Collana “Album�
Le mie grandi soubrettes
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VITO MOLINARI
LE MIE GRANDI
SOUBRETTES Nei ricordi di un illustre regista dello spettacolo, un inedito e avvincente racconto del nostro varietĂ .
Prefazione di
Eva Marinai
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Copertina: Patrizia Marrocco In copertina: Juliet Prowse, prima ballerina nella rivista di Macario Non sparate alla cicogna, 1957; nelle immagini piccole, Abbe Lane, Lauretta Masiero, Gloria Paul, Wanda Osiris : Un particolare ringraziamento ad Angelo Olivieri e Silvana Pantani, titolari del negozio Vintage (Roma, via Rodi 47), per aver gentilmente messo a disposizione i loro ricchi archivi
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A Hilda A Elio e Sandra Ai nipoti: Alessandro, Laura, Alberto, Enrico Ai pronipoti: Matteo, Margherita, Niccolò, Emma, Vito, Marta, Luca, Sara, Michele, Alba.
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«La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda, e come la si ricorda, per raccontarla.»
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SOMMARIO PREFAZIONE di Eva Marinai
I. La soubrette II. Le mie grandi soubrettes III. E tante, tante altre… IV. Le vedettes dell’operetta V. Comici en travesti... VI. Soubrettes “a nudo” VII. Le caratteriste VIII. Le primedonne IX. Le star straniere X. Tv Revival XI. Le antenate XII. Le showgirl della tv XIII. Oggi: veline, vallette… Indice delle artiste e degli artisti citati
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PREFAZIONE
Il Varietà in Televisione. Sulle Regine del Paese di Guittalemme di
Eva Marinai (Università di Pisa)
Allo scoccare del secolo breve, Baracchini (allora direttore del Teatro Valle), intitolato Il Paese di Guittalemme
Il perché Novelli, di nobili natali, considerato uno dei più grandi maestri
è stata, ed è, magna pars della
la grande e ignorata storia della drammatica contemporanea
ché poeta francese Henri Mürger, primo autore di Bohème (da cui Giacomo Bohème non Bohème che, sempre allo proto-soubrettes
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Prefazione
in primis ars poetica, declinazione particolare del concetto più esteso di Arte, includa tutti i generi drammatici, tra cui il comico, materia non distante ab origine dal tragico, come già Aristotele ha dimostrato nei suoi due trattati Poetica e Retorica modus recitandi degli dando avvio alle grandi sperimentazioni performative e registiche novecentesche, non suona solo sulle corde tragiche e sui toni altisonanti, melodramcon spirito più che moderno, di saggiare la parodia, di riconoscere il grottesco, santità dei guitti comicaroli
radici nella guitteria dei donne in scena compaiono
tramite le maschere e i
La Compagnia dei Comici Gelosi in un dipinto di Hieronymus Il Vecchio, 1590 circa (probabilmente la donna voluttuosa ritratta è Isabella Andreini).
tradizione del teatro europeo, da Ruzante a
to delle istanze registiche – la linea degli attoTra i nomi di tali attori-autori occupano posti
Elvira Donnarumma (1883-1933).
Viviani, Virgilio Riento, i fratelli De Rege, sino 10
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Prefazione
ci – che oggi sappiamo bene essere stati -
delle soubrettes Da canzonettiste, esse approdano presto al teatro del café chantant che, tra se città italiane, da Torino a Napoli, pasgarbati, oltre che dotate di talento per il nanche per le loro toilettes e per gli abiti,
Natalina “Lina” Cavalieri (1875-1944).
Il piacere (1899), inizia a muovere i primi passi proprio come declinazione nostrana del coevo teatro parigino , ma le sue radici
Manet, La Chanteuse du Café Concert (1879).
più ampio e antico di tradizioni spettacolari popolari che arriva a fondere più generi e fenome-
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Prefazione
divine chanteuses – termine italiano alle limitate doti vocali con una forte personalità in grado di accompagnare il (capo)comico con battute mordaci o ruoappeal accresciuto da costumi di scena appariscenti o succinti, gioielli vistosi e pose zione del pubblico, specialmente maschi-
Anna Fougez (1894-1966).
solo alcuni dei nomi più celebri, sono ac-
soubrettes molto note al pubblico nisce, in più occasioni, anti-soubrettes, come Delia Scala, che prova di un talento ben coltivato negli studi, tra il cinema neorealista, le commedie mutose come Anna Fougez, di
Monica Vitti nel film Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa (Fondato, 1970).
Nini Tirabusciò – La donna che inventò la mossa con una straordinaria Monica Vitti), sino alle soubrettes da rivista e alle showgirl 12
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Prefazione
detto per inciso, lo sguardo di Molinari eccedere, uno degli inventori della televisione italiana – riesce a cogliere la vita, più che la storia con tutte le contraddizioni e le insensatezze che la caratterizzano, abbozzanFranca Rame, da soubrette impegnata politicamente e socialmente, autrice comica oltre che attrice, ma
Wanda Osiris (1905-1994).
per esempio, di Loretta Goggi, pur essendo entrambe attrici comiche e nomi di punta di due edizioni molto note della trasmissione rai Canzonissima audience molto alta, del 1972, con Vittorio Gassman, che – non a caso – sceglie di ironizzare sul rapgravità lievità, sotto forma di umiltà pelosa, degli attori teai versi di Dante, o il 5 maggio
A sinistra, Loretta Goggi; qui sopra, Dario Fo e Franca Rame in Canzonissima (1962).
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Prefazione
un
del testo, sia nella sua forma sonora (la pronuncia nasale, con le
à la manière de Gina Lollobrigida, come poi avverrà per i ben più invasivi ritocchi plastici delle vallette e starlettes dei nostri giorni): dal birignao della Osiris, parodiato
vissuto in prima persona, uno spaccato di storia del varietà televisivo italiano, medium soubrettes scompare, assieme al Varietà e alla Rivista, fagocitato dalle veline e dai talent show en travesti che canta, imitanboys soubrettes, un fascino non estraneo alla vis comica, non alieno al mondo di Guittalemme
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LA SOUBRETTE
I
opéra Soubrette, da ser-
comique vette
café chantant -
café
gommeuse, che mostra, si
delle sciantose annaspa, fatta oggetto di pesanti allusioni da un pubblico in-
Café-Chantant. Personaggi e interpreti
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I. La soubrette
lezioniste di gioielli o di proprietà immobiliari; per loro, spesso, innamorati apparivano bellissime nel raggio di luce che le accarezzava, perfette nel loro fa-
cento lire per serata, ma le grandi non si
fanno notizia: boa di struzzo, paillettes,
décolleté della scarpa, la gamba insaccata si lancia in grandi scenate, per un dettaglio: una piuma, un tacco, un boy -
Lina Cavalieri, una delle mitiche soubrettes della Belle Époque.
Elogio della chanteuse: «Vedete: io la chanteuse ho in gran concetto, ché, come donna, essa è la più… costante. non è chanteuse autentica: è cantante. Or dunque la chanteuse dà un diletto profondo, ponderale e… toccante; che c’è delle chanteuses integre e sante. Le brutte, per esempio, chi le tocca? E le altre, le carine, o sagge o strambe, io tutte, in certo modo, ammiro e apprezzo.
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Ma tra quella che canta con la bocca e quella poi che canta con le gambe, io scelgo, in verità… la via di mezzo». È una posizione decisamente maschilista, del resto assolutamente natura-
più, cresciute fra stenti e miserie, tenute a freno da genitori che non si erano Il primo imbecille che appariva al loro orizzonte, che faceva intravedere un barlume di libertà e di vita migliore, poteva agevolmente ghermire la pre-
ricercatissimo sempre, perché nessuna che avesse già fatto un teatro o due si -
Café-Chantant La considerazione delle ragazze di teatro era assolutamente condivisa da -
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di cani, saltatori, famiglie di ballerini, come i sette famosi Faraboni, che si
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CafÊ-Chantant Sentimental – Almanacco Bompiani 75 mondo sincero: lo spettacolo era spettacocosa, non potevano imbrogliare, dovevano come la passerella, ma che avevano una funzione importante per le ragazze belline specie di ammirazione non per le soubret-
non so cantare, ho solo un bellissimo corvita privata: se non mi vedono nuda non
Flora Torrigiani insieme a Nino Taranto.
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si fanno adesso, tutti bellini, asettici, ma che non conservano più il ricordo
café chantant Café-Chantant vuotaggine e spensieratezza, povere farfalle spaurite, dal tenero cuore esposto come tutte le basi, soggette al peso della costruzione e al calpestio della folla Café-Chantant reggiato il Morisetti, il primo café chantant di Milano, che ha preso il nome dal ammiratori, che, a ogni apparizione di donna sul piccolo palcoscenico, inva-
La trovata del proprietario era una serie di lampadine che coprivano il sof-
viveurs
café chantant inizia la sua
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in rumeno, in ungherese, in francese, in inglese, in spagnolo, in americano; alle prese con le imprese per il numero del programma, per la dimensione dei caratteri sul manifesto, per la prima vedette, per la seconda, per lo striscione,
gia nei tabarins Dove, per contratto, si danza, si beve champagne, e si pizzica la cocaina, veCafĂŠ-Chantant Dopo la prima guerra mondiale, nasce il Teatro delle VarietĂ , ossia il
di banane, o poco coperta da boa di piume, spesso nuda, seni al vento, coperta solo da grandi collane, si
Fougez, la prima soubrette a scende1928 Isa Bluette importa da Parigi la che la percorre a passi cadenzati, occhi negli occhi degli spettatori che si
tati, si aprono le porte del paradiso degli entusiasti della coscia tornita,
Anna Fougez: le prime scale in palcoscenico sono state per lei.
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le custodi dei gabinetti si avvolgono Sentimental – Almanacco Bompiani, 1975, estratto
Per la passerella si litiga, si strac-
brettine, poi le soliste, le cantanti, e Isa Bluette.
compagnie che si esibiscono due volte al giorno (tre nei giorni festivi), prima
battuta salace a doppio senso, le donne sempre con le gambe al vento, a sgamin calze smagliate, spesso non troppo sincrone nei pur semplici passi coreogra-
sti, puntino e coppette o stelline, sempre piÚ minuscole – polizia permettendo –, ombelichi al vento, oggetto del desiderio, sogno proibito, peccato di cattivi
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to; un lavoro serio, da professionisti, spesso senza particolari soddisfazioni, -
di modo che, nonostante i costumi sfarzosi, le piume, le paillettes eccetera,
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Sentimental – Almanacco Bompiani
CafÊ-Chantant Il 4 dicembre 1929 debutta al Lirico di Milano Donne all’inferno Donne in paradiso
operetta, Al Cavallino Bianco -
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poi ballerina solista, prima ballerina, cantante, attrice nelle scenette con il
Piroscafo giallo rina Gilda Marino in Caccia al tesoro di Garinei e Giovannini, a Napoli perde , con Nino Taranto, fa il -
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Macario passa in rassegna le sue “donnine”.
Tu la prendi e le fai fare la zingara, la fai scendere da una carovana, la fai Sentimental – Almanacco Bompiani Mariuccia Giuliani, prima moglie e coreografa di -
marito, le portava dal parrucchiere Giovanni, faceva fare loro i capelli, metteLe stelle del varietà -
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Sentimental – Almanacco Bompiani Io ho conosciuto smissione su Macario, dal titolo Macario uno e due
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Sentimental – Almanacco Bompiani, ne: -
Nocita; Marisa Ancelli sposerà Ric Pagani, azzurro di pallacanestro, protaI sogni nel cassetto -
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Wanda Osiris insieme a uno dei suoi boys piĂš promettenti: Alberto Sordi.
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dole con il suo profumo preferito, Arpage, ballerine, donnine e soubrettine
cercato di mettermi al servizio delle soubrettes con cui lavoravo, in teatro -
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I. La soubrette
in modo da far risultare le sou-
un chassis ra, su cui ho fatto montare una telecamera, con il povero cameraman costretto a fare acrobazie per seguire i movimenti del cardal basso, facevo sembrare la soubrette piĂš alta, piĂš slanciata, sistemato in asse, in basso a una telecamera centrale posizionata ad altezza viso, permetteva la ripresa della soubrette staccando no, senza obbligarla a rincorrere con lo sguardo la telecamera
Juliet Prowse, che compare anche nella copertina di questo volume. Per riprendere gambe cosĂŹ, non occorrevano grandi accorgimenti tecnici...
tacoli tv che ho diretto, nel 195455, Music-hall, Musica in vacanza, veniva presentata ogni volta una soubrette internazionale, spesso poco conosciuta, magari di non troppo talento, ma che si presentava in grande spolvero, probabilmente con poca voce, ma
vano centinaia e centinaia di palloncini colorati che cadevano in continua-
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LE MIE GRANDI SOUBRETTES ELENA GIUSTI 1954: approdato a Milano, dove ero stato chiamato da Sergio Pugliese
lora mi ero interessato, come attore e regista, a testi di prosa, anche piuttosto
Anna Magnani, con testi di Michele Galdieri, con Dapporto, con Macario; prima vedette, con Ugo Tognazzi, nelle riviste di Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi, che erano anche gli autori del ebbi la ventura di incontrare la soubrette, per consegnarle il copione e discu-
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Elena Giusti
inibizione e con un elegante distacco, volle sapere dei tempi di produzione, iutava a pettinarsi, a ritoccare il truc-
cui venne appoggiato lo scialle dalle -
presentato in teatro: si esibiva su un biĂˆ stata lei la prima grande soubrette liardo, in puntino e reggiseno, accanto con cui ho lavorato. a un bravo primo ballerino di colore, Ronne Aul, che utilizzava una stecca da biliardo per le sue esibizioni acrobatiche; la stessa stecca faceva da supporto alla Giusti per alcune pose coreo-
pubblicate a tutta pagina, coperte da un timbro con la scritta, in grande, -
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famosa per i suoi gioielli, assolutamente autentici, esibiti sul palcoscenico, e
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ta da un grande industriale, venne da lui scoperta in intimitĂ con un aitante
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nuda, per i tempi tecnici di cambio costume, ero in slip, arrampicata su una
Le stelle del varietĂ la Giusti ha partecipato, come ospite, a parecchie mie trasmissioni televisive; La principessa della czarda
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Budapest che, scatenata nella danza della czarda tradizionale, suscita grandi avrebbe inciso la voce; in video sarebbe andata una brava soubrette danzanpotuto interpretare lo spartito lirico di KĂ lmĂ n; si sarebbe esibita doppiando
ta, e poi separata, apre a Milano, in via della Spiga, un negozio di moda, uno
Elena in un balletto tropicale ripreso per il suo Album personale.
Scarpette rosa
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