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Pancrazio PariSi
SICILIA PEOPLE
A SYNONYM FOR STYLE? PARISI
PANCRAZIO, ONE OF THE HEIRS OF THE HISTORIC FAMILY, TELLS US ABOUT A CENTURY OF FASHION PANCRAZIO, UNO DEGLI EREDI DELLA STORICA FAMIGLIA, CI RACCONTA UN SECOLO DI MODA text Francesca Lombardi
@PANCRAZIOPARISI
The Parisi family and Taormina: a hundred-year story...
It started in 1919 when my grandfather opened a tailor’s shop at number 1, Corso Umberto I, where we still have our menswear store. He offered European tourists bespoke suits named after Taromina or Mazzarò (a district of Taormina)… In 1959 my father joined the company, and added some collections from leading Italian stylists. It was my brother Salvatore and I - aged 18 - who brought in the big international brands: Dolce&Gabbana, Prada, Gucci… We were young and fearless, thanks to my father, who not only trusted us but always took us with him when he chose the collections.
How did you manage to become an international business while staying true to your roots?
We’ve always believed in Taormina: the menswear store was joined by the women’s, then a streetwear store, and another for children’s clothing. And finally a single-brand space devoted to Ermenegildo Zegna. We’ve followed the evolution in times but never changed what has become a family trademark: treating our customers as guests.
How do you choose the brands for your stores?
Alongside international labels, we seek out emerging names, with a focus on Sicilian brands: for example we’ve followed Fausto Puglisi since he began. Outside Italy there’s a young Australian brand I like: Zimmermann.
2003 saw the opening of your restaurant Baronessa...
We wanted to diversify, and it was a project that fitted perfectly with our idea of hospitality.
A special place in Taormina for Pancrazio?
The public gardens: and the wonderful Greek Theatre.
Why is Taormina special?
An island within an island, where luxury is understated and discreet.
WE WELCOME EVERY ONE
OF OUR CUSTOMERS AS A GUEST. THEY OFTEN BECOME FRIENDS OF OURS
Parisi e Taormina: una storia lunga un secolo...
Con mio nonno nel 1919 che al numero 1 di Corso Umberto I, dove ancora oggi abbiamo lo store dell’uomo, aprì una sartoria. Proponeva ai turisti europei modelli di abiti su misura a cui dava il nome di Taormina o Mazzaro’... Nel 1959 entrò in azienda mio padre che affiancò alla sartoria alcune collezioni di importanti confezioni italiane. Siamo stati mio fratello Salvatore e io a all’età di 18 anni ad inserire i grandi brands nazionali ed internazionali Dolce&Gabbana, Prada, Gucci… Eravamo giovani e coraggiosi, merito di mio padre che oltre ad averci dato fiducia ci portava sempre con sé quando sceglieva le collezioni.
Come siete riusciti a diventare una realtà di livello internazionale rimanendo legati alle vostre radici?
Abbiamo sempre creduto ed investito su Taormina: allo store dell’uomo abbiamo affiancato la donna, gli accessori un negozio di streetwear, e uno spazio che si occupa del bambino. E infine un monomarca Ermenegildo Zegna. Abbiamo seguito l’evoluzione dei tempi, non cambiando mai quello che è diventato un marchio di famiglia: accogliere i nostri clienti come degli ospiti
Come scegliete i brand per i vostri store?
Accanto ai brand internazionali, facciamo ricerca di nomi emergenti, con attenzione ai siciliani: Fausto Puglisi per esempio lo abbiamo seguito fin dagli esordi. Fuori dall’Italia mi piace molto un giovane brand austrialiano, Zimmermann.
Nel 2003 l’apertura del ristorante Baronessa, in uno splendido Palazzo Ottocentesco…
Volevamo diversificare, era un progetto che rientrava perfettamente nella nostra idea di accoglienza.
Un luogo speciale a Taormina per Pancrazio?
I Giardini pubblici: ma anche il meraviglioso Teatro Greco.
Perché Taormina è speciale?
E’ un’isola nell’isola, dove il lusso è sussurrato e discreto.