Presentazione Trekking 255

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Euro 4 - Maggio 2012 - Anno XXIX - Mensile Nr. 5 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano

www.trekking.it

LA RIVISTA DEL

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

255 TREKKING DEL R I V I S TA LA CLEMENTI EDITORE

26-04-2012

Verso

&OUTDOOR 255

L’ ESTATE

SIBARITIDE il volto nascosto della Calabria MARGUAREIS il Tour del calcare GEOPARCHI alla scoperta delle Colline Metallifere BISMANTOVA la “pietra” di Dante VAL DI SELLA Arte e Natura in Trentino CLEMENTI EDITORE


Concorso fotografico OBIETTIVO

TERRA 2012 La terza edizione del concorso fotografico che sostiene i parchi

In occasione della 42ª Giornata Mondiale della Terra (22 maggio 2012), la Fondazione UniVerde e la Società Geografica Italiana hanno promosso la terza edizione del concorso di fotografia geografico-ambientale “Obiettivo Terra”. L’obiettivo della manifestazione è stato quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei Parchi nazionali e regionali italiani, coinvolgendo tutti gli appassionati di fotografia. Quest’anno sono state 715 le foto ammesse al concorso su circa mille foto pervenute. Il concorso ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Comune di Roma Capitale, della Federparchi e di tutti i Parchi Nazionali. Vincitore dell’edizione 2012 del Concorso fotografico è Mario Spalla che ha effettuato il fortunato scatto nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, in Liguria. Il soggetto della foto è una magica vista del borgo di Manarola al tramonto. Al vincitore, premiato il 20 aprile durante la cerimonia tenutasi a Villa Celimontana, prestigiosa sede della Società Geografica Italiana, è stato assegnato un premio in denaro consegnato dalla giornalista e conduttrice televisiva Sveva Sagramola, testimonial della terza edizione del concorso, unitamente ad una targa destinata dai soggetti promotori e l’onore di vedere la propria foto esposta in maxi affissione in Piazza di Monte Citorio.

sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio di

e dei Parchi Nazionali italiani


FOTO VINCITRICE

Foto vincitrice (Voto: 7,86 su 10) Autore: Mario Spalla – Parco Nazionale delle Cinque Terre (Liguria)

La prestigiosa giuria che ha valutato le immagini era composta da Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde); Franco Salvatori (Presidente della Società Geografica Italiana); Giovanni Valentini (Giornalista di Repubblica); Mario Tozzi (Geologo); Giampiero Sammuri (Presidente di Federparchi); Fulco Pratesi (Presidente Onorario del WWF Italia); Ilaria Borletti Buitoni (Presidente del FAI); Rosalba Giugni (Presidente di Marevivo); Guido Pollice (Presidente di Green Cross Italia e dei VAS); Elena Dell’Agnese (Direttrice del Centro di ricerca visuale dell’Università Bicocca) e dal nostro editore e Vicepresidente di FederTrek Italo Clementi.

Sopra: la foto vincitrice esposta in Piazza di Montecitorio A sinistra: la premiazione è stata presenziata da: Guido Pollice, Presidente di Green Cross Italia e dei VAS; Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi; Fulco Pratesi, Presidente Onorario del WWF Italia; Sveva Sagramola, testimonial della terza edizione del concorso, Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde; Simone Bozzato, segretario generale della Società Geografica Italiana; Italo Clementi, editore della rivista TREKKING&Outdoor.


L’INTERVISTA

a Matteo Renzi Camminare è gratis, non inquina, non fa rumore, eppure in città non possiamo fare a meno dell’automobile o delle scooter. Anche i piani urbanistici, la progettazione di edifici, strade e marciapiedi cittadini sono studiati per attentare alla nostra salute e alla nostra mobilità fisiologica. Nasce per questo la Prima Giornata Nazionale del Camminare, evento promosso da FederTrek e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione che si terrà in varie città italiane il prossimo 14 ottobre. In questo numero è il Sindaco di Firenze Matteo Renzi a spiegarci in un’intervista le motivazioni che hanno portato la sua amministrazione a partecipare attivamente alla realizzazione dell’evento, unitamente con le altre iniziative prese per favorire la riscoperta del camminare in città. Trekking – On. Sindaco, abbiamo apprezzato fin dal primo momento la sua scelta di allargare la zona pedonale di Firenze, puntando addirittura al raddoppio. Il segnale più importante è stata anche la sua dichiarazione che puntava l’attenzione sulla necessità di ridare spazio ai pedoni, comprese le mamme a passeggio con i bambini contro l’uso irrazionale e dannoso dei SUV, è soddisfatto dei primi risultati? Più che soddisfatto io, è importante che lo siano i Fiorentini. Quando mi fermano per la strada mi ringraziano: sembrava dovesse venire giù il mondo, peggiorare il traffico, e invece le persone – non solo i turisti – si sono riappropriate del centro. Si scopre che a piedi si raggiungono più rapidamente le proprie mete in sicurezza. Non finirò di ripeterlo, quella che abbiamo condotto con la pedonalizzazione non è una semplice scelta di viabilità, ma un’autentica operazione culturale, l’inizio di una rivoluzione: riscoprire il suono dei propri passi.


Firenze, secondo i dati dell’OMS che parlano, ormai da anni, dei benefici del camminare in città anche per 5 e più chilometri al giorno, risulta essere lo spazio urbano ottimale per promuovere la mobilità pedonale negli spostamenti quotidiani. Il centro storico della sua meravigliosa città arte si può attraversare in soli 30 - 40 minuti a piedi, pensa di promuovere con una serie di incentivi i percorsi casa-scuola e casa-lavoro a piedi? Abbiamo fatto di più: per valorizzare le naturali caratteristiche di vivibilità della nostra città, abbiamo deciso di varare un piano strutturale a volumi zero: stop alle nuove costruzioni, solo recupero di volumi. E, con esso, abbiamo messo a punto un sistema di collegamento delle aree a verde pubblico in modo da garantire a tutti un parco a dieci minuti a piedi da casa. A Firenze promuoveremo il concetto di piramide della mobilità con spostamenti a piedi e in bici alla base, proprio come la frutta e la verdura per la piramide alimentare. Da assumere a dosi massicce. La sua adesione alla Prima Giornata Nazionale del Camminare proposta dalla FEDERTREK e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente ha dato un forte impulso all’adesione di altre importanti città, come vede il progetto di fare di Firenze una delle Città del Trekking? Un gruppo di lavoro sta allestendo un progetto specifico. Quasi cento chilometri di percorsi tematici segnalati attraverso la città, diversificati a seconda degli interessi (le botteghe del nostro artigianato, gastronomia, arte, fitness e così via). Percorsi antichi da valorizzare anche con le nuove tecnologie. Quali altri strumenti sta impiegando la città di Firenze per valorizzare la qualità della vita “a piedi”? Ha in programma di ampliare ulteriormente la pedonalizzazione aumentando anche le zone “30”?

Sostenere i mercati rionali permette ai cittadini di lasciare l’auto a casa, valorizza le produzioni locali. La filosofia della filiera corta ci anima nella scelta dei fornitori per le mense scolastiche fiorentine. Le zone 30, da aumentare, sono un ingrediente della sicurezza stradale come condizione per promuovere la mobilità attiva. Abbiamo lanciato la campagna “David”, un piano strategico per la sicurezza stradale che dall’analisi dei dati sugli incidenti impone attenzione alle regole e consapevolezza delle conseguenze di comportamenti irresponsabili in strada. Il 14 ottobre si celebrerà la prima Giornata Nazionale del Camminare ed i suoi collaboratori ci sono molto vicini per gli aspetti organizzativi. Firenze sarà per quella data una delle città sede di un evento centrale, ha in mente qualche iniziativa di forte impatto che possa far presa sui cittadini? Ci prepariamo all’evento con entusiasmo per continuare la rivoluzione. Del resto, la manifestazione cittadina Corri la Vita, un fund raiser per la ricerca sul cancro, già attrae 25mila persone che si riversano per le strade di Firenze e ne visitano angoli insoliti. Sembra difficile sorprendere a Firenze, ma ci riusciremo anche questa volta.

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GLI ITINERARI DI FEDERTREK

La via di mezzo TESTI DI TIZIANO TESTA, PIETRANTONIO COSTRINI E ANNA NANNI FOTO DI PIERO DI BENEDETTO E GIACOMO CAMPANA


ABRUZZO VISITA IL SITO DELLA FEDERTREK

ell’esplosione dei colori primaverili del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il week-end del 17 giugno si svolgerà a Pescasseroli l’evento “La via di mezzo”. Nell’ambito del più ampio progetto FederTrek “Rivivere l’Appennino”, Pescasseroli offre come spunto di approfondimento una delle più importanti e caratteristiche tradizioni della sua storia socio-economica e culturale: un breve excursus intellettuale ed un cammino lungo il tratto del Regio Tratturo, che parte da Pescasseroli e arriva a Scontrone.

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CURA DI ITALO

CLEMENTI

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PAOLO PIACENTINI

Camminare per Conoscere Da sempre obiettivo della nostra rivista, oggi questo “elementare” ma estremamente ricco e complesso concetto diventa un movimento a cui invitiamo ad aderire tutti i nostri lettori e amici MATERA,TRA UOMINI E FALCHI. UNA STRANA CONVIVENZA di Massimo Piacentino A metà febbraio, parafrasando Wenders, sui “cieli sopra il paese”, si nota il volo dei primi falchi grillai (Falco naumanni). Migliaia di ali in volo costante su Matera, che prima di essere famosa nel mondo come set di film (“Passion”, “Nativity”, e ben prima il pasoliniano “Vangelo secondo Matteo”), è nota agli appassionati di natura per ospitare una delle più importanti popolazioni europee di grillaio. Questo é un piccolo falco diffuso nelle regioni mediterranee del nostro continente, con una dieta strettamente legata agli insetti, conduce vita gregaria, caccia in gruppo e nidifica in colonie, in prevalenza sugli edifici di vecchi centri storici cittadini. Nella città lucana i grillai si accoppiano e depongono sui tetti, in nicchie, pertugi, sui cornicioni, nei buchi dei muri; sono ovunque, dall’arrivo a marzo alla partenza per la migrazione in estate inoltrata, e costituiscono ormai un tratto caratteristico del paesaggio urbano. L’esibizione di migliaia

di falchi vocianti che volteggiano sui Sassi di Matera, scenografia perfetta e straordinaria, vale da sola un viaggio in Basilicata, al di là dei meriti di una città che per bellezza ha poche rivali. All’imbrunire, poi, la sorpresa: il grande pino, nella città moderna, che al tramonto diventa dormitorio per migliaia di uccelli, incuranti del traffico nell’incrocio sottostante. E sono altrettanto indifferenti all’uomo, sentimento peraltro reciproco, se escludiamo i (purtroppo) pochi appassionati di natura appostati nei vicoli e nei punti panoramici, lo sguardo dietro cannocchiali e teleobiettivi, osservati ancora dai passanti con curiosità mista a divertimento.

GLI STRAORDINARI ECOMOSTRI DI PIEVE DI CENTO a cura della redazione Per una volta parliamo di un tipo positivo di “ecomostri”. I virtuosi cittadini del Comune di Pieve di Cento, così ufficialmente denominati, nel corso del 2011 hanno conferito i rifiuti presso la stazione ecologica attrezzata situata in via Zallone. Il 19 marzo, festa del patrono di Pieve, sono stati oltre 210 i cittadini premiati dal Sindaco Sergio Maccagnani e dall’Assessore all’Ambiente Luca Borsari. Nello specifico sono stati elargiti contributi economici dai 50 ai 70 ai 100 euro. In poche parole, alcuni cittadini si sono pagati completamente la tassa sui rifiuti. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, si inserisce nell’ambito di una vasta strategia volta ad incentivare la riduzione della produzione dei rifiuti e ad aumentare la

percentuale di raccolta differenziata. Dal 2009 al 2011 i cittadini che si recano alla stazione ecologica sono aumentati di oltre l’11%. Ad oggi una famiglia su tre di Pieve si reca presso la stazione ecologica per conferire rifiuti, la cui produzione è calata del 10% in 2 anni. Oltre alla premiazione degli “ecomostri”, attraverso cui l’amministrazione mette a disposizione oltre 15.000 euro, sono diverse le iniziative attivate in questo senso: distribuite oltre 120 compostiere domestiche nel 2010; istituita l’attivazione del porta a porta presso la zona industriale-artigianale di Pieve; attivazione del porta a porta del verde su tutto il territorio comunale; inaugurazione della fontana di erogazione di acqua naturale e gassata a 0,5 centesimi di euro al litro presso il parco pubblico “Isola che non c’è” (sabato 24 marzo).

Sottoscrivi anche tu il Manifesto del movimento CAMMINARE PER CONOSCERE Vai sul sito www.camminareperconoscere.it


LAGHI DI MONTICCHIO (PZ): FASCINO E DEGRADO di Giovanni Marino I Laghi di Monticchio (Pz) sono situati nella caldera del Monte Vulture, un vulcano spento sito nella parte settentrionale della Basilicata. Il luogo ha dei caratteri ambientali peculiari e una spiccata valenza paesaggistica, che lo rende meta di visitatori soprattutto nel periodo estivo. Dal 1984 è stata istituita la riserva regionale “Lago Piccolo di Monticchio e Patrimonio Forestale Regionale”, per tutelare uno dei rari casi di inversione delle fasce vegetazionali nel Mezzogiorno d’Italia; questi laghi sono anche l’unico luogo della Basilicata (e uno dei pochi dell’intero Meridione) in cui vegeta spontaneamente la ninfea bianca (Nimphaea alba). La foresta che ricopre le pendici del Vulture, nei pressi del fiume Ofanto, è invece l’unico e ristretto habitat naturale di una specie endemica di farfalla notturna, la Brahmaea europea (Acanthobrahmaea europaea). Proprio questa rara e minacciata farfalla, scoperta dallo studioso altoatesino Federico Hartig nel 1963, ha occasionato l’istituzione della Riserva Naturale Orientata Grotticelle, primo caso in Italia di area protetta istituita per la specifica tutela di un insetto. Nei pressi dei laghi, oltre ai resti di un’abbazia benedettina altomedioe-

vale, spicca la bianca mole dell’abbazia di San Michele, eretta su un antico eremo frequentato dai monaci basiliani già prima dell’anno Mille. Monticchio e il monte Vulture, negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia, furono l’epicentro della rivolta dei briganti meridionali contro i piemontesi, e rifugio sicuro del “generale” Carmine Crocco, a capo della più numerosa banda di briganti dell’epoca. Le proposte di tutelare il luogo con l’istituzione di un’area protetta giacciono da anni tra le pratiche degli uffici regionali. Sono stati finanziati alcuni consistenti interventi relativi all’area, talvolta discutibili, e comunque senza riuscire a contrastare fattori di diffuso degrado ambientale. A tutt’oggi l’area appare trascurata, soggetta ad un diffuso abusivismo edilizio e soprattutto assolutamente priva di corretti indirizzi di fruizione e gestione naturalistica.

LA FOTO DEI LETTORI IL PARCO MARINO MASSETA – INFRESCHI di Lucio Sorrentino I contrafforti più orientali del Bulgheria (m 1225), dopo aver dato luogo a vallate e pianori, tornano ad elevarsi sul mare: Timpa del Piombo (m 415) e Monte Picotta (m 570), per poi precipitare nell’acqua e formare una delle coste piu suggestive di tutto il Cilento. Questa barriera dolomitica calcarea ammantata di verde, che si erge come un muro sul meraviglioso blu delle profondità marine, viene definita “Costa della Masseta – Infreschi”: in essa sono presenti molte suggestive spiaggette e affascinanti grotte, in alcune di queste troviamo anche tracce di frequentazioni preistoriche.

REPORTER PER UN GIORNO

Diventa anche tu “reporter per un giorno” e inviaci la segnalazione e le foto di luoghi affascinanti che non hanno, fortunatamente, conosciuto nessun tipo di deturpazione edilizia o ambientale, di paesaggi ancora conservati nella loro incontaminata bellezza o, al contrario, segnalaci brutture o vere e proprie devastazioni ambientali che incontrerai nelle prossime escursioni. La redazione di TREKKING&Outdoor provvederà a selezionare le segnalazioni più significative, pubblicando immagini e commenti sui prossimi numeri della rivista, sul sito www.trekking.it e sul sito www.camminareperconoscere.it, per portare a conoscenza e all’attenzione del maggior numero possibile di persone gli esempi positivi e negativi di rapporto fra uomo e ambiente da voi incontrati sul nostro territorio. Potete inviare le vostre segnalazioni (con un massimo di 4 immagini in alta definizione) all’indirizzo redazione@trekking.it, indicando nell’oggetto “Paesaggi da salvare”.

TREKKING

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L’ESTATE colori, i profumi e le atmosfere della natura che si risveglia anche in alta quota, rappresentano il palcoscenico ideale per riprendere a camminare sulle Alpi. Non passano in secondo piano il mondo rurale tipico della dorsale appenninica, i borghi e i centri storici che nascondono uno straordinario patrimonio storico e artistico, il litorale e le suggestioni della campagna con il loro insieme di culture e usanze contadine. A maggio ogni angolo d’Italia riserva autentiche sorprese... un lungo, affascinante itinerario alla scoperta della cultura della tradizione rurale, dai santuari della natura alle miniere di gusti e sapori delle nostre regioni.

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Sibaritide

Il volto nascosto della DALLE PENDICI OMBROSE DEI MONTI ALLE VERDI PIANURE, TRA CAMPI RIGOGLIOSI E SPRUZZI DI MARE SI ESTENDONO LE TERRE RICCHE DI STORIA E BELLEZZA DELLA SILA GRECA E DELLO JONIO COSENTINO. UN PERCORSO MARE-MONTI ALLA SCOPERTA DI UNA TERRA ACCOGLIENTE E OSPITALE, META IDEALE DI UN TURISMO SOSTENIBILE E RESPONSABILE


Il celebre “scoglio a incudine”, situato lungo la spiaggia sottostante il Castello di Roseto, è uno dei simboli delle terre dell’Alto Jonio Cosentino e viene spesso chiamato “il fungo del Castello” per la sua forma insolita.

TESTI DI ITALO CLEMENTI, MICHELE VACCARI, FRANCESCO BEVILACQUA E GABRIELE MASTRILLI FOTO DI GABRIELE MASTRILLI, GIOVANNI MARINO E FRANCESCO BEVILACQUA

pprodiamo nella parte più settentrionale della Calabria, sul versante jonico della provincia di Cosenza, in una terra dalla storia nobile e millenaria, colonia di grandi civiltà di cui tuttora si fa scrigno prezioso conservandone architetture e tradizioni. Piccole oasi di pace e serenità in cui vivere in sincronia con la natura, ritrovare gli odori e i sapori di un tempo lontano, perdersi nel labirinto storico di vicoli intrisi di sacralità e misticismo.

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TREKKING

CALABRIA

Calabria

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Tour del calc Il Giro IL SENTIERO È ASSOLUTAMENTE MARCATO E NETTO. SIAMO SOLO ALL’INIZIO DEL GIRO, MA NON POSSIAMO NON FERMARCI AD AMMIRARE LO SPETTACOLO DEL MARGUAREIS E DEL SUO MASSICCIO. IMPRESSIONATI DALLA SUA IMPONENZA CON LE SUE PARETI GRIGIO CHIARO IN NETTO CONTRASTO CON IL CIELO DI UN INTENSO AZZURRO

una montagna calcarea dai due volti: sul versante nord, quello che vediamo adesso, offre aspre pareti calcaree verticali, profondamente incise da ripidi canaloni. Comprendiamo ora l’appellativo a questa zona delle Alpi di “piccole Dolomiti”.

È

TESTO DI MASSIMO CIVALLERI FOTO DI MASSIMO CIVALLERI, PAOLO BOLLA, MAURIZIO ZARPELLON, ROBERTO AUDINO, EZIO ROBA, MICHELANGELO GIORDANO E ARCHIVIO PARCO NATURALE DEL MARGUAREIS

Salendo al rifugio Garelli, sullo sfondo le pareti dolomitiche del Marguareis. In alto: il logo del Giro del Marguareis.


PIEMONTE

care del Marguareis

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Tuscan Mining

Il Geoparco delle Colline M SIAMO SULLE COLLINE METALLIFERE, NEL TUSCAN MINING GEOPARK, NATO NEL 2002 PER TUTELARE E AL TEMPO STESSO FAVORIRE LA CONOSCENZA E LA FRUIZIONE DI DECINE DI GEOSITI: ARCHEOLOGICI, GEOTERMICI, MINERARI, METALLURGICI


TOSCANA

Geopark Geopark

Metallifere TESTI DI LUIGI ORETTI E MARIO MATTEUCCI / FOTO DI ENRICO BOTTINO E ARCHIVIO GEOPARCO DELLE COLLINE METALLIFERE

on esiste in Toscana un altro comprensorio che renda così chiaramente l’idea dell’energia, della potenza che viene dalla profondità della terra e che finisce per scolpire il paesaggio. Questo modellamento assume forme e colori diversi: il rosso del rame, il bianco dell’allume, il giallo delle cristallizzazioni di zolfo, i riflessi metallici delle polveri di pirite.

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I laghi dei Cas

ANTICHI TERREMOTI E COLATE LAVICHE HANNO DISEGNATO LA GEOGRAFIA DI UN TERRITORIO CHE, A SOLI 20 CHILOMETRI DA ROMA, OFFRE UNA VARIETÀ INCREDIBILE DI PERCORSI, SCORCI, BORGHI E BOSCHI. È IL PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI, CHE COMPRENDE IL TERRITORIO DI 15 COMUNI, TRA CUI ALCUNI FAMOSI IN TUTTO IL MONDO GRAZIE SOPRATTUTTO AI PRODOTTI TIPICI E ALL’ARCHEOLOGIA, PRESENTI ENTRAMBI IN MANIERA CONSISTENTE


stelli Romani LAZIO

TESTO DI VALERIA JANNETTI / FOTO ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR E ALDO FREZZA

al Bosco Sacro dedicato al culto della dea Diana Nemorense “la Triplice”, poiché protettrice della caccia e dei boschi (nella vesta di Artemide), degli Inferi (in quella di Ecate) e delle partorienti (sotto il nome di Lucina) per giungere alla Via Sacra che porta al Mons Albanus, dedicato al culto di Giove, dalle fragoline di Nemi al pane di Genzano per arrivare alla porchetta di Ariccia: il territorio del Parco offre tutto il possibile a chi ricerca natura e storia, buon vino e cibo, per una “scorpacciata” che ristori anima e corpo.

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Il lago di Albano, meglio conosciuto come Castel Gandolfo, è una delle mete preferite dei pescatori, poiché le sue acque sono popolate da una variegata fauna ittica.

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AGLI AMANTI DEL TURISMO LENTO E A TUTTI COLORO CHE HANNO VOGLIA DI IMMERGERSI NEL VERDE, IL LAGO E I MONTI DEL PARCO NATURALE DELL’ALTO GARDA BRESCIANO OFFRONO L’OCCASIONE IDEALE PER SCOPRIRE LA NATURA PASSEGGIANDO A CAVALLO O IN MOUNTAIN BIKE, MA ANCHE E SOPRATTUTTO PER USUFRUIRE DI UNA SERIE ESTESISSIMA DI ITINERARI IDEATI PROPRIO PER CHI PREDILIGE IL TREKKING

Alla scoperta delle

“Calchére”gard TESTO DI VALENTINA BONOMI / FOTO DI RUGGERO BONTEMPI, MAURO PINI E ARCHIVIO PARCO ALTO GARDA BRESCIANO

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desane

LOMBARDIA

La presenza di contesti ambientali di tipo mediterraneo lungo la fascia lacustre e di tipo alpino nell’immediato entroterra, rende il territorio del Parco Alto Garda Bresciano uno degli ambienti naturalistico-turistici più conosciuti ed apprezzati a livello internazionale.

Veduta sul lago di Valvestino, all’interno del Parco Alto Garda Bresciano.

l Parco Alto Garda Bresciano si estende sull’intero territorio della riviera nord-occidentale del lago di Garda attraversando i comuni che vanno da Salò a Limone. L’area protetta, istituita nel 1989, nasce con l’obiettivo di armonizzare lo sviluppo delle comunità umane con il prezioso patrimonio naturale del lago, favorendo la conservazione dei diversi ambienti che lo costituiscono.

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Val di Sella TESTO DI SILVIA DELLA ROCCA / FOTO DI MICHELE DALLA PALMA

Emozioni tra Arte e Natura

a Val di Sella è un piccolo paradiso rimasto inalterato nel tempo, decentrato rispetto ai flussi turistici che transitano lungo la Valsugana, dove non esistono paesi o insediamenti stabili, e le poche case di villeggiatura, sparse e nascoste tra prati e boschi, sono in totale armonia con il paesaggio e la quiete del luogo. Qui è ancora possibile ascoltare le storie del “piccolo popolo”, e lasciare che la fantasia voli libera, tra la magia del vento e l’incanto della natura.

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VASTE DISTESE PRATIVE INTERVALLATE DA SPLENDIDI BOSCHI DI FAGGI, LARICI E ABETI, MULATTIERE MEDIOEVALI CHE

TRENTINO

PORTANO A BELLISSIMI CASTELLI DOVE ALEGGIANO MISTERIOSE LEGGENDE, SUGGESTIVI EREMI COSTRUITI SU ANTICHI LUOGHI DI CULTO CELTICI, E L’ARMONIA DELLA NATURA CHE QUI DIVIENE ARTE

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Dieci Cas

TESTO DI ALDO CARPINETI / FOTO DI ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR E ARCHIVIO SERVIZIO TURISMO PROVINCIA DI PISTOIA

La Svizzera Pesciatina è da sempre un paesaggio che si manifesta non in modo spettacolare e “rumoroso”, ma in toni pacati, mantenendosi pressoché intatto nella storia, senza elementi che nel loro prevalere potessero intaccare in qualche modo l’originalità e l’equilibrio dell’insieme.

Veduta sul Lago Nero.

PARE SIA STATO JEAN CHARLES LÉONARD SIMONDE DE SISMONDI, STUDIOSO ELVETICO VISSUTO FRA IL SETTECENTO E L’OTTOCENTO, A BATTEZZARE DIECI CASTELLA LA ZONA MONTANA CHE SOVRASTA DA NORD LA LOCALITÀ DI PESCIA (19.000 ABITANTI, IN PROVINCIA DI PISTOIA) E CHE FORMA UN ANFITEATRO A SALIRE VERSO L’ABETONE IN DIREZIONE DEL CONFINE TOSCO-EMILIANO


stella

on questo suggestivo ed appropriato appellativo si definiscono altrettanti borghi compresi nell’area suddetta, autonomi l’uno rispetto all’altro e abbarbicati a ventaglio su colline crescenti in successione come balze giganti. Per la precisione: Pietrabuona, Pontito, Stiappa, Castelvecchio, San Quirico, Vellano, Sorana, Aramo, Fibbialla e Medicina. Il possesso della zona ha avuto determinante importanza strategica nelle guerre tra Pisa, Lucca e Firenze nel periodo storico dei Guelfi e Ghibellini, tra il XIV e il XV secolo.

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Borgo di Pontito.

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Il Parco dei ESISTE UN LUOGO SPECIALE, A QUALCHE DECINA DI CHILOMETRI DALLE CITTÀ DI MODENA E BOLOGNA, ARROCCATO, COME NELLA SCENOGRAFIA DI UN PRESEPE, APPENA SOPRA A QUELLA “VALLE DEI CILIEGI” FAMOSA IN TUTTO IL MONDO, CHE A PRIMAVERA

SALUTA CON UNA FIORITURA GENEROSA IL CORSO A VOLTE PIGRO A VOLTE IMPETUOSO DEL FIUME PANARO: È IL PARCO REGIONALE DEI SASSI DI ROCCAMALATINA, OVVERO PAESAGGI, SUGGESTIONI, ROCCE E NATURA NELLE COLLINE MODENESI

l Parco nasce nel 1988 e tutela un’area collinare di grande pregio naturalistico, compresa tra l’emergenza più spettacolare che sono i “sassi”, grossi blocchi arenacei che emergono come pinnacoli rocciosi di sabbie cementificate nelle ere geologiche dai prati argillosi circostanti, e il corso del fiume Panaro sul fondovalle, che ne circoscrive il confine inferiore.

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L’antichissimo borgo di Montecorone, nel comune di Zocca, emerge al centro di una conca verde di intatta bellezza, e costituisce una delle vedute di maggior fascino di tutta la montagna modenese.

TESTO DI ELISA MONTORSI FOTO DI ELISA MONTORSI, ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR E ARCHIVIO PARCO REGIONALE DEI SASSI DI ROCCAMALATINA

EMILIA ROMAGNA

“Sassi”


Dova Superiore

i sentieri della mem

TESTO DI FRANCESCO BIANCONCINI / FOTO DI PIERLUIGI CASANOVA E ARCHIVIO COMUNITÀ MONTANA TERRE DEL GIAROLO


moria

PIEMONTE NELL’ALTA VAL BORBERA, IN QUELLA TERRA DI CONFINE TRA PIEMONTE, LIGURIA ED EMILIA, VI SONO PAESINI CHE SEMBRANO APPARTENERE A UN TEMPO PASSATO

i certo molte cose sono cambiate da quando, a partire degli anni Cinquanta del secolo scorso, anche lassù è arrivato l’asfalto: le strade, che avrebbero dovuto portare ricchezza, si presero invece la forza lavoro. I contadini divennero operai, i campi e gli allevamenti luoghi del silenzio.

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Pagina a lato dall’alto: il santuario di Dovanelli, frazione del comune di Cabella Ligure (AL); il mulino di Albera Ligure, testimonianza della civiltà contadina. A sinistra: la Gentiana acaulis, o Genzianella, tipica delle regioni montuose, quali le Alpi, le Cévennes e i Pirenei.

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La “Pietra” di LA PIETRA DI BISMANTOVA CHE DANTE HA CANTATO NEI VERSI DELLA SUA DIVINA COMMEDIA, RAPPRESENTA LA PERLA DEL PAESAGGIO APPENNINICO REGGIANO

a fantastica rupe dantesca si affaccia isolata e imponente su Castelnovo ne’ Monti, scenografica avanguardia del crinale appenninico che si staglia sullo sfondo. Sacra, quasi magica, paragon a t a d a Da n t e a l monte del Purgatorio, la Pietra di Bismantova rappresenta una meta ideale per avvicinarsi alla montagna più vera, quella protetta e tutelata dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove boschi selvaggi, creste rocciose e praterie di alta quota si offrono a tante e varie pratiche outdoor.

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Sulle origini del toponimo Bismantova sono state avanzate diverse ipotesi. L’etimologia potrebbe essere collegata al ruolo di montagna sacra che la Pietra avrebbe avuto nell'antichità: una teoria si rifà all'etrusco man (pietra scolpita) e tae (altare per sacrifici), mentre altri propongono un'origine celtica, da vis (vischio), men (luna) e tua, che rimanderebbe ad un antico rito, la raccolta notturna di vischio tra i querceti della zona.


EMILIA ROMAGNA

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TESTI DI ENRICO BOTTINO E MILENA ANTONUCCI FOTO DI ENRICO BOTTINO E PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO

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Pantelleria

TESTO DI DOMENICO CACIOPPO / FOTO DI DOMENICO CACIOPPO E ENNIO GENDUSO

SICILIA

perla nera dello Jonio

la più grande delle isole minori della Sicilia. Il lembo di terra, frutto di antichissimi eventi vulcanici, è un ambiente tranquillo: solo eventi come le favare (getti di vapore acqueo ad alta temperatura), le stufe o bagni asciutti (saune naturali), le mofete (esalazioni gassose) e le acque calde (sorgenti termali ricche di sali minerali) ricordano le sue origini infuocate.

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L’ISOLA DI PANTELLERIA, PERLA NERA DEL MEDITERRANEO, È INCASTONATA QUASI AL CENTRO DEL CANALE DI SICILIA A CIRCA 70 CHILOMETRI DALLA TUNISIA (CAPO MUSTAFÀ) E A 85 CHILOMETRI DALLA COSTA SICILIANA (CAPO GRANITOLA) 82

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Abitata fin dal neolitico, Pantelleria fu colonizzata dai Fenici, che intuirono subito l’importanza come scalo marittimo tra l’Africa e la Sicilia; in seguito venne contesa dai Cartaginesi e dai Romani. Poi arrivarono i Bizantini e, dopo un lungo periodo di decadenza, gli Arabi, che hanno lasciato notevoli testimonianze della loro cultura, come i dammusi (costruzioni particolari con tetto a cupola), la coltura degli agrumi, del cotone e dell’ulivo, e la fortificazione della Medina di Pantelleria, oggi totalmente scomparsa. Si succedettero i Normanni e in seguito gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi ed i Borboni: nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia. Gli Arabi la chiamavano Bent-elRion, “figlia del vento”: nome appropria-

to in quanto si contano mediamente 337 giorni all’anno di vento, ma questo aspetto non le ha impedito di possedere una vegetazione lussureggiante. Quella spontanea, rigogliosa e varia, è composta da Pinus pinaster (pino marittimo) Pinus halepensis (pino d’Aleppo), Quercus ilex (leccio), Arbutus unedo (corbezzolo), Pistacia lentiscus (lentisco), Myrtus communis (mirto), Genista aspalathoides (ginestra di Pantelleria) e numerose altre piante tipiche della macchia mediterranea, della gariga, e della steppa mediterranea. Il cappero, in particolare, rappresenta una delle principali risorse dell’isola; i capperi di Pantelleria sono gli unici riconosciuti come IGP (Indicazione Geografica Protetta). Non mancano diversi


tipi di funghi spontanei epigei: ne sono state censite ben 181 specie, tuttavia quelle raccolte dagli abitanti del luogo, e con i quali preparano pietanze prelibate, sono pochissime. Per quanto riguarda le coltivazioni, gli abitanti di Pantelleria hanno trovato diverse soluzioni: i tralci delle viti sono potati in modo che corrano bassi, addirittura spesso le piante vengono mantenute dentro conche. Anche gli ulivi vengono potati rasente il terreno, mentre qualunque albero da frutta, che non sia spontaneo, ha bisogno di essere circondato da un muretto per sopravvive-

C ome arr i vare

Itinerari

re. Nel 1998 è stata istituita la Riserva Naturale Orientata Isola di Pantelleria, con superficie di circa 3000 ettari: l’ente ha individuato una fitta rete di sentieri e ha realizzato ben undici itinerari, con uno sviluppo totale di circa 150 chilometri che si snodano attraverso terrazzamenti coltivati a vigneti, uliveti e capperi, bosco sempreverde, scogliere a picco sul mare, mostrando paesaggi incontaminati ed una vegetazione rigogliosa, che fanno sì che ognuna di queste escursioni naturalistiche a piedi attraverso l’isola di Pantelleria diventi un’esperienza indimenticabile.

sicurezza sui sentieri con

In aereo. Voli da Milano Linate, Milano Malpensa, Roma, Venezia, Palermo e Trapani. In nave. Traghetto da Trapani e da Mazara del Vallo; aliscafo da Trapani.

Il Sentiero Romano Località di partenza e arrivo Faro di Punta Spadillo (m 5) Difficoltà E Dislivello 45 metri Tempo di percorrenza 2 ore

Si imbocca il sentiero nr. 4, e subito si rimane impressionati dalla quantità di fortificazioni militari, bunker, batterie antiaeree e qualsiasi altra opera difensiva risalente all’ultimo conflitto mondiale. L’isola ha avuto, ed ha ancora, una posizione strategica di grande importanza militare in quanto è posizionata nel bel mezzo

del Canale di Sicilia. Superate le casematte, il nostro percorso ci porta subito al Lago delle Ondine, una conca riparata dai venti e da una scogliera naturale, in cui il mare forma una pozza d’acqua; riprendiamo il nostro cammino raggiungendo dapprima Ponte dell’Arco e poi Cala Cinque Denti. Superato il parcheggio, si attraversa la strada perimetrale e si imbocca un tratto del sentiero che era già preesistente al tempo dei Romani. Raggiungeremo poi alcune calette presenti in questa parte di costa frastagliata dell’isola, Cala Cottone e Cala Jakhe, fino ad arrivare nuovamente al faro di Punta Spadillo. Come arrivare: dall’abitato di Pantelleria si percorre la strada asfaltata provinciale in direzione Khamma, fino a raggiungere il bivio che porta a Punta Spadillo; si percorre tutto lo sterrato e si posteggia nei pressi del faro.

notizie utili Laboratorio del Camminare LE TERRE DEL GATTOPARDO Palermo Tel. 091.6884417 Cell. 333.8066163 (Domenico Cacioppo)


LIGURIA

Il borgo rotondo di Varese Ligure

TESTO DI CATERINA NOBILE / FOTO DI SABRINA CIPRIANI, WALTER FILLATTIERA, ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR, ARCHIVIO PROVINCIA DI LA SPEZIA

Sentieri e sapori della IL VIAGGIO PROCEDE LENTAMENTE, MENTRE CI INOLTRIAMO SEMPRE PIÙ NELL’ENTROTERRA. INTANTO, ALLE NOSTRE SPALLE, IL BLU E L’ORIZZONTE DEL MARE LASCIANO IL POSTO AL VERDE VIVO DELLE COLLINE SPEZZINE, E SULLA NOSTRA SCIA RESTERÀ ANCORA PER UN PO’ LA BREZZA TIEPIDA DEL LITORALE


l’Alta Via dei Monti Liguri, corridoio verde protetto della Liguria, unisce gli estremi della regione.

Val di Vara pingersi dalla costa verso l’interno, concedersi una tregua dalla frenesia della città, alla conquista di un tempo prezioso che scorre ancora secondo i ritmi che appartenevano ai nostri nonni, seguendo i loro respiri e le loro pause. Una piccola vacanza per ritrovare i prodotti genuini della terra e riappropriarsi del piacere dei loro profumi e degli intensi sapori.

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L’ultimo dei

Carbonai

Da sempre il faggio ha dovuto sopportare un impatto antropico molto forte, in primo luogo per ottenere legname da costruzione o legna da ardere e soprattutto per ricavare prati falciabili e pascoli, con la conseguenza di creare molti boschi cedui rispetto alla fustaia.

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“... ERA QUESTO IL MONTE SACRO DELLA GRECA PARTENOPE, CHE PRESSO UN’ARA DI CIBELE ADORAVA I SUOI NUMI PROTETTORI CASTORE E POLLUCE; ERA UN VECCHIO NIDO DELLA GENTE OSCA, PRIMA ABITATRICE DELLA CAMPANIA, DIMORA PIÙ TARDI DELLE TRIBÙ IRPINE DI RAZZA SANNITICA...” osì descriveva la zona dei monti del Partenio, nel 1878, il noto politico meridionalista – nonché escursionista – Giustino Fortunato. Luoghi scarsamente pubblicizzati dalla stampa specializzata, eppure quello che può essere considerato, senza ombra di dubbio e vista la sua particolare centralità, l’autentico “cuore verde” della Campania riesce ancora ad offrire realtà ambientali (fortunatamente ancora incontaminate) forse introvabili nel resto del Mezzogiorno italiano, con le stupende vedute paesaggistiche che si estendono per 360° su tutto l’arco dell’Appennino centromeridionale e le impenetrabili faggete d’altura.

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CAMPANIA

TESTI E FOTO DI ANDREA PERCIATO, MARIA RITA LILIANO E MARIO LUCIANO

Presso una capanna costruita dai carbonai con tronchi e zolle di terra.


Microcosmi

è un giardino sommerso davanti alle dune di Ugento in cui pascolano i cavallucci marini. C’è un giardino spontaneo sulle dune di Ugento dove crescono mirto, timo, rosmarino e ginestra. C’è un giardino liquido dietro le dune di Ugento sorvolato da falchi, anatre e cormorani. Per questi motivi qui è nato un parco naturale, il Parco Litorale di Ugento.

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PUGLIA Salita alla specchia in passato indicata come Specchia del Mazzarino–Lazzarino e attualmente conosciuta come Specchia del Corno.

TESTO DI EMANUELA ROSSI / FOTO DI EMANUELA ROSSI E LABORATORIO DEL CAMMINARE AVANGUARDIE


La ferrovia TESTO E FOTO DI ALDO FREZZA

più ripida del m

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LA POSSIBILITÀ DI SALIRE DAL

NORVEGIA

LIVELLO DEL MARE SINO ALLA CIMA DELLE PIÙ ALTE MONTAGNE NELL’ARCO DI POCHISSIMI CHILOMETRI SI PRESENTA SOLO IN POCHI POSTI AL MONDO: TRA ESSI, LA NORVEGIA, DOVE LA PRESENZA DEI FIORDI, BRACCI DI MARE CHE PENETRANO CON INFINITE RAMIFICAZIONI FIN NELLE REGIONI PIÙ INTERNE, PERMETTE QUESTA MERAVIGLIOSA AVVENTURA

Minuscoli villaggi coloratissimi si affacciano sulle rive del Sognefjord. In alto: il battello volge la prua verso lo stretto specchio d’acqua del Aulandfjord.

mondo

a sensazione di arrivare in battello alle nostre destinazioni montane, percorrendo tratti di mare, è sempre uno dei ricordi più intensi che si serbano di un viaggio in Norvegia. La risalita attraverso questa grande varietà di ambienti e climi è affrontata, nella piccola città costiera di Flam, anche da una delle più ardite ferrovie d’Europa, la Flamsbana, che in poco più di 20 chilometri di percorso permette di giungere a Myrdal, a oltre 900 metri di quota.

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Dove finisce il fiordo

Si può giungere in molti modi diversi alla piccola cittadina di Flam: in auto, percorrendo la nazionale che collega Oslo a Bergen, guidando all’interno di lunghi tunnel sotterranei che attraversano i fiordi, oppure in treno. Fino ad un massimo di 7 autobus al giorno nella stagione estiva la collegano poi a Gudvangen e Aurland, entrambe distanti non più di 20 minuti ma con lunghe gallerie che non consentono di ammirare il panorama circostante. Così, per chi non ha fretta, la scelta migliore è percorrere la via più naturale, quella che meglio permette di apprezzare la particolare orografia del luogo: il mare. L’arrivo a Flam via mare, con il battello che percorre il corso principale del fiordo e s’infila nel ramo laterale quasi invisibile fino all’ultimo, celato tra le impressionanti pareti rocciose che cingono la stretta “Valle d’acqua” dà, più di ogni altro, la misura della potenza e del fascino di questo monumento della natura. I toni scuri delle pareti di granito sono solo ogni tanto interrotte dai colori vivaci di rari villaggi sulla costa, e cascate di ogni dimensione scendono dalle vette per gettarsi in mare. Solo alla fine, quando diventa evidente che il fiordo non ha altri affluenti, si vedono i primi tetti e il molo: siamo a Flam. La minuscola cittadina, conosciuta anche come Flåm o Flaam, ospita neanche mille abitanti ed è posta in cima all’Aurlandsfjord, uno dei tanti rami laterali del Sognefjord, il più lungo fiordo norvegese e il secondo al mondo. Oltre che per la sua posizione in mezzo ai fiordi norvegesi, Flåm è diventata un’importante attrazione turistica per la sua particolare linea ferroviaria, conosciuta con il nome di Flamsbana (o Flambanen), un percorso spettacolare che in pochi chilometri risale dal livello del mare fino a circa 900 metri di quota con un costante cambiamento di clima e paesaggi impressionanti.


Il GPS ha rivoluzionato l’approccio alle attività outdoor divenendo un’autentica “guida esperta” capace di accompagnarci, se correttamente utilizzato, su ogni itinerario. In collaborazione con , leader nel settore

Facciamo tesoro delle nostre

Posizioniamo un waypoint con idoneo commento circa la stagionalità per guadi e passaggi obbligati.

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della strumentazione GPS dedicata all’outdoor, eccoci a un nuovo appuntamento di questo “corso sul campo” che insegna a sfruttare al meglio, nell’uso pratico, tutte le funzionalità di questo utile – a volte anche indispensabile – strumento tecnologico.

Esperienze TESTI E FOTO DI MASSIMO RAVARA

iprendiamo questa rubrica dedicata all’utilizzo consapevole del GPS in ambito outdoor con una frase che sembra scontata, ma all’atto pratico così non è, soprattutto se intendiamo con “esperienza” del territorio, in senso lato, quell’insieme di informazioni che si raccolgono vivendo in prima persona i nostri itinerari preferiti.

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Per dettagliata che sia, una mappa non potrà mai contenere tutti i sentieri e i percorsi realmente presenti sul territorio, alcuni dei quali hanno anche carattere stagionale o comunque provvisorio (piste aperte da boscaioli o cacciatori) ma che sopravvivono alla loro funzione iniziale perché vengono mantenuti in vita dal passaggio degli escursionisti. Le mappe cartacee sono spesso obsolete, basandosi su tipi realizzati molti anni orsono, i costi di produzione sono elevati e l’aggiornamento laborioso, le nuove carte digitali dedicate ai nostri GPS sono invece più facilmente aggiornabili, spesso le aziende produttrici forniscono nuove versioni, ma soprattutto possiamo noi aggiornarle andando ad aggiungere informazioni derivanti dalla nostra “esperienza del territorio”. Tracce, Waypoint, POI, le basi dell’esperienza

Tutte le volte che usciamo per uno scouting, che affrontiamo un nuovo itinerario con il nostro fedele GPS, registriamo la traccia, marchiamo waypoint presso punti interessanti, punti di riferimento, bivi e incroci. Ma alla fine tutto questo lavoro non ha seguito. Molto male! Tutte le informazioni che noi abbiamo raccolto possono concorrere a creare un archivio che mano a mano che cresce diventa la nostra personale carta geografica, fatta di esperienze, di vita nella natura. L’impor-

Le immagini collegate ai POI (Point Of Interest) permettono una facile identificazione della meta o di punti del percorso.


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CURA DI

MICHELE DALLA PALMA

Provati per voi Dalla luna alla… lana! Le novità on solo tecnologie spaziali, nel campo dell’outdoor, o meglio, il segreto sembra essere quello di affiancare le conquiste della scienza, per quanto riguarda materiali dalle performances finora impensabili, alla tradizione. Nell’abbigliamento da escursionismo, alpinismo e sport all’aria aperta, dopo anni in cui filati e materiali sintetici hanno condotto una pesante offensiva nei confronti delle materie “naturali” come lana e cotone, oggi le due filosofie convivono raccogliendo dalle diverse materie prime le peculiarità più performanti.

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BANDAVEJ TRADIZIONE E TECNOLOGIA ITALIANA Anzi, “Made in Biella, dal filato alla lavorazione, dalle finiture della confezione al magazzino” racconta fiero dei suoi prodotti Filippo Vaglio Tessitore, titolare di una giovane azienda che si presenta nel mondo dell’abbigliamento tecnico con una novità… vecchia quanto il mondo: la lana. Ma non lana qualunque, né

lavorata in modo qualunque; il suo brevetto esclusivo utilizza un filato merinos con un diametro del filo incredibilmente sottile – 16,5 nanomillimetri – e una “mano” simile al cashmere, in grado di conservare la temperatura corporea in qualsiasi condizione. Ma il segreto è l’accoppia-

Capi in lana e polipropilene per gli sport outdoor: manica corta, lunga, gilet e sottopantaloni.

mento di questo particolare filato con il polipropilene, ormai riconosciuto come il miglior prodotto da indossare sulla pelle per uno sportivo, per la sua capacità di trasferire verso l’esterno il sudore corporeo senza trattenere umidità e odori; la lana, accoppiata sulla parte esterna dei capi, raccoglie e disperde il sudore. Il risultato è la creazione di un’intercapedine termica in grado di creare una vera e propria barriera protettiva e isolante, in grado di mantenere una temperatura asciutta e costante sulla pelle, senza odori, che consente di non dover cambiare spesso il capo in condizioni disagiate come un trekking plurigiornaliero. Bandavej presenta un campionario completo di “underwear”, dalle Tshirt ai girocolli manica lunga, maglie con zip e gilet, boxer,

sottopantaloni lunghi e corti, calze e una linea di accessori come fascie, berretti e scaldacollo. Info: www.bandavej.com SALEWA TUTTO PER L’AVVENTURA Anche in casa dell’aquila altoatesina l’attenzione per comfort e prestazioni è al massimo livello, anche qui partendo dall’abbigliamento intimo: le nuove Tshirt Salewa per il trekking, oltre al design moderno e funzionale, sono realizzate con una nuova versione del tessuto Dry’ton che contiene fibre di bambù, e garantisce una rapida asciugatura, 3 volte più velocemente del cotone. Il trattamento Polygiene® agisce sulla superficie del capo impedendo la proliferazione di microrganismi come batteri e funghi responsabili dei cattivi odori. È considerato un trattamento ecologico, perché contiene sali d’argento che si ottengono dall’argento riciclato, ma anche perché un capo trattato con Polygiene® può essere indossato più a lungo prima di essere lavato consentendo di risparmiare energia, acqua e detersivo. Info: www.salewa.it Il modello GALIANT è dotato di inserti in rete laterali, nel sottomanica e sulla schiena per migliorare la traspirazione, ed è assemblato con cuciture piatte per non offrire nessuna asperità sulla pelle.


dell’abbigliamento tecnico per camminare Look ecologico per la maglia SHERPA WOMAN, realizzata in Organic Cotton: il risultato di una coltivazione biologica controllata, priva dell’uso di fertilizzanti, pesticidi e defolianti e che prevede la rotazione delle culture nel rispetto del ciclo naturale e della riduzione dell’inquinamento ambientale.

MOON DRY è un leggero e versatile pantalone per il trekking e viaggi avventurosi. Si trasforma facilmente e rapidamente in un comodo bermu-

da. Realizzato in tessuto DRY’TON® aiuta la traspirazione garantendo una rapida eliminazione del sudore. Il finissaggio HealthGuard Vital Protection protegge la pelle dalle punture di zanzare e insetti, prevenendo la formazione di cattivi odori e batteri e mantenendo il tessuto più fresco più a lungo. Protezione dai raggi UV incorporata nel tessuto e regolazione "growing clothes".

zionaria AIRBAG JACKET in tessuto NAnoSphere di Schoeller, da portare ovunque: leggerissima, traspirante, estremamente comprimibile (diventa grande quanto una mela) antivento e resistente all’acqua, è il simbolo delle nuove tecnologie del marchio dolomitico e promette termicità, protezione dalla pioggia, dalla neve, dal vento. Da dimenticare nello zaino.

KARPOS ARIA NUOVA NELL’OUTDOOR Nato come linea complementare per l’outdoor in casa Sportful, brand leader nell’abbigliamento tecnico per il ciclismo e il fondo, questo nuovo marchio, partendo dalla sede di Fonzaso ai piedi delle Pale di San Martino, sta conquistando un numero ogni giorno crescente di appassionati. Perché in ogni dettaglio c’è la cura artigiana di un’azienda valligiana e la competenza degli alpinisti dolomitici che ne rappresentano l’anima, Maurizio Giordani e Manrico Dall’Agnola.Un’impronta, disegnata su capi molto tecnici e aggressivi, destinata a diventare molto popolare tra alpinisti e trekkers. Info: www.sportful.it/karpos

Ideale per trekking impegnativi, vie ferrate e arrampicata, il DOLOMITI EXTREMEM PANT

OMNI FREEZE® ICE, UN COLPO DI GENIO DA COLUMBIA Molto di nuovo sotto sole, per l’azienda americana, depositaria di questo innovativo brevetto… col calore del sole, appena il tessuto si inumidisce a causa del sudore scatta la magia: il materiale di cui è composto questo capo inizia a raffreddarsi! E nei climi più torridi, è la tua stessa sudorazione a darti refrigerio, con un’immediata sensazione di freschezza e conseguenti grandi benefici durante attività aerobiche intense, come il camminare d’estate. www.columbiasportswear.it Il sudore è il rimedio naturale per il surriscaldamento corporeo, disperdendo il calore dalla pelle nel momento dell’evaporazione. Il tessuto OmniFreeze® Ice delle Tshirt Columbia reagisce nel momento in cui il sudore bagna il materiale contribuendo ad abbassare la temperatura dello stesso. A questo si aggiungono i benefici di Omni-Wick™, materiale leggerissimo dal quale l’umidità evapora in maniera estremamente rapida.

98 grammi… avete letto bene, è il peso della rivolu-

con taglio anatomico e inserti in kevlar su ginocchio e caviglia è il compagno ideale per l’avventura, resistente e confortevole grazie ai tessuti bielastici che lo compongono e danno massima libertà di movimento e ottima traspirabilità.

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CURA DI ITALO

CLEMENTI

aboratori del L

per vivere natura e ambiente in compagnia I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners ideali per scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’esperienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor. Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche, ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimenticabili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attività ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura del territorio sono le caratteristiche principali delle proposte offerte dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

New Entry Laboratorio del Camminare PHOTONATURE I Laboratori del Camminare danno il benvenuto a Photonature, il nuovo Laboratorio del Camminare che ci accompagnerà d’ora in poi nelle nostre escursioni alla scoperta delle bellezze naturalistiche della Sicilia. Gabriele Mastrilli e colleghi hanno infatti dato vita ad un’associazione senza scopi di lucro, nata nel 2006 a Palermo dall’impegno e dal desiderio di un gruppo di amici di diffondere la cultura ambientale e fotografica. Si tratta di un gruppo di Guide Ambientali Escursionistiche iscritte alla AIGAE e laureate in Scienze Naturali, che si occupano da diversi anni di ambiente, natura, fotografia, comunicazione e di tutto ciò che è correlato a tali ambiti. L’associazione opera prevalentemente sul territorio siciliano in ambiente terrestre e marino organizzando attività quali trekking, educazione ambientale,

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immersioni, snorkeling, viaggi di più giorni, corsi e workshop di fotografia. La Sicilia è una regione molto ampia ed eterogenea che offre numerose opportunità per trascorrere indimenticabili giornate all’aria aperta immersi nella natura. Basti pensare al Parco regionale delle Madonie con le sue numerose vette, al Parco dei Nebrodi con le immense faggete, al Parco dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, al Parco dei Monti Sicani con la ricca e particolare avifauna presente, al Parco dell’Alcantara con i canyon scavati nella roccia vulcanica da impetuosi corsi d’acqua, alle Aree Marine Protette di Ustica, Capo Gallo-Isola delle Femmine, Plemmirio e Isola dei Ciclopi, agli arcipelaghi delle Eolie, delle Egadi e delle Pelagie e alle centinaia di riserve naturali, SIC e ZPS. Nell’ambito dei “Laboratori del Camminare” l’Associazione Photonature organizza attività di educazione ambien-

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tale di uno o più giorni, volte alla promozione e valorizzazione del territorio e degli ambienti naturali con particolare attenzione alla sostenibilità e alla conservazione della natura e delle sue risorse. Adulti e studenti delle scuole hanno la possibilità di imparare a riconoscere gli animali e le loro tracce, la flora, i canti degli uccelli e gli ambienti marini del Mediterraneo. Oltre alle attività naturalistiche, in collaborazione con guide turistiche autorizzate, Photonature organizza trekking urbani

volti alla scoperta delle bellezze storico-artistiche della città di Palermo attraverso percorsi che si snodano tra le aree meno battute dai flussi turistici di massa. Particolare attenzione viene posta agli aspetti legati alla legalità mediante incontri con associazioni impegnate nella lotta alla mafia come Libera e Addiopizzo. Per le sue attività, Photonature si avvale della collaborazione di rifugi del Club Alpino e di strutture agrituristiche a conduzione familiare, disponendo inoltre di un diving center completamente attrezzato e dotato di diversi mezzi nautici che sorge all’interno dell’area marina protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine. Benvenuti a bordo dunque! Ambito e attività outdoor Trekking, urban trekking, diving Lingue parlate Italiano, inglese Iniziative ed eventi periodici Sicilian Doc Festival, Fiera del Turismo responsabile, Sole XP, Meeting degli operatori del turismo siciliano Photonature Via degli Schioppettieri, 8 90100 – Palermo Cell. 339.4058151 (Gabriele Mastrilli) gabrielemastrilli@photonature.it www.photonature.it


Camminare dei migliori professionisti Le proposte del mese Laboratorio del Camminare AVANGUARDIE Come sempre, i nostri amici Salvatore ed Emanuela ci propongono un calendario fitto di appuntamenti da non perdere, per riscoprire camminando le bellezze naturalistiche della Puglia. Si inizia il 6 maggio con il trekking ad anello “Montevergine ed il Parco dei Pellegrini e dei Popoli”, sulla serra di Montevergine a Palmariggi (LE), tra boschi di querce, pini ed eucalipti, menhir e una cripta di recente rinvenimento, alla scoperta di una terra ricca di profumi, colori, storia e spiritualità. La prenotazione è facoltativa. Per il 13 maggio in programma un mini trekking ad anello dedicato ai piccoli escursionisti, all’interno del parco regionale Litorale di Ugento, tra le dune fiorite che separano le acque salate del mare da quelle dolci che le mille fontanelle fanno emergere dal sottosuolo, con tante specie di uccelli acquatici da vedere da vicino. Per gli ultimi due sabati di maggio e tutti quelli di giugno, all’interno della stessa area protetta è prevista “Acqua & Macchia”, in collaborazione con Iberotel Apulia di Fontanelle, che consiste in visite guidate tra le aree umide, la vegetazione spontanea delle dune, la pineta costiera e la storia di civiltà lontane che hanno vissuto in que-

sto angolo di Salento. La data del 27 maggio è invece dedicata a un trekking ad anello nel bellissimo Parco Regionale Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, dove i lupi sono di casa, ed infine il 3 giugno è in programma un mini trekking, sempre ad anello, nei Giardini delle Spundurate, doline dall’aspetto caratteristico presenti all’interno della Riserva Naturale Regionale Palude del Conte e Duna Costiera. Tutte le escursioni prevedono prenotazione obbligatoria salvo dove indicato, hanno difficoltà turistica o media e richiedono abbigliamento adeguato. Per informazioni Cell. 349.3788738 (Emanuela Rossi) Cell. 347.9527701 (Salvatore Totò Inguscio) info@avanguardie.net www.avanguardie.net Laboratorio del Camminare GENIUS LOCI Non potevano mancare, tra le proposte dei nostri Laboratori, Elisa e Valentina di Genius Loci, pronte come sempre ad offrirci nuove escursioni alla scoperta dell’Appennino modenese. Per il 6 maggio è in programma una passeggiata nella Riserva Naturale di Sassoguidano, con annesso un mini corso fotografico dedicato alle orchidee selva-

tiche, accompagnati da un fotografo professionista. Prima dell’uscita è prevista la visita alla mostra tematica per illustrare le basi della fotografia macro. Domenica 13 Maggio “Se il fiume potesse parlare…” presso Lama Mocogno (MO): come i viandanti del Quattrocento scendiamo al fiume e riposiamo all’ombra del Monte Mocogno. Domenica 20 maggio, presso il Parco delle Golene Foce Secchia, una biciclettata tra i campi e le opere di bonifica di questo lembo di pianura padana ricco di natura e storia, plasmato dall’ingegno dell’uomo. Il 27 maggio “Camminando verso il cielo, Biodanza in natura” presso il Lago Pratignano, a Fanano (MO) con Monica Ferrari, operatrice titolata nel campo della biodanza, e sempre il 27 è previsto “Verde timido e armi nascoste” presso il Parco Regionale del Frignano, a Montecreto (MO), tra le foglie del faggio ancora verde timido e le specie vegetali più rare, risultato di antiche lotte. Per il primo weekend di giugno il calendario prevede un trekking di tre giorni in Val d’Orcia, alla scoperta delle sue bellezze naturali e delle bontà enogastronomiche con il “Trekking dentro le cartoline”, ed in contemporanea sabato 2 giugno, “Dove sboccia il trifoglio nell’acqua”, nel Parco Regionale del

Frignano, è il trekking dedicato alla scoperta di piante medicinali, rare e protette, ognuna con la sua storia da raccontare. Infine per l’8 giugno “La luna del giardino romantico”, una passeggiata notturna nel giardino storico di Villa Sorra, in cui le stelle e la luna guideranno come per incanto i nostri passi. Per informazioni Cell. 347.7418152 (Valentina Parenti) Cell. 339.3480730 (Elisa Montorsi) info@geniusloci-escursioni.it Laboratorio del Camminare GREENTHINK Immancabili come sempre le escursioni alla scoperta dell’Appennino tosco-emiliano del Laboratorio del Camminare di Riccardo Sedola. Si comincia sabato 5 maggio con “Voci nella notte”, breve uscita notturna in bicicletta alla scoperta dei misteriosi suoni notturni: scopriremo insieme che il canto delle civette porta fortuna e quello che suona così preciso non è l’allarme di un’auto. Nel parco più grande di Maranello ascolteremo i richiami dei rapaci notturni aiutati da un playback registrato. Domenica 6 maggio in programma “MTB tra Pescale e Prignano”, per una escursione ad anello facile, piacevole e sco-

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Outdoor a 360째

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GRUPPO CLEMENTI Corso Torino 24 / 3 - 16129 Genova Tel. 010.5701042 - fax 010.5304378

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