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ODE TO VENICE

ARRIGO CIPRIANI - MR HARRY’S BAR - IS OUR GUIDE FOR A JOURNEY TO THE PLACES OF HIS HEART AND HIS CHILDHOOD ARRIGO CIPRIANI, MR. HARRY’S BAR, CI GUIDA IN UN ITINERARIO TRA I LUOGHI DEL CUORE E DELL’INFANZIA text Teresa Favi

The bell tower of the San Marco Basilica at sunset

1. The Accademia Gallery 2. The doms of the Church of Santa Maria della Salute 3. 4. 5. The legendary Harry’s Bar, at San Marco1323 in Venice 6. A plate of ‘Carpaccio’ at the Harry’s Bar

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VENEZIA ITINERARY

Arrigo Cipriani is Harry’s Bar, which was founded by his father at San Marco 1323 in 1931, the year before his birth; and although he’s the keeper of the bar’s historical memory, he’s also utterly discreet. Aged 90, Arrigo Cipriani is an atypical and still incredibly active man. Every morning he’s here in his bar - the world’s most famous bar, the place everyone wants to be regular of, its reputation made by artists, writers and film stars and its mix of glamour and intimacy preserved intact through the decades. Carpaccio, extremely fine slices of raw sirloin of beef dressed with the universal sauce of egg yolk, white wine vinegar, mustard, extra virgin olive oil, salt and pepper, and the Bellini, a cocktail of prosecco and peach juice, have become common terms in international vocabulary. In 2001 the bar was listed as a national landmark by the Italian Ministry of Cultural Heritage.

What’s your favourite description of Harry’s Bar?

A place where you feel at home. When I greet a guest I do it with the same approach as I would a guest at my house, because this is my home.

What’s in your DNA?

My father’s approach: freedom, which translates into the absence of any type of imposition on our guests. The early years of my life were lived in the nightmare of dictatorship; the bar was requisitioned by the Republican army. I discovered freedom on 25 April 1945, when the liberating army entered Venice; so I know the value of freedom very well indeed.

What’s the secret of hospitality?

Greet customers with a smile and a kind word, but also - and I stress - create an atmosphere without impositions. It’s no good treating customers like schoolchildren being instructed by the chef, maybe with one of the tasting menus that are all the rage these days; that’s the opposite of what a restaurant should be.

Arrigo Cipriani “è” l’Harry’s Bar, fondato dal padre in San Marco 1323 calle Vallaresso nel 1931, un anno prima della sua nascita avvenuta nel 1932, e pur essendone memoria storica, è anche di una discrezione assoluta. A 90 anni, Arrigo Cipriani, uomo atipico e ancora straordinariamente attivo, ogni mattina è lì, nel suo bar, il più famoso del mondo; il locale di cui tutti ambiscono a essere clienti, reso celebre da artisti, scrittori e star del cinema per il mix di glamour e intimità mantenuto intatto nel tempo. Il Carpaccio, piatto a base di fette sottilissime di controfiletto di manzo crudo, decorate con la salsa universale a base di tuorlo d’uovo, aceto di vino bianco, senape, olio extravergine d’oliva, sale e pepe, e il Bellini, cocktail a base di sucARRIGO CIPRIANI, AGED 90 THIS YEAR, co di pesca e prosecco sono diventate parole comuni del vocabolario internazionale. Nel 2001 il locale è stato dichia-

‘IS’ HARRY’S BAR, , rato patrimonio nazionale dal Ministero WHICH WAS FOUNDED BY HIS FATHER dei Beni Culturali. Qual è la definizione dell’Harry’s Bar che le piace di più? IN 1931 Un luogo dove ci si sente come a casa. Quando accolgo un ospite lo faccio con la stessa motivazione con cui accoglierei un ospite a casa mia, perché questa “è” la mia casa.

Qual è il suo Dna?

La scelta di mio padre, la libertà, che si traduce nella mancanza di qualsiasi tipo di imposizione ai nostri ospiti. I primi anni della mia vita ho vissuto con l’incubo della dittatura, il locale era stato requisito dalle truppe repubblichine. La libertà l’ho scoperta il 25 aprile del 1945 quando sono entrate le truppe di liberazione a Venezia quindi, conosco bene il valore della libertà.

Il segreto dell’accoglienza?

Accogliere i clienti col sorriso e con una frase gentile, ma anche - lo ribadisco - creare intorno a loro un ambiente in cui non vi siano imposizioni. Guai a trasformare il cliente in uno scolaro, con lo chef che gli impartisce la lezione, magari con un menu degustazione di quelli tanto in voga oggi. Questo è all’opposto di ciò che dovrebbe essere un ristorante.

VENEZIA ITINERARY

What role has Venice played in your life?

A fundamental role. There’s nowhere else in the world where children can absorb culture and beauty while playing in the street, as they do here in Venice.

Where do you feel you fully belong?

Where I lived as a child, the San Stefano area in the sestiere of San Marco. It was a working-class neighbourhood in those days, where ordinary people, even poor people, lived. But I also love other popular areas, like Santa Marta and the far end of Cannaregio.

Who are the Venetians?

Venetians have a great sense of humour, they see the funny side of life where others see the serious; they know how to laugh at themselves and then laugh at others.

The most beautiful view?

Well, wherever you turn there’s beauty with a capital B… St Mark’s Basin with the church of San Giorgio, then look to the right and there’s Santa Maria della Salute. This city is made of wonderful churches.

Which is your favourite?

San Nicolò dei Mendicoli, near Santa Marta and the University of Architecture. Venice’s churches are masterpieces which often display a magical balance of atmosphere, water and nature.

Is there a place you feel the need to return to occasionally?

I particularly love the Island of Torcello, where there’s a fabulous church. When I was a child, all the kids on Torcello were good at drawing because here the proportions of the setting, nature and the work of man achieve absolute perfection.

Which museum do you like best?

The Accademia Gallery and San Giorgio degli Schiavoni, where Vittore Carpaccio, at the apex of his career, left three incredibly beautiful canvases, the San Giorgio series.

What’s the appeal of Venice?

Its unplanned beauty. This is a city founded without budgets, architects or town planners, adapting to the shape of the lagoon, its houses following the bends of the canals. It’s a genuine city designed specifically for people by people. Here humans meet, touch and greet each other in the street. They don’t look at each other through the windscreen of a car, but directly in the eyes. And that’s the crucial difference between Venice and all the other great cities.

Che ruolo ha avuto Venezia nella sua vita?

Un ruolo fondamentale. In nessun’altra città del mondo i bambini possono assorbire la cultura e la bellezza giocando per strada come qui a Venezia.

Qual è il luogo che le dà la piena sensazione di appartenerle?

Dove abitavo da piccolo, la zona di San Stefano nel sestiere di San Marco. Un quartiere molto popolare allora, dove vivevano famiglie comuni, anche povere. Ma ci sono altre zone popolari che amo, come Santa Marta e la parte terminale di Cannaregio.

Chi sono i Veneziani?

Il Veneziano ha un grande senso dell’umorismo, riesce a vedere il comico dove tutto gli altri vedono il serio, sa prendersi in giro e a sua volta prende in giro gli altri.

Lo scorcio più bello?

Beh, qui ovunque ti giri vedi bellezza con la B maiuscola… Il bacino di San Marco con la Chiesa di San Giorgio, poi giri gli occhi a destra e vedi la Chiesa della Salute. Questa città è fatta anche di grandi chiese.

La sua preferita?

San Nicolò dei Mendicoli, vicino a Santa Marta dove c’è l’Università di Architettura. Le chiese di Venezia sono capolavori che spesso manifestano degli equilibri magici tra ambiente, acqua e natura.

Il luogo dove sente l’esigenza di ritornare di tanto in tanto?

Amo moltissimo l’Isola di Torcello dove si trova una chiesa strepitosa. Quando ero piccolo io, tutti i bambini di Torcello sapevano disegnare perché qui, la proporzione tra ambiente, opere dell’uomo e natura raggiunge una perfezione assoluta.

Il museo che ama di più?

Le Gallerie dell’Accademia e San Giorgio degli Schiavoni dove Vittore Carpaccio all’apice della sua carriera ha lasciato tre teleri incredibilmente belli con il ciclo di San Giorgio.

Qual è il fascino di Venezia?

La sua bellezza non programmata. E’ una città che è nata senza preventivi, senza architetti o urbanisti, adattandosi alla forma della laguna con le case che seguono le curve dei canali. E’ la vera città fatta dall’uomo su misura per l’uomo. Qui gli uomini si contrano, si toccano e si salutano per strada. Non si guardano attraverso l’abitacolo di un’automobile, ma dritti negli occhi. Questa è una differenza fondamentale tra Venezia e tutte le altre grandi città.

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VENEZIA ITINERARY

5 places not to be missed 2

ISLAND OF TORCELLO “I really love the Island of Torcello, with its fabulous church. When I was a child, all the kids on Torcello were good at drawing because here the proportions of the setting, nature and the work of man achieve absolute perfection” CHURCH OF SAN NICOLÒ DEI MENDICOLI “Venice’s churches are masterpieces which often display a magical balance of atmosphere, water and nature. This is one of my favourites”

SCUOLA DI SAN GIORGIO DEGLI SCHIAVONI “One of the art sites I’m fondest of, in the sestiere of Castello. Here Vittore Carpaccio, at the apex of his career, left three incredibly beautiful canvases, the San Giorgio series”

3 4 CREA SHIPYARD “Crea is the glory of man; its gondolas have won many historical regattas. To win, you need expert gondoliers, and in the past I competed too. I did ten Vogalonga regattas. I’m pretty good at rowing”

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RIALTO MARKET “Once upon a time this was the symbol of Venice life, and today it’s still a landmark for Venetians looking for food products that come from the lagoon”

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