Bear Grylls - Olly e la bufera

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I D E R U T N E V V A LE

bgreyalrls Olly e la bufera


Bear Grylls

Ha imparato ad amare l’avventura sin da piccolo, da suo padre, un ex ufficiale di marina. Dopo gli studi, è entrato nella Reserve SAS, reggimento speciale dell’aeronautica militare, ed è stato uno dei più giovani scalatori al mondo a salire sul monte Everest, a soli due anni da una frattura tripla alla colonna vertebrale che si era procurato durante un lancio in paracadute. Tra le sue numerose avventure, ricordiamo le spedizioni che ha guidato al Circolo Polare Artico e in Antartide, le traversate oceaniche e i record mondiali stabiliti in paracadutismo e parapendio. Bear è anche autore di bestseller e protagonista di programmi televisivi, come L’ultimo sopravvissuto e altre trasmissioni dedicate alla sopravvivenza. Ha insegnato le sue tecniche in tutto il mondo e ha guidato famosi personaggi dello spettacolo e dello sport in imprese avventurose, compreso l’ex Presidente Barack Obama. Bear Grylls è Capo Scout della UK Scouting Association, che incoraggia i giovani a intraprendere grandi avventure, a perseguire i propri sogni e a dare valore all’amicizia. È anche Colonnello onorario dei Royal Marine Commandos. Quando non è in giro per il mondo, vive con sua moglie e i loro tre figli su una chiatta a Londra o su un’isola al largo della costa del Galles. Ulteriori informazioni su www.beargrylls.com (sito in inglese)


I D E R U T N E V LE AV

bgreyalrls OLLY E LA BUFERA illustrazioni di Emma McCann


Titolo originale: The Blizzard Challenge Text copyright © Bear Grylls Ventures, 2017 Illustrations by Emma McCann Originally published in English language by an imprint of Bonnier Zaffre, London The moral rights of the author have been asserted

Traduzione dall’inglese: Maria Elisa Albanese Stampa: FP Design – Pavona Copyright dell’edizione italiana: 2019 © Gremese International s.r.l.s. – Roma Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6692-053-3 Olly e la bufera è un’opera di fantasia. I nomi, i personaggi, i luoghi e gli eventi descritti sono frutto dell’immaginazione dell’autore oppure sono usati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza con persone, viventi o defunte, luoghi o fatti reali è puramente casuale. Il libro propone ai giovani lettori un racconto d’avventura e non intende suggerire in alcun modo comportamenti pericolosi. L’editore declina ogni responsabilità per qualunque pregiudizio derivante direttamente o dall’emulazione delle azioni descritte.


Ai giovani esploratori che leggeranno questo libro per la prima volta: possano i vostri occhi essere sempre aperti all’avventura, e i vostri cuori sempre animati dal coraggio e dalla voglia di trasformare i sogni in realtà .



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lo zaino assassino Olly decise che non si sarebbe divertito affatto al campeggio estivo nel preciso momento in cui il suo zaino tentò di ucciderlo. Aveva ricevuto un passaggio in auto insieme al suo amico Jack che era già stato al campo l’estate scorsa. Il padre di Jack entrò nel parcheggio e il ragazzo saltò fuori dal veicolo per andare a informare uno dei capigruppo. Olly scese dall’auto più lentamente, mentre il padre di Jack apriva il portabagagli. 7


Olly afferrò lo zaino e lo tirò a sé. Lo zaino rimase immobile, ma Olly per poco non cadde all’indietro. «Ma è pesantissimo!» protestò. «Beh, c’è un sacco di roba dentro» rispose il padre di Jack, sollevandolo ed estraendolo dal bagagliaio. «La prima volta non riuscivo a credere a tutto quello che dissero a Jack di portare. Sacco a pelo, scarponi da montagna, scarpe da ginnastica, asciugamani, parecchi cambi di vestiti... non te ne sei accorto quando hai preparato lo zaino?» «Lo ha riempito mio padre» disse Olly. «Oh, giusto» Il papà di Jack lo aiutò a mettersi lo zaino sulle spalle, ma Olly per poco non cascava di nuovo. «È un peccato che entrambi i tuoi genitori dovessero lavorare questo fine settimana. 8


Lavorano molto, vero?» «Suppongo di sì» borbottò Olly. I suoi genitori gli avevano detto che il campo era un regalo per farsi perdonare dell’assenza anche se Olly avrebbe semplicemente preferito restare a casa da solo, ma a quanto pareva, non era ancora abbastanza grande. La casa aveva tutto ciò di cui aveva bisogno. Cibo, televisione e nessun altro in giro. Jack

tornò

da

loro

correndo.

«Dobbiamo fare la registrazione insieme. E dopo sapremo chi dividerà la tenda con noi.» Il grande sorriso che aveva stampato in faccia rivelava che non vedeva l’ora di iniziare quella vacanza. «Bene, allora ci vediamo tra un paio di giorni,» Jack ricevette un abbraccio e Olly ebbe una pacca amichevole sulla spalla. «Divertitevi!» 9


Olly osservò l’auto mentre si allontanava. Poi si voltò e seguì tristemente Jack. Il capogruppo era una donna sorridente che reggeva con un blocco per gli appunti. Annotò i loro nomi e poi chiamò un altro ragazzo. «Questo è Omar» disse. «Stiamo facendo tutti gruppi da tre e voi condividerete la tenda.» «Ciao,

Omar»

disse

Jack

felice.

«Piacere di conoscerti. Io sono Jack e questo è il mio amico Olly.»

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«Piacere» rispose Omar1. Ricambiò il sorriso, ma si stava già allontanando come se fosse impaziente di procedere. «Ho già visto dove dobbiamo andare a prendere le tende» disse da sopra una spalla. «Andiamo!» «Wow, è un tipo impaziente, vero?» commentò Jack, mentre si avviavano dietro di lui.« “Quindi, sono in due” pensò Olly. Venne data loro la tenda e l’equipaggiamento in una borsa enorme e che pesava talmente tanto che dovettero trasportarla in tre fino a un punto a scelta dell’area campeggio. Poi iniziarono a montare la tenda. Non era una di quelle moderne tende pop-up, che si lanciano a terra e si apro1. L’avventura di Omar è raccontata in Omar e la giungla.

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no da sole al volo come per magia. No, niente di così facile. «Ok» disse Omar. «L’ho già fatto altre volte. Dobbiamo mettere insieme questi pezzi in modo che stiano su e poi attacchiamo i teloni cerati alla struttura. Quindi, dobbiamo solo trovare le componenti che s’incastrano tra loro.» Cominciarono a rovistare tra il mucchio di paletti. Olly trovò subito una coppia che sembrava incastrarsi bene, e pareva che Omar avesse a sua volta una coppia da avvitare a quella che aveva lui. Olly appoggiò per terra i picchetti in modo che Omar potesse usarli quando fosse stato pronto e iniziò a cercare nel mucchio per vedere quali altri potevano essere montati insieme. «E andiamo!» esclamò Omar, impaziente, dopo un momento. 12


Olly

alzò

lo

sguardo.

«Cosa?» «Passameli!» sbottò Omar indicando i paletti che Olly aveva posato. «Ho un sacco di pezzi che si incastrano, qui. Mi mancano solo quelli.» «Stavo giusto per passarteli» disse Olly. Omar si alzò per prenderli, rivolgendo gli occhi al cielo e borbottando qualcosa sottovoce.Dopodiché dovettero sistemare la struttura sopra il telo impermeabile, quindi far passare sopra di essa la copertura di tela cerata e legarla. Infine dovettero conficcare i picchetti nel terreno e attaccarci le corde, per assicurarsi che la tenda non venisse portata via dal vento. «Okay» disse Omar, «so come si attaccano le corde». 13


Jack e Olly si scambiarono un’occhiata. «Prima si martella sui picchetti per fissarli al terreno, poi si legano le corde e si stringe il nodo, giusto?» chiese Jack. Omar scosse la testa. «No. Ancora meglio così. Si stringe il più possibile il nodo delle corde mentre si martella sui picchetti. In questo modo il picchetto tenderà ancora di più le corde. Quindi dobbiamo farlo tutti e tre in-

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sieme per ogni fune. Due di noi tireranno la corda e il terzo martellerà.» Così, Olly mise il primo picchetto in un cappio all’estremità della prima corda, mentre Jack e Omar tiravano. Olly diede un colpetto al picchetto con un martello di gomma. Il martello rimbalzò all’indietro e mancò di poco i suoi occhi. Il picchetto non si mosse. «Cavolo!» urlò. «Stai bene?» chiese Jack. Olly ci provò di nuovo, ma il picchetto non entrava nel terreno. «Il terreno è troppo duro!» frignò. «Lo faccio io!» Omar strappò il martello dalle mani di Olly prima che il ragazzo potesse dire qualcosa. Olly prese il posto di Omar e tese il tirante con Jack. Omar spostò il picchetto un po’ più a sinistra e riuscì a infilarlo nel terreno senza 15


problemi. Olly arrossì per l’imbarazzo. «Eri sopra una pietra» spiegò Omar sprezzante «Piantiamo pure gli altri. Ne restano solo cinque...» E tenne il martello per finire il giro. Quando tutte le tende furono montate, un capogruppo si mise al centro dell’area campeggio e suonò un fischietto. «Okay, ragazzi, ora che ci siamo tutti, dirigiamoci al punto d’incontro.» «È ora di muoversi!» esclamò Omar. Si affrettò subito, facendo cenno agli altri due di seguirlo. Jack si avviò, poi realizzò che Olly era rimasto indietro. «Vieni?» gli chiese. Fece una specie di balletto per mostrargli che non vedeva l’ora di andare. «Sì» borbottò Olly. «Vengo.» Il ragazzino seguì il gruppo con le mani in tasca e trascinando i piedi. 16




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