Tabloid di Medicina Estetica 3/2019

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ISSN 2532-5930

estetica Tabloid di medicina Trattamenti estetici e chirurgia plastica Anno III - numero 3/2019

clinica e pratica DARK CIRCLE Le occhiaie scure della palpebra inferiore rappresentano un inestetismo molto diffuso e difficile da eliminare. Oggi esistono metodiche molto efficaci che consentono il raggiungimento di ottimi risultati per uno sguardo più luminoso e più giovane pag. 6 mastoplatica additiva: tecnica biplane

Si può ottenere un seno natuarale con questa nuova tecnica che consiste nel posizionamento strategico e intermedio delle protesi mammarie, tra muscolo e ghiandola con l’utilizzo di protesi anatomiche pag. 8

rifinimento dei tessuti molli del viso

Alberto Massirone

congresso agorÀ: al centro la sicurezza del paziente Per Agorà la medicina estetica è una medicina sicura, non invasiva e capace di incidere sullo stato psicofisico del paziente in termini di qualità di vita ma può comunque incorrere in alcune criticità. La formazione è quindi un tema fondamentale: solo in questo modo si possono conferire al medico quelle competenze teorico-pratiche necessarie per trattare i pazienti con professionalità

Il lipofilling e la terapia rigenerativa consentono la correzione di vari problemi di forma, estetica e funzionali con il miglioramento dei volumi del volto. Il lipofilling viene applicato anche in varie situazioni ricostruttive pag. 4

eventi e notizie formazione, tendenze e novità in medicina e chirurgia estetica

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www.griffineditore.it

Cosa vuole il paziente digitale?

Consigli per gestire al meglio l’e-patient nell’era digitale: è fondamentale creare relazioni virtuali efficaci con i pazienti pag. 10



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in copertina

Tabloid di medicina estetica

congresso agorà 2019: focus sulla sicurezza in medicina estetica L’esecuzione del trattamento estetico non può essere frutto di improvvisazione ma richiede un’attenta formazione teorico-pratica. Se effettuato correttamente, risulta sicuro ed efficace ma in caso contrario può causare problematiche di carattere temporaneo o permanente n

I

n occasione del consueto appuntamento annuale organizzato da Agorà, Società italiana di medicina a indirizzo estetico, che si terrà a Milano dal 10 al 12 ottobre, si affronteranno temi cari alla medicina estetica ma sempre in fase di aggiornamento: la tutela della salute dei pazienti e quindi il controllo di chi esercita la professione, dove e in che modo, per garantire una sicurezza legalmente riconosciuta e standardizzata da linee guida condivise; si tratta di una professione che, lo ricordiamo, attualmente non è ancora regolamentata. «Lo sguardo di quest’anno è ancora più attento e vigile», assicura Alberto Massirone, presidente di Agorà e direttore della Scuola superiore post-universitaria di medicina a indirizzo estetico (Smiem).

Professor Massirone, come si generano i problemi di sicurezza più frequenti e più critici in medicina estetica? La medicina estetica è una medicina sicura, reversibile, non invasiva e capace di incidere sullo stato psicofisico del paziente in termini di qualità di vita ma può comunque incorrere in alcune criticità. Le problematiche più frequenti si indirizzano al tema sicurezza e sono principalmente legate a una scarsa formazione degli operatori, alla mancata osservazione delle linee guida dettate dalle società scientifiche e all’impiego di prodotti non sicuri o di scarsa qualità, che possono incidere in maniera significativa. La formazione è un tema fondamentale, soprattutto per la nostra società scientifica, perché solo in questo modo si possono conferire al medico operatore quelle competenze teorico-pratiche necessarie per trattare i pazienti con professionalità. Non tutti i percorsi sono strutturati e approfonditi, mentre con il percorso post-universitario di durata quadriennale promosso dalla nostra scuola, attraverso l’approfondimento teorico e pratico di tutti gli aspetti che concernono la materia, il medico diplomato è in grado, applicando una corretta diagnostica, di individuare le problematiche del paziente e quindi proporre i corretti trattamenti. L’insorgenza di problematiche di sicurezza è spesso il seguito della formazione scarsa o parziale di alcuni operatori che spesso non

corrisponde a quella indicata dalle società scientifiche di riferimento mediante le loro best practice. In tema di sicurezza, quali sono le principali criticità nei trattamenti estetici non chirurgici? Come accennato, l’esecuzione del trattamento non può essere frutto di improvvisazione ma richiede un’attenta e approfondita formazione teorico-pratica. I trattamenti di medicina estetica, se effettuati correttamente, sono sicuri ed efficaci ma in caso contrario possono causare problematiche, di carattere temporaneo o permanente: dalle ustioni post-peeling, alle ipercorrezioni con prodotti volumetrici, fino alla formazione di granulomi o corpi persistenti. Per questo motivo, all’interno del centro complicanze in medicina estetica presente presso il Centro clinico formativo Agorà a Milano, grazie a un’équipe multidisciplinare di specialisti coordinata da me e dal professor Maurizio Cavallini, ci occupiamo della presa in carico di pazienti con complicanze di medicina estetica provenienti da tutta Italia e, grazie a una diagnostica di alto livello, possiamo proporre l’iter terapeutico medico o chirurgico più idoneo alla possibile risoluzione della complicanza. Quelle più frequenti sono relative ai peeling, all’impianto di fili di sospensione o di filler. Solo in alcuni rari casi possiamo davvero parlare di complicanze in quanto spesso la problematica

è riconducibile all’erroneo operato o alla qualità dei prodotti impiegati e non alla bontà della terapia medico-estetica. Esistono rischi di sicurezza legati ai materiali utilizzati? La regolamentazione per le aziende produttrici è adeguata? In un settore in cui l’invasività dei trattamenti è ridotta ai minimi termini, è fondamentale ricordare che il medico estetico specificamente formato utilizza esclusivamente materiali di qualità e conformi alla regolamentazione nazionale ed europea al fine di ridurre l’insorgenza di eventi avversi. Una normativa a livello europeo infatti esiste e, alla luce del nuovo regolamento, è ancora più stringente: l’utilizzo di prodotti non registrati può configurare illeciti anche a livello penale. Per il medico, quindi, la sicurezza non si coniuga solo scegliendo prodotti legalmente disponibili ma anche selezionando e scegliendo quelli sui quali è già stata effettuata un’ampia sperimentazione in vivo. C’è una sufficiente attenzione sul tema della sicurezza da parte degli operatori? Possiamo sicuramente riassumere il tutto con una frase: il rischio c’è ma grazie a tutte le varie autorità di competenza viene un po’ contingentato. Infatti, come si diceva, a livello europeo

ci sono delle guide e dei moduli per gli stakeholder, finalizzati a migliorare la regolamentazione dei medical device per poter affrontare al meglio anche il tema del rischio dei materiali di impiego. Quindi l’attenzione è sempre alta, anche se non è mai abbastanza. La sicurezza è veramente un tema in continuo aggiornamento: da quando è stato introdotto il sistema di sorveglianza che offre l’effettiva possibilità di segnalare gli eventi avversi, si è registrata una crescita delle segnalazioni ricevute. Questo non va considerato come un aumento degli eventi avversi ma è da ricollegarsi alla maggiore attenzione del medico operatore sensibilizzato al tema, grazie anche alle numerose campagne realizzate dal ministero della Salute, in cui viene messo in luce che la segnalazione dell’evento avverso non significa assunzione di responsabilità ma una mancata idoneità del prodotto stesso. Grazie quindi a queste campagne ministeriali sviluppate sul territorio dalle società scientifiche - come la nostra che ne ha sviluppate diverse insieme al Collegio delle società scientifiche italiane di medicina estetica - il medico è più propenso alla segnalazione: la sensibilità e l’attenzione alla sicurezza, in ogni campo, si sono rafforzate negli ultimi anni, progredendo in maniera spedita. Il tema però

non è nuovo: la volontà di disciplinare il settore in Italia era già stato introdotto nel 1997 con i relativi organismi di sorveglianza ma è stato sviluppato solo in anni recenti con il nuovo regolamento del 2010 che ha completato l’iter. Le procedure mediche e chirurgiche hanno un elevato grado di standardizzazione oppure c’è un ampio spazio per la “creatività” degli operatori e per la personalizzazione dei servizi offerti? In medicina estetica è importante mantenere l’equilibrio: occorre attenersi alle indicazioni delle società scientifiche, nonché alle finalità e modalità di impiego dei device e farmaci, ma nello stesso tempo offrire al paziente, grazie all’applicazione di un’adeguata diagnosi e formazione, un trattamento ampiamente personalizzato e specifico che permetterà di evitare rischi da iper-correzione offrendo anche un risultato più naturale, ormai sempre più richiesto dai pazienti; si seguono dunque pattern di trattamento validati a livello internazionale, ma adattandoli all’anatomia del singolo paziente. Esistono procedure da evitare per certi pazienti a rischio? Non bisogna mai dimenticare che la medicina estetica è esattamente una branca della medicina tradizionale e non va

Alberto Massirone

confusa o ridotta a un semplice trattamento estetico. Per questo motivo, la prima visita con il medico estetico risulta essere quella più importante: si esegue una valutazione del paziente, approfondendo la sua storia clinica dietro precisa e dettagliata anamnesi, analizzando nel dettaglio l’inestetismo e definendo un protocollo terapeutico adeguato e personalizzato. Infatti, il vero professionista è in grado di riconoscere l’entità dell’inestetismo e del disagio psicologico ad esso correlato, senza avallare richieste che stravolgano o alterino la fisionomia del paziente ma anzi ne confermino la naturalezza: deve quindi seguire e tener fede alla propria competenza e non alle aspettative del paziente, spesso espresse con richieste che non possono utilmente essere tradotte in un corretto approccio clinico. Che consigli si possono dare a medici e pazienti? La medicina estetica è una disciplina dettagliata e approfondita: dalla conoscenza e rilevazione dell’inestetismo, si passa alla diagnosi delle cause che lo hanno generato, si individuano il trattamento e il prodotto più idoneo da eseguire e utilizzare fino all’esecuzione del follow-up del protocollo terapeutico adottato. Per questo motivo, consigliamo a tutti i professionisti di seguire un percorso formativo quadriennale post-universitario, riconosciuto e strutturato; di utilizzare prodotti di qualità, sicuri e sui quali è già stata effettuata un’ampia sperimentazione in vivo; infine di eseguire solo ed esclusivamente trattamenti mirati e a seguito di un’adeguata e approfondita diagnosi. Ai pazienti invece, prima di qualsiasi approccio di tipo medico estetico, consigliamo di rivolgersi solo a medici formati e qualificati e di richiedere sempre informazioni e chiarimenti prima di sottoscrivere il consenso informato, in particolare indicazioni esaustive sulla tracciabilità dei prodotti impiegati. Renato Torlaschi


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rifinimento dei tessuti molli del viso: LIPOFILLING E TERAPIA RIGENERATIVA Il lipofilling e la terapia rigenerativa consentono la correzione di vari problemi di forma, estetica e funzionali con miglioramento dei volumi del volto. Il lipofilling, introdotto come tecnica di chirurgia estetica, è ora applicato anche in varie situazioni ricostruttive n

Con il termine lipofilling o lipostruttura si intende una tecnica chirurgica che consiste nel prelievo di grasso (tessuto adiposo) proprio del paziente, da alcune zone in cui è naturalmente presente in maggiori quantità e il trasferimento, dopo adeguata centrifugazione (o altre metodiche di purificazione), nei tessuti molli del volto. La centrifugazione, in particolare, permette di eliminare le sostanze non utili, mantenendo il tessuto grassoso con le cellule staminali. Il tessuto adiposo viene generalmente aspirato dalle aree in cui è in eccesso mediante piccole cannule e reinserito

nell’area da trattare con altre cannule o microcannule, avendo particolare attenzione a distribuire il grasso mettendolo a diretto contatto con altri tessuti profondi ben vascolarizzati dai quali trarrà nutrimento o creando nuove connessioni vascolari che danno poi l’attecchimento. Trattamento con il lipofilling Il lipofilling è una metodica poco invasiva che, tramite un autotrapianto di tessuto grassoso autologo iniettato (dopo adeguati trattamenti) nel viso permette la correzione e la modifica di diversi problemi di forma, di estetica e funzionali.

Tecnicamente, l’innesto viene definito come il trasferimento di uno o più tessuti senza che ne venga mantenuta la continuità vascolare con la loro sede di origine. Nel caso del lipofilling il tessuto adiposo viene aspirato dalla regione addominale o fianchi, glutei e cosce, tramite cannule collegate a siringhe, viene rielaborato e poi trasferito in varie aree facciali o craniofacciali. Il lipofilling, descritto circa 20 anni fa dal chirurgo plastico Dr. Sydney Coleman di New York, rappresenta una tecnica evoluta nella quale le principali cause di insuccesso di altre tecniche simili sono state analizzate ed eliminate, dando alla procedura un nuovo orientamento. La lipostruttura, secondo Coleman, prevede che il prelievo del tessuto adiposo venga eseguito con siringhe molto piccole aspirando a bassa pressione e che il prodotto dell’aspirazione venga poi centrifugato per separare le cellule adipose vitali da quelle danneggiate e dai loro sottoprodotti. In questo modo la lipostruttura permette che s’infiltrino esclusivamente

Luigi Clauser

> Cellula adiposa al microscopio elettronico

cellule adipose integre, in grado di attecchire nella nuova sede. Un altro aspetto importante è relativo alla necessità di posizionare tutte le cellule a diretto contatto con tessuti ben vascolarizzati. A questo proposito il lipofilling richiede che l’infiltrazione del grasso sia eseguita in molteplici piccolissimi canali, in ciascuno dei quali un ago deposita sol-

> Lipofilling della fronte in esito di trauma

> Prima e dopo chirurgia ortognatica associata a lipofilling

tanto una minima quantità. La rete dei canali nei quali si infiltra il grasso crea una “struttura” disposta su vari strati, a ventaglio. Il lipofilling è stato introdotto principalmente come tecnica di chirurgia estetica. In seguito le evoluzioni hanno applicato la tecnica in varie situazioni ricostruttive: rifinimento e riempimento delle parti molli in vari casi

post-trauma, malformazioni congenite e acquisite, chirurgia orbitaria e peri-orbitaria, deformità post-rimozione di forme tumorali di vario tipo, post-irradiazione dei tessuti molli, correzione di cicatrici di varia origine, chirurgia di ringiovanimento. Recenti studi e ricerche hanno dimostrato che in alcune parti del tessuto adiposo centrifugato e iniettato esistono


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componenti di staminalità, per cui oggi si parla anche di terapia rigenerativa con presenza di stem cells (ADSC’s). Il lipofilling richiede un’adeguata e precisa programmazione pre-operatoria sul paziente e su schemi del volto che riportino le caratteristiche della situazione dove eseguire la lipostruttura. È una metodica ormai confermata da anni nell’età adulta ma di recente ha trovato utilizzo anche nella chirurgia ricostruttiva pediatrica malformativa. Le malformazioni che possono avere beneficio da questa tecnica ricostruttiva sono le più varie: labbro leporino, malformazioni cranio facciali di varia tipologia, esito di traumi delle parti molli. È anche dimostrato da recenti studi che il tessuto grassoso iniettato ha due funzioni: riempimento volumetrico e la possibilità di continuare la fase ricostruttiva-rigenerativa con l’attivazione delle cellule staminali presenti nel tessuto grassoso. Il lipofilling non lascia segni chirurgici visibili. Per incrementare il mantenimento, la durata dei volumi ottenuti e la riduzione del riassorbimento, il tessuto grassoso può essere potenziato con l’aggiunta di fattori di crescita (pro-survival strategies) tra cui Stromal Vascular Fraction (SVF), Platelet-Rich Plasma (PRP), Platelet-Rich Fibrin (PRF), con incremento delle potenzialità rigenerative. Nell’età pediatrica è indicata l’anestesia generale e il ricovero in genere di un giorno. Nell’età adulta gli interventi

possono essere in narcosi o in locale con la sedazione, e in certi casi in regime di Day Hospital. Tutto il volto può essere ricostruito o migliorato con il grasso autologo, spesso presente in buona quantità. Nelle persone adulte, un’alternativa può essere in parte l’uso dei filler a base di acido ialuronico. Questo comunque non è utlizzabile in pazienti in fase di crescita e almeno fino all’inizio dell’età adulta. Considerazione che è da tenere presente comunque anche che in età adulta, per ricostruzioni di una certa entità ci vorrebbero un notevole numero di fiale di acido ialuronico. Il lipofilling e i filler La tecnica del lipofilling richiede sempre elevata competenza e professionalità, in quanto come tutte le tecniche chirurgiche non è priva di problemi e complicanze, che sono in ogni casi limitate se l’operatore conosce bene la metodica. Evoluzioni del lipofilling tradizionale sono il micro-lipofilling e il nanolipofilling ottenuti dal grasso con adeguate diverse preparazioni e tipo di infiltrazioni. Le indicazioni sono soprattutto nel ringiovanimento del volto e nella correzione delle rughe, iniettati con microcannule o anche con aghi di diametro variabile, in base alle zone da ricostruire e in base anche alle necessità. L’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi. Conferisce alla pelle e agli strati sottostanti quelle sue parti-

> Il problema di questo paziente era un volto poco definito. Immagine prima e dopo rimozione della bolle di Bichat, mentoplastica e lipofilling totale del volto

> Prima e dopo lipofilling della regione orale in esiti cicatriziali deformanti

colari proprietà di resistenza e mantenimento della forma. Una sua mancanza determina un indebolimento provocando la formazione di rughe, inestetismi, atrofie. La sua concentrazione nei tessuti

> Invecchiamento precoce del volto. Prima e dopo lipofiling del terzo medio e del terzo inferore

del corpo tende a diminuire con l’avanzare dell’età. Nella matrice di tessuto connettivo l’acido ialuronico mantiene il grado di idratazione, turgidità, plasticità e viscosità, poiché si dispone

nello spazio in una conformazione aggregata incamerando così un notevole numero di molecole d’acqua. Iniezioni di acido ialuronico sono utilizzate insieme ad iniezioni di proteine di collagene in chirurgia ricostruttiva ed estetica per eliminare rughe e prevenire l’invecchiamento della pelle. Le infiltrazioni con tessuto grassoso con il lipofilling sono un’alternativa sicura e naturale agli altri trattamenti per il riempimento dei tessuti della regione testacollo. Di certo è richiesto un training di apprendimento e aggiornamento continuo. Quindi si può affermare che il trasferimento del grasso e delle cellule staminali, oltre che ristabilire i volumi del volto, rigenera i tessuti e rappresenta la migliore tecnica rispetto ad altri trattamenti riempitivi. Il tessuto grassoso invece non ha limti di età per il trattamento. Di certo in base ai casi, spesso sono richiesti interventi ripetuti nel tempo per consolidare il

risultato. La prima iniezione è come la base sulla quale poi si aggiungono eventuali ritocchi. Trattamento post-operatorio Il post-operatorio immediato dopo lipofilling prevede una cerottazione per stabilizzare il posizionamento del grasso, da tenere qualche giorno, non sono indicati massaggi immediati. Va prescritta terapia antibiotica. I pazienti sono presentabili dopo circa 5-10 giorni, in rapporto alla quantità del grasso iniettato. Si tratta in ogni caso di un intervento chirurgico quindi devono essere messe in atto tutte le procedure e le attenzioni per evitare le complicanze, a salvaguardia del paziente, che deve essere ampiamente informato anche con l’adeguato consenso previsto. Prof. Luigi Clauser Chirurgia Maxillo Facciale Istituto Stomatologico Italiano Milano


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Dark circle fisiologico: cause e trattamenti efficaci Le occhiaie scure della palpebra inferiore rappresentano un inestetismo molto diffuso e difficile da eliminare. Attualmente esistono metodiche molto efficaci che consentono il raggiungimento di ottimi risultati, conferendo al paziente uno sguardo più giovane n

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e occhiaie scure della palpebra inferiore hanno diverse cause fisiologiche. Possiamo distinguere tre tipologie principali di questo inestetismo: occhiaie da iperpigmentazione, occhiaie scavate e da borse adipose. Ce ne parla il dottor Sergio Capurro, chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico. Le occhiaie da iperpigmentazione sono accompagnate a volte da ectasie capillari e possono essere razziali, familiari o acquisite. Le occhiaie scavate, invece, sono caratterizzate da una palpebra incassata che si traduce in un’ombra scura. Questo

dark circle conferisce al paziente un aspetto affaticato nonostante il riposo adeguato ed è refrattario ai tentativi di occultamento cosmetico. La deformità di questo tipo di occhiaia è una conseguenza naturale degli attacchi anatomici dei tessuti periorbitali e la pelle spesso è troppo vicina al muscolo orbicolare. Come conseguenza, il colore del muscolo traspare attraverso la sottile cute palpebrale. Ci sono poi le borse adipose delle palpebre inferiori, per le quali il problema consiste nella forma convessa della superficie palpebrale e nella relativa ombra che si forma.

Quali sono i trattamenti più efficaci? Per le occhiaie da iperpigmentazione, la metodica più efficace è sicuramente il peeling timedchirurgico misto. Per le palpebre inferiori scavate, invece, si utilizza l’Adipofilling cellulare. Per eliminare, invece, le ombre determinate dalle borse adipose nelle palpebre inferiori si esegue una blefaroplastica transcongiuntivale. In cosa consiste il peeling timedchirurgico e quali indicazioni possiede? Il peeling timedchirurgico misto elimina le occhiaie scure, che sono dovute a un aumento di melanina nel derma accompagnato a volte da una dilatazione dei vasi. L’inestetismo è spesso congenito e familiare. Il peeling misto, si chiama così perché è fisico-chimico, consiste nella disepitelizzazione e applicazione di una soluzione satura di resorcina in acqua. Questa tecnica consente di ridurre il numero dei melanociti e di schiarire la cute iperpigmentata. Un solo trattamento consente di eliminare in ma-

Sergio Capurro

niera permanente l’iperpigmentazione. Questa metodica corregge anche le ectasie capillari e riduce le rugosità e i festoni palpebrali. Per questo motivo rappresenta il gold standard mondiale del trattamento del dark circle. Nello specifico, di quante fasi si caratterizza tale trattamento? Prima di iniziare il peeling misto, si segnano con una penna dermografica i margini dell’iperpigmentazione della palpebra inferiore. Si esegue un ponfo con un anestetico locale con epinefrina e si buca con un ago 21G la cute. Con una cannula 25G lunga 7 cm si distribuisce l’anestetico locale sotto tutta l’area cutanea iperpigmentata. Completata l’anestesia locale, si prepara la soluzione di resorcina. In un contenitore si mette una piccola quantità di polvere di resorcina che si scioglie parzialmente con una piccola quantità di soluzione salina. Dopo 10 minuti con una siringa si aspira 1 ml di soluzione satura che si diluisce >

> Adipofilling cellulare per il trattamento delle palpebre inferiori scavate


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> La soluzione di resorcina realizza un frost uniforme

> La disepitelizzazione timedchirurgica mantiene l’integrità del derma

> con 1 ml di soluzione salina.

Si realizza in questo modo una soluzione di resorcina al 50%. Inizia la disepitelizzazione timedchirurgica pulsata. Il Timed è regolato con lo specifico programma: Direct Pulsed 4/9 centesimi di secondo, Coag, 1 o 2 Watt, EM10 Giallo (spigolo dell’angolo). L’operatore sfiora la cute eseguendo piccoli movimenti circolari con lo spigolo dell’angolo dell’elettromanipolo EM10 Giallo di 0.20 mm di diametro. La corrente stacca l’epidermide che non è rimossa fino a quando l’elettrodo non è passato su tutta la superficie palpebrale compresa nel disegno preoperatorio. L’epidermide è rimossa con lo stesso elettrodo non attivato. Rimossa l’epidermide si vede il derma pigmentato. I frammenti di epidermide che non si staccano devono essere nuovamente sfiorati dall’elettrodo attivato. Nessun contatto diretto ci deve essere tra l’elettrodo attivato e il derma. La

> Dark circle pre e post-trattamento

disepitelizzazione timedchirurgica mantiene integre le papille dermiche e il plesso capillare papillare. La perfetta integrità dermica consente un assorbimento uniforme della resorcina. La resorcina è applicata con un bastoncino cotonato per circa 30 secondi, fino alla realizzazione di un frost uniforme, poi è lavata con soluzione fisiologica. Il peeling misto è terminato. La resorcina diminuisce il numero dei melanociti e, con il suo potente effetto cross-linking, riorganizza le fibre dermiche. Per il suo effetto coagulativo, dopo poche ore, si forma una sottile crosta che deve essere lasciata cadere spontaneamente. La crosta protegge l’area dalle infezioni. Nessun prodotto deve essere applicato sull’area trattata. Se ci sono essudazioni devono essere semplicemente asciugate con un fazzoletto di carta microvaporizzato. Il risultato a distanza di tempo è la scomparsa della pigmentazione, l’eliminazione delle ectasie vascolari non presenti in questo paziente e la riduzione delle rugosità. Il peeling misto palpebrale con disepitelizzazione è frequentemente utilizzato per eliminare anche i festoni, le rughe delle palpebre inferiori e per ridurre le zampe di gallina. Quali tecniche sono invece più indicate per le occhiaie scavate e per le borse adipose? Nelle palpebre scavate si utilizza l’Adipofilling cellulare, una sospensione di cellule adipose e stromali viventi realizzate con un dispositivo economico monouso. La lavorazione del lipoaspirato con il dispositivo rende la sospensione cellulare non ghiacciabile e quindi conservabile nel tempo in un normale frizer da laboratorio. Questo consente al medico di perfezionare il risultato fino ad ottenere il perfetto appianamento dell’area scavata.

Gli effetti sono permanenti perché le cellule viventi attecchiscono. Le cellule adipose, leggere e trasparenti, sono iniettate con una cannula 22G subito sotto la cute. L’allonta-

namento della cute palpebrale dal muscolo orbicolare sottostante schiarisce immediatamente la regione. La cute migliora il suo aspetto per le potenti capacità rigenerative

della sospensione cellulare. Per eliminare, invece, le ombre determinate dalle borse adipose nelle palpebre inferiori si esegue una blefaroplastica transcongiuntivale, con due

incisioni di circa 1 cm nella congiuntiva. Tutto il grasso erniato è asportato. La superficie palpebrale diventa concava e le ombre spariscono. Lucia Oggianu


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Mastoplastica additiva: seno naturale con la tecnica Biplane Funzionalità e risultati naturali caratterizzano questa nuova tecnica che consiste nel posizionamento strategico e intermedio delle protesi mammarie, tra muscolo e ghiandola con l’utilizzo di protesi anatomiche che riproducono la forma “a goccia” del profilo del seno n

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dati numerici 2018 indicano la mastoplastica additiva come l’operazione più quotata dalle donne in Italia, con un incremento di circa il 15% in più di richieste rispetto all’anno precedente. Il seno rappresenta la femminilità intesa come sensualità e come simbolo della maternità: un bel décolleté deve essere naturale, morbido e funzionale ai movimenti della vita di tutti i giorni. Sono molteplici i motivi per i quali una donna possa decidere di avvicinarsi a questo tipo di intervento: il desiderio di

avere un seno più grande, spesso riscontrabile soprattutto nelle generazioni più giovani, la necessità di rendere più simili le mammelle diverse tra loro per forma e dimensioni e infine il bisogno di ripristinare le caratteristiche di un seno che nel tempo ha subito dei cambiamenti nella forma e nella dimensione. Antonio Varanese, chirurgo estetico e ricostruttivo a Roma (www.varanese.it) ci presenta le caratteristiche di una tecnica innovativa che consente di raggiungere risultati estremamente naturali.

Dottor Varanese, come si ottiene un seno naturale? La mastoplastica additiva, nonostante sia ormai considerata routine giornaliera per i chirurghi plastici, rimane un intervento delicato in cui non basta esclusivamente scegliere il volume della protesi e il suo posizionamento ma sono necessarie una serie di valutazioni al fine di garantire alle pazienti un risultato estremamente naturale che non sappia mai di rifatto. Per avere un esito ottimale, una volta compreso dalla paziente l’entità di aumento volumetrico desiderato, bisogna prendere le giuste misure e fare le adeguate proporzioni: le protesi più adatte sono il risultato del rapporto tra altezza, peso, torace, qualità del tessuto e dimensione della ghiandola mammaria. Quali sono le tecniche chirurgiche più utilizzate? In affiancamento alle più note tecniche chirurgiche, quali la sotto-ghiandolare, la retromuscolare e la Dual Plane, oggi sul mercato dell’estetica del seno vi è una nuova possibilità, la tecnica Biplane, che

Antonio Varanese

consegue risultati molto interessanti dati da un’incredibile fusione tra le più conosciute tecniche attualmente in uso. In cosa consiste la tecnica Biplane? La tecnica consiste nel posizionare le protesi mammarie in due piani separati, uno retro-muscolare e l’altro retroghiandolare. La caratteristica peculiare è quindi quella di dividere le fibre muscolari circa a metà del muscolo grande pettorale e creare una tasca retro-muscolare nella parte superiore di tale muscolo. Questo tipo di intervento si traduce nel voler dividere le fibre muscolari agevolando quindi l’inserimento del collo della protesi mammaria nella parte superiore delle stesse. La parte inferiore della protesi, di contro, rimane appoggiata sul muscolo stesso quindi in sede sopra-muscolare e quindi retro-ghiandolare. L’intervento, ha una durata variabile tra i sessanta e i novanta minuti, e viene generalmente eseguito in regime di day-hospital e in anestesia generale senza intubazione, con il solo ausilio della maschera laringea. >

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> Intervento al seno con tecnica Biplane immagini pre e post-operatorie


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> In rarissimi casi può essere ri-

chiesto il ricovero in clinica per una o due notti. L’incisione, atta all’inserimento della protesi può essere effettuata in zona peri-areolare, ascellare e sottomammaria. L’accesso periareolare consiste in un’incisione che viene effettuata nella parte inferiore dell’areola. È un accesso possibile solo in presenza di areole sufficientemente grandi (diametro maggiore di 3,5 cm).L’accesso ascellare, pur essendo una tecnica molto valida, necessita di strumenti adeguati e di grande esperienza da parte del chirurgo. L’accesso sotto-mammario è la tecnica maggiormente utilizzata che permette di evitare qualasisi tipo di trauma alla ghiandola mammaria. Nelle quarantotto ore successive all’intervento è necessario rimanere a riposo. A partire dal terzo giorno è possibile riprendere a svolgere una vita normale evitando però attività faticose, saune, bagni turchi e l’esposizione al sole. Nei primi due giorni potranno verificarsi gonfiore, ecchimosi e indolenzimento nella regione mammaria. Dopo quattro-cinque giorni si potrà riprendere la normale attività lavorativa se non eccessivamente faticosa. A tre settimane dall’intervento chirurgico si potrà riprendere progressivamente a svolgere tutte le normali attività compresa quella sportiva. Quali sono i benefici della tecnica Biplane? Il vantaggio più evidente della tecnica Biplane è quello di poter evitare - in caso di mancanza di un’adeguata copertura della parte superiore della protesi per ridotto spessore della ghiandola mammaria - la visibilità del bordo superiore della protesi mantenendo quindi la naturalezza del polo inferiore della mammella. La differenza della Biplane rispetto alle tecniche alternative consiste quindi nel posizionamento strategico e intermedio delle protesi mammarie, tra

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muscolo e ghiandola, consentendo quindi alle pazienti tutti i vantaggi delle altre tecniche (retro-muscolare, retro-ghiandolare e dual-plane), evitando eventuali svantaggi quali l’assenza di variazione della forma del seno durante la contrazione muscolo pettorale. Consente invece un’ottima copertura dei poli superiori e inferiore della protesi (sopra e sotto il capezzolo); è ideale, dato il posizionamento, per nascondere i bordi della protesi; ha un ridotto rischio di palpabilità dei margini della protesi soprattutto nella parte superiore del seno dove la pelle rimane più sottile; il risultato è molto naturale consentendo un’ottimale funzionalità del muscolo gran pettorale; si ha un ridotto rischio di contrattura capsulare, di dislocazione della protesi e dell’effetto rippling (piegoline sulla pelle) e una minore invasività rispetto alla tecnica retro-muscolare e quindi più conservativa. Nella tecnica Biplane, la cui peculiarità è rappresentata proprio dall’estrema naturalezza di risultato, è consigliabile l’utilizzo di protesi anatomiche che riproducono la forma “a goccia” del profilo naturale delle mammelle e sono più piene nella parte inferiore. Come si orienta il chirurgo plastico verso la tecnica giusta per la paziente? È importante specificare che non esiste una tecnica migliore in assoluto rispetto alle altre: la strada più corretta è quella di considerare per ogni singola paziente fattori come le caratteristiche fisiche e abitudini di vita e sulla base di questi elementi orientarsi verso la tecnica che possa garantire i migliori risultati in termini di naturalezza e funzionalità. Quali sono le altre tecniche più ulizzate dal chirurgo? La tecnica sottomuscolare: il posizionamento della protesi avviene al di sotto del muscolo pettorale. La tecnica fu introdotta per permettere una

minore visibilità dalla protesi e una sua minore palpabilità. La tecnica sottoghiandolare: il posizionamento avviene al di sotto della ghiandola mammaria e rende più naturale la forma senza compromettere la funzionalità del muscolo gran pettorale. La tecncia Dual Plane rappresenta l’evoluzione

della tecnica sottomuscolare. In pratica la protesi rimane coperta in gran parte dal muscolo gran pettorale e per una minima parte dalla ghiandola mammaria. Ecco perché dual plane: si lavora su due piani diversi all’interno dello stesso intervento. Lara Romanelli

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Cosa vuole il paziente digitale? I consigli per gestire l’e-patient Che qualcosa sia cambiato nel modo in cui i pazienti si relazionano al medico, ce ne siamo accorti tutti da tempo. Nell’era digitale è davvero difficile zittire Doctor Google. Ma creando relazioni virtuali efficaci con i propri pazienti la prospettiva cambia n

Se fino a qualche anno fa targhe e certificati appesi alla porta e dentro l’ambulatorio erano importanti per “far entrare il paziente”, oggi possiamo certamente affermare che la front door del medico si è spostata online. Il paziente, come in un negozio virtuale, googla, sceglie, prenota e riconferma la scelta offline, quando incontra il medico, commentando l’esperienza, di nuovo, online. Questo processo online-offline-online, che si stima venga effettuato ogni giorno dal 77% delle persone che prenotano una visita specialistica, ha modificato la relazione tra paziente e medico, in cui il medico si trova, talvolta, un pò in difficol-

tà rispetto all’e-patient. Secondo una ricerca pubblicata su Medical Teacher (1), infatti, gli studenti di medicina non sono preparati a questa relazione e forse non lo sono neppure molti dei chirurghi con più esperienza. L’e-patient infatti ha accesso a una gran quantità di informazioni online sul problema che suppone di avere, ma anche su ciascuno dei medici che presume possa aiutarlo. Questo bagaglio di informazioni che legge, studia e approfondisce, fa sentire l’e-patient più forte, più preparato e più sicuro nel porre domande allo specialista, entrare nel dettaglio di diagnosi e terapia, scelta della protesi o della tecnica chi-

rurgica. Fino all’eccesso, in cui l’e-patient arriva in ambulatorio sapendo già cosa vuole e lo pretende. Guida alla gestione dell’e-patient Gestire e non difendersi – o peggio attaccare – l’e-patient è la chiave per aumentare la propria reputazione sul web. Non dimentichiamoci che il passaparola viaggia ancora “da paziente a paziente”, ma il web e i social sono dei moltiplicatori in positivo o in negativo del passaparola. Sapere cosa cerca l’e-patient sul web, ovvero quali informazioni cerca per scegliere il proprio medico,

è chiaro, diventa fondamentale per fargli trovare ciò di cui ha bisogno. Essere proattivi, infatti, significa anticipare le richieste di questo tipo di paziente digitale, stabilire il peso delle proprie esperienze e competenze di medico prima che l’e-patient bussi alla porta del nostro ambulatorio. Negli anni sono state realizzate tante guide alla scelta del miglior medico (anche estetico). Quello che segue è il risultato di una raccolta di consigli trovati in siti americani e italiani dedicati ai pazienti. Ecco cosa cerca in genere l’e-patient. Credenziali: molti chirurghi e medici estetici, specie nel settore privato, sottovalutano l’aggiornamento continuo del proprio curriculum online, con l’appartenenza a società scientifiche, la partecipazione a corsi, congressi e seminari, l’esperienza maturata in un particolare settore. Per i più giovani, meglio iniziare subito a dare valore alla formazione, dichiarandola e non tenendola solo appesa alle pareti del proprio ambulatorio. Recensioni di altri pazienti: alla comparsa di un bisogno di cura, Google è il primo ad essere interpellato. I pazienti ripongono molta fiducia nelle recensioni sull’esperienza avuta con il chirurgo o medico estetico “Tale o Tal’Altro”, perché le considerano spontanee e non indirizzate dal marketing. Attenzione: l’esperienza non riguarda soltanto l’atto terapeutico. I commenti, indirizzati anche da siti quali Google My Business, Dottori.it e altri, riguardano anche ambiti organizzativi e di relazione che per l’e-patient hanno, molto

spesso, la stessa importanza dell’esperienza chirurgica. Quindi non bisogna sottovalutare semplicità di contatto e presa appuntamento; cortesia e capacità di trovare soluzioni organizzative da parte dello staff; semplicità di navigazione e comprensibilità dei contenuti sul sito web; tempi di attesa e puntualità; pulizia e comfort degli ambienti; disponibilità nel follow-up. Commenti negativi: come evidenziato da recenti indagini, l’epatient legge una media di dieci recensioni prima di sviluppare un senso di fiducia nel medico che sta per scegliere, prende in considerazione recensioni recenti di almeno due settimane e, sui social, il 57% delle persone dà peso a quanti commenti con 4 o 5 stelle ci sono rispetto a quelli meno stellati. Interessante tenere in considerazione che solo il 41% degli over 55 scrive una recensione, rispetto all’80% degli under 34, ma l’89% di chi cerca un medico legge recensioni e commenti. Per questo motivo, è importante non sottovalutare né “archiviare” i commenti negativi dei pazienti ma rispondere sempre (si stima che un solo commento negativo lasciato senza risposta possa generare una perdita media di 30 potenziali pazienti). Tuttavia, sono talvolta gli stessi pazienti che hanno avuto esperienza positiva a sostenere il “proprio” chirurgo o medico estetico e dargli supporto; per questo motivo, quando si decide di “andare online”, è bene avvisare i pazienti più soddisfatti e contenti di commentare e seguire le proprie pagine social. Pubblicazioni scientifiche e interviste pubbliche: non sempre in quest’ordine, l’epatient dà molto valore al riconoscimento esterno dell’importanza del lavoro del medico, specie se riguarda settori specifici della propria attività. Sia che si tratti di un’intervista giornalistica o di un paper scientifico, sui social e sul proprio sito web

Liana Zorzi

è importante riprendere la notizia spiegandola. Attenzione: non è sufficiente pubblicare un link e dire “guarda il video/leggi l’intervista”. Personalità e interessi del medico e del chirurgo estetico: parlare di sé come persone e dei propri interessi sui social e sulla pagina del sito web dedicata al “Chi sono”, può aiutare non solo a selezionare il tipo di paziente. Per esempio, chi ama uno sport o un hobby (dalla pesca al motociclismo, fino alla lettura) sarà più propenso a scegliere un medico con gli stessi interessi perché riterrà di poter essere meglio compreso dal momento che sente di avere qualcosa in comune con il suo medico. Questo aiuta anche a creare una migliore relazione medico-paziente e una migliore compliance terapeutica, oltre al fatto che l’e-patient sarà molto più disponibile ad ascoltare i consigli e l’opinione del proprio medico di fiducia e parlare dell’esperienza positiva sui social e nella vita reale. È sufficiente per zittire Doctor Google? Nell’era digitale è davvero difficile zittire Doctor Google. Si può però riportarlo alla giusta dimensione, quella di collettore di informazioni di base e generiche. Come? Non nascondersi dietro al web, ma lasciarsi conoscere, parlare di sé evitando di far parlare male di sé, e accogliere con entusiasmo il fatto che l’e-patient abbia raccolto informazioni, opinioni e recensioni (è segno dei tempi e non si torna indietro), specie se la fonte di quelle informazioni è il vostro sito personale molto ben indicizzato, con contenuti sempre nuovi e ben scritti. Liana Zorzi 1. Herrmann-Werner A, Weber H, Loda T, Keifenheim KE, Erschens R, Mölbert SC, Nikendei C, Zipfel S, Masters K. “But Dr Google said…” Training medical students how to communicate with E-patients. Med Teach. 2019 Feb 1:1-7



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RENAISSANCE

Microneedling a radiofrequenza frazionata e fototerapia per il ringiovanimento cutaneo L’azione combinata che stimola sinergicamente la neocollagenesi n

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3 tecnologie complementari forniscono una risposta rigenerante che stimola la produzione di nuovo collagene ed elastina.

n occasione del recente Congresso mondiale di dermatologia di Milano, WCD Congress, Emil A. Tanghetti - dermatologo di fama mondiale nonché membro dell’American Academy of Dermatology (AAD) e dell’American Society for LaserMedicine and Surgery - ci ha parlato dei trattamenti di microneedling con radiofrequenza frazionata. Da oltre 20 anni il dermatologo californiano conduce un’intensa attività di ricerca su chirurgia laser, psoriasi, cheratosi attiniche, fotoinvecchiamento e acne vulgaris.

Dottor Tanghetti, quali caratteristiche deve avere un centro di medicina estetica all’avanguardia? Uno studio medico al passo coi tempi deve proporre un ventaglio completo di trattamenti dermatologici e di medicina estetica per il viso e il corpo. Nel mio studio, inoltre, portiamo avanti anche l’attività di ricerca su farmaci e dispositivi medici. Il nostro obiettivo principale è offrire ai pazienti le migliori soluzioni per intervenire sugli

inestetismi dovuti all’invecchiamento cutaneo causato da crono e photoaging. E questo è ciò che ci viene maggiormente richiesto, insieme a risultati significativi con tempi di recupero minimi o quasi nulli. Infatti, per molte persone non è possibile affrontare un lungo downtime caratteristico di alcune tecniche particolarmente aggressive. Per dare risposte efficaci è necessario quindi dotare continuamente il nostro spazio operativo

Quali zone del corpo vengono trattate? Le aree che tratto più frequentemente sono il viso e il collo, ma non sono le uniche, infatti utilizzo il dispositivo anche per décolleté e mani, interno coscia, braccia e tutte quelle zone interessate dalla lassità cutanea.

> Pre e post-trattamento con microneedling a RF con l’utilizzo del dipositivo “Vivace”

delle tecnologie più all’avanguardia. Nel mio caso, utilizzo una vasta gamma di dispositivi: IPL, PDL, sistemi laser per l’epilazione, laser con emissione a picosecondi, laser a diodi per il body contouring non invasivo, radiofrequenza monopolare e naturalmente il microneedling a radiofrequenza frazionata. Quali criteri occorre considerare per scegliere la tecnologia più appropriata per il proprio centro? Innanzitutto dobbiamo considerare i trattamenti che vogliamo offrire ai nostri pazienti. Si devono poi esaminare i dati clinici a disposizione sulle relative tecnologie e, successivamente, consultarsi con i colleghi (se possibile) che le hanno già sperimentate per convalidarne sia l’efficacia che il rapido ritorno sull’investimento. È il caso di “Vivace”: per molto tempo ho cercato uno strumento per il ringiovanimento cutaneo che fornisse buoni risultati clinici, riducendo anche i tempi di recupero per i pazienti. Esaminando i diversi dispo-

sitivi sul mercato, mi sono soffermato sui dati clinici del sistema di microneedling a RF frazionata “Vivace”. Questo strumento agisce penetrando nella cute a livello dermico e/o dermoepidermico meccanicamente e delicatamente, tramite robotizzazione di un tip su cui sono installati 36 microaghi, attraverso cui si trasferisce calore tramite l’emissione di radiofrequenza. Al riscaldamento del tessuto generato dalla radiofrequenza si aggiunge la fotostimolazione luminosa a led. Queste

Vi è una procedura di pre e post-trattamento? Non ci sono indicazioni pretrattamento. Nel post-intervento applico un siero idratante e fornisco ai pazienti una maschera lenitiva da utilizzare entro poche ore dalla fine della seduta. Dato che i canali di microneedling rimangono temporaneamente aperti nel post-trattamento, chiedo ai pazienti di non applicare alcun trucco nel giorno della procedura. Occorre poi aspettare 3-5 giorni prima di usare prodotti come retinoidi topici o a base di acido glicolico e, sempre durante questo periodo, si deve utilizzare un detergente delicato e idratante. Non c’è comunque un periodo di inattività sociale e l’arrossamento che si manifesta

vivace: trattamento combinato per la stimolazione di collagene Il dispositivo Vivace, distribuito in Italia da Renaissance, combina il trattamento di microneedling con la radiofrequenza e la fototerapia per la stimolazione naturale del collagene nei trattamenti di ringiovanimento e lassità, principalmente nell’area del viso e del collo. Il microneedling cutaneo utilizza microaghi monouso che penetrano delicatamente e in modo preciso, tramite un sistema robotizzato, in profondità selezionabili da software nella cute, trasferendo la radiofrequenza per il miglioramento delle cicatrici da acne e delle rughe. Il needling cutaneo stimola il rilascio di molteplici fattori di crescita che, con un effetto a cascata, inducono nell’area trattata neocollagenesi e nuova elastina.

Emil A. Tanghetti

subito dopo il protocollo è facilmente gestibile con il make-up. Quali risultati si ottengono? Dopo più di 800 pazienti trattati, posso affermare che Vivace permette di ottenere immediatamente una pelle più “luminosa” e, con una serie di 3-4 sedute distanziate di circa un mese l’una dall’altra, si vedono subito importanti miglioramenti nella zona trattata. Vivace ha diversi ambiti applicativi: è efficace per la lassità cutanea del collo e l’elastosi solare e consente di intervenire sulle cicatrici dell’acne anche nei fototipi più scuri. Quali sono le controindicazioni del trattamento con il dispositivo Vivace? Se il paziente ha una malattia emorragica, un’infezione della pelle in corso o pregressi episodi di Herpes virus simplex è necessario esaminare attentamente queste condizioni prima di procedere. Occorre poi prestare attenzione a non utilizzare il dispositivo in zone in cui vi siano oggetti metallici: bracciali, orologi, piercing, ma soprattutto nel caso in cui le parti metalliche non siano direttamente visibili (protesi). La procedura può essere utilizzata in combinazione con altre tecnologie? Certamente, nel mio studio combiniamo comunemente i trattamenti di questo dispositivo con altre tecnologie e prodotti come filler dermici e tossine anche nella stessa sessione. Ad esempio, combiniamo il laser con emissione frazionata a picosecondi e trattamenti IPL con Vivace e ciò ci permette di agire sul pigmento e sulla componente vascolare della pelle fotodanneggiata. A cura della redazione



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Congresso Icamp 2019: al centro il dibattito sulla specializzazione universitaria «Dopo undici anni di insegnamento vedo che la medicina estetica ha acquisito veri contenuti di disciplina specialistica. Se all’inizio era una branca che si occupava di bellezza e benessere, oggi abbraccia aspetti di flebologia, ginecologia, nutrizione, dermatologia. Fare il medico estetico oggi vuol dire aver assoluto bisogno di una preparazione ‘trasversale’, non demandabile a singoli corsi ma ancorata a un percorso scolastico completo, tipico di una specialità». È quanto dichiara Maria Albini, direttore didattico della scuola Icamp. Secondo la dottoressa Albini, al momento non ci sono insegnamenti postuniversitari né corsi “pubblici” e il percorso di formazione post-laurea si deve compiere nel privato.

Chi si volesse approcciare deve verificare con un po’ di buona volontà i programmi delle varie scuole, scegliendo quello che più lo attrae. Il programma non può mai essere solo teorico ma va accompagnato da lezioni pratiche a cura di professionisti. L’International College of Aesthetic Medicine Practical, Icamp, organizza il suo 4° Congresso al Nuovo Hotel NH Milano 2, venerdì 29 e sabato 30 novembre. Il titolo riprende una frase di Leonardo: “I dettagli fanno la perfezione, e la perfezione non è un dettaglio”. Durante il congresso si parlerà di laser, “mani di velluto”, microbotox, medicina estetica sociale, nuova normativa degli elettromedicali, tecnologie di frontiera e di nuovi criteri

per definire la qualità nella scelta di prodotti iniettabili. Sarà un evento orientato in primo luogo su evidenze scientifiche e letteratura, con accademici italiani come Michele Carruba, Torello Lotti, Vincenzo Varlaro e massimi esperti di chirurgia e di medicina interna, dalla dermatologia all’immunologia, come Philippe Deprez, Eduardo Krulig, Romulo Mene, Zein Obagi, Florian Heydecker, Sotiris Davlouros; il giovane comitato scientifico è composto da Simona Varì, Bianca Diffidenti e Milvia Di Gioia. Come la scorsa edizione verrà adottata la formula dei “faccia a faccia” tra due relatori su un argomento: si tratta di illustrare due approcci molto diversi di due maestri, moderati da un terzo esperto.

> Maria Albini

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Ufficio Stampa Icamp Tel. 02.35955843 icamp.college@gmail.com www.scuolamedicinaestetica.com

Terapia con onde d’urto: un nuovo protocollo restituisce compattezza e luminosità alla pelle Si basa su onde d’urto, peeling e maschere il nuovo protocollo per il ringiovanimento della pelle del volto che restituire al viso luminosità e compattezza. Tre elementi in una sola seduta. La medicina estetica compie un passo in avanti, semplificando i trattamenti ma mantenendo la profondità dell’intervento. «L’utilizzo delle onde d’ur- > Patrizia Gilardino to, dopo una piccola preparazione con una leggera esfoliazione, unita a due maschere - l’una lenitiva e l’altra protettiva - apre di fatto una nuova frontiera alla cura del proprio viso», afferma Patrizia Gilardino, chirurgo estetico di Milano. «È un trattamento che svolge un’azione di base: innanzitutto rinfresca il volto. Grazie a un’azione complessiva di rivitalizzazione cellulare e di stimolazione della produzione del collagene, porta a un rinnovamento superficiale della pelle, la ricompatta e, agendo sul tono muscolare, ha un effetto di risollevamento». Il trattamento prevede un peeling inizale e si procede in seguito con le onde d’urto, trattamento consolidato in medicina estetica per la capacità di ringiovanire la pelle. «La vera novità del protocollo è nel gel conduttore – spiega la dottoressa Gilardino – non più inerte ma addizionato di principi ristrutturanti che possono penetrare meglio grazie alle onde d’urto». Il risultato è quindi amplificato: da una parte abbiamo le onde d’urto che, agendo direttamente sul metabolismo cellulare hanno un effetto rigenerativo importante e permettono di restituire tonicità alla pelle; dall’altra questi principi rigeneranti contenuti nel gel che le stesse onde permettono di far penetrare», precisa la dottoressa. Rispetto a trattamenti simili, le onde d’urto hanno il vantaggio di non essere invasive, azzerano la comparsa di eventuali effetti collaterali con risultati visibili fin da subito. Il terzo passaggio prevede due maschere. Nei casi di pelle particolarmente delicata è possibile anticipare la maschera lenitiva prima del trattamento con onde d’urto e con quella protettiva dopo il trattamento. Al di là dei trattamenti, per conservare la pelle del viso bastano dei piccoli accorgimenti quotidiani. «Pulizia, nutrimento e idratazione. E quando ci si espone al sole, occorre proteggerla bene», raccomanda Patrizia Gilardino. «Per ogni tipo di trattamento è sempre bene affidarsi a un medico esperto».


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SIES 2020: IL PUNTO SULLA MEDICINA ESTETICA Dopo il successo ottenuto dalla precedente edizione, è in programma dal 27 al 29 febbraio 2020 il 23° Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica Sies-Valet. L’edizione 2019 confermerà la tre giorni congressuale organizzata da Valet tra gli eventi di riferimento per il settore della medicina e della chirurgia estetica in Italia; la mission che anima l’organizzazione dell’evento è

il raggiungimento del benessere attraverso la bellezza. Dal 1997, centinaia di specialisti da tutto il mondo dibatteranno i temi più “caldi” del momento, dando una risposta chiara ed esaustiva a ogni problematica. Alcuni tra i principali esperti del settore forniranno ai colleghi, durante il congresso, un’esauriente guida intelligente per districarsi tra le mille offerte della

scienza estetica, come sottolinea Maurizio Priori, presidente Sies. La kermess prevede: relazioni in aula abbinate a collegamenti in live con le sale operatorie del poliambulatorio Multimed. Durante queste live session, i medici potranno interagire, come di consueto, con i colleghi impegnati

nelle varie fasi delle operazioni o dei trattamenti per poter carpire i segreti delle tecniche utilizzate.

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Segreteria Organizzativa Valet Tel: 051.6388334 - Fax: 051.326840 congresso@valet.it

8° Congresso Nazionale Aicpe 2020: novità in chirurgia estetica La Fortezza da Basso Presso a Firenze (Padiglione Cavaniglia) sarà la sede dell’8° Congresso nazionale dell’Associazione italiana di Chirurgia plastica estetica - Aicpe 2020 - in programma dal 20 al 22 marzo. L’appuntamento sarà destinato alla professione di medico chirurgo (tutte le discipline) e a tutti i medici interessati ad attuare tutte quelle procedure proprie della medicina estetica. Diversi gli argomenti che verranno affrontati durante la kermesse: rinoplastica; gluteoplastica con e senza protesi; liposuzione e liporistrutturazione; chirurgia e medicina estetica della regione cervico-mandibolare; protesi mammaria, il punto su ALCL, breast illness e asia syndrome; medicina legale e chirurgia estetica; complicanze in chirurgia estetica e loro trattamento; mastopessi con protesi in silicone, con autoprotesi ghiandolare e con tessuto adiposo autologo; novità nel settore delle tecnologie applicate alla medicina e alla chirurgia estetica; filler volumizzanti, vantaggi e limiti; fat grafting e integrazione dei volumi del viso; chirurgia estetica di Gender, tecniche di mascolinizzazione e di femminilizzazione; tecniche ricostruttive applicate alla chirurgia estetica mammaria. Flavio Saccomanno (nella foto), presidente Aicpe, è tra i soci fondatori dell’associazione e ha fatto parte del consiglio direttivo. L’Aicpe è una società scientifica che riunisce chirurghi per la loro competenza professionale, dedicandosi in modo prevalente alla chirurgia estetica. «Condividiamo una realtà lavorativa complessa, fatta non solo di una preparazione chirurgica specifica, ma anche di condotta etica e di particolari e difficili rapporti con la società: gli aspetti fiscali, ministeriali, assicurativi e i mass media, solo per citarne alcuni», spiega Flavio Saccomanno. Oggi l’associazione, con più di 300 soci, è divenuta un importante punto di riferimento per il settore della chirurgia estetica italiana. «In questi anni ho potuto constatare con grande piacere una crescita dello spessore chirurgico e scientifico dei nostri soci, che vanno incentivati a partecipare e a confrontarsi con il panorama internazionale in rappresentanza della grande realtà italiana della chirurgia estetica» afferma il presidente Aicpe.

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Aicpe - Associazione italiana di Chirurgia plastica estetica ufficiostampa@aicpe.org www.aicpe.org



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Il “Dolce Stil Novo” in medicina estetica: buon gusto e sobrietà per risultati armonici e naturali Queste mie considerazioni vogliono essere un momento di riflessione. Molto spesso la medicina estetica oggi è oggetto di giudizi negativi dovuti alle esagerazioni di cattivo gusto che sono sotto gli occhi di tutti. Spesso c’è il timore che se il proprio partner si affida a medici che non hanno il senso della misura, verrà stravolto da eccessi e sproporzioni. Vediamo a volte donne dai visi tutti uguali come fossero dei replicanti o cloni di Barbie; e anche molti uomini vengono “rifatti” senza tener conto dei canoni diversi dell’armonia del volto maschile. È tempo che la medicina estetica ritrovi il suo scopo di

ripristinare il benessere dei tessuti come nella giovinezza, attribuendo un’immagine più realistica alla persona. In una parola: torni ad essere medicina. Il Dolce Stil Novo: ho scelto l’analogia con questo movimento poetico nato nel 1270 per indicare come dovrebbe evolvere la medicina estetica. Questa disciplina, tra scienza e glamour, deve prendere definitivamente le distanze da ogni finzione ed esagerazione che trasforma le persone in bambole tutte uguali o in mostri che conservano ben poco della loro fisionomia. Con il Dolce Stil Novo la lingua volgare, grazie a poeti come

Dante e Guinizelli, è divenuta strumento di espressione nobile e raffinato. La donna fu vista in una nuova luce: era colei che, sublimando il desiderio maschile, diventava il tramite dell’ispirazione poetica. Ed è un movimento come questo che propongo come evoluzione della medicina estetica oggi. Si tratta di un approccio soft, poco invasivo, con risultati sottili e naturali, perché stile vuol dire buon gusto e sobrietà. Di stile si tratta se una persona dà il meglio con eleganza esprimendo la sua personalità. È una visione naturale

ta tra i numerosi trattamenti dolci e poco invasivi che abbiamo a disposizione è essenziale che il trattamento combinato preveda anche PRX-T33, un ottimo primer che intensifica la risposta a qualsiasi trattamento tramite l’attivazione dei processi rigenerativi propri della pelle. Rossana Castellana Dermatologa della medicina estetica che privilegia gli interventi conservativi e rigenerativi. Oggi sono numerose le opzioni a disposizione del medico estetico per un approccio dol-

ce, ma sicuramente dovrà ricorrere all’associazione di più trattamenti, perché i problemi estetici sono complessi e vanno affrontati a tutto tondo. Qualunque sia l’opzione scel-

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Gpq srl Tel. 040.360408 contact@wiqomed.com www.wiqomed.com

Croma Pharma acquisisce Orlicom e apre la sua filiale diretta in Italia

Iapem: open convention 2019 Dopo il successo del congresso all’Accademia di Storia dell’arte sanitaria a Roma nel 2018, il comitato direttivo di Iapem presieduto dal professor Giovanni Battisa Agus, ha ritenuto di “saltare” il congresso nel 2019, e, per festeggiare in decennale della scuola ha organizzato di recente a Pioltello presso la sede didattica di Iapem una open convention dal titolo “Experience and expertise in practical aesthetics medicine”, ispirata dalla frase di Leonardo da Vinci “l’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare”, proprio nei giorni dei 500 anni di anniversario dalla sua morte. Due le macroaree tradizionali della medicina estetica, viso e corpo, e due le nuove interessanti sessioni di wellbeing (in particolare sexual wellbeing) e medicina sinaesthesica nelle quali si sono confrontati - sulle attualità scientifiche, cliniche e tecnologiche della moderna medicina estetica - gli oltre quaranta tra relatori nazionali e internazionali, con chairman e moderatori di elevato profilo accademico e clinico. Durante i lavori scientifici sono stati presentati i due nuovi master: in ginecologia estetica diretto dal pro-

fessore Claudio Catalisano e il master internazionale di implantologia globale diretto dal professor Silvano Tramonte. Tanti i workshop organizzati dalle varie aziende presenti alla convention e molto partecipata l’innovativa sessione denominata face-off , una sorta di competizione in live di filler su pazienti negli ambulatori clinici della scuola, nella quale si sono cimentati oltre una trentina di partecipanti valutati da una commissione presieduta dal professor Pier Michele Mandrillo, che ha individuato e premiato i tre migliori filler labbra per impostazione, precisione nella tecnica di esecuzione e gradevolezza e armonia funzionale ed estetica del risultato raggiunto. Cinzia Forestiero, direttrice didattica di Iapem è l’ideatrice di questa open convention, importante occasione di happening scientifico e clinico tra diplomati, allievi e aziende della scuola milanese Iapem.

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IAPEM Scuola di Medicina estetica e pratica www.iapem

Croma Pharma è un’azienda farmaceutica austriaca di livello internazionale che vanta 40 anni di esperienza nello sviluppo e produzione di preparati medicali innovativi e di medical devices a base di acido ialuronico per i settori dell’oftalmologia, dell’ortopedia e della dermatologia estetica. Dalla cessione a Valeant (2014) delle divisioni di oftalmologia e ortopedia, Croma Pharma si è focalizzata nel settore della medicina estetica minimamente invasiva. Croma è un’azienda ai vertici nella produzione e commercializzazione di acido ialuronico: dal 1994 ha prodotto più di 50 milioni di siringhe di HA e vanta un volume di vendita di circa 6 milioni di siringhe/anno. Questo successo è da attribuirsi a un know-how pluridecennale, agli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e all’efficienza di un sito produttivo all’avanguardia e completamente automatizzato, che consente massima sicurezza e standardizzazione dei processi produttivi e del prodotto finale. Oltre alla linea di filler Saypha, con e senza lidocaina prodotti nella sede austriaca, oggi Croma Pharma commercializza in Italia anche fili in PDO e la linea di cosmetici personalizzati Universkin. I prodotti dell’azienda farmaceutica vengono distribuiti in 70 paesi del mondo e attraverso le 12 filiali dirette a cui si sono aggiunte recentemente la filiale inglese e, grazie alla recente acquisizione del suo distributore Orlicom, anche la filiale italiana che continuerà ad essere gestita da Oreste Monetti in qualità di Country Manager.

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Orlicom srl Tel. 02.67101093 info@orlicom.com www.orlicom.com


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tecnologie in medicina estetica

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Korpo

Angiovein: composto sinergico antinvecchiamento ad azione immediata sulla sintomatologia venosa e del microcircolo In numerose malattie vascolari e metaboliche è importante migliorare la circolazione. Il composto fitoterapico sfrutta l’interazione razionale di nove componenti naturali ad elevatissima concentrazione Angiovein è un composto fitoterapico innovativo antiaging con azione polivalente sul circolo e sul microcircolo arterioso, sul circolo venoso, sul sangue e sul trofismo dei tessuti. Il prodotto sfrutta l’interazione razionale di nove componenti naturali ad elevatissima concentrazione. Il prodotto raggiunge obiettivi sinergici: azione antiaging, stimolo del microcircolo arterioso, azione trofica sulle pareti dei vasi, azione antiradicali liberi, azione chelante il ferro libero e i metalli pesanti, modulata e sicura azione antiaggregante, azione fibrinolitica, antiedemigena, antinfiammatoria, emoreologica e stabilizzatrice sul collagene e sulla sostanza fondamentale. Il prodotto contiene due tra i più potenti antiradicali liberi conosciuti: la Vitis vinifera e l’acido lipoico. Gli antiradicali liberi da soli non sono sufficienti ad ottenere le azioni desiderate. Non è possibile conseguire una specifica azione anti-invecchiamento se non si agisce efficacemente sul circolo, sul microcircolo e sulle vene. Ci manteniamo giovani se il nostro circolo si mantiene giovane. Un apparato vascolare integro significa una corretta circolazione nella cute, nei tessuti sottocutanei, negli occhi e nell’orecchio, nel cuore, nel cervello e in tutti gli altri organi. L’obiettivo di Angiovein è

contrastare l’invecchiamento del circolo e del microcircolo. Migliorare la circolazione con Angiovein In numerose malattie vascolari e metaboliche è importante migliorare la circolazione. Angiovein rappresenta una risposta globale per risolvere molti dei problemi che spingono un paziente a consultare lo specialista: > insufficienza veno-linfatica > disturbi del microcircolo > cellulite > edemi > fumo e stress > terapia con estro-progestinici > invecchiamento precoce > disturbi delle funzioni cognitive > scleroterapia e fleboterapia rigenerativa tridimensionale (TRAP) > predisposizioni

a malattie metaboliche, cardiovascolari e arteriosclerosi Proprietà benefiche degli estratti Nel prodotto brevettato, quattro estratti ad azione vasoattiva migliorano la circolazione delle vene, dei vasi vasorum e del microcircolo, quattro agiscono sub-dose

migliorare la circolazione è importante > nella contraccezione orale > nella terapia sostitutiva > nella scleroterapia e TRAP > per contrastare l’invecchiamento precoce dovuto al fumo, alle lunghe esposizioni

al sole, alla cattiva alimentazione > nell’arteriosclerosi > nel diabete > per proteggere l’organismo nei viaggi, nella vita sedentaria e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari > per i pazienti allergici all’aspirina

in quattro punti diversi della cascata dell’aggregazione piastrinica, consentendo di avere un nuovo tipo di azione antiaggregante senza rischi emorragici. Tre estratti hanno azione antiedemigena, quattro hanno azione chelante il ferro con meccanismi diversi. La fuoriuscita di ferro avviene nell’invecchiamento e nel danneggiamento acuto delle pareti vascolari. Quattro estratti agiscono sul trofismo dei vasi, tre hanno azione stabilizzatrice sul collagene e sostanza fondamentale, tre hanno azione anticolesterolemica, quattro estratti hanno la capacità di aumentare la deformabilità dei globuli rossi che possono ossigenare meglio i tessuti, attraversando facilmente i capillari più fini, cinque hanno azione antinfiammatoria, sei estratti sono anti-arterioscle-

rotici, quattro sono invece epatoprotettivi; le due vitamine, con la loro azione antiomocisteina, completano la formulazione. I due alcaloidi dell’Andrographis paniculata (Andrographolide e Neoandrographolide) rappresentano il più potente antinfiammatorio endoteliale vegetale. Angiovein contiene solo estratti ad elevata percentuale di principio attivo titolato e richiede una sola somministrazione giornaliera. La sua azione può essere preventiva o curativa. Non contenendo estratti vegetali che determinano accumulo, il prodotto può essere assunto per brevi periodi, anche di pochi giorni o in maniera continuativa. La modulata azione antiaggregante unita agli antiradicali liberi può costituire un’interessante alternativa

all’acido acetilsalicilico, nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari. Angiovein appare particolarmente efficace nel ridurre in tempi molto brevi la sintomatologia soggettiva di “gambe pesanti” e può, nei casi meno gravi di insufficienza venosa o d’estate, sostituire le calze elastiche; è attivo sui crampi notturni, sull’edema malleolare serotino; riduce la comparsa di microteleangectasie, la cute a materasso, i formicolii localizzati agli arti inferiori o alle mani e i piccoli disturbi visivi che derivano dai processi degenerativi del microcircolo. Silvia Perrella Segre Amministratore unico Korpo srl


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AMBIENTI SANITARI: PROGETTI E SOLUZIONI D’ARREDO FIRMATI IMETA

EMUSCULPT: TECNICA di BODY-CONToURING, EFFICACIA SENZA SFORZI

Dal 1979 Imeta si occupa con passione e professionalità della progettazione, realizzazione e adeguamento di ambienti sanitari. Dall’ascolto delle esigenze derivano proposte progettuali in cui gli spazi sono personalizzati e tutte le problematiche logistiche vengono risolte nel pieno rispetto della normativa vigente. L’azienda propone soluzioni e servizi chiavi in mano: dalla consulenza volta alla progettazione, all’espletamento delle pratiche burocratiche per i diversi enti, quali comune, Asl, catasto. Imeta offre: professionalità conseguita in 40 anni di esperienza; progettazioni ad hoc; rispetto dei tempi e dei costi; professionisti qualificati; arredi su misura; espletamento pratiche e assistenza post-realizzo. Le proposte progettuali prevedono la personalizzazione degli spazi e la risoluzione delle problematiche, nel rispetto della normativa vigente. L’azienda opera con professionisti altamente qualificati che si adoperano per la realizzazione di ambienti unici, cuciti su misura, nel rispetto dei tempi e dei costi definiti in sede contrattuale.

Emsculpt è una nuova rivoluzionaria tecnica di body contouring: una sessione da 30 minuti di emsculpt consente di ottenere gli stessi risultati di 20mila crunches se applicata all’addome e di 20mila squat se applicata ai glutei. Tutto senza chirurgia. Come funziona Emsculpt? Si tratta di una procedura non invasiva approvata dalla FDA Americana che utilizza energia elettromagnetica (HIFEM) per rinforzare i muscoli addominali e dei glutei agendo allo stesso tempo sulle cellule adipose. «L’energia elettromagnetica contrae simultaneamente tutte le fibre muscolari nell’area trattata. Queste contrazioni complete coinvolgono il muscolo in profondità e ciò comporta un’azione rassodante e una riduzione delle cellule adipose», come ci racconta Diletta Siniscalchi Minna, direttrice di Villa Brasini beauty clinic, primo centro in Italia ad aver utilizzato la tecnologia Emsculpt. Efficacia della tecnica senza sforzi: è sufficiente sdraiarsi sul lettino del

Imeta si occupa di espletare quanto la normativa richiede per l’apertura, la trasformazione e l’ampliamento della struttura sanitaria fornendo una consulenza a 360° e assiste i clienti nel tempo: >a seguito dell’esecuzione dei lavori offre un servizio di assistenza tecnica > fornisce la manutenzione sugli impianti come da normativa, comprese le verifiche elettriche, come da norma Cei 64/8 > espleta pratiche Asl/Ats, pratiche comunali, pratiche catastali e pratiche per certificazioni energetiche

Imeta srl - Architettura medica Tel. 02.66108414 info@imetaweb.it – www.imetaweb.it

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proprio medico e rilassarsi mentre il macchinario eroga impulsi elettromagnetici in maniera mirata alle fibre muscolari rinforzandole e diminuendo il grasso indesiderato. I risultati promessi si ottengono in tempi sorprendenti: in genere si consigliano 4/6 sessioni da 30 minuti a cui sottoporsi nell’arco di 2 settimane, anche se i migliori risultati non saranno visibili prima di 3 mesi dall’inizio del trattamento. Unito a uno stile di vita sano e al workout, in 4 sedute ottiene gli stessi risultati di circa 6 mesi di dieta e palestra.

BTL Italia srl Tel. 089.9954450 info@btlitalia.com - www.btlitalia.com


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TECNOLOGIA DERMAPACE: TERAPIA CON ONDE D’URTO FOCALIZZATE ELETTROIDRAULICHE La terapia con onde d’urto focalizzate extracorporee − chiamata anche Eswt (Extracorporeal Shock Wave Therapy) − è un trattamento medico non invasivo e ben tollerato, efficace per la riparazione e rigenerazione dei tessuti muscolo-scheletrici, delle strutture vascolari e della pelle, che si dimostra molto utile nella cura di patologie in ambito dermatologico e della medicina estetica. Il dispositivo dermaPACE prodotto da Sanuwave Inc. – società americana che persegue lo sviluppo e la commercializzazione di dispositivi nell’ambito della medicina rigenerativa – utilizzando la tecnologia PACE produce onde

d’urto ad alta energia generate con metodo elettroidraulico, che associando in rapida sequenza compressioni e tensioni sulle cellule e sulle strutture intercellulari promuovono localmente una reazione simil-infiammatoria che porta a una neo-vascolarizzazione e un miglioramento della microcircolazione, favorendo la rigenerazione dei tessuti. dermaPACE è costituito da una console e da una testa terapeutica che, posta a contatto con la cute, permette la trasmissione delle onde d’urto in profondità attraverso un elettrodo. Il dispositivo ha ottenuto nel 2017 la certificazione da parte

Tabloid di Medicina Estetica Trattamenti estetici e chirurgia plastica Quadrimestrale di attualità clinica, scientifica e professionale in medicina estetica Anno III - numero 3 - ottobre 2019 Numero chiuso in redazione il 26 settembre 2019 Direttore responsabile Giuseppe Roccucci g.roccucci@griffineditore.it Coordinamento editoriale Rachele Villa r.villa@griffineditore.it Redazione Andrea Peren a.peren@griffineditore.it Lara Romanelli l.romanelli@griffineditore.it Segreteria di redazione e traffico Ufficio abbonamenti Maria Camillo customerservice@griffineditore.it Tel. 031.789085 - Fax 031.6853110 Progetto grafico e impaginazione Massimo D’Onofrio - Grafic House info@grafichouse.org Hanno collaborato in questo numero Lucia Oggianu, Monica Oldani, Renato Torlaschi, Liana Zorzi Pubblicità Stefania Bianchi s.bianchi@griffineditore.it Paola Cappelletti p.cappelletti@griffineditore.it Lucia Oggianu l.oggianu@griffineditore.it

Griffin srl unipersonale PVia Ginevrina da Fossano 67A Tel. 031.789085 - Fax 031.6853110 www.griffineditore.it - info@griffineditore.it Stampa Starprint srl - Bergamo Tabloid di Medicina Estetica Copyright© Griffin srl Iscrizione Registro degli operatori di comunicazione N. 14370 del 31.07.2006 - ISSN 2532-5930 La proprietà letteraria degli articoli pubblicati è riservata a Griffin srl. Il contenuto del giornale non può essere riprodotto o traferito, neppure parzialmente, in alcuna forma e su qulalsiasi supporto, salvo espressa autorizzazione scritta dell’Editore. Ai sensi della legge in vigore, i dati dei lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti informatici e utilizzati per l’invio di questa e altre pubblicazioni o materiale informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dalla legge. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Griffin srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Griffin srl, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione prevista per legge. In base alle norme sulla pubblicità l’editore non è tenuto al controllo dei messaggi ospitati negli spazi a pagamento. Gli inserzionisti rispondono in proprio per quanto contenuto nei testi.

dell’FDA per il trattamento delle ulcere del piede diabetico ed è indicato inoltre per la cura e modulazione di cicatrici, delle vene varicose e a ragno, della cellulite con un effetto rimodellante e rassodante e per la riduzione dell’ischemia di lembi di pelle o innesti. Matek è distributore esclusivo per l’Italia delle apparecchiature a onde d’urto focalizzate prodotte da Sanuwave Inc. e propone differenti soluzioni commerciali che prevedono, oltre alla vendita del macchinario, il noleggio a breve o a lungo termine; tutte le proposte sono personalizzabili in base all’esigenza dell’utilizzatore.

Matek srl Tel. 02 87264725 info@mateksrl.com - www.mateksrl.com

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BOT-OX: EFFETTO ANTI-age E ANTIOSSIDANTE immediato Il peptide del siero Bot-ox, Dipeptide Diaminobutyroyl Benzylamide Diacetate, è un attivo brevettato che mima la sequenza aminoacidica essenziale della funzionalità di Waglerin-1, un peptide naturale presente nel veleno della “vipera del tempio” con forte capacità di rilassare la contrazione muscolare. La trasmissione degli impulsi nervosi ai muscoli è inibita e giorno dopo giorno le rughe si attenuano, la pelle ritrova tono e luminosità e i lineamenti si rimodellano. L’alta concentrazione dell’attivo, consente il rilassamento immediato e duraturo delle rughe mimiche. I risultati sono mantenuti a lungo termine con l’utilizzo quotidiano mattina e sera di Bot-ox. La qualità delle materie prime e della formulazione rendono questo prodotto

delicato e ben tollerato anche dalle pelli più sensibili. Perfetta anche per collo e décolleté. Bot-ox agisce sul rinnovamento dell’epidermide, mantenendo un’alta capacità idratante e nutriente; è caratterizzato da una forte azione antiossidante contro fattori esterni quali ozono, radiazioni solari nocive, stimoli irritativi e fumo. Uso consigliato sia per le pelli mature sia per quelle più giovani con funzione preventiva. Sicurezza e attività sono dermatologicamente testate.

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Farma Bio Technology srl Tel. 0461.402149 info@farmabiotechnology.it - www.farmabiotechnology.com

OSSIGENO-OZONOTERAPIA: DALLO STUDIO MEDICo AL TRATTAMENTO DOMICILIARE L’ossigeno-ozonoterapia è da tempo riconosciuta come efficace coadiuvante della medicina tradizionale. Da ben 40 anni le benefiche proprietà dell’ozono vengono applicate con ottimi risultati anche in medicina estetica. Tra le problematiche più trattate figurano: la panniculopatia edemato-fibrosclerotica (PEFS), meglio nota come cellulite, e l’invecchiamento cutaneo. Nel trattamento della PEFS si sfruttano appieno tre meccanismi di azione caratteristici dell’ozono: scissione degli acidi grassi lunghi che vengono eliminati attraverso il circolo venoso e linfatico; miglioramento dell’irrorazione e dell’ossigenazione dei tessuti; migliore riassorbimento degli edemi. Si ottengono ottimi risultati anche nella rivitalizzazione di viso, collo e décolleté grazie alla capacità dell’ozono di migliorare il microcircolo e la produzione di collagene endogeno ed elastina, favorendo la tonicità dei tessuti anche nei punti critici. Inoltre è stato studiato un sistema innovativo chiamato “Flash Ozone” che permette il trattamento definitivo anche dei capillari. L’azienda italiana Multiossigen produce apparecchiature medicali per ossigeno-ozonoterapia, certificate da ente notificato dal Ministero della Salute, in classe 2A della direttiva CEE 93/42, con esclusivi protocolli terapeutici. L’azienda ha inoltre creato Ozonopatia, la linea completa di cosmeceutici a base di ossigeno-ozono che permette di proseguire l’ossigeno-ozonoterapia anche a casa, amplificando i risultati del trattamento ambulatoriale.

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Multiossigen spa Tel. 035.302751 info@multiossigen.com - www.multiossigen.com-www.ozonopatia.com


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Be Filler Beauty Drink: integratore che idrata e nutre la pelle da dentro Be Filler Beauty Drink è un integratore alimentare a base di peptidi da collagene, acido Ialuronico, vitamina C, luteina e tè bianco. Una formulazione che, agendo dall’interno, è in grado di fornire elasticità e compattezza alla cute. Dall’esperienza di Be Filler nel settore estetico dei filler intradermici è nato Be Filler Beauty Drink Skin Nutrition: l’azione del prodotto è dovuta alla presenza di un complesso nutrizionale denominato ANC (Active Nutrition Complex), brevetto svizzero depositato. Alla base dell’integratore, un’esclusiva formulazione che costituisce un complesso nutritivo e bilanciato a 360 gradi, divenendo un naturale alleato per restituire funzione e protezione alla pelle, contrastando tra l’altro gli effetti nocivi da inquinamento ambientale. Il prodotto può essere utilizzato in un normale programma di cura della persona ma è consigliato anche dopo un trattamento con filler intradermici al fine di prolungarne gli effetti. I componenti presenti in Be Filler Beauty Drink agiscono dall’interno intervenendo nei metabolismi più importanti per il benessere cutaneo tra i quali ricordiamo la sintesi dei fi-

broblasti, cellule fondamentali nella sintesi del collagene, vera proteina nobile della pelle. Il collagene (peptidi da collagene) contenuto nell’integratore è capace di aumentare la compattezza della pelle ed è tra i più stabili dal punto di vista biochimico e dell’attività, tra quelli presenti sul mercato, con studi scientifici a supporto. In questo modo lo strato più profondo della pelle viene coadiuvato nel rafforzamento della funzione cutanea protettiva tipica del collagene. Un’altra funzione a carico dei fibroblasti è quella legata alla produzione di acido ialuronico che favorisce l’idratazione ottimale della pelle. Con l’avanzare dell’età, diminuisce la produzione di acido ialuronico e di collagene naturale, pertanto è in questa fase che diventa estremamente utile la presenza di questi due elementi in Be Filler Beauty Drink. Importanti anche l’azione della luteina per favorire idratazione ed elasticità della pelle e del tè bianco per aiutare ad attenuare la ritenzione idrica. Be Filler Beauty Drink è disponibile in confezioni da 30 bustine da 5g di composto granu-

lato in polvere (trattamento mensile). Si consiglia di sciogliere il contenuto della bustina in 400/500 ml di acqua e di assumerlo entro 2-3 ore dalla preparazione, in 3 cicli da 2 mesi di assunzione all’anno. Il prodotto è disponibile in farmacia e presso i centri medici, anche in versione “for men”.

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