VERDE NETWORK
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R I V I S TA
DEL
TREKKING
LA RIVISTA DEL
Euro 4 - Agosto / settembre 2014 - Anno XXXI - Bimestrale Nr. 4 Verde Network s.r.l. - 16121 Genova - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI
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ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA
&OUTDOOR 273
SPECIALE Appennino e Cinque Terre
Cinque Terre, un abbraccio di mare
Appennino tosco-emiliano, un Parco ospitale
Yosemite, sui sentieri della California
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Giornata Nazionale del Camminare
Quanto bisogna camminare al giorno per “togliersi il medico di torno”? I più esperti parlano di 8-10 mila passi, in altre parole, un’ora e mezza di passeggiata giornaliera. E non per forza bisogna andar per sentieri o boschi ma il “classico” tragitto casa-lavoro e ritorno sarebbe già un ottimo allenamento. Ma se il percorso quotidiano non vi basta o se volete recuperare un po’ di giorni passati sulla vostra auto e non sulle strade ad osservare, meditare e ossigenare il cervello, perché non programmare una piacevole passeggiata tra portici e piazze nella propria città? L’occasione giusta sarà il prossimo 12 ottobre quando si celebrerà la terza edizione della Giornata Nazionale del Camminare, evento organizzato da FederTrek in collaborazione con la rivista TREKKING&Outdoor, con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, della Camera dei Deputati, la partecipazione del MIUR e l’Ade-
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sione Formale della Presidenza della Repubblica. L’iniziativa, come nelle passate edizioni, si pone l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni su temi oggi fondamentali, quali la qualità della vita nel territorio urbano, la riduzione delle emissioni inquinanti e una rinnovata consapevolezza della necessità di tornare a prendersi cura delle nostre città, piccole o grandi. Camminare permette inoltre, di riscoprire e valorizzare le bellezze delle nostre città, dei centri e dei borghi storici, con i loro monumenti celebri, ma anche con gli angoli più suggestivi e nascosti. Aiuta a rinnovare un legame affettivo e di
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...la Giornata Nazionale del Camminare ha visto l’adesione di oltre 100 città e più di 200 iniziative: dalle grandi metropoli come Milano e Roma, alle più importanti città d’arte come Firenze e Genova, fino ai piccoli borghi... appartenenza con il tessuto urbano e sociale. Senza dimenticare i benefici psico-fisici alla nostra salute, come dimostrano i numerosi studi dell’OMS, e all’ambiente. Anteprima della Giornata sarà la presentazione dell’evento al Convegno di Roma in programma il prossimo 11 ottobre. Qui verranno descritti obiettivi e tematiche della Giornata (e non solo), a cui la FederTrek, ma in generale tutti gli appassionati del turismo lento, sono più legati. Inoltre la stessa FederTrek, ha sviluppato specifiche iniziative di promozione a livello nazionale e locale, come la realizzazione di uno spot video diffuso sia su internet che sui media tradizionali con il coinvolgimento di numerosi Testimonial. Nel 2013 la Giornata Nazionale del Camminare ha visto l’adesione di oltre 100 città e più di 200 iniziative: dalle grandi metropoli come Milano e Roma, alle più importanti città d’arte come Firenze e Genova, fino ai piccoli borghi, dove sono stati organizzati percorsi tematici, non solo nei centri storici ma anche nelle periferie e nei parchi cittadini, iniziative ed
eventi, con la regia delle amministrazioni locali e il coinvolgimento di tantissime associazioni e singoli cittadini. Un’iniziativa non solo per i grandi ma anche per i più piccoli: infatti, novità di questa edizione, sarà il coinvolgimento del mondo della scuola nelle celebrazioni della Giornata, in applicazione del Protocollo d’Intesa in vigore tra FederTrek e MIUR. In particolare, durante la manifestazione verrà assegnato il premio “Scuola in Cammino”, che prevede la realizzazione di brevi video autoprodotti dagli studenti. E non dimenticate gli itinerari enogastronomici: perché camminando, si sa, viene sete… ma anche fame! Dal sito www.giornatadelcamminare.org è disponibile (oltre ai materiali e documenti da poter scaricare) un decalogo sui temi che caratterizzeranno l’edizione del 12 ottobre 2014, oltre a quelli ormai tradizionali. Per qualsiasi chiarimento o approfondimento consultare il sito www.giornatadelcamminare.org o scrivere all’indirizzo e-mail giornatadelcamminare@federtrek.org. Buon cammino.
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UN ITINERARIO TURISTICO SORPRENDENTE E INVITANTE, CHE MOSTRA LE VALENZE NATURALISTICHE E CULTURALI DEI PARCHI NAZIONALI DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO E DELLE CINQUE TERRE: STRAORDINARIO SERBATOIO DI IDENTITÀ, TRADIZIONI E PRODUZIONI DI QUALITÀ
APPENNINO E D
ue Parchi Nazionali e un unico sistema territoriale. Le Cinque Terre in fondo sono l’Appennino che si tuffa nel Mar Ligure. Il contatto crea meraviglie… di paesaggio prima di tutto. Come le coste alte e frastagliate, fatte di scogliere scoscese, terrazzamenti coltivati, calette profonde, paesi incastonati nelle insenature.
La Pietra di Bismantova, sentinella della Valle del Secchia (Ph Francesco Ferretti) Vernazza, i colori delle Cinque Terre (Ph Enrico Bottino)
O come un imponente crinale di montagne verdi o bianche che compare all’orizzonte per chi arriva dal mare, valichi impervi, pascoli di quota sopra boschi a perdita d’occhio, vette oltre i 2000 metri, spesso tra le nuvole e con vista mare. Alpis Marina è il nome latino del Massiccio del Succiso, che fa da spartiacque e sentinella tra la Pianura Padana e il Mar Tirreno. Ma non c’è solo il paesaggio. Qui due mondi entrano in contatto, due climi, due cucine, due storie. Anzi le storie e sapori sono tanti e variegati. Il confine climatico tra Europa e Mediterraneo scandisce bene i versanti
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delle foraggere del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma a Nord, da quello dei terrazzamenti dell’ulivo e della vite a Sud. Si condiscono i cibi con l’olio su un versante e col burro sull’altro. Dalle cattedrali del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma, si passa ai vini di Cinque Terre e Lunigiana, al pesce, allo Sciacchetrà , ai mieli e agli oli mediterranei. Anche il meteo spesso dà maltempo su un versante e un pieno sole sull’altro. Variano le temperature e i venti. La neve è fissa per 4-5 mesi oltre i 1500 su un versante, sull’altro è un ospite fugace e temporaneo.
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O E 5TERRE Camminare, arrampicare, pedalare, cavalcare o nuotare qui offre opportunità… e incertezza. Molto dipende, molto cambia col tempo e le stagioni. Piccole pievi, santuari, castelli punteggiano i luoghi più elevati e panoramici. Tra l’Appennino di Parma e Reggio, la Lunigiana e la Garfagnana fino al Golfo dei Poeti e a Monterosso c’è un percorso aereo di crinale e uno scrigno di specialità. È l’Italia profonda, dove non è una bugia che il piccolo è bello e che c’è sempre in ogni stagione qualcosa da scoprire. Pesci e funghi, miele e pecorino, castagne e molluschi. E tra questi alcuni prodotti tra i più titolati del mondo, con i loro laboratori/latterie e il loro paesaggio. Un caleidoscopio della natura e della storia da esplorare attraverso le stagioni. Fausto Giovanelli Presidente del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano
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APPENNINO E 5TERRE
PARKS IN P
Un punto di unione, due p TESTO DI ENRICO BOTTINO / FOTO DI ENRICO BOTTINO E ARCHIVIO PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO
“I
o, come la rondine di Anacreonte ho lasciato il mio Nilo e sono migrato qui per l’estate, in una casa isolata di fronte al mare e circondata dal soave e sublime scenario del Golfo della Spezia”. Così scriveva Percy Bysshe Shelley. Sono questi i luoghi del levante ligure che conservano angoli ed emozioni tanto care a letterati, artisti e grandi poeti, come Lord Byron, Percy Shelley, Henry Morton Stanley, il ligure Eugenio Montale e il cittadino affettivo del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Attilio Bertolucci. 30 - TREKKING&Outdoor - agosto /settembre 2014
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N PROGRESS UN PUNTO DI UNIONE FRA LE CINQUE TERRE E L’APPENNINO, CHE SCOLPISCONO UN TERRITORIO UNICO, DI EQUILIBRIO E SCAMBIO; DUE PARCHI NAZIONALI CHE HANNO TUTTI I NUMERI PER ESAUDIRE IL NOSTRO DESIDERIO DI NATURALITÀ E CULTURA; TANTI PROGETTI PER PORTARE “ENERGIA” DAL MARE ALL’ENTROTERRA, ACCOMPAGNATI DA VENTI FAVOREVOLI IN QUOTA.
e parchi, tanti progetti
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APPENNINO E 5TERRE
AI PIEDI DEL G TESTI DI ITALO CLEMENTI, FABIO GUGLIELMI E SERAFINO RIPAMONTI / FOTO DI ENRICO BOTTINO E ARCHIVIO PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO
IL VIAGGIO DALL’APPENNINO AL MARE COMINCIA AL COSPETTO DELLA VETTA SIMBOLO DEL CRINALE TOSCO-EMILIANO: IL GIGANTE CUSNA, CHE DOMINA SULLA RIPIDA VALLE D’OZOLA, SU QUELLA PIÙ DOLCE DEL VERSANTE REGGIANO E SULL’INCUDINE DI ARENARIA DELLA PIETRA DI BISMANTOVA, CHE ISPIRÒ A DANTE L’ASPRA IMMENSITÀ DELLA MONTAGNA DEL PURGATORIO
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L GIGANTE
L
e storie che si raccontano la sera ai bimbi prima di dormire (spesso più vere di tutte quelle che si rigirano i grandi per il resto della giornata…) narrano di un gigante buono, che amava abbandonarsi sui verdi altipiani dell’Appennino reggiano, in contemplazione del magnifico panorama. La gente della montagna gli voleva bene, provava affetto per questa creatura di animo generoso perché l’aiutava nei lavori più duri e faticosi, lui che aveva grandi mani e grande vigore. TREKKING&Outdoor - agosto /settembre 2014 - 39
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APPENNINO E 5TERRE
LA PORTA DELL’APPEN N C’È UN TRATTO, NEL CRINALE FRA EMILIA E TOSCANA, CHE PIÙ CHE DIVIDERE DUE VERSANTI UNISCE E METTE IN COMUNICAZIONE IL MEDITERRANEO CON LA PIANURA PADANA. LA VAL D’ENZA, QUELLA DEL SECCHIA E LE ALTE VALLI DELLA LUNIGIANA ORIENTALE E DELLA GARFAGNANA SONO DA SEMPRE CONSIDERATE UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI PORTE DELL’APPENNINO, DESTINO CHE NE HA PLASMATO IL PAESAGGIO, LA CULTURA E LE TRADIZIONI.
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N NINO
TESTO DI SERAFINO RIPAMONTI / FOTO DI ENRICO BOTTINO E ARCHIVIO PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO
L’
essere terra di confine, di scambio e contaminazione è certo la cifra distintiva della dorsale montuosa che si snoda fra San Pellegrino in Alpe e il Passo della Cisa, in un ambiente alpestre non troppo lontano dal litorale e dal calore della natura mediterranea; un viaggio ideale che sopravanzando la fertile pianura alluvionale della Magra atterra sul mare delle Cinque Terre, perla di quella Liguria forte dei contrasti paesaggistici per la presenza dei monti a ridosso del litorale, ma anche di contraddizioni culturali dove la coltivazione di una terra ostile ha preso il sopravvento sulla pratica della pesca. TREKKING&Outdoor - agosto /settembre 2014 - 47
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APPENNINO E 5TERRE
PIETRA E AC Q TESTI DI ENRICO BOTTINO, FABIO GUGLIELMI E SERAFINO RIPAMONTI FOTO DI ENRICO BOTTINO E ARCHIVIO PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO
L’ACQUA, ELEMENTO ORIGINARIO E FONTE DI VITA, È LA PROTAGONISTA DI QUESTO VIAGGIO NELLA GEOGRAFIA E NELLA CULTURA DELL’APPENNINO PARMENSE, INSIEME ALLA PIETRA, COMPONENTE PRIMORDIALE DELLE MODESTE MURA DEGLI AGGREGATI RURALI, DELLE PIEVI, DELLE CINTE MERLATE DEI CASTELLI, DELLE STATUE STELE SIMBOLO DELLA LUNIGIANA. PROSEGUIAMO IL NOSTRO VIAGGIO IDEALE, LUNGO LA DORSALE APPENNINICA, DAL PASSO DEL LAGASTRELLO A QUELLO DI CIRONE
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C QUA C
i sono elementi ancestrali i cui contrasti e assonanze plasmano il volto della Terra. Ci sono luoghi dove gli elementi si incontrano e interagiscono, mostrando tutte le loro diversità e, nello stesso tempo, il rapporto di reciproca dipendenza. La dorsale che corre fra il Passo del Lagastrello e quello di Cirone è uno di questi. TREKKING&Outdoor - agosto / settembre 2014 - 57
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APPENNINO E 5TERRE
VIE DI CONOSCENZ A TESTO E FOTO DI ENRICO BOTTINO
IL NOSTRO LUNGO VIAGGIO IDEALE DALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO AL MARE È GIUNTO ALLA SUA TAPPA FINALE, CI APPRESTIAMO ORA A ENTRARE IN UN PAESAGGIO UNICO E STRAORDINARIO, OPERA DELL’UOMO E DELLA NATURA; UN PAESAGGIO CHE ALL’INDOMANI DELL’ALLUVIONE DEL 2011 HA RISCHIATO DI SPARIRE PER SEMPRE. OGGI, L’IMMAGINE DI MONTEROSSO E VERNAZZA SPAZZATE VIA DAL FANGO SONO SOLO UN RICORDO: LA CAPARBIETÀ DELLA LORO GENTE HA RESTITUITO AL MONDO QUEL PARADISO CHE ABBIAMO SEMPRE AMMIRATO DURANTE LE NOSTRE ESCURSIONI TRA MARE E MONTI
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i è un’estremità di Toscana che sa di Liguria e non è Liguria, di Emilia e non è Emilia e sa persino poco di Toscana. È l’alta Valle del Magra. La possiamo osservare dall’alto, dove le panoramiche sono abbastanza libere e dove l’occhio riesce a cogliere e unire due mondi solo apparentemente diversi: l’Appennino e le Cinque Terre. TREKKING&Outdoor - agosto / settembre 2014 - 67
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TOSCANA
LUOGHI DEL L tra borghi e pievi TESTO DI STEFANO FARINELLI / FOTO DI CLAUDIO BIANCUCCI
NELLA VALLE DEL TEVERE E CASENTINO, IN SELLA ALLA NOSTRA MOUNTAIN BIKE, POSSIAMO SCOPRIRE SCENARI UNICI NEL PROPRIO GENERE. NON SOLO OUTDOOR VISTO COME PERCORSI SU STRADE BIANCHE, MA ANCHE CICLOTURISMO SU ASFALTO SEMPRE IMMERSI NEL VERDE DELLA NATURA. SIAMO IN TOSCANA, A STRETTO CONTATTO CON STORIA, RELIGIONE ED ENOGASTRONOMIA LOCALE
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Il bacino artificiale di Montedoglio
L LO SPIRITO Santuario della Verna
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a Valle del Tevere si trova ai confini della Toscana centro orientale e dell’Umbria nord occidentale, fra le provincie di Arezzo e Perugia. Una piccola parte si estende nel territorio dell’Emilia Romagna. In dettaglio, ci troviamo a nord della valle nei pressi di Pieve Santo Stefano, piccolo comune in provincia di Arezzo. Immerso nella natura e circondato dai rilievi dell’Appennino Centrale, si presta bene come collegamento verso altri meravigliosi borghi storici, come Chiusi della Verna e Caprese Michelangelo. TREKKING&Outdoor - agosto / settembre 2014 - 77
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VENETO
GROTTA TAN E l’emozione dell’acqua
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onostante a Torri del Benaco, uno tra i più rinomati centri turistici di tutto il lago di Garda, vi sia un forte afflusso turistico stagionale, il borgo di Pai di Sopra conserva ancora in sé il sapore di un importante passato, fortunatamente non troppo lontano: la chiesa che si erge dominante sul lago sorge su un antico castello mentre gli scorci che possiamo ammirare nei viottoli del paese ci riportano indietro nel tempo.
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N ELLA TESTI DI ADRIANO FESTA E LUCA CORRADI FOTO DI GIUSEPPE GUASTELLA
SULLA SPONDA ORIENTALE DEL GARDA, DOVE LE PENDICI DEL MONTE BALDO CALANO ALL'IMPROVVISO NELLE ACQUE DEL LAGO, TROVIAMO UNA CAVITÀ NATURALE CHE GLI ABITANTI DEL LUOGO HANNO CHIAMATO “GROTTA TANELLA”. PER RAGGIUNGERLA È NECESSARIO SPINGERSI FINO ALL’ANTICO BORGO DI PAI DI SOPRA, FRAZIONE DI TORRI DEL BENACO TREKKING&Outdoor - agosto / settembre 2014 - 83
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STATI UNITI D’AMERICA
Sui sentieri della
CALIFORNIA
TESTO E FOTO DI SERAFINO RIPAMONTI
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iamo seduti fuori dal Ponderosa Lodge. Sulle nostre teste sventola la bandiera a stelle e strisce, sollazzata dagli scherzi della brezza serale. L’odore della pompa di benzina arriva fino a noi, mescolandosi a quello dei boschi che ci circondano nel raggio di un centinaio di chilometri, un tappeto verde di sequoie giganti e big redwood three che copre le colline quasi senza soluzione di continuità, segnato soltanto da poche cicatrici d’asfalto.
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UN VIAGGIO NELL’OVEST AMERICANO E NELLA “PROVINCIA PROFONDA” DEGLI STATES, ALLA SCOPERTA DELLO SPETTACOLARE PARCO NAZIONALE DI YOSEMITE E DEL MITO DELLA WILDERNESS - LA NATURA SELVAGGIA IMMORTALATA NEGLI SCRITTI DI JOHN MIUR E NELLE IMMAGINI DI ANSEL ADAMS
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Il GPS ha rivoluzionato l’approccio alle attività outdoor divenendo un’autentica “guida esperta” capace di accompagnarci, se correttamente utilizzato, su ogni itinerario. In collaborazione con , leader nel settore strumentazione GPS
Un GPS con tutte le
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dedicata all’outdoor, eccoci a un nuovo appuntamento di questo “corso sul campo” che insegna a sfruttare al meglio, nell’uso pratico, tutte le funzionalità di questo utile, a volte anche indispensabile, strumento tecnologico.
“carte” in regola TesTo e foTo di MassiMo RavaRa
O
rmai le terre emerse sono praticamente state tutte scoperte ma la cartografia continua ad evolversi. Vediamo come avere l'approccio giusto alle nuove cartografie digitali dedicate ai navigatori satellitari. Oggi tutti, o quasi, i navigatori GPS funzionano in simbiosi con una cartografia digitale caricata al loro interno. Sebbene questa funzionalità non sia propriamente una novità, è sicuramente uno degli aspetti dove si è concentrato maggiormente lo sforzo delle major del settore per produrre prodotti sempre più efficaci e convincenti. Sembrano infatti lontani i tempi in cui apparvero le prime cartografie dedicate che venivano visualizzate sul display in bianco e nero ed erano costituite da poche linee che schematizzavano le principali infrastrutture e qualche informazione testuale.
I sentieri del comprensorio di Canzo visti su una carta topografica tradizionale e sulla nuova TrekMap Italia V3Pro di Garmin. Ottimo il feeling visuale di quest'ultima e la ricchezza dei dettagli presenti.
L'importanza della cartografia residente Oggi la cartografia caricata all'interno del navigatore satellitare permette una grande quantità di funzionalità altrimenti impensabili. Innanzitutto, funzionalità che fu alla base di tutto questo processo di sviluppo, la possibilità di visualizzare in tempo reale la propria posizione su una cartografia senza dover ricorrere a complessi calcoli per riportare le coordinate della propria posizione sulla carta topografica tradizionale. Una funzionalità importantissima perché, grazie al dettaglio elevato che caratterizza le cartografie di ultima generazione, è anche possibile riconoscere un luogo (un incrocio tra sentieri, un passo o una forcella, uno sperone roccioso) o per similitudine osservando una carta tradizionale o l'ambiente cir-
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FederTrek
PEDALANDO PER DIVERSI SENTIERI Una frase, un pensiero, una volontà…”Diversi Sentieri”… nasce così il nostro cammino per il sociale e per la solidarietà… La consapevolezza e la convinzione che la dignità e la gratificazione di ogni essere umano sono valori irrinunciabili e che l’avvicinamento con la realtà motivate all’impegno e alla dedizione sarebbero state di confronto e di reciproco arricchimento. Ancora una volta una sfida importante, ma questa volta da conseguire e non solo per noi. Vogliamo vincere il silenzio, le diversità, gli ostacoli, i pregiudizi e questo sarà certamente il sentiero più lungo e faticoso da percorrere. Ci fermeremo, prederemo fiato, seguiremo con tenacia il nostro percorso; creste e vallate non ci spaventeranno, ma al contrario l’entusiasmo ci renderà ricchi di sorrisi, di esperienze e di semplici “grandi” cose. Vogliamo impegnarci cosi in “Diversi Sentieri”: costruire spazi e culture per tutti, incoraggiare lo Sport Amico per tutti, promuovere il tempo libero per tutti, sostenere progetti ed attività per tutti. Ecco il nostro impegno, importante ed ambizioso, che con costanza e devozione promettiamo a sostegno di chi vorrà crederci come noi. Dalla vicina Campania arriva l'evento che anticiperà il Gala della Solidarietà "DIVERSI SENTIERI". Infatti, il biker Giovannino Carrano è l'artefice e l'organizzatore di que-
sto Free Event che unirà Salerno a Gioia Tauro sulle pedalate del sociale. Sarà una lunga e piacevole pedalata che vedrà i bikers arrivare nel cuore dei Diversi Sentieri e iniziare così la diffusione nel Bel Paese. Un programma suddiviso in sei giornate a partire dal 26 agosto con partenza Da Piazza Cocordia (SA) e arrivo in serata a Capitello (SA). Punto di partenza della tappa del 27 agosto che condurrà fino a Paola (CS). Da qui il 28 agosto ci sarà l’arrivo a Vibo Valentia. Il 29 sarà la volta di Gioia Tauro (RC) e dell’inizio della rassegna “Diversi Sentieri” che vedrà raggiungerà il suo apice nelle giornate del 30 e 31 agosto con la manifestazione che entrerà nel suo vivo. Si conclude questa sei giorni di pedalate, il 1 settembre con partenza in treno per Salerno e/o altre destinazioni. Tra una tappa e l’altra, si pernotterà in campeggi attrezzati oppure in strutture ricettive low cost BB, agriturismi. Percorso interamente stradale adatto a tutti i tipi di biciclette, è preferibile una bici attrezzata da viaggio. Per maggiori info e/o adesioni rivolgersi al direttore dell'organizzazione Giovannino Carrano: Cel. 333.4026673 / 392.6647482 giovannino.carrano@gmail.com
VISITA IL SITO FEDERTREK
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CAMMINARE: UNA FILOSOFIA ... IN MARCIA, PER STARE BENE, PER SCOPRIRE IL MONDO FUORI E DENTRO DI NOI "Professo', non andremo mica a piedi?!" è di solito la domanda più frequente e quella posta con più preoccupazione che l'insegnante può sentirsi rivolgere dagli alunni in occasione di una gita o di un'uscita didattica. Pigrizia? Abitudine agli spostamenti in auto? Paura di stancarsi e/o di annoiarsi negli spostamenti a piedi? Abitudine all'attività sportiva praticata solo in determinati luoghi a questo destinati (palestra, piscina, campo di calcio)? I rischi per la salute causati dalle abitudini di vita non corrette dei giovani (dai 6 ai 17 anni) sono stati oggetto di una recente indagine dell'Istituto Superiore di Sanità, fra questi la tendenza all'obesità e al sovrappeso, l'abuso di alcol, il fumo, lo scarso consumo di frutta e verdura e la sedentarietà. Risultato: un giovane su quattro è in sovrappeso, ma i genitori non se ne accorgono! Proprio con l'obiettivo (un po' provocatorio) di stimolare nei preadolescenti la consapevolezza dell'importanza di camminare come attività conoscitiva, fisica e sportiva è nato il progetto interdisciplinare "Camminare: una filosofia ... in marcia". Il progetto è stato proposto "pioneristicamente" alla classe II H dell'I.C. Piazza Minucciano di Roma e coordinato dal prof. Enzo Bellotti, docente di lettere. Gli obiettivi del progetto: promuovere negli alunni una riflessione sull'importanza del camminare correttamente come pratica salutare e stimolante per l'osservazione; incentivare la pratica del camminare in città e negli ambienti naturali; potenziare la capacità di osservare e di orientarsi in diversi tipi di ambiente; prevenire le forme di sovrappeso e obesità nei ragazzi/e tra gli 11 e i 14 anni di età; sensibilizzare gli alunni e le loro famiglie al concetto (e alla pratica) della mobilità sostenibile. Dopo un breve excursus storico-antropologico sul bipedismo come essenziale conquista evolutiva dell'uomo, il progetto ha
www.federtrek.org
affrontato il tema del camminare come momento costitutivo della conoscenza, in relazione agli scopi per cui espletiamo questa "ovvia" attività: spostarsi individualmente o in gruppo (la differenza tra il camminare con uno scopo e il passeggiare senza una meta; dalla transumanza alle migrazioni di interi popoli); osservare e orientarsi nel mondo attorno a noi (la percezione dei molteplici ambienti, urbano, naturale, selvaggio, non tutti e non sempre rispettosi della dimensione del camminatore); pensare (molti intellettuali e scuole filosofiche hanno coniugato l'attività di camminare alla riflessione); pregare (si pensi al grande fenomeno del pellegrinaggio); manifestare le proprie idee per una causa (le marce di protesta, per la pace, per i diritti umani), ecc. Altri aspetti del camminare riguardano i rischi fisiologici legati ad una scorretta postura oppure alla stanchezza (soprattutto nel trekking) e gli aspetti psicologici (le sensazioni positive o negative che si possono provare camminando). Alle lezioni e alle discussioni in aula si sono alternate anche due esperienze sul territorio, entrambe svolte con la collaborazione di FederTrek. La prima è stata una "passeggiata teatrale" effettuata con l'Associazione "Un Amleto di Troppo", con l'obiettivo di attivare la capacità di osservazione attraverso l'azione performativa studiata per il territorio in cui opera la scuola. La passeggiata ha messo in relazione il mondo delle storie (lettura di passi del romanzo di Patrick Süskind, Storia del signor Sommer) con l'esperienza del camminare insieme osservando aspetti della flora e della fauna urbane. La seconda esperienza è stato il campo scuola in località San Donato Val di Comino (FR), località del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, presso l'agriturismo-fattoria didattica "Le Case Marceglie". Obiettivi del campo scuola sono stati il contatto con l'ambiente naturale (un "terrificante" trekking di 12 chilometri nei boschi di Settefrati - Val Canneto), il contatto con gli animali della fattoria (grande successo hanno riscosso capre e asini), le esperienze legate al mondo degli "Antichi saperi" (la produzione degli oleoliti e della carta riciclata; della sfoglia e del formaggio). Tra le varie attività svolte a scuola, gli alunni hanno elaborato delle riflessioni sul tema del camminare a partire dalle frasi di filosofi e scrittori camminatori; hanno scattato foto di aspetti positivi e negativi del proprio percorso casa-scuola; hanno svolto delle ricerche sugli sport legati al camminare (marcia, corsa, trekking, nordic walking); hanno realizzato una presentazione multimediale degli argomenti affrontati e un "diario di bordo" del campo scuola nella forma di un giornalino. Tutto il lavoro è stato presentato in occasione della festa di fine anno scolastico. Il bilancio dell'esperienza appare sicuramente positivo. Sul piano didattico, il tema del camminare presenta una caratterizzazione fortemente interdisciplinare e vede il coinvolgimento di tutti i docenti del Consiglio di Classe, che possono affrontare la tematica ciascuno nella specificità della propria
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FederTrek disciplina d'insegnamento. Gli alunni hanno potuto sperimentare le tante dimensioni del camminare e le tante esperienze conoscitive, forse "faticose" ma anche divertenti, che si possono fare "muovendosi a bassa velocità". Un'esperienza che può coinvolgere anche gli alunni della scuola primaria e soprattutto le famiglie, il cui ruolo è fondamentale nel promuovere la cultura del camminare e della mobilità sostenibile. Un momento di incontro per la scuola, per le famiglie, per le associazioni di settore? La giornata del camminare, il prossimo 12 ottobre 2014. Enzo Bellotti LA VIA DI MEZZO Nel weekend del 13-15 giugno 2014, nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, si è svolta la terza edizione della manifestazione La Via Di Mezzo. Scopo della manifestazione è la rievocazione e il recupero, in chiave turistica, della ricca tradizione pastorale che caratterizza da tempi immemori il territorio. Il tratturo era la via di collegamento tra i massicci abruzzesi e le verdi pianure del tavoliere pugliese. Ogni anno, in autunno, uomini e armenti lasciavano i propri paesi e le proprie famiglie per spostarsi verso i pascoli floridi delle pianure del sud, facendo ritorno solo in primavera. A testimonianza di questa tradizione millenaria rimangono, lungo il percorso, cippi in pietra con incise le inziali RT di “Regio Tratturo”. L’evento ha registrato una larga partecipazione da parte delle realtà associative legate alla FederTrek, capofila della manifestazione. La pioggia copiosa non ha scoraggiato i trekkers più temerari, che sfidando il maltempo, tipico più di una giornata autunnale che primaverile, si sono avventurati lungo i sentieri (bracci e tratturelli) che confluivano dai paesi Scanno-San Donato e Bisegna fino a raggiungere Pescasseroli. Considerando le condizioni avverse si sono registrate ottime presenze. I trekkers, armati di zaino, equipaggiamento da escursione e mantelline antipioggia si sono mossi lungo il tratto iniziale del vecchio tragitto tratturale Pescasseroli-Candela impiegando, come previsto, circa 4 ore e trovando accoglienza e possibilità di riparo dalla pioggia nei rifugi attrezzati lungo il percorso. In particolare, nella prima giornata, tre gruppi distinti sono partiti da Scanno, San Donato e Bisegna fino a Pescasseroli, punto di partenza della seconda tappa di domenica, arrivata fino a Opi. Qui l’accoglienza calorosa da parte del-
l’amministrazione tutta, ha fatto dimenticare l’ennesima inzuppata. Da sottolineare con molto piacere, all’arrivo a Pescasseroli durante la prima giornata, l’iniziativa di alcuni produttori locali, che in accordo con il comune, hanno accolto i temerari camminatori, un po’ infreddoliti, con squisiti dolci, mieli artigianali e tisane calde. Molti sono stati, inoltre, gli appuntamenti di carattere culturale che hanno arricchito l’esperienza della camminata. Nel pomeriggio del sabato a Pescasseroli, Nicola Mastronardi ha presentato il suo libro Viteliù, un romanzo storico, un vero e proprio viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici. Quei popoli dell'Appennino centrale che si unirono per costruire il loro sogno di libertà contro la prepotenza romana e che costruirono la prima nazione a cui fu dato il nome di Italia. A seguire la Pro Loco di Pescasseroli ha organizzato una conviviale cena in piazza con la sagra del Pancotto e delle patate maritate, piatti tipici del luogo e della tradizione pastorale. Dopo la cena l’associazione Giamp ha presentato lo spettacolo Figli di Marzo, un lavoro teatrale scritto e diretto da Alice Tudino e Alessia Tagliaventi, e interpretato da Carlo Bisconti, con la partecipazione del coro Decima Sinfonia. Lo spettacolo, che nasce da un lavoro di raccolta di storie orali e di testimonianze legate alla transumanza, è stato l’occasione per rivivere e riascoltare alcune delle voci e dei racconti che hanno costruito l'epopea del tratturo. A conclusione della serata, c’è stata anche la possibilità di vedere tutti insieme su dei maxischermi la partita di calcio Italia-Inghilterra, valevole per il campionato del mondo di calcio in Brasile. Tutti gli eventi sono stati proposti a titolo gratuito alla FederTrek e ai suoi iscritti. Testi di Tiziano Testa, Alessia Tagliaventi Foto: Antonella Serpa, Andrea Agates, Irini Saridaki, Federico Occhionero
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Ambiente e dintorni A CURA DI PAOLO PIACENTINI (Presidente Nazionale FederTrek)
LA LUNGA MARCIA a terza edizione della Lunga Marcia per l’Aquila è stata un grandissimo successo, al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Gli escursionisti che per nove lunghi ma affascinanti giorni hanno attraversato il territorio abruzzese e laziale da L’Aquila a Roma, sono riusciti a coinvolgere istituzioni locali, associazioni e singoli cittadini sui contenuti fondamentali che ispirano questo progetto. L’idea della Lunga Marcia nasce da un’intuizione di Enrico Sgarella e di sua moglie Ersilia che, stanchi di sentir parlare dell’inutile Ponte di Messina mentre l’Aquila veniva dimenticata, decidono di alzare la voce attraverso un cammino di protesta e proposta. Le prime due edizioni sono state effettuate da Roma a l’Aquila (la seconda con importante appendice dalle zone terremotate dell’Emilia) mentre l’edizione 2014, dal 28 al 6 luglio, ha voluto portare il messaggio
L
PER L’AQUILA
nel cuore della Capitale riuscendo a far incontrare a Piazza Venezia i sindaci Ignazio Marino e Massimo Cialente. La camminata è stata accompagnata da incontri serali con importanti rappresentanti istituzionali come il Sindaco di Messina, il quale ha portato i suoi apprezzatissimi saluti telefonici durante la calorosa accoglienza organizzata a Tivoli, alla presenza del neo Sindaco. In occasione dell’incontro finale, festeggiato dai camminatori dalla banda di Capena e alla presenza dell’Assessore Estella Marino, il Sindaco Cialente ha consegnato al suo “pari” di Roma la “Pergamena delle 99 Cannelle” contenente la storia della fondazione dell’Aquila (una pergamena che riporta la Cronica di Buccio da Ranallo sulla fondazione dell’Aquila). La Lunga Marcia, patrimonio del Movimento Tellurico e fortemente sostenuta dalla FederTrek, di cui il mo-
vimento è parte integrante e qualificante, ha visto l’adesione anche delle grandi associazioni ambientaliste nazionali come Legambiente, WWF e Italia Nostra. La forza del progetto sta nel cercare di proporre, ai territori attraversati e alle istituzioni regionali e nazionali, un’altra visione di gestione del territorio che prevede, in primis, la messa in sicurezza delle case nelle zone a rischio sismico ed idrogeologico, attraverso una legge nazionale che preveda forti agevolazioni fiscali per gli stessi interventi di messa in sicurezza. Da questa edizione si è voluto andare oltre e si è deciso di lavorare ad un progetto di più ampio respiro che prevede il coinvolgimento attivo di tutte le istituzioni locali toccate dal percorso. Il progetto prevede un “ Corridoio della conoscenza ”, finalizzato alla sviluppo di un turismo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Vi aspettiamo per la prossima edizione, sempre più numerosi, perché si è deciso di marciare fino a quando l’Aquila non sarà ricostruita. Un grazie particolare va a tutti i “tellurici” che con grande entusiasmo hanno reso possibile un viaggio ricco d’emozioni.
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Punto di vista DI ITALO CLEMENTI
IL
BORGO METROPOLITANO
Le città sono sistemi complessi in continua evoluzione e in continuo movimento, una sorta di magma lavico che si muove in una direzione ma, nello spazio di poco tempo, in tutt’altra direzione. Oggi nelle città c’è un mondo di disagio diffuso che interessa vasti strati della popolazione e colpisce in modo forte quasi tutte le classi sociali. I cittadini sono confusi e frastornati da una quotidianità vissuta in agglomerati urbani dove il disordine, il degrado, i volumi di traffico, l’inquinamento, compreso quello acustico, la continua accelerazione dei ritmi di vita e la mancanza di socializzazione vera, non quella virtuale, sta creando un malessere sempre più marcato, con conseguente aumento dell’aggressività, delle malattie psicotiche, degli stati di ansia. Tutti questi sono segnali che ci dicono come il modello di sviluppo delle città, che fino a oggi ha dominato, ha fatto il suo tempo e che è giunto il momento di iniziare un nuovo percorso e un nuovo cammino in una direzione completamente diversa. Partendo però dalla consapevolezza che la città può essere vissuta e deve essere vissuta in modo nuovo e per nuovo intendo più vivo, più sereno, più partecipato, più socializzante, più solidale. Per fare questo però è necessario fare scelte strategiche assolutamente innovative e in decisa controtendenza con quello che si è fatto sino a ora. Io penso che sia arrivato il momento nel quale bisogna puntare in modo forte e deciso verso lo sviluppo di città realmente e concretamente sostenibili, non con le parole, ma con i fatti! 24 - TREKKING&Outdoor - agosto / settembre 2014
È ora di finirla di spargere fumo, di raccontare tiritere o filastrocche fatte di parole, parole, parole, parole e ancora parole! Sono fortemente convinto che per le città sia giunto e sia assolutamente improcrastinabile il momento di un cambiamento vero! Di una decisa svolta! Dobbiamo frantumare nelle nostre menti l’idea, l'immagine della città odierna e dobbiamo immaginare un’altra città, dobbiamo immaginare oltre, dobbiamo spingere il nostro pensiero al limite, dobbiamo volere un futuro diverso, dobbiamo pensare che il concetto di città come è ora impostato è un concetto vecchio, superato, obsoleto. Le città e in specifico le amministrazioni comunali, con tutta la filiera delle associazioni, gruppi, devono assolutamente lavorare con molta volontà ma soprattutto con scelte politiche, coraggiose e precise per dare il via a questa inversione nello sviluppo urbano, che porti a un’altra città, una città dove l’uomo è l’assoluto protagonista, una città dove vivere è bello, una città serena, viva, positiva, una città dove i cittadini, oltre che virtualmente, sono anche umanamente connessi, dove il paesaggio urbano è una risorsa positiva a vantaggio di tutti gli abitanti. Tutto questo è fondamentale per recuperare l’equilibrio sociale della comunità urbana, del territorio urbano e per la qualità della vita delle comunità cittadine. Il termine comunità è un altro concetto importante che dovrà essere tenuto in grandissima considerazione in ogni fase della nuova progettualità, un termine che deve essere come un faro verso il quale devono puntare tutti i progetti e le azioni per questo nuovo rinascimento delle nostre città. È necessario invertire, ribaltare il mo-
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dello di sviluppo. Invertire vuol dire non esportare il modello urbano delle città in piccoli paesi, addirittura nei borghi, perché sino a ora noi abbiamo fatto questo, abbiamo portato questo modello nelle piccole cittadine, in luoghi tra l’altro dove era ancora possibile scegliere tra un piano urbanistico che guardasse all’origine di quelle piccole realtà, di quel paese, di quel borgo, che si stava ingrandendo e dove era ancora possibile orientare la crescita nel solco della sua identità storica o al contrario che prendesse a modello quello urbanistico dei grandi agglomerati urbani. Purtroppo spesso ha prevalso la scelta di scimmiottare la città con il risultato, un po’come il ragno rosso ha fatto con splendide e rigogliose palme che sono poi seccate e morte, di contaminare questi paesi decretandone se non sempre la fine, un fortissimo degrado. Bene penso sia giunta l’ora di fare esattamente il contrario, dobbiamo prendere a modello queste comunità e portare il loro modello in città, dobbiamo porci un obiettivo talmente alto, in apparenza addirittura folle, di trasformare le città in borghi! Solo se ci porremo questa meta, questo obiettivo, che sicuramente sarà impossibile da raggiungere in pieno, riusciremo comunque a fare enormi passi nel recupero, urbanistico, architettonico, sociale, morale, di un nuovo godimento delle nostre città, di un nuovo rinascimento. Il dramma delle città è un forte depauperamento del tessuto e della coesione sociale. Ma come si recupera questa coesione sociale? Non si recupera solo vietando il traffico nei centri storici, ma si recupera ridando un’armonia di insieme a tutto il territorio urbano, periferie comprese, riaprendo un dialogo tra esse e il centro urbano, riattivando un positivo flusso di interscambio umano, che vuol dire riallacciare i collegamenti sociali, rimettendo in connessione i cittadini delle periferie con i cittadini dei centri urbani. Se vogliamo far rinascere le nostre città non dobbiamo più mettere al centro della nostra progettazione i centri storici, come se fossero tutta la città dimenticandosi completamente dell’hinterland, considerato come luogo che in quanto periferia non è, e non rappresenta la città vera, zone da abbandonare al loro destino. Non è così! Se vogliamo realmente cambiare il volto e ridare forza al tessuto sociale delle nostre città dobbiamo essere ben coscienti che il recupero delle città parte dalle periferie e non dai centri storici! Esse devono diventare il luogo privilegiato, il laboratorio crea-
tivo, il crogiolo, di questo nuovo futuro. La vera rivoluzione delle nostre città deve partire da qui, è li che ci giochiamo la partita più grossa. Le periferie sono state considerate sempre un po’ come una stanza della casa in cui ammucchiare vecchi oggetti, buttare in modo frettoloso e disordinato qualunque cosa che ci vogliamo togliere di torno, tanto quella è una stanza chiusa, buia, polverosa da tenere ben chiusa, quello che conta è il salotto buono. Ecco io penso sia giunto il momento di aprire questa stanza, svuotarla delle cose che non servono, pensare a un nuovo utilizzo, ridarle luce, aria, rimetterla in comunicazione con tutta la casa, chiedendosi perché ci siamo ristretti nel salotto buono, mentre avevamo a disposizione spazi vitali da utilizzare. E necessario avere entusiasmo, idee, libertà di pensiero, porsi come missione il preciso obiettivo di trasformare le periferie da luogo degradato a componente pulsante di questa nuova armonia urbana. Bisogna avere coraggio, molto coraggio, arrivando anche, tanto per fare un esempio, a prevedere l’abbattimento, nei casi più eclatanti, di quegli edifici che vengono normalmente definiti con un linguaggio spregiativo “casermoni” e che hanno dato un grosso contributo all’abbrutimento architettonico ma, quello che è ancora peggio, al decadimento sociale delle periferie. Oggi più che mai che in questo discorso di cambiamento, di inversione di tendenza, di nuova idea di città, di una città che guarda avanti che mette al centro del suo sviluppo l’uomo e il suo benessere fisico e psichico è necessario assolutamente lavorare su una nuova idea di mobilità, dove il muoversi a piedi in stretto interscambio con i mezzi pubblici, diventa assolutamente prioritario. Il recupero delle periferie e una nuova mobilità urbana, realmente sostenibile, sono i due capisaldi assolutamente prioritari intorno ai quali lavorare con molta, molta convinzione. Se sono riuscito a farvi sognare e a desiderare che questo borgo metropolitano che sembra un irrealizzabile sogno si avveri, allora vuol dire che forse le mie non sono state parole al vento. Buon cammino a tutti. Italo Clementi
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