AQUILEIA i Simboli

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NOTA DELL’EDITORE

ISBN 978-88-945089-1-8

€5

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minimae res - GUARNERIO EDITORE

AQUILEIA i SIMBOLI

Aquileia, assieme a Ravenna e a Brescia è conosciuta come uno dei più importanti siti archeologici del nord Italia con ritrovameti che partono dalla protostoria e hanno la loro maggiore evidenza nei resti dell’Aquileia romana e nella basilica patriarcale di Santa Maria Assunta. Tra i ricordi più efficaci e nitidi che il visitatore conserva, lo straordinario pavimento musivo della basilica e dei suoi annessi fa certamente da padrone, con la ricca serie di elementi simbolici e decorativi che lo compongono nelle diverse parti. Questa breve pubblicazione riprende alcuni tra i simboli più affascinanti e noti sia nel ricco repertorio dei mosaici aquileiesi che in generale della iconografia della romanità cristiana. La rieditazione grafica di Paola Barigelli ne evidenzia efficacemente il contenuto iconico e il significato simbolico ed è efficacemente completata dal testo di Maria Bosco che apre alla comprensione dei contenuti che questi simboli veicolano da sempre nella tradizione cristiana.

AQUILEIA iSIMBOLI

Le società di tutti i tempi hanno costruito linguaggi racchiusi in immagini dal valore simbolico . Il simbolismo aveva un valore universale fino a diventare il fondamento della pedagogia medievale (studio delle parole e del linguaggio), soprattutto in Italia. Il “Trivium”, il primo ciclo delle sette arti liberali dedicato a grammatica, dialettica e retorica, sottolinea come il simbolismo iniziasse già dall’uso stesso delle parole, concetto che diede origine all’etimologia. La maggiore fonte di simboli è la natura: animali, piante, minerali. Spesso i simboli venivano assunti da culture differenti e integrati con un valore similare o addirittura stravolto secondo le necessità delle diverse epoche a cui si riferivano. In particolare il simbolismo medievale è stato utilizzato nella liturgia cristiana e nell’interpretazione dell’architettura religiosa, ecco perchè troviamo molti simboli all’interno di basiliche, templi, santuari e costruzioni di vario genere in tutto il mondo. Questo piccolo manuale analizza i simboli più noti presenti nei meravigliosi mosaici di epoca romana all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia, per divulgare in modo semplice ma storicamente corretto lo spirito e l’estetica racchiusi in essi, immaginandolo come un "quaderno medievale" miniato in chiave moderna.

Paola Barigelli Maria Bosco

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Aquileia, assieme a Ravenna e a Brescia è conosciuta come uno dei più importanti siti archeologici del nord Italia con ritrovameti che partono dalla protostoria e hanno la loro maggiore evidenza nei resti dell’Aquileia romana e nella basilica patriarcale di Santa Maria Assunta. Tra i ricordi più efficaci e nitidi che il visitatore conserva, lo straordinario pavimento musivo della basilica e dei suoi annessi fa certamente da padrone, con la ricca serie di elementi simbolici e decorativi che lo compongono nelle diverse parti. Questa breve pubblicazione riprende alcuni tra i simboli più affascinanti e noti sia nel ricco repertorio dei mosaici aquileiesi che in generale della iconografia della romanità cristiana. La rieditazione grafica di Paola Barigelli ne evidenzia efficacemente il contenuto iconico e il significato simbolico ed è efficacemente completata dal testo di Maria Bosco che apre alla comprensione dei contenuti che questi simboli veicolano da sempre nella tradizione cristiana.

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Le società di tutti i tempi hanno costruito linguaggi racchiusi in immagini dal valore simbolico . Il simbolismo aveva un valore universale fino a diventare il fondamento della pedagogia medievale (studio delle parole e del linguaggio), soprattutto in Italia. Il “Trivium”, il primo ciclo delle sette arti liberali dedicato a grammatica, dialettica e retorica, sottolinea come il simbolismo iniziasse già dall’uso stesso delle parole, concetto che diede origine all’etimologia. La maggiore fonte di simboli è la natura: animali, piante, minerali. Spesso i simboli venivano assunti da culture differenti e integrati con un valore similare o addirittura stravolto secondo le necessità delle diverse epoche a cui si riferivano. In particolare il simbolismo medievale è stato utilizzato nella liturgia cristiana e nell’interpretazione dell’architettura religiosa, ecco perchè troviamo molti simboli all’interno di basiliche, templi, santuari e costruzioni di vario genere in tutto il mondo. Questo piccolo manuale analizza i simboli più noti presenti nei meravigliosi mosaici di epoca romana all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia, per divulgare in modo semplice ma storicamente corretto lo spirito e l’estetica racchiusi in essi, immaginandolo come un "quaderno medievale" miniato in chiave moderna.

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AQUILEIA - I SIMBOLI A cura di Paola Barigelli e Maria Bosco Progetto e impaginazione Paola Barigelli per Guarnerio Soc. Coop Testi descrittivi Maria Bosco Illustrazioni di Paola Barigelli liberamente tratte dai mosaici presenti presso la Basilica di Santa Maria Assunta in Aquileia Š GUARNERIO EDITORE 2020 Via della Rosta 46 33100 UDINE UD IT editoria@guarnerio.coop bookshop.guarnerio.coop

Finito di stampare nel mese di maggio 2020 da Lithostampa - Udine UD

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IL SIGNIFICATO

dei

SIMBOLI

Nel mondo greco il "simbolon" era la porzione di un oggetto condiviso da due persone, famiglie o comunità che stringevano un patto. Spesso si trattava di un anello o di una tessera in terracotta. Una volta spezzata se ne conservava la metà, come testimonianza e documento dell’’accordo stipulato. L’etimologia della parola "symbàllò", ovvero "metto insieme", concentra quindi il significato del termine sulla capacità di far combaciare, collegare, accostare, da cui oggi si intende come simbolo, un’immagine utilizzata per rendere comprensibile un concetto diverso da quello fisicamente raffigurato. Il simbolo quindi è un segno che evoca contenuti specifici. In ambito religioso, per le caratteristiche di semplicità e immediatezza, ha da sempre costituito una modalità di conoscenza molto preziosa adottata per facilitare la comprensione e la diffusione di precetti sacri a tutto il popolo dei fedeli .

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GLI UCCELLI

IMMORTALITA

l loro volo mette in comunicazione Cielo e Terra, quindi simboleggia il viaggio dell’’anima immortale. Senza distinzioni tra specie diverse, la rappresentazione di un gruppo di uccelli viene utilizzata per richiamare le anime dei cristiani in Paradiso.

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LA PIGNA

ABBONDANZA

imbolo di fertilità, di fecondità, di prosperità e abbondanza. Collegata al pino o all’’abete, alberi sempreverdi, diventa emblema di immortalità, rigenerazione ed eternità e per questo è spesso utilizzata come simbolo funerario.

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IL GALLO & LA TARTARUGA LOTTA

ono per lo piĂš intesi come simbolo della lotta irriducibile tra Luce e Tenebra, tra il Cristo e il Maligno. Recenti interpretazioni, tuttavia, attribuiscono alla coppia di figure un significato diverso, volto a rappresentare il contrasto tra corpo e spirito, un incitamento per il fedele ad affrontare un percorso di crescita spirituale.

V

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IL CERVO

ANIMA

riginario del patrimonio figurativo ellenistico, il cervo è il simbolo dell’’anima nella ricerca della purificazione spirituale. Nell’’iconografia cristiana è spesso interpretato come immagine di Cristo che lotta e sconfigge il demonio/serpente.

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IL SERPENTE

&

RINNOVAMENTO MALE

ià presente in epoca preistorica nelle pitture rupestri, venne poi utilizzato in numerose tradizioni sacre come simbolo di continuo rinnovamento vitale. Nella Genesi cristiana, acquisì poi una connotazione negativa, come principio del male stesso e quindi come segno tipico del demonio e del peccato. Per la sua figura sinuosa assume il doppio significato di sensualità e incanto, ma anche sottigliezza e astuzia malvagia.

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IL FIORE di ACANTO

RESURREZIONE

l simbolo è racchiuso nell’’etimologia del suo nome: dal greco “akanthos”(spina), riprende la caratteristica della pianta che in molte specie presenta un fusto spinoso. Spine come difesa e da qui l’’acanto come simbolo di protezione, spesso raffigurato all’’entrata di luoghi sacri. Anche richiamo di Verginità e per il Cristianesimo di Resurrezione.

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LA SCACCHIERA DESTINO

ell’’alternanza delle caselle può simboleggiare il conflitto tra elementi cotrapposti come il Bene e il Male. La forma quadrangolare permette di evocare i quattro elementi, o le stagioni, o i punti cardinali e di associare la scacchiera all’’immagine stilizzata della Terra.

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LA CICOGNA

PUREZZA

un uccello ritenuto sacro in molte culture, portatore di diversi significati spesso legati alla forza vitale e al rinnovamento del mondo. Anticamente la cicogna era associata alla “pietas” filiale, poichè si credeva che gli esemplari più giovani provvedessero al nutrimento e al trasporto dei genitori durante la migrazione. Per il cristianesimo, simboleggia purezza, castità, prudenza e vigilanza. Ancora oggi è simbolo di prosperità e buona fortuna, ma soprattutto dell’’arrivo di una nuova vita.

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L’ARAGOSTA PECCATO

al repertorio marino ellenistico, questo crostaceo, grazie alla capacità di rinnovare il suo guscio, viene considerato simbolo di Rinascita e Resurrezione. Tuttavia, vivendo tra superficie marina e abissi, può essere instabile e inconsistente come il non credente, l’’eretico, colui che modifica il suo pensiero con leggerezza.

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L’UVA

ABBONDANZA

ella cultura greco-romana, viti e vino sono associati al dio dell’’ebbrezza e del delirio mistico (Dioniso o Bacco). Nel culto paleocristiano, l’’uva fa parte delle primizie offerte a Dio, simbolo di abbondanza, fecondità e benedizione. Diventa gradualmente simbolo eucaristico (come vino, sangue di Cristo). Insieme al grano rappresenta la comunione ed esprime la presenza spirituale di Cristo.

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L’ANTILOPE

AMBIVALENZA

onosce e rispetta i cicli della natura e per questo è simbolo di saggezza e giudizio, ma anche coraggio e decisione. Viene spesso accomunata alla figura umana che, malgrado sostenuta dalla forza delle sue corna (la guida delle Sacre scritture), giocando tra i rami d’’erica (il vizio), può rimanere incastrata ed essere uccisa dal cacciatore.

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L’IPPOGRIFO

EQUILIBRIO

una figura fantastica, per metà cavallo “híppos” e per metà grifone “grýps”. Secondo il poeta Virgilio (I secolo a.C.), nasceva dall’’incrocio impossibile di questi due animali considerati nemici. Viene raffigurato accanto ad altri splendidi esemplari di uccelli e a numerosi animali di acqua e di terra, tutti parte del Gregge del Buon Pastore.

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IL PESCE FEDE

ella lingua greca la parola pesce è “ixos” e le lettere, poste in verticale, formano l’’acrostico “Iesús Jristós, Zeú Yiós, Sotér”, che tradotto significa “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore”. Ecco perchè è il principale simbolo del cristianesimo originario.

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L’IPPOCAMPO

GUIDA

una figura leggendaria, per metà cavallo e con la coda di pesce, legata alla rappresentazione del corteo di Poseidone, dio dei mari. Per il Cristianesimo simboleggia la guida che permette al fedele di avvicinarsi a Dio e lo accompagna verso la Resurrezione. E’ simbolo di lealtà e fedeltà coniugale, ma anche di forza e potenza.

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IL LUPO

&

FORZA TENTAZIONE

n alcune culture è simbolo di forza e protezione, in altreassume il significato di vizio e avarizia. Nell’’immaginario medievale diventa inoltre una bestia spaventosa e il simbolo per eccellenza della paura. Similmente, nella cultura cristiana, il lupo rappresenta il falso profeta, colui che tenta di rovinare il Gregge di Gesù Cristo attraverso la tentazione del peccato.

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IL NODO di SALOMONE GIUSTIZIA

igura formata da due anelli schiacciati incatenati tra loro, riecheggia un senso di equilibrio, di giustizia e distribuzione. Particolarmente diffuso nei mosaici aquileiesi, campeggia come simbolo del legame di unione tra Uomo e Divino. L’abbinamento nominale a re Salomone sembra legato al prestigio del sovrano biblico, per le sue doti di giustizia e imparzialità .

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LE PECORE & il PASTORE GUIDA

e pecore rappresentano i fedeli, vulnerabili e suscettibili alle tentazioni del peccato, guidate verso la Salvezza da Gesù, il Buon Pastore. Il Vangelo spiega bene come Cristo conosca le sue pecore una ad una, per nome e si prenda cura delle creature smarrite. Molto tipica inoltre è l’’immagine del Pastore con l’’animale sulle spalle, come allusione alla dipartita dal mondo terreno, verso la Grazia celeste.

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IL PAVONE

ETERNITA’

na convinzione diffusa in antichi culti pagani e ripresa da alcuni passi di Sant’ Agostino (fine IV, inizio V sec. d.C.) sosteneva che la carne del pavone, dopo la morte, non andasse mai in decomposizione. Per questo motivo l’’animale divenne il simbolo della Resurrezione di Cristo, della Sua vittoria sulla morte e della Vita Eterna.

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LA LUMACA

‘

ACCIDIA

simbolo di sicurezza, ricchezza e benessere materiale, ma rappresenta spesso anche la pigrizia e il comportamento peccaminoso. Come animale che va in letargo nei mesi invernali e poi si risveglia rivestendosi di una nuova corazza, viene collegato alla resurrezione.

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L’ULIVO PACE

resente nella mitologia e nella religione, come elemento naturale di forza e purificazione. Gli antichi romani intrecciavano ramoscelli di ulivo per incoronare i cittadini più valorosi. Per i Greci l’’olivo era l’’attributo della dea Pace, figlia di Giove. Si impone con questo significato anche per la religione cristiana e fino ai giorni nostri.

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IL DELFINO

PROTEZIONE

animale che segue spesso le navi, era connotato per l’’aspetto benevolo nella tradizione grecoromana. Grazie alla credenza che i delfini potessero recuperare i naufraghi dalla tempesta, nel Cristianesimo è legato al concetto di Salvezza e quindi a Gesù Cristo Salvatore.

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L’ALBERO della VITA RINASCITA lbero presente in molte culture diverse, ma con un ruolo simile, di fertilità e come sorgente misteriosa della vita stessa, nella Bibbia, diventa l’’albero il cui frutto dà la vita eterna, poiché dalla terra cresce verso il cielo con foglie, frutta e fiori. Viene quindi associato al concetto di Nascita e di RiNascita (o Resurrezione).

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IL CONIGLIO

RESURREZIONE

onigli e lepri, per i popoli del Nord Europa, erano anticamente collegati al concetto di fertilità e rinascita (dopo l’’inverno). In seguito diventano simbolo della figura di Cristo e della Sua vittoria contro la morte, con l’’uscita dal sepolcro la domenica di Pasqua. Secondo una tradizione tedesca, i bambini preparano un giaciglio per il coniglietto la notte prima di Pasqua (“Easter bunny”, nei paesi di lingua inglese).

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L’ESAGRAMMA UNIONE

imbolo di unione tra cielo e terra, tra mondo spirituale e corporeo. Dall’’incrocio dei due triangoli si forma un esagono centrale, che rappresenta il cuore dell’’uomo in equilibrio e teso al raggiungimento della saggezza e della forza interiore.

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L’ASINO

DEMONIO

n estremo Oriente a cavalcare gli asini sono re e figure immortali mentre nell’’iconografia occidentale è simbolo di umiltà (Gesù entra a Gerusalemme in groppa a un asino). Già nel Medioevo cristiano assume una connotazione fortemente negativa e viene associato al demonio. Inoltre l’’asino che aspetta con pazienza il padrone può simboleggiare la pigrizia.

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LA SVASTICA

BENESSERE

l termine ha un’etimologia composita, con il significato di benessere e prosperità. E’ un simbolo utilizzato fin dalle culture più antiche in riferimento al Sole, generalmente come buon augurio e porta fortuna. L’immagine consiste in una croce con quattro bracci di uguale lunghezza, che terminano in altrettanti uncini volti in senso orario, o antiorario.

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L’ARIETE POTENZA

dentifica la potenza dell’’energia creatrice, ed è accostata al sole, alla fertilità, alla primavera. E’ l’’animale alato di cui Giasone rubò il Vello d’’oro, secondo il mito, per il suo potere guaritore. Richiama in numerose rappresentazioni la figura stessa di Dio. La sua immagine inoltre viene associata spesso al sacrificio di Cristo per la redenzione delle anime.

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LA CAPRA

PECCATORE

ella tradizione biblica antica è accosta alla prosperità pacifica. Nei contesti medievali occidentali diventò emblema dell’’individualità, rispetto alla pecora che predilige il gregge. La contrapposizione tra i due animali nell’’arte e nella letteratura sacra aumenta: la capra è stata identificata con l’’infedele, fino all’’epoca moderna quando viene spesso considerata immagine del demonio.

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Aquileia, assieme a Ravenna e a Brescia è conosciuta come uno dei più importanti siti archeologici del nord Italia con ritrovameti che partono dalla protostoria e hanno la loro maggiore evidenza nei resti dell’Aquileia romana e nella basilica patriarcale di Santa Maria Assunta. Tra i ricordi più efficaci e nitidi che il visitatore conserva, lo straordinario pavimento musivo della basilica e dei suoi annessi fa certamente da padrone, con la ricca serie di elementi simbolici e decorativi che lo compongono nelle diverse parti. Questa breve pubblicazione riprende alcuni tra i simboli più affascinanti e noti sia nel ricco repertorio dei mosaici aquileiesi che in generale della iconografia della romanità cristiana. La rieditazione grafica di Paola Barigelli ne evidenzia efficacemente il contenuto iconico e il significato simbolico ed è efficacemente completata dal testo di Maria Bosco che apre alla comprensione dei contenuti che questi simboli veicolano da sempre nella tradizione cristiana.

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Le società di tutti i tempi hanno costruito linguaggi racchiusi in immagini dal valore simbolico . Il simbolismo aveva un valore universale fino a diventare il fondamento della pedagogia medievale (studio delle parole e del linguaggio), soprattutto in Italia. Il “Trivium”, il primo ciclo delle sette arti liberali dedicato a grammatica, dialettica e retorica, sottolinea come il simbolismo iniziasse già dall’uso stesso delle parole, concetto che diede origine all’etimologia. La maggiore fonte di simboli è la natura: animali, piante, minerali. Spesso i simboli venivano assunti da culture differenti e integrati con un valore similare o addirittura stravolto secondo le necessità delle diverse epoche a cui si riferivano. In particolare il simbolismo medievale è stato utilizzato nella liturgia cristiana e nell’interpretazione dell’architettura religiosa, ecco perchè troviamo molti simboli all’interno di basiliche, templi, santuari e costruzioni di vario genere in tutto il mondo. Questo piccolo manuale analizza i simboli più noti presenti nei meravigliosi mosaici di epoca romana all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia, per divulgare in modo semplice ma storicamente corretto lo spirito e l’estetica racchiusi in essi, immaginandolo come un "quaderno medievale" miniato in chiave moderna.

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Le società di tutti i tempi hanno costruito linguaggi racchiusi in immagini dal valore simbolico . Il simbolismo aveva un valore universale fino a diventare il fondamento della pedagogia medievale (studio delle parole e del linguaggio), soprattutto in Italia. Il “Trivium”, il primo ciclo delle sette arti liberali dedicato a grammatica, dialettica e retorica, sottolinea come il simbolismo iniziasse già dall’uso stesso delle parole, concetto che diede origine all’etimologia. La maggiore fonte di simboli è la natura: animali, piante, minerali. Spesso i simboli venivano assunti da culture differenti e integrati con un valore similare o addirittura stravolto secondo le necessità delle diverse epoche a cui si riferivano. In particolare il simbolismo medievale è stato utilizzato nella liturgia cristiana e nell’interpretazione dell’architettura religiosa, ecco perchè troviamo molti simboli all’interno di basiliche, templi, santuari e costruzioni di vario genere in tutto il mondo. Questo piccolo manuale analizza i simboli più noti presenti nei meravigliosi mosaici di epoca romana all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta di Aquileia, per divulgare in modo semplice ma storicamente corretto lo spirito e l’estetica racchiusi in essi, immaginandolo come un "quaderno medievale" miniato in chiave moderna.

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