www.trekking.it
CLEMENTI EDITORE
R I V I S TA
DEL
TREKKING 259
LA RIVISTA DEL
Euro 4 - Settembre 2012 - Anno XXIX - Mensile Nr. 8 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano
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ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA
Sentieri del GUSTO &OUTDOOR 259
CIOCIARIA nella terra del Cesanese del Piglio SARDEGNA il sapore della Tradizione SILA GRANDE ospitali per natura SIENA il Grande Anello
CLEMENTI EDITORE
La prima Giornata Nazionale del C Noi siamo pronti. E voi?
Siamo partiti alla grande. La prima Giornata Nazionale del Camminare del 14 ottobre è un banco di prova straordinario per la neonata FederTrek e senza presunzione dobbiamo dire che le premesse perché l'evento faccia breccia a livello nazionale ci sono tutte. Vi invitiamo a visitare il sito della Giornata www.giornatadelcamminare.org e darci suggerimenti di ogni tipo. Ad oggi sono molte le grandi città che hanno aderito con entusiasmo ed in particolare ci piace segnalare, oltre al ruolo attivo del Ministero dell'Ambiente, l'adesione in qualità di copromotrici dell'evento delle città di Milano, Firenze, Torino, Bologna, Bari, Reggio Emilia, Genova, Foligno e Rieti. A Bologna in particolare si terrà il convegno nazionale nella Giornata del 13 ottobre per dar modo di aprire, proprio a partire da questo primo appuntamento nazionale, una riflessione più approfondita sull'importanza del camminare in città mettendo in campo, attraverso esperti di vari settori, quelli che sono i risvolti positivi a 360°. Riprenderci le nostre città, grandi o piccole che siano, con la filosofia del camminare vuol dire prendere tutti insieme la “Giusta Direzione”, parafrasando lo slogan della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile che quest'anno si terrà dal 16 al 22 settembre. Sì, la direzione giusta secondo noi è quella di lasciare sempre più spesso la macchina in garage e riattivare le nostre gambe. Proprio la settimana europea può servire da slancio per preparare le città, le
VISITA IL SITO DELLA FEDERTREK
www.federtrek.org
Camminare
associazioni o i comitati che vorranno aderire alla Giornata del 14 ottobre . Sul sito della Giornata potete leggere i documenti di carattere scientifico che verranno implementati continuamente, le dichiarazioni dei vari testimonial, le realtà che aderiranno e soprattutto il format della settimana che va dall'8 ottobre al 14. Parliamo di settimana quindi e non solo del 14 ottobre perché l'obiettivo che ci siamo dati è quello di riuscire a coinvolgere il più possibile le associazioni di base e anche i singoli cittadini con azioni quali andare a piedi a scuola e a lavoro, muoversi in città in modo intermodale tra trasporto pubblico e camminare e molto altro. Insomma, vogliamo che le azioni poste in essere da noi cittadini e dalle istituzioni siano concrete. Non aspiriamo a un 14 ottobre celebrativo sul modello di altri eventi nazionali ma vogliamo una settimana in cui provare a vivere veramente, in concreto, un altro modo di muoverci in ambienti urbani che forse ormai non conosciamo più, compressi come siamo nelle auto private o nei motorini, sempre travolti da un ritmo forsennato anche quando non ne avremmo assolutamente bisogno. Il 14 ottobre e la settimana che precede vogliamo che non sia
solo l'evento FederTrek ma che sia invece la prima occasione per fare rete e “lobby” da parte di tutto il popolo dei camminatori. Per questo cercheremo di portare anche al convegno di Bologna le testimonianze di tutte le realtà che si muovono attivamente in questo momento in cui sta crescendo l'attenzione al tema della mobilità dolce. Vi aspettiamo numerosi allora e ringraziamo le tante città che già ci hanno inviato i loro programmi, in particolare Milano e Firenze per essere state le prime a crederci fino in fondo e per averci dato carica ed entusiasmo per andare avanti, dicendo fin da subito che a loro l'idea piaceva molto . Stiamo dimostrando che con la forza della ragione, del cuore e con un pizzico di follia, e grazie anche ai nostri collaboratori volontari, “We Can”. Dal 14 ottobre facciamo in modo che il camminare diventi la pietra miliare di un cambiamento positivo della nostra società. Come dicemmo alla fondazione del Movimento Camminare per Conoscere, anticipatore della Federtrek, passiamo dalla società della velocità alla società della lentezza. Vi aspettiamo numerosi. IL CONSIGLIO NAZIONALE FEDERTREK
L’INTERVISTA
a Andrea Colombo Scegliere di andare al lavoro o a scuola a piedi (o, se il tragitto è un po’ più lungo, in bicicletta) porta una molteplicità di benefici, in particolare alla salute, restituendo forza e tonicità ai muscoli e aiutando a prevenire malattie anche gravi come quelle cardiovascolari, all’ambiente, riducendo emissioni e inquinamento e, da non dimenticare, all’umore! Inoltre, andare alla scoperta della propria città camminando è un piacere che chiunque si può concedere, è un’attività accessibile a tutte le età e a tutte le tasche, che può regalare un intermezzo di piacere e di “lentezza” nella corsa quotidiana fra mille attività. Il Comune di Bologna organizzerà il convegno della Giornata Nazionale del Camminare il 13 ottobre 2012, evento a cura di Federtrek e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. L'impegno di Bologna si inserisce nella strategia messa in campo negli ultimi anni dall’Amministrazione Comunale per contrastare gli effetti negativi provocati dal traffico nell’area urbana: principalmente congestione, inquinamento e incidentalita stradale. Particolare attenzione viene riservata alla sensibilizzazione dei bambini, cittadini e utenti della strada di domani, che avranno l’occasione di scoprire la piacevolezza della mobilità attiva nell’ottica di una (ri)trasformazione delle città in chiave pedonale. Ce ne parla Andrea Colombo, assessore alla mobilità sostenibile del Comune di Bologna. Trekking - Sabato 13 ottobre Bologna ospiterà l’evento centrale della prima edizione della ‘Giornata nazionale del camminare’, promossa da Fedetrek e Ministero dell’Ambiente: quali sono i motivi di questo impegno? La nostra amministrazione, che si è insediata ormai un anno fa, ha messo al centro del programma di mandato scelto dai cittadini una “svolta ecologica”, obiettivo ambizioso che stiamo sperimentando soprattutto nel campo della promozione di un modello di mobilità più sostenibile. In particolare, i progetti maggiormente innovativi riguardano proprio il tema dell’andare a piedi, che proponiamo ai
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cittadini non più solo come occasione di svago nel tempo libero, ma anche come modo quotidiano di vivere e spostarsi in città: a tal punto che qualche mese fa abbiamo lanciato un vero e proprio “piano della pedonalità”. In questo contesto, è stato quindi naturale candidarci a organizzare l’evento centrale di un’iniziativa che finalmente coglie e valorizza il camminare come aspetto fondamentale della vivibilità urbana.
In cosa consiste questo ‘piano della pedonalità’? E’ un piano integrato di rigenerazione del cuore della città, che unisce in modo trasversale mobilità sostenibile, riqualificazione urbana e ambientale, valorizzazione commerciale e turistica. Il senso è concentrato nel titolo, “Di nuovo in centro”: l’obiettivo di fondo è infatti riportare la gente – bolognesi e turisti – a frequentare in modo piacevole e tranquillo il centro storico e il suo tessuto di cultura e commercio, da godersi camminando. Siamo infatti convinti che un centro con meno traffico, smog e rumore sia più vivibile e attrattivo, anche per le attività economiche. Per dirla con uno slogan, siamo impegnati per un centro sempre più chiuso alle macchine e aperto alle persone. Il piano prevede l’ampliamento temporale e spaziale delle ZTL, nuove aree pedonali sia piccole che grandi, interventi di riqualificazione e arredo urbano, l’introduzione generalizzata della raccolta porta-a-porta dei rifiuti, nuovi servizi igienici, agevolazioni per gli esercizi commerciali, un potenziamento dei mezzi pubblici, il servizio di bike sharing e perfino una ‘tangenziale’ delle biciclette. Quali progetti in concreto state portando avanti per aumentare gli spostamenti a piedi? Il primo progetto sono stati i “T-Days”, ossia la completa pedonalizzazione delle tre vie più importanti del centro (che idealmente formano appunto una “T”), tutti i week-end. Lo scorso anno li abbiamo provati due volte in forma di evento, riscuotendo sempre un grande successo, con i cittadini che si sono riappropriati a migliaia di strade e piazze. Grazie a questo esperimento, Bologna ha anche vinto il primo premio della UE per la Settimana della mobilità sostenibile 2011, tra oltre 2.300 città candidate da 41 paesi. E così a partire da maggio abbiamo deciso di rendere permanente quest’isola pedonale di oltre 2 ettari, potenziandone l’accessibilità con nuove navette ecologiche. A questo progetto se ne affiancano molti altri non meno importanti, come ad esempio i “pedibus”, che coinvolgono ormai alcune centinaia di bambini in città. Insieme a famiglie e insegnanti abbiamo studiato itinerari sicuri da casa a scuola, spesso solo poche centinaia di metri che prima molti bambini percorrevano in macchina accompagnati dai genitori e che adesso, invece, percorrono a piedi ogni mattina. Come hanno accolto i cittadini queste novità? Ci sono state alcune polemiche soprattutto da parte delle categorie commerciali, ma la stragrande maggioranza dei cittadini ha reagito con entusiasmo: i bolognesi attendevano da troppo tempo una scelta netta in favore della pedonalità, dopo un referendum del 1984, rimasto in buona parte inattuato, in cui oltre il 70% votò a favore. E la grande sensibilità che già allora era emersa per l’ambiente, la salute e la qualità della vita, oggi è anche più forte: fra stravolgimenti del clima e crisi, rispetto al passato l’opinione pubblica è molto attenta e consapevole. A livello locale non c’è contrapposizione con il Comune, ma anzi collaborazione: molte associazioni ormai da tempo si sono unite nella “Consulta dell’escursionismo”, per il trekking urbano e collinare, e nella “Consulta della bicicletta”, per le due ruote. Fino alla neonata rete di associazioni e comitati di cittadini “per Bologna pedonale”, il cui nome stesso ben testimonia l’interesse che il tema del camminare sta suscitando in città grazie alle nuove iniziative intraprese dall’amministrazione. Bologna non è l’unica a muoversi in questa direzione, d’altra parte. Se guardiamo in giro per l’Italia, ormai questa tendenza è generalizzata. Si può chiamare T-Days a Bologna, Area C a Milano, Ztl a Torino e Venezia, pedonalizzazione a Napoli, Firenze e Bari, ma il senso è sempre lo stesso: in città (e non solo), girare meno in auto e camminare di più vuol dire vivere meglio. A noi amministratori, con progetti coraggiosi, e a tutti i cittadini, con nuovi stili di vita, sta la responsabilità di promuovere e realizzare questo che è prima di tutto un grande cambiamento culturale.
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FederTrek partecipa a un interessante convegno
nella città dei Sassi Camminare per conoscere: una pratica salutare per tutti, a tutte le età Il vice presidente di FederTrek Italo Clementi ha partecipato in qualità di relatore ad un interessante convegno organizzato a Matera dall'Associazione Eyra Trekking del prof. Pisicchio. L'associazione A.P.D. Libertas Il Carrubo con la sua sezione Eyra Trekking ha organizzato con grande successo il 2° convegno del progetto “Camminare per Conoscere 2012”. Quest’anno l’appuntamento si è svolto a Matera il 28 luglio nella splendida cornice dei Sassi. Al convegno ha avuto il piacere di essere invitato in qualità di relatore Italo Clementi, vice presidente FederTrek e nostro editore, che ha trattato il tema “Camminare per Conoscere, un progetto di eccellenza nazionale”, illustrando il lavoro fatto in questi anni e i prossimi progetti. I nostri lettori sanno quanto noi di TREKKING&Outdoor da 30 anni crediamo nel camminare come mezzo per conoscere il territorio, favorire il turismo sostenibile e stare bene con se stessi e con gli altri. La nostra partecipazione è anche un riconoscimento al nostro lavoro e al contributo che attraverso la nostra rivista diamo ad un approccio lento al viaggio e all'esplorazione del territorio. L'Associazione Eyra ha voluto soffermarsi su alcuni temi, oggi molto importanti, quali: il camminare come prevenzione alla salute, il camminare come sviluppo territoriale, il camminare come educazione della persona a partire dal settore scuola. Particolare rilievo ha avuto l'intervento del presidente di Eyra Trekking il prof. Gianni Pisicchio, che ha illustrato il Programma EPOS – Programma strategico 2010-2013 per l’Educazione e la promozione della sostenibilità ambientale .
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Il progetto prevede l’organizzazione di ben 10 giornate di trekking organizzate durante tutto l’anno, un raduno nazionale previsto per ottobre 2012 e un concorso e mostra fotografica da realizzarsi entro dicembre 2012. I temi specifici affrontati nelle relazioni sono stati di particolare interesse per tutti quelli che amano la pratica del camminare, sottolineando innanzitutto quanto sia salutare: sono ormai quotidiani gli allarmi sulla salute, a iniziare dai bambini, legati alla sedentarizzazione della popolazione, e sono tutti concordi - medici, educatori ed economisti che valutano in costi reali la ridotta produttività causata da problemi fisici e il lievitare dei costi per l’assistenza sanitaria - nell’affermare che la principale medicina, oltretutto assolutamente gratuita, è camminare. Un’attività fisica costante allontana l’invecchiamento ed inoltre induce un miglior stato di salute, riducendo il rischio di coronaropatie, ipertensione, diabete non insulinodipendente, alcune forme tumorali nonché la depressione. In secondo luogo si è discusso del camminare come modalità di fruizione turistica responsabile: in un mondo sempre più frenetico, camminando ci si riappropria di sensazioni ed emozioni fisiche e mentali che arricchiscono e permettono di riallacciare il legame tra uomo e ambiente. Conoscere un territorio aiuta a rispettarlo e a valorizzarlo e quindi a difenderlo e a promuoverlo. Un altro aspetto interessante trattato è stato infine quello della costruzione di una rete del camminare. Il progetto si propone infatti di diffondere, con molteplici iniziative a carattere divulgativo, la cultura del camminare, con l’obiettivo di mettere in rete i partecipanti di ogni regione d’Italia, tracciando e delineando sentieri di conoscenza territoriale capaci di collegare e unire tra loro culture e tradizioni
diverse. A convegno oltre al Prof. Pisicchio e al vice presidente di Federtrek Italo Clementi sono intervenuti il Consigliere Regionale Luca Braia, il Presidente di AGEFORMA Nico Trombetta e i relatori Cornelio Bergantino, Assessore al Turismo della Città di Matera, Angelo Veneziar responsabile dell'Unità operativa di Diabetologia e Malattie metaboliche dell'Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e il Prof. Giuseppe Grilli.
Parchi attivi UMBRIA
La natura che mantiene in forma
www.parchiattivi.it
LA NATURA IN UMBRIA È UN SERBATOIO DI INESTIMABILE VALORE PAESAGGISTICO E AMBIENTALE: UNA REALE RISORSA PER LA REGIONE, DA PROTEGGERE E VALORIZZARE ANCHE ATTRAVERSO UNA PRATICA SPORTIVA SOSTENIBILE ALL’INTERNO DEI PARCHI
archi Attivi è la nuova frontiera dei Parchi regionali che mira a far conoscere le peculiarità legate alla biodiversità e le attività legate al binomio sport-natura che rendono dinamico questo territorio. In particolare grande importanza ha l’ausilio del portale web www.parchiattivi.it, ricco di informazioni e sempre aggiornato sulle più recenti iniziative, ed in generale di tutte le possibilità offerte dai social media marketing.
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Sul sito www.parchiattivi.it è possibile scoprire in tempo reale la fitta rete di eventi e manifestazioni che animano i Parchi: trekking, passeggiate a cavallo, voli in deltaplano, vela, rafting, tarzaning, degustazioni e seminari. Una risorsa per il turista, ma anche un’opportunità per le strutture ricettive
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che sapranno in tempo reale dove indirizzare i propri ospiti. Il progetto è stato presentato dal Dirigente del Servizio Aree Protette Paolo Papa e dal Presidente del Consorzio ITACA Matteo Ragnacci. Al seminario, che ha visto la presenza di numerosi ospiti di rilevanza nazionale, hanno partecipato tra l’altro Francesco
Petretti, esperto naturalista del programma “Geo & Geo”, e Laura Zegna, Responsabile territoriale dell’Oasi Zegna, che hanno illustrato gli strumenti comunicativi e promozionali e le possibili ricadute positive in termini economici e turistici che un progetto di rete come Parchi Attivi può attivare.
L’intervista
a Paolo Papa - Dirigente del Servizio Aree Protette
Qual è l’importanza dei Parchi nell’ambito del turismo regionale? L’Umbria è stata promossa come cuore verde d’Italia proprio per la sua componente ambientale. I Parchi dell’Umbria rappresentano i luoghi più significativi in questo senso e racchiudono in se stessi grandi potenzialità turistiche. Oltre a rappresentare aree di conservazione della biodiversità, sono luoghi in cui poter apprezzare gli aspetti tradizionali, storico-culturali, artistici ed eno-gastronomici della nostra regione. Inoltre i Parchi sono un ambiente di “benessere”, dove l’attività fisica si lega alla scoperta della natura. Com’è nata l’idea di creare un progetto che valorizzasse le aree Parco della regione Umbria e come si è arrivati a Parchi Attivi? Malgrado le loro potenzialità, i Parchi dell’Umbria faticano ad affacciarsi sui grandi scenari del turismo nazionale ed internazionale e a rappresentare la meta prescelta dal turista che visita la nostra regione. Questo determina una scarsa capacità di produrre economia e di consentire lo sviluppo di attività ecocompatibili, fragilità da attribuire anche alla ridotta riconoscibilità della rete delle aree protette, che non permette di fare emergere le aziende turistiche che operano in questi territori. Solo la modalità di rete, che qualifica ed individua un territorio turisticamente di valore tramite azioni promozionali innovative e dinamiche, può far emergere il “brand Parchi” come elemento attrattivo della nostra regione. Si è deciso quindi di rafforzare la spinta in questa direzione, ed è così che è nato il progetto Parchi Attivi, nel quale eventi sportivi, promozione turistica e tutela dell’ambiente sono il fulcro di una nuova strategia, che mira a potenziare il ruolo dei
Parchi, a rafforzare il radicamento della popolazione e a sviluppare processi virtuosi di promozione e sviluppo economico. Questo progetto potrà davvero essere un incentivo per far diventare le aree Parco una reale risorsa economica? Grazie all’impegno di chi ci lavora e grazie alle adesioni e ai riscontri positivi che abbiamo ottenuto, crediamo che tutto stia andando in questa direzione. Le aree Parco sono già animate da attività ricettive e società, associazioni e cooperative che, oltre a fornire ospitalità, prodotti tipici e servizi, rendono il territorio competitivo. Siamo partiti dall’esistente e miriamo a rafforzare le eccellenze tramite un sistema monitorato ed integrato che risponda a protocolli di qualità. Il progetto fornirà a queste aziende un supporto ed una riconoscibilità importante soprattutto in questo momento di crisi. La Regione assolve al suo compito di incentivo fornendo alle imprese la possibilità di attestarsi sul mercato turistico. Secondo lei cosa si può fare per sensibilizzare di più le persone e indirizzarle verso un turismo sostenibile? Il progetto Parchi Attivi può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo? Siamo tempestati ogni giorno da migliaia di informazioni che ci esortano ad adottare comportamenti ecocompatibili nella vita quotidiana. L’attenzione verso l’ambiente, la sfida della sostenibilità impone di ripensare il proprio stile di vita, il proprio concetto di benessere e quindi anche di vacanza. Il nostro ufficio si impegna da tempo per praticare le migliori soluzioni e per reperire i fondi necessari ad attuare politiche di sviluppo efficaci per la promozione delle Aree Naturali
Protette, che le politiche nazionali degli ultimi anni purtroppo hanno penalizzato. Il problema è che finora non era stato attuato un piano di valorizzazione turistica adeguato. Col progetto Parchi Attivi, turismo e protezione dell’ambiente si incontrano in una comunione di intenti per raggiungere l’obiettivo comune della valorizzazione del territorio. Parchi Attivi è la concretizzazione di questo percorso: la salvaguardia delle aree protette diventa l’elemento chiave per lo sviluppo del territorio e di un turismo sostenibile.
notizie utili Parco Nazionale dei Monti Sibillini www.sibillini.net www.parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini Parco del LagoTrasimeno www.parcotrasimeno.it www.parks.it/parco.trasimeno Parco del Monte Cucco www.discovermontecucco.it www.parks.it/parco.monte.cucco Parco di Colfiorito www.parks.it/parco.colfiorito Parco di Monte Peglia e Selva di Meana (S.T.I.N.A) www.parks.it/parco.monte.peglia.selva.meana Parco del Monte Subasio www.parks.it/parco.monte.subasio Parco Fluviale del Nera www.parks.it/parco.fluviale.nera www.parcodelnera.it Parco Fluviale delTevere www.parks.it/parco.fluviale.tevere NUMERI UTILI Parchi Attivi www.parchiattivi.it
Sentieri del
GUSTO e c’è un luogo dove la cultura dei sapori, la riscoperta delle tradizioni e il fascino di un paesaggio disegnato dall’uomo in modo sostenibile si amalgamano in un connubio perfetto e irripetibile tra ambiente naturale e conoscenze contadine, è proprio la nostra penisola. In questo numero osserveremo insieme le potenzialità del nostro territorio, e andremo alla scoperta di sentieri e itinerari seguendo le tracce della preziosa tradizione enogastronomica italiana.
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Sila autentica
OSPITALI PER N
TESTI DI ITALO CLEMENTI, MARCO TAGLIABUE E MICHELE VACCARI / FOTO DI GABRIELE PALMATO
FORESTE, ACQUA, FAUNA SELVATICA E HABITAT INCONTAMINATI: IL CUORE DELLA SILA È IL LUOGO IDEALE PER COLTIVARE, PORTARE AL PASCOLO LE MANDRIE E SPERIMENTARE PRODOTTI GENUINI CHE SI TRAMANDANO DA SECOLI. SULLE FERTILI TERRE DELL’ALTOPIANO VARIE SONO LE RICCHEZZE CHE SI TROVANO NELLE AZIENDE AGRITURISTICHE, NEI RISTORANTI E NELLE BOTTEGHE CHE ONORANO LA GENEROSITÀ DI QUESTO TERRITORIO
NATURA
algono allora da Cosenza, da Pietrafitta, da Spezzano, dai tanti paeselli, ammucchiati nelle falde, ove l’inverno è clemente… Gli altipiani e le vallate si popolano di buoi, di vacche, di pecore, di giovenche… ferve la vita… e tutto un popolo di lavoratori si affaccenda su pei monti…” (Nicola Misasi, 1883). Un “itinerario diffuso” – con direttrice di marcia la SS107 – attraversa l’altopiano e avvicina la Sila alle coste del Cosentino e di Crotone. Seminati per i variegati terreni, gli incontri per sperimentare le declinazioni enogastronomiche non mancano. La Sila Grande è rinomata per i funghi, le castagne e i deliziosi frutti di bosco che ricoprono generosi le sue ampie foreste.
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CALABRIA
L’altopiano silano è un’emozione continua per il turista: i sapori dell’antica sapienza contadina ancora profondamente radicata al territorio si svelano a poco a poco lungo gli svariati sentieri escursionistici o di mountain bike che si offrono agli amanti dell’outdoor.
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ASTI Città delle
TESTO DI MARZIA BAROSSO / FOTO DI ENRICO BOTTINO, ARCHIVIO PROVINCIA DI ASTI E ASTITURISMO
UN’ATMOSFERA A METÀ TRA
RACCONTO LETTERARIO E STORIA SI RITROVA ADDENTRANDOSI ALLA SCOPERTA DEL CENTRO STORICO MEDIEVALE DI ASTI. UNA STORIA VIVA NELLE IMPONENTI MURA, NELLE ARCHITETTURE RELIGIOSE, NELLE CASEFORTI, NELLE TORRI E NEI PALAZZI NOBILIARI CHE OGGI OSPITANO ALLOGGI PRIVATI, LOCALI E NEGOZI. UN PASSATO CHE SI CELEBRA ANCHE SULLE TAVOLE DELLA CITTÀ, CON VINI E PIATTI CHE SANNO DI TRADIZIONE
l Medioevo: un’epoca di secoli bui quanto affascinanti, un tempo lontano popolato di miti e leggende, perfetta cornice per le avventure di prodi cavalieri e nobili fanciulle, racconti di duelli, intrighi di corte e amori impossibili sullo sfondo di alte mura e torri merlate...
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Cento Torri
PIEMONTE La provincia di Asti è nota soprattutto per i suoi vini, non solo Moscato; la produzione è spesso ancora di tipo familiare, si segue la tradizione e si “insegue” la qualità più della quantità. Una qualità che si può toccare con mano anche nei piatti della cucina locale, saporiti, vari e genuini.
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Siena Il Grande Anello
UN ITINERARIO DI TREKKING IN GRAN PARTE SU STRADE BIANCHE E SENTIERI, ATTRAVERSO IL CHIANTI, LE CRETE SENESI E LA MONTAGNOLA, CON LA TORRE DEL MANGIA QUASI SEMPRE IN VISTA. SCOPRENDO LUOGHI QUASI SCONOSCIUTI ANCHE AI SENESI, COME LA CARATTERISTICA CHIESETTA DI SAN GIORGINO, LE CRETE DI CAMPOSODO, QUERCEBELLA E PRESCIANO, IL PAESE CHE NON C’È PIÙ
La coloratissima sfilata del corteo degli sbandieratori che ogni anno precede la corsa del Palio, uno spettacolo che da solo vale una visita in terra di Siena.
TESTO E FOTO DI ENEA DESI
hi dice Palio dice Siena” citava una vecchia pubblicità, e viceversa, dicendo Siena la prima cosa che si associa ad essa è il Palio. E in effetti, la grande massa del turismo si rivolge a Siena per questo noto evento, per la città con le sue bellezze e per i paesi più conosciuti della provincia, come San Gimignano, Pienza e Montalcino. Ma Siena ha anche un’altra particolarità: si trova in una posizione privilegiata, al centro esatto del punto di unione di tre territori tra i più belli della Toscana, strettamente uniti tra loro ma profondamente diversi.
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TOSCANA
La Certosa di San Pietro a Pontignano, fondata nel 1343 da Bindo di Falcone Petroni, riportò molti danni durante la guerra di Siena (1554-55) e fu soppressa nel 1784 in seguito alle leggi leopoldine e, nonostante il salvataggio degli eremiti camaldolesi di Monte Celso, nuovamente nel 1810 da Napoleone. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1959 grazie alla passione e all’impegno del Rettore dell’Università di Siena, il monastero fu acquistato e trasformato in Collegio Universitario.
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TESTO DI MICHELA ROVATI FOTO DI CONSORZIO TUTELA VINI OLTREPO PAVESE E PIERMARIA GREPPI
Oltrepo
ituata a sud della provincia di Pavia, dalla quale è divisa dal fiume Po, questa zona confina con il Piemonte e l’Emilia Romagna e comprende ben 78 comuni, ognuno dei quali reca con sé un patrimonio storico, artistico e culturale unico vantando suggestivi borghi medioevali, torri e antichi castelli. Il territorio si estende per circa 1100 km2, un terzo dei quali è costituito da pianura, mentre i restanti due terzi sono ripartiti fra collina e montagna.
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Varzi, capitale dell’Oltrepo Pavese, con la Torre Malaspina, dall’alto della quale lo sguardo abbraccia tutto il paese con le sue colline, i suoi vicoli e il suo torrente, e la Torre Soprana, più conosciuta come Torre dell’Orologio.
In bicicletta nella bassa collina d’Oltrepo, si attraversa un campo invaso da profumate fioriture di camomilla.
Il sapore della natura GRAPPOLO O POLMONE: ENTRAMBE LE FORME
LOMBARDIA
Pavese
Le delicate cromie del lino.
SI ADDICONO IN MODO EMBLEMATICO AL TERRITORIO DELL’OLTREPO PAVESE, CULLA DI VINI PREGIATI E ZONA RICCA DI VEGETAZIONE E PAESAGGI DI PIACEVOLE VARIETÀ CHE PERMETTONO DI RISCOPRIRE L’ARIA PULITA E FRESCA TIPICA DEI PICCOLI COLLI TREKKING
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Percorsi del G TESTO DI FABIANA PELLEGRINO / FOTO DI MAURIZIO FUSARI, ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR E ARCHIVIO REGIONE MARCHE - P.F. TURISMO
TERRA DI CONGIUNZIONE TRA NORD E SUD, TERRA FATTA D’AMORE, SACRIFICIO E SAPIENZA MILLENARIA. RUSTICHE, MORBIDE, SERENE, LE MARCHE SONO ESATTAMENTE COME I SUOI UOMINI E LE SUE DONNE. SANNO DEL LORO IMPEGNO E DELLA LORO PARSIMONIA, DELLA LORO RUVIDITÀ E ASSIEME DI GENUINITÀ
MARCHE na terra dai contorni delicati tranne per l’impennata rocciosa del Conero, fatta di dolci colline e di una striscia montagnosa, culla di un’antichissima civiltà rurale. Questa regione continua a camminare con il ritmo lento dei tempi antichi, la gente vive con grande decoro, in un ambiente sereno, senza asprezze. Allo stesso modo, la tavola marchigiana è sana, saporita e autentica.
U Una regione che si svela a poco a poco, sospesa tra mare e montagna, tra vallate e colline, dove il paesaggio è quello disegnato dall’uomo. In basso, distese di vigneti apparentemente senza fine, una delle immagini più frequenti di un’esperienza di trekking nel Marchigiano.
Gusto TREKKING
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Cesanese del P
iamo in provincia di Frosinone, nell’alta Ciociaria, dove nasce il Cesanese del Piglio, primo vino del Lazio a vantare dal 2008 il marchio DOCG. I suoi vitigni rossi crescono nei paesi di Piglio, Serrone e parte dei territori di Acuto, Anagni e Paliano, ad un’altitudine di 300-500 metri sul livello del mare, protetti dalle cime dei Monti Ernici, con lo Scalambra e il Pila Rocca che circondano la bella Valle del Sacco.
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Piglio DISTESE DI PRATI VERDEGGIANTI, COLLINE DAI PROFILI MORBIDI, CITTÀ MEDIEVALI ARROCCATE SU SPERONI ROCCIOSI A CUSTODIRE TESTIMONIANZE DI ANTICHE DOMINAZIONI. E POI LORO, LE VITI, DISPOSTE IN FILARI ORDINATI DISEGNATI DALLE MANI DI CONTADINI ESPERTI, CHE ALL’ORIZZONTE SI MISCHIANO AI PASCOLI E
TESTO DI ROBERTA PIZZOLANTE / FOTO DI ROBERTA PIZZOLANTE, ASSOCIAZIONE PER LA STRADA DEL VINO CESANESE E CANTINA SOCIALE CESANESE DEL PIGLIO
LAZIO
AGLI ULIVETI FORMANDO UNA SAPIENTE GEOMETRIA DI FORME E COLORI
Vernaccia
storia di un vino (q
uesti uomini vivono tutti in piccoli paesi della provincia sarda, probabilmente non si conoscono tra loro, ma sono legati da un amore sconfinato nel produrre un vino straordinario, la Vernaccia di Oristano. Il vitigno bianco Vernaccia è senz’altro il più noto tra i vitigni sardi, anche se la sua presenza è limitata alla bassa valle del Tirso, in provincia di Oristano, con una superficie coltivata che non supera i 250 ettari complessivi. Il suo ristretto areale di diffusione permette di ipotizzare che sia stato introdotto dai colonizzatori fenici, fondatori di Tharros, l’approdo ubicato nella penisola del Sinis, e che da qui si sia diffuso nella retrostante pianura formata dalle alluvioni del fiume Tirso, dove ha trovato il suo habitat ideale e le condizioni ottimali per l’invecchiamento del famoso vino omonimo.
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SARDEGNA
TESTO E FOTO DI MASSIMO PIACENTINO
Gran parte delle Cantine dell’Oristanese aprono ai visitatori e offrono possibilità di degustazione. L’azienda Attilio Contini coltiva la sua passione dal 1898 ed è tra le più antiche e prestigiose case vinicole della Sardegna (www.vinicontini.it)
quasi) perduto
MARCO È UN GEOMETRA AFFERMATO DI UN PICCOLO PAESE DELLA SARDEGNA, DOVE SI OCCUPA DI PROGETTI E RISTRUTTURAZIONI; ELVIO, UN SIMPATICO PENSIONATO AMANTE DELLA NATURA, COLTIVA LAVANDA PROVENZALE E NE RICAVA OLII ESSENZIALI; MAURO, LAUREATOSI BRILLANTEMENTE IN INGEGNERIA, ABBANDONA UNA PROFICUA E SICURA CARRIERA IN CITTÀ PER OCCUPARSI DELLA CANTINA DI FAMIGLIA… TREKKING
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Seguendo i profumi di un
formaggio TESTI DI STEFANO OLLA E MATTEO CASULA / FOTO DI MATTEO CASULA, ETTORE FESTA CAVALLI, ARCHIVIO ECOMUSEO ALTO FLUMENDOSA SEULO
FONTE DI PROTEINE E SALI DI PRONTO IMPIEGO,
SARDEGNA
UN PEZZO DI FORMAGGIO STA COMODAMENTE IN OGNI ZAINO. SELEZIONARE IL PIÙ INVITANTE E ADATTO ALLA SITUAZIONE (SPESSO L’IDEALE È UNA FORMA DURA E NON TROPPO GRASSA), È GIÀ DI PER SÉ UN BEL GIOCO. MA ANCOR PIÙ INTRIGANTE È VISITARE LE VALLI E I MONTI DOVE QUESTI FORMAGGI VENGONO PRODOTTI
l nostro percorso ci porterà dalla costa occidentale della Sardegna a sud del Gennargentu. Seguiremo greggi di pecore, imprescindibili nel paesaggio rurale sardo, e allevatori, interpreti della trasformazione del latte in formaggio secondo quanto comanda la natura. In questa terra di produzioni casearie, la ricerca non è banale: nel tempo il settore si è cucito addosso un abito industriale che ha deprezzato i valori, avvilito l’unicità dell’ambiente e disperso savoir faire e biodiversità.
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Crevari
Il sapore della se
TESTO DI ELENA PARODI / FOTO DI ELENA PARODI E ANDREA SESSAREGO
NON C’È NESSUNO CHE ABITI TRA VOLTRI ED ARENZANO CHE NON LE CONOSCA: SOFFICI, GUSTOSE, CROCCANTI E APPENA SALATE, FARCITE O SEMPLICI, PICCOLE O ENORMI, RIGOROSAMENTE AVVOLTE NELLA CARTA STRACCIA E SERVITE CON UN SORRISO GENUINO D’ACCOMPAGNAMENTO. SONO LE FOCACCETTE DI CREVARI
è sempre una buona occasione per mangiare i fugassin de Crevei, le focaccette di Crevari. Il 25 aprile come la festa del Patrono S. Eugenio, il 1° maggio sui prati come la Madonna della Guardia, i concerti rock di “Crevari Invade” come S. Pietro a Vesima. A Ponente, dove finisce il comune di Genova e le case si riversano in mare come pietre che rotolano lungo la collina, molte strade portano a Crevari, paesino invaso dalla luce del sole e dal verde dei campi, in cui c’è ancora chi coltiva i prodotti di sempre, alleva le bestie nelle stalle e va “a far legna” per aspettare l’inverno.
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Panorami, architettura, storie e profumi di tradizione: l’entroterra ligure è un dipinto ad acquarello dalle rappresentazioni cangianti, inserito con delicatezza nella cornice preziosa di una natura incontaminata.
LIGURIA
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SICILIA
Valle del Beli
Sicani, Elimi, Fenici, Greci: la Valle del Belìce è stata molto frequentata sin dall’antichità, popoli diversi hanno lasciato imponenti rovine e manufatti d’ogni genere.
TESTO E FOTO DI DOMENICO CACIOPPO
UN PAESAGGIO UNICO, FRUTTO DI ARMONIE E RAPPORTI COSTRUITI NEI SECOLI, CHE DALLA COSTA DI SELINUNTE SI SVILUPPA NEL CUORE DI UNA VALLE INTRISA DI NATURA E STORIA. UNA NATURA DALLA BELLEZZA PARTICOLARE, UNA TAVOLOZZA DI COLORI RICCA DI ESSENZE E PROFUMI, CHE DIFFICILMENTE SI CANCELLA DAI RICORDI
caratterizzare il suggestivo paesaggio belìcino sono in particolare le Riserve naturali di Grotta di Entella e Grotta di Santa Ninfa, che permettono di venire a conoscenza di peculiarità geologiche, vegetazionali e faunistiche, attraverso un’escursione nel tipico paesaggio dell’entroterra gessoso della Sicilia occidentale.
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Luoghi in cui la valle si coglie nella sua interezza, fino a giungere alla Riserva naturale della Foce Belìce e alle dune limitrofe. Ambienti più conosciuti per l’interesse archeologico legato al periodo preistorico, come la contrada Stretto a Partanna e il Castello della Pietra a Castelvetrano, consentono di osservare una natura incontaminata che ha avuto la fortuna di mantenersi tale per secoli. Diverse aree forestali, ed in particolare la Riserva naturale di Monte Genuardo, sono invece abitate da vaste aree di rimboschimento attrezzate e sempre più naturalizzate. Di particolare fascino l’area dell’abbazia di Santa Maria del Bosco, a
ridosso di Contessa Entellina, nel territorio comunale di Sambuca di Sicilia. La nidificazione della cicogna, ai margini del lago Arancio, completa in bellezza l’incredibile itinerario nel territorio sambucese. Sapori di Sicilia
Trekking, menu gastronomici allettanti, passeggiate salutari, ma anche pomeriggi rilassanti nelle acque calde e benefiche delle terme sono gli ingredienti per vivere pienamente giornate in un luogo ancora poco conosciuto al turismo. Una fetta di pane nero, sarde appena pescate, un filo di olio extravergine di oli-
ce ce tra natura e archeologia va Nocellara del Belìce ed un calice di nero d’Avola rappresentano a testa alta la gastronomia siciliana: una regione inebriante, e ancor di più in quest’area del Belìce così vicina all’Africa, che conquista con il suo sole, le fragranze, i profumi e gli echi di storia antica e moderna. Da
C ome arr i vare
Itinerari
non perdere il Montevago Wine Festival, la rassegna dedicata al vino siciliano di qualità che ha luogo il 22 e 23 settembre a Montevago in provincia di Agrigento. Un week-end perfetto per visitare la zona e degustare il vino delle migliori etichette e i prodotti tipici, alla scoperta delle
sicurezza sui sentieri con
In auto. Da Palermo A29 Palermo-Mazara del Vallo uscita Castelvetrano, segue SS115 CastelvetranoSciacca, uscita Montevago. In treno. Dalla stazione FS Palermo Centrale, linea FS Palermo CentraleCastelvetrano Centrale fino a Castelvetrano, segue SS115 fino a Montevago. In aereo. Aereoporto Falcone Borsellino, segue A29 Palermo-Mazara del Vallo uscita Castelvetrano, segue SS115 Castelvetrano-Sciacca, uscita Montevago.
La Via dei Mulini Località di partenza Ruderi Chiesa Madre (m 380) Località di arrivo Terme Acqua Pia (m 450) Difficoltà T/E Dislivello 295 metri Tempo di percorrenza 1.30 ora circa Segnaletica segnavia direzionale in legno Periodo consigliato da aprile a giugno e da settembre a ottobre
Descrizione: dalla Chiesa Madre, antica opera architettonica sorta nel 1822 su progetto di Emanuele Poliziotto, ad opera del Cardinale Pietro Gravina, e distrutta dal sisma del ’68, ci si dirige verso la Villa del Pioppo; da questa è possibile scorgere una veduta panoramica sulla valle del Belìce e la contrada Sajaro, con una vegetazione naturale tipica dell’area mediterranea. Dalla Villa del Pioppo, inoltrandosi nell’incantevole paesaggio naturalistico, si raggiunge la cappella denominata “Fiuredda di la Madunnuzza”. Lungo questo tratto è possibile osservare, sulla destra, la vecchia “Se-
numerose cantine, e soprattutto senza dimenticare la produzione della vastedda del Belìce, l’unico formaggio di pecora a pasta filata che per qualità e caratteristiche organolettiche del latte utilizzato assume un carattere peculiare e non ripetibile altrove.
nia Araba”, innovazione apportata dagli arabi per irrigare i campi. Superata la cappella ci si lascia coinvolgere dai piaceri che offre la natura: sentire il vero profumo della terra, ascoltare il verso acuto della poiana e del gheppio che volteggiano alti nel cielo, in una valle incontaminata. Il sentiero non ha subito modifiche nel corso degli anni, il passaggio delle greggi di pecore nella zona ha contribuito a salvaguardarne i confini. Degli elementi che in passato caratterizzavano questo percorso rimangono gli antichi mulini, che ricoprivano un ruolo di grande importanza. Continuando, ci si dirige verso la meta del percorso, un angolo di relax caratterizzato dal benessere proveniente dall’acqua calda, da cui il nome antico Terme Acqua Pia.
notizie utili Laboratorio del Camminare LE TERRE DEL GATTOPARDO Santa Margherita di Belìce (AG) Tel. 0925.33707 Cell. 333.8066163 (Domenico Cacioppo) Cell. 333.9515122 (Vita Di Campo) i.mediterraneo@libero.it www.istitutomediterraneo.it
Serra Pistoie Alla scoperta della
montagna morbida A 850 metri sul livello del mare, al centro della splendida Alta Valdinievole con i suoi boschi di castagno, i dolci ruscelli e il sottobosco ricco di funghi, il borgo è da anni centro di villeggiatura per chiunque abbia voglia di natura, ospitalità e sincera convivialità .
l “viaggiare con lentezza” è stato definitivamente consacrato come una delle tendenze più in voga nel turismo degli ultimissimi anni, tanto che alcune aree hanno cercato di reinventarsi per inserirsi in questa traiettoria. Atri territori non hanno fatto altro che riscoprire la loro naturale vocazione al turismo lento, consapevoli di poter occupare a pieno titolo l’Olimpo delle destinazioni autenticamente “dolci”.
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TESTO DI LUCA PARENTI / FOTO DI MARCO INNOCENTI
TRA TURISMO DOLCE E SOCIAL MEDIA, IL BORGO MEDIEVALE ARROCCATO SU UNA COSTA DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO È LA META IDEALE PER UN’AUTENTICA
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VACANZA SLOW E UN PERCORSO DI TREKKING ALLA PORTATA DI TUTTI
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Lugano Paradiso del trekking
TESTO DI WANDA CASTELNUOVO FOTO DI TICINO TURISMO E SVIZZERA TURISMO
CONOSCIUTA COME CAPITALE FINANZIARIA DEL CANTON TICINO E OGGI SBOCCIATA ANCHE COME CITTÀ CULTURALE,
LUGANO RIVELA IL SUO AMORE PER LA NATURA
SVIZZERA
Particolare del Giardino Botanico Parco San Grato di Carona con il Monte San Salvatore e il lago di Lugano sullo sfondo.
icca di cultura, grazie alla presenza di musei le cui esposizioni temporanee rappresentano sempre vere chicche, ma anche grazie all’imminente e attesissima apertura del nuovo polo artistico polifunzionale LAC, prevista per il 2013, Lugano dispone ora di ampie aree verdi, complici il mantenimento dello straordinario Parco di Villa Ciani prospiciente il lago ed un passato agricolo-pastorale non così lontano nel tempo e rilevabile dalla presenza, a cominciare dai sobborghi, di splendide ed estese macchie di vegetazione.
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Il GPS ha rivoluzionato l’approccio alle attività outdoor divenendo un’autentica “guida esperta” capace di accompagnarci, se correttamente utilizzato, su ogni itinerario. In collaborazione con , leader nel settore
Tips & tricks per diventare
Dimentichiamoci degli accrocchi che si usavano prima, oggi possiamo utilizzare direttamente sul nostro Montana e su altri navigatori Garmin cartografie personalizzate.
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della strumentazione GPS dedicata all’outdoor, eccoci a un nuovo appuntamento di questo “corso sul campo” che insegna a sfruttare al meglio, nell’uso pratico, tutte le funzionalità di questo utile – a volte anche indispensabile – strumento tecnologico.
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TESTO E FOTO DI MASSIMO RAVARA
rucchi e consigli per diventare esperti. In cosa? Nello sfruttare al meglio il nostro nuovo navigatore Garmin ovviamente… Uno dei grandi cambiamenti portati dall’arrivo del Garmin Montana, uno di quelli (si direbbe) dopo i quali il mondo - almeno dei Gps - non sarà più lo stesso, è il fatto di avere a disposizione uno strumento sul quale, finalmente, sia possibile visualizzare in maniera pienamente soddisfacente qualsiasi tipo di cartografia, un miglioramento che ancora non sembra sia stato compreso a fondo in tutte le sue potenzialità. L’ampio display permette di localizzare una porzione più ampia di cartografia rispetto ad altri navigatori dedicati all’outdoor, a tutto vantaggio del controllo sulla propria direzione di marcia. Inoltre, la grande memoria interna e l’hardware evoluto consentono di gestire anche grandi quantità di cartografie raster (CustomMaps o Birdseye) senza battere ciglio. Un passo in avanti
Ancora oggi, nonostante i passi avanti fatti dalle major nel campo della produzione di navigatori satellitari, ed in particolare da Garmin, incontro amici overlanders che mi chiedono consiglio sull’opportunità di utilizzare in viaggio un computer palmare o magari un tablet per affiancare all’unità Gps uno strumento in grado di “far vedere” in dettaglio correttamente i
vari tipi di cartografia. Ogni volta non manco di stupirli dimostrando come il nuovo Montana oggi permetta di dimenticarsi il passato dei collegamenti fai-da-te e dei pesanti accessori per passare ad un nuovo modo di viaggiare in sicurezza. Le carte vettoriali Garmin, come quelle che acquistiamo nei cd e dvd o in formato sd, siano esse serie TrekMap o Topo, o ancora stradali, contengono una serie di
informazioni che và anche al di là della semplice cartografia; tuttavia, per specifiche situazioni, non è inusuale dover affiancare alle informazioni fornite dal Gps quelle provenienti da altre cartografie maggiormente dettagliate, magari prodotte proprio al fine di approfondire uno specifico territorio, oppure mappe come le satellitari, che hanno il fondamentale scopo di permettere di reperire tracce su terFinalmente qualsiasi cartografia usata sul PC può essere trasformata con facilità e precisione sul nostro GPS Garmin.
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CURA DI
MICHELE DALLA PALMA
Cogli l’attimo! NIKON 1, piccolo grande mostro LA PROVA SUL CAMPO Come anticipato nel numero precedente, siamo pronti per la temuta “prova sul campo”. La nuova Nikon 1 promette cose mirabolanti, ma spesso le performances “testate” negli ambienti asettici dei laboratori non trovano reali corrispondenze nell’utilizzo pratico, talvolta “estremo” come quello che caratterizza gran parte del mio lavoro. Appena arriva il pacco con il gioiellino non posso rinunciare a prendere in mano questo magnifico oggetto; abituato alla solidità delle reflex, rimango piacevolmente colpito dall’impressione di solidità e “peso” che non significa pesantezza ma l’idea di avere in mano qualcosa di ben strutturato e affidabile. Nessuna impressione “plasticosa” (a parte il coperchietto che copre la scina porta accessori a sinistra dell’oculare, destinato a perdersi subito!), il corpo è in solido metallo e come da tradizione Nikon, tutti i controlli si trovano sulla parte destra, per permettere, con un po’ di allenamento, di settare la macchina usando solo una mano. Impagabile il mirino ottico: infatti ho chiesto di poter provare il modello “V”, poiché esiste anche la versione “J” senza questo particolare per me fondamentale, ma non sono ancora pronto a girare con la macchina tra le mani guardando l’infinito invece dei piedi… dove cammino io, di solito è meglio guardare per terra! Anche l’obiettivo – la mia 1 monta il 10-30 3,5/5,6 fornito di serie – col suo movimento zoom progressivo e fluido, dà l’idea di essere un “vero” obiettivo, a prescindere dalle dimensioni; il blocco/sblocco è Nikon, inutile aggiungere parole: perfetto, senza incertezze. Non ci resta che caricare la batteria e partire! CEVEDALE, SOLE, NEVE, NUVOLE Con l’immancabile Attila – ormai mio figlio ha preso la “malattia” e mi segue ovunque per carpirmi i “segreti” dell’immagine e delle montagne – scegliamo un trekking di due giorni tra i crinali del Cevedale, dove siamo sicuri di trovare tutte le condizioni “impegnative” per il test. Innanzitutto prendo confidenza coi controlli scatto: la V1 possiede tutte le opzioni delle sorelle reflex, anche se è necessario accedervi dal menù, selezionando il MODO ESPOSIZIONE trovo “Selezione automatica scene” che salto a piedi pari, e quindi P – Auto programmato; S – priorità di tempi; A – priorità di diaframma e, fantastico per una macchina di queste dimensioni e caratteristiche, l’irrinunciabile M – controllo totalmente manuale. Ci metto appena un attimo per scoprire che posso controllare il diaframma con la ghiera principale e i tempi con la levetta zoom posta nella parte alta del dorso. Per quanto riguarda i formati, la scelta è la stessa delle migliori reflex: NEF (Raw), Jpeg in tre dimensioni da Fine a Basic (da 3872x2592 a 1936x1296), e qualsiasi selezione mista NEF+Jpeg Fine. Scatto a fotogramma singolo e sequenza; simulazione otturatore meccanico (la mia scelta, mi piace ancora sentire il “clic”) ed elettronico; misurazione esposimetrica Matrix, ponderata centrale e spot; bilanciamento bianco con preset e misurazione manuale; regolazione ISO da 100 a 3200; Noise Reduction su tempi lunghi o ISO elevati, e poi riduzione vibrazioni, modo aerea Autofocus, Spazio colore con opzione Adobe… c’è veramente tutto, non resta che mettere alla prova questa 1 delle meraviglie.
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Colorimetria e dettaglio Scelgo un panorama “misto”, alberi verde scuro, cielo e nuvole, varie tonalità di marron sulle pietre e licheni, e sfondo roccia/neve. Attila vestito coi colori più “sparati” che si può… un mix in grado di mettere in difficoltà qualsiasi sensore. Risultato eccellente, tutto nella toanlità giusta, rumore inesistente. In particolare stupisce la gamma sui marron delle pietre e la “forzatura” (voluta) sui colori dell’abbigliamento.
Contrasti La neve, esattamente come uno specchio, riesce a mettere in crisi qualsiasi esposimetro, ma anche in questo caso la V1 riesce a leggere e compensare in modo egregio il forte sbalzo, e il risultato è un impasto omogeneo e reale con sfumature di colore coerenti con le aspettative. Anche qui, rumore zero e ottima incisione.
Movimento Chiedo ad Attila di dare dinamicità all’azione saltando il ruscello e scatto lavorando in manuale in modo da dare, con un minimo di “mosso” sui piedi, l’idea dell’azione. Risultato ineccepibile, Attila e l’ambiente perfettamente a fuoco e “congelati”, azione dei piedi realistica.
Macro Non me ne vogliano i “superpro”, ma nel macro la soluzione più semplice, se non si vuole fare un set di scatto, è usare l’impostazione Selezione Automatica Scene, selezionare “FIORE” che identifica il modo macro, preoccuparsi solo dell’inquadratura e scattare. La foto parla da sola, notare i “pelucchi” sui petali superiori.
Risultati Non abbiamo provato la parte video, ne abbiamo avuto a sufficienza con la parte “foto” per decretare questo gioiello compagno ideale per chiunque voglia avere una macchina completa e dalle prestazioni superlative in ogni situazione outdoor. Dopo l’uscita sul Cevedale, l’abbiamo provata in una salita a un 4000, il Breithorn, e anche in condizioni limite (vento a 50 km/h e temperatura -15°, notare la corda che lievita nell’aria tesa dal vento) non ha avuto incertezze; arrampicando in parete non ti accorgi di averla, attaccata all’imbragatura, ma all’occorrenza è pronta a colpire. Ci ha soddisfatto particolarmente la saturazione dei colori, l’assenza di rumore, il contrasto e il dettaglio dell’incisione. Regalatevela! Ambiente e paesaggio Impostazione P, autoscatto e corsa per entrare nella scena… il risultato mi sembra ottimo, compresa la lettura “mista” di rocce, neve, macchia di cielo più chiara e soggetti umani, nonostante la luce sia poca in questo tramonto nuvoloso, e potrebbe mettere in crisi la scelta del Matrix. La V1 si comporta invece in modo egregio.
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CURA DI
MICHELE DALLA PALMA
Provati per voi In barba ai Maya, diamo uno sguardo on siamo superstiziosi, pertanto guardiamo avanti, e se anche gli antichi abitatori dello Yucatan ci avessero preso e il mondo così come lo conosciamo dovesse finire tra pochi mesi – la data fatidica è il 21/12/2012 - noi appassionati di outdoor dovremmo essere abbastanza attrezzati e abituati ad affrontare un pianeta finalmente liberato da automobili, telefoni, condizionatori, pubblicità di profumi e surrogati per l’igiene intima… purtroppo dovremo continuare a cercare un po’ di spazio per i nostri pensieri tra boschi e prati! Vediamo allora cosa ci propone Friedrichshafen, la fiera internazionale di riferimento per il mercato outdoor, che anche quest’anno, nonostante l’evidente crisi che ha coinvolto ogni settore della nostra società, ha offerto uno sguardo al futuro intriso di entusiasmo e di novità che potremo vedere nei nostri negozi di fiducia nella prossima primavera. Sembra continuare, dilagando anche a marchi “classici”, l’onda colorata di azzurri, arancio, verdi e gialli vivi e brillanti, forse antidoto alla nebbiosa coltre grigia che spesso avvolge la nostra quotidianità metropolitana; nel settore “tecnico” non sembra fermarsi l’inseguimento alla leggerezza, che sta raggiungendo traguardi incredibili, soprattutto nei “telai” dei pro-
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dotti, con materiali, tessuti e accessori che, finita l’era della conquista spaziale, vengono utilizzati per migliorare le nostre ore di relax sportivo. SALEWA VERSO LA CIMA Il bran altoatesino prosegue nella ricerca per garantire le massime performances, proponendo la tenda CAPSULE ZOOM II in grado di modificare le dimensioni e profilo – e di conseguenza la resistenza al vento – e realizzata con un materiale estremamente resistente per affrontare le peggiori bufere dell’alta quota; le absidi rimovibili offrono ulteriore spazio alle attrezzature. Con un sistema di tiranti la parte bassa in colore grigio può essere “compressa” a terra offrendo minor attrito al vento. Altro must della collezione il nuovo moschettone da ferrata ERGOTEX che riduce
drasticamente la forza necessaria per l’utilizzo; nelle scarpe la nuova WILDFIRE conquista il top della collezione.
Moschettone ERGOTEX
FERRINO PER I PROFESSIONISTI Consolidata ulteriormente la linea abbigliamento HL con nuovi modelli sempre più idonei alle esigenze “estreme” ma utilizzabili con grande soddisfazione nella quotidianità, la casa torinese prosegue la collaborazione coi vertici del Soccorso Alpino Nazionale creando prodotti specifici come il Cybersafe che offrela massima protezione contro le valanghe, e il nuovissmo RESCUE 45 che insieme all’HOVERING viene fornito ai tecnici e operatori del CNSA che lavorano anche negli interventi con l’elicottero.
La nuova WILDFIRE
CAPSULE ZOOM II
Gli spazi della fiera tedesca offrono anche l’opportunità di “provare” le novità all’aperto
La linea abbigliamento HL copre tutte le esigenze dall’alpinismo al trekking
Pagina successiva: le sperimentazioni con gli zaini per il Soccorso Alpino diventano poi vantaggi che tutti possiamo utilizzare negli zaini Ferrino.
I colori vivaci sono stati i protagonisti di questa edizione
alle novità 2013 Il guscio WALL JACKET della colorata collezione Karpos
KARPOS, LA MONTAGNA DI MAURIZIO GIORDANI L’arrivo dell’ottimo alpinista e product manager trentino nella squadra Karpos ha segnato la svolta definitiva per questo marchio che si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere i vertici della tecnicità nel mondo della montagna: dai pantaloni da arrampicata ai gusci, la ricerca è totalmente orientata a realizzare capi “perfetti”, nei tessuti e nei dettagli, per affrontare l’estremo in ogni ambiente outdoor.
GUSCI PATAGONIA, UNA GARANZIA Tecnicismo assoluto per la casa americana, sempre una certezza per chi necessita di capi dalle caratteristiche indispensabili per affrontare l’outdoor: TORRENTSHELL STRETCH è un hard shell con tessuto a 2.5 strati lungo la schiena e le braccia, combinati a una costruzione articolata delle maniche che garantisce un’ampia libertà di movimento. Zip con spalmatura a prova d’acqua, tasche che non interferiscono con imbragatura e zaino, cappuccio arrotolabile e comprimibile che consente di indossare il caschetto. L’insieme di queste caratteristiche rendono la giacca ideale per le attività più impegnative. TORRENT HELLS STRETCH per affrontare ogni intemperia
COLUMBIA LAVORA “SOTTOPELLE” La scelta del colosso Usa è di migliorare costantemente “quello che non si vede” per offrire capi dalle caratteristiche uniche: la tecnologia Omni-Tech assicura un’impermeabilità totale e una grandissima traspirazione, mentre la soluzione Omni-Wick EVAP disperde il sudore attraverso una vasta superficie permettendo all’umidità di evaporare più velocemente.
CAMP, TRIONFO DELLA LEGGEREZZA Fa impressione provare a sollevare lo zaino GHOST, sembra di alzare… aria! Un superleggero da 15 litri per portare l’essenziale a un’escursione o per una via su roccia che da vuoto è appunto un fantasma del peso di 150 grammi, nonostante questo offre soluzioni tecnologiche di prim’ordine tra cui il tessuto Nylon Ripstop, gli spallacci in rete traspirante e cordino portaoggetti esterno. Predisposto per hydrobag.
TECH ATTACK, il jolly dell’estate di Columbia
Lo zaino GHOST sembra fatto di… aria
Il pantalone da arrampicata BOULD
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Provati per voi DEUTER, LO ZAINO! La qualità paga, perché sempre più facile è vedere in bella mostra nei negozi specializzati gli zaini tedeschi che si caratterizzano per rifiutare qualsiasi compromesso riguardo alla qualità e alle prestazioni. E fedele alla tradizione, la collezione presenta continui e costanti miglioramenti in tutte le sue linee, Aircomfort per trekking impegantivi, Futura per utilizzi estremi, Actlite e Pro per gli specialisti, mantenendo però le caratteristiche essenziali.
GROUSE KREEK, PIACEVOLE NOVITÀ Prodotti performanti a un ottimo prezzo, questa la chiave del successo di una nuova linea italiana che si affaccia nel mondo dell’outdoor con una collezione completa – abbigliamento, scarpe, zaini – dedicata agli appassionati delle attività escursionistiche. Un nome che ci abitueremo a vedere nei negozi specializzati nelle prossime stagioni.
integrati in grado di fornire informazioni in tempo reale su direzione, altitudine e cambiamenti climatici, e naturalmente informazioni quanto più precise sulla via da percorrere per raggiungere la meta e ritornare poi al campo base o al punto di partenza. Ne parleremo più approfonditamente nel test che pubblicheremo nella nostra rubrica dedicata al GPS. Autentico gioiello per l’outdoor il nuovo FENIX
Il pantalone Kalfjäll è un must per l’escursionismo; i gusci svedesi possono affrontare qualsiasi situazione
La giacca BOB e la scarpa da approach TITANIUM sono due prodotti di punta della collezione Grouse Kreek
ACTLITE 45 e FUTURA 28 sono ottimi compagni per l’escursionista
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GARMIN PER GLI ESCURSIONISTI DEL FUTURO FENIX, presentato in anteprima proprio a Friedrichshafen, rappresenta il punto di arrivo per gli appassionati della montagna: un GPS da polso che riunisce in un unico strumento tre funzioni cardine per le attività in quota, altimetro, barometro e bussola. Fïnix è dotato di sensori
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FJÄLL RÄVEN, ECOLOGIA E RISPETTO PER L’AMBIENTE Capi e prodotti a impatto zero, questa è la parola d’ordine del brand svedese, impegnato nella produzione di tessuti riciclati e riciclabili al 100%, privi di fluorcarbon. E ancora una volta, il leggendario tessuto G1000 utilizzato in tutta la linea di abbigliamento – giacche, pantaloni, accessori – rinnovato con inserti elasticizzati o rinforzati nei punti di maggior usura o sfregamento, si conferma come uno dei prodotti tecnici più interessanti per gli appassionati di attività all’aria aperta in ogni condizione climatica.
DOLOMITE, DAL TECNICO ALLA MODA STEINBOCK APPROACH, nelle due versioni alta e bassa, è la soluzione “all in one” presentata per camminare e arrampicare fino al 5° grado, ma la vera novità dello storico marchio di Montebelluna è la linea 79, derivata dalle leggendarie scarpette da arrampicata di Patrick Edlinger, autentico mito degli anni ’80. Tomaie di cordura, can-
vas e pelle, colorate con le tonalità moda, si assemblano su strutture e suole derivate dall’enorme bagaglio di competenze tecniche del laboratorio ricerca Dolomite, per offrire un intero campionario di calzature “urban”, tutte rigorosamente marchiate Vibram, capaci di muoversi agevolmente sui pavimenti lucidi degli uffici come su erbe e pietre dei sentieri outdoor.
Il PINNACLE è predisposto per ramponi semiautomatici; la “leggera” di Garmont CRAW VENTED ha una suola con un grip eccellente su ogni terreno
STEINBOCK, “all in one”, ideale anche per l’arrampicata; Affascinante linea retrò per la collezione 79
GARMONT, CAMMINARE A 360° Il PINNACLE si propone come scarpone ideale per l’escursionista esperto che frequenta tutti i terreni e affronta trekking plurigiornalieri anche impegnativi; la tomaia in pezzo unico di pelle si adatta idealmente al piede. All’opposto della gamma, la CRAW VENTED è la soluzione Garmont per il fitness all’aperto, l’arrampicata veloce e il bouldering.
LA SPORTIVA VELOCITÀ ESTREMA Morphodynamic è la tecnologia proposta dalla casa trentina per offrire al piede il miglior adattamento alle asperità del terreno rendendo sicura e redditizia la corsa e gli appoggi più stabili. I tasselli della suola in schiuma poliuretanica aumentano l’adattamento e il grip, lavorando sinergicamente con la tomaia ergonomica che fascia il piede alla perfezione.
LOWA, 90 ANNI MA NON LI DIMOSTRA Compleanno importante per uno dei più conosciuti e diffusi brand nelle scarpe da escursionismo; fedele alla sua tradizione di ricerca del comfort assoluto, si presenta in questa nuova stagione di camminate con modelli leggeri insieme a calzature strutturate per affrontare ogni terreno.
ZAMBERLAN, TRADIZIONE SENZA COMPROMESSI Due modelli “pesanti” per l’azienda delle Piccole Dolomiti: il PAMIR in Goretex è in grado di affrontare e superare qualsiasi terreno, fino all’alta quota, mentre il FITZ ROY, più “agile” ma altrettanto strutturato, è perfetto per alpinismo su ghiaccio e vie ferrate.
Per la primavera 2013 Lowa propone alcuni modelli in versione “limited” contrassegnati dalla sigla 1923 che indica i 90 anni del marchio tedesco. Soluzioni di eccellenza per il CEVEDALE PRO
I terreni innevati solo i preferiti dal PAMIR, mentre agilità e performances sono la garanzia che offre il versatile FITZ ROY
Per chi in montagna vuole “correre” La Sportiva propone QUANTUM 2.0
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CURA DI ITALO
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aboratori del C L
per vivere natura e ambiente in compagnia I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners ideali per scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’esperienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor. Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche, ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono
proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimenticabili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attività ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura del territorio sono le caratteristiche principali delle proposte offerte dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor
Le proposte del mese
Laboratorio del Camminare GENIUS LOCI
Laboratorio del Camminare AVANGUARDIE Tante idee alla scoperta delle terre salentine nel programma di Emanuela e Salvatore di Avanguardie: si inizia con le visite guidate (anche per bambini) nel Parco Naturale Regionale naturale “Portoselvaggio e Palude del Capitano” e dintorni, tutti i giovedì pomeriggio di settembre. Ogni giovedì mattina e domenica pomeriggio, “Tour tra torri & masserie”: visita guidata lungo il litorale jonico, tra il parco “Portoselvaggio e Palude del Capitano” e l’Area Marina Protetta “Porto Cesareo”, nel comune di Nardò: partendo dalla Torre delle Quattro Colonne, a S. Maria al Bagno, visiteremo la campagna neretina incontrando alcune delle torri più belle, con soste presso varie masserie. Da domenica 23 a venerdì 28 settembre “Salento mare e dune, grotte e pescatori”, un viaggio a piedi tra i parchi che si affacciano sul lungomare tra Punta Prosciutto e Punta Pizzo. Il primo è la riserva naturale “Palude del Conte e duna costiera” che ci accompagna fino all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Il viaggio prosegue lungo la costa ancora nell’Area Marina Protetta fino al parco regionale naturale “Portoselvaggio e Palude del Capitano”. Tra uliveti e masserie fortificate, si rientra nel parco regionale naturale di Portoselvaggio e Palude del Capitano, passando dalle grotte preistoriche di Uluzzo e dalla splendida baia di Portoselvaggio. Raggiungiamo la bellissima chiesetta di San Mauro e dopo
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TREKKING
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ancora qualche passo di lungomare alle porte di Gallipoli. Dalla città raggiungiamo il parco “Isola di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo” e l’ecoresort affacciato sul mare. L’ultimo giorno si cammina nel parco attraversando pineta, macchia odorosa, gariga, dune fossili e dune boscate e raggiungendo la punta dell’Acroterio, oggi punta Pizzo, dove svetta la cilindrica e bianca torre omonima. Per il 30 settembre è in programma il trekking ad anello nel Parco Naturale Regionale “Portoselvaggio e Palude del Capitano”: un paesaggio aperto sul mare che offre scorci naturali e angoli di antichità. Tutte le escursioni sono facili o di media difficoltà e richiedono abbigliamento adeguato. Per informazioni Cell. 349.3788738 (Emanuela Rossi) Cell. 347.952770 (Salvatore Inguscio)
settembre 2012
Elisa e Valentina ci hanno preparato un programma ricchissimo di appuntamenti escursionistici da non perdere per tutto il mese di settembre: da giovedì 6 a domenica 9 si andrà in trasferta in Francia, in visita dello spettacolare canyon del Verdon, a Castellane, Provenza. “Meraviglia senza pari in Europa”, così si espressero agli inizi i primi esploratori alle gole del fiume Verdon. Uno spettacolo che lascia davvero tutti a bocca aperta: un gigantesco canyon profondo fino a 700 metri e lungo oltre 21 chilometri. Saliremo poi sulla cima dei faraglioni e come aquile potremo ammirare un panorama grandioso che, nelle giornate limpide, spazia dalle Alpi alla Costa Azzurra. Saranno quattro giorni di emozioni indimenticabili, statene certi. Il 15 settembre sarà “una notte di bramiti”: nella Valle del Rossenna, a Prignano sulla Secchia (MO), la magia dei bra-
miti nella stagione degli amori, quando il verso del cervo maschio riecheggia come un rombo nella valle e le sagome durante i combattimenti creano emozioni uniche nella notte. Sconsigliata ai piccoli perché termina in tarda serata. Domenica 16 settembre “La Valle dei Mulini”: passeggiata nella Riserva Orientata Sassoguidano, a Pavullo nel Frignano (MO): assaporiamo le bellezze naturali della Riserva e la straordinaria storia dei suoi mulini. Il 23 settembre “Profumi di Liguria”: tra i profumi della macchia mediterranea, per camminare nel blu infinito del Golfo dei Poeti, con la sguardo all’isola della Palmaria e del Tino, approdando a punta Bianca, punta Corvo e all’incanto finale di Tellaro, passando per il borgo di Montemarcello. Per il 30 settembre è previsto “Guardiamoci dentro”: arriviamo alle miniere abbandonate ed ecco aprirsi un mondo di curiosità sulla fauna interna delle grotte, sulla flora dei dintorni e anche sulle avventure e le sto-
Camminare dei migliori professionisti
rie dei tempi passati. Infine, il 7 ottobre, “un grande bosco tra Rossenna Mocogno e Scoltenna”: funghi, castagne e parmigiano, torrenti impetuosi, antichi borghi e boschi maestosi sono cibo per la fantasia e allora cominci la storia: un percorso nel bosco d’autunno fatato. Al rientro e per tutto il weekend eventi della Rassegna del Parmigiano Reggiano da gustare. Per informazioni Cell. 347.7418152 (Valentina Parenti) Cell. 339.3480730 (Elisa Montorsi) info@geniusloci-escursioni.it
Laboratorio del Camminare OFFICINAE ITINERIS Ancora una volta un fitto calendario di appuntamenti alla scoperta della Campania outdoor ci arriva da Andrea Perciato e soci. Domenica 9 settembre si va tra le Vie del Pallagrello, sulle colline “pettinate” dall’uomo, a Caiazzo: un luogo magico nel cuore del Casertano, un paradiso di verde e di profumi agresti ove è possibile scoprire angoli di natura ancora incontaminata. In collaborazione con la Fattoria Didattica “Natureduca”. Domenica 16: sentiero Abu Tabela, viaggio nelle
“terre alte” sul mare, sulle cime dei Monti Lattari. Un paesaggio unico al mondo intriso di fascino, mistero, avventura... bellezza! Case aggrappate alla roccia, scogliere che sprofondano tra il cobalto e il turchese, anziani pescatori d’indole saracena e un profumo di mare che sa di antico. Domenica 23 settembre: lungo ‘o Cimmarino di Kerhae, al monte Alifano (valle del Volturno, CE), tutto un concentrato di elementi, di un’accurata organizzazione del territorio e di un recupero delle attività che sono la viva testimonianza di un retaggio cul-
TREKKING
turale che da millenni ha inciso profondamente nel contesto di queste zone. Domenica 30: alla dimora di Sant’Elia, Monte La Nuda da Postiglione (Parco Nazionale del Cilento): tra i più belli itinerari per conoscere, nel suo insieme, l’incredibile ed aspra natura calcarea dei Monti Alburni occidentali. Sabato 6 e domenica 7 ottobre: corso di aggiornamento per Guide GAE ad Agropoli (SA), presso il Palazzo “Civico” delle Arti, Via C. Pisacane - Ex Pretura: una “due giorni” di Aggiornamento su “tecniche di comunicazione e conduzione dei gruppi in escursione”
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Outdoor a 360째
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