MonzaSprint Nr 122

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Periodico di motori, sport, cultura e attualità

Settembre 2019 anno XXXViii- n° 122

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www.amiciautodromo.it

aSSoCiazione aMiCi Dell’ autoDroMo e Del ParCo

unione SoCietÀ SPortiVe MonzeSi

Settembre rovente di Roberto Summer

Settembre scandisce, per tutti gli appassionati di Formula 1, e quindi per tutti gli Amici dell’Autodromo, il tempo della “nostra” gara, la festa dei motori che si tiene nel nostro glorioso tempio della velocità. Purtroppo, le premesse per i tifosi delle rosse Ferrari non sono le migliori: dopo le prove di Barcellona, prima dell’inizio della stagione, sembrava che le vetture del cavallino rampante fossero addirittura a un livello superiore alle dominatrici Mercedes e, quindi, in grado di svolgere un ruolo al top. E invece lo svolgimento della stagione agonistica, gara dopo gara, ha sancito un dominio impressionante delle “Frecce d’argento”, autrici di doppiette una via l’altra, con le Ferrari ad accontentarsi di un podio (quando c’era). E anche le Red Bull, con un Verstappen maturato, ma sempre in grande spolvero agonistico, spesso sono andate meglio della Ferrari. È vero che sono stati commessi molti errori, sia da parte del box e delle strategie, sia da parte dei piloti: se Leclerc si è sempre dimostrato già al livello dei migliori e in grado di puntare alla vittoria (in Bahrein solo un imprevedibile inconveniente di poco conto l’ha privato del primo posto, mentre il crash nel Gran premio di Germania rientra nelle eventualità, forse causato anche da un cambio gomme troppo precoce e visto che anche Hamilton ha fatto lo stesso), Vettel continua a commettere errori che ne pregiudicano la possibilità eventuale di combattere per il titolo. Ho scritto eventuale perché con le Mercedes stellari e Hamilton “cannibale” c’è ben poco da fare. Comunque Monza potrebbe anche riservare qualche sorpresa, speriamo piacevole per i ferraristi. Ma c’è una novità molto importante per quanto riguarda il nostro Autodromo: nel momento in cui scriviamo questo articolo, è stata firmata la nuova convenzione per l’affitto dell’impianto tra il Comune di Monza e non la Sias, come si è sempre fatto da anni, ma direttamente con Aci Italia. Sembra che questo cambio di interlocutore sia motivato sia dalle mutate situazioni di proprietà della Sias (come è noto, per garantire la presenza del Gran premio sulla nostra pista è stato necessario l’intervento economico dell’Aci, che ha acquisito la maggioranza della società di gestione dell’Autodromo) sia da una richiesta di Liberty Media, l’organizzatore del campionato di Formula Uno, che avrebbe richiesto, al fine di siglare il rinnovo del contratto del Gran premio fino al 2024,

per le Rosse

ora alla firma, l’identità tra ente sportivo titolato allo svolgimento del Gran premio e titolare della concessione. Ancora non si conoscono i particolari della trattativa, ma è certo che un’altra fetta di sovranità passa in mano all’Aci e quindi si allontana dalla nostra realtà. È vero che bisogna sempre stare aderenti alla realtà dei fatti, anche se non molto graditi alla nostra sensibilità di appassionati, e tenere presenti i numeri

implacabili dei conti economici: ma questo ulteriore passaggio, per noi monzesi e brianzoli, segna forse un traguardo irreversibile verso un dominio di Aci Italia e quindi verso una Monza più “nazionalizzata” e meno legata al nostro territorio. Ma il nostro territorio cosa ha fatto per difendere l’Autodromo e allontanare questa prospettiva? Purtroppo niente: le nostre imprese, i nostri imprenditori,

tutte le attività che comunque traggono beneficio dalla presenza dell’impianto sono stati inerti. Solo noi Amici dell’Autodromo e del Parco siamo il presidio a difesa di un’autentica vocazione sportiva e territoriale della nostra pista, ma le nostre forze sono limitate. Comunque ci batteremo sempre, fino all’ultimo, se ci darete il vostro sostegno e unirete le vostre voci alla nostra in un coro che toccherà anche le alte vette.


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L’intervista

L’Automobil Club d’Italia diventa gestore diretto del Gran premio di Monza

Cambio della guardia Il Gp ora passa ad Aci i 90 Gp d’Italia: “Monza è molto più del per un ritorno delle moto...è difficile oggi Mapelli tiene per la verità a precisare 88 Cari amici lettori perché quella del 1940 non fu alla fine ‘Tempio della Velocità’. È l’essenza stessa prevederlo, viste soprattutto le di Monza Sprint, disputata) e, in attesa del 90° verdetto del motorsport: il circuito più antico, particolari misure per la sicurezza che vista l’occasione della pista, proponiamo a ciascun veloce e bello del mondo. Un patrimonio rendono estremamente onerosi gli speciale della appassionato di essere “Campione tra inestimabile, per il quale l’Aci lotterà allestimenti della pista per gli eventi celebrazione del Campioni” in un fumetto appositamente sempre con tutte le sue forze. Perché motociclistici. Ma anche se non ci 90° Gran premio creato che ripercorre l’avventura dal Monza è il cuore del motorsport e, senza saranno questi eventi credo che, se a d’Italia ho cuore, anche la passione più grande si giorni potremo davvero ufficializzare la 1922, evidenziando la competenza, la proposto spegne”. Di fronte ad una così forte e nuova convenzione con il Consorzio ed il passione, l’entusiasmo e quella “fede per quest’anno al appassionata determinazione ci conseguente rinnovo quinquennale con appagare la sua brama e la sua Vostro Direttore, passione” che trasforma il vero sentiamo tutti, in Sias, sempre più F1, la “carne al fuoco” sarà davvero invece di tanta e i nostri fans troveranno sempre appassionato in protagonista! rispondere alle Giuseppe Redaellimotivati a profondere il massimo impegno nel lavoro quotidiano al fianco più occasioni per vivere da protagonisti Una passione che accomuna ogni anno tradizionali delle Istituzioni e di tutti gli l’attesa della celebrazione del centenario centinaia di migliaia di tifosi ed amici domande, un della fondazione dell’Autodromo. Non è che vogliamo sentire sempre più vicini e intervento più articolato che parte da appassionati perché l’autodromo sia sempre di più polifunzionale e possa un caso se per celebrare il 90° Gp d’Italia, che “Campione tra Campioni” potranno queste parole di Arturo Mercanti, costituire anche un polo importante per con la pregevole collaborazione di Enrico con soddisfazione ed orgoglio dirci: pronunciate in occasione “Vedete? Ci sono anch’io!”. la ricerca e l’innovazione. Mapelli, abbiamo scelto di raccontare i dell’inaugurazione del nostro 52 vincitori delle 89 edizioni (come Giuseppe Redaelli Autodromo: “La velocità ha creato la Se poi matureranno anche le condizioni corsa. (…) Le corse di velocità, hanno d’altra parte raccolto la grande passione del pubblico, il quale vive dello spettacolo della lotta e della realtà che confina con la fantasia e con l’irrealizzabile, ed ha bisogno di una fede per appagare la sua brama e la sua passione: la fede cioè che ciò che egli vede come privilegio di eletti, diventi col tempo dominio di tutti; e quindi anche suo. La passione per le corse di velocità pura si consolidava con la costruzione di autodromi (…).” Sono parole che mi offrono l’occasione per esprimere la più profonda gratitudine ad Ac Milano ed al suo direttore dell’epoca per quella grande intuizione che nel 1922 ha regalato all’Italia questo meraviglioso gioiello, ma anche per confermare il rinnovato impegno a proseguire, con a fianco Aci Italia, un importante cammino di crescita per una sempre più radicata e diffusa popolarità di Monza nel mondo. L’ultimo anno ci ha visti fortemente impegnati in una difficile e lungamente incerta trattativa per assicurare la travagliato la sua stessa esistenza. Perciò ringrazia i L’Associazione Amici dell’Autodromo e del Parco, che da continuità del Gp d’Italia a Monza per il presidenti Angelo Sticchi Damiani (Aci Italia), Geronimo oltre 40 anni rappresenta una realtà sportiva prossimo quinquennio. Molti di voi La Russa (Ac Milano) e Giuseppe Redaelli (Sias) che con consolidata sul territorio, nata esclusivamente con lo sicuramente ricordano il pesante tenacia, volontà e collaborazione, sono riusciti a dare scopo di difendere la nostra pista da eventuali attacchi pessimismo che accompagnava una certezza per il futuro della pista stessa ed a tutti di cui, purtroppo, anche in un recente passato è stata l’edizione 2018 del Gp a proposito delle noi sportivi quella serenità necessaria per essere oggetto, ed affiancarla nelle sue tante battaglie, si allora davvero poche probabilità di un tranquilli. augura che nel 90esimo anniversario del nostro Gran rinnovo del contratto; oggi la necessità Pietro Mazzo Premio e, per il futuro della pista stessa, non si abbiano di chiudere il numero per la stampa non Presidente Amici Autodromo e Parco più ad avere problematiche di ogni genere che ne hanno ci consente ancora di fare dichiarazioni “di certezza”, ma posso dire che ormai guardiamo con ottimismo al futuro. Anche il rapporto tra il Consorzio del Parco di Monza ed Aci per la concessione dell’area dell’Autodromo – dopo un ampio e costruttivo confronto con gli enti proprietari - ha imboccato la dirittura d’arrivo e consentirà di definire un assetto più adeguato ai nuovi tempi ed alla struttura del contratto con Formula 1, permettendo manifestazioni prestigiose (come, ad esempio, è avvenuto Da un anno è alla guida di Ac Milano.Geronimo La Russa, altresì di guardare ad un futuro ad inizio anno con il Rallye di Monte Carlo Historique). 39 anni, figlio del senatore Fdi, Ignazio La Russa, ha nel nell’interesse dello sport, del territorio e Oltre a offrire assistenza e formazione a piloti di tutte le campo dei motori e soprattutto del diritto sportivo (materia del suo meraviglioso Parco, e più in generazioni. in cui si è specializzato anche grazie al lavoro generale della sua economia. Dall’altro, difendere il diritto alla mobilità di nello studio legale di famiglia, fondato dal nonno È una realtà incontrovertibile che il tutti i cittadini che devono poter avere a a fine anni Trenta), una lunga esperienza. Tempio della velocità, procurando disposizione sistemi di trasporto efficienti, All’interno di Ac Milano ha ricoperto il ruolo di attraverso l’indotto ricadute economiche interconnessi, sicuri e ambientalmente consigliere, poi vicepresidente sotto la dirigenza molto rilevanti su un’area già ricca di sostenibili. In questo quadro dobbiamo fare in di Ivan Capelli, e successivamente di presidente capacità imprenditoriale, ha negli anni, modo, dialogando con le istituzioni e i vari al posto di quest’ultimo. Oltre a questo incarico, e con crescente successo, diffuso nel operatori e gestori di trasporto, che l’automobile vi è anche quello nel comitato esecutivo mondo la notorietà di questa prolifica sia utilizzata al meglio delle sue possibilità, dell’Automobil Club d’Italia che, come è oramai regione. La sagoma del circuito è oggi senza inutili vessazioni e limitazioni. noto, succederà a Sias nella gestione del Gran una caratteristica del territorio Mi batterò presso le amministrazioni, forte delle premio di Monza, andando a trattare monzese, un simbolo vincente, ammirato decine di migliaia di soci che rappresento e del direttamente con Liberty Media per i rinnovi dei e comprensibilmente invidiato nel bagaglio di competenze degli esperti delle nostre gran premi per i prossimi anni. Nel frattempo Ac mondo: non a caso Bmw ci ha richiesto Milano ha celebrato con Ferrari, il 4 settembre Geronimo La Russa commissioni di studio, perché gli automobilisti di replicarlo nel Sahara! I sacrifici diano sempre il loro consapevole contributo ad scorso in piazza Duomo a Milano, il 90esimo economici già sostenuti da Aci nel una mobilità al passo con i tempi. Questo, però, anniversario dei Gp d’Italia e, al contempo, i 90 trascorso triennio oltre a quelli che in un quadro di responsabilità condivise da tutte le anni della Scuderia Ferrari. ancora andrà a sostenere per il futuro componenti, opponendomi con forza ogniqualvolta vi Presidente La Russa, qual ‘è il suo programma per i sono la prova di come Aci intende saranno provvedimenti ispirati all’auto come facile prossimi anni alla guida di Ac Milano? rinvigorire l’entusiasmo di tutti gli bersaglio, come causa di tutti i mali e come “comodo Il gruppo di cui mi onoro di essere il capofila ha come appassionati di automobilismo e dei bancomat”. motto “Sport e Territorio”. In queste due parole sono numerosissimi Amici dell’Autodromo di Oggi nella Sias, società che gestisce l’Autodromo di riassunti tanti obiettivi. Da un lato, rilanciare il ruolo Monza, non solo monzesi ma sparsi in Monza, la maggioranza delle quote è in mano fondamentale di Ac Milano nella promozione dell’attività tutto il mondo. Lo testimonia quanto all’Automobile Club d’Italia: questo come può permettere sportiva, sia fra le mura dell’impianto monzese, sia sulle scritto dal presidente Angelo Sticchi un potenziamento dell’attività dell’Autodromo? strade delle nostre province organizzando gare di Damiani a chiusura del libro che celebra L’ingresso dell’Automobile Club d’Italia si è reso necessario regolarità, raduni e contribuendo all’organizzazione di

Gli Amici dell Autodromo celebrano i 90 anni di Monza

Ac Milano

Polo museale e strutture dedicate al turismo

La Russa: “Autodromo sempre


L’intervista

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Il sindaco Dario Allevi parla dei progetti per Villa Reale, Parco e circuito

Un futuro più sereno Ora si punta al 2022 Quest’anno festeggerà il 90esimo del Gran premio più serenamente. Dario Allevi, sindaco di Monza, può tirare un sospiro di sollievo perché la città non perderà la Formula Uno. Anzi, con il passaggio da Sias ad Aci, con Liberty Media il rinovo è stato automatico e ora si può guardare anche più lontano, al 2024 per la concessione, ma anche al 2022 quando Monza compirà un secolo di alta velocità. Classe 1965, Allevi ha debuttato in politica nel ‘97 alle elezioni comunali. Da lì la scalata, come vicesindaco nel 2007 e nel 2009 come primo presidente della provincia di Monza e Brianza. Nel 2017 la corsa da sindaco e l’approdo sulla prima poltrona della città. La sua elezione ha segnato un significativo cambio politico nell’amministrazione: quali cose sono state fatte in questi due anni per la città? Abbiamo iniziato a prenderci cura di Monza dopo anni in cui la città versava in uno stato di totale abbandono. Nel bilancio pluriennale 2019-2021, infatti, abbiamo stanziato poco più di 11 milioni per interventi di sistemazione delle strade, 1 milione e mezzo per gli alloggi comunali, 12 milioni e mezzo per la manutenzione straordinaria delle scuole, con un’attenzione particolare a risparmi energetici e minori consumi. Solo quando avremo esaurito questa pesante eredità potremo ricominciare ad investire su nuove opere e realizzazioni. L’Autodromo è un potente volano per l’economia del territorio e per il turismo e un impianto che può essere attivo 365 giorni all’anno: cosa ha fatto e cosa si propone di fare in concreto per dargli un impulso in tal senso? L’Autodromo è uno dei circuiti più antichi e famosi al mondo e durante tutto l’anno i suoi rettilinei e le sue curve sono percorse da auto d’epoca e da corsa. È un impianto che quindi, già oggi, vive oltre il Gran premio. La sfida che abbiamo davanti è quella di farlo diventare un impianto sempre più polifunzionale capace di attirare grandi

La nuova convenzione con Aci che novità ha apportato? Con Aci Italia da sempre c’è grande sintonia e collaborazione, questo anche perché ci accomuna l’amore per il nostro circuito. Ci eravamo dati un impegno preciso, quello cioè di arrivare a firmare la nuova convenzione prima del Gran premio di quest’anno. Per qualcuno sembrava un’impresa impossibile e invece non è stato così e questo grazie al gioco di squadra interistituzionale che ognuno di noi ha messo in campo. Questa firma ha permesso un attimo dopo al presidente Angelo Sticchi Damiani di siglare il nuovo contratto con Liberty Media che lega la Formula 1 a Monza fino al 2024. È questa per me la soddisfazione più grande e l’obiettivo che mi ero dato. I problemi dell’Autodromo aspettano una risposta dal sindaco. Parco, Villa Reale e Autodromo sono i gioielli della corona di Monza: Il museo ha fatto e cosa farà dei motori cosa per potenziarli e renderli ancora più attrattivi? sogno nel Monza è la terza città della cassetto Lombardia e da sempre uno dei più importanti poli industriali e artigianali d’Europa. Merito di una concezione quasi calvinista del lavoro tipica dei brianzoli. Con questo spirito, pur conservando la sua vocazione eventi non solo motoristici. E per imprenditoriale, la città ha saputo questo che stiamo lavorando per comunque aprirsi a nuovi mercati, portare il grande tennis così come soprattutto a quello del turismo. Le siamo felici di essere riusciti a presenze nel 2017 sono cresciute del trasferire a Monza il Salone dell’Auto. 13,9% per cento rispetto all’anno Vorremmo, poi, organizzare concerti precedente e ben del 43,3% rispetto al nell’area della Gerascia e, infine, creare 2013, facendo segnare il record di le condizioni per realizzare un sogno crescita tra tutte le 12 province che ho nel cassetto da vent’anni: quello lombarde nel periodo in questione (dati di vedere nascere all’interno Osservatorio regionale del turismo e dell’impianto un museo che rievochi dell’attrattività - PoliS-Lombardia – tutta la storia, ormai quasi centenaria, 2018, nda). Ciò grazie, in primo luogo, del nostro Autodromo. Solo a quell’unicum che abbiamo la fortuna quest’ultimo, ne sono convinto, di avere solo noi in tutto il mondo. Mi porterebbe ogni weekend in città un riferisco al trittico composto dalla numero importante di appassionati e Reggia di Monza, voluta da Ferdinando turisti che verrebbero a visitarlo da d’Asburgo nel 1777 come residenza di ogni parte del mondo. campagna e progettata da Piermarini. È

sicuramente una delle ville neoclassiche più belle d’Italia. Per non parlare del parco, il più grande polmone verde recintato d’Europa, con il roseto che dal 1965 richiama botanici da tutto il mondo. Trittico che si chiude, ovviamente, con l’Autodromo, che nel 2022 compirà cent’anni. Da allora il tracciato è entrato nella leggenda degli sport motoristici, anche grazie alla sua posizione all’interno del Parco appunto che dà vita ad uno scenario unico al mondo. Infine, grazie all’intervento di Regione Lombardia, stiamo investendo in questo unicum risorse mai viste prima che toccano la cifra di 55 milioni di euro. Con un accordo di programma in essere abbiamo messo proprio in questi giorni a gara un master plan che dovrà definire la visione e quindi la destinazione di queste importanti risorse totalmente destinate a questo compendio unico al mondo. Il turismo per Monza è diventato uno straordinario generatore di nuova economia e un volano per tutto il territorio. E questa è la strada che stiamo percorrendo e che intendiamo continuare a percorrere anche nei prossimi anni. La nostra Associazione da 42 anni si batte per l’Autodromo e per il Parco: cosa possono fare il sindaco e l’Amministrazione comunale per riconoscere l’importanza di questa attività? Noi dialoghiamo ogni giorno con tutte le associazioni presenti sul territorio. Per la nostra Amministrazione si tratta di un canale importante perché queste realtà danno un contributo straordinario alla crescita della nostra comunità, rispondendo ai bisogni emergenti, promuovendo progetti specifici, avanzando alla stessa Amministrazione pareri e proposte in merito alla programmazione degli interventi. La nostra porta, quindi, è sempre aperta. Figuriamoci con la vostra associazione che ho il piacere e l’onore di conoscere e frequentare da oltre vent’anni. Condividendo gli stessi ideali, abbiamo combattuto tante battaglie insieme e tante altre ne combatteremo.

Il tempio della velocità come luogo da vivere tutti i giorni

più aperto e vicino al pubblico” tre anni orsono per consentire la sostenibilità del contratto relativo al Gran Premio d’Italia. Il mantenimento a Monza del maggiore avvenimento motoristico che si svolge a livello nazionale anche per i prossimi anni non può prescindere da un ammodernamento e potenziamento sia della struttura, sia del calendario delle attività, in primo luogo di quelle legate al motorsport. Siamo certi che il management, anche avvalendosi della lunga esperienza delle strutture e del personale di Ac Milano, basata su tanti anni di gestione diretta dell’impianto, saprà offrire agli appassionati calendari sempre più ricchi e di valore, mantenendo i tradizionali campionati internazionali e presentando sempre nuove e ulteriori proposte. L’Autodromo è un patrimonio di tutta la nazione e in particolare del territorio che lo ospita dal lontano 1922. Tutti siamo tenuti, per il bene comune e nell’interesse generale, a valorizzarlo e a promuoverlo. È altresì evidente che sono oggi necessari importanti interventi di una certa rilevanza e di un certo costo. In questo contesto ciascuno deve fare la sua parte. L’Autodromo, al di là della sua connaturata vocazione motoristica, è e dovrà essere sempre più un impianto polisportivo e polifunzionale: come intende procedere in questa direzione? Sicuramente l’Autodromo dovrà essere sempre più pensato come impianto da vivere tutti i giorni dell’anno, meta degli appassionati non solo del motorsport, ma di tutte le discipline sportive che qui possono trovare una funzionale

e prestigiosa ospitalità. Non solo, le strutture esistenti consentono di viverlo come luogo ideale per convegni, per spettacoli di vario tipo, per raduni, attività congressuali e via dicendo. Di più: realizzando strutture adeguate, di tipo museale, per intrattenimento e per un adeguato ristoro, deve diventare uno stabile punto di attrazione per tutta la famiglia, calamitando turisti e residenti del territorio. Certo, bisogna diversificare ambiti e settori, così come sarà opportuno cogliere le occasioni che potranno offrire l’appuntamento olimpico del 2026 oppure il Salone dell’Auto che dal 2020 si svolgerà nel nostro territorio, ma sia chiaro: il motorsport, inteso come attività dei calendari sportivi del presente e valorizzazione delle glorie del passato, deve rimanere la specificità del circuito. Con la nostra associazione, che da oltre 40 anni è attiva nella difesa dell’Autodromo, quali rapporti intende mantenere e come intende riconoscere quanto l’associazione ha fatto per il nostro impianto? Personalmente ho sempre apprezzato quanto da voi svolto nel tempo, anche in collaborazione con Ac Milano e la Sias, per la difesa e la valorizzazione dell’impianto. Queste sinergie e questa attività devono sicuramente proseguire, a partire dalla lodevole possibilità offerta ai portatori di disabilità di assistere e partecipare al Gran premio d’Italia e ad altri eventi (grazie alla tribuna che ogni anno gli Amici dell’Autodromo mettono interamente a disposizione, in occasione della gara mondiale, per coloro che sono affetti da disabilità motorie e psichiche, ndr).

Da Monza al Perù ospite il Console Perù chiama Monza. Fra gli ospiti di quest’anno al Gp ci sarà anche il Console generale del Perù a Milano, Augusto Salamanca. La sua prima volta a Monza? Da piccolo, quando abitavo a Roma, seguivo la Formula Uno. Niki Lauda era il mio grande idolo. Penso che vedere un Gran premio a Monza, sarà una esperienza indimenticabile. Quale immagine ha il suo Paese di questo mondo ad alta velocità? In Perù ci sono moltissime persone che seguono la F1. Per la geografia del mio Paese, abbiamo rally come il Dakar o i Cammini dell’Inca. Quali sentimenti suscita in lei la Formula Uno? Penso che vedere piloti e macchine di altissima tecnologia, deve essere una sensazione davvero unica. E poterli vedere a Monza sarà un privilegio.


Formula Uno

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Le grandi speranze dei tifosi ferraristi per il Gran premio d’Italia di domenica

Monza sogna il podio Dopo Spa il Cavallino Monza scalda i motori e come ogni anno, i tifosi della Rossa si aspettano il tutto per tutto. Dopo la vittoria sull’asfalto di Spa, il Cavallino torna a scalpitare sulla pista di casa. E sale la tensione. Ma andiamo con ordine. Spa, ultima tappa prima del Gran premio d’Italia, regala alle Rosse la vittoria. Sudatissima. A portare a casa il podio più alto per la prima volta nel mondiale, non è stato però Sebastian Vettel, arrivato quarto, bensì Charles Leclerc. Il giovanissimo monegasco ha confermato la sua volontà di vincere e dopo un Gp emozionante (come capita oramai di rado) ha strappato il podio ad un Hamilton scontato vincitore di quasi tutte le tappe del circus 2019 e che stavolta si è dovuto accontentare di un secondo posto, seguito dal compagno di squadra Valtery Bottas. Che il vento per la Ferrari fosse cambiato è stato chiaro sin da subito. Anzi, per la verità, sin dal Gp d’Ungheria. Lo stesso team manager della Mercedes, Toto Wolff aveva garantito che Spa sarebbe stata tutta un’altra questione. E così è stato. Pole position da 1’42’519 per Leclerc, prima fila domenica tutta rosso Ferrari e un Gran premio che ha visto non soltanto una battaglia aperta fra le inaspettata, ma certo importante. A fini della gara la posizione dagli assalti di Rosse e le Frecce d’argento, ma che della classifica cambia poco, ma c’è chi è Hamilton. Che a quindici giri dalla fine spettacolo se si vuole persino più raro pronto a scommettere che con Leclerc si anche un gioco di squadra fra i due piloti ha tuttavia avuto la meglio alla chicane è solo all’inizio. Unico vero deluso di Ferrari, con Vettel pronto a lasciare, come di Les Combes. Ma non abbastanza da da indicazioni del team, il primo posto a agguantare anche Leclerc. Che si è potuto questo Gp, Max Verstappen. Erano arrivati in 50mila dall’Olanda solo per godere una vittoria non del tutto Leclerc e a difendere per buona parte

CLASSIFICA PILOTI Hamilton L. Bottas V. Verstappen M. Vettel S. Leclerc C. Gasly P. Sainz C. Jr. Kvyat D. Raikkonen K. Albon A. Norris L. Ricciardo D. Perez S. Hulkenberg N. Stroll L. Magnussen K. Grosjean R. Giovinazzi A. Kubica R. Russell G.

268 203 181 169 157 65 58 33 31 26 24 22 21 21 19 18 8 1 1 0

CLASSIFICA SQUADRE Mercedes Ferrari Red Bull McLaren Toro Rosso Renault Racing Point Alfa Romeo Haas Williams

471 326 254 82 51 43 40 32 26 1

lui. Un contatto con Raikkonen e addio Gran premio al primo giro. Va detto che Spa non è stata solo festa Ferrari. L’appuntamento motoristico è stato infatti funestato dal drammatico incidente avvenuto sabato e costato la

Scatti dal mondiale

Il protagonista L’esordio nei kart e la passione per Senna

Leclerc, il nuovo volto della F1 Ammira la costanza e la serietà di Lewis Hamilton, ma nel cuore ha Ayrton Senna. Charles Leclerc, monegasco classe 1997, è considerato oramai da molti il nuovo volto della Formula 1. E forse anche della Ferrari. Le sue dichiarazioni fanno pensare a volontà e ambizione e i risultati del mondiale 2019, anche se non esaltanti in generale per le rosse, lo hanno messo decisamente in luce. Senza una centralina che lo ha fermato, avrebbe con ogni probabilità conquistato anche il suo primo gran premio in Bahrein. Di sicuro è il più giovane pilota del cavallino ad avere agguantato la pole position e ad ogni gara sembra combattere fino all’ultimo per ridurre le distanze in classifica. A dispetto dell’età giovanissima, la storia di Leclerc in fatto di motori è lunga. Ha esordito infatti nei kart nel 2005 e nel 2009 era già campione cadetto francese. Nei kart ha conosciuto anche il collega e rivale Max Verstappen, verso il quale - giura - non c’è alcuna animosità. Ma i rapporti più significativi sono stati quelli con Jules Bianchi, scomparso prematuramente. L’esordio nei kart di Leclerc si lega alla famiglia Bianchi. Era infatti il

padre di Jules a dirigere il kartodromo dove esordì il pilota ferrari. L’addio ai kart risale al 2014 quando balza in una monoposto Renault, in Formula 2. Da qui il passaggio in Formula 3, nelle Gp3 Series e di nuovo in Formula 2. Il debutto in Ferrari data 2016, quando Maranello annunciò l’ingresso di Leclerc nella Ferrari Driver Academy e il suo ruolo di collaudatore per Haas e Ferrari. Da lì in poi, l’approdo - nel 2019 - in F1 con la sostituzione di Kimi Raikkonen accanto a Sebastian Vettel. Oggi il duo distacco dai grandi del circus ammonta a una ventina di punti. E c’è già che pensa ad un futuro per lui come prima guida del Cavallino. Al momento si limita a dire: “Tutti possono fare un bel giro, la differenza è metterne tanti insieme nei momenti che contano”. E poi c’è la passione per Senna, trasmessagli dal padre Hervé: “Ayrton, lo ammiro per il talento. Era un fenomeno”. Per Leclerc la prima volta su una Ferrari è stata indimenticabile: “Essere un pilota della Ferrari richiede concentrazione e dedizione”. Doti di cui il monegasco sembra avere in abbonadanza. Il suo mondiale lo ha visto spesso aggiudicarsi le prime posizioni e sfiorare, almeno una volta, la vittoria più ambita. Gomme permettendo. La strada è lunga e vista l’età ci si aspetta ancora molto da lui. Sicuramente, come alcuni giovani colleghi hanno ammesso, Leclerc ha spostato l’asticella più in alto per tutti.


Formula Uno

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In Belgio un minuto di silenzio per la morte del pilota di F2, Anthoine Hubert

per Vettel e Leclerc ritorna a scalpitare

vita a Anthoine Hubert, 22 anni, pilota di Formula 2. Prima della gara, piloti e pubblico hanno dedicato un minuto di silenzio alla sua memoria. Toccante, al 19esimo giro, il popolo della Formula 1 si è alzato per celebrare il numero 19 che il

pilota ventenne portava sulla sua tuta. Lo stesso Leclerc ha dedicato la sua vittoria a Hubert. Tornando, inevitabilmente, alla gara, la Ferrari ha dimostrato a Spa di avere ancora qualche carta da giocare e anche bene. Spa e

Cambio di programma

canadese quando una penalizzazione gli è costata la vittoria, andata al rivale Hamilton. Quest’ultimo, dal canto suo, in questo 2019 ha potuto festeggiare 81 vittorie nei mondiali di F1 di cui 10 in questo mondiale (su 12 Gp disputati). Con Spa, Hamilton è arrivato a quota 268 punti (contro i 169 di Vettel e i 157 di Leclerc), così come la Mercedes ha raggiunto quota 471 contro i 326 del Cavallino rampante. Insomma, come dire che basta poco, anzi pochissimo per agguantare anche questo mondiale. Quel che è certo è che il cuore ferrarista che batte ad ogni Gp d’Italia spera in un bis a Monza. Magari più di un bis. Il sogno, una doppietta Ferrari. Sogno che potrebbe non essere così impossibile. La macchina messa in campo da Maranello, al di là dei problemi di gomme, ha dimostrato di cavarsela alla grande sulle piste veloci. I rettilinei e le lunghe distanze favoriscono il Cavallino. E Vettel e Leclerc, per ragioni diverse, hanno entrambi gran voglia di vincere. Mattia Binotto, team principal di Ferrari, al sito motorsport.com aveva spiegato qualche tempo fa i motivi dei risultati non soddisfacenti della stagione: “Credo aveva detto - che i suoi errori (di Vettel, ndr) siano dipesi dalla voglia di fare qualcosa data la scarsa velocità della Monza. È questa la speranza dei macchina. Seb è sempre molto analitico ferraristi. Soprattutto considerato nel suo modo di valutare e affrontare i l’andamento del campionato che alle problemi, e questo è un grande aiuto per Rosse ha regalato ben poco. Per un podio, il terzo, Vettel ha dovuto attendere la squadra”. Sarà abbastanza? È quello che i tifosi d’Italia si aspettano. la Cina, senza contare lo smacco

In città

Al via da giovedì 5 settembre

Monza Fuori Gp 2019: fra tradizione e novità

Niente Rai, il Gp in chiaro su Sky È forse una delle novità che gli abitudinari appassionati di Gran premio non si aspettavano. L’appuntamento per coloro che non potranno seguire il Gp di Monza direttamente dalle tribune, sarà non più sulla Rai, ma su Sky. L’emittente privata si è infatti aggiudicata i diritti di trasmissione dell’intero mondiale

F1 e a nulla sono serviti i ricorsi della televisione italiana. Sky ha annunciato che la diretta sarà in chiaro, affinché possa essere seguita da tutti i tifosi e non soltanto da quelli abbonati al servizio di pay tv. Televisione che si è già aggiudicata il campionato di calcio e che aggiunge al proprio tesoretto anche il circus.

fornelli quattro cuochi della F1. A Torna MonzaFuoriGp, la tradizionale giudicarli una giuria d’eccezione kermesse che fa da cornice composta da Vitantonio Liuzzi, ex pilota e all’appuntamento con il Gran premio oggi ristoratore. Venerdì 6, alle 19, un d’Italia. Il via è fissato per giovedì 5 settembre e gli eventi si concluderanno altro ex pilota si esibirà con lo spettacolo domenica 8. Tradizione e innovazione è il teatrale «Piloti di altri tempi», pezzo scritto diretto e interpretato da Siegfried tema scelto per l’edizione 2019. “Con la mente e con il cuore guardiamo al Stohr, ex Arrows. Sabato 7 gran finale con ‘nostro’ Gp che dal 1922 ha reso famosa grandi ospiti per le premiazioni «MotorSport Passion 2019». Attesi Lapo Monza nel mondo e regala ogni anno emozioni uniche e irripetibili a milioni di Elkann con il suo nuovo progetto «Garage Italia», Stefano Domenicali, ex team appassionati - spiega il sindaco, Dario principal della Ferrari e oggi presidente Allevi - Ma il nostro è uno sguardo al futuro: vogliamo portare l’Autodromo in Lamborghini, e l'ex ferrarista Jean Alesi. Per gli appassionati del bbq, invece, città per far vivere a tutti, cittadini e turisti, quel mondo unico di adrenalina, l’appuntamento è ai boschetti reali. In occasione del 90esimo anniversario del passione e energia che è il Circus della Gp, Poste Italiane emetterà un annullo Formula 1”. Confermata la presenza di alcuni personaggi tra passato e presente. filatelico su cartoline a tiratura limitata. In piazza Trento e Trieste non mancherà Sul palco sono annunciati Jo Squillo e Alan Sorrenti per una serata a cavallo tra il village dedicato ai motori con le gli anni ‘70 e ‘80, mentre per i più giovani scuderie di F1, la Ducati Desmo 16 Gp di ci sarà Martha Rossi, finalista di Amici. Andrea Dovizioso, i simulatori di guida e il circuito di educazione per bambini. L’occasione, come sempre, vedrà la presentazione ufficiale in piazza Trento e Ultimo ma non certo ultimo, Trieste dell’Ac Monza. Musica, sport, ma l’appuntamento mercoledì 4 con la Nazionale Piloti che giocherà contro la anche cucina. Oltre allo street food di piazza Carrobiolo, giovedì 5, dalle 19.30 rappresentativa di Assolombarda. Il si volgerà l’inedito show cooking “Chef da ricavato andrà al Comitato Maria Letizia corsa”, un contest che vedrà impegnati ai Verga.


Superbike

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’ Rea vicino all Olimpo Bautista: ora è addio

Un mondiale combattuto fino all’ultimo e sullo sfondo il valzer dei contratti

Il mondiale Superbike 2019 apre la stagione come di consueto in Australia dove debutta il nuovo gioiello della Ducati, la Panigale V4R capace di arrivare ad un regime elevatissimo di giri al minuto (16.350) rispetto alle altre 4 cilindri presenti (Kawasaki ne ha 14.729). Un’altra novità è dettata dal regolamento che prevede tre manche in due giorni, di cui la seconda verrà intitolata Superpole Race, una sorta di gara sprint con punteggi dimezzati fino al nono classificato, che risulterà poi anche la griglia della gara della domenica pomeriggio. Alvaro Bautista, proveniente dal team satellite Ducati in Motogp si erge subito a nuova stella del mondiale dominando le prime tre gare e surclassando il campione del mondo uscente che promette vittoria in Thailandia, pista favorevole alle Kawasaki. Invece anche in Thailandia dominio di Alvaro con altre tre vittorie nonostante un contatto in gara1 con Rea e una buona partenza nella Superpole Race per il quattro volte campione del mondo. Si arriva in Spagna ad Aragon, circuito favorevole con i suoi rettilinei per la quattro cilindri di Borgo Panigale. La Kawasaki fatica a stare davanti alla Yamaha, un segnale che la moto di quest’anno soffre di più rispetto agli anni scorsi, ma alla fine la classe di Johnny Rea fa sì che conquisti altri tre posti d’onore, naturalmente dietro al dominio incontrastato di Bautista. Ad Assen, Rea medita riscossa visto che ha vinto dodici manches all’università della moto: ma ancora una volta Bautista sorprende, anche se prima a sorprendere sono i fiocchi di neve che cadono alla partenza di gara 1 dove la direzione gara decide subito di rinviare tutto all'indomani, annullando la Superpole Race. Una scelta a mio parere discutibile visto che l’indomani, con temperature comunque di poco superiori allo zero, la Pirelli fa un ottimo lavoro tanto che Bautista segna il giro più veloce della gara stracciando il record della pista e facendo meglio della Yamaha MotoGP di Vinales dello scorso anno. Nel box Kawasaki un coraggioso Rea cerca in tutte e due le manche di strappare la vittoria a Bautista, ma in gara1 è costretto a partire un po’ indietro nella griglia causa una bandiera rossa durante la pole e completa la sua personale rimonta fino

Bautista tornerà con Honda

al secondo posto mentre in gara2 è aggressivo dall’inizio andando in testa. Poi, non reggendo il ritmo e consumando le gomme, si ritrova alla fine terzo. Dopo quattro round pare che Bautista abbia ucciso il mondiale con undici vittorie anche se Rea, con dieci secondi e un terzo posto, ha accumulato un ritardo di soli 53 punti, meno di una tappa da 62 punti . Il Mondiale sbarca in Italia a Imola, circuito dove non corre la MotoGp, quindi definito old style, affascinante ma pericoloso perché ogni minimo errore lo puoi pagare caro. Questa è però anche la pista dove Rea ha vinto sette volte in carriera e dove l’Aprilia, con la sua RVS4, ha sempre faticato. E anche quest’anno la tradizione viene rispettata, con Rea che torna finalmente alla vittoria davanti a Bautista e la domenica, nella Superpole Race, davanti a Davies finalmente risorto. Causa pioggia gara 2 non parte, ma anche in questo caso non sono d’accordo, perché avendo a disposizione tutti gli strumenti per sapere in anticipo le previsioni meteo avrebbero potuto anticipare il programma della domenica; in ogni caso io lancio due proposte per correre comunque in condizioni di bagnato estremo: nel primo caso usando la safety car come si fa nel British Superbike, oppure, nel secondo

Campionato velocità

caso, applicando un tempo imposto oltre il quale il pilota non può andare perché creerebbe situazioni di pericolo a se stesso e agli altri piloti. La mia proposta nasce anche su basi che migliorino la ricerca della sicurezza per i centauri su qualsiasi strada in condizioni di bagnato estremo. A parte questo episodio, qui iniziano le prime frizioni per il rinnovo del contratto tra Alvaro Bautista che vorrebbe ritornare da ufficiale in MotoGp e la Ducati, discorso che cambierà completamente gli equilibri del mondiale. A Jerez solito dominio Bautista nelle prime due gare con Rea che vive il suo week end racimolando due quarti posti e sprofondano in classifica generale. Ma manca ancora l’ultima gara: Bautista parte davanti a tutti, ma durante il primo giro alla prima curva commette il primo errore cadendo; via libera per Rea che dovrà cedere la vittoria a un efficacissimo Van Der Mark per la prima vittoria stagionale di Yamaha. Detto questo, Rea guadagna venti punti in un colpo solo sul rivale per il titolo, mentre Bautista al massimo ne aveva guadagnati dodici in un sol colpo. Si ritorna in Italia a Misano Adriatico dove gara1 parte sotto un intenso temporale: per tre volte viene data bandiera rossa, fino a quando finalmente la pioggia cala di intensità e si continua con lo specialista Rea che coglie la terza

vittoria stagionale davanti alla Bmw di Sykes e al rivale Bautista, ottimo terzo. L’indomani splende il sole e Bautista fa sua la SuperPole Race con Rea che, nonostante la caduta, si rialza e termina al quinto posto perdendo solo sette punti. In gara2 Bautista parte subito fortissimo, ma al secondo giro cade suonando il campanello d’allarme sulla sua concentrazione (disturbato dal fatto che Ducati gli abbia consegnato un contratto poco vantaggioso, mentre la Honda lo sta allettando con un’offerta da un milione di euro in più), quindi via a una serie di sorpassi tra le due Kawasaki di Rea e del turco Ratzatlioglu. La vittoria sarà a vantaggio del campione del mondo che in questo modo riapre completamente il mondiale portandosi a sedici punti da Bautista. Haslam completa, invece, un podio tutto verde in casa Ducati davanti a tutti i manager dell’azienda bolognese. La tappa del sabato di Silverstone si svolge ancora sotto la pioggia dove Rea sfoggia la sua classe immensa andando a vincere la quinta gara stagionale, trovandosi di nuovo leader del mondiale, perché il suo rivale è caduto per la terza volta nelle ultime cinque gare. Rea completa il week end immacolato con una tripletta mentre Bautista salva comunque il bilancio Ducati con un quarto e un terzo posto. Gli Stati Uniti certificano il crollo verticale di Bautista con un triplice zero che rovina ulteriormente i rapporti con Ducati; dall’altra parte Johnny con due vittorie e un secondo posto (Rea segna un altro record, quello di dodici secondi posti in una stagione, oltre ad aver sorpassato anche il record di punti acquisiti di Corser durante la sua carriera nel Mondiale in Sbk) scava un solco di 81 punti tra lui e il rivale. Ora io ritengo che il mondiale non sia ancora chiuso, perché Bautista ha al momento sempre un contratto a premi. Diverso quello che ha siglato invece a fine agosto per Honda. Due anni e addio Ducati. Ma a Borgo Panigale hanno già scelto il sostituto: Scott Redding. Il pilota, attualmente impegnato nel British Superbike Championship, ha 26 anni e sarà l’altra guida Ducati nel mondiale 2020 accanto a Chaz Davies. Detto questo, e tornando a Rea, oramai è a un passo dal quinto mondiale. A fine luglio ha trionfato per la prima volta in carriera anche alla otto ore di Suzuka che è la corsa più importante per le case giapponesi, riportando la Kawasaki al trionfo dopo ben ventisei anni di astinenza. Luca Riva

Le entusiasmanti esperienze a pochi passi dai campioni

Gioie, dolori e anche qualche delusione Campionato italiano velocità, quando essere presenti è come partecipare a un film. L’edizione 2018 del campionato, dopo alti, bassi e colpi di scena si era conclusa con il secondo titolo consecutivo di vicecampione per il team Motorcorsa di Lorenzo Zanetti, mentre Michele Pirro si laureava campione italiano per la sesta volta. La stagione 2019 si apre invece con l’arrivo al team Barni del ferrarese Samuele Cavalieri e la riconferma del fortissimo pilota di Caserta, Riccardo Russo con l’utilizzo della nuova Panigale V4R, l’unica moto che porta il suo regime di giri a quota 16.350 giri/minuto. Il round inaugurale di Misano parte bene con la pole di Cavalieri e il terzo posto di Russo. In gara però Pirro sfoggia una doppietta con Cavalieri subito alle sue spalle per due sorprendenti secondi posti. Al termine di gara2 Pirro sbalordito dichiarerà:

“Cavalieri ha sfoggiato una velocità mai vista prima d’ora”. Il secondo round si svolge al Mugello, gara di casa per il collaudatore Pirro che di questo tracciato conosce tutti i segreti. Il venerdi dopo le ottime qualifiche con Cavalieri secondo e Russo terzo, la moto del pilota casertano viene esclusa dalla classifica per una irregolarità tecnica. Notte di lavoro per tutto il team per ripresentare la moto di Russo l’indomani perfetta, ma nelle qualifiche lo spaventoso incidente per il pilota campano rovina completamente la sua Panigale. In gara1 vince Pirro davanti a Cavalieri, la domenica gara2 parte sotto un autentico acquazzone e una temperatura invernale, fattori ideali per un'altra cavalcata vincente per Pirro. Caduta nella battute iniziale per Cavalieri al primo errore dell’anno, mentre per Russo sul traguardo dell’ultimo giro

arriva un podio insperato dopo gli inconvenienti patiti nelle giornate di venerdì e sabato.Tre giorni dopo il round del Mugello, arriva il comunicato ufficiale per il mondiale Superbike: il team Motocorsa Racing parteciperà per la prima volta come wild card a Imola con Lorenzo Zanetti, trionfatore di una gara

nel mondiale supersport 2014 indossando il casco di Senna. Il venerdi mattina si apre col 14esimo tempo, il venerdi pomeriggio exploit subito col nono tempo acquisito al termine della giornata. Il sabato, durante le qualifiche ufficiali, Zanetti rimane intruppato nel traffico, ma in gara1 inizia una rimonta che termina con un incoraggiante nono posto (quarto posto tra i team privati). La domenica nella sprint race Zanetti taglia il traguardo al 13esimo posto, ma è il primo degli italiani. Purtroppo la domenica pomeriggio gara2 viene annullata per il maltempo dove c’era l’occasione di poter fare ancora meglio data l’esperienza acquisita sul bagnato da Lorenzo Zanetti. Nella tappa mondiale del Gp di San Marino, che si svolge a Misano, Motocorsa Racing si ripresenta con una wild card, questa volta a pilotare la Panigale V4R è la


MotoGp

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Il pilota spagnolo macina podi, lasciando i rivali a quasi ottanta punti di distanza

Marquez il cannibale Il mondiale è solo suo Dopo il Gran Premio d’Inghilterra, il campionato della MotoGp è più che mai saldamente nelle mani di Marc Marquez, il “cannibale” che domina ln largo e in lungo le gare. La sua forza è imbarazzante, riesce quasi sempre a salire sul podio e se non ci riesce è perché cade. Ma un piccolo campanello d’allarme è suonato negli ultimi due Gp: dopo la gara a Brno, dominata dal primo all’ultimo giro senza concorrenti, (una gara noiosa quanto certi Gp di Formula 1 “strapazzati” dalla Mercedes), per ben due volte è stato superato all’ultima curva o in volata, prima da Andrea Dovizioso e poi da Alex Rins: segno che qualcosa non va o nella moto (che è in effetti piuttosto difficile da guidare) o nella guida del campionissimo, come si può notare delle immagini delle telecronache in cui la Honda oscilla e beccheggia o solleva la ruota posteriore. E intanto la concorrenza avanza: la Ducati, con Dovizioso e in sottordine Petrucci, è quasi ovunque allo stesso livello della Honda, grazie a un motore di straordinaria potenza (forse il telaio non sempre è all’altezza ed è questa la causa delle prestazioni altalenanti delle rosse, non a loro agio su tutte le piste), ma anche la Suzuki che è sempre più in palla, mentre la Yamaha è incostante, con belle gare e altre deludenti. Delle altre case non c’è molto da dire, relegate al ruolo di della Yamaha. Dopo la corsa di Bretagna, ha dimostrato, se ce ne fosse comprimarie della seconda parte dello Silverstone sopravanza in classifica bisogno, di essere tra i forti piloti di schieramento. Analizziamo ora le mondiale Valentino Rossi. quest’anno, con uno stile di guida prestazioni dei protagonisti. particolare, con una posizione del corpo Valentino Rossi: ancora idolo di folle Marc Marquez: è l’incontrastato osannanti, un glorioso passato (dopo inconfondibile che ricorda, dominatore della MotoGp, con un Giacomo Agostini è il pilota che ha vinto paradossalmente, certi campioni del vantaggio di 78 punti nella classifica di più), ma un presente con troppe passato. Già vincitore in Texas, grazie mondiale sul secondo. Domina con uno alla caduta di Marques, sul podio a Jerez, incognite: molti si chiedono se è ancora strapotere “dittatoriale” tutte le gare (a al top, se i suoi 40 anni non lo e ora la vittoria a Silverstone e il terzo parte le ultime due), arriva sempre a condizionino e anche la Yamaha, secondo posto in classifica mondiale sono podio, la sua moto è senza dubbio la alcune voci, pare intenzionata a risultati di grande rilievo. migliore: a questo punto, il mondiale “pensionarlo”. Ma il Dottore vuole sfidare Danilo Petrucci: venuto da una dura potrebbe perderlo solo lui. gavetta, quest’anno ha dimostrato tutto il il passare del tempo e alcuni risultati gli Andrea Dovizioso: grande pilota, uomo danno ragione (i secondi posti in dotato di eccezionale conoscenza del suo suo valore con la vittoria al Mugello e il Argentina e Texas, la prima fila in Gran terzo posto in Catalogna; il suo stile di valore, ma anche umile, forse ancora in Bretagna) mentre altri risultano guida aggressivo lo rende spettacolare, qualche occasione non totalmente impietosi (i ritiri a Mugello, Montmeló e ma quando l’aderenza si attenua trova convinto del momento giusto in cui affondare l’attacco. Purtroppo l’incidente sempre un po’ di difficoltà; comunque il Assen): a Silverstone, forse a causa della gomma posteriore, dopo un inizio quarto posto nel mondiale è notevole. con Quartararo in avvio della gara di gagliardo, ha dovuto accontentarsi del Silverstone non solo lo ha privato di una Maverick Vinales: pilota efficace, ma anche incostante, soprattutto nella prima quarto posto. buona possibilità di guadagnare punti, Fabio Quartararo: vero pilota emergente parte di gara tende a rendere poco, per ma lo ha anche sottoposto a una dura del 2019, il francesino di origine siciliana prova fisica, con una capriola da brividi; poi esaltarsi nell’ultima frazione, e ha ottenuto due terzi posti, ad Assen e in arrivare a conquistare vittorie (Assen) e al momento in cui scriviamo Dovi è Austria, spesso è stato il miglior pilota podi (Germania e Spagna); soffre tornato a casa e sta bene. Yamaha e con la pole conquistata in parecchio la mancanza di competitività Alex Rins: dopo la vittoria in Gran

Catalogna è diventato il più giovane poleman della MotoGp: ha un grande futuro davanti. Franco Morbidelli: qualche buon risultato, ma ancora molto da fare: il confronto con Quartararo, suo compagno di squadra, è imbarazzante. Francesco Bagnaia: la stagione d’esordio in MotoGp non è stata esaltante, per ora, ma l’esperienza si fa solo correndo. Andrea Iannone: pilota in rapida caduta di risultati, certo non aiutato dalla sua moto (Aprilia), ma il compagno di squadra Aleix Espargaro qualcosa di meglio fa. Jorge Lorenzo: un mistero avvolto in un enigma, risultati scarsi, una frattura alla vertebra che lo ha costretto a saltare quattro gare e a disputare dolorante Silverstone e lo strike in Catalogna. E questo dopo due stagioni alla Ducati piuttosto deludenti, col paradosso che quando ha firmato il contratto con Honda per il 2019 ha ottenuto qualche vittoria. Un caso da psicanalista. Roberto Summer

La stagione 2019 ha riservato ai tifosi numerose sorprese e qualche colpo di scena

Ma nel Civ è la passione a farla da padrone giovane promessa Samuele Cavalieri. Il venerdi mattina ottimo decimo tempo davanti all’altra wild card Michele Pirro, ma nelle qualifiche sorgono problemi con la 18esima piazza al via di gara1. Sotto una pioggia battente viene data per ben tre volte bandiera rossa, ma la gara è troppo importante per non vederla, penso che questo round possa cambiare anche la bilancia del pronostico del campione finale quindi decido di godermela a tutti costi sotto l’acqua. Rea, specialista del bagnato, si invola verso la gloria, Bautista rimonta fino al terzo posto, disfatta per il team Barni con i due piloti Rinaldi e Pirro fuori gioco per cadute, altri piloti cadono ancora, ne rimarranno solo 15 al traguardo tra i quali al 13esimo posto un concentratissimo attentissimo e professionale Samuele Cavalieri. La Sprint Race della domenica fa temere

l’incolumità per Cavalieri a causa di un contatto alla prima curva con la Honda di Del Bianco. È solo una brutta botta. Il pilota può gareggiare. Al via Bautista prende il largo, ma al secondo giro lo sterzo della sua moto si chiude lasciandolo cadere nella via di fuga delle curve del Rio; il pilota spagnolo si rialza tenterà una rimonta che terminerà al 14esimo posto a pochi decimi da ancora un ottimo Samuele Cavalieri al debutto con una Panigale mondiale, diversa dalla Panigale Stock usata nell’italiano. Si riparte la settimana dopo col Civ col doppio round di Imola; sabato pole positon per Riccardo Russo, retrocesso poi in quarta posizione per una penalità, parte quindi in prima fila Cavalieri in mezzo a due animali da gara come Pirro su Ducati e Savadori su Aprilia. La partenza non è buona con i due alfieri del

team Motorcorsa in quinta e sesta posizione: al secondo giro, alla variante alta, il pilota davanti a Russo rallenta così Russo è costretto ad adeguarsi, ma dietro Cavalieri velocissimo non riesce a bloccare la sua moto, così tampona la Ducati gemella ed esce nelle vie di fuga. Pilota ok, ma gran botta subita che andrà a influire sul rendimento di gara2. In testa Savadori su Aprilia fa il vuoto, ma dietro Russo è protagonista di una rimonta entusiasmante che lo porta ad essere incollato agli scarichi della Ducati di Pirro; a due giri dal termine, Russo tenta il tutto per tutto alla Checco Costa Acque Minerali, ma una sbandata gli farà perdere la possibilità di giocarsi la piazza d’onore; il terzo posto è comunque ottimo. In gara2 dominio di Savadori davanti alla coppia Pirro - Zanetti, mentre per Russo c’è il ritiro dovuto a noie meccaniche.

Cavalieri non va al di là dell’ottava posizione. Si ritorna a Misano: in gara1 dominio di Pirro con Russo che agguanta il terzo podio stagionale con la terza posizione mentre Cavalieri, autore di una partenza poco felice,completa la sua rimonta al 5° posto. Domenica inizia a piovere, l’asfalto è bagnato ma non allagato. Il mago della pioggia Pirro domina gara2 mentre i due ducatisti Russo e Cavalieri rimangono fuori dal podio. I due alfieri del team Motocorsa si ritrovano nella generale appaiati al terzo posto con la possibilità di giocarsi il titolo di vicecampione con Lorenzo Savadori su Aprilia. Queste sono le corse viste da dentro, che uniscono una quantità di sentimenti come la gioia, lo stupore, la determinazione, la delusione. Questo sentimento si chiama amore per le corse. L.Riv.


Viabilità

8

Tutte le informazioni COME ARRIVARE IN AUTODROMO

NAVETTE Servizio dalle 7.30 alle 20 senza fermate intermedie. I due servizi di navetta messi a disposizione sono in funzione venerdì, sabato e domenica fino al termine delle manifestazioni. Il servizio è gestito dalla società Monza Mobilità. Info: eventi.monzamobilita@gmail.com.

IN AUTO Nei tre giorni del Formula 1 Gran Premio d’Italia la zona dell’Autodromo non è raggiungibile con auto e moto private (eccetto disabili con pass e biglietto d’ingresso) Come raggiungere il circuito Da Milano Piazzale Maciachini: Via Valassina, Via Enrico Fermi, Superstrada Milano Meda fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni secondo i pass e le destinazioni degli ingressi consigliati. Da Milano Piazzale Loreto: Viale Monza fino all’innesto con Via B.Buozzi, Viale A. Gramsci fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni. Da Torino: Autostrada A4, tangenziale Ovest direzione Venezia uscita Cormano, Superstrada Milano-Meda fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni. Da Como/Varese: Autostrada A9-A8 Como/Varese-Milano fino a Saronno, quindi Strada Statale 527, Poi seguire le indicazioni. Da Genova: Autostrada A7 Genova-Milano per Milano, tangenziale Ovest direzione Torino-Venezia, al bivio TO-VE prendere direzione Venezia, quindi uscita Cormano, Superstrada Milano-Meda fino all’innesto con la tangenziale Nord. Poi seguire le indicazioni. Da Firenze/Bologna: Autostrada A1 Firenze/Bologna-Milano per Milano, tangenziale Est fino all’uscita Vimercate seguendo la segnaletica. Poi seguire le indicazioni. Da Brennero/Venezia: Autostrada A4 per Milano, uscita Agrate Brianza, alla rotonda prendere SP 121 Viale Industrie, proseguire poi seguendo la segnaletica su SP 13 fino allo stadio Brianteo. Poi seguire le indicazioni. IN MOTO E IN BICI Moto: solo se muniti di pass di servizio, con area di parcheggio non custodito P13 sulla pista Alta Velocità, dietro all’eliporto. Ingressi da viale Mirabello, Golf, Ingresso F, San Giorgio, Ingresso E. Per i ciclisti sono stati predisposti due parcheggi esterni in via per Vedano e a Cascina Costa Bassa. IN TRENO Durante la manifestazione sono allestite corse speciali da e verso Monza. Info: www.trenord.it.

TRIBUNE

GRANDSTANDS

LESMO DI LESMO URVE DI CURVE C

10 10

9

VARIANTE ECONDA VARIANTE SECONDA S

SERRAGLIO DEL SERRAGLIO URVA DEL CURVA C

12 12

ASCARI ARIANTE ASCARI VARIANTE V

BIASSONO URVA BIASSONO CURVA C

6C 6C VARIANTE RIMA VARIANTE PRIMA P

8B 8B

6B 6B

15 15

13 13

19 19 14 14

6A 6A

8A 8A

3 5

4

16 16

2

18 18

27 27

1

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6A 26A 2

21E 21E

21D 21D

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RATO PRATO P ONZA MONZA M

28 28

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GF10 GF10

30 30

23B 23B

5 25 2 26C 26C

24 24

23B 23B

GF11 GF11

21A 21A

22 22

GF12 GF12 GF13 GF13 PARABOLICA URVA PARABOLICA CURVA C


Viabilità

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per non perdersi il Gp I NUMERI

1922 L’anno di realizzazione dell’Autodromo di Monza

110 I giorni in cui fu costruito l’Autodromo di Monza

1948 Anno del primo Gran Premio di F1 dopo la Seconda Guerra Mondiale

5.793 I metri di lunghezza del tracciato attuale di Monza

10-12 km La larghezza massima del tracciato percorso dalle Formula 1

370,1 km/h Il record di velocità assoluto raggiungo nel 2005 da Kimi Raikkonen

70/80 km/h ILa velocità cui i bolidi scendono per affrontare la Prima variante

PERCORSO INGRESSO AUTODROMO

1.194,40 m

ACCESS ROADS TO THE CIRCUIT LECCO-BERGAMO

TANGENZIALE EST A51 LECCO-MILANO

SP 58

USCITA CONSIGLIATA

P

SP 45 ARCORE

PERCORSI PARCHEGGI INTERNI CON PASS Access to internal parking with pass

CASELLO/TOLL AGRATE BRIANZA

BERGAMO

Percorso VERDE GREEN route

AGRATE

VIABILITÀ ACCESS ROADS

SP 45

Percorso ROSSO RED route

A51 A4

PARCHEGGI ESTERNI A PAGAMENTO External toll parking

La lunghezza del rettifilo di partenza della pista

1955 L’anno di ricostruzione della Parabolica seguendo l’impostazione originaria

Parcheggi a pagamento Toll parking

INGRESSO GATE D

V.LE STUCCHI

Monza, Viale Stucchi

SP 7

LECCO

VILLASANTA

INGRESSO GATE E

INGRESSO GATE F

di Lesmo

BUS/SHUTTLE BLUE

ROVAGNATI

Villasanta, Viale Monza

FIA - FOM

I-V DA M STRA AUTO

BIASSONO Peregallo

STADIO

Monza, Stadio Brianteo

CENTRO ACCREDITI

LESMO ESTERNO

BUS/SHUTTLE BLUE

nin Ma Via

VEDANO AL LAMBRO

ACCREDITATION CENTRE

DESIO

RONDÒ

Via

ito Bo

Via ni nzo Ma

Piazzale Virgilio

CASELLO/TOLL CINISELLO B. SESTO S.G.

TPM Via

SS 36

www.trenord.it SI RACCOMANDA

• Di utilizzare i parcheggi consigliati e di usufruire del servizio navetta.

Bo rg az zi

A4 MILANO TORINO

Via Martiri delle Foibe

Tunnel

LISSONE

MONZA C.s oM ilan o

tti allo Cav Via

ia ord neo eric tta Mis Ca della Via Via

BIASSONO

Via dei Gelsi

INGRESSO/GATE VEDANO A-B

L.go Mazzini

Via Ma na ra

BUS ESTERNI

FIA - FOM

BUS/SHUTTLE BLACK

P.za Citterio

GOLD VILLA REALE ttisti sare Ba Via Ce

BUS/SHUTTLE BLACK

trie us Ind lle de

INGRESSO GATE B

Further information about trains at

MONZA

INGRESSO GATE A

INGRESSO/GATE COSTA ALTA

Linea NERA (STAZIONE MONZA - V.le CAVRIGA) BLACK Route (MONZA STATION - V.le CAVRIGA)

le Via

INGRESSO GATE C

Linea BLU (P STADIO - Parco MIRABELLO) BLUE Route (P STADIUM - MIRABELLO Park)

140km/h La Prima di Lesmo è passata da 300 km/h a circa 160.

E

INGRESSO GATE G

BIASSONO

BUS NAVETTA A PAGAMENTO 5€ Shuttle bus service 5€

ROVAGNATI

Villasanta, Via Sanzio

A52

• L'acquisto dei biglietti solo dal personale autorizzato

RINGRAZIAMENTO L’Associazione ringrazia caldamente il signor Lorenzo Maggioni, titolare del Ristorante laQuolina, sito al Centro Colleoni di Agrate Brianza, che ci ha fornito gratuitamente generi alimentari per il servizio ristoro dei disabili che ospitiamo nella nostra tribuna: una prova di sensibilità e di attenzione disinteressata in occasione del Gran Premio.


Il concorso

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Torna l’appuntamento con gli scatti dedicati all’Autodromo e al Parco di Monza

Concorso fotografico: Il concorso fotografico “L’Autodromo di Monza, nei suoi aspetti sportivi, spettacolari, ambientali, folcloristici e di costume” e, più recentemente, “Il Parco di Monza”, è arrivato alla trentatreesima edizione (e naturalmente stiamo preparando la trentaquattresima), col gradimento di molti partecipanti. Trentatré un bel numero che ci ricorda la mitica vettura sport prototipo dell’Alfa Romeo che si impose in due edizioni del campionato del mondo sport prototipi: quella del 1975, guidata da Arturo Merzario, Vittorio Brambilla, Jacques Laffite, Henri Pescarolo, Derek Bell e Jochen Mass, e quella del 1977, con Arturo Merzario, Vittorio Brambilla e Jean-Pierre Jarier. E ci fu la 33 stradale, una delle vetture più prestigiose del tempo, omologata per la circolazione stradale a beneficio di appassionati corsaioli e molto abbienti (all’epoca costava 9.750.000 lire, ben più di una Ferrari). Ma torniamo al nostro concorso: il successo, negli anni, della manifestazione ci sprona e ci stimola a una sempre maggiore cura di tutti gli aspetti dell’organizzazione, prima fra tutti la dotazione dei premi che, nonostante le difficoltà economiche generali, sono stati ben apprezzati dai vincitori. Anche quest’anno, come di consueto, il livello delle opere pervenu-

te si è mantenuto elevato, sia in termini numerici sia per la loro qualità, e ben aderente ai temi del concorso. La giuria, composta dal famoso fotografo Ercole Colombo, dal giornalista Enrico Mapelli e dai componenti del direttivo dell’Associazione Luigi Monguzzi, Andrea Corbetta, Attilio Teruzzi e dal sottoscritto, ha dovuto discutere parecchio per scegliere, tra le tante opere qualificate quelle vincitrici delle diverse sezioni. Gli amici legati alla fotografia sono accorsi numerosi, come nelle edizioni precedenti, a testimonianza che ormai il concorso è un rito cui si partecipa con passione, è entrato ”nella pelle” degli amici ed è diventato un appuntamento fisso nella nostra attività e nel gradimento di quanti ci seguono. La premiazione, che si è svolta lo scorso 24 marzo ha visto, nella sala civica “Carlo Cattaneo”, gentilmente concessaci dal comune di Biassono, dopo il saluto del sindaco e dell’assessore allo Sport e le testimonianze della nostra presidenza, i tanti concorrenti e i numerosi appassionati ammirare i pannelli che hanno ospitato le foto selezionate; poi la festa della premiazione, con i numerosi riconoscimenti messi a disposizione dalla nostra Associazione, con un rinfresco curato dall’amico Franco Nava. Roberto Summer

Sezione Parco

1° Categoria Parco: Roberto Gelmetti - “Inondazione”

Menzione speciale Parco: Stefano Casati - “Meridiana”

Menzione speciale per la sequenza a Danilo Motta

3° Categoria Parco: Andrea Morganti - “Vista reale dagli appartamenti reali”

2° Categoria Parco: Federico Ferrari - “Pensiero stupendo”


Il concorso

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Le opere sono state premiate come da tradizione a Biassono nella sala civica

trentatré anni di click Auto dromo

1° Categoria Autodromo: Cristian Proserpio - “Passato e presente”

2° Categoria Autodromo: Marino Pavia - “Tutti alla festa”

3° Categoria Autodromo: Franco Sala - “Fantasmi”

ANNO 2019 - 34° CONCORSO FOTOGRAFICO "L’AUTODROMO E IL PARCO DI MONZA" Regolamento: 1. L'Associazione Sportiva Amici dell'Autodromo di Monza organizza un concorso fotografico aperto a tutti, soci e non soci, sui temi: "L’AUTODROMO DI MONZA, nei suoi aspetti sportivi, spettacolari, ambientali, folcloristici e di costume” e “IL PARCO DI MONZA, un patrimonio da valorizzare”. 2. Il concorso è articolato nelle seguenti sezioni: A) L’Autodromo di Monza B) Il Parco di Monza 3. Ogni concorrente può partecipare con un massimo tassativo (pena l’esclusione) di 5 opere inedite per ogni sezione (sequenza e racconto fotografico valgono come un’opera), anche con immagini riferite ad avvenimenti anteriori al 2019. 4. Termine di presentazione: 31 gennaio 2020 5. Il formato consigliato per le opere è di 20x30. Sul retro dovranno essere indicate le generalità dell'autore con indirizzo, recapito telefonico e email; il titolo dell'opera e la sezione alla quale si desidera partecipare. 6. Ogni autore è responsabile di quanto è oggetto delle opere presentate. 7. L'ammissione alla mostra e l'assegnazione dei premi sono a insindacabile giudizio della giuria. 8. Saranno premiate le migliori opere per le sezioni succitate. Ulteriori premi potranno essere assegnati a discrezione della giuria. 9. La giuria è composta da esperti del settore sportivo e fotografico, esponenti ASAAP, comune di Monza e limitrofi, Autodromo di Monza. 10. La partecipazione al concorso è gratuita. Ogni foto dovrà essere accompagnata dal cedolino allegato (anche in fotocopia). 11. Le opere non verranno restituite e diventeranno di proprietà di A.S.A.A.P. che si riserva i diritti di utilizzazione dell'immagine. Una foto potrà essere scelta come soggetto di un manufatto in ceramica per il Muretto dei Campioni a Biassono. 12. Le opere devono pervenire a: - Associazione sportiva Amici dell’Autodromo: via Vittorio Emanuele 1- Monza (venerdì ore 21-23.30) o presso la sede del tram in Autodromo il pomeriggio del sabato e domenica. - Pro Monza: portici comunali (ore 9-12,30; 15-18; sabato 9-12), telefono 039.323222 Per coloro che effettueranno l'invio a mezzo posta si raccomanda l'uso di un involucro adatto, se si effettua la spedizione per raccomandata l’indirizzo è: ASAAP c/o Pro Monza - Portici comunali - 20900 MONZA. Ulteriori informazioni: Roberto Summer, tel. 039.6888097 - 348.7460912 Sede Monza ASAAP tel. 039.2315138- oppure info@amiciautodromo.it.


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Mams

Raduni, concorsi e premi: quando auto e moto d’epoca sono protagoniste

Con le elegantissime Un anno a tutto gas

Il Gran premio d'Italia di Formula 1 è per aspettiamo numerosi i cittadini monzesi Monza un momento topico. Ricordo cheper da la seconda Giornata nazionale del ragazzino aspettavo con ansia la festa del veicolo d'epoca che si terrà il prossimo 29 Gp, anche se la gioia era mitigata dalla settembre. Il 5° concorso d'eleganza “Le consapevolezza che questo evento segnava auto, l'eleganza e lo stile del XX secolo” si è l’avvicinarsi del ritorno a scuola. Anchesvolto le nella nostra città il 4 ed il 5 maggio associazioni brianzole che in qualche modo scorsi. si rifanno al mondo del motorismo La manifestazione ha la caratteristica di dividono l’anno in prima e dopo il Gran abbinare la competizione fra le vetture premio. Non fa eccezione a questa regola il d'epoca con la sfilata di abiti, forniti M.A.M.S. Quindi, quale migliore occasione quest'anno dallo casa di moda Sael, per fare un bilancio dell'attività del nostro indossati da modelle che a loro volta sodalizio? Diamo uno sguardo alle attività competono fra loro. Le cornici in cui si è che la nostra associazione ha svolto da un svolto il concorso, organizzato dal anno a questa parte. Come sempre si sono M.A.M.S. con il supporto della Scuderia succeduti i raduni, tutti ben riusciti e Jaguar Storiche e del Registro interessanti. Ai primi dell'anno, si è svolta Internazionale Touring Superleggera, sono la premiazione dei vincitori del state rispettivamente Villa Reale e il centro campionato sociale: Claudio Lissoni si èstorico. Da quest'anno la manifestazione è classificato primo grazie alla sua assiduità dedicata alla memoria di Teodoro Somasca, nel frequentare i raduni con le sue socio e consigliere del M.A.M.S., bellissime vetture. Per quanto riguarda le recentemente scomparso. manifestazioni due meritano una menzione La sfilata del sabato è stata preceduta, per speciale: la Giornata nazionale del veicolo la prima volta da quest'anno, dalla d'epoca e il Concorso di eleganza di Monza. presentazione di bellissime moto d'epoca La prima è una iniziativa dell'ASI da competizione (Gilera, Ducati, Aermacchi (Automotoclub Storico Italiano) Harley Davidson) portate dagli amici del federazione di cui fa parte anche il Motoclub di Arcore. Sono poi sfilate, in M.A.M.S., che si prefigge lo scopo di rigoroso ordine cronologico, le vetture. avvicinare i cittadini al mondo delle Ogni modello di auto è stato descritto da vetture d'epoca. A tal fine tutti i club Franco Ronchi e dalle dichiarazioni dei italiani appartenenti alla federazione sono driver che hanno illustrato le peculiarità stati invitati a organizzare una esposizione della propria vettura. Fortunatamente il delle loro vetture per la giornata di tempo, pur non vedendo un sole domenica 23 settembre 2018; il M.A.M.S.splendente, ha ha risparmiato gli scrosci di aderito con entusiasmo e si è quindi pioggia dell'anno precedente e solo poche attivato esponendo nella centrale piazzagocce d'acqua hanno bagnato per poco San Pietro Martire, più di venti vetture che tempo le vetture mentre la temperatura è spaziavano dai primi anni del secolo finostata gradevolissima. Non così la domenica agli anni ‘80. Grande la curiosità del che, iniziata sotto una fastidiosa pioggia, pubblico che ha avuto la possibilità di ha riservato agli equipaggi delle vetture apprezzare la bellezza dei veicoli e una clima quasi invernale. Le prime tre l'opportunità di intrattenersi con i loro posizioni assolute hanno visto prevalere, proprietari che, ben volentieri, hanno nell'ordine, la Lancia Aprilia Cabriolet illustrato con passione le caratteristicheFarina del 1938 di Oscar Zari (best in salienti dei loro mezzi. Le vetture esposte, show), la Lamborghini Miura del 1968 di oltre che rappresentare le varie epoche del Alessandro Ivaldi e la Dino 246 del 1971 di motorismo (si andava da una Fiat 509 degli Sandro Cerato. Le vetture hanno concorso anni 20 ad una Ferrari 308GT4 dei primifra loro divise in classi rappresentanti anni 80), erano anche ben differenziate per periodi del XX secolo. tipologie: ad esempio ad una prestigiosaTirando le somme l'anno, scandito secondo Dino 246GT di un inusuale colore blu notte il calendario monzese dal tempo che faceva da contraltare una piccola e intercorre fra due Gran premi di Formula graziosissima Isetta BMW fresca di 1, è stato per il M.A.M.S. un periodo di restauro. Anche se per la maggioranza legrande attività che ha permesso al nostro vetture erano italiane (fra le più gettonate sodalizio di portare avanti la propria dal pubblico le Topolino e una Bianchinamissione: conservare le vetture d'epoca e cabriolet) non sono mancati i veicoli esteri: diffondere la cultura del motorismo Jaguar, Triumph, Mercedes, MG e Citroen. storico. Visto il successo della prima edizione, Luigi Ubezio


La mostra

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Era il 1970 quando sulla pista di Monza perse la vita il giovane pilota Jochen Rindt

La sicurezza in pista Il ricordo di Stewart Jackie Stewart era diventato una sorta di icona e sfruttò il suo coraggio e la perfezione dei suoi risultati in pista per diventare una sorta di sindacalista dei piloti. Si impegnò per aumentare le possibilità di sopravvivenza di quell’epoca facendo adottare abbigliamento ignifugo, aumentando le vie di fuga sulle piste e facendo migliorare assistenza e centri di pronto soccorso sui circuiti, con un elicottero a disposizione per il trasporto in ospedale. Alcuni piloti erano sostenitori di Stewart, in particolare Jochen Rindt, suo rivale ed intimo amico, caratterizzato da uno stile di guida irruento, aggressivo e senza compromessi, ma che una volta sceso dalla macchina riconosceva il bisogno di essere protetto dal suo stesso ego sconfinatamente competitivo. Altri, come Jacky Ickx, innamorati dell’immagine fatalista delle corse, voltarono le spalle a queste richieste. Anni dopo, però, anche i dissidenti ammisero di avere un grosso debito di riconoscenza nei confronti di Stewart. Le corse rimanevano pericolose, ma erano stati eliminati rischi inutili. Stewart era intimo amico di Rindt e raccontò al biografo dell’austriaco la conclusione di quel tragico sabato delle prove di quel 41°Gp d’Italia. Il 5 settembre 1970, da poco iniziata l’ultima sessione di qualifica, la Lotus numero 22 di Jochen Rindt uscì dai box ed iniziò a girare. Un silenzio irreale cadde sull’autodromo all’improvviso. Il dio della velocità aveva preteso un altro tributo: il pilota guerriero Rindt aveva intuito che il suo gomitolo era teso e il filo era terminato e corse verso la morte prima che il suo posto venisse preso da qualcun altro. In un

bagliore di luce. In un Valhalla dove l’impavido può vivere per sempre. Un insolito tramestio si diffuse all'interno del box Tyrrell: Jackie Stewart a braccetto con la moglie Helene, visibilmente segnata in viso, si diresse nel vicino box Lotus. Jackie con lo sguardo cercò una donna, le si avvicinò e abbracciandola le bisbigliò: “Vieni Nina, Jochen si è fatto male”. Il manager di Rindt, il giovane Bernie Ecclestone, dopo essere corso in parabolica, rientrò al box con il casco dell’amico e una scarpa. Rientrò anche la vettura incidentata e le prove, sospese per i soccorsi, ripresero. “Appena infilato il casco mi cominciarono a scendere le lacrime - ricorda Jackie Stewart - Ritornai ai box per cercare di riacquistare il controllo di me stesso, poi risalii in macchina; mentre i meccanici mi stringevano le cinture ricominciai a piangere, ma nessuno se ne accorse attraverso il casco e la visiera. Quando il motore si animò e quando partii dai box sentii una unica sensazione, il sapore amaro delle lacrime”. Poi Stewart passò nella zona in cui era morto Rindt e andò oltre. Era tornato quello di sempre. Dopo essersi qualificato in seconda fila, il giorno dopo arrivò secondo al traguardo con la sua March 701 della Scuderia Tyrrell, preceduto solo dal giovane Clay Regazzoni con la Ferrari 312, alla sua prima vittoria. Ho un ricordo indelebile di quella domenica: mi avviavo mestamente verso l’uscita. Mi sentivo solo, seppure immerso in quella marea di gente in festa. Attorno a me, impazziti per un trionfo Ferrari, i fan scavalcavano le reti invadendo la pista. Avevo assistito alla gara dalle tribunette del rettilineo,

La mostra, dal 6 all’8 settembre 2019 è allestita nella sala consiliare del Comune di Biassono Ingresso libero biglietti che avevo avuto in regalo da sportivi austriaci che dopo la morte di Rindt avevano deciso di rientrare a casa. Ero distante dall’euforia che mi circondava: da sempre tifoso di Stewart, non potevo che ammirare estasiato anche Jochen Rindt. Furia arroganza e impazienza gli avevano permesso cinque vittorie alla guida della sua velocissima Lotus 72. Una monoposto competitiva,

ma anche estrema nella costruzione. Il genio di Colin Chapman si esternava al limite dei regolamenti, le sue Lotus erano competitive, ma meno sicure nella protezione dell’abitacolo. Inventore geniale per quanto riguardava le competizioni, ma spregiudicato nell’azzardare soluzioni finalizzate solo alla performance. Anche se ancora adolescente seguivo il motorsport da anni e non era certo il primo lutto che dovevo elaborare, ma questo più profondamente mi aveva colpito perché accaduto a Monza; ma non si può affrontare il tema dell’elaborazione del lutto senza parlare della morte, considerata ancora oggi un argomento tabù, da esorcizzare Non accettiamo la morte e la consideriamo una nemica. Invece, bisognerebbe comprendere che morire non è la fine della vita, ma fa parte della vita e anche il lutto è un vissuto naturale e non va trasformato in un’esperienza patologica. Ed eccomi allora, in quel 1970, nell’età adolescenziale ad amare ancora di più il motorsport e tutti i piloti di quella mitica F1. Da allora però ho imparato a guardare più lontano dalla linea dell’orizzonte temporale, alzando lo sguardo verso il cielo e le stelle cercando un’altra dimensione dove, con il trascorrere del tempo, sono riuscito anche a intravedere “la corona boreale che Bacco scagliò verso l’ignoto, verso l’infinito” ed anche percependo come : L'incantesimo Di perdute esistenze Che non saranno mai le speranze Di presenze intorno a noi L'incantesimo che ama quello che non è. Luigi Monguzzi

Il parco La magia del roseto e il verde che circonda la reggia

I giardini reali, un tesoro in città classico sullo sfondo. Passeggiando sulle sponde del L’estate oramai è al tramonto e le vacanze sono un ricordo laghetto si può ammirare la grotta e la statua di Nettuno, quasi lontano. C’è chi ha trascorso un periodo fuori città e oppure attraversare il cosiddetto “giardino roccioso” per chi è restato in Brianza. Qual è il luogo migliore per cercare scendere verso il grande prato centrale, ammirando la un po’ di frescura nei pomeriggi torridi di agosto o cascata d’acqua e il piccolo ruscello dal percorso rilassarsi nelle fresche mattine d’incipiente tortuoso tra la vegetazione, che qui si fa più primavera? diradata. Un luogo ameno, tanto più nel periodo Realizzati a fine Settecento, i Giardini Reali autunnale, dove il rosso delle foglie riflette sulla costituiscono uno dei primi esempi di giardino superficie dell’acqua, creando un gioco di luci in “all’inglese” del Nord Italia, con arredi storici ed un’armonia di colori. Proseguendo lungo il essenze di pregio, in un’area di 40 ettari attorno cannocchiale che fronteggia la villa, si possono alla Villa Reale. Il giardino geometrico, dietro al ammirare l’Antro di Polifemo, le mura neogotiche Serrone, è dedicato al roseto, progettato dagli e la torretta. I giardini della villa arciducale (poi architetti Francesco Clerici e Vittorio Faglia. Si reale) di Monza sono stati realizzati tratta di un luogo straordinariamente colorato e dall’architetto Piermarini tra il 1778 e il 1783, romantico, tra incantevoli percorsi e un trionfo di con l’idea di creare un disegno geometrico, colori. ispirato alla moda francese. L’impianto formale Il roseto, che occupa l’area destinata ad uno dei Grace Kelly, creato inizialmente è stato poi ampliato, al fine parterre geometrici posti ai lati del cortile madrina del roseto di suggerire una percezione unitaria e più in d’onore, fu creato per volontà di Niso Fumagalli, nel 1970 sitonia con il paesaggio circostante. L’architetto industriale e presidente della Candy, nonché umbro ha assunto un ruolo di precursore, grande appassionato di floricoltura, con una realizzando un’area secondo lo stile importato predilezione per le rose. Dopo numerosi viaggi in Francia, dall’Inghilterra. Belgio, Olanda e Inghilterra, dove i concorsi promossi dalle Le restituzioni di particolari, o le vedute d’insieme associazioni di categoria erano seguiti con interesse anche realizzate da pittori ed incisori fin dall’epoca della loro dal grande pubblico, nel 1964 decise di fondare realizzazione, trovò particolare impulso grazie alla l’Associazione Italiana della Rosa proprio a Monza. I primi consapevolezza della loro importanza quale caposaldo concorsi si tennero nel 1965, quando i lavori non erano italiano del nuovo stile, supportata dalla politica culturale ancora ultimati, e negli anni successivi si ebbero alcune promossa dagli Asburgo e dalla committenza di Eugenio di madrine d’eccezione, tra le quali la principessa Grace di Beauharnais. Le incisioni, i dipinti e le riprese fotografiche Monaco, nel 1970, e il premio Nobel Rita Levi Montalcini, dei vari elementi di arredo e soprattutto del laghetto sono nel 1991. in grado di restituire la bellezza di un luogo in cui il tempo L’impianto prevede differenti sezioni, a seconda delle ha apparentemente cessato di scorrere. collezioni di rose, con alcune varietà antiche disposte L’attuale varietà botanica presenta oltre 15,000 specie attorno allo specchio d’acqua, o rampicanti, lungo la diverse. La cura dei giardini fu appunto affidata dapprima cancellata e sul pergolato. La maggior parte dello spazio è a Luigi Villoresi, compilatore del primo “catalogo” di piante in ogni caso destinato alle rose che partecipano ai Concorsi e tra i fondatori della locale scuola per giardinieri, poi a annuali, con oltre 4.000 varietà, create da rosaisti di tutto il Giovanbattista Rossi e a Giuseppe Manetti. Dagli anni Venti mondo e giudicate da tecnici internazionali. dell’Ottocento, grazie al viceré Ranieri, i giardini – allora di Dal roseto, si accede all’area sistemata secondo lo stile proprietà privata degli Asburgo – furono resi accessibili al “all’inglese”, caratterizzata da una natura apparentemente pubblico, ad eccezione di brevi periodi. Un luogo magico spontanea, ma che in realtà risponde a un preciso progetto per i turisti e un parco tanto caro ai monzesi. ideato dall’architetto Giuseppe Piermarini. Percorrendo i Davide Esposito sentieri del parco si raggiunge il laghetto, con il tempietto

editore Associazione Sportiva Amici dell’ Autodromo e del Parco Unione Società Sportive Monzesi roBerto SUMMer Direttore responsabile Vicedirettore Pietro esposito Responsabile servizi fotografici Andrea Corbetta Comitato di redazione Luigi Monguzzi Pietro Mazzo ReDazione Via Vittorio emanuele, 1 20052 Monza (Mi) Fax 039/2329594 Telefono 039/2315138 info@amiciautodromo.it STampa rdS Web Printings via Belvedere, 42 20043 Arcore (MB) Autorizzazione tribunale di Milano n°155 del 2/5/1981

ASSEMBLEA DEI SOCI in regola col tesseramento al 20/06/2019 PER IL RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI 20 settembre 2019 Ore 8.00 1° conv. - Ore 21,30 2° conv. Presso la sede di via Vittorio Emanuele II,1


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Il ricordo

Niki Lauda è scomparso a maggio. Ha voluto essere sepolto con la tuta della Ferrari

Addio al “computer” con un grande cuore “Volli, e volli sempre, e fortissimamente ulteriori finanziamenti e per procurarseli mette a garanzia una polizza stipulata volli”, scrisse Vittorio Alfieri nel sulla sua vita. Vuole farcela a tutti i costi. settembre 1783 a Siena, nella lettera La Formula 2 è un mondo difficile dove responsiva a Ranieri de' Calzabigi. in palio c’è più della semplice vittoria. Ma quale legame c’è tra un drammaturgo Giovani piloti e campioni F1 fuori e un pilota automobilistico, a distanza di classifica si scontrano in pista per oltre 200 anni? È presto spiegato. Niki Lauda, al secolo Andreas Nikolaus raggiungere la gloria. Il numero medio dei partecipanti supera Lauda, figlio di banchieri viennesi, è stato più di un semplice pilota. Passato i quaranta e il solo qualificarsi per la gara è un'impresa. Lauda, che aveva solo alla storia nota soprattutto per il drammatico incidente al Nurburgring, 22 anni, si mette presto in luce in diverse occasioni. Nel 1972 diventa, insieme a nel 1976, che lo sfigurò quasi Ronnie Peterson, pilota ufficiale del completamente, è stato uno dei piloti team STP March di Formula 1 e più amati e odiati allo stesso di Formula 2, annunciando di tempo, personaggio capace di voler puntare alla vittoria di far arrabbiare persino Enzo quest'ultimo campionato. Ferrari - che non digerì la Il dramma LA FORMULA 1 decisione nel ‘77 di non del 1976Niki approda in Formula 1 1976 quando al circuito del Nurburgring, correre gli ultimi due Gp del mondiale - ma che ne segnònel Gran premio d'Austria Niki Lauda si scontra contro la roccia di Bergwerck, durante il suo primo giro. 1971 al volante di una ancora oggi è considerato la carriera March, ma è costretto al ritiro Sembrano le immagini di un film, ma è un mito dell’automobilismo. dopo una ventina di passaggi. tutto drammaticamente vero. Nel 2013, il regista Ron La stagione successiva disputa Poco prima della gara, la pioggia. Ma la Howard dedicò alla rivalità tra pista si asciuga in fretta e tutti rientrano l'intero campionato, ma le vetture Lauda e James Hunt il film “Rush” che si è rivelato un successo mondiale. sono poco competitive e l'austriaco non dopo pochi minuti ai box per il cambio Ma torniamo all’inizio. Lauda era figlio riusce a segnare alcun punto. Nel 1973 gomme. Lauda inizia il secondo giro di ricchi genitori, appartenenti al mondodecice quindi di stipulare un complesso quando, a causa di un cedimento della finanza e decisamente poco inclinicontratto per poter correre come pilota strutturale e dell’asfalto, l’auto sbanda. La sua Ferrari sbatte in modo innaturale, pagante con la BRM. a lasciare che il figlio diventasse un pilota. Mestiere da playboy, dicevano. Nel periodo passato alla BRM riusce a si gira su se stessa e all’improvviso si Sognano per lui un futuro nel settore costruirsi la fama di pilota regolare e di accende come una torcia. C’è fuoco ovunque e Lauda è privo del casco, dell'industria, al vertice delle aziende di buon collaudatore e viene così ufficializzato il passaggio di Lauda alla saltato via durante l’impatto. C’è anche famiglia. Ma è un’aspirazione dalle un tamponamento da parte di Harald Ferrari. L'ingaggio fu favorito da Clay gambe corte. Nel sangue di Nikolaus, detto Niki, ci Regazzoni, suo compagno alla BRM nel Ertl e Brett Lunger, i primi, insieme a sono infatti i motori. E le corse. Il suo 1973, che per il 1974 sarebbe tornato al Guy Edwards e Arturo Merzario, a cercare di soccorrere il pilota idolo è Jochen Rindt. Niki è determinatovolante della Rossa. Con la sua fiammante Ferrari, Lauda ottiene la pole intrappolato nell’auto. Fortunatamente e disposto a tutto. Come il poeta piemontese che ordinò al suo domestico position per ben nove volte, conseguendo viene estratto dall’abitacolo prima che la situazioni diventi impossibile, ma le sue due vittorie: in Spagna e in Olanda. di legarlo alla sedia per assumere l'impegno di diventare un autore tragico.Arriva quarto nel mondiale, ma è solo il condizioni sono drammatiche. È tra la vita e la morte, i medici disperano che si preludio all’anno successivo, ricco di IL DEBUTTO possa salvare. Il corpo e il viso sono È il 1968 e Lauda decide di abbandonaretrionfi. Tutti ora si aspettano da lui la ustionati profondamente. Danni gli studi universitari e, dopo aver preso strada spianata, ma non è così. Il altrettanto gravi quelli riportati ai in prestito del denaro da alcune banche destino, infatti, si prepara a colpirlo polmoni, tanto che Lauda dovrà austriache, comprò la sua prima vetturaduramente. sottoporsi anni dopo ad un L’INCIDENTE per prendere parte a competizioni Il pilota austriaco domina tutta la prima trapianto. Ma l’austriaco automobilistiche, partecipando al parte del campionato e il suo vantaggio non cede e, a campionato di Formula Vee e successivamente in Formula 3. Un uomosembra ormai incolmabile, almeno fino dispetto al Gran premio di Germania. È il 1 con le idee chiare e convinto delle agosto proprie possibilità. Per debuttare in Formula 2, Lauda ha bisogno di

delle previsioni, non muore. Le conseguenze dell’incidente rimarranno impresse sul suo volto per il resto della vita. Il suo ritorno alla Formula 1 dopo soli quaranta giorni dall’episodio che gli era quasi costato la vita lascia attoniti tutti. Nonostante il dolore causato dalle ustioni, Lauda si infila il casco e risale nella suo monoposto. Anni dopo confesserà che la decisione di Ferrari di sostituirlo in battuta lo aveva ferito. Ma fu un dissapore passato in fretta: “Avevo già deciso di lasciare la Ferrari e non corsi gli ultimi due Gp - spiegò - essendo il titolo ormai al sicuro. Ferrari la prese malissimo. Lo riteneva un tradimento e uno sgarbo: in particolare, non aveva compreso le mie ragioni di mettermi alla prova in un altro team. Lo strappo fu ricucito durante un test a Imola, ma prima il Drake mi aveva inviato una lettera natalizia scritta con inchiostro verde: la pace era tornata”. LA CARRIERA Lauda ottenne il primo titolo mondiale nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren. Ha disputato 171 Gran premi, vincendone 25, segnando 24 pole e altrettanti giri veloci. Ha guidato per March, BRM, Ferrari, Brabham e McLaren. Considerato uno dei migliori piloti della storia, era soprannominato “il computer” per via della sua freddezza al volante. Purtroppo le conseguenze dell’incidente del ‘76 alla lunga si sono fatte sentire e Niki Lauda è scomparso all’età di 70 anni lo scorso maggio. Come da suoi desideri, è stato tumulato con indosso la tuta della Ferrari. Niki Lauda fu anche un’imprenditore di successo con Lauda Air (poi assorbita dalla compagnia di bandiera austriaca) e Laudamotion. Oggi i suoi aerei portano in tutto il mondo, stampigliato sulle ali, il nome di Niki, ricordo di un uomo che ha sempre volato alto. Pietro Esposito espibo@alice.it


L’anniversario

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Novant’anni fa la creazione delle scuderie che diedero vita alle mitiche Rosse

Dal genio di un uomo nasce il mito Ferrari Novant’anni di stile, sogno e potenza. Novant’anni di visione. Come disse lo stesso Enzo Ferrari, “la migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima”. Immortalate, sognate, desiderate da grandi e bambini. Idolatrate in pista e fuori. A novant’anni dalla nascita, la Ferrari celebra con due mostre e una serie di appuntamenti la sua storia. L’ultimo, in ordine di tempo, quello del 4 settembre, a Milano in piazza Duomo. Una vera celebrazione in occasione del Gp d’Italia. Ma la storia della Ferrari è storia sì italiana, ma sopratutto modenese. È qui infatti che nel 1929 Enzo Ferrari fondò la Scuderia omonima. Il simbolo, un cavallino rampante. La Scuderia Ferrari di fatto nacque come reparto corse dell’Alfa Romeo, con l’obiettivo di progettare vetture da competizione. La scuderia fu sciolta nel 1937 quando l’Alfa decise di creare un nuovo reparto. Ferrari nel 1940 lasciò l’Alfa Romeo e creò l’Auto Avio Costruzioni che tale rimase fino al ‘44, essendo impossibilitato - per via di clausole contrattuali che legavano il nome Ferrari all’Alfa Romeo - ad utilizzare il suo stesso cognome per le sue auto. La Seconda Guerra Mondiale impose un brusco stop all’attività automobilistica e la società, nel 1943, si trasferì a Maranello. La sede fu bombardata dagli Alleati e poi ricostruita due anni dopo. È il 1947 l’anno della svolta. Scadute nel ‘44 le clausole con l’Alfa, Ferrari può fondare una casa automobilistica con il proprio nome. La prima vettura prodotta, fu la 125 S (12 cilindri, 1500 centimetri cubici), guidata in pista da Franco Cortese, primo collaudatore Ferrari, mentre la prima monoposto da gara - che debuttò al Gran premio d’Italia fu la 125 C alla cui guida vi era Raymond Sommer. Arrivano gli anni Cinquanta e con essi il successo che porterà la Ferrari in cima al mondo delle auto. In ambito sportivo, il team rosso si aggiudica il primato di squadra più vincente di sempre nella storia della F1, mentre in Endurance vince la MilleMiglia nel ‘48 e la prima 24H di Le Mans l’anno successivo. In Formula 1, nel 1952, arriva il titolo mondiale con Alberto Ascari che farà la doppietta nel ‘53. In questi anni inizia anche la collaborazione, fondamentale, con la carrozzeria Scaglietti che tanto farà per la produzione e il montaggio

A sinistra Enzo Ferrari, a seguire la Ferrari guidata da Manuel Fangio. A destra la celebre Ferrari 308 GTS, vera icona di stile celebrata anche in un seguitissimo telefilm degli anni ‘80, Magnum PI

Enzo Ferrari nasce a Modena il 18 febbraio del 1898 in una famiglia della media borghesia. L’amore per le auto nasce sin dall’infanzia ma diventerà concreto solo dopo il ritorno dal fronte della prima guerra mondiale dove rischiò la vita a causa di un’epidemia influenzale. Il debutto lavorativo (dopo il rifiuto della Fiat alle cui porte aveva bussato) in Cnm e l’esordio in pista risalgono al 1919 alla guida di una 4 cilindri. Negli anni successivi si susseguono vittorie e sconfitte, ma nel ‘24 accade un episodio che segnerà la storia dell’azienda: la madre dell’aviatore Francesco Baracca, impressionata dalla tenacia di Ferrari gli suggerisce di utilizzare il logo del Cavallino rampante riportato sulla carlinga dell’aereo del figlio per le sue auto. Nel 1925 diventa cavaliere per meriti sportivi e nel ‘27 commendatore. Fu anche tra i fondatori del Corriere dello Sport. Per la sua forza incrollabile, la caparbietà e la volontà di ferro, Ferrari fu soprannominato “Drake” come il noto corsaro, nomignolo che gli rimase appicciato per sempre. Morì all’età di novant’anni nel 1988.

dei telai. Le vendite iniziano a crescere e nel decennio successivo sono triplicate. Tutto bene, dunque? No, perché il colpo arriva ed è pesante. È il 1955 e a Le Mans va in scena uno spettacolo orribile. Un incidente costato la vita a 84 persone e con 120 feriti. Il peggiore nella storia dell’automobilismo. Due anni dopo stesso spettacolo a Guidizzolo. Le autorità pensano sia venuto il momento di mettere la retro alle gare automobilistiche e per l’azienda di Maranello è una doccia fredda. La società non può sostenersi solo con la produzione di vetture singole per pochi gentlemen driver. Si inizia a parlare di possibile cessione e uno degli aspiranti acquirenti è Henry Ford II, nipote del fondatore di Ford. Ma la trattativa si arena su una clausola voluta dallo stesso Ferrari che voleva garantirsi completa autonomia sul fronte delle corse. Al rifiuto di Ford, la vendita andò in fumo e si trascinò in una feroce polemica che portò Enzo Ferrari, nel 1964 a restituire la licenza sportiva italiana in segno di protesta. Ma un altro partner era pronto. A metà degli anni Cinquanta, Fiat aveva già finanziato Ferrari per compensare lo strapotere della Mercedes. A quel punto e in quel clima, Fiat decise di intervenire annunciando una collaborazione con Ferrari per la produzione di propulsori sportivi (con la nascita del marchio Dino). Nel 1969 Ferrari

e Fiat sottoscrivono un accordo che prevede per il colosso torinese l’acquisizione del 50 per cento del pacchetto Ferrari. La strada era tornata libera. La seconda metà degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta sono un periodo di conquiste in campo sportivo. Il mondiale piloti torna nel ‘56 con Fangio e si ripete nel ‘58 con Mike Hawthorn. Nel 1961 tocca a Phil Hill e con lui arriva anche il mondiale costruttori. nel 1964 è la volta di John Surtees con titolo piloti e costruttori. La Ferrari arriva negli anni Settanta con molti Gp conquistati, ma pochi titoli e nel 1976 tocca a Niki Lauda restare coinvolto in un tragico incidente al Nurburgring. La doppietta costruttori e piloti arriverà di nuovo solo nel 1977 sempre grazie a Lauda. Nell’82 la morte di Gilles Villeneuve toccò profondamente la scuderia. Le vittorie tornarono dopo vent’anni quando in Ferrari arrivò il giovanissimo pilota della Renault, Michael Schumacher. “Se dovessi dire che quando sono partito pensavo che avrei fatto più di una sola macchina, direi una bugia” raccontò Ferrari in un’intervista rilasciata a Enzo Biagi. Di poche parole, ma determinatissimo il Drake diceva a cui lo accusava di durezza: “Se dittatore significa pretendere dagli altri l’impegno più profondo nel lavoro, allora evidentemente hanno ragione”.

Nel 1947 il debutto con la 125 S

“La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima” Enzo Ferrari

Ferrari Monza Sp1


L’ Autodromo ha bisogno di amici ISCRIZIONE “AMICI DELL’ AUTODROMO” 2019/2020 E’ possibile iscriversi tutti i venerdì nella sede di via Vittorio Emanuele I n. 1 a Monza dalle 21.00 alle 23.30. Oppure nei fine settimana, sabato e domenica pomeriggio in Autodromo nella sede del Tram. Per informazioni: tel. 039.2315138 - mail: info@amiciautodromo.it Socio Ordinario: 15 euro (più 5 euro per la stampa tessera) La tessera “Amici dell’Autodromo” dà diritto ad un posto numerato per assistere dalla tribuna riservata "Amici dell'Autodromo" alla Variante Ascari (tribuna 14) alle prove del Gran Premio d’Italia di Formula 1. Fino ad esaurimento posti; adesivo ASAAP e cordino porta pass. Socio Sostenitore: 200 euro La tessera “Amici dell’Autodromo” dà diritto ad un posto numerato nella tribuna riservata "Amici dell'Autodromo" alla

Variante Ascari (tribuna 14) la domenica del Gran Premio d'Italia di Formula 1; ad un posto numerato alla tribuna riservata "Amici dell'Autodromo" alla Variante Ascari il sabato del Gran Premio d'Italia fino ad esaurimento posti; adesivo ASAAP - cordino porta pass. Per tutti i Soci Presentando la tessera valida per l'anno in corso si ha diritto al biglietto a prezzo ridotto (sconto ACI) per le gare in Autodromo organizzate dall'Automobile Club Milano. Sconto del 15% sull'acquisto di tutte le pubblicazioni in vendita nella Libreria dell'Automobile Club a Milano.


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