M A G A Z I N E
COVER STORY Una Stella che brilla A sparkling star
FASHION MOOD Shorts & miniskirts
ITINERARIES
Ville e giardini Villas and gardens
Tuscany top guide
Martina Stella
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Al Centro Porsche Toscana c'è già aria di primavera. 911 Carrera Cabriolet, Carrera S Cabriolet, Boxster e Boxster S: provatele e ve ne accorgerete. 911 Carrera Cabriolet e Carrera S Cabriolet consumi ciclo combinato: da 11,2 a 11,7 l/100 km. Emissioni CO2: da 270 a 283 g/km. Boxster e Boxster S consumi ciclo combinato: da 9,3 a 11,0l/100 km. Emissioni CO2: da 222 a 262 g/km.
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C OV E R STORY 52 Martina Stella
Una Stella che brilla - A sparkling star by Teresa Favi
P E OP L E
20 Alessandro Barabino Zondadari
Il capitano - The capitain by Elena Moretti 22 Niccolò Manetti Il manager - The manager 24 Francesca Sarti Fashion food by Elena Moretti 26 Nora Dempsey Il console - The ambassadress by Nita Tucker 57 Sandro Fratini Estetica della tecnologia The aesthethics of tecnology 66 Guido Ciompi Creatività senza limiti Unlimited creativity by Lorenza Bianda 72 Fiona May Fiona abita qui -Fiona lives here by Barbara Caggiati 88 Roberto Cavalli Ho Firenze nel sangue Florence is in my heart- by Eva Desiderio 128 Pieralvise Serego Alighieri E il Sommo Poeta fugge ancora The Divinee Poet is still on the run by Domenico Savini
SPRING 2007 145 Silvano Campeggi
3000 volte Nano - 3000 times Nano by Teresa Favi 165 Amedeo d’Aosta Stile. Puro e semplice Style. Pure and simple by Gianni Mercatali
FA SHION 78 Handmade
Firenze su misura
Custom-made Florence by Ilaria Ciuti 86 Fashion Show Moda @ mercato - Fashion @Market by Marta Inncoenti Ciulli 92 Pucci Il grande Emilio - The great Emilio by Eva Desiderio 98 Fashion Designers Stylishness by Marta Inncoenti Ciulli 106 Fashion Accessories Sessanta e oltre - The 60s and beyond by Marta Inncoenti Ciulli 108 Luisaviaroma Store r-evolution by Felice Limosani 120 Haute jewellery Charms & friends by Marta Inncoenti Ciulli 158 Sportswear Play golf
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32 Grottos and Grotesque
Misteri per stupire Amazing mysteries by Massimo Listri 132 Piero della Francesca Piero della Francesca e le sue terre Piero della Francesca and his homeland by Sergio Rossi 138 Paul Cézanne Un Cézanne da collezione Collecting Cézanne by Rossella Battista 142 Desiderio da Settignano Scultura del Rinascimento Reinassance sculpture by Fabrizio Moretti
I T I NE R A RI E S 40 Gardens
Il pollice verde? E’ arte Green thumb? It’s an art by Nicky Swallow 48 Restaurants Le stanze segrete The secret rooms by Claudio Meli 152 Parco dell’Uccellina e San Rossore Al galoppo nel parco On horseback in the park by Renzo Castelli 168 Wine Sua altezza il Brunello His Highness Brunello by Gianni Mercatali
SPRING 2007 174 Castello di Vicarello
Spirito libero - Free spirit
by Olivia Strigoli
EVENTS
60 Charity event
Una festa per il Meyer A party fot the Meyer Hospital by Teresa Favi 179 High Cuisine Cooking experience - by Gianni Mercatali
WHAT’S C OO L 111 BAGS 113 SHOES 114 BEACHWEAR 117 SUNGLASSES 119 BEAUTY 125 USB 127 HI TECH
SHOT ON SIT E
63, 64, 149, 150, 161, 162, 183, 184
GUIDE
180 new shops 185 Ristoranti, locali e alberghi
Dining, nightlife and hotels by Claudio Meli
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trimestrale di moda, eventi e lifestyle
Publishers Gianluca Fontani, Luca Gori, Ori Kafri, Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini Editor in Chief Matteo Parigi Bini
MAGAZINE STORY Numero 2. Firenze Magazine esce con l’arrivo della primavera. Un numero denso. Abbiamo dato spazio agli itinerari. Alla scoperta delle ville, dei giardini nascosti, del mistero delle grotte esistenti nella nostra città e nei dintorni di Firenze. Luoghi magici, di una serenità quasi mistica, fascinosi. Molto spesso sconosciuti alla maggioranza dei fiorentini perché racchiusi nelle grandi ville, dai grandi nomi. Non solo. Una visita con soggiorno al castello di Vicarello, un salto in Val d’Orcia per un itinerario dedicato al ‘re dei vini’, una domenica a cavallo in Maremma. Tre grandi mostre illuminano questa primavera, non senza colpi di scena come nel caso di una madonna di Piero della Francesca appena ritrovata. Penne trasversali e prestigiose continuano la loro collaborazione inedita. Questa è la volta di Roberto Cavalli che scrive, in prima persona, della sua Firenze. Martina Stella, promessa del cinema italiano, ci ha regalato non solo il suo volto e i suoi pensieri ma tutta l’energia e la schiettezza di una ragazza giovane d’Impruneta che ha messo le ali e chissà dove arriverà. Questo numero coincide anche con i sessanta anni della storica maison Emilio Pucci. Ed ecco un omaggio alla moda del divino Marchese di Barsento, emblema assoluto di un lifestyle aristocratico. Ancora moda, cuore che batte nel centro delle nostre 200 pagine. Gli estivi anni ’60 rivisti, corretti secondo i desideri di adesso e aggraziati dalle dolci note che risuonano nelle commistioni ibride con gli anni ’40. “Non cinquanta volte fia raccesa la faccia de la donna che qui regge, che tu saprai quanto quell’arte pesa” predice Farinata a Dante nella X cantica dell’Inferno. Arte che conoscono bene i suoi discendenti, i quali vivono ancora dopo secoli dall’esilio di Dante, nella città di Verona. Firenze Magazine è uscito dai confini di Toscana per incontrarli in terreno scaligero. Number 2. With the arrival of spring, comes Firenze Magazine. A full issue.. In search of villas, hidden gardens, mysterious grottos in and outside of Florence. Magical, mystic, intriguing places. Usually unknown to most Florentines because hidden away behind the walls of great mansions. And then a visit to the Castle of Vicarello, a tour in Val d’Orcia to discover the king of wine, a horseback ride in Maremma. Three great exhibitions will light up this Tuscan spring made of history, art and beauty and surprise us with coups de theatre such as the recovery of a Madonna with child by Piero della Francesca. Again we relied on a group of important contributors such as Roberto Cavalli who temporarily abandoned fashion design to write about his Florence. Martina Stella, a promising actress of Italian cinema, lent her face and thoughts to our magazine and also all the energy and genuineness of a young girl from Impruneta who has wings on her feet and is going to fly high. This issue coincides with an important anniversary, the 60th birthday of the historic fashion maison Emilio Pucci. So we pay homage to the divine Marquis of Barsento, a symbol of aristocratic elegant. More fashion, in the heart of our circa 200 pages. The 60s in a new and revised version with a touch of the forties-style. But fifty times shall not rekindled be the countenance of the Lady who reigns here, ere thou shalt know how heavy is that art predicts Farinata to Dante in the canto X of the Inferno. An art that his descendants know well. They have been living for centuries in Verona, the town Dante was exiled to. Firenze Magazine crossed its regional boundary to meet them there.
Fashion Director Marta Innocenti Ciulli Co-editor Guido Parigi Bini Managing Editor Teresa Favi Contributors Rossella Battista, Lorenza Bianda, Barbara Caggiati, Renzo Castelli, Roberto Cavalli, Ilaria Ciuti, Eva Desiderio, Sandro Fratini, Felice Limosani, Massimo Listri, Alessandra Lucarelli, Claudio Meli, Gianni Mercatali, Elena Moretti, Fabrizio Moretti, Sergio Rossi, Domenico Savini, Olivia Strigari, Nicky Swallow Photographers Lucia Baldini, Alessandro Bencini, Gianmarco Chieregato (cover) Carla Coulson, Giovanni Giannoni, Riccardo Germogli, Marco Lanza, Andrea Marchionni, Claudio Mangiarotti, Massimo Listri, New Press Photo, Riccardo Shirmacher Art Editors Chiara Bini, Manuela Giardi, Alessandro Patrizi Translations Tessa Conticelli Advertising Director Alex Vittorio Lana - adv@firenzemagazine.it Advertising Assistent Alessandra Nardelli Editorial office via dei Fossi, 14/c - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 fax +39.0574.730204 - redazione@firenzemagazine.it Branch piazza S.M. Novella 9/10 r – 50123 Firenze - Italy - ph +39.055.2645282 N. Bayshore Dr. #1101 - FL 33137 - Miami 2000 - Usa ph +1.305.213-9397 fax +1.305.573-3020 Società Editrice
gRUPPO e DITORIALE
via dei Fossi, 14/c - 59100 Prato - Italy ph +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 www.firenzemagazine.it - traffic@firenzemagazine.it Registrazione Tribunale di Prato - n° 9/2006 del 15.12.2006 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP Stampa Baroni & Gori - Prato Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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CONTRIBUTORS FRATELLI PICCINI P O N TE V E C C H I O
- F I R E N ZE
Rossella Battista. Fiorentina, ma viareggina di adozione. Giornalista professionista da oltre vent’anni si è occupata di musica, arte. Ora è cronista a Viareggio per La Nazione. Si sente un animale metropolitano anche se vive in provincia. Rossella Battista. Born in Florence but Viareggio is her town of adoption. She is a professional journalist and has been dealing with music and art. Now she works as reporter for La Nazione in Viareggio. She describes herself as a “metropolitan animal” even if she lives in a small town. Lorenza Bianda. Nata a Losanna, studia a Colonia e Londra, si diploma da Sotheby’s. Scrive di arredamento, costume e moda. Collabora con le più importanti riviste del mondo di architettura e di design: AD, Elle, Dove, La Stampa. Lorenza Bianda. Born in Lausanne. She studied in Cologne and London and graduated at Sotheby’s. She writes about interior design, custom and fashion. She collaborates with the most important architecture and design magazines: Ad, Elle, Dove, La Stampa.
GIOIELLIERI DAL 1903 La gioielleria Fratelli Piccini al centro di Ponte Vecchio a Firenze, è la vetrina di stile creativo “Made in Italy” dove, l’esclusività del gioiello, trova lo spazio ideale per incontrare un pubblico attento all’unicità di una estetica amata in tutto il mondo. Nel laboratorio interno al negozio danno vita a creazioni “su misura” per clienti particolarmente esigenti e sofisticati con cui instaurano un rapporto altamente personalizzato all’insegna della fiducia e sono fedeli alla grande tradizione orafa fiorentina.
JEWELLERS SINCE 1903 The jeweller’s shop Fratelli Piccini, located on the Ponte Vecchio in Florence, is a showcase of Italian creativity where Italian style lovers can find unique and exclusive pieces of jewellery. In the store’s workshop, jewellers, faithful to the great Florentine goldsmith’s tradition, create custom-made pieces for demanding and sophisticated customers with whom they establish personalized and long-lasting relations.
Barbara Caggiati. Nata a Firenze, autrice e regista per Mediaset e La7. Ha scritto e diretto cortometraggi e vinto festival internazionali. Invitata dal Festival di Berlino come regista emergente, ha appena terminato la sceneggiatura del primo lungometraggio. Barbara Caggiati. Born in Florence, she is a writer and film director for Mediaset and La7 TV channels. She wrote and directed many short films and won international festivals. She was recently invited to the Berlin Festival as up-and-coming film director and has just finished the script for her first full-length film. Renzo Castelli. Giornalista su varie testate (Paese Sera, La Stampa, La Nazione) ha scritto numerosi libri di sport, costume e storia. Fra i premi vinti, il Selezione Bancarella Sport con il libro ‘Ribot, cavallo del secolo’. Renzo Castelli. A journalist who writes for various newspapers (Paese Sera, La Stampa , La Nazione). He wrote many books about sport, customs and history. One of the prizes he won is the Selezione Bancarella Sport Award for the book ìRibot, cavallo del secoloî. Roberto Cavalli. Fiorentino di nascita. Estroso, originale, è il padre delle fantasie eclettiche e il creatore di uno stile inconfondibile che ha portato nella moda una donna di esuberante sensualità. Roberto Cavalli. Born in Florence. A very creative and original person, he is the inventor of eclectic fancy designs and creator of a unique style that introduced in fashion a very sensuous feminine look. Ilaria Ciuti, scrive su Repubblica dal 1988 (redazione di Firenze). Si occupa dai temi dell’ambiente a quelli del traffico, economia, cultura, fenomeni sociali e moda. Viaggia in bicicletta, ha una figlia di ventidue anni, ha sempre vissuto a Firenze. Ilaria Ciuti has been writing for Repubblica (Florentine staff). She deals with matters ranging from environment to traffic, economy, culture, social phenomena and fashion. She travels by bike, has a twenty-two year old daughter and has always been living in Florence. Eva Desiderio. Romana ma ormai fiorentinissima, caporedattore di Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - da venti anni inviato di costume e moda nel mondo. Conosce molto bene Firenze e i suoi protagonisti. Eva Desiderio. Born in Rome, but now totally Florentine, is managing editor of Quotidiano Nazionale - La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno - she has been a fashion correspondent for the last twenty years. She knows Florence and its protagonists very well. Sandro Fratini. Avvocato. Dal 1977 nell’azienda di confezioni del padre Giulio e dello zio Fiorenzo, la Super Rifle spa. Dal 2000 è presidente ed unico socio della Super Rifle. Da anni ha diversificato gli investimenti nell’immobiliare e alberghiero. Sandro Fratini. Laywer. He has also been working in his family’s manufacturing company, Super Rifle Spa, since 1997. He has been president and sole partner of Super Rifle since 2000. In the past years he has diversified his investments in the real estate and hotel industry.
Ogni tradizione ha un suo inizio.
Le cose che si amano non si posseggono mai completamente.
Semplicemente si cu stodiscono. E s i t ra m a n d a n o .
Calatrava da uomo Ref. 6000 G di Patek Philippe.
Marta Innocenti Ciulli, 34 anni di moda, di cui 20 passati come direttore di testate con un unico soggetto: moda e tendenze. Un lavoro-passione che le ha corrisposto profondamente. Ama i suoi figli, la casa e il lavoro, la fotografia, il cinema. Marta Innocenti Ciulli, 34 four years in the fashion business, of which twenty spent as editor in chief of magazines specialized in fashion and trends. A job and a passion just right for her. She loves her children, home, job, photography and movies. Felice Limosani, nato come Dj, ha percorso i fenomeni dell’intrattenimento e dei nuovi linguaggi espressivi. E’ direttore creativo di Luisaviaroma. Oggi lavora in Europa con una formula che associa arte, comunicazione e intrattenimento. Felice Limosani, who started off as a DJ, has explored the entertainment and new expressive languages world. He is art director of the Luisaviaroma store. At present, he has adopted a new formula combining art, communication and entertainment. Massimo Listri, fotografo, vive a Firenze, collabora con continuità alle riviste «AD» e «Fmr» e con frequenza a molti periodici stranieri, tra cui «Connaissance des Arts» e «L’Eœil». Ha pubblicato oltre 30 libri di arte e alta architettura. Massimo Listri, photographer, lives in Florence and collaborates with the magazines “AD” and “FMR” and frequently with many international magazines such as “Connaissance des Arts” and “L’Eoeil”. He has written over thirty art and architecture books. Gianni Mercatali, esperto di comunicazione, giornalista pubblicista, bon vivant, appassionato di enogastronomia. Osservatore dei comportamenti sociali, coltiva un amore tenace per la cultura nazionalpopolare, in particolare dei mitici anni ‘60. Gianni Mercatali, communication expert, journalist, “bon vivant”, food-and-wine lover. As a social behaviour observer, he cultivates a strong passion for national-popular culture, in particular for the legendary sixties. Fabrizio Moretti, laureato in lettere, inizia a dirigere a soli 22 anni la Galleria Moretti, nel cuore di Firenze. Specializzata nei dipinti di alta epoca italiani, soprattutto toscani. Nel 2005 ha aperto una galleria in New Bond Street a Londra. Fabrizio Moretti, graduated in arts and letters and at the age of twenty-two opened the Moretti Gallery. Located in the heart of Florence, the Moretti Gallery is specialized in ancient Italian paintings, especially Tuscan. In 2005 Fabrizio opened a gallery in New Bond Street in London. Sergio Rossi, 47 anni, aretino, caposervizio della cronaca di Arezzo de La Nazione. Professionista dal 1988, ha lavorato nelle redazioni di Siena, Firenze, Livorno e Arezzo Sergio Rossi. 47 years old, from Arezzo, is a local news editor for La Nazione in Arezzo. A professional journalist since 1988, he has been on the editorial staff of Siena, Florence, Leghorn and Arezzo. Domenico Savini, storico delle famiglie fiorentine, esperto di araldica e genealogia, collabora con importanti istituti e con riviste specializzate sulla materia. Tiene periodicamente conferenze sull’argomento. Vive e lavora a Firenze. Domenico Savini, historian and expert in heraldry and genealogy, collaborates with important institutes and specialized magazines. Domenico periodically holds conferences on the subject. He lives and works in Florence. Olivia Strigari, Italo-francese, con un incarico di vice caporedattrice della rivista Hotel&Lodge-Italia che la divide tra Parigi e Firenze. Gusto personale e curiosità giornalistica, è sempre a caccia di nuovi alberghi nel mondo intero Olivia Strigari. Italian-French by birth, she divides her time between Paris and French because of her position as vice editor-in-chief of the magazine Hotel&Lodge-Italia. Personal taste and journalistic curiosity lead her in search of new hotels throughout the world. . Nicky Swallow si è trasferita a Firenze nel 1981, ha scritto su Firenze e la Toscana per più di 10 anni. Collabora a numerose riviste che si occupano di turismo in Toscana, fra le quali Traveller di Condé Nast. E’specialista di cibo, ristoranti, alberghi. Nicky Swallow moved to Florence in 1981. She has been writing about Florence and Tuscany for more than 10 years. She writes for many magazines specialized in tourism in Tuscany such as Traveller by Condé Nast. She is a food, restaurant and hotel connoisseur.
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Il capitano
Con la Selva ha vinto il Palio He won the Palio with the Selva Se dovessi descriverti? Sono un tipo tranquillo, piuttosto introverso. Credo di avere imparato a dissimulare le emozioni, sono sempre pronto a rimettermi in discussione, non temo di riconoscere i miei errori. Adoro le sfide. Due aggettivi? Coraggioso e fortunato. Il giorno più felice? Senz’altro i giorni in cui sono nati i miei figli, Sebastiano ed Elisa. Subito dopo c’è quello della vittoria del 16 agosto 2006. L’incontro che ti ha cambiato la vita? Nessuno in particolare. Finora la mia vita non ha subito trasformazioni improvvise, si è modificata con gradualità. Molte persone che ho incontrato però sono state assolutamente determinanti per la mia crescita, il mio percorso. Il primo ricordo? Sono nato in una località di mare. Il primo ricordo è una passeggiata sulla spiaggia con i miei genitori in un giorno d’inverno. Per ciò che attiene al Palio, invece, il primo ricordo risale alla vittoria del Nicchio nel 1969. Il sogno più ricorrente? Il Palio, la vittoria, la sconfitta. Talora ho sognato anche di montare io stesso a cavallo. Il luogo senese dove ti senti a casa? Nel nostro Rione, e in particolare nel Vicolo delle Carrozze dove è situata la Stalla della Selva. Hai un rito scaramantico? Nell’immediato momento che precede la corsa mi metto al collo il fazzoletto della mia Contrada... Il tuo motto? Quello di famiglia: “ Nemo me impune lacessit”: un po’ forte, ma lo sento mio!
Alessandro Barabino Zondadari: 44 anni, imprenditore agricolo, vive a Siena. Capitano della contrada della Selva dal 2005, ha vinto l’ultimo Palio corso il 16 agosto 2006. A ricoprire la carica di Capitano della Selva furono già il nonno, Umberto Bonelli (quattro vittorie), e la madre Vittoria Bonelli Zondadari (due vittorie). Alessandro Barabino Zondadari: 44 years old, a farming entrepreneur, he lives in Siena. Since 2005 Captain of the Selva Contrada which won the Palio on August 16 2006. Both his grandfather, Umberto Bonelli (four victories), and his mother, Vittoria Bonelli Zondadari (two victories) have been Captain of the same contrada.
20 MAGAZINE
How would you describe yourself? I’m a calm person, quite reserved. I’ve learned to hide my feelings, I’m always ready to question myself, I’m not afraid of admitting my faults. I love challenges. Two adjectives? Brave and lucky. The happiest day of your life? The day my two children were born, Sebastiano and Elisa. Second happiest day, the Palio victory on August 16, 2006. The person that changed your life? No one in particular. My life has not changed all of a sudden, everything happened gradually. However, there are many people who have played a crucial role in my life. Your first memory? I was born in a seaside town. My first memory is of the day my parents and I went for a walk on the beach in winter. As far as the Palio is concerned, my first memory goes back to 1969, when the Nicchio won. Your recurring dream? The Palio, the victory, the defeat. I have sometimes dreamed of riding the horse myself. The place in Siena where you feel at home? In our quarter, in particular, at the Vicolo delle Carrozze where the Selva stable is located. What do you do to ward off ill-luck? Immediately before the race, I put on the scarf of my contrada... Your motto? “No one provokes me with impunity”: a bit daring yet true!
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FLO P EOPL E Elena Moretti
The manager
Affari di famiglia e amore del bello Family affairs and the love of beauty Tre aggettivi che ti descrivono? Leale, altruista e decisionista: non devo per forza elencare i miei difetti, vero? Nel qual caso la lista sarebbe lunga... La qualità che preferisci in una donna? L’intelligenza che crea il fascino e rende bella qualsiasi donna. Troppo politically correct? Cosa immaginavi di fare da grande? Il pompiere! Oppure il Presidente della Repubblica. In realtà credo che volessi fare quello che faccio adesso, occuparmi di design e ricerca. Il sogno più ricorrente? Dormo profondamente e non ricordo con troppa nitidezza quello che ho sognato... ma ho un incubo frequente: essere interrogato a scuola e non essermi preparato! La serata più cool a cui hai partecipato? Fra le tante feste del The Club è difficile dire quale mi sia piaciuta di più. Possiamo contare su un valido team presieduto da Filippo Ricci, che con il supporto di Jacopo Pattarino riesce sempre a sorprenderci. Meta di viaggio preferita? Gli Stati Uniti e i Caraibi. Amo viaggiare nel relax e comodamente, non sono portato per i viaggi all’avventura. Il piatto che ti riesce meglio? Non ho il dono della modestia... in cucina sono bravo! Primi piatti e secondi di carne o pesce purché cucinati in modo tradizionale. Stato d’animo attuale? Felice di essere superimpegnato nel lavoro e nella vita privata. Il tuo motto? Il mio motto è “Se Dio vuole... io ce l’ho messa tutta!”.
Niccolò Manetti. Amministratore e responsabile ricerca e sviluppo nell’azienda di famiglia, la Giusto Manetti Spa (187 anni di storia) che conduce con il fratello e i cugini. 35 anni, innamorato del bello, appassionato di arte e interior design, ha l’hobby della cucina. E’ sposato con Kate, americana e manager di una galleria d’arte. Niccolò Manetti. Director and research and development manager of the family company, Giusto Manetti Spa, established 187 years ago, that he runs with five of his cousins and brothers. 35 years old . He is married to Kate, American and manager of an art gallery.
22 MAGAZINE
Three adjectives describing yourself? Loyal, unselfish and decision-maker: I don’t have to list my faults, do I? Because it would be a long list .... The quality you like most in a woman? A lively intelligence that makes any woman fascinating and beautiful in my eyes. Too politically correct? What did you dream to become as a child? What a question! A fireman. Or the President of the Republic. Actually, I wanted to do what I do, that is, deal with design and research. Your recurring dream? I sleep soundly and I never have vivid memories of my dreams...but I have a recurring nightmare: having an oral test in school and not being prepared for it. The coolest party you have ever been to? It is hard to say which has been my favourite The Club party. Our excellent team, run by Filippo Ricci with the help of Jacopo Pattarino, always does amazing things. Your favourite tourist destination? The States and the Caribbean. I love travelling comfortably, adventurous trips are not my thing. What is your best dish? Although I say so myself, I’m a good cook! Pasta and meat or fish dishes prepared in a traditional way and with high-quality ingredients. Your current mood? Happy to be very busy at work and in my private life. Your motto? My motto is “ Thank God....I’ve done my best”
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B R I O N I .C O M
FLO P EOPL E Elena Moretti
Fashion food
Una perla del design gastronomico A jem of gastronomic design Il tratto principale del tuo carattere? Generalmente entusiasta con costanti e deliranti alti e bassi! Fashion designer preferito? Martin Margiela L’incontro che ti ha cambiato la vita? Fino ad oggi direi l’incontro con il critico d’arte e curator Pier Luigi Tazzi Cosa immaginavi di fare da grande? Per molto tempo ho immaginato di fare il pubblicitario! La tua petite madeleine? Al bar, il succo di frutta con il latte, un retaggio degli anni ’80 che mi fa ricordare tante cose... Il menu più strano che hai preparato? Mi viene in mente quello per una festa a casa, dal titolo “so kitsch”, appena tornata dalla Cina... Un tripudio di colori e sapori tra cui una pasta ai porri blu cobalto! Il tuo punto di riferimento per la creatività? Sono diversi, ma se devo citarne uno come nei test, dico Lee Edelkoort, un vero mito. Le sue riviste bloom, in view, view on colour, sono state per me dei veri testi di studio. L’accessorio di cui non puoi fare a meno oggi? Tecnicamente direi il cellulare, emotivamente un paio di occhiali vintage che mi fanno sentire meglio quando sono un disastro! A Firenze ti senti a casa se vai... All’orto botanico... Un posto così retrò e decadente, espressione di un certo contegno, tipicamente fiorentino. Il tuo motto? Vorrei che fosse “non ti far colpa dell’oggi che il domani arriva presto”...
Francesca Sarti. Architetto, fondatore di Arabeschi di Latte, collettivo designgastronomico che punta su strategie alternative e originali forme di convivialità. Adora viaggiare e stabilire reti e legami tra le persone, persuasa dell’importanza del network nei lavori creativi. Francesca Sarti architect, promoter of Arabeschi di Latte, a design-gastronomic collective that proposes alternative strategies and new forms of conviviality. She loves to travel and establish relations with people, persuaded of the importance of a network system in creative jobs.
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Your most marked characteristic? Enthusiasm with constant and delirious ups and downs! Your favourite fashion designer? Martin Margiela The person that changed your life? So far, the art critic and curator Pier Luigi Tazzi. What did you dream to become as a child? For a long time, an advertising designer! Your “petite Madeleine”? Fruit juice with milk, which brings me back to the 80s and to many things.... The strangest meal you have ever prepared? The one I prepared at home for a party with friends, called “so kitsch”, when I had just returned from China...a riot of colors and tastes among which cobalt blue-colored pasta with leeks! Your point of reference as far as creativity is concerned? Various, but if I have to chose one, I say Lee Edelkoort, a true myth. Her magazines- bloom, in view, view on colour- have been like schoolbooks to me. The accessory you cannot do without nowadays? Technically speaking, I would say my cell phone. Emotionally speaking, a pair of vintage sunglasses that make me feel better when I’m a mess! The place where you feel at home in Florence? The botanical garden... Such a retro and decadent place, expressing the typical Florentine composure. Your motto? I would like it to be “seize the day...” but I rarely put it into practice!
Firenze − Via della Vigna Nuova, 51 R - tel (+39) 055 2657916 Milano − Via S. Pietro all’Orto, 10 - tel (+39) 02 7601 8081
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FLO P EOPL E Nita Tucker
Il console
Un’americana a Firenze An American in Florence Può raccontarci la sua storia come diplomatico in Italia? In aprile ricorre il mio ventesimo anniversario nel corpo diplomatico americano. L’italiano è stata la prima lingua che il dipartimento di stato mi ha insegnato - nella primavera del 1989 - ed ho avuto il piacere di parlarlo nelle tre sedi che mi sono state assegnate, due volte a Roma e ora qui a Firenze. Come mai ha deciso di acquistare una casa in Toscana? Alla fine del mio secondo incarico a Roma, nel 1999, fui mandata al Consiglio Nazionale di Sicurezza per lavorare con Bill Clinton come direttore degli Affari Africani. Mi resi conto che non sopportavo l’idea di lasciare l’Italia... o, per lo meno, non sopportavo di non sentire che non facesse parte di me, in un modo molto tangibile. Così acquistai una casa colonica, un rudere nel comune di Volterra, e la sto ristrutturando piano piano. Trascorro lì ogni fine settimana con i miei figli, quando non c’e il campionato di calcio, perché i miei figli giocano nel Club Sportivo Fiorentina. La sua opinione sull’Italia, Firenze e gli Italiani? Adoro l’Italia. I miei genitori erano irlandesi, quindi qui mi sento a casa. Sono cresciuta circondata dall’affetto e dalle risate delle persone; i miei genitori andavano a messa tutti i giorni...quindi stare in Italia mi fa sentire a mio agio. Oltretutto, il clima è migliore che in Irlanda. Cosa ama dell’Italia? Amo la luce, quella luce dorata che tutti i pomeriggi invade il mio ufficio. Cosa trova più sorprendente o inaspettato del vivere e lavorare qui? Sono stupita da quanto talento, creatività e eccellenza vi sia nel campo della medicina, della scienza e dell’ ingegneria in quello che noi chiamiamo “distretto consolare”, cioè, la Toscana e l’Emilia Romagna.
Nora B. Dempsey ha assunto l’incarico di Console Generale degli Stati Uniti a Firenze e di Rappresentante Speciale degli Stati Uniti presso la Repubblica di San Marino nel settembre 2005. Prima della sua nomina a Console Generale di Firenze, la Sig.ra Dempsey ha lavorato presso la Sezione Consolare dell’ambasciata statunitense a Tunisi La Sig.ra Dempsey è un’ appassionata d’arte e musica. Ha due gemelli di nove anni.
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Can you tell us your ‘history’ as a diplomat, and your history with Italy? April marks my twentieth year anniversary in the U.S. diplomatic corps. Italy was the first language the State Department taught me - in the spring of 1989 - and I’ve had the pleasure of using it during three separate postings to Italy, twice to Rome, and now here in Florence. How come you decided to purchase a residence in Tuscany? At the end of my second stint in Rome, in 1999, I was headed off to the National Security Council to work for Bill Clinton as Director of African Affairs. I realized I couldn’t bear to leave Italy...or at least I couldn’t bear not to feel it was part of me, in a very tangible way. I bought a condemned farmhouse, in the comune of Volterra, and have been restoring it piano, piano. The children and I spend every weekend there when it isn’t soccer season, as my kids play for Club Sportivo Fiorentina. Your ‘take’ on Italy, Florence, and Italians? I love Italy. My parents were Irish so, I feel right at home. I grew up with lots of affection and laughter and people; my parents went off to Mass every morning of my life...so being in Italy is comfortable for me. Besides, the weather’s better here than in Ireland. What do you love? I love the light, the golden light that transforms my office every afternoon. What has been surprising or unexpected about living, working here? I’m amazed at how much talent, creativity, and excellence in medicine and science and engineering exist in what we call our “consular district”, that is, in Tuscany and Emilia Romagna. How has being in Italy changed or affected you? Like many Americans, I grew up with lots of green space. Before I came to Rome for the first time, I had never lived in a city and I was very fearful of the experience. I thought I’d hate it. I can now see the advantages of living in
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FLO P EOPL E Quanto l’ha cambiata o influenzata la vita in Italia? Come molti americani, sono cresciuta in mezzo alla natura. Prima di venire a Roma, non avevo mai vissuto in una città e avevo paura di una simile esperienza. Pensavo che l’avrei odiata. Ora comprendo i vantaggi di vivere in un appartamento. Penso che gli italiani siano meno soli degli americani. Nonostante che gli americani credano profondamente nel potere dell’individuo, gli Italiani hanno una più profonda comprensione degli effetti negativi della solitudine. Il piatto toscano che preferisce? Ho imparato ad apprezzare molto il farro. Il pregiudizio più comune degli americani nei confronti degli italiani? La maggior parte degli americani crede che l’Italia sia solo moda, cibo e apparenza. Penso che la maggior parte degli americani non si renda conto di quanto gli Italiani siano altruisti e umani. Il pregiudizio più comune degli italiani nei confronti degli americani? Ho sentito dire innumerevoli volte che il nostro governo è interessato solo al petrolio e gli americani solo al consumismo. Quello che è difficile capire o semplicemente credere è quanto siano altruisti gli americani, quanto siano ancora desiderosi di offrirsi, di dare, di raggiungere coloro che sono oppressi o bisognosi in modo del tutto disinteressato. Gran parte dello spirito americano che pervase l’ Europa durante la seconda guerra mondiale è ancora vivo e vegeto oggi. Sul lavoro, qual è la sua priorità? La mia priorità è fare tutto quanto in mio potere per riaffermare l’alleanza tra Stati Uniti e Italia. Qual è l’aspetto del suo lavoro e del lavoro del consolato che la maggior parte della gente non capisce? Credo che la maggior parte della gente non capisca quanto tempo dedico ad aiutare i toscani e romagnoli a rafforzare la loro economia. Un’Italia forte, economicamente competitiva è un partner migliore per gli Stati Uniti nel lungo periodo. Cosa vorrebbe realizzare qui... lasciare in eredità? Vorrei che i fiorentini sapessero che io rappresento il popolo americano. Ma ho molto rispetto e ammirazione per l’Italia.
Nora B. Dempsey assumed duties as Consul General of the United States in Florence and Special Representative of the United States to the Republic of San Marino at the beginning of September 2005. From Pittsburgh, Pennsylvania, Consul General Dempsey graduated from Carnegie-Mellon University. She joined the diplomatic corps of the U.S. Department of State in 1987, specializing peace negotiations, particularly in the Middle East and Africa. Ms. Dempsey is an art and music lover. She has nine-year old twins.
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an apartment. I think Italiano are less “lonely” than Americans. Although most Americans enjoy a marvelous, ingrained conviction of the power of the individual, Italian have a deeper understanding and an empathy for the negatives associated with loneliness. Favorite tuscan ‘dish’? I’ve developed a deep appreciation for Farro. Most common misunderstanding American’s have about Italians? Most Americans think Italians are all about fashion, food and bella figura. I don’t think most Americans realize how caring, how humanistic most Italians are. Most common misunderstanding Italians have about Americans? I’ve heard countless times that our government is only about oil, and that our people are only about consumerism. What’s hard for others to understand, or really believe is how altruistic the American people, how motivated they still are to volunteer, to give, to reach out to those oppressed or in need even if there’s nothing in it for us. Much of the spirit of the American people evident in Europe during World War II is alive and well today. What do you consider your highest priority? My highest priority is to do what I can to reaffirm the partnership which exists between the U.S. and Italy. What do most people not understand about your job? I don’t think most people understand how much time I spend these days helping Tuscans and Romagnoli strengthen their own economies. A strong, economically competitive Italy is a better partner for the United States over the long-term. What would you like to accomplish here...your legacy? I hope Florentines know that I am very representative of the American people. I have a deep appreciation and respect for Italy.
Guardo. E l’occhio non è che un velo tra l’anima e le cose. Ma davanti alla bellezza il velo si squarcia e l’anima stessa riesce a vedere. Pura, nitida e limpida, la forza prende forma. Il disegno diviene scultura, prende vita e fende l’aria. Guardo. E vedo ciò che avrei sempre voluto vedere.
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Riflessione sulla bellezza.
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Palazzo Corsini
Misteri per stupire
Nei parchi delle ville settecenteshe grotte, labirinti, giochi d’acqua Grottos, mazes, fountains in 18th century villas’ parks 32 MAGAZINE 32 MAGAZINE
Palazzo Corsini
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Una grotta artificiale nascosta custodisce tre fontane marmoree A hidden artificial grotto graced by three marble fountains
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urono soprattutto i giardini di palazzi e ville, nella Toscana della seconda metà del XVI secolo, a porsi come luogo ideale per la messa in scena degli artifici e delle sofisticate sperimentazioni teatrali partorite dal gusto per l’inganno tipico della cultura manierista. Gli spazi verdi della Maniera dovevano vibrare di quell’atmosfera magica, sospesa, intessuta di simboli e mistero, evocativa e negromantica che caratterizzava le Wunderkammern, i gabinetti di curiosità dei fastosi principi dell’epoca. Così, nei parchi delle ville si creavano grotte, labirinti e giochi d’acqua per ritrovare quello stesso universo “maraviglioso” che si manifestava nelle raccolte aristocratiche. Il superbo giardino della villa medicea di Castello, a nordovest di Firenze, da cui dista una manciata di chilometri, costituisce il paradigma di quella che nel Cinquecento fu la concezione stessa del giardino all’italiana. Articolato a terrazze su un declivio in dolce pendenza, esso fu progettato intorno al 1540 dal Tribolo. Attraverso un’apertura che interrompe The gardens of Tuscan palaces and villas, in the second half of the sixteenth century, were the ideal scenario for the sophisticated theatrical experiments, typical of the Manneristic culture of the time and its passion for deception. Manneristic gardens had to be vibrant with a magical suspended atmosphere full of mystery and symbols, necromantic and evocative of the Wunderkammern, the princes’ private rooms full of curios. Thus, in the shooting lodges and villas’ parks, grottoes, mazes and fountains were created in order to re-propose that same “maraviglioso” and aristocratic indoor universe. The magnificent garden of the Medici villa in Castello, north of Florence, is a classic example of a 16th century Italian Garden. A sweetly sloping terraced garden, it was designed by Tribolo in 1540. Through an opening that interrupts the embankment sustaining the upper part of the garden, one gains access to a hidden artificial grotto graced by three sarcophagus-like marble fountains. They were designed by Bartolomeo Ammannati and above them, running along huge arches, one can see charming bronze, stone or granite
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Villa medicea di Castello
Villa medicea di Castello
Villa medicea di Castello
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il terrapieno che sostiene la zona superiore del giardino, si accede a una grotta artificiale nascosta che custodisce tre fontane marmoree a sarcofago scolpite da Bartolomeo Ammannati, al di sopra delle quali, inscritte in vasti arconi, si affollano suggestive sculture raffiguranti gli animali più diversi, realizzate in bronzo, in pietra, in granito da scultori della cerchia del Giambologna. Un fairy tale degno di Esopo e La Fontaine, dove la fauna esotica si mescola naturalmente a quella europea e mitologica, animali miti e domestici si mescolano a fiere selvagge. Un leone è ritratto vicino a una capra o a un bue, così come accanto al favoloso emblematico unicorno. In un altro gruppo scultoreo ecco che un dromedario viene cavalcato da una scimmietta irridente, mentre un cervo elegante si staglia non lontano da un cinghiale o da un leopardo, da un alce o da lupa, in un contesto decorativo in cui l’artificio è completato da finte stalattiti, contorti mascheroni e incrostazioni di conchiglie. Proprio nel cuore di Firenze invece,nel parco che si distende sui morbidi fianchi d’un colle dietro la gigantesca mole a bugnato di Palazzo Pitti, la Grotta di Boboli, spettacolare misterico luogo di incanto e suggestione, fu realizzata da Bernardo Buontalenti su commissione del granduca Francesco I nel 1583 e portata a compimento dieci anni dopo. Comprende tre ambienti in cui si rivela ancora una volta il canone disorientante ed ambiguo che connota l’eterna metamorfosi manierista. Stucchi da cui prendono forma figure umane e animali, affreschi trompe l’oeil che simulano una volta crollata, interventi pittorici del Poccetti, una cortina di cristalli, spugne, vegetazione e giochi d’acqua ora scomparsi, persino i Prigioni di Michelangelo - oggi sostituiti da calchi - e la flessuosa bellezza di marmo della Venere del Giambologna, partecipano a una rappresentazione tesa a sprigionare un fascino sospeso ed arcano, ad ammaliare e confondere i sensi degli sbigottiti visitatori.
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animal sculptures created by artists from the Giambologna school. A fairy tale worth of the best Aesop and La Fontaine stories, where exotic fauna mix in the most natural way with the European and mythological one and meek and gentle animals can be seen near wild beasts. A lion is depicted near a goat or an ox or next to the fantastic and emblematic unicorn. In another sculptural group one can see a one-humped camel with a mocking little monkey on its back, or a light, elegant deer not far from a wild boar or a leopard, an elk or a she-wolf in a harmonious whole, where the artifice is enhanced by false stalactites, twisted grotesque masks and sea-shell overlays. Right in the heart of Florence, instead, there is the Grotta of Boboli, stretching along the soft sides of a hill and behind the gigantic Palazzo Pitti’s stone bulk. It is an extraordinary and enchanting place designed by Bernardo Buontalenti, commissioned by Grand Duke Francesco I in 1583 and completed ten years later. It consists of three interiors which clearly show the puzzling and obscure eternal rules of the Manneristic metamorphosis. Stucco animal and human forms, trompe-l’oeil frescoes simulating a crumbling vault, some of Poccetti’s pictorial additions and a crystal curtain, sponges, vegetation and fountains: an entire magical scenario no longer in existence. Even Michelangelo’s Captives, now replaced by plaster copies, and the lithe marmoreal beauty of Giambologna’s Venus were there, silent testimonials to an arcane performance suspended in time and aimed at bewitching and confusing the senses of the bewildered visitors.
Secondo il Manierismo gli spazi verdi dovevano vibrare d’atmosfera magica Manneristic gardens had to be vibrant with magical atmosphere
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GA RDEN S IT IN ER A RIES Nicky Swallow photo New Press Photo
A sinistra un particolare del giradino di Villa Gamberaia, sopra vista dal giardino Bardini On left a detail of Villa Gamberaia’s garden, above view from the Bardini garden
Pollice verde? E’ arte
Ville e palazzi racchiudono oasi verdi di incredibile bellezza Villas and palaces contain magnificent green oases
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pparentemente Firenze sembra una giungla di pietra con pochi spazi verdi lungo la camminata che conduce da un monumento o un museo all’altro.Tuttavia, basta guardare oltre le severe facciate rinascimentali e le piazze assolate per scoprire che l’apparenza inganna; la città è ricca di giardini nascosti dietro a impenetrabili cancellate di ferro e muri inaccessibili. I giardini di Boboli sono giustamente famosi, ma bisogna essere bene informati per accedere agli spazi verdi meno conosciuti e più lussureggianti della città. Non ancora scoperto dai turisti e finalmente aperto al pubblico dopo cinque anni di restauro, il parco pubblico Bardini offre una delle migliori occasioni per fare delle belle fotografie. Questa oasi verde si trova Oltrarno su un erto colle incuneato tra piazzale Michelangelo e Boboli; la vista della città dalla terrazza sul tetto della villa è magnifica. Il giardino era inizialmente un frutteto, poi, nel corso degli anni è stato modificato e ingrandito. Oggi conserva la sua struttura quattrocentesca a terrazze con vialetti dove spiccano iris, rose, glicini, ortensie, magnifiche azalee giganti, alberi da frutto, punteggiati di statue e fontane. In cima si trova un lecceto e il “Canale del Dragone”, un gioco d’acqua in stile cinese. Un giardino completamente diverso si trova a vicino a piazza San Marco. Di proprietà dell’ Università di Firenze, il Giardino dei Semplici conserva la sua struttura originale progettata
On the face of it, Florence appears to be a bit of a stone jungle with little green to be seen on the long, hot trek from one museum to the next. Look beyond the stern Renaissance facades and sun-baked piazzas, however, and you will discover that all is not what it seems; the city is full of hidden gardens tucked away behind impenetrable iron gates and forbidding walls. The Boboli gardens is justly famous, but you really have to be in the know to access the less obvious of the city’s lushest spaces. Yet to be discovered by the tourists and finally open to the public after five years of restoration, the state-owned Parco Bardini offers one of the best photo opportunities in Florence. This green oasis lies in the Oltrarno on a steep hill wedged between Piazzale Michelangelo and Boboli; the close-up views of the city from the top terrace are magnificent. The garden started life as a series of walled orchards, but has been altered and enlarged over the years. Today, it retains its 15th century layout with terraces and paths planted with irises, roses, wisteria, hydrangeas, spectacular giant azaleas, fruit trees and dotted with statues and fountains. At the top is a charming ilex wood and the ‘Dragon’s Canal’, a faux-Chinese water feature. A different type of garden altogether is to be found just north of Piazza San Marco. Owned by Florence university, the Giardino dei Semplici for the most part maintains the original layout designed by Tribolo for Cosimo I dei Medici
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Practicalities
Parco Bardini (5) Via dei Bardi 1. Open 08.15-18.30 Il biglietto d’ingresso è valido anche per i giardini di Boboli - (19.30 June-August). The entrance ticket is also valid for the Boboli gardens. Giardino dei Semplici (4) Via Micheli 3. Open 09.00-13.00 ( Sabato fino alle 17.00, chiuso mercoledì - Saturday until 17.00, closed Wednesday). Villa Gamberaia (1-3) Via del Rossellino 72, Settignano. - Open 09.00-18.00. Torrigiani gardens (2 Contattate Città Nascosta, una società che organizza visite a proprietà private - Contact Città Nascosta, a company which organises visits to privately-owned properties. 055 6802590 - www.cittanascosta.com Cortili e Giardini Aperti, 13 May 2007. Alcuni dei giardini e cortili privati della città normalmente inaccessibili vengono aperti al pubblico per un giorno. Da non perdere i giardini Torrigiani, Frescobaldi, Budini-Gattai e Corsi-Annalena Some of the city’s normally inaccessible private gardens and courtyards are open their doors to the public for the day. Not to be missed: the Torrigiani, Frescobaldi, BudiniGattai and Corsi-Annalena gardens. - www.adsitoscana.it
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Parco Bardini
Giardino Torrigiani dal Tribolo per Cosimo I dei Medici nel 1545-46. E’ uno dei tre più antichi giardini botanici del mondo, un toccasana per i piedi affaticati da lunghe soste nei musei. Si può ammirare una collezione di rare piante ed erbe medicinali, alberi e specie vegetali esotiche e tropicali provenienti da tutto il mondo conservate in maestose serre ottocentesche. Superando ancora l’Arno, vicino a Porta Romana, il Giardino Torrigiani si estende per sei ettari ed è la più grande area verde entro le mura cittadine. Fa parte della proprietà Torrigiani: venne realizzato nel sedicesimo secolo quando era rinomato per la coltivazione di piante rare. Successivamente fu diviso tra i due rami della famiglia, fu ingrandito all’inizio dell’800 e trasformato in un giardino all’inglese, molto in voga in quegli anni. E’ un armonioso esempio di architettura neogotica (inclusi una magnifica torre ottagonale, un “rudere” e un piccolo hermitage) con sculture e sentieri che si snodano lungo prati all’inglese e fitti boschetti. Se poi le ondate dei turisti diventano troppo opprimenti, vi consigliamo di lasciare la città e recarsi sulla collina di Settignano a visitare Villa Gamberaia. La tenuta ospita uno dei più famosi giardini toscani, un progetto barocco immerso tra gli uliveti e il canto degli uccelli con vista sulla valle dell’Arno e Firenze. La parte più famosa del giardino, affascinante nella sua simmetria, è quella completa di stagno con ninfee, siepi ornamentali di bosso e fontana centrale. Ci sono, tuttavia, anche molti altri angoli deliziosi: il romantico “gabinetto rustico” con le sue grotte artificiali ricoperte di ciottoli e conchiglie, il ninfeo grondante di licheni e muschio e la limonaia dove innumerevoli piante d’agrumi, in splendidi vasi di terracotta, profumano l’aria con i loro boccioli. 44 MAGAZINE
in 1545-46. One of the three oldest botanical gardens in the world, it’s a haven for museum-weary feet and contains rare medicinal plants, flora, herbs and trees, as well as exotic and tropical specimens from all over the world housed in several impressive 19th century greenhouses. Back in the Oltrarno near the old gate of Porta Romana and covering six hectares, the Giardino Torrigiani is the largest garden within the city walls. It has been part of the Torrigiani estates since the 16th century when it was famous for its cultivation of rare plants. Now divided between two branches of the family, it was extended in the early 19th century and transformed into the type of English landscape style garden that was all the rage at the time and presents a harmonious combination of Neogothic architecture (including a magnificent heptagonal tower, a ‘ruin’ and a small hermitage), sculptures, paths winding past smooth lawns and areas of dense woodland. So much for city centre gardens, but if Florence’s relentless tourist hoards become too oppressive, head to the hilltop village of Settignano and Villa Gamberaia. The estate is home to one of Tuscany’s most famous gardens, a grand Baroque design set among olive groves and immersed in birdsong with far-reaching views of the Arno valley and Florence. The satisfyingly symmetrical water parterre garden, complete with lily ponds, topiary box hedges and central fountain is the most famous feature, but there are other charming corners; the romantic ‘gabinetto rustico’ with its seashell and pebbledecorated grottoes, the dripping, lichen-covered nymphaeum and the lemon garden where citrus trees in splendid terracotta vases perfume the air with their blossom.
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La galleria Vasariana degli Uffizi e sullo sfondo Palazzo Vecchio e la Cupola di Brunelleschi The Uffizi and, in the background, Palazzo Vecchio and Brunelleschi’s dome
Le stanze segrete
Passaparola: le cantine e i privé di noti ristoranti per cene esclusive Pass the word: the most renowned restaurants with rooms for special occasions
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arlare di percorsi e stanze segrete a Firenze non è una novità. Basti pensare al Corridoio Vasariano, percorso sopraelevato lungo più di un chilometro, che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti passando attraverso gli Uffizi. Questa straordinaria via aerea era stata pensata per consentire ai Granduchi di muoversi senza bisogno di scorte dalla loro residenza privata al palazzo del governo. I luoghi che vorremmo scoprire questa volta, però, sono legati alla buona tavola. Partiamo dalla cucina tradizionale. Due luoghi di culto per gli amanti della genuinità nel centro della città, a pochi passi l’uno dall’altro: Buca Mario e il Latini. Nelle cantine del Palazzo Niccolini, la stanza segreta della Buca Mario è in via del Moro, dove un ingresso inaspettato dà accesso ad un salotto arredato con caminetto e due divani dove degustare nel dopocena un pregiato distillato al tepore del focolare. La cena è servita fino a 10 persone, un cameriere è dedicato a loro. In via Palchetti 6 entriamo dal Latini, sempre affollatissimo, per gustare piatti genuini e preparati come tradizione comanda. Rivolgendosi al proprietario Torello, si può cenare in cantina. Una collezione di ottimi vini fa da corona ad un tavolo intorno al quale gustare le carni saporite, fiore all’occhiello del locale. Spostandoci in Piazza Pitti e cambiando genere, approdiamo al Caffè Pitti. Locale nato negli anni ’70 da un’idea del cantante Riccardo Del Turco, fu acquistato nel 2001 da Massimo Gori, grande appassionato di tartufi, il quale propone i preziosi tuberi dei terreni dell’azienda di sua proprietà a San Miniato. Scendendo le scale davanti al bar ci ritroviamo nel privé, vero e proprio living room avvolto in una calda luce accogliente, divani e tavoli per sentirsi come a casa. Altro locale trendy per aperitivo o cena, Angels, in via del Proconsolo. Nel
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In Florence, tales of hidden paths and secret rooms are nothing new.Think about the “Corridoio Vasariano”, an overhead walkway, one kilometre long, connecting Palazzo Vecchio to Palazzo Pitti through the Uffizi Gallery. This extraordinary corridor allowed the members of the Medici family to move in total safety and without escort from their private apartments to the public palace. However, this time we wish to visit other interesting places. Let’s start with traditional cuisine. Two places worth mentioning are Buca Mario and Latini, both in the city center. Open since 1886 in Palazzo Niccolini’s cellars, its “secret room” gives onto Via del Moro with an unexpected entrance into a small room with a fireplace and two cosy sofas facing one another where to rest after dinner, while sipping some excellent spirits. Dinner is served by a personal waiter at a table for a maximum of ten guests. Latini restaurant is situated at Via Palchetti 6. Always packed, it offers genuine and traditional food. By making reservations ahead of time and asking the owner Torello one can, hopefully, dine in the magnificent cellar containing a great wine collection. A large glass table in the center sits the lucky customers who will dine on the famous and choicest meats of the restaurant. Let’s now move to Palazzo Pitti and to the Caffè Pitti. This coffee shop was started off in the 70s by the singer Riccardo Del Turco. It was bought , in 2001, by truffle-lover Massimo Gori who offers here the precious tubers all found in his estate in San Miniato, with the aid of his faithful dogs. A few steps below, one finds the “privé”, a charming room with sofas and tables. Another trendy place for a drink and dinner is Angels, at Via del Proconsolo. The restaurant, all black and white with soft and relaxing lighting, offers a
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1 - Alle Murate 2 - Nobilis 3 - Cibreo 4 - Cantinetta Wine Bar del Villa Olmi Resort 5- Angels - 6 - Buca Mario
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ristorante, dominato da arredamenti black and white e rilassanti giochi di luce, si gusta la cucina tipica fiorentina contaminata dalla tradizione mediterranea e vini eccellenti. Due le stanze particolari: la prima, dove si gustano le prelibatezze dello chef in assoluto relax; la seconda, la cantinetta degli Angeli, al piano sottostante, caratterizzato da una massiccia presenza di vini, l’ideale per una cena fino ad un massimo di 40 persone. Ancora in via del Proconsolo, Alle Murate, ristorante ricavato all’interno del Palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai. Cucina delle regioni servita con eleganza disinvolta. Nei sotterranei siamo catapultati in una spettacolare sala all’interno di uno scavo archeologico che conferma la presenza d’un torrente che alimentava le fulloniche (lavanderie- tintorie) tardoromane. Spostandoci nella zona di via Pietrapiana, ecco una delle novità più interessanti della ristorazione: Nobilis. Qui, il ristorante-salotto è già nella sua totalità un possibile privé, la sala può accogliere al massimo 12 persone che potranno godere dell’esclusività del locale ed essere guidati attraverso i sapori creati dallo Chef Francesco Casu. Ambiente raffinato ed elegante, toni black and white, luci soffuse che riscaldano la boiserie di legno che avvolge tutto lo spazio. Per gli appassionati di vino, Nobilis riserva una sorpresa mozzafiato. In via dei Bardi il proprietario ha ricavato una favolosa cantina con più di 12.000 bottiglie delle etichette più prestigiose. In via dei Macci troviamo il Cibreo, locale di riferimento per chi è alla ricerca di un ristorante che proponga i migliori piatti della tradizione toscana. La sala privata del Cibreo ha un unico tavolo che può riunire fino a diciotto commensali, senza che ciò modifichi lo stile accogliente e riservato proprio di un salotto di una bella casa fiorentina. Uscendo dal centro, nella campagna di Bagno a Ripoli in via degli Olmi, la Cantinetta Wine Bar del Villa Olmi Resort, ricavata nelle sale a volta delle fondamenta cinquecentesche della Villa. Si degustano i vini della prestigiosa collezione e i piatti dello chef. 50 MAGAZINE
typical Florentine cuisine with a touch of Mediterranean flavour and excellent wines. Two are its secret rooms. The first one for relaxing and enjoying excellent food, the second one, downstairs, named Cantinetta degli Angeli, after its angelshaped lamps, is the ideal place for private parties up to 40 people. On the other side of the street, one finds the “Murate”, a restaurant within Palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai. The food is varied and elegantly served. However, the great surprise is found in the underground rooms of the building: a spectacular dining room placed in the middle of an archaeological site. Many ceramic finds confirm the antiquity of the area and the presence of a stream, running under Via del Proconsolo, that supplied power to ancient industrial cleaning and dyeing structures like the fulling-mills of the late-Roman and Middle Ages. Moving toward Via Pietrapiana, we cannot miss the chance to visit one of the newest and most interesting restaurants in Florence: Nobilis. This restaurant-privé hosts a maximum of twelve customers who will be able to taste the specialities made by the chef Francesco Casu. The atmosphere is very elegant, the colors black and white, the all-around boiserie suffused with soft light. For wine lovers and connoisseurs, Nobilis saves a surprise: a secret room located at Via dei Bardi, normally inaccessible, containing a fabulous collection of over 12.000 rare bottles of wine. In Via dei Macci the Cibreo, a typical Florentine spot ideal for local people and visitors in search of genuine Tuscan food of the highest quality.The Cibreo’s secret room is a private space well-hidden from the other customers, lined with boiserie and vintage prints, with the refined atmosphere of an old genteel Florentine house. There is only one table which sits from six to eighteen people. Outside of Florence, on the hills of Bagno a Ripoli, at Via degli Olmi, the Cantinetta wine bar of Villa Olmi Resort is built into the vaulted rooms of the 15th century villa. Here one can taste precious wines.
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Martina Stella dai forti clamori del set alla serenità del Chianti Martina Stella, from clamorous movie sets to the quietness of Chianti
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no dei volti più giovani del cinema italiano è una bionda cerbiatta, che detesta fare shopping, adora la bistecca al sangue e le piace ballare fino a tardi, ma lontano dai flash dei paparazzi. Quando non ne può più salta sul treno e torna nel nido del Chianti dove l’attende la sua famiglia e dove spesso si circonda di amici. Martina Stella: 22 anni, film importanti alle spalle, è apparsa recentemente sugli schermi televisivi interpretando Silvana ne ‘Le Ragazze di San Frediano’. La rivedremo a breve in un altro film per la televisione (regia dei fratelli Vanzina) dedicato al Piper, mitico locale della Roma degli anni ‘60. Ha appena terminato le riprese come protagonista del film in due puntate per Mediaset ‘L’amore e la guerra’ ambientato durante la prima guerra mondiale. Poi sarà la volta di un film per il cinema del regista indipendente americano Martin Donovan che uscirà a settembre con il titolo ‘K. il bandito’, a cui si dice molto legata. Hai girato lo scorso autunno ‘Le ragazze di San Frediano’. Cosa hai provato a lavorare finalmente in Toscana? Conoscevo il libro di Pratolini da cui è stato tratto il film e mi divertiva, già prima di cominciare, l’idea di lavorare in una commedia toscana tutta al femminile. Le riprese sono state girate tra Montecatini e Pistoia dove sono state ricostruite quelle atmosfere tipiche del quartiere di San Frediano alla fine della seconda guerra mondiale. E’ stata una gioia sguinzagliare il mio accento toscano e contribuire al racconto di una storia che mi ha riportato ad un contatto più vero con le mie origini. Di quella Firenze anni ’40 ti sembra sia rimasto ancora qualcosa? La Firenze di oggi è più moderna e turistica, le atmosfere che si respirano nel romanzo e nel film sono quelle tipiche del dopoguerra, intrise di povertà ma anche di voglia di vivere e di stare insieme nelle piazze e nelle strade. Con l’avvento della modernità e dell’industria molte di queste cose sono andate perdute e sicuramente il modo di vivere e di stare insieme è cambiato. Tuttavia Firenze è ancora bellissima, a volte basta soffermarsi e gustare con gli occhi lo scorcio di un vicolo, un muro di cinta o un belvedere per tornare a sognare la magia del passato. 52 MAGAZINE
One of the youngest faces of Italian cinema is a fair-haired fawn who hates going shopping, loves rare steak and dancing till dawn, but not when paparazzi are around. When she is exhausted, she jumps on a train and goes back to her nest in the Chianti area where her family and friends welcome her home. Martina Stella: 22 years old. She acted in many films and recently played the role of Silvana in the TV series Le Ragazze di San Frediano. We will soon see her back in TV in a film by the Vanzina brothers devoted to the Piper, Rome’s famous night club of the 60s. She has just finished shooting the made-for-TV movie L’Amore e la Guerra set during World War II. Then she is starring in a movie she is very proud of , to be released in September, called K il bandito by the American independent film director Martin Donovan. Last Fall you acted in the TV series Le ragazze di San Frediano made out of a 20th century Florentine novel. How did you feel working at home? I read the novel by Pratolini before doing the movie and I was amused by the idea of acting in an all-women Tuscan comedy. It was shot between Montecatini and Pistoia where the typical post-war atmosphere of the San Frediano quarter had been recreated. It was a pleasure to speak with my Tuscan accent and to play in a story about my homeland. In your opinion, is there something left of those years, the 40s, in Florence? Today Florence is more touristy and modern, the novel and the movie describe the post-war period which was full of poverty but also of will to live and be together in the piazzas and streets. The coming of modernity and industry changed many things, first of all the way of living and being together. However, Florence is still beautiful. One has just to stop and glance at an alley, a boundary wall or a lookout to dream of the past.
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C O V ER ST O R Y
‘A Firenze vivo in maniera più libera che in altre città, le persone sono tranquille e quando passeggio per le vie del centro riesco a passare quasi sempre indisturbata’ ‘I am freer in Florence than in other cities, people are quiet and I can stroll downtown undisturbed’ Veniamo al tuo rapporto con Firenze. Rispetto al tuo lavoro di attrice, la città ti è stata più d’aiuto o di ostacolo? In passato abbiamo avuto un rapporto d’amore e odio: qui non ci sono molte possibilità per chi desidera lavorare nel mondo del cinema ed è per questo che a 17 anni mi sono trasferita a Roma. Sono comunque felice di aver trascorso la mia adolescenza a Firenze, dove ci sono ancora oggi i miei amici più cari, e non dimenticherò mai le prime persone che hanno creduto in me come attrice e che mi hanno dato delle possibilità importanti. E adesso che sei una romana d’adozione? Quando ho girato ‘L’ultimo bacio’ diretta da Muccino, non avevo neanche sedici anni. Era il mio primo film e all’inizio facevo la spola tra Firenze e Roma, poi ho deciso di trasferirmi lì perché era l’unica soluzione possibile. Devo dire che non è sempre stato facile, perché ero davvero molto giovane ma Roma è stata una città che mi ha accolto a braccia aperte. Anche ora mi è difficile stare lontano dalla famiglia e dagli amici, però spesso riesco a tornare alternado ai periodi di lavoro lunghi soggiorni a Firenze. Soprattutto nei momenti di sconforto ho bisogno di tornare a casa, dove nella pace della campagna riesco a ritrovare veramente il mio equilibrio interiore. A Firenze riesco a vivere in maniera più libera che in altre città, le persone sono tranquille e quasi sempre quando passeggio per le vie del centro riesco a passare indisturbata. I tuoi luoghi del cuore a Firenze, quelli di cui non puoi fare a meno? Firenze è piena di luoghi meravigliosi: basta passeggiare per le vie del centro per rendersene conto. Quanto ai miei, quelli che frequento ogni volta che torno a casa, sono sempre gli stessi e guai a chi me li tocca. Mi piace fare colazione da Gilly in piazza della Repubblica. Per l’aperitivo scelgo il Capocaccia e il Caffé la Torre. Come ristorante mi piace molto il Teatro del Sale, e per bere qualcosa, parlare con gli amici piazza Santa Croce, soprattutto d’estate, la trovo meravigliosa. Il mio parrucchiere a Firenze è Coppola in via del Parione, e quando vado a ballare scelgo sempre lo Yab, dove posso incontrare tutti i miei amici: la notte del giovedì in particolare la trovo fantastica. Per lo shopping via Tornabuoni è la strada migliore, ma tutti sanno che questa passione così comune nelle mie coetanee con me non ha mai attaccato. Una cosa fiorentina di cui non puoi fare a meno? Non posso fare a meno della carne toscana, soprattutto della bistecca che è introvabile nel resto del mondo. Il cibo toscano comunque è tutto impagabile. Una cosa fiorentina che detesti? Forse è una certa provincialità, perché Firenze resta sempre una città abbastanza piccola. Ma ad essere sinceri questo è anche un suo grande pregio. Sostanzialmente trovare a Firenze dei gran difetti mi resta quasi impossibile. Potresti tracciare un itinerario per una ragazza della tua età che per un giorno desidera vivere Firenze in maniera meno istituzionale? Venire ospite a casa mia, nel Chianti, e scorrazzare con me in largo e in lungo tra Firenze e la campagna dei dintorni…ma queste cose le riservo agli amici più cari, che invito spesso e con sommo piacere, coccolandoli con grandi mangiate in famiglia.
Speaking about your relation with Florence, has Florence favoured or, on the contrary, hampered your acting career? In the past, I’ve had a love-hate relationship with Florence: there are not many opportunities here for those who want to work in the show business. That is why, at the age of seventeen, I moved to Rome. I am, nonetheless, very happy to have spent my girlhood in Florence where my dearest friends still live. And I will be forever grateful to those who first believed in my acting abilities and gave me a chance to prove them. And now that you live in Rome? When I shot the movie L’ultimo bacio by Muccino, I wasn’t even sixteen yet. It was my first film and I went back in forth from Florence to Rome. Then I decided to move to Rome to make things easier. I have to admit that it was hard in the beginning because I was so young. But Rome made me feel at home. However, I am often homesick and need to come back to Florence, to the peace of the countryside where I restore inner balance. I am freer in Florence than in other cities, people are quiet and I can stroll downtown undisturbed. Which are you favourite spots in Florence, the ones you cannot do without? Florence is full of beautiful spots: you just have to take a walk downtown to realize it. My favourite ones are always the same and nobody dare touch them! I enjoy having breakfast at Gilly’s at Piazza della Repubblica. For a drink I go to Capocaccia and Caffè la Torre. My favourite restaurant is Teatro del Sale and, in the summer, I like going to Piazza Santa Croce with my friends. My hairdresser is Coppola at Via del Parione and I always go dancing at the Yab, where I meet all my friends: Thursday night is fantastic. Via Tornabuoni is ideal for shopping although it’s widely known that, unlike many girls of my age, I’m not a shopping-victim. Something typically Florentine that you cannot do without? As any true Florentine, I cannot do without Tuscan meat, especially the Florentine steak. Tuscan food is unequalled. Something typically Florentine that you hate? Well, the provincialism, because Florence is a small town, but this is also one of its qualities. Actually, finding flaws in Florence is almost impossible. Where do you suggest a young girl like you, who wants to spend a day in Florence, should go? I would suggest my house, in the Chianti, for a ride around the town and the countryside with me. But I give such special attention only to my dearest friends whom I often invite to my place and treat to lavish meals.
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Nuova BMW Serie 3 Cabrio. There are different ways to enjoy the wind. Nuovo design, hard top a scomparsa e motori 335i Twin Turbo da 306 CV e 330d da 231 CV. Estetica e tecnologia si fondono nel piacere di guidare BMW. Perché l'America's Cup non è l'unico modo per provare quelle emozioni che solo il vento può portare.
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C OLLEC T O R WAT C H ES
Sandro Fratini
Rolex Prince Branchard, Anni ‘40 - Rolex Dato Compax, Anni ‘50 - Rolex Daytona, Anni ‘70
Estetica della tecnologia Segnatempo Rolex. I modelli più ambiti dai collezionisti Rolex timepiece. The most longed-for models
I
l nome di uno dei marchi più familiari al mondo del collezionismo d’orologi suona rapido come lo scatto di un meccanismo, incisivo e tonico come tanti suoi esemplari, ruvido ed elegante come l’inizio e la fine della sua pronuncia: Rolex. Tra i modelli più datati troviamo i Prince (anni ‘20-’30), membri della famiglia più raffinata. Rolex infatti, casa svizzera che da sempre unisce filosofia commerciale a qualità di grande inventiva tecnologica, decise per la prima volta negli anni compresi tra le due guerre mondiali, che era venuto il momento di fare qualche concessione all’eleganza. Il nome che scelse per designare questa eccezionale licenza alla raffinatezza non poté essere più eloquente: Principe. Nato in piena Art Déco, il Rolex Prince si differenziava dalle forme tonde dei quadranti imperanti del periodo: una cassa assottigliata, longilinea e insieme lievemente ricurva, capace di aderire meglio al polso e di fasciarlo mostrando interamente la propria bellezza. Sono da segnalarsi di grande interesse per gli appassionati i cronografi con cassa a scatto e cassa a vite, una produzione che la Rolex aveva messo in opera per quadranti di particolare pregio (bitonali, rosa o neri). Negli anni ’40 la casa svizzera mette a segno il brevetto di orologio automatico. Il suo primo automatico è l’Ovetto con cassa a vite che ne garantiva l’impermeabilità. Tra i ’40 e i ’50 vengono approntati i due modelli più ambiti della casata. Dato Compax e Fasi Luna, vale a
The name of one of the most internationally renowned wristwatch brands sounds as short as the click of a watch movement, incisive and tonic as many of its models, rough and elegant like the beginning and the end of its pronunciation: Rolex. Among the oldest models, there are the Prince ones (1920-30), very elegant timepieces. In fact, Rolex, a Switzerland-based company that has always been able to combine commercial philosophy and technological creativity, decided, in the years between the two World Wars, that time had come to make a concession to elegance. The name it chose for these new models couldn’t be more eloquent: Prince. Created in the years of Art Déco, the Rolex Prince was completely different from the classic round-shaped wristwatches of the time: the case was slim, long and slightly curved in order to be close-fitting and shine with beauty. Collectors might also be very interested in the chronographs with snap back and screw back case, made only for the models featuring special dials (two-tone, pink or black). In the 40s, the Swiss company patented the self-winding watch . The first one was the “Ovetto” with screw back case and waterproof. Between the 40s and 50s, the two most longed-for Rolex models were created: Dato Compax and Moonphase, that is, the grand complications models, in steel, yellow gold or pink gold, very rare (Rolex’s response to the “complicated” watches made by Patek Philippe). The most peculiar one is the “Stelline” model which owes its name to the MAGAZINE 57
PAS S I ON SWATCH
Rolex Smalto Americhe, Anni 40 - Rolex Stelline, Anni ‘50 - Rolex Stelline, Anni ‘50
dire il massimo della complicazione Rolex: in acciaio, in oro giallo e in oro rosa, esemplari, questi ultimi, davvero molto rari (la risposta di Rolex ai “complicati” di Patek Philippe) di cui il più caratteristico è lo Stelline che deve il suo nome agli indici delle ore a forma di stella. Il collezionismo giovane ha il proprio culto nel Daytona, l’ultimo grande classico della maison d’oltralpe (anni ’60-’70) che diventa una vera e propria febbre da collezione per il modello Paul Newman: il Daytona indossato da Newman durante una Ventiquattrore di Le Mans. Quel giorno fu immortalato al polso del grande attore e appassionato pilota, e venne ribattezzato per direttissima con il suo nome. Ma sono gli Smalti il top dei top per i collezionisti più sofisticati dei Rolex. Prodotti in quantità limitatissime negli anni ’40 - gli esemplari oggi in circolazione si contano sulle dita delle mani -, questi oggetti del desiderio metafisico hanno casse smaltate a mano dal mago degli smalti, l’italo-svizzero Charles Poluzzi. La storia vuole che Poluzzi fosse all’epoca l’unico vero esperto smaltatore di casse d’orologi, un vero maestro assoluto del genere, tanto che Rolex dovette dividerlo addirittura con la casa ‘rivale’ Patek Philippe. Monocromi, in colori azzurro intenso, verde o marrone, Guillochè (mix di polveri di smalto e filamenti d’oro) oppure, i più belli, policromi dipinti in soli cinque motivi iconografici: Drago, Americhe, Tritone, Caravella e Pavone. Poesia pura, un cuore emotivo quanto basta abilmente cucito addosso ad uomo d’altri tempi e incastonato nella struttura stabile e rassicurante della forma più tipica dei segnatempo Rolex: cassa Oyster e cinturino in oro.
Sono gli Smalti il top dei top per i collezionisti più sofisticati dei Rolex. The most much-desired models are those with enamel dial
star-shaped hour markers. Rolex Daytona has become one of the most sought-after watches of all times. Created in the 60s-70s, the most popular model of this line was named after Paul Newman who was seen wearing the watch during a Le Mans race. From then on that Daytona model became known as Paul Newman’s. However, according to the most sophisticated Rolex collectors, the most much-desired models are those with enamel dial. Made in the 40s in very limited edition – there are very few of them in circulation today- they feature a hand-enamelled dial by the King of watch enamelling, the Italian-Swiss Charles Poluzzi. Rumours have it that, at the time, Poluzzi was the only experienced watch case enameller to the point that Rolex had to share him with its rival company Patek Philippe. Monochromes, in deep blue, green or brown, Guillochè (a blend of enamel powder and gold filaments), or, the most beautiful models, the polychrome ones showing five iconographic motifs: Dragon, the Americas, Triton, Caravel and Peacock. Pure poetry, a heart beating on the wrist of an old-style gentleman and set inside the most classic Rolex timepiece of all: Oyster case and gold wristband.
C H A R I T Y E VE N T Teresa Favi photo New Press Photo
Villa di Poggio Imperiale, Florence
Una festa per il Meyer
Tanti ospiti in una splendida cornice per il nuovo centro di cure pediatriche Many guests in a glamorous setting for the new children’s hospital
I
n tanti, ben 440 ospiti e un eccezionale parterre di vip - tra cui Luca Calvani, Paolo Brosio, Paolo Vallesi, Carla Fracci, Roberto Farnesi, Marco Tardelli, Denny Mendez, Giancarlo Antognoni, Enrico della Chiesa e Alessandro Petacchi - non hanno voluto mancare al Gran Galà San Valentino - Oscar Olimpiadi del Cuore che in febbraio si è svolto a Villa di Poggio Imperiale a Firenze. Una iniziativa benefica a sostegno della Fondazione Ospedale Meyer per l’apertura del centro di cura dei difetti congeniti dei bambini nel Nuovo Ospedale di Villa Ognissanti prevista entro l’anno. Le Olimpiadi del Cuore, ideate da Paolo Brosio e sostenute dalla Banca Monte dei Paschi di Siena, si sono snodate in vari appuntamenti durante il 2007 e il Gran Galà di San Valentino è stato il palcoscenico per l’anteprima della premiazione. Vincitore l’ex-campione di calcio Marco Tardelli, premiato per non aver mai fatto mancare la sua presenza alla manifestazione. Premiato anche l’attore e modello Luca Calvani per aver devoluto metà del Premio conquistato all’Isola dei Famosi a sostegno dell’Ospedale Pediatrico Meyer. Un tenero ricordo è poi andato al grande Stefano Bellaveglia, presidente Hopa e vicepresidente della Banca Monte Paschi di Siena scomparso al rientro di un viaggio umanitario in Congo. La serata è poi proseguita con una cena allestita nelle sale della bella villa e con il sorteggio di un gioiello speciale disegnato dall’architetto Guido Ciompi. 60 MAGAZINE 60 MAGAZINE
About 440 guests and many VIPs- Luca Calvani, Paolo Brosio, Paolo Vallesi, Carla Fracci, Roberto Farnesi, Marco Tardelli, Denny Mendez, Giancarlo Antognoni, Enrico della Chiesa and Alessandro Petacchi - attended the gala “San ValentinoOscar Olimpiadi del Cuore” that took place, in February, at Villa di Poggio Imperiale in Florence. A charity initiative in favour of the Meyer Hospital Foundation for the opening of a new children’s hospital within the end of the year. The “Heart Olympic Games”, conceived by Paolo Brosio and supported by the Monte dei Paschi di Siena Bank, took place throughout 2007. During the San Valentino gala, the winners were awarded: the former football player Marco Tardelli and the actor and fashion model Luca Calvani who donated a considerable sum of money to the Meyer Children’s Hospital. Stefano Bellaveglia, president of Hopa and vice-president of Monte Paschi di Siena bank, who died shortly after a humanitarian trip to Congo, was remembered that evening. Dinner was served in the rooms of the beautiful villa and lots were drawn for a special jewel designed by the architect Guido Ciompi.
shotonsite CHARITY EVENT
Giancarlo Antognoni and Marco Tardelli
Carla Fracci and Paolo Morello
Paolo Brosio
Roberto Farnesi
Fernando Vettori, Franco and Perla Conti
Group photo with the Mayor Leonardo Domenici
Next date Il 26 e 27 Maggio nei migliori negozi di fiori si potrà acquistare un’orchidea per la raccolta di fondi a favore della ricerca per le malattie delle ossa. On 26 and 27 May orchids on sale in the best flower shops for fund raising in favour of research on bone illnesses.
Ferruccio and Ilaria Ferragamo
Lamberto and Eleonora Frescobaldi
Denny Mendez
Luca Calvani
MAGAZINE 61
shotonsite FIRST ISSUE PARTY
Veronica Machiavelli and Costanza Frizzi
Natalia Strozzi and Domenico Savini
Matteo Parigi Bini, Eva Desiderio, Cinza Malvini, Alex Vittorio Lana
Gianluca Fontani, Matteo Parigi Bini, Luca Gori, Alex Vittorio Lana, Ori Kafri
Boy George
Firenze Magazine first issue cocktail party
Mr. and Mrs. Razzanelli
Alessia Lana, Carlotta Turini, Lisa Ciolini, Ale Nardelli, Gaia Caradossi, Lucia Screti, Stefano Bosia
Firenze Magazine first issue cocktail party, via dei Tornabuoni - Firenze
MAGAZINE 63
shotonsite TOTAL BLACK PARTY
Flavia Deuchler, Filippo Ricci and Alessandra Mariotti
Roberto Bartolozzi, Roberta Schiavon, Simon and Natalya Dunlop
Wendy Lewis
Evento organizzato da The Club in collaborazione con Hilife che ha concesso una delle sue prestigiose location nel cuore di Firenze per la festa “A Tribute to Black Voices”. Live performance: Wendy Lewis from Chicago
Karin Peterson, Alberto Passeri and Lisa Peterson
An event organized by The Club in collaboration with Hilife which granted the use of one of its prestigious properties in the heart of Florence for the party “A tribute to Black Voices”. Live performance: Wendy Lewis from Chicago Pasquale Succu and Tiziana Petrillo
Gabriele Poli, Lapo Ermini and Daniele Palazzoni
Duccio Bellini and Ashumi Sanghvi
64 MAGAZINE 64 MAGAZINE
Spazio Hilife
Stefania Warren and Niccolò Ricci
Elisa Sergi, Stefano Pagani and Emanuela Gentilin
MAGAZINE 65
P E OP L E ARCH I TE CT Lorenza Bianda
Guido Ciompi
Creatività senza limiti
Guido Ciompi, architetto, realizza gli spazi abitativi come un abito Guido Ciompi, architect, designs custom-made living spaces
G
uido Ciompi architetto fiorentino di sublime raffinatezza ha quell’attitude riservata, tipica dei toscani doc, permeata da un forte senso dell’umorismo che rende questo biondo quarantenne dalle fattezze botticelliane unico in un mondo dove tutti si prendono un po’ troppo sul serio. Rigoroso nella ricerca storica, modernissimo nelle soluzioni abitative contemporanee dove la sperimentazione concettuale ed estetica si interseca con quella dei più innovativi materiali tecnologici fino a sospingersi verso lidi di creatività senza limiti. La peculiarità del lavoro di Ciompi è la fedeltà a se stesso, dalla sua formazione culturale all’università di Firenze ai primi lavori in collaborazione con l’enfant terribile dell’architettura degli anni Settanta: Lorenzo Papi. Inventa formule esplosive dove la purezze e la linearità di spazi asettici, quasi incontaminati, si infiammano grazie a soluzioni d’avant garde studiatissime nel gioco senza fine della ricerca del taglio di un mobile o nella scomposizione luminosa di un fascio di luce. Cura personalmente fino all’ultimo dettaglio gli interni che diventano sue creature a tutto tondo. Ma si sa “nemo profeta in patria”, e Guido Ciompi pur radicato nella bellezza del settecentesco palazzo di famiglia in via Gino Capponi dove vive e lavora, 66 MAGAZINE
Guido Ciompi, a sophisticated Florentine architect, is a reserved and discreet person as most of the truly authentic Tuscans are. A strong sense of humour makes this fair-haired Botticelli-like forty- year-old man a rare thing in a world where people have a propensity to take themselves too seriously. He is painstakingly accurate as far as history researches are concerned but truly innovative when it comes to contemporary solutions for the house. His aesthetic and conceptual experimentation with high-tech materials drive him to unlimited creativity. Ciompi’s most marked trait has been fidelity to himself since his years at the university of Florence and his early collaboration with architecture’s “enfant terrible” of the 70s: Lorenzo Papi. He proposes astonishing formulas where clean and pure spaces become provocative and stimulating thanks to avant-garde and refined solutions concerning, perhaps, the line of a piece of furniture or a bright splitting of a beam of light. He takes care, personally, of all details concerning his pet project: the interior design of a house. However, as the saying goes “no man is a prophet in his
Il living di una casa fiorentina progetata dall’architetto The living room of a Florentine house designed by the architectdi
P E OP L E ARCH I TE CT Lorenza Bianda
P EO PLE A R C H IT EC T
Gli interni dell’hotel Gray a Milano - The interiors of the Gray Hotel in Milan
“L’architettura è contemporanea se è radicata nel suo tempo” “Contemporary architecture has roots in the present” vola nel Qatar per la costruzione di un lussuosissimo quanto stravagante albergo, poi a Roma, Milano, Napoli e Venezia, instancabile, senza mai abbandonare il buon umore innato. Quest’aura di positività diventa parte integrante del progetto architettonico, sia esso un hotel di charme come The Gray situato nel centro storico di Milano. Qui la scansione degli spazi e la tecnologia “artigianale” creata su misura come un abito di Savile Row unita ad originali complementi d’arredo offrono il sollievo di un’eleganza essenziale e ricercata. Coccolato dai grandi designer di moda che spesso affidano all’architetto fiorentino la creazione di boutique dove calzature e abiti indossati dalle icone dello star system si stagliano
own country” and Guido Ciompi, although with strong roots in his 18th century family palace at Via Gino Capponi where he still lives and works, flew to Qatar. He designed, here, a luxury and extravagant hotel. He also worked in Rome, Milan, Naples and Venice, with untiring patience and always in the good spirits. This positive attitude permeates all of his architectural projects. A good example is “The Gray” a “hotel de charme” in downtown Milan. The way spaces are partitioned and the “artisan technology” applied, like a Savile Row custommade suit, and combined with original pieces of furniture, offer the comfort of true elegance. Worshipped by fashion MAGAZINE 69
P E OP L E ARCH I TE CT
Alcuni interni di Villa Bonifaci a Roma - Some rooms of Villa Bonifaci in Rome
L’abilità di costruire una casa che metta a proprio agio chi l’abita The ability of designing a house that makes anyone feel at home vividi come opere d’arte. Molto personale il suo concetto di architettura contemporanea. “Per me tutto è contemporaneo se è radicato nel suo tempo e in questo a differenza di quanto si possa pensare Firenze è la città più moderna che esista: la cupola del Brunelleschi è attualissima, così come le opere di Leon Battista Alberti con l’architettura bianca e grigia in pietra serena ad edicola riproposta senza tregua dai grandi nel corso dei millenni nell’eterno ricorrersi delle ispirazioni, dei rimandi storici, delle sovrapposizioni. Le geometrie quattrocentesche sono estremamente contemporanee così come il rigore della pittura rinascimentale fiorentina”. L’aspetto fondamentale del suo lavoro è far capire al committente che ogni soluzione ha un senso compito solo respirando l’aria del suo tempo. Aver presente il contesto spazio-culturale è la chiave di lettura della serenità abitativa. I “pezzi” di famiglia, gli oggetti d’arte collezionati da una vita non devono essere affossati da un involucro piccolo borghese ma enfatizzati da un contenitore nuovo, scintillante, espressivo. A Ciompi non interessa il trend del momento, non legge riviste di settore, l’ispirazione scaturisce dalle forme suggerite dalla natura, le rifrazioni di luci ed ombre con la loro coerenza artistica quasi involontaria. La sensualità è il valore aggiunto in grado di divertire e di mettere a proprio agio chi abita una casa, il manager stressato che rientra in albergo dopo una lunga giornata di lavoro o il desiderio di acquistare un oggetto di lusso in un negozio speciale. Le sue soluzioni spaziano da pavimenti in ferro ossidato, pareti di sassi corrosi dal mare tinti di lacca nera, divani altalena in velluto e shantung di seta agganciati al soffitto con cavi d’acciaio, piani in legno macassar decorati con conchiglie e pareti in stucco a onda cerata, per non correre mai il rischio di annoiarsi, nemmeno un istante. 70 MAGAZINE
designers, Guido Ciompi is often commissioned to create boutiques where shoes and clothes for the star system icons look like art pieces. His concept of contemporary architecture is totally original. “For me it is contemporary whatever has roots in the present and Florence is, in spite of what is generally believed, very up to date. The Brunelleschi’s cupola is very modern and Leon Battista Alberti’s works, with his white and grey stones, have been endlessly re-proposed by great architects throughout the centuries. 15th century geometry is as much contemporary as the exactness of Renaissance Florentine paintings”. His major intent is to have the client understand that each project must have roots in its own times. Happiness and comfort take into account a cultural and social context. Heirlooms and collections of art objects must not be mortified by a small middle class frame but, on the contrary, emphasized by a new scintillating and significant container. Ciompi is not interested in today’s trend. He doesn’t read magazines on the subject. His inspiration springs, instead, from nature’s forms and light and shadows. Sensuousness is the added value and it amuses and makes the house owner feel at home, as well as the manager under stress, back to his hotel after a day of hard work, or the customer of a luxury store. His creations range from oxidized iron floors to walls covered by sea-eroded rocks and lacquered black, velvet and shantung swinging sofas hooked to the ceiling by wire ropes, Macassar wooden tops decorated with seashells and stucco and waxed walls: all this in order to never, ever incur the risk of impending boredom.
Fiona May in her home
P EOP LE PR O TA G O N IST
Barbara Caggiati photo Claudio Mangiarotti
Fiona abita qui La campionessa di salto in lungo ha messo radici sulle colline fiorentine The long jump champion has put down roots on Florentine hills
E’
stata una delle maggiori protagoniste dell’atletica mondiale. Nel salto in lungo ha vinto 11 medaglie (5 d’oro, 4 d’argento, 2 di bronzo fra cui due Mondiali e un argento alle Olimpiadi). A 35 anni, quando stava per abbandonare l’attività agonistica, è entrata trionfalmente nel mondo dello spettacolo. Il regista Vittorio Sindoni ha trovato in lei la protagonista ideale per la finction “Butta la luna”, divenuta una fortunata serie di spettacoli televisivi su Rai 1. Ha appena vinto “Ballando con le stelle”, la gara del sabato in tv. La troviamo nella sua bella villa delle Croci di Calenzano, un panorama unico dalle colline che dominano Firenze. “Ci vivo ormai dal 1993, da quando mi sono sposata con Gianni Iapichino. Lui gareggiava nell’asta, lo conobbi sui campi dell’atletica. Poi è stato il mio allenatore. Appena sposata presi la nazionalità italiana: da allora questa è la mia casa, qui ci sono i miei amici, mia figlia Larissa è nata qui”. Ma tutto è iniziato? Quando i miei genitori giamaicani si trasferirono in Inghilterra. Sono nata a Slough e sono cresciuta a Derby. A scuola facevo mille sport. E’ una cosa normale lì che da bambini si facciano un po’ tutti gli sport, dall’hockey sul prato al tennis, ma un’insegnante mi notò e mi suggerì l’atletica. Mio padre mi portò al primo provino: non mi presero in considerazione perché avevo meno di undici anni, ma l’anno dopo mi presero. Provai con la velocità e con l’alto, trovai il mio futuro nel salto in lungo. A dodici anni sognava già di vincere nell’atletica? Assolutamente no, volevo fare l’insegnante, forse la fisioterapista. Ma allenandomi molto iniziai a vincere. A 16 anni, nell’86, fui ottava ai Mondiali juniores di Atene e l’anno dopo il primo vero successo, agli Europei juniores di Birmingham. E lì ci fu una svolta, l’incontro con il suo futuro marito? Veramente io ero fidanzata, quindi non diedi importanza a questo italiano un po’ latin lover, saltatore con l’asta, che mi fece il baciamano alla festa finale. Ma l’anno dopo nell’88 ai Mondiali di Sudbury, in Canada, vinse l’oro e non solo? M’innamorai, è vero. Rividi Gianni e fu un colpo di fulmine. Ma io sono una persona realista e quindi mai avrei immaginato che questo amore sarebbe continuato perché spesso la distanza e il tempo affievoliscono molte cose, compreso l’amore. Invece continuò, anche a distanza, nonostante gli anni che passavano perché dall’89 al ‘92 mi trasferii a Leeds per allenarmi. Lì mi laureai in economia. Strano, perché in economia? Fu un’ulteriore scommessa con me stessa: volevo dimostrare che un’atleta è una testa pensante e, nel caso la mia carriera si fosse interrotta per un qualsiasi motivo, io avrei avuto qualcosa in mano. Gliel’ho detto, sono una persona molto concreta. Poi l’estate del ‘92 venne a Firenze... Eh sì, e fu la svolta della mia vita. Gianni era nel frattempo diventato il
She has been one of the most important long jump athletes in the world. She won eleven medals (5 gold, 4 silver, 2 bronze). She won two World Championships and two Olympic silver medals. At the age of thirty-five, when she retired from competitions, she started a successful career in the show business. She played the leading role in the TV miniseries “Butta la luna” directed by Vittorio Sindoni. She has just won the Italian version of “Dancing with the stars”, the Saturday night TV show. We met her in her beautiful villa in Calenzano, a breathtaking view from the hills overlooking Florence. “I’ve been living here since 1993, when I married Gianni Iapichino. He was a pole vaulter, I met him on the athletics fields. Then he became my coach. Once married, I became an Italian citizen. Since then, this has been my home, my friends live here, my daughter Larissa was born here”. How has it all begun? When my Jamaican parents moved to England. I was born in Slough and grew up in Derby. I used to practice all kinds of sports in school. There it is quite normal for children: from field hockey to tennis. But a teacher noticed me and advised me to do athletics. My father took me to my first audition: but I was too young to be taken into consideration. A year later, I was selected. I tried competing in speed and high jump, but I was destined for long jump. Did you dream to be an athletics champion at the age of twelve? Absolutely not, I wanted to be a teacher, perhaps a physiotherapist. However, by training a lot, I started to win. At the age of sixteen, in 1986, I achieved an eighth place at the World Junior Championship in Athens and the following year, my first true success at the European Junior Championship in Birmingham. And that was the turning point in your life, when you met your husband? Actually I was engaged with someone else at the time, so I underestimated that Italian pole vaulter, a bit Latin lover, who kissed my hand at the final party. The following year, in 1988, you won the gold medal at the World Championship in Sudbury, Canada, and not only that? It’s true , I fell in love with Gianni. I saw him again and it was love at first sight. But I am a very realistic person and I could have never imagined that the story would go on because distance and time often make things fade, including love. Instead, our love grew in spite of our separation and time going by because from 1989 to 1992 I lived in Leeds to train and I also took a degree in economics. How strange, why in economics? It was another challenge with myself: I wanted to prove that an athlete is also a thinking being and, in case my career came to an end for any reason, I would have been able to do something else. As I said, I’m a very downto-earth person. Then, in the summer of 1992, you came to Florence... MAGAZINE 73
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Inglese di origini giamaicane, è stata una delle grandi protagoniste dell’atletica mondiale - An English of Jamaican extraction, has been one of the protagonists of the athletics world
L’atletica, il matrimonio, una figlia e ora l’ingresso trionfale nel mondo dello spettacolo Athletics gained her Italy, a husband, a daughter and now a successful career in the show business mio allenatore, mentre i miei rapporti con la federazione inglese si erano totalmente incrinati. Dall’87 ero la numero 1 del salto in lungo, ma nonostante questo mi trattavano con sufficienza. Ebbi una borsa di studio per allenarmi a Formia, ma dopo un mese e mezzo da incubo decisi di cambiare. Addirittura vita, perché con Gianni decidemmo di sposarci, e quindi di cambiare nazionalità: dopo sei mesi gareggiavo per l’Italia. Poi, dal 1994 al 2001 non è mai scesa dal podio? Il mio debutto azzurro fu meraviglioso, il bronzo agli Europei di Helsinki nel ’94 avvolta nella bandiera italiana fu un messaggio molto forte alla federazione inglese, e poi l’oro ai Mondiali di Göteborg nel ‘95. Cosa si aspettava dal futuro? Sono sincera, non ero per niente preoccupata, dopo vent’anni di atletica ai massimi livelli era normale smettere. Non avevo ancora progettato nulla quando mio marito ricevette una telefonata da Vittorio Sindoni, il regista di “Butta la luna”: voleva che facessi un provino per la fiction. Ho fatto il provino e tutti mi hanno incoraggiato, soprattutto mio marito. Butta la luna è stato un vero successo? Sì, mi era piaciuta molto la storia di questa donna nigeriana molto forte e coraggiosa. Io sono inglese, non ho mai avuto problemi di integrazione, quindi per me è stato veramente un mettermi alla prova come attrice. Non ha mai avuto problemi di integrazione in Toscana? Assolutamente mai, qui si vive in un ambiente internazionale. Ad esempio mia figlia è italiana ma parla inglese e toscano. Io adoro la Toscana, la sua campagna, la gente così cordiale, a differenza degli inglesi che sono più freddi e discreti. Qui ci sono tutti i miei amici, la mia vita. E una sua giornata tipo? Normalissima, come tante mamme fiorentine. Porto Larissa all’asilo e due volte alla settimana a danza classica, sto con mio marito, con i miei suoceri, cucino. Per fortuna ho anche una tata fantastica. Progetti? Una nuova fiction, il seguito di “Butta la Luna”. Poi uscirà “La cavia”, un cortometraggio di Antonello di Leo, e con lo stesso regista partirà la produzione di un film. 74 MAGAZINE
Yes, and that was the turning point in my life. In the meantime, Gianni had become my coach, while relations with the English federation had completely deteriorated. I had been the number one in long jump since 1987, but they treated me condescendingly. I was granted a scholarship to train in Formia, but after a nightmarish month and a half, I decided to change life, because I married Gianni, and nationality. Six months later, I was competing for Italy and not England anymore. Then, from 1994 to 2001, you never stopped winning... My debut in the Italian team was wonderful, the bronze medal at the European Championship in Helsinki in 1994 wrapped up in the Italian flag. It was a very strong message to the English Federation. Then I won the gold medal at the Göteborg World Championship in 1995. What did you expect from the future? Honestly, I wasn’t in the least worried, after twenty years at the top, it was normal to quit. I had no plans for the future, when Vittorio Sindoni, the director of “Butta la Luna”, called my husband offering me to do a screen test. I did it and everybody encouraged me, above all, my husband. Was “Butta la luna” a hit? Yes, I really liked this story of a woman from Nigeria, very strong and brave. I’m English, I’ve never had racial integration problems. So it was really a challenging role for me. You’ve never really had integration problems in Tuscany? Absolutely not, there is an international atmosphere in Tuscany. For example, my daughter is Italian, but she speaks English and Tuscan. I adore Tuscany, its countryside, the friendly people, unlike the English who are so cold and reserved. All my friends live here, my life is here. What is your typical day like? Very normal, just like any Florentine mother. I take Larissa to pre-school and twice a week to ballet lessons, I spend time with my husband, my parents-in-law, I do the cooking. Thankfully, I have a terrific nanny. Plans for the future? A new TV series, the sequel of “Butta la Luna”. Then “La Cavia”, a short film by Antonello di Leo with whom I will be doing another movie.
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Atelier Rinissima
HA NDMA D E EXC ELLEN C E Ilaria Ciuti photo Lucia Baldini
Aprosio & Co. - Atelier Rinissima - Liverano & Liverano - Saskja - Lorenzo Villoresi
Firenze su misura
Gli indirizzi più esclusivi per il vero lusso del momento: il fatto a mano The best stores for the latest luxury item: the “handmade”
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uai a confondersi con la massa. Trionfa il fatto su misura e a mano, affascina un saper fare artigiano che in nessun altro luogo al mondo trova radici così preziose come a Firenze. «Ordinano anche una normale giacca classica, ma con la fodera speciale, un piccolo tocco particolare, un fiocco da qualche parte». Le signore cui allude Rina Milano, in arte Rinissima, la sarta della Firenze elegante, desiderano apparire uniche, non fosse altro che per un dettaglio. Vogliono quello speciale tocco irripetibile che rende ogni oggetto fatto a mano diverso da un altro e regala la diversità anche a chi lo usa. Ormai affascina un’artigianalità che si mescola con il sapore delle strade, i quartieri, i monumenti, tanto da trasformare un itinerario tra gli artigiani più significativi a un percorso di conoscenza non banale della città. L’atelier della Rinissima è in un palazzo dell’epoca di Firenze capitale in piazza D’Azeglio 28 (info +390552343938). Rina, una bella donna laureata in lettere, si aggira insieme alle sue aiutanti tra stoffe e modelli di abiti appesi da tutte le parti: da mattina, da pomeriggio, da sera, da sposa. Più che il metro, la testa in mano: per misurare non solo il punto vita ma i pensieri, i modi di vivere, i desideri delle clienti. «Capire le persone è la cosa più importante - dice -. Per il resto l’ispirazione nelle sartorie è sempre la moda francese. Il mio preferito è Lagerfeld di Chanel perché mi sembra straordinariamente in sintonia con i tempi, capace di creare cose
No conforming with the masses allowed . The new style dictate is to wear only “made-to-measure” and “handmade” clothes . And in no other place in the world artisan skill is so deeply rooted as in Florence. “They always ask for a special touch, even if they order only a classic jacket: a special lining, a ribbon here and there”. The ladies, high-society dressmaker Rina Milano, known as Rinissima, is talking about want to look unique, down to the last detail. They want that extra touch that makes a handmade item special, different from any other, and makes them feel special as well. Florentine artisans blend with the streets, the quarters, the monuments. That is why going in search of the best artisans in Florence is also a chance to see many of the less obvious spots in town. Rinissima’s atelier is located in a 19th century building at Piazza D’Azeglio 28 (info +39 055 2343938). Rina, a very attractive woman with a degree in arts, moves about, along with her assistants, among fabrics and models of morning and cocktail dresses, evening gowns, wedding dresses hanging everywhere. And she doesn’t merely take her clients’ measurements , but tries to sense their thoughts and emotions, ways of living and desires. “Understanding people is the most important thing- she says. As for the rest, I draw inspiration from French fashion. My favourite designer is Lagerfeld for Chanel because he is so in
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Antonio Liverano - Saskia Wittmer - Atelier Lorenzo Villoresi - Atelier Rinissima - Aprosio
Atmosfere quasi da club che distano anni luce dal conformismo e dalla volgarità. Ambienti ovattati, raffinati, eleganti. Rifugi dediti al culto del motto ‘sii te stesso in ogni momento’ Private club atmosphere, light-years away from conformism and commonness. Hushed, refined, elegant ambience. Havens committed to the motto ‘always be yourself” che si possono portare facilmente». Dopodichè Rina può riprodurre il modello originale, oppure reinventarlo sul corpo e sugli appuntamenti della cliente. Unico comandamento inderogabile, il taglio perfetto e la cura sartoriale di ogni particolare. Il signore elegante abita invece nel centro storico a due passi dal Leon Battista Alberti di Santa Maria Novella e l’Arno. Nel sobrio, elegante e storico negozio dove Antonio Liverano, orgoglioso della sua professione di sarto, ha trasformato il mestiere in arte. Liverano&Liverano è il nome della boutique in via dei Fossi 43r (info +39.055.2396436) dove si consumano riti antichi come il lavaggio del tessuto prima di cucirlo o le misure prese con il centimetro dal sarto che conosce i clienti meglio della moglie e sa alzare spalle e striminzire pancette. «Il mio segreto, oltre al fare tutto a mano? - chiede Liverano che maneggia ago e filo da quando aveva sette anni - La giacca di scuola fiorentina». Con la spalla un po’ calata e la cucitura arretrata per non fare grinze sulla manica, le pence sui fianchi che accostano alla vita. «La giacca - dice - deve essere un guanto in cui trovarsi a proprio agio dal momento in cui si infila». Basta un breve tragitto per passare nelle stradine popolari e artigiane intorno a via Palazzuolo e procurarsi, fatte a mano, anche le scarpe. In via Santa Lucia 24r (info +39.055.293291) lavora con l’energia fisica che sarebbe di un uomo di stazza una signora, Saskja Wittmer,
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step with our times and creates very easily wearable garments”. Rina can copy the original model or fit it to individual needs. Her only unbreakable rule: a perfect cut and attentiveness to every single detail. Instead, the home of the perfect gentleman is downtown, just a few steps from Piazza Santa Maria Novella and the Arno river. In the simple, elegant and historic store where Antonio Liverano has transformed tailoring into an art. Liverano&Liverano is the name of the boutique at Via dei Fossi 43r (info +39.055. 2396436) where ancient rituals take place, such as the washing of the fabric before sewing it, where the tailor knows the client’s measurements better than his own wife and performs miracles like making him appear taller and thinner. “My secret, besides doing everything by hand? –says Liverano who has been handling needle and thread since the age of seven- The typical Florentine jacket”. With the shoulder dropping a bit and the seam set back to avoid creases on the sleeve, darts on the side clinging to the waist. “A jacket – he says- has to fit like a glove: one has to feel perfectly at ease in it”. Not far away from there, going through the small streets around Via Palazzuolo, one can also find handmade shoes. At Via Santa Lucia 24r (info +39.055.293291), Saskja Wittmer, a lady possessing the physical strength of a man, beats and sews the
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1. 6 - Lorenzo Villoresi 2 - Aprosio & Co. 3 - Saskia 4 - Liverano & Liverano 5 - Atelier Rinissima
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Saskja
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Firenze si scopre contenitore eccellente di attività artigianali e di atelier di grande pregio le nuove mete del desiderio contemporaneo che punta oltre il lusso Florence discovers its richness in artisans and prestigious fashion ateliers. The new objects of contemporary desire go beyond luxury che martella le scarpe poggiate sul ginocchio e affonda l’ago nelle doppie cuciture delle suole di scarpe in gran parte maschili ma spesso anche da donna. «Non parto mai da un modello - dice Saskja - Lo creo con i clienti che mi raccontano i loro gusti, dove devono andare con quel paio di scarpe, quali colori o pelli preferiscono. Non indovinereste mai l’attenzione per i particolari degli uomini». Dopodichè inizia l’avventura dell’Oltrarno. Prima tappa, palazzo Frescobaldi al numero 11 di Borgo Santo Spirito, dove alberga Aprosio & Co (info +39.055.2654077), con la sua inedita offerta di cascate di perline di vetro e cristallo montate a mano da Ornella Aprosio e socie per formare orecchini, bracciali, collane, spille in serie limitate. Animali, fiori, trine sottili dai colori tenui o squillanti ma sempre luccicanti che possono anche creare tende, cuscini, scialli di cachemire e cristalli. Finchè, sempre restando di là d’Arno ma raggiungendo via dei Bardi 14 (info +39.055.2341187) sarà l’odore di aromi avvolgenti a condurre verso l’esperienza unica e irripetibile perfino del profumo fatto su misura. La offre nell’antico palazzo di famiglia con vista su Firenze Lorenzo Villoresi, «naso» premiato e noto a livello internazionale. Il profumo si costruisce in lunghe sedute di meditazione, conoscenza reciproca e studio, attraverso l’accostamento alla pelle e alla vita dei singoli di essenze riscoperte sulla strade esotiche e lontane percorse dai mercanti fiorentini del Rinascimento.
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shoes propped against her knee , mostly men’s shoes, sometimes women’s. “I never draw inspiration from a model- says Saskja-. I create it with the clients’ help , having them tell me about their tastes, needs, favourite colors and leather skins. It is unbelievable how perfectionist men are.” Then we move to the other side of the Arno river. First stop, Palazzo Frescobaldi at Borgo Santo Sprito 11, where there is Aprosio & Co (info +39.055.292993), a store full of earrings, bracelets, necklaces, brooches in limited edition made of glass and crystal beads, hand set by Ornela Aprosio and her partners. Animals, flowers, laces in light or bright colors, but always sparkling that can become curtains, cushions, cashmere and crystal shawls. On the same side of the Arno, at Via dei Bardi 14 (info +39.055.2341187), we just have to follow the trail of scent leading to Lorenzo Villoresi’s store where handmade perfumes are created. The store is located in an ancient palazzo belonging to the Villoresi family and the owner is a worldwide renowned and internationally awarded “nose”. Each perfume is the result of long hours of meditation and study, by testing on the skin of each customer ancient essences discovered in exotic and faraway countries by the Florentine merchants of the Renaissance age.
H A N DM AD E E XCE L L E N CE Ilaria Ciuti photo Lucia Baldini
Un dritto, un rovescio. Di cashmere Le magliaie del Mugello arruolate in esclusiva da Tom Ford The professional knitters of the Mugello area work exclusively for Tom Ford
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alle verdi e appartate colline del Mugello al cuore di New York. Partono da Borgo San Lorenzo non solo i maglioni, ma anche i calzini per la boutique che Tom Ford sta per aprire a Manhattan e in cui il designer che ha rilanciato Gucci esordisce con una linea uomo sua. A tenere a battesimo l’avventura dello stilista del lusso internazionale un gruppo di signore mugellane tra i 65 e i 75 anni, con poche eccezioni sui 50, che lavorano ai ferri come dee ma che tutto immaginavano nella vita fuorchè di sferruzzare calzini non per i loro figli ma per uomini che identificano ormai l’eleganza con pochi pezzi unici e non badano a spese. Organizza le circa 25 «tricoteuses» di campagna, Franco Fredducci proprietario della ditta Il Borgo che produce maglieria dal 1949. Per primi sono partiti dal Mugello i maglioni a coste norvegesi che Ferragamo ha lanciato da ottobre. Dalle boutique di mezzo mondo ne sono stati già ordinati cento alle lavoranti che ne sferruzzano uno in cinque giorni, in cachemire piuma scelto da Fredducci, ognuno al peso di 900 grammi. Dopodichè è arrivato Tom Frord che ha ordinato due diversi tipi di maglione così complicati da necessitare ognuno 75 ore di lavoro, con punti jacquard a due colori o a chicco di riso e con qualche piccola imperfezione che testimoni il fatto a mano. Ma il massimo dell’originalità saranno i calzini fatti a mano con i ricami sulla gamba e un laccetto finale simil-giarrettiera. Sei ore di lavoro, 200 dollari al paio. «E’ un lavoro complesso - spiega Marzia, la più giovane, che fa la maglia da trenta anni -. Non tutte sono adatte, anche se lavorano benissimo ai ferri come ci hanno insegnato mamme e nonne, a tradurre in punti di maglieria gli schizzi dei designer. La selezione è severa, Il Borgo ne sceglie due o tre su venti. Bisogna lavorare di testa oltre che di ferri, non si può sferruzzare guardando la televisione, bisogna contare i punti, contare e contare. E’ anche necessaria una grande forza fisica, per resistere ore nella stessa posizione con i ferri in mano. Più di cinque o sei ore al giorno non ce la facciamo». 84 MAGAZINE
From the green and solitary Mugello hills to the heart of New York. Sweaters and socks leave Borgo San Lorenzo for Tom Ford’s boutique, opening soon in Manhattan. The designer, who has the merit of having put the Gucci brand back on its feet, is making a debut of his own with a men’s line. A group of special ladies from the Mugello area, aged between 65 and 75, a few of them around 50, stand as symbolic godmothers to this fashion venture: they certainly know how to knit, but they could hardly imagine to be making socks not only for their sons but also for men who expect their hosiery to be hand made and unique and spare no expenses to get it. Franco Fredducci, owner of the Borgo, a knitwear factory since 1949, is the one who organizes the more or less 25 country “tricoteuses”. First to leave the Mugello were the ribbed sweaters that Ferragamo launched last October. One hundred of them were promptly ordered by boutiques all over the world. The women can knit one sweater in featherlight cashmere, personally chosen by Fredducci and weighing 900 grams, in about five days. Tom Ford, later on, has ordered two other different sweaters but they are so complicated that it takes about 75 working hours for each to be completed. They feature two-tone jacquard stitches or moss stitches and some little imperfections, here and there, as proof of their being rigorously hand-made. However, the most original item will be the hand made socks with an embroidery on the side and a garter-like little string. Six hours of work, 200 dollars a pair! “It is a difficult work”, says Marzia, the youngest tricoteuse who has been knitting for 30 years. “Not all of us, although skilled, can turn into knit stitches the designer’s sketches. The selection is rigorous: the Borgo chooses a mere two or three out of twenty. One must use one’s head besides knitting needles. No TV watching while working but a never ending counting and recount of every stitch. A considerable physical strength is also necessary; it is practically impossible to knit longer than five or six hours a day!”.
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© G E N I US L O C I _ M i l a n
Fermati.
amati.
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Una villa medicea trasformata in resort. Un centro termale all’avanguardia. L’arte del benessere, lo stile del ricevere. Attimi perfetti. Rinasci...
Fonteverde. La natura dell’armonia.
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idea and realization Cinzia Donnini Melchionne photo Andrea Marchionni per Classico Italia thanks to Daria Longinotti D’light Photographers, Elisabetta Renzoni Getting Personal, Elisabetta Failla press office, Stefano Lisi Villa Viviani Catering text Marta Innocenti Ciulli
Moda @ Mercato
Live cocktail photo shooting. Un evento di moda a San Lorenzo Live cocktail photo shooting. A fashion event in San Lorenzo
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na grande costruzione in ferro di destinazione popolare. Fu incaricato Giuseppe Mengoni, lo stesso architetto che aveva progettato la passeggiata snob dei milanesi, Galleria Vittorio Emanuele II. L’area su cui doveva nascere il nuovo Mercato Centrale era occupata da antichi e malsani quartieri e la commissione, nominata nel 1869, lavorò di piccone per abbattere una serie di case, tali da aprire una piazza da destinare al nuovo mercato coperto. Il risultato fu sorprendente. Mengoni seppe integrare perfettamente il nuovo con l’antico: un capannone di ghisa e vetro, luminosissimo, di struttura quasi Liberty, poggiato su una base quadrata in pietra costituita da una loggia di dieci arcate. Colore: rosso. Simile per struttura e destinazione alla cugina Les Halles, nella Ville Lumière, nodo indiscusso della città, oggi boutique del food di tendenza. Perché se cerchi gli asparagi doc , le ciliegie di Vignola a gennaio, la frutta e la verdura delle terre di icsland, le frattaglie più introvabili per il tuo cibreo o il pesce dei mari di aloa, hai trovato il posto giusto. Fino agli anni Sessanta il mercato della frutta e della verdura si svolgeva all’aperto, nella piazza antistante. Era un brulichio di banchi, di venditori urlanti provenienti dalle vicine campagne, che si autopubblicizzavano con le loro voci argentine, di garzoni che arrivavano presto di mattina per rifornire la cambusa dei grandi alberghi con i prodotti di prima scelta contesi con le massaie che trascinavano a forza i bambini per la mano. L’ultima ristrutturazione risale al Settanta quando i banchi di frutta e verdura sono stati raggruppati al primo piano su una piattaforma sostenuta da una grande trave reticolare, la piazza è stata lasciata a piacevole area urbana. E il mercato continua ad avere un suo fascino tanto che durante la scorsa edizione di Pitti Immagine Uomo ha scoperto anche un cuore fashion. Si è trasformato in un vero e proprio set fotografico open air. “Live cocktail photo shooting” il titolo dell’iniziativa voluta e organizzata dalla Cdm Eventi di Cinzia Donnini Melchionne, con la collaborazione del fotografo Andrea Marchionni che ha ritratto i modelli e il pubblico, che giornalmente affolla il mercato diventando spettatore e attore, con capi di abbigliamento forniti dal Consorzio Classico Italia. Con questo risultato.
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A huge iron frame building intended for the working class. The task was given to Giuseppe Mengoni , that same architect who had designed the sophisticated Milanese promenade, Galleria Vittorio Emanuele II. The area where the new central public market was destined to rise was crowded with ancient and unhealthy dwellings and the special committee appointed in 1869 had them knocked down. The result was extraordinary. Mengoni’s work of mixing to perfection the old and the new was brilliant. A cast iron and glass warehouse, full of light, almost Liberty-style and resting on a square stone base formed by a loggia with ten arcades. The color? Red. Similar for structure and use to its “next of kin” Les Halles in Paris and a vital junction of the town, this public market is, today, a veritable boutique of trendy foods. Are you in the mood for a special asparagus or Vignola cherries in January, rare fruits and vegetables, offal impossible to find for your “cibreo” dish or rare fish? You just found the right spot. Until the 60s, the fruit and vegetables market was placed in the open. A square, swarming with colourful stalls and a teeming crowd of shouting vendors from the near countryside, kitchen boys and cooks from the town’s most prestigious hotels absorbed in the choosing of the best vegetables and fruit and housewives with recalcitrant children in their wake. The latest renovation goes back to the 70s when the fruit and vegetables stalls were moved to the market’s first floor on a platform sustained by a great net-like beam while the square, outside, has become a pleasant urban area. This public market has, indeed, a charm of its own and, deep at heart, even a relish for fashion. It has become, during the last Pitti Immagine Uomo show, an interesting open air shooting set. “Live cocktail photo shooting” is the name of the event organized by Cdm eventi of Cinzia Donnini Melchionne, with the collaboration of photographer Andrea Marchionni who took pictures of male fashion models in the midst of everyday market people. The public market’s customers were thus transformed into actors and spectators at the same time! Clothes were provided by Consorzio Classico Italia.
P EOP LE S IG N AT URES Roberto Cavalli
Roberto Cavalli. A sinistra la sua casa a Firenze Roberto Cavalli. On the left his home in Florence
Ho Firenze nel sangue
Ogni suo centimetro ispira la mia fantasia. Parola di Roberto Cavalli Many secluded corners which are nourishment to my creativity, says Roberto Cavalli Roberto Cavalli nasce a Firenze il 15 Novembre 1940. Cresciuto in un ambiente dalle forti tradizioni artistiche, frequenta l’Istituto D’arte. Il 1972 segna l’inizio di una folgorante carriera. Estroso, originale, è il padre delle fantasie eclettiche e il creatore di uno stile inconfondibile che ha portato nella moda una donna di esuberante sensualità. Oltre ad essere presente nei negozi più prestigiosi di tutto il mondo, ha numerose boutique monomarca a Venezia, Parigi, New York, St. Barthelemy, Crans Montana, Milano, Roma, Marbella, Capri e St Tropez. A Firenze è in via Tornabuoni 83/r. irenze per me è unica. Perché è la città dove sono nato e dunque è una città speciale. Quando cammino per le sue strade ripenso alle parole di mio nonno, un pittore della cerchia dei Macchiaioli. “Arte è bellezza e nessuno può vivere senza”, diceva. E io con lui. Ogni angolo di Firenze nasconde una sorpresa che nutre la mia ispirazione e la mia fantasia. Per questo non è raro che di sera, quando torno a casa, io mi fermi a guardare il tramonto, le cime degli alberi al vento, le prime stelle... Insomma una città magica, romantica, delicata che porto sempre nel cuore e negli occhi anche quando sono lontano nel mondo. Per questo ho
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Roberto Cavalli was born in Florence on 15 November 1940. Raised in the lap of art , he went to an Art School. His career took off in 1972. A very creative and original person, he is the inventor of eclectic fancy designs and creator of a unique style that introduced in fashion a very sensuous feminine look. Cavalli creations are sold throughout the world and in many Cavalli flagship boutiques in Venice, Paris, New York, St. Barthelemy, Crans Montana, Milan, Rome, Marbella, Capri and St Tropez and in Florence at via Tornabuoni 83/r. Florence is unique among all cities. This is the city where I was born and it is truly special to me. My grandfather, an artist of the Macchiaioli school, used to tell me: “Art is beauty and no one can live without”. I feel in total agreement with him; in Florence each secluded corner offers something which is nourishment for my creativity and often, on the way back home, I stop and watch the sunset, the treetops swaying in the wind, the first stars....In short, a magical, romantic, delicate town which fills my heart with longing whenever I am far-away from home. This is the reason why I chose to live here, with my wonderful family, on the Strawberry Hill where stands my villa, once an ancient hamlet MAGAZINE 89
P E OP L E SI GN ATURE S
Alcuni dei modelli della collezione a/i 07-08 firmata Roberto Cavalli - Some dresses of the a/w 07-08 collection by Roberto Cavalli
Amo il centro e ho fatto sfilare la collezione uomo sul Ponte Vecchio ma adoro vivere sulla collina delle fragole dove nascono i miei modelli I love the city center and I organized a male fashion show on the Ponte Vecchio, but I adore living on my strawberry hill where I create my collections scelto di vivere qui, con tutta la mia bella famiglia, sulla Collina delle Fragole dove sorge la villa che è un antico casale con tanto di torre cinquecentesca: per questo si chiama Il Poggio, nome che ho amato molto conservare. Qui creo, mi riposo, ricevo gli amici e le star, sto in cucina il più possibile e dicono anche che non sono un cattivo cuoco! Qui custodisco insieme a mia moglie Eva i ricordi di molti viaggi, le mie opere d’arte preferite, i fiori più rari, gli amatissimi pappagalli equatoriali e cani e gatti “di famiglia”. Insomma vivo tra arte e sapori veri, natura e perfezione architettonica, quiete e splendori rinascimentali. Adoro anche la campagna, specie certe passeggiate in solitario per guardare a che punto sono le olive per l’olio più buono del mondo o come stanno i miei cavalli. Ho anche un bella tenuta in Chianti, dove produco meravigliose genuinità. In città ho voluto ridare vita al glorioso Caffè Giacosa conservandone fasti e tradizioni nel mio Cavalli Caffè, ho illuminato via Tornabuoni con le vetrine della mia boutique e ho potuto perfino recentemente sfilare la collezione uomo sul Ponte Vecchio: location straordinaria, emozionante, con i modelli e le modelle Naomi e Afef che solcavano le pietre dei Medici e l’Arno, silente, a fare da complice alla mia felicità. Mi piace molto fare due passi in centro e magari fare una sosta al Savoy di Piazza della Repubblica che trovo sia un posto pieno di suggestione, così vicino al Duomo e al Campanile di Giotto. La maggior parte del mio tempo, però, lo passo in azienda, alle porte di Firenze: sono lì presto e lavoro tra il mio studio e la stamperia. E’ là che elaboro quegli spunti e quei colori che ho colto nei miei viaggi, che metto a fuoco idee per le prossime collezioni, per nuove linee, nuove sorprese. 90 MAGAZINE
with a 16th century tower. Its name was “Il Poggio” (hillock) and I chose not to change it. It is here that I create, rest and entertain my friends and famous people. I like to stay in the kitchen as much as possible and some say that I am a fairly good cook! It is here that I lovingly guard, with my wife Eva, my souvenirs, my favourite works of art, the rarest flowers, my beloved equatorial parrots and pets who truly are members of our family. I live in the midst of art, real flavours, nature and architectural perfection, quietness and the splendour of the Renaissance Age. I adore country life: long, solitary walks through my olive groves which give me the best olive oil in the world, or a visit to my horses! I also own a charming estate in the Chianti hills where I grow all sorts of genuine and wonderful things. Downtown Florence, I gave new life to the once glorious “Caffè Giacosa” by transferring its splendour and traditions into my “Cavalli Caffè”. I gave Via Tornabuoni a new, dazzling light through my boutique’s windows and I even organized a male fashion show on the Ponte Vecchio, an extraordinary, exciting site with special models like Naomi and Afef treading on Medicean stones. And underneath, the river Arno, a quiet party to my happiness. I like to take a walk downtown and perhaps make a stop at the Savoy Hotel at Piazza della Repubblica, a charming place so close to the Duomo and Giotto’s tower bell. Most of my time, however, is spent at work, on the outskirts of Florence. I start at dawn and divide my time between my studio and the printery. In there I give life and substance to hints, colors, ideas and thoughts gathered during my trips around the world and create my new collections.
La sfilata sul Ponte Vecchio del 2006. In basso: Naomi Campbell, Afef Tronchetti Provera insieme a Eva e Roberto Cavalli. Fashion show on Ponte Vecchio (2006). Belowe: Naomi Campbell, Afef Tronchetti Provera with Eva and Roberto Cavalli
AN N I V ER S ARY E M I L I O PUC C I Eva Desiderio
Il grande Emilio Sessant’anni fa esplodeva la fantasia del marchese Pucci Sixty years ago the Marquis Pucci’s prints took off
FA SHIO N PIT T I UO M O
In questa pagina: collezione Emilio Pucci p/e 2007. A sinistra: pigiama palazzo in seta stampata (1969). In this page: Emilio Pucci s/s 2007 collection On left: Pyjama suit in printed silk (1969). MAGAZINE 93
Dall’alto: Laudomia Pucci, direttore dell’immagine, alcuni modelli delle collezioni Pucci dagli anni ‘60 ad oggi. In basso l’attuale direttore creativo Matthew Williamson Above: Laudomia Pucci, image director, some models of the Pucci collection from the 60s to today. Below: the current creative director Matthew Williamson
In alto: Emilio Pucci e Mme Poppi de Salis con un completo da sci disegnato dal Marchese (1948). In basso: Cappelli modello ‘Fettuccine’ Above: Emilio Pucci and Mme Poppi de Salis wearing a ski outfit designed by the Marquis (1948). Below: Hats “Fettuccine” model
A NNIVERSA RY EM ILIO PUC C I
L’anniversario della Maison che oggi fa parte del gruppo Lvmh sarà celebrato a maggio con una grande festa e un profumo The anniversary of the maison, which is today part of the Lvmh group, will be celebrated in May with a huge party and a perfume
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er lui, Emilio Pucci, “la parola stilista è nata quando è finito lo stile”. E questo già racconta molto di questo uomo straordinario, un Grande della moda che ha fatto della semplicità disciplina di vita. Proprio lui che con le fantasie fiorite e arabescate ha rotto i confini di una couture un po’ troppo imbalsamata. Proprio lui che coi suoi colori sorridenti e totalizzanti ha regalato alle donne di tutto il mondo il profumo di una giovinezza eterna. E per chi come me ha avuto il privilegio di conoscerlo bene, Emilio Pucci resta un esempio di sconfinata eleganza d’animo, di fiducia nell’energia dei giovani, al tempo stesso di grazia e di austerità, di rigore e di spensieratezza. Sono sessant’anni che esiste lo “stile Emilio”, sono sessant’anni che questo marchio fiorentinissimo vola nel mondo come simbolo di bellezza. E il 19 e 20 maggio sarà festa grande a Palazzo Pucci, in via de’ Pucci, per celebrare questo anniversario che trova la maison saldissima, rilanciata e corroborata nell’universo del lusso dopo che nel 2000 la moglie Cristina e la figlia Laudomia hanno venduto il 67 per cento del marchio al gruppo francese Lvmh di Bernard Arnault, custodendo però nel loro cuore non solo il ricordo del Marchese ma anche la forza invicibile della sua creatività. Che oggi si rinnova con il tocco di Matthew Williamson, direttore creativo, e prima di lui Julio Espada e Christian Lacroix, sulla passerella di Milano Moda Donna e nelle 33 boutique nel mondo. E siamo certi che sarà contento di sapere che vip e fashion editor, per la grande festa che esalterà il Genio Fiorentino, riempiranno le sale del palazzo dove lui ha vissuto dal dopoguerra, tra affreschi e tesori d’arte, brinderanno nella sala di tanti defilé degli anni Settanta, saliranno le scale come un tempo Liz Taylor o Lauren Bacall, guarderanno dalle finestre quella cupola del Brunelleschi che adorava. Per poi andare alla tenuta di Granaiolo dove il Marchese è sepolto e dove per tanti anni ha trascorso bei giorni in famiglia, curando olio e vino, cercando ispirazione tra i fiori di campo per qualche suo celeberrimo colore: qui, nell’amata campagna toscana, Laudomia Pucci che fin da giovanissima ha seguito il padre e che si occupa con passione dell’immagine e della comunicazione del marchio, svelerà l’ultimo tesoro della maison: il nuovo profumo, modernissimo ma sull’onda di quel Vivara che ha fatto epoca, essenza de luxe destinata ad inondare la pelle delle fashion victims. “Con questi eventi - racconta Catherine Vautrin, dal 2000 presidente della maison - vogliamo festeggiare Emilio Pucci guardando al passato ma progettando il futuro. Come, credo, a lui sarebbe piaciuto. Tutto in modo molto gioioso e creativo, poetico e moderno, con una speciale leggerezza. E siamo molto contenti dei risultati raggiunti e delle prossime aperture di boutique, specie nei nuovi mercati”. Difficile sapere dati di fatturato. Il gruppo Lvhm fa della riservatezza una bandiera: ma è certo che negli ultimi sette anni il fatturato del marchio si è moltiplicato per sei. Impossibile raccontare una vita che somiglia a una favola. Quella del nobiluomo gaté nato a Napoli nel 1914 con nonna e bisnonna russe, del giovane di mondo che studia in America al Reed College di Portland in Oregon e si laurea in scienze politiche all’Università di Firenze. Di un uomo sportivo e galante, di un fiero ufficiale pilota aerosilurante dell’ultima guerra
According to Emilio Pucci “the word stylist was born when style died”. This says it all about an extraordinary man, a great man of fashion who adopted a rule of life of extreme simplicity. Strange to say , considering that he was the man who revolutionized the world of fashion, opposing the general trend of stuffy and dull clothing with his floral and arabesque prints. The man who, with his vivid and startling colors, presented women with the scent of eternal youth. And to those who, like me, had the honour of meeting him, Emilio Pucci is a model of nobility of mind, of faith in young people’s energy, and of gracefulness and austerity, of rigour and light-heartedness at the same time. The “Emilio style” is sixty-years old, this truly Florentine brand has been synonymous with beauty for sixty years. And, on 19 and 20 May, a huge party will be thrown at Palazzo Pucci, at Via de’Pucci, to celebrate the brand’s 60th birthday . A brand that lives on , under the guidance of Pucci’s wife Cristina and daughter Laudomia who, in 2000, sold 67% of the company to the French group Lvmh of Bernard Arnault, holding, however, in their heart the memory of the Marquis and the force of his creativity. A creativity revived now by the touch of Matthew Williamson, creative director, and before him, by Julio Espada and Christian Lacroix , on the catwalks of Moda Donna in Milan and in the thirty-three boutiques throughout the world. Certainly Emilio is happy to know that many VIPs and the most famous fashion editors will be attending the party in honour of the Florentine Genius , filling the rooms of his palace, midst frescoes and magnificent art treasures, drinking a toast in the room where many fashion shows took place in the 70s, climbing the stairs as Liz Taylor or Lauren Bacall have done many times before, looking out of the windows to admire Brunelleschi’s dome that he loved so much and cheered him up during his long days of illness. And then the party will move to the Granaiolo estate where the Marquis was buried and where he spent lovely days, taking care of his olive groves and vineyards, and drawing inspiration from wild flowers for one of his famous color combinations. Here, in the beloved Tuscan countryside, Laudomia Pucci who, from her earliest childhood, followed in her father’s footsteps and now serves as Image and Communication director, will reveal the maison’s latest treasure: the new perfume, very modern yet evocative of Vivara perfume, a luxurious fragrance destined to break many fashion victims’ hearts. “Through these events- says Catherine Vautrin, president of the maison since 2000- we wish to celebrate Emilio Pucci, looking backwards but also making plans for the future. I think he would have agreed with us. Everything is done in a joyful, creative, poetic yet modern way and with a touch of frivolity. We are very pleased with what we have accomplished and with the opening of new boutiques, especially in new markets”. It’s quite hard to get information about sales figures. Secrecy is Lvhm’s motto. For sure, sales have multiplied sixfold in the past seven years. It is impossible to tell the story of a life that sounds more like a fairy-tale. The life of a debonair aristocrat born in Naples in 1914, of Russian extraction, a socialite who studied in the US at Reed College of Portland in Oregon and took a degree in political sciences at the university of Florence in 1941. The life of a sportsman and a gentleman, a decorated Italian Air Force career pilot MAGAZINE 95
AN N I V ER S ARY E M I L I O PUC C I
Dal jersey ai tessuti stampati in un trionfo di colori, così era il mondo cromaticamente afrodisiaco del Marchese che nel dopoguerra rivoluzionò la moda From knitted to printed fabrics in a riot of colors, the kaleidoscopic world of the Marquis who revolutionized fashion in the postwar period più volte decorato, di un coraggioso amico che salva i diari di Ciano e soccorso Edda Mussolini coi figli, di un convinto liberale che ama sfilare per le vie di Firenze a cavallo con l’uniforme rinascimentale dei suoi avi per il Corteo del Calcio Storico. Vicino alla sua città, amico dei principi e degli artigiani, estimatore di quel Giorgio La Pira che “nella sua originalità era pieno di fiducia e di gioia. E io da liberale lo rispettavo perché viveva con immensa gioia di vivere in un modo modestissimo”. A palazzo Pucci, Emilio ti riceveva nello studio: un ambiente piccolo, raccolto, quasi spartano, così lontano dalle pose smodate e smisurate di troppi suoi colleghi che amano circondarsi di opulenza. Lui no, l’arte l’aveva respirata fin dalla nascita, e così pure il senso della preziosità e del bello. Nessuna ostentazione forzata. Per lui parlava la maestosità del palazzo nel cuore della città, la preziosità delle sue raccolte, la storia gloriosa del casato. Che altro aggiungere? “Nulla, io non ho bisogno di nessuna ispirazione speciale per la mia moda - mi raccontava - basta che esca di casa e guardi verso Palazzo Medici Riccardi, guardi i tetti e la gente per strada, calpesti le pietre del centro e alzi gli occhi alla Loggia dei Lanzi”. Uomo d’avventure, sempre. Fin da quel giorno del 1947 sulle nevi di Saint Moritz quando Toni Frissel, fotografa di moda per Harper’s Bazar, lo fotografò nella sua tenuta da sci: pantaloni col laccetto di pelle sotto l’arco del piede, maglione, camicia, giacca a vento con cappuccio e marsupio. Una visione così esaltante da arrivare sulla scrivania di Diana Vreeland che apprezzò il nuovo stile di Emilio Pucci di Barsento: sarebbe presto diventato uno degli uomini più amati dalle donne di tutto il mondo. Caro perfino a una capricciosa Marilyn Monroe che sfoggiò meravigliosi bikini rosa Capri e chiese di essere seppellita con un abito Pucci. Dopo vennero gli anni mondani e gioiosi di Capri col Marchese impegnato a vestire spiritosamente le amiche del jet set. “Tutte volevano essere vestite da lui, era così gentile, così bravo a capire come rendere ancora più bella una donna”, racconta Cristina Pucci che lo sposò giovanissima e che è rimasta sempre la sua musa per quei tratti e quella delicatezza botticelliana che la rendono unica. Poi verranno gli anni di Giovan Battista Giorgini e della Sala Bianca, dell’entusiasmo dei buyers americani per il made in Florence, degli abiti di jersey che stavano in una mano, dei pantaloni Capri e della tuta Capsula, delle camicie stampate e dei primi tessuti elasticizzati. Della collezione Sirena (1955), Palio di Siena (1957) e degli albori di una moda mare in calzoncini e top-foulard. Meraviglie di sete e di stampe, fotografate sullo sfondo dei monumenti fiorentini per incantare, immediatamente, il mondo. Vince molti premi il Marchese, anche L’Oscar della Moda da Neiman Marcus, e per primo si dedica alle licenze griffando tappeti, porcellane, automobili, compagnie aeree, occhiali, penne e cravatte. Orgogliosissimo di aver disegnato nel ’71 perfino l’emblema della missione spaziale Apollo 15 per la Nasa. “Così ho mandato un pezzo di Firenze sulla Luna”, scherzava. Il suo nome è sulla bocca delle dive e delle regine del pianeta, i suoi abiti brillano nelle capitali della mondanità, e lui è sempre in viaggio, magnifico ambasciatore del made in Italy. Forse, ancora oggi, inimitabile. Un’eredità magnifica, preziosissima. Più attuale che mai.
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during wartime, a brave friend who salvaged Ciano’s diaries and helped Edda Mussolini and her children, a fervent liberal who loved to parade through the streets of Florence on horseback wearing the Renaissance uniform of his ancestors during the Calcio Storico procession. Always very supportive to his town, he was friends with princes and artisans, he admired Giorgio La Pira who “was quite a character but full of joy and faith. As a liberal, I respected him very much because, while he lived very modestly, he was full of joie de vivre”. When you went to see him at Palazzo Pucci, Emilio welcomed you in his studio: a small, intimate, almost austere room, with dark and severe furniture, so different from the unrestrained and extravagant poses of his fellow designers who had such an opulent lifestyle. Not Emilio, he had breathed art from the day he was born as well as the sense of beauty. Therefore, no parade of wealth, no wish to amaze his guests at all costs. The grandeur of his palace in the heart of the city, the preciousness of his collections, the glorious history of his family, all this spoke for itself. What else can be said? “Nothing, I need no special inspiration for my fashion- he always told me- I just have to go out and look at Palazzo Medici Riccardi, at its rustication, at the roofs and people in the street, tread on the stones of the city center and glance at the Loggia dei Lanzi”. He had always been an adventurer. Ever since that day, in 1947, while skiing in St. Moritz, he met Toni Frissel, a fashion photographer from Harper’s Bazaar, who asked to photograph his ski outfit: pants with a leather lace tied under his foot, sweater, shirt ,a hooded windbreaker and a belt bag. The photos ended up on Diana Vreeland’s desk and Emilio Pucci di Barsento soon became one of the most beloved men in the world. Dear also to a spoilt Marilyn Monroe who paraded beautiful pink bikinis and asked to be buried wearing a Pucci dress. Then came the carefree and social years on the Isle of Capri where the Marquis was busy making dresses for his jet-set friends.. “Every woman wanted to wear a Pucci dress, he was so nice and so clever in understanding what made a woman look beautiful”, says Cristina Pucci who married him very young and was forever his muse because of her Botticelli-like and delicate features. Then came the years of Giovan Battista Giorgini and of the White Room in Palazzo Pitti, of the US buyers’ enthusiasm for the “made in Florence”, of the lightweight knit dresses, Capri pants and Capsula jumpsuit, printed shirts and the first stretch fabrics. Those were the years of his collections named Sirena (1955), Palio di Siena (1957) and of his first beachwear items. Beautiful silks and prints, photographed with Florentine monuments in the background in order to enchant the world. The Marquis won many prizes, even the NeimanMarcus Fashion Award and his fashion empire took off. Pucci prints appeared everywhere: on carpets, porcelain, cars, airline hostess uniforms, eyeglasses , pens and ties. He was very proud of having designed, in 1971, the logo of the Apollo 15 space mission. “So I sent a piece of Florence to the moon”, he used to say. His name was on the lips of stars and queens, his designs were worn by countless celebrities, and he travelled the world, perfect ambassador of the made in Italy products. Perhaps still unequalled. A wonderful, very precious legacy. More fashionable than ever.
Emilio Pucci in his atelier
FA S H I O N A CCE SSORI E S Marta Innocenti Ciulli photo Marco Lanza
EMILIO PUCCI Pochette in materiale rigido. Intramontabili i foulard Stiff pochette. Evergreen silk scarves CELINE Must della stagione la cintura con fibbia importante The must-have of the season: the belt with big buckle TOD’S Argento puro sulla borsa con chiusura evidente Pure silver on big bag with external closure GUCCI Ricami sulla borsa con manico di bambu’ Cross stitch embroidery on bag with bamboo handle LOUIS VUITTON Lenti grandi per la forma arrotondata Big lenses and rounded shape SALVATORE FERRAGAMO Sandali con fiocco a sottolineare il pip toe. Il tacco è un vero mosaico Peep toe sandal with ribbon The heel is a true mosaic
Sessanta e oltre Bianco e argento. Il must dei mitici anni Sessanta riveduto e corretto. Oggi
White and silver. The must of the legendary 60s in a new revised version. Today 106
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L U IS A PHI LO SOP HY Felice Limosani concept Claudio Nardi
Store r-evolution
Luisaviaroma. La moda nell’era del post-consumo Luisaviaroma. Fashion in the age of post-consumption
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uando si parla di innovazione è possibile che si pensi subito all’ultima tecnologia o a qualcosa che vive nei laboratori. In effetti è qualcosa di più umano e spontaneo. Nell’era delle emozioni non ci sono grandi prospettive per le attività gestite solo per far soldi, gestite con il manuale delle regole. Al contrario vengono premiate quelle attività che hanno un’idea più ampia degli affari, che sanno contaminarsi con la creatività, con i linguaggi artistici che generano cultura e con la comunicazione intesa come rapporto interpersonale. Potrebbe non essere chiaro, ma stiamo parlando di lavoro. In altre parole é come se tra la gente diminuissero i “bisogni” e aumentassero i “desideri”. E’ come se diminuisse la necessità del materiale e del possesso e aumentasse quella dell’immateriale e del sogno. Ovviamente non è sempre così. Esiste il pubblico razionale che pondera gli acquisti (anche on-line), fa attenzione ai prezzi, visita più punti vendita e sceglie la soluzione migliore. Allo stesso modo c’è un pubblico che cerca stimoli e linguaggi in ambienti culturalmente e percettivamente positivi. Personalizza il suo patchwork di acquisti come in un gioco creativo. Tuttavia esiste una terza tipologia di pubblico, forse quello a cui noi di Luisaviaroma siamo particolarmente interessati. Rappresenta lo scarto elevato tra chi compra e chi visita. Ricorrente è la richiesta: è possibile dare un’occhiata? L’offerta va re-inventata soprattutto verso questa tipologia di pubblico. Deve utilizzare ciò che è stato creato (prima) per la clietela già acquisita e ciò che non è (ancora) stato creato per la clientela da acquisire. Deve partire da luoghi interessanti e deve integrarsi ad esperienze con valore aggiunto reale. Deve offrire esperienze più globali e non esclusivamente occasioni più convenienti. Noi intendiamo un luogo con un’identità commerciale e socializzante, dove merci e servizi convivono naturalmente con arte, cultura e intrattenimento di qualità. Il cliente deve percepire sin dal suo ingresso un luogo vivace di incontro oltre che di consumo. Un ambiente “fantasioso”, dove prodotti e contenuti diversi, esclusivi e di qualità sono disposti e presentati con uno stile giocoso. Uno spazio architettonico più simile a una galleria d’arte che a un retail concept con un percorso interno modificabile in base ai contesti e organizzato “ad arte”.
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The word innovation may bring to mind something about the latest technology or laboratory researches. Actually there is, in it, something more human and spontaneous. In the age of emotions there are no great expectations for those activities committed exclusively to making money. On the contrary, there is recognition for those activities showing broader business vision, creativity, a desire of being in touch with artistic languages generating culture and communication intended as positive relationships. All of this might sound obscure but, strange as it is, we are only talking about work. In other words, among common people the word “need” is replaced by “whim”. Material needs seem to decrease in favour of the “dream” but, obviously it is not always so. We have the rational customers who weigh up the pros and cons of what they wish to buy (also online). They pay attention to prices, go to more than one store and finally choose the best option. At the same time we find customers seeking stimuli and languages in a more cultural and perceptive environment. This last typology shows a public interested in buying patchwork-like things as in a creative game. But there is also a third typology, perhaps the most interesting, which represents the gap between the buyer and the visitor. Too many ask: is it possible to browse? And these “too many” must be won over. It is necessary to make use of what has been already invented for the regular customer and of what needs to be created for the potential one. The starting point is an interesting place and the offer must be accompanied by experience and real added value. Places with a strong commercial and social identity, where good services are combined with art, culture and high quality entertainment. Our customer must perceive, from the very first moment, a lively meeting place, rather than a place of mere goods consumption. An “imaginative place” with different products and contents, all high quality and exclusive, presented and offered with a playful style. An architectural space that looks like an art gallery rather than a selling point, with an internal route which can be artfully modified according to context and needs.
concept Claudio Nardi
WHAT’S C O O L BAGS
Marta Innocenti Ciulli
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Amica gigante
Immancabili. Sovradimensionate per contenere di tutto di più, ma soprattutto per non passare inosservate. A secchiello, con zip, chiusure ermetiche, drappeggiate, con inserti di metallo. Signori la borsa. A must-have. Big enough to contain everything and to not go unnoticed . Bucket bags, with zipper, hermetic closures,drapes and metal inlays. Ladies and gentleman, the Bag. 1. Hermès € 2.470 - p.za Antinori, 6/r - Firenze 2. Miu Miu - via Roma, 8/r - Firenze 3. Dior by John Galliano - via Tornabuoni, 57/r - Firenze 4. Tod’s - € 1.100 - via Tornabuoni, 103/r - Firenze 5. Kristina Ti - € 750 - via IV Novembre, 7/a - Forte dei Marmi 6. Fendi - via degli Strozzi, 21/r - Firenze 7. Salvatore Ferragamo - pelle/leatherin € 980 pitone/ python skin € 1.950 - via Tornabuoni, 14/r - Firenze 8. Roberta di Camerino - € 959 - via del Parione, 16/20/r - Firenze 9. Prada borsa in cervo/deerskin bag € 1.850 - via Tornabuoni, 53/r - Firenze 10. Versace - € 1.880 - via Tornabuoni, 13/r - Firenze 11. Louis Vuitton - € 1.900 - p.za degli Strozzi, 1 - Firenze 12. Fabiana Rosati - ph. 335/7372614 MAGAZINE 111
WHAT’S C O O L SHOES
Marta Innocenti Ciulli
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Tacchi alti
Primo piano sulle scarpe che reinventano l’andatura e impongono nuovi modi di vestire. Per l’estate solo tacchi da vertigine su forme architettoniche. Spotlight on shoes that re-invent the walk and dictate new looks. In summer very high heels on architectural shapes. 1. Versace - € 580 - via Tornabuoni, 13/r - Firenze 2-10. Louis Vuitton - € 620 - p.za degli Strozzi, 1 - Firenze 3-4. Vicini - € 440 e € 475 at Raspini - via Roma 25/r - Firenze 5. Prada - color felce/fern color € 320, camoscio tricolore/three-colored suede € 390 - via Tornabuoni, 53/r - Firenze 6. Marc Jacobs - € 195 at Gerard loft - via dei Pecori, 36/r - Firenze 7. Hermès - € 595 - p.za Antinori, 6/r - Firenze 8-12. Sergio Rossi - € 460 e € 420 - via Tornabuoni, 35-37/r - Firenze 9. Miu Miu - Via Roma, 8/r - Firenze 11. Salvatore Ferragamo - € 280 - via Tornabuoni, 14/r - Firenze 13.Fendi - via degli Strozzi, 21/r - Firenze MAGAZINE 113
L‘arte dell’Alta Cucina in Firenze The grand Gourmer Art in Florence
RISTORANTE ENOTECA
Lungarno Corsini,4 50123 Florence - Italy ph. +39 055 23 99 224 fax +39 055 27 17 990 info@ristoranterossini.it www.ristoranterossini.it
WHAT’S C OOL BEACHWEAR Marta Innocenti Ciulli
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Beach couture
Due pezzi o interi. L’estate e la sua spiaggia rubano il swimwear direttamente dalle passerelle del prêt-à-porter. Regalandoci tagli inediti da diva anni Quaranta, cinture in vita e incroci pericolosi. Bikini or one-piece swimsuits. Swimwear directly from prêt-à-porter fashion shows, recalling the look of Hollywood stars in the 40s, with belts and dangerous cross-over details. 1-3-11. Kristina Ti - € 123 - € 87 - € 87 culotte - via IV Novembre, 7/a - Forte dei Marmi 2. Gucci - prezzo su richiesta/price upon request - via Tornabuoni, 73/r - Firenze 4. Dior by John Galliano prezzo su richiesta/price upon request - via Tornabuoni, 57/r - Firenze 5-12. Ermanno Scervino - p.za Antinori, 10/r - Firenze 6. Malo - at Luisa via Roma, 19/21/r - Firenze 7. Emilio Pucci - bikini € 370 - mini € 350 - via Tornabuoni, 20/r - Firenze 8. Hermès - p.za Antinori, 6/r - Firenze 9. Blumarine - bra € 159 - slip € 108,50 - via Tornabuoni, 18/r - Firenze 10. Celine - € 240 - via Tornabuoni, 24/26/28/r - Firenze MAGAZINE 115
NOTHING SUCCEEDS LIKE SUCCESS WHEN SUCCESS HAPPENS, IT HAS ALREADY HAPPENED IT HAPPENS WITHIN ONE’S MIND AND SOUL AT FIRST AND THEN REVEALS ITSELF TO THE WORLD THOSE WHO PURSUE QUALITY KNOW THAT SUCCESS IS FIRSTLY ACHIEVED THROUGH ITS FORMULATION, ITS PLANNING, ITS CARRYING OUT AND KNOW THAT OTHERS ARE ABOUT TO KNOW IT TOO
Fattoria Le Capezzine via Colonica, 1 53045 - Valiano di Montepulciano Tel. 0578 724304 - Fax 0578 724308 www.avignonesi.it
WHAT’S C OOL SUNGLASSES
Marta Innocenti Ciulli
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Sguardi d’autore
Anche gli occhiali seguono il trend del momento: ricerca, lusso, emozione. Dove la tecnologia dei materiali si sposa al design ultra chic. E il colore vive la sua stagione di gloria Even sunglasses follow the current trend: research, luxury, emotions. High-tech materials combined with ultra chic design. A very colorful season 1. Smith - presso rivenditori Safilo/Safilo dealers 2-3. Alexander McQueen - presso rivenditori Safilo/Safilo dealers 4. Bottega Veneta - via dei Tornabuoni, 7/r - Firenze 5. Mark Jacobs - presso rivenditori Safilo/Safilo dealers 6. Yves Saint Laurent - via dei Tornabuoni, 29/r - Firenze 7. Dior by John Galliano - via dei Tornabuoni, 57/r - Firenze 8. Gucci - via dei Tornabuoni, 73/r - Firenze 9. Valentino - via dei Tosinghi, 52/r - Firenze 10. 55DSL - presso rivenditori Safilo/Safilo dealers 11. Salvatore Ferragamo - via dei Tornabuoni, 14/r - Firenze MAGAZINE 117
WHAT’S C O O L BEAUTY
Marta Innocenti Ciulli
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Colour touch
Nuances perlate e brillanti. Colori pastello. Polveri opache e vellutate. I rouge à lèvres sono scorrevoli, di consistenza fondente e golosi. Provare per credere. Pearly and bright nuances. Pastel colors. Matt and velvety powders. Lipsticks are smooth, “fondant” and tempting. Try it and trust us. 1. Baume exfoliant lèvres - € 21,20 - Crayon dessin des lèvres - € 15,50 - Yves Saint Laurent 2. Rouge Dior - € 24,98 - Christian Dior 3. Lip gloss - Shiseido 4. Lumière d’artifices - Chanel 5. Gloss - € 22,40 - Guerlain by Emilio Pucci - limited edition 6. Lip twins - € 24 - Yves Saint Laurent 7. Wanted gloss - € 24 - Helena Rubinstein 8. SilkyEyeShadowQuad - Shiseido 9. Armani Silk reds collection - € 26 - Giorgio Armani MAGAZINE 119
H A U T E J EW E L L E RY Marta Innocenti Ciulli
MONTBLANC Design semplice e raffinato per la catena voluminosa. Simple and elegant design for the big chain - via della Vigna Nuova, 40/42r - Firenze.
Charms & friends
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Ma che sia multifunzionale. Dal cellulare walkman, alle chiamate via internet con webcam. Dalla cassa acustica che arreda, alla radio che diventa oggetto di desiderio. Nell’estate 2007 i semplici oggetti non ci piacciono più. It has to be multifunctional: from walkman cell phones to Internet phone calls with webcam. From sound equipment as stylish as a piece of furniture to the radio that becomes an object of desire. For summer 2007, no simple objects required. 1. Playstation3 - € 599 - Sony 2. Apple i-Phone 3-8. Nokia N800 Internet Tablet e N93i 4.Sony Ericsson W880i 5. Hannspearl - € 579 - Hannspree 6-11. BeoSound3 e BeoVision9 - € 600 e € 19.300 - Bang&Olufsen - via della Vigna Nuova, 1 - Firenze 7. Claravox Dogma - € 30.000 - DGFdesign - via F. Donati - Forte dei Marmi 9. Nokia 8800 Sirocco Limited Edition - € 999 - at Luisa via Roma - via Roma, 19/21/r - Firenze 10. LG Prada - Prada - via Tornabuoni, 67/r - Firenze MAGAZINE 127
D IR E C T DE SCE N D AN TS Domenico Savini
Pieralvise Serego Alighieri con le figlie Massimilla and Marianna Pieralvise Serego Alighieri and his daughters Massimilla and Marianna
E il Sommo Poeta fugge ancora
I discendenti di Dante Alighieri vivono ormai da secoli a Verona Dante Alighieri’s descendants have been living in Verona for many centuries
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oloro che, ancora adesso, in pieno 2007 possono vantarsi di discendere dal più grande poeta italiano non vivono più da secoli a Firenze ma a Verona, e ormai veronesi si considerano, anche se conservano sempre vivo il loro legame col capoluogo toscano. Spieghiamo il perché. Appartenevano a due correnti migratorie le famiglie toscane e in particolare fiorentine, che ai tempi di Dante si stabilirono a Verona, allora governata dalla Signoria dei Della Scala. Se la prima di queste correnti vede approdare prevalentemente prestatori di denaro e banchieri, l’altra porta invece sulla città scaligera famiglie di esuli politici, quando alcuni appartenenti alla fazione dei Guelfi Bianchi, condannati e banditi da Firenze dopo la presa di possesso del governo da parte dei Neri nel 1302, dovettero allontanarsi dalla Toscana. Tale colonia di toscani ebbe a Verona vita molto attiva. Tra i vari personaggi si ricordano componenti delle famiglie degli Ervari, degli Uberti (discendenti da Farinata), dei Boncristiani, dei Neri Barucci, dei Della Seta, dei Del Bene e molte altre. Proprio a Verona Bartolomeo, poi Cangrande della Scala, ricevettero Dante esule da Firenze. E’ lo stesso Cacciaguida, trisavolo del poeta a profetizzare al pronipote, nel XVII canto del Paradiso, la lunga via dell’esilio e l’ospitalità scaligera: “Il tuo primo rifugio, il primo ostello sarà la cortesia del gran lombardo”. E’ pressoché accertato che l’esule fiorentino giunse a Verona nel 1304. Qui Dante scrisse il “Convivio” e l’anno seguente il “De vulgari eloquentia”. Soggiornò di nuovo a Verona dal 1312 al 1318 lavorando ad alcune cantiche della “Commedia” e al “De Monarchia”, tornò per l’ultima volta nel 1320; un anno prima della morte che lo colse a Ravenna nel 1321. Dante lasciò dunque Verona per Ravenna, ma la sua discendenza rimase nella città scaligera: infatti suo figlio fu quel Pietro, giudice, morto nel 1364 che tornò a Verona nel 1322 con funzione di giudice e delegato generale del podestà. Stabilitosi nella città dei della Scala, vi sposò Jacopa figlia di messer Dolcetto della Seta, pistoiese, anch’egli immigrato politico. Custode, col fratello Jacopo, dei manoscritti del padre e tra i primi commentatori della Commedia, Pietro ebbe dalla moglie otto figli: Dante II, Bernardo, Jacopo, Antonia, Elisabetta, Alighiera, Gemma e Lucia. Il primogenito Dante II sposò a sua volta Costanza Maccaccaro e continuò la discendenza, come si vede dall’albero genealogico. Per semplificare, diremo
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Those who, in 2007, can boast to be the descendants of the most famous Italian poet, have not been living in Florence but in Verona for many centuries by now; they retain, however, a strong tie with their old home town. We will try to explain why. The several Tuscan families, especially the Florentine ones who in Dante’s time established themselves in Verona, city governed at the time by the Della Scala family, belonged to two branches. The first one consisted, mainly, of money lenders and bankers, while the second branch brought to Verona the families of political refugees. These, belonging to the White Guelph faction, had been banned from Florence after their opponents (Black Guelphs) had taken possession of the town in 1302. These Tuscan migrants led a very active life in Verona and, in Verona, they gave origin to their family lineage. Among them we like to mention members of the Ervari, Uberti (Farinata’s descendants), Boncristiani, Neri Barucci, della Seta and del Bene families and many others. It is indeed in Verona that Dante, a refugee from Florence, found a worthy welcome. Cacciaguida himself, the poet’s great-great-grandfather, forecasts, in the 17th canto of the Paradiso, Dante’s exile in Verona: “ Your first shelter will be offered by the gran Lombardo’s generosity”. It is well known that the Florentine poet arrived in Verona in 1304. Here, Dante wrote his “Convivio” and the following year, the “De vulgari eloquentia”. He came back to Verona in 1312 and remained through 1318 working at some parts of the “Commedia” and at the “De Monarchia”. His last stay in Verona was in 1320, one year before his death happened, as well known, in Ravenna in 1321. Dante left, therefore, Verona for Ravenna, but his descendants remained in Verona. As a matter of fact, his son Pietro, judge and official authority of the town (he died in 1364) came back to Verona in 1322 and married Jacopa, the daughter of Messer Dolcetto della Seta, also a political refugee from Pistoia. Pietro who was a custodian, together with his brother Jacopo, of his father’s manuscripts and one among the first to expound the Commedia, had eight children: Dante II, Bernardo, Jacopo, Autruia, Elisabetta, Alighiera, Gemma and Lucia. The first born, Dante II, married, in his own turn, Costanza Maccaccaro as shown in the family tree. Dante II’s offspring was Leonardo, who married
Albero genealogico
della famiglia Serego Alighieri
DantediAlighiero1265-1321 sposa Gemma Donati Pietro I (m.1364) sposa Jacopa della Seta Dante II (m.1428) sposa Costanza Maccaccaro Leonardo sposa Jacopa VeritĂ Pietro III (m.1476) sposa Caterina da Monselice Dante III (m.1511) sposa Lucia Lanfranchi Pietro IV (m. 1546) sposa Teodora Frisoni Ginevra sposa Marcantonio Serego Pieralvise Serego Alighieri sposa Angela Giusti Pandolfo sposa Origa Lavagnoli Pieralvise sposa Livia Spolverina Pandolfo sposa Drusilla Serego Marcantonio (m.1743) Teodora Zanetti Pandolfo (m.1804) Maria Teresa Pellegrini Federico (1766-1846)
sposa Teresa Perez - Anna da Schio
Pietro (1815-1873) sposa Marianna VeritĂ Poeta Dante (1843-1895) sposa Maria Venier Pieralvise (1875-1943) sposaAnnaMeniconiBracceschi Dante (1905-1986) sposaGiovannaCorrega Bertolini Pieralvise (1954) sposa Francesca Chiarelli
Massimilla
Marianna
D IR E C T DE SCE N D AN TS
La Divina Commedia in una illustrazione di Botticelli The Divina Commedia in a picture by Botticelli
Molti guelfi bianchi, banditi da Firenze nel 1302, si rifugiarono nella città scaligera Il Divino Poeta fu accolto con la sua famiglia l’anno dopo da Cangrande della Scala Many White Guelphs, banned from Florence in 1302, established themselves in Verona. A year later, the Divine Poet and his family, found asylum at Cangrande della Scala’s court che da Dante II nacque Leonardo il quale da Jacopa Verità ebbe Pietro III padre di Dante III. Dal terzogenito di Dante III nacque Pietro IV, padre di Ginevra, ultima discendente dalla linea diretta maschile del padre. Ginevra Alighieri, ultima della sua famiglia, sposò il nobile veronese Marcantonio Serego appartenente ad antichissimo ceppo risalente all’XI secolo. Risale al 1549 il matrimonio tra Ginevra Alighieri, unica figlia di Pietro IV e discendente diretta all’ottava generazione da Dante, con Marcantonio Serego, figlio di Brunoro e di Massimilla Martinengo. E per non lasciare tramontare il cognome degli Alighieri i discendenti si chiamano da allora Serego Alighieri. Il matrimonio di Marcantonio e Ginevra fu allietato da ben quindici figli, nove maschi e sei femmine. Fu assicurata così la continuità del nome del Divino poeta. Dei nove figli maschi solo Pieralvise continuò la dinastia, attraverso il figlio Pandolfo. Da Pandolfo, attraverso nove generazioni, arriviamo agli attuali componenti della stirpe di Dante. Capo della famiglia e custode delle tradizioni è il conte Pieralvise Serego Alighieri, figlio del conte Dante (scomparso nel 1986) col quale continuava la tradizione di trasmettersi da una generazione all’altra il nome del poeta. Pieralvise Serego Alighieri è un giovane dinamico imprenditore che si occupa attivamente dell’azienda di famiglia, la bella tenuta di Gargagnago di Valpolicella, dove si produce l’omonimo vino. L’azienda di Gargagnago, sede di congressi e meeting, è inoltre di buon richiamo turistico, data la dolcezza del luogo e la celebrità dei suoi vini. Nella villa il conte ha realizzato un centro agrituristico, molto frequentato da turisti d’oltreoceano, curiosi di trovarsi ospiti dai discendenti di Dante. E delle tradizioni di famiglia Pieralvise Serego è custode attento: esponente di varie società dantesche in Italia, di alcune delle quali è anche presidente onorario. Fiorentino per tradizione dinastica e per parte materna: sua madre era infatti la marchesa Giovanna Correga Bertolini, fiorentina di antico ceppo genovese, il conte ha ereditato dal padre il culto della figura del celebre antenato. Dal matrimonio con la veronese Francesca Chiarelli, il capo di casa Serego Alighieri ha avuto due figlie: la prima Massimilla studia a Verona Scienze dei Beni culturali, la seconda, Marianna studia Economia a Milano. La famiglia Serego Alighieri è rappresentata da altri cugini del conte Pieralvise, tra cui il conte Sperello sposato a Carla Passi e padre di Pietro e di Laura, e dai conti Brunoro, Francesco e Gregorio Serego Alighieri.
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Jacopa Verità and gave birth to Pietro III, father, in his own turn, to Dante III. From Dante III’s third born we have Pietro IV, father to Ginevra, who is the last direct descendant from her father male lineage. Ginevra Alighieri, last daughter of her family, married, in 1549, the noble Marcantonio Serego from Verona, who belonged to the ancient stock going back to the 11th century, son of Brunoro and Massimilla Martinengo And in order not to have the illustrious patronymic of the Alighieri die away, the children from this matrimony were named, and are still named, Serego Alighieri. Marcantonio and Ginevra’s marriage was very fruitful and blessed by fifteen children, nine sons and six daughters. It was, thus, ensured the offspring and the name of the Divine Poet. Of Ginevra Alighieri’s nine sons, only PierAlvise carried on the dynasty through his son Pandolfo. From him through nine generations, as shown on the family tree, we reach Dante’s progeny of today. Count Pieralvise Serego Alighieri, son of count Dante (died in 1986) with whom he shared the name, a custom never extinguished in his lineage, is head of the family and repository of its traditions. Pieralvise Serego Alighieri is a dynamic young entrepreneur who looks after the family’s enterprise, the beautiful Gargagnago estate in Valpolicella, producer of the same famous wine. The Gargagnago estate, is among other things, a place for meetings and conventions and well known for the good climate and excellent wine. The Count has created a farm holiday center which attracts many foreign tourists who like the idea of being entertained by Dante’s descendants. They , in their turn, are diligent custodians of the family’s traditions. He presides over several Dantesque societies in Florence and throughout Italy. A Florentine on his mother’s side- she was Giovanna Correga Bertolini, marchioness of ancient Genoese stock- Pieralvise inherited from his father the family’s veneration for their famous ancestor. From his marriage with the Veronese Francesca Chiarelli he has two daughters: Massimilla who studies cultural heritage sciences in Verona and Marianna who studies economics in Milan. Count Pieralvise has also some cousins among whom Count Sperello, married to Carla Passi and father to Pietro and Laura and the Counts Brunoro: Francesco and Gregorio Serego Alighieri.
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Piero della Francesca - Dittico dei duchi d’Urbino.。Ritratto di Battista Sforza (1465)
Una mostra dedicata al maestro della forma. Da Arezzo a Sansepolcro An exhibition devoted to the Master of Form. From Arezzo to Sansepolcro
Piero della Francesca e le sue terre
Piero della Francesca - Dittico dei duchi d’Urbino. Ritratto di Federico da Montefeltro (1465)
AR T E V E N T Sergio Rossi
Piero della Francesca e la pittura perfetta. Un’arte spettacolare, enigmatica e suadente Piero della Francesca and perfect painting. A spectacular, mysterious and alluring art
C’
è un che di fiabesco nella mostra che va ad aprirsi nella terra di Piero. “E’ l’evento must dell’anno” sostiene il ministro Rutelli. Di più: è un’opportunità irripetibile per il visitatore che in un fazzoletto di chilometri ha la possibilità di scoprire un mondo sospeso tra il sacro e il profano, tra l’arcano e il naturale, tra il solare e il lunare. E a irrobustire il fiabesco che da sempre si respira in queste terre, è arrivata in ultimo una storia che pare fabbricata da un inventore di novelle ma che è storia vera. E’ la storia di un dipinto, una Madonna col Bambino, attribuito con certezza a Piero della Francesca. “Opera giovanile dal tratto inconfondibile” hanno sentenziato Antonio Paolucci e Carlo Bertelli. L’opera, che Piero dipinse probabilmente a Perugia nella bottega del maestro Domenico Veneziano diviso tra Firenze e l’Umbria, era scomparsa nel nulla. Volatilizzata. “L’ha portata in Sudamerica un gerarca nazista in fuga”, si è detto. “No, era in America, lì dal 1954 dopo un’ultima esposizione in Europa”, si è replicato da parte dell’organizzazione della mostra. Sia come sia, questo è il must nel must: la possibilità di ammirare di nuovo un’opera perduta in circostanze che si perdono appunto nel fiabesco. Non l’unica opera, naturalmente. Piero non fu un pittore molto prolifico. Non dipingeva sui muri, mirava piuttosto le sue creazioni. E il viaggio attraverso «Le corti di Piero», la mostra evento che rimane aperta fino a luglio inoltrato (il 22), non può che partire da Arezzo. Sta qui il cuore dell’opera di Piero. Sta nella basilica di San Francesco che ospita gli straordinari affreschi del ciclo della Vera Croce, restituiti all’antico splendore grazie ad anni di restauro finanziati da BancaEtruria. E’ dagli affreschi che parte l’itinerario ideale del visitatore, una carrellata di antipasti che potrebbe da sola deliziare il palato e satollare l’appetito. Ma sarebbe un delitto non proseguire in un lauto pranzo capace di restituirti il sapore del Quattrocento, di questo secolo straordinario che vide a contatto di gomito artisti immortali, largamente rappresentati insieme a Piero nel contenitore museale. Così il viaggio prosegue fino al Canto alla Croce, città vecchia, ideale confluenza tra via San Lorentino e via Cavour, strade dove si respira ancora l’aretinità, tra palazzi storici e vecchie locande che offrono il meglio della tradizione culinaria: dall’ossobuco ai grifi al coccio, dagli sformati fino all’olio aspro che pare aver attinto il carattere forte e spigoloso dalle contrade dei botoli ringhiosi, come il Divin Poeta nomò i litigiosi aretini dell’epoca. Lì al Canto alla Croce c’è il museo medioevale che è la seconda tappa cittadina della mostra, per l’occasione uno scrigno di tesori. Di Piero troveremo la Madonna di Senigallia, in arrivo da Urbino: il dittico dei duchi di Montefeltro temporaneamente ’rubato’ agli Uffizi, il San Girolamo penitente, la Madonna col Bimbo ritrovata nelle Americhe. E dopo una puntata nella sala multimediale che farà rivivere la gestazione della Pala di Brera e della Flagellazione, gli occhi e lo spirito potranno bearsi di altre decine di opere d’arte firmate Domenico Veneziano, Santi di Tito, Pisanello, Giovanni Bellini, tra le quali un ritratto di prelato, di Antoniazzo Romano, considerato capolavoro irripetibile. Se il turista ha ancora tempo, uscito dal museo avrà a disposizione una città che lo aspetta con le sue mille attrattive: il Cristo di Cimabue in San Domenico, il prezioso Ciclo dei Mesi ospitato nella Pieve, la prestigiosa piazza Grande che ospita due volte l’anno la Giostra del Saracino e ogni
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The art exhibition that is going to take place in the land of Piero della Francesca is somewhat fairy-talish. It is the must-see event of the year says Minister Rutelli every other day. It is also an opportunity to discover, in a land the size of a pocket handkerchief, a world poised between the sacred and the profane, the mysterious and the natural, the solar and the lunar. And to add more mystery to the subject, here is a story that sounds like a fairy-tale. But it is true. It is the story of a painting, a Madonna with child, attributed to Piero della Francesca or simply Piero. An early work, there is no doubt said Antonio Paolucci and Carlo Bertelli. The work of art, that Piero probably painted in Perugia in the workshop of the maestro Domenico Veneziano who worked between Florence and Umbria, had vanished into thin air. A Nazi Party leader on the run took it to South America, it was said. No, it has been in the US since 1954, after being exhibited in Europe for the last time, replied those who had prepared the exhibition. In any case, the exhibition is also a chance to see a work of art lost in mysterious circumstances. It is not the only work of art by Piero della Francesca on display at the exhibit. Piero was a very prolific painter. The exhibition-event called Le Corti di Piero, till July 22 and probably extended till September, obviously starts in Arezzo. Arezzo is the heart of Pieroís work. The Church of San Francesco, in Arezzo, is home to the splendid frescoes depicting The Legend of the True Cross, recently restored with the financial support of BancaEtruria. The ideal route of the exhibition starts from the frescoes. If we were talking about food, we would describe them as a mouth-watering starter that makes a perfect prelude to a lavish meal. A meal evocative of 15th century tastes, of a time rich in great artists whose works can be admired, along with Pieroís, at the town museum. So our route proceeds toward Canto alla Corce, the old town, where Via San Lorentino and Via Cavour meet, a street where one is transported into the authentic atmosphere of Arezzo, midst historic buildings and old inns offering the best dishes of the local cookery tradition: ossobuco, grifi al coccio, flans and the olive oil tasting bitter, just like the strong and prickly character of the natives of Arezzo, called by Dante botoli ringhiosi , to point out their quarrelsome nature. At the Canto alla Croce, there is the medieval museum , second stop of the exhibition, containing extraordinary art treasures. First of all works by Piero della Francesca: the Madonna of Senigallia, coming from Urbino; the diptych of the Dukes of Montefeltro, temporarily stolen from the Uffizi Gallery; St. Jerome the penitent; the Madonna with child mentioned above. In the multimedia room, one can learn all about the preparation of the altar-piece by Piero della Francesca, now on display at the Brera Art Gallery, and of his Flagellation of Christ. Then one can be delighted by the view of dozens of works of art by Domenico Veneziano, Santi di Tito, Pisanello, Giovanni Bellini, a portrait of a prelate by Antoniazzo Romano, a true masterpiece. After the visit to the museum, tourists can enjoy the town and all its attractions: the Crucifix by Cimabue in the Church of San Domenico, the precious Cycle of the Months in the Parish Church (Pieve), the Piazza Grande, the cityís medieval square, which is also the site, twice a year, of the Giostra del Saracino (Joust of the Saracen). During the first weekend of the month, the town is home to an Antiques Fair taking place throughout the streets of the historic center. From Arezzo we move to Valtiberina, the homeland of Piero della Francesca, who
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Piero della Francesca 1 - San Girolamo con Girolamo Amadi (1448-1450) 2 - Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta (1450-1451) 3 - Leggenda della Vera Croce - Battaglia di Costantino e Massenzio (1452-1459) Arezzo, San Francesco 4 - Madonna di Senigallia (1470) 5 - Madonna del Parto (1460) - Monterchi, Museo Madonna del Parto
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was born in Sansepolcro, in a year between 1415 and 1420, son of Benedetto deíFranceschi, a merchant, and Romana di Perino da Monterchi. Pieroís route goes through a beautiful landscape, the thick woods of the Apennines, precipices and has a breath-taking view. Before reaching Sansepolcro, we have to make another stop. The Madonna del Parto (Madonna of Childbirth) , where for centuries women prayed the Virgin Mary for pregnancy, is one of Pieroís masterworks. The work of art that transformed the small town of Monterchi into a tourist destination and that has been a subject for discussion among the natives for many years. At first, it was kept inside the cemetery chapel and was owned by the diocesan administration that has always been claiming responsibility for it. When, after its restoration, the Madonna was moved to the former elementary school building of the Reglia, a pandemonium broke out. On one side the diocesan administration, on the other, the town council. Letís put it back in the cemetery, No, letís keep it at the Reglia school. The parish priest of Le Ville hamlet rang the bells for a whole day as a gesture of protest against the art critic Vittorio Sgarbi who supported the Madonnaís current location. However, the two parties are now reaching an agreement: a new home for the sacred painting, symbol for fertility and childbearing, will be found. For the time being, letís be happy with the former elementary school building, which is, by the way, a very pleasant museum and certainly worth the visit. A few kilometres further is Sansepolcro, former Borgo Sansepolcro, a beautiful medieval town, home to a lovely museum containing celebrated works of art, by Luca Signorelli for example. The Church of San Lorenzo houses a Deposition by Rosso Fiorentino while mathsfans will enjoy taking a look at the manuscripts of Brother Luca Pacioli, a contemporary of Piero della Francesca, the author of Summa de arithmetica and inventor of the double entry. The Duomo contains the famous Holy Face. Not to mention the Civic Museum containing various works by Piero (Resurrection, the polyptych, San Giuliano and San Ludovico) and many others coming from all Europe for this exhibition. Is the tour over? No, not if you donít want it to come to an end. For a plunge into the sacred, you just have to reach the Casentino valley, home to St. Francisís rock and La Verna Sanctuary. An oasis of peace, of tranquillity, far from the world. The ideal place to meditate and to think back on a magical journey . Recommended for those who are lazy and would rather stay home. Sanepolcro
Arezzo Monterchi
Arezzo Sanepolcro Sanepolcro
primo fine settimana del mese la Fiera Antiquaria che percorre con i suoi banchi buona parte della città storica. Da Arezzo alla Valtiberina, alla terra di Piero della Francesca, nato a Sansepolcro, in un anno da stabilire tra il 1415 e il 1420, da Benedetto de’ Franceschi, commerciante, e da Romana di Perino da Monterchi. La strada per Piero si snoda sui mezzi tornanti che fanno scavalcare i monti. Si viaggia nel panorama, i fitti boschi d’Appennino, i dirupi, gli scorci mozzafiato. Prima di Sansepolcro una tappa obbligata, ancora nel nome di Piero. La Madonna del Parto è l’opera forse più celebre, meta per secoli di donne in gravidanza o che in gravidanza avrebbero voluto essere. Opera che ha trasformato il piccolo paese di Monterchi in un centro turistico, e intorno alla quale ci si è accapigliati per anni. Era nella cappella del cimitero, in primis; proprietà della curia vescovile che ne ha sempre rivendicato la disponibilità e tutt’ora la rivendica. Quando, dopo il restauro, trovò casa nell’ex scuola elementare della Reglia, è cominciato a succedere di tutto. Da una parte la diocesi, dall’altra il Comune. “Rimettiamola al cimitero”, “no, teniamola alla Reglia”. Il parroco delle Ville scampanò un giorno intero per protestare contro la presenza a Monterchi di Vittorio Sgarbi, sostenitore della sede attuale. Per la Madonna si è litigato a colpi di carte bollate, ma adesso la soluzione pare alle porte: un nuovo luogo di culto per ospitare degnamente questo monumento alla fertilità. Per ora ci si accontenti della ex scuola elementare, peraltro diventata un museo del tutto godibile e consigliabile. Ancora pochi chilometri ed eccoci a Sansepolcro, al Borgo, città medievale di grande bellezza con un museo che è un bijoux e che ospita opere insigni, anche del grande Luca Signorelli. In San Lorenzo c’è una “Deposizione” di Rosso Fiorentino, gli appassionati di numeri potranno invece godersi i manoscritti di fra’ Luca Pacioli, coevo di Piero, autore della «Summa de arithmetica» nonchè inventore della partita doppia. In Duomo è conservato il celebre Volto Santo. E’ però al museo civico che la mostra si esalta: con Piero (Resurrezione, Polittico, San Giuliano e San Ludovico) e con le altre opere affluite da tutta Europa. Chiusa qui la storia? Basta non volerlo. Degna conclusione sarebbe un tuffo nel sacro. Eccoci nel Casentino mistico, eccoci al sasso di Francesco e al santuario della Verna. Un’oasi. Di pace, di tranquillità, di lontananza dal mondo.
Arezzo
Fino al 22 luglio la grande retrospettiva nei luoghi del pittore fra Arezzo, Monterchi e la Valtiberina A great retrospective exhibition in the painter’s land, between Arezzo, Monterchi and Valtiberina
Paul CĂŠzanne - Madame CĂŠzanne sulla poltona rossa (1877)
A R T EV EN T
Rossella Battista
Charles Loeser and Egisto Paolo Fabbri
Un Cézanne da collezione
Agli inizi del ‘900 due americani a Firenze scoprirono il grande pittore At the beginning of the 20th century two Americans in Florence discovered the great painter
P
iù che una mostra, “Cézanne a Firenze” è il racconto di grandi passioni. Quella di Egisto Paolo Fabbri per uno dei padri dell’arte contemporanea, quella del suo amico Charles Alexander Loeser per il collezionismo. Fu amore a prima vista quello del giovane Egisto per quel pittore, reso misantropo dall’avversità dei critici e iroso da un tormentante diabete. E comunque ostinato a perseguire la sua strada (anche se nella sua casa ad Aix en Provence) fatta di volumi, più che di identità, di colori più che di segni (come lascia intendere Bernard Berenson paragonandolo a Piero della Francesca). Meno passionale la predilezione di Laser per il pittore francese: forse prevalse soltanto la spinta del collezionista nell’accaparrarsi ben sedici quadri. Ma l’avventura dei due amici stranieri e la stessa mostra intitolata a Cézanne (fino al 29 luglio a palazzo Strozzi) è anche un viaggio attraverso le strade di quella feconda Firenze di fine ‘800, ricca di quel fervore culturale, viatico per l’eternità. E’ una città in piena trasformazione, pervasa da mille spinte. E’ infatti nell’ultima decade del secolo che viene realizzata la grande operazione urbanistica di Giuseppe Poggi con l’apertura dei viali e l’abbattimento del ghetto intorno all’area del mercato vecchio, oggi piazza della Repubblica, tanto cara ai macchiaioli (e oggetto di una bella mostra al museo Alinari). Una città diventata, anche se per un breve periodo, capitale d’Italia, e che godette appieno di questa nuova visibilità. E’ quindi una città quasi scapigliata, soprattutto libera e poliglotta, quella che trova Egisto Fabbri, ricco rampollo di italiani emigrati negli Stati Uniti dove lo zio Egisto senior aveva fatto fortuna, diventando socio del banchiere J.P. Morgan. Ricco e bello, immerso in una famiglia curiosa quanto numerosa e con una predilizione per la pittura che lo porterà a lezione da Edoardo Gordigiani e Alfredo Muller, allievi del macchiaiolo Michele Gordigiani. E’ con loro che a Parigi sperimenta l’impressionismo dove prenderà, appena diciannovenne, lezioni da Pissarro. Ed è lì che Fabbri s’innamorerà della
Better than an art exhibit, “Cezanne a Firenze” might be defined as a tale of great passions. Egisto Paolo Fabbri’s passion for one of the founders of contemporary art or his friend’s (Charles Alexander Loeser) for art collecting. It was love at first sight what the young Egisto felt for the artist, made a premature misanthrope by his critics’ hostility and the agony of a diabetic condition. He was, however, stubborn in the pursuit (within the garden walls of his house in Aix en Provence) of his artistic aim and style, made of volume more than identity, colors instead of signs (as implied by Bernard Berenson who compares him with Piero della Francesca). More of an art collector than a true Cezanne-lover, Loeser secured a good sixteen paintings. These two foreign friends’ adventure and Cezanne’s art exhibition (at Palazzo Strozzi till July 29) are also a journey through a very creative Florence at the end of the 19th century. A town pervaded by a cultural fever, a sure viaticum for eternal artistic fame. Florence was a rapidly changing town full of a million creative stimula. Toward the end of the century, Giuseppe Poggi, architect, carried out a revolutionary town planning. He built a ring of wide avenues and started the demolition of the Jewish ghetto near the old market, today Piazza della Repubblica, so dear to the Florentine macchaiolo painters ( on such a subject the Alinari Museum is offering a beautiful exhibition). Florence was also Italy’s capital for a short time and enjoyed additional worldwide importance. Egisto Fabbri, who was the rich American offspring of Italian immigrants (his uncle, Egisto Sr., was a partner of the famous banker J.P. Morgan, still today a powerful icon of the Atlantic Coast bank), found, on his arrival, a lively bohemian Florence, truly free and multilingual. Egisto was handsome and rich. He was surrounded by a wide and unconventional family; he had a passion for painting and soon became a pupil of Edoardo Gordigiani and Alfredo Muller who were, in their turn, pupils of the “Macchiaiolo” painter Michele Gordigiani. In the company of the two artists, Fabbri experimented with impressionism in Paris and became, at the age of nineteen, a pupil of Pissarro. And it was in Paris that Fabbri fell in love with MAGAZINE 139
AR T E V E N T
Una mostra a Palazzo Strozzi propone Cézanne e i post-impressionisti toscani An exhibition at Palazzo Strozzi devoted to Cézanne and post-impressionist Tuscan painters
pittura di Cézanne: lo scopre per caso nell’atelier di Ambroise Vollard, quell’unico mercante d’arte che aveva creduto nell’artista incompreso. La sua passione per Cèzanne diventa quasi compulsiva: acquista di continuo opere sue, arriverà a possederne 32, 16 il suo amico Loeser. “Arriverà a scrivere all’artista di aver acquistato 16 quadri, chiedendogli d’incontrarlo, ma il pittore risponderà con un diniego” racconta Francesca Bardazzi, curatrice della corposa mostra (finalmente una rassegna con didascalie esaurienti a corredo di ogni opera) dedicata ai due collezionisti e alla prima esposizione di opere post impressioniste, sulla scia di quella che venne allestita da Ardengo Soffici e dai due americani nel 1910 proprio a Firenze (nello stesso anno anche Roger Frey, il critico amico di Vanessa e Virginia Woolf ne organizzerà una analoga a Londra, ma verrà accolta con sdegno e repulsione dai conservatori e benpensanti londinesi). Non è un caso che Bardazzi azzardi proprio nell’indicare i due collezionisti come i due principali divulgatori dell’opera cezanniana. E’ attraverso di loro che i fratelli Geltrude e Leo Stein scopriranno l’artista di Aix. E’ un gioco (altro grande pretesto della mostra di palazzo Strozzi) d’intrecci quello che unisce all’inizio del Novecento Firenze a Parigi, all’Inghilterra, all’America. Un filo conduttore lega i tanti stranieri che popolano la città sull’Arno agli artisti toscani. E’ qui che Loeser ritrova il vecchio compagno di Harvard Bernard Berenson (che visse alla villa I Tatti, a Vincigliata). E sarà proprio lo storico dell’arte a far conoscere i fratelli Stein (Gertrude decide di diventare scrittrice proprio a Firenze) a Loeser. Il lituo-americano era arrivato a Firenze come i collezionisti e semplici amanti d’arte quali Horne, Acton, Perkins, critici che alla fine del secolo si erano ritrovati nella città frequentata da Henry James come da William Palmer, da Edith Wharton come da Vernon Lee (che viveva all’Ombrellino). Fu proprio la scrittrice di testi fantastici e paranormali che introdusse la parola empatia nel vocabolario inglese (sono gli anni della psicanalisi e di Freud). E prima ancora DH Lawerence, Mary Cassatt, Singer Sargent. In quella Firenze più macchiaiola che impressionista, pertinacemente ancorata al disegno, che si era già misurata negli accesi dibattiti del Caffè Michelangelo con Edgar Dègas, attratto da quegli accostamenti per contrasti dei colori (come esaspereranno poi i fauves). E se Loeser è tra i due il vero collezionista, Fabbri in realtà è un talentuoso pittore che arriva quasi a immedesimarsi, in una sorta di metempsicosi, con l’artista di Aix. “Venderà perfino un Dègas - confida Bardazzi - pur di assicurarsi quadri del suo mito”. “Negli anni ’20 tutto il suo corposo patrimonio sarà disperso”, spiega Bardazzi. Otto quadri di Cèzanne saranno donati al presidente degli Stati Uniti da Loeser che nella sua collezione vanterà anche una delle “Bagnanti”, che in un suo famoso dipinto riprenderà anche Ardengo Soffici, continuatore di quell’opera cezanniana in riva all’Arno. Firenze negli anni ‘20 era già più futurista e vorticista, ma la mostra di Palazzo Strozzi ha anche il merito di offrire uno spaccato storico-sociale di un periodo ricco, e non solo culturalmente, di una storia che la città forse non ha più ritrovato.
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Cezanne’s work after meeting him in Amboise Vollard’s atelier. Vollard was, by the way, the only art merchant who, from the very beginning, put faith in the artist. Fabbri’s passion for the works by Cezanne knew no bounds and he started buying painting after painting. He owned thirty-two of them and his friend Loeser, sixteen. “He even wrote to Cezanne expressing his desire to meet him but the artist refused”says Francesca Bardazzi, curator of the important exhibit (at last an art show fully supplied with exhaustive captions for each work) devoted to the two art collectors and to the first Post-Impressionist exhibition organized by Ardengo Soffci and the two Americans in 1910, in Florence. At about the same time, Roger Frey, (Vanessa and Virginia Woolf’s critic friend) organized a similar exhibition in London but the same was received with hostility and disdain by the conservative and conventional British public. It is not by chance that Bardazzi names the two art collectors as the most important promoters of Cezanne’s art. It is, indeed, through them that Gertrude and her brother Leo Stein would discover the artist. It is like weaving together the threads of a play (another good reason for Palazzo Strozzi’s exhibit) between Florence and Paris, England and America at the beginning of the 20th century. A thread linking the many foreigners living in Florence with the Tuscan artists. Loeser met again his old chum from Harvard, Bernard Berenson (Berenson spent the rest of his life at the villa “I Tatti”, in Vincigliata) and it was the famous art critic who introduced Gerturde and Leo Stein to Loeser. Gertrude started her career as a writer in Florence. The Lithuanian-American art historian had arrived in Florence exactly like many collectors and art-lovers such as Henry James, William Palmer, Edith Wharton and Vernon Lee (who lived at villa “L’Ombrellino”). It was Edith Wharton, writer of paranormal and fantasy texts, who introduced in the English dictionary the word empathy (these were the years of Freudian psychoanalysis). And even before, DH Lawrence, Mary Cassatt, Singer Sargent. All of this in a town more “macchiaolo” than impressionist, still clinging to the drawing tradition, within the walls of the Caffè Michelangelo where Edgar Degas (who lived for a year in the now called Piazza Indipendenza) was attracted by those contrasting colors (later exasperated by the so-called “Fauves”). But, if Loeser was the true art collector, Fabbri was also a talented artist who identified himself completely with the artist from Aix. “He went as far as selling one of Degas’s paintings in order to buy more works of his beloved myth”says Bardazzi-. In the end, he sold his artistic patrimony to raise money for the restoration of the Borgo di Serravalle in Reggello, later devoted to Catholicism (to which he had converted) and to the study of Gregorian chants. “Around the 20s, all of his substantial patrimony was scattered”- explains Bardazzi-. Loeser willed eight paintings by Cezanne to the President of the United States. Loeser owned one of the famous “Bathers” paintings (now at the Metropolitan Museum of New York). Ardengo Soffici would, later on, use the same theme of the bathers in one of his famous paintings, following in Cezanne’s footsteps on the Florentine riverbanks. Among the Tuscan artists most compatible with Cezanne, who introduced cubism to the world, we like to remember Sironi, Rosai and Viani. Florence, in the twenties, was already leading a lively, futuristic pace and the exhibition at Palazzo Strozzi offers a cross-section of a specially fruitful time in the cultural and social history of Florence. A time that the town seems to have lost forever.
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Paul CĂŠzanne 1 - Casa sulla Marna (1888-90) 2 - Cinque bagnanti (ca. 1888) 3 - La strada in curva a Auvers-sur-Oise (ca.1881) 4 - Ritratto di uomo seduto (1898-1900) 5 - Natura morta con bricco del latte, caraffa e ciotola Images from CĂŠzanne a Firenze
FLO A R T Fabrizio Moretti
Scultura del Rinascimento Desiderio da Settignano, la raffinatezza nel Quattrocento fiorentino Desiderio da Settignano, 15th century Florentine refinemen
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a scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento è il titolo della mostra dedicata a Desiderio da Settignano, uno dei più grandi scultori italiani del XV secolo, che il Museo Nazionale del Bargello di Firenze ospita nella sua sede. Il Museo del Louvre e la National Gallery di Washington, che ospiterà la mostra dal primo luglio, hanno collaborato a questa impresa con il museo fiorentino. Attraverso questo sforzo internazionale è stato possibile ricostruire l’iter artistico del famoso scultore. Desiderio nasce a Settignano, collina fiorentina nei pressi di Fiesole, nel 1429 e muore a Firenze nel 1464. L’artista vive nel periodo del grande Rinascimento fiorentino ed è a contatto con i grandi maestri della pittura e scultura: Masaccio, Filippo Lippi, Beato Angelico, Verrocchio e Donatello, costituendo insieme a loro uno dei momenti più alti della creatività nel campo della scultura di quegli anni. Desiderio caratterizza il suo linguaggio formale come uno stile raffinato, che unisce la sensibilità alla forza della espressione del soggetto raffigurato fino a raggiungere nella lavorazione del marmo un livello di perfezione che neanche il suo collega Donatello ha raggiunto. Purtroppo sono poche le opere autografe dell’artista di Settignano, poiché morì a soli 35 anni, ma la sua presenza ha sicuramente segnato una tappa fondamentale nella storia della scultura italiana. In mostra vi è la celebre statua del San Giovannino Martelli, che, secondo gli studi più attuali, è opera della collaborazione tra Donatello e Desiderio e la dimostrazione del loro legame di cui parla anche Vasari nella vita che dedica a Desiderio. Fra i vari busti possiamo vedere quello famoso di Marietta Strozzi proveniente dal Bode Museum di Berlino e quello proveniente dal Louvre della Bella Fiorentina, simboli dell’ascesa sociale dei mercanti-banchieri fiorentini alla metà del Quattrocento. Desiderio è sempre stato considerato un virtuoso dell’intaglio marmoreo. E’ il solo a riprendere e a sviluppare, dopo Donatello, la tecnica del rilievo stiacciato, cioè di minima profondità, di cui il Tondo Arconati Visconti proveniente dal Louvre e la Madonna Panciatichi del Bargello costituiscono esempi di straordinaria delicatezza esecutiva, indimenticabili per il grande sentimento che esprimono. Questa mostra è un evento irripetibile per immergersi nel magico mondo della scultura Rinascimentale fiorentina. 142 MAGAZINE
“La scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento” (the discovery of grace in Renaissance sculpture) is the title of the exhibition devoted to Desiderio da Settignano, one of the greatest Italian 15th century sculptors, held at the Bargello Museum in Florence in collaboration with the Louvre Museum and the National Gallery of Washington (that will be housing the exhibit beginning from July 1 ). Through the combined efforts of these three museums , the famous sculptor’s artistic career has been reconstructed. Desiderio da Settignano was born in Settignano, a village set on a hillside near Fiesole, outside of Florence, in 1429 and died in Florence in 1464. He was active during the Renaissance period and established relations with the great painters and sculptors of the time: Masaccio, Filippo Lippi, Beato Angelico, Verrocchio and Donatello. He greatly contributed, with his creativity, to the development of sculpture in those years. Desiderio had a very refined style which combined delicacy and the depicted subject’s force of expression, achieving a level of perfection that Donatello himself was unable to reach. Unfortunately Desiderio left us with very few works of art because he died at the age of thirty-five, but he has been, nonetheless, one of the greatest artists in the history of Italian sculpture. The exhibition includes the famous statue of San Giovannino Martelli which, according to the latest studies, was the fruit of the collaboration between Donatello and Desiderio and proof of their friendship that Vasari describes in his “Lives of Artists”. There is also the bust of Marietta Strozzi, from the Bode Museum in Berlin, and the one called “Belle Fiorentine”, symbol of the Florentine merchants-bankers’ social rise in the mid-15th century. Desiderio had a special talent for marble carving. He was the only artist, after Donatello, who took the master’s technique of “stiacciato” (low relief) in a new direction. The Tondo Arconati Visconti coming from the Louvre and the Madonna Panciatichi of the Bargello Museum are examples of extraordinarily delicate workmanship, unforgettable works of art. The exhibition is a unique chance to plunge into the magic world of Florentine Renaissance sculpture.
Desiderio da Settignano
La scoperta della grazia nella scultura del Rinascimento
fino al 3 di giugno/till 3 June 2007 Museo Nazionale del Bargello - Firenze, Via del Proconsolo Orario: martedì - domenica, 1°, 3° e 5° lunedì del mese: ore 8.15-18.00. Chiuso il 2° e il 4° lunedì del mese e il 1° maggio Opening hours: Tuesday-Sunday, 1st , 3rd and 5th Monday of the month: 8.15 am - 6.00 pm Closed on the 2nd and 4th Monday of the month and on May 1st.
Desiderio da Settignano, La Bella Fiorentina (Louvre)
...la storia a por tata di sguardo ...history wherever you look
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PEO PLE A RT IST
Teresa Favi
Nano, Ben Hur 1959 and Giulio Cesare1953
Tremila volte Nano Silvano Campeggi. Le colline di Firenze nascondono un rivoluzionario The hills of Florence hide a revolutionary artist
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passato alla storia del cinema come uno dei migliori cartellonisti che Hollywood abbia mai avuto. Gli ha dedicato notti insonni, spole Firenze-Roma, compromessi con le richieste delle case cinematografiche americane malate di semplicità per concupire un popolo incolto. Quello degli italiani dopo la guerra. Ma “Nano”, Silvano Campeggi, è riuscito a rivoluzionare lo stesso l’arte del manifesto per il cinema: i cavalli di ‘Ben Hur’, il bacio passionale di Clark Gable in ‘Via col Vento’, Humphrey Bogart e Ingrid Bergmann abbracciati in Casablanca sembravano staccarsi dalle superfici piatte dei suoi manifesti, prenderti per un braccio e accompagnarti inebetito all’ingresso del cinema. Il segreto: colore, sesso, azione concentrati in un’idea forte e trasversale. Campiture di colori accesi dalle quali uscivano i ritratti degli attori incompiuti, graffiati e drammatici (“come i Prigioni di Michelangelo”, dice lui). Si vocifera che proprio un giovane Andy Warhol, a Firenze per imparare a fare il vetrinista, lo abbia voluto conoscere. Lui fa spallucce, e dice di non ricordare bene, schivo come tutti quelli che hanno coscienza delle proprie qualità ma non ne fanno vanto. Trent’anni di lavoro per 3000 volte, tante quanti i suoi manifesti. Adesso chi si aspettasse un canuto signore di 83 anni immerso nel torpore del suo buen retiro sulle colline di Firenze (mai visto un panorama simile: linea retta che si sgancia da un olivo sotto casa, trapassa il campanile di Giotto, sfiora la punta dell’Abetone fino a fendere la cima grande delle Apuane) si sbaglierebbe di grosso. Silvano dipinge, oltre ad essere anche un noto ritrattista. “Perché la mia vera anima è quella del pittore”, dice l’artista che ci accoglie, dritto come un fuso, in jeans e scarpe da ginnastica. Allievo di Rosai e Annigoni, ha ripreso a dipingere da quando ha smesso di lavorare per il cinema. Un Campeggi pittore come un Giano bifronte, che alterna la sua più intima natura d’artista contemporaneo ai racconti pittorici del mondo toscano e della sua storia, indubbiamente più vicini al Nano dei manifesti. Alla raccolta di
He went down in history as one of Hollywood’s greatest poster artists. He devoted sleepless nights, many trips back and forth from Florence to Rome, compromises with US movie production companies, to converting the uneducated Italian people of the post-war period to the passion for movies. Silvano Campeggi, better known as “Nano”, revolutionized the art of poster designing: the horses of Ben-Hur, Clark Gable’s passionate kiss in “Gone with the wind”, Humphrey Bogart and Ingrid Bergman embracing each other in “Casablanca”, they all seem to be on the point of walking out of the posters to accompany you inside the movie theatre. His secret: color, sex, action. The actors’ incomplete, dramatic portraits (“like the Captives by Michelangelo”, he says) on brightcolored backgrounds. Rumours have it that a young Andy Warhol, staying in Florence to learn how to become a window-dresser, expressed the wish to meet him. He shrugs his shoulders, says that he doesn’t remember, shunning praise like all those who are conscious of their qualities but don’t boast of them. Thirty years of hard work multiplied by 3000, the number of his posters. Now, if you expect him to be an eighty-three year old white-haired man living in retirement in his house on the hills of Florence (I’ve never seen such a view: a straight line starting from one of his olive trees , passing through Giotto’s tower bell, grazing the top of the Abetone mountain and cutting through the highest peak of the Apuane mountains), you would be greatly mistaken. Silvano is a painter and a renowned portraitist. “Because I have the soul of a painter” says the artist who welcomes us, as straight as a ramrod, dressed in a very casual attire. Pupil of Rosai and Annigoni, he went back to painting when he retired from his job as a poster designer. As a painter, he alternates contemporary works with the traditional depiction of the Tuscan world and its history. He painted MAGAZINE 145
P E OP L E ARTI ST
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1. Via col Vento, 1952 2. Leslie Caron, Gigi, 1958 3. Rapsodia, 1954 4. Ritratto di Mario Monicelli/Portrait of Mario Monicelli 5. Bozzettto non identificato/Unidentified sketch 6. Casablanca, 1962 7. Cantando sotto la pioggia, 1952
Una retrospettiva in maggio, al Lincoln Center di New York rende omaggio all’artista toscano A retrospective exhibition , at the Lincoln Center in New York, pays homage to the Tuscan artist frames del Calcio Storico di Firenze e Palio di Siena seguiranno a breve i ritratti delle dame fiorentine del Rinascimento, e in contemporanea sta lavorando alle ‘Donne di Puccini’ che gli sono state commissionate per i 150 anni della nascita del compositore. Ha le valigie pronte per volare con la bella moglie Elena, che gli fa tuttora da coach, al festival del cinema di Syracuse (NY) dove i suoi manifesti hanno messo in moto ben 4 mostre. Dopo sarà la volta di NY quando il Lincoln Center gli dedicherà, dal 15 maggio al 18 giugno, una grande retrospettiva dal titolo ‘3000times. Silvano “Nano” Campeggi’. Poi chissà che con questi ritorni di fiamma per gli anni ’40, non capiti di ritrovare Nano a scaldare l’anonimato grafico delle nostre multisale d’avanguardia. Noi ce lo auguriamo. 146
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pictures of Florence’s “Calcio Storico” (historic football) and of the Palio of Siena. He is now working at portraits of Florentine Renaissance ladies and, at the same time, at the “Women of Puccini”, commissioned to him to celebrate the 150th anniversary of the composer’s birth. He is about to fly, with his attractive wife and “coach” Elena, to Syracuse (NY) for the film festival. Then he will go to New York for a great retrospective exhibition called “3000 times. Silvano “Nano” Campeggi”, held at the Lincoln Center from May 15 to June 18. And then, who knows what might follow. With this revival of the 40s going on, Nano might go back warming up our cold and anonymous multiscreen cinemas. We hope so.
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Al galoppo nel parco L’esperienza indimenticabile di cavalcare con i butteri e la loro mandria, di percorrere i forteti dell’Uccellina, il tombolo lungo il mar Tirreno The unforgettable experience of horse trekking with Maremma cowherds and their cattle , through the Uccellina park or along the Tyrrhenian Sea 152 MAGAZINE
Parco dell’Uccellina
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a primavera è forse la stagione migliore per le gite a cavallo, soprattutto in Toscana, dove le occasioni e gli itinerari sono tantissimi, ognuno con un fascino particolare. Fra le tante possibilità di escursione, indichiamo due mete difficilmente eguagliabili. Il parco di San Rossore e il parco della Maremma. Due ecosistemi simili eppur diversissimi. San Rossore è a pochi chilometri da Pisa, una pineta monumentale ex residenza dei Re d’Italia, dove flora e fauna autoctona prosperano nella protezione assoluta. Il parco della Maremma è poco a sud di Grosseto e comprende un’area che è sintesi affascinante di una terra un tempo aspra e selvaggia: zone palustri, di allevamenti e coltivazioni biologiche, pinete, boschi di querce, sughere e macchia mediterranea. In comune hanno il respiro del Tirreno, con larghe e lunghissime spiagge di sabbia finissima. E’ possibile visitare i due parchi anche a cavallo, vediamo come.
Spring is the best season for horseback tours, especially in Tuscany, where there are many routes to follow, each with its own special charm. Among the various tours, we recommend two unique destinations. The park of San Rossore and the Maremma park. Two similar yet very different ecosystems. San Rossore is just a few kilometres from Pisa, it is a pine forest, once residence to the Kings of Italy, where autochthonous flora and fauna flourish in a totally protected environment. The Maremma park is south of Grosseto and covers an area, once a wild and harsh land, consisting of marshes, farms, pine forests, oak woods, cork forests and Mediterranean scrub. The two parks are both on the Tyrrhenian Sea and have big and long sandy shores. The parks can be both visited on horseback. Let’s see how.
H O R S I N G TI M E
ALBERESE Un prezioso mosaico di ecosistemi: la pineta di Marina di Alberese, la foce dell’Ombrone, le aree paludose, i monti dell’Uccellina, la costa falcata del Tirreno. Quasi diecimila ettari, questo è il Parco della Maremma. Il cuore è costituito dall’Azienda Regionale Agricola di Alberese, la metà dell’intero territorio del parco, retaggio dei Lorena, oggi argine formidabile a tutelare l’armonia fra ambiente e cultura, storia e agricoltura di uno degli angoli più significativi della Toscana. In simbiosi con l’area protetta, l’azienda agraria si muove nel biologico, produce e commercializza vino Doc (il Morellino), olio, prodotti ortivi, trasforma il grano duro in pasta. Ma è famosa soprattutto per la sua mandria di bovini , uno degli ultimi allevamenti Maremmani in purezza e allo stato brado. Un tempo utile per il lavoro nei campi, oggi apprezzato per la sua carne particolarmente saporita. E dove ci sono Maremmane non possono non esserci anche i cavalli Maremmani, e con loro i butteri, i celebrati cowboys italiani. In sella a questi cavalli forti e massicci, focosi e resistenti, anche il visitatore può vivere un’esperienza unica. Oggi i butteri di Alberese sono quattro, il loro capo è Stefano Pavin. Montano in sella ogni mattina alle sette per controllare le mandrie, i parti, i tanti problemi di un gruppo di 500 bovini di tutte le età. Si può accompagnarli diventando occasionali compagni di lavoro: gli ospiti (non più di otto) sono chiamati ad integrare i butteri. La cavalcata non ha una meta precisa, è decisa dalle necessità della mandria. Per partecipare occorre avere una buona esperienza di equitazione e alzarsi presto: i cavalli vengono sellati alle sette in punto (le selle sono militari, comode, staffate lunghe). Si torna in stalla alle 11 e mezzo. Il costo dell’esperienza è di 50 euro; c’è un piccolo sconto se si è ospiti dell’agriturismo della Villa Granducale di Alberese. Per prenotare telefonare al +39. 0564.407100. Per una gita a cavallo all’interno del Parco pur senza essere cavallerizzi provetti, l’unico maneggio autorizzato dall’Ente Parco è quello dell’Agriturismo “Il Gelsomino”, diretto da Margherita, tre figli e sedici quadrupedi. Le possibilità di gita all’interno del Parco dipendono dal tempo e dai luoghi che si intende visitare. In due ore si può andare in passeggiata fino al mare, oppure scorrere l’Ombrone, inerpicarsi in un bosco di querce (costo 35 euro). In quattro ore (55 euro) si va in pineta, fino alla spiaggia di Collelungo, ma anche nella macchia sull’Uccellina fino all’abbazia di San Rabano appena restaurata, oppure fino al Romitorio. Per l’intera giornata (il costo sale a 80 euro, pranzo compreso), si può modulare la cavalcata sui monti, in pineta o lungo il mare. A metà giornata si sosta per un monumentale pic-nic di ottimi cibi maremmani. Per prenotare, telefonare a Margherita +39.347.77466476. 154 MAGAZINE
ALBERESE A precious mosaic of ecosystems: the pinewood of Marina di Alberese, the mouth of the Ombrone river, the marshy areas, the Uccellina mountain, the Tyrrhenian coast. About ten thousand hectares, this is the Maremma park. The heart of it is represented by the Regional Farm of Alberese, covering about half of the park’s territory, once owned by the Lorena family , today a superb blending of nature and culture, history and farming, in one of the most beautiful places in Tuscany. The farm , in total symbiosis with the surrounding environment, is committed to organic farming and makes and sells wine (the famous Morellino), olive oil, vegetables and pasta. But it is mostly famous for its herd of “Maremmana” cattle, raised in the wild state, whose meat is very tasty. And where there are Maremmana cows, there are Maremmana horses and, with them, Maremma cowherds, the Italian cowboys. Tourists can experience horse riding on these strong and stocky, impetuous and tough horses by spending a day with the cowherds and their cattle. The cowherds of Alberese are four, all young. The manager is Alessandro Zampieri, the head of cowherds is Stefano Pavin. They mount their horses every morning at 7 am and travel the park grounds to check the cattle, the state of the fencing, the newborn calves and solve the many problems that a group of 500 animals of all ages have. One can go with them and help them with their tasks. There is no specific destination, it depends on the needs of the cattle. Prior horse riding experience is required and one has to get up early. The horses are saddled at 7 am sharp (the saddles are comfortable). One gets back at 11 am. The cost of the ride is 50 euros; there is a small discount for the guests of the holiday farm built into the Villa Granducale di Alberese. For reservations please call +39.0564.407100. However, even those who have no Un’immersione nella natura autentica, dove previous riding experience can enjoy gli animali sono i grandi protagonisti a horseback tour in the park. The A full immersion in nature, riding school of the holiday farm “Il in the Animal Kingdom Gelosomino” run by Margherita and her three children, provides tame horses for all ages. There are various tours to chose from. All tours depart at 9 am: in two hours time one can reach the seaside, an oak wood or an olive grove or go along the Ombrone river (35 euros); in four hours time (55 euros) one can ride in the pinewood till the shore of Collelungo, but also climb up the Uccellina mountain, through the Mediterranean scrub, and reach the recently restored abbey of San Rabano (this tour is quite difficult), or ride amidst olive groves and fields up to the Romitorio. For a full day tour (80 euros, including lunch), one can go anywhere, on the mountains, in the pine forest, along the sea. At lunch time one can enjoy a picnic prepared at the holiday farm and rest for a couple of hours. For reservations please call Margherita: +39.347 77466476
Sopra: Passeggiate a cavallo lungo le spiagge selvagge e incontaminate di Marina d’Alberese Sotto: Vista panoramica della costa grossetana, una delle piÚ suggestive e intatte della Toscana Above: Horse riding along the wild and uncontaminated shores of Marina d’Alberese Below:View of the beautiful coast of Grosseto
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Cinghiali e caprioli in libertà nel Parco di Ran Rossore - Wild boars and roe deer in the park of San Rossore
SAN ROSSORE Scoprire il parco di San Rossore. A cavallo. E’ il massimo. Perché l’antica tenuta che fu dei preti di Pisa, poi dei Medici fiorentini, poi dei Lorena, poi dei Savoia, poi dei presidenti della repubblica, e ora della Regione Toscana, è un parco di straordinaria bellezza ‘marcato’ dagli organismi internazionali come “patrimonio dell’umanità”. 250 specie animali – dal cinghiale ai rarissimi microrganismi - con migliaia di specie arboree ed erbacee, San Rossore si pone come spazio ideale per essere scoperto a cavallo nei suoi angoli più suggestivi. Uno spazio da 5300 ettari. Da dieci anni è possibile farlo con i cavalli di “Equitiamo”, un’associazione che Valeria Gambogi guida con una passione grande così. Cavalli e pony, naturalmente, perché tutti i membri di un nucleo familiare possano avere le stesse opportunità. Le tipologie di itinerario sono diverse, ma ne ipotizziamo tre tipi principali: 1 ora e mezzo, 3 ore, 6 ore. La gita più breve, 1 ora e mezzo costa 15,50 euro. Si muove dalla Sterpaia e, dopo avere attraversato gli allevamenti dei bovini, arriva fino a Piaggeria e Barcaccia, per poi costeggiare fiume Morto Vecchio e fiume Morto Nuovo. Paesaggio capace di provocare indicibili suggestioni tanto che negli anni Cinquanta quest’area fu scelta per girare due film che dovevano sembrare... la giungla frequentata da Sandokan. Gli animali che si possono incontrare sono cinghiali, daini, scoiattoli, aironi e cormorani mentre in acqua saltano i cefali (che qua tutti chiamano muggini). Con la gita di 3 ore (euro 39,50) si raggiunge l’arenile. Si attraversa la selva dei pini marittimi e si irrompe sulla spiaggia avendo dinanzi uno scenario unico: verso nord, la linea nettissima delle Apuane, a sud il paesaggio sfumato di Boccadarno e di Marina di Pisa. Il ritorno - bocca di Fiume Morto, ponte della regina, Paduletto, osservatorio ornitologico, Cascine Vecchie - avviene attorno alle 12,30, l’ora giusta per uno spuntino nei punti di ristoro tipici di San Rossore: al Casale della Sterpaia o da ‘Poldino’, il locale di Sandro Antonelli (il bisnonno, Poldo, fu il pescatore della regina Elena). Infine, il tour di sei ore (costo 80 euro, pranzo compreso). Straordinaria esperienza. Si arriva al Gombo. Superata la “buca del mare”, si raggiungono le Lame, acquitrini dove nidificano gli uccelli migranti, e poi si torna, attraverso Coton Venturini e Coton Ferdinando verso Cascine Nuove. Qua, al “pino gobbo” è allestito un super spuntino. Poi si torna verso Cascine Vecchie e la Sterpaia, punto di partenza del tour, attraverso il bosco. Info e prenotazioni Valeria Gambogi: +39.338.3662431 - +39.330.778623. 156 MAGAZINE
SAN ROSSORE Discovering the park of San Rossore on horseback is the ultimate experience. Because the ancient estate once owned by the priests of Pisa, then by the Medici, Lorena and Savoia families, by the Italian Presidents and, at present, by the Tuscan Region, is an extraordinarily beautiful park. It has, in fact, been proclaimed World Heritage site. It is habitat to 250 animal species - from wild boars to very rare micro-organisms- as well as to thousands of different tree and plant species. Horseback riding is, thus, the best way to discover San Rossore and its most charming spots. The park stretches over an area of 5300 hectares. The association “Equitiamo” , that Valeria Gambogi has been running passionately for ten years while trying to complete her university studies (only two exams to go!), provides both horses and ponies for all ages and offers 1 1⁄2, 3 and 6 hour horseback tours. The shortest tour, one hour and a half, costs 15,50 euros. It takes off from the Sterpaia area, where the stables are located, and proceeds through the cattlesheds, the Piaggeria and Barcaccia zones and then runs along the rivers “Morto Vecchio” and “Morto Nuovo”. The landscape is so incredibly beautiful that in the fifties two movies, whose story was set in a Malayan jungle, were filmed there. The three-hour tour (39,50 euros) follows a different route. It reaches the sandy shore (San Rossore is washed by the Tyrrhenian Sea for 12 kilometres and is bounded by the Arno river to the south and by the Serchio river to the north). It goes through the pine forest and reaches the shore from which one can admire a unique view: to the north, the Apuane mountains, to the south, Boccadarno and Marina di Pisa with its two bell towers. The tour ends at 12,30 pm, just in time for lunch that can be enjoyed in the two local restaurants: Casale della Sterpaia and Poldino, the place owned by Sandro Antonelli whose great-grandfather, Poldo, worked as fisherman for Queen Elena. The six-hour tour (80 euros, lunch included) is an extraordinary experience. It goes through many of the areas mentioned above and reaches the Gombo and the Lame zone, a swampy area where migratory birds build their nest. Then, after passing Coton Venturini and Coton Ferdinando (named after Ferdinando I Medici who did many important things for San Rossore and Pisa), one stops in Cascine Nuove where lunch is served: a dish of pasta or soup, barbecue and dessert. Then the tour proceeds through the wood and ends at Sterpaia from where it took off. Be careful not to fall off the horse, even if it just walks slowly: lunch includes light wine (12% vol) and so.... Horseback reservation Valeria Gambogi- +39.338 3662431 - +39.330 778623.
Where to wear
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Firenze Circolo Golf Ugolino Grassina, FI, ph 055 2301009 info@golfugolino.it www.golfugolino.it Golf Club Castelfalfi Montatone, FI, ph 0571 698466 golfcastelfalfi@libero.it www.castelfalfi.it Golf Club Le Pavoniere Prato, PO, ph 0574 620855 info@golfclublepavoniere.com www.golfclublepavoniere.com Golf Club Poggio dei Medici Scarperia, FI, ph 055 8435562 info@golfpoggiodeimedici.com www.golfpoggiodeimedici.com Golf Club Toscana Gavorano, GR, ph 0566 820471 toscanagolf@libero.it www.golfclubtoscana.com Montecatini Golf Club Monsummano Terme, PT, ph 0572 62218, 0572/640692, golf_montecatini@virgilio.it www.montecatinigolf.com
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Gianni Mercatali photo New Press Photo
Stile. Puro e semplice
Amedeo d’Aosta ci apre le porte della sua casa toscana a Castiglion Fibocchi Amedeo d’Aosta welcomes us in his Tuscan house in Castiglion Fibocchi
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etti un pomeriggio di primavera in una casa in campagna sulle colline di Castiglion Fibocchi per un caffè con amici. L’ambiente è semplice come l’ospite che ci riceve. Un breve viale di giovani cipressi, un cancello elettrico, un prato bianco di margherite e poi dei recinti con capre, pecore e struzzi. La casa è in stile toscano anche se priva di intonaco all’esterno e quindi simile all’architettura umbra. Ci riceve in quelle che erano le stalle ma che oggi è un’accogliente e affascinante living, con grande camino in pietra serena, una biblioteca di ciliegio ricca di libri di storia, e poi comodi divani e numerosi tappeti che nascondono il cotto tipico di quell’architettura. Lui è il Duca Amedeo d’Aosta, cordiale e simpatico. È il più giovane prigioniero dell’ultima guerra perché a soli 6 mesi dopo l’armistizio dell’8 settembre del ‘43 venne deportato dai tedeschi in un campo di concentramento in Austria con la madre. Le numerose foto sono l’occasione per un interessante racconto della sua vita. È nato a Firenze all’indomani del grande bombardamento della stazione di Rifredi. Tornato a Firenze dopo la prigionia vive nella città, quindi studia al collegio navale Morosini di Venezia e successivamente in Inghilterra. Dopo l’Accademia Navale di Livorno diviene ufficiale della Marina Militare Italiana. Raccontandoci il suo forte interesse per i viaggi, mai come turista, la conversazione si sposta sul cibo e le varie cucine etniche di cui
Imagine a spring afternoon in a country house on the hills of Castiglion Fibocchi enjoying a cup of coffee among friends. The place is as unassuming as the host. A driveway lined with young cypresses, an automatic gate, a meadow white with daisies and pens for goats, sheep and ostriches. A classic Tuscan style house, although the unplastered exterior walls are more common in Umbria than in Tuscany. He welcomes us is in what were once the stables and now is a charming living-room, with a big stone fireplace, a cherry-wood bookcase full of history books, comfortable sofas and many rugs hiding the typical terracottatiled floor. The host is the Duke Amedeo d’Aosta, a friendly and nice person. He is the youngest prisoner of World War II because when he was only six months old, following the Italian armistice of September 8 1943, he was deported by the Germans in an Austrian concentration camp with his mother. The many photos well describe his adventurous life. He was born in Florence the day after the bombing of the Rifredi train station. He came back to Florence shortly after the end of his imprisonment. He then went to Venice, where he studied at the Morosini naval college, and to England. He attended the naval college in Leghorn and became naval officer. When he tells us about his passion for travelling, but never
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Uno degli struzzi dell’allevamento da Amedeo d’Aosta - La facciata in pietra della casa - Amedeo d’Aosta nel living della sua casa toscana One of the ostriches raised by Amedeo d’Aosta – The house’s stone facade - Amedeo d’Aosta in the living of his Tuscan house
Una grande passione per i viaggi e la cucina etnica, la produzione di vino e il mare di Pantelleria A deep passion for travelling and ethnic cuisine, wine making and Pantelleria’s sea è grande appassionato. Si diverte a cucinare e lo fa spesso, talvolta insieme alla moglie Silvia Paternò, anche lei bravissima. “Mangiare in modo frugale – ci dice – è un’abitudine di Casa Savoia, molto piemontese”. Durante i suoi viaggi, dove ha vissuto le realtà di oltre 120 Paesi, è sempre incuriosito dalla cucina e dagli ingredienti del luogo. “Gastronomicamente parlando ho avuto delle esperienze veramente uniche”. In una tenda Tuareg ha mangiato l’occhio di capra, a Nairobi il coccodrillo e in Uganda le cavallette il cui gusto – ci dice – assomiglia ai gamberi di fiume. Per storia di famiglia ama l’Africa. Fin da quando, agli inizi degli anni ‘30, Mussolini dette incarico a suo zio Amedeo di comporre due reggimenti di meharisti (reggimento di soldati sul cammello) in Libia. Ama molto la cucina speziata tanto che il piatto che preferisce cucinare è il pollo allo zenzero. Un semplice pollo arrosto, naturalmente con le zampe sporche, diviso poi in 4 porzioni, arricchito con polvere e ostie di zenzero e quindi ripassato al forno e servito con una salsa ottenuta da burro dorato con cipolla e polvere di zenzero. “Amo la campagna toscana, il vino del contadino o delle osterie e la cucina semplice di questa straordinaria regione”. Ha iniziato a produrre vino già nella sua ex tenuta del Borro e oggi continua a farlo all’Isola di Pantelleria. D’altra parte i Savoia, che nel 1200 si imparentarono con i Borgogna, già facevano vino dal XIII secolo. Giusto l’isola di Pantelleria. Una terra che ha scoperto circa 15 anni fa e di cui si è subito innamorato. Tanto che oggi ha una casa con un giardino botanico di oltre 1.500 piante, un orto con rosmarino, salvia e menta, e da 6 anni produce un eccellente Passito di Pantelleria che sull’etichetta riporta lo stemma sabaudo. Nell’isola, anche se è stato ufficiale di Marina, non ama pescare ma fare immersioni. “Apprezzo il pesce ma anche la carne, in particolare la selvaggina”. Ed è strano come in famiglia soltanto le donne praticassero la caccia. Tanto che la nonna, Elena di Francia, detiene tuttora il primato delle zanne di elefante. Nel frattempo la domestica ci aveva servito un profumato caffè.
as a tourist, we end up talking about food and ethnic cuisine of which he is a true fan. He loves cooking and does it often, sometimes with his wife Silvia Paternò, an excellent cook herself. “Eating frugally- he says- is a habit of the Savoia Family, a very Piedmontese habit”. During his trips, that brought him to 120 countries, he is always intrigued by the local cuisine. “As far as food is concerned, I’ve had some really unique experiences”. In a Tuareg tent, he ate a goat’s eye, in Nairobi he tasted crocodile meat and in Uganda grasshoppers which – he says- taste like crawfish. He inherited the passion for Africa from his family. At the beginning of the 30s, Mussolini asked his uncle Amedeo to form two Meharist regiments (regiment of camel riders) in Libya. He loves spicy food. In fact, his favourite dish is chicken with ginger: a simple roast chicken, cut into four pieces, spiced with ginger and rewarmed in the oven and served with a sauce made with butter-sautéed onions and ginger powder. “I love the Tuscan countryside, peasant wine and the simple cooking of this extraordinary region”. He started making wine in his former estate called Borro and today he does the same in the Isle of Pantelleria. For that matter, the Savoia Family, that became related to the Borgognas in the 13th century, have been making wine since then. The Duke discovered Pantelleria fifteen years ago and fell in love with it at first sight. Today he owns a house with a botanical garden containing over 1500 plants and a vegetable garden with rosemary, sage and mint. He has been making an excellent “Passito di Pantelleria” (sweet wine) for six years . The wine label shows the family coat of arms. In Pantelleria he prefers diving to fishing. “I like fish but also meat, especially game”. Strange to say, only the female members of the Savoia Family used to go hunting. The Duke’s grandmother, Elena of France, holds the record of getting most elephant tusks. In the meantime, a maid served us fragrant coffee. MAGAZINE 167
Castello di Vicarello
ITINER A RIES R ES O RT Olivia Strigoli
Spirito libero
Castello di Vicarello Un rifugio fuori classe in Maremma An oasis of peace in Maremma
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ulle colline dell’Alta Maremma, crescono con rigoglio folti boschi sempreverdi dove riparano branchi di caprioli e cinghiali. E’ sull’ultimo di questi rilievi densi, alla fine di una strada sterrata, che appare solitario e severo il Castello di Vicarello. Situato a strapiombo sulla pianura grossetana sorveglia, dal lontano 1100, i suoi poderi e vigneti - merlot e sangiovese - ne lambiscono le alte mura. Rinasce ora a nuova vita, grazie a un attento restauro conservativo e alle amorevoli cure di Aurora e Carlo Baccheschi Berti, lei milanese, lui fiorentino, felici proprietari di questo rifugio agreste. La coppia, di ritorno in Italia qualche anno fa dopo un lungo periodo trascorso in Indonesia, mal sopporta la vita frenetica di città e scommette su questo paradiso da ricostruire con innovativi propositi ecologici. Dapprima dimora privata, si apre presto anche all’ospitalità. Cinque suite e una camera sono ricavate da un’ala medievale e On the hills of upper Maremma one finds oneself suddenly swallowed by thick evergreen woods where deer and wild boars seek shelter. At the top of one of these thickets, at the end of a dirt road, the castle of Vicarello rises solitary and austere. Overhanging the plain of Grosseto, it has been guarding, since 1100, its farms and Merlot and SanGiovese vineyards which reach the tall outer walls. Vicarello is now enjoying a new life thanks to an attentive renovation and the loving care of Aurora and Carlo Baccheschi Berti, from Milan the first and from Florence Carlo, the happy owners of this rural haven. The two, after a long stay in Indonesia and refusing a frenzied urban life-style, gambled on this piece of rural paradise with a series of ecological and innovative projects. Formerly a private residence , Vicarello was soon opened to guests. Five suites and one bedroom were built in the medieval wing and in two outhouses. Each keeps a MAGAZINE 175
ITIN ER A R I ES RE SORT
da due nuove dependance. Ciascuna serba una vera e propria anima, dettata da una struttura e un arredo originale. Quelle dello Sprone e del Giardino segreto aprono sul cortile centrale e si sviluppano attorno a un soppalco ligneo grezzo. Alcuni mobili ricordano il passato indonesiano della coppia, altri sono di antiquariato italiano oppure di modernariato. Un raro baldacchino Raffles, d’ispirazione coloniale, è accostato a divani e poltrone di cuoio, a ironiche stampe francesi e ad avori d’elefante. Nella suite del Vicario un alto letto balinese affianca un Superonda in skai nero, una cabina armadio del secolo scorso, un tavolo firmato Giò Ponti e raffinate tele toscane. Nel giardino movimentato da onde di rose candide, di lavande e di rosmarino prostrato continuano i riferimenti esotici - panche zoomorfe, poltrone in teck scolpito e letti da riposo con tetto vegetale - fino alla suite I Sassi e all’edificio della Chiesina. Ci si sorprende a passeggiare tra le due piscine, nell’orto e negli angoli nascosti da pergole di gelsomini, senza incontrare alcuno degli ospiti che si ritrovano poi al tramonto, intorno ai tavoli imbanditi sotto il cielo stellato o al riparo, vicino alla cucina economica dal sapore autentico. Perché qui vige una regola d’oro orientale: ognuno gode della propria indipendenza, dei propri spazi, insomma, di una vera libertà.
Qui vige una regola d’oro: ogni ospite gode di una totale indipendenza : An unwritten law is in force here: the guest is entitled to enjoy a full and relaxing freedom
Castello di Vicarello Loc. Vicarello, 1 Poggi del Sasso - Cinigiano Ph. +39.0564.990718 www.castellodivicarello.it
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special identity suggested by a certain structure and original pieces of furniture. The suites named “dello Sprone” and “the secret garden” give onto a central courtyard and are on two levels. Some pieces of furniture belong to the couple’s Indonesian past, some others are Italian antiques or modern antique: a rare Raffles colonial-style four-poster bed, leather sofas and armchairs, ironic French prints and elephant tusks. In the Vicario suite a tall bed from Bali is placed near a black Superonda sofa, a 20th century wardrobe cabinet, a table designed by Giò Ponti and sophisticated Tuscan paintings. Within the garden, animated by waves of snow-white roses, lavender and creeping rosemary, one finds again, exotic items like zoomorphic benches, carved teak armchairs and leisure beds with vegetable roof along a charming path reaching the “I Sassi” suite and the “Chiesina” building. One can take a walk between the two swimming pools, along the vegetable garden and the most secluded corners covered by jasmine pergolas without meeting a soul. The social gathering takes place later at sunset around a richly laid table under a starry sky or in the warm shelter of an old stove. An oriental unwritten law is in force here: the guest is entitled to enjoy a full and relaxing freedom.
Castello di Vicarello interiors
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Alessandro Tomberli, Enoteca Pinchiorri - Firenze and Filippo Saporito, La leggenda dei Frati restaurant - Abbadia Isola
Cooking experiences
La Toscana di Saporito e Tomberli a Aple Adria Cooking Tuscan cuisine by chefs Saporito and Tomberli at Aple Adria Cooking Festival
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l successo era atteso alla terza edizione di Alpe Adria Cooking, festival di Alta cucina. È stata una tre giorni di dimostrazioni pratiche di cucina e pasticceria a cura degli “chef relatori”, sul palco del Centro Congressi di Udine e Gorizia Fiere trasformato in cucina, sotto gli obiettivi delle telecamere che hanno visualizzato su grandi schermi il loro lavoro. È stata l’occasione per fare il punto su dove sta andando l’alta cucina, sotto l’abile regia di Enzo Vizzari, direttore delle Guide dell’Espresso. Hanno animato i fornelli 28 chef, per un totale di 19 stelle Michelin, provenienti da Francia, Spagna, Austria, Slovenia, Croazia e - novità di quest’anno - Russia. Per l’Italia si è voluto puntare non tanto sui “soliti noti”, ma soprattutto sulle giovani promesse dell’alta ristorazione che hanno mostrato vitalità e spinta alla ricerca. A rappresentare la Toscana Filippo Saporito che dopo un’esperienza da “Arnolfo” a Colle di Val D’Elsa, dal 2002 ha acquistato il ristorante “La leggenda dei Frati” ad Abbadia Isola, abbazia medievale sulla via Francigena, a Monteriggioni in provincia di Siena. Preparando sul palco i “mazzafegati”, antica salsiccia quasi scomparsa, patate al naturale e olio Dop Terre di Siena con chips di pane al vino, ha voluto valorizzare le tradizioni toscane con tecniche moderne per proporre una cucina pulita e di carattere, senza eccessive forzature. Nell’ultima giornata Alessandro Tomberli dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze ha affascinato raccontando, con dovizia di particolari, come creare una cantina da favola.
The third Alpe Adria Haute Cuisine festival was very successful. Three days of cooking demonstrations at the Udine and Gorizia Fiere Congress Center transformed, for the occasion, in a big kitchen and the chefs’ work was shown on huge screens. It was also a chance to talk about haute cuisine with Enzo Vizzari, director of the Espresso guides. 28 chefs of 19 Michelin-awarded restaurants from Italy, France, Spain, Austria, Slovenia, Croatia and, for the first time this year, Russia, took part in the festival. The Italian chefs were not the usual well-known ones, but very lively and researchoriented promising chefs of Italian haute cuisine. Among them, Filippo Saporito, who started his career in the famous Tuscan restaurant “Arnolfo” in Colle Val D’Elsa and, in 2002, opened his own place: “La Leggenda dei Frati” in Abbadia Isola, a medieval abbey near Monteriggioni, in the province of Siena. He prepared typical Tuscan dishes using modern techniques: the “mazzafegati”, an ancient sausage dish, potatoes with Sienese olive oil and bread chips with wine. On the last day, Alessandro Tomberli of Florence’s Enoteca Pinchiorri, told in detail how to create an excellent wine collection. MAGAZINE 179
N EW O PE NI NG Alessandra Lucarelli
Shopping in the city
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Ermenegildo Zegna
Bulgari
la passione per lo stile italiano attraverso l’attenzione ai dettagli ed alla qualità di materiali e lavorazioni. Questa la base del nuovo concept store del bien vivre LUNGARNO DETAILS. Sintesi dell’esperienza di stile maturata negli anni dagli alberghi di proprietà della famiglia Ferragamo, il negozio recentemente ampliato e ristrutturato propone arredi, oggetti per la casa e idee regalo che rievocano l’eleganza naturale e il gusto eclettico dei progetti di interior design, firmati Lungarno Hotels. BONPOINT. Un angolo di Parigi all’interno della Torre Strozzi, in via Monalda. È stata aperta da pochi mesi la boutique del più fine ed innovativo marchio parigino di abbigliamento per l’infanzia. All’interno del negozio un percorso immaginario che ripercorre il cammino del bambino dal momento della nascita fino all’adolescenza. Un itinerario piacevole e rilassante che si snoda in un’atmosfera assolutamente parisienne, tra parquet in rovere francese e tappeti kilim in colori tenui, divani comodi e avvolgenti ed eleganti mobili in stile, sapientemente accostati ad arredi moderni e lineari. Il
into two accessories sectors: men’s and women’s. The interior design is totally and typically BULGARI ‘s; a warm and subtle atmosphere full of soft light obtained through the sophisticated use of rare woods, with light yellow encaustic finishes and leather coverings. ERMENIGILDO ZEGNA is a new entry in Via Tornabuoni. He is going to leave, in a few months, his famous shop in Piazzetta Rucellai . A two-level shop covering 250 square metres. All materials, colours and furnishing have been
Bonpoint
Lungarno Details
pregiati, alternati a finiture ad encausto giallo chiaro e rivestimenti in pelle. New entry per ERMENEGILDO ZEGNA in via Tornabuoni, che lascerà fra qualche mese l’antico negozio di piazzetta Rucellai. Due piani, per un totale di 250 metri quadrati, dove materiali, colori e arredi sono studiati in modo da presentare al meglio le collezioni Sartoriale, Couture, Uppercasual e Zegna Sport. Una vocazione internazionale e
Florence is, by universal consent, one of the most important historical and cultural centres of the world. It is also a fast-changing town. A Bulgari store was recently opened at Via Tornabuoni, on the corner of Via Strozzi. An accurate renovation brought out the beautiful original structure which is now divided
studied in order to emphasize the collections: Sartoriale, Couture, Uppercasual and Zegna Sport. An international vocation and a passion for Italian style through high quality and attention to details: this is the philosophy behind the new concept store of the ìbien vivreî LUNGARNO DETAILS, and it is part of the experience perfected in the hotels owned by the Ferragamo family. This store, restyled and recently enlarged, proposes with natural elegance and sure taste furniture, house objects and gifts, by Lungarno Hotels. BONPOINT, a Paris corner in the Strozzi tower at via Monalda. This boutique, a fine Parisian brand of children’s clothing, just opened to the public. Within the store one passes through a lovely and
Bonpoint
C
entro storico di indiscussa importanza culturale, ma anche centro in continua evoluzione, Firenze. Nella posizione privilegiata di via Tornabuoni, all’angolo con via Strozzi, è stato da poco inaugurato il nuovo spazio BULGARI. Un’accurata ristrutturazione ha permesso di valorizzare la struttura originaria del negozio, organizzato in due aree distinte dedicate rispettivamente agli accessori per la donna e per l’uomo. Il concept degli interni rispecchia quello tradizionale utilizzato nei negozi Bulgari, già in numerose location strategiche. Atmosfera calda e avvolgente, note cromatiche leggere e luminose ottenute grazie all’ uso di legni
imaginary path which takes the child from birth to teenager years. A pleasant and relaxing itinerary permeated by a Parisian atmosphere, with parquet floors in French oak wood, soft kilim rugs, comfortable sofas, fine antiques mixed with modern furniture and crystal chandeliers.
di SAVE THE QUEEN! Più che una boutique, uno spazio pensato come un teatro dove vivere attraverso i colori, i suoni,
the brand. GAS is going through an interesting period of growth. It opened recently its new flagship store at Via Portarossa. A two-level shop spreading over 320 square metres, very close to Piazza della Signoria. The innovative forms of the retail concept store under the beautiful vaulted ceilings of such an ancient palace, offer a space of great visual impact. Past and future merge in perfect harmony; the lighting is contemporary and the use of innovative materials enhances the look of the new Florentine store. Palazzo Corsi’s rooms, at
Via dei Tornabuoni, will be the Florentine abode of the Queens of SAVE THE QUEEN! Not a mere boutique but an almost-theatre where to put on an act, through colours and sound, in the right place and at the right time. RIVER QUEEN, is the right place for luxury lovers in Prato. The prestigious boutique has recently moved to Corso Mazzoni, a few steps from Piazza Duomo. Mosaic frescoed walls and a sophisticated atmosphere are a perfect match for its designer clothes . GLITTER is a world of pink accessories. An innovative store opened recently by shoe designer Gianna Meliani in Pontedera. Pink for the furniture but also for the French maisons’ products offered together with shoes,
River Queen
le scenografie e le ispirazioni proposte dal brand. Perché ogni collezione trovi il suo tempo e il suo luogo. RIVER QUEEN punto di riferimento per gli amanti del lusso che vogliono fare acquisti a Prato. La preziosa boutique si è da poco trasferita in corso Mazzoni, a due passi da Piazza Duomo. Atmosfera raffinata e ricercata custodita da superfici interamente affrescate. Un ambiente il cui stile si combina perfettamente alla qualità delle più importanti maison di moda che vi sono ospitate. Un mondo rosa di accessori. Questo è GLITTER, l’innovativo negozio che la designer di calzature Gianna Meliani ha da poco aperto a Pontedera. Rosa per l’arredamento, ma anche per i prodotti delle maison francesi che si affiancano alla linea di calzature, borse e piccola bigiotteria disegnata dalla stilista, esclusivamente per il suo store. CIANCI SHOES AND ACCESSORIES rappresenta il punto di riferimento per le calzature di alto livello, a Grosseto. Situata nel cuore del centro storico, nel Chiasso degli Zuavi, la boutique arredata in stile post moderno è stata inaugurata a dicembre.
River Queen
Gas
MIU MIU’s shop, at Via Roma, underwent a recent restyling. Its walls, in the sophisticated central atrium, are lined with damask and glass and the golden rugs and rich mirrors reflect to perfection the strong identity and creativeness of
Cianci shoes and accessories
Glitter
tutto illuminato da lampadari di cristallo. Recente restyling per MIU MIU in via Roma, dove le pareti ricoperte di damasco e vetro del prezioso atrio centrale, i grandi tappeti color oro e i ricchi étagèr in specchio, riflettono perfettamente l’ identità e lo sviluppo creativo forte, esclusivo ed indipendente del marchio. Periodo di crescita ed evoluzione per GAS, che ha inaugurato recentemente il suo nuovo flagship store in via Portarossa. Due piani, per una superficie totale di 320 mq, a due passi da Piazza della Signoria. Le forme innovative del retail concept e gli originali soffitti a volta dell’edificio storico in cui è racchiuso, danno vita ad uno spazio dal grande impatto visivo, in cui passato e futuro trovano la loro perfetta armonia. Illuminazioni contemporanee, forme innovative e materiali sorprendenti plasmano con semplicità e efficienza il nuovo store fiorentino. Saranno alcuni ambienti di Palazzo Corsi, via dei Tornabuoni, la dimora fiorentina delle Regine
bags, and custom jewellery designed by Gianna Meliani exclusively for her store. CIANCI SHOES AND ACCESSORIES means high level footwear in Grosseto. Placed in the heart of the old town center, in the Chiasso degli Zuavi, it was inaugurated in December and is furnished in a post-modern style.
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I T I N E R A R I E S RESORT shotonsite
Sybille Bolmann and Duccio Mannucci
Novella Benini and Riccardo Boatto - Lungarno
Cristiana Frescobaldi and Francesca Antinori
Antonio Mancinelli and Patrizia Gucci
Antonello Gabrielli, Massimo Pieri, Diletta Casprini
Jerry CalĂ - Nissan party
Cristina Billi, Paolo Fracassi, Marta Frappi - Cristian Dior
Tancredi Reimitz and Anna Manetti
Antonella Sandroni, Yudith Pigat, Antonella Sassoli
Raffaella Romagnoli, Monica Pollastri, Cristina Gori, Giovanna Romagnoli
Carlotta Turini and Sara Nozza - River Queen
Luca Gori - River Queen opening
Maria Teresa Baldeschi and Domitilla Celesti
Veronique Brassart - Cristian Dior event
Francesca and Federica De Vizia MAGAZINE 183 MAGAZINE
shotonsite
Bettina and Tiberio - Evento Gas
Alessandra and Martina - Evento Gas
Valentina Perissi and Manuel Casella - Colle Bereto
Raffaella Paola and Lisa - Evento Gas
Heathen Sottong and Giuseppe Lingria
Moet RosĂŠ party - Yab
Daniele Cavalli - SĂŠsame
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MAGAZINE
Karen Coulas and Fabio Paulini - Yab
Raffaella Paola and Lisa - Evento Gas
Gemma Magrini and Claudia Casaglia - Colle Bereto party
F L O G U I D E t o d i n i n g, n i g h t l i f e a n d h o t e l s Claudio Meli
RESTAURANT FIRENZE Alle Murate via del Proconsolo 16r, ph. 055.240618 Ristorante la sera, museo durante il giorno. Nei sotterranei sito archeologico da prenotare per cene private. Ottima cucina delle regioni d’Italia. Restaurant in the evening, museum during the day. An underground archaeological site for private dinners upon reservation. Excellent Italian-regional food. Angels via del Proconsolo 29/31, ph. 055.2398762 Ambiente raffinato per una cena in palazzo storico reso moderno da sapienti arredi black & white. Fatevi consigliare i vini da Mary, simpatica ed esperta sommelier. Sophisticated ambience in an historic palazzo with contemporary black and white interiors. Enjoy the wines recommended by Mary, the lovely and experienced sommelier. Antica Porta - via Senese 23r, ph.055.220527 Pizzeria sempre affollatissima di fiorentini. Ottimi anche i primi piatti. Consigliata la prenotazione. A pizzeria always packed with locals. Excellent pasta dishes. It is advisable to reserve in advance. Baccarossa via Ghibellina 46r, ph. 055.240620 Atmosfera da salotto di casa in questo nuovo delizioso ristorante. Solo pesce di cattura della migliore qualita’, in una fragranza di sapori mediterranei. Servizio attento e cordiale. It’s like being at home in this new cosy restaurant. Only wild-caught fish of the highest quality immersed in the aroma of Mediterranean tastes. Attentive and friendly service. Beccofino piazza degli Scarlatti 1, ph. 055.290076 Tornato nelle sapienti mani di David Gartner. Ottima cucina italiana e internazionale. Due possibilità: wine bar o ristorante. Run by the clever David Gartner. Excellent Italian and international cuisine. Double choice: wine bar or restaurant. Boccanegra via Ghibellina 124r, ph. 055.2001098 Tre spazi distinti: ristorante, enoteca, pizzeria. Da provare tutti. Ristorante perfetto anche dopo il teatro. Davanti al Teatro Verdi. Three places in one: restaurant, wine
bar and pizzeria. They are all worth a visit. Ideal after-theatre dining. In front of the Verdi Theatre. Borgo San Jacopo (Hotel Lungarno) Borgo San Jacopo 62/r, ph. 055.281661 Quattro tavoli in terrazzino con vista ineguagliabile sul Ponte Vecchio. Cucina per palati moderni. Four tables on a small terrace overlooking the Ponte Vecchio. Contemporary cuisine. Buca Lapi via Trebbio 1r, ph. 055.213768 Tradizionale ristorante fiorentino tra i più antichi in città nelle ex-cantine di Palazzo Antinori. Piatti tipici toscani abilmente proposti da Luciano il padrone di casa. Traditional Florentine restaurant, one of the oldest in town, built in the Palazzo Antinori’s wine cellars. Typical Tuscan dishes prepared by the patron Luciano. Caffè Pitti piazza Pitti 9, ph. 055.2399863 Location idilliaca di fronte a Palazzo Pitti. Specializzato in tartufo. Accanto la botteghina dove acquistare prelibatezze legate al prezioso tubero. Cocktail
Cave di Maiano via Cave Di Maiano, 16 (Maiano - Fiesole), ph. 055. 59133 Cucina regionale proposta con maestria. Carni prelibate. Da primavera possibilità di cenare in terrazza sotto il pergolato di tiglio. Regional cuisine skilfully prepared. Delicious meat. In spring dinner is served on the terrace under the lime tree pergola. Cenacolo del Pescatore Borgo Ognissanti 68r, ph. 055. 2776280 Daniele, lo chef, è un abile giocoliere che diverte con i suoi accostamenti e le coreografie che inebriano i commensali. Pesce e non solo. Ottima la qualità delle materie prime e del servizio. Daniele, the chef, is a like a juggler who amuses his guests with a variety of dishes and settings. Not only fish. Excellent raw materials and service. Cibreo via dei Macci 118r, ph. 055.2341100 Fantasia e cura in cucina. Ormai un classico in città. Da provare, sempre della famiglia, Cibreino e Teatro del Sale nella stessa strada. Creativity and attention to details. A
bar. Chiedete di Gianni. Across the street from Palazzo Pitti. Try their truffle dishes. Next door, there is a shop where one can buy truffle specialities. Cocktail bar. Ask for Gianni. Cantina Barbagianni via Sant’Egidio 13r, ph. 055.2480508 Su due piani, sala nel sottosuolo dai colori tenui e dalle sedute molto confortevoli. Cucina italo/toscana con originali rivisitazioni. Two-floor restaurant. The underground floor is light-colored and has very comfortable seating. Italian-Tuscan revised cuisine.
“classic” in town. Worth trying are also the Cibreino and Teatro del Sale run by the same family and in the same street. Da Alberto piazza Cestello 8, ph. 055.2645364 Cucina toscana in ristorante d’atmosfera. Piano Bar nel fine settimana. Chiedete ovviamente di Alberto. Tuscan cuisine and great atmosphere. Piano bar on weekends. Ask for Alberto, of course. Donnini via di Rimaggio 22 (Bagno a Ripoli), ph.055.630076 Appena fuori città, offre una cucina
fiorentina davvero ben fatta e spazia dalla pappa al pomodoro al fritto misto, alla tagliata di manzo. Just outside town, it offers good Florentine dishes, including “pappa al pomodoro”, mixed fry and steak. Eito via de’ Neri 72r, ph. 055.210940 Primo ristorante giapponese a Firenze. Ottima qualità. Locale moderno e minimalista. Completamente ristrutturato da poco. Efficiente staff interamente giapponese. Best Japanese restaurant in Florence. Modern and minimalist ambience. It has been completely renovated recently. Very professional Japanese staff. Enoteca Pinchiorri via Ghibellina 87, ph. 055.242777 Fra i primi 10 ristoranti nel mondo. Cantina con collezione di vini prestigiosissimi. Ambiente elegante, servizio perfetto. Tre stelle Michelin. One among the ten best restaurants in the world. Wine cellar containing a rare wine collection. Elegant ambience, impeccable service. It has achieved the highest culinary distinction: three Michelin stars. Fuor d’Acqua via Pisana 37r, ph. 055.222299 Pesce freschissimo. Antipasti di crudo di elevatissima qualità per iniziare un percorso per una cultura culinaria di mare che vi lascerà la voglia di ritornare appena usciti. Servizio impeccabile. Very fresh fish. Top-quality raw fish entrees and a delicious fish menu that will make you go back for more. Impeccable service. Garga via del Moro 48, ph. 055.2398898 Trattoria con pareti affrescate da artisti contemporanei. Piatti scenografici. Carne e anche pesce elaborati dall’estroso chef. Trattoria with walls frescoed by contemporary artists. Spectacular dishes. Fish and meat prepared by the creative chef. Giusti località Prulli 100 (Reggello), ph. 055.863255 Stategica posizione non lontana da outlet The Mall. Ottimi pici al cinghiale. Carne chianina di qualità. Mega schermo per calcio e formula 1. Located at short distance from the outlet stores of “The Mall”. Excellent “pici” with wild boar. Good Chianina steak. Huge TV screen to watch football games and Formula One races. Harry’s Bar lungarno A. Vespucci 22r, ph. 055.2396700 Dagli anni 50 ritrovo per clientela in-
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FLO GUIDE
ternazionale e fiorentina. Assolutamente da provare il famoso cocktail Bellini. Cucina e servizio di ottima qualità. A place that has been attracting an international and Florentine clientele since the 50s. The famous Bellini cocktail is a must. Excellent cuisine and service. La Cantinetta via Mugnana 93, località Spedaluzzo (Greve in Chianti), ph. 055.8572000 Trattoria di campagna. Servizio molto friendly. Eccellenti piatti toscani. Possibilità di cenare in veranda con caminetto. A country trattoria. Very friendly service. Excellent Tuscan dishes. There is also a veranda with fireplace. La Cantinetta di Rignana località Rignana (Greve in Chianti), ph. 055.852601 Genuina trattoria isolata nella meravigliosa campagna. Strada bianca per arrivare. Gran piatto della cantinetta: un must. A genuine trattoria in the countryside. A dirt road leads to the restaurant. The “Cantinetta” dish: a must-have La Casalinga via dei Michelozzi 9r, ph. 055.218624 Vicino alla meravigliosa chiesa di Santo Spirito. Trattoria popolare con rapporto qualità prezzo ottimo. Menu semplici consumati da fiorentini misti a turisti in cerca di tipicità. Sempre affollatissimo. Near the beautiful church of Santo Spirito. A trattoria with cheap prices and good food. Simple menus enjoyed by both Florentines and tourists in search of local restaurants. Always packed. La Martinicca - via del Sole 27r ph, 055.218928 A due passi dal cuore dello shopping. Ristorante con menù molto variegato e ottimi vini. Ottimo rapporto qualità prezzo. Located downtown. It offers a wide variety of food and excellent wine. Good value for money. La Reggia degli Etruschi via San Francesco 18 (Fiesole) ph.055.59385 Vista mozzafiato sulla città. Trattoria condotta con passione da Leonardo ed il padre Mario. Piacevolissima terrazza estiva. Ottima cantina di vini. A breathtaking view of the town. A trattoria passionately run by Leonardo and his father Mario. In the summer, a lovely terrace. Excellent wine list. Latini via dei Palchetti 6r, ph. 055.210916 Antica trattoria con tavoli da dividere
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con gli altri commensali. Mitica bistecca alla Fiorentina. Cantina per cene private con eccezionale collezione di vini. Old trattoria with tables shared with other people. Excellent Florentine steak. Wine cellar available for private dinners and great wine collection .
Le Barrique via del Leone 40r, ph. 055.224192 In San Frediano. Alessandro, il proprietario, cura il servizio come in una casa privata. Ottimi vini. Materie prime direttamente dal mercato Centrale. Located in the San Frediano area. Alessandro, the owner, makes his guests feel at home. Excellent wines. Fresh products coming directly from the central market. L’Incontro (Hotel Savoy) piazza della Repubblica 7 ph.055.2735891 Servizio elegante, ambiente confortevole e ricco di atmosfera. Ottimi vini accompagnano piatti di tradizione Toscana preparati con abilità dallo Chef. La terrazza su Piazza della Repubblica è la perfetta location per curiosare ed essere visti nel cuore di Firenze. Elegant service, comfort and atmosphere. Excellent wines accompany Tuscan dishes prepared by the skilful chef. Have a seat outside in Piazza della Repubblica to see and be seen in the heart of Florence. Mario via Rosina 2r , ph. 055.218550 Tipica trattoria fiorentina, aperta solo a mezzogiorno, meta dei fiorentini che lavorano nei pressi del Mercato Centrale. Bistecca alla fiorentina gustata gomito a gomito con i numerosi frequentatori. Typical Florentine “trattoria”, open only
at lunchtime, the favourite place of the Florentines who work near the Central Market. Enjoy the famous Florentine steak seated side by side with the many frequent customers. Nobilis via Pietrapiana 82r, ph. 055.2345696 Nuovo indirizzo per una cucina di alta qualità. Ambiente molto raccolto. Servizio attento. Eccellente lista di vini con possibilità di acquisto di etichette prestigiose. A new top-quality restaurant. Very intimate ambience. Attentive service. Excellent wine list. Onice (Hotel Villa La Vedetta) viale Michelangiolo 78, ph. 055.681631 Sonorità Lounge si diffondono nell’ambiente rilassante dove gustare prelibati piatti all’insegna di spezie e accostamenti fantasiosi. Stella Michelin. Terrazzo con vista mozzafiato sulla città. Il tutto nel contesto della villa neoclassica dov’è ubicato il prestigioso Hotel Villa La Vedetta. Lounge music spreads through a relaxing ambience where one can taste delicious and creative dishes. One Michelin star. Breathtaking view of the town from the terrace . It is the restaurant of the Hotel La Vedetta located in a neoclassical villa. Osteria di Passignano Badia a Passignano (Tavarnelle Val di Pesa), ph. 055.8071278 Osteria raffinata proprietà della famiglia Antinori. Possibile visita alle cantine e scuola di cucina. Vini e cibo ad alti livelli. A sophisticated “osteria” owned by the Antinori family. It is possibile to visit the wine cellars and take cooking lessons. Top-quality food and wine. Ostrica Blu via Vittorio Veneto, 6 (Campi Bisenzio) ph. 055.891036 Locale tutto pesce, fra i primi a lanciare la moda del crudo. Only fish and well-known for its raw fish dishes. Orvm (Hotel Excelsior) piazza Ognissanti 3, ph. 055.27151 Ristorante con proposte culinarie di stampo mediterraneo scaturite dalle mani dello Chef Giuseppe Dalla Rosa. Marmi black and white, atmosfera understated elegant, al bar intrattenimento live fino alle 1.00am. Restaurant offering Mediterranean dishes prepared by the chef Giuseppe Dalla Rosa. Black and white marble, understated elegant atmosphere, live entertainment at the bar till 1.00 am.
Parione via del Parione, 76r, ph. 055.214005 Trattoria tipica. Cucina a vista. Piacevole sala per cene private. Ottima carne. Decorazioni in stile alle pareti. Typical trattoria. Kitchen in view. Nice dining room for private dinners. Excellent meat. Wall decorations. Perseus Fiesole piazza Mino 9r, ph. 05559143 Assaporare carni di elevatissima qualità e piatti appetitosi, chiaramente di impronta toscana, in sale che ricordano quelle di una casa privata di campagna. In estate giardino davanti all’anfiteatro. Meat of the highest quality and mouthwatering Tuscan dishes. Rooms recalling the atmosphere of a private home in the countryside. In summer have a seat in the garden facing the amphitheatre. Rossini lungarno Corsini 4, ph. 055.2399224 Raffinato ristorante all’interno di un suggestivo palazzo rinascimentale. Cucina innovativa. Visitate assolutamente la cantina. Refined restaurant in a magnificent Renaissance palazzo. Innovative cuisine. The wine cellar is worth a visit. Santo Bevitore via Santo Spirito 64/66r, 055.211264 Cucina tradizionale con rivisitazioni soft a cena. Informale, frequentato da molti giovani. In the San Frediano area. Traditional cooking, a bit revisited for dinner. Casual place for young people. Solociccia (Panzano in Chianti), ph. 055.852020 Mangiare dal famoso macellaio Dario Cecchini. Tavolo unico, niente menu, carne naturalmente fantastica. Il vino lo si può portare da casa. Solo per cena alle 19 o alle 21. The famous Dario Cecchini’s place. One large table only. No menu. Fabulous meat, of course. Feel free to bring your own bottle of wine. Only for dinner at 7pm or 9pm. Taverna del Bronzino via delle Ruote 25r, ph. 055.495220 Atmosfera rilassante. Sia carne che pesce soddisferanno gli amanti della buona tavola. Servizio sempre attento ed elegante. Relaxing ambience. Both fish and meat should satisfy gourmands. Attentive and elegant service. The Fusion Bar Shozan Gallery Gallery Hotel Art - vicolo dell’Oro 3, ph.055.27266987 All’interno del Gallery Hotel, cucina
mediterranea e giapponese si fondono sinuosamente. Pranzo sostituito dal brunch il fine settimana. A due passi dal Ponte Vecchio. Inside the Gallery Hotel. Japanese and Mediterranean cuisine combine perfectly. Brunch replaces lunch on weekends. Just a few steps from the Ponte Vecchio. Tre Panche via Pacinotti 32r, ph. 055.583724 Piccolissimo ristorante. Cucina tradizionale rivisitata. Arredamento in legno, collezione vini antichi. Tortelli con formaggio di fossa al tartufo: un must. Very small restaurant. Traditional revisited cuisine. Wooden furnishing, old wine collection. Tortelli with truffled pecorino cheese: a must-have. Wabi Sabi viale dei Mille 53r, ph. 055587779 Cucina giapponese in ambiente informal-chic. Servizio molto cordiale. All’ingresso bancone del sushi preparato davanti a voi. Japanese cuisine and informal-chic ambience. Very friendly service. There’s a sushi bar at the entrance.
AREZZO Acquamatta piazza della Vittoria 13 (Capolona), ph. 0575.420999 Elegante, servizio al top. Notevoli le proposte di menù degustazione e della cucina locale. Elegant place, perfect service. Good tasting menus and local dishes. Fiorentino via Luca Pacioli 60 (Sansepolcro), ph. 0575.742033 Locale esistente da circa duecento anni. Gestione attuale da oltre cinquanta accoglie i propri clienti con professionalità. In stagione tartufi. A two hundred years old restaurant. The current owners, who have been running it for fifty years, are highly professional. Truffles in season. I Tre Bicchieri piazzetta Sopra i Ponti, 3 ph. 0575.26557 Enoteca con cucina che fonde toscanità e creatività. Vicino al corso che porta alla città alta. Wine bar and restaurant combining tradition and creativity. Near the street leading to the upper town. La Lancia D’Oro piazza Grande 18, ph. 0575.21033 Sotto le meravigliose logge del Vasari, nella celebre piazza delle manifestazioni storiche. Cucina tradizionale.
Under the loggias of Vasari, in the main piazza. Traditional cooking. Osteria del Teatro via Maffei 2 (Cortona), ph. 0575.630556 La passione per il teatro si ritrova sia nelle sale cinquecentesche con camino sia nella zona più conviviale in stile trattoria. 16th century dining rooms with fireplace and also a more trattoria-style area. Osteria di Rendola via di Rendola 81, località Rendola (Montevarchi), ph. 055.9707491 In aperta campagna accanto ad un relais, presenta importanti piatti del territorio. In the countryside near a relais hotel, offers local dishes.
GROSSETO Buca San Lorenzo viale Manetti 1, ph. 0564.25142 Specialità di pesce e locali in ambiente ricavato nelle mura medicee. Pietanze proposte a voce. Medicean walls made into a restaurant offering fish specialities and no written menu. Canapone piazza Dante 3, ph. 0564.24546 Completamente ristrutturato. Ristorante elegante e raffinato nel cuore del centro storico. Enoteca Canapino a pranzo con piatti tipici a prezzo contenuto. Completely renovated. Elegant and refined restaurant in the town center. Enoteca Canapino for lunch: local dishes at a fair price. Locanda Da Caino via della Chiesa 4, località Montemerano (Manciano), ph. 0564.602817 Uno dei locali più celebrati, dove è tuttavia ancora viva la tradizione culinaria della Maremma. Tre forchette del Gambero Rosso. One of the most famous Italian restaurants, where one can enjoy the traditional cooking of the Maremma area. It has been awarded “Three Forks” by the Gambero Rosso guide. Il Fiore del Tesoro località Valpiana (Massa Marittima) ph.0566.92971 In campagna, in un ambiente delizioso, lo chef Heros De Agostinis propone piatti che spaziano fra mare e terra. In the countryside, in a lovely place, the chef Heros De Agostinis prepares both fish and meat dishes. Il Frantoio piazza della Provvidenza 10 (Capalbio), ph. 0564.896484 Cucina creativa pur ispirandosi alla
FLO GUIDE
In un grande spazio le stelle brillano di più.
tradizione della Maremma. Al piano superiore una sala per la vendita di prodotti etnici. Creative cuisine inspired by the traditional cooking of the Maremma area. Upstairs, ethnic products on sale. Il Gambero Rosso lungomare Andrea Doria 62 (Porto Ercole), ph. 0564.832650 Punto di riferimento per gli appassionati delle specialità di mare a Porto Ercole. Sulla passeggiata. In estate terrazza all’aperto. The favorite place of fish lovers in Porto Ercole. On the promenade. Terrace in the summer. Il Tufo Allegro vicolo Costituzione 5 (Pitigliano), ph.0564.616192 Intricato nelle splendide viuzze del paese. Locale di grande fascino con proposte toscane. Salette ricavate nel tufo. Located in one of the many alleys of the town. Very fascinating place offering Tuscan dishes. Trattoria Toscana tenuta Badiola (Castiglione della Pescaia), ph. 0564.944322 Parte del prestigioso complesso ricettivo dell’hotel L’Andana, cucina paesana proposta da Alain Ducasse rispettando i sapori della Maremma. Eccellente lista vini. The trattoria of the hotel L’Andana, local cooking revisited by Alain Ducasse. Excellent wine list.
LIVORNO
AUTO LA ROTONDA S.p.A.
S.p.A.
Sede: Via De’ Cattani, 69 - FIRENZE Tel. 055/30461 - Fax 055/3046260
Filiale: Via Svezia, 3 (angolo Viale Europa) - FIRENZE Tel. 055/6812993 - Fax 055/6812994 Filiale: Via Petrarca, 27/29 - FIGLINE VALDARNO (FI) Tel. 055/953048 - Fax 055/953359 Express Service: Via Finlandia, 62/S - FIRENZE Tel. 055/6812993 - Fax 055/6812994 188 MAGAZINE
Da Galileo via della Campana 20, ph. 0586.889009 Piatti tipici livornesi a prezzi interessanti. Locale adornato dalle foto dei personaggi celebri che hanno fatto visita. Typical Leghorn dishes and fair prices. The walls are adorned with ph.otos of celebrities who have been there. Il Cantuccio largo Garibaldi, 6 (Marina di Campo Isola d’Elba), ph. 0565.976775 Notevole soprattutto la cucina di mare, con il pesce appena pescato. Vasta la cantina. Great fish dishes made with fish caught and cooked. Many wines. Il Gambero Rosso piazza della Vittoria 13 (San Vincenzo), ph. 0565.701021 Due stelle Michelin, tre forchette Gambero Rosso. Sul porto, locale storico con cucina raffinata e creativa. Da sempre un punto di riferimento culinario per tutti gli appassionati di cucina.
Two Michelin stars, three Gambero Rosso forks. On the harbour, a famous restaurant offering refined and creative cuisine. Highly recommended for haute cuisine lovers. Il Garibaldi Innamorato via Garibaldi 5 (Piombino) ph.0565.49410 Delizioso ristorante di pesce nel centro storico. Da provare soprattutto i piatti ottenuti con il pesce “povero”. Lovely fish restaurant in the town center. Try the dishes made with the so-called “poor” fish. La Pineta via Cavalleggeri Nord 27 (Marina di Bibbona), ph. 0586.600016 Per tutti gli amanti di pesce un indirizzo indimenticabile. Locale situato proprio sulla spiaggia. Stella Michelin. An unforgettable place for all fish lovers. Right on the beach. One Michelin star. Osteria del Mare borgo dei Cappuccini 5, (Livorno) ph. 0586.881027 In zona portuale una semplice trattoria con buona scelta di piatti di cucina marinara a costi contenuti. A simple trattoria in the port area with good fish dishes and reasonable prices. Osteria del Noce via della Madonna 14 (Marciana -Isola d’Elba), ph. 0565.901284 A mezza costa del Monte Capanne, d’estate si mangia sotto un pergolato con una vista indimenticabile del mare. Buoni i piatti di pesce, ma intrigante anche l’offerta di piatti di terra. Halfway up the Capanne mountain. When the weather is good, one can enjoy the food under the pergola overlooking the sea. Good fish and meat dishes. Scacciapensieri via Verdi 22 (Cecina), ph. 0586.680099 Locale moderno. Specialità di mare di grande qualità. Moglie in cucina e marito in sala per un connubio vincente. A modern restaurant. Top-quality fish prepared and served by a winning couple. Stella Marina via Vittorio Emanuele II 1 (Portoferraio - Isola d’Elba), ph. 0565.915983 Accanto allo scalo dei traghetti, propone una cucina di mare molto curata nella qualità. Buona la lista dei vini. Near the ferry port, it makes use of quality products. Good wine list.
LUCCA All’olivo piazza S. Quirico 1, ph. 0583.496264 Piccolo ristorante situato in una delle caratteristiche piazzette del centro. Cucina di mare e terra. Piacevole veranda. Small restaurant in one of the picturesque small piazzas of the town. Fish and meat dishes. Nice veranda. Buca di Sant’Antonio via della Cervia 3, ph. 0583.55881 In palazzo di origini settecentesche. Prosciutti e pentole alle pareti. Piatti tradizionali e tipici. In an 18th century building. Prosciuttos and pots hanging from the walls. Traditional and local dishes. Da Giorgio via Zanardelli 71 (Viareggio), ph. 0584.44493 Ristorante familiare con piacevole atmosfera. Curata proposta di antipasti e vasta scelta di crostacei. Molti ospiti celebri hanno lasciato dediche. Informal restaurant, friendly atmosphere. Many entrees and wide choice of shellfish. A place popular among celebrities. Enoteca Marcucci via Garibaldi 40 (Pietrasanta), ph. 0584.791962 Locale molto in auge tra i giovani. Carta dei vini molto ampia. Cucina semplice e appetitosa. Very popular restaurant among young people. Extensive wine list. Simple and tasty cooking. Gazebo - (Hotel Locanda l’Elisa) via Elisa 25, ph. 0583.494539 Raffinatezza in questo ristorante situato all’interno di un originale gazebo circondato da un rigoglioso parco. Coperti limitati. Fantasie culinarie. Refined restaurant placed under a gazebo and surrounded by a luxuriant park. Not many seats available. Creative cuisine. Lorenzo via Carducci 61 (Forte dei Marmi), ph. 0584.874030 Gli amanti del mare non possono mancarlo. Punto di riferimento signorile in Versilia. Proprio nel centro cittadino. Perfect place for fish lovers. A famous exclusive restaurant of the Versilia area. Downtown. L’Antonio piazza Crispi 11 (Pietrasanta), ph. 0584. 793384 Specialità di terra e di mare, proposte in un ambiente sospeso tra l’austeri-
tà delle mura medievali di un antico borgo e il calore di un ambiente funzionale e moderno. In the delightful setting, on one side the ancient medieval walls on the other the warmth of functional modernity, a menu of seafood specialities and meat dishes. Maitò via Arenile 28 (Forte dei Marmi), ph. 0584. 80940 Sul lungomare. Raffinato locale con ottime proposte di cucina marinara. Lista dei vini curata. On the promenade. Elegant restaurant with excellent fish dishes. Carefully selected wine list. Da Romano via Mazzini 122 (Viareggio), ph. 0584.31382 Stella Michelin per questo ristorante che da 35 anni riscuote ottimo successo per le sue proposte culinarie. Recentemente rinnovato. One Michelin star for this restaurant that has been at the top of the list for thirty five years thanks to its excellent cuisine. Recently renovated.
MASSA CARRARA Caveau del Teatro piazza Santa Cristina (Pontremoli), ph. 0187.833328 Ripropone in chiave moderna piatti locali tradizionali, ma anche piatti di impronta mediterranea. Local cooking in a modern version, but also Meditteranean dishes. Da Riccà lungomare di Ponente, 20 (Marina di Massa), ph. 0585.241070 Piccolo ristorantino che dagli anni Sessanta con la stessa gestione propone ottime specialità di mare.
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Small restaurant run by the same family since the sixties. Excellent fish. La Peniche Lungobrugiano, 3 (Marina di Massa), ph. 0585.240117 Location molto particolare su di una palafitta. Ambiente con arredamento che riporta alla Francia. Specialità marinare ed anche ottime pizze. Built on piles, French-style interiors. Fish specialities and also very good pizzas. Ninan via L. Bartolini 3 (Carrara), ph. 0585.74741 Classica signorilità in questo locale con proposte della tradizione rivisitate dall’abile mano del giovane chef. A classic and refined restaurant offering traditional dishes revisited by the skilful young chef.
PISA Dante e Ivana viale del Tirreno 207c (Tirrenia), ph. 050.32549 Pregevole offerta di vini per una cantina a vista in locale elegante e intimo. Cucina marinara fantasiosa. Good wines and elegant and intimate place. Creative fish cooking. Del Duca via di Castello 2 (Volterra), ph. 0588.81510 Nel centro storico, wine bar e ristorante. Si può optare per uno spuntino veloce, oppure sedersi a gustare la ribollita con colombaccio e tartufo locale. In the historic center, wine bar and restaurant. For a quick snack or to enjoy “ribollita” or truffle dishes. Foresta via Litoranea 2 (Marina di Pisa), ph. 050.35082 Molti piatti di pesce di ottima fattura. Piccolo ristorante affacciato sul mare. Atmosfera accogliente e familiare. Excellent fish dishes. Small restaurant overlooking the sea. Friendly and informal atmosphere. Osteria dei Cavalieri via San Frediano 16, ph. 050.580858 Ambiente caloroso. Nei pressi dell’Università. Cucina genuina a prezzi molto interessanti. Warm atmosphere. Near the university. Genuine cooking at reasonable prices. Osteria del Porton Rosso vicolo del Porton Rosso 1, ph. 050.580566 Fratello e sorella in cucina. Solo cucina marinara. In una delle zone più
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caratteristiche di Pisa. Ambiente rustico. Brother and sister in the kitchen. Only fish. In one of Pisa’s most characteristic areas. Perbacco viale Vittorio Veneto 30 (Montescudaio), ph. 0586.650324 Cucina di buon livello che valorizza i prodotti locali. Specialità i risotti, i tortelli, la bistecca di Chianina. High quality restaurant and local dishes. The chef’s specialities are risotto, tortelli and Chianina steak.
PISTOIA Baldo Vino piazza San Lorenzo 5, ph. 0573.21591 Enoteca molto fornita. Piacevoli piatti presentati in modo raffinato. Tavolo d’ingresso immerso in piccola libreria colma di testi di enologia. Well-stocked wine bar. Good dishes and elegant presentation. The table at the entrance is buried in wine books. Enoteca Da Giovanni via Garibaldi 25 (Montecatini Terme), ph. 0572.71695 Ottimi vini, carne e pesce da assaporare in due sale una più elegante l’altra più casual. La sera d’estate servizio nel dehors. Very good wines, fish, meat. Two dining rooms: one elegant, the other more casual. In summer one can eat outside. Gourmet via Amendola 6 (Montecatini Terme), ph. 0572.771012 Elegante locale dall’ampia scelta di piatti sia di carne che di pesce con una predilezione per quest’ultimi. Tradizione e fantasia in un mix riuscito. Elegant restaurant with a wide choice of both fish and meat dishes. A perfect mix of tradition and creativity. Manzoni corso Gramsci 112, ph. 0573.28101 Materie prime di qualità in questo locale per appassionati di pesce. Rapporto qualità prezzo eccellente. Pietanze offerte a voce. For fish lovers. Excellent quality/price ratio. No written menu.
PRATO Accanto a Mattonella via Ricasoli 16, ph. 0574.448409 Locale creato dagli eredi della tradizione pasticcera di Mattonella, l’inventore dei “ Biscotti di Prato”; Am-
biente elegante e servizio informale. La II domenica del mese Brunch all’italiana. A Bar-Restaurant created by the owners of the famous Mattonella pastry shop, the “inventors” of the “Prato biscuits”. Elegant ambience and informal service. Every second Sunday of the month, Italian brunch. Il Piraña via Valentini 110, ph. 0574.25746 Vero indirizzo di riferimento per cultori del pesce. Da anni sulla cresta dell’onda. The favorite spot of fish fans. It has been riding high for years. Logli via di Carteano, località Filettole, ph. 0574.23010 Trattoria tipica situata sui colli. Carne alla griglia. Accoglienza molto calorosa. Typical trattoria set on the hills. Grilled meat. Very friendly reception. Da Delfina via della Chiesa, (Artimino) ph. 055.8718074 Antica trattoria. Oggi locale raffinato ed accogliente.Cucina tradizionale In estate servizio in terrazza con splendida vista sulle circostanti colline. Old trattoria. Traditional cooking. In summer, meals are served on the terrace with view of the surrounding hills. Volver via Bovio Giovanni, 2 ph. 0574. 22382 Moderno e raffinato è diventato un locale da guida grazie all’attenzione alla cucina, alla cantina e al servizio di qualità. A modern and refinest restaurant awarded by the guides thanks to its attention to the cuisine and wine list and high-quality service.
SIENA Antica Osteria da Divo via Franciosa, 25 ph. 0577.286054 Trattoria con piatti tipici senesi presentati in modo originale. Atmosfera di classe con sala principale di stampo medioevale e sale interne e sottosuolo originariamente tombe Etrusche. Trattoria offering typical Sienese dishes presented in a very original way. Sophisticated atmosphere with a medieval main dining room. The other rooms and basement were once Etruscan tombs. Arnolfo via XX Settembre 50 (Colle di val D’Elsa), ph. 0577.920549 In palazzo del ‘500, due salette intime e una terrazza per l’estate. Cucina raf-
finata e fantasiosa. Due stelle Michelin. Located in a 16th century building, two intimate rooms and a terrace in summer. Creative and refined cuisine. Two Michelin stars. Badia a Coltibuono località Badia a Coltibuono (Gaiole in Chianti), ph. 0577.749031 Spettacolare monastero oggi proprietà privata, chiesa visitabile soltanto durante le messe. Accanto il ristorante con corsi di cucina e vini di qualità. Once a monastery, today a private property. The church is open only during mass. Cooking lessons and good wines. Banfi località Sant’Angelo Scalo (Montalcino), ph. 0577.816054 Piatti creativi e moderni, fra terra e mare, in un contesto unico, quello del Castello Banfi. E ovviamente la cantina promette tutti i profumi di cui sono capaci i settecento ettari di vigneti. Creative and modern dishes, both fish and meat, served in the most beautiful setting: the Banfi Castle. Of course, wine for all tastes. Bottega Nuova Strada Chiantigiana 29, ph. 0577.284230 Tre menù degustazione: pesce, carne, misto. Nessuno tradisce. Three tasting menus: fish, meat or mixed. They are all fantastic. Il Canto dell’Hotel Certosa di Maggiano strada di Certosa 86, ph. 0577.288180 L’estro di Paolo Lopriore profonde tecnica e mano sapiente nell’equilibrio dei sapori per stuzzicare l’appetito. Cantina importante. Creative dishes prepared by the chef Paolo Lo Priore and fine wines. Il Colombaio località Colombaio (Casole d’Elsa), ph. 0577949002 Vincenzo Di Grande ne ha saputo fare un ottimo ristorante, dove si possono gustare mix di pesce e prodotti locali. Cantina all’altezza. Vincenzo Di Grande transformed it into an excellent restaurant where one can enjoy fish and local products. Good wine list. Il Pozzo piazza Roma 2 (Monteriggioni), ph. 0577.304127 Tradizioni culinarie locali in ambiente familiare. Proprio sulla deliziosa piazza del borgo. Local cuisine and a family atmosphere. Located in the main piazza.
Azienda Agricola Pratesi Via Rizzelli, 10 - 59011 Seano - Carmignano (PO) Tel +39 055 8704108 - Fax +39 055 8730232 www.pratesivini.it - info@pratesivini.it
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HARLEY-DAVIDSONSPEEDSHOP La concessionaria, aperta a Firenze dal 1995 nel 2004 ha inaugurato un grande showroom dove e’ possibile conoscere tutte le ultime proposte della casa americana H-D e Buell, curiosare tra l’abbigliamento ufficiale, gadgets e i diversi accessori Genuine®. All’interno del negozio ci si può rilassare leggendo riviste specializzate in un ambiente completamente dedicato al mito americano su due ruote. Da marzo ad ottobre è attivo il programma Authorized Rental®. Potrete scegliere tra una vasta gamma di modelli da noleggiare dalla più piccola Sporster® alla Electra Glide®; saranno in offerta pacchetti giornalieri, ma anche per una settimana o 15 giorni, con particolari promozioni per i soci H.O.G. e con itinerari dedicati per il turista che vuole scoprire le più belle strade della toscana in sella ad una Harley. The authorized dealer, in Florence since 1995, opened, in 2004, a new showroom where one can find all the latest developments of the American brand H-D and Buell, the official clothing, the gadgets and Genuine® accessories. One can also browse at specialized magazines in a store completely devoted to the American two-wheel myth.
The programme Authorized Rental® is operative from March to October. One can chose among a wide range of models for hire, from the small Sporster® to the Electra Glide®, for one day only or for a week or fifteen days. There are special promotions for H.O.G members. and tours meant for those who want to ride the best Tuscan roads driving a Harley.
HARLEY-DAVIDSON SPEED SHOP Via Pratese, 99 - 50145 Firenze tel. 055 315879 La più grande concessionaria ufficiale
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192 MAGAZINE Harley-Davidson e Buell in Toscana
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La Frateria di Padre Eligio convento San Francesco (Cetona), ph. 0578.238261 In un luogo straordinario, la cucina offre un menù unico di otto portate che spaziano dalla norcineria casalinga a piatti di grande inventiva. Located in a beautiful place. The restaurant has only one menu consisting of eight dishes combining tradition and creativity. La Leggenda dei Frati piazza Garfonda 7 (Abbadia Isola Monteriggioni), ph. 0577.301222 Antico complesso abbaziale. Intimo ristorante condotto con passione da una coppia di fratelli divisi tra cucina e sala. An ancient abbey. A small restaurant passionately run by two brothers, one is the chef and the other the maïtre. Private vegetable garden with all kinds of herbs. Mugolone via dei Pellegrini 12, ph. 0577.283039 Cucina tipica senese. In stagione sublimi tartufi e funghi. Typical Sienese cooking. Excellent truffles and mushrooms in season. Osteria di Fonterutoli località Fonterutoli (Castellina in Chianti), ph. 0577.741125 Nuova Osteria dove gustare ottime materie prime del territorio toscano abbinandole con i grandi vini della famiglia Mazzei. Da assaggiare assolutamente la tagliata di manzo servita su pietra di fiume che termina la cottura al tavolo. A new characteristic restaurant which offers typical Tuscan food accompanied by prestigious wine produced by Mazzei family. A filet beef steak, the cooking perfected on hot river stones at your table. Osteria Le Logge via del Porrione 33, ph. 0577.48013 A pochi passi da piazza del Campo, un laboratorio di nuove e interessanti proposte della cucina tipica senese. Just a short walk from Piazza del Campo, typical Senese cooking with new and interesting ideas.
NIGHTLIFE FIRENZE Angels via del Proconsolo 29/31r, ph. 055.2398762 Interessante il dopocena Interesting after-dining place
Boston T. viale Europa 160, ph. 055.6533307 Aperitivi party il giovedì e il venerdì Aperitif parties on Thursday and Friday Colle Bereto piazza Strozzi 5r, ph. 055.283156 Locale del momento, lunch e discobar, serate cool il giovedì e il sabato Very trendy place, lunch and discobar, cool on Thursday and Saturday Dolce Vita piazza del Carmine 26r, ph. 055.284595 Locale storico della “night life” fiorentina, il venerdì e il sabato all’aperitivo Famous Florentine bar; on Friday and Saturday for drinks Frescobaldi Wine Bar via de’ Magazzini 2/4, ph. 055.284724 Aperitivo enoteca Bar and wine bar Full up via della Vigna Vecchia 23-25r, ph. 055.293006 Disco, serate perfette il mercoledì, venerdì e sabato Disco club, best nights: Wednesday, Friday and Saturday Fusion Bar - Shozan Gallery Gallery Art Hotel piazzetta dell’Oro 3, ph. 055.27266987 Aperitivo cena e dopocena sempre di classe, clientela selezionata Stylish aperitif, dining and after dining place, selected clients Il Rifrullo via S. Niccolo’ 55r, ph. 055.2342621 Aperitivo cena e dopocena, cool la domenica sera Aperitif, dinner and after-dinner place. Cool on Sunday night Meccanò parco delle Cascine Via dell’Olmo 1, ph. 055.331371 Disco, serata buona il venerdì Disco club, the coolest night is Friday Moyo via de’ Benci 23/r, ph. 055.2479 738 Una certezza a tutte le ore, dopocena giusto il venerdì It never lets you down, perfect after-dinner place on Friday Negroni Florence Bar via Renai 17r, ph. 055.243647 Aperitivo e dopocena, serate migliori il martedì e il venerdì Apertifs and after-dinner drinks, don’t miss the place on Tuesday and Friday nights Noir (ex Capocaccia) lungarno Corsini 12r, ph. 055.210751 Tutte le sere frequentato, top martedì, venerdì e domenica
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Very popular, best nights are Tuesday, Friday and Sunday Plasma piazza Ferrucci 1, ph. 055.0516926 Sempre frequentato, serata diversa il mercoledì Always packed with people, nice on Wednesday evenings Porfirio Rubirosa viale F. Strozzi 18/20, ph. 055.490965 Cool l’aperitivo del sabato e il dopocena Cool Saturday night Regina Margherita via Padule 25, (Bagno a Ripoli) ph. 055.698045 Serata generosa il sabato Saturday nights are the best Rose’s via del Parione 26r, ph. 055.287090 Sempre frequentato, sushi bar Very popular, sushi bar Sésame via delle Conce 20r, ph. 055.2001381 Cena e dopocena di classe, etnico, aperitivo il mercoledì Sophisticated dinner and after-dinner place, ethnic. Happy hour on Wednesday Slowly Café via Porta Rossa 63r, ph. 055.2645354 Informale, a tutte le ore Informal, at any time Tenax via Pratese 46, ph. 055.308160 Disco, serata cult sabato Disco club, Saturday nights cannot be missed The Lounge p. Santa Maria Novella 9-10r, ph. 055.2645282 Aperitivo chic Chic place for a drink Universale via Pisana 77, ph. 055.221122 Disco, serata frizzante giovedì Disco club, cool on Thursday night Yab via Sassetti 5r, ph. 055.215160 Disco, serata fashion e target più adulto il giovedì, house il venerdì Disco club, fashion night and targeted at grown-ups on Thursday night, house music on Friday Zoe via de’ Renai 13r, ph. 055.243111 Aperitivo e dopocena, cool il giovedì Before and after-dinner drinks, cool on Thursday night
AREZZO Carosello (Casa Cantoniera) lungarno 4747 (Terranova Bracciolini) ph. 055.9199028
Disco, sabato sera cool Disco club on Saturday nights Grace Madonna Del Prato 125, ph. 0575.27368 Disco, venerdì notevole Great disco club on Fridays
GROSSETO
SIENA Essenza via Peruzzi 20, Castelnuovo Berardenga, località Casetta (Siena), ph. 0577 3293766467 Disco, venerdì tendenza Disco club, trendy on Fridays
Black Sun via Della Dogana, (Castiglione Della Pescaia) ph. 0564.922456 Disco il sabato Disco club on Saturday night Four Roses viale Giannutri 3, Grosseto ph. 0564.34658 Disco, cool il privè del venerdì Disco club, prive lounge on Friday
VERSILIA
Kings localita’ Cala Galera (Porto Ercole), ph. 0564.833912 Disco, sabato live di classe Disco club, for a classy Saturday night out Narciso e Boccadoro Piazza del Sale 25/27, mob. 347.3577350 - 349.5743223 Ristorante, musica dal vivo e dj-set. Il meglio nel weekend Restaurant, live music and dj-set. Best on weekends
Disco, la più esclusiva The most exclusive disco club La Capannina viale della Repubblica 16 (Forte dei Marmi), ph. 0584.787988 Disco, storica ed immortale Famous evergreen disco club Seven Apples viale Roma 108 (Marina di Pietrasanta), ph. 0584.20458 Disco immortale, una sicurezza Disco club, a classic that neverdisappoints you Quebrada Italico 7 (Forte dei Marmi), ph. 0584.82410 Aperitivo e cena; delizioso Before and after dinner drinks; lovely place
PRATO Caffè 21 viale Piave 5, ph. 0574.42064 Aperitivo e dopocena il sabato Happy hour and after-dinner drinks on Saturday Viva viale Valentini 16, ph. 0574.603274 Aperitivo il giovedì e dopocena il venerdì For a drink on Thursday and after dinner on Friday
Alma Rosa viale Morin 89/a (Forte dei Marmi), ph. 0584-82503 Aperitivo e pre-disco tutti i weekend Happy hour on weekends Twiga via Roma 2 (Marina di Pietrasanta), ph. 0584.21518
HOTELS FIRENZE
Albani via Fiume 12, ph. 055.26030 fax 055.211045 www.hotelalbani.it Albergotto via de’ Tornabuoni 13, ph. 055 2396464 fax 055 2398108 www.albergotto.com
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