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editoriale Un altro ragazzo è morto cadendo dal balcone. Veniva da Cecina, aveva 17 anni, era in gita con la classe all’Expo. È stato ritrovato alle cinque del mattino, schiantato sull’asfalto del cortile adiacente all’hotel. Un volo dal sesto piano. Una caduta accidentale, dicono le prime ricostruzioni, forse dovuta a uno stato psicofisico alterato. A maggio aveva avuto un destino analogo Domenico Maurantonio, 19 anni, di Padova, pure lui studente in trasferta a Milano.
Quando il cadavere è stato trovato, da una guardia giurata durante il giro d’ispezione, i compagni di stanza dormivano. In camera c’erano tracce di droga leggera. E tutto fa pensare all’ennesima nottata di fumo e bevute finita in tragedia. Era un ragazzone alto, è probabile che si sia affacciato per prendere aria e sia caduto. Com’è possibile che gli amici non si siano accorti di nulla? E gli insegnanti dov’erano? Cercare i colpevoli è la prima reazione istintiva all’irruenza dell’irreparabile. La risposta immediata a quel senso di frustrazione che sempre ti prende quando accadono cose che non si possono aggiustare. Lo cerchiamo quando si rompe una tazza, il colpevole, figurarsi quando si rompe una vita. E il pensiero del prima e del dopo, la frattura tra l’esserci e il non esserci più, è una lama che affonda facile dentro uno scudo di gommapiuma.
Si faranno indagini, si cercheranno responsabilità. Sapendo
FEDERICA FIORI, ARTWORK SARA NOT, GETTY IMAGES
tutti, fin da subito, che il principale colpevole è l’età. E trovare gli altri colpevoli, semmai ce ne sono, è inutile. A 17 anni si fanno cose cretine. Si fanno per il gusto della sfida, per non sentirsi sfigati, per farsi belli con gli altri. E a niente servono gli avvertimenti degli adulti – le minacce degli insegnanti, le raccomandazioni dei “matusa” a casa prima di partire, la sventagliata di ipotetiche su cui rompersi la testa dopo, “se avessi detto, se avessi fatto” – per salvarli dall’incoscienza insidiosa di quegli anni, belli e catastrofici, perennemente in bilico tra bungee jumping emotivi e ansia da sperimentazione. Porre divieti, alzare paletti, semplicemente parlare con loro (se e quando ce lo concedono) di certo è importante e necessario, ma non basta. Ci sarà sempre un angolo in ombra dove la nostra pila non arriva, e forse è proprio lì, in quello spazio buio e remoto che il seme del loro Io germoglia, per fare piante diverse da noi, piante che non sempre ci piacciono, o non subito, perché hanno forme che non ci somigliano, e nessun fiore, ma solo spine e scorza coriacea.
Se io ripenso, se tutti noi pensiamo, a cosa abbiamo fatto nel pieno delle nostre adolescenze irresponsabili, ci verrebbero i brividi. Pure i più bravi di noi, pure i più ubbidienti. Mi vedo ancora, sedicenne, al mare nella macchina di amici lanciati a tutta velocità verso una sera di balli e locali, stretta alla mano di mia cugina, pregando all’unisono, senza saperlo, di morire sul colpo in caso di schianto, piuttosto che sopravvivere e dirlo ai nostri. Preferire la morte a una sgridata. Preferire la morte alla delusione negli occhi di tua madre e di tuo padre. Si è veramente scemi a 16 anni. E forse saperlo quando si diventa grandi e ci si trova dall’altra parte, ricordarsene, aiuta a sopravvivere alla perdita di un figlio, che invece non è sopravvissuto al gioco a dadi della sua età. Non è stato fortunato, che ci siano o meno responsabili. È una consapevolezza che non consola, lo so. Anzi, fa rabbia. Brucia come un fuoco perenne, mentre il quotidiano continua, nell’assenza. Sarebbe bello sapere che c’è un modo per proteggere i nostri figli dai mille fantasmi che ci tengono svegli quando escono la sera, o salgono su un motorino o partono per una gita. Purtroppo non esiste. Date le istruzioni, si può solo sperare che la vita con loro si limiti ad essere gentile.
MARIA ELENA VIOLA DIRETTORE DI GIOIA!
Grande Margot Cosa si fa per le donne in Europa? Che opportunità hanno nello studio e nel lavoro? E quali provvedimenti attuano i singoli Stati per dare loro spazio nella politica e nell’economia? Questi i punti chiave della “politica estera femminista”, espressione coniata dalla ministra degli esteri svedese Margot Wallström. Una che parla senza mezzi termini di disarmo, diritti umani, Palestina. Insomma, una da tenere d’occhio.
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n°41 - 31 ottobre 2015 Settimanale - gioiaposta@hearst.it - Hearst magazines Italia Spa - Via R. Bracco 6 - 20159 Milano - Tel. 02.66191 DIRETTORE EDITORIALE DANDA SANTINI
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UFFICIO CENTRALE caporedattore MONICA CECI, vicecaporedattore PAOLA BRAMBILLA (lifestyle), caposervizio BARBARA CORRADI, caposervizio PAOLA PARDIERI (salute e viaggi), vicecaporedattore STEFANO REJEC. ATTUALITÀ ORNELLA FERRARINI, caposervizio FEDERICA FURINO, GLORIA GHIARA, ISABELLA LECHI, inviato PAOLA MARAONE, SILVIA ORLANDINI, caposervizio ILARIA SOLARI, caposervizio FRANCESCA TUMIATI. MODA vicecaporedattore ROSSELLA MOLTENI, GIORGIA AFFINITO, caposervizio FEDERICA FIORI, caposervizio VALENTINA PEDERZINI, MANUELA TROLETTI, ANGELICA CARRARA. BELLEZZA BARBARA LALLI. BARBARA PELLEGRINI. Responsabile Beauty Issue ANTONELLA GRUA. FOOD E DESIGN LAURA SAVINI.
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GIOIA! È UNA TESTATA DI HEARST MAGAZINES ITALIA SPA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE JOHN DUNCAN EDWARDS (presidente), GIACOMO MOLETTO (amministratore delegato e direttore generale), DAVID FRANKLIN CAREY (amministratore), SIMON HORNE (amministratore), MARCELLO SORRENTINO (amministratore) HEARST MAGAZINES INTERNATIONAL JOHN DUNCAN EDWARDS (president, ceo), SIMON HORNE (senior vice president, cfo and general manager), JEANNETTE CHANG (senior vice president, international publishing director), KIM ST. CLAIR BODDEN (senior vice president, editorial director), ASTRID O. BERTONCINI (executive director-editorial) PUBLISHER ENRICO MARIA TORBOLI GROUP BRAND MANAGER GIOIA! E COSMOPOLITAN SABRINA CRIPPA
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sommario
manale N° 41/31-10-2015
in copertina IN QUESTO NUMERO 17 26 26 31
L’editoriale di Maria Elena Viola Posta per Gioia!
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Spillo di Lisa Corva Sette idee per la settimana di Federica Fiori
ANNE HATHAWAY ROBERT DE NIRO: LEI COMANDA, LUI OBBEDISCE
SE NE PARLA 41 42 50 52
Forza Roma! Real politik di Stefania Miretti Taglia e cuci di Serena La Rosa Perché... di Corrado Formigli
in copertina
ATTUALITÀ 58 64
Anne Hathaway, Robert De Niro. La boss & lo stagista
PRETE.CASTO E FELICE
Jessica Chastain. Jessica da paura!
in copertina
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50 ANNI IN MINIGONNA
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in copertina
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sommario
N째41/31-10-20
110 NIGHT & GOLD
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La terrazza di Guia Soncini
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in copertina
JESSIC CHASTAIN: LADY DRACULA
Sto da Dio 1965-2015. Grande, mini
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Non chiamatelo stress In prima persona
MODA 95 96 110
Lei sempre e comunque Lunga o corta? E per chi porta i pantaloni?
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96 DONNE CON LE GONNE
a t i n o r e p c in
Gonne in cerca di guai Count down Now new next di Federica Fiori e Angelica Carrara Michimood di Michela Gattermayer
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a t i n o r e p c in
sommario
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BELLEZZA & WELLNESS 139 140
Dark per una notte Rossetto o scherzetto? Anticaduta Best of beauty 1 ora sola mi vorrei
a t i n o r e p c in
LIFESTYLE 59 62 168 181 182
in copertina CAPO HORN: SULLA ROTTA DI MAGELLANO
Un filo d’olio La casa dei balocchi Capo Horn. Fino alla fine del mondo Indirizzi Oroscopo di Francesca Tumiati
PASSAPAROLA 175
Libri. Cinema. Musica. Televisione
copertina Le idee moda
LE RUCHES ROMANTICHE L’OROLOGIOE MASCHIL
I COLLANT PESANTI LE SCARPE COLORATE
VUOI AVERE IL NOSTRO LOOK? ta in vita,
ne lega Gonna a ruota di neopre Studio; camicia di blusa coordinata, Alpha balza, orecchini a popeline stampato con di vernice, tutto margherita e décolletées con diamanti Miu Miu; orologio d’oro rosa ek Philippe; e cinturino d’alligatore, Pat cocco, clutch di vernice stampa di seta, Bresciani. Roccobarocco; parigine ling Camilla Foto Marco La Conte. Sty ara Radice. Rolla. Ha collaborato Chi er using Trucco Rachid@Freelanc Beauty. Capelli Maestro Foundation GA ncy. Deborah Sasso@Twa Age
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ragazze ali da nerd: a noi . La nuova estetica meno vestiti da zia, occhi Scarpe grosse, tantissimo, ai maschi molto al piacciono regole del sex appe Imaxtree.com distrugge le solite Troletti - foto sfilate yer e Manuela di Michela Gatterma
GUCCI
MAISON MARTIN
MARGIELA
“BRU TTA”
dall’esigenza di rendere più attraente chi la indossa, ma di sottolinearne la personalità e, tutto sommato, il menefreghismo rispetto a canoni estetici che ci vorrebbero sempre sexy e inarrivabili. Certo è che, come lei ha osservato, spesso quello che piace a noi donne fa orrore agli uomini. La scelta, allora, è fra il rinunciare in nome della coppia e l’andare per la propria strada puntando tutto su simpatia e intelligenza. Ma ci sono uomini pronti per questo?
Il CANE ACCESSORIO SE LA MODA NON È SEXY Ho visto il vostro servizio La moda ti fa brutta e volevo dirvi che non sono d’accordo (Gioia! 38)! Succede solo a chi segue la moda alla lettera, ma non capiterà mai alle donne che hanno stile e personalità. Poi, è vero che non tutto ciò che noi donne indossiamo piace agli uomini, ma anche che non tutti gli uomini capiscono di moda o di stile. Lolo 72 Risponde Michela Gattermayer Gentilissima Lolo, grazie per averci scritto. Il titolo dell’articolo era, ovviamente, una battuta. Perché ci siamo accorte, come tutte, che spesso la moda non nasce
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Risponde Alessandra Di Pietro Cara Sofia, lei punta il dito su un fenomeno molto diffuso e stila il suo personale giudizio: che io lo condivida o no è secondario. Credo invece sia necessario riflettere su quanto ricoprire di doni e attenzioni i nostri amici cani finisca per farceli vedere solo come oggetti di affetto, e non soggetti con una loro specifica natura animale. Grazie per i complimenti e continui a seguirci!
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Poesie, frasi e pensieri da asporto
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Ho letto l’articolo di Alessandra Di Pietro sui cani da borsetta e sono indignata (Gioia! 37). Trovo scioccante questa antropomorfizzazione degli animali, bisogna curarli e rispettarli, ma questo mi pare eccessivo! Complimenti a tutta la redazione per la splendida rivista. Sofia
LA T-SHIRT DI SARAH FELBERBAUM Gentile redazione, nel vostro servizio Love therapy l’attrice Sarah Felberbaum indossa una t-shirt bianca a pois neri troppo carina. Dove la trovo? Grazie! Un saluto. Sara Cara Sarah, la t-shirt che indossa l’attrice è di BlackBlessed (blackblessed.com).
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Sette idee per la settimana A CURA DI FEDERICA FIORI
Che ne dici di...
TRIBALE SEPTUM RING CON CRISTALLI TRASPARENTI E VERDI, GIVENCHY (€ 190 SU NET-A-PORTER.COM).
... mettere un anello al naso?
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Nella stagione dei piercing, non lasciarti travolgere dalla mania: aspetta a farti un altro foro, oltre a quelli sui lobi delle orecchie, ma cogli al volo il trend modaiolo più in auge e punta dritta sul septum ring, l’ultima invenzione portata in passerella dagli stilisti. Questo è firmato Givenchy, non “buca” e puoi sfoggiarlo in ogni occasione, perfino a una cena di gala. Superchic e irriverente. Wow! Anche le star non resistono al richiamo del septum ring: da sinistra, Rihanna, Chiara Ferragni e FKA Twigs. In alto a sinistra, l’a/i 2015 di Givenchy.
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... una App che pulisce al posto tuo? S
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... scegliere un buon proposito e seguirlo? Facile, con un gioiello “tieni a mente” come 10 buoni propositi by AnnaBIBLO°. Quello cha abbiamo scelto è azzeccato per il cambio di stagione. Se non lo hai ancora fatto... ehi, è ora! annabibl bij
Lost in translation è un libro (bellissimo) sulle parole impossibili da tradurre. Ce ne sono 50 e vale la pena scoprirle perché, come spiega l’autrice nella prefazione, «potrebbero rispondere a domande che non sapevate di voler porre». Ecco la nostra preferita: tiàm. In lingua farsi (cioè in persiano) significa “Lo scintillio negli occhi al primo incontro”, ovvero quella scheggia di luce che uno sconosciuto può aver lasciato col suo sguardo, senza accorgersene, la prima volta che lo hai visto. Lost in translation, scritto e llustrato da Elle Frances Sanders, traduzione di Ilaria Piperno, ed. Marcos y Marcos (€ 15).
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... dire tutto in una parola?
sett idee
Gioia! loves ... (ri)scoprire lo spirito di Mademoiselle?
... un tavolo porta-ricordi? Talking table, in inglese “tavolo parlante”, in breve Tatà. È questo il nome dato dalla giornalista (e designer per passione) Danila Bonito ai suoi piccoli capolavori di design ccontano re a creare il etti più cari volo in ferro, à brac. Con e un risultato iederne uno a impreziosire argenti e, coralli e nico, proprio
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Chanel, ça va sans dire. Hai due opzioni. La prima: volare a Londra. Alla Saatchi gallery di King’s road, fino al 1° novembre, è allestita la mostra Mademoiselle Privé, che svela in modo sorprendente e originale le origini del mondo Chanel, da Coco a Karl (Lagerfeld, l’attuale direttore creativo). La seconda: scaricare l’omonima app. Tra i tanti contenuti speciali e interattivi, la possibilità di avventurarsi (virtualmente) nelle stanze private di Mademoiselle in rue Cambon 31 a Parigi! (nella foto, un’irriverente Cara Delevingne in Chanel).
sette idee venerdì 23
domenica 25
festival
scienza
I luoghi delle parole è una rassegna letteraria che si tiene in cinque paesi del territorio di Chivasso (To). Tra gli ospiti Roberta Bellesini (a lato) con l’omaggio al marito Giorgio Faletti, e Marco Malvaldi che presenta il nuovo romanzo Buchi nella sabbia. Fino al 25 ottobre. luoghidelleparole.it
Genova ospita il Festival della scienza che quest’anno ha come tema centrale l’equilibrio, affrontato attraverso conferenze, laboratori, mostre e spettacoli. Tra gli ospiti l’astronauta Samantha Cristoforetti, Andrea Accomazzo e Amalia Ercoli-Finzi, protagonisti della missione Rosetta. Fino al 1° novembre. festivalscienza.it
. . . i d i c i d e che ne a
d n e g a n i e r segna ottobre a 9 2 l a 3 2 l da
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mercoledì 28
shopping
sabato 24
food
Garda con gusto è una tre giorni che presenta al Palameeting di Riva del Garda il meglio della produzione gastronomica altogardesana e trentina. Protagonista lo chef Simone Rugiati (a destra) che interpreta la carne salada, eccellenza della cucina locale. gardatrentino.it
Chi fa acquisti negli Style outlets di Castel Guelfo (Bo) e Vicolungo (No) e dona 2 euro, in cambio riceve una card che permette un ingresso gratuito per una persona in un bene Fai (sopra, l’abbazia di San Fruttuoso). Fino al 15 novembre. fondoambiente.it
lunedì 26
arte
A Bergamo la Galleria d’arte moderna e contemporanea presenta Malevic, circa 70 opere del fondatore del Suprematismo (a destra, Testa di contadino). Esposte anche opere di colleghi di Kazimir appartenenti ai movimenti artistici di inizio Novecento. Fino al 17 gennaio. gamec.it
fotografia
È il presente il tema del Festival Internazionale di Roma che si tiene nella capitale fino al 17 gennaio. Oltre alla collettiva sulla fotografia italiana, in mostra personali di Paul Graham e Kai Wiedenhöfe (sopra, Airline meals, other people’s photographs di Joachim Schmid). fotografiafestival.it
giovedì 29
fumetti
Apre Lucca Comics & Games, la rassegna dei cartoon con una sezione cinematografica ricca di anteprime. Molte le sorprese legate a Star wars: il risveglio della forza (a lato, un frame), in sala a dicembre. Fino al 1° novembre. luccacomicsand games.com
GIOVANNI MALGARINI
martedì 27
seneparla
atti, commenti e obiettivi della settimana
Forza
da, ggiosi, poi la mo ra co i it sp o e lm nfi fondo al tunnel co in , , a e m rs e o n F ci li. l e vo d autore Prima la Festa e Ilaria Solari di appuntamenti di Rossella Molteni con una raffica ce lu a rilla un lla corruzione, b e d e li a d n a sc li deg
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«Come è accaduto negli Stati Uniti, il cambiamento è inevitabile», ha dichiarato con una certa fierezza Ellen Page, invitata pochi giorni fa alla Festa del cinema di Roma a presentare Freeheld, film sui diritti gay tratto da una storia vera, in cui lei e Julianne Moore sono una coppia che lotta per il riconoscimento della loro unione. «Penso sia impossibile non vincere anche qui questa battaglia che invoca eguaglianza, diritti, possibilità di amare liberamente», ha aggiunto l’attrice rivelazione di Juno, alludendo al dibattito italiano sulla legge
sulle unioni civili in Parlamento. E riscaldando con la sua passione, temprata dal recente coming out, il clima festivaliero, disertato da molte star attese sul red carpet (non si sono visti né Cate Blanchett né Robert Redford, protagonisti di Truth, film d’apertura), ma carico di prestigio per il programma coraggioso di film che contendono le prime pagine dei giornali alla cronaca. Dal cinema, insomma, arriva una flebile luce a rischiarare il tunnel di scandali e corruzione che ha oscurato l’immagine capitolina, umiliata dal parallelo rinascimento della
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STEFANIA MI ET I GIORNALISTA. STEFMIRETTI @GMAIL.COM
real politik
Il Sinodo è finito...
Moda Capitale Sopra, un collier di Van Cleef & Arpels; accanto, un’immagine della mostra di Fendi, Una nuova Roma, all’Eur, dal 23 ottobre; a sinistra. Mirabilia Romae di Valentino e, a destra, Rome, la nuova City guide con app di Louis Vuitton.
... ma la legge sulle unioni civili stavolta potrebbe passare. Perciò, invece di fare pressing sui vescovi, non sarebbe il caso di scrollare un po’ i parlamentari?
...
Milano dell’Expo. Ma anche la moda accende riflettori sul profilo antico della Capitale. Primo fra tutti Valentino, che ha scelto Roma per la sua sfilata a/i 2015/16, coinvolgendo celeb da tutto il mondo, e ne ha celebrato l’eternità in Mirabilia Romae (Assouline), volume curato e ricco di immagini inedite. Un altro evento di portata internazionale è l’inaugurazione della nuova sede della Maison Fendi al Palazzo della civiltà italiana, con la mostra Una nuova Roma. L’Eur e il Palazzo della civiltà italiana, dal 23 ottobre al 7 marzo 2016. Da novembre, anche Louis Vuitton aggiunge Roma come nuova destinazione, accanto a Bangkok, Chicago e Praga, nella collezione City guide (per la prima volta in versione digital, con l’applicazione per iPhone e iPad), mentre Van Cleef &Arpels, storica maison di gioielli, festeggia l’apertura della nuova boutique in via Condotti dove, per l’occasione, verranno esposti meravigliosi pezzi della collezione Heritage. E per finire, aspettiamo con ansia la sfilata della collezione Métiers d’arts di Chanel, che si svolgerà nella capitale il 1° dicembre e della quale vi racconteremo tutto. A tempo debito. G
i nostri Beckham S I
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Belli da poster
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Belén Rodriguez, 31 anni e Stefano De Martino, 26, protagonisti della nuova campagna di Piazza Italia.
Finito il Sinodo straordinario sulla famiglia, eccoci all’ordinario dibattito politico sulle unioni civili. Un tipico andamento italiano, prevedibile quanto sconfortante: siamo un Paese che si aspetta dal cardinale Burke ciò che non ha il coraggio di pretendere da Angelino Alfano. Che mescola nello stesso pastone dottrina e diritti, comunione ai divorziati credenti e uguaglianza laica tra cittadini, i problemi del prete gay e quelli del compagno di Scialpi. Che dà l’impressione di considerare certe improbabili svolte teologiche persino più urgenti delle necessarie riforme politiche. Ci avrete fatto caso. Una settimana prima c’era ’sto clima battagliero e carico d’aspettative, tutto un fare pressing sui padri sinodali, un aprire i tg chiedendosi «Che farà Francesco?». Una settimana dopo, quando la palla passa alla politica, e in ballo c’è una legge tanto attesa, i giornali registrano con titoli svogliati l’eventualità che proprio sul tema delle unioni civili cada la maggioranza di governo, mentre sui social si straparla d’altro. Q i il f l f il l l d i i bil i d l dib i i d l E infatti, dopo che il Pd ha detto «Le unioni civili sono una priorità» e Formigoni ha replicato promettendo «un Vietnam», si arriva a domenica scorsa e nei salotti Rai si tirano stancamente le fila. Da Giletti c’è la ministra Boschi, da Lucia Annunziata monsignor Galantino, segretario della Cei. Da una parte, la Boschi dice che il Pd lascerà ai suoi libertà di coscienza sulle stepchild adoptions (la possibilità di adottare i figli del partner anche in caso di coppie gay); dall’altra, Galantino concede libertà di voto ai parlamentari, precisando che, toccasse a lui fare una legge sulla famiglia non sarebbe certo quella che ha in mente il governo. Ma se la laicità in politica non è mai stata il nostro forte, lo sono invece le maggioranze politiche variabili, grazie alle quali la legge sulle unioni civili potrebbe passare. Quando? «Se ci sarà spazio, entro dicembre», promette la Boschi. Ecco: mentre i padri sinodali si prendono giustamente il loro tempo, non sarà il caso di fare un po’ di pressing sui tempi dei parlamentari?
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Uragano
Stilista, imprenditrice, principessa, star del jet set, madre, nonna, alpinista: tutto in una vita sola. Quella che Diane von Fürstenberg racconta nella sua nuova autobiografia
Diana
Le gambe di Diane guizzano impazien-
di Federica Fiori
rola abbia la stessa etimologia di rego che in
L’idea coi fiocchi
GETTY IMAGES
Diane in una foto degli anni ’70. Qui sopra, Secret agent, sua ultima creazione e, a destra, uno dei suoi wrap dress. Sotto, nel backstage delle sfilate di settembre a New York.
Futuri cittadini? Da sinistra, in senso orario, Antonio Dikele Distefano (23 anni), Mohamed Hammuda Rmaily (25), Evelyne Sarah Afaawua (27) e Fatima Khachi (27).
Saranno La Camera ha detto sì: se lo ius soli passerà al Senato, avranno la cittadinanza tutti i figli di stranieri nati nel nostro Paese, e i richiedenti maggiorenni. E sapete qual è la prima cosa che faranno?
di Rossana Campisi
go di nascita (ius soli) o degli anni di studio (ius culturae) e non della discendenza (ius sanguinis). Se la proposta passerà al Senato, gli immigrati di seconda generazione, quelli che da anni parlano dialetti italiani e mangiano più spaghetti di noi, avranno un riconoscimento formale. Ne abbiamo incontrati cinque, per conoscere i loro sogni a un passo dalla realizzazione. «Se fosse vero proverei a fare un concorso statale. Alle Poste, in Polizia. O scenderei in politica», racconta Antonio Dikele Distefano, 23 anni, nato a Busto Arsizio da genitori angolani, caso letterario Mondadori con Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?: una
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storia d’amore, autobiografica, osteggiata dai genitori (bianchi) di lei. Distefano la cittadinanza potrà averla grazie alla nuova legge, che la concede anche a chi è già maggiorenne. «Mi sono allontanata per quattro anni dall’Italia, ma erano proprio gli anni in cui hanno fatto il censimento e sono stata cancellata», racconta invece Evelyne Sarah Afaawua, 27,
SE LEGGI non ti annoi MARCO GAROFALO, GETTY IMAGES
Il sì, alla Camera, c’è stato: i figli di genitoristranieri (ma“regolari”) avranno la cittadinanza italiana sulla base del luo-
blogger, imprenditrice, laureanda in Economia alla Bocconi di Milano. «In Francia mia madre ha dimenticato di presentare tutti i documenti prima di spostarci in Italia, così non ho neanche la cittadinanza francese. Se ora passasse la legge mi sentirei italiana nei diritti e non solo nei doveri. E potrei viaggiare per lavoro, visto che al liceo linguistico ho dovuto rinunciare a tutte le gite». Per Fatima Khachi, 27, marocchina a Milano dal 1997, la cittadinanza sarebbe il coronamento di un sogno. Laurea in Cinese e relazioni internazionali, un master in Studi islamici, è pronta per un dottorato all’estero. «Spero di lavorare al Parlamento Europeo. Poi, mi piacerebbe poter votare. Io e i miei cinque fratelli abbiamo tutti una carta di soggiorno a tempo indeterminato, ma viviamo come sospesi». Mohamed Hammuda Rmaily, 25, studia Giurisprudenza a Treviso. Aveva due anni quando è arrivato da Casablanca, da allora è un rito di impronte digitali in questura e tasse per il permesso di soggiorno... «Quanti giorni di scuola ho perso! Se avrò la cittadinanza mi iscriverò all’Ordine degli avvocati e continuerò ad allenare a calcio i bambini cinesi, senegalesi, veneti: saremo una vera squadra italiana».
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ompiono 65 anni, ma sempre dei bambini. E per vanno (anche) al cinema
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di Angelica Carrara
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Snoopy Marcie EVERETT/CONTRASTO
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Snoopy & Belle in Fashion (sotto, Snoopy in Dsquared²), itinerante, a Palazzo Cusani dal 23 al 25 ottobre. Il fantastico mondo dei Peanuts, fino al 10 gennaio, allo Wow Spazio Fumetto di viale Campania 12.
Linus
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IN MOSTRA A MILANO
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Piatti di ceramica su truffleshuffle. co.uk.
ottobre 1950, quando Charlie Brown, Lucy&Co videro per la prima volta la luce dal tavolo di Charles Martin Schulz, il geniale fumettista che ha consegnato la sua pipinara, ironica e colta, ma ingenua come solo i bambini, all’eternità. Da allora i Peanuts sono usciti su 2600 giornali nel mondo, su Linus in Italia 50 anni fa, e hanno fatto di tutto: divertito generazioni, rappresentato tendenze, spopolato nella moda. Oggi, per il lor l in al ei
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In tavola
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Era una notte buia e tempestosa, il 2
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è impossibile Dopo sette anni di silenzio, M N
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ul to ni nwl ra ( di YouTube). Il disco è giudiziosamente finito in cima alla classifica di Billboard, fornendo credibilità a tutta l’operazione. E alla mostra itinerante per devoti che accompagna le date del tour mondiale, Jackson si è finta una statua di cera per poi fare «Bu!» in faccia ai fan sobbalzanti, e ribadire il concetto: quelle della sua categoria, anche se sembrano inermi, non vanno sottovalutate mai.
Ma se sei baby Beyoncé...
Povera Janet. Tutti questi sforzi per rimanere rilevante e poi Beyoncé, in quanto rispettosa superstar della generazione corrente, porta la figlia Blue Ivy a renderle omaggio in concerto, e quella si fa fotografare con l’espressione affranta tipica di una treenne al museo. (Nella foto sopra, Janet Jackson, 49 anni. A destra, Beyoncé con la figlia in una foto tratta dal profilo Instagram della cantante).
Gender, cos’èdavvero? Michela Marzano
LUZ PHOTO, INSTAGRAM.COM, GETTY IMAGES
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CORRADO FORMIGL GIORNALISTA, CONDUCE SU LA7 PIAZZAPULITA.
Perché...
la legge di stabilità crea ingiustizie?
Milano è pronta per gli European Music Awards del 25 ottobre. I nomi di spicco sono tanti. In attesa di conoscere i vincitori, ecco chi tenere d’occhio di Carlotta Sisti Ruby Rose. È una cui stanno strette le definizioni, questa 29enne austr ana nota ai più per la parte di Stella nella serie tv range is the new black. Modella (ovvio), attrice (in arriera), dj (te pareva), amante dei tatuaggi (maddai) e tra le più carismatiche portavoce del movimento “gender fluid”, agli Ema sarà co-presentatrice. Sempre che il palco sia grande abbastanza. Ed Sheeran. Star internazionale intrappolata nel corpo di un nerd, quest’inglese di 24 on l’aria di uno che ammazza le giornate a lpi di videogame è in realtà uno dei più ati cantautori dell’ondata neo rom ica Con l’orsetto di peluche tatuato sul braccio e le milioni di copie vendute dell’album X, presenterà gli Ema Mtv più teneri della storia.
Pharrell Williams. Altro uomo dei record, Pharrell, di recente nato anche “fashion icon” dal CFDA (Counc of fashion designers America) è l’ospite più tteso. Dopo le hit Get lucky e Hap y è poco arrivata Freedom, altro coniglio nel cappello del re mida del pop: irresistibile.
Taylor Swift. La ragazza d’oro venuta da una fattoria in Pennsylvania, oggi la country-popstar più famosa al mondo, ancora una volta si aggiudica il record di nomin n: nove, tra cui Best song e Best p p a Neo fidanzata con un altro prot oni della serata, il dj Calvin Harris, Taylor è p ta ad incassare il bottino, come sempre senza versare una goccia di sudore.
The Kolors. La band napoletana dal suono elettro-rock e dal look Anni 80, capitanata da Stash (nella foto) gareggia contro Mengoni, Ferro, Fedez e Ax per il premio il Best italian act. I vincit d mici sono gli outsider, ma grazie allo zocco duro di fan se la giocheranno fino all u voto. 52
Sostiene Matteo Renzi che eliminare la tassa sulla prima casa come intende fare il suo governo non sia di destra né di sinistra. Sia, semplicemente, “giusto”. Ricapitoliamo. Dopo aver combattuto per anni il governo Berlusconi per aver abolito l’Imu, accusandolo di favorire i ricchi e cercare voti a discapito dell’equità sociale, adesso il Pd fa la stessa cosa: inserisce nella nuova legge di stabilità l’abrogazione totale dell’imposta che grava sugli immobili di prima proprietà. Comprese le ville di luss L d à f li i ili i di it li i l e? In vista delle prossime elezioni amministrative, direi di sì: con il voto nelle principali città italiane previsto a primavera, Renzi fa un bel regalo agli elettori. Ma di giustizia in questo provvedimento ce n’è poca. Con la stessa legge di stabilità, infatti, chi oggi ha una pensione d’invalidità o un assegno di accompagnamento vedrà schizzare in alto il proprio Isee, l’indice che calcola il reddito effettivo di una famiglia e regola di conseguenza l’accesso ai servizi sociali gratuiti I di hi h f l l di alzheimer vedrà tagliata l’assistenza da parte del co , in quanto la pensione sociale fa reddito. Un’ingiustizia incredibile che sta gettando nella disperazione migliaia di famiglie di disabili. Ecco, adesso riconsiderate l’aggettivo “giusto” utilizzato da Renzi per giustificare l’abolizione dell’Imu. Vi pare giusto che al proprietario di una villa da milioni di euro ne vengano abbonati 2.000 all’anno di tasse mentre un malato terminale di alzheimer perde l’assistenza domiciliare gratuita? Che il sistema di calcolo dell’Isee in precedenza favorisse i furbetti e abbassare le tasse sulla casa in certi casi sia sacrosanto (pensiamo alle famiglie numerose monoreddito e gravate dal mutuo) non legittima un obbrobrio sociale simile. Il governo vi metta subito riparo: sono certo che i redditi più alti pagherebbero volentieri l’Imu sulla loro abitazione se quei soldi servissero a restituire assistenza e dignità alle famiglie dei disabili.
GETTY IMAGES
Super show
Il governo dice che è giusto eliminare la tassa sulla casa. Ma tace sui disabili che, avendo una pensione, non potranno più accedere ai servizi gratuiti
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E RESISTENTE ALL’ACQUA D.I.W.O.®, lo speciale tessuto brevettato FREDDY garantisce un’elevata traspirazione e termoregolazione. Fori termolaserati ne esaltano la traspirabilità e uno speciale trattamento durante la tintura la rende resistente all’acqua.
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AUGUST / CONTRASTO
intervista
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intervista
ette s g oco obe t e o e A e at a ay Lo stagista inaspettato u pe s o ato c e t ap e de u o stage per senior e il suo boss, fondatrice di un sito di e commerce.
Anne Hathaway si fa attendere per una manciata di minuti; prima dell’intervista, fa sapere, «desidera rinfrescarsi». Intanto, il suo partner nell’ultimo film, Lo stagista inaspettato (al cinema) – un certo Robert De Niro – la aspetta rassegnato e quieto nell’angolo più remoto del divano, a mezzo metro da me. «Le spiace se rispondo a un messaggio?», mi chiede indicando un cellulare da modernariato. «Sa, nell’attesa...». Vorrei dirgli che può fare quello che vuole, a me basta stare lì, al suo onorevole cospetto. Mi do invece un contegno: «Si figuri», dico, osservandolo digitare coll’indice e allontanare l’apparecchio per mettere a fuoco. Poi finalmente si materializza lei: alta, vaporosa, esuberante, sul piano fisico e verbale; almeno rispetto all’ingombro nello spazio e alle repliche misurate di Mr. De Niro. Anne Hathaway, 32 anni, un premio Oscar per I miserabili, una candidatura a diventare la prossima Mary Poppins nel sequel Disney, non era ancora nata quando Robert De Niro vinceva le sue due statuette dorate (per Il padrino, parte II, nel 1975, e per Toro scatenato, nel 1981). L’occasione che li ha fatti incontrare è la nuova commedia di Nancy Meyers, che è una specie di Il diavolo veste Prada (il film che ha lanciato Hathaway), ma rovesciato come un calzino; l’attrice è Jules, giovane e nevrotica fondatrice di un’azienda di e-commerce, e lui Ben, il suo assistente settuagenario, pensionato e vedovo, che per combattere noia e malinconia si improvvisa stagista: «L’ho fatto», spiega De Niro anticipando la mia domanda, «perché in America la gente ha poco rispetto per gli anziani; prima li manda in pensione, poi li fa sentire inadeguati e inutili». Decisamente non è il suo caso: a 72 anni, dopo 50 di carriera, si prepara a lavorare al suo nono film con Martin Scorsese (la versione cinematografica de L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa, di Charles Brandt, Fazi); ma l’interprete titanico e perfezionista di Taxi driver, che ha appena abbandonato l’ultima intervista in piena diretta radiofonica per una domanda sgradita, è un talento impareggiabile dell’understatement. Infatti, con la più insolente delle espressioni di indifferenza, continua, a mezza voce: «Recitare è l’unica cosa che so fare e non mi annoia, che altro dovrei fare?». In tutte le recensioni che ho letto, la parola chiave è “chimica”. Pare siate nati per recitare insieme... Hathaway: Sì, ce l’hanno ripetuto un paio di volte (ride).
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e che non mi annoia,
De Niro: Sono certo che la regista, consciamente o incosciamente, sapesse che mettendoci insieme qualcosa sarebbe successo. Ciò che forse non poteva prevedere neanche lei è che andasse così liscia subito, dall’inizio alla fine: Anne ce l’ha messa tutta per sostenermi e io ho fatto lo stesso con lei. Hathaway: Ed è stato sorprendente scoprire che a lui stava a cuore la mia performance, neanche fosse la sua, quando poteva limitarsi a darmi la battuta e lasciarmi andare da sola; invece era così coinvolto che a un certo punto anch’io mi dimenticavo chi avevo davanti. De Niro: Non la fraintenda, non è che io sia così benevolo, ma se non sai creare una certa sintonia con chi recita con te, il nostro mestiere non ha senso: vale la pena di fare questo sforzo. Con lei non mi sono neanche sforzato troppo. Il film descrive lo shock culturale che si avverte quando generazioni diverse si trovano forzatamente a confronto: qualcosa che vi riguarda? Hathaway: Non la vedo in termini di gap generazionale. Più
che altro, quando ho a che fare con persone più mature di me, mi ritrovo spesso a pensare «Ehi, quante ne deve aver viste; quanta saggezza deve aver accumulato!». De Niro: (mormora) Sapessi... Nel mio caso non è proprio uno shock, ci si abitua a tutto. Dei giovani, pure dei miei figli, non capisco questo continuo messaggiarsi con gli smartphone... Prima lo faceva pure lei, Mr. De Niro.
Ma io non ho Facebook, non ho Twitter e nemmeno... come si chiama quell’altro? Se rispondo ai messaggi è perché mi tocca almeno il minimo sindacale della socialità moderna; ma preferisco una conversazione a voce, garantito. Non riesco a esprimermi come vorrei coi messaggi istantanei o con le email. Per certe cose è ok, ma è un mezzo totalmente inadeguato a con-
intervista
sono felici di non doversi più adeguare
vogliare il senso pieno di quello che avrei da dire alle persone. Hathaway: Senza generalizzare, c’è in effetti una cosa che mi indispone particolarmente di certe persone anziane... Dica. Hathaway: Alcuni conservano opinioni un po’ sorpassate su
questioni come l’identità di genere, le preferenze sessuali, il colore della pelle. Se c’è una cosa buona della mia generazione è che davvero non ama le etichette. A proposito di etichette: a un certo punto del film, Jules si lamenta del fatto che le ragazze di oggi sono educate a credere di poter fare tutto ciò che vogliono, mentre i ragazzi si perdono un po’ per strada. Condividete? Hathaway: Non è lo stesso per tutti; forse bisognerebbe appro-
fondire un po’ di più il tema degli effetti imprevedibili e spesso sgradevoli che l’appartenenza di genere produce sulla sensibilità di ciascuno di noi. Forse, quel perdere la strada è solo una specie di sollievo dei giovani maschi per non essere più costretti a corrispondere ai cliché dell’uomo solido e autorevole. De Niro: Qual era la domanda? Lei non trova che i maschi di una certa età sembrino più solidi e centrati? De Niro: Quelli della mia generazione, intende? Cos’è un
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complimento? Sì, penso che si possa dire così, se me la cavo con questa risposta. Per parte del film la vostra relazione resta sospesa tra l’amicizia e l‘amore. Avreste preferito un finale più romantico? Hathaway: È un film sull’amicizia, quel genere di amicizia che
nasce tra persone che normalmente non si incontrerebbero mai, una pura affinità di spirito. Un finale romantico avrebbe creato un pasticcio. De Niro: Ma un finale romantico tra chi? Me e lei? Mannò dai, non è quel tipo di film. Hathaway: E poi Jules e Ben si amano, in fondo. Di un amore platonico, non è una cosa finalmente originale? Ben nel film insegna a un giovane collega come si scrive una lettera d’amore. Doveste spedirne una ora, a quale mezzo affidereste le vostre parole? Hathaway: A una bella, raffinata carta da lettera. De Niro: Sì, qualcosa che puoi tenere tra le mani, toccare, an-
nusare e soprattutto conservare. Specie se deve raggiungere qualcuno che ora è lontano e vorresti invece vicino. Che fai, le mandi un’email? Poi lei magari se la stampa e se la strofina romanticamente su una guancia? Non credo sappia di buono. Hathaway: Ah, è così poco romantico quando Cupido ti raggiunge a cavallo di Gmail... La commedia si apre con una citazione di Sigmund Freud: «Amore e lavoro, lavoro e amore. È tutto ciò che conta», siete d’accordo? Hathaway: Non sono abbastanza brillante per sfidare Freud,
ma se devo proprio dire la mia, mi piace pensare che ci sia qualcosa d’altro. Freud la sapeva sicuramente più lunga, ma per rispondere alla sua domanda, alla fine conta soprattutto l’amore e quanto ti fa stare bene o male. De Niro: Ah! Amore e lavoro, lavoro e amore. A un’occhiata superficiale sembrano cinquanta e cinquanta, ma se continui a ripeterla come una filastrocca, ti rimane in bocca solo amore. Al cento per cento. G
GETTY IMAGES
L’amore non ha età De Niro e Hathaway, affiatati in Lo stagista inaspettato e coi rispettivi compagni: l’attore Adam Shulman marito di Anne dal 2012 (a destra) e Grace Hightower (sotto), attrice, cantante e filantropa, che ha sposato De Niro nel 1997 e gli ha dato due dei suoi sei figli.
una lady Dracula assetata del sangue delle sue numerose vittime. Tutte donne.
da
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Dopo Interstellar
TRUNK ARCHIVE/CONTRASTO
Jessica Chastain, 38 anni, è al cinema con SopravvissutoThe martian di Ridley Scott, e dal 22 ottobre in Crimson peak.
Con la nonna L’attrice al Giffoni Film festival, insieme a sua nonna Marilyn, alla quale è legatissima: l’ha accompagnata anche alla cerimonia degli Oscar.
all’inaugurazione della boutique Piaget di Milano, in settembre. A destra, col fidanzato italiano Gian Luca Passi de Preposulo.
Sembra che il numero due abbia un particolare significato per Jessica Chastain. Nella sua vita ha ricevuto due nomination agli Oscar (per The help e per Zero dark thirty), ha due grandi amori (il fidanzato e il cane Chaplin) e due film in uscita, il thriller-horror Crimson peak di Guillermo del Toro, con Mia Wasikowska, e SopravvissutoThe martian di Ridley Scott, con Matt Damon, film di fantascienza dove un membro dell’equipaggio di una missione su Marte viene erroneamente lasciato lì e dato per morto... È la seconda volta che collabora con Guillermo del Toro.
Amo Guillermo per la sua professionalità e creatività, quando ti propone un ruolo è coinvolto completamente nella creazione del tuo personaggio e questo, per me, è fondamentale. Pensi che la prima volta che l’ho incontrato, per il film Mama, di cui era produttore, avevo appena girato Tree of life e mi sono presentata in stampelle per via di un incidente in moto. All’epoca mi offrivano solo ruoli di moglie accomodante e fidanzatina. Lui mi ha voluta come musicista punk in un film dell’orrore. Guillermo è sempre stato un regista che pensa fuori dagli schemi. Guidava lei la moto?
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Sì, facevo dei corsi di motocross e supercross a Lake Perris in California. La moto che guidavo era potentissima, ero troppo stanca, sono caduta e mi sono strappata il legamento crociato. Ma non ho smesso di andare in moto, mi piace troppo. Ci descrive la sua Lucille di Crimson peak? Nel film ho un ruolo molto diverso da tutti quelli che ho interpretato finora, molto dark, devastante, nocivo, letale. È ispirato a Elizabeth Bathory, una contessa ungherese che sembra abbia ucciso più di 600 donne, molte delle quali membri della propria servitù. Non a caso era chiamata lady Dracula. Era un mostro micidiale: mordeva le vittime fino a farle morire dissanguate e poi faceva il bagno nel loro sangue; le legava nella neve e le gettava in acqua finché non morivano congelate, infilava aghi sotto le unghie, le chiudeva dentro barili chiodati. È stata riconosciuta colpevole, ma non è mai stata punita o condannata. Ha fatto ricerche particolari?
Ho letto molte storie gotiche. Mi hanno aiutato anche i costumi, Lucille indossa dei corsetti molto simili a degli esoscheletri, è come un animale ferito che attacca solo perché ha paura di soffrire. Provo molta compassione per lei, ma sono con-
tenta di essermela lasciata alle spalle! La voglia di cambiare pelle è la ragione che l’ha spinta a diventare attrice?
No (ride), devo tutto a mia nonna Marilyn, che mi portò a vedere un musical con David Cassidy, Joseph and the amazing technicolor dreamcoat, dicendomi che recitare era un mestiere serio, non solo divertimento. Quando si aprì il sipario e vidi una bambina della mia età sul palcoscenico, non ebbi più dubbi. Vede, io sono un’ esploratrice, al liceo ho studiato psicologia e ho scoperto che dentro di noi siamo tutti un po’ mostruosi, nessuno è completamente innocente. È vero che è ufficialmente fidanzata con un italiano?
Si chiama Gian Luca Passi de Preposulo. Me lo sono scelto apposta, così vengo spesso in Italia! Per stargli vicino mi sono anche trasferita a New York, dove lui lavora nell’industria della moda. Sono molto felice, amo lui e l’Italia, secondo me è il Paese più bello del mondo. Per voi tutti i piaceri della vita sono molto importanti: mangiare, dormire, fare un sonnellino dopo pranzo, dialogare... Tutte cose per cui vale la pena di vivere. Però lei segue da anni una dieta vegana. È l’influsso di mamma Jerry?
Non proprio, anche se lei è un’ottima
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Innamorata Sopra, Jessica Chastain
Animalista Jessica Chastain a Parigi con Chaplin, il cagnolino con tre zampe che ha adottato.
Sopravvissuto - The martian e, in alto, in Crimson peak, in cui è Lady Lucille Sharpe, personaggio ispirato a una contessa pluriomicida.
cuoca. La verità è che amo troppo gli animali per mangiarli. Per questo collaboro anche con un’associazione che salva i randagi dai canili. E ho adottato Chaplin, un cucciolo con tre zampe che mi ha strappato il cuore. È ora nelle sale anche con un altro film, Sopravvissuto - The martian, con Matt Damon, diretto da Ridley Scott. Contenta di essere finalmente riuscita ad andare nello spazio?
ho incontrato Tracey, un’astronauta che mi ha rivelato come si mantiene la propria sanità mentale nello spazio. Mi ha detto che tutti gli astronauti si portano via qualche oggetto che li aiuti a rimanere connessi con le cose che amano, l’unico modo per alleviare lo stress. Cosa porterebbe con lei?
Se potessi mi porterei Chaplin, Gian Luca e Carlo Cracco come chef privato! Ridley Scott ha sempre creato personaggi femminili molto forti.
È stato uno dei primi registi femministi. La sua Ripley di Alien aveva cervello e cuore: questo genere di eroine sono le mie preferite. Quando la protagonista diventa sexy solo per distrarre la controparte maschile, scade il film. La “mia” Melissa Lewis è il comandante della missione. Già questo è straordinario.
Quando ho girato Interstellar ero molto gelosa del personaggio che interpretava Anne Hathaway, perché lei ha avuto la possibilità di fare un training molto tosto, simile a quello che fanno gli astronauti della Nasa. Adesso il mio sogno è diventato realtà. Anne mi ha dato molti consigli, tra cui quello di indossare una guaina refrigerante sotto la tuta. Grazie a lei non sono morta di caldo durante le riprese.
Se avesse il potere assoluto per un giorno, cosa farebbe?
Le hanno fatto visitare la Nasa?
Crede nei fantasmi?
Sì, mi hanno fatto testare The twin, un sistema di realtà virtuale, dove ti sembra davvero di camminare su Marte. Poi sono andata alla Nasa di Houston dove
Certo, ma non mi fanno paura. Come diceva Orson Welles, se credi nei fantasmi vuol dire che esiste un’altra vita nell’aldilà. This is not the end. G
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NELLA PARTE DELLA SPOSA
Come dicono i Beatles, All you need is love. Credo che, se chiunque provasse veramente cosa vuol dire amare, vivremmo in un mondo diverso. Film dell’orrore preferito?
Sono tantissimi! Direi Misery non deve morire, Che fine ha fatto Baby Jane?, Rosemary’s baby e Profondo rosso. ABACA/OLYCOM
I suoi film L’attrice in una scena di
Mia Wasikowska
la terrazza
Succede anche a Hollywood: Ma se vogliamo più soldi dobbiamo imparare a dirlo chiaramente. per ottenere risultati tocca passare per avide Magari domani le viene un esaurimento e prende a ombrellate un paparazzo, come Britney alla sua età; per ora, però, sembra che Jennifer Lawrence sia la venticinquenne più solida mai passata su questo pianeta Quando ho visto la composta e serena rabbia con cui ha reagito alla diffusione in rete di certe foto nude che si era fatta per il fidanzato, ho quasi pianto d’invidia, pensando al treno sotto al quale mi sarei buttata io se mi fosse successo alla sua età (ma anche se mi succedesse alla mia, tutto sommato; non foss’altro per le ben più frolle e meno fotogeniche carni).
Tra le altre cose, Jennifer sceglie anche le amiche giuste.
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La penultima è Amy Schumer – con cui in estate ha fatto una fotografatissima vacanza, e un’acclamatissima apparizione come coriste e ballerine a un concerto di Billy Joel, e con cui ora sta scrivendo anche un film: interpreteranno due sorelle. L’ultima è l’ex più solida venticinquenne del pianeta, ora più solida ventinovenne: Lena Dunham.
La settimana scorsa Lenny – la nuova newsletter con cui Lena ha deciso di rubare il mestiere a noialtre che facciamo i giornali – ospitava un elzeviro di Jennifer Lawrence il cui tema era: chiediamo meno soldi dei maschi perché vogliamo essere giudicate amabili
Il che è vero, e non vale solo per i soldi. Le donne tendono ad andare in vacanza dove vogliono i mariti, e a non chiedere aumenti di stipendio, e a non rimandare indietro le ordinazioni insoddisfacenti al ristorante: perché, più di tutto, ci tengono che quando escono da una stanza si dica di loro «Che adorabile creatura» invece di «Che stronza». Mentre Lenny arrivava nella posta, sulla Abc c’era una puntata di Grey’s anatomy in cui Miranda Bailey, nuovo primario, offriva a Meredith un contratto pagato meno dei suoi colleghi; a protestare, accusando la Bailey di scarsa solidarietà femminile, era un uomo (avrete notato che di recente gli uomini si sono messi
GIORNA STA E SCRITTRI IL SUO LTIMO BRO ALU UE C GNIFICHI AMORE IU I)
a spiegarci il femminismo: era meglio quando si limitavano al fuorigioco). Uomo al quale lei, pazientemente, spiegava: se Meredith vuole più soldi deve imparare a chiederli; se ti accontenti, non sarà certo il mondo del lavoro a insistere per pagarti di più. Tocca correre il rischio di passare per stronza avida, per ottenere risultati.
È vero, ma nel caso di Jennifer Lawrence cambia un dettaglio fondamentale: i soldi al primario non li chiede mica lei. Lo spunto per la sua polemica è American hustle; aveva un ruolo piccolo, sì, ma era reduce da un Oscar e da una saga fantastiliardaria come Hunger games: eppure, la pagarono meno dei maschi. Il proposito d’essere più risoluta è ottimo, Jennifer. Ferma e assertiva innanzitutto nel licenziare l’agente quell’inetto che ti fece pagare meno d’un Bradley Cooper.
FOTO SEAN MICHAEL BEOLCHINI, ILLUSTRAZIONE DI ALESSANDRO SANNA
Perché ci pagano meno dei maschi
inchiesta
KIOSK
Sto da
Il coming out di un monsignore gay alla vigilia del Sinodo sulla famiglia ha posto anche alla Chiesa di Papa Francesco il problema del voto di castità. Siamo andati a conoscere chi oggi entra in seminario, scoprendo che “la chiamata” ha molto a che fare con la felicità di Marta Dore - foto Diana Bagnoli
inchiesta
in seminario è stata più tardiva. In ogni caso, è una scelta che sorprende, e non solo chi ha smesso di frequentare oratori e chiese da molti anni. Quello di diventare prete, infatti, è un desiderio sempre più raro e da tempo è evidente una grave crisi delle vocazioni. Eppure la sensazione è che qualcosa si stia muovendo fuori e dentro la Chiesa. L’apertura che Papa Francesco sta mostrando nei confronti di temi che fino a ieri sembravano fuori discussione, come la possibilità di dare la comunione ai divorziati appunto o la disponibilità a offrire l’assoluzione alle donne che hanno abortito previo pentimento, fa forse preoccupare qualche cardinale, ma sta riavvicinando all’istituzione ecclesiastica chi se ne era allontanato. Nei confronti della stessa vocazione il Papa ha usato parole lungimiranti, specie dopo lo scandalo dei casi di pedofilia all’interno della Chiesa, per cui il Santo Padre ha chiesto pubblicamente perdono: «Oggi abbiamo tanti problemi per l’errore di alcuni vescovi che, spinti dal bisogno di preti, hanno preso chi era stato espulso da altre case religiose. Per favore! Bisogna pensare al bene del popolo di Dio». È questo l’indirizzo che si segue oggi. «Noi non accettiamo nessuno subito», ci dice monsignor Gabriele Filippini, Rettore del seminario di Brescia. «Prima vogliamo che i ragazzi finiscano quello che stanno facendo, che sia il liceo o l’università. Chiediamo che trascorrano almeno un anno a casa prima di entrare e che facciano incontri men-
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ologica adeguata, per questo il percorso di studi è di sei anni. Deve aver coltivato la sua vita interiore e a questo scopo ci sono la formazione con il padre spirituale, la confessione, la preghiera, la messa quotidiana. Ma non bisogna guardare a questi ragazzi come a esseri strani, sono normali, qui fanno una vita stimolante». In effetti, quando li incontriamo, ci raccontano delle ore trascorse in palestra, dei cineforum e degli spettacoli teatrali che organizzano. Sono figli di una piccola borghesia di provincia, di maestre d’asilo, impiegati, operai, infermieri. Vivono in comunità, mangiano insie-
inchiesta
Don Luca, 24 anni, diacono «Sono diventato diacono da poco e sono ancora emozionato. Sto godendo la gioia e la bellezza di questa cosa, perché è una conferma che, per quanto piccolo, il Si i fid di
Prerogativa maschile Al recente Sinodo sulla famiglia l’ex presidente dei vescovi canadesi, Paul-André Durocher ha proposto di ordinare donne diacono nella Chiesa.
me, hanno turni per aiutare in cucina e nel refettorio, poi ci sono le lezioni, i momenti di preghiera, tutto è condiviso. Ma ognuno di loro ha una stanza singola. La parola che torna più spesso nei loro racconti è felicità. «Io sono entrato in seminario a 17 anni», ci dice don Luca, 24 anni, uno dei neo diaconi «Come tutti mi portavo dentro un grande desiderio di felicità e di pace e questo desiderio l’ho visto realizzato in un amico con cui giocavo in cortile. Quando ci ha detto che sarebbe entrato in seminario mi è caduto il mondo addosso. Non capivo che cosa cercava, per me aveva tutto. Ma poi, quando tornava a casa, lo vedevo raggiante e mi sono ricreduto. Anzi, ho pensato che fosse un indizio che il Signore mi mandava...». E il celibato, duramente attaccato dall’ormai ex monsignor Charamsa? A vederli tutti insieme questi ragazzi sembrano sereni a riguardo. Eppure è faticoso capire come si possa, così giovani, rinunciare a quella parte di vita. «Non ho mai percepito il celibato come una catastrofe», ci dice don Marco, 24 anni, anche lui neo diacono. «In primo piano non c’è la rinuncia, ma il sì che ho dato al Signore. È una condizione che costruisci negli anni del seminario: mentre diventa preponderante la vita spirituale, la difficoltà
p donata al Signore».
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del per Resta il fatto che quella del sacerdozio è una scelta forte, che spesso suscita reazioni sgomente. «La prima volta che ne ho parlato a mia mamma avevo 18 anni e lei non l’ha presa bene», racconta Luca, 22 anni, entrato in seminario da pochi giorni. «Ci sono stati momenti di forte contrasto che mi hanno portato ad abbandonare questa strada. Ho anche avuto una ragazza per qualche mese. Ma l’anno scorso la vocazione si è ripresentata in modo folgorante Ho avuto di nuovo molti problemi a casa ma ero più grande e determinato» Non per tutti è stato così difficile «I miei genitori non mi hanno mai ostacolato» ci tiene a dire Claudio, 19 anni, entrato nel seminario minore dopo la terza media. A guardare le famiglie riunite nella cattedrale durante la cerimonia per il diaconato si avverte, in effetti, un senso di forte comunione. E concluso il rituale, le navate rimbombano di un applauso che esplode e di un’allegria che ti commuove, anche se non appartieni a questo mondo. Ma è un rito e come tale ha in sé una potenza travolgente. Partono le trombe e gli abbracci, e all’uscita della cattedrale i nuovi diaconi sono attesi dagli amici con striscioni esultanti, come accade con gli eroi tv. È la Chiesa di oggi che, a partire dall’abilità comunicativa di questo Papa, si sta aprendo, seppure a fatica, a modalità espressive nuove, decisamente più accoglienti. G
GRANDE, MINI!
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1965 2015
Ha 50 anni suonati, ma conserva un’allure inossidabile. Ci piace perché è trasgressiva, sexy e perfino femminista, ma senza esagerare. Ecco perché una minigonna è la migliore amica di ogni donna sempre
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RED VALENTINO MARNI
SONIA RYKIEL PE 2016
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Una star mondiale Una manifestazione pro minigonna a Londra, nel 1967. A destra, nel 1999, parata per il 50° anniversario della Repubblica popolare cinese.
Chi ha inventato la minigonna?
Happy birthday! Per festeggiare i 50 anni della “mini”, Privalia ha chiesto alle italiane cosa pensino di questo capo iconico ed è emerso che: - un’italiana su tre possiede almeno una minigonna; - le scarpe perfette con cui abbinarla sono gli stivali; - fra le star, quella a cui sta meglio è Belen Rodriguez. privalia.com
Twiggy 1967
10 centimetri di tessuto sopra il ginocchio, diventati presto 20 e poi addirittura 25, con il prioritario scopo di (s)coprire le gambe in segno di protesta ed emancipazione, certo, ma anche – e soprattutto – di libertà. Nessuna, da quel momento in poi, ha più saputo resistere al suo fascino. Ragazze qualsiasi, star del jet set, attrici e principesse. Non che prima di allora non se ne fossero viste in circolazione: la cosmogonìa della minigonna è materia magmatica, almeno dal punto di vista
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«Né io, né Courrèges, è stata la strada a farlo». Parola di Mary Quant, leggendaria stilista inglese alla quale, se non altro, spetta il merito di averla messa per prima in vetrin C il l 1965 di i
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Nicky Hilton 2014
Hailey Baldwin 2015
Mary Quant 1967
Taylor Swift 2014
Mai più senza
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SIBLINGS P/E 2016
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Oltre che in passerella, la minigonna è perenne protagonista dello street style. C’è chi la porta con le parigine traforate, come Taylor Swift, chi con le ballerine buffe di Charlotte Olympia, come Nicky Hilton, e chi, come Hailey Baldwin, preferisce abbinarla agli scarponcini da escursionista.
e il suo contrario
delle cure
sonno e dell’umore, integratori di minerali hanno venduto nel 2014 per oltre due miliardi di euro. In alternativa, sempre a pagamento, ci sono le “terapie”: aromaterapia, talassoterapia, fienoterapia. Così passiamo inquieti da ovattati centri benessere a estenuanti percorsi fitness: yoga, ballo, tecniche di respirazione. «Per poi scoprire che l’assenza totale di stress porta alla noia e alla depressione», riflette Nicoletta Gosio, psichiatra e psicoterapeuta, coautrice di Stress e altri equivoci. «Così oscilliamo tra sedazione ed eccitazione. Non appena raggiungiamo uno stato di calma avvertiamo un senso di vuoto».
Paura di vivere In onore al mantra “Non devo stressarmi”, reagiamo evitando di esporci, di metterci a rischio, di prendere decisioni importanti. Sappiamo da tempo, del resto, che in cima alla classifica dei fattori di stress figurano eventi come il lutto, il divorzio, un trasloco; quel che fa sorridere è che poco più in basso, nell’elenco, compaiono anche i cosiddetti happy life events, tra cui il matrimonio, una promozione, i giorni festivi. Persino innamorarsi. Sotto le falde larghissime del gigantesco cappello dello stress, dice Nicoletta Gosio, c’è in fondo spazio per quasi ogni cosa: «Scon-
tentezza, disagio, disturbo, conflitto, preallarme: chiamiamo tutto stress. Una sola parola serve a descrivere un intero mondo emotivo: questo da un lato ci impoverisce nella conoscenza di noi stessi, dall’altro ci impedisce di cercare soluzioni adattive, efficaci, alle difficoltà che la vita propone». Se non so neanche che nome dare al vero problema, come posso pensare di risolverlo?
Staccare la spina La nostra lotta contro un generico e pervasivo daily stress somiglia a tentativi di sfuggirne l’assedio. Usiamo espressioni come scappare, staccare la spina, andare via, evadere. Viaggiare per rigenerare mente e corpo, lasciare alle spalle obblighi e preoccupazioni e dare ossigeno ad altre. Viviamo una vita spezzettata, da un lato la realtà stressante, dall’altro le fughe riparatrici: passa il messaggio che quel che è più autenticamente nostro è ovunque fuorché nel punto in cui il confronto con lo stress ci costringe a fare i conti con noi stessi.
L’ansia che fa bene Abbiamo, d’altro canto, completamente dimenticato l’esistenza di una risorsa chiamata “eustress”. L’accento cade si-
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Qua te o te d c a o stress a sproposito? Simona Argentieri (medico) e Nicoletta Gosio (psicoterapeuta) ridisegnano cause ed effetti del termine più abusato oggi. St ess e altri equivoci ( aud )
stematicamente sulla coloritura negativa: non ringraziamo mai lo stress, e invece forse dovremmo farlo. Come diceva Woody Allen, «L’ansia, per me, funge da aerobica». Come mai ci sono persone che riescono a far fronte a catastrofi senza vacillare, e altre, la maggior parte, che si stressano a ogni minima difficoltà? «Entro termini ragionevoli anche tensione, ansia, fatica, incertezza e sfida ci fanno maturare e crescere, alimentando le funzioni psicologiche del controllo e della fiducia», ci ricorda Simona Argentieri.
Il bello della frustrazione Ci hanno insegnato che lo stress, qualunque cosa sia, è uno spauracchio. Rovina la salute, e combatterlo con tutti i mezzi è la parola d’ordine. E se per una volta accantonassimo costosi life-coach, guru e personal trainer che vendono come provvedimenti scaccia-stress attività naturali come ridere, cantare, fare sesso? E se, anziché evitarlo, gli andassimo incontro come faremmo con un vecchio amico ritrovato? «Potremmo trarne molti vantaggi. Bisogna allenarsi a usare lo stress, fin dalla più tenera età per rinforzare l’io», conclude Nicoletta Gosio. Oggi genitori troppo protettivi non insegnano ai loro figli il senso della frustrazione e dell’attesa. Una qualche fatica, una piccola sfida, dobbiamo farla. Altrimenti cresciamo mosci e impreparati, con un io fragile, e anche un filo di vento ci farà ondeggiare pericolosamente». Dello stress, dunque, dovremmo smetterla di avere paura. E smetterla di dargli la colpa di tutto, cominciando a restituire alle emozioni il loro nome. A chiamarle finalmente come meritano. Dolore. Paura. Fatica. A volte, perché no, anche Amore. G
Papà se n’è andato quando avevo 11 anni. Tumore al polmone. E tanta rabbia: perché proprio a me? Perdere un genitore da piccoli è un dolore che paralizza e che cambia. Ne parlano un film e un libro in uscita. Ecco la storia di Camilla Pollera che ha deciso di aiutare gli adolescenti in lutto. Con la più umana delle terapie: l’ascolto
in libreria
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cover moda
moda Non è certo una decisione vitale ma è la classica domanda che ti fanno le amiche di shopping. E non è pure solo una questione di gambe: qui si tratta di moda, di tendenze, di fare la scelta giusta. È bene che andiate lunghe o restiate sul corto: non sbaglierete comunque. Ecco cosa e come fare. Per fare bene di Maria Giulia Riva foto Giorgio Codazzi
lunga o
corta? Mini di jeans con bottoni metal € 18 e soprabito di denim a un bottone € 30, Kiabi; sarafina a costine, H&M; orecchini d’argento in bagno d’oro con coralli e stelle marine € 200 e collana di con conchiglie € 695, Giovanni Raspini. Nella pagina accanto, gonna-pantaloni di donegal tweed € 675 e stivaletti di suède con cinturino € 486, Philosophy di Lorenzo Serafini; camicia plissettata, Zuiki € 19,99; borsa di pelle con inserto di pelliccia, Vionnet.
corta?
Gonna lunga di tessuto vedo non vedo con maxibalza € 59,90 e top con fiocco € 19,99, H&M; giacca di lana merinos, Falconeri € 297; chocker di pelle e metallo, Versace € 620 circa; orologio d’acciaio rosé e silicone, Capri Watch € 239; tracollina di pvc e pelle con spilla di strass, Luisa C € 225; slip-on di pelle spazzolata, Giorgio Armani € 575. Nella pagina accanto, mini di tulle e raso € 99 e giacca bouclé spalmata € 319, Liu Jo Jeans; camicia con strass e perline, Balmain X H&M € 99; monoorecchino di bronzo in bagno d’argento con Swarovski, Ca&Lou € 265; anello di metallo smaltato, Roberto Cavalli € 330.
lunga?
BEAUTY Volto perfetto con i tocchi del fondotinta Miracle Cushion di Lancôme.
lunga?
Gonna lunga di maglia lurex a costine € 49,99 e maglia coordinata € 39,99, H&M; cardigan di lana e lurex, Naughty Dog € 234; orecchini pendenti con sfere e strass, Etro € 305; stivali di pelle con apertura couture, Missoni € 2.720. Nella pagina accanto, mini di cotone stampa tattoo, Love Moschino € 168; maxicamicia di cotone, Maryley € 65; dolcevita Les Copains; collarino con lettering, Versace € 750 circa; stivali di nappa e ayers, Valentino Garavani € 1.300.
corta?
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Gonna lunga svasata di lana patchwork multicolor € 3.250, maglia coordinata con collo alto € 3.270, tracolla di visone e sandali pelle, suède e pitone con tacco scultura € 2.950, tutto Salvatore Ferragamo. Nella pagina accanto, mini di denim effetto used, Zuiki € 19,99; poncho di misto lana, Please € 89; camicia di suède, Sandro Paris € 345; orecchini d’oro con agata, Atelier VM € 110; bracciale d’acciaio con piume, Zara € 17,95; cintura di pelle, MICHAEL Michael Kors € 95; collana con piume vintage.
BEAUTY Tratti delicati con le nuance del maquillage, Clarins.
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Longuette di tessuto jacquard, Ports 1961 € 1.300; giacca stampa etnica, Manila Grace € 219; cappa di cotone a righe, Mes Demoiselles € 270; blusa di seta con orli di frange, Sportmax € 399; occhiali tindi, Michael Kors € 250; collana Essentiel; anelli H&M € 12,99 il set da tre; sandali di lana con fiocco, Proenza Schouler. Nella pagina accanto, mini svasata di vernice, MICHAEL Michael Kors € 175; blusa con colletto doppio e inserti di pizzo, Cannella € 91; orecchini a margherita e handbag matelassé con inserto di cavallino, Miu Miu; cintura alta con maxifibbia, Versace € 690 circa.
corta?
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Maxigonna di crêpe couture a righe € 1.390 e pull di lana con intarsio geometrico € 1.100, Valentino. Nella pagina accanto, gonna a vita alta con cintura € 130, collana a catena € 165 e bracciali, tutto MICHAEL Michael Kors; parka con cappuccio profilato d’ecopelliccia, Carla Ferroni € 135; camicia di seta, & Other Stories € 75; canotta di maglina, H&M € 19,99.
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Mini di pelle con macro borchie metal € 660 circa e secchiello con borchiette € 900 circa, Versus Versace; ecopelliccia Deha € 179; dolcevita di cashmere a trecce, Pashmere € 400; orecchini d’argento texture serpente, Giovanni Raspini € 108. Nella pagina accanto, longuette di pelle con pannelli effetto cavallino € 3.500 e dolcevita di seta a costine € 600, Fendi; collana con fiori di plexi, Zara € 25,95; tracolla di pelle € 990 e sandali, Salvatore Ferragamo.
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Ha collaborato Martina Allena. Trucco Giovanni Iovine using Nee Make Up Milano @ WM Management. Capelli Astor Hoxha @ Close Up.
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in cerca di guai Non ce n’è una “normale”: è la moda che le vuole così. Se è lunga ci sono le balze, se è mini è disegnata, se ha le pieghe fa da pantaloni, se arriva al ginocchio vuole il pizzo, se è corta fa la ruota... E il modo di indossarle? Spiazzante, non è mai come te lo aspetti. Ma ricorda: essere eccentrica è una dote, ma bisogna saper sostenere il proprio stile con orgoglio. E pazienza se non tutti capiscono di Camilla Rolla - foto Marco La Conte
etnic o e sp ortiv o
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la mini col pelliccione
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Udite udite! Il 5 novembre arriva la nuova capsule: questa volta da H&M c’è Balmain. Una collezione preziosissima: alta moda a prezzi bassi
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anteprima
Ormai è l’appuntamento fisso, imperdibile, dell’anno: la capsule collection firmata da un grande della moda in vendita da H&M. Questa volta la scelta è caduta su Balmain: il 5 novembre potrete permettervi un pezzo speciale della maison. La grande idea di H&M quando commissiona le sue edizioni speciali è quella di ripercorrere la storia della griffe e rieditare i suoi pezzi più famosi, quelli che tutti ci ricordiamo, che avremmo voluto comprare ma non abbiamo potuto. Questa volta c’è anche qualcosa in più: la cuffia audio e il profumo (nei negozi dal 3 dicembre).
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ciliegine (una moda tira l’altra)
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ciliegine (una moda tira l’altra)
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le t’s twist again Louis Vuitton aggiunge alla sua “collezione di collezionabili” un’altra it-bag, la Twist. Un nome, un perché: si chiama “twist” la chiusura introdotta da Nicolas Guesquière, ispirata all’art decò e ai disegni di Gaston Louis Vuitton di inizi '900. Il dettaglio intelligente? La base è a “onda”, il che garantisce uno spazio extra. Il lato fashion? La tracolla a catena.
Catherine Deneuve
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prime visioni Now new Se avete dubbi di stile o siete in cerca del consiglio giusto per valor il vostro look, scrivete a Angelica Carrara (acarrara@hear
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catalogo completo è sul Manuale lingui i dell’Entusiasmo). O le Clarettine, inv d g a anche come farle. Chi pensa c stilisti siano degli snob sbaglia: le loro b sono meglio di una battuta spiritosa (Alb
È Halloween! Divertiti con il make up. Pelle diafana, occhi e bocca strong. Un’abbinata di tendenza da provare anche quando finisci di giocare alle streghe. Aaah...!!!
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Rossetto o scherzetto? Il gioco della trasformazione accende la fantasia. Ciglia no limits
di Nome Cognome - foto Nome Cognome
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Bocca Da mezzanotte in poi, via con gli shocking colors. «Possiamo creare due diversi tipi di look per la sera di Halloween», spiega Pablo Ardizzone, make up artist di Shiseido. «Uno sofisticato, con cromie aranciate dal finish lucido. L’altro, glam ed esagerato, che gioca con i toni più cupi, come rubino, carminio e porpora. Si realizza definendo i contorni con una matita nera. Il risultato? Labbra completamente ridisegnate, dall’effetto juicy».
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viola o argento? Gioca pure con le ombre. «Anche qui, c’è la doppia anima dark: puoi usare tutti i toni bruciati per un trucco notturno intenso, ma insolito», dice l’esperto. «O puntare sulle nuance del grigio asfalto e del viola. Il fine è creare un effetto quasi piatto, ma sottolineato dal tocco grafico dell’eyeliner». Per entrambi, il dettaglio must sono le sopracciglia. «Sfumate con l’ombretto se vuoi uno sguardo più morbido. O con l’angolo superiore esterno superdefinito: l’occhio così si fa accattivante, ma non cattivo», conclude Ardizzone.
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Strobing e contouring per un viso da Maleficent. «Dopo aver perfezionato l’incarnato con fondotinta e cipria, usa i giochi di luce per esaltare i lineamenti», dice Ardizzone. «L’illuminatore va applicato su zigomi, dorso del naso e mento per un viso radioso. Con lo sculpting, invece, affini i volumi e “tiri fuori” gli spigoli». Per entrambi, puoi usare un pennello largo e sottile.
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Mani Smalti da strega: l’importante è il finish. Qui si va in nero. O al massimo, vinaccia tendenza cabernet. Il primo passo è scegliere la nuance giusta, che deve armonizzare con il resto del make up e del look. Fondamentale anche la forma dell’unghia. Corta e quadrata con smalto black è perfetta se sei una donna che esce in chiodo e biker boots. Ovale, quasi a pugnale, viola o prugna profondo se scegli stiletto e abiti superfemminili.
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Troppe ciocche sul pettine? Niente panico! Tre esperti famosi hanno le dritte giuste per rigenerare bulbi e cuoio capelluto. Con impacchi naturali e cosmetici hi-tech che regalano capelli folti, lucidi e, soprattutto, ben “radicati” di Veronica Mazza - foto Malina Corpadean Li trovi sparsi sul cuscino, sul cappotto, sul sedile della macchina. Per non parlare di quelli che ti restano tre le mani o sulle setole della spazzola. Sì, lo sai che in
autunno si perdono più capelli del solito, ma un po’ di inquietudine ti assale lo stesso. «In questo periodo è normale perdere fino a 200 capelli al giorno. In parte è conseguenza dell’estate, durante la quale il caldo, il sole e il mare hanno indebolito i bulbi. In parte si tratta di un effetto legato al cambio di clima e alla diminuzione delle ore di luce, che favoriscono il rinnovamento fisiologico della chioma. Se, comunque, noti un diradamento importante, puoi rivolgerti a un dermatologo per accertamenti più mirati. «Con esami tecnici, come la dermatoscopia, si ottiene un identikit del capello, a partire dal quale si possono poi mettere a punto cure specifiche», spiega il professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis (www.istitutodermoclinico.com). Se non sussistono cause patologiche, ci sono molte soluzioni, consigliate dagli esperti, per favorire la ricrescita e rinvigorire i capelli. Ecco le migliori.
Detersione soft Usa uno shampoo leggero, ma che sia specifico anticaduta. «Per stimolare la crescita e rafforzare
i bulbi può essere utile la caffeina, da cercare come ingrediente sia nei prodotti per la detersione sia nelle lozioni energizzanti», suggerisce il cosmetologo Umberto Borellini. Per eliminare impurità e accumuli di sebo dal cuoio capelluto funziona uno shampoo ricco di microgranuli esfolianti. «Tra balsamo e maschere, scegli queste ultime: funzionano meglio come ristrutturante. Il primo, applicalo solo una volta a settimana, per non appesantire troppo i capelli», consiglia Tiziano Rossi, chief trainer Jean Louis David. «Per due mesi, due volte a settimana, fai un impacco con olio di jojoba mixato a poche gocce di olio essenziale di rosmarino: favorisce l’ossigenazione dei tessuti e la ricrescita. Distribuisci il mix su cute e lunghezze e lascia in posa il più a lungo possibile».
Trattamenti d’urto Le fiale anticaduta danno ottimi risultati, ma solo se usate con costanza. «I trattamenti più
validi contengono amminoacidi, glucosio, acido linoleico e acidi grassi essenziali che contrastano l’indurimento del collagene, responsabile dell’invecchiamento delle radici», spiega Rossi. «I flaconcini, monodose, vanno utilizzati 40 giorni consecutivi, per sollecitare i vasi sanguigni e i bulbi. La lozione va applicata sui capelli lavati e tamponati, prima di asciugarli. Si versa direttamente sulla testa, partendo dalla fronte, per poi passare ai lati e alla nuca, senza lasciare parti scoperte. Massaggia il cuoio capelluto con movimenti circolari, per attivare la circolazione e favorire così la penetrazione. Il mantenimento prevede due fiale a settimana».
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Più dolcezza, please «Finché il problema non si risolve, lascia pettine e spazzole nel cassetto e sistema i capelli con le
dita. Ideale anche evitare il calore eccessivo di phon e piastre per un po’», consiglia l’hairstylist Rossi. «Due volte alla settimana, alla sera, regalati un automassaggio: è utilissimo per riattivare la microcircolazione cutanea che, se rallenta, indebolisce la crescita dei capelli. «Con i polpastrelli, esegui dei movimenti circolari, dolci e lenti, su tutto il cuoio capelluto, dalla nuca alle orecchie, alla fronte. Continua per due-tre minuti».
Mai senza proteine Scegli cibi e integratori che aiutino a rinforzare i bulbi. «La carenza di cheratina ne riduce il diame-
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1. Effetto tonico Rinforzante Anticaduta di Pantene (€ 6,99). 2. Protegge dal calore Soin thermo-actif Brillance Absolu Urbancare Keratin Therapy di Jean Louis David (€ 29 in salone). 3. Tripla forza Tre oli per il Balsamo Crema fortificante Fructis di Garnier (€ 2,99). 4. Rinvigorente Shampoo Anticaduta di Collistar (€ 14,70). 5. Formato viaggio Shampoo Anticaduta di Keramine H (€ 5 circa). 6. Preventivo Anti-hair loss shampoo Defence KS di Bionike (€ 29 in farmacia). 7. In capsule Capelli & Unghie di Notte di Erbamea (€ 9 in erboristeria) 8. Infoltisce Phytologsit di Phyto (€ 96 in farmacia). 9. Attivi vegetali RF 80 di René Furterer (€ 59 in farmacia). 10. Alle proteine Derivano dal riso le fiale di Orizya (€ 27,70). 11. High tech Dercos Neogenic di Vichy (€ 61,50 in farmacia).
cure e rimedi rivitalizzanti
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tro e li indebolisce notevolmente. Per favorirne la produzione, fai il pieno di proteine: le trovi in abbondanza in legumi, uova, carne, pesce e formaggi. Consumando spesso arance, yogurt e nocciole metti nel piatto un mix di vitamine che aiuta a regolarizzare la produzione di sebo e a stimolare la crescita. Anche i sali minerali sono indispensabili: ferro, zinco, rame, selenio e manganese si possono assumere sotto forma di integratori o dai cibi (ne sono ricchi, per esempio, le castagne e il pane, sia bianco sia integrale): danno forza alla chioma e prevengono la perdita dei capelli», suggerisce il professor Di Pietro. Gli integratori a base di cistina, metionina e biotina, infine, aiutano a far crescere i nuovi capelli più resistenti.
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Ho borse e occhiaie molto evidenti. Cosa posso fare per curare il problema? Risponde la redazione beauty: «Prova un trattamento di giovinezza formulato per la zona delicata del contorno occhi che riduca le zampe di gallina e attenui le borse e le occhiaie, levigando perfettamente la pelle. Come Ophicée Occhi Trattamento Rughe Profonde di Galénic )».
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TRUNKARCHIVE/CONTRASTO
i e r r o v i m
morning
nimo inglese Savers: Silence, affirmations, visualization, exercise, reading, scribing (vedi box a pagina 157). Il suggerimento di Elrod è svegliarsi un’ora prima del solito e dedicare dieci minuti a ognuna delle attività proposte. Ovvero: respirazione a schiena dritta, pianificazione puntuale e per iscritto della propria giornata, visualizzazione degli obiettivi realizzati (è una forma di auto motivazione), esercizio fisico, lettura e scrittura di un diario di “cose belle”. Tutto questo al mattino presto, quando niente e nessuno ci distrae da noi stessi perché gli altri dormono e il mondo tace. Con dieci milioni di copie vendute, la sua proposta pare abbia convinto Richard Branson (fondatore e AD della Virgin), Tim Cook (AD di Apple), Howard Schulz (Starbucks) e Jack Dorsey (Fondatore e AD di Twitter e Square) a puntare la sveglia sulle
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e. Dice Speciani: «Il sonno è un elemento importantissimo del nostro benessere, va preservato e mantenuto. Se non dormiamo a sufficienza, facciamo più danni di quanti benefici possa darci una routine. Però guardiamo con onestà la nostra serata e chiediamoci: posso andare a letto un’ora prima, rinunciare a un film sgranocchiando patatine o cioccolato, a vagare su internet o davanti alla tv? Credo di sì, è saggio provarci, ognuno con la sua mediazione. Il vantaggio è sicuro».
oviti & mangia Continua l’esperto: «Il mattino ha l’oro in bocca è un modo di dire che riflette un fatto reale. Appena svegli, ci accendiamo con degli ormoni metabolici rivolti al consumo, come il cortisolo e l’adrenalina. L’attività fisica prima di colazione dà una sferzata al metabolismo, vuol dire pieno
me cambiare abitudine? La routine quotidiana e mattiniera non ha controindicazioni tranne una: come cambiare le consuetudini? Lo abbiamo chiesto a Mister Elrod: «Il miglior consiglio è concentrarsi sui progressi in corso. Iniziando a modificare la vostra vita e impegnandosi al 100 per cento dello sforzo, si vedrà subito il cambiamento». Volendo cominciare a piccoli passi, la pratica Savers di Hal Elrod può essere iniziata con un minuto per ogni
TRUNKARCHIVE/CONTRASTO
prima di tutto
energia e umore migliore. L’ideale sono 0 minuti, ma va bene anche meno: una mplice sequenza di stretching, la corda, so del saltarello (piccolo tappeto elasti) comodo da tenere sotto il letto, eseri alla panca. E poi fare con calma una colazione che comprenda proteine, carboidrati e fibra. Tipo: fetta di pane integrale con marmellata, frutta, uova, oppure muesli ricco di fibra e frutta secca. Se a questi due indispensabili elementi della routine ne aggiungiamo un terzo – respirazione o ascoltare musica – il corpo avrà un gran vantaggio e la salute pure».
fase fino ad arrivare ai dieci previsti, assaporando ogni risultato. Avviata la pratica, infatti, è impossibile poi rinunciarci. Lo testimonia chi scrive di averne una consolidata, composta da doccia, crema, esercizio fisico e meditazione, e sostiene che mai vi rinuncerebbe. I benefici sono così immediati, che viene via via più semplice abbandonare un pezzo di sera per conquistare un prodigioso lembo di mattino. Poi dentro quei 60 minuti – o anche meno – non guasta un pizzico di fantasia. Per esempio Kit Murray Malone, fondatrice di of O’actually, una piattaforma che si occupa di promozione del piacere femminile, ha raccontato sull’Huffington Post che da un annno ha deciso di inserire un orgasmo: «Nella mia routine tra meditare, scrivere e annusare le rose, ora amo anche me stessa». Risultato? «Sono più felice, più serena e concentrata, ho una maggiore connessione con il mio corpo e lo apprezzo anche di più». G
7 STEP QUOTIDIANI PER VIVERE MEGLIO S
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S S A V
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cucina
d’olio
KARMAPRESSPHOTO
Provatelo in tre ricette
cucina
Pollo con le olive
Ingredienti per 4 persone: @ 4 cosce con
sovracoscia di pollo @ 2 finocchi in parte tritati grossolanamente, in parte tagliati a spicchi sottili @ 500 g di patate a pezzi @ 100 g di olive verdi @ 80 ml di olio extravergine d’oliva @ 80 ml di succo di limone @ 2 rami di prezzemolo @ sale marino @ pepe nero
@ Preriscaldate il forno a 180 °C (160 °C se ventilato). Mescolate in un contenitore capiente finocchi, patate e olive. Irrorateli con olio e succo di limone, in modo che ne siano coperti. Condite con sale e pepe e lasciate riposare per 15 minuti. @ Trasferite in una teglia le verdure e le olive. Con il condimento strofinate bene la pelle del pollo per insaporirla e renderla morbida alla cottura. @ Mettete i pezzi di pollo nella teglia con le verdure, coprite con un foglio di alluminio e infornate per 30 minuti. Scoprite la teglia e continuate la cottura ancora per 20 minuti o finché il pollo è ben cotto e ha preso un colore dorato in superficie. @ Cospargete con il prezzemolo e servite con insalata verde in salsa citronnette o con fagiolini al vapore all’aceto balsamico.
Biscotti di semola al limone
@ Sbattete il burro e lo zucchero con le fruste elettriche fino a ottenere una crema. Incorporate olio, succo e scorza di limone, uovo. Unite farina, semola e lievito setacciati, un pizzico di sale. Sbattete finché la pasta è omogenea. Mettetela in frigo per 30 minuti. @ Accendete il forno a 180 °C (160 °C se usate il forno ventilato) e foderate di carta forno due teglie. @ Prelevate mezza cucchiaiata di pasta alla volta, formate delle palline e schiacciatele con le dita. Allineatele, distanziate di almeno 3 cm tra loro, sulle teglie. @ Infornate i biscotti per 12-15 minuti. Aspettate 5 minuti prima di trasferli su una gratella a raffreddarsi. Serviteli cosparsi di zucchero a velo.
KARMAPRESSPHOTO
Ingredienti per 30 biscotti: @ 450 ml di panna fresca @ 60 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente @ 110 g di zucchero @ 2 cucchiai di olio extravergine di oliva @ 1 cucchiaio di scorza di limone (biologico) grattugiata finemente @ 1 cucchiaio di succo di limone @ 150 g di farina @ 80 g di semola @ 1 cucchiaino colmo di lievito in polvere @ zucchero a velo per cospargere i biscotti
Focaccia con pesto e prosciutto @
Provatela con scarola stufata all’extravergine, con olive nere
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Castelli
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LACASADEI
TAVERNE/LIVING INSIDE
BALOCCHI 2
di Stefania Aledi - foto Dana Van Leeuwen
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1. Legno new look. Il sottotetto in perlinato diventa moderno riverniciato con lo smalto all’acqua bianco. Osate il rosa, shocking o confetto, per gli elementi decorativi (petitefriture.com). 2 e 7. Lucciole o lanterne? Fuori, solo la luce soffusa di lanterne di carta (shopmerimeri.co.uk). Quelle leggere, da far volare in cielo, sono adatte alle occasioni speciali (lanternevolanti.com). 3. Giochi di luce. La facciata nera ha un forte impatto. Per evitare l’effetto dark ci si può ispirare alle case islandesi: tetto e finestre dipinti in bianco con righe e geometrie, a tratti in rosso (springcolor.it). 4. Duo. La passatoia classica sulle scale dà colore e assorbe il rumore dei passi. La tappezzeria grafica (Marimekko, da jannellievolpi.it) la rende più attuale. 5 e 6. W gli anemoni! La carta da parati floreale (Inari, sanderson.uk.com) con nuance rosa, malva e rosso, ispira il colore delle sedie e fa da sfondo al vasellame, “legato” con rami selvatici. Pavimento in grès effetto pietra lucidato. 8 e 9. Per gioco. Le sedie non rigano il pavimento e divertono se “vestite” con calzine fantasia da bebè (chris-ruby.de). Come i nani sulla tovaglia plastificata, evergreen irrinunciabile (justwipe.co.uk).
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6 8 Passione vintage
Un pavimento bicolore è di forte impatto. Se volete alleggerire l’ambiente, scegliete arredi sobri, anche se di recupero. Il motivo a scacchiera (con le piastrelle disposte in linea ai muri oppure in diagonale) modifica la percezione dello spazio, allargandolo. Si possono usare sia in cucina sia in soggiorno, per un accogliente senso di continuità.
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design
10. Doppie altezze. Sotto il letto soppalcato, si può ricavare un angolo studio raccolto e funzionale, da trasformare all’occorrenza. Disponete sotto la finestra una scrivania: due cavalletti e un piano in fibra di legno (www.ikea.com) se serve scompaiono in un minuto. Molto utili sedie e cassettiere su ruote, da spostare senza fatica. 11. A tema. Nella stanza dei ragazzi i giochi d’infanzia, come il cavallino di latta (anticasoffitta.com), diventano sogni e trovano posto accanto a immagini black & white dal fascino senza tempo (thibautdesign.com). 12. Salotto delle meraviglie. Il vademecum del kitsch è pronto per essere copiato (da osservare anche il décor): piastrelle tradizionali olandesi bianche e blu (royaldelft.com) e cappa animalier per il camino, fondo geometrico per la carta da parati (wallpaperdirect.com), grès effetto legno per terra. Se volete sbizzarrirvi con i rivestimenti, puntate, come qui, sull’armonia dei neutri. 13. Messa a fuoco. In camera ogni cosa è al suo posto, con intorno tutto lo spazio necessario per essere notata. L’ex voto sopra il letto, il piccolo Bambi sul davanzale, il lampadario di cristallo: niente è eccessivo. Un trofeo di peluche appeso al muro è spiritoso (bibib.nl). G
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Gradi di rosa
Il viola ametista del divano ispira intimità e fa sembrare il salotto più ampio. Il fucsia, più cangiante e prorompente, accende le zone buie e scongiura la leziosità di una stanza tutta in bianco e rosa, caldo e freddo.
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TAVERNE/LIVING INSIDE
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viaggi
Capo Horn
FINO ALLA FINE DEL MONDO
In crociera alla scoperta dell’estremo lembo meridionale del Sudamerica. Tra ghiacciai eterni, ďŹ ordi fantastici, colonie di pinguini di Magellano. Sulla rotta dei grandi esploratori del passato di Paola Pardieri - foto Gianmario Marras
BATTUTO DAL VENTO Capo Horn e il monumento ai naviganti. A destra: cime montuose nel Fiordo De Agostini; il ponte della nave Via Australis.
IL SOLE CHE SORGE L’alba vista dalla nave Via Australis. Sotto, lo sbarco sull’isola dove è ubicato Capo Horn.
IL PROMONTORIO
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BIANCO E NERO
P. PARDIERI; I.SERAFINO
L’isola Magdalena, che ospita una comunità di pinguini di Magellano. Sopra, la lapide che ricorda i marinai periti nelle acque di Capo Horn.
viaggi
A
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LA TEMPESTA
LETTURE
GIUBBOTTI COLORATI Alcuni crocieristi appena sbarcati all’isola Magdalena (in alto, il faro). A sinistra, il monumento di Ferdinando Magellano in Plaza de Armas a Punta Arenas.
UN MARE POLARE
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SFUMATURE AZZURRE Particolare del ghiacciaio Ă guila, una delle mete toccate dalle crociere Australis.
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ARRIVARE
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Voce di Elsa in Frozen, l’eclettica attrice torna a teatro con Vacanze romane, il musical tratto dal celebre film
teatro
cinema libriarte teatro televisione musica
Che SFIDA con AUDREY!
di Paola Casella È una delle in complete: recita non poteva che div media musicale. E na sul palcoscenico musical tratto dal fi La intimidisce il Hepburn, premio mane al cinema?
Non ci può propri sia come attrice ch forza e la sua sem ruolo cerco di dim portarla dentro. È difficile fare tea
Sì, ma è una vera gliono preparazion persino l’alimentaz Come fa con sua
Giulia ha solo due ra portarla con me a staccarmi da lei p Giulia sarà felice la voce di Elsa ne
Per lei è normale, musica fin da qua canto insieme a lei L’anno prossimo effetto le fa?
A 30 anni ero dete cora smarrita. Og appagata dalla fam
On stage Serena Autieri, 39 anni, dal 21 ottobre al teatro Sistina di Roma con Vacanze romane.
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passaparola cinemamusicaarte
cinema/1
Alba Rohrwacher
Mi sono fatta
in quattro
Tanti i film all’ultima mostra del cinema di Venezia dell’attrice, ora nelle sale con Viva la sposa!. «Un caso», dice lei, «mentre le scelte importanti della vita sono frutto della volontà» di Paola Casella
Superimpegnata Alba Rohrwacher, 36 anni. A Venezia era presente con Sangue del mio sangue, De djess, Taj mahal e Viva la sposa! (ora al cinema, in basso a sinistra, un frame).
All’ultima Mostra del cinema di Venezia era presente con
quattro titoli: Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio, De djess, girato per Miu Miu da sua sorella Alice, il francese Taj mahal e Viva la sposa! (ora nelle sale), scritto e diretto da Ascanio Celestini.
le provo molto affetto. In che direzione vorrebbe che andasse il suo lavoro?
Verso qualcosa che sia per me sincero, onesto e coerente con quel percorso che non riesco a decifrare ma che sento e seguo a volte istintivamente, a volte più razionalmente. Poi, come dicevamo, entra in gioco il caso, nelle cui mani siamo tutti burattini.
Che ruolo ha il caso per lei?
Le scelte importanti della mia vita sono state determinate dalla volontà: una grande svolta è stata la decisione di frequentare il Centro sperimentale di cinematografia per fare di quello che era un desiderio un lavoro. A volte però il caso ha fatto sì che fosse impossibile partecipare a un film perché avevo già preso impegni precedenti. Qual è il suo bilancio finora?
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L’araba infelice
Non so fare un bilancio. Sono dentro le cose e non riesco a coglierne il quadro d’insieme. Del resto solo quando ti giri e guardi indietro puoi cominciare a decifrare il disegno che ti è capitato, e che hai fatto capitare. Quali sono i suoi progetti futuri?
Girerò due film, uno in Italia e uno in Germania. Credo che a mio padre, che è tedesco, faccia piacere che io lavori in quella lingua che non mi ha trasmesso perfettamente, ma verso la qua-
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RICCARDO GHILARDI/CONTOUR/GETTY IMAGES
«Il vignettista Stefano Disegni al Lido ha obiettato: “Alba Rohrwacher è ovunque, certe volte temo di trovarmela anche in bagno”. La satira di Disegni è sempre intelligente, e in quanto tale ha ragione. Se parliamo seriamente, però, non sento la necessità di giustificarmi. Se uno è assente non va bene perché è assente, se è presente non va bene perché è presente! È stata una grande gioia essere a Venezia con quattro lavori ma le mie erano solo partecipazioni, ed è un caso se quei progetti sono stati presentati nella stessa occasione», dice l’attrice.
musica
HindiZahra
Sono tornata
a casa
In patria Hindi Zahra, 36 anni. Il suo ultimo disco è Homeland.
Nel nuovo disco la cantante marocchina si è ispirata ai suoni della natura del suo Paese. Che ora porta in tour in Italia di Carlotta Sisti Quella con Hindi Zahra è un’intervista divisa in due parti dai toni opposti tra loro: nella prima, luminosa, racconta del suo nuovo disco Homeland (Warner); la seconda, rabbiosa, la fa esplodere di sdegno per «le terribili ingiustizie che milioni di rifugiati stanno subendo, prima di tutto nei loro Paesi, ma anche qui, in un’Europa dalla memoria corta e che sembra aver imparato poco da quando non più di 50 anni fa era lei a chiedere aiuto agli altri. Mi indigna che tutto ciò arrivi da Stati che dai conflitti africani traggono profitto, attraverso la vendita di armi. Ma io credo nel karma e sono convinta che tutto questo gli tornerà indietro». Marocchina di nascita e francese di adozione, Hindi Zahra ha origini tuareg da parte di padre e «una forte educazione musicale multicolore da tutta la mia famiglia: a casa nostra si ascoltava funk, jazz, soul, ma anche Hendrix, la musica tribale marocchina, quella egiziana e pure le sonorità indiane. Da noi sì che c’era la world music!». Con tante influenze dove ha trovato l’ispirazione per Homeland? Nel silenzio e nella natura. Sa, ho trascorso gli ultimi tre anni in tour, con un sacco di suoni e lingue che mi ronzavano in testa. Avevo bisogno di riconnettermi con me stessa e di meditare, perciò ho deciso di lasciare per un po’ Parigi, dove vivo, e di tornare in
Marocco. Homeland è nato nella quiete di un riad della medina di Marrakech e si è nutrito delle grotte di Essaouira e Agadir e delle mie passeggiate tra le montagne dell’Atlante in compagnia dei contadini berberi. Intorno a noi solo il rumore dell’oceano e del vento. Lei usa anche il berbero, oltre a francese e inglese, nelle sue canzoni. A lingue diverse corrispondono diverse sensazioni?
Sì, quando uso il berbero è perché sto raccontando cose di casa: dei miei genitori, del loro matrimonio, di aneddoti e di quotidianità domestica. Quello che accade a me, invece, le mie storie d’amore o di viaggio, riesco a esprimerle solo in inglese, anche se questo ai francesi non va sempre giù! Tra poco ripartirà per un tour (suonerà a Roma il 28 ottobre e a Bari il 29, musicalista.it): che cosa ama e che cosa le manca quando è in giro per concerti?
Viaggiare è la mia passione insieme alla musica e alla meditazione. Nella vita di tutti i giorni questi tre amori si interconnettono, mentre quando sono in tour riesco a dedicarmi molto ai primi due e assai meno all’ultimo. Però girare il mondo suonando è un enorme privilegio che ti permette di scoprire posti incredibili come il Messico di Frida Kahlo o la vostra Roma, la città più bella del mondo.
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D STATE IN GUARDIA! Michele Bravi
Antonello Colonna, 58 anni, protagonista di Hotel da incubo italia, in onda ogni domenica, dal 25 ottobre alle 21.15 su Deejay Tv (canale 9 del DTT).
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passaparola libri
CarlJo
BUONA NOTTE, CONIGLIO È uscita in Ita si è pubblica un assonna (e non solo) Carl Johan
Il coniglio che voleva addormentarsi, Mondadori, pp. 32, € 14,90.
Professore, cos’ha di speciale il suo libro? Come riesce là dove hanno fallito musichette, latte caldo e mille altri racconti?
È una semplice fiaba della buonanotte, scritta in modo da produrre un certo relax, da far venire la voglia di dormire. Ho usato una tecnica nuova. Ho combinato anni di studio e di esperienza come psicologo ed esperto di comunicazione per creare condizioni che inducano al sonno. Dentro c’è psicologia, pedagogia e retorica. Il bambino si identifica con Camillo, il coniglio che vuole dormire, e segue il suo percorso fino ad addormentarsi. Alcuni hanno scritto che il linguaggio del Coniglio suona un po’ come
un corso di meditazione e provoca qualcosa di simile all’ipnosi.
Ci sono similitudini, sì, ma niente di più. Cerco di aiutare i bambini a rilassarsi con esercizi legati alla storia di Camillo e dei suoi amici, il Signor Chiocciolone, la Signora Civetta, il mago Sbadiglio. La sfida era scrivere un racconto piacevole, ma non così tanto da tenerli svegli. È vero che ha fatto un esperimento su sua madre e su suo figlio Leon?
Durante un viaggio in auto, mia madre, sentendomi parlare, si è addormentata. Allora ho riflettuto su quello che avevo detto e come, e ho deciso di scrivere la storia. Ho cominciato molto prima di avere un figlio. Ho chiesto ad amici che ne avevano. Ora, in casa, usiamo l’audiolibro. Funziona. Leon si addormenta appena sente l’inizio della registrazione.
ILLUSTRAZIONI DI IRINA MAUNUNEN / SALOMONSSON AGENCY, ELIN CARLHOLT
anni, psicolog sità Jonkoping diventare una shing di venti ma è successo addormentars per Mondado le, primo nell di Amazon, House negli U gue. Lo scono è contesissimo il suo libro fa anche il più capriccioso dei bambini”, non perché annoia ma perché contiene astuzie che vincono le resistenze più tenaci. Ci sono istruzioni per la lettura: rallentare, abbassare la voce, sbadigliare, pronunciare il nome del piccolo insonne. Niente di difficile. Noi l’abbiamo raggiunto e l’abbiamo intervistato.
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i bri!
Lei e sua moglie avete ricevuto un’enorme quantità di email e messaggi su Facebook. Che cosa vi chiedono?
Molti genitori ci hanno scritto perché grazie al libro sono riusciti a cambiare la loro routine serale. Qualcuno che passava cinque ore a far addormentare i figli, con la lettura del Coniglio è sceso a dodici minuti. Una madre che impiegava due ore, assicura che a metà di pagina 2 gli occhi del bimbo erano chiusi. Un’altra ha provato con il marito che soffriva d’insonnia: arrivato a metà, lui si è addormentato. Lei è l’unico autore indipendente arrivato al primo posto delle classifiche di Amazon. La popolarità l’ha sorpresa?
Sì per entità e velocità, pensavo a qualcosa di più graduale, attraverso gli amici e il passaparola, e naturalmente è magnifico che sia andata così. Molti bambini dormono meglio e più facilmente.
a cura di Monica Ceci
libri Prima i bambini di Toni Morrison Frassinelli, pp. 271, € 19,50, ebook € 9,99.
Ässassinio all’Ikea di Giovanna Zucca, Fazi Editore, pp. 288, € 16, ebook € 9,99.
Amilcare viene ucciso da mano esperta nel reparto notte dell’Ikea di Padova, e il suo corpo ritrovato dentro il cassettone di un letto, ma il suo omicidio è solo lo spunto che fa da sfondo alle vicende intrecciate di tre donne e un burbero commissario impegnato a sbrogliare come può i fili dell’intricata matassa. Un giallo umoristico che fa ridere fin dal titolo e spinge a interrogarsi su un quesito di validità universale: all’origine di tutto c’è l’amore, oppure la vendetta? P.M.
Lula Ann è nata con la pelle così scura che sua madre provava ribrezzo a toccarla; a vent’anni è bellissima e posseduta da un feroce desiderio di rivalsa. Booker da piccolo ha perso un fratello amatissimo, vittima di un maniaco sessuale e il lutto è ancora l’unica cosa certa della sua vita. Al centro del nuovo romanzo della scrittrice (premio Nobel nel 1993), un messaggio forte: il dolore inflitto ai bambini non si cancella mai. Ma chi ha coraggio lo riscatta. M.C.
La storia di Mortimer Griffin di Mordecai Richler, Adelphi, pp. 244, € 18.
Nel 1968 (30 anni prima di La Versione di Barney), Richler imbastisce una pochade surreale, che ricorda un po’ Il dottor Stranamore, un po’ Matrix, un po’ l’umorismo yiddish di Woody Allen. Il Creatore delle stelle (il protagonista) ha una clinica horror a Hollywood e vuole mettere le mani su una raffinata casa editrice a Londra, diretta dal povero Griffin (un proto Barney sfigato). Morale: gli americani sono un po’ grossier, ma gli inglesi come se la tirano! O.F.
Ci sono altre storie in arrivo?
Disegni vintage Sotto, e nella pagina precedente, due illustrazioni I
Ne sto scrivendo un altro paio dello stesso tipo e sono pieno di idee. Potrei anche fare un reality… E buona notte a tutti.
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181
oroscopo
22 28 ottobre
TUMIATI
Vergine
23 agosto/22 sett. Felicità e paura. Sai di valere, ma temi di perderti (o di perderlo). Le nate in agosto hanno un forellino nel cuore da dove fuoriesce serenità, come dalla gomma della bici. Le altre? Euforiche. Gli astri consigliano: psicoterapia.
Voto:
Bilancia
Scorpione
Voto:
Sagittario
23 ottobre/21 novembre
9
Voto:
Ariete
21 marzo/20 aprile
Plutone tenta di impedirti il colpo d’ala, quello che, senza giri di parole, ti farebbe spiccare il volo. Se sei nata in aprile, sai bene di vivere in mezzo alla contraddizione ma prendi tempo, sospesa tra il dire e il fare. In amore va tutto a gonfie vele. Stai solo attenta se vivi una situazione ambigua: rischi che la storia venga scoperta. Gli astri consigliano: non perdere tempo. Voto:
Toro
7,5
Voto:
21 maggio /21 giugno
Sola contro tutti. Se sei nata dal 5 al 10 giugno ti senti a pezzi. Perché lui è latitante, i genitori pressanti e i figli troppo ingombranti. La rima non è un caso. Sul lavoro, lo sport è rimbalzare le grane. Stringi i denti, tra poco i pianeti passeranno dalla tua parte! Per ora, sguardo basso e passo svelto. Gli astri consigliano: yoga. Voto:
Cancro
8,5
6
Leone
7,5
23 luglio./22 agosto
Saggezza, equilibrio. Merito di Saturno che sistema un temperamento (a volte) sopra le righe. Ora ti basta sollevare lo sguardo per far scorrere le idee e trasformarle in grandi progetti. Gli astri consigliano: gioca al lotto. Voto:
8
8
22 nov./20 dic.
Comincia a pensare che non devi dimostrare niente a nessuno. Lui ti vede più fragile? È un buon sistema per verificare se ti ama. Se resiste ai tuoi cambi d’umore, agli scatti di nervi allora puoi rilassarti: è quello giusto. Gli astri consigliano: kickboxing. Voto:
Capricorno
6,5
21 dic./19 gen.
Adesso puoi sederti e ordinare uno Spritz. Tutti questi pianeti a favore ti regalano uno stato di leggera euforia. Perfetto. Lasciati andare e bacialo tu per prima. Così, senza un perché. Gli astri consigliano: leggerezza. Voto:
22 giugno/22 luglio
Grande rimonta. Al posto degli occhioni all’ingiù da basset hound ecco lo sguardo acceso, seduttivo. Che meravigliosa virata di pianeti: ora sono in quattro a sostenere l’amore. Che vola altissimo. E ti emoziona. Gli astri consigliano: convivenza. Voto:
Sei fuori dalle contorsioni mentali di pochi mesi fa. Mente leggera e cuore occupato da un amore stabile. Ora si tratta di mettere a fuoco una situazione lavorativa sfuocata. Valuta se restare e impegnarti di più o cambiare settore. Oggi puoi tutto. Gli astri consigliano: mira al centro.
182
Gemelli
21 aprile/20 maggio
23 sett./22 ottobre
Poche righe per dirti che i pianeti ti adorano. Anche quando fai la splendida e non saluti... forse proprio per quello. Buonumore, fascino e armonia. Non ne approfittare troppo. Gli astri consigliano: basta spendere!
Segno favorito
Quando dico che è tutta un’altra musica non è un eufemismo. Dopo anni in salita, non sei più nell’angolo a incassare colpi bassi, ma salti sulla scena con una grinta che zittisce tutti. Ti brillano gli occhi e il cuore batte forte per un amore nuovo (o ricomposto). La luce del riscatto nello sguardo ti rende irresistibile. E lo sai. Gli astri consigliano: più tolleranza.
7
Acquario
8
20 gen./18 feb.
E tu torni a sorridere, sollevata dal grigiore. Ricompaiono la luce, gli amici, il cinema, le serate allegre. Merito della verità, che finalmente è venuta a galla e ti ha riportato da lui. Gli astri consigliano: fuga romantica. Voto:
Pesci
8
19 febb./20 marzo
Vivi in balia dei tuoi cambi d’umore. Risucchiata dallo stress. Anche l’amore pare ubriaco in questo oscillare snervante tra baci e invettive. Gli astri consigliano: ascolta un’amica. Voto:
6