest) compromesse sulla testa di Leclerc, rompe l'ala dalla pioggia. Hamilton a fine gara si posteriore di Ricciardo che a sua volta accosta alla Rossa per capire bene
231 214 146 144 120 118 52 49 44 40 37 30 28 27 13 8 6 4 2 0 0 0 0 0
CLASSIFICA SQUADRE Mercedes Ferrari Red Bull Renault Haas McLaren Toro Rosso A.Romeo Sauber R.P. Force India Williams
dopo aver incassato sotto il sesto posto al via dopo le qualifiche bagnate dalla pioggia nel round conclusivo. Mentre tutti si accartocciano, Vettel supera Hamilton alla Kemmel, poco prima che entri la safety car. In pista si
Paura in pista per Alonso
CLASSIFICA PILOTI Hamilton L. Vettel S. Raikkonen K. Bottas V. Verstappen M. Ricciardo D. Hulkenberg N. Magnussen K. Alonso F. Perez S. Ocon E. Sainz Jr C. Gasly P. Grosjean R. Leclerc C. Vandoorne S. Ericsson M. Strool L. Hartley B. Giovinazzi A. Norris L. Sirotkin S. Kubica R. Latifi N.
colpisce Raikkonen e lo fora. Ritiro per tre. Per il finlandese della Ferrari anche fondo danneggiato. Torna ai box al giro 8, ma niente, le ruote fumano e sotto qualcosa non va, al successivo è costretto a ritirarsi. Non un gran weekend per lui,
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Il protagonista Gli inizi a Kerpen, il debutto con la Sauber
Dai kart alla F1 nel mito di Shumi Chi è Vettel. Quattro mondiali guidando una Red Bull. Poi il passaggio alla Ferrari e l’eredità pesante nel nome del suo mito Michael Schumacher. Suo padre Norbert faceva il carpentiere con il culto del lavoro. La fidanzata, Hanna Prater, l’ha conosciuta a scuola. Oggi lui vive in Svizzera nel cantone di Thurgau e di tanto in tanto incrocia Fabian, suo fratello e le sorelle più grandi Melanie e Stefanie. Ha un figlio di 4 anni. Non ha profili social. Il suo compagno di squadra finlandese Instagram ce l’ha, Sebastian no. Tifa Francoforte e aveva pure sognato di giocare a calcio. Nel 1995 tutto inizia a Kerpen, nel kartodromo di Michael Schumacher con la supervisione di Gherard Noack, lo stesso dell’altro tedesco pluricampione mondiale. Amava i kart. A tre anni e mezzo vagava già nel cortile di casa: il padre bagnava in certi punti del prato così da farlo derapare. Nel 2004 vince la F.BMW, portando a casa 18 gare su 20, conquistandone pure 14 di fila. In una gara a Spa ha addirittura visto il suo dito staccarsi: colpa dei detriti. In Turchia nel 2006, debutta con la BMW Sauber. E’ primo nelle ‘libere’. Un anno dopo, sfrutta l’assenza di Kubica per iniziare davvero con la Sauber. E’ il più giovane di sempre, gli manca un mese ai vent’anni. Nel 2007 il suo scontro al Fuji con Webber costa la vittoria all’australiano. Viene pure scagionato, perché in un video apparso su YouTube si scoprì che la colpa era tutta di Hamilton. Sette giorni dopo c’era il Gp di Cina:
dal 17esimo posto arriva quarto. Nel 2008 è un’altra storia: si ritira nelle prime quattro gare, sempre per incidente. Nell’anno successivo è invece al top, vuole vincere: Australia, Malesia e Monaco gli devastano le speranze. Così come Turchia, Ungheria e Belgio nella stagione del 2010, per (sua) fortuna la Ferrari fa harakiri ad Abu Dhabi. E così il “crash kid” divenne grande, vincendo il primo titolo. Vettel dà dei nomi alle vetture che guida. Nel 2010 era in sella alla “Luscious Liz”, nell’anno prima alla “Kate’s dirty sister”; nel 2011 “Kinky Kylie” per il bel fondoschiena. E poi ancora “Abbey”, “Hungry Heidi”, “Suzie”. La prima Ferrari? “Eva”, come la prima donna. I suoi miti? Schumi, chiaramente. Poi Michael Jackson, Michael Jordan. Voleva fare il cantante, non ne ha avuto la voce. A scuola non c’era proprio. Una curiosità. Ha doppiato la voce di “Sebastian Schnell”, chiaramente nella versione tedesca di Cars 2, film della Pixar.
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Su twitter uno scatto divertente: Hamilton guarda dentro l’auto del tedesco
le Rosse si scaldano “Ora siamo ottimisti”
raccolgono i detriti. Alonso: "Sono passato sopra Charles, per fortuna che c'è l'Halo che l'ha protetto, Hulkenberg ha perso il punto di frenata, l'ho visto negli specchietti ed ero pronto all'impatto". La safety esce al 4° giro con
Hamilton che prova subito a passare Vettel e quasi lo tampona mentre dietro le due Force India di Ocon e Perez cercano spazio. Ma è Verstappen sulla Red Bull a passare di lì a poco le due Rosa. L’olandese proprio davanti alla
dietro i due grandi sfidanti. Al 18° la Mercedes finta il pit stop, che invece farà quattro giri dopo. Monta le gomme gialle soft ed esce dietro a Verstappen. Il tedesco non si fa pregare e alla tornata successiva entra anche lui nei garage. Fermata velocissima, da cui esce davanti a Verstappen ed Hamilton. Pochi metri dopo il britannico usa il Drs per passare l'olandese (siamo al 23°) che ancora non cambia le gomme, forse sperando nella pioggia, che non arriva: al 27° decide di fare sosta. Così come Bottas, rientrato durante la safety per mettere le supersoft, torna per mettere le soft. Il finlandese, già quarto dopo essere partito 17esimo, rientra in pista sesto ma subito dopo (al 33°), all'Eau Rouge, col Drs passa Ocon ed è quinto. Dopo il ritiro di Raikkonen, la Mercedes lotta anche col secondo uomo per la classifica costruttori: con quel Bottas che in Ungheria si è sacrificato facendo da tappo ed ariete contro tutti per far vincere Hamilton. Il finlandese non molla e si mette a caccia della quarta posizione di Sergio Perez, riesce a prenderlo al 41° e si piazza quarto. Verstappen intanto fa la danza della pioggia, che non arriva. Il suo compagno di squadra, anzi ex dopo l'addio già annunciato a favore della Renault, si tribuna oranje finta uno scatto ritira visto che ormai a neanche dieci giri all'esterno per poi buttarsi all'ultimo istante all'interno nella staccata di Les dalla fine è ultimo (16°) e senza speranze. Combes e nel trupudio passa il francese Le tiene alte al momento giusto Vettel: tra una settimana la gara in casa, a (al 7°), tre tornate dopo anche il Monza. messicano e va in zona podio, terzo
Tutte le iniziative per chi vuole vivere le emozioni anche fuori dalla pista
E in città è tempo di FuoriGp In occasione del Gran premio di Formula 1 targato 2018 tornano nel centro storico di Monza gli eventi collaterali di Monza Fuori GP. Un programma di iniziative culturali, sportive e ricreative. Si parte giovedì 30 agosto sino a domenica 2 settembre. L'inaugurazione ufficiale della manifestazione è in programma giovedì 30 agosto, alle ore 17, in piazza Trento e Trieste davanti al municipio. Sino a domenica 2 settembre Monza Fuori GP 2018 prevede un susseguirsi di eventi per tutti i gusti. Dalle esibizioni di moto alle prove gratuite di pattinaggio, atletica, ginnastica, boxe, pallavolo e scherma in piazza Trento e Trieste a quelle di hockey su pista in piazza Roma (sia per adulti che per bambini), fino alle installazioni a ciclo continuo del mondo Ferrari in piazza Trento e Trieste. FOOD Ogni sera c'è la Cena sotto le Stelle in piazza Carrobiolo (alle 20, con aperitivi a partire dalle 18). Per le buone forchette c'è anche lo Street Food Village in area Cambiaghi, con cibo di strada e animazione (a partire dalle 17). MOSTRE Per le vie del centro di Monza non mancano le mostre, le attività per bambini (compreso il circuito di minimoto, sabato alle 11) e gli spettacoli serali con musica e dj-set. Tra i concerti in programma, segnaliamo quello inaugurale del “Nuovo Corpo Bandistico Città di Monza” in piazza Trento e Trieste (giovedì alle 17.30), ma ci sono anche i dj-set in piazza Cambiaghi. Quello di Russell Leetch e Elliott Lion degli Editors (giovedì alle 24.30), di Marvin e Andrea Prezioso (venerdì alle 21.00), di Mari Ferrari (venerdì alle 24). Poi c'è il Radio
Number One Festival Show '90/2000 con laser show ed effetti speciali (sabato alle 22). Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Anche quest'anno Regione Lombardia sarà presente al Monza fuori GP con un proprio stand istituzionale InLombardia, dedicato alla promozione turistica, in Piazza Trento e Trieste, dal 30 agosto al 2 settembre. Nel giorno delle prove del GP, che si terranno venerdì 31 agosto, il circuito monzese sarà invece aperto ai diplomati lombardi 2018 che Regione Lombardia, in collaborazione con l’Autodromo di Monza, ha voluto premiare con un'iniziativa straordinaria, mettendo a disposizione 600 biglietti (2 per diplomato). La Regione sarà presente con lo stand InLombardia anche a Formula 1 Milan Festival. FORMULA 1 MINI FESTIVAL Si svolgerà a Milano, da mercoledì 29 agosto a sabato 1 settembre, in Darsena zona dei Navigli. Una quattro giorni di eventi eccezionali e incontri, musica e installazioni uniche che ospiterà anche una gara di automobili in un “inedito” circuito cittadino. L'Ingresso è gratuito. Gli orari di apertura saranno: 29 agosto dalle ore 15.00 alle ore 23.00; 30, 31 agosto e 1 settembre: dalle ore 18.00 alle ore 23.00. Per ulteriori informazioni consultare il sito ufficiale del Formula 1 Milan Festival 2018. ESPOSIZIONE AUTO STORICHE Palazzo Lombardia ospiterà in Piazza Città di Lombardia a Milano, dalle ore 22 circa di mercoledì 29 agosto, un’esposizione di auto storiche legate al mondo delle corse automobilistiche. L’iniziativa si concluderà venerdì 31 agosto alle ore 12, con una parata delle auto che sfileranno fino all’Autodromo di Monza.
Tributo di Maranello alle vittime
In pista con Genova nel cuore La Scuderia Ferrari ha reso omaggio alle vittime della tragedia di Genova in occasione del Gran premio del Belgio con l'immagine del ponte Morandi unito dallo stemma di Maranello sulla livrea delle due monoposto. Con una scritta: "Nei nostri cuori". Una dedica speciale
alle 43 persone che hanno perso la vita. "Questo è un segnale che fa molto piacere. Tutti coloro che rendono un tributo a Genova colpita dalla tragedia del ponte danno un bel messaggio a tutto il mondo, e io li ringrazio molto" ha fatto sapere il sindaco di Genova, Marco Bucci.
Superbike
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Il super campione irlandese si prepara nuovamente ad agguantare il mondiale
Jonathan Rea vola Quarto alloro in vista Johnatan Rea, il tricampione in carica, dominatore incontrastato delle ultime stagioni in sella alla sua verdona Kawasaki, si sta involando ad ottenere il quarto alloro consecutivo. All’esordio nel mondiale Superbike 2008 nella categoria Supersport il nordirlandese, proveniente dal British Superbike, in sella alla vincente Honda del team Ten Kate, sfoderò subito un talento, un’aggressività e una determinazione che lo portarono a vincere alcune gare e a concludere il mondiale al terzo posto dove la vittoria iridata arrise invece al compagno più esperto Andrew Pitt, già campione nel 2001 con Kawasaki senza vincere nemmeno una gara (chiedere a Paolo Casoli che perse la vittoria a Imola per una caduta causata dalla bagarre con l’australiano Karl Muggerigde). Nel 2009 il suo esordio nella Sbk sempre com la Honda del team Ten Kate che era stata iridata due anni prima col modello precedente di CBR1000; il giovane britannico ottenne la sua prima vittoria a Misano in condizioni miste asciuttobagnato, diventando subito una stella, un top rider della categoria tanto che a fine mondiale si classificò al 5° posto alle spalle dell’iridato Spies, dei ducatisti Haga e Fabrizio e dell’eterno Max Biaggi. Nel 2010 un altro salto di qualità con tre vittorie e il quarto posto finale poi nel 2011 una Honda non più all’altezza delle rivali lo portò a strafare infortunandosi a una mano, ciononostante Johnny ottenne una vittoria ad Assen e una a Imola; anche gli anni 2012 e 2013 furono segnati da cadute e infortuni tanto che Rea si aggiudicò solo 4 manche in queste due stagioni, ma ebbe anche l’opportunità di correre due gare in MotoGp con la Hrc ufficiale al posto dell’infortunato Casey Stoner, in una di queste si piazzò settimo davanti a Rossi in difficoltà su Ducati. Nel 2014 dopo quattro vittorie e un terzo posto nella classifica finale (suo miglior risultato in carriera), la clamorosa decisione di passare alla Kawasaki, subito definito come il colpo di mercato più eclatante degli ultimi anni della Superbike. I meccanici della Kawasaki si ricordarono subito che al primo stint di prove invernali, il talentuoso Johnny scese dalla moto con un sorriso dicendo “con questa moto non solo vinceremo, ma domineremo sicuramente”, affermazioni che poi gli diedero ragione nel corso degli
Tutti i numeri in Superbike
anni. Oggi, durante la lunga pausa estiva del mondiale Superbike, possiamo sfoderare questi incredibili numeri e record di Rea, detto il Cannibale: 64 vittorie iridate (record), la prima ottenuta a Misano 2009, l’ultima ancora a Misano 2018 (su questa pista vanta 6 successi); 49 vittorie ridate in sella a una solo moto (Kawasaki), mancano 7 vittorie per battere il record di King Carl Fogarty ( 55 vittorie solo con Ducati, le altre 4 con Honda); 8 vittorie consecutive ad Assen (serie fermata da Sykes che continua a detenere il record di 9 vittorie consecutive a Donington); 12 vittorie iridate solo ad Assen (record in coabitazione con Fogarty); 11 podi consecutivi ad Assen (il record è di Sykes con 13 a Donington); 127 podi iridati (Troy Corser con il record di 130 può già essere sorpassato al termine della stagione); 50 giri veloci (record); 3551,5 punti iridati (Troy Corser ne ha ottenuti 4021, 5 ma dopo ben 17 stagioni); 3 titoli iridati consecutivi (è record, non per quelli totali detenuto da Fogarty con 4); 16 pole (il record è di Sykes con 46, difficilmente battibile); 236 gare disputate (377 è il record di Troy Corser, dovrebbe correre ancora 6 stagioni per batterlo); 1 vittoria ogni 3,69 gare secondo solo a Bayliss con una vittoria ogni 3 gare. La stagione 2018 non era iniziata bene per
Johnny a causa di condizioni fisiche non ottimali e dalle imposizioni dettate dal regolamento di depotenziare la sua Kawsasaki per rendere lo spettacolo migliore. Infatti nei primi tre round la PanigaleV2 ottiene 4 successi con Melandri e Davies, e tre podi col privato Forse, poi da Assen la Kawasaki con Johnny riprende il dominio e Ducati, complice il lavoro destinato a potenziare quel missile della nuova strepitosa V4, non riesce più a vincere, rimediando un distacco di quasi 100 punti nella classifica piloti con Chaz Davies. Se il mondiale Superbike è ormai avviato a un quasi trionfo certo, questo discorso non lo si può fare invece per il campionato italiano. Secondo solo al British Superbike in termini di competitività, il Civ quest’anno sta regalando una stagione piena di emozioni per il duello in corso tra i due team Ducati, il team Motocorsa e il team Barni. La squadra Motcocorsa nacque nel 2013 grazie alla passione di Lorenzo Mauri, storico pilota del Civ fino alla stagione 2016 e proprio in quella stagione arrivò il titolo piloti grazie al marchigiano Matteo Baiocco; durante l’ultimo round al Mugello Lorenzo Mauri disputò la più importante gara della sua carriera ottenendo il secondo tempo in prova e battendo il record di velocità massima per una Sbk sul rettifilo principale del circuito toscano; la domenica invece lottò per il podio nelle prime fasi di gara e contemporaneamente difese il secondo posto del suo pilota Baiocco che ottenne una meritata vittoria finale con tanto di
complimenti ai box dell’ing. Marinelli direttore sportivo DUCATI Sbk di quella stagione. Il campionato era iniziato in salita per il team Motocorsa con due terzi posti a Misano, una zona punti e una caduta per Zanetti (collaudatore ufficiale Ducati del progetto Panigale V4) nelle prime due gare con un passivo di 49 punti dalla vetta contro 4 doppiette identiche del tema Barni con Pirro, collaudatore Ducati Motogp a punteggio pieno con 100 punti, seguito dalla giovane promessa imolese e compagno di squadra Matteo Ferrari a 20 punti di distacco mentre il secondo pilota del team Motocorsa, Fabrizio Perotti, subiva una brutta caduta al Mugello infortunandosi al ginocchio per tutta la stagione. I giochi si riaprono proprio nella città di Imola sullo storico circuito del Santerno dedicato a Enzo e Dino Ferrari: le sorprese iniziano subito il giovedì con l’ingaggio di Riccardo Russo, vicecampione della Stock europea 600 nel 2012 dietro a un certo Van Der Mark (pilota ufficiale Yamaha Sbk, vincitore di ben quattro 8 ore di Suzuka, la corsa più importante del mondiale Endurance), nel team Motocorsa al posto dell’infortunato Perotti. Il sabato in gara 1 Pirro comanda le danze nelle prime fasi con Zanetti addirittura in procinto di ritirarsi per un problema elettronico, poi il pilota bresciano rinfrancato dalla risposta della sua moto all’apertura del gas, da quarto rimonta passa a condurre la gara e trionfa per la prima volta nella stagione con Ferrari secondo e Pirro terzo. La domenica in gara 2 battaglia a tre ancora con i soliti protagonisti fino a due giri dal termine quando Pirro scivola alla Variante Bassa mentre Zanetti secondo nonostante la sofferenza dovuta a problemi tecnici lotta per la vittoria fino all’ultimo giro quando in un disperato tentativo di sorpasso, taglia la Variante Bassa ed è costretto a ridare la posizione a Matteo Ferrari che trionfa per la prima volta in carriera nel Civ Sbk. Matteo Ferrai esce da Imola leader del campionato con 1 punto su Pirro, ma la bella notizia è che Zanetti ha praticamente dimezzato lo svantaggio. A fine luglio si ritorna in una calda Misano e in gara 1 c’è subito un colpo di scena nei primi giri: Pirro in testa alla gara perde l’anteriore e scivola alle curve del Rio lasciando la strada spianata al secondo successo stagionale di Lorenzo Zanetti con Matteo Ferrari ancora leader del campionato ma fuori dal podio per la prima volta nella stagione; in gara 2 invece Zanetti comanda fino a 2 giri dal termine quando Pirro lo infila alla staccata della Quercia, il giro dopo Zanetti attacca alla prima curva del Carro ma non riesce a sorpassarlo e Pirro taglia il traguardo conquistando la 5 vittoria stagionale e la leadesrhip del campionato ai danni di Matteo Ferrari ancora lontano dal podio. Ottimi progressi invece per il neoacquisto Russo del team Motocorsa, che dopo il quinto e il sesto posto di Imola, ottiene due quarti posti a Misano, in gara 2 fino a metà gara inoltrata era in lotta per il podio poi il degrado delle gomme ha giocato una variante fondamentale per l’esito della sua gara. La classifica del campionato vede Pirro davanti a Ferrari per 3 punti ma poi c’è Zanetti che dal -25 di Imola arriva a meno 6 mettendo pressione ai due alfieri del team Barni mentre Ricky Russo risale parecchie posizioni portandosi al sesto posto in classifica. Ora mancano gli ultimi due round, quattro gare elettrizzanti tra Mugello e Vallelunga per decretare se il titolo rimarrà al detentore Pirro oppure se passerà nelle mani dei due sfidanti, Ferrari e Zanetti. Luca Riva
MotoGp
7
Otto ore d’attesa e poi la decisione: niente Gran premio. Nel mirino la sicurezza
Silverstone: a piovere ora sono le polemiche Piove. senti come piove. Senza scomodare Jovanotti. Anche perché di scanzonato c’è proprio poco. Salta Silverstone e il MotoGp ora guarda già a Misano. Niente Gran premio d’Inghilterra quest’anno. Colpa sì della pioggia, ma non solo. L’annuncio che la tappa del circus su due ruote avrebbe dato forfait è arrivata dopo un batti e ribatti durato otto ore. Timide speranze, ma soprattutto rinvii. Appesi alle condizioni meteo che - dicevano avrebbero permesso di correre alle 18. Niente da fare. Alla fine, la direzione di gara ha dato la comunicazione ufficiale su twitter: “Sfortunatamente - si è letto sul social network - dopo aver consultato i funzionari Irta, MotoGp, i piloti del team e Dorna, il Gp di Gran Bretagna viene annullato” “a causa delle condizioni della pista giudicate troppo pericolose”. Pioggia, dunque, ma pioggia su una pista considerata, in caso di maltempo, a rischio. A dirlo è stato anche Mike Webb, direttore di gara IRTA: “Il problema maggiore è l'acqua caduta sul circuito, in alcuni punti l'acqua non drena dal tracciato”. E ha aggiunto: “Abbiamo fatto tutto il possibile, la sicurezza è la nostra priorità assoluta. Abbiamo fatto più di un tentativo, abbiamo anticipato l'inizio della gara, ma secondo i piloti non esistevano ancora le condizioni di sicurezza”. A stabilire che non avrebbero corso sono stati gli stessi protagonisti - i piloti - che hanno partecipato alla riunione straordinaria della commissione per la sicurezza. E’ in questa sede che, a maggioranza, hanno giudicato assenti le condizioni minime per disputare la gara. Del resto, durante le prove libere di sabato, si era già visto qualcosa con l’incidente di Tito Rabat, fratturatosi tibia, perone e femore nello scontro con Morbidelli, caduto nella stessa curva dove era caduti già altri piloti. Stesso destino per Moto2 e Moto3. Non succedeva dal 1980 e ora fra i rischi c’è anche quello che venga aperta un’inchiesta per capire cosa sia successo. Il danno, infatti, è sportivo, ma soprattutto economico. Di fatto ampie aree del tracciato restavano completamente allagate. Le critiche, naturalmente, hanno coinvolto direttamente Dorna, accusata di aver fatto poco o niente. E di certo c’è che i piloti non se la sono sentita: “Credo che la sicurezza in pista sia la cosa più importante - ha detto Marc Marquez - il problema principale riguarda l’asfalto, per questo abbiamo deciso tutti di assumerci la
responsabilità di questa scelta”. Lo stesso Andrea Dovizioso (rimasto escluso per motivi ancora tutti da chiarire dalla riunione, anche se la vicenda ha fatto infuriare il suo team manager) ha condiviso comunque il succo della decisione: "Non ho capito bene cosa è successo - ha spiegato Alcuni piloti sono andati a esporre la propria opinione, di conseguenza sono andati anche gli altri. In ogni caso, anche per me le condizioni non erano adatte per correre. Non punto il dito contro nessuno, però fa un po' strano. Essere pronti dalla 10 della mattina e poi correre alle 18 non è facile, è importante trovare la giusta
concentrazione, questi aspetti non dipendono da noi, ma sicuramente bisogna organizzarsi meglio". Alla fine è la stessa Safety Commission a mettere l’ultima pietra sopra il Gp. Franco Uncini ha spiegato che mancavano le condizioni minime di sicurezza e che persino l’auto utilizzata per le ricognizioni andava subito in acquaplaning. Evidente la conseguenza. Loris Capirossi, che della commissione fa parte, ha chiosato: “Quello che dicono i piloti è legge. Loro hanno detto che non c’erano le condizioni e io ci credo”. Lo stesso Valentino ha fatto sapere attraverso il sito Yamaha che sarebbe stato
impossibile correre. E si è scusato con i tanti tifosi che hanno atteso invano: “Sono triste per quelli che sono venuti qui in pista - ha scritto - e per quelli che invece erano casa”. Sia come sia, il MotoGp ora ricomincia da Misano. A condizioni inalterate, ma con un Marquez che - al netto di una gara in meno da disputare - si tiene stretto il vantaggio di 59 punti su Valentino, 71 su Lorenzo e 72 su Dovizioso. Insomma, un bel bottino di guerra da portarsi in Romagna, terra dove il Dottore vorrebbe però far bella figura davanti al pubblico di casa. Unica nota positiva, per così dire, di tutta la vicenda è che i piloti hanno dedicato un pensiero alla tragedia che ha colpito Genova con il crollo del Ponte Morandi. “Genova nel cuore”, un cartello speciale realizzato dagli italiani doveva fare bella mostra per tutta la gara. Un pensiero solidale ai tanti genovesi colpiti dalla tragedia.
Viabilità
8
Tutte le informazioni COME ARRIVARE IN AUTODROMO
NAVETTE Servizio dalle 7.30 alle 20 senza fermate intermedie. I due servizi di navetta messi a disposizione sono in funzione venerdì, sabato e domenica fino al termine delle manifestazioni. Il servizio è gestito dalla società Monza Mobilità. Info: eventi.monzamobilita@gmail.com.
IN AUTO
STAZIONE BIASSONO LESMO PARCO
LEGENDA
INGRESSO GATE E
INGRESSO GATE D
= Gradoni (Ingresso Circolare- Prato) = Centro Medico - Medical Centre = Postazione di Pronto Soccorso – First Aid
Curve di Lesmo
ESTERNO (PUBBLICO) LESMO
= Punti di Ristoro - Food and Drinks = Parcheggi esterni - External Parking
10
AREA CAMPING ESTERNA
= Parcheggi interni - Internal Parking
Curva del Serraglio
9
P13 B
Seconda Variante
= Percorso VERDE - GREEN route
P12
= Percorso ROSSO - RED route
INGRESSO
= Ingresso Veicolare
INGRESSO
= Ingresso Pedonale
INGRESSO
12
Variante Ascari
P17
13 14 15 16
18 19 20
P1
= Ingresso Riservato
BUS
6C 6B 6A
8B 8A
Curva Biassono
ESTERNO
HOSPITA
P16
P15
CENTRO ACCREDITI e RITIRO BIGLIETTI ACCREDITATION CENTRE Via C. Cattaneo, 88 - 20851 Lissone Tel. +39 039 49 02 51
5
INGRESSO GATE C
GIOVEDÌ - VENERDÌ - SABATO 07:00 - 19:00
S.P.
Via S. Maria alle Selve
TAXI
nza 6 Mo
INGRESSO/GATE COSTA ALTA
te
- Cara
FIA - FOM
M Via
di icor iser
come indicato seguendo la segnaletica.
anin
M Via
TRIBUNE
GRANDSTANDS
LESMO DI LESMO URVE DI CURVE C
SERRAGLIO DEL SERRAGLIO URVA DEL CURVA C
12 12
ASCARI ARIANTE ASCARI VARIANTE V
BIASSONO URVA BIASSONO CURVA C
6C 6C VARIANTE RIMA VARIANTE PRIMA P
8B 8B
6B 6B
15 15
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19 19 14 14
6A 6A
8A 8A
3 5
4
1
INGRESSO GATE B
È obbligatorio lasciare la propria autovettura nel parcheggio assegnato ed accedere allo stesso
9
4
P
Cascina Costa Alta
O GGI ONO CHE S PAR O BIAS ERN T S E
DOMENICA 07:00 - 15:00
VARIANTE ECONDA VARIANTE SECONDA S
3 2
Cascina Costa Bassa
ORARI DI APERTURA
10 10
PMOTO
P1 P0 DIREZ
Prima Variante
PARCHEGGIO
PONTE PEDONALE
Nei tre giorni del Formula 1 Gran Premio d’Italia la zona dell’Autodromo non è raggiungibile con auto e moto private (eccetto disabili con pass e biglietto d’ingresso) Come raggiungere il circuito Da Milano Piazzale Maciachini: Via Valassina, Via Enrico Fermi, Superstrada Milano Meda fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni secondo i pass e le destinazioni degli ingressi consigliati. Da Milano Piazzale Loreto: Viale Monza fino all’innesto con Via B.Buozzi, Viale A. Gramsci fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni. Da Torino: Autostrada A4, tangenziale Ovest direzione Venezia uscita Cormano, Superstrada Milano-Meda fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni. Da Como/Varese: Autostrada A9-A8 Como/Varese-Milano fino a Saronno, quindi Strada Statale 527, Poi seguire le indicazioni. Da Genova: Autostrada A7 Genova-Milano per Milano, tangenziale Ovest direzione Torino-Venezia, al bivio TO-VE prendere direzione Venezia, quindi uscita Cormano, Superstrada Milano-Meda fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni. Da Firenze/Bologna: Autostrada A1 Firenze/Bologna-Milano per Milano, tangenziale Est fino all’uscita Vimercate seguendo la segnaletica. Poi seguire le indicazioni. Da Brennero/Venezia: Autostrada A4 per Milano, uscita Agrate Brianza, alla rotonda prendere SP 121 Viale Industrie, proseguire poi seguendo la segnaletica su SP 13 fino allo stadio Brianteo. Poi seguire le indicazioni. IN MOTO E IN BICI Moto: solo se muniti di pass di servizio, con area di parcheggio non custodito P13 sulla pista Alta Velocità, dietro all’eliporto. Ingressi da viale Mirabello, Golf, Ingresso F, San Giorgio, Ingresso E. Per i ciclisti sono stati predisposti due parcheggi esterni in via per Vedano e a Cascina Costa Bassa. IN TRENO Durante la manifestazione sono allestite corse speciali da e verso Monza. Info: www.trenord.it.
MAPPA GENERALE GENERAL MAP
16 16
2
18 18
27 27
1
20 20
6A 26A 2
21E 21E
21D 21D
21C 21C
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PRATO PRATO ONZA MONZA M
28 28
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GF10 GF10
30 30
23B 23B
5 25 2 26C 26C
24 24
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GF11 GF11
21A 21A
22 22
GF12 GF12 GF13 GF13 PARABOLICA URVA PARABOLICA CURVA C
Viabilità
9
per non perdersi il Gp I NUMERI BUS N
(P S LIN AVET TAD EA B TA IOL MIR U ABE LLO )
1922
Cav Viale
PERCORSO NAVETTE
INGRESSO GATE F FIA - FOM
riga
L’anno di realizzazione dell’Autodromo di Monza
110
P13 BUS
I giorni in cui fu costruito l’Autodromo di Monza
PERCORSO BUS
INGRESSO GATE G
P P F 1 MEDIA
MOTO
24
no
P8
P
OFFICIAL MERCHANDISING
I metri di lunghezza del tracciato attuale di Monza
VILLA MIRABELLINO
10-12 km
INGRESSO/GATE VEDANO A-B Viale Cesa
5.793
a
26A 26B 26C
CAPOLINEA BUS NAVETTA LINEA VERDE (P RONDÒ)
CAPOLINEA BUS NAVETTA LINEA BLU (P STADIO)
INGRESSO GATE A
25
Anno del primo Gran Premio di F1 dopo la Seconda Guerra Mondiale
Cavrig Viale
23B 23A
27 28 29 30
P9
Viale Mirabello
P14
Parabolica
P PADDOCK CLUB
PADDOCK
OSPITALITY BUILDING
1
GF10 GF11 GF12 GF13
22
Viale Veda
P2
P0 DIREZIONE
21E 21D 21C 21B 21A
PONTE PEDONALE
PONTE PEDONALE
20
P11
1948
VILLA MIRABELLO
ELIPORTO
CAPOLINEA BUS NAVETTA LINEA NERA (FS MONZA)
P GOLD
re Battisti
ACCREDITATION CENTRE
BUS N LINE (FS M
la Vil Via
Vial e
Ces are Ba
ttist i
rianza
B Viale
onz
dia icor iser
M Via
(S.P .6M
La larghezza massima del tracciato percorso dalle Formula 1
VILLA REALE
a-Ca
PORTA MONZA
BUS NAVETTA LINEA VERDE (P RONDO’)
rate )
370,1 km/h Il record di velocità assoluto raggiungo nel 2005 da Kimi Raikkonen
ane Catt Via
70/80 km/h
o
ILa velocità cui i bolidi scendono per affrontare la Prima variante
PERCORSO INGRESSO AUTODROMO
1.194,40 m
ACCESS ROADS TO THE CIRCUIT TANGENZIALE EST A51 LECCO-MILANO
SP 58
USCITA CONSIGLIATA
P
SP 45 ARCORE
PERCORSI PARCHEGGI INTERNI CON PASS Access to internal parking with pass
CASELLO/TOLL AGRATE BRIANZA
BERGAMO
LECCO-BERGAMO
Percorso VERDE GREEN route
AGRATE
VIABILITÀ ACCESS ROADS
SP 45
Percorso ROSSO RED route
A51 A4
PARCHEGGI ESTERNI A PAGAMENTO External toll parking Parcheggi a pagamento Toll parking
INGRESSO GATE D
V.LE STUCCHI
Monza, Viale Stucchi
SP 7
ECCO
INGRESSO GATE F FIA - FOM
di Lesmo
BUS/SHUTTLE BLUE
ROVAGNATI
Villasanta, Viale Monza
STADIO
Monza, Stadio Brianteo
INGRESSO GATE G
CENTRO ACCREDITI
LESMO ESTERNO
BUS/SHUTTLE BLUE
nin Ma Via
INGRESSO/GATE VEDANO A-B VEDANO AL LAMBRO
ACCREDITATION CENTRE
DESIO
RONDÒ
Via
ito Bo
Via ni nzo Ma
Piazzale Virgilio
CASELLO/TOLL CINISELLO B. SESTO S.G.
TPM Via
SS 36
www.trenord.it SI RACCOMANDA
• Di utilizzare i parcheggi consigliati e di usufruire del servizio navetta.
Bo rg az zi
A4 MILANO TORINO
Via Martiri delle Foibe
Tunnel
LISSONE
MONZA C.s oM ilan o
tti allo Cav Via
Via dei Gelsi
ia ord neo eric tta Mis Ca della Via Via
BIASSONO
L.go Mazzini
Via Ma na ra
BUS ESTERNI
FIA - FOM
BUS/SHUTTLE BLACK
P.za Citterio
GOLD VILLA REALE ttisti sare Ba Via Ce
BUS/SHUTTLE BLACK
trie us Ind lle de
INGRESSO GATE B
INGRESSO/GATE COSTA ALTA
Further information about trains at
MONZA
INGRESSO GATE A
BIASSONO
Linea NERA (STAZIONE MONZA - V.le CAVRIGA) BLACK Route (MONZA STATION - V.le CAVRIGA)
le Via
NGRESSO ATE C
Linea BLU (P STADIO - Parco MIRABELLO) BLUE Route (P STADIUM - MIRABELLO Park)
I-VE ADA M
Peregallo
VILLASANTA
INGRESSO GATE E
STR AUTO
BIASSONO
BUS NAVETTA A PAGAMENTO 5€ Shuttle bus service 5€
ROVAGNATI
Villasanta, Via Sanzio
A52
• L'acquisto dei biglietti solo dal personale autorizzato
La lunghezza del rettifilo di partenza della pista
1955 L’anno di ricostruzione della Parabolica seguendo l’impostazione originaria
140km/h La Prima di Lesmo è passata da 300 km/h a circa 160.
1955 Anno di intitolazione della curva del Platano ad Alberto Ascari
10
Il ricordo
L’addio a Franca Casati, Pierfranco Bertazzini, Armando Villa e Roberto Velli
Una città che piange i suoi migliori Amici
È morta Franca Casati. Sono 90 anni di storia della città che se ne vanno in un attimo. Un’amica di Monza e colonna portante dell’Associazione. Non è uno scritto facile quello che state per leggere. Per arrivare alla fine basterebbe lasciar parlare il cuore, i ricordi, le tante occasioni vissute con la Franchina. Sembra ancora di vederlà lì. Dietro al bancone della cartoleria di piazza Carducci. O al tram degli Amici dell’Autodromo e del Parco durante i giorni del Gran premio di Formula 1. Non aveva un carattere facile. Tignoso. Le sue incazzature passavano alla cronaca della città come uragani nei paesi tropicali. Frequenti, travolgenti. Poi il suo sorriso disarmante riusciva a sciogliere la grandine e tornava il sereno. jNe sa qualcosa Pietro Mazzo che per tanti anni è stato lo “specchio” della Franchina. Amico, confidente, a volte sua controparte nelle immancabili litigate. Poi arrivava la lettera scritta di proprio pugno e la Franchina tornava quella donna dolce che ogni tanto si infervorava nelle sue battaglie di principio. “Mi a vo’ in di gamb dal diavul” era la sua frase preferita accompagnata dallo sguardo torvo, tagliente, indagatore. La sua non era una cartoleria qualunque. Era una finestra sulle chiacchiere da paese. Sì, perché Monza era Franca Casati e lei era Monza. E tutte e due erano un paese intero. Una sorta di regina Teodolinda che compiuti anni 90 usava ancora la lingua come una spada. Piena di
sempre che l’ha assistita sino alla fine. Due anni fa aveva rischiato grosso lei. L’avevano ricoverata all’ospedale e fatta tornare a casa perché non c’era più nulla da fare. Si era ripresa e quando eravamo andati a trovarla ci aveva accolto con la solita ironia di sempre e il gesto dell’ombrella. “Dillo te che fai il giornalista, a quelli che mi vogliono male che sono ancora viva”. E vai ancora con gesti scaramantici. Pensavamo che pure stavolta fosse un falso allarme. Ci aveva, suo malgrado, abituato a questi “scherzi”. E poi i racconti della montagna del Carletto. Quella spedizione ad oltre 5mila metri. Il freddo, la notte, la tenda stretta l’escursionista francese che non sapeva dove dormire. Lei, la Franchina, raccontava al posto del marito imbarazzatissimo. Aggiungendo particolari su particolari per cui con il passare degli anni sembrava proprio essere un’altra storia. Storia che immancabilmente finiva con le risate di tutti. Clienti compresi che si fermavano “rapiti” dalle sue parole. Ecco se dovessi riassumere con una sola parola chi era Franca Casati la parola energia, senza guardare in “rapinatrice” è quella giusta. Di entusiasmo faccia nessuno. Talvolta contagioso. Di attenzione, di capacità irriverente. Al suo funerale in organizzativa. Ciao Franchina, nello Duomo c’era tutta Monza e quel pizzico scorrere le centinaia di fotografie che ti di Romagna che la vedeva protagonista ritraggono mi è venuto quasi il magone. durante la stagione estiva dove si Meglio fermarsi qui. Tanto non saranno industriava ad organizzare tornei di bocce e quattro parole in più o in meno che scala 40. Ovunque andava, ha sempre offuscheranno la memoria di te. Quello, lasciato un buon ricordo. Un profumo di come tutti i ricordi, non ce lo può rubare rose che ti riempiva la giornata. Ne sa nessuno. Nemmeno il tempo… qualcosa il marito Carletto. L’uomo di Marco Pirola
Franca Casati anima di Monza
Sue le idee del tram e della tribuna destinata ai disabili
Villa, presidente indimenticabile confortevoli location nel cuore del tempio della velocità. Poche settimane prima della sua scomparsa, avevo parlato con Villa di quanto allora aveva fatto e di come rintracciare la ditta costruttrice: Armando Villa, grazie ai suoi rapporti di lavoro con un’importante azienda di strutture metalliche, ebbe l’idea di costruire una tribuna all’interno dell’Autodromo, a disposizione dei soci e degli ospiti dell’associazione. Iniziò dunque una serrata trattativa con la dirigenza della SIAS, la società che gestisce l’Autodromo, in particolare con l’ing. Bacciagaluppi, per avere uno spazio che ospitasse una tribuna da 150/200 posti. La sua abilità commerciale consentì all’ASAAP di avere una posizione privilegiata all’uscita della variante Ascari, l’assistenza tecnica della struttura dell’AC Milano per le pratiche edilizie e di collaudo (in particolare l’ing. De Candiziis) e nello stesso tempo di avere come sponsor la suddetta azienda di strutture, che costruì la tribuna a costo zero per l’associazione; venne poi anche la sponsorizzazione di un prestigioso concessionario di auto di lusso. Qualche anno dopo, la tribuna fu portata agli attuali 500 posti, fu dotata di un container per il catering e di uno per i servizi igienici (grazie al contributo di APA Confartigianato), L’amico Roberto Velli, consigliere e revisore dei conti con la possibilità di soddisfare sempre più amici e ospiti e della nostra Associazione, è improvvisamente mancato lo soprattutto di accogliere i meno fortunati, i diversamente scorso 2 luglio: l’avevamo visto alla nostra Assemblea del abili, che trovano tutto quanto, grazie alla preziosa opera di 29 giugno, accompagnato come spesso ormai dalla figlia crocerossine e volontari. Raffaella, nostra socia, (i suoi problemi fisici ne Il presidente Villa ebbe anche l’idea di utilizzare una vettura limitavano l’autonomia ma non lo spirito) ed era tramviaria del 1928, che l’ATM aveva inutilizzata nei suoi pienamente attivo e partecipe come sempre, nulla depositi, per farne la nostra sede in Autodromo. La lasciava presagire quanto sarebbe successo dopo pochi trattativa con la SIAS portò alla concessione gratuita giorni. dell’area al centro del Villaggio, mentre quella con l’azienda Zio Velli, come era affettuosamente soprannominato dai componenti del Comitato di Presidenza dell’associazione, di trasporti milanese ebbe come risultato la concessione gratuita della vettura e la cessione a prezzo simbolico di da moltissimi anni faceva parte degli organi direttivi binari e traversine. Restava solo da trasportare la vettura dell’associazione, a cui ha sempre dato un fattivo dal deposito ATM all’Autodromo: furono necessari un mezzo contributo impegnandosi pienamente in tantissime speciale, un’autorizzazione per trasporto eccezionale e una attività, con entusiasmo e buona volontà: solo negli ultimi tempi i suoi problemi di deambulazione ne hanno giornata di viaggio per i pochi chilometri da percorrere. Poi la vettura fu arredata all’interno e all’esterno e dipinta con i limitato l’attività, ma nelle occasioni importanti non nostri colori, punto di richiamo per tutti i visitatori mancava mai la sua presenza. Alla figlia Raffaella e a tutta la famiglia è stato inviato un dell’Autodromo, per offrire un momento di relax e d’incontro piacevole, all’ombra delle secolari piante, nelle telegramma che recita: “Il presidente, il consiglio convulse giornate delle gare. direttivo e tutti gli amici dell’Autodromo e del Parco partecipano al vostro dolore. A noi che restiamo rimane il Grazie Armando: ti siamo tutti riconoscenti. Alle figlie Anna compito di tener vivo nella fede e nella speranza il caro e Simona esprimiamo la sentita partecipazione di tutto il Consiglio Direttivo e dei soci tutti al loro grande dolore. ricordo di Roberto. Condoglianze”.
Alla metà dello scorso giugno è mancato il commendator Armando Villa, presidente della nostra associazione dal 1981 al 1985. Villa ha senza dubbio dato un grande contributo allo sviluppo dell’ASAAP: sotto la sua guida, infatti, si sono realizzate due importanti iniziative, la nostra tribuna alla variante Ascari e la nostra sede in Autodromo, il tram che sorge al centro del Villaggio, che hanno notevolmente incrementato le possibilità per la nostra associazione di contattare i soci, potenziali e acquisiti, e di offrire loro due
Uniti nel saluto a Zio Velli
Bertazzini, la cultura e l’impegno Pierfranco Bertazzini è morto. Il professor Bertazzini, di anni 97, ci ha lasciato. Non è un necrologio qualunque. È un doveroso tributo a un amico dell’associazione. Anzi, di più. Ad uno dei principali sostenitori da sempre schierato a fianco della pista e del suo “contorno” naturale. Un grande era. Lo sarà per sempre nella memoria di quanti lo hanno conosciuto. Una figura storica della città. Un autentico protagonista della storia civile, culturale e didattica di Monza dagli anni Sessanta. Politico di razza. Vera, di quelle oggi introvabili. La schiena dritta anche alla sua veneranda età. Professore. Esperto d’arte. Magari un po’ prolisso nell’esporre i contenuti delle opere che andava a recensire. Sino all’altro giorno lo potevi incontrare in giro per Monza da solo. Ti guardava torvo per via dell’età. Ti tendeva la mano afferrando la tua in una morsa fatale. L’esordio era sempre lo stesso. Immutabile in “secula seculorum”. Liturgico. Preciso. Sincero. Coinvolgente nonostante la lunghezza della premessa. “Carissimo… (virgola, pausa di almeno venti secondi) come sta? (altra pausa eterna sempre con la mano rinsecchita dagli anni a stringere forte la tua). Mi saluti la sua signora..” altra lunghissima pausa. Poi mollava la mano e assorto aspettava la tua risposta per attaccare bottone. Un signore sempre e comunque. Di stile, di vita vissuta. Nato ad Asti nel gennaio del ’21. Sposato, due figli, tre nipoti. Studi al liceo classico “Bartolomeo Zucchi”. Laurea in Lettere all’Università di Milano. In guerra è sottotenente di artiglieria sul fronte francese. Dopo l’8 settembre ripara in Valtellina. Docente di Materie Letterarie per quasi 40 anni. Chiude come preside dell’istituto magistrale “Carlo Porta”. In seguito è preside della scuola media “Artigianelli” (da lui fondata) e dal 1985 al 2000 del Liceo linguistico “Oxford”. “Ambrogino d’oro” del Comune di Milano per meriti culturali nel 1983. Nel 1996 gli è stato conferito il “Giovannino d’oro” dal Comune della sua Monza. Entra giovanissimo nella Democrazia Cristiana, nel 1970 è eletto consigliere comunale e assume la carica di assessore all’Economato e Patrimonio. Nel giugno 1971 sino al 1975 è sindaco di Monza. Negli anni si era conquistato anche fama di critico d’arte contemporanea, con numerose rubriche e recensioni sulla stampa locale. L’ultimo saluto al professore è avvenuto nella sua chiesa di sempre. La folla era incontenibile perché nessun monzese che si rispetti sarebbe mancato per il saluto ad un uomo buono. Addio professore, ci mancheranno le sue orazioni, ma anche i silenzi operosi in un’epoca dove le anatre starnazzano il più delle volte senza sapere cosa stiano dicendo.
Associazione
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Una lunga storia di passione per l’Autodromo e per il Parco che lo circonda
Più di 40 anni di vita meritano un premio Da più di quaranta anni l’Associazione Sportiva Amici dell’Autodromo e (successivamente) del Parco (a sottolineare che le due realtà possono e devono convivere in armonia, insieme alla Villa Reale: formano i tre gioielli del territorio monzese, brianzolo e italiano) interpreta la voce dei cittadini, allora motivati dal pericolo per l’Autodromo di Monza sotto sfratto e dal suo temuto allontanamento dal Parco, e dà voce alla maggioranza dei monzesi, favorevoli alla permanenza della pista: dà forma alla coscienza di ciò che rappresenta l’Autodromo nella realtà cittadina, e per far questo rafforza il legame tra la città e la sua pista. Per questo raccolse migliaia di firme in difesa dell’impianto, organizzò le Settimane dell’Autodromo, con sfilate di auto e moto d’epoca, esposizione di auto da corsa, mostre d’arte ispirata all’automobilismo e al motociclismo sportivi, tavole rotonde, incontri con piloti di Formula Uno, con grande partecipazione di pubblico. Parallelamente continua a far sentire la sua voce in tutte le occasioni sui mass media e nelle sedi istituzionali, diventando una realtà cittadina di cui dover tenere conto. Nel 1981 fu fondato il nostro organo di stampa, Monzasprint, che da allora si impone all’attenzione di politici, giornalisti e sportivi, tanto da diventare una voce costante e autorevole sulla scena pubblica monzese, con le sue 20.000 copie medie di diffusione (che diventano 35.000 in occasione del gran premio) e con le sue firme, tra cui quelle
ognuna dedicata a un Gran Premio automobilistico e motociclistico corso sulla nostra pista e all’autografo di piloti, tecnici, costruttori, che hanno lasciato una scia luminosa nel mondo del motorsport, con l’Autodromo di Monza come palcoscenico mondiale delle loro gesta. In questi anni, l’Associazione Sportiva Amici dell’Autodromo e del Parco ha continuato in queste sue azioni, battendosi in tutti i modi per la difesa di queste due splendide realtà monzesi e, col contributo di tutti i suoi soci e simpatizzanti, è ormai un punto fermo nella vita cittadina; e per i prossimi anni, non smetteremo mai di farlo. Sarebbe bene che gli attuali amministratori della SIAS ricordassero tuttte queste cose, e capissero che quanto allora fu concesso alla nostra Associazione non era un peloso contentino, ma il pieno riconoscimento dei meriti che abbiamo conseguito e che ancora conseguiremo, se non ci ostacoleranno. Roberto Summer
Alcuni dei momenti che hanno scandito la vita dell’associazione, dalle riunioni al tram per salvare l’autodromo all’inaugurazione del muretto di Biassono. E ogni anno spazio in tribuna ai portatori di disabilità per assistere al Gran premio di Formula 1 editore di prestigiosi giornalisti. Poi fu la volta del tram, una vettura storica del 1928 sportiva, economica e di costume dell’Autodromo e del Parco. Il successo donata dall’ATM, adibito a sede del problema del continua ancor oggi, con una dell’associazione presso il villaggio dell’Autodromo, dove si incontrano gli partecipazione sempre costante e con un rumore in Autodromo, alla formulazione appassionati e i visitatori famosi, e della livello medio delle opere sempre più alto. di una proposta di legge (poi divenuta Del 2005 è la mostra sul cinquantenario operante grazie anche alla nostra azione tribuna presso la curva Ascari, politica. Nel 2009 l’Associazione ha della pista sopraelevata, con bellissime successivamente ampliata fino a 500 posti, punto di osservazione privilegiato fotografie d’epoca, messe a disposizione ideato, in collaborazione col Comune di dell’Ufficio Stampa dell’Automobile Club Biassono, il “Muretto dei Campioni”, delle corse per tutti gli Amici e ispirato al celeberrimo “Muretto di Milano, e attuali, scelte tra quelle soprattutto spazio a disposizione dei Alassio” e posto sulla provinciale Monzameno fortunati, i portatori di disabilità, partecipanti al concorso. Nel 2008 il che qui trovano una cordiale accoglienzaconvegno sull’Autodromo e sul Parco da Carate in corrispondenza con l’entrata di da parte dei soci che volontariamente si noi organizzato, con notevoli apporti da S. Maria alle Selve e con la rotonda ove sorge il monumento all’Autodromo: è mettono a loro disposizione e fanno di parte di studiosi, manager, politici, ha portato, come contributo per la soluzione decorato con una serie di ceramiche, tutto per rendere loro gradevole la permanenza prima, durante e dopo la gara. La trattativa che si svolse tra il nostro presidente dell’epoca, Armando Villa, e il già direttore della SIAS, RINGRAZIAMENTO RINGRAZIAMENTO Giuseppe Bacciagaluppi, fu condotta nel Ringraziamo “Iper la grande L’Associazione ringrazia caldamente massimo rispetto reciproco e si basò sulla parola di due gentiluomini, avendo I”di viale Stucchi per la corteil signor Lorenzo Maggioni, titolare del alla base il riconoscimento di quello che M A MONZA se collaborazione con la forniRistorante laQuolina, sito al Centro Colleoni di Agrate la nostra associazione faceva per tura di bevande per la riuscita delle iniziative l’Autodromo e per la sua permanenza nel Brianza, che ci ha fornito gratuitamente generi aliParco. Allora non c’era bisogno di dell’Associazione in occasione del Gran mentari per il servizio ristoro dei disabili che ospitiacontratti firmati e controfirmati, bastava Premio. Una sinergia tra un’importante realtà mo nella nostra la parola d’onore Dal 1986 si tiene il concorso fotografico, commerciale attiva a Monza enel resto tribuna: una prova di sensibilità e di giunto oggi alla 32° edizione (è in pista la d’Italia) e le nostre attività nel segno del legaattenzione disinteressata in occasione 33°), per esprimere con le immagini dei mo con il territorio. fotoamatori e dei professionisti la realtà del Gran Premio.
Associazione Sportiva Amici dell’ Autodromo e del Parco Unione Società Sportive Monzesi roBerto SUMMer Direttore responsabile Vicedirettore Pietro esposito Responsabile servizi fotografici Andrea Corbetta Comitato di redazione Luigi Monguzzi Pietro Mazzo ReDazione Via Vittorio emanuele, 1 20052 Monza (Mi) Fax 039/2329594 Telefono 039/2315138 info@amiciautodromo.it STampa rdS Web Printings via Belvedere, 42 20043 Arcore (MB) Autorizzazione tribunale di Milano n°155 del 2/5/1981
Mams
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Grande successo per il concorso per auto d’epoca di MonzaAutoMotoStoriche
Bellissime in piazza: l’eleganza su 4 ruote
Sabato 19 e Domenica 20 maggio si è svolto nella nostra città il IV Concorso d'Eleganza dal titolo "Le auto, l'eleganza e lo stile del XX secolo". La manifestazione ha la caratteristica di abbinare la competizione fra le vetture d'epoca con la sfilata di abiti, forniti quest'anno dallo stilista Martino Midali, indossati da modelle che a loro volta competono fra loro per un
riconoscimento. Le cornici in cui si è svolto il concorso, organizzato dal club M.A.M.S. (MonzaAutoMotoStoriche) con il supporto della Scuderia Jaguar Storiche e del Registro Internazionale Touring Superleggera, sono state rispettivamente, sabato, Villa Reale e domenica il centro storico del comune di Monza. Nello spazio davanti la Cavallerizza della Reggia, quarantaquattro vetture, di cui tre provenienti dalla Sicilia, hanno sfilato in ordine cronologico, portando a bordo una modella, davanti alla giuria composta in larga misura, in ossequio all'attuale rivalutazione dell'importanza della donna nella nostra società, da signore. La giuria dopo attenta valutazione ha assegnato i premi che sono stati consegnati durante la mattinata successiva. Purtroppo il tempo, soprattutto durante la giornata di Sabato, è stato piuttosto variabile alternando momenti di sole estivo a brevi, ma intensi scrosci d'acqua che hanno costretto gli equipaggi delle spider ad una veloce chiusura delle capotte e gli spettatori ad un'altrettanto veloce apertura degli ombrelli. Le prime tre posizioni assolute hanno visto prevalere nell'ordine la Maserati 3500 GT Spider Vignale del 1960 di Claudio Mosconi (best in show), la Diatto 20S Torpedo Mouche del 1923 appartenente alla collezione dell'architetto Corrado Lopresto (condotta dal suo collaboratore Giovanni Gatti) e la Lamborghini Miura del 1968 di Alessandro Ivaldi. Le vetture hanno inoltre concorso fra loro divise in classi
rappresentanti periodi del XX secolo. Sei le categorie che sono state premiate nell’occasione. MITO E MODERNITA’ (Periodo fino al 1929) Vincitrice: Diatto 20S Torpedo Mouche del 1923. FRA AUSTERITA' E VOGLIA DI RISCATTO Vincitrice:
Rolls Royce Silver Wraith del 1949 di Davide Cornalba. I MERAVIGLIOSI ANNI 50 (dal 1950 al 1959) Vincitrice: Lancia Flaminia Sport Zagato del 1959 di Giancarlo Stringhini. I FAVOLOSI ANNI 60 (dal 1960 al 1969) Vincitrice: MASERATI 3500 GT Spider Vignale del 1960 di Claudio Mosconi. UN DECENNIO A TINTE FORTI (dal 1970 al 1977) Vincitrice: FIAT 124 spider 1600 del 1970 di Salvatore Costa SUPERCAR Vincitrice: Lotus Exige MK 1 del 2000 di Claudio Lissoni.
Guido Lamperti su Fulvia Zagato Spider esemplare unico (trofeo Teckell) e Alessandro Carugati su Jaguar E (trofeo BPERpremio giuria popolare). Qualche parola di commento merita la vincitrice, la Maserati 3500 spider Vignale che è sicuramente classificabile fra le più belle granturismo dei primi anni Sessanta. Questa vettura condivide la meccanica, 6 cilindri in linea 3500cc di cilindrata, con la più diffusa sorella coupé carrozzata da Touring, ma è stata disegnata da Alfredo Vignale su un pianale accorciato di 100 mm. Il troppe volte dimenticato e geniale carrozziere torinese, autore di altre splendide Maserati quali la Sebring, la Mexico e la Indy, ha toccato con questa vettura vette inarrivabili per quanto attiene alla purezza e semplicità delle linee, tanto che essa non sfigura affatto, anzi, nel confronto con le vetture attuali. A riprova della sua bellezza e fotogenicità, all'attivo di questa splendida vettura rimangono anche diverse apparizioni cinematografiche, come quelle nei film "Una vita difficile" di Dino Risi, "Il boom" di Vittorio De Sica e "Sei donne per l'assassino" di Mario Bava. Insomma il concorso d'eleganza ha visto, come d'obbligo, la vittoria di una star.
In pole position una Maserati
Sono stati inoltre premiati: Luciano Tona su Fiat 500R del 1975 (ultima vettura di questo tipo prodotta), Alessandro Benecchi su ASA 1000, Luisa Vismara (premio Lady driver) su Ford Falcon, Giuseppe Pollina su MG B Spider (premio "La passione non ha età"), Antonio Serse su Alfa Romeo Giulia Spider (premio per l'equipaggio proveniente dalla maggiore distanza), Maurizio Larturo su MG A (premio per il migliore abbigliamento),
Sopra alcune immagini della manifestazione. In alto a sinistra una Fiat Topolino. Sotto la Mercedes 190 SL
La mostra
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Per il motorsport fu un’età d’oro, con campioni come l’indimenticato Alberto Ascari
Gli anni Cinquanta: in pista dei veri eroi Devastata dalla Seconda Guerra Mondiale, la vita economica italiana conobbe, ad iniziare dagli anni ‘50, una eccezionale fase di espansione. Sono i formidabili anni del dopoguerra. Quelli di Carosello, della Vespa, della Lambretta, del Lego, della Fiat 600, di Coppi e Bartali, del rock’n roll, dei blue Jeans...Ma per i cultori del motorsport è soprattutto l’inizio della epopea della Formula Uno. Il campionato, dedicato a nominare un campione del mondo fra i piloti, nasce nella primavera del 1950. Le vetture iscritte Maserati, Ferrari, Alfa Romeo, Talbot, BRM, Mercedes-Benz erano macchine difficilissime da condurre e da portare al limite, e i matador della velocità, che erano i piloti di allora, erano degli eroi che cercavano di domare vetture ringhiose e animalesche che avrebbero divorato i loro cavalieri alla loro prima distrazione o mancanza di concentrazione. Un pilota degli anni ‘50 doveva valutare il livello della sua abilità e guidare di conseguenza. Quelli che non lo facevano, che continuavano a spingere fino a trovare il proprio limite tendevano a non sopravvivere. Dietro le gesta di questi eroi c’era la tecnica di guida della sbandata controllata, che richiedevano le proprietà fisiche di quelle vetture, grandi potenze con gomme strettissime e con il motore in posizione anteriore: una vettura molto pesante alle estremità con il motore da una parte e il cambio e differenziale da un’altra, il tutto generava una deriva ad alta velocità. Il limite in curva di queste vetture era una cosa vaga e nebulosa,
man mano che si arrivava al limite della aderenza la vettura non rispondeva in modo preciso ai comandi del pilota che guidava in continua sbandata controllata. Erano fondamentali il buon controllo dell’acceleratore, la sensibilità e la capacità di giudicare la sbandata che, a quel punto, si doveva stabilizzare usando solo il gas, un leggero tocco per non avere una eccessiva derapata e perdere velocità. Una vera arte sopraffina la guida di queste formula uno. Piloti dotati di molto coraggio ma non di altrettanto talento creavano una condizio-
Sopra Alberto Ascari, a lato la locandina dell’iniziativa che si svolgerà durante Biassono GP
ne di non sopravvivenza, si doveva adattare lo stile di guida ai difetti della macchina e sfruttare il potenziale, sul filo del rasoio, di queste monoposto senza tenuta di strada forzate dalla aereodinamica. “Questa comunità di piloti - spiegava Mark Hughes - perdeva i suoi rappresentanti con disgustosa regolarità Forse l’anestetica dimensione della morte, innescata dalla recente guerra mondiale, aveva reso queste cose meno scioccanti di quanto lo sarebbe ora. E tra il grigiore del razionamento e l’austerità del dopoguerra, questi gladiatori proiettavano lunghissime ombre man mano che si avvicinavano, come falene, alla fiamma della candela”. Ricordiamo i maggiori protagonisti di quella epoca: Fangio e Ascari, e proprio al nostro Alberto Ascari, nel centenario della nascita, noi Amici dell’Autodromo rendiamo omaggio con questa mostra fotografica, ma senza mai scordare anche i suoi compagni caduti, tra cui Erwin Bauer, Don Beauman, Jean Behra, Felice Bonetto, Ivor Bueb, Piero Carini, Eugenio Castellotti, Peter Collins, Luigi Fagioli, Joe Fry, Pierre “Levegh”, Stuart Lewis-Evans, Herbert MackayFraser, Onofre Marimon, Luigi Musso, Alfonso de Portago, Louis Rosier, Archie Scott-Brown, Raymond Sommer, Charles de Tornaco, Ken Wharton, Peter Whitehead, Bill Whitehouse. Per non lasciare che i loro nomi rimangano, nella polvere sugli scaffali delle biblioteche, nei libri degli anni Cinquanta. Se la Formula Uno è il successo attuale lo si deve anche a loro. Luigi Monguzzi
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Amarcord
La storia dell’Autodromo e delle Sopraelevate, progetto ambizioso e bene da tutelare
L’anello supersonico che parlava di futuro Correva l’anno 1938 e al volante della suolo nei due tratti sopraelevati, Auto Union D numero 22, il mantovano comportano sollecitazioni ai piloti e Tazio Nuvolari sfrecciava per primo guasti meccanici alle vetture. davanti alla bandiera a scacchi: era A distanza di oltre sessant’anni la l’ultimo Gran Premio d’Italia disputato sopraelevata è visitata tutti giorni da prima del secondo confitto turisti e progettisti che possono mondiale. Degli importanti ammirare un’opera unica. lavori interessano Con un po’ di immaginazione l’autodromo nel 1939, per si può ancora sentire il terminare poi nel 1940, rombo delle monoposto di Nel 1955 anno in cui si sarebbe quegli anni in un tracciato il primo Gp che, oltre ad essere stato dovuto disputare il diciassettesimo Gran innovativo, è motivo di dopo Premio d’Italia. orgoglio per tutti i i lavori Nel giugno del ’40 l’Italia monzesi. dichiara guerra contro la È un bene davvero prezioso Francia e l’Inghilterra e tutte le che andrebbe curato e gare automobilistiche vengono conservato perchè tutti possano sospese, ad eccezione del Gran Premio, apprezzarne le peculiarità, cosi come spostato inizialmente in Abruzzo ma andrebbe ricordato il geometra mai disputato. Ambrogio Daelli che grazie al suo Negli anni seguenti l’Autodromo – nel lavoro (e a quello di quei tanti operai frattempo completato dopo i lavori – è che parteciparono alle operazioni) ha utilizzato principalmente per i test, in realizzato un’opera ancora oggi particolare per l’Alfa Romeo 512 e la considerata straordinaria.Fu lo stesso Moto Guzzi 500 cc, fino al 1942, Daelli, oramai dieci anni fa, a sostenere quando il circuito non viene più pubblicamente il progetto per utilizzato per gare automobilistiche e realizzare un museo dedicato alle test. Sopraelevate. La struttura brianzola, infatti, viene Pietro Esposito destinata allo stoccaggio dei materiali espibo@alice.it bellici, fino al 1945, quando all’Azienda Rilievo Alienazione Residuati viene assegnato il compito di vendere i beni e i materiali bellici confiscati al nemico o abbandonati dall'esercito alleato. Negli anni del dopoguerra l’autodromo viene interessato da consistenti lavori di riqualifica per rimediare i danni causati dagli eventi bellici, tornando ad essere pienamente operativo nel 1948. L’uso sempre più frequente del tracciato per i tentativi di record della velocità ed il raggiungimento di un superiore grado di sicurezza del circuito, rendono necessaria la 1978. Il contratto con la scuderia di Chapman costringe Ronnie Un volto quasi cinematografico, poco meno di un metro e riprogettazione del tracciato abbattuto ottanta, capelli castano chiaro e la battuta sempre pronta. Chial ruolo di seconda guida, imbrigliandone il talento, nel 1938. lo conosceva, lo definiva cosi, Ronnie. Nato nel ’44 ad Örebro, provocando un malcontento tale da indurlo a sottoscrivere un Gli ingegneri Berti e Di Rienzo curano nuovo contratto con la McLaren per la stagione successiva. una cittadina nell’entroterra svedese, inizia a correre il progetto che prende forma nel 1955, Peterson non correrà per il neozelandese Bruce McLaren poichè giovanissimo con i Kart, spinto dalla passione del papà, creando una pista unica e rimane coinvolto in un incidente fatale a Monza nel 1978. panettiere di professione ma con una passione irrefrenabile per rivoluzionaria, combattendo cosi lo i motori. Dopo i primi anni con i kart, il giovane pilota passa L’accensione troppo anticipata del semaforo verde è tra le “strapotere” americano di Indianapolis. cause dell’incidente, in quanto non tutte le vetture erano già alla Formula 3 negli anni successivi. Era bravo, tanto da Il monzese Ambrogio Daelli, attirare l’attenzione della scuderia dei Pederzani, produttori diallineate e ferme nelle griglie delle ultime file. progettista, purtroppo recentemente L’imbottigliamento in prima variante genera la carambola go-kart. I due fratelli bolognesi vogliono dare fiducia alla scomparso (alla famiglia le nostre giovane promessa, tanto che, nel 1968 Peterson sottoscrive il fatale. Le vetture di Patrese, Hunt, Regazzoni e Brambilla sentite condoglianze), viene chiamato contratto, vincendo lo stesso anno (e l’anno seguente) il titolo. restano coinvolte. La monoposto della Lotus, dopo la collisione dall’ACI per sovrintendere i lavori per I titoli vinti in Formula 3 fanno approdare lo scandinavo in iniziale e dopo essere stata colpita dalla Surtees del monzese la realizzazione della sopraelevata. Brambilla, si schianta contro il muretto di collegamento con la Formula 1 nel 1970, al volante della neonata March, dove il “Da marzo a giugno, cento giorni senza primo anno non ottiene risultati. L’anno successivo, grazie ad pista Junior, prendendo fuoco. Hunt è il primo a raggiungere sosta, crearono un’opera di ingegneria una serie di podi, Ronnie arriva secondo, non ottenendo però l’auto di Peterson, seguito dai soccorsi. L’ambulanzaarriva solo unica, per sei metri e venti d’altezza ed risultati ecclatanti l’anno seguente. Il 1973 è invece anno di dopo 18 minuti. È il caos. Sette fratture alla gamba sinistra e una pendenza dell’80%”, ricordava cambiamenti. Il trasferimento dalla March alla Lotus permettequattro alla gamba destra ma è vivo e cosciente. Ronnie viene spesso il geometra monzese. trasportato all’ospedale Niguarda, dove viene sottoposto ad un al giovane pilota di far emergere il suo talento. Nove pole Dopo tre mesi dall’inizio dei lavori, il position e quattro Gran Premi, spesso risultando più veloce deldelicato intervento per ricostrurigli gli arti inferiori durato nuovo tracciato è pronto ad accogliere suo compagno di squadra già campione del mondo, Emerson oltre 6 ore. La mattina seguente, nonostante gli sforzi dei le vetture. Fittipaldi. Nonostante le difficoltà affrontate dalla Lotus con ilmedici, viene però colpito da un’embolia lipidica e da alcune L’11 settembre del 1955 si inauga modello 76, Peterson vince tre Gran Premi nel 74, tra cui quellocomplicazioni che causarono il decesso. SuperSweed in l’impianto nella nuova conformazione, quell’incidente fatale porta con sè la sua grinta ma lascia di Monza. Sono gli anni in cui lo svedese viene soprannominato alla presenza del Presidente della SuperSweede, per via della sua sensibilità nel controllare la senz’altro un ricordo indelebile negli appassionati di Formula Repubblica Giovanni Gronchi. potenza del mezzo ai limiti della tenuta, nonchè per i suoi giri 1. A distanza di anni è considerato uno dei piloti più forti degli Un’unica curva asfaltata, con un sempre veloci. L’impossibilità di progresso delle vetture Lotus anni ’70. Nel 2014, Niki Lauda, al termine del Gran Premio di tracciato a raggio crescente con uno attribuibile alle difficoltà economiche della scuderia, induce Germania, definisce Peterson come “il migliore tra i piloti pur sviluppo di 180 gradi (molto simile ad Peterson a firmare un nuovo contratto con la March nel 1976, non avendo mai vinto il mondiale”. un arco di parabolica), prende il posto Davide Esposito aggiudicandosi la vittoria al Gp di Monza. Dopo una parentesi delle due curve che impegnavano viale Davide.espi@live.com alla Tyrrell, dove ottiene scarsi risultati, ritorna alla Lotus nel Vedano. 5.750 metri per la pista stradale e 4.250 metri per l’anello ad alta velocità, capace di contenere una velocità costante delle auto sia nei rettilinei, sia sulle curve sopraelevate in cemento armato a pendenza crescente verso l’esterno. Nel 1957 il “bisiluro” del pilotaingegnere Piero Taruffi sfreccia sulle sopraelevate, opera ingegneristica di assoluta avanguardia per gli anni cinquanta; però, in seguito vengono evidenziati dei problemi tecnici, in quanto le sollecitazioni centrifughe e di schiacciamento verticale contro il
Peterson morì in un tragico incidente a Monza nel 1978
Ronnie, non vinse mai il mondiale ma è ricordato come “il migliore”
L’ Autodromo ha bisogno di amici ISCRIZIONE “AMICI DELL’ AUTODROMO” 2018/2019 E’ possibile iscriversi tutti i venerdì nella sede di via Vittorio Emanuele I n. 1 a Monza dalle 21.00 alle 23.30. Oppure nei fine settimana, sabato e domenica pomeriggio in Autodromo nella sede del Tram. Per informazioni: tel. 039.2315138 - mail: info@amiciautodromo.it Socio Ordinario: 15 euro (più 5 euro per la stampa tessera) La tessera “Amici dell’Autodromo” dà diritto ad un posto numerato per assistere dalla tribuna riservata "Amici dell'Autodromo" alla Variante Ascari (tribuna 14) alle prove del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Fino ad esaurimento posti; adesivo ASAAP e cordino porta pass. Socio Sostenitore: 200 euro La tessera “Amici dell’Autodromo” dà diritto ad un posto numerato nella tribuna riservata "Amici dell'Autodromo" alla Variante Ascari (tribuna 14) la domenica del Gran Premio d'Italia di Formula 1; ad un posto numerato alla tribuna riservata "Amici dell'Autodromo" alla Variante Ascari il sabato del Gran Premio d'Italia fino ad esaurimento posti; adesivo ASAAP - cordino porta pass. Per tutti i Soci Presentando la tessera valida per l'anno in corso si ha diritto al biglietto a prezzo ridotto (sconto ACI) per le gare in Autodromo organizzate dall'Automobile Club Milano. Sconto del 15% sull'acquisto di tutte le pubblicazioni in vendita nella Libreria dell'Automobile Club a Milano.