CLINICA IN DERMATOLOGIA
CONGRESS REPORT_SIDEMAST 2020
Chirurgia dermatologica e “danger zones” del volto In dermochirurgia, alcuni accorgimenti sono essenziali per non incorrere in conseguenze impreviste. Due sono i fattori che prevengono i danni chirurgici: abilità manuale ed esperienza
Mario Puviani Dirigente dell’unità di dermatologia e chirurgia dermatologica, Ospedale di Sassuolo. Coordinatore del gruppo di studio di Chirurgia per la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast)
Eseguire interventi chirurgici, anche di natura semplice, obbliga la conoscenza di strutture anatomiche nervose e artero-venose sottostanti la lesione da asportare da parte del dermochirurgo. Risulta molto difficile procurare danni permanenti a livello del volto e le complicazioni emorragiche sono facili da prevenire ma, per evitare possibili danni estetico-funzionali, è importante avere alcune nozioni chirurgiche di base. Prima di intraprendere ogni tipo di intervento chirurgico dunque bisogna avere un’ottima conoscenza dell’anatomia al fine di poterlo programmare correttamente, pensando dove posizionare le linee di incisione e come mimetizzare la cicatrice che ne risulterà, per attuare l’anestesia locale e il blocco dei nervi ma soprattutto per evitare di lesionare certe strutture nervose e vascolari prevenendo eventuali imprevisti. Ne abbiamo parlato con Mario Puviani, dirigente dell’unità di dermatologia e chirurgia dermatologica presso l’ospedale di Sassuolo, che ha presentato un’approfondita relazione sul tema in occasione del congresso Sidemast 2020.
Dottor Puviani, quali sono i principali errori in dermatochirurgia? Innanzitutto, dobbiamo dire che è difficile commettere er-
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