LA RIVISTA DEL
Bimestrale Nr.4 - Anno XXXII - Verde Network s.r.l. - 16121 Genova - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, LO/MI
ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA
&OUTDOOR 291
SENTIERO LIGURIA RIVIERA DI LEVANTE
VALSESIA LA GRANDE TRAVERSATA
HOLI UNA PIOGGIA DI COLORI Euro 4,00 Agosto / Settembre 2017
www.trekking.it
LA SCELTA DELLO ZAINO VERDE NETWORK
SOMMARIO
ARTICOLI
36 100 IN COPERTINA COLORI DI LIGURIA. RIOMAGGIORE FOTO MARCO CARLONE
26
Sentiero Liguria di Levante
36
La casa mobile sulle spalle
46
Cascate al top
56
Escursionista bagnato...
62
Aggius: suoni e silenzi dalla luna
70
LibertĂ di movimento
76
Valle Sesia: La grande traversata
86
Il viaggio lento
92
Sydney Harbour
100
marco carlone
enrico bottino
cesare re
serafino ripamonti
marino curnis
massimo clementi
gae valli
carlo rocca
matteo zappettini
Holi, una pioggia di colori odetta carpi e oreste ferretti
RUBRICHE
6
Senza lasciare traccia
8
Obiettivo Outdoor
10
Cogli l’Attimo
12
Emozioni di carta
14
Federtrek
20
Ambiente e dintorni
22
Punto di vista
24
Laboratori del Camminare
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LIGURIA Testo di Marco Carlone
Liguria SENTIERO
26 · TREKKING&Outdoor
CONTINUA IL VIAGGIO DI TREKKING&OUTDOOR LUNGO IL SENTIERO LIGURIA: IN QUESTA SECONDA TAPPA PERCORREREMO A PIEDI LA COSTA LIGURE DA GENOVA A BOCCA DI MAGRA, CAMMINANDO SUI SENTIERI CHE LAMBISCONO LA RIVIERA DI LEVANTE NEI SUOI TRATTI PIÙ SELVAGGI.
ant v e L i Ri v i e r a d
e
www.beactiveliguria.it www.sentieroliguria.it
N
on è necessario essere un ligure DOC per sapere che esistono non una, ma almeno due Ligurie. Nulla di ufficiale, ma nessuna località della costa può sfuggire al celebre binomio Ponente-Levante. Eccoli qua i due volti litoranei di una sola, piccola, regione: frastagliata, rocciosa e selvaggia nella sua porzione orientale, più sabbiosa, dolce e curvilinea verso l’estremità occidentale. Ugualmente stimolanti e ricche di spunti, ciò che accomuna le riviere di Levante e Ponente è lo stretto abbraccio di montagne che spingono fin sulle rive del mare i suoi borghi e le sue città. A dividere le due facce della stessa medaglia è Genova, che da buon capoluogo di regione disegna un confine immaginario, di nome ma non di fatto, tra le due rive. Nel numero 290 della rivista TREKKING&Outdoor · 27
CONSIGLI DI TREKKING
LA SCELTA DELLO ZAINO
LA CASA MOBILE SULLA SCHIENA
Lo spazio tra il corpo e il pannello posteriore non compromette la stabilità dello zaino se non con carichi molto pesanti. In questo caso lo zaino è troppo staccato dalla schiena.
36 · TREKKING&Outdoor
Testi di Enrico Bottino e Michele Dalla Palma / Foto E. Bottino
ALL’ATTO DELL’ACQUISTO LO ZAINO DEVE ESSERE SCELTO CON CURA! SENZA LA NOSTRA PICCOLA CASA MOBILE NON POTREMMO ANDARE DA NESSUNA PARTE.
L
a nostra attenzione è rivolta soprattutto a chi per la prima volta si avvicina al mondo dell’escursionismo, anche se dare consigli a chi un po’ presuntuosamente si ritiene un esperto escursionista, non è mai sbagliato. Veniamo a noi, anzi, al nostro più importante compagno di viaggio: lo zaino! Realizzato con materiale robusto, antiabrasione e impermeabile, con tasche al posto giusto e cordini o reti che rendono bastoncini, piccozze e caschi facilmente accessibili: queste sono solo alcune prerogative dello nostro zaino al top.
ESSERE LEGGERI “Essere leggeri” è una regola alla quale non possiamo venire meno. Venti chili e non di più! Un obiettivo difficile da raggiungere, soprattutto quando nel minimo indispensabile rientra l’occorrente per un’escursione di più giorni. Iniziamo perciò a parlare di capienza e di litri, l’unità di misura che serve a distinguere i micro zaini da corsa di 10 – 12 litri, dai giganti da carico con un volume che può superare i 90 litri. È evidente una prima distinzione tra zaini formato large, pronti ad alloggiare non solo lo stretto necessario ma l’occorrente per trascorrere più giorni fuori casa, e zaini formato small, con una capienza decisamente minore (circa 30 litri). A livello statistico il “fratello maggiore” uscirà di rado dal nostro soppalco, quindi al momento dell’acquisto dello zaino potremmo pensare di investire qualche euro in più per lo zaino piccolo. Scelta sbagliata, perché il formato large necessità di una maggiore attenzione dal punto di vista ergonomico e tecnico, serve infatti per
affrontare tragitti più lunghi e pesi maggiori… quindi meglio allargare il portafoglio. Una cosa è certa: non esiste uno zaino universale che possa andare bene in ogni situazione. Se proprio non vogliamo investire su due zaini di capienza diversa, può risultare utile l’acquisto di un modello estensibile, in grado cioè di ampliare la propria capacità a seconda delle esigenze. Il segreto di questi prodotti risiede nelle due cerniere lampo posizionate strategicamente ai lati dello zaino: quando sono chiuse, lo zaino presenta un volume interno normale, che si amplia una volta aperte le zip arrivando ad aggiungere una capacità di 15 – 20 litri. Questa opzione può essere utile anche nel passaggio dalla stagione fredda a quella calda: gli indumenti primaverili-estivi sono più leggeri e meno voluminosi rispetto a quelli invernali. Alla fine due zaini sono meglio di uno! E attenzione nella scelta delle dimensioni perché determinano il peso del nostro compagno di viaggio a pieno carico: minore è il volume minore sarà il peso del materiale che potremo stivarci dentro senza renderlo troppo pesante! Perché rinunciare a quella piacevole sensazione di leggerezza?
QUESTIONE DI FORME Gli zaini escursionistici dell’ultima generazione si sviluppano soprattutto in verticale, presentano una forma più allungata e compatta. Alla forma contribuiscono anche gli spallacci che devono essere regolabili per consentire un corretto posizionamento dello zaino ed essere anatomici e imbottiti di un leggero rivestimento per vestire bene le clavicole. Soprattutto per gli zaini plurigiornalieri sono indispensabili le TREKKING&Outdoor · 37
ALPI Testo e foto di Cesare Re
CASCATE 46 · TREKKING&Outdoor
LE CASCATE SONO PROTAGONISTE ASSOLUTE DEL GRANDE PALCOSCENICO DELLA NATURA E SONO ALLA BASE DELLE NOSTRE ESCURSIONI ESTIVE. Una bella immagine della cascata del Valasco, in Valle Gesso, Alpi Marittime (Ph Enrico Bottino) TREKKING&Outdoor · 47
CONSIGLI DI TREKKING CAMMINARE CON LA PIOGGIA
ESCURSIONISTA BAGNATO...
Ph Maridav / shutterstock.com
ESCURSIONISTA FORTUNATO?
56 · TREKKING&Outdoor
Testo di Serafino Ripamonti
S
i può camminare sotto la pioggia causa “imprevisto”, come quando ci si ritrova in mezzo a un inatteso temporale estivo, per scelta stoica, come quando si decide di affrontare lunghi trekking nelle piovosissime (e bellissime!) regioni del Nord Europa, per esasperazione (“piuttosto che starmene a casa anche questo weekend…”), o semplicemente perché ci piace così! Qualsiasi sia il vostro fato o la vostra motivazione potete star certi di due cose: se camminate con la pioggia, non ne uscirete indenni; per quant’acqua venga giù, potete sempre trovare un modo per limitare i danni. Il primo “assioma” è molto semplice: quando piove puoi avere i migliori scarponi e le migliori membrane impermeabili e traspiranti di questo mondo, ma puoi star certo che in un modo o nell’altro, tanto o poco, finisci per bagnarti. Non è un’ammissione di impotenza, ma una semplice presa di consapevolezza, indispensabile per affrontare le intemperie con il giusto e positivo spirito: se ti aspetti di arrivare alla fine della pioggia nelle stesse condizioni con cui ci sei entrato, ogni goccia che passa il tuo strato impermeabile ti metterà in ansia e il minimo accumulo di condensa al di sotto ti parrà un fastidio insopportabile. Se invece sei consapevole che tutto questo è tanto inevitabile quanto innocuo, potrai camminare tranquillo sotto la pioggia ed essere felice. Gran parte di questa felicità, però deriva dal secondo assioma, che potremmo anche esprimere così: con la giusta attrezzatura e con i giusti accorgimenti la situazione si può tenere sotto controllo. Tradotto
Ph PolakPhoto / shutterstock.com
QUALCHE SUGGERIMENTO PER CHI, PER DESTINO O PER SCELTA, SI TROVA AD AFFRONTARE UN TREKKING SOTTO LE GOCCE: COSA INDOSSARE, COME COMPORTARSI E… COME MANTENERSI ASCIUTTI!
in termini pratici: umido sì, ma non fradicio, e non gelato! L’attrezzatura da pioggia per quanto sia di qualità e per quanto la utilizziate correttamente non vi terrà mai perfettamente asciutti, ma almeno impedirà che vi inzuppiate dalla testa ai piedi e darà un contributo fondamentale per evitare che il vostro corpo vada incontro a uno stato di ipotermia. Fatta questa doverosa premessa metodologica e filosofica, passiamo finalmente ai consigli operativi.
ATTREZZATURA DA PIOGGIA PER LE ESCURSIONI GIORNALIERE In questo caso l’attrezzatura da pioggia si può risolvere tranquillamente in giacca impermeabile e coprizaino, più un cambio di biancheria intima e vestiario, da tenere in auto per il rientro. Tenete conto che quando arriva la pioggia le temperature possono calare anche di parecchi gradi e che gli indumenti inumiditi perdono una parte più o meno grande del loro potere isolante, quindi all’abbigliamento antipioggia è sempre opportuno abbinare i giusti capi tecnici anche per quanto riguarda l’intimo e lo strato intermedio. In sostanza: se andate a fare una gita in Dolomiti solo con guscio impermeabile e T-Shirt in cotone, quando vi becca il classico temporale pomeridiano state freschi… giusto per usare un eufemismo! Come intimo mettetevi sempre qualcosa di traspirante e idrofugo e nello zaino trovate sempre posto per il pile. Per gli scarponi fate un po’ come volete, tanto, comunque sia, finisce che un po’ di acqua dal colletto superiore ci entra! Per il trekking giornaliero forse l’ideale è utilizzare una scarpa leggera, ma trattata con una membrana impermeabile: se la pioggia è TREKKING&Outdoor · 57
SARDEGNA Testi e foto di Marino Curnis
SUONI LUNA E SILENZI DALLA
62 · TREKKING&Outdoor
«SE TU E GLI ALTRI QUATTRO VERAMENTE MI AMATE, RAPITEMI STANOTTE, E PORTATEMI AD AGGIUS; E FATEMI UNA CAPANNA IN UN BOSCO DI SÒVERI LÀ SUL TUMMEU SOTZA, CH’IO VEDA IL GOLFO E TUTTO IL LIDO INSINO ALLA MADDALENA, E CH’IO SIA SVEGLIATO OGNI ALBA DAL GALLO DI GALLURA» GABRIELE D’ANNUNZIO, 1928.
P
oche righe di grande poesia descrivono lo struggimento e la malinconia che assalirono D’Annunzio nel 1928, dopo aver ascoltato presso il suo Vittoriale il Coro di Aggius, composto allora da Anton Pietro Cannas, Pietro Sanna, Giorgio Spezzigu, Salvatore Stangoni e, non ultimo, Giovanni Andrea Peru, cui fu indirizzata la lettera con tale testo. Non sarete esenti da quelle passioni, se i vostri passi visiteranno Aggius, incantevole villaggio della Gallura, ed il silenzio della Valle della Luna (o Li Pàrisi). Qui la natura impera, narrando vicende antiche e imperiture che si susseguono nei secoli, da quando i primi uomini decisero di abitare la Piana dei Grandi Sassi, com’era chiamata. Le scultoree rocce di granito fornirono loro non solo il primo riparo fisico, ma anche il luogo nel quale evadere silenziosamente dalla dura vita di tutti i giorni, fantasticando entro quel mondo di forme in esse naturalmente scolpite. Chissà se anche quegli uomini ammutolirono dinnanzi a cotanta bellezza. Chissà se si dolsero quando infransero quel silenzio per edificare da quelle stesse rocce il nuraghe Itzana, discreto controllore della valle. In simbiosi con i possenti lecci, le ritorte sughere, TREKKING&Outdoor · 63
CONSIGLI DI TREKKING
SALUTE E BENESSERE
LIBERTÀ DI MOVIMENTO Camminare per ricominciare a muoversi e rimettersi in forma.
70 · TREKKING&Outdoor
I
l trekking fino a qualche anno fa era un’attività per una ristretta cerchia di appassionati che amava scoprire territori e luoghi a passo lento e attento, rifuggendo dal mito del viaggio e della vacanza di massa, alla ricerca di una dimensione più intima e rilassata. Oggi però le cose sono, fortunatamente, cambiate molto. La società moderna ci impone ritmi frenetici, i nuovi mezzi tecnologici reclamano continuamente la nostra attenzione, ci vogliono attaccati ad uno schermo dallo scrolling infinito. Per questa ragione si sta riscoprendo il valore del viaggio a piedi, con tutte le sue sfaccettature di significato. Scegliere destinazioni fuori dalle grandi rotte turistiche, preferire una vacanza attiva e abbandonare le distrazioni del quotidiano per recuperare le energie mentali. Oggi camminare non è solo esperienza di viaggio ma anche esercizio quotidiano. Nella società contemporanea l’antico adagio latino “mens sana in corpore sano” si sta evolvendo in un vero e proprio mito della salute e del benessere. Sotto questa nuova “religione” del corpo sono nate molte stravaganti attività come il crossfit, il pilates, la zumba, lo yoga fit, la fitboxe e molte altre. Quasi tutte sono nate negli Stati Uniti, gli americani sono maestri nel trasformare qualsiasi cosa in business e intrattenimento. Non potevano tralasciare un mercato ghiotto come quello del benessere della persona, i life coach si sono moltiplicati sperimentando sempre nuove combinazioni tra diverse discipline. Non critichiamo queste attività che hanno avuto il merito di mettere in moto migliaia
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Testo di Massimo Clementi
di persone che mai si sarebbero avvicinate ad una palestra o a un campo sportivo, ma ci incuriosisce vedere un gesto connaturato nella natura umana etichettato con il nome fit walking. Letteralmente significa camminare per la forma fisica, un nome forse un po’ altisonante ma con il pregio di comunicare perfettamente l’idea che sta dietro questa disciplina che vuole evidenziare il lato sportivo del camminare. Dobbiamo dare atto agli americani di saper sempre trovare lo slogan più adatto al messaggio che vogliono comunicare, del resto il marketing è nato da loro. Vogliamo spiegare meglio perché camminare può diventare un ottimo strumento di allenamento, soprattutto per chi non si muove da un po’ di tempo, ma anche per chi vuole prepararsi ad escursioni più impegnative sui sentieri di montagna. Iniziare a fare attività fisica dopo periodi di sedentarietà, compreso il camminare, richiede un grande sforzo e una volontà di ferro. Tra le conseguenze negative che la sedentarietà si porta dietro ne troviamo anche una piuttosto subdola, la cosiddetta propensione all’inattività. Lo approfondisce la psicologia, noi abbiamo una certa propensione allo status quo, in pratica è molto più difficile prendere decisioni che innescano un cambiamento rispetto a quelle che ci portano a rimanere così come siamo. Ecco perché è tanto arduo scegliere di rimettersi in moto, la sedentarietà ha un effetto “appiccicoso”. Prendere la macchina o lo scooter per ogni spostamento ci sembra una scelta vitale per risparmiare tempo (quasi mai è così), la sera il divano è sempre più invitante delle strade del nostro quartiere. TREKKING&Outdoor · 71
PIEMONTE Testo di Gae Valli
Sulle TRACCE dei WALSER Alla ricerca della valle perduta
76 · TREKKING&Outdoor
SULLE TRACCE DEI WALSER… PERCHÉ SI PERCORRONO GLI ANTICHI SENTIERI TRACCIATI DAI WALSER NEL 1200, ATTRAVERSO I VALICHI ALLE PENDICI DEL MONTE ROSA. ALLA RICERCA DELLA VALLE PERDUTA… PERCHÉ LA STORIA RACCONTA CHE I WALSER, IN CERCA DI TERRE PIÙ FERTILI, SI SPINSERO SUI GHIACCIAI DEL MONTE ROSA, SINO ALLA ROCCIA, PENSANDO DI TROVARE DALLA PARTE OPPOSTA UN TERRITORIO PIÙ FERTILE. DA QUESTE ESPLORAZIONI, ALLA RICERCA DI NUOVE TERRE DA COLTIVARE, INIZIÒ LA CONQUISTA DELLE VETTE DEL MONTE ROSA, SEGNANDO L’INIZIO DELL’ALPINISMO.
CONSIGLI DI TREKKING
SALUTE E BENESSERE
IL VIAGGIO LENTO
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Nove consigli per esplorare il mondo a piedi
86 · TREKKING&Outdoor
Testo di Carlo Rocca
PACCHETTI ALL INCLUSIVE, VACANZE LAST MINUTE: IL VIAGGIO ASSOMIGLIA ORMAI A UNA LOTTA CONTRO IL TEMPO. EPPURE SOLO RALLENTANDO POSSIAMO CONOSCERE IL MONDO, VIAGGIARE DAVVERO.
C
i sono persone che percorrono migliaia di chilometri in aereo e non hanno mai realmente viaggiato. Altre che con un breve itinerario sulle colline dietro casa o semplicemente andando a piedi in ufficio riescono a vivere una piccola, grande esperienza di viaggio. Perché viaggiare è innanzitutto questo: conoscere il mondo, esplorarlo. A ben vedere, questa è l’attività più antica dell’uomo, forse da ancor prima che diventasse Homo Sapiens Sapiens. E come per i nostri ancestrali progenitori, ancora oggi l’unico modo per avventurarsi nel mondo è camminare. Puoi prendere tutti i treni, gli aerei e le navi che vuoi. Alla fine potrai dire di conoscere un territorio, una montagna, una città, un quartiere, solo se dalla stazione o dall’aeroporto o dall’albergo comincerai a muovere qualche passo. Perché la variabile fondamentale del viaggio è il tempo. Camminare significa prendersi il tempo necessario per conoscere il mondo. Ecco allora qualche suggerimento per non perdersi tra i pacchetti all inclusive delle vacanze usa e getta. Nove consigli per diventare un autentico viaggiatore. Anzi, un viaggiatore lento.
Il viaggio non è una lista di posti da visitare che spunti via via sulla tua moleskine. Il viaggio è l’esperienza che ne fai.
2. NON SI VIVE DI SOLE GUIDE DI VIAGGIO Le guide di viaggio e quelle che descrivono gli itinerari sono importanti. Fai bene a leggerle. Ti potranno essere utili per preparare il viaggio o la tua escursione e per risolvere problemi pratici. Ma se vuoi davvero viaggiare, conoscere il dislivello di un itinerario non basta. Leggi gli autori che in quel territorio sono nati, hanno vissuto, che ne trasudano nelle pagine. Cammini sui sentieri a picco sul mare della Liguria? Leggi le poesie di Caproni. Sentirai davvero l’odore del mare. Prepari un trekking tra Langhe e Monferrato? Devi leggere Pavese, non puoi farne a meno. Borges diceva che non provava desiderio di visitare un luogo se non ne aveva letto qualcosa. Leggi prima e, se possibile, durante l’itinerario. Il tuo viaggio sarà più lento. Sarà un vero viaggio. Passo dopo passo. Pagina dopo pagina.
1. LA LISTA DELLE COSE DA FARE
3. SCEGLI UN POSTO INVECE DI TANTI: NON TI DISPERDERE
Hai presente la lista delle cose da fare? L’elenco dei posti assolutamente da non perdere? Bene, se proprio vuoi rovinarti il viaggio preparane una, la più dettagliata possibile e poi rispettala. Se sei un vero viaggiatore lento, non preparare nessuna lista. Fatta eccezione per le precauzioni necessarie perché il tuo viaggio sia sicuro, lascia che sia il viaggio a sorprenderti.
Potresti pensare che più cose vedi, più visite fai lungo il cammino, più avrai viaggiato. In realtà così facendo sarà più facile disperderti. E disperdersi è peggio che perdersi, perché se ti perdi, magari imbocchi per sbaglio un sentiero che alla fine ti fa scoprire un posto bellissimo che nessuno conosce. Ma se ti disperdi, farai fatica a ritrovare anche solo te stesso. Concentrati su un’area più limitata, poche TREKKING&Outdoor · 87
INDIA Testo di Odetta Carpi - Foto di Oreste Ferretti Un sacerdote di Krishna viene cosparso di polveri. Per gli indù, un gesto che vuole dimostrare tutto l’amore e l’affetto verso la divinità che lui rappresenta.
HOLI Una pioggia di
colori
100 · TREKKING&Outdoor
È ONLINE IL TREKKING BOOK STORE! Abbiamo sempre lavorato ad ogni numero della rivista come fosse un pezzo unico, una pubblicazione da collezionare e conservare, magari da rileggere nel tempo. Ogni rivista è il racconto degli aspetti più caratteristici e intimi di un luogo, un territorio o una città da scoprire col passo lento e attento del camminatore. Le nostre storie, numero dopo numero, hanno narrato le tradizioni e le culture di popoli e terre vicine e lontane. Abbiamo creato un luogo adatto a contenere molti di questi racconti e storie, per farle scoprire o riscoprire ad ogni nostro lettore. Si chiama TREKKING BOOK STORE e lo trovate online!
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