H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
EXPERIENCES • ICELANDIC LAKES • DENMARK FISHING • WORLD CLASS ICELANDIC SALMON FISHING • RIO PENITENTE • TARPON IN COSTARICA
CHATBOX • THE FUTURE • INTERVIEW: ARIAN STEVENS
COLLECTOR’S PAGES • FISHING AND ART: THE SALMON • HISTORY: THE GOLDEN AGE OF COLLECTING FISHING TACKLE
€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest
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PESCA AL DORADO Siamo nel nordovest dell’Argentina, vicini al confine con la Bolivia, in acque cristalline. La pesca del dorado è una cosa che difficilmente si riesce a spiegare, si può descrivere il pesce e ciò che lo circonda, ma lo strappo dell’abboccata e la grinta di questo pesce vanno vissute, specialmente se lo si pesca a galla. Occorre camminare per una decina di chilometri al giorno e per non stancarsi troppo l’organizzazione ha pianificato, all’interno della settimana, 2 giorni di discesa con la barca in un fiume di circa una ventina di chilometri nella jungla Argentina, ad un paio d’ore dalla splendida cittadina di Salta. Il fascino di pescare
i dorado in acqua chiara,vedendoli prima di lanciargli la mosca è incredibile, in seguito la sua proverbiale aggressività e i salti dopo essere stato allamato fanno il resto. L’attrezzatura viene messa in crisi appena lo si aggancia; nonostante si peschi con gli ultimi 20 cm di terminale di acciaio, capita di vederselo tagliato alla prima testata del pesce. L’accomodation è in un hotel a 4 stelle dotato di tutti i confort e di un ottimo ristorante per la cena, posizionato in una cittadina a circa un’ora dal fiume. Il pranzo viene portato dalle guide in fiume e tutti i transfert sono inclusi nel pacchetto.
info@justflyfishing.it +39 338 2054373
CONTENTS
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F I S H I N G
T R A V E L L I N G
EXPERIENCES 6 Icelandic lakes 32 Denmark fishing outdoor lodge 2.0 58 World Class Icelandic Salmon Fishing 78 Rio Penitente 88 Tarpon in Costarica - The giants CHATBOX 16 The future 46 Interview: behind the lens with Arian Stevens COLLECTOR’S PAGES 26 History: the Golden Age of collecting fishing tackle 70 Fishing and art: the Salmon and the fishing art
Anno XVI - Numero 3 Autunno 2023
H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
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Cover: fotografia di Alberto Zanghieri
H2O anno XVI Settembre 2023 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Omar Gade, Sean H., Brian McGilly, Carlo Mutti, Rasmus Ovesen, Riccardo de Stabile, Aleksandar Vrtaric Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti, Alberto Zanghieri Social Media Manager: Fulvio Oliva Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 DCB Bologna Una copia € 14,00 Arretrato € 14,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.
Giorgio Cavatorti
Next autumn sees us busy preparing the last details of our next fishing trips. We start with a few days on the Test in England and then in Patagonia Argentina at Estancia Laguna Verde on Jurassic Lake. In fact, some of our staff will be spending some time in this vast and remote area. Put like this it may seem disheartening…. but it is not at all, indeed the desire to return to fishing for the largest trout in the world is great. In addition to the Jurassic lake, we have started to explore the north of Argentina in the Salta area to fish for Dorado in clear water and the destination, as well as the organization, is very interesting. Next spring, in March, will see us in the upper reaches of the Rio Gallegos and its splendid tributary Penitente and right after we will be in Pyramid Lake in Nevada, capital of the largest Cutthroats in the world. The 2024 event calendar is filling up fast. On the advertising page -Best Lodges- we have already indicated some events where we will be present with our stand. L’autunno quest’anno ci vede impegnati nella preparazione degli ultimi dettagli dei nostri prossimi viaggi di pesca. Cominciamo con alcuni giorni sul Test in Inghilterra e poi in Patagonia Argentina all’Estancia Laguna Verde sul Jurassic Lake. Alcuni del nostro staff infatti passeranno un po’ di tempo in questa area sconfinata e remota. Detto così può sembrare sconfortante... ma non lo è affatto, anzi la voglia di ritornare a pescare le trote più grandi del mondo è tanta. Oltre al Jurassic lake, abbiamo iniziato ad esplorare il nord dell’Argentina nella zona di Salta per pescare i Dorado in acque chiare e la destinazione, così come l’organizzazione, è molto interessante. La prossima primavera, in marzo, ci vedrà nella parte alta del Rio Gallegos e nel suo splendido affluente Penitente e successivamente nel Pyramid Lake in Nevada, capitale delle Cutthroat più grandi al mondo. Il calendario degli eventi 2024 si sta riempiendo velocemente. Nella pagina pubblicitaria -Best Lodges- abbiamo già indicato alcune manifestazioni dove saremo presenti con il nostro stand. Giorgio Cavatorti info@cavatortigiorgio.it
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icelandic lakes Giorgio Cavatorti
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And here we are again in Iceland, trying to catch what are now considered the most beautiful trout in Europe. In Italy it is late spring and, while we were approaching 35 degrees, we set off to look not so much for cool air but for the giant trout of the Thingvallavatn lakes and of its younger brother, Villingavatn. These two pearls are about 2- hour drive from the capital and its airport, therefore easily reachable in a day's travel from Italy. The first lake is now considered the European Jurassic Lake, as the prehistoric trout that inhabit
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it are truly of an incredible size and can even be surfacefished afloat at certain times. There are not many places to tackle these fish with some chance of catching them, and they are above all at the mouth of the few tributaries. There are also some very deep fissures in some periods, where they come nearer and can be tackled from the shore. It is then a must to double check the knots and many meters of baking in the reel. You fish both with floating and intermediate line, sometimes even with small flies. The
Ed eccoci ancora in Islanda a cercare di catturare quelle che ormai sono considerate le trote più belle d’Europa. In Italia è primavera inoltrata e, mentre da noi si sfiorano i 35 gradi, siamo partiti per cercare non tanto il fresco ma le trote giganti dei laghi Thingvallavatn e del fratello minore Villingavatn. Queste due perle sono a circa 2 ore d’auto dalla capitale e relativo aeroporto, quindi ben raggiungibili in una giornata di viaggio dall’Italia. Il primo lago è oggi considerato il Jurassic Lake europeo, in quanto le trote preistoriche
che lo popolano sono veramente di una misura incredibile e, in certi momenti,si possono pescare anche a galla. I luoghi per affrontare questi pesci con qualche possibilità di cattura non sono molti, e sono soprattutto alla foce dei pochi immissari presenti. Vi sono anche alcune fenditure molto profonde dove in alcuni periodi si avvicinano e sono affrontabili da riva. Qui è d’obbligo doppio controllo dei nodi e molti metri di baking nel mulinello. Si pesca sia con code galleggianti che intermedie, a volte anche con
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other lake, the small Villingavatn, is almost connected to the larger one and in some places they come into contact, and in fact the trout strain is always the same. This small lake with a muddy bottom has grassy banks and often the larger trout are attached to the banks. Seldom have I seen such high quality and beautiful brown trout. The size is on average embarrassing, and in fact it is not difficult to come across fish over 2 kg. Even if it is not easy to catch them, it is easier to see them rise in the evening hours. The lake is
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full of grass, so the recommended technique is dry fishing with caddis flies and small diptera. But be careful with the line, and the advice is not to go below a diameter of 0.22. This area in southern Iceland is also moderately touristy. There are in fact some of the most important attractions on the island, first of all, the huge Blue Lagoon natural thermal water pool, near the capital and the airport. Another interesting and characteristic destination is the village of Geyser about an hour from the lakes mentioned above.
piccole mosche. L’altro lago, il piccolo Villingavatn, è quasi collegato al maggiore e in alcuni tratti vengono a contatto, infatti il ceppo di trote è sempre quello. Questo piccolo lago dal fondo melmoso ha le sponde ricoperte di erba e spesso le trote più grandi sono attaccate alle sponde. Raramente ho visto una così alta qualità e bellezza di trote fario. La misura è mediamente imbarazzante, non è difficile infatti imbattersi in pesci superiori ai 2 kg e, anche se non è facile catturarli, è più facile vederli bollare nelle ore serali. Il lago è
pieno di erbai, la tecnica quindi consigliata è la pesca a secca con tricotteri e piccoli ditteri, ma attenzione al filo, il consiglio è quello di non scendere sotto al diametro 0,22. Questa zona a sud dell’Islanda è anche moderatamente turistica, vi sono infatti alcune tra le attrazioni più importanti dell’isola. Prima tra tutte la grandissima piscina naturale di acqua termale Blue Lagoon, vicino alla capitale e all’aeroporto. Altra meta interessante e caratteristica è il villaggio di Geyser a circa 1 ora dai laghi sopra citati. Qui con precisione
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Here, with chronometric precision, the Geysers never disappoint the many visitors with their puffs of boiling water. Just after Geyser, it would be worth making a stop at Gulfoss, an imposing and very characteristic waterfall. Iceland can excite nature lovers as well as people fond of extreme sports, but also simple visitors in search of great peace. The waters for fishing are well managed by a private system which guarantees a controlled quantity of fishermen and a kind of fishing that is very respectful of the environment and
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the fish, a great resource of the island. As always, we have relied on the Fish Partner company based in the capital, and a guarantee of good service and professional competence. The possibilities of taking a trip to Iceland are tailored for all budgets. In fact, you can fish by staying in excellent and expensive hotels where you are always guided, or informed on the first day which waters are licensed. You can also stay in lodges with self-catering management, which will be excellent for an extremely free and independent stay.
cronometrica, i Geyser non deludono mai i numerosi visitatori con i loro sbuffi di acqua bollente. Appena dopo Geyser merita fare uno stop a Gulfoss, cascata imponente e spettacolare. L’Islanda ha la caratteristica di appassionare amanti della natura, degli sport estremi ma anche semplici visitatori in cerca di grande quiete. Le acque per pescare sono ben gestite da un sistema privato che garantisce quantità controllata di pescatori e pesca molto rispettosa per l’ambiente e per i pesci, grande risorsa dell’isola. Noi come sempre ci siamo
affidati all’azienda Fish Partner con base nella capitale, garanzia di un buon servizio e serietà professionale. Le possibilità di fare un viaggio in Islanda sono un po’ per tutte le tasche, si può infatti pescare alloggiando in ottimi e costosi hotel, sempre guidati, oppure farsi spiegare bene il primo giorno quali sono le acque in concessione e successivamente alloggiare in lodge con gestione self-catering, sicuramente un ottimo sistema per soggiornare in modo estremamente libero e autonomo.
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The future Carlo Mutti Photos by Alberto Zanghieri
I rarely meet young fly-fishermen, maybe because our rivers lack appeal, being increasingly poor in water and interesting fish. Many young people are also frightened by the approach of fishing schools that are sometimes a little too rigid and in fact they prefer other fishing techniques such as spinning or carp fishing. It's a shame, because fly
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fishing would be the right technique to start fishing for various reasons, first of all the sustainability and then the low mortality of the fish, since it is often a No-kill approach. Perhaps more should be invested in young people to involve them without frightening them, like they do in North American countries. However, it seems that something is
Raramente incontro giovani che pescano a mosca, sarà per il poco appeal dei nostri fiumi, sempre più poveri d’acqua e di pesci interessanti, sarà perchè probabilmente sono spaventati da un approccio delle scuole di pesca a volte un po’ troppo rigido, sta di fatto che molti giovani prediligono altre tecniche di pesca
come lo spinning o la pesca a carpfishing. È un peccato perchè la pesca a mosca sarebbe la tecnica giusta con cui iniziare a pescare per svariate ragioni, prima di tutte la sostenibilità e poi la bassa mortalità dei pesci, essendo spesso praticata con il No-kill. Forse si dovrebbe investire di più sui giovani, cercando di coinvolgerli
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slowly taking place. In fact, a splendid project was recently set up by APT Campiglio, the Trentino tourism agency, with the collaboration of San Marino Tour Service, a leading Italian company on the market for study holidays for children. The project was born as a test with a sustainable experiential tourist approach and with a few hours of
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approach to fly fishing. Thanks to the great professionalism and competence of San Marino Tour Service, Trentino, which has always been very advanced in the management of specialized tourism, will become the first European territory with a product aimed at young people who want to approach fly fishing by having different experiences at the
senza spaventarli, un po’ come fanno nei paesi del Nord America. Pian piano sembra però che qualcosa si muova, infatti uno splendido progetto è stato messo in piedi recentemente dall’ente del turismo trentino, APT Campiglio con la collaborazione della San Marino Tour service, azienda italiana leader nel mercato delle vacanze studio per ragazzi. Il progetto è nato come test con un taglio turistico sostenibile esperienziale e con qualche ora di approccio alla pesca a mosca. Il Trentino, da sempre molto avanti nella gestione del turismo specializzato, grazie alla grande professionalità e competenza della San Marino Tour service, diventerà la prima realtà europea con un prodotto rivolto a ragazzi che vogliono approcciarsi alla pesca a mosca facendo contemporaneamente diverse esperienze in uno splendido ambiente dalla natura
same time in a splendid environment of untouched nature. Professionals in the sector, such as Trentino fishing guides and other competent professional figures, will give a high quality imprint to this tourist product. Val Rendena, which has always been farsighted in fishing management, was
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chosen as the first destination in Trentino. The first young men will stajed in July in a splendid hotel 50 meters from the river. All the necessary information for the next dates will be available on the San Marino Tour Service website https://www.sanmarinotourservice.com
incontaminata. Addetti ai lavori del settore come guide di pesca del Trentino ed altre figure professionali competenti daranno un taglio di alta qualità a questo prodotto turistico. Come prima destinazione trentina è stata scelta la Val Rendena, da sempre lungimirante
nella gestione della pesca. I primi ragazzi hanno alloggiato nel mese di luglio in uno splendido hotel a 50 metri dal fiume. Tutte le informazioni necessarie per le prossime date saranno disponibili sul sito di San marino Tour service https://www.sanmarinotourservice.com
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From Österreich Reinhard Lang From France Bernard Rigal From Germany Rolf Baginski Robert Stroh From Sweden Ulf Lofdal From Switzerland Oliviero Mossier Philipp Sicher Kurt Zumbrunn From United Kingdom Edward Barder Historic rods Marco Bore� Angelo Droe�o Franco Ferrari Maurizio Gaviraghi Marco Giardina Philipp Sicher Marco Zavaroni Ar�st Alberto Coppini
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HISTORY
THE GOLDEN AGE OF COLLECTING FISHING TACKLE di Riccardo de Stabile
The years go by and memories live on, but the best 20 years for collecting old fishing equipment was actually 1990 to 2010, a period certainly not comparable to the years we are living in. Just look at the auction catalogs of about 15 years ago and those that are being published now... and I don't feel like putting all the blame on the Internet. Surely part of the responsibility also lies with the web, which has eliminated intermediation, thus facilitating the contact between the seller and the buyer. What is missing today is above all the culture of ancient fishing equipment. There is a lack of enthusiasts willing to study, disassemble the pieces of the reels to verify their origin and originality, and make direct comparisons with other collectors. Gone are the days when before writing an article on collecting, we would study the catalogs of manufacturing companies and specialized
auctions. These beautiful catalogs have gone down in history. How can we forget the quality of catalogs of the American 1990s’ Langs (now these are the real pieces to look for) or the first Bonhams catalogs of the two annual auctions it used to organize in spring and autumn, or the Christies annual catalog? Another interesting auction house was Philips, and even Sotheby's did a couple of auctions a year of antique fishing equipment and vintage hunting materials. The other source of information was the company catalogs of specialized companies. Catalogs of great reference were (and still are) those of Hardy, in the beautiful 1951 editions and the "Coronation Number" of 1937, or those that cannot be found from the 1920s. They were real books to study, and furthermore, had a large part dedicated to the "fishing guide,"with the first reports of adventurers who wrote about
remote places and incredible catches. Another brand that printed excellent catalogs was the English Millward, and English houses such as Allcocks or Ogden Smith. Specialized books on collecting were rare and often hard to find. I remember when Graham Turner's volume came out and quickly became the bible for many of us. Before that there was little available with good information. I also remember Jamie Maxtone Graham's books, a crossroad between a sales catalog and an information catalog. As a good collector, he forgave nothing and the mistake of a purchase was not easily excused, as it is useless to ask for the replacement of something purchased by mistake. Before the web, the other sources from which to find information on ancient rods and reels were the old collectors, who were always jealous of their knowledge and wary of letting secrets
leak out. The events were some specialized fairs, often far away, or visits to some collector-seller. On one of these visits I met Bob Corsetti, the owner of "Peerless reels" and a great expert in wooden rods. He lived in Nashua, Vermont, and when I arrived I saw one of the most complete collections of important rods I have ever seen. Those were times when there was a great movement of expensive rods and reels, and every season many objects of great value changed hands. Now many of these auction houses have stopped dealing in antique fishing equipment, with very few serious and reliable ones still remaining. Among these are the “Mulloch Madeley” or “Angling Auction” of my friend Neil Freeman, a highlander who stubbornly continues to publish a beautiful catalog of precious objects, which make us relive the golden years of international collecting.
Forse perché gli anni passano e si inizia a vivere di ricordi, ma effettivamente il periodo che va dal 1990 al 2010 sono stati i 20 anni migliori per il collezionismo di antiche attrezzature da pesca, sicuramente non paragonabili agli anni che stiamo vivendo. Basta guardare i cataloghi delle aste di una quindicina di anni fa e quelli che vengono pubblicati adesso... e non mi sento di dare tutta la colpa a internet. Sicuramente una parte della responsabilità è anche del web che ha eliminato l’intermediazione facilitando il contatto tra venditore e compratore. Quello che oggi manca è soprattutto la cultura delle antiche attrezzature da pesca, mancano appassionati disposti a studiare, a smontare i pezzi dei mulinelli per verificarne la provenienza e l’originalità e fare confronti diretti con altri collezionisti. Sono ormai lontani i tempi in cui, prima di scrivere un articolo sul collezionismo, si studiavano i cataloghi delle aziende produttrici e delle aste specializzate. Cataloghi bellissimi passati alla storia. Come dimenticare la qualità dei cataloghi degli anni ‘90 dell’americano Langs (ora sono questi i veri pezzi da ricercare) oppure i primi cataloghi di Bonhams delle due aste annuali che organizzava in primavera e autunno, oppure il catalogo annuale di Christies. Altra casa d’aste interessante era Philips, e perfino Sotheby faceva un paio di aste all’anno di antiche attrezzature da pesca e materiali vintage di caccia. L’altra fonte di informazione erano i cataloghi aziendali delle ditte specializzate. Cataloghi di grande riferimento erano (e sono tutt’ora) quelli di Hardy, nelle bellissime edizioni del 1951 e del “Coronation Number” del 1937, oppure quelli introvabili degli anni ‘20. Erano veri e propri libri da studiare, in più avevano una grossa parte dedicata alla “guida alla pesca”, con i
primi report di avventurieri che scrivevano di luoghi sperduti e di pescate incredibili. Altro marchio che stampava ottimi cataloghi era l’inglese Millward e case inglesi come la Allcocks o la Ogden Smith. I libri specializzati sul collezionismo erano merce rara e spesso difficili da reperire. Ricordo quando uscì il volume di Graham Turner, che diventò presto la bibbia per molti di noi. Prima di allora c’era poco di reperibile con buone informazioni. Ricordo i libri di Jamie Maxtone Graham, un incrocio fra un catalogo di prodotti in vendita e catalogo informativo. Da bravo collezionista non perdonava nulla e l’errore di un acquisto non era facilmente scusato, inutile chiedere la sostituzione di qualcosa acquistato per sbaglio. Prima del web le altre fonti da cui reperire informazioni su canne e mulinelli antichi erano i vecchi collezionisti, sempre gelosi del loro sapere e diffidenti nel lasciare trapelare segreti. Gli appuntamenti erano alcune fiere specializzate, spesso lontane, oppure fare visita a qualche collezionista venditore. In una di queste visite conobbi Bob Corsetti, titolare della “Peerless reels” e grande esperto di canne in legno. Abitava a Nashua nel Vermont e quando arrivai vidi una delle collezioni più complete di canne importanti che avessi mai visto. Erano tempi in cui c’era grande movimento di canne e mulinelli costosi e ad ogni stagione molti oggetti di grande valore cambiavano proprietario. Ora molte di queste case d’asta hanno smesso di trattare antiche attrezzature da pesca, ne rimangono veramente poche serie ed affidabili. Fra queste la “Mulloch Madeley “, oppure la “Angling Auction” dell’amico Neil Freeman, un highlander che ostinatamente continua a pubblicare un bel catalogo di oggetti preziosi, facendoci rivivere gli anni d’oro del collezionismo internazionale.
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k r a m n e D
fishing outdoor lodge 2.0 An American Perspective By Sean H. & Omar G.
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Driving through the Danish countryside, I found myself winding through grassy emerald fields scattered with cottages and farm homes built in the early 1800s on my way to “Å”, an area along the coastline on the Southwestern side of Fyn. Coming from the Western United States where everything was built in the last hundred years, and a majority of the homes in the last fifties, seeing the half-timbered buildings, thatched roofs, and stone wall and hedge-lined properties alone was a treat.
did not keep me from scouring the water for any sign of the Danish sea run brown trout that I had been reading about from my home in Arizona.
After passing through a village called Ebberup and a few more turns and twists, I arrive at “Å“. The ocean was in front of me. There was a slight fog, but that
But the Lodge company dates back to 2013 which means the staff have a long experience running this kind of operation. The first Lodge (which is today closed), was running from
Soon, I am at the Lodge, the first and only designed and completely built from the ground fly fishing Lodge of the country. This new nice looking wooden construction was built during Covid years 2020 and 2021, with a great 180° view over the sea.
Guidando attraverso la campagna danese mi sono ritrovato a serpeggiare tra campi erbosi color smeraldo disseminati di cottage e case coloniche costruite all'inizio del 1800 sulla strada per "Å", un'area lungo la costa sul lato sud-occidentale della Fionia. Venendo dagli Stati Uniti occidentali, dove tutto è stato costruito negli ultimi cento anni e la maggior parte delle case alla fine degli anni Cinquanta, vedere gli edifici a graticcio, i tetti di paglia, i muri di pietra e le proprietà fiancheggiate da siepi è stata una piacevole sorpresa. Dopo aver attraversato un villaggio chiamato Ebberup e qualche altro tornante, sono arrivato ad “Å“. L'oceano era di fronte a me. C'era una leggera nebbia, ma questo non mi ha
impedito di perlustrare l'acqua alla ricerca di una qualsiasi traccia della trota fario danese di cui avevo letto in Arizona. Presto sono arrivato al Lodge, il primo e unico Lodge del Paese progettato e costruito per la pesca a mosca. Questa nuova costruzione in legno dall'aspetto piacevole è stata edificata durante gli anni del Covid 2020 e 2021, con una splendida vista a 180° sul mare. La società del Lodge risale però al 2013, il che significa che il personale ha una lunga esperienza nella gestione di questo tipo di attività. Il primo Lodge (oggi chiuso) è stato attivo dal 2013 al 2018 e si trovava a un paio di chilometri dal nuovo. La
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2013 to 2018 and was located a couple of kilometres from the new one. The decision that it was time to improve and build a newer Lodge in a greater position was taken by the staff and by the manager Omar, who has been fishing the region of Fyn since a child. While Omar has fished the world, like many of us, sea trout fishing holds a special place in his heart. At that time, back in 2013, Omar decided to pioneer Denmark's first fly fishing lodge. Several fishing services have since opened in Denmark following Omar's lead. And the local industry is actively improving the local trout population every year. The new “Denmark Fishing and Outdoor Lodge 2.0” is an excellent place to base a fishing trip in Denmark, it holds 6 sleeping rooms with private bathrooms, a living & dining room for 20/25 guests, a fly tying area, and the décor reveals a clear appreciation for fly fishing, art, and the intersection of the two. There are couches to lounge with a coffee table hosting fishing magazines and picturesque trout photography books. A guitar stand next to the couch was doing its job, waiting for the next player to put the six string to use. At any time a famous blues guitarist might just do that. Outside the Lodge, the big wooden terrace with view over the sea makes for a nice place to have an afternoon beer while looking at the surrounding nature. There are many birds as well in the area and it is not rare to spot sea eagles flying over the new Lodge property. After putting my luggage away in the small comfortable double room, and taking a quick nap, I went to the Lodge main room for dinner. To my surprise, this fly fishing lodge restaurant attracts a Danish local crowd. Upon eating, I understood why. Out of the kitchen poured an exquisite three course Italian meal planned, produced and served by the Lodge staff that brings the spicy flavors of Italy to the lodge’s kitchen. To find it in a tiny fishing lodge in Denmark was serendipitous. The staff of the Lodge is international, with origins from Denmark, Germany, Italy, and that is why the choice of serving Italian food. To finish the meal, Valentina, staff member at the Lodge, shared a small glass of Nocino, a walnut liquor from her home country. After dinner I went out on the Lodge terrace, I had a short pause there, and then I went into my room. Sleep was early and easy. Normally I like the challenge of learning how to catch trout in an area on my own, but it sometimes takes time and can produce no fish. I was in Denmark on business, and only had a day and a half to play. I decided that a guide would definitely help me get the most out of my time. Joining my guide Omar and me to take photos was Mauro Barbacci, a professional photographer from Italy. Omar asked if I minded if Mauro joined and took some photos "Of course not! Who wouldn't want some professional photos taken of themselves while casting?” So, the three of us drove back through those winding roads with the vast ocean to our side. We passed the areas where my eyes scoured for any sign of life, and I knew the decision to hire a guide was the right one. We arrived at a parking lot in yet another small village. The weather was nice for September. It was a sunny morning with few clouds and a bit of wind. The community was definitely taking advantage of it. This is what I expected in Denmark. We proceeded to put on our chest waders and set up a 12 foot leader/tippet with a fly called “Jan Kenobi’s baitfish". The fly takes the name from Jan, another guide of the Lodge, which created this simple but effective pattern. Once rigged, we walked out to the ocean side bay on a long
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sandy trail cutting through lush rose hips with our eyes again fixed on the surface of the bay for trout movement. On the rocky beach, the water was crystal clear. Apparently this is normal here. The ocean was relatively calm, but there was enough wind to break its surface and my attempt at a long distance cast as well. When fishing for Danish browns in the sea, you're best casting fifty to sixty-five feet (that's 15 to 20+ meters for the rest of the world). My guide Omar instructed me to take two steps to the right. In this way, we cover a lot of water; after all, there is a big ocean out there. After covering a good distance, Omar decided it was time to move on to new water. Fishing an
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ocean is much different than a river. Having a guide like Omar or Jan, that knows the water, weather, and seasonal patterns narrows where they might be, but you still have to cover a lot of water to find where they really are. My guide knew exactly where to go. We carefully waded out deeper into the sea, careful not to make too much noise or slip into the water. Almost instantly we ran into a school of sea run brown trout. This time the wind was at my back, making the long distance cast much easier, but the porpoising targets were still a stretch for me. Relaxing my cast, and positioning to keep the wind working with me on the forward cast, I was able to reach the trout. It only took a
decisione che era giunto il momento di migliorare e costruire un nuovo Lodge in una posizione migliore è stata presa dallo staff e dal manager Omar, che pesca nella regione della Fionia sin da bambino. La pesca alla trota di mare occupa un posto speciale nel cuore di Omar che ha pescato in tutto il mondo, come molti di noi. Nel 2013 Omar decise di aprire il primo lodge danese per la pesca a mosca. Da allora diversi servizi di pesca sono stati aperti in Danimarca seguendo l'esempio di Omar. E l'industria locale è attiva nel migliorare ogni anno la popolazione locale di trote. Il nuovo "Denmark Fishing and Outdoor Lodge 2.0" è un luogo eccellente per organizzare una battuta di pesca in
Danimarca: dispone di 6 camere da letto con bagno privato, un soggiorno e una sala da pranzo per 20/25 ospiti, un'area per la costruzione di mosche e l'arredamento rivela un chiaro apprezzamento per la pesca a mosca, l'arte e l'intersezione delle due cose. Ci sono divani per rilassarsi con un tavolino che ospita riviste di pesca e bei libri di fotografie di trote. Un supporto per chitarra vicino al divano è in attesa che un musicista metta in uso le sei corde, e potrebbe benissimo essere un famoso chitarrista blues. All'esterno del Lodge la grande terrazza in legno con vista sul mare è un bel posto per bere una birra pomeridiana guardando la natura circostante. Ci sono anche molti uccelli
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nella zona e non è raro avvistare aquile di mare che sorvolano la proprietà. Dopo aver riposto i bagagli nella piccola e confortevole camera doppia e aver fatto un pisolino veloce, sono andato a cenare nella stanza principale del Lodge. Con mia grande sorpresa questo ristorante attira molti locali. Dopo aver mangiato, ho capito perché. Dalla cucina è uscito uno squisito pasto italiano di tre portate preparato e servito dallo staff, che porta i sapori piccanti dell'Italia ai propri ospiti. Trovarlo in un minuscolo capanno da pesca in Danimarca è stato un caso fortunato. Lo staff è internazionale, con origini danesi, tedesche, italiane, ecco perché la scelta di servire cibo italiano. Per finire il pasto, Valentina, membro dello staff, ha condiviso un bicchierino di Nocino, un liquore alle noci del suo paese d'origine. Dopo cena sono uscito sulla terrazza, sono rimasto un po’ lì e poi sono andato in camera mia. Mi sono presto addormentato senza difficoltà. Normalmente mi piace la sfida di imparare a catturare le trote in una zona da solo, ma a volte ci vuole tempo e non si prendono pesci. Ero in Danimarca per lavoro e avevo solo un giorno e mezzo per pescare. Ho deciso che una guida mi avrebbe sicuramente aiutato a sfruttare al massimo il mio tempo. Con noi c'era Mauro Barbacci, un fotografo professionista italiano. Omar mi ha chiesto se Mauro poteva unirsi a noi e scattare delle foto "Certo! Chi non vorrebbe che gli scattassero delle foto professionali durante il lancio?" Quindi noi tre siamo tornati indietro attraverso strade tortuose con l’oceano dalla nostra parte. Sapevo che la decisione di assumere una guida era quella giusta. Siamo arrivati a un parcheggio in un altro piccolo villaggio. Il tempo era bello per essere settembre. Era una mattinata di sole con poche nuvole e un po' di vento. Questo è quello che mi aspettavo in Danimarca. Abbiamo preparato un terminale/tippet di 12 piedi con una mosca chiamata "esca di Jan Kenobi". La mosca prende il nome da Jan, un'altra guida del Lodge che ha creato questo modello semplice ma efficace. Una volta attrezzati, siamo usciti verso la baia sul lato dell'oceano su un lungo sentiero sabbioso che tagliava lussureggianti cinorrodi con gli occhi di nuovo fissi sulla superficie della baia in cerca del movimento delle trote. Sulla spiaggia rocciosa l'acqua era cristallina. A quanto pare qui è normale. L'oceano era relativamente calmo ma c'era abbastanza vento da incrinare la superficie dell’acqua e anche il mio tentativo di lancio a lunga distanza. Quando si pescano trote fario danesi in mare, è meglio lanciare da cinquanta a sessantacinque piedi (ovvero da 15 a 20+ metri per il resto del mondo). La mia guida Omar mi ha suggerito di fare due passi a destra, in modo da controllare più acqua, dopo tutto c'è un grande oceano là fuori. La pesca nell’oceano è molto diversa da quella in fiume. Avere una guida come Omar o Jan, che conosce le acque, il tempo e gli schemi stagionali restringe il campo della ricerca ma devi comunque setacciare molta acqua per scoprire dove i pesci sono realmente. La mia guida sapeva esattamente dove andare. Ci siamo addentrati con cautela nel mare, attenti a non fare troppo rumore e a non scivolare nell'acqua. Quasi istantaneamente ci siamo imbattuti in un branco di trote fario di mare. Questa volta il vento era alle mie spalle, rendendo molto più facile il lancio a lunga distanza, ma i bersagli che sobbalzavamo e ricadevano nell’acqua erano ancora troppo lontani da me. Rilassando il mio lancio e posizionandomi in modo che il vento collaborasse nel lancio in avanti, sono stato in grado di raggiungere la trota. Ci sono voluti solo un paio di lanci e avevo già preso un pesce. Fantastico!
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couple casts and I was already into a fish. Bliss. The muscles and tendons in my hand and forearm kicked into action, keeping the rod tip as high as possible, though the 6 weight did its best to point back down at the water. Very quickly I pulled the beautiful silvery 50 cm brown trout closer and eventually parked it into the landing net. Now I was happy to have a professional photographer with us. My childish ego kicked in, "Mom, mom; look what I have caught!" There were more fish out in that bay, I lost 2 more. Before noon, we tried yet another area just close to the Lodge. I
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managed to hook one more but small trout. That night I ate one last tasty dinner at the lodge and had another good night's sleep. I went out on my own the next morning. The ocean was again crystal clear. I saw a lot of sea life, including jellyfish and very small starfish, even a purpose (small whale) but no trout. Still, the scenery was absolutely gorgeous, and I fished in front of an old lighthouse. While I left behind many uncaught fish and a few new friends, I brought memories of both home to the US, and the hope to return to Fyn and Denmark Fishing Lodge again someday.
I muscoli e i tendini della mia mano e dell'avambraccio sono entrati in azione, mantenendo la punta della canna il più in alto possibile, anche se il peso 6 tendeva a puntare verso l'acqua. Molto rapidamente ho tirato verso di me la bellissima trota fario argentea di 50 cm e alla fine l'ho parcheggiata nel guadino. Ero veramente felice di avere un fotografo professionista con noi. Il mio ego infantile ha fatto capolino, "Mamma, mamma, guarda cosa ho preso!"
ho dormito bene per un'altra notte.
Nella baia c’erano molti pesci, ne ho persi altri 2. Prima di mezzogiorno abbiamo provato un'altra zona proprio vicino al Lodge. Sono riuscito ad allamare un'altra trota, piccola però. Quella notte ho mangiato un'ultima gustosa cena al lodge e
Mentre mi sono lasciato alle spalle molti pesci non catturati e alcuni nuovi amici, ho portato i ricordi di entrambi a casa negli Stati Uniti, assieme alla speranza di tornare un giorno nella Fionia e al Denmark Fishing Lodge.
La mattina dopo sono uscito da solo. L'oceano era di nuovo cristallino. Ho visto molta vita marina, comprese meduse e stelle marine molto piccole, anche una focena (piccola balena), ma nessuna trota. Tuttavia, lo scenario era assolutamente stupendo e ho pescato davanti a un vecchio faro.
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INTERVIEW
BEHIND THE LENS WITH
ARIAN STEVENS By Aleksandar Vrtaric
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In our time it would be very hard or rather impossible to imagine the world of fly fishing without photography. Today, fly fishing is so much more than just a hobby or a way to spend some time alone or with a good friend. It is a way to connect and get connected and thanks to photography and all the photographers that are inspired by fly fishing, we can
see beautiful sceneries, landscapes, people, food, rivers and fish species from all around the world. Arian Stevens is one of those photographers whose work really stands out and he was more than happy to answer some questions for H2O Magazine and share some of his breathtaking photographs.
1. At what age did you become interested in photography and what made photography become your passion?
2. As a photographer, you can show fly fishing in different ways. In your opinion, what is it that makes fly fishing special?
As a child my stepmother gave me a Kodak 110 camera that I played around with, taking snapshots here and there but mostly making the flashbulb cube fire. It wasn't until I was 18 when my father let me borrow his old Mamiya 35mm for a black and white photography class I was taking. I had fun taking and developing photographs, but it was really my photography instructor that provided me with the inspiration to pursue photography beyond just a hobby.
I really enjoy two things about fly fishing the most. The friends I've made along the way and the beautiful destinations I get to travel to fish. Honestly, if I'm in an amazing place with good people, catching a fish is just a bonus. 3. Do you fly fish yourself (if so, can you tell your favorite species, spots and the gear you use more often)?
Oggi sarebbe molto difficile, se non impossibile, immaginare il mondo della pesca a mosca senza la fotografia. La pesca a mosca è diventata molto più di un semplice hobby e, grazie alla fotografia e a tutti i fotografi che si ispirano alla pesca a mosca, possiamo vedere splendidi paesaggi, persone, cibo, fiumi e
specie di pesci da tutto il mondo.
1. A che età ti sei interessato alla fotografia e cosa ha fatto diventare la fotografia la tua passione?
più di un semplice hobby.
Da bambino avevo una fotocamera Kodak 110 con cui giocavo, scattando istantanee qua e là ma soprattutto facendo accendere il cubo del flash. Fu solo quando avevo 18 anni che mio padre mi prestò la sua vecchia Mamiya 35mm per un corso di fotografia in bianco e nero che stavo frequentando. Mi sono divertito a scattare e sviluppare fotografie, ma è stato il mio istruttore di fotografia a darmi l'ispirazione per fare della fotografia
Arian Stevens è uno di quei fotografi che lasciano il segno ed è stato più che felice di rispondere ad alcune domande per H2O Magazine e condividere alcune delle sue splendide fotografie.
2. Come fotografo puoi mostrare la pesca a mosca in diversi modi. Secondo te, cos'è che rende speciale la pesca a mosca? Mi piacciono soprattutto due cose della pesca a mosca: gli amici che ho conosciuto lungo la strada e le bellissime destinazioni che ho raggiunto per andare a pescare. Onestamente, se sono in un posto fantastico con brave persone, pescare un pesce è solo un bonus extra.
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I often get a chance to be on the other side of the camera with a rod in hand. When possible I like to make my way down to the Lower Deschutes River here in Oregon to fish for Redside Trout (Rainbow Trout Variation). I've caught a lot of different species, but nothing hits quite like a 14 inch Redside. Pound for pound so much fun. 4. What does your camera set-up look like? What bodies and lenses you prefer for fly fishing and outdoor photography? Although my first camera was a Canon AE1, I've been shooting Nikon for the past 20 something years. Packing for a day trip I usually bring 2 bodies, a 70-200mm, 2470mm and a 14-24mm. If there's a boat, plane or truck involved I usually pack quite a lot more. It can get pretty heavy before you start adding things like water, food, fishing gear, jacket, and other odds and ends. 5. Is there a memorable trip or a destination you would like to share? I just spent two weeks in Belize, shooting images for the Blue Horizon Lodge. It was an amazing opportunity to capture a Grand Slam on film. By day 2 we achieved it, so we just did some fun fishing, exploring and relaxing the rest of the time. 6. Is there a photographer you especially like or admire? I'm a big fan of Brian O'keefe, Andy Anderson, plus too many to name (you know who you are), mostly folks I've met through Instagram (when it was about photography). Both Brian and Andy create some of my favorite images out there, they've been doing it for a long time
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3. Tu peschi a mosca? Se sì, puoi indicare le tue specie preferite, gli spot e l'attrezzatura che usi più spesso? Spesso ho la possibilità di essere dall'altra parte della macchina fotografica con una canna in mano. Quando posso mi piace scendere al tratto inferiore del fiume Deschutes qui in Oregon per pescare la trota rossa (variazione della trota arcobaleno). Ho catturato molte specie diverse, ma niente è come la trota rossa. Libbra dopo libbra, un gran divertimento.
5. C'è un viaggio memorabile o una destinazione che vorresti condividere? Ho appena trascorso due settimane in Belize scattando immagini per il Blue Horizon Lodge. È stata un'incredibile opportunità per catturare un Grande Slam su pellicola. Il secondo giorno ci siamo riusciti, quindi ci siamo divertiti a pescare, esplorare e rilassarci per il resto del tempo. 6. C'è un fotografo che ti piace particolarmente o che ammiri?
4. Com'è la configurazione della tua macchina fotografica? Quali corpi e obiettivi preferisci per la pesca a mosca e la fotografia all'aperto? Anche se la mia prima macchina fotografica è stata una Canon AE-1, negli ultimi 20 anni ho fotografato con Nikon. Per una gita di un giorno di solito porto 2 corpi, un 70-200 mm, 24-70 mm e un 14-24 mm. Se c'è una barca, un aereo o un camion di solito metto molto di più in valigia poiché l’attrezzatura può diventare piuttosto pesante.
Sono un grande fan di Brian O'keefe, Andy Anderson, oltre ad altri che sono troppi per nominarli (lo sai bene), soprattutto persone che ho incontrato tramite Instagram (quando si trattava di fotografia). Sia Brian che Andy creano alcune delle mie immagini preferite, lo fanno da molto tempo e sono persone fantastiche con cui chattare se si vuole parlare di lavoro. 7. Come descriveresti la tua vita in Oregon? Vivo a Bend, che è praticamente nel mezzo dell'Oregon;
and they're great people to chat with if you want to talk shop. 7. How would you describe your life in Oregon? I live in Bend, which is pretty much in the middle of Oregon, there's a lot of lakes and rivers around so there's always a place to fish every month of the year. We have one of the largest number of breweries per capita so we also like to drink beers too.
I would love to go back to Europe and fish, I had the opportunity to fish for a day in Italy on the Piave River for Marble Trout the last time I was over there. It was a great day on the water with the family and friends. Thanks Mirko & Claudio. 9. All of us have experienced some kind of accidents, be it the drowned cameras or fishhook injuries. I bet you have a fun story to tell?
8. Are there any destinations on your bucket list?
I've definitely drowned a camera or two and buried a hook
in my hand. But most recently when I was in Belize I got a call at 4AM that someone was arrested for trying to steal my truck while I was on assignment. I couldn't really do anything about it but have a good day on the water and take photos.
I live in the epicenter of the Steelhead country, so there's always a concern about climate, fishery management, oceanic conditions, over fishing... You name it. It's always a concern.
10. Anyone who has been fly fishing for a decade or longer has seen the impacts of climate on fisheries. Do you think about fly fishing future and is there something you believe that can be done right now to make things better in the future?
I often donate my time and photography to non-profit organizations that work with these issues. There's a lot of different opinions out there on the best solution. I hope at least one of them is right and that people will listen when it's time to act. Until then, I can only control my own actions and what I consider "best practices" on the water.
ci sono molti laghi e fiumi intorno, quindi c'è sempre un posto dove pescare ogni mese dell'anno. Abbiamo un numero di birrifici pro capite tra i più alti, quindi anche a noi piace bere birra.
e gli amici. Grazie Mirko & Claudio.
8. Che destinazioni ci sono nella tua lista dei desideri?
9. Tutti noi abbiamo subito qualche tipo di incidente, che si tratti di macchine fotografiche cadute in acqua o lesioni da amo da pesca. Scommetto che hai una storia divertente da raccontare…
Mi piacerebbe molto tornare in Europa a pescare; ho avuto l'opportunità di pescare la trota marmorata per un giorno in Italia sul fiume Piave l'ultima volta che ci sono stato. È stata una bella giornata in acqua con la famiglia
Ho sicuramente fatto cadere in acqua una macchina fotografica o due e ho seppellito un amo nella mia mano. Ma più di recente, quando ero in Belize, ho ricevuto una chiamata alle 4 del mattino che mi informava che
qualcuno era stato arrestato per aver tentato di rubare il mio camion mentre ero in missione. Non potevo davvero farci nulla, se non trascorrere una bella giornata in acqua a scattare foto.
preoccupazione per il clima, la gestione della pesca, le condizioni oceaniche, la pesca eccessiva... L’hai detto anche tu, è sempre una preoccupazione.
10. Chiunque abbia praticato la pesca a mosca per un decennio o più ha visto gli impatti del clima sulla pesca. C'è qualcosa che ritieni possa essere fatto in questo momento per migliorare le cose in futuro? Vivo nella patria delle steelhead, quindi c'è sempre
Spesso offro il mio tempo e la mia fotografia a organizzazioni senza scopo di lucro che lavorano a questi problemi. Ci sono molte opinioni diverse a proposito e spero che almeno qualcuno abbia ragione e che le persone siano preparate quando è tempo di agire. Fino ad allora, io posso contribuire seguendo quelle che io considero le “buone pratiche” in acqua.
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Yanick is a fly fishing guide, rod-builder, coach, host, nature lover, and chef in the Grisons, Switzerland, and abroad. Already as a small child, Yanick armed himself with worms and lead balls and set out to pursue the big perch. To the surprise of his parents, he could blindly tie any fishing knot, but he could not convince the teacher of his French skills. Somehow, he still managed to get through school with flying colors, and studied, learned, spelled, calculated, and sketched... his new fishing rods. Also later, during his apprenticeship as chef, during his vocational baccalaureate, and during his hotel management studies, Yanick did not lose sight of his fly rod. When an internship led him to Canada as lodge assistant manager in a fishing lodge, Yanick’s passion for fly fishing was combined with his profession. He loved being outside in the wild, refining his fly fishing technique, casting loop after loop, cooking, and drinking coffee. He realized that not only did he want to catch fish but to share his knowledge, his passion, and enthusiasm – he knew that fly fishing would become part of his professional life. Back in Switzerland Yanick finished his hotel management studies, did various jobs, thought about his future hard and long, until finally, in summer 2021, he listened to his heart, mustered up his courage, and officially declared FLYTASTIC part of his professional activities. Doing what he loves most today Yanick spends his summer months outside in the nature, and the colder months in the warmth of his workshop where he uses his creativity and skills to build high-end custom-made fly rods.
Yanick è una guida di pesca a mosca, costruttore di canne, coach, albergatore, amante della natura e chef nei Grigioni, in Svizzera, e all'estero. Già da piccolo, Yanick si è armato di vermi e palline di piombo e si è messo all'inseguimento del pesce persico. Con sorpresa dei suoi genitori, sapeva legare alla cieca qualsiasi nodo da pesca, ma non riusciva a convincere l'insegnante delle sue abilità in francese. In qualche modo, è comunque riuscito a finire la scuola a pieni voti e ha studiato, imparato, scritto, calcolato e disegnato... le sue nuove canne da pesca. Anche in seguito, durante il suo apprendistato come chef, durante il diploma di maturità professionale e durante gli studi di gestione alberghiera, Yanick non ha perso di vista la sua canna da mosca. Quando uno stage lo ha portato in Canada come assistente del manager di un lodge di pesca, la passione di Yanick per la pesca a mosca si è saldata alla sua professione. Amava stare all'aria aperta, affinare la sua tecnica di pesca, lanciare nodo dopo nodo, cucinare e bere caffè. Si è reso conto che non solo voleva pescare, ma anche condividere le sue conoscenze, la sua passione e il suo entusiasmo: sapeva che la pesca a mosca sarebbe diventata parte della sua vita professionale. Tornato in Svizzera, Yanick ha terminato gli studi di gestione alberghiera, ha svolto vari lavori, ha pensato molto e a lungo al suo futuro, fino a quando finalmente, nell'estate 2021, ha ascoltato il suo cuore, si è fatto coraggio e ha dichiarato ufficialmente FLYTASTIC parte della sua attività professionale. Facendo ciò che ama di più, oggi Yanick trascorre i mesi estivi all'aperto nella natura e i mesi più freddi nel calore del suo laboratorio, dove usa la sua creatività e abilità per costruire canne da mosca personalizzate di alta gamma.
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STORA LAXA:
World Class Icelandic Salmon Fishing By Rasmus Ovesen Pictures By Rasmus Ovesen & Martin Ejler Olsen
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Iceland boasts some of Europe’s most beautiful and productive salmon rivers, and Stora Laxa is among the very finest. After several fruitless trips to more or less doubtful Norwegian and Swedish salmon rivers, I have ventured to the river Stora Laxa in Southern Iceland to realise my chrome salmon fly fishingdreams. It is still rather early in the
A couple of days ahead of my arrival, two local Icelandic fly fishermen have caught several shiny chrome fish – many of
them with sea lice, so everything seems promising enough.
to which this river will end up spoiling me.
A CROSS-CURRENT
THE NEXT FIVE DAYS, my buddy Martin and I fish some of the most spectacular rivers we have ever seen – and we catch more salmon than even the most persistent Scandinavian salmon fisherman is likely to catch in a full season. Furthermore, we make close encounters with some indomitably fighting and hypnotically beautiful brown trout and arctic char in full-grown sizes – fish that throw themselves at our flies, when we least expect it.
My gaze is firmly fixed on the end of the line and even before I feel the cathartic pull, I see how it suddenly holds back a bit. Mechanically, I lift the rod and I instantly feel the weight of a fish that has just clamped its jaws around the minute fly. Hectic flashes of silver in the surface follow as the salmon attempts to throw off the hook with ill-tempered slaps of the tail and violent rolls. It doesn’t help much, though. The fish is solidly hooked and several tumultuous airborne leaps with abrupt collision-like landings won’t alter the outcome of the battle, which is soon to be over. As if driven by an invisible force, the fish is reluctantly guided into the rocky shallows where it finally capsizes. My first Icelandic salmon is a reality: a compact Stora Laxa fish of about three beautifully proportioned kilos showing its shiny armour. A more stylish and elegant fish is hard to imagine! The indignant fish is carefully released with plenty of raw muscle power to spare for the on-going migration upstream – and with a roaring warmth in my body, renewed selfconfidence and lots of adjusted drive, I start ripping line off the reel and preparing for new casts. Five days of fishing on four different beats of the river are waiting for me, I have just started warming up, and I still have no clue about the extent
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season but, already, impressive amounts of fish are heading up river – amounts so massive that I can hardly believe that they are going to intensify. They undoubtedly will especially later this month and all through September. By then every pool will be teeming with activity.
The fact that the Stora Laxa salmon are generally quite aggressive becomes our rescue. Because even though we are treading uncertain waters, we still manage to find some huddled schools of salmon in a few seams, pools and eddies. One of the spots where we consistently have great fishing is Heljathrem pool on Beat III. Here, a monumental rust-red cliff towers above a fast run with relatively deep water and lots of cover. The pool itself is rather small, but it must have a special magnetism on the fish. Because even though the fish on Beat III and IV seem especially keen on travelling further upstream towards the spawning grounds, the Heljathrem pool consistently holds smaller schools of fish. Why they defy their impulse to push upstream and settle here instead, is difficult to say. It is definitely no interval of rest, however, because the fish are constantly chasing each other around and becoming more and more stressed and aggressive. In order not to
L'Islanda vanta alcuni dei fiumi da salmoni più belli e produttivi d'Europa, e Stora Laxa è uno dei migliori. Dopo diversi viaggi infruttuosi verso fiumi da salmoni norvegesi e svedesi di dubbia qualità, mi sono organizzato per una battuta di pesca nello Stora Laxa, nell'Islanda meridionale, per realizzare il mio sogno di pescare il salmone atlantico. Siamo all’inizio della stagione di pesca, ma è già entrato
UN LANCIO IN MEZZO AL FIUME Il mio sguardo è fisso sulla punta della coda e, anche prima di sentire lo strattone, vedo che all'improvviso comincia a tirare. Meccanicamente sollevo la canna e sento il peso di un pesce che ha appena serrato le sue fauci intorno alla mosca. Seguono bagliori di argento sulla superficie, mentre il salmone tenta di slamarsi con imprevedibili
nel fiume un numero impressionante di pesci che sta risalendo il fiume – una quantità così elevata che non riesco a credere che possa aumentare. Sicuramente però sarà così, soprattutto a fine mese e per tutto settembre. A quel punto ogni pool sarà piena di salmoni. Un paio di giorni prima del mio arrivo, due pescatori islandesi locali hanno catturato diversi pesci freschi - molti di loro ancora con le pulci di mare, segno abbastanza promettente.
colpi di coda e capriole violente. Tutto inutile: il pesce è solidamente allamato e i suoi salti e bruschi atterraggi non modificheranno l'esito della battaglia, che presto sarà finita. Come se fosse guidato da una forza invisibile, il pesce viene guidato a malincuore a riva dove infine
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disturb the pool too much, we only fish it early morning and late evening.
Which is undoubtedly among Iceland’s most beautiful rivers,hasn’t got a reputation for delivering catches of downright monster salmon. Actually, there are massive amounts of fish from the beginning of August until October, where the season comes to a closure. The average size of
the fish usually lies somewhere between three and four kilos, and when fishing is really good, you frequently connect with contentious bundles of muscles in the six kilo range. Catching these fish is extremely entertaining, and catching them in generous amounts never gets tiring. However, if you’re one of those salmon fly fishermen, who have a propensity for big fish, it is comforting to know that – with a bit of luck –Stora Laxa salmon up to 15 kilos can be caught and that 10-kilo fish are landed with regular intervals in the high season.
The Stora Laxa River in the Southern corner of Iceland is administered by the Icelandic salmon fisherman Arni Baldursson, and Lax-A company (www.lax-a.net). Lax-A disposes over 40 kilometers of the Stora Laxa River, which is a tributary to the massive glacier river Ölfusá. A total of ten rods are available on the four beats.
Stora Laxa is a medium-sized and extremely clear river which is well suited for light single handed and double handed fly fishing. It is among the 10 most productive salmon rivers in Iceland, and in the 2013 season 1776 salmon were landed – which is in the vicinity of 2,5 salmon per rod/day.
STORA LAXA
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si capovolge. Il mio primo salmone islandese è una realtà: un pesce Stora Laxa compatto di circa tre chili ben proporzionati, che - come un cavaliere pronto a combattere - ha adornato la sua armatura più lucente. Un pesce più elegante è difficile da immaginare! Il pesce indignato viene accuratamente liberato con
I SUCCESSIVI CINQUE GIORNI io e il mio amico Martin peschiamo in alcuni dei fiumi più spettacolari che abbiamo mai visto, e catturiamo più salmoni di quanto un esperto pescatore scandinavo di salmoni può catturare in una stagione intera. Inoltre, facciamo incontri ravvicinati con alcune trote fario e salmerini artici indiscutibilmente combattivi e ipnoticamente belli, alcuni di dimensioni importanti - pesci che si gettano sulle nostre mosche quando meno ce lo aspettiamo. Il fatto che il salmone Stora Laxa sia in genere piuttosto aggressivo è a nostro vantaggio. Questo perché anche se stiamo pescando in acque sconosciute, riusciamo ugualmente a trovare gruppi di salmoni ammucchiati in piccole pozze e gorghi. Uno dei punti migliori è la pool di Heljathrem sulla Beat n. III. Qui, una scogliera monumentale color ruggine sovrasta una zona del fiume con acque relativamente profonde. La pool è piuttosto piccola, ma deve avere un magnetismo speciale, perché, anche se i pesci della Beat III e IV sembrano particolarmente desiderosi di viaggiare verso monte, la pool di Heljathrem ha costantemente un numero significativo di esemplari. Perché si fermino qui e non assecondino il loro impulso di dirigersi a monte, è difficile da dire. Non è certo una zona di riposo, tuttavia, poichè i pesci si inseguono costantemente e diventano sempre più stressati e aggressivi. Per non disturbare
ancora tanta energia muscolare che gli servirà per la migrazione verso monte, mentre io, con una rinnovata sicurezza, inizio a fare uscire la coda dalla bobina e mi preparo per nuovi lanci. Mi attendono cinque giorni di pesca su quattro diverse beat del fiume, ho appena iniziato a scaldarmi e non ho ancora la minima idea di quanto questo fiume finirà per rovinarmi.
troppo la pool, la peschiamo solo la mattina presto e la sera tardi. STORA LAXA E’ indubbiamente uno dei fiumi più belli d'Islanda, anche se non è famoso per la taglia enorme dei pesci. Però ci sono grandi quantità di salmoni dall'inizio di agosto fino ad ottobre, la fine della stagione di pesca. La dimensione media di solito è compresa tra tre e quattro chili e, quando la pesca è veramente buona, si arriva a pesci di sei chilogrammi. Catturarli è estremamente divertente e catturarne tanti, ancora di più. Se sei uno di quei pescatori di salmoni che prediligono il pesce grosso, è confortante sapere che - con un po'di fortuna - il salmone Stora Laxa può arrivare a 15 chili e che tutti gli anni vengono catturati pesci di 10 kg. Il fiume Stora Laxa è nell'angolo sud dell'Islanda, ed è un affluente del massiccio del ghiacciaio Ölfusá. Un totale di dieci canne sono disponibili sui quattro beat. Stora Laxa è un fiume di medie dimensioni, estremamente chiaro, adatto per la pesca leggera a una mano e a due mani. È tra i 10 fiumi di salmone più produttivi in Islanda e nella stagione 2013 sono stati presi ben 1776 salmoni, che fanno una media di 2,5 salmoni per canna / giorno.
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www.scapinbamboorods.com
SUPER NATURAL ADVENTURES Il Deep Creek Lodge é situato a Terrace in British Columbia nel cuore della regione dello Skeena, vicino ai migliori fiumi per la pesca alla Steelhead e ai cinque salmoni del Pacifico. Nel lodge a conduzione famigliare, troverete un ambiente confortevole e accogliente in cui potrete gustare la nostra famosa autentica cucina Italiana. Un posto perfetto per le vostra vacanza di pesca in famiglia, con amici oppure da soli.
The Deep Creek lodge is located in Terrace British Columbia in the heart of the Skeena region, close to the best rivers for Steelhead and Pacifi c Salmon fi shing. At the Lodge in a family atmosphere you will fi nd a clean and comfortable accommodation and taste our famous home made Italian and International cuisine. The perfect place for your fishing holiday with family or friends.
DEEP CREEK LODGE 5255 Deep Creek Drive - Terrace B.C. V8G0C2 - CAN Phone: 1-250-635 4449 info@deepcreeklodge.com > www.deepcreeklodge.com
FISHING AND ART
THE SALMON AND THE FISHING ART di Riccardo di Stabile
Prints of salmon fishing tell us about how this branch of the sport developed. At the time of Queen Victoria’s coronation in 1837, the era of the sporting aquatint was coming to an end. The last important artist whose work appeared in aquatint was Newton Smith Fielding ( 1799-1856). In the year of Victoria’s accession, Ackermann published a pair of prints by Fielding, one titled “Salmon Fishing- The Stream”, the other “ Salmon Fishing- Refreshment” . The characters are much too dandified for salmon fishing and the entire representation of the sport is unconvincing; one
suspects that Fielding had little or no direct experience of it. However, he was a published expert on colour and this may explain the gaiety of his angler’s outfits. He followed the famous painter George Morland in using the theme of lunch to squeeze an extra print out of the subject, but with less charm than Morland. The Fielding pairs is certainly rare, especially in good condition, but probably it is unlikely that it will top any collector’s list of favourites. One of the first print that conveys the wildness of Scotland in the early days of sporting exploration is from a set of four by
Le stampe di pesca al salmone ci raccontano come si è sviluppata questa specialità sportiva. Al momento dell'incoronazione della regina Vittoria nel 1837, l'era dell'acquatinta sportiva stava volgendo al termine. L'ultimo artista importante il cui lavoro apparve in acquatinta fu Newton Smith Fielding (1799-1856). Nell'anno dell'ascesa al potere di Victoria, Ackermann pubblicò un paio di stampe di Fielding, una intitolata "Salmon Fishing- The Stream" (pesca al salmone – il ruscello), l'altra "Salmon Fishing- Refreshment" (pesca
al salmone – rinfresco). I personaggi sono troppo raffinati per la pesca al salmone e l'intera rappresentazione di questo sport non è convincente; sorge il sospetto che Fielding ne avesse poca o nessuna esperienza diretta. Tuttavia, era un grande esperto di colore e questo potrebbe spiegare l'allegria dei suoi abiti da pescatore. Fu influenzato dal famoso pittore George Morland ma aveva meno fascino. Le stampe di Fielding sono certamente rare, soprattutto in buone condizioni, ma probabilmente è difficile che siano in cima alla lista
William Heath ( 1795-1840) titled “ Sporting in Scottish Isles”, published by Ackerman in 1835. Heath was one of the first artists actually to visit the Highlands to make Sketches. Heath recorded sporting impressions from the Inner Hebridean isles of Isla, Jura and others. His four subjects are grouse shooting, otter hunting, salmon fishing and deer hunting, all done in coloured lithography by Heath himself. The salmon fishing plate makes an excellent starting point for the study of printed images of angling for salmon in the Highlands and Islands. In the same period an increasingly substantial home-grown Scottish angling literature began to emerge, largely initiated by Thomas Stoddard. In his book, published in 1835, he wrote about the difference between fishing in England and Scotland. Those differences were largely determined by the contrasting nature of English and Scottish rivers and lakes, and also fish species; and art followed these directions. With the completion of the east coast railway through Aberdeen to Inverness in 1858, the next priority was to lay the branch lines that opened up the final miles into the river valleys, thereby allowing anglers more convenient access to the fishing. As transport and facilities expanded they were publicized by many general and angling-specific guide books and made tempting by the reports of early visitors. Key to the development was the fact that it was no longer necessary to devote several weeks, or even months, to an excursion to Scotland. Much shorter visit became possible and this greatly expanded the market. Artists were keen to capture the splendors of Scotland and its wildlife and, of course, the sport that it offered. Landseer’s “Monarch of the Glen” ( 1851), his famous picture of a stag, probably did more to create an image of the Highlands than any other work on art. Scottish landscape art became an
di qualsiasi collezionista. Una delle prime stampe che trasmette la natura selvaggia della Scozia nei primi tempi dell'esplorazione sportiva è tratta da un set di quattro di William Heath (1795-1840) intitolato "Sporting in Scottish Isles" (praticare lo sport nelle isole scozzesi), pubblicato da Ackerman nel 1835. Heath è stato uno dei primi artisti a visitare effettivamente le Highlands e disegnarli. I suoi quattro soggetti sono la caccia al gallo cedrone, la caccia alla lontra, la pesca al salmone e la caccia al cervo, tutti realizzati in litografia colorata dallo stesso Heath.
L’incisione della pesca al salmone costituisce un ottimo punto di partenza per lo studio delle immagini stampate della pesca al salmone nelle Highlands e nelle isole. Nello stesso periodo iniziò ad emergere una sempre più consistente letteratura sulla pesca scozzese autoctona, in gran parte iniziata da Thomas Stoddard. Nel suo libro, pubblicato nel 1835, scrisse sulla differenza tra la pesca in Inghilterra e in Scozia. Tali differenze erano in gran parte determinate dalla diversa natura dei fiumi e laghi inglesi e scozzesi, e anche delle specie ittiche, e
l'arte ha seguito queste direzioni. Con il completamento della ferrovia sulla costa orientale da Aberdeen a Inverness nel 1858, la priorità successiva era quella di raggiungere le valli fluviali consentendo ai pescatori un facile accesso. Con lo sviluppo dei trasporti e delle strutture, questi luoghi furono pubblicizzati in molte guide e resi allettanti dai resoconti dei primi visitatori. Non era quindi più necessario avere a disposizione diverse settimane, o addirittura mesi, per un'escursione in Scozia, ma era possibile visitarla in tempi molto più
brevi, e questo ampliò notevolmente il mercato. Gli artisti erano desiderosi di catturare gli splendori della Scozia e della sua fauna selvatica e, naturalmente, lo sport che offriva. Il "Monarch of the Glen" di Landseer (1851), la sua famosa immagine di un cervo, probabilmente ha raccontato meglio le Highlands di qualsiasi altra opera d'arte. L'arte paesaggistica scozzese divenne un'industria a sé stante. Entro gli anni Settanta dell’Ottocento l'intero Paese era aperto e i pionieri si erano da tempo trasferiti, nel caso della
industry in its own right. By the 1870s the entire country had been opened up and the pioneers had long moved on, in the case of salmon angling to Norway and eastern Canada. Printmaking techniques, like everything else, had also progressed, and there was something of a preoccupation with size, seen first in the large lithography of the 1850s and then in the reproductive methods so popular in the late 19th century. In due course, entirely new and more mechanical methods like photogravure would allow even larger images to be produced. By the time that the long reign of Queen
Victoria came to a close with her death in 1901, salmon fishing could truly be said to have come of age and had accumulated its own substantial body of literature and art. Salmon had become the king of fishes and salmon fishing the sport of king. No wonder the late 19th century is still thought of as the golden age of salmon fishing, when fish were plentiful and within the means of a substantial body of comfortable or well off anglers whose needs were well looked after by a newly created mini-industry of riverside services.
pesca al salmone, in Norvegia e nel Canada orientale. Anche le tecniche di incisione, come tutto il resto, erano progredite, e c'era una sorta di preoccupazione per le dimensioni, testimoniata dapprima nella grande litografia degli anni Cinquanta dell’Ottocento e poi nei metodi di riproduzione così popolari alla fine del XIX secolo. In seguito metodi completamente nuovi e più meccanici come la fotoincisione avrebbero consentito di produrre immagini ancora più grandi. Quando il lungo regno della regina Vittoria terminò con la sua
morte nel 1901, si poteva davvero dire che la pesca al salmone fosse diventata maggiorenne e avesse accumulato un proprio corpus sostanziale di letteratura e arte. Il salmone era diventato il re dei pesci e la pesca al salmone lo sport del re. Non c'è da stupirsi che la fine del XIX secolo sia ancora considerata l'età d'oro della pesca al salmone, quando il pesce era abbondante e alla portata di un gruppo consistente di pescatori agiati o benestanti le cui esigenze erano soddisfatte da una nuova mini-industria di servizi lungo il fiume.
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e t n e t i n e P Rio
Di Giorgio CAvAtorti
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From the Rio Gallegos airport in Argentina it takes a couple of hours to reach the Estancia Rincon de los Morros where the Rio Penitente flows. This is the most upstream lodge on the Rio Gallegos. Its major tributary is the Penitente which crosses a part of Chile and arrives in Argentina, where the entire river is within this estancia. In fact, you can fish it from the border with Chile to the point where it enters the Rio Gallegos, a total of about 40 kilometres. Fishing stretches from November to the beginning of April, with the first
part of the season (November-December) for the large sedentary brown trout and later also for the large sea run brown trout that come up from the sea. Just for clarity, the trout are the same. They are always very normal brown and some have the instinct to go into the sea and others don't. The result is that, at the same age, those that have fed in the sea are 10 times larger and run up to reproduce from January to March. Obviously the tides, temperatures and levels of the Rio Gallegos determine the various uprising
Dall’ aeroporto Di Rio Gallegos in Argentina occorrono un paio d’ore per arrivare all’Estancia Rincon de los Morros dove all’interno scorre il Rio Penitente. Questo è il lodge più a monte sul Rio Gallegos. Il suo affluente maggiore è il Penitente, attraversa una parte di Cile e arriva in Argentina, dove tutto il fiume è all’interno di questa estancia. Si pesca infatti dal confine con il Cile fino al punto in cui si immette nel Rio Gallegos, in totale una quarantina di chilometri. La pesca va da novembre all’inizio di aprile, con la prima parte della stagione
(novembre-dicembre) per le grosse fario stanziali e successivamente anche per le grosse sea run brown trout che risalgono dal mare. Giusto per chiarezza, le trote sono le stesse, sono sempre normalissime fario, ma a qualcuna scatta l’istinto di scendere in mare e ad altre no. Il risultato è che alla stessa età quelle che si sono alimentate in mare sono 10 volte più grandi e risalgono per la riproduzione da gennaio a marzo. Ovviamente maree, temperature e livelli del Rio Gallegos determinano le varie ondate di risalita anche
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waves also in the Rio Penitente. February and March are usually the best months to find the maximum amount of fish in this splendid river. The conformation of the river and its beauty cannot be compared to the other rivers in Patagonia; small scrapes and flats with a maximum depth of 1.5 meters mean that this river has the perfect characteristics for fly fishing. Unlike Rio Grande and Rio Gallegos, Rio Penitente also has many curves and some trees, making it a little more protected from the wind, which is essential for fishing in
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these areas. Without that, in fact, the bottom is not moved and does not release food for the trout. So the wind is fine, unless it exceeds 45 km per hour, when fishing becomes accessible only to expert casters. Fishing for sedentary browns is best done with dry terrestrials or small traditional flies with a 9-foot rod line and tail 5 or 6. But be careful that at any time a Sea Run can bite, and here the size is usually around 8 to 10 kg, which puts the equipment in difficulty. For this reason we use flies, also of small size, mounted on
nel Rio Penitente, e solitamente febbraio e marzo sono i mesi migliori per trovare il massimo del pesce in questo splendido fiume. La conformazione del fiume e la sua bellezza sono impareggiabili nei confronti degli altri fiumi della Patagonia; piccoli raschi e piane con una profondità al massimo di 1,5 metri fanno sì che questo fiume abbia le caratteristiche perfette per pescarlo a mosca. Rio Penitente ha inoltre molte curve e qualche albero, a differenza del Rio Grande e Rio Gallegos, il che lo rende un po’ più protetto dal vento che è indispensabile
per pescare in queste zone. Senza quello infatti il fondo non viene smosso e non rilascia cibo per le trote. Quindi bene il vento, a meno che non superi i 45 km all’ora, quando la pesca diventa accessibile solo ai lanciatori esperti. La pesca alle fario stanziali si fa bene a secca con terrestrial o piccole mosche tradizionali con una canna 9 piedi coda 5 o 6, ma attenzione che in qualsiasi momento può abboccare una Sea Run, e qui la taglia è solitamente sugli 8, 10 kg, il che mette in difficoltà l’attrezzatura. Per questa ragione si utilizzano mosche, anche se di
extremely resistant hooks. The same goes for the section of the line, which in fact is rarely below 0.28 in diameter so as not to risk losing the trout of the week. The Penitente valley is a natural park and I have rarely seen in Argentina such a varied concentration of animals including foxes, skunks, armadillos in the evening hours, and many Nandu, the small Patagonian ostrich, as well as wild herds of horses, guanacos and eagles of all kinds. Fishing management is exclusive to the Rincon Flyfishing lodge, which has only
8 rods available per week distributed with an intelligent rotation between Rio Penitente and Gallegos so that every day you can fish both in the Gallegos with a two-handed rod and in the Penitente with the one-hand rod. What makes this lodge one of the best in southern Patagonia is their having a restaurant of the highest quality and fishing guides selected from the best lodges in the area led by a Tierra del Fuego fishing legend named Diego, together with competitive prices.
taglia piccola, montate su ami estremamente resistenti. Lo stesso vale per la sezione del filo, raramente infatti si scende sotto allo 0,28 di diametro per non rischiare di non perdere la trota della settimana. La vallata del Penitente è parco naturale e raramente ho visto in Argentina una concentrazione così varia di animali fra cui volpi, puzzole, armadilli nelle ore serali, e tantissimi Nandu, il piccolo struzzo della Patagonia, oltre ai branchi selvaggi di cavalli, guanachi e aquile di ogni genere. La gestione della pesca è esclusiva del lodge Rincon
Flyfishing ed ha a disposizione solamente 8 canne alla settimana, distribuite con una rotazione intelligente fra Rio Penitente e Gallegos, in modo che tutti i giorni si pesca sia nel Gallegos con canna a due mani che nel Penitente con la canna ad una mano. Un ristorante di altissima qualità e guide di pesca selezionate fra i migliori lodge della zona capitanate da una leggenda della pesca in Terra del Fuoco di nome Diego, insieme ad un prezzo competitivo, rendono questo lodge uno dei migliori del sud della Patagonia.
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Fly Fishing
Mastallone THE GREEN VALLEY
About an hour from Milan and the major airports, not far from Lake Maggiore and Lake Como, there is a small valley now known throughout the world as a small paradise for fly fishing. We are in the Italian Piedmont, at the foot of the Alps and Monte Rosa, this is where crystalline rivers flow, populated by an incredible density of trout, including the famous Marble Trout! Valsesia and its tributaries are considered the cradle of Italian fly fishing thanks to the ancient Valsesian fishing technique. The fly fishing museum in the town of Varallo is an important example of this.
Info:
msseflyfishing@gmail.com
n i n o p r Ta a c i r a t s o C
The giAnts Brian McGilly
The anchor dug into the soft muddy bottom, locking the boat onto a creek about 50 feet from where the last tarpon rolled. Myriad of rainforest creatures appeared in the lush habitat surrounding us as I examined the ring of the rod tip and saw the coiled rat tail. Nothing was more stunning than troops of howler monkeys roaring at each other in unison from across the river, and a primal sense of “we are not alone” crept over the boat as a giant tarpon crashed behind us and frantically jumped out of the water. It goes without saying that we were in the right place. Thousands of adult tarpon migrate south along the western Caribbean from far northern Florida each year. Ancestral memory prompts some of these majestic giants to remain in the coastal waters of Costa Rica, while others continue to travel approximately 300 miles up Nicaragua's Río San Juan to northern Costa Rica. When the tarpons arrive, seasonal rains flood the immense lagoons to create an inland sea surrounded by volcanoes and filled with other primeval creatures such as tropical needlefish, sawfish and freshwater bull sharks. This collection
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L'ancora scava nel morbido fondo fangoso facendo oscillare la barca in una insenatura a circa 50 piedi da dove è rotolato l'ultimo tarpon. Una miriade di creature della foresta pluviale si esprimono nell'habitat lussureggiante che ci circonda mentre esamino l'anello della cima della canna e vedo la coda di topo arrotolata. Niente è più sbalorditivo delle truppe di scimmie urlatrici che ruggiscono l'una contro l'altra all'unisono dall'altra parte del fiume, e un senso primordiale di "non siamo soli" si insinua sulla barca mentre un gigantesco tarpon si schianta dietro di noi e salta freneticamente fuori dall'acqua. Inutile dire che siamo nel posto giusto. Ogni anno migliaia di tarpon adulti migrano a sud lungo i Caraibi occidentali dall'estremo nord della Florida. La memoria ancestrale spinge alcuni di questi maestosi giganti a rimanere nelle acque costiere del Costa Rica, mentre altri continuano a viaggiare per circa 300 miglia lungo il Río San Juan del Nicaragua fino al Costa Rica settentrionale. Al momento dell'arrivo dei tarpon, le piogge
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stagionali inondano le immense lagune per creare un mare interno circondato da vulcani e pieno di altre creature primordiali come aguglie tropicali, pesci sega e squali toro d'acqua dolce. Questa collezione di predatori arcaici è qui per molestare le numerose specie di pesci esca trascinate nelle lagune dal pesante diluvio annuale. Aspettiamo trepidanti il prossimo attacco poiché ogni paio di minuti la superficie del fiume si apre mentre un tarpon inghiotte il pesce esca che esce da un torrente della giungla che si unisce al sistema principale. Il piano è quello di lanciare sui pesci che emergono, proviamo con una grande mosca arancione attraverso il canale e la vediamo scomparire nella bocca di un gigantesco tarpon. Il tempo si ferma quando il pesce scopre il suo errore, e con alcune potenti ferrate provochiamo un'improvvisa realizzazione che porta alla reazione di 6 piedi di tarpon arrabbiato; spruzzi d'acqua attraverso l'aria e lungo il fiume. A differenza dei luminosi pesci dell'oceano, i tarpon della giungla hanno subito una trasformazione per adattarsi alle acque tanniche, e guardare una tale bestia marrone dorato che vola in aria contro il fogliame verdeggiante è davvero un incontro con una creatura d'altri tempi. La battaglia è iniziata. Calata l'ancora, usiamo la barca per allontanare la bestia da rami e argini mentre facciamo il possibile per rimanere in contatto tra un salto e l'altro e resistere alla potente corrente del fiume. Alla fine raggiungiamo una situazione di stallo a diversi metri a valle in una pozza
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of archaic predators is here to harass the many baitfish species swept into the lagoons by the heavy annual flood. We eagerly awaited the next attack, since every couple of minutes the surface of the river opened up as a tarpon gobbled up the bait fish coming out of a jungle stream that joined the main system. The plan was to cast on the fish that emerged. We tried a big orange fly across the channel and saw it disappear into the mouth of a giant tarpon. Time stood still as the fish discovered its mistake, and with some powerful strikes we caused a sudden realization, which lead to the reaction of the 6-feet angry tarpon; water splashed through the air and along the river. Unlike the luminous fish of the ocean, the tarpons of the jungle undergo a transformation to suit the tannic waters, and watching such a golden brown beast soar through the air against the verdant foliage was truly an encounter with a creature from another time. The battle had begun. Once the anchor was dropped, we used the boat to push the beast away from branches and banks, while doing what we could to
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più lenta, e una sistematica battaglia di centimetri porta l'equipaggio a toni smorzati di tensione pensierosa. Mentre la mosca sembra essere ben posizionata, l'amo sembra ora incredibilmente piccolo rispetto alla possente testa di pesce. Passa un'ora e con un pesce enorme che galleggia a bordo della barca scattiamo qualche foto e optiamo per andare a mangiare un boccone. Con la laguna alta e l’acqua completamente sopra le sue sponde, non ci sono spiagge normalmente utilizzate per arenare questi pesi massimi, e quando due mani finalmente si collegano alla mandibola inferiore del tarpon sia il pescatore che il capitano si tuffano nelle erbacce profonde fino al collo per cullare e rilasciare il pesce. Per tutto il tempo, i tarpon hanno cacciato diligentemente allineati in una catena di scintillanti oro e argento lungo le sponde. Mentre il nostro pesce catturato riprende forza e si spinge di nuovo nell'acqua torbida, un'esplosione acquatica lontana indica solo una cosa: è ora di farlo di nuovo.
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stay connected between jumps and resisted the powerful current of the river. Eventually we reached a stalemate several meters downriver in a slowermoving pool, and a systematic battle of inches brought the crew to muffled tones of thoughtful tension. While the fly appeared to be well placed, the hook now seemed incredibly small compared to the mighty fish head. An hour passed and with a huge fish floating aboard the boat, we snapped some photos and opted to go for a bite to eat. With the high lagoon and the water completely above its banks, there are no beaches normally used to land these heavyweights, and when two hands finally connected to the tarpon's lower jaw, both angler and captain dived into the deep weeds up to around the neck to cradle and release the fish. All the while, the tarpons diligently hunted, lined up in a chain of gleaming gold and silver along the banks. As our caught fish gathered strength and thrust itself back into the murky water, a distant aquatic explosion indicated only one thing: it was time to do it again.
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