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interviste improbabili: Bastiàn

INTERVISTE IMPROBABILI A CORREGGIO BASTIÀN

C’è chi prevede che la stirpe italica, specialista nel dubitare di qualsiasi autorità, sia destinata all’estinzione; chi invece sostiene che la vocazione alla protesta sia il modo per adattarsi a qualunque crisi possa capitare: semplicemente negandola. Trovo Bastiàn in piazza Garibaldi che legge gli avvisi funebri. Hanno dovuto prolungare il tabellone per l’aumento dei decessi da quando è arrivata l’epidemia. L’uomo scuote la testa calva in segno di disapprovazione.

D - Lei è Bastiàn, vero? R - Certamente. Il nome l’ha scelto mia madre, mio padre era Contrario D - Questo ha condizionato la sua infanzia? R - Un po’. L’unica parola che ho pronunciato fino ai vent’anni è stata “No” D - Me l’avevano detto che lei è testardo R - É un mio diritto. Se uno non usa la propria testa… D - Beh, dipende dalla testa R - No, guardi, bisogna essere pragmatici. Se il buon Dio ha dotato ognuno di una testa voleva che la usassimo in modo indipendente. Anche i filosofi dicono che il dubbio è la prova dell’intelligenza D - E lei dei dubbi ne ha parecchi, immagino R - É un mio diritto. Prenda la Nutella. Lei sa perché ha così successo la Nutella? D - Perché è buona? R - No, perché il finanziere Soros ha investito sulle nocciole e obbliga le masse a mangiare Nutella che è fatta di nocciole D - Già, i poteri forti! R - Non faccia il furbo. Certo. I poteri forti. Sa quanto guadagnano le multinazionali farmaceutiche che hanno messo all’asta i vaccini? E allora, non le viene il dubbio che il virus sia come la Nutella? D - Paragone ardito… R - Aggiunga che i cinesi sono soci del finanziere Soros, ecco il perché della pandemia. É tutto un complotto, glielo dico io D - Ah, ecco. Comunque, vede anche lei che il virus esiste e quante vittime fa R - Tutta propaganda. Un’influenza curata male, ecco cos’è. Quest’anno è sparita l’influenza: perché? Perché è questa l’influenza! Wuhan era un set cinematografico comprato usato da Hollywood D - Quindi la mascherina… R - Io la porto sulla bocca e respiro dal naso, mica sono scemo. Ma sa quanti cittadini si sono ammalati per intossicazione da anidride carbonica tenendo

questa museruola che ti fa riciclare l’aria respirata? Non ce lo dicono, ma sono milioni! D - Quindi il distanziamento… R - Fa parte del complotto. Di cosa parlano i correggesi? Solo di Covid e di occhiali che si appannano, e non si accorgono del resto D - Secondo lei i virologi sarebbero tutti in malafede? Eppure, forse per la prima volta dai tempi di Galileo, la Chiesa si è subito adeguata alla scienza R - Gli scienziati sono una cosca pericolosa. E questo Papa poi… Ci sono scienziati onesti che su facebook dicono la verità, e sono costretti a usare nomi criptati perché se venissero scoperti verrebbe internati dal regime. Non bisogna credere a tutto quello che ci viene propinato, bisogna informarsi, caro lei! Ma lo sa quanto viene pagato un qualunque epidemiologo che ci terrorizza dai canali tv? E avrebbe sospettato che ce n’erano così tanti, di epidemiologi, in giro? D - Insomma ho capito, non si vaccinerà. Nemmeno per rispetto del prossimo? Perché se lei non fosse immune anche il correggese vicino potrebbe venire infettato R - Chi ci crede è libero di inocularsi quegli animaletti D - Prego? R - É un diritto gestire il proprio corpo, rifiutarsi di farsi manipolare dalla genetica. Le pare logico che per guarire ci si debba infettare? Mettersi tutti quegli animaletti dentro il corpo? Sentirli tutto il giorno che zampettano e friniscono... É così che ci si ammala sul serio! D - Quali animaletti? Mica siamo allo zoo. Si tratta solo di specializzare le proprie difese immunitarie. E’ una conquista che da più di duecento anni salva milioni di persone e azzera i contagi R - Storie. I poteri forti adesso possono scegliere a chi dare l’immunità e a chi no D - Ma a lei non dovrebbe interessare, visto che non vuole vaccinarsi R - E invece sono incazzato, perché comunque mi privano di un mio diritto. E se poi volessi cambiare idea e decidessi di vaccinarmi? D - Ah, quindi… R - Però aspetto di vedere i vaccini di serie A, non quelli affrettati di adesso. Potrei valutare solo un vaccino d’annata, millesimato o bariccato. Bisogna sospettare della propaganda e della Grande Distribuzione. Dal fondo di piazza Garibaldi cresce la folla di gente in attesa di entrare alla Posta, a cui si accede solo due alla volta. Sono tutti mascherati, dispersi e rassegnati. Anche se comincia a serpeggiare una certa inquietudine. «É da almeno mezzora che non esce nessuno» osserva una signora contrariata. «Chissà cosa sta succedendo là dentro» si chiede ad alta voce un altro, diffidente. «Perché, cosa può succedere in un ufficio postale?» si allarma una signora anziana. La notizia che dall’ufficio postale non è uscito nessuno si diffonde, si gonfia, la fila è percorsa da un brivido. Bastiàn rafforza il dubbio che il mistero nasconda un terribile dramma: «Quale fine avranno fatto quelli che sono entrati per primi? A quale crudele destino saranno andati incontro, attirati col miraggio di un vaglia o di una raccomandata?» E continua a scuotere il capo per commiserazione. Ho poi saputo che Bastiàn è vittima di un tic nervoso irreversibile che lo ha colpito fin da giovane a forza di fare no con la testa.

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