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INDICE Introduzione Biografia
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Aria Pensiero per Figure Trasfigurazione
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Sfondi
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Commento
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Cronologia
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GIUSEPPE ROCCO
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Nasce a Cividale del Friuli nel 1954. Studia alla Facoltà di Architettura di Venezia dove si laurea nel 1980. Progettista per formazione e creativo per carattere e vocazione, svolge attività professionali in campi diversi, con particolare riguardo al settore del design legato alle capacità di eccellenza proprie della produzione artigianale. Progetta e realizza oggetti singoli e in piccole serie. Si occupa di architettura di interni ed allestimenti. Ha praticato attività di insegnamento fino al 1989 presso istituti pubblici superiori. Nel 1989, con la lampada DARDO, è stato selezionato per il COMPASSO D’ORO. Nel 2001, con il portafrutta SPIRA, prodotto da RSVP, viene selezionato alla rassegna internazionale IDOT (Italian Design on Tour) a cura del Ministero dell’Industria. Nel 2003 - 2005 è stato insegnante a contratto presso la Facoltà di Architettura di Trieste. Ha inoltre svolto attività di formazione in relazione ai corsi I.A.L FVG, ENAIP, Fondo Sociale Europeo e, di conseguenza, nei programmi dell’Agenzia Ministeriale “Italia Lavoro”. Dal 2004 è stato collaboratore della
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Snaidero spa (cucine) nel settore progetto e sviluppo immagine dei punti vendita ed allestimenti. Negli stessi anni collabora con DDonna, supplemento settimanale de “La Repubblica” per la rubrica “Casa”. Un posto a parte rispetto al lavoro professionale spetta all’interesse per la scultura, intesa principalmente come lavoro di assemblaggio e costruzione. In questo contesto ha avuto l’incarico dal Comune di Tavagnacco (UD) per la realizzazione del Monumento ai tredici Martiri nel 1989. Allestimento di grande dimensione è, nel 1993, la “Torre delle Diversità” patrocinato dalla Festa Nazionale dell’Unità in collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani. Numerosi sono gli interventi speciali all’interno di eventi ed esposizioni tramite oggetti ed accessori specificamente realizzati. Nel campo delle più peculiari competenze, svolge attività di progettazione nell’ambito dell’allestimento e dell’esposizione destinata al prodotto culturale e museale. Muore a Udine nell’estate del 2014.
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Ed è qui che Beppe si rifà al design radicale, movimento nato in Toscana alla fine degli anni ‘60. Guidato dai gruppi Superstudio e Archizoom; questo movimento, si espande arrivando fino a Milano e conquista poi l’Europa. Spunti e modelli di riferimento sono la Pop Art, le avanguardie artistiche e il lavoro di Ettore Sottsass, designer, architetto e fotografo italiano che fa della materia e del colore strumenti essenziali del progetto, chiamato a comunicare emozioni. Il design radicale trova ampio spazio nella rivista Casabella diretta da Alessandro Mendini che aderisce al movimento. Altri designer che aderiscono al movimento sono Fausto Melotti, Gaetano Pesce, Buti, Strum. La poetica era: elaborare delle immagini di qualsiasi tipo, architettoniche, di design, pittoriche o scultoree, che interagiscano con le persone in maniera poetica, cioè che “trovino degli amici”. La filosofia che sta alla base è “se un mio oggetto ha trovato il suo amico ha svolto il suo ruolo”, perché l’oggetto deve contenere un’anima, una sua religiosità, deve essere prima emozionale, deve colloquiare con le persone in maniera commossa e poi
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dev’essere funzionale. Il progetto meno è organizzato e meglio si sviluppa. È tutta una questione di percezione di sensi, forse i sensi vogliono proprio smuoverli. Come la prima lampada a stelo, realizzata con carta di alluminio che grazie alla vicinanza con la lampadina, emanava calore. In questo modo la persone che si trova a leggere, seduto sulla poltrona, accanto all’oggetto trae il beneficio del calore provando una sensazione di conforto, di compagnia, di presenza.
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ELEVATOR BUILDING
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ORSON
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ATRANI, 21:40
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SCOLOPENDRA
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ODRADEK “(..) poiché I’Odradek è mobilissimo e non si lascia prendere. Si trattiene a volta a volta nei solai, per le scale, nei corridoi o nell’atrio. A volte scompare per mesi interi; probabilmente si è tasferito in altre case, ma ritorna poi infallibilmente in casa nostra. A volte, uscendo di casa, a vederlo cosi appoggiato alla ringhiera della scala, viene voglia di rivolgergli la parola. Naturalmente non gli si possono rivolgere domande difficili, lo si tratta piuttosto - e la sua minuscola consistenza ci spinge da sola a farlo - come un bambino. “Come ti chiami?” gli si chiede. “Odradek” risponde lui. “E dove abiti?” “Non ho fissa dimora” dice allor ridendo; ma è una risata come la può emetter solo un essere privo di polmoni. È un suono simile al frusciar di foglie cadute. E qui la conversazione di solito è finita. Del resto anche queste risposte non sempre si ottengono; spesso se ne sta a lungo silenzioso, come il legno di cui sembra fatto. E mi domando invano cosa avverrà di lui. Può morire? Tutto quel che muore ha avuto una volta una specie di meta, di attività e in conseguenza di ciò si è logorato; ma non è questo il caso di Odradek. Potrebbe dunque darsi che un giorno ruzzolasse ancora per le scale, trascinandosi dietro quei fili, fra i piedi dei miei figli e dei figli dei miei figli? Certo non nuoce a nessuno; ma l’idea che egli possa anche sopravvivermi quasi mi addolora.”
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Franz Kafka - Il cruccio del padre di famiglia (1917), presente nella raccolta Un medico di campagna
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LANA COTTA 109 “Ho dotato di due gambe una casseruola, realizzando la seduta con una striscia di feltro arrotolata e alloggiata nella conca. Il primo oggetto è nato così: dal riuso di una vecchia padella smaltata bianca, per Rossana, due anni, figlia di un amico.” Pentola smaltata, feltro colorato e manici di rastrello di legno.
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_burattini 1978-1980 _sculturine 1982-1984 _luci della ribalta 1984 _le morose 1984 _circo 1984 _elevator building 1987 _orson 1987 _asta 1987 _roll 1987 _dardo 1988 _scolopendra 1989 _cimice della soia 1990 _moby dick 1990 _acquario 1991 _Odradek, Immagini per il Sig. K 1992 _Compagni d’Italia, Festa Nazionale de l’Unità, Bologna1993 _Installazione Zero, Gruppo Magazzino, Udine 1993 _like a rolling stone 1995 _Colonne sonore, Piazza Libertà 1996 _touring book 1998 2003 - 2010 _ostuni 22:30 _fahrzeug _rieducazione stradale _napoli secondo estratto _russia felix _ola _moira _bismarck _meno _sulle punte
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_cidule _bis zum _a qualcuno piace Calder _circolare! _fiorenza _atrani 21:40 _pret a porter _camping _biscuits _b-biscuits 2011 - 2014 _fermaz _fra taz _mal di gnot _zot! _hansel e gretel _zigurrath _svuotatasche _lana cotta _spiaggiata _curubul _sfoglia _büdel _con - turbante _Trasfigurazioni, Villa Manin 2007 _Mostra Volante, Miramare 2007 _Fiera dell’Innovazione, Udine 2008 _Mostra del Mare, Stazione Rogers 2008 _Odissee, Teatro Nuovo Giovanni da Udine 2010
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ISBN 978-88-904966-5-3
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