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ALESSANDRO TESSUTO
Villa Erba (Foto Donatella Simonetti)
Nomen omen
IL FUTURO DI PROPOSTE NELLE PAROLE DI ALESSANDRO TESSUTO
by Matteo Grazzini
Just behind the corner is the 30th edition of the show. The recent past saw the appointment of a new president in place of Piercarlo Viganò. For Proposte, the upholstery and drapery textile show, the link between its past and future is the present featuring a new board of directors and ideas which may change the face of the trade show and of Cernobbio. But let’s proceed in order. At the end of the 29th show, Viganò completed his three-year term as President and basically recommended the name of his successor, his fellow entrepreneur Alessandro Tessuto. 71 years old and President of Clerici Tessuto, his family company, Tessuto’s career testifies to the entrepreneur’s passion for Como and its textile district, as well as to his dedication to his job. In addition to his sales experience for Clerici Tessuto, Proposte’s newly-elected president has run the consortium for Ideaitalia exports and the Italian Silk Office, he served as town councilor, leader of the Italian Silk Association, council member of Federtessile, founder of Sistema Moda Italia, President of Centro Tessile Serico and is one of the creators of the Seri.co quality brand. And also Councilor in charge of education, professional training and active labour market policies for the Province of Como, board member of Como’s Industrialists Association and Confindustria Como, member of Première Vision’s Strategy Committee and President of Amici di Como. So his appointment as President of Proposte is the culmination of a long career. Sitting with him on Proposte’s board are Matteo Cavelli, who follows in his father Mauro’s footsteps, Viganò, Marco Parravicini from Parà and Diego Vercellino from Sirio Tendaggi. Your appointment as President of Proposte coincided with the hoped-for and long-awaited relaunching of the whole textile industry. What can we expect from this first post-pandemic period? The situation in Como and generally speaking is delicate, especially in the light of what happened in early 2022 with the war in Ukraine. At least textile entrepreneurs, in both the clothing and upholstery fields, enjoyed a good run from January to April. So we can say that the market has somehow recovered, but we have no idea about what is going to happen in the next coming months. The increase in electric and gas charges is a fatal blow to the whole textile chain. How much do the Russian and Ukraine markets affect the sales of Como’s companies? Many of our customers are French luxury brands which have stores in these two countries that have been closed. Are your plans for the trade show in continuity with your predecessor or do you have some changes in mind? At Proposte we have a huge problem, that is, the show has 70 exhibitors in the luxury end of the market who are surrounded, just outside Villa Erba, by 120 independent exhibitors, some of whom meeting with customers four days ahead of our show and many of them on Saturday and Sunday,
All’orizzonte c’è un’edizione da numero tondo, la trentesima. Nel recente passato è arrivata la nomina di un nuovo presidente al posto di Piercarlo Viganò. Per Proposte, la fiera del tessile per l’arredamento e il tendaggio, il passaggio tra passato e futuro è un presente caratterizzato da un nuovo CdA e da idee che potrebbero cambiare in parte il volto della fiera e di Cernobbio. Ma andiamo per ordine. Alla fine della 29’ edizione Viganò ha terminato il mandato triennale da presidente ed ha in qualche modo indicato il nome del successore, il collega Alessandro Tessuto. 71 anni, presidente della Clerici Tessuto, l’azienda di famiglia, Tessuto ha un curriculum che testimonia la passione dell’imprenditore per Como e il suo distretto ma anche l’assoluta dedizione al lavoro. Al di là dell’attività di commerciale per la Clerici Tessuto il neo presidente di Proposte ha guidato il consorzio per le esportazioni Ideaitalia, l’Ufficio Italiano Seta, è stato consigliere comunale, leader dell’Associazione Serica Italiana, consigliere di Federtessile, fondatore di Sistema Moda Italia, tra gli ideatori del marchio di qualità Seri.co e presidente del Centro Tessile Serico. E poi ancora assessore provinciale all’istruzione, alla formazione professionale e alle politiche attive del la"Tenterò di fare voro per la Provincia di Como, membro della giunta dell’Unione Industriali di Como, poi Confindustria a Proposte un fuori salone Como, membro del Comitato di Strategia di Première Vision, e presidente di Amici di Como. La carica a Proposte arriva quindi alla fine di un lungo come quello percorso e appare come logica conseguenza di una vita passata nel tessile. Accanto a lui, nel nuovo consiglio del Salone del del salone, Matteo Cavelli, che raccoglie il testimone dal padre Mauro, lo stesso Viganò, Marco Parravicini Mobile di Milano, di Parà e Diego Vercellino di Sirio Tendaggi. La sua nomina a presidente di Proposte per uniformare coincide con un momento di rilancio, l'offerta intorno sperato e atteso, di tutto il settore tessile. Cosa ci dobbiamo attendere da questo a Como" primo periodo post pandemia? La situazione a Como e in generale è ancora delicata, tanto più alla luce di quanto è successo da inizio 2022 in poi anche a livello di guerra in Ucraina. Se non altro veniamo noi imprenditori tessili, sia nell’abbigliamento che nell’arredamento, da un buon periodo iniziato a gennaio e finito ad aprile. Questo ci consente di dire che in un certo modo il mercato è ripreso, ma non sappiamo che cosa potrà succedere nei prossimi mesi. Anche perché l’aumento delle bollette della luce e del gas è un piombo mortale per tutta la filiera. Il mercato russo e ucraino quanto influisce sui fatturati delle aziende di Como? I nostri clienti sono spesso clienti francesi dei brand del lusso che hanno negozi in quei due Paesi e che se li sono visti chiudere. Il suo programma per il salone è improntato alla continuità con chi l'ha preceduta o ha in mente qualche cambiamento? A Proposte abbiamo un grosso problema, ovvero il fatto che il salone ha 70 espositori della fascia lusso che sono circondati, fuori da Villa Erba, da 120 espositori indipendenti, alcuni dei quali aprono ai clienti quattro giorni prima della nostra fiera e molti il sabato o la domenica, sempre in anticipo rispetto a
Alessandro Tessuto
before we even open the show. This is totally unacceptable, we can’t carry on like this, we might be forced to leave Como and Villa Erba. So I will try to bring the independent exhibitors into Proposte, within a sort of parallel event running concurrently, such as the Fuori Salone during Milano’s Furniture Fair, as way of example. A feast of creativity and music, all together and on the same days. Comocrea sent out a message to Proposte about “joining forces” for the coming fairs. Do you have an answer for them? Comocrea represents a dozen design studios exhibiting outside the show, but they're not the problem. According to our statute, we cannot bring into the show companies that are not in the high-end segment of the market. But we can talk about whatever revolves around Cernobbio and our show. You run an upholstery textile show, but you are also at the head of a clothing textile company, so you have an overall view of the markets. What markets are the most attractive at such a delicate time from the geopolitical point of view? And is it possible to go back doing business at trade shows? The textile chain is sticking together and holding out, but we haven’t seen Russian, Chinese and Japanese customers in two years. After the pandemic, the reopening of trade shows was very important, because we were able to meet with people we hadn’t seen for two years, but the world has incredibly changed in the meantime and trade shows have lost some of their appeal, because relationships with customers in the luxury field are personal and based on public relations. How developed is the concept of teamwork in Como as compared with other Italian districts? It may come as a surprise, but when it comes to associations and planning the attendance at trade shows such as Première Vision, we hear more from Prato than from our companies. There’s more willingness to cooperate away from home than at home. Como’s companies are still reluctant to join forces, we are still a bit “small-town” when it comes to these things. noi. Questo è inaccettabile, non si può andare avanti così, altrimenti dovremmo andare via da Como e da Villa Erba. Il mio tentativo sarà quello di omogeneizzare il tutto portando gli indipendenti nelle date di Proposte e chiedendo loro di essere gestiti da noi per creare un Fuori Salone sullo stile del Salone del Mobile di Milano, per fare un esempio. Una festa di creatività e musica, tutti insieme e negli stessi giorni. Comocrea ha mandato chiari messaggi a Proposte sul "fare squadra" in vista delle prossime edizioni delle rispettive fiere. Avete già una risposta? Comocrea rappresenta una dozzina di studi di disegno che espongono fuori dal salone, non sono loro il nostro problema. Noi, per statuto, non possiamo accogliere in fiera aziende che non rappresentino l’eccellenza del settore, ma su tutto quello che ruota intorno a Cernobbio e alla nostra fiera si può ragionare. Lei guida una fiera di tessuti per arredamento ma presiede anche un'azienda di tessuto per abbigliamento ed ha quindi uno sguardo a 360 gradi sui mercati. Quali mercati sono più appetibili in un momento molto delicato dal punto di vista geopolitico? Ed è possibile tornare a fare affari in fiera? La filiera è compatta e resiste ma sono due anni che non vediamo più clienti russi, cinesi o giapponesi. Dopo la pandemia la riapertura delle fiere è stato un momento importante per rivedere persone che non incontravamo da due anni ma certo il mondo è cambiato in modo incredibile e oggi la fiera ha meno valenza di prima perché i rapporti con i clienti del lusso sono personali, basati sulle pubbliche relazioni. Quanto è sviluppato a Como il concetto di fare squadra, anche rispetto agli altri distretti italiani? Sarà sorprendente ma a livello di associazioni, per organizzare le presenze alle fiere tipo Première Vision, ci sentiamo più con Prato che con le nostre aziende. Troviamo più disponibilità fuori casa che in casa nostra. L’unione tra aziende comasche è ancora limitata, in questo siamo un po’ provinciali.