N. 22 del 20 giugno 2009 – Anno XIII - Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze – Contiene IP - Abbonamento Italia 60 Euro, abbonamento estero 150 Euro - La Spola 1,50 euro
Pitti Uomo dalle sette vite
IL SALONE RESISTE ALLA CRISI E RILANCIA LA MODA
ALBERTO PECCI STILE DA GENTILUOMO
MA L’EXPORT PORTA IL SORRISO
UMIT BENAN È IL “NEXT”
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Clothing, Fashion Accessories, Fabrics and Yarns from all over the world
The Place where Italian Fashion meets World Suppliers!
Palazzo delle Stelline Exhibition & Congress Center - Milan
9 - 11 SEPTEMBER 2009 For info: T.D.F. s.r.l. - via Saffi, 9 - 20123 Milan - Italy Tel. +39 02 48015026 - Fax +39 02 4815339 info@t-d-f.com intertexmilano@tdf.191.it readytoshow@tdf.191.it www.intertexmilano.it - www.readytoshow.it
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DIRETTORE RESPONSABILE Guido Parigi Bini RESPONSABILE ECONOMIA
Matteo Grazzini RESPONSABILE MODA
Teresa Favi IN REDAZIONE
Francesca Lombardi Alessandra Lucarelli DA
BIELLA
Massimo Gioggia Elisa Signorini DA
COMO
Giorgio Civati
ACCORDO TRA STEFANEL E EL CORTE INGLES PER L’APERTURA, ENTRO IL 2010, DI 14 CORNER NEI CENTRI DELLA CATENA SPAGNOLA DI MADRID E VALENCIA. IL DEBUTTO CON LA STAGIONE INVERNALE 2009-2010
N.
ART DIRECTOR Matteo Parigi Bini
22 del 20 giugno 2009
GRAFICA Chiara Bini Fabiana Matteini Alessandro Patrizi
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EDITORIALE
Tempo di novità e di bilanci
DIRETTORE PUBBLICITÀ Alex Vittorio Lana
DIREZIONE - REDAZIONE Via Piero della Francesca, 2 59100 - PRATO Tel. 0574 73.02.03 Fax 0574 73.02.04 redazione@laspola.com
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EDITORE GRUPPO EDITORIALE srl Iscritta al Registro degli Organi di Comunicazione (ROC) n. 18374 Via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato Registrazione Tribunale di Siena n° 653 del 24.9.1997
STAMPA Baroni & Gori - Prato E’ VIETATA LA RIPRODUZIONE Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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SALONI
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Lacroix in amministrazione controllata INTERVISTA CON
Alberto Pecci. Stile da gentiluomo PRIMO PIANO
Tessuti: le tendenze di Pitti L’uomo del 2010? Brit manie made in Italy Binomio fashion Dior - Firenze Cauto ottimismo per un settore senza ossigeno Pitti People DISTRETTI
PRATO - Play Trend, ecco i dieci finalisti BIELLA - Dardanello guida Unioncamere nazionale COMO - Taborelli cerca ottimismo VICENZA - Crisi e tracciabilità
editoriale di Matteo Grazzini
Tempo di novità e di bilanci dopo un Pitti soddisfacente
I
l clima è quello tipico di una festa-salone-fiera-meeting importante come Pitti Uomo. Positività, strette di mano, sorrisi, prodotti di alta e altissima gamma e tanti appuntamenti a metà tra lavoro e mondanità. Il bagliore provocato dal sole cocente che ha accompagnato i giorni di Pitti Uomo e W_ Woman ha dato lucentezza ad un contesto che rischiava di restare schiacciato sotto il peso di una congiuntura economica difficile come poche altre volte in questi ultimi decenni. In attesa di conoscere i numeri di chiusura del salone (al momento di andare in stampa si sta chiudendo la terza giornata) il bilancio appare positivo, anche se ci sono stati alcuni segnali di modestia e mestizia, soprattutto negli spazi di contorno della manifestazione, mentre tra le mura della Fortezza da Basso tutto è andato secondo le previsioni, tanto più che si sono visti e rivisti marchi nuovi o “figliol prodighi”, come Guru e Desigual. E’ stato il primo Pitti Uomo di Alberto Pecci come presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana e le sue parole aprono questo numero de La Spola dedicato quasi esclusivamente all’appuntamento principale della moda maschile mondiale. Parole misurate di un professionista che offrirà le sue conoscenze e le sue esperienze al servizio della filiera, in tutto il suo complesso. Poi spazio all’analisi e al commento di quello che ha offerto Pitti dal punto di vista dei prodotti: Uomo e Donna ma anche i giovani stilisti di Who is on next? e i volti che hanno fatto da scenografia al salone. Poi i distretti, dai quali continuano ad arrivare notizie contrastanti, tra fatturati in calo con numeri a doppia cifra e con realtà che continuano a sfornare nuove idee per resistere alla crisi. E qualche nuova idea arriverà anche da noi: è presto per le anticipazioni ma basterà solo un po’ di pazienza per scoprirle.
Qualche lustrino in meno in una Fortezza da Basso comunque piena di prodotti eleganti. La moda italiana tiene ma il sereno è ancora lontano 20 giugno 2009
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saloni
EUROPA
Una suite a Cpd
GERMANIA
Al salone tedesco il made in Italy presente con oltre venti collezioni in uno spazio creato da Ente Moda Italia in collaborazione con Igedo PARIGI
Prêt à Porter lancia i Paris Fashion Days
C
i sarà un angolo tutto italiano alla prossima edizione di Cpd a Düsseldorf grazie alla presenza di Italian Suite, al suo debutto nell’edizione del 26/28 luglio. La collaborazione tra Ente Moda Italia e Igedo Company porterà etichette di moda italiane di fascia alta al salone tedesco con una varietà di offerta dall’abbigliamento agli accessori, comprese le calzature, tutto Made in Italy. “Lo Spirito Italiano sarà una vera innovazione presentando dettaglianti con fresche ed eccitanti collezioni - spiega Mirjam Dietz, executive director fashion a Igedo Company - e le collezioni sono selezionate da noi in collaborazione con Emi, entrambi esperti nel valorizzare e elevarne il livello. Per ora
abbiamo motivo di ritenerci assolutamente soddisfatti della risposta a Italian Suite. Merita certamente di essere visitata dai buyer”. Oltre una ventina i nomi che hanno deciso di partecipare alla prima edizione di Italian Suite di luglio includono brand della moda, degli accessori e calzature come Angela Caputi Giuggiù, Bagutta, Bernardini, Bettina, Blu Bern, Corti, Dismero, Etro, H.A.N.D., Kartell con ‘Glue Cinderella’ Keitè, Kallistè, Paola B, Marly’s, Melys, Montereggi, Sebastian, Tropez, Victory e Vilian. Italian Suite sarà in una posizione privilegiata, accanto all’altro nuovo segmento di Cpd, Impulse, al padiglione 9: le collezioni italiane saranno accolte da stand progettati con un design lineare e incisivo.
PARIGI
Costumi e lingerie in trionfo a Mode City E’ già tutto pronto per la seconda edizione parigina di Mode City, il salone di lingerie, beachwear e well being in programma dal 5 al 7 settembre al quartiere fieristico Paris Expo - Porte de Versailles. Su una superficie espositiva di 35mila metri quadrati Mode City offrirà una visione a 360° delle collezioni Estate 2010 riunendo circa 600 marchi in 4 universi che presentano collezioni beachwear, lingerie e well being. I cosiddetti universi sono Just Fashion, con beachwear, lingerie, universo maschile, accessori e prêt-à-porter da spiaggia; Designers labels & creation, con marchi di lusso e giovani stilisti; Cocooning, con loungewear, well being, yoga, fitness, homewear e intimo da notte; The essential, ovvero corsetteria e beachwear Oltre il 75% degli espositori arriverà da fuori Francia, così come il 70% dei visitatori, a conferma del ruolo di primo piano di Mode City.
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La moda ha un nuovo appuntamento, i Paris Fashion Days, in programma il 6 e 7 luglio allo spazio dei Docks di Porte de la Chapelle. Ideato da Prêt à Porter Paris il nuovo appuntamento è un incontro inedito tra marchi, creatori, giornalisti, boutique. Per la prima edizione ogni marchio presenterà la sua nuova collezione Estate 2010, con una sfilata per marchio per due giorni. Paris Fashion Days si è dato una cadenza biennale e il debutto vedrà la presenza, tra gli altri, di Stella Forest, Little Marcel, Save the Queen, Desigual. Le temps des cerises, Impasse de la Defense, Des petit hauts, Phard e Xuly Bet.
news economia FINANZA
MECCANOTESSILE
Lacroix in amministrazione controllata La crisi è arrivata anche ad uno dei marchi della moda più noti al mondo. Il Tribunal de Commerce di Parigi ha infatti posto la maison Christian Lacroix in amministrazione controllata: è stato ordinato un periodo di osservazione di sei mesi e la nomina di un amministratore giudiziario. I proprietari della griffe, Simon e Léon Falic, non hanno ancora chiarito quali saranno le sorti della sfilata d’alta moda di luglio. La Christian Lacroix, parte del gruppo americano Falic dal 2005, dà lavoro a 125 persone ed è considerata uno dei fiori all’occhiello della moda d’Oltralpe.
ASSOCIAZIONI
Assomoda affronta la crisi con ottimismo “Vendere moda in periodo di crisi” è stato il tema dell’incontro organizzato da Assomoda a conclusione del quale è emerso che è necessario riportare il mercato alla concretezza e mantenere un costante confronto tra le aziende produttrici e i dettaglianti. Come ha detto Giulio di Sabato, presidente di Assomoda: “Bisogna essere ottimisti, nonostante sia prevedibile un’inevitabile scrematura in tutta la filiera. L’impegno premia sempre, così come sfruttare al meglio le sinergie. È indispensabile porre molta attenzione alla qualità e al giusto prezzo, non a caso tornano in primo piano gli specialisti, ovvero chi produce solo camicie, jeans, capospalla”. Non sono mancati i richiami a fare sì che i cartellini di vendita dei prodotti corrispondano davvero al valore dei prodotti stessi, come ha sottolineato Sanzio Zappieri, patron di Zappieri Group. In un’ottica di unione delle forze anche Moda & Sport, la fusione tra Assomoda e Associazione Agenti Italia Sport e Sportswear, guidata da Maurizio Governa che ha portato.
I premi dell’Acimit per gli studenti bravi Anche quest’anno la Fondazione Acimit ha messo in palio alcuni premi per ricerche nell’area meccanotessile. Al bando potevano concorrere gli studenti del quarto e del quinto anno di corso degli istituti tecnici, nonché gli studenti iscritti al terzo anno dei corsi di laurea in Ingegneria Tessile. I premi, assegni dell’importo di 800 euro, sono andati ad otto studenti. La premiazione rientra nel quadro dei costanti rapporti che la fondazione ha con gli organi preposti alla formazione, come ha ricordato il presidente Paolo Banfi: “Questo contatto con il mondo della scuola è un elemento indispensabile per dare continuità ai successi del meccanotessile italiano nel mondo perchè la formazione dei giovani è l’unico modo per trasmettere il patrimonio di conoscenze che sono alla base della leadership meccanotessile italiana”. Fra le attività più significative svolte dalla Fondazione Acimit la pubblicazione di alcune ricerche economiche relative al meccanotessile, una significativa attività di formazione verso studenti italiani e stranieri (con la pubblicazione di testi scolastici) e la realizzazione di corsi di formazione in Italia per operatori tessili stranieri.
NOVITÀ
Fra Versace e Di Risio un cordiale addio
Giancarlo Di Risio
Dopo cinque anni di rapporto professionale molto intenso, fra Versace e Giancarlo Di Risio è divorzio, consensuale secondo il comunicato ufficiale della maison. Di Risio aveva preso le redini della Gianni Versace nel 2004 e aveva traghettato la griffe attraverso un importante risanamento finanziario. La casa di moda della Medusa è stata tra le prime a segnare la differenza tra gestione economica, in mano a Di Risio, e creativa, in mano a Donatella Versace. Ora c’è un immaginabile tourbillon di nomi sul successore del manager, ma per ora nessuna conferma da Versace, che conferma solo l’interesse verso una figura con una profonda conoscenza del mercato Usa. A riprova della buona atmosfera in cui sta maturando il cambiamento ai vertici, pare che Di Risio abbia dato la propria disponibilità a restare temporaneamente, come richiesto dalla società.
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Alberto Pecci, 66 anni, Cavaliere del Lavoro. E’ laureato in Scienze Politiche, ed è stato membro del CdA di El.En. e di Alleanza Assicurazioni. E’ stato anche presidente di Fondiaria e amministratore di Generali, Mediobanca e Banca Intesa
intervista con di Matteo Grazzini
Stile da gentiluomo Il debutto di Alberto Pecci nelle vesti di presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana: “Non sarò una presenza invasiva”
N
on è mai stato troppo incline al fascino dei riflettori o della ribalta. Alberto Pecci, da decenni ormai imprenditore tessile con origini pratesi, stabilimenti a Campi Bisenzio ma clienti, amici e estimatori ovunque, non si è ancora calato del tutto nei panni di presidente del Centro di Firenze per la Moda italiana, una carica che lo obbligherà a comparire in eventi e manifestazioni pubbliche più volte di quanto non abbia fatto finora. Il debutto a Pitti Uomo, a parte il doveroso e commosso omaggio a Alfredo Canessa, è passato tra sorrisi, strette di mano e premi consegnati tra gli applausi (a Remo Ruffini il Pitti Uomo, a Giuseppe Modenese quello alla carriera e a Mariella Milani quello alla carriera giornalistica), ma alla fine Alberto Pecci ha preferito mantenere il profilo basso e l’aplomb che lo contraddistinguono da sempre ed ha evitato temi come la politica e il “campanilismo”. La presenza del candidato a sindaco di Firenze Giovanni Galli e i tanti accenni alla crisi di Prato sono stati infatti affrontati restando ai margini della discussione e augurando buona fortuna a chi è in campagna elettorale. Come è perchè una persona come lei, lontana dalle ribalte nonostante i tanti meriti imprenditoriali, è stata nominata presidente del Centro e perchè ha accettato l’incarico, in una situazione congiunturale non certo serena? Io ho un carattere che mi rende non particolarmente invasivo e credo di poter essere equidistante dalle varie posizioni. Ma ho sempre dismostrato di essere pronto ad aiutare persone che hanno voglia di fare e quindi ho accettato e spero di essere in grado di parlare con istituzioni e associazioni senza essere
troppo pressante. Che effetto le fa questa nuova carica? Mi sento molto impegnato e onorato ma in realtà sono stato nominato da appena una settimana e ho potuto concentrarmi solo su questo evento, Pitti Uomo, come sempre ben organizzato dalla struttura di Pitti Immagine. A Prato saranno felici di avere un concittadino come presidente del Centro... Il Centro Moda è Firenze ma è anche Prato, la situazione è paritetica e probabilmente è anche per questo motivo che mi hanno chiamato. La situazione nel distretto però non è brillante. E’ lampante, non si può negare. D’altronde anche noi non siamo il lanificio Pecci che eravamo negli anni ‘90, ma mi pare che ci siano segnali di miglioramento e che ci sia ancora chi ha la voglia e la forza di investire. Tornando alla moda italiana, che le pare di questa edizione di Pitti? Il fatto di essere qui per l’edizione numero 76 in modo così insistentemente creativo in un momento molto difficile è emblematico. Tutte le edizioni di Pitti sono state coronate dal successo e questo è un luogo (la Fortezza da Basso, ndr) che dobbiamo apprezzare ma che ha tante problematiche da affrontare e questo è un dato che deve essere preso in considerazione dalle amministrazioni, qualunque esse siano dopo la tornata lettorale in corso. E per il settore tessile/abbigliamento che futuro vede? Il settore è in difficoltà e va aiutato, ma non è facile farlo. Per altri settori bastano leggi o incentivi appropriati, come, ad esempio, la rottamazione, ma per il tessile non è così. E, da imprenditore, dico anche di non fare differenziazioni tra filera a monte e a valle.
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Tessuti: le tendenze di Pitti Fantasie audaci all’insegna della natura e dell’agricoltura, ma le righe e i quadri intrigano ancora di Teresa Favi
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e l’indice di gradimento del consumatore medio alto denota una rinata sensibilità per le cose belle e sofisticate, Pitti Uomo recepisce il messaggio. E lo trasferisce alle collezioni della primavera-estate 2010 che puntano su tessuti di grande ricerca tecnica e creativa. Le fantasie coprono le giacche come non si vedeva da tempo, fin quasi a sembrare rubate ai campionari del tessile donna: fiori, frutta, foglie i soggetti prediletti da questo inventario che se da un lato denota un calo dei livelli di testosterone dall’altro racconta che nell’aria c’è voglia di evasione, di liberazione dal bon ton borghese, e poi chi se ne frega.. una giacca con le susine stampate non sarà poi la fine del mondo. Intrigano le righe, ma non più alla maniera di Morte a Venezia (quelle della
stagione scorsa). Intriga la possibilità di giocarci su con pantaloni bermuda, calzando alla sans-culotte esclusivamente espadrillas – interpretate quest’anno in ogni modo possibile e immaginabile – oppure indossate in maniera più composta con pantaloni classici (ancora attillati) ma sempre con un velo di ironia. Qualche coraggioso, troppo pochi ancora, ha esordito con un ritorno alle pinces, ma i tempi, evidentemente, non sono ancora maturi. Identica la sorte dei quadri e dello scozzese, mentre scendono le quotazioni di gessato, spigato e unito. Altra grande roccaforte dell’estate 2010 è rappresentata dal jersey, quelli della tuta da ginnastica, ma studiati con cura per interpretare una giacca che piomba e si lascia indossare come un pezzo uscito dal sarto. Alcune pesano meno di un
PITTI UOMO
primo piano
L’uomo del 2010?
I capi in mostra a Pitti Immagine Uomo per la moda uomo della primavera-estate 2010, variano le tinte e soprattutto cercano di uscire dagli schemi. Il fattore psicologico è decisivo: il colore è vitamina, positività, ottimismo per vivere nei mesi della crisi economica. Ma non è solo una questione cromatica, fra gli stand di Pitti ci si concede più libertà, tanto che anche le collezioni più formali hanno accenti e dettagli che esprimono la voglia di un uomo meno ingessato. E’ come se anche il manager più incallito tenesse sempre pronta sotto la scrivania dell’ufficio la sacca per dileguarsi il week end, con in testa mete da bon viveur. Abbandonate del tutto la pulizia minimale e la classicità paludata – perfino la sartorialità diventa un valore acquisito e non fa più parlare di sé in termini di specialità -, l’occhio di bue punta sulla ricercatezza. Lo stile dell’uomo della prossima estate è quello di chi pensa a godersi la vita, e quindi pieno di sensibilità per i contenuti estetici, anche i più frivoli. Un po’ gentleman e un po’ neo Dandy. E fra questi due parametri che delimitano il campo da gioco dello stile come due porte, la partita è giocata dal colore e dal desiderio, mai così sapientemente soddisfatto, di comfort.
quotidiano e si appellano come un golf. Sguazza il cotone per il largo uso che se ne fa: dai pantaloni, anche eleganti, ai caban fino alle giacche più formali. Liscio, riflettente ma con anima opaca, di media consistenza per i bottom. Tutto il resto si butta a capofitto fra le trame grosse e tridimensionali dei cotoni: spugna, piquet-asciugamano, cordura, tela di sacco, goffrati con mani ruvide e spavalde, talvolta slavati ma con grande senso della misura. Spesso in mischia con lino, canapa o seta per gonfiare ancora di più le superfici, per rendersi più interessanti e corposi al tatto. Il puro lino, quello classico, non ha avuto molte chance, mentre la canapa declina un po’ tutti i capospalla di vario genere, nei colori coloniali che strizzano l’occhio al senape e al verde oliva, esaltata da trattamenti che ne accentuano la mano
grezza e l’aspetto ruvido. Il militare come stile, ma soprattutto come mood è in piena ripresa, mentre i tecnici, i satinati, i lucidi hanno completamente liberato il campo del guardaroba maschile tornando a ricoprire il ruolo di supporto allo sportswear. E il tanto longevo concetto di sport-chic ha detto basta.
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Brit manie made in Italy W_Woman s/s 2010 Eighties & Eco: gli opposti si attraggono nel segno del lusso di Francesca Lombardi
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er la p/e 2010 Pitti W eleva alla seconda la sua potenza creativa: due location, per un totale di 60 brand presentati, e due offerte trasversali, con una sezione dedicata al vintage e uno spazio per le fragranze d’autore. I Brit brand e i designer inglesi più giovani e talentuosi trovano spazio nelle sale di Villa Vittoria, accanto ai nomi emergenti del made in Italy. Cosi, in un’affascinante snodarsi di piccole sale, si alternano le toe shoe, stringate e altissime di Leopoldo Giordano, e gli abiti sartoriali di Carta e Costura, che in fiera, eleggono a colore unico il bianco. Il brand tutto italiano, premiato nel 2007 al prestigioso concorso Who’s on Next, continua la sua ricerca di forme e stilemi che vanno oltre una classifica temporale: gli anni ’80, ma anche gli abiti da cocktail anni ’50 e tessuti di ispirazione sixties vengono rielaborati in una chiave che punta al lusso e allo stesso tempo all’understatement. A una eleganza ironica e quotidiana. A seguire il meglio della proposta inglese: le T-shirt di Markus Lupfer, che reinterpretano in chiave glitter immagini della cultura pop, da abbinare con giacche anni ’80; gli abiti di Preen, che dopo qualche anno di silenzio, almeno sul mercato italiano, sta
tornando a farsi spazio con una proposta che declina una prevalenza di colori scuri, tagli aggressivi e tante zip. Ancora t-shirt da Christopher Kane, ma questa volta tie e die e da abbinare a accessori punk. Mentre Richard Nicoll propone uno stile più romantico per il giorno, fatto di righe e colori sorbetto, e osa per la notte, con mini abiti a tinte forti e bijoux vittoriani. Stampe da Issa London. Soggetti barocchi e motivi soleado, sovvertiti nel contenuto e ricamati su mussola e lino per Isabella Tonchi. Meno ovattato il ritmo della Dogana: micro stand che propongono capsule collection di scarpe, borse e abbigliamento. A ritmo serrato. L’immagine complessiva, a tratti poco omogenea, parla di una preview per la p/e 2010 ancora in embrione dove comunque si possono facilmente rintracciare alcuni macro trend. Gli anni ’80 e l’ecologico continuano ad avere un ruolo di primo piano anche per la prossima stagione calda. E cercano punti di contatto in un linguaggio che parla di lusso e qualità. Le scarpe di Get U, plateau in legno scuro brasiliano e pellami bianchi e morbidissimi, rimandano a architetture fluide e scultoree. Da BP studio la maglieria è declinata in versione bon-ton: micro-cappotti e gonne ampie di reminiscenza anni ’50 spe-
PITTI UOMO rimentano inediti accostamenti pois e righe. Dopo il neonato, il bambino e la donna, da questa stagione la proposta di Album di famiglia si estende anche all’uomo: capi che puntano su tessuti pregiati e di ricerca, per uno stile informale e di matrice nord-europea. Sul fronte eighties, i jeans Siwi sono glitter e luminosi di paillettes, giocano con le trasparenze e i ricami. Tanta pelle, accenni di spalline e la vita che torna alta da Catherine Malandrino: la seconda linea della stilista francese, naturalizzata a New York, è quotidiana e chic, forte nei colori ma sartoriale nei tagli. In mezzo a questo gioco degli opposti, le altre proposte alla Dogana: gli abiti hippy di Stella Forest, interamente cuciti in India, le scarpe limited edition con struttura in fibra di carbonio di Dei Svaldi e le riedizioni delle borse storiche di Gherardini, l’intramontabile Bellona e la DodiciDodici,e le ballerine fluo’ che nascono dalla collaborazione tra Kartell e Normaluisa. La piccola sezione dedicata alle fragranze presenta un bouquet di profumi selezionati. Tra gli altri Fragranze d’autore di Calè, Histoires de Parfums, l’inglese D. L. & Co e Sigilli. Vintage for Pitti W, la sezione dedicata al vintage da vedere e comprare di questa edizione n. 76, presenta un assaggio del meglio che il mercato Italiano del settore può offrire: A.n.g.e.l.o.,
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Elisabeth the First, per l’etnico, Vintage Art ,per le borse, Venturino Vintage con i foulard e Cappi Vintage Bijoux. A.n.g.e.l.o. ha inaugurato in questi giorni anche il nuovo spazio a Firenze. Un negozio nel centro storico della città, tra Orsamichele e piazza delle Signoria, piccolo ma luminoso dove trova posto l’accurata selezione curata da Angelo Caroli. Come per il negozio di Lugo, anche nella sede fiorentina, ogni pezzo sarà unico, cercato, selezionato e restaurato da Angelo e dal suo staff. Un successo ormai consolidato, al quale gli amanti del vintage in città hanno brindato con spuma e ciliegie.
Il binomio fashion tra Christian Dior e Firenze
Firenze Made in Tuscany e Christian Dior insieme per una sera. In occasione del lancio del nuovo numero della rivista, edita da Gruppo Editoriale, si è creata una esclusiva liaison con il marchio francese. Nella cornice affascinante dell’Anfiteatro Romano di Fiesole, un evento esclusivo che ha visto protagoniste quattro mini sfilate della collezione autunno/inverno disegnata dal direttore creativo della maison, John Galliano. Quattro uscite, dal giorno alla sera, per un unico stile, dove le linee anni ’40, austere e iper femminili allo stesso tempo, erano declinate in grigio, rosso e nero. Una serata speciale, nel magico panorama notturno della Firenze più autentica.
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ECONOMIA
Cauto ottimismo per un settore senza ossigeno Creatività e aiuti di Stato e banche per uscire dalla congiuntura nera
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Dati così negativi erano anni che non se ne vedevano”. Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, non si è nascosto dietro a paraventi per tracciare il quadro nel quale si è aperta la 76’ edizione di Pitti Uomo. E che l’atmosfera non fosse quella dei tempi migliori si è capito già guardando l’esterno della Fortezza da Basso, insolitamente privo di stand colorati e senza ragazze in minigonna a distribuire gadget o volantini promozionali. Ma una volta varcate le mura medicee tutto è tornato all’elegante normalità del salone, con tanti brand presenti, stand nuovi e colorati, il grande tir di Italia Indipendence di Lapo Elkann a rompere gli schemi espositivi e qualche ritorno/ debutto importante, come ad esempio Guru e Desigual. E alla cerimonia d’apertura del salone, con Alberto Pecci, lo stesso Paetano Marzotto, il presidente di Sistema Moda Italia Michele Tronconi e l’ad di Pitti Raffaello Napoleone si è parlato sì della crisi ma anche dei modi per risolverla. “Bisogna reagire con la creatività - ha continuato Marzotto - e sembra che adesso chi ha uno stipendio fisso abbia più potere d’acquisto. Certo non basta per pensare di aver superato il momento negativo ma aiuta. E bisogna guardare ancora verso i nuovi mercati, le banche ci devono aiutare a vincere la sfida del made in Italy, che è quella di proseguire nella ricerca”.
Michele Tronconi e Gaetano Marzotto Tronconi invece ha utilizzato la filosofia di Zenone, opposta al pragmatismo, per far capire che la crisi può essere superata: “Le nostre aziende - ha detto dopo aver portato l’esempio di Achille e della tartaruga irraggiungibile, secondo il filosofo greco - stanno nuotando in apnea e hanno bisogno di ossigeno, che deve arrivare dalle banche e dallo Stato, magari lasciando agli imprenditori più soldi tra quelli che producono, anche per evitare che gli imprenditori stessi, per far fronte a situazioni economiche come quelle attuali vanno a richiedere allo Stato quello che hanno versato. Il calo della domanda durerà ancora qualche mese ma bisogna
ricordare che il nostro settore è il petrolio dell’Italia e dobbiamo difendere il made in Italy”. A parziale consolazione Raffaello Napoleone ha dato “ossigeno” confermando il blocco del costo degli stand anche per le prossime edizioni di Pitti, così come accaduto negli ultimi tre anni. Dati - Smi ha offerto il quadro congiunturale del tessile-abbigliamento alla vigilia di Pitti Uomo. Il 2008 si è chiuso con una flessione del giro d’affari (-0,8%) migliore di quella temuta. Le criticità però sono aumentate nel primo trimestre 2009 e quindi sarà l’edizione di gennaio a dare un quadro più completo.
DATI SMI
Segnali confortanti da alcuni mercati esteri I numeri ai quali si deve attaccare la speranza della moda uomo italiana sembrano essere quelli dell’export. Nel 2008 infatti c’è stata una crescita dell’export verso i mercati extra Unione Europea: un +4,7% confortante frutto soprattutto dei primi due trimestri. Le esportazioni hanno evidenziato una crescita del 2,4% complessivo che ha portato le vendite estere di comparto a poco meno di 5,3 miliardi di euro. A questo risultato positivo hanno contribuito i mercati non europei, mentre tra i 27 del continente la variazione si è arrestata al +0,4%. Tra gli extra Unione Europea la Svizzera si è confernata la base logistico-commerciale per la successiva ri-esportazione: nel 2008 l’export veicolato dalla Confederazione Elvetica ha registrato una crescita del +8,4%. Bene ancora una volta la Russia, con un export
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incrementato del +12,8%. Il risvolto della medaglia in Usa e Giappone, che hanno avuto cali rilevanti, rispettivamente del -9,6% e del -10,7%. Numeri positivi in Europa per Francia (+1,9%) e Spagna (+1,5%), che coprono il 10,6% e il 7,7% dell’export totale di comparto. Flessione netta per l’export diretto nel Regno Unito (-6,5%) e, contestualmente, è proseguita l’erosione delle vendite in Germania (6,9%, dopo il -3,3% sperimentato già del 2007). Per le importazioni c’è stata stabilità: (+0,4%). Primo mercato ancora la Cina, cresciuta, su base annua, del +4,4%. Oltre il 27% del menswear importato viene da lì. Le importazioni di moda maschile provenienti dalla Tunisia sono risultate stabili, mentre calano Romania (-1,6%), Turchia (-2,6%) e Francia (-2,8%).
people
PITTI UOMO
Pitti People ecco chi era alla Fortezza
Di solito pubblichia mo le foto dei Vips presenti a Pitti. Stavolta lo spazio dei ritratti è riservato a un’iniziat iva insolita, Pitti People, il progetto che ha fatto diventare protagoni sti i visitatori e gli espositori di Pitti Uomo. Foto attaccate su un muro di cento metri e scattate da blogger che le utilizzeran no sui loro spazi virtuali facendole uscire dai confini della Fortezza. Ecco i loro nomi, che per una volta sostituisco no quelli dei “Vips”: Silvia Bergomi, Luca Bortolotti , Federica Di Pierri, Enrico Grigoletti, Stefano Guerrini, Marco Maggetto, Tamu McPherso n, Francesca Querci, Simone Sbarbati, Simona Tamassia e Jacopo Volpe
CONCORSO
Umit Benan e Kibardin vincono Who is on next? La prima edizione di Who is on next? per la moda maschile si è chiusa con l’assegnazione di tre premi. Il concorso per la ricerca di talenti nella moda uomo, realizzato in collaborazione tra Pitti Immagine Uomo, Alta Roma e L’Uomo Vogue, ha visto infatti consegnare i premi sia per il prêt-àporter che per gli accessori oltra a una menzione speciale da parte della giuria internazionale Per il prêt-à-porter ha vinto Umit Benan, per gli accessori Max Kibardin, mentre il riconoscimento speciale è andata a Leitmotiv, una coppia di stilisti italo-sudamericana (nella foto). Oltre a loro hanno raggiunto la finale anche Elia Maurizi, Hewn, Made in Roma e Marvie. Umit Benan, 29 anni, tedesco con origini turche e head designer di Cacharel Uomo, potrà sfilare con una propria collezione alla prossima edizione invernale di Pitti Uomo. m. g.
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PRATO
Mutui sospesi con l’accordo artigiani-banca Confartigianato Imprese Prato e la Banca di Credito Cooperativo Area Pratese hanno stretto un accordo che prevede fino a diciotto mesi di sospensione delle rate dei mutui contratti dalle aziende. Tutto questo per sostenere le aziende, offrendo loro l’opportunità di alleggerire la loro situazione per arrivare sane e salve al momento in cui l’economia del distretto ripartirà. “Una dimostrazione concreta - ha detto il segretario di Confartigianato Luca Galli - che quando esistono le volontà si riescono a realizzare interventi di grande importanza per le aziende”. “Questo è un accordo privato – ha aggiunto il presidente di Confartigianato Prato, Luca Giusti – in quanto l’operazione che abbiamo messo in atto non attinge a nessun fondo pubblico. Ma, come ha fatto la Banca Bcc Area Pratese, devono farlo anche le istituzioni, perché c’è grande necessità di interventi concreti per le aziende e non si può pensare che siano i soli i privati a muoversi in questa direzione. Anche perché tra le difficoltà attuali non ci sono solo le rate dei mutui e dei finanziamenti”. “Questo accordo – ha spiegato il presidente della Alberto Panerai – arriva in realtà dal livello nazionale, e con Confartigianato lo abbiamo trasferito a tempi di record al livello locale”.
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Play Trend ecco i dieci finalisti
ono tutte ragazze le finaliste del Concorso play Trend, il concorso europeo rivolto a giovani stilisti e promosso dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato, con il main sponsor Patrizia Pepe, il contributo finanziario di CariPrato, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato ed il supporto di Lanificio Becagli, Faliero Sarti, Furpile Idea e Ultra. Italia, Germania, Inghilterra, Finlandia e Ungheria i paesi di provenienza delle stiliste, che hanno un’età media di 26 anni e sono state selezionate tra più di 500 iscritti con 230 progetti grafici. I nomi sono stati scelti da una commissione tecnica composta dal presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato Andrea Cavicchi con Patrizia Bambi, Monica Sarti, Alessandro Becagli, Sandro Ciardi, Serena Moretti, di Sistema Moda Italia, Eva Desiderio, caporedattore e critica moda QN, Paolo Bagnara, giornalista di Io Donna, Gianni Bertasso, direttore di Mood Magazine, Barbara Burzi de Il Tirreno Prato e Franco Riccomini, de La Nazione Prato. Il bando prevedeva, nella prima fase, l’invio di un progetto grafico di tre capi per una rilettura in chiave contemporanea del movimento Bauhaus e quattro criteri valutativi per la selezione: aderenza al tema del
Bauhaus, creatività, portabilità e livello di difficoltà a produrlo industrialmente, proposte dei tessuti. Le dieci canditate hanno ottenuto la possibilità di svolgere una settimana di studio, il Fashion Hub (a Prato, dal 12 al 18 luglio), prima di passare alla selezione finale che, sulla base dei capi realizzati, stabilirà a fine anno il vincitore del concorso. Ecco, in rigoroso ordine alfabetico, i nomi dell finaliste Eleonora Bardelli (Firenze), Margherita Cascino (Milano), Marina D’Antino (Milano), Nina Sophie Gekeler (Berlino), Cristina Guarnieri (Prato), Andrea Huszti (Budapest), Leena Muley (Londra), Susanna Skytte (Finlandia), Lena Vuotta (Berlino) e Christine Wolf (Berlino). Le giovani stiliste hanno formazioni di studio diverse: provengono tutte da Istituti internazionali e Scuole di moda (Marangoni, Milano; Esmod, Berlino; Central ST.Martin’s, Londra); da Università di Arte e Design (Accademia di Brera, Milano; Moholy-Nagy University, Budapest; Fhtw, Berlino). Nella settimana creativa a Prato le finaliste, attraverso workshop (al Museo del Tessuto), visite, tutoring ed incontri con gli uffici stile delle aziende pratesi, potranno definire i progetti, confrontandosi con le esigenze dei processi produttivi. I lavori finali dovranno essere consegnati al Museo del Tessuto entro il 30 novembre.
Vigevano Verona Valle del Liri Valdinievole-Lamporecchio Val Vibrata Val Seriana Urbani Solofra Schio-Thiene-Valdagno Santa Croce sull’Arno Sanremo San Mauro in Pascoli Sa Marco dei Cavoti San Giuseppe Vesuviano Riviera del Brenta Prato Pombia Oleggio-Varall Nocera Inferiore-Gragnan Nevano-Aversa-Trentola Montebelluna Marcianise Lucca Lecc Grumello del Monte Grumo Fusignano-Bagnacavallo Fermano-Maceratese Empoli Ducent Como Castelgoffredo Castrano Carpi Biella Barletta Assisi Asse del Sempione Arzignan
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BIELLA
Romiti entra nel Cappellificio Cervo Il Cappellificio Cervo, storica azienda biellese nata nel 1894, sta per vivere un nuovo importante capitolo della sua storia, capitolo che potrebbe raggiungere l’importante obiettivo di lo storico marchio di cappelli maschili made in Italy. Bigli 1, società finanziaria della famiglia Romiti, è entrata con una quota di maggioranza nella compagine societaria di Cappellificio Cervo, cui fa capo Barbisio. A fine mese il board managment dell’azienda, guidata da Giorgio Borrione e presieduta da Maurizio Romiti, presenterà i dettagli del nuovo piano industriale. Oltre a Barbisio (che ha rilevato nel 1982) il Cappellificio Cervo possiede un brand omonimo e la label Bantam.
Dardanello guida Unioncamere nazionale
PIEMONTE
Ferruccio Dardanello
F
erruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte e della Camera di commercio di Cuneo, è stato eletto presidente di Unioncamere nazionale per il triennio 2009-2012, succedendo a Andrea Mondello, che lascia il vertice dell’ente alla scadenza del mandato. Il neo presidente ha ringraziato per la fiducia accordata i presidenti delle Camere di commercio italiane, riunitisi a Roma in occasione del Consiglio Generale, che lo hanno eletto: “La responsabilità che avete voluto affidarmi – ha commentato - mi onora profondamente. Raccolgo il testimone da Andrea Mondello in un momento delica-
to: la difficile congiuntura internazionale e le criticità che sta attraversando il tessuto imprenditoriale italiano non ci devono far perdere l’ottimismo, ma ci impongono di lavorare con slancio e rinnovato entusiasmo per lo sviluppo delle nostre imprese e il rafforzamento del Sistema Paese. Le Camere di commercio hanno una responsabilità importante: spetta a noi essere risoluti nel continuare a favorire interventi di miglioramento competitivo sia delle nostre imprese che dei nostri territori”. Dardanello è nato a Mondovì nel 1944. Laureato in Scienze Politiche, imprenditore, sposato, con una figlia. e. s.
BIELLA
Adesso Liabel si mette gli occhiali Occhiali da vista e da sole saranno il nuovo prodotto nel carnet di Liabel che ha firmato un nuovo accordo distributivo con l’azienda Nannini Italian Quality srl. Nannini Italian Quality srl, azienda fondata nel 1954, da anni offre al mercato un’ampia gamma di occhiali e mascherine realizzati con innovativi materiali ultraleggeri, che si sono rivelati adatti ad ogni tipo di svago ed i più amati dagli sportivi di ogni genere. Le linee studiate per Liabel, Eyecare e Eyecare Sunlight, si basano sul pluripremiato meccanismo PFT (Pivoting Folding Temples) che permette un duplice movimento alle aste (rotazione e flessione) rendendo così gli occhiali ultrasottili, comodi e leggeri adatti al gusto del consumatore moderno che, correggendo la presbiopia da +1 a +3, non trascura però l’estetica. Vasta la scelta dei colori e un prezzo di vendita al pubblico di 19,90 euro. Liabel distribuirà questi nuovi prodotti con decorrenza immediata presso i clienti dei canali dettaglio, grande distribuzione e tutti i negozi in franchising.
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Vigevano Verona Valle del Liri Valdinievole-Lamporecchio Val Vibrata Val Seriana UrbaniaV Solofra Schio-Thiene-Valdagno Santa Croce sull’Arno Sanremo San Mauro in Pascoli SanS Marco dei Cavoti San Giuseppe Vesuviano Riviera del Brenta Prato Pombia Oleggio-VaralloM Nocera Inferiore-Gragnan Nevano-Aversa-Trentola Montebelluna Marcianise Lucca LeccoN Grumello del Monte Grumo Fusignano-Bagnacavallo Fermano-Maceratese Empoli DucentaG Como Castelgoffredo Castrano Carpi Biella Barletta Assisi Asse del Sempione ArzignanoC
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Taborelli cerca ottimismo tra dati e numeri poco incoraggianti
COMO
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rdini calati fra il 30 e il 50% e cassa integrazione balzata all’insù del 600%: è un vero e proprio tracollo quello dell’economia comasca illustrato agli associati e alle autorità dal riconfermato leader di Confindustria Como Ambrogio Taborelli alla recente assemblea annuale dell’associazione. Eppure qualche motivo di ottimismo è stato trovato: “Il distretto lariano – è stato il commento di Taborelli – uscirà da questa crisi meglio di altre aree, anche se la ripresa non è affatto dietro l’angolo”. Sia Taborelli che l’sopite d’onore della riunione, il leader nazionale di Confindustria Emma Marcegaglia, hanno infatti ipotizzato almento tre/quattro anni per tornare sui livelli di inizio 2008. “Ci aspettano mesi di alti e bassi – ha rimarcato Ambrogio Taborelli – in cui dovremo navigare a vista fronteggiando grandi instabilità”. Tra le ricette emerse per attrezzarsi una sempre maggiore propositività in termini di prodotto e la capacità di adeguarsi alle esigenze del mercato con rapidità. Il tutto, con una sempre maggiore collaborazione tra aziende. Sinergie e unioni, magari sulla falsariga dell’annunciata fusione tra Mantero Seta e Clerici Tessuto, per abbattere i costi e creare realtà più forti e nel contempo più flessibili. Il presidente di Confindustria Como, riconfermato per il prossimo biennio, guiderà l’associazione degli imprendito-
COMO
La notte di Madeincomo brilla sulla passerella di Villa Geno
Ambrogio Taborelli ri comaschi insieme a quattro vice presidente: Graziano Brenna, Enrico Monti, Fabio Porro e Simone Tettamanti. Insieme a loro circa 800 aziende associate alla territoriale lariana, con qualche esempio di storia imprenditoriale pluridecennale. L’assemblea annuale ha infatti anche permesso di premiare due industriali tessili con una vita di lavoro e impegno alle spalle: Rizzieri Marchini, titolare di Europ Marchini, che ha raggiunto i 50 anni di attività, e Giuseppe Tettamanti, alla guida di Nordtessile, in attività addirittura da 75 anni. Giorgio Civati
Due giorni di sfilate, eventi e iniziative per celebrare l’eccellenza del distretto. Questo l’obiettivo di Madeincomo by night, manifestazione svoltasi a metà giugno a Como e che ha visto affiancate aziende, istituzioni egli studenti del corso di moda dell’istituto tecnico lariano Ripamonti. In passerella, nell’esclusiva cornice di Villa Geno, struttura affacciata sul primo bacino del lago di Como, si sono alternati tra gli altri i capi della collezione moda mare di Ritratti, azienda di spicco del settore: valigie e pelletteria di Bric’s, altra firma comasca che nel settore sta guadagnando visibilità e apprezzamenti; punto, la provocatoria definizione della nuova linea giovane di tessuti di Guarisco Fashion; Misultin Zone, marchio di abbigliamento strettamente ispirato al lago. Successo pure per la collezione di abbigliamento mare degli studenti dell’istituto Ripamonti, presenti con capi ideati e realizzati interamente da loro stessi.
COMO
La borsa intelligente che difende le carte di credito Moda ma anche tecnologia applicata alfashion da Como e dintorni. Due aziende lariane hanno infatti messo a punto una borsa “intelligente” contro la smagnetizzazione di carte di credito e supporti magnetici vari. L’iniziativa è di Soliani Emc, azienda comasca che si occupa di articoli e tessuti schermanti, e di Makia di Costamasnaga, nel Lecchese, produttrice di borse e articoli di pelletteria. Le due realtà locali, con la collaborazione del Politecnico di Milano, hanno infatti realizzato borse, borsette e portafogli con intercapedini di tessuti schermanti che consentono di evitate ogni pericolo di smagnetizzazione dovuto al contatto con telefoni cellulari o altri apparecchi elettronici. g. c.
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VICENZA
Crisi e tracciabilità
Un convegno degli artigiani per analizzare le problematiche del made in Italy
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a tracciabilità è un’arma strategica per competere in un’ottica di qualità e correttezza, per questo è stato presentato a Vicenza il sistema di ‘etichetta certificata’ su iniziativa dell’Associazione Artigiani, del Consorzio Modattiva e dell’associazione ITF. “Questa crisi dei consumi - ha sottolineato Stefano Stenta, presidente del settore tessile per l’Assoartigiani provinciale - richiede cure urgenti per l’immediato, ma anche interventi per quello che verrà dopo, andando ad agire sul made in Italy in generale e sulle sue problematiche: le soluzioni non arriveranno domani, ma su
alcuni fattori territoriali si può agire bene e presto, come nel caso di questo sistema della tracciabilità, che potrà diventare elemento di rinforzo per le scelte successive”. Fiducia in questo sistema di tracciabilità viene anche da Giuliano Secco, presidente del settore tessile per la Confartigianato del Veneto: “Quello che serve al settore - ha detto - sono poche regole chiare e certe, le stesse che ripetiamo da vent’anni. In questo sistema crediamo molto e ci stiamo muovendo con decisione: tra l’altro abbiamo introdotto un contributo del Comitato Ebav di settore per il primo anno di certificazione”.
VARESE
Le opportunità dell’Europa Proprio alla vigilia delle elezioni per formare il Parlamento europeo e alla fine della prima Settimana Europea dedicata alle piccole e medie imprese, l’Api Varese ha organizzato un convegno dal tema ‘Opportunità dall’Europa oltre la crisi’ nell’ambito del quale per fortuna è emerso un certo ottimismo. “Le statistiche parlano di una situazione negativa, ma vi sono aspetti di buon auspicio – ha commentato Mauro Temperelli, segretario generale della Cciaa varesina – Siamo esposti alla crisi proprio perchè aperti: l’export pesa tra il 35 e il 40% del nostro Pil provinciale. Il 53% del nostro export resta in ambito comunitario, un altro 15% raggiunge l’Europa non-UE”. Nessuno nega che la crisi ci sia, ma, come ha sottolineato il presidente della provincia Dario Galli “ci sono anche la struttura produttiva e le relazioni. Chi non c’è, semmai, sono le banche: solo quelle piccole e legate al territorio danno davvero una mano, quelle grandi, che hanno fatto i buchi di bilancio, dopo averne preso i soldi scaricano sulle imprese le conseguenze delle loro difficoltà”.
VARESE
Più di un milione di euro per chi sceglie l’energia solare Tanti soldi per le aziende che sposano le esigenze di un’ecologia responsabile, anche in questo modo cresce l’appeal del Sistema Varese, aiutando le imprese che vogliano avviarsi sulla strada dell’efficienza energetica. Grazie all’accordo tra la Regione e le Camere di Commercio lombarde sono a disposizione complessivamente 1.236.300 euro in contributi alle aziende che realizzano nuovi impianti solari per la produzione di acqua e/o aria calda per uso igienico-sanitario, riscaldamento, impiego nelle attività di impresa. Possono accedere al contributo le micro, piccole e medie imprese con sede operativa in Lombardia. Il contributo a fondo perduto, con un tetto massimo di 30.000 euro, è pari al 30% del costo di realizzazione dell’impianto. Sono ammissibile le spese fatturate a partire dal 23 marzo scorso. Gli impianti solari devono avere dimensioni tali da garantire produzioni uguali o superiori a 10.000 kWh/anno ed essere dotati di contatore di calore. I collettori solari utilizzati, inoltre, devono essere conformi alla norma EN 12975-1 e testati standard EN 12975-2 con certificazioni rilasciate da un laboratorio prove accreditato.
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