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Editor in Chief Matteo Parigi Bini | Fashion EditorTeresa Favi, Marta Innocenti Ciulli | Economic Editor Matteo Grazzini
Editorial Staff Francesca Lombardi, Virginia Mammoli, Martina Olivieri, Elisa Signorini | Layout Melania Branca, Clelia Giardina
Translation Tessa Conticelli | Commercial Director Alex Vittorio Lana | Advertising Gianni Consorti
Publisher Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini | via Cristoforo Landino, 2 - 50129 Firenze - Italy redazione@laspola.com
Baroni&GoriPrinting(Italy)
Foto: Tara Evans su Unsplash
Starting uphill
PARTENZA IN SALITA
by Matteo Grazzini
A mirage in the desert or concrete hope? 2025 for the Italian, European and global textile-clothing industry is the year that is supposed to provide the answer that 2024 was unable to give. Following the sharp drop in sales, orders and confidence in the final quarter of 2023, for twelve months the whole textile chain eagerly awaited for signs of recovery that never arrived, not in the early months of the year, neither in June as expected, nor after the summer. On the contrary, what with requests for social security cushions and cries of alarm, the atmosphere has gradually grown gloomy and all the wishes of the textile industry have been set on the new year ahead. As usual, our magazine will cover the whole time frame that starts with the Pitti Filati show and ends with Filo, through Milano Unica, Première Vision and all the other international trade shows, from Germany to China, and in March we are likely to have more accurate information.
Our sources on current affairs, in the Showcase issue number 178, are of the highest rank: the heads of the two major textile-clothing trade shows, that is, Florence Rousson for Première Vision and Simone Canclini for Milano Unica, while Mario Jorge Machado, the President of Euratex since June 2024, so still in the early stage of his experience as representative of European producers, provides a wider outlook on the whole of Europe.
Our focus on textile districts concentrates on the Piedmont region, both with the President of UIB Barberis Canonico holding a magnifying lens over Biella, and with Alessandro Ciccioni’s vision extending to the whole north-eastern side of the region: Novara, Vercelli and the Verbano area.
This issue includes the presentation of the major fairs, our usual advice on how to enjoy the trade show cities to the fullest and the introduction of the companies that, for some time now, have been investing with us in communication and visibility, one of the driving forces behind the development of their activities.
Miraggio in pieno deserto o speranza concreta? Il 2025 del tessileabbigliamento italiano, europeo e mondiale è chiamato a dare una risposta che il 2024 non è stato in grado di dare.
Dopo il brusco calo di fatturati, ordini e fiducia nell’ultimo trimestre del 2023 per dodici mesi tutta la filiera ha atteso segnali di ripresa che né ad inizio anno, né nel previsto giugno e né dopo l’estate sono arrivati.
Anzi, tra richieste di ammortizzatori sociali e grida di allarme l’atmosfera è andata via via incupendosi e quindi tutti i desideri dell’imprenditoria tessile si sono spostati all’anno appena iniziato. Come sempre la nostra rivista coprirà tutto l’arco temporale che inizia con Pitti Filati e termina con Filo, passando per Milano Unica, Première Vision e le altre fiere internazionali, dalla Germania alla Cina e forse a marzo avremo indicazioni più precise. Quelle sull’attualità, nel numero 178 di Showcase, arrivano da “pulpiti” di primo piano: ci accompagnano in questa partenza in salita i due numeri uno delle fiere europee del tessile-abbigliamento: Florence Rousson per Première Vision e Simone Canclini per Milano Unica, mentre uno sguardo allargato a tutta l’Europa è quello di Mario Jorge Machado, presidente di Euratex dallo scorso giugno e quindi all’inizio della sua avventura come rappresentante di tutti i produttori del Vecchio Continente. Il focus sui distretti riguarda il Piemonte, sia con una lente di ingrandimento su Biella tenuta in mano dal presidente dell’UIB Barberis Canonico, sia con una visione più allargata a tutto il nordest della regione, con Novara, Vercelli ed il Verbano raccontati da Alessandro Ciccioni. Completano questo numero la presentazione delle fiere più importanti, i consueti consigli su come vivere al meglio le città che ospitano i saloni e la presentazione delle aziende che da tempo investono con noi in comunicazione e visibilità, uno dei motori propulsivi per lo sviluppo delle loro attività.
Europe to the rhythm of Fado
by Matteo Grazzini
GLI OBIETTIVI DI MARIO MACHADO, NUOVO PRESIDENTE DI EURATEX
An Italy-Portugal relay at the top of Euratex, the European Textile Confederation, the great ‘hat’ that covers the supply chain of the Old Continent, the reference point in Brussels for entrepreneurs and national associations: Mario Machado, number one of the Portuguese Textile and Apparel Association, has been president since last summer in place of Alberto Paccanelli, who is leaving the post after 13 years but remains honorary president.
A relay that should not cause any upheaval, according to Machado himself
Should we expect continuity or changes in your presidency?
My presidency will ensure continuity in Euratex’s core mission while introducing a broader vision to address the sector's pressing challenges. Building on the strong foundation laid by Alberto Paccanelli, I aim to enhance initiatives that promote competitiveness, sustainability, and resilience. The Draghi Report highlights the importance of investing in industrial resilience and Europe's strategic autonomy, aligning closely with our priorities. Digital transformation, particularly through artificial intelligence (AI), will be key to optimizing production processes, reducing waste, and increasing global competitiveness. Balancing tradition with innovation will be critical to ensuring that the European textile sector remains a global leader.
Is the current crisis the first major challenge of your term?
The current crisis is one of the most complex the sector has faced in decades, but it also offers an opportunity to rethink our business models. Rising energy costs are a critical issue, and transitioning from fossil fuels to renewable energy poses a dual challenge: achieving environmental sustainability without compromising competitiveness. Supply chain disruptions and geopolitical tensions further demand a strategic reassessment of production and logistics. Euratex is working to ensure these transitions are supported by favorable policies, such as incentives for technological modernization and the adoption of AI, which can optimize resource use, enhance efficiency, and reduce costs. My leadership focuses on turning these challenges into opportunities to secure the industry’s long-term future. How will you address regulations impacting the sector? Regulations can act as either a lever or a barrier, depending on their implementation. Inspired by the principles highlighted in the Draghi Report, I advocate for a coordinated approach across the European Union that prioritizes industrial competitiveness. Avoiding regulatory fragmentation within the single market is crucial, as is ensuring that sustainability goals are
Staffetta Italia-Portogallo al vertice di Euratex, la Confederazione del tessile europeo, il grande “cappello” che copre la filiera del Vecchio Continente, il riferimento a Bruxelles per imprenditori e associazioni nazionali: Mario Machado, numero uno dell’Associazione Tessile e Abbigliamento del Portogallo, è dalla scorsa estate presidente al posto di Alberto Paccanelli, che lascia la carica dopo 13 anni ma rimane presidente onorario.
Una staffetta che comunque non dovrebbe provocare scossoni, secondo lo stesso Machado.
Dobbiamo aspettarci continuità o cambiamenti durante la sua presidenza?
La mia presidenza garantirà la continuità della missione principale di Euratex, introducendo al contempo una visione più ampia per affrontare le sfide urgenti del settore. Sulla base delle solide basi gettate da Alberto Paccanelli, miro a valorizzare le iniziative che promuovono la competitività, la sostenibilità e la resilienza. Il Rapporto Draghi sottolinea l'importanza di investire nella resilienza industriale e nell'autonomia strategica dell'Europa, in stretto allineamento con le nostre priorità. La trasformazione digitale, in particolare attraverso l'intelligenza artificiale, sarà fondamentale per ottimizzare i processi produttivi, ridurre gli sprechi e aumentare la competitività globale. Bilanciare la tradizione con l'innovazione sarà fondamentale per garantire che il settore tessile europeo rimanga un leader globale.
"I regolamenti possono fungere da leva o da barriera, a seconda della loro attuazione. L'UE dia priorità all'industria"
L'attuale crisi è la prima grande sfida del suo mandato?
L'attuale crisi è una delle più complesse che il settore abbia affrontato negli ultimi decenni, ma offre anche l'opportunità di ripensare i nostri modelli di business. L'aumento dei costi energetici è una questione critica e la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili pone una duplice sfida: raggiungere la sostenibilità ambientale senza compromettere la competitività. Le interruzioni della catena di approvvigionamento e le tensioni geopolitiche richiedono ulteriormente una rivalutazione strategica della produzione e della logistica. Stiamo lavorando per garantire che queste transizioni siano supportate da politiche favorevoli, come gli incentivi per la modernizzazione tecnologica e l'adozione dell'intelligenza artificiale, che può ottimizzare l'uso delle risorse, migliorare l'efficienza e ridurre i costi. La mia leadership si concentra sulla trasformazione di queste sfide in opportunità per garantire il futuro a lungo termine del settore.
In che modo affronterete le normative che hanno un impatto sul settore?
I regolamenti possono fungere da leva o da barriera, a seconda della loro attuazione. Ispirandomi ai principi della relazione Draghi, sostengo un approccio coordinato in tutta l'Unione Europea che dia priorità alla competitività industriale. Evitare la frammentazione normativa all'interno del mercato unico è fondamentale, così come garantire
11 La Spola
Mario Machado
pursued in a way that supports economic viability. Globally, it is essential to maintain a level playing field to prevent European companies from being disadvantaged by less stringent standards elsewhere. AI will play a critical role in helping companies adapt quickly to regulatory requirements and anticipate changes while optimizing processes. Euratex remains committed to engaging with policymakers to create a fair and supportive regulatory framework.
What keeps Euratex’s national members united? Euratex’s unity stems from a shared commitment to securing a prosperous future for the European textile and clothing industry. While each country faces unique challenges, certain priorities—such as sustainability, competitiveness, and innovation—are universal. Energy transition and digitalization are excellent examples of areas where collaboration is essential. By modernizing production processes, often with AI, and securing access to sustainable and affordable energy, we can ensure that the sector remains competitive globally. Euratex provides a vital platform for aligning strategies, fostering collaboration, and presenting a united front to policymakers, ensuring that collective action leads to shared success.
Are trade fairs still relevant for the textile industry?
Yes, but their role is evolving. Trade fairs remain vital for networking and showcasing innovation, but they must adapt to the changing landscape. Hybrid formats, which combine physical and digital elements, and the integration of tools like AI to personalize experiences and anticipate trends, are now essential. Beyond business transactions, trade fairs are also an opportunity to address strategic topics such as energy transition and economic digitalization. By evolving in response to new market demands, these platforms will continue to drive meaningful connections and foster innovation for the sector’s future.
che gli obiettivi di sostenibilità siano perseguiti in modo da sostenere la redditività economica. A livello globale, è essenziale mantenere condizioni di parità per evitare che le imprese europee siano svantaggiate da norme meno rigorose altrove. L'intelligenza artificiale svolgerà un ruolo fondamentale nell'aiutare le aziende ad adattarsi rapidamente ai requisiti normativi e ad anticipare i cambiamenti, ottimizzando al contempo i processi. Euratex rimane impegnata a impegnarsi con i responsabili politici per creare un quadro normativo equo e di supporto. Cosa tiene uniti i membri nazionali di Euratex?
L'unità deriva da un impegno condiviso per garantire un futuro prospero all'industria tessile e dell'abbigliamento europea. Sebbene ogni paese si trovi ad affrontare sfide uniche, alcune priorità, come la sostenibilità, la competitività e l'innovazione, sono universali. La transizione energetica e la digitalizzazione sono ottimi esempi di ambiti in cui la collaborazione è essenziale. Modernizzando i processi di produzione, spesso con l'intelligenza artificiale, e garantendo l'accesso a un'energia sostenibile e conveniente, possiamo garantire che il settore rimanga competitivo a livello globale. Euratex fornisce una piattaforma vitale per allineare le strategie, promuovere la collaborazione e presentare un fronte unito ai responsabili politici, garantendo che l'azione collettiva porti a un successo condiviso.
Le fiere sono ancora rilevanti per l'industria tessile?
Sì, ma il loro ruolo si sta evolvendo. Le fiere rimangono vitali per il networking e la presentazione dell'innovazione, ma devono adattarsi al panorama in evoluzione. I formati ibridi, che combinano elementi fisici e digitali, e l'integrazione di strumenti come l'intelligenza artificiale per personalizzare le esperienze e anticipare le tendenze, sono essenziali. Oltre alle transazioni commerciali, le fiere sono un'opportunità per affrontare temi strategici come la transizione energetica e la digitalizzazione economica. Evolvendosi in risposta alle nuove richieste del mercato, queste piattaforme continueranno a creare connessioni significative e a promuovere l'innovazione per il futuro del settore.
Albertto Paccanelli e Mario Machado
Photo: Lanificio Luigi Ricceri by Marco Badiani
Parisian DNA
LE STRATEGIE DI FLORENCE ROUSSON PER PREMIÈRE VISION PARIS
by Matteo Grazzini
Première Vision, as we have known it in the textile industry’s golden age, is over. And it will not be coming back.
To put the matter in these terms may seem brutal and nasty, but actually the French trade show, since always Europe’s and the world’s most coveted one, is experiencing a change in order to move with the times and circumstances which, according to the management, should lead to gaining back its leadership role. A path undertaken several shows ago and which sees President Florence Rousson in charge and an everevolving staff ready to be part of the decision-making process. Those who frequent the Parc des Expositions of Paris Nord are likely to have noticed an undeniable (acknowledged even by the management) drop in attendance by some Italian companies which, due to either choices forced by costs and markets on the downturn or deliberate choices, got a one-way ticket to Milan. And in order to convince them to buy a return ticket too, GL Events summoned Rousson who, for one year now, has been meeting with Italian entrepreneurs, associations and institutions seeking everyone’s contribution to deciding strategies and goals and making choices.
When talking about strategies, even with an eye on PV’s past, you mentioned the show’s DNA.
Our goal is to reshape the trade shows in order to provide a more immersive, participative experience, which has always been part of the shows’ DNA, but now by breaking free from a historic model based on fashion trends imposed from the top down, from exhibitors to customers. Now we wish to find a common solution to issues involving economy and the markets by creating, within the shows, spaces for debate and exchange of information. I believe that this is the mainstream approach adopted in companies too, where there is no longer only one person in charge.
Première Vision così come l’abbiamo conosciuta negli anni di maggior splendore dell’industria tessile non c’è più. E nemmeno tornerà. Messa così la questione appare brutale e negativa ma in realtà il salone francese, da sempre il più ambito d’Europa e del mondo, sta vivendo un cambiamento dettato dai tempi e dalle contingenze che, nelle intenzioni degli organizzatori, dovrebbe concludersi con un pieno recupero delle posizioni e dei ruoli. Un cammino iniziato da un paio di edizioni che vede il direttore Florence Rousson in cabina di comando e uno staff in continua evoluzione pronto a intervenire su scelte e strategie.
Chi frequenta il Parc des Expositions di Paris Nord avrà notato negli ultimi anni un innegabile (e ammesso anche dagli organizzatori) calo di partecipazioni da parte di alcune aziende italiane che, di fronte a scelte a volte obbligate da costi e mercati in calo e a volte libere, sono salite su un treno verso Milano con biglietto di sola andata. Per convincerle a comprare anche il ritorno GL Events ha chiamato Rousson, che ormai da un anno incontra imprenditori, associazioni ed enti italiani, per un colloquio franco e aperto al contributo di tutti su strategie, scelte e obiettivi.
"Prima si veniva in fiera per cercare delle soluzioni, ora il salone ti consente di avere una visione, di capire come si evolvono le cose"
Does it concern only PVP or the other PV shows as well?
It is a global approach for all trade shows, for which we want to create mutual synergies through GL Events’ Fashion Division in order to cater to various market interests, such as cosmetics and beauty, focusing, in particular, on Asia, Europe and North America, as shown by PV Canada in April. We are working on it, but it’s a process that requires some time.
Is there a specific strategy for visitors, who seem less and less willing to travel to reach the various European trade shows?
At a time of crisis, which is not only sectional but structural as well, we need to put visitors’ needs at the top of our priority list. Visitors used to attend the show to find solutions, now the show offers them the chance to have a vision, to understand how things are evolving, what’s going on in the industry. Nowadays there’s so much flow of information that trade shows can be a guarantee of trusted, verified and accurate information. In the future, even artificial intelligence may help, with caution.
Quando parla di strategie, anche con un occhio al passato di PV, lei cita il DNA del salone.
L’obiettivo nostro è di avere fiere rinnovate anche nella proposta di valore, più immersive, partecipative che fanno parte del DNA della fiera ma uscendo da un modello storico più legato alla volontà di indicare tendenze e mode calandole dall’alto in modo accademico, dall’espositore al cliente. Adesso invece vogliamo trovare una soluzione comune ai vari problemi che riguardano l’economia ed i mercati, creando nelle fiere spazi per i dibattiti e per gli scambi di informazioni. Penso che sia anche il modo di lavorare che c’è adesso nelle aziende, dove non c’è più un uomo solo al comando. Riguarda solo PVP o anche per le altre fiere di Première Vision?
E’ un approccio globale per tutti i saloni, per i quali vogliamo creare sinergie reciproche grazie alla Divisione Moda di Gl Events per coinvolgere anche interessi di mercato diversi come ad esempio quelli della cosmetica e del beauty, puntando in modo particolare su Asia, Europa e Nord America, come dimostra la realizzazione di PV Canada ad aprile. Ci stiamo lavorando ma è un percorso che richiede tempo.
C’è una strategia precisa che riguarda i visitatori, che sembrano sempre meno propensi a muoversi per raggiungere le varie fiere europee?
In un momento in cui la crisi non è solo settoriale ma anche strutturale dobbiamo portare al centro della discussione i bisogni dei visitatori. Prima si veniva in fiera per cercare delle soluzioni, ora il salone ti consente di avere una visione, di capire come si evolvono le cose, cosa accade nel settore. Oggigiorno c’è un tale afflusso di informazioni che la fiera può essere anche una garanzia di informazione giusta, verificata, garantita. Magari anche l’intelligenza artificiale in futuro potrà aiutarci, con attenzione.
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Florence Rousson
What were your first steps, agreed on with the exhibitors?
The idea is to have two Blossom shows devoted to luxury, one in December and one in June, with a very select content, in the heart of Paris. But while before attendance to Blossom was tied to that of Première Vision Paris, now there is no longer an obligation to attend both shows. Companies are free to choose their strategy and to attend the right show at the right moment. There are companies that take part in both shows, but with different collections targeted at different audiences. We don’t judge the success of a trade show by the number of visitors and exhibitors anymore. That is also the reason why we decided to push PVP back to September and to set different themes for each show: in February we celebrate know-how, in September innovation. Another change is increasing the involvement of fashion schools, to learn from students what young people’s definition of know-how is.
It’s a bit like the concept of “community”, which is so popular on social media and on the Web
Yes, it is, in order to give visitors, exhibitors, customers, the press and all professionals working in the field the chance to exchange opinions. We'veve a database containing over 100,000 names of visitors our shows, so the horizons are endless.
Quali sono state le prime scelte, magari concordate con gli espositori?
L’idea è di avere due edizioni di Blossom dedicate al lusso a dicembre e a giugno, con un contenuto molto selettivo, nel cuore di Parigi. Ma se prima la partecipazione a Blossom era legata obbligatoriamente a quella a Première Vision Paris adesso abbiamo deciso di togliere questo vincolo. Così le aziende sono libere di scegliere la propria strategia e di fare la fiera giusta al momento giusto. C’è anche chi fa entrambe le fiere ma con collezioni diverse puntando a target diversi. Ormai il successo di una fiera non si giudica solo dai numeri di visitatori ed espositori. Anche per questo c’è stata la decisione di riportare PVP a settembre, così come di dare tematiche diverse alle due edizioni della fiera; a febbraio celebriamo il know-how, a settembre l’innovazione. Altra novità è il coinvolgimento sempre maggiore delle scuole di moda, anche per capire dagli studenti qual è la definizione dei giovani di savoir faire e di innovazione.
"Diamo tematiche diverse alle due edizioni. Così a febbraio celebriamo il know-how, a settembre l’innovazione"
PV’s recent past speaks of changes even in staff. Are there any new appointments underway?
The strategy is to enable the people that work on my team to do well, which means bringing the right resources in terms of skills. We are on the move and we are hiring for new skills, for instance, a data manager to handle the contact details we have in such a fast-changing world.
Un po’ con il concetto delle “community” tanto presenti sui social e nel web.
Sì, per dare modo ai visitatori, agli espositori, ai clienti, alla stampa e a chi lavora nel settore a vario titolo di scambiarsi pareri. Noi abbiamo un database con più di 100.000 nomi di persone che visitano le nostre fiere e quindi gli orizzonti sono infiniti.
Il recente passato di PV racconta di cambiamenti anche a livelli di staff. Ci sarà qualche altra nomina?
La strategia è mettere in condizione di far bene le persone che già lavorano nel mio team, ovvero portare le risorse giuste in termine di competenza verso i soggetti giusti. Siamo in movimento e stiamo facendo assunzioni per nuove competenze, come ad esempio un data manager proprio per gestire i tanti contatti che abbiamo in un mondo che si evolve rapidamente.
Première Vision Paris
www.azetafilati.it | www.misterjoe.it
Reality or illusion?
SIMONE CANCLINI DESCRIVE LA “SUA” MILANO UNICA
by Matteo Grazzini
His first Milano Unica show as President was officially in last July, but actually Simone Canclini had been picked as the successor of Alessandro Barberis Canonico to the headship of Milano Unica a long time ago.
The former President of Fondazione del Tessile Italiano and an entrepreneur who has spent his life producing high-end fabrics as CEO of the company that bears his name and that this year celebrates its 100th anniversary, Canclini has experienced the Italian textile trade show’s history from the inside, from Shirt Avenue, where for many years he represented Como at the Portello and Rho exhibition centers.
So the entrepreneur is now ready to take stock of his first months at the head of the trade show.
You took office during one of the Italian textile industry’s toughest crises. What repercussions do you believe it had or will have on the textile chain and on Milano Unica?
Crises test the resilience of the Italian textile industry, for both the supply chain and wellestablished events such as Milano Unica. If managed with a strategic vision, every challenge can turn out to be an opportunity to undergo a change in terms of sustainability, technological research and high quality standards , in addition to strengthening Italy’s leading role in the field, by making room for creative ideas and business models. Milano Unica proves it: by keeping the quality of offerings and services high, even the upcoming show is not suffering a drop in attendance as compared with the two previous events.
La sua prima Milano Unica da presidente è stata di fatto quella dello scorso luglio ma in realtà Simone Canclini era già stato individuato da tempo come successore di Alessandro Barberis Canonico sulla poltrona di presidente di Milano Unica.
Già presidente di Fondazione del Tessile Italiano, una vita tra i tessuti destinati alla fascia di mercato più alta come Ceo dell’azienda che porta il suo cognome e che quest’anno festeggia i cento anni di attività, ha vissuto la storia del salone del tessile italiano dall’interno, da Shirt Avenue, che per tanti anni l’ha visto rappresentare Como al Portello e a Rho. Quindi per l’imprenditore è già il momento di fare un bilancio sui primi mesi alla guida del salone
E' entrato in carica in concomitanza con una delle crisi più dure per il tessile italiano. Che ripercussioni ha avuto o potrà avere sulla filiera e su Milano Unica?
Le crisi rappresentano una grande prova di resilienza per il tessile italiano, come origine della filiera e per eventi consolidati come Milano Unica. Se gestite con una visione strategica, queste difficoltà possono trasformarsi in un'opportunità per rinnovarsi in azioni sostenibili, nella ricerca tecnologica, in elevati standard qualitativi, oltre a permettere di consolidare il ruolo dell'Italia come leader globale del settore, dando spazio a idee creative e a nuovi modelli di business. Lo dimostra il fatto che Milano Unica, tenendo alto il livello di qualità dell'offerta e dei servizi messi a disposizione, anche per questa prossima edizione non sta subendo cali di presenze rispetto alle due precedenti fiere.
"La lungimiranza ci ha permesso di attrarre un numero crescente di visitatori internazionali, rafforzando il ruolo della fiera"
The Italian trade show made the successful choice of bringing forward the date of the summer show to July and is now harvesting the fruits of its far-sightedness by securing a leading role in Europe and attracting more foreign visitors. What are the steps to consolidating this role?
Milano Unica, by bringing the summer show forward to July, was able to meet the market’s needs and strategically position itself as a European leader in the textile field. Such a far-sightedness allowed to attract a growing number of international visitors, thus, strengthening the trade show’s role as a benchmark for professionals of the whole textile chain. Milano Unica has already proven itself capable of reading the market’s signals and adapting to changes. Consolidating this role requires a long-term strategy that combines innovation, tradition, creativity, sustainability and internationalization, with a constant focus on Made-in-Italy excellence.
The figures of post-Covid trade shows, in terms of both visitors and exhibitors, have decreased nearly everywhere, and not only in the textile field. Is it a consequence of the pandemic and of digitization or rather of a series of geopolitical and economic issues independent of your will?
Il salone italiano a suo tempo ha fatto la scelta vincente di anticipare a luglio l'edizione estiva ed ha raccolto i frutti di tanta lungimiranza, acquisendo un ruolo di leader a livello europeo e alzando la quota di visitatori stranieri. Quali sono le mosse per consolidarsi in questo ruolo?
Milano Unica, anticipando l'edizione estiva a luglio, ha saputo interpretare le esigenze del mercato e posizionarsi strategicamente come leader europeo nel settore tessile. Questa lungimiranza ha permesso di attrarre un numero crescente di visitatori internazionali, rafforzando il ruolo della fiera come punto di riferimento per gli addetti ai lavori dell'intera filiera. Milano Unica ha già dimostrato di saper interpretare i segnali del mercato e adattarsi ai cambiamenti. Consolidare questo ruolo richiede una strategia a lungo termine che combini innovazione, tradizione, creatività, sostenibilità e internazionalizzazione, con un focus costante sull'eccellenza del Made in Italy.
I numeri delle fiere post Covid, sia in termini di visitatori che di espositori, si sono ridotti quasi ovunque, non solo nel settore tessile. E' un effetto della pandemia e del ricorso al digitale o una conseguenza di tutta una serie di situazioni geopolitiche ed economiche indipendenti da voi organizzatori?
23 La Spola
Simone Canclini
Physical trade shows offer irreplaceable advantages, such as networking, a tactile experience of the products and customer retention. The latest Milano Unica shows have surpassed the prepandemic figures, while going on pursuing the goal of promoting uniqueness and product quality, factors crucial to achieving the best results.
As President of Milano Unica but also as entrepreneur, how do you see the industry’s immediate future and what do you expect from the upcoming show?
This Milano Unica show is going to be crucial not only in order to“ feel the industry’s pulse”, but also to map out a clear route towards a sustainable, innovative and competitive future. As entrepreneur and President, I see teamwork, system logics and adaptability to change as the access keys to maintaining the excellence that makes the ‘Made in Italy’ such a unique and outstanding phenomenon on the global scene.
“We should have one single strong European trade fair, with one show in Milan and one in Paris”. This is a rather common statement that one hears nowadays at the various shows. Just an illusion or is there even the slightest chance?
Le fiere fisiche continuano a offrire vantaggi insostituibili, come il networking, l'esperienza tattile dei prodotti e la fidelizzazione delle relazioni personali. Milano Unica, con le ultime edizioni, ha superato i numeri pre pandemia, tenendo fermo l'obiettivo sulla valorizzazione di unicità e di qualità dell'offerta, elementi fondamentali per ottenere i migliori risultati
Non solo come presidente di Milano Unica, ma anche come imprenditore, cosa vede nell'immediato futuro del settore e cosa si aspetta da questa edizione del salone?
"L'idea di un unico salone europeo adesso mi sembra fantascienza"
The idea of a single trade show, with Milan and Paris joining forces, is in my opinion more of an illusion than a concrete possibility. It would be a historical step forward which requires, however, a shared vision and a strong leadership to overcome rivalries and structural obstacles. We have achieved excellent results with Milano Unica, so for the time being I would just like to direct my mind towards gratitude and focus on the ongoing pursuit of quality as far as both products and services are concerned.
Questa edizione di Milano Unica sarà cruciale non solo per "misurare il polso" del settore, ma anche per tracciare una rotta chiara verso un futuro sostenibile, innovativo e competitivo. Come imprenditore e presidente, vedo nel lavoro di squadra, nelle logiche di sistema e nell’adattabilità al cambiamento, le chiavi d'accesso per mantenere l'eccellenza che rende il Made in Italy un fenomeno rilevante e unico nel panorama globale. "Dovremmo avere un unico salone europeo forte, con un'edizione a Milano e una a Parigi" è una frase piuttosto comune ascoltata nei corridoi delle varie fiere. Fantascienza o c'è una minima possibilità?
L'idea di un unico salone europeo, che unisca Milano e Parigi, al momento, mi sembra più vicina alla fantascienza che a una concreta possibilità. Potrebbe rappresentare un passo storico, ma richiederebbe una visione condivisa e una forte leadership per superare rivalità e ostacoli strutturali. Abbiamo ottenuto dei risultati eccellenti con Milano Unica, per ora voglio dirigere il mio pensiero verso la gratitudine e concentrarmi sulla continua ricerca della qualità sia in termini di prodotto che di servizi.
Milano Unica 2024
MU Land PE 2026
Back to the past
BARBERIS CANONICO RIPORTA IL TESSILE AL VERTICE DELL’UIB
by Matteo Grazzini
Following Giovanni Vietti’s long presidential term, Biella’s Union of Industrialists is back to being run by a textile entrepreneur, officially since last September, although he was appointed in July. Paolo Barberis Canonico has been, in fact, elected by his fellow entrepreneurs as head of the association at least until 2028.
Born in 1962, Barberis Canonico comes from a well-known Biellese family of textile industrialists that has been in the business since 1663 and has now reached the 13th generation. He is the President and MD of Pratrivero S.p.A and Pratrivero USA, a company that specializes in the production of stitchbonded fabrics, nonwoven fabrics made by mechanically interlocking fibers together through continuous filaments.
The former Vice-President of UIB for four years in charge also of Supply Chain Development, Business Economics and Sustainability, Barberis Canonico is also the head of CRAB Medicina e Ambiente, a company that is under the Union’s control and provides organized and integrated services in the field of workplace safety and external environmental impact. And in order to complete his profile, we should also mention his experience as member of the board of Sistema Moda Italia and of Fondazione BIellezza, which has been committed to the tourism promotion and development of the potential of the Biella area since 2020. Your presidency began during one of the Italian textile industry’s toughest crises. Do you see it as a challenge?
Dopo la lunga esperienza col presidente Giovanni Vietti l’Unione Industriale Biellese è tornata, formalmente da settembre ma con designazione arrivata già nello scorso luglio, a guida tessile. Paolo Barberis Canonico è stato infatti eletto dai propri colleghi per guidare l’associazione almeno fino al 2028.
Classe 1962, Barberis Canonico appartiene ad una famiglia storico del tessile biellese, attiva fin dal 1663 e arrivata addirittura alla 13 generazione. E’ presidente e ad di Pratrivero S.p.A e Pratrivero USA, azienda specializzata nella produzione di stitchbond, un tessuto non tessuto prodotto tramite la legatura meccanica di strati di fibre con filamenti a bava continua.
Già vice presidente dell’UIB da quattro anni con delega a Sviluppo delle Filiere, Economia d’Impresa e Sostenibilità è anche il numero uno di CRAB Medicina e Ambiente, società che fa capo all’Unione e che eroga servizi organizzati ed integrati in ambito di sicurezza dei luoghi di lavoro ed impatto ambientale esterno.
"E' necessario innovare
Per completare il profilo a 360 gradi c’è anche l’esperienza nel Comitato di presidenza di Sistema Moda Italia e nel consiglio della Fondazione BIellezza, dal 2020 impegnata nella valorizzazione turistica del Biellese e nello sviluppo delle potenzialità del territorio.
il settore attraverso lo sviluppo dei centri di formazione, ricerca e riciclo"
Times of crisis are, by definition, times of change: I believe that the textile industry needs to change and it is already doing so, even if only partly. It has to embrace a new model that can make the system more flexible, more streamlined and more attractive to meet, on one side, the market’s increasingly pressing needs and, on the other, the requests of the people working in the companies who - mostly the younger generations- have a very different approach to the job as compared with the past. And, above all, innovations need to be introduced in the industry by developing training, research and recycling centers. The ambitious Recycling Hub project, which we have been working on for two years and a half now, is pointing in that direction. Our industry needs a new paradigm for promoting what makes us unique and, at the same time, for focusing on the transition underway, in order to play a leading role in the new circular economy agenda by relying on innovation and skills. What are the main steps to relaunching the industry?
Generally speaking, we need to support the companies in the investments required to ride the green transition wave inherent to sustainability-oriented innovation, as well as those related to the companies’ digitization process. I also believe that we need to support the companies’ access to credit, in order to strengthen their investment power. Last but not least, we need to focus on internationalization
La sua presidenza è iniziata durante una delle crisi più dure per il tessile italiano. La considera una sfida da vincere?
I momenti di crisi sono, per definizione, momenti di cambiamento: credo che il tessile abbia la necessità di trasformarsi e che in parte lo stia già facendo. Si tratta di abbracciare un nuovo modello che possa rendere più flessibile, snella e attrattiva l’organizzazione per rispondere, da un lato, alle esigenze sempre più pressanti del mercato e, dall’altro, alle richieste delle persone che lavorano nelle aziende e che, soprattutto per quanto riguarda le giovani generazioni, hanno un approccio al lavoro molto diverso rispetto al passato. E si tratta, soprattutto, di innovare il settore attraverso lo sviluppo dei centri di formazione, ricerca e riciclo. L’ambizioso progetto del Recycling Hub, a cui stiamo lavorando da due anni e mezzo, guarda in questa direzione. Serve un nuovo paradigma della nostra manifattura che sappia valorizzare ciò che tradizionalmente ci rende unici e, allo stesso tempo, possa scommettere sulla transizione in atto, giocando da protagonisti la nuova partita dell’economia circolare, puntando su innovazione e competenze. Quali sono le misure principali per rilanciare il settore?
In generale, dobbiamo supportare le imprese negli investimenti necessari a cavalcare sia la transizione green per supportare l’innovazione volta alla sostenibilità, sia la digitalizzazione delle imprese. Ritengo inoltre che vada supportato l’accesso al credito delle aziende, per rafforzarne la capacità di investimento. Infine, non deve mancare l’attenzione all’internazionalizzazione che è centrale per un tessuto industriale come il
29 La Spola
Paolo Barberis Canonico
which is crucial to our export-oriented industry. In short, we need a structural and structured industrial policy, first of all, on the European level and then on the national and local level, which places industry at the center of economic development strategy. How do you see and how do you plan to manage the relationship with the other textile districts, Prato and Como?
As textile districts, we share issues related to the challenges that the sector is facing. I believe that pursuing the path of openness, communication and collaboration is the most successful strategy.
What is your opinion on the European and global trade show system? Are there too many shows, do they serve different purposes as compared with the past, is digital transformation more and more important? Biella has always been more focused on Italy, with Milano Unica, than on foreign shows; will this trend continue?
The choice of taking part in trade shows is up to the single companies, but it is true that, generally speaking, there is a growing preference for Italian trade shows. Taking part in a show is not only a matter of “showcase”, but it is more and more an investment (heavy) aimed at meeting with professionals and at business growth. Milano Unica gathers the global textile industry elite, including Biellese entrepreneurs, and it has been able to promote the show’s very high positioning on the international level. The development of digital tools is an integral part of this strategy and a necessary solution that adds to the irreplaceable human connection among the stands. Infrastructure has been a central topic on the UIB’s agenda. What do you expect in the future?
The UIB has always stressed the importance of infrastructure (roads, trains, connectivity…), which is the conditio sine qua non of any activity, whether economic or social. Without proper infrastructure, an area cannot grow in a sustainable way and be attractive to workers, students and investors.
L'assemblea dell'Unione Industriale Biellese
nostro, orientato all’export. In sintesi, occorre una politica industriale strutturale e strutturata, a partire dal livello europeo quindi a livello nazionale e locale, che ponga l’industria al centro della strategia di sviluppo economico.
Come vede e come gestirà il rapporto con gli altri due principali distretti tessili, Prato e Como?
In quanto distretti tessili, abbiamo tematiche comuni che riguardano le sfide che il settore sta affrontando. Credo che la via dell’apertura, del dialogo e della collaborazione sia la strategia vincente.
La sua opinione sul sistema fieristico europeo e mondiale? Ci sono troppi saloni, hanno funzioni diverse rispetto al passato, c’è una crescente importanza del digitale? Biella ha scelto da sempre più l'Italia, con Milano Unica, che l’estero; il trend sarà confermato?
La scelta di partecipare alle fiere riguarda la strategia di ogni singola azienda ma è vero che, in generale, si nota una crescente preferenza per gli appuntamenti italiani. Partecipare ad una fiera, spesso, non è solo una questione di “vetrina” ma è sempre di più un investimento (oneroso) volto al confronto fra addetti ai lavori e alla crescita del business. Milano Unica è espressione del Gotha del tessile mondiale, di cui il Biellese esprime l’eccellenza, ed è stata capace di valorizzare un posizionamento molto alto del salone a livello internazionale. Lo sviluppo degli strumenti digitali è parte integrante di questa strategia e ritengo che non possa mancare come integrazione necessaria e preziosa da affiancare all’insostituibile relazione che si instaura fra gli stand.
Le infrastrutture, soprattutto viarie, sono una delle battaglie dell'UIB. Cosa si aspetta nel futuro?
Da tempo come Uib ribadiamo la centralità delle infrastrutture (strade, treni, connettività…) che sono la conditio sine qua non di ogni tipo di attività, economica ma anche sociale. Senza le infrastrutture adeguate, non è possibile sostenere un territorio che vuole svilupparsi in modo sostenibile ed essere attrattivo per chi lavora, per chi studia, per chi investe.
The Tetris way
GLI INCASTRI DELLE FIERE
by Elisa Signorini
Milano Unica
2025 is going to be the year of trade shows. Whether in a positive sense like wonderfully good or in a more neutral one, is still up for debate. But what is beyond doubt is that trade shows will be giving a sign of resistance and resilience rather than surrendering to the textile industry’s crisis that has been going on for over one year now. The calendar is clear: not one week goes by without an eventwhether small, medium or big- taking place somewhere in the world, with textile professionals jumping on and off airplanes and trains.
At the time of printing, major shows such as The London Textile Fair in London and Heimtextil in Frankfurt have already been held, not to mention Pitti Immagine Uomo, which represents the final high-end link in the textile-clothing supply chain.
So eyes on the calendar and attention to the overlapping shows, while waiting for the summer session, with the mini-revolution caused by Première Vision’s decision to go back to its traditional September date.
After having mentioned the events that opened the trade show season both in Europe and across the world (see A fabric affair in New York), our overview starts as usual with Pitti Immagine Filati in Florence, which marks also the release of this Showcase issue.
The Florentine trade show has consolidated its strong positioning and is getting sounder every year. From January 28 to 30, Fortezza da Basso will be hosting the 96th show devoted to knitwear yarns, with the companies’ stands as the backdrop to a number of offshow events closely related to the yarn world. Fire is the theme for all three Pitti Immagine shows: fire as the unifying element expressing the characteristics and spirit of the upcoming season.
A big digital bonfire will accompany Pitti Filati’s visitors who, in addition to the collections, will be able to see the finished products in the space devoted to knitwear, clothing and accessories at the concurrent Vintage Selection and attend, on January 30, the first CFMI Academy event that Centro di Firenze per la Moda Italiana has scheduled for that day.
Following the Florentine show, the spotlight moves to Rho for the 40th birthday of Milano Unica: from February 4 to 6, the textileclothing world will occupy (exceptionally) pavilions 13, 15, 22 and 24 at the trade show that keeps growing and maintaining its wellestablished format. In order to facilitate the access to the “new” pavilions, a non-stop shuttle service will transport visitors from Fiera Milano’s main gates: Porta Est (the nearest to the subway), Porta Ovest and Porta Sud, from 7.45 am to 7.15 pm, with an average travel time of 15 minutes. IdeaBiella will be at pavilion 24, with Shirt Avenue, while Moda In takes over pavilion 22, with Accessories, Korea Observatory, Designers, Innovation Area, Maredimoda and Vintage at pavilion 15, where our desk for the free distribution of La Spola – Showcase magazine will be positioned. Located at pavilion 13 are the other companies of Moda In and
Il 2025 sarà l’anno delle fiere. Al momento non è dato sapere se in senso del tutto positivo o con qualche incognita ma quello che è certo è che i saloni daranno un segnale di resistenza e resilienza, senza cedere terreno alla crisi del settore tessile che ormai va avanti da più di un anno.
Il calendario parla chiaro: non c’è quasi settimana senza che da qualche parte nel mondo non ci sia un evento, piccolo, medio o grande, che porti gli addetti ai lavori a salire e scendere da aerei e treni. Già al momento di andare in stampa sono stati consegnati agli archivi saloni importanti come The London Textile Fair a Londra e Heimtextil a Francoforte, senza dimenticare Pitti Immagine Uomo, che rappresenta l’anello finale e di fascia alta della filiera del tessileabbigliamento.
Quindi occhi sui calendari e attenzione alle concomitanze, in attesa poi della sessione estiva, con la mini rivoluzione causata dalla decisione di Première Vision di tornare nello spazio storico di settembre. Detto delle fiere che hanno iniziato l’anno, tanto in Europa quanto nel resto del mondo (vedi A fabric affair a New York), la nostra rassegna inizia come di consueto da Pitti Immagine Filati a Firenze, che segna anche il debutto di questo numero di Showcase. Il salone fiorentino ha da tempo ritrovato un forte posizionamento e conferma di anno in anno la propria solidità. Dal 28 al 30 gennaio la Fortezza da Basso ospiterà l’edizione numero 96 della fiera dedicata ai filati da maglieria, con gli stand delle aziende che fanno anche da cornice ad una serie di eventi collaterali e collegati in modo diretto al mondo dei filati. Tutto ne segno del fuoco, visto che Fire è il tema scelto per il tris di saloni di Pitti Immagine: un elemento unificante del fuoco per esprimere le caratteristiche e lo spirito della prossima stagione. Un grande falò digitale accompagnerà i visitatori di Pitti Filati, che oltre alle collezioni potranno vedere anche i prodotti finiti nello spazio dedicato alla maglieria, abiti e accessori della concomitante Vintage Selection e seguire, il 30 gennaio, il primo appuntamento della CFMI Academy, che il Centro di Firenze per la Moda Italiana ha organizzato per questa giornata.
Chiusa la fiera fiorentina tutta l’attenzione si sposterà a Rho per il 40’ compleanno di Milano Unica: dal 4 al 6 febbraio il mondo del tessile-abbigliamento occuperà (insolitamente) i padiglioni 13, 15, 22 e 24 confermando la crescita del salone e una formula ormai consolidata. Per agevolare l’accesso ai “nuovi” padiglioni sarà attivo un servizio navetta continuo che collegherà le porte principali di Fiera Milano: Porta Est (la più vicina alla metropolitana), Porta Ovest e Porta Sud, dalle 7.45 alle 19.15, con un tempo medio di percorrenza di circa 15 minuti. IdeaBiella occuperà il padiglione 24, con Shirt Avenue, mentre Moda In monopolizzerà il 22, con gli Accessori, il Korea Observatory, i Designers, l’Innovation Area, Maredimoda e il Vintage alla 15, dove sarà presente anche il nostro desk per la distribuzione gratuita di La Spola - Showcase. Al 13 infine le altre aziende di Moda In e il Japan Observatory.
Pitti Filati
the Japan Observatory.
The following week everyone (including our magazine) will travel to Paris for the eagerly-awaited Première Vision Paris: after the Olympic Games and all the changes in the show’s format and head management, everyone is excited to receive the first feedbacks from exhibitors and buyers, but also from the market, which has always been sending out clear signals from Paris. The companies will be on show at pavilions 5 and 6 , filled to full capacity, and subdivided according to product type. The February show is the second step towards PVP going back to its traditional September date: in December Blossom confirmed its appeal to luxury fabric producers and the role of the Carreau du Temple show not tied to Première Vision anymore. Now PVP has to smooth the way for the upcoming September show ( 16-18). In between, all the other PV events: from New York to Tranoi, from Made in France to Denim PV.
On February 26 and 27, we all go back to Lombardy for the 63rd Filo show, with new developments ( this time the fabric “tissues” that transform Gianni Bologna’s digital instructions into tactile material) which add to the show’s successful format: a new location too because of the Olympic Games again. In fact, the Milano-Cortina Games are approaching and the MiCo space on Via Gattamelata will be housing the Games’ Media Center, so yarns move to the MiCo Gate 3 on Viale Eginardo, just a few meters away. Even the spinning sector is a long-suffering market segment and many are those expecting good news from trade shows, including Filo.
But the world of trade shows does not stop turning in February. March, in fact, is the month of Texhibition in Istanbul and Intertextile in Shanghai, two “classics” by now in the field. If no surprises arise, we will not be seeing Milano Unica’s pavilion in China- it is planned for August- but there will be a lot of Italian exhibitors anyway.
La settimana dopo tutti (compreso il nostro magazine) a Parigi per una Première Vision Paris attesa come poche altre: dopo le Olimpiadi e le tante novità sia nel format della fiera che nel management alla guida del salone ci si aspettano le prime risposte da parte di espositori e buyers, ma anche del mercato, che da Parigi manda sempre segnali precisi. Si rimane con la disposizione di tutte le aziende nei soli padiglioni 5 e 6, riempiti in tutta la loro capienza, e con la divisione per tipologia di prodotto. Quello di febbraio è il secondo passo verso il ritorno a settembre di PVP: a dicembre Blossom ha confermato l’appeal con i produttori di tessuti destinati alla fascia lusso ed il ruolo del salone del Carreau du Temple non più vincolato a Première Vision. Adesso PVP deve lanciare lo sprint per l’edizione del prossimo settembre (16-18). In mezzo i tanti eventi targati PV: da new York a Tranoi, da Made in France a Denim PV. Il 26 e 27 il calendario riporta tutti in Lombardia, per la 63’ edizione di Filo, un altro salone che aggiunge novità (stavolta ci sono i “fazzoletti” di tessuto che trasformano in materiale tattile le indicazioni digitali di Gianni Bologna) ad una formula ormai di successo: cambia anche la location ed anche stavolta c’entrano in qualche modo le Olimpiadi. Milano-Cortina infatti incombe e lo spazio del MiCo di via Gattamelata è destinato ad ospitare il Media Center dei Giochi, quindi i filati si spostano al MiCo Gate 3 di viale Eginardo, quindi a pochi metri di distanza. Anche quello delle filature è un segmento di mercato in sofferenza e in molti si aspettano risposte positive dalle fiere, Filo compreso. Ma il mondo delle fiere non si fermerà a febbraio. Marzo infatti sarà il mese di Texhibition a Istanbul e Intertextile a Shanghai, due appuntamenti entrati ormai tra i “classici” del settore. Salvo sorprese in Cina non ci sarà il padiglione di Milano Unica, che punta ad agosto, ma non mancheranno gli espositori italiani.
Intertextile
Interfilière Filo
Blossom PV
Première Vision
Photo: SlimMars13 su Pexels
Obligation and choice: a mix that works
BIELLA, NOVARA, VERBANO E VERCELLI: UNA FUSIONE CHE FUNZIONA
by Elisa Signorini
In this Showcase issue, our usual focus on districts, indeed a source of joy and torment for Italian entrepreneurs, comprises a quite varied area which has been brought together more out of obligation than choice. We are talking about the Northern Piedmont region, which includes the Biella, Vercelli, Novara and Verbano Cusio Ossola areas: very heterogeneous lands, from both the geographical and economic point of view, with a textile industry that is priority in some of them, not so much in others. We talked about it with Alessandro Ciccioni, Vice-President of the Monte Rosa Laghi Alto Piemonte Chamber of Commerce, which was established on December 21, 2020 by unifying the Chambers of Commerce of Biella and Vercelli (already unified in 2016), Novara and Verbano Cusio Ossola into one entity.
The first question that comes to mind is this: was the unification of the local Chambers of Commerce seen as an imposition or was it the fruit of a well-pondered decision?
The marriage between Biella and Vercelli, the first to be united, was definitely consensual: both areas realized that two small Chambers would have been quite inefficient ( Ciccioni as President of the Youth Group of Biella’s Association of Industrialists was appointed first President of the new Chamber of Commerce, editor’s note). The merge of Novara and Verbano Cusio Ossola followed in the wake of the enthusiasm for the first successful marriage: the unification was a clear signal from Unioncamere and the Government, it was the best possible choice considering the homogeneous characteristics of these areas in terms of entrepreneurial activity. Actually the differences between the local areas make the whole complete. What’s more, the Chamber of Commerce made a very clear choice: each area is well-represented although the commodities sectors remain paramount. I believe this is a good mix that politics sometimes fails to pursue.
Il consueto focus sui distretti, croce e delizia dell’imprenditoria italiana, per questa edizione di Showcase è su un territorio piuttosto eterogeneo, che si è trovato unito più per forza che per scelta. Si tratta dell’Alto Piemonte, che riunisce i territori di Biella, Vercelli, Novara e del Verbano Cusio Ossola: realtà molto eterogenee, dal punto di vista geografico ed economico, in alcune delle quali il settore tessile è prioritario, in altre decisamente meno rilevante.
L’approfondimento è con Alessandro Ciccioni, vicepresidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, nata il 21 dicembre 2020 dall’accorpamento degli enti camerali di Biella e Vercelli (già uniti nel 2016), Novara e del Verbano Cusio Ossola.
Viene subito da domandarsi se quello dell'unificazione delle Camere di Commercio locali è stato un momento vissuto come un'imposizione oppure è stato frutto di una scelta ponderata.
"Guardiamo all'estero, l’80% del totale delle esportazioni di tutto il tessile del Piemonte
viene dal nostro quadrante"
And what are the touchpoints between the four provinces, economically speaking, and how much does the textile-clothing industry bring them together?
The textile industry is found in the whole area. Biella focuses on the upstream supply chain, the part that is more deeply rooted and suffers the most from market trends. Or rather, the part that suffers first. The other three provinces deal mostly with the downstream chain. As far as the industry’s health is concerned, I do want to start by mentioning a situation that may seem very negative: Biella has set a sad record, with the highest number of lay-off hours requested in September
Tra Biella e Vercelli, le prime ad essere unite, il matrimonio è stato decisamente consensuale: entrambi i territori si resero conto che due Camere così piccole sarebbero state poco efficienti (per altro proprio Ciccioni da presidente dei Gruppo Giovani dell’Unione Industriale Biellese fu scelto come primo presidente della nuova Camera di commercio, ndr). Sull’entusiasmo del ben riuscito matrimonio, c’è stato la fusione con Novara e il Verbano Cusio Ossola: l’accorpamento era un’indicazione forte da parte di Unioncamere e del Governo, è stata fatta la miglior scelta possibile date le caratteristiche omogenee di imprenditorialità. Potremmo dire che le differenze che ci sono tra i diversi territori danno completezza all’insieme. In più la Camera di commercio ha fatto una scelta bene precisa: pur rimanendo sovrani i settori merceologici, viene dato ampio spazio alle rappresentanze di ciascun territorio. Credo si tratti di un mix vincente che talvolta la politica non applica. Veniamo ora ai punti di contatto: quali sono quelli tra le quattro province a livello economico e quanto il tessile-abbigliamento le unisce?
Il comparto tessile è presente in tutto il quadrante. Biella ha la prima parte della filiera, quella storicamente più radicata e anche quella che soffre di più degli andamenti del mercato. O meglio, quella che soffre prima. Le altre tre province si occupano soprattutto dei settori a valle.
Per quanto riguarda lo stato di salute del settore, parto da un dato che può sembrare molto negativo: Biella ha il triste primato per le ore richieste di CIG a settembre 2024. Ma se lo si osserva bene, non è un dato così negativo, dato che c’è stata
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Alessandro Ciccioni
2024. But if you take a second look at it, it is not so negative, because only 25% of the hours requested was actually used. This induces us to reflect on the fact that the Biella area is used to such fluctuations, it is financially sound, though prudent and far-seeing. After the pandemic, there was this binge of orders that distorted the reality of the industry’s health conditions, now we have a more realistic understanding of the situation. The area, as a whole, is ready to move on, the forecasts look good, in particular, for the second six-month period of the year.
What are the target markets for your area’s textile-clothing industry?
There is definitely a propensity to export: 80% of exports of all Piedmont’s textile industry come from our area. As far as our target markets are concerned, about 50% of exports in terms of value creation goes to the 27 Eurozone countries. Unfortunately, this was the worst performing area in 2024, with a 17% decrease as compared with 2023, only 7% of exports goes to non-EU countries. What is your opinion about Northern Piedmont’s infrastructure, and not only the road system?
The northernmost areas are the ones suffering the most: Biella, Verbano, Cusio Ossola. The situation of the Sempione Pass has slightly improved, but Biella still has to deal with the lack of high-speed rail connection with Milan: we have been unable to reach an agreement with the Government on this issue for a long time. Things are definitely improving as far as road transport is concerned, with the creation of strategic poles along the highway axis. Because of our area’s characteristics, road transport is unavoidable, but this does not necessarily rule out a plan for more eco-friendly logistics, which is not happening right now despite our pressures.
l’effettiva utilizzazione solo del 25% delle ore richieste. La riflessione che possiamo fare è che il territorio biellese è abituato a queste variazioni, è finanziariamente solido, ma prudente e lungimirante. Dopo la pandemia c’è stata una grande abbuffata di ordini che ha falsato un po’ le valutazioni dell’effettivo stato di salute del settore, adesso stiamo riacquistando uno sguardo più realistico. Nella sua globalità il territorio è pronto a ripartire, ci sono buone previsioni, soprattutto per il secondo semestre dell’anno.
Quali sono i mercati di riferimento per il tessileabbigliamento dei vostri territori?
C’è sicuramente una forte propensione all’export: l’80% delle esportazioni di tutto il settore tessile del Piemonte viene dal nostro quadrante. Per quanto riguarda i paesi destinatari dei nostri prodotti, circa la metà delle esportazioni per valore è destinata ai 27 paesi dell’area euro. Purtroppo però proprio quest’area ha fatto la peggior performance nel 2024 con un calo del 17% sul 2023, solo -7% le esportazioni verso l’area extra UE. Come giudica il livello delle infrastrutture, viarie ma non solo, dell'Alto Piemonte?
Le zone più a nord soffrono di più: Biella, Verbano, Cusio Ossola. C’è stato un miglioramento del situazione del passo del Sempione, ma resta per Biella il grosso deficit del collegamento ferroviario rapido su Milano: su questo tema da troppo tempo non si trova un accordo con gli enti superiori. Sicuramente sta migliorando la logistica del trasporto su gomma, con la nascita di poli strategici lungo l’asse autostradale. Il trasporto su gomma, date le caratteristiche del nostro territorio, è imprescindibile, ma questo non significa che non si debba contestualmente programmare un efficientamento della logistica in un’ottica più green, cosa che al momento non sta avvenendo nonostante le nostre pressioni.
Una veduta aerea dello stabilimento Zegna a Trivero
Texpremium places its bets on beauty
L’ECCELLENZA, ANCHE NELLE DIFFICOLTÀ
by redazione La Spola
Texpremium, the show that closed the 2024 trade fair season, has also brought down the curtain on one of the toughest years for the European and global textile-clothing industry. In a scenario of markets at a standstill and professional associations busy seeking the government’s help, the London trade show turned the spotlight back on products targeted at the high-end market.
The nearly 130 exhibitors were able to meet with the major customers of the British and North-European scene over two days of meetings and talk. As usual, few frills and a lot of substance for the exhibitors who brought to the Business Design Center collections not necessarily connected with seasonality, but also stock service and pre-collection items.
A mix that allowed the companies’ sales managers and local agents to cover the whole luxury market segment. John Kelley, the trade show’s creator and also the mind and soul behind The London Textile Fair which opened the 2025 season at the Islington exhibition center, provides a detailed account of the situation.
“A downturn year followed the Covid pandemic- he saysthen the whole context returned to normal, followed again by a new, slow and constant drop. Here in England uncertainty reigns supreme, people are not willing to take risks by buying more than what is necessary, they buy only what they really need”.
The cause for such uncertainty is clear: taxes, economy at a standstill, rising consumption rates, wars around the world:
“ Unfortunately- the manager goes on- newspapers and TV broadcasts give only bad news which influences everything else”.
Texpremium, however, keeps its figures stable: “Yes, there is no change as compared with 2023, customers keep coming here in search of the best products, the ones that last over time. The mid-December date is also due to space availability issues at the BDC and we’re ready for 2025: same position on the calendar, also because it would be difficult to reposition ourselves following the change of summer dates of the other European trade shows”, Kelley concludes.
Texpremium, il salone che ha chiuso il 2024 fieristico ha anche abbassato il sipario su uno degli anni più difficili per il tessile-abbigliamento europeo e mondiale. In un contesto di mercati bloccati e di associazioni di categoria impegnate a cercar aiuti da parte dello Stato il salone londinese ha riacceso i riflettori sulle eccellenze e sui prodotti destinati alla fascia più alta del mercato. I circa 130 espositori hanno potuto incontrare i clienti più importanti del panorama britannico e del nord Europa, in due giorni di incontri e scambi. Come al solito pochi fronzoli e tanta sostanza per gli espositori, che al Business Design Center hanno portato collezioni non necessariamente legate alla stagionalità, ma anche articoli in stock service e precollezioni.
Un mix che ha consentito ai responsabili commerciali delle aziende o agli agenti locali di coprire tutta la fascia di mercato legata al lusso. A traccia un’analisi dettagliata della fiera è il creatore, John Kelley, anima anche della The London Textile Fair, che invece ha aperto il 2025 sempre al centro espositivo di Islington.
“Dopo il Covid – dice – c’è stato un anno di calo, poi tutto il contesto è tornato ai livelli abituali e ottimi, per poi iniziare una nuova, lenta e continua discesa. Qui in Inghilterra domina l’incertezza, le persone non vogliono correre rischi comprando più del necessario, acquistano solo ciò di cui hanno davvero bisogno”.
L’origine del timore è chiara: tasse, economia bloccata, utenze che aumentano, guerre nel mondo: “Purtroppo – continua il manager – non ci sono notizie belle sui giornali e in TV e quindi tutto è condizionato”.
Ma Texpremium mantiene i suoi numeri: “Sì, siamo sui livelli del 2023, i clienti continuano a venire qui per cercare i prodotti migliori, quelli che durano nel tempo.
La scelta della data di metà dicembre è dovuta anche alle disponibilità di spazio al BDC e siamo pronti per il 2025; confermiamo il calendario, anche perché è difficile riposizionarsi dopo le decisioni di altre fiere europee di cambiare le date estive” conclude Kelley.
La Spola
Versatility, sustainability
OFFICINE GORGERI: VERSATILITÀ E SOSTENIBILITÀ
Officine Gorgeri bases its know-how on a family tradition dating back to 1953. In that year, Aldo Gorgeri founded his first company operating in the mechanical-textile sector to meet the needs of the Prato carding industry, becoming a point of reference for all textile companies in the area due to its ability to provide mechanical repair work and the construction of specific technical parts. As a natural evolution, the company soon began to produce complete machinery for the preparation and blending of fibres in which it became a specialist. In 1994, Aldo Gorgeri and his sons established Officine Gorgeri, continuing to develop and produce innovative machines, systems and plants in close relationship not only with the local textile industry, but also with the national and international ones.
Today, Officine Gorgeri produces machinery and systems for fraying, for cleaning natural fibres, loaders to feed the carding process, automatic boxes for storage and blending, openers for recovering endof-line selvedges, vacuum cleaners and accessories for managing the pneumatic transport of material. The special feature of the products is that 70% of the machinery is standard, while the remaining 30% is the result of continuous research and development.
The machines made by Gorgeri are not only aimed at the fashion sector, but also at those based on the Nonwoven-Textile production technique, for the production of Geotextile material, especially for the Automotive, Furniture and Construction sectors.
Obviously great attention is paid to sustainability. The plants supplied by Officine Gorgeri are also able to process materials from recycling and have themselves become more environmentally friendly in terms of energy savings, for example. One example is the loader that feeds a wool-drying oven. Its ability to open and distribute the material better facilitates the penetration of hot air, thus reducing the temperature normally required for an oven to perform this operation. Officine Gorgeri's plants are now present in many countries: USA, South Africa, China, as well as European countries such as the Czech Republic, Spain, Germany, Slovenia and Lithuania. What is appreciated above all is the reliability of the plants, the flexibility and modularity of the solutions, and the ability to solve even the most complex problems.
Le Officine Gorgeri basano il proprio know-how su una tradizione familiare che risale al 1953. In quell’anno Aldo Gorgeri fonda la sua prima azienda attiva nel meccanotessile per soddisfare le esigenze della realtà produttiva del cardato pratese, diventando punto di riferimento per tutte le aziende tessili presenti nella zona per la capacità di fornire interventi meccanici di riparazione e costruzione di particolari tecnici specifici. Come naturale evoluzione, di lì a poco l’azienda inizia a produrre macchinari completi per la preparazione e miscelazione delle fibre di cui diventa specialista. Nel 1994 Aldo Gorgeri e i suoi figli hanno dato vita alle Officine Gorgeri continuando a sviluppare e produrre macchine, sistemi e impianti innovativi in stretto rapporto non solo con l’industria tessile locale, ma anche con quella nazionale e internazionale.
Oggi le Officine Gorgeri realizzano macchinari e impianti per la sfilacciatura, per la pulizia delle fibre naturali, caricatori per alimentare il processo di cardatura, box automatici per lo stoccaggio e la miscelazione, apritori per il recupero delle cimose di fine linea, aspiratori e accessori per la gestione del trasporto pneumatico del materiale. La particolarità delle realizzazioni è che il 70% del macchinario è di tipo standard, mentre il restante 30% è frutto di una continua attività di ricerca e sviluppo.
Le macchine realizzate da Gorgeri non si rivolgono solo al settore moda, ma anche a quelli basati sulla tecnica produttiva del Tessuto-Non-Tessuto, per la realizzazione di materiale Geotessile, soprattutto per i settori Automotive, Arredamento, Edilizia.
Ovviamente grande attenzione per la sostenibilità. Gli impianti forniti dalle
Officine Gorgeri sono in grado di trattare anche i materiali provenienti dal riciclo e sono essi stessi diventati più ecologici per esempio dal punto di vista del risparmio energetico. Un esempio è il caricatore che alimenta un forno per l’asciugatura della lana. Grazie alla sua capacità di aprire e distribuire meglio il materiale facilita la penetrazione dell’aria calda, riducendo in questo modo la temperatura normalmente necessaria a un forno per eseguire questa operazione.
Gli impianti di Officine Gorgeri sono oggi presenti in molti Paesi, tra cui Stati Uniti, Sud Africa, Cina, oltre a Paesi europei come Repubblica Ceca, Spagna, Germania, Slovenia, Lituania, oltre che in Italia. Ad essere apprezzati sono soprattutto l’affidabilità degli impianti, la flessibilità e modularità delle soluzioni, la capacità di risolvere le problematiche anche più complesse.
Stock service's power
DHG,
L’E-COMMERCE, MA NON SOLO, TARGATO GRUPPO COLLE
Gruppo Colle is not only about dyeing anymore. The company has been looking at the whole supply chain for many years now and has another company under its control dealing with the supply of textile material. In fact, DHG, the acronym for Dyeing House Gallery, was established in 2007. It is a 100% made-in-Gruppo Colle company which provides customers with stock service through both digital channels and direct supply within 24 hours.
A company run by Gaia Gualtieri, which has grown bigger and has evolved over the years: initially designed to supply end-consumers with small productions, in the past few years it has become increasingly popular with many of Gruppo Colle’s industrial clients, because the e-commerce experience taught them to think in terms of speed, flexibility, small quantities and immediate delivery service, factors which have become more and more essential even in the production world. And so, yarn producers now have the same needs in terms of quickness of delivery that Amazon customers have. DHG is able to meet these needs because it combines the mother company’s know-how and an eCommerce-style service. Therefore, quick replies to any customer request by providing products that feature the same quality as those of a planned order placed with Gruppo Colle. Industrial selling, however, has sometimes required larger storage spaces. A need that even the dyeing plant cannot ignore anymore, which is why, in the past few years, it has been providing customers with a logistics service too: the lessstructured companies, in fact, can keep their greige fabrics stored in the warehouse until dyeing is complete.
“This service- Gaia Gualtieri explains- requires human resources and enough space fit for the products’ quality, so we invested in a new facility next to the company’s historic headquarters, which now houses the raw material warehouse, the main reason for building the facility, but also DHG, which joined the mother company”. And so DHG (www.dhgshop.it) now combines online selling in three languages (Italian, English and Russian), which serves also as a showcase for the various products ( fibers, yarns, tapes, felt, pre-felt, dyes, fabrics and accessories), with on-site sales.
Gruppo Colle non significa, ormai da tempo, solo tintoria. L’azienda guarda a tutta la filiera e da anni ha anche una società dedicata all’approvvigionamento di materiale tessile.
E’ datata infatti 2007 la nascita di DHG, acronimo di Dyeing House Gallery, l’azienda 100% made in Gruppo Colle che rifornisce il mercato con uno stock service sia attraverso canali digitali che con la fornitura diretta ai clienti a stretto giro di orologio.
Una realtà guidata da Gaia Gualtieri che nel corso degli anni si è ampliata, evoluta: nata per servire il consumatore finale con piccoli produzioni, negli ultimi anni è diventata sempre più cara a molti dei clienti industriali del Gruppo perché l’esperienza dell’e-commerce è servita per ragionare in termini di velocità, flessibilità, piccoli quantitativi e consegne immediate, che sono sempre più essenziali anche nel mondo della produzione. Così chi produce filati si trova ad avere le stesse necessità in termini di velocità di chi compra su Amazon; DHG risponde a questa necessità perché unisce il knowhow dell’azienda madre con un servizio da e-commerce.
Quindi risposta veloce per ogni tipo di richiesta con un prodotto che ha la stessa qualità di quelli di un ordine programmato fatto a Gruppo Colle. La vendita a livelli talvolta industriali ha richiesto anche spazi più ampi per lo stoccaggio. Una necessità avvertita anche dalla tintoria, che negli ultimi anni ha aggiunto come servizio per i clienti anche quello di logistica: per i meno strutturati, ma non solo, vengono infatti gestiti i greggi, tenuti in magazzino in attesa della tintura.
“Questo – spiega Gaia Gualtieri – comporta avere risorse umane e uno spazio sufficiente e adeguato alla qualità dei prodotti quindi abbiamo investito nella nuova sede attigua a quella storica, dove adesso si trovano il magazzino di materie prime, motivo principale della costruzione dell’immobile, ma anche DHG, che si è unita alla casa madre”.
E così DHG (www.dhgshop.it) può abbinare la vendita tramite il sito, disponibile in tre lingue (italiano, inglese e russo) e vetrina per i vari prodotti (fibre, filati, nastri, feltro, prefeltro, coloranti, tessuti e accessori), a quella in loco.
Tradition and innovation
RIFINIZIONE VIGNALI: TRADIZIONE E INNOVAZIONE
For many years, Rifinizione Vignali has been a name associated with quality and innovation in the field of textile finishing, because of the wide range of state-of-the-art treatments it offers. Quality service has been the company’s strength for 72 years, along with the Vignali family’s uninterrupted ownership of the company. Rifinizione Vignali, in fact, began operating back in 1947, when Silvio Vignali took his first steps as entrepreneur by teaselling blankets. The years 1954-55, with Silvio’s son Ivo joining the company, marked a great turning point in the business. Rifinizione Vignali changed and expanded its production range and processing methods with a view to further industrial development. Ivo is the current president of the board of directors and the thirdgeneration members of the family, Barbara and Silvia, have joined the company too.
Over the years, in addition to new finishing treatments of fine and innovative fabrics, in particular, upholstery fabrics which had not been produced in the Prato area until then, the company became highly specialized in the finishing of acrylic carpets and faux fur coats. In more recent times, Rifinizione Vignali also specialized in the finishing of velvets and furnishing fabrics, for which it has become a benchmark for manufacturers of this type of fabric In the sixties, the company believed it was time to upgrade the entire machinery fleet and, in 1973, a new dyeing mill, Ma-Vi, was started, adding to the one operating within Rifinizione Vignali. Then the company further expanded its activity, soon becoming well-known not only in the Prato area, but also across the country and abroad. Today, the company can count on a base of regular customers who continue to trust Vignali’s experience and rely on its inno-vative solutions. At present, Rifinizione Vignali, together with Tintoria MA-VI, employs about 100 people and is increasingly committed to research on new technologies and improvement of processing and service quality, Vignali in fact has for many years now been using, in production, only water from the water purifier specially treated and made suitable for all production processes.
La Rifinizione Vignali è un nome che da anni rappresenta una garanzia nell’universo del finissaggio, garanzia di qualità, ma anche di modernità, dato che le lavorazioni che l’azienda pratese oggi offre sono ormai numerose e all’avanguardia. Proprio la qualità del servizio è il fil rouge dei 73 anni di attività. Un altro punto fermo è la proprietà, sempre della famiglia Vignali. L'attività della Rifinizione Vignali infatti è iniziata nel 1947 quando Silvio Vignali inizia la sua attività di imprenditore artigiano occupandosi della garzatura di coperte. Negli anni ’54/’55, lo affianca il figlio Ivo che porta un vero e proprio giro di boa nell’attività imprenditoriale. Innanzitutto un ampliamento della tipologia di tessuti lavorati, in seconda battuta l’allargamento del giro di affari in un’ottica sempre più industriale. Ivo Vignali è oggi presidente del Consiglio di amministrazione, ma è affiancato dalla terza generazione, le figlie Barbara e Silvia. Le novità nelle tipologie di lavorazioni fatte e di tessuti trattati sono soprattutto il finissaggio di tessuti pregiati e innovativi, tessuti anche rivolti al settore dell’arredamento e in questo caso si tratta di una novità per il settore pratese. Ulteriore passaggio sono le lavorazioni di finissaggio di tappeti di acrilico e pellicce ecologiche. Più recentemente la Rifinizione Vignali si è specializzata nei velluti e tessuti da arredamento, per i quali è diventata un punto di riferimento per i produttori di questa tipologia di tessuti. L’ampliamento delle lavorazioni offerte dalla Rifinizione porta ben presto, già negli anni ’60, la necessità di un imponente rinnovamento del parco macchine, nel 1973 viene addirittura fondata una nuova tintoria, la Ma-Vi, che affianca quella interna della Rifinizione Vignali. Parallelamente all’allargamento dei servizi offerti si allarga anche il mercato, i cui confini non sono più quelli del distretto, ma quelli nazionali prima e internazionali dopo. Oggi l’azienda conta un portafoglio di clienti consolidati che si fidano dell’esperienza e contano sulle innovazioni che Vignali garantisce. Attualmente la Rifinizione Vignali e la Tintoria MA-VI contano complessivamente circa 100 dipendenti. Forte è l’impegno nella ricerca di nuove tecnologie e nuovi trattamenti, nel miglioramento della qualità dei processi e dei servizi e nella sostenibilità delle lavorazioni, la Rifinizione Vignali infatti ormai da molti anni utilizza, in produzione, esclusivamente acqua proveniente dal depuratore appositamente trattata e resa idonea per tutti i processi produttivi.
Welcome Miss Joe
INNOVAZIONE E RIORGANIZZAZIONE PER AZETA FILATI
The textile-fashion sector is going through an era of profound transformations, where innovation, sustainability and operational flexibility are the keys to face an increasingly competitive market.
Azeta Filati, a company led by Alessandro Aiazzi, is positioning itself at the forefront to face these challenges, with a process of internal reorganisation and redefining the role of its brands.
A brand system to respond to the market
Azeta Filati has built its success on the excellence of fancy yarns for knitwear, weaving and upholstery. In order to face the complexities of the contemporary market, overcoming the dangerous swamps of corporate immobility that characterise the non-choices of operators in an uncertain sector, it has decided to enhance its identity through a clear segmentation of the brands that are part of it.
Mister Joe: synonymous with creativity and innovation in the knitting fancy yarn sector. Mister Joe represents the beating heart of Azeta's offer, with collections that anticipate trends and meet the needs of designers all over the world. Miss Joe: dedicated to needlework, this brand responds to the growing demand for high quality yarns for handicraft and industrial production, with a careful eye on comfort and versatility. Azeta Home: the branch specialising in yarns for interior design, an expanding sector where customisation and design are increasingly central. Azeta Textile: with a strong focus on technical and innovative yarns for weaving, the brand stands out for its ability to combine tradition and modernity. The challenges of textile evolution
In a context where sustainability, digitalisation and speed of adaptation are determining factors, A Zeta Filati faces the evolution of the sector with a clear strategic vision. ‘Our strength is in the spool: the continuous movement that holds tradition and innovation together,’ explains Alessandro Aiazzi. Among the main thrusts of the new strategy are investments in research and development, to create yarns that are increasingly innovative, sustainable and in line with global trends. Sustainability is a driver of growth, while digitalisation involves the implementation of technological tools to improve production efficiency and strengthen communication with customers.
Il settore tessile-moda sta attraversando un’epoca di trasformazioni profonde, dove innovazione, sostenibilità e flessibilità operativa sono le chiavi per affrontare un mercato sempre più competitivo. Azeta Filati, azienda guidata da Alessandro Aiazzi, si posiziona in prima linea per affrontare queste sfide, con un processo di riorganizzazione interna e ridefinendo il ruolo dei suoi brand. Un sistema di brand per rispondere al mercato Azeta Filati ha costruito il proprio successo sull’eccellenza dei filati fantasia per maglieria, tessitura e arredamento. Per affrontare le complessità del mercato contemporaneo, superando le pericolose paludi dell'immobilismo aziendale che caratterizza le non-scelte degli operatori di un settore incerto, ha deciso di valorizzare la propria identità attraverso una segmentazione chiara dei marchi che ne fanno parte.
Mister Joe: sinonimo di creatività e innovazione nel settore dei filati fantasia per maglieria. Mister Joe rappresenta il cuore pulsante dell’offerta Azeta, con collezioni che anticipano le tendenze e soddisfano le esigenze dei designer di tutto il mondo. Miss Joe: dedicato all’aguglieria, questo brand risponde alla crescente richiesta di filati di alta qualità per la produzione artigianale e industriale, con un occhio attento al comfort e alla versatilità. Azeta Home: il ramo specializzato nei filati per l’interior design, un settore in espansione dove la personalizzazione e il design sono sempre più centrali.
Azeta Textile: con una forte attenzione ai filati tecnici e innovativi per la tessitura, il brand si distingue per la sua capacità di combinare tradizione e modernità.
Le sfide dell’evoluzione tessile
In un contesto in cui sostenibilità, digitalizzazione e velocità di adattamento sono fattori determinanti, A Zeta Filati affronta l’evoluzione del settore con una visione strategica chiara. “La nostra forza è nella spola: il continuo movimento che tiene insieme tradizione e innovazione,” spiega Alessandro Aiazzi.
Tra le principali direttrici della nuova strategia ci sono investimenti in ricerca e sviluppo, per creare filati sempre più innovativi, sostenibili e in linea con le tendenze globali. La sostenibilità è un driver di crescita, dalla scelta di materiali ecologici a processi produttivi a basso impatto ambientale, mentre la digitalizzazione passa dall'implementazione di strumenti tecnologici per migliorare l’efficienza produttiva e rafforzare la comunicazione con i clienti.
The fruit of innovation
Fibre Blending Plants
Sixty years of experience, business and technology have allowed us to make innovative machinery and systems, working closely together with the textile and other industries.
Our goal is to respond to the demands of new products (especially nonwoven fabric) with focused and innovative projects and using high technology.
Giacinto Gelli, a sinistra con Rodolfo Magnolfi
40 e lode
L’IMPORTANTE TRAGUARDO DI FIL-3
For Fil-3, 2024 is a year to remember: the Montemurlo-based company, in fact, celebrated its first 40 years with a party at Villa Il Granduca in Carmignano with 150 guests, including employees, customers, suppliers and even spinners and winders you have retired by now. A way to come together to honor the importance of achieving the goal of four decades of activity, but also to look to the future, with the third generation of the Gelli family ready to carry on the company’s legacy.
And 2024 brought also, in spite of the general trend, an increase in sales as compared with 2023, which was a very positive year too. “ A result- MD Giacinto Gelli says- that is the fruit of our stock service, which is crucial in the current market, whereas our forty years of activity prove that we have been able to adapt to the customers’ requests over time”. They have, however, to regretfully admit that figures could have been even bigger: “Lately- Gelli explains- a big customer, Inditex, cancelled several orders because some of our suppliers ended up on the red list following auditing procedures, including an Indian who has always been our major supplier. We probably lost € 800,000 to one million for bureaucratic reasons due to increasingly complex certifications”.
And yet, Fil-3 has been investing greatly in certifications, gaining also the European Flax for linen in December and, thus, being able to join Sistema Moda Italia. “We still have the RWS and GRS certifications for our pure wool and wool blend worsted fabrics and the same certifications for carded fabrics and fancy yarns, with RWS for the most popular colors. I expect an increase in sales of carded fabrics, more than in 2024 and nearly as much as in 2023. We will be attending the Filo show, with new items and in several colors, and we will keep focusing on Turkey, which is still a complex market”.
Il 2024 appena passato è stato, per Fil-3, di quelli da ricordare: l’azienda di Montemurlo ha infatti celebrato i primi 40 anni con una festa a Villa Il Granduca a Carmignano con 150 invitati, tra dipendenti, clienti, fornitori ed anche filatori e roccatori ormai in pensione.
Un modo per riconoscere l’importanza del traguardo raggiunto ma anche per girare la boa dei quattro decenni e guardare al futuro, con la terza generazione della famiglia Gelli pronta a proseguire la storia.
Ed il 2024 è stato anche, a dispetto del trend generale, foriero di un fatturato migliore rispetto al 2023, che pure era stato un anno assai positivo. “Un risultato – dice l’ad Giacinto Gelli – frutto del lavoro fatto in magazzino con lo stock service, determinante nel mercato attuale, mentre i quaranta anni di attività dimostrano che nel tempo siamo riusciti ad attarci alle richieste dei clienti”.
Ma non manca un po’ di rammarico, perché i numeri avrebbero potuto essere anche migliori: “Nell’ultimo periodo – spiega Gelli –un cliente importante come Inditex ha rinunciato ad alcuni ordini perché alcuni dei nostri fornitori sono finiti nella loro lista rossa dopo qualche audit, compreso un indiano che per noi è sempre stato il più importante. Probabilmente ci abbiamo rimesso tra gli 800.000 euro ed il milione solo per motivi burocratici dovuti a certificazioni sempre più complesse”.
Eppure proprio sulle certificazioni Fil-3 ha continuato a investire, ottenendo anche l’European Flax per il lino a dicembre ed entrando così nelle fila di Sistema Moda Italia. “Confermiamo RWS e GRS – conclude Gelli – per i pettinati di lana puri e misti e terremo in magazzino le stesse certificazioni per il cardato e i filati fantasia, con l’RWS per i colori più usati. Proprio per il cardato mi aspetto numeri in crescita, meglio del 2024 e vicini al 2023. Saremo presenti come sempre a Filo, con articoli nuovi e anche diverse tonalità, e insistiamo sulla Turchia, che rimane un mercato complesso”.
Fancy yarns since 1983
FILATURA ALMA, FILATI FANTASIA DAL 1983
Our firm produces and sells weaving, knitting, and furnishing yarn with a wide range of Winter and Summer samples. It renovates in every season to meet market demand that is more and more exacting and to respect the tendency of “made in Italy” production.
The strengths of our firm are given by continuative technique innovation, which is the result of our matured experience in the textile sector, by work, by passion of qualified technicians and by continuity of strategies of social governance. For these reasons we have noticed positive results given by exponential growth in the last few years on both local and international market.
We have been adopting solutions tailored to every customer. Our vanguard machineries and our ability allow us to process various types of product, from single yarn to elaborated fanciful yarn. We guarantee agreed time of delivery as we can follow all the stages of production, from the raw materials to the creation of finished product and to final product quality control. Our commitment is aimed at eco-sustainability, in fact, in addition to the GRS certification, which we have now renewed for the third year, we have also the second Gots and Rws certification by Icea, and we are also proud to collaborate with the members of the organization Bci, for more sustainable agriculture.
La nostra azienda produce e commercializza filati per tessitura, maglieria e arredamento con un'ampia gamma di articoli invernali ed estivi. Si rinnova in ogni stagione per rispondere alle richieste sempre più esigenti del mercato e per rispettare le tendenze del made in Italy.
I punti di forza della nostra azienda sono dati dalla continua innovazione tecnica, frutto della maturata esperienza nel settore tessile, dal lavoro, dalla passione di tecnici qualificati e dalla continuità delle strategie di governance sociale. Per questi motivi abbiamo riscontrato risultati positivi, dati da una crescita esponenziale negli ultimi anni sia sul mercato locale che su quello internazionale.
Abbiamo adottato soluzioni su misura per ogni cliente. I nostri macchinari all'avanguardia e la nostra capacità ci permettono di lavorare diversi tipi di prodotto, dal filato singolo ai filati elaborati e fantasia. Garantiamo tempi di consegna concordati in quanto possiamo seguire tutte le fasi della produzione, dalle materie prime alla creazione del prodotto finito e al controllo di qualità finale.
Il nostro impegno è rivolto all'ecosostenibilità, infatti, oltre alla certificazione GRS, che abbiamo rinnovato per il terzo anno, abbiamo anche la seconda certificazione Gots e Rws ottenuta da Icea, e siamo inoltre orgogliosi di collaborare con i membri dell'organizzazione Bci, per un'agricoltura più sostenibile.
Sustainable efficiency
COME LE TECNOLOGIE DI BIANCALANI OTTIMIZZANO I COSTI
The performance of any industry follows a cyclical trend and apparel is not an exception but quality has become central. Thus, thinking about a quantum leap should be part of trends analysis. That implies many questions but one answer: looking to the future.
When developing a new machine, it is mandatory to have a forward-looking approach as nothing can be done without it. It means thorough research, a deep knowledge of apparel cyclical pattern: a huge but necessary job carried out by Biancalani Textile Machinery before and while developing all of their machinery, especially when developing AIRO®24 and AQUARIA®.
Both types of machinery had to be competitive as per the perceived quality of the fabric, i.e. softness and how the fabric falls. Then, special fashion features had to be an added value to the fabric – cotton, viscose, and man-made ones. Another aim was to lower production costs and increase product quality with different steps, including uniformity of the fabric and wastewater disposal.
AIRO®24 and AQUARIA® are a guarantee of flawless results when it comes to finishing a fabric, and that means cost and time savings.
By reducing chemical fabric softeners, AIRO®24 both lowers production costs and improves fabric features, all of it certified by Clima Certified – Committed to low impact machinery. AQUARIA® transforms traditionally polluting treatments, such as bleaching, into green ones by saving precious water and reducing a triple cost: water is paid when you buy it, when you use it, and when you have to deal with wastewater disposal. AQUARIA® can solve both ecological and economic challenges, which is why it has been awarded Clima Certified – Committed to low impact machinery for textiles. While analyzing trends, it is useful to bear in mind one last thing: the greenwashing practice does not pay in the long run. And as looking to the future is the answer, the only way of getting back up or staying on the cutting edge is to choose innovative, sustainable, competitive but, above all, reliable technologies.
Ogni settore segue un andamento ciclico e quello dell’apparel non fa eccezione, ma la qualità è divenuta l’elemento centrale. Per questo pensare a un salto di qualità dovrebbe essere parte di qualsiasi analisi delle tendenze. Ciò implica molte domande, ma una risposta: guardare al futuro. Quando si sviluppa un nuovo macchinario è indispensabile avere un approccio che guardi in avanti poiché niente può essere raggiunto se esso viene a mancare. Tutto ciò significa ricerca accurata e profonda conoscenza dell’andamento ciclico del settore apparel: un lavoro enorme, ma necessario, svolto da Biancalani Textile Machinery prima e durante lo sviluppo di ogni macchinario, in particolare per AIRO®24 e AQUARIA®.
I due macchinari dovevano essere competitivi riguardo alla qualità percepita del tessuto, ossia alla morbidezza e a come il tessuto cade. Inoltre, speciali effetti moda dovevano costituire un valore aggiunto, che si trattasse di tessuto di cotone, viscosa o di fibre cellulosiche artificiali. Altro obiettivo: abbassare i costi di produzione e aumentare la qualità del prodotto con step diversi, tra cui uniformità del tessuto e smaltimento delle acque di lavorazione.
AIRO®24 e AQUARIA® sono garanzia di risultati senza difetti quando si tratta del processo di finissaggio, e ciò significa risparmio di costi e di tempo.
Riducendo l’uso di ammorbidenti chimici, AIRO®24 abbassa i costi di produzione e migliora le qualità del tessuto, il tutto certificato Clima Certified – Committed to low impact machinery for textiles. AQUARIA® trasforma trattamenti inquinanti, come ad esempio il candeggio, in ecologici permettendo sia di risparmiare acqua, sia di ridurre il costo triplo: l’acqua infatti si paga quando la acquistiamo, quando la utilizziamo e quando dobbiamo smaltirla dopo la lavorazione. AQUARIA® può risolvere sia la sfida ecologica sia quella economica ed è per questo che è stata certificata con la Clima Certified – Committed to low impact machinery for textiles. Quando si analizzano le tendenze di mercato, è utile tenere a mente un ultimo elemento: il greenwashing a lungo termine non paga. E se guardare al futuro è la risposta, l’unico modo per risollevarsi o stare sulla cresta dell’onda è scegliere tecnologie innovative, sostenibili, competitive, ma soprattutto, affidabili.
The family expands
ITEMA HA COMPLETATO L'ACQUISIZIONE DI SCHOCH
Itema, one of the world's leading providers of advanced weaving solutions, has completed the acquisition of Schoch, a historic company active in the production and supply of accessories for textile machinery, such as combs, reeds and other components.
The transaction completes the integration process already started in 2019 with the acquisition of 80% of the company's shares and, following the agreement reached with the founding family's heirs, Itema takes over the remaining 20% and becomes the sole shareholder of the Italian subsidiary Schoch & Co Srl.Schoch was founded by Alfredo Schoch in 1907 in Ranica, in the province of Bergamo, and has been producing high-quality accessories for the textile industry ever since. The son of a Swiss reed manufacturer, Alfredo Schoch started his business in Italy and carried on the family's entrepreneurial vocation.Over the years, Schoch has installed the most advanced production technologies in its plants to constantly guarantee its products‘ renowned superior performance.
In 2019, with its entry into the Itema Group, Schoch moved its Italian headquarters from Ranica to Colzate, at the Itema headquarter and can count on a solid and wellstructured organisation, dedicated to satisfying even the most demanding customers’ requests. In addition to the Italian plant, Schoch also has a production site in India with 100 employees.
Ugo Ghilardi, CEO of the Itema Group commented on the transaction as follows: ‘With this operation, the acquisition process of Schoch & Co. ends. As it did in 2021 with Lamiflex, Itema aims at integrating the skills and human and industrial capital of the Group's companies with the ultimate goal of maximising collaboration and results, both in terms of product development and new markets.’
Itema, azienda tra i leader a livello mondiale nella fornitura di soluzioni avanzate per la tessitura, ha completato l’acquisizione di Schoch, storica azienda attiva nella produzione e fornitura di accessori per le macchine tessili, come pettini, lamelle e altri componenti.
L’operazione porta a compimento il processo di integrazione già avviato nel 2019 con l’acquisizione dell’80% delle quote della società e, a seguito dell’accordo raggiunto con gli eredi della famiglia fondatrice, Itema ne rileva il rimanente 20% e diventa socio unico della controllata italiana Schoch & Co Srl.
Schoch è stata fondata da Alfredo Schoch nel 1907 a Ranica, in provincia di Bergamo, e da allora produce accessori di alta qualità per l'industria tessile. Figlio di un produttore svizzero di pettini, Alfredo Schoch avvia la sua attività in Italia e porta avanti la vocazione imprenditoriale di famiglia.
Nel corso degli anni, Schoch installa nei suoi stabilimenti le più avanzate tecnologie di produzione per garantire costantemente ai suoi prodotti le rinomate prestazioni superiori.
Nel 2019, con l’ingresso nel Gruppo Itema, Schoch trasferisce la sede italiana da Ranica a Colzate, presso l’headquarter di Itema e può contare su un'organizzazione solida e ben strutturata, dedicata a soddisfare anche le richieste dei clienti più esigenti.
Oltre allo stabilimento italiano, Schoch ha una sede produttiva anche in India con 100 dipendenti.
Ugo Ghilardi, amministratore delegato del Gruppo Itema ha così commentato l’operazione: “Con questa operazione termina il processo di acquisizione di Schoch & Co. Come fatto nel 2021 con Lamiflex, Itema punta ad integrare le competenze e il capitale umano ed industriale delle aziende del Gruppo con il fine ultimo di massimizzare la collaborazione e i risultati, sia in termini di sviluppo prodotto che di nuovi mercati.”
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No other place in the world is as full of knowledge and erudition, culture and traditions testifying to the past, present and future as a library. Whether century-old or modern, a library offers the main tool of knowledge and in-depth study within everyone’s reach: books. And there are libraries that are able to pass on knowledge even if, once you’re inside, you don’t even open a book or read a single page.
Florence, Milan and Paris, needless to say, are endowed with a unique heritage of volumes and documents, but also of beautiful places where you can get lost for a while to fill the senses with pleasure, because a quiet library can be very enjoyable after a day spent at a super busy trade show. Florence, which also hosts the Testo trade show devoted to books and planned by Pitti Immagine, has a number of public and private libraries of the highest prestige, starting with the San Marco Library, housed in the museum by the same name (3 Piazza San Marco) in spaces designed in the mid-1400s by Michelozzo, the Medici family’s most trusted architect. In addition to the great value of the books it keeps, the Biblioteca Nazionale (1 Piazza di Cavalleggeri) is also known for being the symbol of the 1966 flood, because it is one of the places where the ‘mud angels’ gathered from all over Italy and the world to save the library’s collection from destruction and from the Arno river in flood. The Medicea Laurenziana Library (9 Piazza di San Lorenzo) is a cultural and study center in the heart of one of Florence’s most popular area thanks to (or in spite of) the local street market there: the library’s large halls and staircases are a value that adds to that of the books on the shelves. A public library frequented by young students not only “out of duty” but also “ out of pleasure” because it combines modern Wi-Fi connection and USB power supply with the charm of a century-old building, the Oblate Library (24 Via dell’Oriuolo) offers about 100,000 books, multimedia material and newspapers. Opened to the public nearly three centuries ago, the Marucelliana Library (43-
Nessun posto al mondo può essere un contenitore di saperi e sapienze, culture e tradizioni, testimonianza di passato, presente e futuro come una biblioteca. Vecchia di secoli o moderna di anni una biblioteca offre il principale strumento di conoscenza e approfondimento di cui può beneficiare l’uomo: il libro. E ci sono biblioteche che riescono a infondere conoscenza anche se una volta dentro non si apre nessun volume, non si legge neanche una pagina.
Firenze, Milano e Parigi, inutile dirlo, hanno un patrimonio assoluto di volumi e documenti, ma anche di luoghi in cui perdersi per deliziare i cinque sensi, perché anche il silenzio di una biblioteca può essere un piacere dopo una giornata passata in fiera.
Firenze, che al libro dedica anche la fiera Testo, organizzata da Pitti Immagine, ha una serie di luoghi pubblici e privati di assoluto prestigio, ad iniziare dalla Biblioteca di San Marco, ospitata nell’omonimo museo (piazza San Marco 3) in spazi creati a metà del 1400 da Michelozzo, architetto di fiducia dei Medici. Al di là del valore dei libri che ospita la Biblioteca Nazionale (piazza di Cavalleggeri 1) è conosciuta anche come emblema dell’alluvione del 1966 perché fu uno dei luoghi in cui arrivarono da tutta Italia gli “angeli del fango” per salvare la collezione dalla distruzione e dalle acque dell’Arno in piena. La Biblioteca Medicea Laurenziana (piazza di San Lorenzo 9) è luogo di incontri culturali e di studio nel cuore di una delle zone più frequentate di Firenze, grazie (o a causa di) al mercatino nelle vie circostanti: gli enormi saloni e le scalinate sono un valore aggiunto a quello delle opere sugli scaffali. Pubblica, frequentata dai giovani studenti non solo per “dovere” ma anche per “piacere” perché aggiunge la modernità di WiFi e prese usb ai secoli di storia dell’edificio la Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 24) mette a disposizione circa 100.000 libri, materiale multimediale e giornali ed ha anche una sezione dedicata ai più piccoli. Aperta al pubblico da quasi tre secoli la Biblioteca Marucelliana
Salle
47 Via Cavour) is the typical treasure box: dark wooden shelves running along the terraced stacks surrounding the large main room and historic tables to lay out the books on are the key features of this must-see place. Designed in the same style is the lesser-known Riccardiana Library, housed in Palazzo Medici Riccardi (10 Via Ginori): since the late 1600s, it has been part of the former residence of the Grand Duke Ferdinando II and the four rooms are usually frequented by scholars. Milan is synonymous with modernity, entrepreneurial activity and economy, and yet its neighborhoods house historic spaces that testify to the city’s grandeur and importance over the centuries. And it is not unusual that books and works of art coexist in the same rooms. Such is the case, for instance, of the Pinacoteca Ambrosiana (2 Piazza Pio XI), established in 1618 thanks to a bequest from Cardinal Federico Borromeo: on display in the 24 rooms are masterworks by artists such as Leonardo da Vinci, Caravaggio and Raphael, just to mention three of them, but even if you go only to see the books ( there is an entrance fee anyway just like for a museum), you will be impressed by the quantity and quality of the volumes it contains. Definitely unique is the Chiesa Rossa Library (3 Via San Domenica Savio) nestled in a green suburban area, in the Stadera neighborhood and just steps from the Abbiategrasso-Chiesa Rossa subway stop. The interiors are those of a modern and minimalist library designed to be a place of study, but the exterior is the result of the renovation of an old rural farmhouse. A modern design even for the Giangiacomo Feltrinelli Foundation (5 Viale Pasubio), with its unmistakable triangular glass and steel roofing. It is open for the consultation of archive and bibliographical documents kept by the Foundation, but also for those studying or working with their own material. The archives include one million and a half pieces, 250,000 volumes, 17,500 newspapers and 15,000 posters, on modern and contemporary Europe. Smaller but in no way less important is the
(via Cavour 43-47) è davvero il tipico scrigno di tesori: mensole di legno scuro su terrazze che circondano la grande sala centrale con i tavoli storici su cui poggiare i volumi caratterizzano questo imperdibile luogo. Stile simile per la meno conosciuta Biblioteca Riccardiana, nel Palazzo Medici Riccardi (via Ginori 10): da fine 1600 è parte della ex residenza del Granduca Ferdinando II e le quattro sale sono frequentate di solito da studiosi e letterati ma una visita è comunque possibile, su appuntamento. Milano è modernità, imprenditoria, economia, eppure i suoi quartieri ospitano spazi storici che testimoniano la grandezza e l’importanza della città nel corso dei secoli. E non è insolito che libri e opere d’arte di vario tipo condividano stanze e riflettori. E’ il caso, ad esempio, della Pinacoteca Ambrosiana (piazza Pio XI 2), aperta nel 1618 grazie ad un lascito del cardinale Federico Borromeo: nelle 24 sale ci sono capolavori di artisti come Leonardo da Vinci, Caravaggio e Raffaello, per citarne solo tre, ma chi ci va solo per i libri (ingresso comunque a pagamento come per un museo) potrà goderne con la vista, per quantità e qualità dei volumi disposti nelle librerie. Sicuramente sui generis è invece la Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenica Savio 3), immersa nel verde di una zona periferica della città, nel quartiere Stadera e ad un passo dalla fermata della metro Abbiategrasso-Chiesa Rossa. Gli interni sono quelli di una moderna ed essenziale biblioteca intesa come luogo di studio me tre l’esterno mostra come è stata recuperata una vecchia cascina rurale. Forme moderne anche per la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (viale Pasubio 5), con la sua inconfondibile copertura triangolare in vetro e acciaio: aperta per la consultazione delle fonti archivistiche e bibliografiche conservate dalla Fondazione, ma anche a chi si dedica allo studio o al lavoro con materiali propri. Il patrimonio archivistico comprende un milione e mezzo di pezzi, 250.000 volumi, 17.500 testate periodiche e 15.000 manifesti, sull’Europa moderna e contemporanea. Piccola ma non per questo meno importante la Biblioteca di via Senato (al
Museo di San Marco - Florence
Chiesa Rossa - Milan (By SA ND NC Area Biblioteche del Comune di Milano)
Galerie Mazarin, BNF - Paris (Photo Mario Ciampi)
Library on Via Senato (at number 14), with 100,000 volumes spread across several rooms, which house also exhibitions. Paris has always been the place where history meets modernity, the city in which the Arc de Triomphe does not clash with the Centre Pompidou, whose best-known monument is a steel tower and where the access to the world’s most famous museum is through a modern pyramid. So, even when it comes to libraries , there is a harmonious mix of the past and present and it is quite difficult to choose between the past and the present. The Bibliothèque National de France, dedicated to François Mitterand (Quai François Muriac), is France’s largest library, with a collection of thirty million paper volumes available for consultation to everyone in modern rooms, consisting of four towers. However, the most amazing thing about this library is the over 12 thousand-square-meter garden inside it. But the “ mother” of the current national library is the original location, the Richelieu site (5 Rue Vivienne), where the royal documents have been kept since 1721: three centuries of history which required a recent renovation of the spaces, which led to the opening of the library to the public, whereas the access, before renovation works, was reserved to professionals, researchers and students. Located in the historic Hôtel de Vendôme in the Jardin du Luxembourg, the two centuries-old Mines Paris Library features, among other things, the collection of over 2,000 19th-century journals written by students. A combination of culture and pleasure for the sight can be found at the Salle Labrouste, which houses the library of the Institut Nationale de l'Histoire de l'Art: it is inside the above-mentioned Richelieu site and owes its shape to that of the clothing of the time. Do not miss the nine cupolas on the ceiling.
civico 14), con 100.000 volumi distribuiti in più locali, che ospitano anche mostre ed esposizioni.
A Parigi la storia incontra la modernità e le sue biblioteche ne sono un esempio
Parigi è da sempre il luogo in cui la storia incontra la modernità, una città in cui l’Arco di Trionfo non stona con il centro Pompidou, il cui monumento più noto è una torre in acciaio e in cui l’accesso al museo più famoso del mondo si trova sotto una piramide moderna. Quindi anche le biblioteche fondono in modo armonioso passato e presente e diventa anche difficile scegliere tra passato e presente. La Bibliothèque National de France, dedicata a François Mitterand (quai François Muriac) è la più grande di tutta la Francia ed ha una collezione di trenta milioni di volumi cartacei, messi a disposizione di tutti in ambienti moderni, costituiti da quattro torri (dei tempi, delle leggi, dei numeri e delle lettere). La cosa forse più incredibile è però la presenza all’interno di un giardino di oltre 12 mila metri quadrati. Ma la “madre” dell’attuale biblioteca nazionale è la sede originaria, il sito Richelieu (5 rue Vivienne), che ospita i documenti reali dal 1721: tre secoli di storia che hanno richiesto un recente ammodernamento degli spazi, che come pregio ha portato l’apertura a tutti, mentre prima l’accesso era riservato a professionisti, ricercatori e studenti. Situata nello storico Hôtel de Vendôme nei Jardin du Luxembourg la Biblioteca Mines Paris con oltre due secoli di vita ha tra le particolarità una raccolta di oltre 2.000 diari di viaggio del secolo XIX scritti da studenti dell’epoca. Abbinamento cultura-piacere per gli occhi alla Salle Labrouste, che ospita la biblioteca dell'Institut Nationale de l'Histoire de l'Art: è all’interno del già citato sito Richelieu e deve la sua forma a quelle degli abiti d’epoca. Da non perdere le nove cupole sul soffitto.
Biblioteca Nazionale, sala Dante - Florence
Bibliothèque de l’École Mines - Paris
Sala Federiciana - Veneranda Biblioteca Ambrosiana - Milan