2015 3 NOVEMBRE 45 Anno XXVIII N.MODERNA.COM WWW.DONNA
TA
CILITA LA VI ALE CHE TI FA
IL SETTIMAN
Emirati Arabi, Cina, Irlanda: le nuove mete degli
ITALIANI CHE CERCANO LAVORO ALL’ESTERO
la prossima in copertina
puoi essere tu
le ricette dell’Expo che ci sono piaciute di più
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IN ATTESA DEL GRANDE FREDDO
DONNEVERE. DONNAMODERNA. COM
Giada Vescovi, 18 anni, studentessa di Cortenuova (Bg).
trench
cappottini
maxicardigan
low cost giacconi
padri e figlie femmine
quanto ci segna questo rapporto?
miniguida al
fondotinta quale scegliere
NASCE LA MEDICINA DI GENERE
l
usarlo l gli errori da evitare
uomini e donne oggi si curano in modo diverso
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Poste Italiane spa - Sped. in A.P. D.L. 353/03 art. 1, comma 1, DCB Verona - AUSTRIA B 4,00 - BELGIO B 3,70 - CANADA CAD 7,50 - CANTON TICINO CHF B 4,30 FRANCIA B 3,90 - GERMANIA B 4,50 - LUSSEMBURGO B 4,00 - PORTOGALLO (CONT.) B 4,00 - SPAGNA B 4,00 - SVIZZERA CHF 4,40 - UK GBP 3,40 - USA $ 6,90
APPUNTI DI ANNALISA MONFREDA
parla con me
Puoi seguirmi su Twitter @A_Monfreda, @ scrivermi una email annalisa.monfreda@mondadori.it e leggere i miei post sul blog giornimoderni.donnamoderna.com
Vi ho già raccontato dei miei 70 minuti di pendolarismo quotidiano. E di come sono riuscita a farne uno degli appuntamenti più attesi della mia giornata. Ebbene, da un paio di mesi, quel contenitore di tempo si è arricchito di una nuova attività, che, da ultima arrivata, ha fagocitato tutto il resto: l’ascolto degli audiolibri.Tutto è iniziato da 2 figlie insofferenti ai viaggi in auto: sono 7 anni che la nostra capacità di spostarci sul territorio è appesa all’efficacia delle favole in audiolibro. Questa estate siamo passati dalla Gatta Cenerentola a Jack London, ed è lì che ho avuto l’illuminazione. Ascoltando dalla voce di Marco Baliani le vibranti descrizioni del Klondike e le avventure mozzafiato del cane Buck, ho capito che ero pronta anch’io per farmi leggere qualcosa. Ed eccomi qua: 4 romanzi in due mesi. E almeno 3 scoperte. Scoperta n. 1 Alla lettura sto dedicando le mie ore migliori. Non più gli ultimi scampoli di lucidità prima di addormentarmi. Ma il mattino presto, depositario della massima creatività, e il tardo pomeriggio, picco di adrenalina lavorativa. Scoperta n. 2 I miei orizzonti letterari si stanno allargando. In una libreria zeppa di volumi, gli audiolibri occupano un piccolo espositore nascosto dietro una colonna. Una cinquantina di titoli al massimo, ogni volta diversi. Sembra una limitazione: è l’opposto. Perché è quando abbiamo troppa scelta che finiamo per rifugiarci in ciò che già conosciamo. Di fronte a quell’espositore, ho deciso di riscoprire Cesare Pavese, di avventurarmi nei territori inesplorati di Marcela Serrano, di avvicinarmi per la prima volta a Elena Ferrante e di recuperare cult del passato come Kitchen di Banana Yoshimoto e Casino totale di Jean-Claude Izzo. Scoperta n. 3 Mi stupisco sempre per la precisione con cui le mie figlie ricordano i particolari di una storia. Pensavo fosse una dote innata dell’età. Ho capito essere un benefit dell’ascolto: un’attività liberata da ogni forma di fisicità e quindi tutta tesa alla comprensione del testo e, soprattutto, all’emozione.
IN QUESTO NUMERO
3 NOVEMBRE 2015
IN COPERTINA 56 Emirati Arabi, Cina, Irlanda: le nuove mete degli italiani ch cercano lavoro all’estero 168 Le ricette dell’Expo che ci sono piaciute di più 107 In attesa del grande freddo: trench, cappottini, maxicardigan, giacconi low cost 152 Nasce la medicina di genere: uomini e donne oggi si curano in modo diverso 131 Miniguida al fondotinta: quale scegliere, come usarlo, gli errori da evitare 141 Padri e figlie femmine: quanto ci segna questo rapporto?
74
Helen Mirren, protagonista di Woman in gold, confida: «La cosa più bella della mia vita? Gli uomini».
Il nuovo gioiello
pensato per le mamme in attesa
Suonamore, un dolce richiamo in argento che protegge mamma e bimbo nei nove mesi piĂš importanti da vivere insieme. www.suonamore.it
Š Lucebianca
IN QUESTO NUMERO
ATTUALITÀ 36 LE VOGLIO 7 cose che ti facilitano 38 COME NOI Stanno leggendo... 40 FLASH Emozioni della settimana 42 PARLIAMONE Ha senso festeggiare Halloween?
46 DONNE MODERNE Michela Marzano
47 FATTI Quanto bevono davvero
i nostri figli. Vestiremo rosa quarzo. Serafina e le altre sentinelle anti-racket. Che cervelloni i divi di Hollywood! 56 INCHIESTA Dove va chi cerca lavoro all’estero 59 TENDENZE I Peanuts siamo noi 63 STILI DI VITA Tutte fan della maratona 65 DOMANDE Ho 40 anni: avrò mai la pensione? 66 FENOMENI 8 motivi per cui Expo è stato un successo 69 STORIE E Nureyev mi disse: «Sei come lo champagne» 71 IDEE Possiamo prepararci alla morte? 74 INCONTRI Helen Mirren
Giada Vescovi, 18 anni, studentessa, di Cortenuova (Bergamo).
LA NOSTRA MODELLA PER UN GIORNO
L’hai riconosciuta? È la lettrice che ha posato per il servizio di pag. 94. Ci ha inviato una lettera e una foto da ragazza acqua e sapone, ma noi abbiamo scommesso sul suo lato sexy e... voilà, che trasformazione! A metterci sulla giusta strada è stato un dettaglio: Giada ci ha svelato che adora i tacchi altissimi. In copertina indossa maglia Ragno, gonna Le Petite Robe di Chiara Boni, collana & Other Stories. Foto di Jan Rickers, styling di Cristina Nava.
ZAPPING 85 TUTTO CIÒ CHE AMERAI QUESTA SETTIMANA Libri, cinema, musica, tv
MODA 94 INTIMO+BEAUTY Effetto Burlesque 105 SUCCEDE CHE... News di moda 107 LOW COST Soprabito pesante,
TI SVELIAMO IL TRUCCO Per un look da femme fatale colora le labbra di rosso
BELLEZZA 121 IL LOOK DELLA SETTIMANA
Diventa anche tu protagonista di un nostro servizio di moda. Carica le tue foto su www.donnevere.donnamoderna.com
prezzo leggero 114 SU MISURA Il pull norvegese 117 DOMANDE & RISPOSTE
Il mini bun 122 TENDENZA Bond girl 125 SUCCEDE CHE... Beauty news 127 CORPO Il bagno diventa spa 131 VISO Trova il tuo fondotinta ideale 134 DOMANDE & RISPOSTE
fuoco e per lo sguardo non dimenticare l’eyeliner. Temi di non saperlo applicare bene? Scegline uno a pennarello con la punta in feltro flessibile che segue la curva dell’occhio. Perfetto Superliner Superstar di L’Oréal Paris (11,60 euro) nella nuance Divine Black, un nero luminosissimo.
WWW.DONNAMODERNA.COM 7
IN QUESTO NUMERO
LEGGICI SUL TABLET
182
Se sei abbonata alla versione cartacea, inserisci il tuo codice abbonato e leggi la rivista gratis. Se sei una nuova lettrice, vai sull’App store: la copia singola costa 0,99 euro; per un mese 2,99 euro, per tre mesi 6,99 euro e per un anno 27,99 euro.
Foreste vergini, spiagge bianche, vulcani a riposo: la Costa Rica offre vacanze mozzafiato.
107
Colore accattivante, stampa pitone di tendenza e prezzo contenuto: borsa perfetta.
168
Il filetto al tamarindo è una ricetta che abbiamo assaggiato all’Expo. Da provare anche a casa!
IN PRIVATO 141 FAMIGLIA Padri e figlie: un amore
molto speciale 145 COPPIA Con mia moglie ogni litigio è una scoperta 147 RELAZIONI 5 libri per 5 storie di amicizie al femminile 148 UOMINI Arriva il master per lui
IN FORMA 151 MEDICINA DOLCE Sorpresa!
La camomilla allunga la vita 152 BENESSERE La salute è una questione di sesso 155 FITNESS Mettiti in cammino 156 4 menu contro l’artrosi 158 E ADESSO? Soffro di acufeni 8 WWW.DONNAMODERNA.COM
A CASA 161 DESIGN Con la carta 165 SHOPPING L’aspirapolvere
perfetto 167 MENU Rientro alle 8, ceno alle 9 168 ASSAGGI DI EXPO Queste ricette ci hanno conquistato 171 CLASSICI RIVISITATI Il gattò 173 A TAVOLA tutte le novità 174 ANIMALI Una gallina in giardino
IN LIBERTÀ 179 MOSTRE Scegli la foto,
IN TUTTI I NUMERI 10 STAFF 12 IN EDICOLA 14 QUESTA SETTIMANA SU DONNAMODERNA.COM
visita la città 182 CENTRO AMERICA Costa Rica, vacanza su misura 184 SARDEGNA Qui l’autunno è un incanto 187 IN VIAGGIO
21 DI’ LA TUA Le vostre lettere 24 OCCASIONI Le offerte della
IN PRATICA 189 ECOLOGIA Colora i tuoi vestiti 193 SOLDI Serve un prestito per
201 ASTROCOACH L’oroscopo che
l’università? 197 LAVORO Che moderni questi antichi mestieri
settimana
27 DALLA TUA PARTE Fai valere i tuoi diritti con il nostro aiuto
30 SPORTELLO DEI SOGNI Visitare un laboratorio omeopatico
fa lavorare le stelle per te 202 POSTA DEL CUORE Chiara Gamberale risponde alle vostre lettere 204 INDIRIZZI 206 ULTIMA PAGINA
LA REDAZIONE
che cosa abbiamo scoperto lavorando a questo numero
direttore responsabile Annalisa Monfreda annalisa.monfreda@mondadori.it vicedirettori Susanna Barbaglia (moda e bellezza) susanna.barbaglia@mondadori.it Monica Triglia monica.triglia@mondadori.it art director Roberto Porta roberto.porta@mondadori.it capiredattori ufficio centrale Liliana di Donato (attualità e zapping) liliana.didonato@mondadori.it Marina D’Incerti (moda, bellezza) marina.dincerti@mondadori.it Donatella Gianforma (in privato, in forma, a casa, in libertà, in pratica) donatella.gianforma@mondadori.it
PAOLA: «Hai una
sciarpa bianca che non ti piace più? Prova a tingerla con la curcuma. Sarà bellissima!». PAG. 189
attualità e zapping Sara Peggion vicecaporedattore sara.peggion@mondadori.it Myriam Defilippi caposervizio myriam.defilippi@mondadori.it Isabella Fava caposervizio isabella.fava@mondadori.it Giusy Cascio vicecaposervizio giusy.cascio@mondadori.it Elisa Venco elisa.venco@mondadori.it moda Orsina Baroldi caporedattore orsina.baroldi@mondadori.it Cristina Nava caposervizio cristina.nava@mondadori.it Viviana Olivieri vicecaposervizio viviana.olivieri@mondadori.it Bruno Dall’Arche redattore esperto bruno.dallarch@mondadori.it Miriam Colnaghi casting e produzione miriam.colnaghi@mondadori.it Silvio jr. Suppa silvio.suppa@mondadori.it bellezza Alberta Pianon vicecaporedattore alberta.pianon@mondadori.it Marta Bonini caposervizio marta.bonini@mondadori.it in privato, in forma, in pratica, a casa, in libertà, il bambino Alessandra Cipelli caporedattore alessandra.cipelli@mondadori.it Anna Scarano vicecaporedattore anna.scarano@mondadori.it Stefania Carlevaro caposervizio stefania.carlevaro@mondadori.it Alessia Cogliati vicecaposervizio alessia.cogliati@mondadori.it Annaleni Pozzoli vicecaposervizio annaleni.pozzoli@mondadori.it Silvia Calvi silvia.calvi@mondadori.it Paola Nardi paola.nardi@mondadori.it Barbara Rachetti barbara.rachetti@mondadori.it Chiara Sessa chiara.sessa@mondadori.it
MARA: «Mi piace
camminare in montagna. E ho scoperto come scegliere il percorso giusto». PAG. 155
ufficio grafico Valeria Vaselli caporedattore valeria.vaselli@mondadori.it Fabrizio Grassi caposervizio fabrizio.grassi@mondadori.it Maria Grazia Spinelli caposervizio grazia.spinelli@mondadori.it Monica Carpanelli monica.carpanelli@mondadori.it Roberta Diliddo roberta.diliddo@mondadori.it Federica Esti federica.esti@mondadori.it Isabella Gargiuolo isabella.gargiuolo@mondadori.it Valentina Scarduelli valentina.scarduelli@mondadori.it Claudia Valeriani claudia.valeriani@mondadori.it
VALENTINA: «Soffro ancora
molto per la perdita del mio papà. Mi chiedo se sia possibile riuscire a prepararsi, accettando con più serenità la fine della vita». PAG. 71
ufficio fotografico Roberta Lancia photoeditor roberta.lancia@mondadori.it Laura Maresti laura.maresti@mondadori.it Mara Minoia mara.minoia@mondadori.it Samantha Pascotto samantha.pascotto@mondadori.it segreteria di redazione Sarah Bombelli sarah.bombelli@mondadori.it Raffaella Magazzino raffaella.magazzino@mondadori.it Gaia Recalcati gaia.recalcati@mondadori.it collaboratori
Ilaria Amato, Alessandra Appiano, Alessandra Beltrame, Marco Benedettelli, Marilena Bergamaschi, Mariella Boerci, Flora Casalinuovo, Mattia Carzaniga, Elisabetta Castiglione, Elisabetta Colangelo, Valeria Colavecchio, Isabella Colombo, Irma d’Aria, Valeria Di Napoli, Catia Donini, Natascia Gargano, Claudio Gervasoni, Camilla Ghirardato, Massimo Longoni, Rossella Mazzali, Francesca Romana Mezzadri, Elisa Musso, Aldo Nove, Annalisa Piersigilli, Fiamma Sanò, Sara Scheggia, Manuela Soressi, Simone Spetia, Andrea Spinelli, Nadia Tadioli, Clelia Torelli, Paola Volpari
LILIANA: «Ho 40
anni e spesso mi domando: andrò mai in pensione? Adesso ho le idee più chiare». PAG. 65
PER COMUNICARE CON DONNA MODERNA POSTA Donna Moderna, Mondadori, 20090 Segrate (Milano), specificando sulla busta la rubrica che vi interessa REDAZIONE Telefono: 0275423022; fax: 0275423118. INFORMAZIONI sui concorsi e sui prodotti in vendita con Donna Moderna (borse, indossati, libri, Dvd, Cd) telefono: 199111999. ABBONAMENTI Telefono: 199.111.999 (lun-ven dalle 9.00 alle 19.00; costo massimo della telefonata 0.12 + IVA al minuto senza scatto alla risposta, per cellulari costi in funzione dell’operatore); per chiamate dall’estero: +39.041.509.90.49; fax 030.7772387; e-mail: abbonamenti@mondadori.it; internet: www.abbonamenti.it ARRETRATI Telefono: 045.888.44.00; fax: 045.888.43.78; e-mail: collez@mondadori.it PUBBLICITÀ Mediamond SpA, telefono: 0275421; fax: 0275422302.
STEFANIA: «Bevo la camomilla a letto ogni sera: è una coccola. Ma non sapevo che proteggesse anche cuore e cervello. Miracolosa!». PAG. 151 10 WWW.DONNAMODERNA.COM
© 2015 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. ISSN 1120-5024. Questo periodico è iscritto alla Federazione Italiana Editori Giornali.
Numero del certificato: 7778; data del rilascio: 18.12.2013 Stampa: ELCOGRAF S.p.A., via Mondadori, 15, - Verona Pubblicazione registrata Trib. di Milano, n. 849 del 18.12.1987. Distribuzione a cura di Press - di S.r.l.
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La prossima settimana con Donna Moderna c’è Cucina Moderna, il mensile dedicato alla buona tavola. Impara a creare sformati, tortini e crocchette usando il risotto come base. E scopri i segreti della pasta frolla per stupire i tuoi ospiti con dolci da alta pasticceria. Le due riviste insieme costano 2,50 euro.
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QUESTA SETTIMANA SU
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MAMME VIVA HALLOWEEN
Le decorazioni più divertenti, i costumi più originali e le ricette più golose per festeggiare la “notte delle streghe”. donnamoderna.com/mamme
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Vuoi sperimentare un’acconciatura nuova? Scopri i nostri video tutorial. Donnamoderna.tv
SALUTE PROVA LA GINNASTICA POSTURALE
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Ecco un’attività fisica dolce che puoi fare anche a casa. donnamoderna. com/salute
Il contenuto più seguito dai nostri 370.000 follower la scorsa settimana? Come dimagrire senza dieta con 10 buone abitudini twitter.com/DonnaModerna
IL BLOG DI DONNA MODERNA
Questa settimana ti consigliamo di leggere il post Hello Adele, bentornata! 14 WWW.DONNAMODERNA.COM
GIORNIMODERNI.DONNAMODERNA.COM DONNE
di ISABELLA FAVA Si parla di ADELE • AMORE • MUSICA
«È appena uscito Hello, il primo brano del terzo, attesissimo album di Adele. Il nuovo cd si intitola 25, come gli anni della cantante inglese, e arriverà il 20 novembre. Sono sicura che vi farà innamorare, perché Adele sa toccare le nostre corde più intime».
Corbis (3)
GIORNIMODERNI
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#FindTheOne
DI’ LA TUA @
Sono stanca di vedere top model con un viso triste, arrabbiato, deluso. LAURA
scrivi a dilatua@mondadori.it
LA MODA DOVREBBE ESSERE BRIO E FELICITÀ, O NO?
Cara Donna Moderna sto sfogliando il n. 43 e sono disgustata dall’immagine di pagina 96: sembra una profuga più che una modella. Mi riferisco all’espressione, non all’abito di Gucci. Sono stanca di vedere fotografate ragazze belle con un viso triste, arrabbiato e deluso. Ma la moda non dovrebbe essere felicità e brio? Io quando compro un abito mi sento contenta e soddisfatta, non depressa. Cosa stiamo trasmettendo con una foto così alle nostre giovani donne che stanno crescendo? LAURA
LA DOMANDA
Il governo vuole presentare un disegno di legge sul lavoro agile. Ti piacerebbe lavorare da casa?
sì 71%
LA SCLEROSI MULTIPLA E LA PENSIONE DI INABILITÀ
Gentile redazione, vorrei chiedervi un favore: dato che spesso trattate il tema del lavoro, perché una volta non parlate anche di chi, per una malattia invalidante quale la sclerosi multipla, pur essendo ancora giovane (55 anni), è costretto a chiedere una pensione di inabilità? Grazie. MARIA GABRIELLA Cara Maria Gabriella, grazie per il suggerimento. Abbiamo parlato di sclerosi multipla in molti articoli, ma non ci siamo concentrati sul tema della pensione di inabilità. Lo faremo presto.
VORREI FARE APNEA: DA DOVE COMINCIO?
Ho letto l’articolo E ora andiamo tutte in apnea (n. 44) sulla nuova passione delle italiane per le immersioni
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donnamoderna.com
Risponde il direttore Annalisa Monfreda: «Cara Laura, la moda non ambisce a essere solo felicità e brio, ma cerca di esprimere tutto il repertorio di emozioni a disposizione di uomini e donne. Ogni sfilata ha un suo tema, che spesso non vuol far sorridere, bensì riflettere: ricordo che due anni fa Prada dedicò il suo fashion show alla violenza sulle donne. Quanto alle modelle, oggi c’è la tendenza a farle sparire dietro i vestiti, a renderle più impersonali possibile per far risaltare quello che indossano. Le confesso: abbiamo scelto quella foto guardando l’abito, non il volto della modella. E credo che questo fosse l’intento di Gucci».
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e il mermaiding. Amo tantissimo nuotare e fare snorkeling quando sono in vacanza. Vorrei provare un corso di apnea anche in città, ma non so come cominciare. Mi date qualche consiglio? Grazie. RAFFAELLA Risponde Alessia Zecchini, campionessa mondiale di apnea: «La cosa più importante è la respirazione. Imparare a usare bene il diaframma aiuta ad abbassare la frequenza cardiaca e a immergerti più a lungo. Anche gli esercizi di yoga sono utilissimi! Per tonificare i muscoli e fare bene al cuore è perfetto un corso di nuoto, meglio ancora se pinnato. E soprattutto fai un corso certificato: trattenere il respiro sott’acqua sembra un gioco da bambini, ma ci sono regole fondamentali per farlo in sicurezza».
Carica la tua foto su Instagram indicando l’account @donnamoderna e l’hashtag
#donnamodernainviaggio
OPS!
#DONNAMODERNA INVIAGGIO
Nell’articolo Buone notizie per il tuo sorriso (n. 44) abbiamo scritto che “l’impianto iuxtaosseo penetra nell’osso”. Al contrario, l’impianto di cui si parla, eseguito nei centri San Babila day hospital di Milano e di Roma, risolve i casi di osso sottile, basso e vuoto, non idoneo a ricevere le viti. Quindi non penetra nell’osso.
Incredibile #Islanda. E bellissimo scatto di @tarmiosa.
l prima di scriverci, leggi l’informativa sulla privacy a pag. 12
GIORNIMODERNI
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I MIGLIORI COMMENTI AL POST
@Lucilla La sobrietà e
l’eleganza di una donna stanno nel saper scegliere l’abito adatto per qualsiasi evento e ora del giorno. Il jeans, qualunque forma abbia, è pur sempre un jeans.
@Valeria Scusate ma perché solo le milanesi dovrebbero essere chic? Le donne delle altre città vestono in modo choc? Questa storia che le milanesi e i milanesi sono i più eleganti ha cominciato a stancare. Donne e uomini di tutta Italia possono essere, in questo caso, chic o choc. Basta generalizzare!
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@Daniela Non amo
particolarmente i jeans. Ne posseggo un solo paio: corti alla caviglia e scuri. Come consiglia il vostro articolo, siccome non sono più una ragazzina, li indosso con la giacca e le scarpe stringate.
@Csilla L’eleganza di una donna non dipende dall’abbigliamento o da quanto spende. Anzi, spesso vedere una signora impellicciata e ingioiellata non è chic, mentre può esserlo una donna in jeans con una camicetta low cost e un paio di stivaletti.
Studio H2o
MA I JEANS POSSONO ESSERE CHIC? di Anna Da Re
Scarpe per IGINALE. Essere OR
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OCCASIONI
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l L’HOTEL CON LO SCONTO
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Se hai sottoscritto un contratto fuori da un esercizio commerciale, sarà valido solo quando darai una seconda conferma.
illustrazione di Daniel James Zender
«Mio figlio ha sottoscritto un abbonamento a Internet con il web cube della Tre. Il contratto l’ha firmato durante un’attesa in aeroporto. Poi, però, una volta a casa, si è accorto che, per avere quella tariffa vantaggiosa, avrebbe dovuto trasferire allo stesso operatore anche la linea voce per ben 30 mesi. Un dettaglio che il promoter aveva omesso. E ora?». EMANUELA GRECO, PALERMO
Purtroppo non sei la sola a segnalarci di aver avuto una spiacevole sorpresa con un operatore telefonico, cara Emanuela. Per fortuna sono in arrivo nuove norme che tutelano noi consumatori da questo tipo di inconvenienti. Agcom, l’Autorità garante delle comunicazioni, ha approvato due delibere che entreranno in vigore a breve, entro fine anno. Una delle novità previste è che, per i nuovi contratti, non si potrà chiedere una permanenza minima che superi i 24 mesi. E, per quanto riguarda le vendite a distanza
(per esempio al telefono, porta a porta o tramite un promoter), le compagnie potranno far partire l’abbonamento solo dopo aver ricevuto una seconda conferma dal cliente. Ma veniamo a te, Emanuela. Tuo figlio ha sottoscritto il contratto in aeroporto e la legge dice che per gli acquisti fatti fuori dai locali commerciali ci sono 14 giorni di tempo per cambiare idea. Per farlo, dovete spedire una raccomandata alla compagnia telefonica. La società non risponde? Potete rivolgervi al Corecom, Comitato regionale per le comunicazioni (www.agcom.it) e chiedere di avviare un procedimento di conciliazione gratuita.
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PER ANNULLARE UN CONTRATTO FIRMATO FUORI DAL NEGOZIO CI SONO 14 GIORNI DI TEMPO
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LA GARANZIA DELL’ELETTRODOMESTICO ROTTO È IN SCADENZA? PER ALTRI DUE MESI LA RIPARAZIONE È GRATIS «Due anni fa ho comprato un ferro da stiro con caldaia Steamy. Purtroppo, però, l’ho dovuto subito portare in assistenza, perché non emetteva vapore. Me l’hanno riparato per due volte e, infine, sostituito. Eppure il difetto c’è ancora. Visto che la garanzia è scaduta, ormai il ferro è del tutto inutilizzabile!». CRISTIANA PEZZOTTA, GROSSETO
Capiamo la tua amarezza, Cristiana, ma il centro assistenza al quale ti sei rivolta sostiene che, in realtà, il ferro da stiro non era guasto. Il problema della mancata emissione di vapore, ci hanno spiegato, era causato da uno scorretto utilizzo. In pratica, hai riempito la caldaia con normale acqua del rubinetto quando, invece, l’apparecchio è pensato per funzionare esclusivamente con acqua demineralizzata. In ogni caso, gli addetti provvederanno a sostituirti ancora una volta l’apparecchio. Approfittiamo della tua lettera per dare un’informazione utile a tutti i lettori: come prevede l’art. 132, comma 2 del Codice del consumo, se il difetto di un elettrodomestico si manifesta a ridosso della scadenza dei due anni prevista dalla legge, si ha comunque tempo fino a 60 giorni dalla fine della garanzia per segnalare il guasto al venditore. Vuol dire che, se ci si accorge del problema quasi alla fine dei due anni di garanzia, per altri due mesi si ha diritto a chiedere la riparazione gratuita al negoziante.
SI PUÒ DISDIRE LA MANUTENZIONE DELL’ASCENSORE CON UN PREAVVISO DI 30 O 60 GIORNI AL MASSIMO
«L’amministratrice del nostro condominio ci ha inviato la previsione dei costi per la manutenzione dell’ascensore. Ho chiesto a una ditta concorrente un preventivo che è risultato molto più conveniente. Secondo l’amministratrice, però, non possiamo cambiare il contratto senza dare un preavviso di almeno 180 giorni alla prima società. È così?». RENATA VILLANUOVA, OSTUNI (BR)
La legge impone al condominio di provvedere alla manutenzione dell’ascensore ogni sei mesi, dando l’incarico a un’azienda abilitata. Lo dice l’art. 15 del decreto 162 del 1999. In caso di recesso dal contratto, però, la società non può applicare penali eccessive o imporre tempi lunghi di preavviso. Si tratta infatti di clausole considerate vessatorie dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (www.agcm.it). Secondo l’Autorità, un tempo congruo per la disdetta è quello di 30 giorni dalla scadenza annuale per i contratti da un anno e di 60 giorni per quelli più lunghi. Ti suggeriamo di farlo presente alla prossima assemblea, cara Renata.
l prima di scriverci, leggi l’informativa sulla privacy a pag. 12
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scrivi a dmdirittidigitali@mondadori.it
l’App per il car sharing è sicura DIRITTI DIGITALI
GIOVANNI ZICCARDI docente di Informatica giuridica
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«Gentile redazione, sto usando una App che mi permette di acquistare via sms il biglietto dell’autobus o di noleggiare un’auto con l’azienda di car sharing della mia città. Ma in questo modo i miei spostamenti diventano di pubblico dominio?». CHIARA MESSA, MILANO
Cara lettrice, in tante città oggi si possono utilizzare diversi servizi di mobilità urbana che funzionano via App, Gps ed Sms. Sono molto comodi. E lei non si deve proccupare. Prima di tutto in nessun modo potrà essere controllata o tracciata da terzi nei suoi spostamenti. In
più, presto, saranno diffuse alcune linee guida del Garante Privacy. Tra queste, sarà introdotto l’obbligo delle società di informare via telefono gli utenti circa i dati sensibili che saranno trattati e per quali scopi. Per quanto riguarda il mobile ticketing (cioè l’acquisto dei biglietti di metro e autobus via smartphone), i dati potranno essere conservati solo per un periodo limitato e non oltre i sei mesi. Infine, le società di noleggio di car e bike sharing potranno impiegare solo i dati realmente necessari per quel servizio.
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VISITARE UN LABORATORIO OMEOPATICO «Cara Donna Moderna, ho studiato Scienze biologiche a Genova e sto per trasferirmi a Milano dove terminerò gli studi. I miei genitori mi hanno sempre curata con l’omeopatia e per questo ne sono molto affascinata. Il mio sogno è di trascorrere una giornata nella filiale italiana di Boiron, che ha fatto la storia nel settore. Mi aiuti?» BEATRICE
Donna Moderna ci è riuscita così
Cara Beatrice, i responsabili della sede milanese di Boiron ti daranno presto il benvenuto. Resterai colpita dall’atmosfera di benessere che si respira in questa azienda, conoscerai il pensiero del presidente-filosofo Christian Boiron attraverso i racconti di chi lavora con lui e potrai ammirare le opere degli artisti dell’associazione culturale Omeoart, che si sono cimentati sul tema dell’arte e dell’omeopatia. Vedrai anche gli interessanti documentari sull’attività dei laboratori scientifici di Lione, dove si trova la casa madre.
Se anche tu apprezzi la medicina alternativa
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Nell’antica Farmacia dell’ospedale omeopatico di Torino, fondata nel 1862 e ricreata presso gli Archivi storici della città, ripercorri oltre due secoli di storia dell’omeopatia tra ampolle, pestelli e trattati antichi (piemonteitalia.eu). Per essere sempre aggiornata sull’uso dei medicinali alternativi iscriviti alla newsletter Il Granulo della Federazione italiana associazioni e medici omeopati (fiamo.it).. Se hai ancora dubbi da chiarire o luoghi comuni da sfatare leggi Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull’omeopatia di Silvio Garattini, medico e direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano (Sironi Editore).
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a cura di ANNALISA PIERSIGILLI
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a cura di ALESSANDRA CIPELLI scrivile a alessandracipelli@mondadori.it
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UN SAGGIO DI PSICOLOGIA
UN ROMANZO SULL’AMICIZIA
L’attrice Melanie Griffith pensa alla remise en forme del corpo, ma soprattutto della mente. Ecco perché sta leggendo il saggio dello psicologo Daniel Goleman Focus. Dal sottotitolo ambizioso: Il motore nascosto dell’eccellenza.
La modella canadese Shay Mitchell (nella foto) ha pubblicato Bliss con la sua migliore amica: la blogger Michaela Blaney. Il romanzo è una storia di amicizia tra donne, naturalmente. Ambientato tra Hollywood e la Thailandia.
UN MANUALE DI CUCINA
Guarda un po’. L’ereditiera
Paris Hilton sfoglia Deceptively
Delicious di Jessica Seinfeld, un manuale di trucchi e ricette per far mangiare il cibo sano ai bambini. Che stia pensando di metter su famiglia con il fidanzato Thomas Gross?
stanno LEGGENDO... LA BIOGRAFIA DI UNA STAR
UN MEMOIR SULLA TV
Va fiera del suo libro Stephanie Pratt. Personaggio televisivo di spicco in America e in Gran Bretagna, firma Made in Reality, saggio sulla sua esperienza da prezzemolina negli show. E se lo porta in giro per esibirlo e “rileggersi”. a cura di GIUSY CASCIO 38 WWW.DONNAMODERNA.COM
Ipa (2) / Olycom / Kika / La Presse
Su Instagram dice che lo fa «per rilassarsi». L’attrice Jessica Chastain divora l’autobiografia di Diane Keaton, Then Again. Chissà se saprà ispirarsi ai ricordi della diva, al punto da eguagliarla nella carriera.
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EMOZIONI DELLA SETTIMANA
1 ARRIVIAMO, RIO! «Missione compiuta» ha esultato il
direttore tecnico Enrico Casella. Ai Campionati mondiali di Glasgow, in Scozia, la Nazionale di ginnastica artistica si è guadagnata un pass per le Olimpiadi di Rio del 2016. Tra le protagoniste: le campionesse Carlotta Ferlito (nella foto), in gara, e Vanessa Ferrari, rimasta in panchina. 2 UN CAVALLINO A NY Prima la “mitica” cerimonia della campanella, con Sergio Marchionne e John Elkann che hanno aperto le contrattazioni della Borsa. Poi l’euforia del mercato: la quotazione della Ferrari a Wall Street è stata un successo. La casa di Maranello ha messo sul mercato Usa il 10% dell’azienda ed entro gennaio 2016 il titolo verrà quotato anche alla Borsa di Milano. 3 SURFISTI PACIFISTI Vengono da Gaza, Israele, Libano e Afghanistan. Sono tutti ragazzi appassionati di surf e si sono incontrati sulla spiaggia francese di Seignosse, vicino a Biarritz, per partecipare al Surfing 4 Peace Summit 2015: una settimana di incontri tra le onde per portare un messaggio di pace. 4 SÌ AI DIVORZIATI, NO AI GAY Dopo 3 settimane di confronti e discussioni Papa Francesco ha chiuso a Roma il Sinodo sulla Famiglia: «È stato faticoso ma porterà molti frutti» ha detto Bergoglio. Il primo? L’apertura della Chiesa alla comunione per i divorziati risposati. Ma sugli omosessuali è sempre chiusura. 5 VAI JUSTIN Ha mandato in delirio le fan accalcate per lui al Forum di Assago (Mi) e fatto incetta di premi: ben 5. Il re degli Mtv Ema, gli European Music Awards, è stato lui, il divo del pop Justin Bieber. Che ha lasciato la favorita Taylor Swift con un solo riconoscimento, per la miglior canzone. a cura di SARA PEGGION
4 SPERANZA
2 SUCCESSO 3 SFIDA
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DM FLASH
DM PARLIAMONE
HA SENSO FESTEGGIARE
HALLOWEEN?
La “notte delle streghe” made in Usa sta diventando una tradizione anche in Italia. C’è chi lo considera un rito liberatorio, chi solo una brutta copia di una ricorrenza altrui di ILARIA AMATO scrivile a attualita@mondadori.it
ALESSANDRA FAIELLA attrice e insegnante ai corsi di comicità del Teatro della Cooperativa di Milano
sì
«Il nostro è un Paese dove le feste comandate sono sempre “perbenino” e hanno per protagonisti solo santi e beati. Bello, certo, però che noia. Ben venga allora Halloween, che dà spazio a quello che ci fa paura: non solo la morte, ma anche la bruttezza. Quella del 31 ottobre è la notte delle streghe: donne non avvenenti, però capaci di esercitare un certo fascino. Lo spirito sovversivo è il loro sex appeal. E per questo sono liberatorie e vanno apprezzate». È un’occasione per lasciarsi andare «Halloween, con il suo retroterra noir, ha il merito di portare alla luce quelle qualità istintive e misteriose che spesso noi donne siamo portate a reprimere, perché culturalmente valgono più doti maschili come la chiarezza e l’organizzazione. Questa notte ci fa apprezzare il “lato oscuro” della nostra forza». MARINO NIOLA docente di Antropologia culturale all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli
no
L’attrice Liv Tyler e il figlio Milo, 9 anni (a sinistra nella foto), in maschera per festeggiare Halloween.
«Il nostro Paese ha una lunga tradizione di feste dedicate alla morte. Pochi sanno che a Orsara, in Puglia, esiste il rito di accendere zucche intagliate nella notte tra il 1° e il 2 novembre. Eppure, anziché valorizzare le nostre radici, abbiamo preferito copiare Halloween dagli Stati Uniti, perché è una celebrazione più spettacolare, ma anche molto commerciale». È un format non adatto a noi «Dagli Usa, oltre a telefilm e reality, importiamo i modelli delle feste. A partire da Babbo Natale che, con la veste rossa e la barba bianca, è un’ invenzione pubblicitaria degli anni ’30. Resta da vedere, però, come adattiamo questi format alla nostra società e alla nostra cultura: ad Halloween in America i bambini girano mascherati da una villetta all’altra, da noi lo fanno dentro un palazzo. E l’horror da condominio non dà certo lo stesso brivido».
dibattiti.donnamoderna.com
25%
SÌ PERCHÉ... @ornella «Per me Halloween
ha ormai sostituito il Carnevale: è un’occasione di travestirsi e divertirsi. Ben venga». @marina «Certo che festeggio Halloween: esorcizza la paura... Se piace così tanto ci sarà un motivo». @laura «Halloween è sempre stata festeggiata anche in Italia. Per la Chiesa delle origini era la vigilia di Ognissanti, che in inglese si dice “All Hallows Eve”».
42 WWW.DONNAMODERNA.COM
75%
NO PERCHÉ... @angelica «Non ha senso festeggiare Halloween. Per carità, ognuno fa quel che vuole, ma non è nella nostra cultura o nella nostra religione».@giuseppe «La trovo una festa inutile: noi abbiamo già Carnevale!». @candida «Non la sento come festa. L’ho celebrata un’unica volta, ma solo per incontrare alcune care amiche che non vedevo da tempo».
Olycom
la parola ai lettori
Ciondoli e bracciali in oro e smalto per i pi첫 piccoli con il simbolo del loro segno zodiacale.
C
R
C
R
io, cattolica, dico: la teoria del gender è una bufala
Il dibattito divide da mesi la politica e allarma i genitori: è giusto parlare di omosessualità e di orientamento di genere a scuola? Per Michela Marzano, che ha scritto un libro sul tema, la risposta è: «Sì, si deve. Ma prima bisogna smontare falsità e pregiudizi» di MARIELLA BOERCI scrivile a attualita@mondadori.it
Michela Marzano è una pasionaria. Filosofa, docente universitaria a Parigi, parlamentare, scrittrice, editorialista, opinionista: qualsiasi cosa faccia, ci mette un impeto e un’energia che contraddicono il suo fisico lieve, a lungo imprigionato nelle morse dell’anoressia, e quello sguardo liquido e ardente che racconta tristezze mai completamente rimosse (la “crepa dell’esistenza”, come le definisce lei). Inserita dal Nouvel Observateur tra i 50 pensatori più influenti di Francia, ha appena scritto il libro Papà, mamma e gender (Utet), rinfuocando il già accesissimo dibattito che da mesi divide politica, scuola e famiglie. «Lo scopo è smontare la confusione, i pregiudizi e le interpretazioni più fantasiose che circondano oggi la cosiddetta ideologia gender e allarmano tanti genitori» dice la scrittrice. Condivide queste preoccupazioni? «Se le informazioni che girano in Rete da mesi attraverso i social fossero vere e se avessi un bambino, sarei seriamente preoccupata anch’io. È stato mischiato tutto in modo improprio: il sesso, il genere, i ruoli, si è parlato persino di pedofilia fino a trasformare il gender in uno spauracchio».
Quindi è giusto che, già dalle materne, si parli di orientamento sessuale con i bambini? «Sì. Perché non è vero, come si cerca
di far credere, che si insegnerà la masturbazione e il sesso da piccoli oppure che si parlerà della scelta di essere uomo o donna. Bugie. Lo scopo è promuovere la cultura del rispetto e del dialogo insegnando l’accettazione delle differenze e il rifiuto delle discriminazioni. Senza voler generalizzare, ricordiamoci che bambini e adolescenti si comportano spesso in modo crudele. Non è raro che il bulletto del gruppo dia del “frocio” a un compagno per sentirsi più forte. Magari è omosessuale o magari non lo è, però l’insulto è qualcosa che ferisce, emargina e impedisce a un bambino di sentirsi accettato». È capitato anche nella sua famiglia. «Sì. Mio fratello è gay e ha convissuto per anni con la vergogna e con i sensi di colpa. Lo insultavano e io non capivo, perché ero ancora piccola e non avevo strumenti. È stata una tragedia in famiglia, i nostri genitori ci avevano mandati in scuole cattoliche e si portavano dentro una religione imparata a memoria e tanti luoghi comuni. Certe cose, in casa mia, non si dovevano neanche pensare. Mamma e papà, poveretti, hanno dovuto rimettere tutto in discussione, ricominciare daccapo, imparare ad accettare che, nella vita, di normale e di anormale c’è ben poco».
Resta il fatto che molti non abbiano ben chiaro di cosa si stia discutendo, né di come sia nata la questione.
«Gender è il termine inglese che traduce la parola genere e si è cominciato a usarlo negli anni ’70. In Italia e in Francia è tornato alla ribalta 3 anni fa, alla ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e il contrasto delle violenze di genere. Un tema che riguarda tutti, non solo gli omosessuali, e che ha aperto la porta all’introduzione del gender nelle scuole scatenando scontro e rifiuto».
Per questo si batte con tanta forza per questioni come il gender, le unioni degli omosessuali, l’adozione alle coppie gay? «L’avrei
fatto comunque, anche se è vero che si lotta sempre a partire da quello che si è attraversato e ci sconvolge; da quello che si ha o 46 WWW.DONNAMODERNA.COM
Francesca Mantovani
Spiegare ai bambini che si può amare un uomo o una donna è un modo per insegnare l’esistenza delle differenze
DONNE MODERNE
non si ha, che si è o non si è e con cui, prima o poi, siamo costretti a fare i conti. Alla fine penso che tutti siamo costruiti in un certo modo e io, appunto, sono fatta così: non mi tiro indietro davanti a qualcosa in cui credo. Spiegare e insegnare ai bambini che un uomo può amare un altro uomo e una donna amare un’altra donna senza per questo essere considerati anormali, malati o magari dei mostri, è un modo per insegnare l’esistenza delle differenze». Molti genitori ritengono che la sessualità dei bambini sia una questione che riguarda la famiglia. «Ma la scuola non vuole sosti-
tuire i genitori, li vuole affiancare. Un conto sono i discorsi che si fanno a casa, un altro è l’educazione all’uguaglianza. Come mai a nessun genitore viene in mente di discutere l’insegnamento della matematica e l’educazione sessuale sì? Come mai ora ci si preoccupa proprio di questo? La risposta è che viviamo in un’epoca di reflusso, si sta tornando su posizioni tradizionaliste che cercano di rimettere in discussione determinate battaglie acquisite. Lo vedo ogni giorno anche in Parlamento». Non crede che la questione gender sia di scarso interesse per chi, in Italia, non ha un lavoro e non arriva alla fine del mese?
«La risposta è sì, ma è anche no. Sì, perché è vero che ci sono tanti problemi importanti su cui ci si deve concentrare. No, perché il problema gender, che lo si voglia o meno, si ritrova in ogni questione: se parliamo di lavoro, guarda caso, sono le donne a trovarsi nella condizione più difficile. E di qualunque cosa si discuta, quella differenza di genere salta sempre fuori». Lei cita spesso le sue radici cattoliche, eppure la Chiesa nega l’amore tra persone omosessuali. Come vive questa dicotomia?
«Io parlo da laica ma ho una fede e Dio è sempre stato il mio orizzonte, anche quando me ne sono allontanata. Di quale cattolicesimo stiamo parlando se Papa Francesco, a proposito dei gay, ha detto: “Chi sono io per giudicare”? Il problema dell’amore, come di tutto ciò che è umano, è che è pieno di pregiudizi, di stereotipi, di luoghi comuni. In realtà l’amore non ha sesso né genere. Accade. Punto».
Sopra, la copertina del nuovo libro della filosofa e parlamentare Michela Marzano, 45 anni. Si intitola Papà, mamma e gender (Utet) e affronta il tema dell’identità di genere in Italia: nelle scuole e nelle discussioni politiche.
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DM FATTI
QUANTO BEVONO DAVVERO I NOSTRI FIGLI
Il libro della giornalista Alessandra Di Pietro Il gioco della bottiglia (add editore) è un’inchiesta sul fenomeno del consumo di alcol tra adolescenti.
Contrasto
A 11 anni provano il primo bicchiere, a 15 tornano a casa ubriachi. Non sono i protagonisti di un film americano, ma i ragazzi italiani. Li racconta Il gioco della bottiglia. Alcol e adolescenti, quello che non sappiamo (add editore), il nuovo saggio della giornalista Alessandra Di Pietro. «Sono una mamma e dopo l’ennesimo titolone dei tg su questo fenomeno, ho deciso che volevo saperne di più» spiega l’autrice che, pagina dopo pagina, scardina tanti luoghi comuni sull’argomento.
MENO DEI RAGAZZI DEL NORD EUROPA Il 21,5% dei maschi sotto i 18 anni beve, mentre la percentuale delle femmine si ferma al 17,3. Il primo tête-à-tête con birra o vodka va in scena a casa di amici o parenti (41,8%) oppure al bar (27,4%). «Lo dice l’Istat» sottolinea Alessandra Di Pietro. «L’abitudine più preoccupante è il binge drinking, la moda di bere sregolato, in modo veloce e in grande quantità: la segue il 14,5%». Eppure gridare all’emergenza è esagerato. «C’è un problema, non un allarme. L’Istituto superiore di sanità mostra che dal 2007 il consumo di alcol è in calo» prosegue l’autrice. «In media i nostri ragazzi bevono un terzo rispetto a danesi, norvegesi e finlandesi».
MA LE FEMMINE RISCHIANO DI PIÙ Sbaglia chi pensa che lo sballo da cocktail sia una questione da uomini. Riguarda tantissime giovani. «E tutti ignoriamo che gli effetti su di loro sono peggiori che sui coetanei» fa notare Alessandra Di Pietro. «Diversi studi dimostrano che l’alcol ha ricadute negative sull’apparato riproduttivo femminile e sul seno». Come convincere le adolescenti a smettere di bere, prima che diventi una dipendenza? «Di certo, non usando toni moralisti o punizioni eclatanti per la sbronza una tantum» puntualizza la giornalista. «Dalle storie e dalle interviste agli esperti che ho raccolto, ho capito che sono controproducenti. Perché tanti ragazzi che iniziano a bere non sono immaturi o problematici, ma normalissimi. Potrebbero essere i nostri figli: sanno ciò che fanno, ne parlano tra loro. Peccato che noi genitori, spesso, non li ascoltiamo. L’alcol è un tema scomodo perché ci porta a fare i conti con noi stessi che, magari, abbiamo l’abitudine di mettere il vino a tavola tutte le sere...». FLORA CASALINUOVO scrivile a attualita@mondadori.it
PARTECIPA ALL’INCHIESTA “DONNE E LAVORO”
Per dire la tua sul tema dell’occupazione femminile, compila entro il 4 novembre il questionario che trovi su BIONIKE.DONNA MODERNA.COM. Il tuo aiuto è prezioso: i dati della ricerca, realizzata in collaborazione con BioNike, saranno presentati in un convegno a Milano. Tra chi risponde, entro il 13 novembre verranno estratti 50 kit di bellezza e 4 corsi di formazione. Valore del montepremi: 5.540,50 euro (Iva esclusa ove prevista). Il regolamento integrale è su www.donnamoderna.com/bionike. WWW.DONNAMODERNA.COM 49
DM FATTI Il rosa quarzo trionfa in abiti e accessori. 1. Un bracciale Pandora. 2. Uno smanicato Bora Aksu per la primavera-estate 2016. 3. Un cappottino Emporio Armani.
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VESTIREMO ROSA QUARZO
Prendiamo nota: secondo il Pantone Color Institute, il colore di tendenza del 2016 sarà il rosa quarzo. Personalmente ho smesso di prendere sul serio questi oracoli, visto che ogni anno mi illudo di poter sfoggiare un «mandarino», un ▲ «mimosa», uno «smeraldo», ma alla fine, stringi stringi, nessuno trova il coraggio di DI VALERIA DI NAPOLI, schiodare dal nero marmitta. IN ARTE PULSATILLA, Quest’anno però Cristina SCRITTRICE Giorgetti, storica del costume scrivi a attualita@mondadori.it all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ammonisce: «Il nero intregrale è tramontato. Adesso l’eleganza è nel colore». Cioè, al posto del “total black” avremo un “total rosa quarzo”? «Be’, no, la vedo dura vestirsi di rosa quarzo da capo a piedi: sarebbe stucchevolissimo» precisa Giorgetti. «Più che un colore dominante, lo vedo in abbinamento. È una buona
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IL COMMENTO
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4. Un gilet di Clips. 5. Una borsa di O bag. 6. Una décolleté di Banana Republic.
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alternativa al beige, perché sta bene col nero, col blu, col grigio. E poi dona alle bionde, alle brune, alle rosse. È elegante, portabile e non “sbatte”». Dunque lunga
vita al rosa quarzo. Ma visto che i nomi, secondo Giorgetti, sono sempre premonitori, stiamo in guardia: perché questa nuance è anche molto dura. «È sicuramente un colore legato alla speranza: si dice “vedere tutto rosa”. Il quarzo non è rosa confetto, però. Essendo un minerale con proprietà terapeutiche, forse rivela anche il nostro bisogno di rilassare il sistema nervoso, di ritrovare equilibrio. E poi è un colore molto occidentale. Conclusione: nel rosa quarzo, oltre alla
speranza, c’è durezza, equilibrio e senso dell’identità».
A proposito dei nomi dei colori, però, ho notato che ultimamente vanno forte quelli alimentari: il marrone è sempre cacao, caffè o castagna; il giallo è burro, limone, uovo, senape, mais; il rosso è ciliegia, marsala, melograno, prugna. A questo punto, se non altro per coerenza, io il quarzo l’avrei chiamato “rosa prosciutto cotto”.
Imaxtree (2)
QUESTI RISTORANTI SONO PROPRIO BUONI Ti starai chiedendo: quali? Risposta: i 150 locali di tutta Italia che aderiscono alla campagna “Ristoranti contro la fame” di Azione contro la fame, onlus impegnata nella lotta alla malnutrizione che nel mondo uccide ogni anno oltre 3 milioni di bambini sotto i 5 anni. Fino al 16 dicembre, al momento di pagare il conto, puoi aggiungere 2 euro e permetterai a un bimbo malnutrito di ricevere un giorno di cibo terapeutico. Per scoprire i locali aderenti all’iniziativa, di cui è media partner il mensile Mondadori Sale&Pepe, www.ristoranticontrolafame.it. N.G. WWW.DONNAMODERNA.COM 51
DM FATTI
SERAFINA E LE ALTRE SENTINELLE
ANTI-RACKET Serafina Limongelli è una delle partecipanti al progetto NoixMilano contro il degrado cittadino (www.facebook.com/NoixMilano).
«Eccola, è dietro la finestra. Li sento che lo dicono, mi urlano di pensare agli affari miei, qualche mese fa mi hanno bruciato la porta di casa. Ma io gli occhi ce li ho per vedere e la bocca per parlare. Ho un piede di porco vicino all’ingresso e uno spray al peperoncino: sono le mie uniche difese».
Serafina Limongelli è una grintosa signora di 59 anni che non le manda a dire. Nove anni fa ha iniziato a denunciare le occupazioni abusive nelle case popolari
del quartiere Niguarda, periferia di Milano, dove abita con il marito disabile di cui si prende cura. Fino alle 2 di notte non c’è una mosca che si muova di cui lei non sappia. «Qui sembra tutto tranquillo, ma dopo le 8 di sera inizia un giro incredibile: spaccio di droga, schifezze di ogni tipo abbandonate in strada, allacciamenti illegali alla corrente. Non è giusto per noi che abbiamo sempre pagato l’affitto e per le famiglie in graduatoria che hanno diritto all’alloggio pubblico». La determinazione di Serafina ha contagiato altri cittadini dei quartieri popolari stanchi di vivere con l’illegalità sotto casa.
Fotogramma / Rotoletti
UNA LUCE LASER CONTRO IL CANCRO
Diagnosticare un tumore in un secondo e senza dolore. Anna Chiara De Luca (sopra) sta trasformando questo sogno in realtà. Napoletana, 35 anni, una laurea in Fisica, è il volto de “I giorni della ricerca”, l’iniziativa di raccolta fondi dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro in programma dal 2 all’8 novembre. «Con una luce laser speciale illumino le cellule e distinguo subito quelle sane da quelle malate» dice. «Per vedere una neoplasia alla prostata basta un campione di urine, per la leucemia qualche goccia di sangue. È un esame veloce e indolore, che si potrà fare nel giro di pochi anni». ■ Su www.airc.it trovi il calendario degli appuntamenti de “I giorni della ricerca”. Il più goloso è quello con i Cioccolatini della ricerca, il 6 novembre in tante piazze italiane.
Trenta donne dai 40 ai 60 anni, associate in un comitato all’interno del progetto NoixMilano, condividono informazioni, si avvisano su WhatsApp, postano foto su Facebook. Le più coraggiose fanno anche ronde notturne. Come
Maria Palomares, 51 anni, peruviana residente in zona Lorenteggio. «Una notte ho sentito un boato: hanno fatto esplodere una bomba per sfondare una porta e occupare l’appartamento vicino al mio» ricorda. «Non ho retto: sono scesa in strada e mi sono messa urlare. E ho visto che scappavano». Da allora lei e Miriam, una signora filippina, sono in “servizio permanente” 7 notti su 7, come sentinelle anti-racket e anti-abusivismo nel quartiere. «In totale abbiamo salvato 10 alloggi popolari. In cambio chiediamo solo 3 cose: un cancello che si chiuda, dei citofoni e una videosorveglianza» dice Maria. «Dopo che ho ricevuto minacce di morte per la mia attività, il Comune mi ha offerto una casa in un’altra zona. Ma gli anziani del quartiere ormai credono in me, come potrei andarmene lasciandoli soli? Io lotto con loro». NATASCIA GARGANO scrivile a attualita@mondadori.it
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DM FATTI
CHE CERVELLONI
I DIVI DI HOLLYWOOD! JAMES FRANCO Attore, regista, scrittore, sceneggiatore, modello, il 37enne americano è un artista completo. E anche il suo curriculum di studi è impeccabile. Dopo la laurea alla University of California in Inglese, un master in Arte alla Columbia e un dottorato a Yale, vanta un QI, un quoziente intellettivo, di 145 punti: in pratica, un geniaccio.
DAVID DUCHOVNY Brillanti e un po’ matti. Sono così i personaggi più famosi interpretati dal divo 55enne: l’agente Fox Mulder di X-Files, lo scrittore Hank Moody di Californication, il sergente di polizia Sam Hodiak di Aquarius (su Sky Atlantic). Sull’eccentricità non ci sbilanciamo, sull’intelligenza sì, dato che con il suo QI di 147 punti è ben piazzato nella classifica dei cervelloni di Hollywood. Laureato in Letteratura inglese a Princeton, ha un master a Yale ed è stato allievo del celebre critico letterario Harold Bloom. Ora, dice, vorrebbe tornare a studiare.
NICOLE KIDMAN Bella, bravissima, legata a film cult come Moulin Rouge e The Others, l’attrice australiana, classe 1967, ha raccontato più di una volta della sua giovinezza da secchiona magrissima con gli occhiali spessi a fondo di bottiglia. Per lei, a Melbourne, studi di Storia antica e di Teatro greco e 132 di QI.
ASHTON KUTCHER Di solito, nelle classifiche, va forte come uomo più sexy del mondo. L’attore di Jobs e della serie Due uomini e mezzo, 37 anni e una figlia dalla collega Mila Kunis, è insospettabilmente una “intelligenza molto superiore”, col suo QI di 160. Classico caso di genio e sregolatezza: iscritto alla facoltà di Ingegneria biochimica in Iowa, ha mollato tutto dopo il primo anno e si è messo a lavorare e a guadagnare milioni di dollari come modello.
NATALIE PORTMAN Ci sono un sacco di neuroni vivaci racchiusi nel corpo esile dell’attrice israeliana 34enne: parla 5 lingue fluentemente (sulla sesta, l’arabo, ammette di arrancare ancora), ha studiato Psicologia e Recitazione ad Harvard, si è specializzata all’università di Gerusalemme e alcuni suoi saggi sono stati pubblicati su riviste scientifiche. Non stupisce che il suo quoziente intellettivo arrivi a 140 punti.
CATIA DONINI scrivile a attualita@mondadori.it
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La presse / Olycom (2) / Ipa (2)
handufactured LA PAROLA
dizionario del mondo che cambia ALESSANDRO RIMASSA
C’è un nuovo termine che tanto piace agli americani in questo periodo: è “handufactured”, ovvero l’unione delle parole “hand” (mano) e “manufactured” (fatto a mano). La definizione riflette un trend che negli Stati Uniti è ormai esploso, quello della personalizzazione del prodotto, dell’unicità, del possedere qualcosa che gli altri non hanno, si tratti di una tazza per bere il caffè o di una borsa per fare shopping.
Questo ritorno all’originalità è favorito dalla diffusione dei “fablab”, i laboratori di fabbricazione digitale in cui novelli artigiani creano oggetti e personalizzano quelli esistenti, e può esplodere anche nel nostro Paese. La filosofia? Non è tanto l’ostentazione di ciò che gli altri non possiedono, quanto l’identificazione della persona con ciò che utilizza e indossa, la voglia di mostrare anche tramite accessori, vestiti e oggetti chi siamo veramente. WWW.DONNAMODERNA.COM 55
Un cantiere per la costruzione di un grattacielo a Dubai. Gli Emirati Arabi attirano lavoratori italiani molto specializzati, come gli ingegneri.
DOVE VA CHI CERCA LAVORO ALL’ESTERO
Per 1 straniero che arriva, 3 italiani fuggono dal nostro Paese a caccia di altre opportunità. Lo rivela l’ultimo rapporto sui connazionali emigrati. Che traccia le nuove mete: Irlanda, Cina ed Emirati Arabi di ISABELLA COLOMBO scrivile a attualita@mondadori.it
A sinistra, una delle più famose banche della Cina, tra le mete dei connazionali con qualifiche alte anche in campo finanziario. Sotto, un ristorante irlandese: Dublino piace a neolaureati e giovani.
DM INCHIESTA 33.000
Non sono solo laureati in cerca di un posto sicuro, disoccupati e cervelli in fuga: oggi dall’Italia partono anche famiglie con bambini e giovani coppie. L’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes sui connazionali nel mondo fotografa un paradosso che sembra senza ritorno: per ogni straniero che fissa la residenza nel nostro Paese, 3 italiani preparano le valigie. Per sempre. «Sono il 49,3% in più rispetto al 2005.
Siamo ai livelli del dopoguerra e non si parte più solo dal Sud: Lombardia e Veneto sono al primo e terzo posto» spiega Delfina Licata, sociologa e curatrice del
rapporto. Dove vanno a cercare lavoro i nostri emigrati se gran parte dell’Europa è messa come noi e oltreoceano alzano paletti ai nuovi ingressi? «Si spalmano in 196 Paesi diversi» continua Licata. «Perché il fenomeno è così diffuso e trasversale che abbraccia tante tendenze, vecchie e nuove».
GLI INGEGNERI NELLE ECONOMIE FORTI L’Europa rimane ancora la meta più ambita: il 53,9% dei nostri emigrati sceglie Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito. «Oltre ad artigiani e operai, questi Paesi oggi attraggono i “cervelloni” perché investono in ricerca e innovazione» spiega Alessandro Rosina, docente di Demografia all’università Cattolica di Milano. «Ma aumentano anche le fughe verso le economie in forte crescita, che offrono opportunità per le persone con profili più dinamici e qualificati». Come Cina ed Emirati Arabi, in cerca di ingegneri e professionisti ultraspecializzati. «Appena arrivata ad Abu Dhabi ho seguito un corso per diventare guida culturale e adesso accompagno i turisti alla scoperta del territorio» racconta Chiara Bergaglio, da Torino alla capitale araba con la famiglia. «Sono partita con l’apprensione che
ogni mamma di 3 bimbi avrebbe, dovendoli spostare dal Paese in cui sono nati e cresciuti a uno sconosciuto. Ma ci piace vivere in un ambiente multiculturale e qui si fa presto amicizia. L’80% della
Contrasto / Getty / Ap / Ansa
popolazione è formata da immigrati, l’ambasciata è attiva ed esiste un circolo culturale al quale si può fare riferimento».
I MILLENNIALS NELLA VECCHIA EUROPA Anche tra le destinazioni europee c’è qualche novità. Londra è sempre la mecca ma tra le preferenze dei Millennials, i ragazzi che hanno compiuto 18 anni dal 2000 in poi, oggi si affaccia l’Irlanda. «Lo stipendio base per un neolaureato parte dai 25.000 euro l’anno e in breve arriva fino a 55.000» assicura Roberto Vaino, 29 anni, originario della provincia di Napoli e informatico a Dublino. «Io sono venuto qui per migliorare il mio inglese, ma nel frattempo ho inviato curriculum e sostenuto colloqui. Ho fallito più volte finché sono arrivate le prime proposte. Certo, la vita è cara
come a Roma e a Milano, ma guadagni il doppio e hai il piacere di lavorare in un ambiente stimolante dove il tuo capitale umano è riconosciuto». Berlino, l’altra storica mecca dei giovani emigrati italiani, divide oggi la sua capacità di attrazione con altre città tedesche. Come Amburgo, dove Sergio Alfano, 54 anni, imprenditore nel settore
gli stranieri arrivati nel nostro Paese nel 2014. 101.000 i connazionali in fuga all’estero l’anno scorso.
4,6 MILIONI
gli italiani residenti all’estero (il 49,3% in più rispetto a 10 anni fa). 196 le destinazioni 20.000 scelte per gli italiani che cambiare vita. lavorano in Cina oggi. Erano 7.000 solo 3 anni fa.
della moda, si è trasferito dalla Sicilia con la moglie e 2 figlie piccole: «L’impresa di famiglia viaggiava su un binario morto, dovevamo ripensare al nostro futuro» racconta. «Non è stato facile partire da zero. Per prima cosa abbiamo scelto la scuola per le bambine, poi ho accettato un impiego come giardiniere perché serve una busta paga per avere la copertura sanitaria e per affittare casa. In meno di 2 anni ho aperto la mia boutique di pelletteria di alta moda: qui le tasse sono un po’ più leggere e se hai un credito Iva te lo rimborsano già il mese dopo».
I GIOVANI DISILLUSI OVUNQUE La storia di Sergio è emblematica di un nuovo fenomeno. «Aumentano gli
espatriati di mezza età: ci sono gli ottimisti, che vogliono valutare opportunità di alto livello, e i disillusi che avendo trovato solo occasioni scadenti in Italia cercano un riscatto altrove» spiega il demografo
Alessandro Rosina. «Per loro oggi è più facile spostarsi: il web ospita gruppi di discussione dove capire come attrezzarsi per partire». Da Mollotutto.com a Voglioviverecosi.com a Expat-blog.com/it, questi siti forniscono dritte e contatti utili a chi non ha già un appoggio all’estero, oltre ai riferimenti di ambasciate e circoli italiani: per gli Emirati, per esempio, c’è Cicer-abudhabi.com e per la Cina Assogic.com. Ma tra i disillusi, secondo il Rapporto giovani dell’Istituto Toniolo, ci sono anche i giovani: a prendere in considerazione l’opzione estero sarebbe il 61% dei ragazzi, perché pensano sia meglio un lavoro dequalificante fuori confine che in patria. «Io sono partito in cerca delle esperienze che da noi tutti richiedono ma nessuno offre» dice Marco Colombo, da Milano al Gloucestershire, in Inghilterra, con una laurea in Comunicazione. «Come tanti ho iniziato da cameriere e ora mi occupo dell’accoglienza in un grande albergo. A 24 anni posso permettermi di avere una casa in affitto senza sacrifici e di fare qualche progetto per il futuro. Cose che in Italia mi sogno». WWW.DONNAMODERNA.COM 57
DM TENDENZE AL CINEMA E IN LIBRERIA A destra, una scena di The Peanuts Movie, nelle sale dal 5 novembre. Sotto, il volume dedicato al film, pubblicato da Mondadori. In basso, accanto al titolo, la prima copia della rivista Linus del 1965 e quella uscita ad aprile per i 50 anni.
I PEANUTS
SIAMO NOI
I bambini nati nel 1950 dalla matita di Charles M. Schulz tornano alla ribalta con un film e due mostre. Il segreto di tanto successo? Ci assomigliano di CATIA DONINI scrivile a attualita@mondadori.it
COME SONO DIVENTATI IL FUMETTO PIÙ POPOLARE DI TUTTI I TEMPI? Le strisce dei
Peanuts , che in inglese significa “noccioline” ma anche “quisquilie”, sono state pubblicate per quasi 50 anni senza interruzioni e sono apparse su 1.600 quotidiani in 75 paesi. Il motivo di tanta longevità? «La loro piccola comunità infantile, sempre sull’orlo di una crisi di nervi, ci somiglia: incomprensioni, beghe e oziosità sono all’ordine del giorno. Eppure, ogni tanto, in questo ambiente ostico, Schulz lascia crescere piccoli semi di solidarietà, altruismo, fratellanza» spiega Simona Bassano di Tufillo, autrice di Piccola storia dei Peanuts (Donzelli). Certo, c’è sempre un velo di malinconia, vedi le deprimenti partite di baseball o i San Valentino di Charlie Brown con la buca delle lettere vuota, ma anche un’indomita voglia di rialzarsi che ce li fa amare. Per lo scrittore Elio Vittorini erano meglio del giovane Holden, il protagonista del romanzo omonimo, mentre per l’autrice Fernanda Pivano esprimevano «pensieri di speranza
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Guardati intorno, e anche addosso. Difficile che non ci sia traccia di loro su una maglietta, un bloc notes, una tazza: perché loro sono tra noi. Anzi, loro sono noi. Parliamo dei Peanuts, che nel 2015 compiono 65 anni. Per festeggiarli arriva nelle sale italiane il 5 novembre (con un’anteprima il 1˚ al Lucca Comics and Game) The Peanuts Movie, diretto da Steve Martino. E due mostre celebrano Charlie Brown & Co. con gadget e memorabilia. La prima è al Wow Spazio Fumetto, il Museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata di Milano, fino al 10 gennaio 2016 (www. museowow.it). Ci saranno pannelli biografici, statue, installazioni, video, giochi, manifesti dedicati ai celebri bambini. E anche i numeri più importanti del mensile Linus, il primo a pubblicare in Italia le strisce dell’americano Charles M. Schulz. Già, perché in quanto a longevità, pure la rivista che porta il nome del personaggio inscindibile dalla sua coperta di lino azzurro si difende bene. Ed è protagonista di una “sua” rassegna a Cremona: 50 anni di Linus. Cinquant’anni di cultura del fumetto (www.cfapaz.org).
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DM TENDENZE IN MOSTRA A destra, una tavola esposta nella rassegna dedicata ai Peanuts al Wow di Milano. Sotto, il primo libro su Charlie Brown & Co edito in Italia nel 1963. (MilanoLibri).
e di fiducia». E l’intellettuale Umberto Eco ha definito Schulz «un poeta». Timidissimo, nato a Minneapolis nel 1922, il papà dei Peanuts era figlio di un barbiere e di una casalinga (proprio come Charlie Brown, il suo alter ego). Dal 1947, quando hanno debuttato le vignette, che allora si intitolavano Li’l Folks, “personcine”, è stato sempre e solo lui a scrivere, disegnare, inchiostrare ognuna delle 17.897 strisce. E il suo addio ha fatto piangere milioni di fan: il 13 febbraio 2000, giorno successivo alla morte, è stata pubblicata l’ultima striscia, in cui Schulz affidava a Snoopy il compito di congedarsi dai lettori, comunicando che non lasciava eredi “di matita”.
COSA CI INSEGNANO? «Sono bambini veri, che
devono imparare a rifare il letto e andare a scuola. E sono innamorati, arrabbiati, nevrotici, irritabili, dispettosi, egoisti. Con una particolarità niente male: non crescono. Vivono nel presente senza cambiare e senza pensare al futuro di adulti che verrà» spiega Luca Raffaelli, scrittore ed esperto di fumetti. «A rifugiarsi nella finzione ci pensa il fantasioso Snoopy». Che dispensa pillole di saggezza, come “Impara da ieri, vivi per oggi, guarda al domani, riposa questo pomeriggio”. I Peanuts sono un riferimento costante per le immagini e l’immaginario di generazioni.
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IN MUSICA In alto, il 45 giri con il brano Charlie Brown cantato da Johnny Dorelli nel 1970. Sotto, la colonna sonora (Epic) del film che arriva nelle sale il 5 novembre.
Tanto che hanno ispirato la missione spaziale Apollo 10 nel 1969: la capsula si chiamava Charlie Brown e il modulo lunare Snoopy. Perché ci piacciono? «Perché propongono con lievità ed eleganza una visione della vita minimalista eppure concreta. Sono terapeutici per l’anima» dice Bruno Ballardini, filosofo dei media e firma della rivista Linus. Le loro battute hanno un valore filosofico? «Se si dovesse identificare una corrente a cui collegarli direi l’esistenzialismo, più il gusto per l’aforisma» risponde l’esperto. Insomma, il “buffo bambino col nasone” (ovvero Charlie visto da Piperita Patty) non è un perdente, ma un personaggio dalla stoica capacità di sopportazione, mentre Snoopy ha quasi la statura di un maestro zen.
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IL COTONE CHE DURA VOLTE DI PIÙ
DM STILI DI VITA
TUTTE FAN DELLA
MARATONA
Correre al parco, no, non basta più. Ora il trend tra le runner è partecipare a una vera competizione. Come quella, famosissima, di New York di ELISABETTA CASTIGLIONE scrivile a attualita@mondadori.it
Karma Press / Sgp
Guai a dire che fanno jogging, quello è il passatempo di chi corre senza impegno. Loro sono runner che si allenano con costanza tutto l’anno per migliorare la prestazione atletica in vista di un appuntamento top: la maratona. Sì, le podiste italiane che spingono a mille la loro passione sono sempre di più. «Si chiama “running high” lo stato di eccitazione che crea la corsa: muovendosi il corpo libera endorfine, sostanze che danno benessere, e più ci si allena più ci si sente pronte a sfidare i propri limiti» spiega Manuela Barbieri di Women in run, blog che raggruppa le appassionate di questo sport. «Non ci sono numeri esatti ma le donne che oggi si iscrivono alle mezze maratone di 21 km o alle gare complete di 42 km sono moltissime. Correre è diventato uno sport trasversale, ci sono ragazze di 20 anni così come signore di 50, ed è molto democratico: puoi farlo uscendo di casa senza spendere una lira, quando e dove vuoi. L’unico investimento consigliabile è sulle scarpe, che vanno cambiate ogni 600 km».
SUL WEB TROVI IL COACH Per diventare maratonete non serve trasformarsi in agoniste, ma per partecipare a una gara (come la New York Marathon il prossimo 1° novembre) serve preparazione. Il web, oggi, può fare da personal coach, insieme a una miriade di app. Una delle più usate è Runtastic: traccia le attività di corsa calcolando distanza, durata, velocità e ti indica le calorie bruciate. Runkeeper è un allenatore virtuale usato da 30 milioni di persone che monitora le corse attraverso il Gps dello smartphone.
Sono attese 50.000 persone all’edizione 2015 della maratona di New York, il 1° novembre. Per informazioni, clicca su www. tcsnycmarathon.org.
NikeRunning.it è invece la community più cliccata sul web: oltre ai consigli in fatto di scarpe e alle tabelle di allenamento mette in contatto atlete di tutto il mondo.
SUI SOCIAL INCONTRI LE AMICHE Quella delle
runner, spesso, non è una corsa solitaria: sono molte le amicizie nate sui gruppi Facebook e altrettante le donne che decidono di acquistare insieme un volo low cost per affrontare una gara europea o oltreoceano (sul sito Travelmarathon.it c’è l’elenco dei prossimi appuntamenti, tra cui Valencia, Barcellona, Malta, Parigi, Salonicco, Praga). «La maratona di New York è stata la prima a lanciare il trend del turismo per podisti» spiega Chiara Bottoni del blog Fashion Running. «È un viaggio che ti permette di visitare una città da un altro punto di vista. E se parti in compagnia, oltre a dividere i costi dell’alloggio, alla sera puoi toglierti le sneaker e andare per musei o a divertirti nei locali». Tra le fan della corsa c’è anche Federica Fontana, che nel blog Runfederun dispensa consigli su come rimanere in forma. «Correre richiede disciplina e costanza» dice la showgirl, che sta preparando le competizioni milanesi del 2016. «È uno sport faticoso ma non ci rinuncerei mai: mi fa sentire viva».
La showgirl Federica Fontana (nella foto) ha un blog dedicato alla corsa. Si chiama Runfederun e racconta allenamenti, fatiche e progressi di una super patita del running.
IdentityCollection
DM DOMANDE
HO 40 ANNI: AVRÒ MAI
LA PENSIONE? Alzi la mano chi di noi, lavoratori fra i 35 e i 50 anni, non ha mai pensato alla pensione. Sicuro di non avere chance: «Tanto non la prenderò mai». In realtà, vale la pena di riflettere e farsi i propri calcoli. ▲ Tanto più adesso che Tito Boeri, il presidente dell’Inps, chiede una riforma organica DI SIMONE SPETIA del sistema previdenziale per GIORNALISTA DI RADIO24 consentire una maggiore CONDUTTORE DI “EFFETTO GIORNO – LE flessibilità a chi vuole andare NOTIZIE IN 60 MINUTI” in pensione prima. Il governo scrivi a attualita@mondadori.it nella Legge di stabilità ha prorogato la cosiddetta “Opzione donna”: le lavoratrici possono lasciare il lavoro a 57 anni con 35 anni di contributi, prendendo un po’ meno. Per Boeri non basta. Ma se tutto rimanesse com’è, su che tipo di pensione potremo contare? E quando arriverà?
L’ANALISI
SCEGLIERÒ TRA PENSIONE DI VECCHIAIA O DI ANZIANITÀ? Non è una “scelta”. La pensione di vecchiaia può essere corrisposta quando raggiungiamo almeno 20 anni di contributi e una certa età: nel 2016 sarà 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti e 66 anni e 1 mese per le autonome. Per la pensione di anzianità, invece, servono un certo numero di anni di lavoro: chi ci andrà nel 2016 dovrà avere 41 anni e 10 mesi di contributi. Ma non durerà così a lungo...
oggi 15 anni di contributi alle spalle e guadagni 1.500 euro netti al mese, andrà in pensione nel 2042, tra 27 anni, più o meno con la stessa cifra. Una lavoratrice autonoma sua coetanea con uno stipendio maggiore, diciamo 2.000 euro al mese, ma con 10 anni di contributi, prenderà un assegno di 1.900. Peccato che nel frattempo il costo della vita sarà aumentato notevolmente: ricordi quanto costava un caffè 27 anni fa? Era il 1988 e al bar si pagavano 700 lire, pari a 36 centesimi di euro. Bisogna valutare un’integrazione.
CONVIENE FARE UN PIANO INTEGRATIVO? Sì, conviene pensarci subito, anche se la data di fine lavoro sembra molto lontana. Ci sono i fondi pensione chiusi, ossia negoziati tra lavoratori e singole aziende o aziende di un settore (metalmeccanici, chimici, piloti): una quota la versa il dipendente, un’altra il datore di lavoro e vi si può destinare anche il Tfr. Ci sono i fondi pensione aperti, creati da banche, assicurazioni e società finanziarie ai quali chiunque può aderire. Infine ci sono i Piani individuali previdenziali (Pip), offerti generalmente dalle compagnie assicurative. Soprattutto per questi, consiglio di confrontare i costi delle diverse opzioni: chi propone un prodotto ha il dovere di chiarire ogni dubbio, non ti sta elargendo un dono. Alla fin fine, in gioco c’è una vecchiaia serena.
Karmapress
DOVRÒ LAVORARE ANCORA MOLTO? Dal 2019 l’età pensionabile verrà aggiornata ogni 2 anni sulla base dell’aspettativa di vita media. Il sistema previdenziale, per non collassare, deve tener conto del fatto che moriamo sempre più tardi e che facciamo meno figli. Perché sono i più giovani, con i loro contributi, che tengono in piedi tutto. Una lavoratrice di 40 anni, per andare in pensione di anzianità a 65, dovrebbe avere all’attivo almeno 44 anni e 2 mesi di contributi versati: così smetterà di lavorare nel 2040. Ma diciamocelo: chi, di questa generazione, a soli 21 anni aveva già un lavoro fisso e contributi regolari? Pochissimi. QUANTO PRENDERÒ? L’Inps stesso fornisce, sul proprio sito www.inps.it, un sistema per calcolare la pensione ipotetica. Sono numeri indicativi, che non tengono conto di scatti di carriera o perdita del lavoro. Qualche esempio? Una dipendente di un’azienda privata di 40 anni, che abbia
Secondo l’ultimo bilancio dell’Inps, in Italia c’è un boom di pensioni di anzianità: ne sono state liquidate 109.000 nei primi 9 mesi di quest’anno, contro le 85.000 del 2014. WWW.DONNAMODERNA.COM 65
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8 MOTIVI PER CUI EXPO È STATO UN SUCCESSO
Per 6 mesi Milano è stata il centro del mondo, grazie a un evento che ha attirato oltre 20 milioni di visitatori. Ma dell’Esposizione universale non ricorderemo solo il numero di biglietti venduti. Ecco perché di SARA SCHEGGIA scrivile a attualita@mondadori.it
SCAMBI CULTURALI 1HA INNESCATO 2 milioni di studenti 72
Ai concorsi lanciati da Expo con il ministero dell’Istruzione, di hanno aderito Paesi. E hanno partecipato 1.500 scuole italiane. I ragazzi dovevano inviare video e testi sul tema Nutrire il pianeta-Energia per la vita: ne sono arrivati migliaia. «Ci siamo gemellati con una scuola ad Addis Abeba, in Etiopia. Gli alunni si parlavano via Internet» racconta Elena Colombo, insegnante della quinta A della primaria Papa Giovanni XXIII di Novara. La clip con cui hanno vinto raccontava l’incontro tra il nostro riso e un cereale etiope, con disegni e vignette in italiano, aramaico e inglese. «Il premio? Due giorni a Expo e la visita di una settimana di una delegazione di 6 studenti etiopi: i bambini sono stati felicissimi di incontrarsi». Tra le superiori, ha vinto l’Istituto Ettore Majorana di Bari, che produce birra biologica: un progetto realizzato con alcune classi del Belgio e della Polonia ha migliorato ancora di più la qualità delle loro “pinte”.
2HA “RICICLATO” I PADIGLIONI
Il commissario unico di Expo Giuseppe Sala ha annunciato che l’Albero della vita, il Palazzo Italia e il padiglione Zero resteranno a Rho, con l’intenzione di riaprirli a primavera. Ma non saranno solo queste le opere riutilizzate. Le sinuose dune degli Emirati Arabi, firmate dall’archistar Norman Foster, verranno ricostruite
a Masdar City, città araba green e supertecnologica. E i frutteti
del Bahrein torneranno nel Golfo Persico per diventare un orto botanico aperto al pubblico. «Le nostre
torri con caffè, acqua, sale e mele saranno “riciclate” come serre urbane» dice Andrea Arcidiacono, capo della comunicazione del padiglione della Svizzera. Mentre i templi del Nepal andranno messi in vendita: il ricavato delle 42 colonne di legno scolpite a mano aiuterà la popolazione colpita dal terremoto.
3HA RISPETTATO L’AMBIENTE
Gli italiani buttano ancora troppo cibo: 13 miliardi di euro l’anno finiscono nella spazzatura. «Grazie alle tante iniziative fatte a Expo, però, mai come in questi mesi si è parlato di spreco alimentare. Un tale “martellamento” a qualcosa è servito. «Siamo più consapevoli sul tema: abbiamo capito che lo spreco non riguarda solo ristoranti o supermercati, ma parte dal nostro frigorifero, quando gettiamo nella pattumiera uno yogurt vicino alla scadenza o una lattuga un po’ rovinata» spiega Andrea Segré, agronomo ed economista che ha fondato Last Minute Market, progetto dell’università di Bologna contro gli sprechi alimentari. L’Esposizione universale ha saputo dare il buon esempio: la raccolta differenziata ha superato il 70% durante la kermesse. Picco mai visto neanche nei Paesi europei più virtuosi come Svezia o Austria.
4HA ATTIRATO LE CELEB
«Nel mondo ci sono ancora troppe persone che non hanno cibo o una casa.
DM FENOMENI
Io sono qui per questo». Parola di Sharon Stone, la bionda attrice americana ospite del Padiglione di Save the Children. L’Expo è stato un red carpet per tante star. Dopo i concerti con gli U2 a settembre a Torino, il cantante Bono Vox ha visitato, assediato dai fan, il padiglione Zero e quello dell’Irlanda, il suo Paese. In quanto alle celeb nostra, lo stilista Giorgio Armani ha girato in minicar per il Decumano e ha assistito a un incontro di thai boxe al padiglione thailandese. L’ex calciatore Roberto Baggio è andato in veste di ambasciatore Fao e ha incontrato il segretario Onu Ban Ki-Moon. L’étoile Eleonora Abbagnato si è regalata invece una gita con le sue figlie.
5HA RESO FELICI I VISITATORI
#expo2015, #expomilano, #expo sono gli hashtag usati su Twitter da chi è stato all’Esposizione universale. Un gruppo di ricercatori ha analizzato i “giudizi” postati in italiano compilando un indice sul grado di soddisfazione dei visitatori. L’umore
medio è stato buono: 80/100 punti. Certo, ci sono stati momenti “tristi”, come il 23 giugno, in cui il risultato è crollato a 44.. «Ma era una grigia giornata di pioggia. E gli italiani, si sa, sono meteoropatici» nota Luigi Curini di Voices from the blogs, lo spin-off dell’università di Milano che ha curato l’indagine (dati.openexpo2015.it/expobarometro).
6HA LANCIATO MODE Michele D’ottavio / Buenavista
Il gadget più gettonato di Expo? Il passaporto ufficiale, un libricino da riempire con i timbri dei padiglioni visitati: era cool portarsi a casa un “visto”.
I veri fashionisti hanno amato il cappellino di paglia del Vietnam. Perfetto per il sole e per la pioggia.
7HA CREATO RICCHEZZA 4,5 miliardi di euro
«Finora il Pil prodotto » da Expo si aggira sui sostiene Alberto Dell’Acqua, docente di Finanza aziendale all’università Bocconi di Milano e autore di una ricerca sulle ricadute economiche dell’evento. Secondo il modello elaborato dall’esperto, il valore aggiunto portato all’Italia dalla manifestazione arriverà alla cifra totale di 10 miliardi da
La folla sul Decumano di Expo: i biglietti venduti sono stati più di 20 milioni.
qui al 2020. A oggi, al netto dei circa 800 milioni di euro di costi di gestione, sono già arrivati 1,4 miliardi grazie agli investimenti fatti sul sito di Rho, sia dal nostro sia dagli altri Paesi partecipanti: spese fatte per migliorare trasporti e costruire strutture e padiglioni. «Più di 3 miliardi sono arrivati dall’indotto: i turisti che hanno riempito alberghi e ristoranti, le aziende dell’edilizia o dei servizi che hanno avuto più commesse grazie all’evento, i posti di lavoro creati» nota il docente.
8HA FATTO SCOPRIRE PAESI SCONOSCIUTI
Per colpa (o meglio, per merito) delle file, abbiamo imparato a conoscere Paesi poco turistici. Come la Corea del Nord, inavvicinabile a causa del regime: adesso sappiamo che è la patria del ginseng. «A Expo i visitatori hanno capito che ci siamo lasciati alle spalle anni di guerre» aggiunge Albina Assis Africano, commissario generale del padiglione dell’Angola, Stato in rapida crescita economica. Del Kazakistan, finora noto quasi solo per il film Borat con Sacha Baron Cohen, abbiamo scoperto l’ottimo caviale. «Proprio lì, tra 2 anni, ci sarà un “mini-Expo”, dedicato alla sostenibilità energetica: un format diverso, in cui stand e padiglioni verranno tutti costruiti dal Paese che ospita l’evento» chiarisce l’economista Giacomo Biraghi. La prossima Esposizione universale, invece, si terrà a Dubai nel 2020. Il tema? Connettere le menti, creare il futuro.
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Il 29 ottobre Sylvie Guillem è a Milano con lo spettacolo Life in progress (www.teatroarcimboldi.it).
DM STORIE È quasi mezzanotte a Singapore. Dall’altra parte della cornetta c’è Sylvie Guillem, un mito della danza internazionale. Il suo spettacolo è appena finito e lei ha ancora energia e garbo per risponderci in un italiano quasi perfetto. «Come mi sento? Divisa tra due sentimenti: la gioia di portare in scena un lavoro che amo molto e la malinconia di sapere che sono arrivata alla fine» confida. A 50 anni, dopo averne trascorsi 39 a passo di danza, Sylvie ha deciso di fare il suo ultimo inchino. Il 29 ottobre è a Milano con 4 coreografie firmate da Mats Ek, William Forsythe, Akram Khan e Russel Maliphant per la data italiana del suo tour di addio Life in progress, che poi proseguirà a New York per concludersi in dicembre a Tokyo.
L’ULTIMO SHOW Sylvie Guillem, la ballerina francese che ha incantato il mondo, lascia dopo una lunga attività trascorsa tra Parigi, sua città natale, il Royal Ballet di Londra e il Tokyo Ballet. Bellissima, determinata e dotata di una fisicità straordinaria, ha saputo interpretare con la stessa perfezione la danza classica e quella contemporanea. È stata adorata dai più grandi coreografi, che hanno creato balletti solo per lei. Perché lasciare allora? «È una decisione che mi costa molto. Ma voglio essere io a scegliere quando fermarmi prima che lo faccia il corpo per me» dice Sylvie, che nel 2010 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. Non sembra intenzionata a ripensarci, a differenza della collega Alessandra Ferri, che è appena tornata sul palcoscenico a 52 anni, 6 dopo il ritiro. «Danzare è molto difficile, fisicamente e psicologicamente» spiega Sylvie. «E io sono abituata a dare tutta me stessa, non potrei accettare di fare di meno».
E NUREYEV MI DISSE:
«SEI COME LO CHAMPAGNE» L’étoile francese Sylvie Guillem porta in Italia lo spettacolo con cui dà l’addio al palcoscenico. E qui ripercorre le emozioni di un’intera carriera. Iniziata con un complimento speciale Ap - Ansa
di NATASCIA GARGANO scrivile a attualita@mondadori.it
I SUOI MAESTRI Fu Rudolf Nureyev a scoprirla e a volerla come étoile dell’Opéra de Paris a soli 19 anni. «È come lo champagne» disse il ballerino e coreografo russo dopo averla vista danzare, frizzante e leggera. «Lui è stato un esempio di passione, integrità e coraggio che mi ha segnato la vita. Così come l’hanno segnata i grandi maestri con cui ho lavorato, da William Forsythe a Maurice Béjart a Mats Ek. Ognuno di loro è una pietra del mio “edificio”» ricorda Sylvie. «Ho fatto molti sacrifici, ma sono stati nulla in confronto a quello che ho ricevuto in cambio. Non ho mai avuto l’ambizione di diventare qualcuno, ho sempre e solo scelto quello che l’istinto mi suggeriva di fare. E oggi posso dire di essere stata fortunata: ho amato ognuna delle cose che ho fatto». I NUOVI PROGETTI E ora, come sarà la vita di Sylvie Guillem? «Desidero imparare a lavorare la ceramica e a coltivare la terra. Mi dedicherò al tiro con l’arco e mi impegnerò per alcune associazioni non profit, come Sea Shepherd e Kokopelli» anticipa. «Per il resto non lo so, non voglio riempirmi di cose da fare, ho bisogno di lasciare un po’ di spazio alla riflessione e accettare che sarò qualcuno di differente». WWW.DONNAMODERNA.COM 69
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POSSIAMO PREPARARCI ALLA
MORTE? Sì, anzi dobbiamo. Lo sostiene un saggio da mesi in testa alle classifiche negli Stati Uniti. Da noi, invece, la fine della vita resta il più grande dei tabù. Uno scrittore, un medico, un filosofo e una psicologa spiegano come superarlo di ELISA VENCO scrivile a attualita@mondadori.it
IMPARIAMO DAI PICCOLI MALATI
ALBERT ESPINOSA, SCRITTORE E AUTORE DI BRACCIALETTI ROSSI, DA CUI È STATA TRATTA L’OMONIMA SERIE TV, E DI BRACCIALETTI AZZURRI (SALANI) «Imparare a morire non solo si può: si deve. Perché non è un argomento che riguarda unicamente gli anziani. Io l’ho provato sulla mia pelle da ragazzino quando, per un tumore alle ossa, mi hanno tolto una gamba, un polmone e parte del fegato. Ho vissuto in ospedale dai 14 ai 24 anni. Durante quel periodo, che ha ispirato i miei libri, mi sono reso conto che per me e per gli altri giovani malati la morte era una compagna quotidiana, di cui parlare tranquillamente. Invece vedo che gli adulti non la menzionano mai con i bambini, al punto da inventare bugie quando muore un parente. Così facendo, però, li riempiono di
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È ispirato al Giudizio universale di Michelangelo questo murale dello street artist Jerico nel quartiere romano di Tor Marancia.
paure, perché nulla terrorizza più di ciò che non si conosce. La ragione di questo comportamento? La spinta da parte della nostra società a comportarci, e quindi a consumare, come se fossimo eterni. Una sorta di censura culturale che esclude la morte dai discorsi socialmente accettabili. Il risultato è che viviamo tutti in una “bolla”, dimenticando ciò che, alla fine, può dare un senso all’esistenza. Invece dovremmo introdurre questo concetto nei nostri discorsi, anche e soprattutto con i bambini. Solo pensando che non è eterna, la vita diventa un dono da godere finché si può. La cosa triste non è smettere di vivere, ma non farlo intensamente. Troppe volte, come diceva lo scrittore Charles Dickens, “si muore a 27 anni, ma si viene seppelliti a 72”».
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«Non adesso, non ancora». Passiamo gran parte della vita a evitare di riflettere sulla morte. E, quando ci ammaliamo o siamo in pericolo, il primo pensiero è sempre: «Non adesso, non ancora. Ho ancora tanti progetti da realizzare, tanti posti da vedere, tante cose da fare». Eppure, paradossalmente, pensare alla morte è un modo di dare senso alla vita. All’estero se ne parla sempre più, al punto che negli ultimi mesi uno dei libri più venduti negli Usa è stato Being Mortal (Essere mortali) del medico Atul Gawande. In Italia, invece, la morte è spesso ancora un tabù. Ma tacere una cosa non la fa scomparire. Perciò abbiamo chiesto a 4 esperti se sia possibile, e come, prepararsi a morire. Ecco cosa hanno risposto.
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I libri scritti dai 4 esperti che intervengono in queste pagine. Da sinistra: L’ultima nascita di Ines Testoni (Bollati Boringhieri), Saper morire di Gian Domenico Borasio (Bollati Boringheri), Serenità di Wilhelm Schmid (Fazi) e Braccialetti azzurri di Albert Espinosa (Salani).
NON PENSIAMO DI DOVER AFFRONTARE UN NEMICO
GIAN DOMENICO BORASIO, DOCENTE DI CURE PALLIATIVE ALL’UNIVERSITÀ DI LOSANNA E AUTORE DEL SAGGIO SAPER MORIRE (BOLLATI BORINGHIERI) «Una volta un mio paziente mi ha detto: “Pensiamo che siano i vivi a chiudere gli occhi ai morti. In realtà sono i morenti che aprono gli occhi dei vivi”. Questa frase esprime una profonda verità: la morte ti obbliga a fare i conti con la vita. Eppure oggi impera l’incapacità di rassegnarsi alla fine. La colpa spetta in gran parte a noi medici: dagli anni ’50 in poi la ricerca ha fatto enormi progressi, riducendo sempre più la sofferenza fisica negli ultimi istanti. Ma allo stesso tempo ci ha illuso di essere onnipotenti e di riuscire un giorno a diventare immortali. Di qui la visione della morte come un nemico da sconfiggere, magari grazie a qualche nuovo farmaco risolutivo. Ma concentrarsi solo sul futuro, su ciò che potremo fare vivendo più a lungo, ci fa smarrire il senso del presente. Una ricerca internazionale sulla gerarchia di valori di 20.000 malati terminali ha evidenziato che, per quasi tutti, il maggior rimpianto derivava dal fatto di non essere stati più altruisti. Perfino la salute, che avremmo ritenuto il valore più importante per chi vede la morte in faccia, per loro contava molto meno della spinta verso gli altri. Dunque accettare la morte si può, a patto di prepararsi per tutta la vita, concentrandosi su quello che la rende più piena. Nella mia esperienza di medico, ho visto che chi ha cercato solo il denaro o il prestigio spesso muore inferocito con Dio o la sorte, mentre chi ha perseguito la generosità se ne va in pace con se stesso. In fondo, l’altruismo, come spiega il Dalai Lama, è una forma di egoismo intelligente, che ci aiuta a dare un senso a ciò che lasciamo dietro di noi».
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SMETTIAMO DI VOLER CONTROLLARE TUTTO
WILHELM SCHMID, FILOSOFO E AUTORE DI SERENITÀ-L’ARTE DI SAPER INVECCHIARE (FAZI) «Non sappiamo “morire bene” perché viviamo male. La società ci spinge al controllo, spronandoci a fare piani di previdenza, pianificare il futuro, monitorare tanto gli impegni quanto i parametri del nostro corpo, conquistare sempre nuovi obiettivi.
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E la morte ci è insopportabile perché intralcia i nostri programmi. Per questo, anche se la vita media si allunga, non ne abbiamo mai abbastanza. La soluzione sta nel mutare approccio e, anziché cercare di dirigere gli eventi, accettarli. Accontentarci, anziché chiedere di più. Invece di imporre il nostro volere, lasciare andare le cose come vanno. In tedesco serenità si dice “Gelassenheit”, un termine che contiene il verbo “lassen”, lasciare, affidarsi. Ciò non significa diventare rinunciatari, ma, dato che il tempo è limitato, fare di un ostacolo lo spunto per interrogarci sulla direzione che seguiamo: finché corriamo affannosamente, ostinandoci a raggiungere un traguardo dopo l’altro, dimentichiamo il senso del cammino. E se vale la pena di insistere su quella strada o sia meglio trovarne una diversa, che magari ci renda più felici».
FACCIAMO DEI CORSI ALL’UNIVERSITÀ
INES TESTONI, PSICOLOGA, DIRETTRICE DEL MASTER IN DEATH STUDIES DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA E AUTRICE DI L’ULTIMA NASCITA (BOLLATI BORINGHIERI) «Imparare ad accettare la morte è difficile quando l’intera società “congiura” per farcela dimenticare. Esiste una teoria psicologica chiamata Terror management theory, secondo cui tutti i prodotti culturali sono forme di difesa nei confronti della paura di morire: dato che questo terrore rischia di paralizzare la specie umana, da sempre la collettività elabora dei riti che ci anestetizzano e ne rimuovono il pensiero. A questo servono, per esempio, film, libri e fumetti che hanno per protagonisti zombie, demoni e alieni. La spettacolarizzazione è un processo catartico: vedere la morte capitare ad altri crea una sorta di distacco emotivo, ci abitua a pensare che la fine esista, sì, ma non riguardi noi. Un processo ancora più diffuso e necessario oggi che si sono indebolite le grandi religioni e fatichiamo a trovare una spiegazione del perché si debba morire. Ma tacere le nostre angosce ci impedisce di agire per superarle. Come uscire da questa “spirale del silenzio”? Discutendo insieme proprio di ciò che più ci spaventa. All’estero si pubblicano libri, si tengono incontri. Da noi tutto questo manca. Servirebbero articoli sui giornali, dibattiti tv, perfino corsi all’università: il nostro Master a Padova è rivolto a infermieri e assistenti sociali, ci vorrebbero corsi aperti a tutti. Siamo un Paese che invecchia, ed è timoroso e sfuggente rispetto alla morte. Però solo se affrontiamo questo vuoto culturale possiamo riempirlo di senso. Per non arrivare impreparati davanti all’evento più prevedibile della vita».
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a quanti uomini ho fatto girare la testa...
Helen Mirren non si riferisce solo al marito, sposato a 52 anni. Ma anche a due colleghi star: Liam Neeson, con cui è stata a lungo fidanzata. E Ryan Reynolds, che si è preso una cotta per lei sul set di Woman in gold di ELISABETTA COLANGELO scrivile a attualita@mondadori.it
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INCONTRI Ci sono donne nate per smentire i luoghi comuni. A Helen Mirren, inglese di origini russe, è toccato il compito di tranquillizzarci su ciò che spaventa tutte noi: invecchiare. Cosa che lei ha fatto con invidiabile leggerezza. A 52 anni si è sposata. A 58 si è spogliata per Calendar girls. A 61 ha vinto l’Oscar per l’interpretazione della regina Elisabetta II in The Queen. Oggi, a 70, si è aggiudicata un Tony Award, l’Oscar del teatro, per The Audience in cui indossa ancora la corona della sovrana inglese. Ed è protagonista di tre film. Due arriveranno al cinema l’anno prossimo: Eye in the Sky, dove Helen è un colonnello dell’esercito Usa in missione a Nairobi, e Trumbo, biografia dello sceneggiatore americano Dalton Trumbo. Il terzo è già nelle sale italiane: Woman in gold. Racconta la storia vera di Maria Altman, profuga ebrea che riuscì a farsi restituire dal governo austriaco un quadro che ritraeva sua zia, rubato dai nazisti. Era il Ritratto di Adele Bloch-Bauer, dipinto da Gustav Klimt. Il film narra di un capolavoro trafugato, ma il tema di fondo è il ritorno alle origini, l’appartenenza. Per lei quanto è stata importante la famiglia? «Moltissimo. Più vado avanti con l’età,
più mi rendo conto di come certi valori mi abbiano guidata. La mia bisnonna e le mie prozie fuggirono dalla Russia, durante la Rivoluzione del 1917, contando solo su se stesse. E i miei genitori mi hanno sempre spronato a diventare indipendente, in tutti i sensi, in un’epoca in cui non era affatto scontato per una donna. Se ho avuto una carriera, lo devo anche a loro». Se si guarda indietro, che cosa vede?
dura. Poi ho realizzato che la vita non sarebbe finita anche se il successo non fosse arrivato, e che dovevo comunque tirare avanti. Dopo i 30 le cose hanno cominciato a funzionare un po’. A 40 andavano meglio ancora. A 50 ho iniziato a sentirmi bene. E dopo i 60, benissimo. Il mondo del cinema sta cambiando. Anche se tanti sostengono il contrario, le attrici arrivano al top della carriera dopo i 45 anni: prenda Nicole Kidman o Cate Blanchett». Sa di essere un modello per le donne di tutto il mondo?
«Non credo sia appropriato: in fondo, io sono soltanto una commediante, recito dei ruoli. Ci sono molte donne reali cui sarebbe meglio ispirarsi per il contributo che hanno dato alla società. Come Christine Lagarde, l’economista francese a capo del Fondo monetario internazionale, e la cancelliera tedesca Angela Merkel. O, tra le italiane, la scienziata premio Nobel Rita Levi Montalcini e la giornalista Oriana Fallaci. Loro sì che vanno imitate: io al massimo le potrei interpretare. E confesso che mi piacerebbe moltissimo». Quando un’attrice supera una certa età, la chirurgia plastica è inevitabile? «Io non sono contraria.
Mi piacerebbe molto interpretare sullo schermo la cancelliera tedesca Angela Merkel
«In realtà non sono interessata al passato, ci penso di rado. L’unica cosa che posso dire è che ho avuto sempre splendide relazioni con gli uomini. Gli amici, i compagni, i partner di lavoro sono stati la cosa più bella della mia vita» (negli anni ’80 ha convissuto per 4 anni con l’attore Liam Neeson e dal 31 dicembre 1997 è sposata con il regista australiano Taylor Hickford, ndr). Sa che Ryan Reynolds, suo partner in Woman in gold, ha detto di avere una cotta per lei? «Davvero? (ride, ndr). Be’, anche a
A proposito di uomini, suo marito lavora nel cinema. Essere colleghi ha complicato la vostra storia d’amore?
«Non direi. Né io né lui siamo mai stati gelosi del successo reciproco, anzi, ci siamo sempre sostenuti a vicenda. E poi Taylor è una persona libera che mi lascia libera. Non abbiamo avuto figli. E questo, forse, ci ha permesso di evitare i ruoli fissi nella coppia». Come avete festeggiato i suoi 70 anni? Suo marito le ha regalato qualcosa di speciale? «Nessun festeggiamento e
nessun regalo. Tra noi è così da sempre. Non diamo tutta questa importanza al tempo che passa».
August/Contrasto
me lui piace molto: è uno di quei rari uomini che capiscono le donne. Riesce sempre a farti sentire apprezzata, senza cercare di manipolarti o flirtare a ogni costo. E poi è divertente. Lo humor è fondamentale in un uomo, e Ryan ne ha». Il momento migliore della sua carriera? «La vittoria agli Oscar, per forza. La settimana dopo nessuno se ne ricordava più, ma lì per lì è stato meraviglioso». Il peggiore? «Tra i 20 e 28 anni, quando ero molto più giovane e molto più bella, ho avuto un lungo periodo buio: non sapevo se ce l’avrei mai fatta come attrice e intanto il tempo passava. È stata
Se ti guardi allo specchio e proprio non ti piaci, però hai la possibilità di concederti un cambiamento che ti farà sentire fantastica, perché no? C’è chi si aiuta con la meditazione, chi si circonda di beagle, chi invece si inietta il botox. Ormai non lo fanno solo le donne: moltissimi uomini ricorrono alle “punturine”, nel mondo dello spettacolo, certo, ma anche in politica o negli affari. Hanno paura di apparire vecchi e fragili».
Helen Mirren e Ryan Reynolds in una scena di Woman in gold di Simon Curtis, adesso al cinema.
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Grazie alla tecnologia innovativa Soft Dry Technology di Aqualtis anche i capi più difficili e delicati da asciugare vengono trattati con la migliore cura e competenza specifica in base al tipo di tessuto e colore.
carico ASCIUGATURA
Timer
9Kg Timer
Display LCD
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ARM I SP
Display DIGITALE
AR M I SP
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carico ASCIUGATURA
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I AD MP E PO LOR CA RE TO ER M O E RT V IN
- €150
- €100
ARMI SP
ARMI SP
ASCIUGATRICE FTCD8726HM1EU • Asciugatura a condensazione con pompa di calore • Programmi speciali: Anti Allergy, Baby Cycle, Bed & Bath, Camicie Alta Resistenza, Peluche, Delicati, PIumini, Jeans, Lana, Refresh, Seta, Stirafacile • Delay Timer • Opzioni: Antipiega • Oblò antracite in vetro • Dimensioni (HxLxP): 85x 59.5 x61 cm
€699 sconto 14%
€599
10 RATE DA €59.90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €599
ASCIUGATRICE “AQUALTIS” AQC94F5TZ1IT
• Asciugatura a condensazione con pompa di calore • Programmi speciali: Anti Allergy, Asciugatura Rapida, Tessuti Tecnici, Peluche, Caldo Abbraccio • 7 livelli automatici d’asciugatura: Umido, Stirare, Appendere Plus, Appendere, Ripiegare delicati, Ripiegare, Indossare • Delay Timer per ritardare la partenza da 1 a 24 • Opzioni: Antipiega (con il ciclo Stirafacile di 10’ si ammorbidiscono le fibre e con l’opzione antipiega si previene la formazione di pieghe), Extra delicato (mantiene la brillantezza dei capi a lungo e aiuta a proteggerli). • Dimensioni (HxLxP): 85x59.5x63 cm
€749 sconto 20% I AD MP E PO LOR CA RE TO ER M O E RT V IN
€599
10 RATE DA €59.90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €599
CLASSE
A++
CLASSE
A
carico ASCIUGATURA
8Kg
RE TO ER M O E RT V IN
Timer
carico carico LAVAGGIO ASCIUGATURA
9Kg
Display DIGITALE
6Kg
1400 Giri
€799 sconto 12%
€699
10 RATE DA €69.90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €699
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ARMI SP
• Asciugatura a condensazione con pompa di calore • Programmi speciali: Active Wear, Anti Allergy, Baby Delicate, Bed & Bath, Camicie Alta Resistenza, Cotone e Sintetici Armadio, Cotone Extra Dry , Cotone Appendino, Cotone e Sintetici Stirare, Peluche, Jeans, Lana, Quick Dry, Refresh, Seta • Delay Timer • Opzioni: Antipiega • Dimensioni (HxLxP): 85x 59.5 x63 cm
- €199
Display LCD
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ASCIUGATRICE AQC82F7TM1EU
ARM I SP
ARMI SP
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- €100
Timer
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ARM I SP
LAVASCIUGA FDD9640BIT • Supersilent; Delay Timer • Speciali programmi: AntiStain, AutoClean, Delicate, EcoCycle, Express Wash & Dry, Lavaggio Quotidiano, Wash & Dry 45’, Lingerie, Lana Woolmark Platinum Care, Asciugatura Cachemire, Cotone con Prelavaggio • Opzioni: ExtraRisciacquo, SuperWash, Regolazione Temperatura, Variazione Centrifuga • Dimensioni (HxLxP): 85x59.5x 60.5 cm
€699 sconto 28%
€499,99
10 RATE DA €50 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €499,99
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ASCIUGATRICE TKB150WP
Leggi regolamento completo su www.miele.it oppure chiama il numero 199 155 155.
7Kg
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ARM I SP
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Timer
- €100 ARMI SP
Acquistando un’asciugatrice Miele durante il periodo promozionale hai 30 giorni di tempo per provare il prodotto. Se non sei soddisfatto Miele provvederà a rimborsarti il costo dell’elettrodomestico e a ritirarlo inviando un tecnico direttamente a casa tua.
carico ASCIUGATURA
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O RIMBORSATI
CLASSE
A++A
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NUOVA FORMULA
SODDISFATTI SODDISFATTI o RIMBORSATI
Operazione valida dal 12 ottobre al 31 dicembre 2015 presso i punti vendita aderenti all’iniziativa.
I AD MP E PO LOR CA
Display DIGITALE
I AD MP E PO LOR CA
ASCIUGATRICE TKB650WP
• Asciugatura a condensazione con pompa di calore • Classe di condensazione A • Cestello a nido d’ape • Risultato di asciugatura: Perfect Dry, FragranceDos • Programmi di asciugatura: Cotone, Lava/ Indossa, Delicati, Trattamento seta, lana, Express, Jeans, Toglipieghe Stiro Facile • Posticipo avvio fino a 24 ore con indicazione tempo residuo • Opzioni di asciugatura: Fase antipiega, Delicato plus • Illuminazione cestello a LED • Dimensioni (HxLxP): 85x59,6x63.6 mm
• Asciugatura a condensazione con pompa di calore • Classe di condensazione A • Cestello a nido d’ape • Risultato di asciugatura: Perfect Dry, predisposizione FragranceDos • Programmi di asciugatura: Cotone, Lava/Indossa, Finish Lana, Finish Seta, Aria calda, Toglipieghe Stiro Facile, Jeans, Express • Posticipo avvio fino a 24 ore • Opzioni di asciugatura: Fase antipiega, Delicato plus, Segnale acustico • Illuminazione cestello a LED • Dimensioni (HxLxP): 85x59,6x63.6 mm
€1.099 sconto 9%
€999
10 RATE DA €99.90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €999
CLASSE
A++A
VAPORE
carico ASCIUGATURA
8Kg Timer
I AD MP E PO LOR CA
Display DIGITALE
CLASSE
A++A carico ASCIUGATURA
8Kg Timer
Display DIGITALE
RATE DA €132,90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI €1.329 10 ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €1.329
LO SAPEVI CHE
Cestello a nido d’ape:
con struttura esagonale per un trattamento delicato dei capi e una asciugatura uniforme (meno pieghe e una stiratura più facile).
Perfect Dry: attraverso i sensori rilevamento
calcare determina in modo esatto i tempi di asciugatura in base alla percentuale di calcare contenuta nell’acqua. La biancheria non risulta mai né troppo asciutta né troppo umida. In questo modo si raggiunge sempre il grado di asciugatura desiderato.
Steam finish: per una stiratura veloce grazie
al vapore generato che penetra nelle fibre distendendole.
Fragrance Dos: grazie al profumatore Miele,
in 5 diverse fragranze, durante l’asciugatura donerete alla biancheria il vostro profumo preferito.
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ASCIUGATRICE TKG650WP • • • • • • • • •
Asciugatura a condensazione con pompa di calore Classe di condensazione A Cestello a nido d’ape Risultato di asciugatura: Perfect Dry, FragranceDos, SteamFinish Programmi speciali: Cotone, Lava/Indossa, Delicati, Camicie, Seta, Lana, Vapore Stiro facile, Express, Jeans, Capi Outdoor, Sport, Toglipieghe Stiro Facile Posticipo avvio fino a 24 ore con indicazione tempo residuo Opzioni di asciugatura: antipiega, Delicato plus, Rinfrescare Illuminazione cestello a LED Dimensioni (HxLxP): 85x59,6x63.6 mm
€1.499
10 RATE DA €149,90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €1.499
ASCIUGATRICI
CLASSE
A+
7Kg Timer
Display DIGITALE
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CLASSE
A++A carico ASCIUGATURA
7Kg
Motore a induzione garantito 10 anni
Movimenti specifici del cestello per una cura su misura dei capi
Timer
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- €50 ARMI SP
ARM I SP
Maxi Display DIGITALE
- €99 ARMI SP
ASCIUGATRICE DS7333GX0W
Steam Care: Capi pronti da indossare grazie all’asciugatura con vapore naturale. Rinfresca velocemente i tuoi capi con la tua profumazione preferita.
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VAPORE
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AR M I SP
I AD MP RE O P LO CA
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carico ASCIUGATURA
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I AD MP E PO LOR CA
• Asciugatura a condensazione con pompa di calore ASCIUGATRICE “SUPREME CARE” • Programmi speciali: Cotone Pronto Stiro, Cotone e Sintetici HSCX70421 Asciutto Armadio, Cotone Extra Asciutto, Sintetici Pronto Stiro, Refresh, Delicati, BabyProtect, Xpress, • Asciugatrice a condensazione Ciclo a tempo Giornaliero, Jeans, Sport, Camicie, 30 e 45 min. con pompa di calore • Il miglior programma lana • Partenza Ritardata 0 a 24h • Classe di efficienza di senza cestello • Opzioni: Antipiega automatico condensazione A • Fine ciclo ritardato • Oblò Bianco in Vetro con illuminazione interna • Programmi speciali: Lana Wool • Opzioni: Gentile, Antipiega • Dimensioni (HxLxP): 85x60x54 cm Excellence, Grande Carico, • Dimensioni (HxLxP): Capi delicati, Ciclo Vapore, 84.5x59.6x65.9 cm €499 sconto 10% 10 RATE DA €44.90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI 10 RATE DA €70 TAN FISSO 0% TAEG 0% ,99 €799 sconto 12% ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €449 COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €699,99
€449
I AD MP RE O P LO CA
€699
CLASSE
A+++A
RE TO ER M O E RT V IN
carico ASCIUGATURA
7Kg Timer
I AD MP E PO LOR CA
A++A
Motore a induzione garantito 10 anni
Timer
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ARMI SP
ASCIUGATRICE DH7533RX0
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ESCLUSIVA
ARM I SP
Maxi Display DIGITALE
Movimenti specifici del cestello per una cura su misura dei capi
- €99 ARMI SP
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8Kg
Display DIGITALE
- €99
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Steam Care: Capi pronti da indossare grazie all’asciugatura con vapore naturale. Rinfresca velocemente i tuoi capi con la tua profumazione preferita.
CLASSE
carico ASCIUGATURA
ARM I SP
VAPORE
ASCIUGATRICE “SUPREME CARE” HSCX80423
• Asciugatura a condensazione con pompa di calore • Classe efficienza di condensazione A • Programmi speciali: Programma Lana Woolmark, Cotone Pronto Stiro, Cotone e Sintetici Asciutto Armadio, Cotone Extra Asciutto, Sintetici Pronto Stiro, Refresh, Delicati, BabyProtect, Notte, Lana Protect, Xpress, Giornaliero, Jeans, 30 e 45 min. • Partenza Ritardata 0 a 24h • Opzioni: Antipiega automatico • Oblò Cromato in Vetro Reversibile con illuminazione interna • Dimensioni (HxLxP): 85x60x60 cm
• Asciugatrice a condensazione con pompa di calore • Classe di efficienza di condensazione A • Programmi speciali: Programma Lana Wool Excellence, Grande carico, Cotone, Sintetici, Misti, Delicati, Ciclo a Vapore, Ciclo a tempo. • Il miglior programma lana senza cestello • Fine ciclo ritardato • Opzioni: Gentile, Antipiega • Dimensioni (HxLxP): 84.5x59.6x65.9 cm
€699 sconto 14%
€899 sconto 11%
€599,99
10 RATE DA €60 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €599,99
€799,99
10 RATE DA €80 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €799,99
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DEUMIDIFICATORI DEUMIDIFICATORE DDS20 DEUMIDIFICATORE MJE14CGS1
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ARM I SP
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• Leggero e compatto • Display LCD con indicazione e impostazione del livello di umidità • Scarico condensa continuo • Filtro aria ad alta efficienza • Deumidificazione automatica • Deflettore per l’aria motorizzato
- €40 ARMI SP
F ANUNZ TIM ION UF E FA
• Deumidificatore fino a 20 lt/24 h • Capacità tanica: 4,5 lt • Refrigerante: R134A • Doppio sistema di eliminazione condensa, tanica o scarico diretto • Display digitale - 3 Velocità + Auto Timer 24 h • Funzione Asciugatura e Filtrazione Aria • Funzione LAUNDRY per l’asciugatura rapida del bucato offrendo performance di deumidificazione estremamente elevate
€399,99
€339 sconto 11%
10 RATE DA €40 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €399,99
DEUMIDIFICATORE DEX12
DEUMIDIFICATORE DELDES16W
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AR M I SP
- €20
• Deumidificatore 12 lt • Tanica di raccolta dell’acqua trasparente ed estraibile (capacità: 2,1 l.) • Funzione “LAUNDRY” ideale per velocizzare l’asciugatura dei panni • Filtro anti-polvere lavabile • Dispositivo antigelo elettronico • In dotazione tubicino per lo scarico in continuo della condensa
• Dispositivo antigelo elettronico (fino a 2°C) • Umidostato per regolare il grado di umidità desiderato nella stanza • Doppio sistema di eliminazione della condensa: tanica o scarico diretto • Capacità tanica acqua: 3 litri • Livello acqua visibile • Gas ecologico R134a • Kit fissaggio a parete incluso nella confezione • EXTRA SLIM Installabile a parete
ARMI SP
€319 sconto 6%
€ 299
10 RATE DA €29,90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €299
• Funzione LAUNDRY per l’asciugatura rapida del bucato offrendo performance di deumidificazione estremamente elevate
€ 259,99
€ 299
10 RATE DA €29,90 TAN FISSO 0% TAEG 0% COSTI ACCESSORI AZZERATI IMPORTO TOTALE DOVUTO €299
DEUMIDIFICATORE DRY PLUS 21
ARMI SP
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€ 239
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- €40
- €50 ARMI SP
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€279 sconto 14%
ARM I SP
ARM I SP
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• Capacità di deumidificazione: 22l/24h* • Capacità tanica: 3,5 l • Comandi digitali • Display LCD • Allarme tanica piena • Scarico in continuo della condensa • Dispositivo di sbrinamento elettronico • Tanica a scomparsa • Livello acqua visibile • Avvolgicavo
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AQUARIA
• Deumidificatore fino a 21lt/gg • Controllo digitale con display led e umidostato ad alta precisione • Livello di umidità regolabile dal 35% all’ 80% • Filtro di purificazione asportabile per la pulizia • Attacco rapido per scarico continuo condensa • Ampio serbatoio di raccolta condensa • Sistema di sbrinamento automatico
€249 sconto 20%
€ 199
DEUMIDIFICATORI
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ARM I SP
- €30
DEUMIDIFICATORE SPLSECCO
DEUMIDIFICATORE AQUARIA10
• Capacità di deumidificazione 14 lt/24h • Velocità di ventilazione: 1 • Capacità tanica 2 lt • Filtro aria • Funzionamento con scarico in continuo • Umidostato elettromeccanico • Segnalazione tanica piena • Dispositivo di sbrinamento
• Deumidificatore 10 lt/24 h • Umidostato meccanico • Ideale per ambienti fino a 90 m2 • Capacità della tanica: 1,1 lt • Velocità di ventilazione: 1 • Refrigerante: R134A
€179 sconto 16%
€ 139,99
€ 149
ARMI SP
DEUMIDIFICATORE DRY BABY
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AR M I SP
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€ 119
€ 99
- €10 ARMI SP
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€149 sconto 20%
€109 sconto 9%
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- €30
• Potenza di deumidificazione: 12 lt • Portata d’aria: 130 m3/h • Capacità tanica 1,5 lt
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ARM I SP
• Deumidificatore fino a 11 lt/gg • Livello di umidità regolabile dal 35% all’ 80% con manopola intuitiva • Filtro di purificazione asportabile per la pulizia • Attacco rapido per scarico continuo condensa • Ampio serbatoio di raccolta condensa • Sistema di sbrinamento automatico
DEUMIDIFICATORE PORTATILE MDT1-12DEN3
ARMI SP
Cerca il punto vendita più vicino a te su www.unieuro.it/online/negozi Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le foto sono puramente indicative. Offerte valide dal dal 27 ottobre al 20 novembre 2015, salvo esaurimento scorte e solo nei punti vendita aderenti alla iniziativa. Offerte non cumulabili con altre in corso. Tutti i prezzi sono IVA INCLUSA. Salvo errori e/o omissioni. Si declina ogni responsabilità per le eventuali variazioni apportate dalle case produttrici. I prezzi e le caratteristiche possono variare senza preavviso anche a causa di errori tipografici e/o omissioni. Tutti i prezzi sono comprensivi dell’Eco contributo RAEE. Finanziamento TASSO ZERO in 10 mesi - prima rata a 30 giorni - importo finanziabile da € 299 a € 5000. Esempio: € 700 in 10 rate da € 70 - TAN fisso 0% TAEG 0% - importo totale del credito € 700. Il TAEG rappresenta il costo totale del credito espresso in percentuale annua e non include alcun costo a carico del cliente - importo totale dovuto € 700. Offerta valida dal 27/10/2015 al 20/11/2015. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le informazioni precontrattuali richiedere sul punto vendita il documento “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori” (SECCI) e copia del testo contrattuale. Salvo approvazione Agos Ducato SpA. Unieuro srl e SGM Distribuzione srl operano quali intermediari del credito in esclusiva.
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Lunedì - Domenica: 9-20 orario continuato.
Il costo della chiamata da telefono fisso senza scatti alla risposta è di 14,49 centesimi al minuto IVA inclusa dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18.30 e il sabato dalle 8 alle 13. È di 5,67 centesimi al minuto IVA inclusa dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 8. Sabato dalle 13 alle 8 e festivi. Per chiamate da rete mobile il costo massimo è di 48,80 centesimi al minuto con uno scatto alla risposta di 15,25 centesimi.
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ZAPPING TUTTO CIÒ CHE AMERAI QUESTA SETTIMANA
Uno scatto della serie The missing negatives of the Sonnenfeld Collection della fotografa Yael Bartana israelo-olandese, ora esposta nella mostra Sguardo di donna a Venezia.
mostre A VENEZIA 250 FOTO DAGLI ANNI ’30 A OGGI
Bartana
IL MONDO VISTO DALLE DONNE «Donne non si nasce: lo si diventa» diceva la scrittrice francese Simone de Beauvoir. È quello che viene in mente visitando la mostra fotografica Sguardo di donna. Da Diane Arbus a Letizia Battaglia, la passione e il coraggio, fino all’8 dicembre alla Casa dei Tre Oci a Venezia (www.treoci.org). Ecco 4 motivi per non perderla. È emozionante Sono esposte 250 immagini, dagli anni ’30 a oggi, scattate da 25 artiste e fotografe. «Alcune sono più intime e poetiche, altre documentaristiche e di denuncia» spiega la curatrice Francesca Alzani Miglietti. «Il fil rouge che le unisce? La profondità e la sensibilità femminili, il bisogno e la capacità che abbiamo di salvaguardare prima di tutto le emozioni, anche di fronte a scene di violenza, di conflitti e di morte». Racconta la realtà «Le foto “costringono” lo spettatore a guardarle» osserva Alzani Miglietti. «Mostrano
le contraddizioni che spesso preferiamo ignorare, perché scomode. I temi ritratti? Dalle vittime della criminalità alle camere della morte, fino alla violenza domestica». Raccoglie scatti famosissimi «Ci sono le foto dell’americana Diane Arbus, che abbandonò i servizi di moda per raccontare i sobborghi di New York, quelle dei morti di mafia a Palermo scattate da Letizia Battaglia, quelle storiche di Yoko Ono con John Lennon» dice la curatrice. Ha un allestimento mozzafiato Lo ha firmato lo stilista Antonio Marras sull’isola della Giudecca. «Ha recuperato abiti e oggetti di scena del Teatro La Fenice per dare vita a una scenografia spettacolare con un forte valore simbolico» spiega Alzani Miglietti. «A cominciare dalla sfilata dei costumi al pianterreno, tutti rigorosamente rovesciati per fare vedere quello che di solito all’occhio VALERIA COLAVECCHIO sfugge: l’anima e i dettagli». WWW.DONNAMODERNA.COM 85
cinema DIEGO ABATANTUONO È UN PADRE SINGLE IN BELLI DI PAPÀ
COSA NON SI FA PER I FIGLI!
Due scene di Belli di papà. A sinistra, Vincenzo (Diego Abatantuono) con i 3 figli. Sopra, Chiara (Matilde Gioli) e il fidanzato Loris (Francesco Facchinetti).
È giusto che un padre continui a mantenere i figli anche quando hanno l’età per farlo da soli? È la domanda che pone, con ironia, Belli di papà, la commedia diretta da Guido Chiesa al cinema dal 29 ottobre. La storia Vincenzo (Diego Abatantuono) è un imprenditore di successo rimasto improvvisamente vedovo. Da sempre i suoi 3 viziatissimi figli Matteo, Chiara e Andrea (interpretati da Andrea Pisani, Matilde Gioli e Francesco Di Raimondo) si affidando alle “paghette”, passando il tempo a fare niente. Finché papà non escogita un piano perfetto: finge che l’azienda sia andata in bancarotta e obbliga i ragazzi a prendersi finalmente qualche responsabilità per il bene della famiglia. Inizierà
un rocambolesco viaggio che porterà tutti in Puglia. La “filosofia” «È un film rivolto sia ai genitori sia ai figli» dice il regista Guido Chiesa. «Mi auguro che vadano a vederlo insieme al cinema, e che poi tornino a casa a discuterne. Io cerco di stare sempre dalla parte dei giovani, senza giudizi o moralismi. Siamo sicuri che, quando i ragazzi sbagliano, non sia anche un po’ colpa nostra?». La scena cult «Il momento più divertente è quello in cui il mio personaggio, in vena di confidenze, racconta ai figli la sua “prima volta”» svela Diego Abatantuono. «Come succede a ognuno di noi nella vita, anche Vincenzo romanza un po’ la verità. È esilarante vedere un padre che, di fronte M.C. a 3 ventenni, fa di tutto per sembrare un gran figo!».
teatro IN SCENA LA STORIA DI
UNA GIORNALISTA CONTROCORRENTE
Il 7 ottobre del 2006, mentre entrava nell’ascensore del suo palazzo, la giornalista russa Anna Politkovskaja, nota per i reportage dalla guerra in Cecenia e le critiche al presidente russo Vladimir Putin, viene assassinata. A 9 anni di distanza, la bravissima Elena Arvigo la interpreta nella pièce scritta da Stefano Massini Donna non rieducabile (in tournée in tutta Italia: le prossime date sono a Brescia, tel. 030291592, e Napoli, tel. 349781 8580). Lo spettacolo, intenso ed emozionante, è un adattamento di brani autobiografici della giornalista russa e si sviluppa in una serie di “istantanee” della sua vita, come le chiama Massini. Così durante lo
Elena Arvigo è la giornalista russa Anna Politkovskaja nella pièce Donna non rieducabile.
spettacolo il pubblico compie un viaggio attraverso luoghi e atmosfere delle terre russe e cecene. Un collage di situazioni che ci obbliga a riflettere su temi come la libertà di stampa e la responsabilità del sapere, restituendoci lo sguardo di questa giornalista brava e coraggiosa. Per non dimenticare. SILVIA CALVI
A fianco Federico “Fede” Rossi, a sinistra Benjiamin “Benji” Mascolo. Dopo il singolo Tutta d’un fiato, hanno pubblicato l’album 20:05.
ZAPPING
conosciuti su Facebook nel 2010, quando Benji viveva in Australia, ed è stata folgorazione al primo post. Poi, stufi di parlarsi solo via Skype, hanno deciso di ritrovarsi in quel di Modena e da lì sono partiti alla conquista della hit parade. All’inizio hanno puntato su cover di grandi artisti internazionali come Bruno Mars o Rihanna. Poi per Mascolo e
musica CHI SONO BENJI & FEDE
I PIÙ AMATI DAI TEENAGER
L’estate è passata, e pure da un pezzo, Benji & Fede no. La coppia rivelazione dell’anno con il singolo tormentone Tutta d’un fiato ha appena pubblicato un intero album, 20:05, piazzandosi direttamente ai vertici delle classifiche. Tutto è cominciato 5 anni e 16.500 chilometri fa... Proprio così. Benjamin “Benji” Mascolo e Federico “Fede” Rossi si sono
Rossi è arrivata Tutta d’un fiato, e la loro vita è cambiata. Merito di YouTube, che con 1 milione di visualizzazioni in pochi giorni li ha spinti a furor di popolo nella top 5 di iTunes trasformandoli nei Justin Bieber della Bassa Padana. Quel Justin con cui condividono il ciuffo da cartone animato e i tatuaggi. Il conto in banca no: eventualmente, arriverà poi. «A noi va già benissimo così» scherza la coppia, 43 anni in due, spiegando che 20:05 è l’orario d’invio del famoso primo messaggio con cui Fede proponeva a Benji di fare musica assieme. «La Rete è un ottimo
mezzo per arrivare a tutti, ma proprio per questo c’è tanta concorrenza. E poi per farsi accettare da radio e tv non bastano i consensi del web» dicono. La bocciatura alle selezioni per Sanremo Giovani brucia ancora. «Non abbiamo fretta» giurano. «Cerchiamo di costruire la nostra popolarità mattoncino su mattoncino facendo più esperienze possibili». Fan di Ellie Goulding e di Ed Sheeran, di Cesare Cremonini e di Fedez, Benji e Fede tengono chiuso sotto chiave un sogno più sogno degli altri: cantare all’Arena di Verona. «Agli inizi di settembre ci siamo esibiti lì per la finalissima del Festival Show ed è ANDREA SPINELLI stata adrenalina pura».
giornimoderni.donnamoderna.com/affetti/amiche-di-salvataggio/
il fascino di un serial thriller AMICHE DI SALVATAGGIO ALESSANDRA APPIANO
Il passaparola è il miglior alleato della diffusione dei libri. Senti che cosa racconta Patrizia. «Sono una lettrice di Ophelia, le vite di una ghost writer (Romis-Alcyonebook) di Stefania Romito, un serial thriller a episodi ricco di suspense. Ophelia è un’affascinante scrittrice che viene ingaggiata per scrivere le biografie delle celebrità: in ogni episodio si trova a dover fronteggiare situazioni complesse che rischiano di mettere a repentaglio la sua vita. Come accade in Fatali utopie, dove un folle scienziato la rapisce con l’intento
di ibernarla per donarle l’eterna giovinezza. Ma quello che più mi piace di questa eroina immaginaria è il suo disagio esistenziale nato da un trauma infantile rimosso, una profonda inquietudine che però non le impedisce di amare. Se credi nell’immaginazione costruttiva, scrivimi a patrizialugli@tin.it». Vuoi condividere un film, un libro, una trasmissione tv che ti ha emozionato? Scrivi a amichedisalvataggio@ mondadori.it. WWW.DONNAMODERNA.COM 87
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ZAPPING tv ABBIAMO INCONTRATO I PROTAGONISTI DELLE NUOVE FICTION ITALIANE
LA DETECTIVE E IL BOSS Carlotta Natoli
È Laura, l’investigatrice da cui prende nome I misteri di Laura, il martedì in prima serata su Canale 5. La nuova serie è la versione italiana di un format spagnolo portato al successo anche negli Stati Uniti da Debra Messing in The mysteries of Laura. Che tipa è la Laura italiana? «La poliziotta “della porta accanto”. Ha tre figli, una separazione in corso e un lavoro che la appassiona. E allo stesso tempo è una donna che risolve tutto con l’ironia. Molto differente dallo stereotipo femminile delle fiction nostrane». In cosa è diversa dalle altre? «In Italia, in genere, piace la detective bella, come Miriam Leone in Non uccidere. Oppure il tipo forte alla Veronica Pivetti di Provaci ancora, prof. Laura, invece, è una specie di tenente Colombo. Confusionaria e geniale». Ti sei riconosciuta nel personaggio? «Molto, anche io sono una mamma che lavora. Per girare la serie sono stata mesi lontana da mio figlio Leo (10 anni, avuto con l’attore Thomas Trabacchi, ndr). Prima di iniziare ero nel panico. Mi sono tranquillizzata quando lui mi ha detto: “Ma come, mamma, non sei pronta a stare un po’ senza di me?”». E.C.
Guido Caprino
Presta il volto ad Antonio Iovine, uno dei criminali più temuti della storia recente del nostro Paese, in Sotto copertura, il 2 e 3 novembre in prima serata su RaiUno. Tra finzione e realtà, la miniserie racconta la storia della sua cattura, avvenuta nel 2010. Iovine, camorrista del clan dei Casalesi, oggi è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Come ha lavorato per interpretarlo? «Rispettando il copione. Non volevo dipingere lo stereotipo del boss, ma nemmeno farne un’imitazione. Di lui, del resto, non esistono immagini, a parte il video che mostra la sua cattura». Cosa ti ha colpito di più del personaggio? «Le ossessioni e le contraddizioni interiori di un uomo che, per quanto potente, ha passato la maggior parte della sua vita da latitante. Ho la sensazione che, quando un boss di questo calibro viene catturato, da parte sua ci sia una volontà inconscia di farsi prendere, per smettere di nascondersi». Sotto copertura racconta la storia di un clan camorristico, come ha fatto Gomorra-La serie. Si aspetta polemiche simili a quelle che hanno accompagnato la fiction tratta dal libro di Roberto Saviano? «Sotto copertura è l’opposto di Gomorra. Non è una serie d’azione, piuttosto un thriller psicologico». E.C.
miti PER BAMBINI (E NON SOLO)
HARRY POTTER A COLORI Harry Potter e la Pietra Filosofale (Salani), il primo volume della saga del maghetto di Hogwarts, è uscito nel 1997. Sono passati 18 anni e la serie di J.K. Rowling ha toccato la cifra record di 500 milioni di copie vendute nel mondo. Ai 7 libri si aggiunge ora l’edizione illustrata. I disegni sono dell’inglese Jim Kay, che ha vinto la Kate Greenway Medal, uno dei massimi riconoscimenti a livello internazionale dedicati all’illustrazione per ragazzi. Scelto personalmente dalla Rowling, Kay ha rivelato: «La cosa più difficile è stata trovare il “miei” Harry, Ron e Hermione e dare loro un volto». Perché, ammettiamolo, dopo tutti i film tratti dai libri della saga, per distinguerli dagli attori protagonisti ci vuole un incantesimo. ISABELLA FAVA
È appena uscita la versione illustrata di Harry Potter e la Pietra Filosofale (Salani).
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ZAPPING libri L’AUTOBIOGRAFIA DI LUCIA VASINI
QUANDO TI INNAMORI DI DUE UOMINI
«Il cuore ha più stanze di un casino» è una frase dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez che si accorda perfettamente alla storia raccontata dall’attrice Lucia Vasini nel romanzo autobiografico Nessuno dei due (Baldini&Castoldi). Una donna ama due uomini per anni e loro la ricambiano, ognuno a suo modo. Ma tutti e tre hanno la stessa passione per il teatro, la vita senza convenzioni, il caos. Lucia arriva negli anni ’70 dalla provincia a Milano per frequentare la Scuola di teatro del Piccolo. Poco dopo il matrimonio con Maurizio Corradi, si innamora dell’attore Paolo Rossi, romantico e visionario, che la mette in contatto col mondo del cabaret. Alla fine fa capolino un giovane regista teatrale, Gianpiero Solari, che presto esploderà con il suo talento. Chi sceglierà Lucia? E siamo sicuri che bisogna sempre scegliere? Un libro sincero e appassionante, dove i percorsi artistici si mescolano a quelli sentimentali. Consigliato alle temerarie in amore, da leggere per perdonarsi cedimenti e infedeltà. ALESSANDRA APPIANO
Immanuel Casto, 32 anni, ha lanciato il porn groove, che mescola musica dance e testi con riferimenti espliciti al sesso.
fenomeni IN DISCOTECA
TUTTI BALLANO CON CASTO
Prendi il ritmo della disco music, aggiungi testi che parlano di sesso in maniera esplicita ma ironica. Avrai il porn groove, genere lanciato dal cantante Immanuel Casto. Immanuel, all’anagrafe Manuel Cuni, 32 anni, di Bergamo, ha appena pubblicato il quarto album, The Pink Album, e da fine ottobre è in tour nei club di tutta Italia (date e biglietti su www.ticketone.it). È un’icona Il mondo LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) lo adora. Il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album si intitola Da grande sarai frocio ed è stato scritto in collaborazione con l’attore e personaggio tv Fabio Canino. «È un brano contro le discriminazioni che però non tradisce il mio stile autoironico» dice Casto. È poliedrico Casto ha ideato anche Squillo, un gioco di carte, e ha scritto e sceneggiato un fumetto, Squillo-The Comic. Già, il fenomeno va oltre la musica, come emerge da Tutti su di me (Tsunami), la sua biografia ufficiale curata da Max Ribaric. «Il libro non è incensante, ma si muove tra il serio, il serioso e il gioco. Proprio come MASSIMO LONGONI sono io» nota il cantante.
L’attrice Lucia Vasini e, a sinistra, la copertina del suo libro Nessuno dei due (Baldini&Castoldi).
CONCERTI IN ANTEPRIMA
Vuoi vedere come si prepara la Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano il giorno prima di un concerto? Non perdere le Prove aperte (www.filarmonica.it/proveaperte). Il primo appuntamento, l’8 novembre, è gratuito e sul podio c’è il maestro Riccardo Chailly. I biglietti delle date successive costano dai 5 ai 35 euro. L’incasso sostiene la ricerca di 4 enti scientifici: Fondazione IEO, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Fondazione Centro San Raffaele e Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori. V.C. 90 WWW.DONNAMODERNA.COM
Dall’8 novembre si può assistere alle prove della Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano.
Contrasto / Daniele Lazzaretto
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E anche le T-shirt, i piumini, i cappellini di lana e le sneakers della capsule NoGodz, realizzata da Sisley. Il rapper ha collaborato con Van Orton Design, due gemelli torinesi, maghi dell’illustrazione e della graphic art. I designer rieinterpretano le icone pop ispirandosi alle vetrate delle chiese neogotiche. Il risultato? Stampe di grandissimo impatto dai contorni marcati e dai colori saturi.
l’orologio brilla Per l’inverno arrivano i nuovi orologi Ice Glitter by Ice-Watch. Li trovi in due differenti misure (cassa 38 e 43 millimetri), nelle varianti banca e nera e in 12 differenti combinazioni tra cinturino e quadrante luccicante: dallo shiny gold al silver passando per il carbonio glossy e il pink luminescente. Il cinturino è di silicone dall’effetto soft touch. Il prezzo, 99 euro.
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Primdonna Collection propone una capsule collectione che rievoca i film western con capi in suede decorati di frange. Mixali con il jeans per uno stile da squaw metropolitana (poncho, 39,99 euro, borsa 49,99 euro, stivaletto 69,99 euro).
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Fino a dicembre ogni primo mercoledì del mese fino al sabato trovi nei negozi e online la capsule collection I Want It By Kiabi. Tre total look di tendenza a meno di 50 euro. (In foto, uno dei completi disponibili dal 4 al 7 novembre).
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OCCHIO AI DETTAGLI Stilisti ed esperti di moda ti svelano le dritte da tenere a mente al momento della prova in camerino.
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cioè più corposo, e che maniche e fondo siano a coste alte e larghe». Francesca Liberatore, stilista.
«Abbinato a jeans e stivali è un classico per il tempo libero. STA BENE A TUTTE. Se sei molto magra, portalo infilato nei pantaloni, come negli anni ’80». Francesca Liberatore, stilista.
«Indossalo con pantaloni slim o una gonna a tubo lunga alla caviglia. SCEGLILO OVER SE SEI PIÙ ROBUSTA NELLA PARTE ALTA DEL CORPO». Elisa Vigilante, stilista di Project 149.
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n Maglione a collo alto in misto lana con intarsio sulle maniche (Gas Jeans, 89,90 euro, tg. XS-XL).
crop top
cardigan
«SCEGLILO DI MEDIO PESO. Se troppo grosso
ingoffa, se sottile cade male. Per un effetto tridimensionale preferisci un filato misto mohair» Elisa Vigilante, stilista di Project 149.
«DEVE ESSERTI GIUSTO DI SPALLE. È questo
«Portalo con pantaloni ampi a vita alta. DONA ALLE SILHOUETTE CON IL PUNTO VITA SEGNATO». Cristina Del Buono, stilista di Sartoria Vico. n Top crop di
alpaca e mohair con fasce a contrasto sulle maniche (Max&Co, 159 euro, tg. S-L).
«Usalo anche come capospalla indosssandolo sopra a un giubbotto di pelle molto aderente: È OK SE HAI UN SENO MINI». Ilaria Nistri, stilista.
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n Cardigan di lana jacquard con profili a contrasto e cintura di pelle e metallo (Silvian Heach, 85 euro, tg. XXS-L).
«SE HA UN INSERTO IN PELLE È PIÙ MODERNO, per esempio, le tasche». Ilaria Nistri, stilista.
Web Semplicissimo
il riferimento per azzeccare la taglia perfetta». Cristina Del Buono, stilista di Sartoria Vico.
MODA twitta con #comemitrucco #donnamoderna
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A PARIGI DIREBBERO... GLI ACCESSORI BOUCLÉ RENDONO I TUOI LOOK STILÈ!!! @Jessicaventrel2 JESSICA VENTRELLA, STYLIST DI MODA
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DOVE LO TROVO
GLI OCCHIALI DI ANGELINA
Adoro gli occhiali a goccia e vorrei comprarmi lo stesso identico modello che porta la Jolie in questa foto. Mi aiutate a scoprire la marca? ROBERTA
Cara Roberta, la Jolie ha uno stile senza fronzoli, grintoso, chic. Hanno queste caratteristiche anche gli occhiali che indossa, quasi sempre a goccia. In questa foto ha scelto un modello pilot di Versace Eyewear con doppio ponte, frontale in metallo e terminali delle aste in nylon (info: Versace.com). ELENA BANFI
A destra, Angelina Jolie. Sopra, gli occhiali di Versace Eyewear (171 euro).
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OGGI MI VESTO COSÌ
«Wonderful wedding at Punta Licosa : )» FRANCESCA CALLIGARO
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1. Per uno sguardo scintillante c’è Ombres Hypnôse Dazzling Givré Doré di Lancome (31 euro). 2. Vernis à Lèvres Plump-Up Dewy Gold di Yves Saint Laurent (36 euro) illumina le labbra. 3. Con Stay Gold! Highlighter di Pupa (17,90 euro) crei tocchi luce su viso e corpo. 4. Dura a lungo l’ombretto Colorful di Sephora (9,90 euro). 5. È un gel idratante con foglie d’oro L’Or Base de Teint di Guerlain (59,90 euro).
lo stile è da lady
Copia Monica Bellucci: nel film Spectre si fa notare subito con un abito total black che mette in risalto le curve sinuose. Il dettaglio chic è il capello con veletta da femme fatale (sotto, un modello di Marzi Firenze).
sul set
bond Al cinema arriva Spectre, il nuovo film di 007. Protagoniste, due maestre nell’arte di sedurre. Prendi appunti testi di VALERIA COLAVECCHIO
Tira fuori lo sguardo languido e il Martini Vodka: il 5 novembre arriva al cinema James Bond con la sua ultima missione, Spectre. E con 007 tornano anche loro, le Bond girls, le donne da favola che hanno contribuito in modo decisivo al successo dell’eroe di Ian Fleming: bellissime, ambigue e pericolose, ma tutte con una caratteristica in comune, il fascino irresistibile. Dopo Ursula Andress, Kim Basinger, Halle Berry, Eva Green e le altre femme fatale, ad affiancare l’agente segreto interpretato da Daniel Craig questa volta ci sono l’italiana Monica Bellucci e la francese Léa Seydoux. Ecco come trasformarsi in una perfetta sexy spia. VALORIZZA IL FISICO Fin dalla scena “cult” dell’uscita dall’acqua di Ursula Andress nel primo 007, le parole d’ordine per le Bond girl sono: silhouette scolpita e curve mozzafiato. Certo un corpo così non è da tutte, ma ci sono semplici trucchi per valorizzarlo. Inizia a pensare alla pelle. «Per renderla come seta passa una spazzola di sisal (la fibra estratta dall’agave) su tutto il corpo per eliminare le cellule morte e risvegliare il colorito» suggerisce Paola Poloniato, estetista. «Poi idrata al massimo applicando una doppia dose di crema. Per una luminosità super scegli una texture con paillettes dorate: l’effetto Goldfinger sarà assicurato». Per tonificare in fretta prova il workout di Halle Berry in La morte può attendere : 20 minuti di “cardio”, correndo o pedalando; 5 minuti di addominali e infine, 10 di circuito upper-body (con elastici, manubri e pesi) e lower-body (squat, step, affondi), simonwaterson.com. DIVENTA MISTERIOSA E SEXY Il make up tipico da Bond girl è smokey eyes + labbra rosse. Un nome su tutte? Vesper Lynd in Casinò Royal alias Eva Green. «Un look chic e provocante allo stesso tempo» commenta Barbara Del Sarto, truccatrice. «Per il rossetto orientati su texture satinate a lunga durata e stendilo senza usare la matita. Per l’ombretto scegli i toni del grigio e del blu, meglio in formula liquida o in crema: riflettono la luce e non appesantiscono lo sguardo». I capelli? Il corto di Halle Berry è stato un’eccezione, le ciocche voluttuose e le onde sono intramontabili. «Hai un long bob come Léa Seydoux? «Aggiungi volume cotonando le radici sulla parte alta oppure portalo mosso» dice Mirko Schifone, parrucchiere. «In questo caso usa il ferro triplo sulle ciocche asciutte e, alla fine, spettina con le mani per eliminare l’effetto coiffé».
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il rosso accende i dettagli Anche nelle scene d’azione più movimentate la Bond girl Léa Seydoux sfoggia labbra e unghie rosse. Per un risultato sofisticato, scegli un rosso intenso e pieno come il carminio. Perfetti Vinyl Collection Le Rouge (33,50 euro) e Le Vernis nella nuance Acajou (22 eruo) di Givenchy.
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SCEGLI LA MISE A PROVA DI MISSIONE Che dovrà essere un
mix perfetto di sensualità e praticità. «Punta su stoffe fluide, tagli furbi e scollature mozzafiato. Bene anche la jumpsuit a pezzo intero, il maxidress in stile seventies e la cappa, tutti must di stagione che assicurano femminilità e libertà di movimento. Sì anche ai pants skinny in pelle, ai cuissard, gli stivali alti sopra il ginocchio e ai tessuti metal e con inserti in lurex che aggiungono un tocco irresistibile da guerriera». LASCIA IL SEGNO «La prima “firma” di una donna è il suo profumo» dice Turcato. «Per diffondere una scia intrigante, punta sugli gli aromi speziati e persistenti che mixano note orientali e floreali: dal pepe nero al cardamomo, dal gelsomino al patchouli». Anche gli accessori sono un marchio inconfondibile di fascino e stile. «Sì agli occhiali da sole rétro e al maxi foulard». Il colpo finale? Stupiscilo con i gadget tecnologici da agente segreto. Come la app gratuita Cyber Dust con cui chattare in modo super privato: i messaggi scompaiono 30 secondi dopo essere stati letti e non possono in nessun modo essere rintracciati.
la rasatura (per lui) è ad alta precisione
In occasione del lancio del film Spectre Gillette propone uno speciale gift pack. Contiene: un rasoio Fusion ProGlide, 3 ricariche e un biglietto del cinema in omaggio (15,99 euro). WWW.DONNAMODERNA.COM 123
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profumi
SUCCEDE CHE...
raccontati da Aldo Nove
CHE NASO AVEVA TOTÒ!
Il 1967 è stato un anno per me molto importante. Prima perché sono nato. E poi perché è scomparso quello che non solo io considero il più grande attore comico cinematografico della nostra storia, Totò. Insofferente alle costrizioni, sul set improvvisava, si inventava le battute, stravolgeva gli schemi… Era il suo modo di essere. Anche nella vita quotidiana improvvisava. Specialmente con le donne che, con il cinema, sono state il suo grande amore. Liliana De Curtis, unica figlia dell’unica moglie di Totò, ha raccontato recentemente, per Mondadori, la storia dei suoi genitori. La madre, la bellissima Diana, conobbe l’attore a quindici anni e per tutta la durata della loro storia ne subì l’ossessione per le “corna”. Grazie a un autografo ritrovato dalla figlia scopriamo che la celeberrima canzone Malafemmena era espressamente dedicata alla moglie: Totò donnaiolo quanto geloso. Ritrovata una boccetta di profumo del padre, Liliana ne ha fatto ricostruire, da quanto ne rimaneva, la copia esatta. Nasce così Antonio De Curtis, l’acqua di Colonia di Totò rifatta “filologicamente”. L’eau de Toilette Malafemmena, invece, è stata creata in base ai ricordi della moglie. Il grande attore, da nobile qual’era, usava un profumo raffinatissimo, con sfumature legnose che sorreggono la lavanda. Mentre Malafemmena ha una forte nota di patchouli. Decisa, passionale, misteriosa.
IL ROSSETTO È UN’ICONA
Si chiama Sophia Loren N°1 (35 euro) ed è l’omaggio di Dolce&Gabbana alla diva italiana. La sfumatura ciliegia rispecchia il suo stile ed è stato creato su misura per esaltare la pigmentazione delle sue labbra. La firma della Loren decora l’astuccio anche perché ha collaborato personalmente con i due stilisti alla realizzazione di questo rouge esclusivo.
1. Acqua di Colonia Antonio De Curtis, 90 euro. 2. Eau de Toilette Malafemmena, 130 euro.
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LO SPAZIO È HI-TECH
Fuori l’insegna dice “Salumeria” ma dentro trovi il primo negozio italiano Aesop. In piazza del Carmine a Milano la gamma dei prodotti di alta qualità per la cura di viso, capelli e corpo è esposta in uno spazio dal design modernissimo mescolato a dettagli d’epoca in armonia con il quartiere storico della città. a cura di ALBERTA PIANON scrivile a dmbellezza@mondadori.it
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BELLEZZA
il bagno
diventa spa Stanca e stressata dopo una giornata full time al lavoro? Scegli il trattamento che fa per te e immergiti nella vasca. Con gli ingredienti giusti il relax è assicurato di ALBERTA PIANON scrivile a dmbellezza@mondadori.it
all’olio
Con olio di girasole e di babassu Stress-Fix Composition Oil di Aveda (27 euro).
Con oli di vinaccioli mandorle dolci e oliva: Olio Lavante Corpo di L’Erbolario (10, 50 euro).
Abete Bagno Balsamico di Weleda sprigiona un profumo balsamico (16,70 euro).
Com’è Si chiama anche bagno di fieno e si fa “a secco”. Infatti non ci si immerge nell’acqua, ma in un mix di erbe aromatiche essiccate. Per questo si utilizzano dei lettini speciali che si scaldano anche fino a 70 gradi: mentre si suda la pelle assorbe tutti gli attivi. Ha effetti rilassanti e antistress. Inoltre, migliora la circolazione e combatte i dolori muscolari. Ideale dopo l’attività fisica. Replicalo così Puoi beneficiare delle erbe anche con un bagno in vasca. Utilizza un mix di oli essenziali diluiti come lavanda, pino mugo e camomilla, porta la temperatura dell’acqua a 40 gradi e resta a mollo per 20 minuti. Oppure prepara un bath sachet: in un sacchettino di garza leggera (o tulle) versa camomilla, lavanda e rosmarino in parti uguali, chiudi bene e immergilo. Il gesto in più Per accentuare gli effetti aromaterapici, accendi una candela che sprigioni aromi ad hoc: tiglio, abete, agrifoglio.
alle erbe
Shutterstock (4) / Olycom (2)
Com’è Il bagno più curativo è quello all’olio fossile di pietra tirolose: scuro e denso è indicato per le tensioni muscolari. Nelle spa dell’Alto Adige viene abbinato a frizioni tonificanti. Il più classico è quello all’olio di oliva: ricco di polifenoli e vitamine ha effetti antietà e ristrutturanti e rende la pelle morbidissima. Replicalo così Versa 5 cucchiai da cucina di extra vergine di oliva (meglio bio) nella vasca e porta la temperatura a 40 gradi. Quindi rilassati nell’acqua per 10-15 minuti. Il gesto in più Terminato il tempo di immersione, esci dall’acqua e massaggia il corpo con una spugna in luffa, dal basso verso l’alto.
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BELLEZZA
Com’è Vero
concentrato di vitamine, sali minerali e acidi grassi essenziali, il bagno al latte nutre e ha effetti riparatori ripristinando il film idrolipidico. Nella vasca si utilizza spesso quello d’asina che racchiude la più alta percentuale di sostanze attive. Replicalo così Per ottenere un effetto spa ne basta un litro, da versare nella vasca alla temperatura di 38-40 gradi. Puoi acquistarlo on line (info: consorzioitalianolatteasina.it). Il gesto in più Prima di immergerti friziona bene il corpo con una salvietta imbevuta di latte: l’acido lattico effettuerà un leggero peeling.
Al latte di mandorla il Bagnolatte Vellutante di Bottega Verde (6,99 euro).
Con latte idratante il bagnoschiuma Caring Protection di Dove (3,19 euro).
frizzante
al sale
al latte
Sali del Mar Morto e alghe marine per Seamoss StressRelieving Hydrosoak di Molton Brown (25,20 eruo).
Com’è Quello che fai tra le onde del mare è il massimo: le immersioni nell’acqua salata, infatti, ossigenano i tessuti e aiutano a combattere (per osmosi) la ritenzione idrica, così l’effetto detox e anticellulite è assicurato. Replicalo così Versa nell’acqua della vasca portata a circa 37-38 gradi almeno 4 chili di sale marino. Scegli però quello integrale che non perde preziose sostanze attive durante la lavorazione. Il gesto in più Dopo l’immersione esegui uno scrub su tutto il corpo utilizzando un prodotto a base di sale marino e oli essenziali e risciacqua con acqua fresca. Il risultato? Una pelle liscia e levigata.
Com’è Il bagno con l’idromassaggio grazie ai suoi getti ad alta velocità svolge una sorta di ginnastica vascolare. Così la microcircolazione migliora, la muscolatura si decontrae e si riduce la ritenzione idrica. In più, c’è l’effetto coccola: l’acqua ti massaggia dal collo ai piedi e ti rilassa completamente. Replicalo così Anche se non hai la Jacuzzi a casa, ci sono specialità cosmetiche che sprigionano benefiche bollicine. Per esempio le pastiglie effervescenti. Racchiudono bicarbonato di sodio, estratti naturali e oli preziosi e quando le getti nell’acqua frizzano creando un piacevole micromassaggio. Il gesto in più Dopo il bagno applica sulle gambe una crema al mentolo: esalterà la sensazione di leggerezza.
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Arrivano dalla Sardegna i cristalli dei Sali da Bagno al profumo di Rosa de I Provenzali (3,49 euro).
Sprigiona l’aroma energizzante di pompelmo e neroli la Bomba da Bagno Frozen di Lush (4,95 euro).
Racchiude olio di nocciolo di pesca la Pastiglia Effervescente da Bagno di Yves Rocher (1,50 euro l’una).
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BELLEZZA
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VORRESTI CAMBIARE BASE TRUCCO, MA HAI PAURA DI NON SAPERE SCEGLIERE. ECCO L’ABC PER ORIENTARSI TRA LE TANTE NOVITÀ testi di MONICA MARELLI
È da sempre il prodotto cosmetico più venduto insieme a mascara e rossetto. Alleato beauty indispensabile, è amato dalle donne perché, in un colpo solo, corregge le imperfezioni, illumina il colorito e regala quell’effetto pelle sana e fresca che tutte vogliono. L’unico problema? Non è facilissimo individuare quello più adatto al tuo tipo di pelle e alle tue esigenze. Ecco cosa devi sapere per trovare la base trucco che fa per te.
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Mondadori Photo (6)/Olycom (2)/ShuttlestocK
fondotinta ideale
BELLEZZA LA TECNICA PER SFUMARE Se il prodotto è in tubo
Applica la bb cream direttamente con le dita, partendo dal centro del viso verso l’esterno, quindi scalda la pelle con il palmo delle mani per far penetrare al meglio il prodotto. Se è in boccetta Versa qualche goccia sul palmo della mano e procurati un pennello piuttosto grande, dalle setole sintetiche sottili e morbide. Stendi il prodotto sul volto con movimenti rotatori. Se è nell’astuccio Picchietta il fondotinta con una spugnetta in lattice, poi massaggialo con i polpastrelli. Se desideri una copertura più leggera, bagna la spugnetta e “tirala” sul viso dall’interno verso l’esterno.
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1 SCOPRI QUAL È IL TUO SOTTOTONO
Si tratta del colore che traspare da sotto la tua pelle: dipende da alcuni fattori, come lo spessore dell’epidermide o la presenza di vasi sanguigni più o meno in evidenza, che danno appunto alla cute un certo “colore sotterraneo”. Individuare il proprio è fondamentale. «In generale le pelli chiare e sensibili, sottili e tendenti ad arrossarsi hanno un sottotono freddo» spiega Luca Mannucci, make up artist.
«In questo caso il fondotinta ideale è un beige con una punta di rosa, che attenua la componente verdastra aggiungendo luminosità e freschezza». Il sottotono caldo, invece, è tipico di quei visi che non hanno difficoltà ad abbronzarsi
e magari presentano qualche lentiggine: «Per loro è perfetta la gamma dei beige a base leggermente dorata» spiega l’esperto. Un discorso a parte meritano i tipi mediterranei. Chi ha una carnagione olivastra, che si scurisce facilmente e spesso soffre di occhiaia scure, dovrà optare per una tonalità ambrata-aranciata, in grado di rivitalizzare l’incarnato con un immediato effetto salute.
2 INDIVIDUA IL TUO TIPO DI PELLE
GLI ERRORI PIÙ COMUNI Scegliere una
base troppo scura Le italiane tendono sempre ad acquistare un colore troppo scuro rispetto al proprio incarnato, perché amano vedersi abbronzate, ma l’effetto finale tende a essere “da maschera”. Testare il prodotto all’interno del polso In questa zona del copro la pelle è nettamente più chiara rispetto a quella del viso. Il punto giusto? Sul collo, vicino alla mandibola, oppure sul dorso della mano. Fidarsi delle luci artificiali Attenzione all’illuminazione interna del negozio: inganna. Controlla come ti sta il fondotinta accanto a una finestra, o meglio ancora fuori, alla luce del sole.
Se hai un viso giovane e privo di particolari inestetismi, punta sulla formulazione che ti sembra più pratica, magari 1
preferendo una BB cream di giorno, per un look acqua e sapone, e un fondotinta compatto la sera, quando desideri un’allure più sofisticata. Qualora la tua pelle presentasse delle ampie zone di impurità, invece, è meglio usare un prodotto leggero con una finitura opaca: per esempio una formula a base di polveri minerali, che lasciano respirare la superficie su cui sono applicate. Se il tuo viso è un po’ segnato e hai problemi di secchezza, affidati alle texture cremose e ricche: puoi stenderle modulando bene la
copertura e garantiscono sia una migliore riflessione della luce, sia una buona idratazione. Così le rughe e i segni di
LIQUIDI
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1. Ha un finish setoso e una formula antietà Defence Color Nude Serum spf 15 di Bionike (44,90 euro). 2. Texture piacevole e coprenza modulabile per Teint Infusion di Sephora (19,90 euro). 3. Basta una pressione con l’applicatore in dotazione e il cuscino di spugna rilascia la giusta quantità di prodotto: Miracle Cushion di Lancôme nella nuova nuance Beige Naturel (48,50 euro) è un fluido leggerissimo dalla consistenza acquosa.
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espressione non vengono messi in risalto e, allo stesso tempo, la cute si mantiene più luminosa e compatta.
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3 SCEGLI L’EFFETTO FINALE
Per ottenere un risultato coprente al massimo, affidati a un fondotinta cremoso compatto: «Rispetto a tutte le
COMPATTI
1. Accord Prafiat Genius di L’Oréal Paris è un 4 in 1: fa da primer, uniforma l’incarnato, corregge e opacizza (17,99 euro). 2. Contiene solo pigmenti di origine minerale, resta perfetto per 12 ore e ha un effetto finish mat: Toleriane Teint Mineral Fondotinta Compatto-Polvere Spf di La Roche Posay (21,50 euro, in farmacia).
altre tipologie, racchiude sempre una quantità di pigmenti maggiore e risolve qualunque problema di irregolarità o discromia della pelle» spiega Barbara Del Sarto, make up artist. L’obiettivo è un make up sofisticato? Una tipologia fluida satinata è perfetta: «Lascia ben illuminate le zone che sporgono, cioè zigomi, naso e fronte, con un risultato 3D immediato» continua l’esperta. Chi ama l’effetto pelle nuda dovrebbe puntare sui prodotti liquidi: sono il giusto compromesso tra BB cream e fondotinta classico. Per un risultato più accurato, stendili sempre con un pennello in setole sintetiche. Riuscirai a raggiungere bene anche le zone difficili, come le alette del naso e contorno occhi.
PROFESSIONALI
1. Con il pennello rotante Doll 10 stendi il prodotto alla perfezione (60,50 euro con il fondotinta liquido, su qvc.it). 2. Copre i pori, ripara e idrata la pelle e in più aumenta la tenuta del fondotinta Primer Fix & Protect Spf 25 di Rimmel (10,40 euro). 3. Per il contouring c’è Highlight Lowlight di Sephora (14,90 euro), un matitone doppio: da una parte illumina, dall’altra ombreggia.
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4 AFFIDATI ALLA TECNOLOGIA 3
FLUIDI
1. Dress me Perfect di Deborah Milano promette una copertura media e ha una formula “seconda pelle” (14,99 euro). 2. Racchiude acido ialuronico Dream Satin Fluide Spf 13 di Maybelline New York (10,90 euro), dalla texture leggera. 3. Accord Parfait Fondotinta Fluido Naturale di L’Oréal Paris (16,60 euro) sfrutta una formula a base di glicerina e vitamine.
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Oggi lo smartphone è più che mai un alleato per le tue scelte beauty. Per esempio, scaricando sull’iPhone l’app
Catch Your Skin Tone puoi individuare con esattezza il tuo sottotono: è sufficiente riprendere con la fotocamera tre punti del viso (fronte, guance, mento) e il programma identifica il tuo colore, suggerendoti la giusta texture. Sui telefonini Android puoi utilizzare Beautiful Me, che funziona in modo simile: dopo un’analisi dettagliata della tua foto, questa app determina il sottotono (rappresentato da un’icona a forma di termometro che diventa rossa o blu a seconda che sia caldo o freddo) e suggerisce le tonalità più adatte a te. Le appassionate di Pinterest troveranno un’ampia scelta di foto sotto il tag #Cool Skin Tone. Con tanti visi in primo piano (di celebrità e non), prodotti per il make up divisi a seconda del colorito e schemi o infografiche per “navigare” nelle infinite sfumature, sbagliare fondotinta sarà praticamente impossibile. In alcuni store selezionati di Sephora puoi affidarti al sistema Color Profile sviluppato insieme a Pantone:
confrontando la tonalità della tua pelle con quelle stampate nel colorimetro della famosa azienda americana, potrai individuare con precisione il prodotto per te fra quelli in vendita (info su sephora.it).
2 IN 1
Per avere il correttore sempre a portata di mano, scegli un prodotto che lo racchiuda nello stesso pack. 1. Fondotinta + Correttore Duo Perfezione Totale di Collistar illumina, correge e leviga la pelle (33 euro). 2. Se temi che il fondotinta ti metta in risalto rughe e segni di espressione, Skin Caviar Concealer Foundation di La Prairie è perfetto: racchiude un pool di sostanze nutrienti e antietà che mimetizzano i segni del tempo. WWW.DONNAMODERNA.COM 133
BELLEZZA twitta con #comemitrucco #donnamoderna
il tweet DELLA SETTIMANA
Grandiôse Brun Mirifique di Lancôme (36,50 euro) è marrone.
QUALE MASCARA USI: NERO O MARRONE?
@emmebonini MARTA BONINI, CAPOSERVIZIO MODA E BELLEZZA È una delle domande che mi fanno più spesso. E la mia risposta è: il nero va bene sempre, anche come base su cui stendere il mascara colorato. Il marrone è perfetto per gli occhi verdi e le ciglia chiare. Ma quando ho ricevuto pochi giorni fa il nuovo mascara rouge noir di Chanel ho pensato ci fosse una nuova via di mezzo: black con qualche riflesso caldo. L’ho provato, fenomenale. Sei anche tu un’appassionata di beauty? Twitta con me sulle novità più sfiziose e manda le tue foto con gli hashtag di Donna Moderna.
Be Long Mascara 01 di Clarins (25,50 euro) è nero intenso.
Mascara Le Volume di Chanel (31 euro) è rouge noir.
#comelocopio#donnamoderna
VISTO SU INSTAGRAM
IL CASCHETTO SILVER
Caschetto grigio + maxi occhiali silver: un abbinamento glamour.
Carica la tua foto con un commento su cambiotesta.donnamoderna.com o su Twitter e Instagram con #cambiotesta
OGGI MI PETTINO COSÌ #cambiotesta #blonde #shatush #cool PAOLETTALAGATTA
cambiotesta.donnamoderna.com
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Mondadori Photo
La truccatrice Pat McGrath ha pubblicato sul suo profilo la foto del look di Gucci alle sfilate primavera-estate 2016. Ad attirare l’attenzione è la pettinatura: un bob anni ’70 grigio-argento con frangia piena e punte allungate. Anticipa la tendenza e osalo anche tu tenendo conto che più la carnagione è scura, più il grigio deve puntare all’antracite e al fumé. Ti diverti a cercare su Instagram le foto dei look più belli e a postarli sul tuo profilo? Mandali anche a noi, ti daremo i tip per copiarli.
1 STEP = 3 SETTIMANE DI DURATA
NO PRIMER! NO BASE! NO TOP!
1 STEP! 61 TONALITÀ DISPONIBILI 12 NUOVI COLORI 50
CHOCO LOVE
SECRET ESCAPE
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LESS IS MORE
KISS MY MAGENTA
RED GROOVING
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TPO FREE
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MY PRIVACY
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BELLISSIMO RED
ONE BRICK TWO BRICKS
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BEERY ME
GREEN VOGUE
I LIKE
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TOL
UENE -
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GIOCA ANCHE TU ALLA CACCIA AL TESORO
IL NUOVO CONCORSO DI DONNA MODERNA È SEMPLICE ED EMOZIONANTE: TROVA LA COMBINAZIONE GIUSTA E VINCI TANTISSIMI PREMI
Secondo appuntamento con il gioco Caccia al Tris, seconda occasione per mettere alla prova la tua fortuna e conquistare i bellissimi regali di Donna Moderna. Non perderti questa opportunità, perché in palio ci sono bracciali d’argento, kit di cosmetici, shopping card, vacanze al sole. E non è tutto: alla fine delle 4 settimane di gioco, tanto dura il nostro concorso, puoi aggiudicarti il superpremio finale, e cioè un intero set di elettrodomestici supertecnologici che “parlano” con te ovunque tu sia. Se non l’hai ancora fatto, insomma, iscriviti senza perdere un attimo, leggi qui a fianco le semplici regole e inizia la tua caccia al tris vincente.
TROVANE 3 UGUALI SETTEMARI Una vacanza di una settimana sull’isola di Rodi, in Grecia, per 2 persone è tua se trovi 3 aeroplanini.
MY JEWELS Il bracciale in argento dal design moderno e allegro ti aspetta se fai una combinazione di 3 simboli così.
ATONDERMA Sono ricchissimi i kit di prodotti per il viso e il corpo che vinci se scopri 3 icone di cosmetici stilizzati.
LE MOSSE PER GIOCARE
L’idea: semplificare la vita. La soluzione: gli elettrodomestici smart. Questo il superpremio che Donna Moderna ha scelto per il concorso Caccia al Tris. E si tratta di un regalo veramente “super” perché, con un po’ di fortuna, potrai vincere la lavatrice, il forno, il frigorifero, la cappa, la lavastoviglie e il piano cottura a induzione
1_Iscriviti al nostro
gioco inviando un SMS con scritto cacciaaltris al numero 366.78.17.410 oppure andando sul sito cacciaaltris.donnamoderna.com e compilando il modulo di domanda. Riceverai subito, via SMS o via mail, la prima cartolina di gioco. La richiesta va fatta una sola volta: le cartoline delle settimane successive ti saranno inviate in automatico.
Candy simply-Fi. In pratica, l’intera, fantastica gamma di elettrodomestici che, grazie alla App Candy simply-Fi, sono sempre pronti a dialogare con te a distanza via smartphone e tablet. Così tu li puoi attivare anche se non sei in casa, puoi controllare da remoto tutte le loro funzioni, puoi verificare cosa stanno facendo e quanto consumano; “loro”, invece, ti inviano messaggi per ragguagliarti sul funzionamento e ti avvisano se ci sono problemi. Niente male, vero? www.candy.it
2_Ogni cartolina contiene
25 coordinate formate ciascuna da una lettera e da un numero. Inserisci le tue coordinate nella griglia che vedi qui a destra e controlla i simboli che hai trovato in ogni casella: se 3 simboli sono uguali hai vinto il premio corrispondente. Se i 3 simboli sono lavatrici stilizzate potrai partecipare all’estrazione del superpremio finale.
3_Se hai vinto un premio
settimanale, danne conferma entro il 10 novembre telefonando al numero 800.943.844 (da numeri fissi) o 06.808.27.91 (da telefoni mobili). Se hai trovato 3 lavatrici stilizzate, invece, vai sul sito cacciaaltris.donnamoderna.com e segui le istruzioni. Se non hai fatto tris, vai sul sito cacciaaltris. donnamoderna.com: troverai, ogni settimana, una seconda griglia con cui giocare.
Si gioca!
COMBINAZIONI DELLA SETTIMANA A
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3
QUESTO É IL SUPER PREMIO
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ATONDERMA
CHE TI ASPETTANO SE FAI TRIS SONO INTRIGANTI, PREZIOSI, INCONSUETI I PREMI CHE OGNI SETTIMANA DONNA MODERNA METTE IN PALIO PER LE VINCITRICI DEL NOSTRO CONCORSO. SODDISFANO I DESIDERI DI CHI AMA LO SHOPPING E DI CHI PREFERISCE IL RELAX, DI CHI PUNTA SUL FASCINO E DI CHI VUOLE SEMPRE SEGUIRE LA MODA. INSOMMA, CE N’È PER TUTTI I GUSTI
Qualcuno sostiene che, con l’arrivo dei mesi freddi, la pelle abbia bisogno di maggiori cure. Ma non è esattamente così: le cure sono quelle di sempre, ciò che serve davvero sono prodotti specifici perché, con l’aumentare dello smog e con gli sbalzi termici tipici della brutta stagione, l’epidermide diventa più delicata e fragile. Ben vengano, allora, trattamenti per viso, corpo e mani, come quelli firmati Atonderma che ti regala Donna Moderna, tutti studiati proprio per il benessere delle cuti sensibili e iper-reattive, supersicuri perché testati dermatologicamente e nickel tested. I prodotti Atonderma si possono acquistare nelle migliori Farmacie e Parafarmacie e nello Shop on Line www.atonderma.com
IDEA BEAUTY Sul viso basta stendere la crema al mattino per essere protette fino a sera. Le mani, invece, sono molto più esigenti e, se vuoi mantenerle belle, morbide e giovani, devi riapplicare la crema dopo ogni lavaggio. Una buona abitudine, quindi, è quella di tenere sempre nella borsa un tubo di Crema Mani Idratante Atonderma da usare tutte le volte che serve. Si assorbe subito e lascia la cute piacevolmente satinata.
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SETTEMARI Per andare in vacanza, ogni momento è quello giusto. Soprattutto se la meta è fantastica come quella che ti propone Donna Moderna: il SettemariClub Rodos Princess sull’isola di Rodi, in Grecia, dove trascorrere una settimana insieme alla persona che vuoi tu . Le camere si affacciano sul mare o sui giardini, la spiaggia è attrezzata, (ma volendo si può fare il bagno in una delle 4 piscine di cui 1 con scivoli acquatici), il ristorante e le taverne offrono specialità della cucina greca, italiana e internazionale, lo staff di animazione Settemari organizza tantissime attività sportive e giochi. E, a soli 15 km, c’è la splendida acropoli di Lindos, da vedere assolutamente.
MY JEWELS Il simbolo dell’infinito non è solo matematico ma rappresenta anche la libertà senza limiti, l’eternità e indissolubilità dell’amore o dell’amicizia. E poi, diciamolo, questo suggestivo 8 rovesciato è anche bello per la sua forma così elegante e essenziale. Perfetto, insomma, per ornare un braccialetto moderno e chic come quello proposto da My Jewels che Donna Moderna ti regala se fai il tris giusto. Realizzato in lucidissimo argento, si lega al polso grazie a un originale sagola marina rossa ornata da una serie di nodi marinari. Con lo stesso simbolo (ma ci sono tanti altri soggetti) puoi trovare anche la collana e gli orecchini. www.myjewels.it
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PADRI E FIGLIE
un amore molto speciale È un legame destinato a segnare la vita di ogni donna. Due esperti ci spiegano perché. E quali errori evitare Olycim
di SILVIA CALVI
Mentre al cinema Russel Crowe ci emoziona nei panni di un vedovo che si batte per non perdere la sua bambina (nel film Fathers and Daughters di Gabriele Muccino), cerchiamo di capire cosa rende speciale il legame tra una figlia e il papà. «Un tempo si diceva che ogni donna cerca suo il padre in tutti gli uomini di cui si innamora. Ma è un vecchio cliché, valido fino a un paio di generazioni fa: oggi la figura paterna incide ancora molto, ma su altri e nuovi aspetti» spiega Diego Miscioscia, psicologo, psicoteraputa e autore con Paola Nicolini di Sentirsi padre (Franco Angeli). «Primo tra tutti, l’autostima e il desiderio di realizzarsi della figlia. Ma è importante anche la sua autonomia affettiva. Cioè la capacità di non annullarsi per amore». Per capire come avviene questo passaggio, allora, cominciamo dall’inizio, da quando un uomo diventa papà.
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DM IN PRIVATO Da piccolina, i complimenti Per tutto il primo anno di vita (e oltre) i bambini sono felicemente assorbiti da uno stretto rapporto a due con la mamma. Un legame simbiotico e pressoché esclusivo. «Il padre c’è, collabora come può ma, nei primi mesi, rimane un po’ sullo sfondo» continua Diego Miscioscia. «È un passaggio naturale: appena la bambina sarà più grandicella, tra l’uno e i due anni di età, comincerà a staccarsi dal grembo materno e a scoprire il papà. Da quel momento inizierà per lui il compito, bello e importantissimo, di tagliare simbolicamente il cordone ombelicale e accompagnare i figli, maschi e femmine, alla scoperta del mondo. Verso la sua bambina, però, ha anche un altro compito: farla sentire bella. “Ma che bel vestitino”; “Con i codini sei proprio carina!”; “Un bacetto alla principessina di papà!” sono esempi di frasi tenere e positive, che rinforzano la piccola e le danno sicurezza. Non tanto (e non solo) dal punto di vista estetico: fino ai 5-6 anni il concetto di “bello” equivale a quello di “buono”. È come se la
piccola si specchiasse nello sguardo del padre e, attraverso l’immagine positiva che lui le restituisce, lei si sentisse confermata nel proprio valore». Così lui la aiuta a crescere serena e sicura di sé.
Alle elementari, un momento super Mentre la bambina cresce, va a scuola, inizia a fare nuove esperienze, contemporaneamente si intensifica il rapporto con il padre. È il momento dell’Edipo, quello della massima ammirazione per l’uomo di casa, l’età in cui tutte le bambine vorrebbero sposare il loro papà. «In questa fase, lo sguardo del padre conta molto più di quello della mamma» spiega Claudio Riva, psicologo e psicoterapeuta. «Ecco perché è fondamentale trovare la giusta distanza:
l’eccessivo attaccamento come la freddezza (o l’assenza) sono i due estremi da evitare. Il primo, specie
se accompagnato da troppa promiscuità (dal lettone al bagno insieme) può creare confusione e trasmettere il messaggio che, simbolicamente, la bambina prenda il posto della
mamma. E questo, specie se la coppia sta attraversando un momento di crisi o si sta separando, può tramutarsi in una sorta di blocco affettivo: ingabbiata in questo stretto legame in un’età così delicata, verrà condizionata negativamente verso i suoi futuri rapporti con gli uomini. Ma anche la mancanza di gesti affettuosi o, addirittura, la vera e propria assenza del papà, per una figlia è un problema. Che la obbligherà a fare i conti con la relazione mancata». In questo caso, il vuoto della figura paterna potrebbe essere colmato dalla mamma che, però, rischia di protrarre l’accudimento e indebolire il carattere della bambina.
Da adolescente, lei “lo seduce” Un altro momento importantissimo di questa relazione è l’adolescenza, quando la ragazza comincia a staccarsi dal nido, scopre la propria femminilità, si innamora, si lega molto al gruppo degli amici e vuole uscire più spesso, anche di sera. «E cosa fa per strappare il permesso di tornare più tardi o di andare a una festa in discoteca? Lo chiede al papà» continua Claudio Riva. «Succede a 15 come a 20 anni. Una ragazzina sa che spuntarla con la mamma è più difficile: questa è l’età dei grandi conflitti con il genitore dello stesso sesso. Invece con il padre può negoziare
più facilmente. Basta usare il tono di voce giusto, promettere in cambio qualcosa, e un accordo si trova. La ragione è semplice: lei, inconsciamente, testa sul papà il proprio potere seduttivo, ovviamente non nel senso “erotico” del termine. Lui, pur nella fermezza che deve mantenere come educatore, senza rendersene conto sarà più disponibile della mamma a infilarsi in una lunga contrattazione. E a cedere su qualcosa». È un’altra tappa della relazione padre-figlia. Che conserverà un posto speciale anche quando la ragazza sarà uscita di casa. «Se la figlia dovesse sposarsi, simbolicamente ad accompagnarla verso il marito sarà il padre, ma lui resterà comunque il primo uomo della sua vita» conclude Riva.
Una tenera scena tra Jake (Russel Crowe) e sua figlia Katie (Kylie Rogers) nel film, appena uscito, Fathers and Daughters di Gabriele Muccino. 142 WWW.DONNAMODERNA.COM
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CON MIA MOGLIE
OGNI LITIGIO È UNA SCOPERTA Una discussione può diventare un’occasione per conoscersi. Parola di Daniele Novara, pedagogista e fresco sposo di SILVIA CALVI scrivile a silvia.calvi@mondadori.it
Già il titolo del libro, Meglio dirsele (Bur editore) è tutto un programma. Parliamo dell’ultimo nato dei testi sul “buon litigio” (tra bambini, con i figli adolescenti e così via) che Daniele Novara, pedagogista, ha scritto seguendo i principi del suo metodo maieutico. Uno strumento utile per trasformare ogni rapporto (tra colleghi, in famiglia o con gli amici) in un’occasione di apprendimento. «La coppia, rispetto agli altri tipi di relazioni, ha una particolarità: è formata da due persone che hanno scelto di essere profondamente intime» spiega l’esperto. «E in questo spazio privato entrano anche i lati d’ombra e i vissuti infantili. “Imparare a dirsele”,
in amore, vuol dire allora capire cosa c’è dietro un litigio. E non agire per ferire o schiacciare l’altro, bensì per conoscersi e crescere insieme». Con i
matrimoni in calo, un libro così non è fuori moda? «Le persone non smettono di innamorarsi e scommettere su una vita insieme! Io l’ho scritto pensando a tutti quelli che, come me, non si rassegnano. Infatti mi sono sposato per la seconda volta, pochi mesi fa: grazie all’incontro con mia moglie, continuo a credere alla bellezza della vita a due». Ecco qui i suoi consigli.
CONDIVIDETE L’INFANZIA «Nelle relazioni precedenti
all’incontro con Marta avevo un problema che riguardava il controllo» ci svela l’esperto. «La sola sensazione che una donna mi “stesse addosso” mi innervosiva. E so perché: come molti della mia generazione, ho avuto una mamma ingombrante, onnipresente. Così questo è diventato il mio tasto dolente. Nei rapporti d’amore riaffiorano sempre le ferite dell’infanzia». Ecco perché è molto importante parlarne. «Mia moglie conosce la mia storia. E io la sua. Questo ci permette di capire cosa c’è dietro un rimprovero o una lamentela. E, quindi, di reagire in modo costruttivo, senza drammatizzare. Il primo consiglio, quindi, è: se
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vi amate, raccontatevi come eravate da bambini. Sembra scontato, ma un sacco di coppie non ne parla».
ASCOLTATE SENZA COMMENTARE Una ricerca condotta all’Università di Harvard ha dimostrato che quando riusciamo a parlare di un problema senza essere interrotti, o subire i commenti altrui, si impennano le endorfine (gli ormoni del piacere) . E arriviamo rapidamente alla soluzione. «Cito un caso, vero, che riporto anche nel libro» continua Daniele Novara. «Una signora si arrabbia con il marito perché, tra lavoro, casa e bambini, si sente sopraffatta. Lui, per una volta, si limita ad ascoltare. Così la moglie, dopo essersi lamentata, arriva a proporre una migliore divisione dei compiti. Se lui avesse polemizzato, le cose non sarebbero andate così». L’ascolto senza commenti permette di costruire una complicità dinamica, in movimento. E lascia passare un messaggio bellissimo: mi sta a cuore quello che dici.
EVITATE I COMANDI Usare toni imperativi durante un
litigio è come consegnare all’altro un biglietto in prima fila per lo spettacolo “ritorno all’infanzia”. «Frasi come “Non
fai mai quello che ti chiedo”, “Ti ho detto di stare zitto” fanno subito riemergere la figura del genitore normativo. E provocano una reazione difensiva.
Per trovare un accordo basta sforzarsi di dire la stessa cosa in forma di proposta, di suggerimento» continua Novara. «Questo non significa sempre e necessariamente riuscire a risolvere il conflitto. Ma, almeno, arrivare a una reciproca comprensione. Se si vuole costruire un legame duraturo, le complicazioni vanno messe in conto. E riuscire a capirsi facilita il compito di trovare delle soluzioni». WWW.DONNAMODERNA.COM 145
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5 LIBRI PER 5 STORIE
DI AMICIZIA AL FEMMINILE Indissolubile, profonda, sincera. Ma anche oscura, interessata e fragile. In quanti modi si possono declinare i rapporti tra noi donne? Ce lo raccontano questi romanzi e il parere di un’esperta di ANGELO FORTE scrivile a silvia.calvi@mondadori.it. Con la collaborazione di PAOLA REBUGHINI, docente di sociologia alla Statale di Milano e coautrice di Dinamiche dell’amicizia (Franco Angeli)
Alla nostra età, con la nostra bellezza
Da qualche parte nel mondo
di Chiara Cecilia Santamaria (Rizzoli) «È questa, la grande differenza. La grazia con la quale Elena attraversa il mondo contro la diffidenza con la quale Lara lo osserva, pronta a difendersi». Nasce così, da una diversità scoperta sui banchi di scuola, l’amicizia tra Elena e Lara, nel libro appena uscito di Chiara Cecilia Santamaria. Tutto bene finché, anni dopo, Lara, la più fragile, raggiunge il successo, ma viene messa di fronte a una scelta che potrebbe allontanarla da Elena. IL COMMENTO «Se l’amicizia parte da lontano, durante l’adolescenza o l’infanzia, può reggere quasi ogni urto, anche quello prodotto dai cambiamenti nel tempo e dalle scelte individuali» dice Paola Rebughini. «Basta non interrompere il dialogo che, tra donne, conta più del fare le cose insieme».
La quinta costellazione del cuore di Monika Peetz (Garzanti) «Nella scelta del partner non ci si dovrebbe fissare soltanto su un aspetto. Se uno cerca un angelo e guarda solo le ali, potrebbe finire per portarsi a casa una gallina lessa». Ridono molto le amiche riunite lungo il cammino di Santiago per onorare la memoria del marito di una di loro, Judith, rimasta vedova. Strada facendo, però, vengono a galla segreti che rendono Judith sempre più diffidente: l’amicizia può convivere con i misteri? IL COMMENTO «Che tra amiche ci si debba dire tutto è un mito dell’adolescenza, l’età dei rapporti assoluti, che gli esperti chiamano “fusionali”» sottolinea l’esperta. «Diventate adulte, le donne imparano a proteggere le amicizie da rivelazioni che potrebbero portare scompiglio o inutili sofferenze. Non è slealtà, ma una forma di rispetto che è frutto della saggezza».
di Daria Colombo (Rizzoli) «Ripresero come se non fosse successo niente, anzi con un sacco di arretrati da recuperare, un sacco di cose da raccontare, un sacco di risate da fare e di emozioni da dividere in due». Nessuna lite può dividere le vere amiche. Che, con gli anni, finiscono per assomigliarsi sempre di più. Ma è proprio vero? IL COMMENTO «Ciò che, con gli anni, aumenta è senz’altro l’intesa, vale a dire la capacità di capirsi al volo senza parlare, di intuire le reazioni dell’altra» spiega l’esperta. «Purché non ci si chiuda in un legame esclusivo. Solo continuando a includere nuovi interessi e nuove persone non si rischia l’asfissia».
Mare d’inverno
di Grazia Verasani (Giunti) «Mi avvilisce» disse Vera senza guardarmi. «Che cosa?»; «Pensare che non parleremo d’altro.». «E di cosa parleremo?» le chiesi. «Uomini, donne, sentimenti». Tre cinquantenni si trovano nella casa al mare di una di loro, a pezzi per la fine di un amore. E, tra confidenze e battute, finiscono per dirsi ciò che pensano l’una dell’altra. Senza troppi riguardi. IL COMMENTO «Da un’amica si accettano anche le critiche più dure» dice Paola Rebughini. «Ma se, in una situazione di convivenza forzata, come in questa storia, si eccede in franchezza, ci si può fare del male. A 50 anni le amicizie hanno anche bisogno di un po’ di distanza».
La donna del piano di sopra
di Claire Messud (Bollati Boringhieri) «Credevo che non fosse vero, ma ho scoperto che non faccio eccezione. Il problema, adesso, è come gestire quell’invisibilità». Così si descrive la protagonista, 40enne gentile ma insignificante, spettatrice dei successi altrui. Quando però nel palazzo arriva una coppia di artisti cosmopoliti, colti e ricchi, tra lei e la giovane signora nasce un’amicizia. Che serva a colmare un vuoto? IL COMMENTO «Questo tipo di legame viene spesso considerato il più nobile dei sentimenti, invece parte sempre da un bisogno» spiega l’esperta. «Siamo animali sociali che desiderano condividere interessi e obiettivi: la solitudine non ci si addice. A patto che un’amica non viva all’ombra dell’altra. WWW.DONNAMODERNA.COM 147
DM IN PRIVATO NELLA TESTA DI LUI
arriva il master per veri uomini Al cinema e in pubblicità, Colin Farrell spesso riveste il ruolo del macho tutto d’un pezzo.
di Andrea Benedet, coach e giornalista
Siete a corto di idee per il compleanno del fidanzato? Regalategli un master in mascolinità. La sede è un po’ fuori mano (la Stony Brook University di New York) ma potrebbe valerne la pena. Io, per esempio, immaginavo materie come Tecniche per trattenere le lacrime o Caccia al cinghiale a mani nude: prove di forza e coraggio per far colpo sulle donne, insomma (anche se la mia fidanzata si accontenterebbe di vedermi imbiancare il suo soggiorno). Il fatto è che la mia idea di mascolinità, probabilmente, è sbagliata. È lo stesso professor Michael Kimmel, promotore del corso, a chiarirlo in un’intervista al New York Times: «Oggi c’è confusione su cosa significhi essere maschi». E spiega: «C’è più
di un modo di essere uomini». Gli studenti del master lo capiranno studiando per esempio i media e la cultura pop». Niente diploma in “Uomo che non deve chiedere mai”, quindi. C’è però chi non è d’accordo ed è Edward M. Stephens, un collega
del professor Kimmel che a New York ha aperto la Fondazione per gli studi maschili. E, dal suo sito, ha iniziato a denunciare il fatto che «è stata ingaggiata una
battaglia contro la nostra vera natura e gli uomini sono diventati la vera metà del cielo trascurata».
Chissà che cosa ne pensa Catherine Nichols, l’aspirante scrittrice inglese che quest’estate ha contattato gli editori fingendosi uno scrittore: le risposte sono state otto volte superiori di quando mandava il manoscritto con il proprio nome. Ecco, ho un’idea: al fidanzato, al posto del master, regalate invece un libro. Che l’abbia scritto un uomo o una donna, sarà comunque un bellissimo dono.
scrivi a sosfigli@mondadori.it
la matematica c’entra con la vita
SOS FIGLI GIANLUCA RECALCATI professore di italiano
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Dopo il lavoro in classe, un momento che adoro del mio mestiere è il doposcuola. Perché mi offre l’occasione di studiare insieme ai ragazzi e di conoscerli meglio. Ricordo Roberto, un disastro in matematica. La sua prof era disperata e io la capivo. Il problema era che lui odiava la materia e aveva smesso di ascoltare in classe. Un giorno, in particolare, doveva affrontare un problema di aritmetica. Roberto non si sforzava neppure di leggere il testo, buttava lì a casaccio a caso delle operazioni senza
senso. Così mi sono seduto accanto a lui, abbiamo letto insieme il problema che parlava di un ragazzo che andava in piscina. Bisognava scoprire quanti soldi spendeva. Anche Roberto andava in piscina, così abbiamo chiuso il libro e gli ho chiesto di calcolare la sua spesa mensile. E, coinvolto in prima persona, ha trovato subito la soluzione. Obiettivo raggiunto: non aveva mai pensato che anche la matematica potesse riguardarlo. Aiutiamo allora i ragazzi a scoprire che lo studio c’entra con la vita.
Corbis
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Sorpresa! La CAMOMILLA
La camera chiara
allunga la vita
Due recenti studi hanno scoperto alcune proprietà sorprendenti che rendono la bevanda della buonanotte un’alleata preziosa per la salute. Ecco quali. PROTEGGE DALLE MALATTIE Secondo una ricerca condotta dall’University of Texas Medical Branch di Galveston, su 1.600 persone che ne bevevano ogni giorno una tazza, la camomilla riduce del 29 per cento il rischio di mortalità generale, proteggendo dalle malattie cardiovascolari alle degenerazioni neurologiche. In particolare, i benefici sono risultati molto più evidenti nelle donne dai 65 anni in poi. ALLEVIA I CRAMPI Uno studio fatto all’Imperial College di Londra ha invece scoperto che in chi beve abitualmente camomilla si riscontra un aumento considerevole di due sostanze: l’ippurato, che protegge il corpo dal freddo, e la glicina, che aiuta nel caso di spasmi muscolari, per esempio i crampi mestruali. SFUSA È MEGLIO Preferisci i fiori essiccati che trovi in erboristeria, sono più ricchi di oli essenziali rispetto alle bustine. La dose ideale è di 2 cucchiaini per ogni persona. Lascia in infusione per almeno 10-15 minuti coprendo il contenitore, in modo che le sostanze benefiche IRMA D’ARIA non possano evaporare.
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LA SALUTE È UNA QUESTIONE DI SESSO Ci sono malattie che sembrano accanirsi contro le donne. Ma, grazie alla medicina di genere, curarci in modo mirato (e diverso rispetto agli uomini) diventa una sfida possibile di ILARIA AMATO scrivile a dminforma@mondadori.it
Noi donne viviamo in media 5 anni più degli uomini. Eppure, rispetto a loro, abbiamo più malanni. Perché? La risposta è emersa durante Future of Science, il convegno organizzato lo scorso settembre a Venezia dalla Fondazione Umberto Veronesi dedicato alla Medicina di precisione. E, in particolare, a quella di genere che studia cioè come maschi e femmine si comportino in maniera differente rispetto alle malattie, sviluppando sintomi specifici e reazioni diverse alle terapie. «Un approccio mirato
al paziente, che tenga conto del sesso a cui appartiene, permette non solo di prevenire meglio le patologie, ma anche di curarle con maggiore appropriatezza» spiega
Giovannella Baggio, ordinario di Medicina di genere dell’Università degli studi di Padova e presidente del Centro studi nazionale su Salute e medicina di genere. La parola d’ordine quindi sta diventando “personalizzare”. Grazie a questa piccola rivoluzione avremo finalmente una medicina che si occupa di noi per aiutarci a vivere non solo più a lungo, ma soprattutto in piena salute. Leggi qui e scopri come.
IL CUORE LA SCOPERTA Contrariamente a quanto si crede, le malattie cardiache non sono una prerogativa maschile. Anzi, questa patologia è più aggressiva donna su su di noi: il 38% delle femmine (contro il 25% degli è a rischio di sviluppare uomini) colpite da infarto muore nel giro di un anno, l’Alzheimer nel corso della sua rivela uno studio dello European heart network. esistenza, rispetto a 1 uomo su 10. LA SPIEGAZIONE «Nei due sessi i sintomi dell’infarto non sono gli stessi: l’uomo di solito Le donne consumano il avverte dolore al petto e al braccio sinistro, di farmaci in più rispetto agli uomini. mentre la donna può sentire male alle spalle, al collo, alla pancia o addirittura non presentare nessuna Il tumore del fegato manifestazione a parte stanchezza e nervosismo»
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Il Parkinson è volte più frequente negli uomini che nelle donne. 152 WWW.DONNAMODERNA.COM
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Dati: Boston University School of Medicine
nelle donne progredisce più lentamente.
spiega Giovannella Baggio. «Il risultato è che spesso si attribuiscono questi malesseri a un problema di natura psicologica o gastrica, non cardiaca. E non si interviene immeditamente nel modo appropriato». IL CONSIGLIO «Controlla la salute del cuore con un elettrocardiogramma ogni 5 anni. Ma se hai familiarità con disturbi cardiaci, soffri di pressione alta o diabete fallo ogni 2» suggerisce l’esperta.
IL CONSIGLIO «Evita di saltare i pasti: devono essere cinque al giorno, vale a dire i tre principali e due spuntini a metà mattina e pomeriggio. Così eviti che la bile si addensi troppo, riducendo il rischio che si formino calcoli» afferma la professoressa.
ILAPOLMONI SCOPERTA Secondo i dati della Società europea di
il doppio di depressione rispetto all’altro sesso, afferma l’American psychological association. LA SPIEGAZIONE «È vero che esiste una predisposizione genetica femminile, ma spesso è sopravvalutata: la vera causa è il nostro ruolo sociale» sostiene Giovannella Baggio. «È il farci carico di impegni, fatiche e responsabilità a rappresentare il principale fattore di rischio». IL CONSIGLIO «Impara a leggere i segni della depressione in te e negli altri: le femmine mostrano sintomi fisici come stanchezza, disturbi dell’appetito, insonnia. Gli uomini, invece, manifestano la malattia in modo più velato, tendendo a isolarsi e a parlare poco».
cardiologia, l’impatto di una sigaretta su una donna equivale a 5 fumate da un uomo. LA SPIEGAZIONE «L’organismo femminile ha una capacità di difendersi dai cancerogeni del tabacco molto ridotta rispetto a quello maschile. Per questo le fumatrici sono più soggette a sviluppare il tumore del polmone» sostiene la professoressa Baggio. IL CONSIGLIO «Le statistiche rilevano che purtroppo il fumo è sempre più diffuso tra le donne, soprattutto le giovani. Ma l’unico modo per mantenere sani i tuoi polmoni è non fumare» avverte l’esperta.
LA PSICHE LA SCOPERTA È un dato: le donne si ammalano
IL METABOLISMO LA SCOPERTA Secondo l’osservatorio del Progetto
Disegni di Anna Godeassi
Diabete, le donne che soffrono di questa patologia metabolica sono più degli uomini (il 5,2% contro il 4,4%,) e tendono ad avere una peggiore qualità e una minore aspettativa di vita: ildiabete, infatti, le espone a un rischio quattro volte più alto di contrarre patologie cardiovascolari. LA SPIEGAZIONE «Il livello di glucosio nel sangue può aumentare in momenti particolari della vita femminile, come la menopausa o la gravidanza: in quest’ultimo caso spesso i valori tornano normali dopo il parto, ma la loro alterazione è un campanello d’allarme di cui tenere conto» sostiene Giovannella Baggio. «Le ultime ricerche evidenziano che il 50% delle donne incinte con problemi di glicemia, dopo 5-10 anni sviluppa un diabete di tipo 2». IL CONSIGLIO «Per abbassare il rischio riduci il consumo di grassi e zuccheri, cammina almeno 20 minuti al giorno e non accumulare troppo peso, soprattutto sull’addome. Segui queste buone abitudini perché, nel caso in cui tu avessi una predisposizione al diabete, aiutano a ridurne l’impatto negativo» raccomanda la specialista.
L’APPARATO DIGERENTE LA SCOPERTA Molto studi scientifici hanno dimostrato che le donne sviluppano calcoli alla colecisti tre volte più spesso rispetto agli uomini. LA SPIEGAZIONE «Gli ormoni femminili contribuiscono a rendere la bile più densa, aumentandone il contenuto di colesterolo, la sostanza che forma i “sassolini”» dice l’esperta.
Perché in certi sport siamo più brave
I due sessi sono molto diversi anche nel modo di fare attività fisica, tanto che potremmo parlare di “sport di genere” al femminile. Con l’aiuto del personal trainer, Dario Marino, scopriamo in quali discipline riusciamo meglio e perché: Ginnastica, attrezzistica e danza «Le donne, che hanno il bacino ampio e tendono a sviluppare i muscoli degli arti inferiori, hanno maggior equilibrio rispetto agli uomini. Inoltre, secondo la mia esperienza, sono più portate all’impegno e al rispetto delle regole che in queste discipline sono indispensabili». Pallavolo «La ricerca della precisione dei gesti è una prerogativa femminile: per questo le ragazze giocano così bene a volley, sport che richiede uno sforzo sia fisico sia mentale per individuare la strategia migliore in pochi secondi». Il nuoto di fondo «Il pannicolo di grasso sottocutaneo, che nelle donne è più spesso, favorisce il galleggiamento. Restando facilmente in superficie diminuiscono la resistenza dell’acqua e insieme l’affaticamento». Per saperne di più scrivi a ddmpersonal@gmail.com
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METTITI
IN CAMMINO Con il trekking, oltre a scoprire paesaggi unici, alleni gambe, glutei e sistema cardiovascolare. Se vuoi cominciare, qui trovi i suggerimenti e gli itinerari di un esperto di CLAUDIO GERVASONI scrivigli a dminforma@mondadori.it con la consulenza di LUCA MASPES, guida alpina
In marcia lungo il Trekking del lupo, che si snoda tra Piemonte e Francia. Le passeggiate in montagna sono un ottimo antistress.
Se non l’hai mai fatto
PREPARATI COSÌ Sfrutta ogni occasione per camminare, anche in città. Basta aggiungere un paio di chilometri ai tuoi spostamenti quotidiani a piedi per raggiungere l’obiettivo dei 10.000 passi al giorno consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed essere pronta per una gita in montagna. STAI ATTENTA A il dislivello Spesso è trascurato da chi non ha mai fatto trekking, ma è molto importante. All’inizio dei sentieri trovi sempre segnati sia la distanza sia il dislivello: comincia da un percorso che non superi i 200-300 metri di differenza di quota tra partenza e arrivo, e i 30-60 minuti di durata. la difficoltà Scegli i percorsi turistici segnalati con una T. Evita quelli per escursionisti (E) ed esperti (EE): potrebbero prevedere passaggi troppo impegnativi per un principiante. PROVA QUESTI ITINERARI Nel Parco del Gargano (Puglia) il percorso della Valle della Fajarama è un anello di 5 chilometri nella foresta (www.parcogargano.gov.it). Nel Parco di Portofino (Liguria) il suggestivo Sentiero delle Batterie, da Camogli a San Fruttuoso, è circa un’ora e mezzo di cammino tutto vista mare (www.parcoportofino.it).
4 CONSIGLI PER INIZIARE
© Gelas/Parco Naturale Alpi Marittime
Se lo fai 1 volta al mese
PREPARATI COSÌ Abituati a camminate sempre più lunghe, aumentando ogni volta di 30 minuti la durata dell’escursione: mezz’ora di cammino in piano corrisponde a 2,5 km, in salita, invece, a 200 metri di dislivello. I tempi di percorrenza li trovi indicati nei segnavia. STAI ATTENTA A mantenere il ritmo costante In quota camminare a scatti stanca le gambe, toglie il fiato e può rendere molto faticoso il ritorno a casa. Procedi lentamente e a passo costante, fermandoti per una breve pausa ogni 20/30 minuti. PROVA QUESTI ITINERARI Nel Parco Alpi Marittime (Piemonte) Il Trekking del Lupo è un percorso panoramico ad anello di 75 km, diviso in 10 tappe; alcune sono adatte anche alle famiglie con bambini e sono praticabili con neve moderata (parcoalpimarittime.it). Nelle Foreste casentinesi (Toscana), una delle ultime aree selvagge d’Italia, il tratto da San Benedetto in Alpe a Castagno d’Andrea richiede circa 7 ore di cammino in piano, tra faggi e castagni (parcoforestecasentinesi.it).
Scegli scarponcini tecnici Tengono il piede asciutto, lo sostengono sui terreni accidentati e hanno la suola antiscivolo, una sicurezza per evitare le cadute. Copriti a strati Ti proteggono meglio dagli sbalzi della temperatura, che diminuisce 6 gradi ogni 1.000 metri. Preferisci i tessuti professionali Il cotone trattiene il sudore esponendoti a pericolosi colpi di freddo. Usa i bastoncini da trekking Ti aiutano a scaricare il peso del corpo, soprattutto in discesa, quando le ginocchia sono più sollecitate.
Se lo fai 3-4 volte al mese
PREPARATI COSÌ Rinforza quadricipiti, glutei e muscoli stabilizzatori delle caviglie con affondi alternati. Per i polpacci fai delle estensioni sulle punte dei piedi. Infine per il “core”, la fascia centrale del corpo che deve sostenere lo zaino, prova le classiche flessioni. STAI ATTENTA A i crampi Per evitarli, bevi con regolarità: anche se non hai sete, hai bisogno di 1 litro d’acqua ogni ora di cammino. PROVA QUESTI ITINERARI La Gran Balconata del Cervino (Val d’Aosta) è spettacolare, soprattutto nel tratto da Breuil Cervinia (2.012 m) al Lago di Cignana (2.169 m): 6 ore con poco dislivello e una vista mozzafiato (lovevda.it). Nel Parco dell’Etna (Sicilia) il Sentiero Italia è il giro del vulcano. Richiede 3 giorni, ma ci sono parecchi punti di ristoro e pernottamento lungo l’itinerario. Il dislivello è di 300 m e si arriva a quota 2.000 (www.parcoetna.it). WWW.DONNAMODERNA.COM 155
4 l’artrosi menu contro
Per difendere le articolazioni, occorre ridurre i grassi e le proteine animali. E puntare sui cibi che contrastano le infiammazioni. Per sapere quali, lasciati guidare dai colori di IRMA D’ARIA scrivile a dminforma@mondadori.it
Curare l’artrosi mangiando. Così come esiste una dieta per i celiaci e una per i diabetici, c’è un programma alimentare per chi ha problemi alle articolazioni. È stato messo a punto da Marco Lanzetta, il primo chirurgo italiano, ad avere eseguito un trapianto di mano, che ha scritto il libro La dieta anti-artrosi (Giunti Demetra). «La dieta
può rallentare la degenerazione delle ossa e svolgere un’efficace azione preventiva nei soggetti predisposti, in cui è presente una familiarità».
Quello che mangiamo ha un notevole effetto sulla salute delle articolazioni e, di conseguenza, sullo sviluppo dell’artrosi. «Un’alimentazione ipercalorica o ricca di grassi porta al sovrappeso, che a sua volta aumenta il carico sulla struttura ossea, in primo luogo su anche, ginocchia e piedi» spiega il chirurgo. Perciò, la prima regola è mangiare in
modo equilibrato per evitare di accumulare chili in eccesso. Ma conta anche la scelta degli alimenti: «Alcuni contengono sostanze che attivano la reazione infiammatoria, e quindi accelerano la comparsa dell’artrosi, mentre altri agiscono all’opposto, cioè evitano l’infiammazione». Allora perché non provare a rivedere le proprie abitudini alimentari? Qui ti spieghiamo come funziona la dieta anti-artrosi.
MENU VERDE «Prepara una minestra con il cavolo
nero (in realtà è verde scuro) che è ricchissimo di sostanze antiossidanti in grado di spegnere i processi infiammatori; in più, contiene sali minerali e vitamine, in particolare la C, che è il migliore vaccino naturale non solo contro i virus, ma anche contro i dolori» suggerisce Lanzetta. Tra i cibi verdi anti-artrosi ci sono poi i fagioli di soia: «Hanno una quota elevata di proteine di alta qualità, cioè simili a quelle della carne. Inoltre, sono ricchi di isoflavoni, sostanze vicine ai fitoestrogeni dalla spiccata attività antiossidante e antinfiammatoria». Via libera anche al tè verde: «Contiene in abbondanza i polifenoli, principali killer dei radicali liberi, i composti che danneggiano le cellule, facendole invecchiare. I più efficaci contro i radicali liberi sono il tè bancha e il kukicha». Se sei stressata, e ti serve un po’ di relax, inizia la dieta con il menu verde.
VERDE ROSSO MENU ROSSO
Tra gli ortaggi che ti aiutano a combattere l’artrosi, c’è la cipolla di Tropea: «È ricca di quercetina, una sostanza protettiva per le cartilagini» spiega Marco Lanzetta. Fai scorta anche di uva rossa: grazie al resveratrolo, agisce da antiossidante rallentando l’invecchiamento delle cartilagini. «Consiglio poi le bacche di Goji, utilizzate nella medicina tradizionale cinese e ricche di carotenoidi: attenuano le infiammazioni e riducono il rischio di sviluppare malattie reumatiche». Quando ti senti stanca, e nel cambio stagione, non farti mancare gli alimenti rossi: hanno un effetto stimolante ed energetico.
DM IN FORMA LA PRIMA SETTIMANA Il programma alimentare antiartrosi inizia con una fase di disintossicazione che dura una settimana. Ecco come funziona. 1° giorno Osservi un digiuno totale bevendo però molta acqua. 2° giorno Continui il digiuno ma, oltre all’acqua, aggiungi una tazza di tè verde bancha a metà mattina e una a metà pomeriggio. 3° giorno È simile al secondo, ma in più, al mattino, introduci un integratore liquido: «È una bevanda a base di vitamina C, melagrana e aloe che agisce da spazzino, cioé permette di catturare, in questa fase di digiuno, i radicali liberi e di espellerli con le urine» spiega Marco Lanzetta. Tra il 4° e il 7° giorno puoi reintrodurre alcuni cibi solidi. DALLA SECONDA SETTIMANA IN POI Passa al regime di mantenimento. E qui entrano in gioco i quattro menu colorati, composti in modo tale da proteggere e conservare in salute il tuo scheletro. Sono a base di verdura, frutta, cereali, legumi, pochissime proteine animali. E studiati in modo che tu possa alternarli, scegliendo un giorno il rosso, l’altro il bianco, l’arancio e il verde. Così ti assicuri tutte le vitamine, i minerali e i microelementi di cui il nostro organismo, a cominciare dalle articolazioni e dalle ossa, ha bisogno.
I NEMICI DA EVITARE Il primo consiglio è di limitare il più possibile carne, uova e formaggi perché sono ricchi di acido arachidonico. «È un precursore degli eicosanoidi, gli agenti biologici che vengono trasformati in prostaglandine e leucotrieni, sostanze che favoriscono l’infiammazione aumentando il dolore» avverte Lanzetta.
Un altro nemico delle articolazioni è l’acidità. «Quest’ultima provoca gonfiore, dolore, tensione, rigidità. A favorirla sono sempre la carne, le
uova e i formaggi, a cui si aggiungono i dolci, la farina bianca e tutti i suoi derivati, che quindi vanno limitati». Infine, c’è la solanina, un alcaloide contenuto in alcuni vegetali della famiglia delle Solanacee, come il pomodoro, la melanzana, le patate bianche, i peperoni. «Esistono degli studi che legano il consumo di questi vegetali a un aumento della sintomatologia nei casi di artrosi e, ancor più, nei casi di artrite reumatoide».
MENU BIANCO Hai mai provato l’avena, da mangiare a colazione ma non solo? «Facilmente
Shutterstock (16), La Camera Chiara (3)
digeribile, è ricca di fibre solubili e insolubili e migliora il transito intestinale. Insomma è un vero toccasana per l’organismo e in particolare per le articolazioni sofferenti» spiega Marco Lanzetta. Fra tutti i cereali, poi, è quello che contiene la più alta percentuale di proteine (circa il 16%), qualitativamente simili a quelle della soia, e quindi è un ottimo sostituto di carne, latte e uova. «Puoi consumarla la mattina magari insieme a una tazza di latte di riso» precisa Lanzetta. Tra gli alimenti consigliati nel menu bianco c’è anche l’albume che, al contrario del tuorlo, è del tutto privo di colesterolo e molto proteico. Il “bianco” è perfetto anche per i periodi in cui hai bisogno di depurare e drenare.
ARANCIONE
MENU ARANCIONE «Visto che è un ortaggio di stagione, fai il pieno di zucca così garantisci
all’organismo il betacarotene, che ti aiuta a proteggere il sistema circolatorio. Oltre a essere un ottimo antinfiammatorio, questo ortaggio contrasta l’azione dei radicali liberi e rallenta l’invecchiamento delle cellule» spiega Lanzetta. Porta in tavola anche le carote e colora le tue ricette con lo zafferano, che ti rifornisce la crocina, uno dei pochi antiossidanti in grado di sciogliersi in acqua e quindi più facilmente assimilabile. Come frutto, scegli i cachi, ricchi di vitamina C: grazie alle catechine sono in grado di “spegnere” i processi infiammatori. Gli alimenti color arancio ti servono anche per rivitalizzarti e tonificarti.
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DM IN FORMA 100 g di VOL AU VENT = 382 CALORIE
scrivi a eadesso@mondadori.it
E ADESSO? SOFFRO DI ACUFENI ESISTONO CURE? MARCELLA, CUNEO
Risponde il dottor Roberto Teggi, responsabile della divisione di otoneurologia dell’ospedale San Raffaele di Milano
guarda cosa mangi
La buona notizia è che oggi contro gli acufeni si può fare molto: se si segue il corretto terapeutico, non sentire più quei fastidiosi rumori che “nascono” in testa e che possono alterare le abitudini di vita si può. Innanzitutto dovrà sottoporsi a una visita specialistica. Non si stupisca della lunga chiacchierata con il medico: serve per inquadrare la sua vita (che lavoro fa, dove abita, quali abitudini segue) oltre che per valutare l’intensità dei rumori che sente. Seguiranno poi alcuni esami audiometrici, per capire se i suoi acufeni sono collegati a una perdita di udito. Se tutto va bene, la soluzione per lei si chiama Trt (Tinnitus Retraining Therapy). Consiste in un apparecchietto invisibile, simile a quello delle protesi acustiche, che emette un suono personalizzato in base al suo acufene e che aiuta a “distrarre” il cervello dal rumore che arriva dall’interno. Nel tempo, lo avvertirà sempre meno, fino a non sentirlo più.
100 g di OLIVE ASCOLANE = 226 CALORIE Basterebbe dare un’occhiata alle calorie per assolvere le olive ascolane. Se vengono fritte in un olio di ottima qualità, sono una golosità accessibile a tutti. A modiche dosi, non più di 5, vanno bene anche per chi è a dieta perché hanno un perfetto equilibrio tra grassi, proteine del ripieno e carboidrati della panatura. Meno consigliabili i vol au vent, carichi di grassi (ben 26 grammi ogni 100) di una qualità non sempre super salutare. SAMANTHA BIALE, nutrizionista 158 WWW.DONNAMODERNA.COM
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l IL MESE DELLA PREVENZIONE
Donna Moderna dedica ottobre alla prevenzione della caduta dei capelli in collaborazione con l’équipe di dermatologia estetica dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma, diretta dalla dottoressa Norma Cameli. Gli esperti rispondono il martedì, mercoledì e giovedì dalle 12 alle 15 allo 0652665328. Oppure puoi mandare un’email all’indirizzo cameli@ifo.it.
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Una mostra, un libro e tanti oggetti di design. Piccola guida alle affascinanti metamorfosi di un foglio di STEFANIA CARLEVARO stylist ELISA MUSSO
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Cannoli, torte multistrato, zucche, melagrane, servizi di piatti... tutti di carta. Sono i pezzi poetici e sorprendenti che si ammirano alla mostra Paper Food - Mise en place allestita da Paper&People (via Friuli 32, Milano, fino al 30 novembre). Scoprirai che con un semplice foglio si possono creare oggetti originali e decorativi. Come? Con l’origami, l’arte giapponese di piegare la carta senza colla, con il wrapping paper, che usa solo carta decorata e stampata, con la cartapesta e la cartotecnica. Se sei incuriosita guarda il video dell’artista Yoko Miura (su facebook.com/consorzio.comieco). Mentre, per capire quali e quante siano le molteplici possibilità dell’utilizzo del cartone riciclato, dalle applicazioni architettoniche alle interpretazioni di moda e design, sfoglia il libro Paper design, realizzato da Comieco con il Lab MD (42 euro). E se arrivata a questo punto vuoi anche tu un pezzo effetto carta, gira la pagina. WWW.DONNAMODERNA.COM 161
Le tende stropicciate
Sembra carta, ma è una stoffa super tecnologica realizzata applicando piccole strisce su un base di tessuto (Kito, Nya Nordiska, prezzo su richiesta).
I soprammonili scultura Opere d’arte
o di design? Gli origami dell’artista Uros Mihic sono fatti solo di carta e sapiente arte di piegatura (urosmihic. com, da 60 euro).
L’ecopoltrona Per un salotto originale scegli la poltrona-pouf in fibra di cellulosa lavabile a 30° in lavatrice e imbottita con materiale di recupero (La Seduta, Essent’ial, 645 euro). ,
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essere utilizzato come portafiori, svuotatasche o portacandela. È di carta, ma adatto anche in esterno (lovethesign. com, 19 euro).
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un foglio ripiegato infinite volte la carta da parati Mise en plis. Per decorare le pareti con un tocco di poesia (Elits, il rotolo, 232 euro).
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Sembrano usciti dalla tavolozza di un pittore i tovaglioli bianchi e blu. Disponibili sia di carta sia di cotone (Splash, Ferm Living, 5 euro).
I quaderni di design Per prendere appunti, scegli blocchetti con copertine grafiche e colorate (Scribble Notebook di Hay, 6 euro).
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include una bocchetta per imbottiti (Rebel 52 HF, Dirt Devil, su amazon.it, 69,32 euro).
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Chi dice che per un menù sorprendente ci vuole tanto tempo? In meno di un’ora prepari due portate. Che accostano, in maniera insolita, i sapori autunnali di PAOLA VOLPARI scrivile a dmacasa@mondadori.it
Pronte in 30 minuti
PAPPARDELLE CON I PIOPPINI E LE MELE
Ingredienti per 4 persone 300 g di pappardelle all’uovo, 1 mela Stark, 350 g di funghi pioppini puliti o surgelati, 1 bustina di zafferano, 1 cipolla, 100 g di panna fresca, 2 rametti di timo, 30 g di burro, sale, pepe.
1 Fai rosolare la cipolla tritata con 10 g di burro, unisci i pioppini, aggiungi il sale e il pepe. 2 Cuoci a fuoco moderato per circa 20 minuti. Taglia la mela a fettine e falle rosolare in un altro tegame con il burro restante e il timo; unisci i funghi, aggiungi lo zafferano diluito con la panna, regola di sale e pepe e continua la cottura per 2-3 minuti. 3 Intanto, cuoci le pappardelle, scolale e versale nel tegame con il sugo. Mescola per qualche minuto prima di servire.
PICCOLI CONSIGLI & TRUCCHI SPRINT Per rendere il piatto più leggero sostituisci la panna con dello yogurt magro. ● Se usi funghi freschi, dopo averli mondati dalla parte terrosa, lavali velocemente sotto l’acqua corrente senza farli impregnare e poi asciugali delicatamente, tamponandoli con della carta da cucina. ● Per dare un tocco sofisticato e colorato a questa ricetta, alla fine della cottura aggiungi un grappolino o due di ribes. ●
Pronti in 25 minuti
BOCCONCINI DI NASELLO CON PATATE E NOCCIOLE
Ingredienti per 4 persone 600 g di filetti di nasello, 2 patate, 60 g di nocciole, 1 spicchio di aglio, 1 ciuffo di prezzemolo, 2 cucchiai di grana grattugiato, 50 g di burro, 2 cucchiai di olio extravergine, sale, pepe.
Mondadori Portfolio (2)
PICCOLI CONSIGLI & TRUCCHI SPRINT ● Scegli i filetti di nasello con la pelle: durante la cottura tendono meno a rompersi. ● Puoi sostituire il nasello con dei tocchetti di pescatrice o, se non gradisci il pesce, anche con petto di pollo a straccetti. ● Se non ami l’abbinamento pesceformaggio, puoi sostituire il grana con 2 cucchiai di pangrattato tostato in un filo d’olio.
1 Pela le patate, tagliale a fette e falle bollire per 10 minuti, scolale e mettile a rosolare in un largo tegame con il burro, l’olio e l’aglio sbucciato. 2 Elimina l’aglio e distribuisci sulle patate il pesce tagliato a tocchetti e le nocciole tritate grossolanamente. Insaporisci con sale e pepe, copri la padella e cuoci a fuoco moderato per 7-8 minuti, scuotendo delicatamente di tanto in tanto in modo da amalgamare gli ingredienti senza romperli. 3 Spegni il fuoco, aggiungi il prezzemolo tritato e il grana grattugiato, copri di nuovo il tegame e lascia riposare la preparazione 3-4 minuti prima di servirla. WWW.DONNAMODERNA.COM 167
Tre piatti speciali da tre angoli del mondo per ricordare l’incredibile viaggio tra i sapori
DM A CASA
QUESTE RICETTE
assaggi di Expo
CI HANNO CONQUISTATO
L’antipasto che “sfrigola”
È il piatto dell’autunno: per i coreani il pajeon è l’antipasto da gustare nei giorni di brutto tempo (lo sfrigolio del pesce nel wok ricorda la pioggia) accompagnato dal makgeolli, il vino di riso. Noi l’abbiamo assaggiato al Bibigo il ristorante di Wi Sang Wook (nella foto), chef di CJ Foodville, la catena di locali in Oriente e Usa. A Expo il grande cuoco ha proposto un menu in linea con l’Hansik, la filosofia alimentare tradizionale coreana che nutre e cura con il cibo.
corea
a cura di STEFANIA CARLEVARO servizio di FRANCESCA ROMANA MEZZADRI scrivile a dmacasa@mondadori.it
Taglia un calamaro e 60 g di cipollotti sottili a striscioline per il lungo. Mescola 30 g di frying mix coreano (puoi sostituirlo con farina 00), 1 cucchiaio di miscela per pancake (la trovi al super), 1 cucchiaio di fecola di patate, 1 peperoncino tritato e circa 0,6 dl di acqua per ottenere una pastella. Tuffaci i cipollotti, poi sistemali molto vicini in una padella, che li contenga a misura, con 0,3 dl di olio di semi caldo e friggi a fuoco moderato. Mescola alla pastella le striscioline di calamaro e 30 g di gamberetti sgusciati e distribuiscili sui cipollotti. Infine, versa 1 uovo, sbattuto con un pizzico di sale, e prosegui finché la parte inferiore diventa croccante. Gira il pajeon e doralo sull’altro lato. Scolalo su carta da cucina e servilo con salsa di soia, tagliandolo a pezzetti. Per 4.
Valeria Vaselli (2)
Pajeon
angola Il secondo esotico
Nelle ricette Elsa Viana (nella foto) mescola l’amore per i prodotti della sua terra con ingredienti e tecniche di alta cucina. Come nel filetto in salsa di tamarindo (uno dei frutti che Elsa ama di più). Cresciuta in Portogallo, la chef del ristorante dell’Angola ha conquistato Expo. La passione per l’arte culinaria l’ha portata a Parigi e in Italia a studiare dai grandi cuochi. Oggi è ambasciatrice gastronomica del suo Paese, che ha allestito uno dei padiglioni più visitati. Anche perché, al centro ha messo proprio le donne, custodi della tradizione e promesse per il futuro.
Filetto in salsa di tamarindo
Sciogli in una padella una nocciolina di burro e scotta 4 medaglioni di filetto di manzo per pochi istanti su entrambi i lati finché sono coloriti. Toglili e tienili da parte in caldo. Nello stesso fondo di cottura rosola 1 scalogno e 1/2 spicchio d’aglio tritati. Cospargi con 1 cucchiaio di farina e sfuma con 1 mestolino di brodo di carne. Mescola, unisci 100 g di pasta di tamarindo (nei negozi etnici), fai sobbollire fino a quando si scioglie, sala, pepa e passa la salsa al colino. Scotta ancora un istante i filetti su entrambi i lati con grani di pepe rosa, sala. Servi su 1 cucchiaio di polenta, con la salsa e okra spadellata con olio, sale e pepe. Per 4.
repubblica ceca
La selvaggina deliziosa
Per la cucina ceca preparare la cacciagione è una tradizione che il giovane chef Daniel Gorovoy (nella foto) reinterpreta in chiave moderna, ma con grande rispetto e rigore. Un esempio? La bistecca di cervo, semplice e deliziosa, con la quale ci ha conquistato alla “Baita del cacciatore”. Il ristorante ceco, infatti, era il contraltare di uno dei padiglioni più futuribili di Expo, che ha messo in mostra alta tecnologica, soluzioni di design e esperimenti di biochimica.
Bistecca di cervo, funghi e gnocchi
Schiaccia 4 patate lesse e impastale con 100 g di semola, 1 cucchiaio di fecola, 2 uova e sale. Forma gli gnocchi e tienili da parte, infarinati. Fai appassire 1 cipolla tritata con un filo d’olio, unisci 80 g di finferli, fai insaporire. Versa 0,4 dl di panna, un filo d’acqua e lascia stufare. Scotta in padella 4 bistecche di cervo, 1 minuto per lato; trasferiscile su una placca e passale sotto il grill del forno, scaldato al massimo, per 4 minuti. Intanto, lessa gli gnocchi. Servili con i filetti, la salsa di funghi e una guarnizione di sedano rapa. Per 4. WWW.DONNAMODERNA.COM 169
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I SEGRETI DELLO CHEF
✔ Per preparare un buon gattò è importante
IL GATTÒ
Via libera al piatto della tradizione napoletana. Anche per chi conta le calorie, preferisce la cucina “senza” o vuole riciclarlo il giorno dopo di MARILENA BERGAMASCHI scrivile a dmacasa@mondadori.it
Così diventa light 1 Lessa 1 kg di patate per 35 minuti, sbucciale, passale allo schiacciapatate e lasciale intiepidire. 2 Incorpora 30 g di burro, 100 g di parmigiano reggiano grattugiato, 3 tuorli, 100 g di prosciutto a dadini piccoli, un ciuffo di prezzemolo tritato, noce moscata grattugiata, sale e pepe. Se il composto è troppo denso, unisci 2-3 cucchiai di latte. Monta a neve 3 albumi e amalgamali dolcemente al purè. 3 Fodera uno stampo a cerniera da 22 cm con carta da forno bagnata e strizzata, versa metà dell’impasto, livellalo e ricopri con 250 g di mozzarella fiordilatte a fettine sottili. 4 Aggiungi il composto rimasto, spolverizza con pangrattato e distribuisci 20 g di burro a fiocchetti. 5 Cuoci il gattò in forno caldo a 200° per circa 30 minuti, finché sarà dorato. Servilo tiepido oppure freddo (il giorno dopo è persino migliore).
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l tre idee per tutta la famiglia La versione “no uova” Segui la preparazione
secondo le dosi indicate nella ricetta, ma al posto delle uova unisci al purè 150 g di parmigiano e 1,5 dl di latte, mescolando con energia per rendere soffice il composto. La soluzione vegan Trita 100 g di pomodori secchi sott’olio e un ciuffo di foglie di menta e incorpora tutto a 1 kg di patate lessate e schiacciate. Unisci 2 dl di crema di soia, 80 g di granella di mandorle tostata, la scorza di 1 limone non trattato grattugiata, sale e pepe. Intanto, rosola 4 carciofi a fettine sottili con 1 spicchio d’aglio e
usare patate vecchie e farinose meglio se a pasta bianca, perché sono ricche di amido e poco acquose. ✔Sbuccia le patate quando sono ancora calde, passale allo schiacciapatate un paio di volte, poi lavora con una frusta. Così il composto risulterà molto soffice. ✔Lo schiacciapatate è un attrezzo davvero indispensabile: se usi il passaverdura o il mixer, infatti, le patate rilasciano troppo amido e la purea risulta appiccicosa. ✔Per cuocere il gattò la soluzione più pratica è lo stampo a cerniera che dà alla torta una forma regolare. In più basta aprirlo per sformare senza rompere la preparazione.
2-3 cucchiai di olio extravergine in una padella, unendo poco brodo, per 5-6 minuti. Versa metà composto di patate in uno stampo foderato con carta da forno, fai uno strato con i carciofi, completa con il composto di patate rimasto, spolverizza di pangrattato, irrora con poco olio e cuoci in forno caldo a 200 °C per circa 30 minuti. La proposta elegante Se hai ospiti, dividi il gattò in 6-8 stampini individuali: cuocili per 20 minuti e falli riposare per 10 minuti prima di sformarli. Servili come entrée, seguite un secondo leggero.
l se avanza, servilo con l’aperitivo
✓ Taglialo a quadrotti. Disponi i cubetti su un vassoio e guarniscili con olive, filetti d’acciuga arrotolati con capperi, pomodorini secchi sott’olio, carciofini o funghetti. ✓ Infilza i quadrotti su spiedini di legno, alternandoli con fettine di peperoni al naturale, cubetti di mortadella, mozzarelline, gamberetti. Passali sotto il grill per 2-3 minuti e servi con un’insalata. ✓ Frulla al mixer il gattò avanzato con tonno al naturale, spinaci lessati e foglioline di maggiorana, forma con il composto tante polpettine, passale nella farina, nell’uovo sbattuto, nel pangrattato e friggile. WWW.DONNAMODERNA.COM 171
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DI CARNE PIEMONTESE FANTASMI O PATATINE?
Tutto pronto per la notte di Halloween? Tra un dolcetto e uno scherzetto, prepara anche le patatine. Naturalmente da brivido. Così il party dei tuoi bambini sarà perfetto. Le trovi surgelate da Lidl (500 g, 0,99 euro).
Se vuoi assaggiare un panino preparato con le carni d’eccellenza italiane, fino al 10 novembre da McDonald’s trovi McItaly Piemontese (6,80 euro). In alternativa puoi prepararlo tu. Cosa serve 1 panino ai 3 cereali, 1 hamburger di carne piemontese, pancetta affumicata della Val Venosta, formaggio alpina, soncino, salsa delicata. Preparazione Cuoci l’hamburger e griglia la pancetta sulla piastra. Sistema gli ingredienti nel panino e rifinisci con la salsa.
LA TISANA PROFUMATA CHE FA FESTA
Basta la fragranza di cannella e di mele cotte al forno e subito ci si immerge nell’atmosfera di relax delle feste. Perché una tisana profumata non solo ti riscalda, ma rende anche speciale ogni momento passato in casa (Magia d’inverno, Pompadour, 2,80 euro).
a cura di STEFANIA CARLEVARO scrivile a dmacasa@mondadori.it
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scrivi a www.misya.info
i biscotti con una nota piccante CUCINA VISTAMARE FLAVIA IMPERATORE
Nei freddi e grigi pomeriggi autunnali, nessuna coccola è efficace come una merenda con i biscotti appena sfornati. I miei preferiti? Sono dolci, friabili e hanno un gusto deciso. Gli ingredienti, un po’ speciali, fanno la differenza: pinoli, uvetta e un pizzico di polvere di peperoncino che dà il retrogusto piccante. Ecco la ricetta, provateli anche voi. Ingredienti per 25 biscotti: 100 g di zucchero, 125 g di burro, 1 uovo, 220 g di farina, 25 g di pinoli, 40 g di uvetta, 1/2 cucchiaino di peperoncino, 1 pizzico
di bicarbonato. Lavora il burro, l’uovo e lo zucchero in una ciotola, poi unisci la farina, un pizzico di bicarbonato e il peperoncino. Aggiungi i pinoli e l’uvetta e impasta fino a ottenere un composto morbido e omogeneo. Con le mani infarinate, preleva piccoli pezzetti di impasto e forma delle palline direttamente sulla teglia rivestita con un foglio di carta speciale o di silicone. Cuoci i biscotti nel forno preriscaldato a 180° per una decina di minuti. WWW.DONNAMODERNA.COM 173
DM A CASA Frizzle
Orlata
Serama
Olandese ciuffata
Wyandotte
UNA GALLINA IN GIARDINO
Non è la solita varietà da cortile, ma una “ornamentale”. Bella, di compagnia e di buon carattere. Con un vantaggio: tu le fai le coccole, lei le uova fresche NADIA TADIOLI scrivile a animali@mondadori.it
Hai un giardino e sei alla ricerca di un animale domestico mansueto e affettuoso? Di sicuro non hai mai pensato a una gallina. Eppure esistono le cosiddette ornamentali, poco più grandi di una colomba e facili da allevare. «Le varietà sono tante: (Serama, Chabo, Moroseta, Olandese ciuffata, Frizzle, Orlata, Wyandotte), spesso arrivano dall’Oriente e sono state selezionate nel tempo per la loro bellezza» spiega Elena Zanni, presidente dell’Associazione emiliana romagnola avicoltori (Aerav). «Hanno un carattere più
dolce rispetto alle normali galline, amano essere accarezzate e tenute in braccio. In più, regalano qualche uovo fresco e fanno piazza pulita degli insetti in giardino». In Italia le associazioni avicole che si occupano di queste specie rare sono più di 20, riunite sotto il cappello della Federazione italiana associazioni avicole (fiavinfo.eu).
COME LA CURI Non è facile trovare un veterinario spe-
cializzato, ma visto che le patologie della gallina sono più o meno le stesse di canarini e pappagalli, puoi rivolgerti a un esperto in specie esotiche oppure chiedere all’allevatore dove acquisti le tue l’indirizzo dello specialista più vicino. Di solito quando le compri hanno già ricevuto le due vaccinazioni necessarie (Marek e Newcastle), ma la seconda va ripetuta tutti gli anni. Ogni due mesi circa, inolotre, dovrai anche sverminare la gallina, aggiungendo la medicina al mangime.
E SE VAI IN VACANZA...
Non ci sono problemi nel lasciare le tue galline quando vai via. Basta trovare qual-
cuno che, ogni due o tre giorni, porti loro acqua e becchime. Non sentiranno la tua mancanza perché si fanno compagnia e non c’è rischio che scappino: sono animali molto legati al territorio. E amano dormire sul loro trespolo!
in circa 15-20 metri quadri di spazio: è sufficiente quindi il giardino di una villetta a schiera. Se hai un orto dovrai proteggerlo, perché sono volatili golosi di verdure. Procurati una gabbia per polli (oggi ne trovi di molto piccole, circa 1 metro quadro, e graziose), che servirà per dormire e come “toilette”. Sceglila con il fondo estraibile, così potrai foderarla con fogli di carta da giornale, facili da cambiare. Ricorda che il guano è un ottimo concime, puoi metterlo nella compostiera.
COSA MANGIA Come tutte le galline anche le ornamentali
sono onnivore, ma conviene allevarle con un mangime per ovaiole, a base di granaglie e integratori vitaminici. Ricorda che più breve è l’elenco degli ingredienti meglio è. Arricchisci la dieta con poca verdura fresca: un paio di foglie di lattuga o di cavolo andranno bene. Premiala ogni tanto con qualche vermetto (nei negozi di pesca) e controlla che nell’abbeveratoio ci sia sempre acqua fresca, soprattutto in estate.
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SPESA CON CONSULTO
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Shutterstock / Ipa / Nature picture library Contrasto
DOVE LA SISTEMI Due o tre galline possono vivere bene
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© 2015 Disney/Pixar “PlayStation”and “PS3” are trademarks or registered trademarks of Sony Computer Entertainment Inc. Nintendo 3DS, Wii and Wii U are trademarks of Nintendo. © 2012 Nintendo.
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DM IN LIBERTÀ SCEGLI LA FOTO, visita la città
Mostre, festival, workshop: l’Italia è tutta un click. Non sai come orientarti? Ti diamo una mano di ISABELLA COLOMBO
PHOTO DAYS A TRIESTE
Uno scatto ferma un istante, immortala un’esperienza, prolunga un’emozione. Sarà per questo che la fotografia vive il suo momento d’oro negli ultimi mesi del 2015, che la celebrano con molti appuntamenti tra festival e mostre per lo Stivale. In questa pagina ti presentiamo quattro delle tante manifestazioni italiane. Guarda le foto, scegli quella che ti piace, poi gira e scopri dove ammirarla. Troverai
MED PHOTO FEST A CATANIA
PHOTOLIFE A COLORNO
PHOTOLUX A LUCCA
t
Gruppo Mignon - Padova - Berto Leonio, Ramon Giner, Alessandro Gandolfi, Joana Choumali
anche i corsi ai quali partecipare, dove affinare la tecnica e conoscere i grandi fotografi. E poi, già che ci sei, perché non andare a spasso per città e dintorni?
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DM IN LIBERTÀ
per violini del Festival Ferdinandeo
(turismo.comune.colorno.pr.it).
TRIESTE Photo Days, fino al 22 novembre, triestephotodays.com Ti piace la Street Photography? È il tema di quest’anno con mostre, workshop e conferenze distribuiti in giro per la città. Così potrai scoprire gli storici caffè letterari triestini
(il Tommaseo, l’Antico San Marco, il Caffè degli Specchi, nella foto), un tempo punto di ritrovo degli intellettuali, come Italo Svevo e James Joyce. Pausa pranzo? Tra i vicoli del ghetto ebraico trovi la Locanda alle Beccherie con merende tipiche in un contesto smart (allebeccherie.com). 180 WWW.DONNAMODERNA.COM
CATANIA Med Photo Fest, fino al 29 novembre, mediterraneum4.it Il festival, che coinvolge anche Modica, Scicli, Noto e Siracusa, espone opere di autori internazionali (dal tunisino Zied Ben Romdhane al giapponese Satoki Nagata) e offre workshop di ritratto e di architettura, di scatto su pellicola e camera oscura. Fai un salto a Palazzo Biscari di Catania, uno dei più belli della città: qui la stilista Marella Ferrera (marellaferrera. com) ha allestito un museo che racconta la storia siciliana attraverso arte, natura e costumi. Per cena o per aperitivo vai al Cortile Capuana cortilecapuana. it): se il tempo lo consente siediti al delizioso dehors (nella foto) . LUCCA Photolux, dal 21 novembre al 13 dicembre, photoluxfestival.it Ogni fine settimana, workshop, lettura portfolio, incontri con autori. Ma Lucca ospita anche la mostra del World Press Photo, appuntamento imperdibile per chi ama il fotogiornalismo. La città è un pullulare di eventi che animano le vie del centro. Fai un giro della cinta muraria
(nella foto) e visita i mercatini di carabattole. Per dormire, ti aspetta un salto nel passato: fermati tra le stanze dell’antico Palazzo Rocchi, ora b&b (da 120 euro la doppia, palazzorocchi.it).
Getty (2) / Massimo Crivellari
COLORNO (PARMA) Photolife, dal 6 all’8 novembre, colornophotolife.it Alla sontuosa Reggia di Colorno (nella foto), impari le basi della fotografia e visiti le mostre di due autori emiliano-romagnoli, Alex Majoli e Alessandro Gandolfi. Approfitta dell’esposizione per ammirare il palazzo e i giardini: ti troverai in una piccola Versailles. Nell’Aranciaia, la propaggine settecentesca dove ha sede il Museo dei paesaggi di terra e di fiume, il 1° novembre assisti al concerto
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Nella foresta di Monteverde puoi passeggiare su ponti sospesi nel vuoto e provare la teleferica che ti fa volare tra le chiome degli alberi.
COSTA RICA,
VACANZA SU MISURA
La gente del posto ne è convinta: in questo Paese dell’America Centrale si gode la pura vida, la vita nella sua espressione migliore. Per averne un assaggio, segui uno dei due itinerari che trovi qui. Diversi ma ugualmente affascinanti di ALESSANDRA BELTRAME scrivile a dminliberta@mondadori.it
SE CERCHI L’AVVENTURA
Nella regione di Guanacaste ci sono le spiagge migliori per fare surf. Playa Grande è una delle più frequentate.
Lungo il Rio Tarcoles è facile vedere volare i variopinti pappagalli ara.
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La tua vacanza comincia a Monteverde. Ci arrivi dalla capitale in un paio d’ore e sali fino a 1.800 metri sullo spartiacque fra i due oceani, dove gli alisei caraibici creano una coltre di nuvole che permette uno sviluppo eccezionale di flora e fauna. Qui le strade sono mantenute sterrate per proteggere l’ecosistema, crescono 500 varietà di orchidee, le felci raggiungono i 2 metri e vivono felini come l’ocelot e il giaguaro (ingresso 18 euro, reservamonteverde.com). Se sei in cerca di emozioni forti e vuoi godere una vista favolosa sulla penisola di Nicoya, cimentati nel canopy tour : sali con la teleferica in cima alla vetta e poi ti lanci a volo d’angelo agganciata a corde d’acciaio sospese fra la giungla (da 70 euro, skyadventures.travel). Una volta scesa sulla costa, potrai scegliere fra le spiagge selvagge di Guanacaste per fare surf, le famose playa Grande, Tamarindo e Samarà per il divertimento e la vita notturna, oppure le esclusive Penca, Coyote e San Miguel, litorali incontaminati dove ti può capitare di fare il bagno in solitudine. Non sarai sola invece nella riserva fluviale del Rio Tarcoles che ospita aironi, pappagalli, falchi, ibis e coccodrilli: questo è forse l’unico posto al mondo dove vivono talmente tranquilli da lasciarsi avvicinare e perfino toccare (sempre in compagnia di una guida). Infine, non puoi lasciare la Costa Rica senza essere salita su un vulcano: ce ne sono nove. Uno dei più attivi e accessibili è il Poàs, alto 2.704 metri, non distante dalla capitale San José (45 minuti di auto). Puoi arrivare a piedi fino in cima e ammirare i due impressionanti crateri di nero basalto. Uno (il più grande del mondo, ha un diametro di 1,5 km) sprigiona getti di acqua solforosa alti 100 metri; l’altro, incantevole, accoglie al suo interno un lago turchese. Paradiso e inferno non sono mai stati così vicini! Per dormire c’è il Poàs Lodge (da 75 euro la doppia, poaslodge.com).
DM IN LIBERTÀ L’Arenàl è uno dei cinque vulcani attivi in Costa Rica. Il momento migliore per vederlo è la mattina, prima che le nuvole raggiungano la cima.
Il teatro nazionale di San José: la facciata è neoclassica, ma il lussuoso vestibolo, con statue, pitture e pavimenti in marmo rosa, è neobarocco.
Agf/Antonio Savojardo/Contrasto/Getty/Ipa/Sime
SE VUOI RILASSARTI
Dall’aeroporto, in tre ore di auto, sei a La Fortuna, un lussureggiante parco dominato dal profilo a cono del vulcano Arenàl, attivo ma ora dormiente. Lungo la strada incontrerai immensi laghi, piantagioni di caffè verdissime, zebù al pascolo e ficus giganti con radici e chiome che sembrano sculture. Le cascate sono uno spettacolo: immerse nella foresta tropicale, formano piscine naturali color smeraldo. Fermati al Mountain Paradise, romantico eco-resort con bungalow in mezzo alla foresta, ognuno con una jacuzzi all’aperto nel patio privato. Farai colazione guardando i colibrì che volano di fiore in fiore per succhiare il nettare. Alla sera, lo spettacolo lo dà il tramonto alle terme di Titokù (vuol dire “acqua dei dei” nella lingua dei nativi): le sorgenti sono a temperatura crescente, più ti avvicini al vulcano, maggiore è il calore della vasca (hotelarenalkioro.com). D’obbligo una tappa sulla costa: per i ticos, la gente del posto, il mare è quello dell’oceano Pacifico, perché sul versante caraibico il clima è piovoso tutto l’anno. Fai come loro e vai al Parco Manuel Antonio, un paradiso di spiagge bianche, acqua blu e animali da ammirare, come gli aironi, i pappagalli ara, i tucani, le scimmie ragno e il bradipo. Se fai attenzione, lo vedrai immobile su un ramo: passa le ore a dormire e si muove lentissimo, fa venire sonno solo a guardarlo! Il Si Como No Resort è un eco-hotel con vista mare (doppia da 120 euro, hotel-rn.com). Al rientro, fermati a San José, la capitale, per comprare la cioccolata nella pasticceria Giacomìn (pasteleriagiacomin.com), visitare il Museo de Oro con una preziosissima collezione di tesori precolombiani e fare shopping al Mercado Central (avenida Central fra le calli 6 e 8). Il Barrio Amon è un quartiere di ville coloniali trasformate in gallerie d’arte e hotel di charme, come il Don Carlos (camere da 50 euro, doncarloshotel.com).
La cascata La Fortuna fa un salto di 65 metri prima di gettarsi in una pozza di acqua turchese. Le sponde sono l’ideale per un picnic.
ORGANIZZATI COSÌ
l Non ci sono voli diretti dall’Italia per la Costa Rica. Iberia (iberia.com) propone due stop, con prezzi dai 720 euro; American Airlines (aa. com) offre uno stop e biglietti da 760 euro. l Per prenotare un viaggio organizzato, anche individuale, puoi rivolgerti alla compagnia ilviaggiocr.com (scrivi a emilio@ilviaggiocr.com, tel. 0050622898225, guida Juvenal Sanchez tel. 0050683959428). l Su visitcostarica.com trovi tante informazioni, anche pratiche, sul Paese.
DM IN LIBERTÀ
QUI L’AUTUNNO È UN INCANTO
Colori, profumi, sapori e storia ti aspettano nel cuore della Sardegna, la Barbagia. Un territorio da scoprire grazie a un festival itinerante di MANUELA SORESSI scrivile a dminloiberta@mondadori.it
Parti da Nuoro La “capitale” della Barbagia è una piccola
città da scoprire a piedi. Gira per le vie del centro, spingiti fino al Duomo e ammira il panorama dall’alto del Monte Ortobene. L’evento “caldo” di quest’autunno è la mostra Paul Klee. Mondi animati, che apre il 30 ottobre al Man, Museo d’Arte Provincia di Nuoro (museoman.it). Poi vai alla scoperta di tesori nei dintorni. Come Lollove, un minuscolo villaggio pittoresco e intatto che è stato anche lo sfondo del romanzo di Grazia Deledda La madre. Qui lo chiamano “il paese incantato” perché sono rimasti pochi abitanti e a farla da padroni sono i rampicanti, che si sono impossessati di case e cortili, e i gatti che vivono tra frutteti e orti incolti. Così vuoto e silenzioso Lollove sembra cristallizzato da una magia. Ma dal 30 ottobre al primo novembre il paese riprende vita: si può entrare in una casa-museo, vedere sarte e ricamatrici al lavoro, acquistare delizie a chilometri zero (come il miele) e andare ad ammirare il complesso nuragico di Costiolu. Dal 6 all’8 novembre, invece, è di scena Mamoiada, con una delle 184 WWW.DONNAMODERNA.COM
feste più famose di tutta l’isola: si va per tappas (cioè assaggi) negli oltre 100 punti degustazione sparsi per tutto il centro mentre per le vie sfilano le famose maschere locali, i Mamuthones e gli Issohadores con i loro costumi tradizionali. Puoi assistere alla loro vestizione e partecipare a tour tra i tesori della città, fra i quali i menhir istoriati.
Arriva a Tiana È un paese immerso tra i boschi ai piedi del Gennargentu, dove “Autunno in Barbagia” fa tappa dal 13 al 15 novembre. Oltre a passeggiare tra i cortili delle case che ospitano laboratori di artigianato, mostre d’arte e degustazioni di vini e formaggi, è l’occasione per scoprire il Museo di archeologia industriale e assistere alla macinatura del grano in antichi mulini ad acqua. Ma la vera sorpresa è la gualchiera ottocentesca, una delle ultime rimaste in Europa: una macchina preindustriale che veniva usata per ammorbidire l’orbace, il tessuto di lana di pecora o capra con il quale per secoli sono stati realizzati gli abiti tradizionali sardi. Preparati in anticipo Vai sul sito del festival per
consultare i programmi dettagliati di ogni fine settimana (cuoredellasardegna.it). Se vuoi prenotare un weekend punta il mouse su portalesardegna.com, dove trovi un pacchetto che include viaggio e 2 notti in hotel (da 199 euro, se scegli il traghetto con auto al seguito, in alternativa 289 euro, se preferisci aereo più auto a noleggio).
Contrasto/Corbis
Sono 28 i paesi sardi che per il festival “Autunno in Barbagia” (fino al 13 dicembre) si passano il testimone nel ruolo di padrone di casa per raccontare la loro terra e i suoi tesori, coinvolgendo i turisti in un’esperienza unica. Siamo in Barbagia, regione montuosa nel cuore della Sardegna, dove, ogni fine settimana puoi fare qualcosa di diverso: scoprire borghi dimenticati, ammirare capolavori d’arte e archeologia, visitare laboratori di artigiani dalle mani d’oro, assistere a sfilate folkloristiche e assaggiare le delizie della cucina locale. L’ideale per un weekend pieno di sorprese in una zona della Sardegna autentica e inaspettata.
A sinistra, uno scorcio el lago alto formato dal fiume Flumendosa. Sotto, un particolare del Museo delle maschere mediterranee a Mamoiada.
RADIO UFFICIALE DI “SIMPLE MINDS - BIG MUSIC TOUR 2015” Ascoltaci e scopri come vincere i biglietti I Simple Minds hanno scelto noi di R101!
R101.IT
DM IN LIBERTÀ
IN VIAGGIO ROMA DIVENTA UN PALCOSCENICO
A Verona si va a cavallo
Teatro, danza, musica. Attori professionisti ma anche bambini e anziani, cittadini romani e stranieri. In centro e in quartieri più defilati. Teatri di Vetro è il festival che si svolge nella Capitale dal 1 al 15 novembre. Su 34 spettacoli, d’obbligo vederne almeno uno! Info: teatridivetro.it.
3.000 esemplari, 25 nazioni e 4 giorni (dal 5 all’8 novembre) per parlare solo di cavalli e del loro mondo. La 117° FieraCavalli di Verona è un Bengodi per gli appassionati di equitazione e un incanto per tutti. Ci saranno animali belli e rari, mostre, gare, attività per bambini, musica fino a notte. E la sera di sabato e domenica il gala Ladies, uno spettacolo equestre dedicato alle donne. Info: fieracavalli.it.
IL CIRCO FA LA RIVOLUZIONE
Né leoni né domatori, solo artisti e creatività. Cirko Vertigo è la prima compagnia stabile di circo contemporaneo. Va in scena al teatro Le Serre di Grugliasco (Torino) con spettacoli di equilibrismo, arditezze e magia. La prima data è il 6 novembre con la serata benefica Musical Circus, poi la stagione apre il 14 novembre. Info: cirkovertigo.com. a cura di ALESSANDRA CIPELLI scrivile a dminliberta@mondadori.it
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scrivi a dminliberta@mondadori.it
ho preso la macchina del tempo QUELLA VOLTA CHE MANUELA SORESSI
Mi sono ritrovata tra Audrey Hepburn e Clark Gable, la regina Elisabetta e Rita Hayworth. Be’, erano in fotografia, ma se fossero comparsi in carne e ossa sulla nave da crociera dov’ero non mi sarei stupita: lo stile e l’atmosfera erano quelle dei tempi d’oro dei transatlantici con i viaggiatori rilassati ed eleganti impegnati in giornate senza fretta scandite da riti precisi: il corso di acquerello al mattino, il concerto di archi a mezzogiorno, il tè delle cinque servito da camerieri in guanti bianchi. E poi le serate danzanti con gentleman in smoking, signore ingioiellate e in lungo,
giapponesi in kimono, indiane in sari di seta e gli scozzesi in kilt, tutti a muoversi a ritmo dello swing di Glenn Miller suonato da una big band. È lì che l’ho conosciuto: avrà visto il mio piedino agitarsi sotto il tavolo, così mi ha invitato in pista. Sorriso gentile, ciuffo malandrino e modi d’antan, si è rivelato un cavaliere gentile e discreto. Il nostro incontro è durato il tempo di un ballo. Ma non per questo potrò mai dimenticare Mike, 74 anni, ballerino ufficiale (e retribuito dalla compagnia di navigazione) per far danzare crocieriste solitarie. WWW.DONNAMODERNA.COM 187
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Delicata e umana: una storia splendida sull’esaurirsi del tempo narrata da Paolo Sorrentino. Due anziani amici sono in vacanza sulle Alpi in un hotel esclusivo. Fred è un direttore d’orchestra senza più ambizioni, Mick è un regista che vuole concludere un’ultima sceneggiatura cinematografica. Un’immensa prova interpretativa per Michael Caine e Harvey Keitel.
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DM IN PRATICA
COLORA i tuoi vestiti Con fiori, spezie e ortaggi metti a nuovo un capo. È facile e divertente. E anche ecologico di NADIA TADIOLI
«Le tinte vegetali hanno una ricchezza di sfumature impossibile da ottenere con i coloranti sintetici» spiega Sacha Duerr, artista e designer californiana che lavora con le tinture naturali per dare una nuova vita a stoffe e capi di abbigliamento. Nel libro Tinture Naturali (Terre di Mezzo Editore, 17 euro) impari come si fa. Puoi metterti subito
alla prova con le 4 ricette che trovi nella pagina successiva. Prima però organizzati così.
grembiule, una pentola vecchia, un mestolo in acciaio inox e un colino da brodo. 2 Scegli un capo di cotone, lino, seta o lana a tinta unita. Il bianco è ovviamente il colore più facile per iniziare. 3 La stoffa dev’essere pulita: le macchie di grasso creano una barriera che non permette al colore di penetrare nella fibra del tessuto. 4 Attenta all’acqua: non sempre quella di rubinetto è la migliore. Usa quella demineralizzata per il ferro da stiro o filtrala. 5 È consigliato il detersivo a pH neutro, ma se non lo trovi va bene un detergente per i piatti con le stesse caratteristiche: è anche meno inquinante. t
Tratto da Tinture Naturali - Terre di mezzo editore
1 Procurati un paio di guanti di gomma, un
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DM IN PRATICA
Il VIOLETTO lo ottieni con la lavanda
Dosi: 100 grammi di fiori di lavanda per 100 grammi di stoffa (meglio seta e lana). ● Immergi il capo in acqua fredda per almeno un’ora. ● In una pentola metti la lavanda e acqua in quantità, lascia sobbollire a fuoco basso per 30-40 minuti e fai raffreddare. ● Filtra l’acqua. ● Aggiungi il tessuto e fallo sobbollire a fuoco basso per almeno 20 minuti. ● Lava con sapone a pH neutro, sciacqua e stendi. Vuoi aggiungere un motivo floreale? Con il metodo Hapa-Zone è facile: per trasferire sulla stoffa la forma e il colore di una foglia o di un fiore, basta metterli fra due strati di tessuto e batterli con una pietra o un blocco di legno, oppure spianarli con il mattarello. Poi fissa il colore, risciacquando il capo con acqua e aceto.
Le tinture naturali sono ideali per chi soffre di allergie: spesso i residui del processo chimico di colorazione scatenano le irritazioni alla pelle.
L’ARANCIONE con la cipolla
Dosi: 100 g di buccia di cipolla gialla per 100 g di stoffa (meglio lana o seta). ● Immergi il capo in acqua fredda per almeno un’ora. ● Metti le bucce in una pentola e falle bollire finché non diventano trasparenti. ● Filtra l’acqua. ● Aggiungi il tessuto e lascialo sobbollire per almeno 10 minuti. ● Lava con sapone a pH neutro, sciacqua e stendi. Vuoi un colore più carico e stabile? Usa un mordente naturale come il cremor tartaro (un lievito che trovi anche al supermercato). Sciogline 2 cucchiai per 2 litri d’acqua e metti a bagno il capo 12 ore, strizzalo e procedi con la tintura. A lavoro ultimato puoi fissare il colore risciacquandolo con l’aceto. Infine, lavalo con sapone di Marsiglia.
A lezione per tingere
Se vuoi metterti alla prova con un corso di tintura naturale, memorizza questi due indirizzi. ● Nelle Marche, sabato e domenica si tengono lezioni per tingere lana, seta e cotone con colori vegetali nel Museo dei Colori Naturali presso il chiostro dell’Abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo di Lamoli (Pu). Qui puoi ripercorrere la storia delle tintura dall’antichità fino ai primi anni del Novecento, quando si è aperta l’epoca dei coloranti sintetici (oasisanbenedetto.it). ● In Piemonte, a Pettinengo (Bi), nella sede dell’Associazione Casa Clementina, nata per valorizzare le antiche tecniche di tintura naturale e di tessitura a mano, organizzano corsi dedicati, workshop e proiezioni (casaclementina.eu).
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Il LILLA con il cavolo rosso
Dosi: 450 g di cavolo per 450 g di tessuto. ● Immergi il capo in acqua fredda per almeno un’ora. ● In una pentola aggiungi le foglie di cavolo e falle cuocere piano finché non perdono il colore. ● Filtra l’acqua. ● Aggiungi il tessuto lascialo cuocere a fiamma bassa per 20-30 minuti. ● Lava con sapone a pH neutro, sciacqua e stendi. Vuoi una sfumatura bicolore? Prepara il bagno di tintura e lascialo raffreddare. Immergi la parte che vuoi tingere e fissala alla pentola con un supporto. Lasciala a mollo finché non è del colore che vuoi. L’acqua risale oltre la parte immersa, creando una gradevole sfumatura naturale.
Il GIALLO con la curcuma
Dosi: 50 g di curcuma in polvere per 100 g di fibra. ● Immergi il capo in acqua fredda per almeno un’ora. ● In una tazza sciogli la curcuma con un po’ d’acqua fredda. ● Aggiungi la pastella in una pentola con acqua sufficiente a coprire il tessuto e mescola bene. ● Immergi il tessuto e fallo sobbollire a fuoco basso per 20-30 minuti, mescolando di tanto in tanto. ● Lava con sapone a pH neutro, sciacqua a fondo e stendi. Vuoi tingere una stoffa colorata? Se il capo di partenza è azzurro, con la curcuma puoi ottenere un verde. Se parti dal rosa, diventerà arancione.
DONNAMODERNA per LEGA DEL FILO D’ORO
Musica per chi non sente ALLA LEGA DEL FILO D’ORO 500 DIPENDENTI E PIÙ DI 600 VOLONTARI LAVORANO CON PASSIONE E METODO. ALLA SCOPERTA DI UN MODO PER COMUNICARE Il filo che unisce il sordocieco al mondo esterno è tenuto dalle tante professionalità della Lega del Filo d’Oro, da oltre 50 anni impegnata nella diagnosi precoce e in servizi educativoriabilitativi. Infermieri, fisioterapisti, insegnanti e assistenti sociali sono ruoli che ti aspetti in una simile attività. Ma che sorpresa davanti alla musicoterapia per chi non sente! Ce ne parla Fiammetta, da 27 anni alla Lega del Filo d’Oro. “Le note possono essere decisive per iniziare un rapporto, per innescare una reazione”. Racconta di un bambino che non teneva in mano il cucchiaio, ma ci riuscì con le maracas. Le vibrazioni di una tastiera possono aiutare a comunicare anche con chi non sente.
Di un altro che a terra non riusciva a stare sollevato e ci riuscì con i piedi sulla tastiera di un pianoforte. O di un ragazzo sordo totale che si calma “ascoltando” Branduardi. Per questo nel nuovo Centro Nazionale in costruzione a Osimo (AN) ci sarà un’aula di musicoterapia con uno speciale pavimento in parte vibrante, che comunica anche con chi non sente. “Il suono è rispettoso” dice Fiammetta, “ma è potente come un abbraccio”. E di abbracci alla Lega del Filo d’Oro se ne intendono.
Aiutaci a realizzare il nuovo Centro Nazionale www.centro.legadelfilodoro.it.
DM IN PRATICA Secondo il Consiglio Universitario nazionale, negli ultimi 10 anni il numero di immatricolazioni è sceso del 17 per cento. Una delle ragioni è il reddito: per le fasce meno abbienti l’Università è diventata via via troppo onerosa.
SERVE UN PRESTITO PER L’UNIVERSITÀ?
Oltre alle borse di studio, si può ricorrere a un finanziamento. Molto diffuso all’estero, poco conosciuto da noi
Gli esami di maturità sono lontani ma già adesso molti studenti di quinta liceo stanno pensando a quale università iscriversi. Scelta cruciale che, per molte famiglie, è legata a un’altra domanda: come finanziare gli studi dei
ragazzi, magari in un ateneo prestigioso e distante da casa? O in un campus privato e carissimo? Le soluzioni
Getty
esistono. Oltre alle più note e tradizionali borse di studio, da circa dieci anni in Italia è stata introdotto un tipo di finanziamento che arriva dal mondo anglosassone: il prestito d’onore. Ma se in Usa o Uk l’honour loan è una prassi consolidata, in Italia è ancora poco utilizzata: lo scorso anno, all’Università Bocconi ne hanno usufruito 350 studenti, in quella di Bologna 142. Troppo pochi. Come mai? «In Italia si vive con imbarazzo l’idea di dover chiedere un prestito per i propri figli, ma è una mentalità destinata a cambiare» spiega Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing di Intesa Sanpaolo, istituto convenzionato con 16 atenei che oggi finanzia gli studi di 4.000 ragazzi.
Che cos’è Il prestito d’onore è una forma di finanziamento a condizioni agevolate che viene concesso da alcune banche a chi si iscrive a un corso di laurea triennale o specialistica. Ma anche a quelli che vogliono
frequentare dottorati, master postuniversitari e periodi di formazione all’estero per tesi, ricerche o Ph.d (così è chiamato il dottorato di ricerca nei Paesi anglofoni). Le condizioni variano da istituto a istituto, ma il meccanismo è lo stesso.
Come si ottiene La premessa è che l’ateneo abbia stipulato una convenzione per il debito di onore (non tutte le università offrono questo servizio), quindi occorre chiedere in segreteria. O alla propria banca. Tra gli istituti che hanno sottoscritto un accordo con le Università,per esempio, ci sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Marche, Banca Sella, Bnl.
Quando si inoltra la domanda Di scadenze non ce ne sono: un prestito di onore può essere chiesto in qualsiasi periodo del corso di studi. Ma, visto che gli atenei italiani chiudono le iscrizioni fra settembre e novembre, l’ideale è informarsi qualche mese prima e contattare le segreterie universitarie già durante i periodi di orientamento. I ritmi di approvazione per il mutuo sono snelli: in genere sono sufficienti poche settimane.
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di MARCO BENEDETTELLI scrivigli a dminpratica@mondadori.it
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DM IN PRATICA Dal 2014, l’Ue ha approvato “Erasmus +” e stanziato 14.7 miliardi di euro, 2/3 dei quali serviranno per erogare borse di studio e prestiti d’onore per gli studenti.
Chi è il titolare del prestito Non è la famiglia ma lo studente. Ecco perché le banche chiedono
garanzie fondate sopratutto sui requisiti scolastici del candidato. «Non ci interessano molto quelle
patrimoniali: il prestito lo concediamo solo a ragazzi che dimostrano di essere responsabili, meritevoli. Ecco perché procediamo di concerto con l’università che, dopo aver valutato i voti della maturità e dell’eventuale test di ammissione (o, se lo studente è già iscritto, i risultati degli esami sostenuti), ci autorizza a procedere» continua Andrea Lecce di Banca Intesa. Altre banche, invece, hanno scelto di concedere finanziamenti solo per i master. «Il nostro ufficio valuta il profilo dei candidati. Se il master è in linea con il percorso di studi seguito fino a quel momento, allora procediamo» spiega Alessandra Pissinis, responsabile offerta commerciale crediti di Banca Sella. «Concediamo prestiti fino a 30.000 euro, ma chiediamo anche delle garanzie patrimoniali. La restituzione può iniziare dopo 30 mesi, ed essere diluita in sei anni con interessi del 5%».
Cosa succede dopo Una volta diplomato, lo studente ha da 6 mesi (nel caso di un master) a 3 anni (dalla laurea) per iniziare a restituire il finanziamento con tassi che vanno dal 3 al 5%. Così, nel frattempo, il ragazzo può cercarsi un lavoro.
Le rate vengono distribuite su un periodo lungo, anche oltre i sette anni. Ma cosa succede se, scaduto il
periodo di preammortamento, non si guadagna abbastanza
per restituire il mutuo? «Le insolvenze presso Intesa Sanpaolo sono intorno allo 0,2%, dunque irrilevanti» spiega Andrea Lecce. «Vuol dire che, a 24 mesi dalla laurea, tutti trovano un lavoro».
La differenza con le borse di studio Meno sostanziose dei prestiti di onore, le borse di studio hanno il vantaggio di essere a fondo perduto. Cioè, non vanno restituite. Per avere tutte le informazioni occorre contattare l’Ufficio per il diritto allo studio della propria città (i bandi scadono fra luglio e agosto). Oltre alle borse per merito, il Miur
(Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) stabilisce ogni anno la soglia di entrate annue sotto la quale chiedere una borsa per reddito.
Le occasioni non mancano: solo l’anno scorso la Bocconi ha concesso 24 milioni di euro tra borse di studio, esoneri, semiesoneri e altre forme di sostegno economico per gli studenti economicamente svantaggiati. Ne hanno beneficiato circa 2.000 studenti (pari al 15% di tutta la popolazione studentesca). Secondo i dati del Miur, l’anno scorso nel nostro Paese ben 133.117 ragazzi hanno ottenuto una borsa di studio grazie ai 163 milioni di euro del Fondo Integrativo.
twitta con Barbara @barbarasgarzi
TROVARE LAVORO
AI TEMPI DEL SOCIAL BARBARA SGARZI Giornalista e docente di social media
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Insieme a Instagram è il social con le percentuali di crescita più alte: dal 2012 è raddoppiato (dati Pew Research Center). Bellissimo da guardare (in media, gli utenti ci passano 14 minuti per sessione, un’eternità sul web) è un’arma segreta per l’e-commerce e per promuovere prodotti online. Funziona così Crei bacheche virtuali (board) per argomenti e temi, e le riempi con immagini prese dal web. Se scorri la homepage, sembra una coloratissima, vetrina. I temi più gettonati? Cibo, moda e oggetti per la casa.
Sfruttalo così Per chi ha un e-commerce è una vetrina alternativa che permette di mostrare i prodotti: l’immagine è linkata al sito di origine e raggiungibile con un clic. Per chi non vende online, serve a far conoscere il marchio. Inizia così Apri un profilo e crea, all’inizio, poche bacheche selezionate. Curale al meglio e interagisci spesso con le immagini postate dagli altri. La competenza da sviluppare qui è la content curation: fare una selezione ragionata di contenuti presi dalla rete, legati da un filo logico.
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DM IN PRATICA
che moderni questi
antichi mestieri
Se vuoi trasformare il tuo talento in una professione è il momento di provarci: i bravi artigiani sono sempre più richiesti. Qui trovi le storie di chi c’è riuscito. E i suggerimenti per avere successo di ISABELLA COLOMBO scrivile a dminpratica@mondadori.it
assorbono grandi numeri, forniscono uno sbocco interessante a chi ha talento e solide basi culturali»
© Susanna Pozzoli 2015 (7)
spiega Alberto Cavalli, direttore di Fondazione Cologni che, insieme alla Fondazione Italia Patria della Bellezza, ha ideato un progetto di formazione per rendere attuali le antiche professioni artistiche. Si chiama “Una scuola, un lavoro. Percorsi di eccellenza” e permette ai neodiplomati o laureati di fare pratica in bottega con un tirocinio retribuito (info su: www. unascuolaunlavoro.it). Molti di loro trovano un impiego subito dopo. Come queste quattro ragazze, alle quali ispirarti se vuoi fare di quel che ami di più una professione.
LA RESTAURATRICE
Daniela Guida, 29 anni e una grande passione per
l’arte, lavora come restauratrice specializzata in carta e cartapesta al Centro restauro materiale cartaceo di Lecce, la sua città. «Un luogo prestigioso, d’avanguardia, che mi sembrava inaccessibile quando studiavo» racconta. «Ma dopo il diploma mi sono subito data da fare per capire come entrare e mi sono iscritta ai corsi di approfondimento che il Centro offriva. Questo mi ha permesso di uscire dal mondo scolastico, mettere le mani in pasta, osservare da vicino i maestri del restauro e farmi notare per la determinazione. È così che mi sono guadagnata lo stage e poi l’assunzione». LA STRADA DA SEGUIRE Per avere più possibilità nel campo del restauro bisogna specializzarsi: Daniela ha scelto la carta. A Firenze, invece, c’è l’Opificio delle pietre dure (www.opificiodellepietredure.it), a Roma ci sono la Scuola dell’arte della medaglia (www.sam.ipzs. it) e l’Istituto per il restauro del patrimonio archivistico e librario (www.icpal.beniculturali.it). «Il lavoro nel settore aumenterà» prevede Alberto Cavalli. «Il patrimonio artistico italiano è immenso e anche l’arte contemporanea ha bisogno di restauratori esperti».
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L’artigianato mostra i primi segnali di ripresa (+2,6% secondo Confartigianato) e sempre più giovani, anche laureati, preferiscono la bottega alla scrivania. I mestieri manuali non sono fuori moda. Anzi, offrono tante possibilità di lavoro anche nel settore legato all’arte. «Sono prestigiosi e, se pure non
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DM IN PRATICA L’ACCORDATRICE DI PIANOFORTI Serena Pellissetti, 24 anni ha sempre amato il piano.
L’ORAFA
Samantha Di Stefano, 28 anni da piccola giocava a
intrecciare fili e perline e oggi realizza monili per Bulgari, la celebre maison di gioielli che l’ha appena assunta nella sede di Valenza (Al), dove si è trasferita dalla Sicilia. «Pensavo che trovare lavoro in questo settore sarebbe stato difficile» ci racconta. «Per questo dopo il diploma all’Istituto d’arte ho deciso di dedicarmi alla ristorazione. Ho passato quattro anni nel settore, ma poi sono tornata a inseguire il mio sogno e mi sono iscritta all’Accademia. A casa mi esercitavo con diversi metalli, pensando di mettermi in proprio. Così, quando è capitata l’occasione dello stage da Bulgari, avevo già sviluppato delle competenze che sono state determinanti: precisione, meticolosità, sguardo attento, tutte qualità fondamentali in questo lavoro. È così che ho colpito i miei tutor». LA STRADA DA SEGUIRE «La gioielleria è un settore trainante del made in Italy: chi lo sceglie ed è dotato trova facilmente un impiego» spiega Alberto Cavalli. «Per specializzarsi conviene studiare nelle scuole degli storici distretti italiani dell’arte orafa» consiglia. «Poi da lì il passaggio alla bottega è più immediato». Qualche esempio? Marcianise (Ce), Padova, Valenza e Arezzo. Trovi gli altri indirizzi su www.osservatoriodistretti.org.
«Ma all’università, per trovare subito lavoro, ho studiato Scienze infermieristiche. Dopo, con uno stipendio che mi permetteva di essere autonoma, ho potuto dedicarmi alla mia passione e ho trovato il modo di trasformarla in professione. A Pianezza, un paese non lontano da Torino, la mia città, lavorano i fratelli Bergamini, famosi restauratori e accordatori. Mi sono fatta coraggio, ho scritto loro una mail dicendo che volevo imparare il mestiere e mi hanno invitata a provare, colpiti dalla mia intraprendenza. Loro sono stati bravi a insegnarmi i segreti del mestiere, io a osservare e apprendere ogni dettaglio. Così brava che alla fine mi hanno assunto». LA STRADA DA SEGUIRE In Italia non esiste una scuola che insegna ad accordare pianoforti. «Chi ha la stessa passione di Serena può solo fare come lei. Andare a bottega, del resto, è il modo migliore per imparare un mestiere» assicura Cavalli. L’alternativa è cambiare strumento. «Il territorio di Cremona è ricco di liuterie che attraggono giovani talenti». E per i futuri liutai c’è persino una scuola: l’istituto di istruzione superiore Antonio Stradivari (www.scuoladiliuteria.it).
LA SARTA
Alessia Martini, 23 anni aveva un sogno: fare la stilista.
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Oggi invece è sarta con un contratto di apprendistato allo Spazio Milani di Milano, la sua città. «Dopo aver frequentato l’Istituto Caterina da Siena mi sono specializzata in stilismo, modellismo e sartoria all’Afol Moda. Volevo capire l’indirizzo adatto a me e, al contrario di quello che pensavo, mi sono resa conto che la mia strada era la manifattura, non il disegno. Sono piaciuta alla stilista Barbara Milani che mi ha voluta nel suo atelier: di solito le sarte sono donne mature ed esperte, è difficile trovare giovani appassionate di ago e filo». LA STRADA DA SEGUIRE «Oggi ci sono tanti stilisti ma pochi sarti, non a caso le maison di alta moda si stanno dando da fare per trovare nuove leve» spiega Cavalli. Qualche esempio? Il marchio Brunello Cucinelli si è dotato di una scuola ad hoc (www. brunellocucinelli.com) e il distretto di Scandicci (Fi) ne ha finanziata una (www.altascuolapelletteria.it) alla quale attingono marchi come Gucci e Prada. «Sono segnali forti, che fanno capire come chi è abile con ago e filo abbia il futuro assicurato».
QUI IMPARI L’ARTE DEL FARE
I mestieri cui ti puoi dedicare sono molti più di quelli illustrati in queste pagine. Per esempio, hai la possibilità di scegliere la creazione di scarpe, altro settore trainante del made in Italy, e formarti al Politecnico calzaturiero di Padova (politecnicocalzaturiero. it). Oppure puntare all’ideazione di oggetti in ceramica, vetro o mosaico. Le scuole top, in questo caso, sono l’Istituto statale d’arte per la ceramica Gaetano Ballardini di Faenza (www.ceramicschool.it), la Scuola del vetro Abate Zanetti a Murano (Ve) e la Scuola dei mosaicisti del Friuli a Pordenone (su www.scuolemestieridarte.it tutte le informazioni).
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DAL 28 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE ARIETE
21/3 l 20/4
Per essere felice non devi chiedere il permesso a nessuno se non a te stessa. Facile, difficile? Dipende da quanto ti vuoi bene. Sul lavoro Marte ti aiuta ad alzare gli obiettivi. Venere, invece, ti consiglia di puntare all’essenziale in amore: se condividete valori importanti, il resto si risolverà. Sei più bella e in forma grazie ai centrifugati di frutta e verdura con cui fai il pieno di antiossidanti.
CANCRO
22/6 l 22/7
A volte ti sembra di procedere in tondo: tanta fatica per tornare sempre allo stesso punto. Ma è proprio così? In realtà a ogni giro sei più consapevole, più attenta, più al timone della tua vita. Questa settimana lascia spazio al gioco, al divertimento e alla capacità di ridere su problemi e inconvenienti: risolverli sarà facile. La luna piena porta confronti in ufficio e confusione in casa.
BILANCIA
23/9 l 22/10
Il cambiamento si sente: improvvisamente hai bisogno di sicurezza e non ti va di fare le cose da sola. Ovunque cerchi alleati e partner. Per fortuna il Sole in Scorpione stimola il tuo sesto senso e ti aiuta a scegliere, quasi sempre, le persone giuste. In amore sai metterti nei panni di lui ed essere comprensiva. Fai spazio in casa eliminando il superfluo. Fondotinta a prova di selfie.
CAPRICORNO 22/12 l 20/1
Metti mano al calendario e organizza scadenze e appuntamenti da qui a fine anno. Eviterai di perderti le cose più importanti, che non riguardano solo il lavoro ma anche la tua vita privata, come ricorrenze, gite di piacere, divertimento. Il Sole ti aiuta a guardare più in là e a fare progetti, ma dovrai anche sporcarti le mani. Successi sul lavoro, fantasia in amore, meno zucchero in tavola.
TORO
21/4 l 21/5
Questo consiglio può farti paura: lascia perdere quello che non ti entusiasma. O se proprio non ci riesci, fai in modo che ti piaccia. In altre parole, cerca nuovi stimoli e motivazioni. Venere ti aiuta a buttarti alle spalle il passato senza rimpianti. Presto raccoglierai i frutti delle tue fatiche: pensa a cosa vuoi. E non ti preoccupare di come fare per averlo, verrà da sé. Stile: tailleur pantalone.
LEONE
23/7 l 22/8
Nessuno ce la fa da solo: sul lavoro impegno e ambizione sono importanti, ma non si arriva lontano se non si inizia a delegare e a fare gruppo. Unisci i puntini, e apparirà subito qualcosa di bello: il tuo successo. Con Sole e Nettuno alleati, la vena romantica si appassiona allo stile e alla letteratura vittoriana. In amore devi essere tu a fare il primo, il secondo e il decimo passo.
GEMELLI
22/5 l 21/6
VERGINE
23/8 l 22/9
I momenti difficili vissuti nelle scorse settimane ti faranno apprezzare ancora di più quelli felici che i prossimi giorni hanno in serbo per te. Sul lavoro ci metti passione e si vede, nessuno riesce a fermarti. Però Mercurio porta possibili distrazioni e anche decisioni poco sagge. In amore devi fare più attenzione. E per quanto riguarda il cibo: non sfogare il bisogno di coccole sul comfort food.
Inizia a vedere il lavoro e i tuoi mille impegni come occasioni di piacere. Pensi che non sia possibile? Venere e Marte nel segno ti danno una mano: hai la grinta per riuscire e la dolcezza per amare. E poi a te piace molto fare le cose per bene, curando i dettagli. La famiglia richiede attenzioni e sorrisi. In amore è il momento perfetto per dare e ricevere abbracci e coccole.
SCORPIONE 23/10 l 21/11
SAGITTARIO 22/11 l 21/12
ACQUARIO
PESCI
Almeno questa settimana il mattino ha l’oro in bocca: inizia con una bella colazione, poi metti tutte le energie che hai per partire con il piede giusto. Vietato aspettare che le cose succedano: la luna piena porta fortuna agli audaci, quindi… osa! Mettiti in ascolto e parti sempre dalla tua saggezza interiore che ti guiderà nel posto giusto. La cosa che ti riesce meglio in questo periodo? Scrivere.
21/1 l 19/2
Il focus di questa settimana, con il Sole stimolante, è decisamente il lavoro: qui puoi fare grandi passi avanti coltivando pensieri positivi e costruttivi. Vietato pronunciare la parola crisi. Convinciti che hai tutto quello che ti serve (e ti basta) per stare bene. E ciò che ancora ti manca, puoi procurartelo. Navigando sul web trovi tante informazioni utili. Bellezza: fai il pieno di vitamina C con gli agrumi.
Per ottenere il meglio che puoi da questa settimana ridimensiona il peso del passato. Quello che è successo non è così importante: d’altronde anche le cellule del corpo umano si rinnovano ogni 7 anni. Quindi, guarda avanti e aspettati cose belle, perché arriveranno. Saturno ti rende sensibile a temi eco ambientali: impegnati con un’associazione. Il tuo colore è il blu, scuro e profondo.
20/2 l 20/3
È un ottimo momento, perché Sole e Nettuno collaborano per migliorare il tuo benessere, la forma fisica (meglio se pratichi uno sport) e la voglia di fare bene e crescere. Sul lavoro programma un corso di aggiornamento. Anche la gestione delle finanze si fa più consapevole e saggia. E in amore? Si viaggia insieme, mano nella mano. In generale, fai spazio alle piccole cose che trovi adorabili.
cosa prevede il tuo oroscopo in fatto di cuore? scoprilo su www.oroscopo.it/oroscopo-amore.html
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POSTA DEL CUORE E DELLA TESTA E DELLA PANCIA
scrivi a lapostadelcuore@mondadori.it
@ loro Paese. Quando ci vediamo, lui scoppia a piangere e si sfoga. Però so che non mi dice tutto e sto cercando di capire cosa tace. Ho perso ogni forza, non riesco più a mangiare, sto sempre chiusa in camera mia per ascoltare la nostra canzone, tranne quando un’amica mi trascina fuori. Aiutami: senza di lui muoio... Un forte abbraccio. CHANTAL
CHIARA GAMBERALE scrittrice
A 48 ANNI È TROPPO TARDI PER SOGNARE UN NUOVO AMORE?
Cara Chiara, sono una “ragazza” di 48 anni e la mia vita sino a qui non è andata proprio come speravo. Non mi piango addosso, anzi immagino un nuovo inizio. Tu credi sia possibile incontrare l’amore alla mia età? O sono solo una ridicola sognatrice? Io ci ho provato, ma con gli uomini cui ho voluto bene (solo due per la verità: uno era un inguaribile Narciso e l’altro un eterno Peter Pan) non è stato possibile. Ora ho un lavoro che mi piace, la passione per i viaggi e ancora sogni da realizzare. Nonostante le delusioni, non ho perso la fiducia nell’amore e negli uomini. Che ne pensi? DANIELA
Daniela! Come vorrei che leggessi il libro che sto finendo di scrivere in questi giorni. È esattamente di quel sogno d’amore che parla. E questo per dirti quanto io creda che debba rimanere intatto. Nonostante l’età, nonostante le delusioni. Anzi, proprio grazie all’età e alle delusioni, che diventano nostre maestre se non ci consideriamo loro vittime. Quindi, forza! Attiriamo ciò che portiamo dentro di noi: probabilmente il Narciso e il Peter Pan li ha attirati la tua paura di vivere pienamente, chi lo sa. Sicuramente adesso si è trasformata in desiderio. E vedrai che il mondo non tarderà a soddisfarlo.
NON RIESCO A VIVERE SENZA DI LUI MA MI NASCONDE QUALCOSA Compio 19 anni il prossimo dicembre e ho avuto un aborto spontaneo. Dopo che è successo, il mio compagno ha iniziato a distaccarsi. Lui è pakistano, lo amo, ma litighiamo sempre e siamo tutti e due molto gelosi. Suo padre, poi, vuole farlo sposare per forza con una del 202 WWW.DONNAMODERNA.COM
Cara Chantal, la mia paura è che tu muoia a continuare questa storia, non il contrario. L’amore, quando è vero, ha in sé una forza potentissima ed è l’unica dimensione che può permetterci di crescere, di evolvere, di scoprire quant’è grande il nostro valore. Quello che mi racconti è confuso, ma nelle tue righe c’è qualcosa di evidente: tu stai soffrendo troppo. E devi spostare tutta la tua attenzione da questo ragazzo a te: hai la fortuna di avere un’amica cara, seguila, stringiti a lei. Mangia, riposa e, se non riesci a farlo per te, fallo pensando che rimettersi in sesto è l’unica strada per trasmettere al tuo ragazzo, ed eventualmente a suo padre, l’idea che sei una ragazza solida, sicura dei suoi sentimenti e non vittima delle sue emozioni. Forza, Chantal.
l I sentimenti hanno una forza potentissima, che ci permette di crescere
TRE CONSIGLI DI LETTURA PER TESTA, PANCIA E CUORE
Cara Chiara, sapresti consigliarmi dei libri che riempiano la testa, la pancia e il cuore? Ne ho bisogno e sono certa che non mi deluderai… VALENTINA
Carissima Valentina, grazie della fiducia! Allora: per la testa ti consiglio Il popolo di legno (Einaudi) di Emanuele Trevi. Per il cuore Mai più così vicina (Giunti) di Claudia Serrano. E per la pancia entrambi. Mi farai sapere? Buona lettura.
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guai a rivalutare i paraspifferi LATO G GEPPI CUCCIARI
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Uno degli storici terreni di scontro di genere nell’ambito domestico è legato alla diversa percezione che uomini e donne hanno del caldo-freddo. Quindi, ora che è tempo di castagne, mandaranci e vin brulè, le discussioni climatiche ricominciano. Se noi, notoriamente più freddolose, vogliamo evitare l’impatto sull’ambiente e lo scontro con il temprato coniuge, rispolveriamo i sostenibili consigli della nonna, capaci di innalzare la temperatura in casa senza inquinare troppo. Combattiamo il primo nemico della dispersione del calore: gli spifferi. Basta mettere sotto gli stipiti delle porte quei serpentoni imbottiti che da bambine osservavamo attonite nelle gelide case di
qualche zia di quarto grado. Con l’incedere delle serate autunnali, poi, giunge il momento di rispolverare la fantasia in cucina: e allora, arrosti e torte come se non ci fosse un domani! Usare il forno scalda l’ambiente, sprigionando negli ambienti un gradevole tepore e un profumo accogliente. Per evitare, poi, risvegli traumatici all’alba di ogni giornata, niente doccia: tentiamo col bagno mattutino. I vapori sprigionati dalla vasca irradiano calore e l’acqua bollente rilassa e coccola. Riassumendo: paraspifferi, tante crostate o polli arrosto, immersioni in vasca da bagno alle 6,45. Se l’alternativa è avere solo un po’ di freddo, magari la rivalutiamo. Rassegnate, ma serene.