Affettività

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AFFETTIVITA’


AFFETTIVITA’ La parola "affettività" è utilizzata nell'ambito psicologico per indicare l'insieme dei sentimenti e delle emozioni di un individuo oltre al carattere assunto da un particolare stato psichico. Il percorso di strutturazione degli affetti va dalla nascita fino alla maturità. Inizialmente sono orientati verso le figure più significative per l'esistenza nel suo stadio più elementare, come la madre e, in misura più ridotta, il padre. Evolvendosi, il bambino è in grado di orientare la sua affettività verso altre figure familiari e successivamente verso figure esterne, su cui esercita con crescente autonomia i propri sentimenti.


AFFETTIVITA’ Un corretto e completo sviluppo dell'affettività e l'elaborazione di eventuali traumi, o carenze affettive, che ne abbiano ostacolato il processo, è fondamentale per la maturazione dell'individuo, in particolare in relazione allo sviluppo dell'autostima e della sessualità nell'età adolescenziale e adulta


Attaccamento


LA TEORIA DELL’ATTACAMENTO

Perché iniziamo dalla teoria dell’attaccamento?  Pone l’accento sulla relazione affettiva.  I costrutti della teoria sono facilmente e chiaramente osservabili nella realtà.

 I comportamenti, le reazioni emotive ed i modelli mentali

che

descrive

guidano

la

vita

dell’individuo durante l’intero ciclo di vita.

psichica


BOWLBY

(Londra 1907-1990)

L’interesse primario è per lo sviluppo relazionale. La sua teoria è una sintesi critica dei risultati della ricerca psicologica e biologica moderna sullo sviluppo e di alcune questioni psicoanalitiche. Bowlby ritiene che la relazione consista di per sé in un bisogno primario, dal quale dipende la tendenza a instaurare legami affettivi.


BOWLBY E L’APPROCCIO ETOLOGICO Bowlby rifacendosi al concetto etologico di imprinting e agli esperimenti di Harlow sulle scimmie rhesus, critica la posizione psicoanalitica e comportamentista del legame alla madre come “interessato” o come motivazione secondaria. L'imprinting è un particolare tipo di apprendimento per esposizione, presente in forme e gradi diversi in tutti i vertebrati. Serve a fissare una memoria stabile delle caratteristiche visive degli individui da cui si verrà allevati (imprinting filiale) o degli individui con i quali è possibile riprodursi (imprinting sessuale).


HARLOW E IL LEGAME DI ATTACCAMENTO Il legame di attaccamento tra genitori e figli venne studiato e sperimentato su piccoli primati dai coniugi Harlow (Harry Frederick e Clara Mears Harlow) tra il 1958 e il 1965. Gli Harlow allevarono cuccioli di macaco privandoli della madre; le scimmie disponevano solo di due sostituti materni: uno era un peluche di morbida stoffa e l'altro di metallo; quest'ultimo era fornito di biberon al quale le scimmiette affamate si attaccavano per succhiare il latte. I coniugi, dopo ripetute osservazioni, notarono che le scimmiette trascorrevano la maggior parte del tempo


HARLOW E IL LEGAME DI ATTACCAMENTO avvinte al pupazzo di stoffa, anche se era privo di biberon, e si attaccavano alla sagoma metallica solo per poppare. Dopo qualche settimana le scimmie divennero tristi e spaurite a causa della mancanza del contatto fisico e di sguardi. Quando le scimmie divennero grandi si comportarono come "cattive madri": mostravano indifferenza verso i loro piccoli, non li allattavano, non si ribellavano se succedeva qualche cosa ai piccoli e arrivavano ad aggredirli e rifiutarli.


HARLOW E IL LEGAME DI ATTACCAMENTO Venne così dimostrato che

la necessità di contatto fisico è un bisogno primario e indipendente da quello relativo al soddisfacimento dei bisogni fisiologici, e che il legame di attaccamento madre-figlio è qualcosa di più che l’esito di un rapporto strumentale finalizzato all’ottenimento di cibo da parte del cucciolo.


HARLOW E IL LEGAME DI ATTACCAMENTO


LA RELAZIONE DI ATTACCAMENTO “L’attaccamento è una relazione, o legame affettivo, che ciascun individuo stabilisce con un conspecifico; tipicamente si instaura tra il bambino e la madre e più in generale con le figure con cui l’infante interagisce in modo precoce, privilegiato e continuativo” (M. C. Levorato, Lo sviluppo psicologico, 2002, pag.268)


LA RELAZIONE DI ATTACCAMENTO

La prova dell'esistenza dell'attaccamento proviene:  dalla ricerca di prossimità (o vicinanza)  dal fenomeno della base sicura  dalla protesta per la separazione


ATTACCAMENTO PATERNO Una delle critiche piÚ importanti alla teoria classica dell’attaccamento riguarda il monotropismo, tendenza del bambino ad avere una figura di attaccamento privilegiata, probabilmente la madre . Oggi si ritiene che i bambini sviluppano legami di attaccamento nei confronti di piÚ persone significative (gerarchia). Attualmente ci sono studi per documentare lo stesso comportamento nei confronti dei giovani padri che come la madre accudiscono il bambino con le cure paterne.


MODELLI OPERATIVI INTERNI Secondo Bowlby (1969/1988) gli individui, nel corso dell’interazione col proprio ambiente, costruiscono dei Modelli Operativi Interni (MOI), o Internal Working Models, del mondo fisico e sociale che li circonda, che comprendono i Modelli Operativi di sé e delle figure di accudimento o, ancor più precisamente, modelli di sécon-l’altro (Liotti, 2001), vale a dire dunque della relazione. I MOI sono rappresentazioni mentali, costruite dall’individuo come strutture mentali che consentono all’individuo di fare previsioni e crearsi aspettative sugli accadimenti della propria vita relazionale.


MODELLI OPERATIVI INTERNI

Un bambino che è cresciuto con un caregiver sensibile e disponibile:  Sa esprimere i propri bisogni in modo adeguato;  Sviluppa autostima;  Ha fiducia negli altri;  Costruisce aspettative positive nei confronti delle relazioni interpersonali.

Al contrario un bambino che ha sperimentato figure di attaccamento spaventate, incerte, incostanti o inadeguate sviluppa:  Un’autostima limitata o discontinua;  Sfiducia negli altri;  Aspettative negative nei confronti delle relazioni interpersonali.


STABILITÀ E CAMBIAMENTO DELL’ATTACCAMENTO DALL’INFANZIA ALL’ADOLESCENZA Bowlby sosteneva che l’attaccamento accompagna l’uomo “dalla culla alla bara”. Gli studi compiuti negli ultimi vent’anni in questo campo hanno rivelato che le rappresentazioni interne relative all’attaccamento evolvono con il tempo e possono andare incontro a profondi processi di riorganizzazione sia in funzione dello sviluppo individuale, che in occasione di esperienze significative.


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW Per cogliere il legame di attaccamento è particolarmente utile “osservare” le reazioni del bambino alla separazione dalla madre ed al ricongiungimento.

Mary Ainsworth (1978) ha predisposto la Strange Situation, una procedura sperimentale per valutare l’attaccamento del bambino.


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW TIPI DI ATTACCAMENTO E RISPOSTA ALLA SEPARAZIONE

SICURO (TIPO A)

CARATTERISTICHE DELLA RISPOSTA DEL BAMBINO

In genere angoscia di separazione all'atto del distacco (“Mamma, dove

vai?”). Al ritorno del genitore, saluta, riceve conforto e torna a giocare sereno.


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW SICURO (TIPO A)


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW TIPI DI ATTACCAMENTO E RISPOSTA ALLA SEPARAZIONE

INSICURO EVITANTE (TIPO B)

CARATTERISTICHE DELLA RISPOSTA DEL BAMBINO

Manifesta poca angoscia per la separazione, ignora la madre al momento della riunione, e resta inibito nel gioco.


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW TIPI DI ATTACCAMENTO E RISPOSTA ALLA SEPARAZIONE

CARATTERISTICHE DELLA RISPOSTA DEL BAMBINO

INSICURO / Fortemente angosciato dalla AMBIVALENTE separazione, difficilmente tranquillizzato dalla (TIPO C) riunione, cerca il contatto con rabbia e spesso respinge la madre; inibito il gioco esplorativo.


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW TIPI DI ATTACCAMENTO E RISPOSTA ALLA SEPARAZIONE

CARATTERISTICHE DELLA RISPOSTA DEL BAMBINO

INSICURO DISORGANIZZATO / DISORIENTATO (TIPO D)

Ha comportamenti disorganizzati e disorientati (es. blocco del movimento o stereotipie). Quando torna la madre è in una situazione di conflitto.

Mary Main e Judith Solomon (1986)


STRANGE SITUATION E ADULT ATTACHMENT INTERVIEW

Patricia Crittenden (1997) ha individuato un quinto stile denominato Evitante/Ambivalente (A/C).


LA TRASMISSIONE INTERGENERAZIONALE DEI LEGAMI DI ATTACCAMENTO Quale continuità fra il legame della mamma e quello del bambino? rappresentazione dell’esperienza infantile di attaccamento della madre

Ipotesi lineare sensibilità materna

stile di attaccamento del bambino alla madre

Adult Attachment Interview (AAI) (George, Kaplan e Main, 1985)


ADULT ATTACHMENT INTERVIEW (AAI) (George, Kaplan e Main, 1985)

Sono stati identificati quattro pattern di stile di attaccamento nell’adulto, ognuno dei quali in relazione con un corrispondente pattern infantile individuato dalla Ainsworth:

1) Libero-Autonomo (corrispondente al tipo A); 2) Distanziante (corrispondente al tipo B); 3) Preoccupato (corrispondente al tipo C); 4) Irrisolto (corrispondente al tipo D).


CORRISPONDENZA STILI

STILE BAMBINO

STILE ADULTO

 Sicuro

Libero/autonomo

Insicuro Evitante

Distanziante

idealizzazione o svalutazione nei confronti dell’attaccamento


CORRISPONDENZA STILI

STILE BAMBINO

STILE ADULTO

Insicuro Ambivalente

Preoccupato

arrabbiato o passivo Disorganizzato/disorientato rispetto a perdita o abuso

Irrisolto


BAUMRIND E GLI STILI PARENTALI Assi ortogonali: Richiesta di disciplina: CONTROLLO (Permissività/ severità) Sostegno affettivo: SUPPORTO (Affetto/ ostilità)

severità AUTORITARIO

AUTOREVOLE

ostilità

affetto

TRASCURANTE/

PERMISSIVO

RIFIUTANTE

permissività


Lo stile AUTORITARIO Severità + Ostilità  Pretendono l’ubbidienza e non danno informazioni, usano intimidazioni e punizioni per controllare i figli  Sono distaccati e raramente lodano o apprezzano Figli: Sgarbati, problemi sociali

Lo stile PERMISSIVO Permissivismo + Affetto  I genitori non sono severi e non pretendono nulla dai figli  Sono poco coerenti sulla disciplina  Non si sentono responsabili di correggere i figli  Sono presenti con manifestazioni affettive

Figli: dipendenti, Privi di obiettivi, poco interessati e poco assertivi


Lo stile AUTOREVOLE Severità + Affetto  Controllano i figli e richiedono risultati  Non puniscono, rispettano i desideri del bambino  Scambi verbali e spiegazioni  Affetto e calore Figli: Fiduciosi capacità, interessati

nelle proprie competenti,

Lo stile TRASCURANTE RIFIUTANTE

Permessività+ Ostilità  Disimpegno  Non controllano i figli, non chiedono loro nulla  Danno pochi strumenti di comprensione del mondo e delle regole  Non forniscono sostegno, non danno affetto  Non sentono responsabiltà educative Figli: Poco maturi, isolati, rischio di devianza


LIMITI DEL COSTRUTTO DI STILE  Prospettiva individualistica (Stile come proprietà o tratto)  Scarsa considerazione dei rapporti con il contesto, ideologie e preferenze culturali, fattori abitativi, socioeconomici: es. cambiamenti in base all’età del figlio, al periodo (es. in adolescenza aumenta il controllo) e alle transizioni familiari (es. nascita di un secondo figlio) gli stili genitoriali dipendono non solo dai genitori, ma anche dalla risposta del figlio: es. un adolescente ribelle provocherà nei genitori più risposte punitive influenza dell’ambiente: es. vivere in un quartiere a rischio o essere una madre sola possono indurre a un maggiore controllo influenza del momento storico e della qualità delle relazioni che il genitore intrattiene con gli altri membri del sistema famiglia (es. coppia)


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