H2omagazine

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H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

€ 7 per chi pratica il ”catch & release” € 14 per gli altri

VIAGGI > Le trote giganti del Lago Strobel > Ossiacher See > Il lago Sheelin in Irlanda > Umba is back > La culla del ghiacciaio > Farquhar, l’ultimo paradiso

INTERVISTE > Alessandro Seletti

STORIA & COLLEZIONISMO > Halford e Marryat



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SOMMARIO

VIAGGI 8

The Giant Trout of Lake Strobel in Patagonia, Argentina Le trote giganti del Lago Strobel in Patagonia Argentina

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Ossiacher See

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Lough Sheelin. Ireland Il lago Sheelin in Irlanda

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Umba is back

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The cradle of the glacier La culla del ghiacciaio

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Farquhar, the last paradise Farquhar, l’ultimo paradiso

INTERVISTE 30 Alessandro Seletti, between nature and photography STORIA & COLLEZIONISMO 52

Halford e Marryat: i padri della pesca a mosca secca


SOMMARIO

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Anno V - Numero 2 Estate 2012

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H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

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VIAGGI > Le trote giganti del Lago Strobel > Ossiacher See > Il lago Sheelin in Irlanda > Umba is back > La culla del ghiacciaio > Farquhar, l’ultimo paradiso INTERVISTE > Alessandro Seletti STORIA & COLLEZIONISMO > Halford e Marryat

COPERTINA ESTATE 2012.indd 1

21/05/12 14:08

In copertina fotografia di Stephan Dombaj

H2O anno V Giugno 2012 Direttore Responsabile Sara Ballotta

Giorgio Cavatorti Direttore Editoriale

Pescare... Viaggiando

Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Vice Direttore Dante Iotti Caporedattore Emilio Arbizzi Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Guido Sesani, Alessandro Seletti, Russell Symons, Bernard Lunel, Davide Andreoli, Angelo Lanci. Servizi esterni Sandro Mediani Art Director Giuditta Soavi giuditta@edigrafica.net Collaborazione Grafica Omar Gade Stampa: “Tipografia Moderna” Bologna (BO) Fotografi di Redazione: Marco Agoletti, Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi, Silvia Rioli Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 7,00 Arretrato € 10,00 Abbonamento annuo € 25,00 Abbonamento estero € 45,00 L’abbonamento si può pagare tramite: Bonifico bancario IBAN IT23Y0760102400000007504417 C/C Postale n° 7504417 Intestato a H2O srl - Via Rodolfo Audinot,4 - 40134 BOLOGNA Gli abbonameni non disdetti un mese prima della loro scadenza,con lettera raccomandata, si intendono automaticamente rinnovati Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione. Per informazioni sugli abbonamenti : +390516641191-+390510452815

Protagonisti di questo numero sono i laghi, dallo Strobel Lake in Patagonia Argentina, probabilmente il bacino con le trote iridee più grandi al mondo,all’Ossiacher See in Austria nella riserva dell’hotel Landskron, per proseguire con un pezzo dell’amico Russell Symons sulle mosche di maggio in un bellissimo lago irlandese. Un articolo di Emilio Arbizzi sull’ Appennino Reggiano ci ricorda che non è necessario andare dall’altra parte del mondo per vedere luoghi meravigliosi e, per la sezione dedicata alla storia, il ritratto di due grandi della pesca a mosca: Halford e Marryat. Guido Sesani ci fa volare sull’atollo di Farqhuar, meta ambita per chi ama il salt water flyfishing e Bernard Lunel ci porta sull’Umba, spendido fiume nella penisola di Cola in Russia, ritornato al vecchio splendore. L’ intervista al bravo fotografo Alessandro Seletti chiude il numero. Questo numero estivo verrà distribuito all’Efftex di Parigi il primo weekend di giugno, dove sarà presente la redazione di H2o Magazine. Gli altri appuntamenti di giugno sono il corso di pesca a mosca per donne in Austria (informazioni all’interno nella pagina pubblicitaria) e il primo corso di pesca per bambini al Colle del Sole sull’Appennino Reggiano (ulteriori informazioni in Redazione). Buona lettura Giorgio Cavatorti

In this issue lakes play the leading role, you will read about Lake Strobel in Argentine Patagonia, where you can find the biggest rainbow trout in the world, the Ossiacher See in Austria in the reserve of Landskron Hotel and finally an article by our friend Russell Symons about May flies on a wonderful Irish lake. A piece by Emilio Arbizzi on the Apennines near Reggio Emilia reminds us that you don’t need to reach the other side of the world to see fantastic places and in the section dedicated to history the portrait of two great fly fishermen: Halford and Marryat. Then we fly with Guido Sesani on the Farqhuar atoll, a unique destination for those who like salt water fishing, and Bernard Lunel takes us to Umba, a superb river in the peninsula of Cola in Russia, now returned to former glory. The interview to the excellent photographer Alessandro Seletti closes the issue. This summer issue will be distributed at Efftex in Paris on the first weekend of June, where H2o staff will be present. The other important events in June are the flyfishing course for women in Austria (info inside the magazine) and the first flyfishing course for children at Colle del Sole on the Apennines near Reggio Emilia (our staff will be glad to give you further information). Enjoy your reading Giorgio Cavatorti

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The Giant Trout of Lake Strobel 8


by Giorgio Cavatorti Photos by Giorgio Cavatorti, Angelo Lanci and John Sherman


When you mention this lake, the first two things that come to mind are the huge trout that live in this earthly paradise and all the broken rods you bring back home. Once arrived in El Calafate, in the Argentinean Patagonia, it takes about a good 5 hours’ ride on an off-road vehicle to reach the lodge “Laguna Verde”, where we fished in March 2012. In fact, the last 200 km are off-road and you must drive at a walking pace. The Laguna Verde lodge is located approximately 20 minutes from Lake Strobel, on the shore of another lake, Laguna Verde indeed, which is also rich in fish. At the moment this is the only accommodation of good quality near Lake Strobel, with excellent food and rooms provided with a bathroom and warm water. The lodge can host 10 fishermen and the season runs from November till the end of April. It owns a big part of the lake as well as about a dozen kilometers of the only tributary of the lake, the Rio Barrancoso. This stream has a modest flow in March, but many trout which came up to spawn in


Quando si nomina questo lago, le prime due cose che vengono in mente sono le immense trote che popolano questo paradiso terrestre e tutte le canne rotte che si riportano a casa. Arrivati a El Calafate, nella Patagonia Argentina, ci vogliono circa 5 ore buone di fuoristrada per raggiungere il lodge Laguna Verde in cui abbiamo pescato nel marzo 2012. Gli ultimi 200 km infatti sono di fuoristrada e si deve procedere a passo d’uomo. Il lodge Laguna Verde è situato a circa 20 minuti dal lago Strobel, sulla riva di un altro lago, il Laguna Verde appunto, anch’esso molto pescoso. Al momento questa è l’unica accomodation di buona categoria situata nelle immediate vicinanze del lago Strobel, con un’ ottima cucina e camere dotate di bagno ed acqua calda.

Il lodge può ospitare 10 pescatori e la stagione va da novembre fino alla fine di aprile, possiede una grossa parte di lago e anche una decina di chilometri dell’unico immissario del lago, il rio Barrancoso. Questo torrente in marzo ha una portata modesta, ma molte delle trote che sono risalite per deporre in novembre rimangono qui, perciò è incredibile vedere pesci di 5,6 kg in buche che in Europa ospiterebbero pesci di misura molto inferiore. È un fiume torrentizio con grosse buche e piccole correnti, dove si pesca bene a secca sia a scendere che a risalire e dove le trote prendono una colorazione simile alle steel head del British Columbia, compresa la taglia. La destinazione è interessante anche per i non pescatori amanti della natura, che si pos-

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November remain here. Therefore, it is amazing to see 5,6 kg fish in holes which would host much smaller fish in Europe. It is a torrential river with big holes and small streams, where you dry-fish well, both upstream and downstream, and where the trout takes a color similar to the steelheads of British Columbia, including the size. The destination is also interesting for those who don’t fish but love nature, who can have fun by observing many animals and birds living there and by visiting some archeological sites with ancient cave art. The day’s schedule is very well-organized: breakfast at 8 o’ clock and then you leave for the fishing trip with one guide every 2 fishermen; during the day you move around by off-

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road vehicles or by comfortable quads parked in strategic points near the lake. You always need to find bays sheltered from the wind, the big enemy of this destination, which is a tough test for the best caster, even with two-hand rods. In various parts of the lake shelters from the wind have been built, places where you can have lunch and have some rest. You come back at 8 in the evening and then have dinner together at 9. The quality of the food is excellent. TV, telephone and perfectly working Wi-Fi connection are available as well. As for fishing, it must be said that the average size of the fish is bigger and the number of catches are higher than usual, due to an exceptional factor, typical of this lake. The guides of the lodge explained me that this lake, conti-


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nuously swept by the strong wind, has a higher charge of oxygen than the other lakes in the area, and this exceptional oxygenation feeds a bio-fauna and a population of small gammarids, which are present in groups in all parts of the lake. You only need to overturn a stone to realize how much food those trout have at their disposal. With such a nourishment it isn’t difficult for the fish to eat, it just has to swim with its mouth open. Moreover, the tributary is made up of several upstream springs, which give the lake a constant temperature all year round. These factors have created a population of fish which eat 365 days a year, so that their growth is extraordinary and makes them reach incredible sizes. It must be added that these fish are not very selective, it is not uncommon to see groups of 4-5 trout ranging from 3 to 6 kg, that eat on the water surface. Personally I fished a lot afloat, with big Chernobyl flies, the biggest ones you can cast: this almost unique occasion to


sono divertire ad osservare i numerosi animali e uccelli che vi abitano e visitare alcuni siti archeologici con arte rupestre molto antica. La giornata è organizzata molto bene: colazione alle 8 e poi si parte per la battuta di pesca con una guida ogni 2 pescatori, durante il giorno ci si sposta con il fuoristrada o con comodi quad parcheggiati nei punti strategici del lago. Gli spostamenti sono indispensabili per trovare baie del lago riparate dal vento, il grande nemico di questa destinazione, che anche con canne a due mani mette a dura prova il miglior lanciatore. Nelle varie parti del lago sono stati costruiti dei ripari per il vento, luoghi in cui pranzare e riposarsi un poco prima di riprendere la pesca. Si rientra alle 8 di sera

per cenare insieme alle 9. La qualità della cucina è ottima, sono disponibili inoltre tv, telefono e connessione wifi perfettamente funzionante. Per quanto riguarda la pesca va detto che la taglia media dei pesci e il numero di catture non è normale, tutto questo per un fattore eccezionale tipico di questo lago. Le guide del lodge mi hanno spiegato che questo lago, spazzato continuamente dal forte vento, ha una carica di ossigeno più alta rispetto agli altri laghi della zona, questa ossigenazione fuori dal comune alimenta una biofauna e una popolazione di piccoli gammaridi che sono presenti a nuvole in tutte le parti del lago, basta rovesciare un sasso per rendersi conto del nutrimento esagerato che hanno a disposi-

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secca non andava persa. Si cattura molto bene anche con piccoli streamer, ma sempre con code galleggianti, e spesso a vista. L’attrezzatura va proporzionata a questi mostri, canne a una mano 9 piedi code 8,9 con leader robusti e finale del 35 di diametro. Chi ama la canna a due mani sarà avvantaggiato nei confronti del vento, mettete in valigia quelle che portereste per andare a pescare salmoni. Nonostante questa attrezzatura da tonni spesso capita di spezzare il finale o di trovare qualche pietra sul fondo che taglia la lenza. Dopo molti viaggi di pesca in Argentina, Cile, Nuova Zelanda e altri luoghi con trote grosse non mi sarei mai aspettato una taglia media così alta. Sicuramente sono le trote più grosse al mondo (e facili da catturare).

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dry-fish huge trout couldn’t be wasted. You can catch very well with small streamers too, but always with floating lines and often at sight. The equipment must be proportional to these monsters, onehand 9 feet rods, 8-9 lines with sturdy leaders and line ends with 35 mm diameter. Those who love two-hand rods will have an advantage over the wind and should put in their suitcase what they would bring for salmon fishing. Despite this tuna-like equipment, it often happens that the line end often breaks and you can also find some stones on the bottom which cut your line. After several fishing trips to Argentina, Chile, New Zealand and other places with big trout, I would have never expected such a considerable average size. They definitely are the biggest trout in the world (and easy to catch).


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Ossiacher See di: Davide Andreoli Photos: Davide Polazzi, Austrian Tourist Board

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There are places where nature is still untouched, wild places where man is an intruder, but there are also places where the hand of man has left a permanent mark, destroyed by concrete, by the wild exploitation of the territory, places where the intruder seems to be nature or part of it. Then there is Carinthia: a land where the hand of man is not a breaking element, but it represents a balance between intervention and preservation. In Carinthia nature has drawn a fabulous landscape and has built a wealth of biodiversity and natural resources that its inhabitants have been able to recognize as such, keeping their value and enjoying their fruits. This water-rich land, with streams, lakes, rivers and resurgences, surface waters which are so pure that can be drunk, is just a few steps from Italy. These waters are teeming with fish and can meet the Italian fishermen’s expectations. The Ossiacher See is located about 40 km

from the Italian border, near Villach, a small town of ca. 50,000 inhabitants, a historical crossroad between Italy, Austria and Slovenia, at present a bustling business centre and the second largest city in Carinthia after the capital Klagenfurt. The Austro-Hungarian traces are still to be noticed here and there on the streets of the historic centre, which is elegantly sober, tidy and clean like the countryside surrounding it, studded with drooping-roofed flower-balconied houses, with woods, meadows and villages, often gathered around little sharp-towered churches. The Ossiacher See is located east of the centre of Villach; it can be reached from the suburb of Landskron. The lake, which is long-shaped, is the third biggest Austrian basin and extends for ca. 11 km longitudinally, while the width varies from 600 to 1700 metres and the maximum depth reaches 52 metres. The Club Landskron is situated in the

Ci sono luoghi dove la natura è ancora incontaminata, luoghi selvaggi, dove l’uomo è, a tutti gli effetti, un intruso. Ci sono anche luoghi dove invece la mano dell’uomo ha lasciato un segno indelebile, sfregiati dal cemento, dallo sfruttamento selvaggio del territorio, luoghi dove l’intruso sembra essere la natura o parte di essa. E poi c’è la Carinzia: una terra dove la mano dell’uomo non è elemento di rottura, ma opera nel rispetto dell’equilibrio tra intervento e conservazione. In Carinzia la natura ha disegnato un paesaggio da favola, ha costruito un tesoro di biodiversità e di ricchezze naturali che i suoi abitanti hanno saputo riconoscere come tali, mantenendone il valore e godendone i frutti. Una terra ricchissima di acque: torrenti, laghi, fiumi e risorgive, acque di superficie pure a tal punto da essere potabili, a due passi dall’Italia. Acque che pullulano di pesci e possono soddisfare le aspettative dei pescatori italiani.

L’Ossiacher See si trova a circa 40 km dal confine italiano, nei pressi di Villach, una cittadina di circa 50.000 abitanti, storico crocevia tra l’Italia, l’Austria e la Slovenia, attualmente vivace centro commerciale e seconda città della Carinzia dopo il capoluogo Klagenfurt. Le vestigia austroungariche si notano ancora qua e là tra le vie del centro storico, elegantemente sobrio, ordinato e pulito come la campagna che lo circonda, costellata di case con i tetti spioventi e i balconi fioriti, di boschi, praterie e piccoli centri spesso raccolti attorno a chiesette dai campanili svettanti e acuminati. L’Ossiacher See si trova ad est rispetto al centro di Villach, lo si raggiunge dal sobborgo di Landskron. Il lago, di forma allungata, è il terzo bacino austriaco per grandezza e si estende per circa 11 km in senso longitudinale, mentre l’ampiezza varia dai 600 ai 1700 metri, la profondità massima raggiunge i 52 metri. Il Club Landskron si trova nel tratto


final stretch of the lake, where the cane shores extend almost as far as the exit of Seeback, the outlet river of the lake, among splendid little houses, gardens and shelter huts for boats, among ducks, coots and …the water bubbles of perches under-shore! The Club lies on a shore gradually sloping down towards the lake, provided with a wide garden on various levels, the lowest of which, just in front of the lake, is a real beach where grass, not sand, dominates. Sun-beds, pe-

dal boats, sailing boats, surfboards and a typical boat-house form the perfect equipment for those who don’t want to give up the atmosphere of a bathing holiday but without having to cope with the overcrowding and chaos which characterize our seacoasts. The Club also offers the possibility of hiking on the surrounding hills and gives you bikes to ride through the beautiful surroundings for several km on the cycle tracks which make Carinthia one of the most advanced regions with

finale del lago, dove le rive a canneto si avvicinano fino quasi ad incrociarsi all’uscita del Seeback, l’emissario del lago, tra splendide casette, giardini e capanni di ricovero per le barche, tra le anatre, le folaghe e…le bollate dei persici nel sottoriva! Il Club è adagiato su una riva che digrada dolcemente verso il lago, dotata di un ampio giardino a più livelli, il più basso dei quali, proprio davanti al lago, è una vera e propria spiaggia dove, invece della sabbia, a farla da padrona è l’er-

ba. Lettini da sole, pedalò, barche a vela, tavole da surf e una caratteristica boat-house formano il perfetto corredo per chi non vuole rinunciare al clima da vacanza balneare, senza però dover fare i conti con il sovraffollamento e il caos tipico dei litorali marittimi nostrani. Il Club offre anche la possibilità di fare trekking tra le colline circostanti, mette a disposizione biciclette con cui percorrere i bellissimi dintorni, attraverso i tanti km di piste ciclabili che fanno della Carinzia una del-

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respect to mobility on two wheels; the cycle path skirting the lake is particularly comfortable and charming. Moreover the club also offers a sauna (with a refreshing dive into the lake) and a large indoor swimming pool. The rooms are tidy, clean and comfortable. Finally, the self-service restaurant of the hotel offers excellent local and international dishes every day. The club gives fishermen the fishing licences for the Ossiachersee and for some stretches of the local watercourses; to fish on the lake you can use the club’s rowing-boats. Fishing The Ossiacher See is famous in Italy above all for carp-fishing and for lake whitefish fishing. However, it is possible to fish with any kind of technique, including spinning. We explored, mainly by fishing from the boat, the area near the Landskron

le regioni più all’avanguardia per quanto riguarda la mobilità sulle due ruote; particolarmente comoda e suggestiva la ciclabile che costeggia il lago. Non solo: il club offre anche una sauna (con tuffo rigenerante nel lago) e un’ampia piscina coperta. Le camere sono ordinate, pulite e confortevoli. Infine, aspetto assolutamente non marginale, il ristorante self service dell’hotel offre ogni giorno piatti di cucina locale e internazionale, di ottima qualità. Il club mette a disposizione dei pescatori i permessi per la pesca nell’Ossiacher See e per alcuni tratti di corsi d’acqua della zona; per la pesca nel lago è possibile utilizzare le barche a remi del club. La pesca L’Ossiacher See è famoso in Italia soprattutto per il carp-fishing e per la pesca al coregone. Tuttavia, nelle sue acque

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Club, that is to say the last stretch of the basin. Unfortunately, the three days spent in Landskron were characterized by a sharp change of season due to a perturbation which, in mid-September, has significantly dropped temperatures. The first two days were rainy and windy, which limited the fishing chances very much and even prevented us from sailing by boat on the second day. On the third day the weather got better and the external temperature increased. The presence of fish is evident under-shore, especially outside the reeds. These are, in particular, small-medium perch and rudd with bright red fins, in some cases of a considerable size. There are a lot of perch already near the boat-house and fair-sized specimens hang around the posts supporting the wooden roof and under the axes of the wharves, together with sun-perch which nest in a few centimetres’ water. They are cunning fish accustomed to human presence, hard

è possibile pescare praticamente con tutte le tecniche, tra cui, nel nostro caso, anche lo spinning. Abbiamo sondato, pescando soprattutto dalla barca, la zona adiacente il Club Landskron, in pratica il tratto terminale del bacino. Purtroppo, i tre giorni passati a Landskron sono stati caratterizzati da un netto cambio stagionale dovuto ad una perturbazione che, a metà settembre, ha fatto calare sensibilmente le temperature. Pioggia e vento hanno contraddistinto i primi due giorni, limitando notevolmente le possibilità di pesca, impedendo addirittura di uscire in barca il secondo giorno. Il terzo giorno è stato invece all’insegna di schiarite sempre più vaste e di un rialzo della temperatura esterna. La presenza di pesci è palese nel sottoriva, in particolare all’esterno dei canneti. Si tratta in particolare di persici medio piccoli e di scardolette dalle pinne rosso acceso, in alcuni casi di taglia notevole. I persici sono numerosi già nei pressi della boat-house, esemplari di


to deceive. Just outside there are shoals of small perch which are much keener on attacking our artificials. The most commonly used bait here is without any doubt the rubber: sickles and imitations of small worms are often bitten on entry into the water. Some results are also possible with small minnows and with

the classical rotating lures. The presence of chub, even of a good size, and of rudd willing to spring like predators on rotating lures and little fake fish, is frequent, too. We explored the rest of the water under-shore by boat, paying particular attention to the huge cane thickets which cover a good part of the shores,

discrete dimensioni si aggirano anche tra i piloni che sorreggono il tetto di legno e sotto le assi dei pontili, in compagnia dei persici sole che nidificano in pochi centimetri d’acqua. Sono pesci smaliziati, abituati alla presenza dell’uomo, difficili da ingannare. Appena fuori invece, si trovano branchi di persicotti molto più

disponibili ad avventarsi sui nostri artificiali. L’esca principe qui è senz’altro la gomma: falcetti ed imitazioni di vermetti vengono spesso azzannati al loro ingresso in acqua. Qualche risultato si può avere anche con piccoli minnows e con i classici rotantini. È frequente la presenza di cavedani, anche di buona taglia, e di


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also advancing into the stretch where the lake turns into a river. The clear water allows you to clearly see the rather flat bottom (among other things, the depth in this area is fairly low), free of algae, where you can rarely find lying trunks and sticks, which should be the den of the white fish, which, in its turn, shall be eaten by the perch, whereas the food chain shall be closed by the big pike. We were able to ascertain the presence of white fish and perch, but we couldn’t find any esocidae, not even when we shifted our range of action to the central part of the lake, on deeper bottoms. However, we collected some evidence from local fishermen, who assured us that, if you pole-and-line fish from the boat, pike, even of big sizes, are not uncommon. Brown and lake trout can be found in the lake as well, though they are not easy to bring near the hook, and are certainly more present in the eastern part of the lake. Moreover, the Ossiacher See is a well-popu-

lated basin by sheat-fish, which, in Austria, don’t have reputation of fierce devourers and destroyers of the ecosystem as they have in Italy but are, on the contrary, fish protected by a periodical prohibition on fishing and a minimum size. To sum up, the most widespread spinning fish is without doubt the perch, which is very abundant under-shore and in the external part of cane thickets. You can fish from shore as well as by boat using light equipment by varying, if anything, only the length of the rod, which should be preferably shorter when from the boat. With a 2.40, however, you can easily face both situations, if combined with a 2500 well-equipped with a good 0.18. As for baits, as mentioned above, the most important role is played by rubber, but also minnows and rotating lures can work very well; the latter are in particular very attractive to rudd, too, which are not valuable fish, but can provide you some fun when you have them near your rod.

scardole ben disposte a scattare come predatori su rotanti e pesciolini finti. Con la barca abbiamo sondato il resto dei sottoriva, con un’attenzione particolare ai vasti canneti che ricoprono buona parte delle sponde, inoltrandoci anche nel tratto dove il lago diventa fiume. L’acqua limpidissima permette di individuare con chiarezza un fondale (tra l’altro la profondità in questa zona è abbastanza bassa) piuttosto uniforme, privo di alghe, dove raramente sono adagiati tronchi e “legnere” che dovrebbero fare da tana per il bianco che, a sua volta, farà da foraggio per il persico per poi chiudere la catena con il grosso luccio. Abbiamo potuto appurare la presenza del bianco e dei persici ma non siamo riusciti a tirare fuori nessun esocide, nemmeno spostando il nostro raggio d’azione nella parte centrale del lago, su fondali più marcati. Tuttavia, abbiamo raccolto testimonianze di pescatori locali che, pescando a traina con la barca, ci hanno garantito che

i lucci, anche di taglia, non sono infrequenti. Nel lago sono presenti anche trote fario e lacustri che, però, non sono certo facili da portare a tiro di lenza e che sono certamente più presenti nella parte orientale del lago. Inoltre, l’Ossiachersee è un bacino ben popolato dai siluri che, in Austria, non hanno la fama di divoratori accaniti e distruttori di ecosistemi che si sono guadagnati in Italia, ma sono, al contrario, pesci protetti da periodo di divieto e misura minima. Ricapitolando, il pesce da spinning più diffuso è senza dubbio il persico, presente in massa nel sottoriva e nella parte esterna dei canneti. Lo si può pescare sia da riva che dalla barca, utilizzando attrezzature leggere che differiscono, casomai, solo nella lunghezza della canna che, da natante, è da preferire di misura più corta. Con una 2,40 si riesce comunque ad affrontare agevolmente entrambe le situazioni, abbinata ad un 2500 ben fornito di un buon 0,18. Per quanto riguarda le esche, come già detto più


The equipment for pike must be much stronger, both if you fish it from shore and in the middle of the lake: a 2.40 rod with as much power as 50-80 gr, 4000 reel loaded up with 0.35 single line or, even better, a good plaited line. As bait, the big rotating lure with a red bow is always essential, especially if it is rapidly retrieved in shallow water near cane thickets; in deep water, on the contrary, you’d better use sinking minnows and leaded heads provided with rubber imitations. For

the cunning lake chub, the moment is more important than the bait: early dawn and late sunset are by far the best parts of the day to cheat the sly minnow, which, with less light, is certainly less reluctant to attack small silver rotating lures, small cranks and various imitations, among which the classical filibuster undoubtedly stands out.

sopra, è la gomma a fare la parte del leone, ma anche minnows e rotanti possono servire egregiamente la causa, questi ultimi, in particolare, risultano molto attrattivi anche per gli scardoloni del sottoriva, pesci non certo nobili ma sicuramente divertenti quando capitano a tiro di canna. Per il luccio, sia che lo cerchiamo vicino a riva, sia che ci indirizziamo verso il centro del lago, l’attrezzatura dev’essere molto più robusta: canna da 2,40 di potenza fino a 50-80 gr, mulinello

4000 caricato di monofilo dello 0,35 oppure, ancora meglio, di un buon trecciato. Come esca, il grosso rotante con fiocco rosso è sempre imprescindibile, soprattutto se recuperato vivacemente nell’acqua bassa vicino ai canneti; in profondità, invece, meglio utilizzare minnow affondanti e teste piombate armate di imitazioni in gomma. Per i furbi cavedani di lago, più che l’esca è importante il momento: le prime luci dell’alba e le ombre del tramonto costituiscono gli orari di gran lunga

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OTHER WATERS At the Club Landskron you can also purchase licenses to fish in waters other than those of the lake. The area is full of running waters: streams and rivers of various dimensions, among which the Gail and the Drau, where you can allure with the spinning technique both brown and rainbow trout, and the famous Hucho, the typical salmonid of this region,

capable of reaching really considerable sizes (the world record is a specimen above 34 Kg fished right here in the Drau), of course in addition to various minnows (in particular the omnipresent chub) and pike.

migliori per ingannare l’astuto ciprinide che, nelle ore meno luminose del giorno, è certamente meno ritroso ad attaccare piccoli rotanti argentati, crankettini ed imitazioni varie, tra le quali spicca senza dubbio il classico filibustiere.

anche per pescare in acque diverse da quelle del lago. La zona è ricca di acque correnti: torrenti e fiumi di varie dimensioni, tra cui la Gail e la Drava, dove si possono insidiare a spinning trote fario, iridee ed il famoso huco, il salmonide tipico di questa regione, in grado di raggiungere taglie davvero considerevoli (il record del mondo è di oltre 34 Kg ed è stato pescato proprio in Drava) oltre, ovviamente, a vari ciprinidi (in particolare gli onnipresenti cavedani) e ai lucci.

ALTRE ACQUE Presso il Club Landskron è possibile acquistare i permessi

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Alessandro Seletti BETWEEN NATURE AND PHOTOGRAPY INTERVIEW - INTERVISTA Interview to our photographer Alessandro Seletti a cura della redazione



Alessandro parlaci un po' di te, come nasce la tua passione per la natura? Credo che ognuno di noi abbia dentro di sé un’ istintiva attrazione per la natura. Tale attrazione nel mio caso si trasforma in una necessità continua, un desiderio che può essere soddisfatto solo con una totale immersione in luoghi incontaminati. Prediligo zone solitarie dove è possibile "ascoltare" la natura. Spesso in questi luoghi la solitudine favorisce la riflessione ed accresce il senso di avventura. Credo che il pescatore a mosca in tali circostanze possa provare le stesse sensazioni. Come è avvenuto il tuo incontro con la fotografia? Ben presto il vivere situazioni particolari non mi era sufficiente e ho sentito il bisogno di fissare i ricordi in qualcosa che fosse indelebile. Anche i racconti che facevo mi sembravano spesso incompleti, non del tutto adatti a trasmettere le emozioni provate. Spesso il ricordo, col passare del tempo, si deforma e in alcuni casi perde brillantezza e colore. Ho imparato a raccontare attraverso le mie immagini. La fotografia è sempre un’ interpretazione della realtà, ma una volta fatto, lo scatto diventa eterno. Ho cominciato a fotografare con una

macchina manuale, poi per esigenze facilmente intuibili, mi sono fatto corrompere dalla tecnologia ed oggi sono sicuramente un fotografo "digitale". Però tu non sei un pescatore, in che modo ti sei avvicinato alla fotografia di pesca? Spesso durante i miei viaggi e le mie escursioni incontravo lungo i fiumi i pescatori, ma non mi ero mai soffermato a fotografarli. In seguito sono stato contattato dalla rivista H2O che necessitava di immagini di natura. Ho conosciuto così un "magazine " nuovo, attento ai problemi dell'ambiente e spinto dal desiderio di mostrare ai lettori, non solo immagini di pesca ma anche le bellezze circostanti, i luoghi incantati che spesso fanno da cornice alla vostra passione. Non conoscevo la pesca alla mosca e sono rimasto affascinato da una disciplina dove la preparazione del materiale ed i tanti "rituali" che precedono la cattura sono altrettanto importanti. Apprezzo molto il fatto che nascano sempre più zone" no kill" ove il pesce una volta catturato viene lasciato libero. Ho cominciato così a seguirvi nei viaggi e a riprendere scene di pesca. Inoltre i fiumi ed i laghi sono sempre frequentati dagli animali ed in questo modo mi è possibile documentare la vita circostante.


Well then, Alessandro, let’s speak about you, how did your passion for nature start? I think that everyone of us has an instinctive attraction to nature. In my case this attraction is a continuous necessity, a desire that can only be satisfied with a full immersion in uncontaminated places. I prefer lonely spots where you can "listen� to nature. In such places, solitude often leads to reflection and increases the sense of adventure. I think that this is also what fly-fisherman must feel. How did you come across photography? Quite soon, living special experiences was no longer

enough for me and I felt the need to fix my memories into something permanent. My recollections often seemed incomplete and not entirely appropriate to transmit the emotions I had felt. As time goes by, memories are distorted and in some cases they lose their brightness and colour. I have learnt how to narrate through my images. Photography is always an interpretation of reality, but once the photo is taken, it becomes eternal. I began taking photos with a manual camera, then, for reasons which are easy to understand, I have been persuaded by technology and nowadays I am definitely a "digital" photographer.


Quali sono le immagini di pesca che prediligi? Sicuramente quelle di "atmosfera" dove il paesaggio fa da cornice. Alba e tramonto aiutano molto in questo genere di scatti. Poi i controluce ,dove l'acqua diventa argento ed i contorni si esaltano. Sicuramente la fotografia è questione di attimi e bisogna cercare di non farsi trovare impreparati. Il momento del lancio o il salto di un pesce in particolari situazioni di luce non ammettono sbagli e spesso non concedono una seconda occasione. Interessanti sono anche le immagini dei particolari. Le mosche, con i loro colori, nonché la loro preparazione forniscono spesso spunti notevoli. L'anno scorso una tua fotografia di un lupo è arrivata in finale al Veolia Wildlife Photographer of the Year, il più prestigioso concorso al mondo

di natura, è il lupo il tuo animale preferito? Devo necessariamente fare una premessa: come fotografo ricerco immagini straordinarie che in quanto tali non sono di esclusivo appannaggio di animali rari. Ho visto immagini bellissime di farfalle comuni o di animali domestici come i gatti. In quanto appassionato di natura però cerco spesso luoghi lontani ed animali schivi e solitari. Il lupo non è il solo, però ha un fascino quasi ineguagliabile ed è molto difficile da ingannare. Un giorno vorrei anche riuscire anche solo a vedere un leopardo delle nevi e una tigre siberiana. Ho fotografato anche i Grizzly, animali che nel nord spesso convivono lungo i fiumi con i pescatori di salmone. E' sicuramente un soggetto molto interessante,ma non è come fotografare un lupo...


As you are not a fisherman, how did you approach fishing photography? During my travels and my excursions, I often met fishermen along the rivers, but I had never thought of taking photographs of them. Then I was contacted by H2O magazine, which needed wildlife photos, so I discovered a new "magazine " that cares about environmental issues and wants to show the readers not just fishing images, but also the surrounding beauties, the enchanted places that often frame this activity. I didn’t know fly-fishing and I got fascinated by this sport in which the preparation of the equipment and many "rituals" preceding the catch are very important as well. I much appreciate that there are more and more "no kill" zones, where the fish is set free after being caught. I thus began to follow you during your travels and to shoot fishing scenes. Moreover, the rivers and lakes are always inhabited by animals and in this way I can give a representation of the surrounding life. What are your favourite fishing images? Certainly those with an "atmosphere", where the landscape becomes a frame. Dawn and sunset are very helpful for this kind of shots. So is the backlighting, where the water becomes silver and

the contours are enhanced. Photography is of course a matter of moments and you must always be ready at the right time. The casting of the fly, the spring of a fish in special lighting situations, do not admit any mistakes and you rarely get a second chance. Images of details are interesting, too. Flies with their colours and their preparation often provide remarkable hints. Last year your photo of a wolf got to the finals of Veolia Wildlife Photographer of the Year, the world’s most prestigious competition of wildlife photography; is the wolf your favourite animal? I must make a preliminary statement: as a photographer, I look for extraordinary images, that, as such, are not necessarily images of rare animals. I have seen beautiful images of common butterflies or domestic animals like cats. However, as a nature lover, I often look for distant places and bashful and solitary animals. The wolf is not the only one, but it has an almost matchless charm and it is very hard to deceive. One day I’d like to see a snow leopard and a Siberian tiger. I also took photos of Grizzlies, animals that live in the north together with salmon fishermen. It is certainly a very interesting subject, but it is not like taking photos of a wolf.........





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by Russell Symons Fotografie di: Russel Symons ed Ente del Turismo Irlandese

Lough Sheelin Ireland


It would be easy to write about Lough Sheelin as a classic brown trout fishery in mid Ireland, to tell a tale of wild, hard fighting Brown trout rising to sip a mayfly from glistening water tinted a rich shade of bronze by the setting sun. Then in what seems just a few minutes, transforms into a totally quiet, stygian darkness, broken only by the sound of oars or the asthmatic put-put of outboard motors as the anglers try to find their way home through the reefs and rocks which guard Lough Sheelins shoreline. But this is such a story, with an added dimension, something often missed by the so clinical angling writers of today. To real anglers who listen to their instincts and feel something in their soul when they fish, Ireland is a place of myth and legend which will say something to you.... if you will but listen.

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As a wise man once said “there is more to fishing than just catching fish!” Never more true than when you fish the Loughs and Rivers of Ireland. To those of us who have fished Ireland for the last forty years Lough Sheelin has always been something of an enigma. When I was a young man on my first trips to Sheelin, it was a place for classic “top of the water” fishing and we caught Brown Trout which today would make headlines. But then some local farmers, catching up on modern methods and attitudes, put farm waste and pig slurry into the feeder streams and Sheelin began to die. Thus began a fight back by the Irish anglers which would truly make an epic story in its own right. Now, years later, after a protracted battle, the water quality is


Sarebbe facile scrivere del lago Sheelin come della classica riserva di trote fario nell’Irlanda centrale, raccontare una storia di trote fario selvagge che lottano alacremente per gustare un insetto uscito dall’acqua scintillante, alla quale il sole che tramonta conferisce una ricca sfumatura color bronzo. Dopo pochi minuti tutto è ricoperto dall’oscurità silenziosa, rotta solo dal rumore dei remi o dal rombo asmatico dei motori fuoribordo, quando i pescatori cercano di dirigersi verso casa procedendo attraverso le scogliere e le rocce che proteggono il litorale di Lough Sheelin. Ma questa è una storia con un valore aggiunto, qualcosa che spesso manca agli scrittori di pesca così freddi di oggi. Per i veri pescatori che ascoltano i loro istinti e sentono qualcosa nell’anima quando pescano, l’Irlanda è un luogo di miti e leggende che ha

qualcosa da dire....purché lo si voglia ascoltare. Una volta un saggio disse: “La pesca è molto di più che prendere pesci!” Ciò è soprattutto vero quando si pesca nei laghi e fiumi d’Irlanda. Per quelli come noi che pescano in Irlanda da quarant’anni, Lough Sheelin ha sempre rappresentato un enigma. Quand’ero giovane, alle prime esperienze, Sheelin era un luogo ideale per la classica pesca “a pelo d’acqua” e si catturavano trote fario che oggi farebbero notizia. Poi, però, alcuni agricoltori del luogo cominciarono a gettare i rifiuti delle fattorie e i liquami dei maiali negli affluenti e lo Sheelin cominciò a morire. Ebbe così inizio la controffensiva dei pescatori irlandesi che ha costituito una tappa fondamentale nella storia di questo fiume. Ora, dopo anni di lunga battaglia, la qualità dell’acqua sta di nuovo

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improving again, so much so that a report by the Inland Fisheries Ireland(IFI) in 2011, said that the Brown Trout numbers in Sheelin were at their highest levels since 1996. The Lough Sheelin Trout Protection Society have led this fight and are now leading a campaign for anglers to fish “Catch and Release” so that this great Lough returns to its very best as quickly as possible. What you have to remember is that Lough Sheelin is 7kms long and 3kms at its widest point, covering 1800 hectares of rich limestone water which has proven itself capable of breeding truly enormous wild Brown Trout. It is this rich water which supports an average size of 3 pounds(1.4kg), but frequently anglers catch these wild Brown Trout between 4 pounds(2kg) and 7 pounds(3.2kg). A good Lough Sheelin Brown Trout is indeed a trophy fish.... on a world

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scale. Wild fish are precious in today's world, “catch and return” is something we should all practice for fish such as these. The fishing season starts in March when the trout feed mostly on freshwater shrimp and louse. These flies are fished till the end of April along the rocky shore line and exposed points. Useful fly patterns at this time are Hares Ear, Mallard and Claret and Sooty Olive. Mid April the first major hatch of the year occurs to what is known in Ireland as the “Duckfly” which is a large chironimid and this hatch continues till early May. It is then that something magical in the fishing calendar starts to happen... the Mayfly start to show. This magic of the Mayfly is what brought me and my fishing buddy David Malpas back to Sheelin after so many years.


migliorando, tanto che un report dei Vivai Nazionali Irlandesi (IFI) ha registrato che nel 2011 il numero delle trote fario nel Sheelin non era mai stato a livelli così alti dal 1996. La Società per la Protezione delle Trote del Lago Sheelin ha portato avanti questa battaglia e sta ora conducendo una campagna affinché i pescatori pratichino il “Catch and Release”, così che il grande Lago torni nella sua forma migliore il più rapidamente possibile. Quello che va ricordato è che il lago Sheelin è lungo 7 km e largo 3 km nel suo punto più ampio, coprendo così 1800 ettari di ricca acqua calcarea che si è rivelata in grado di allevare trote fario veramente enormi. Sono queste ricche acque che portano una taglia media di 3 libbre (1.4kg), ma spesso i pescatori prendono trote fario selvagge tra le 4 libbre (2kg) e le 7 libbre (3.2kg). Una buona trota fario del Lough Sheelin è davvero un

pesce da trofeo..... I pesci selvaggi sono esemplari preziosi e tutti oggi dovremmo praticare il “catch and release”. La stagione della pesca comincia a marzo, quando le trote si nutrono perlopiù di gamberi d’acqua dolce e pulci. Con queste mosche si pesca fino alla fine di aprile lungo il litorale roccioso e i punti esposti. Modelli di mosche utili in questo periodo sono Hares Ear, Mallard and Claret e Sooty Olive. A metà aprile si ha la prima grande schiusa dell’anno, quella che in Irlanda è chiamata “Duckfly”, che è un grosso chironimide, e questa continua fino all’inizio di maggio. È allora che succede qualcosa di magico: la mosca di Maggio inizia a mostrarsi. Questa magia della mosca di Maggio è quello che ha riportato me e il mio compagno di pesca David Malpas a Sheelin dopo così tanti


There is something very special about watching in terrified amazement, as a wild Brown trout that could be 3 or 4 kilo’s in weight sips a yellow winged mayfly from the lakes surface. But it is the “Spent Gnat”.... as it is known in Ireland that Dave and I were here to fish, this is the very best, the cream of the Mayfly fishing. A week or so after the first of the Mayfly appear, the male Mayfly, the “Spinners” hover in dense clouds, “dancing” above the islands and bushy shorelines. In order to mate the mayfly female flies into the cloud of males, selects her mate and begins an elaborate “mating dance”. At its conclusion, she will lay her fertilised eggs by flying low over the water, continuously dipping to deposit her eggs into the surface water. After completing her task she will die, floating on the surface of the lake as the Irish “Spent Gnat”.

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Dave and I were on our third day, we had caught a few fish, but not many. This can sometimes be the most frustrating fishing you are ever likely to encounter! The temperature, the wind and water have got to be right, no one has ever said that this is easy fishing!! We were off the lee shore of a small island, watching the spinners dance above the bushes, waiting for the flies to begin moving out onto the lake, waiting for the slick surfaced “wind lanes” to form that would carry the Spent Gnat out onto the lake. Sometimes these wind lanes stretch far out into the lake. It was very much a case of waiting and watching for fish to begin moving in the slick smooth water. Half an hour from sunset Dave spotted a fish moving up our slick toward us.


anni. C’è qualcosa di molto speciale nell’osservare come una trota fario selvaggia, da 3 o 4 chili, abbocchi una mosca di Maggio gialla alata dalla superficie del lago. Ma è per lo “Spent Gnat”, come è noto in Irlanda, che Dave ed io eravamo lì a pescare, perché questo è il meglio, il fior fiore della pesca con la mosca di Maggio. Una settimana circa dopo che sono apparse le prime mosche di Maggio, le efemere maschi, gli “Spinners”, si librano in fitte nubi, “danzando” sopra le isole e i folti litorali. Per potersi accoppiare, la mosca femmina vola dentro alla nube di maschi, seleziona il suo compagno e comincia una complessa “danza dell’accoppiamento”, al cui termine deporrà le uova fecondate volando a pelo d’acqua, tuffandovisi di continuo per depositare le sue uova sulla superficie dell’acqua. Dopo aver portato a termine il suo compito morirà, fluttuando sulla superficie del lago da “Spent Gnat” irlandese. Era il terzo giorno per me e Dave, avevamo preso alcuni pesci, ma non molti. Questo tipo di pesca a volte può essere molto frustrante. La temperatura, il vento e l’acqua devono essere al punto giusto, sicuramente non è una pesca facile!! Eravamo al largo della spiaggia sottovento di un isolotto, osservavamo gli spinners danzare sui cespugli, aspettando che le mosche cominciassero a muoversi sul lago e che si formassero le


The fish was in no hurry as it fed on the Spent Gnat. I paddled with one oar to move the boat gently into the path of the fish, to give Dave a good cast with his spent gnat fly. Dave is an excellent caster, but on this occasion he excelled even himself. He didn’t think about his cast, he just focussed his mind on that fly, so that it landed as soft as a feather a metre in front of the fish. There was no hesitation, the fish sipped his fly, turned away and found it was hooked... when all hell broke loose!! The fish dived, twisted, shook its head, porpoised half out of the water, ran Dave into his fly line backing numerous times until, when nearly dark, the fish slipped over the rim of his net. It was a miracle that my pictures were sharp, Dave was shaking like a leaf in a wind and so was I. In less than a minute that beautiful butter yellow Brown Trout was

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held in the water until with a flick of its mighty tail it swam off into the sunset.... but then, this is Ireland, a place of myth and legends, where sometimes dreams can come true!


“correnti di vento” dalla superficie levigata che avrebbero trasportato gli Spent Gnat sul lago. Talvolta queste correnti di vento si estendono sul lago fino al largo. Si trattava di stare a guardare aspettando che i pesci cominciassero a muoversi sulla superficie liscia e levigata dell’acqua. A mezz’ora dal tramonto Dave notò un pesce che risaliva verso di noi. Il pesce non aveva fretta mentre mangiava gli Spent Gnat. Io vogai con un remo per muovere delicatamente la barca verso la traiettoria del pesce, per permettere a Dave un buon lancio con la sua mosca spent gnat. Dave è un eccellente lanciatore, ma in quell’occasione superò persino se stesso. Non pensò al lancio, semplicemente si concentrò su quella mosca, cosicché questa atterrò delicatamente come una piuma a un metro dal pesce, di fronte a lui. Il pesce non esitò a prendere la sua mosca, si girò

per andarsene e si rese conto di essere allamato... a quel punto si scatenò l’inferno!! Il pesce si immerse, si contorse, scosse la testa, uscì per metà fuori dall’acqua, fece indietreggiare Dave parecchie volte finché, quand’era quasi buio, il pesce scivolò oltre il bordo della sua rete. Fu un miracolo che le mie foto fossero nitide, Dave tremava come una foglia al vento, proprio come me. Quella bellissima trota fario color giallo fu tenuta in acqua per meno di un minuto, finché, con uno scarto della sua possente coda, nuotò via verso il sole che tramontava.... ma d’altra parte questa è l’Irlanda, un luogo di miti e leggende, dove talvolta i sogni possono diventare realtà!

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Some useful websites Shannon Regional Fisheries Board +353494336144 or www.shrfb.ie - www.fishinginireland.info Lough Sheelin Trout Protection Association LSTPA Secretary Mr Eamonn Ross. +353866619834 Website www.loughsheelinanglers.ie Lough Sheelin Guides and Ghillies • Michael Kelly 00353872608068 00035318411817 • Gary McKiernan 00353876529100 • John Murphy 00353868779058

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• Thomas Lynch 00353879132033 • Michael Farrell 00353436681298 email deeperblue11@hotmail.com • Damien Willis 00353868012546 email info@loughfishingbuddies.com Accommodation Crover House Hotel, Lough Sheelin, Mountnugent 00353498540206 (We stayed at Crover House Hotel. Excellent.) Ross House Equestrian Centre. Mountnugent 00353498540218 Island View House. B&B. Mountnugent 00353866000608 Innyside. B&B. Finea. +35343668112


Alcuni siti web utili Comitato dei vivai regionali Shannon +353494336144 o www.shrfb.ie - www.fishinginireland.info Associazione per la protezione delle trote Lough Sheelin LSTPA Segretario sig. Eamonn Ross. +353866619834 Sito web www.loughsheelinanglers.ie Guide e Ghillies Lough Sheelin. • Michael Kelly 00353872608068 00035318411817 • Gary McKiernan 00353876529100 • John Murphy 00353868779058

• Thomas Lynch 00353879132033 • Michael Farrell 00353436681298 email deeperblue11@hotmail.com • Damien Willis 00353868012546 email info@loughfishingbuddies.com Alloggio Crover House Hotel, Lough Sheelin, Mountnugent 00353498540206 (Noi abbiamo soggiornato al Crover House Hotel. Eccellente) Centro equestre Ross House. Mountnugent 00353498540218 Island View House. B&B. Mountnugent 00353866000608 Innyside. B&B. Finea. +35343668112

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Halford e Marryat: i padri della pesca a mosca secca di Giorgio Cavatorti


Tradizionalmente si fa risalire a Halford l’invenzione della tecnica di pesca a risalire con la mosca secca, anche se egli non si attribuì mai tale merito. Semplicemente perfezionò metodi pre-esistenti e divenne il ‘guru’ di quest’arte. Egli si ispirava ad altri pescatori famosi come S.Marryat, H.S.Hall, Power, Sanctuary, Holland , Hammond, Currel ecc, che avevano scritto o praticato prima di lui questa tecnica. È a questo gruppo di pescatori che dobbiamo molto di quello che sappiamo oggi sulla pesca a mosca secca. Il 28 aprile 1879 avvenne un incontro fortuito che avrebbe cambiato la storia della pesca a mosca: Frederic Halford entrò

nel negozio di John Hammond a Winchester per comprare alcune mosche. C’era un altro pescatore nel negozio e, anche se Halford non poteva riconoscerlo perché non l’aveva ma visto, avrebbe sicuramente riconosciuto il suo nome, visto che era uno dei più famosi pescatori dell’epoca. E’ facile immaginarsi la scena: i due fianco a fianco vicino al banco e la faccia di Halford quando gli venne presentato l’altro cliente: George Selwin Marryat. In seguito Halford scrisse che fu molto impressionato dalla personalità di Marryat e che quel giorno non riusciva a lasciare il negozio.


Frederik Halford

E’ difficile pensare ad un altro incontro così importante nella storia della pesca a mosca, se non quello tra Izaac Walton e Charles Cotton. Halford e Marryat insieme avrebbero cambiato radicalmente la tecnica della pesca con la mosca secca, sviluppando modelli che l’avrebbero catapultata nell’era moderna. Fortunatamente erano entrambi piuttosto giovani e all’apice delle loro energie intellettuali e della loro abilità di pescatori. Halford aveva allora 35 anni e Marryat era di poco più vecchio. Marryat è una figura alquanto misteriosa e purtroppo non abbiamo molte notizie, tranne alcuni aneddoti e i riferimenti

George Selwin Marryat

di Halford. Probabilmente nacque nel 1840 o 41 , visto che vinse una borsa di studio a Winchester nel 1854. Dopo un periodo trascorso nell’esercito, ritornò in Inghilterra e ben presto si guadagnò la reputazione di grande pescatore con la mosca secca. Dopo il loro primo incontro nel negozio di Hammond, Marryat e Halford diventarono grandi amici: una amicizia che cambiò la vita di Halford. Nel 1880 Halford si trasferì a Houghton Mill, dove i due si dedicarono quasi a tempo pieno alla teoria e alla pratica della pesca con la mosca secca. Halford scrisse che la motivazione per lo sviluppo delle serie di mosche secche a cui


egli dedicò in seguito la sua vita, venne dalle molte discussioni che aveva avuto con Marryat relativamente alla mancanza di uniformità tra i modelli venduti nei negozi: … Non solo variano le taglie, le forme e i colori tra i diversi costruttori, ma lo stesso costruttore a volte apporta delle variazioni allo stesso tipo di mosca. La necessità di sistematizzare le mosche artificiali si rese così molto evidente e decisi di pubblicare un’opera sui vari metodi di costruzione, dressing precisi e con la descrizione di un considerevole numero di modelli e illustrazioni a colori…

Il primo lavoro di Halford Floating Flies and How to Dress Them , venne pubblicato nel 1886. Lì Halford afferma di avere attinto molto da Marryat ed egli non nascose mai il fatto che avrebbe voluto che Marryat fosse il co-autore dell’opera, ma quest’ultimo, molto schivo, declinò l’offerta. Non sappiamo esattamente quanto importante sia stato il contributo di Marryat, ma deve essere stato notevole, visto che all’epoca Halford non aveva una grande esperienza di tecniche di costruzione e, ironicamente, nemmeno di pesca con la mosca secca. Infatti in quel primo periodo, quello che Halford sapeva sulla costruzione degli artificiali


lo aveva imparato da Marryat. La loro collaborazione sembrava destinata a durare molti anni, ma purtroppo Marryat morì durante una epidemia il 14 febbraio 1896. Egli è sepolto nella cattedrale di Salisbury e per molti pescatori a mosca e considerato il miglior pescatore mai esistito. Nonostante il dolore per la scomparsa dell’amico, Halford continuò con quella che era diventata l’attività principale della sua vita. Egli continuò a rifinire le sue idee e la sua selezione finale che comprendeva 33 mosche venne pubblicata 14 anni più tardi nel libro Modern Development of The Dry Fly.

Queste trentatre mosche furono un enorme traguardo perché, con l’eccezione di sei modelli grandi che imitano le mayfly , Halford sosteneva che ci fosse un modello di artificiale per ogni situazione di pesca, comprese tre sedge, un moscerino nero e una formica marrone, Egli continuò i suoi studi e, quando le condizioni economiche glielo permisero, andò in pensione all’età di 45 anni nel 1889, per dedicarsi totalmente alla ricerca dei colori e materiali che avrebbero esattamente imitato gli insetti naturali, passando ore e ore a confrontare artificiali e naturali. A tal proposito, il suo libro



allegava una utilissima cartella colori. Ciò non toglie che anche il lavoro di Halford non avesse dei difetti e fosse immune da critiche. Venne soprattutto criticato in riferimento alla sua concezione di “imitazione esatta’, perché egli guardava le sue mosche dall’alto, posate su un piatto bianco, anziché dal basso, ovvero dalla prospettiva con cui le vedevano le trote. C’era poi la questione che egli confrontava i suoi artificiali con insetti naturali conservati, i cui colori potevano non corrispondere a quelli dei naturali vivi. Ma soprattutto il problema era che, nonostante i bellissimi e accuratissimi disegni dei suoi

libri, i commercianti costruivano spesso delle versioni così scadenti di questi modelli che a volte non potevano nemmeno essere chiamate con lo stesso nome. Non c’è dubbio comunque che quando erano costruite a dovere, le mosche di Halford funzionavano, e lo prova il fatto che furono il pane quotidiano di generazioni di pescatori.


60 di Bernard Lunel

Umba is back


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Gilbert, who had fished there in June, told me: “Umba is back”. Andrea and his son Alberto confirmed this. I like this story of Andrea and the sixteen-year old Alberto, who fished Atlantic salmon for the first time (I am referring to the son, as his father is an old hand at fly-fishing and a great salmon specialist). While he was fishing at Island Pool, Alberto enjoyed the satisfaction of catching a 20-pound specimen, just before the rapids, after a tough battle that lasted more than 20 minutes. I’ve seen the video of this catch and I must say that Alberto, by following his guide’s advice, did an excellent job, like an old fisherman... In the afternoon, while fishing in the Pine pool, it was Andrea that caught

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a wonderful fish, covered with sea fleas, weighing more than 20 pounds. Father and son with two 20-pound salmon caught on the same day, it is worth a Guinness record! There I was on the Umba river, not without a certain anxiety. I had already fished at least about twenty times in this river, it is my favorite one, I made extraordinary catches there; it is still my record: 45 salmon from which the biggest ones were 28 and 22 pounds each, no one under 9, the only double member of the 20X20 club (20 salmon caught, among which one weighing 20 pounds), it was a dream week! However, after Steffen, the camp-manager at Loop, who had been managing it for almost 18 years, had abandoned his job


Gilbert,che ci aveva pescato in giugno,me l’aveva detto: “Umba is back”. Andrea e suo figlio Alberto me l’hanno confermato. Bella storia quella di Andrea e del sedicenne Alberto che pescava per la prima volta il salmone atlantico (parlo del figlio perché il padre è un veterano della pesca alla mosca,grande specialista di salmoni). Alberto, mentre pescava ad Island Pool, ha avuto la soddisfazione di catturare,subito prima delle rapide,un esemplare di 20 libbre, dopo una dura battaglia di più di 20 minuti. Ho visto il video di questa cattura e devo dire che Alberto,seguendo i consigli della sua guida ,ha fatto un ottimo lavoro, degno di un vecchio pescatore... Nel pomeriggio,pescando nel Pine pool, è toccato ad Andrea di

alla bocca del fiume che impedivano in grande parte la risalita dei salmoni, anch’ io ho lasciato. Ogni tanto si parlava dell’ Umba con nostalgia e non ho mai sentito un pescatore dire qualcosa di negativo su questo fiume. Nel frattempo Steffen Julh ha costituito due anni fa la sua società, Salmonjunkies: ha sottoscritto con i nuovi gestori Russi del fiume un contratto che prevede un programma innovativo di conservazione della zona, proibisce l’uso delle reti e garantisce la sorveglianza del fiume giorno e notte. Sono quindi partito con alcuni amici, Carlo,Eugenio e Flavio , da Milano per Murmansk via Mosca. Siamo arrivati con molto ritardo, verso le 2 del mattino,

prendere un magnifico pesce da più di 20 libbre ricoperto di pulci di mare. Padre e figlio con due salmoni da 20 libbre nella stessa giornata é da Guinness dei primati ! Eccomi quindi sull’Umba ,non senza una certa apprensione. Avevo già pescato almeno una ventina di volte in questo fiume, è il mio preferito,lì ho fatto delle pesche straordinarie; il mio record è ancora oggi attuale: 45 salmoni,i più grossi da 28 e 22 libbre, niente sotto i 9 ,unico doppio member del 20X20 club (20 salmoni catturati tra cui uno di 20 libbre), settimana da sogno! Ma, dopo che Steffen come Camp- manager della Loop che lo aveva in gestione da quasi 18 anni,ha abbandonato l’incarico per diversi motivi ,primo fra tutti il bracconaggio eccessivo con le reti

all’aeroporto ci aspettava un minibus e dopo 5 ore di strada eravamo finalmente al lodge.Dopo un’ abbondante colazione, i più veloci erano già pronti per pescare !! L’Home pool era a disposizione di tutti fino a mezzogiorno. Pranzo alle 13 e poi via per le diverse pool (una barca con 2 pescatori e una guida).Le acque erano molto basse. Steffen,che pesca nell’Umba da più o meno 20 anni,non aveva mai visto un livello cosi basso! Quest’ anno la siccità ha colpito la Taiga ,non ci sono state piogge significative da aprile. Tutti i fiumi della penisola di Kola hanno registrato livelli drammaticamente bassi, da meno 40 a 80 cm., rispetto agli anni precedenti. Per l’Umba,dove la maggiore risalita dei salmoni é in

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autunno, le condizioni di pesca non erano decisamente ideali. Ed è con queste pessime condizioni che l’ultima settimana di settembre 10 pescatori di diverse nazionalità, 5 inglesi (tra cui il mitico Lawrie Hickman,che fu per un lungo periodo camp-manager del lodge sulla Yokanga e oggi rappresenta la Guideline Company nel Regno Unito),3 italiani ,1 danese, 1 francese hanno catturato 50 salmoni: 8 -da 20 a 26 Lbs, 12- da 15 a 19 Lbs, 12-da 10 a 14 Lbs, 6-da 8 Lbs e 4-grilse. Questa settimana 7 pescatori sono entrati nel prestigioso club delle 20 libbre. Lawrie diventa doppio member con 2 salmoni , uno da 26 Lbs e l’altro da 24 lbs. La squadra italiana con la quale pescavo è stata la più attiva,con più del 50% delle

catture e con due 20 club members da 20 libbre… La settimana successiva ( la prima di ottobre) eravamo in 10: 3 tedeschi, 1 inglese, 1 irlandese, 3 scandinavi e 2 francesi. Le condizioni meteo erano sempre le stesse: cielo nuvoloso,poco vento,qualche acquazzone di notte,ma il livello del fiume era sempre più basso. Risultato di questa settimana: 35 Salmoni. Ancora una volta 8 salmoni da 20 a 26 Lbs, 5 da 15 a 19 Lbs, 9 da 16 a 14 Lbs, 4 da 8 Lbs, 5 da 7 Lbs e 4 grilse. 5 nuovi membri per il club 20 Lbs, uno di questi triple member con 3 salmoni,( 26,24 e 22 Lbs!) i risultati, tenendo conto delle pessime condizioni di pesca,parlano da soli. Ogni giorno siamo ritornati al lodge con un salmone da 20Lbs o più.

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for different reasons, first of all the excessive net-poaching at the mouth of the river which prevented most of the salmon from rising, I left as well. Every now and then we have spoken nostalgically about the Umba river and I have never heard a fisherman say something bad about it. In the meantime, Steffen Julh started his company “Salmonjunkies” two years ago: he and the new Russian managers of the river signed a contract which foresees an innovative program for the preservation of the area, forbids the use of nets and guarantees the monitoring of the river day and night. So I left with some friends of mine, Carlo, Eugenio and Flavio, from Milan to Murmansk via Moscow. We arrived very late, around

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2 o’ clock in the morning. At the airport a minibus was waiting for us and after a 5 hours journey we finally arrived at the lodge. After a hearty breakfast, the quickest of us were already leaving for fishing!! The Home pool was at everybody’s disposal till midday. We had lunch at one o’ clock and then we left for the different pools (in each boat there were 2 fishermen and a guide). The water level was very low. Steffen, who has been fishing in the Umba river for more or less 20 years, had never seen such a low level before! This year the Taiga has been affected by drought, there haven’t been any significant rainfalls since April. All the rivers of the Kola peninsula have recorded dramatically low levels, from 40 to 80 cm



less than in the previous years. As for the Umba river, where the main upstream migration of salmon takes place in autumn, the fishing conditions were definitely not ideal. And under these very bad conditions, in the last week of September, 10 fishermen of different nationalities, 5 Englishmen (among which the legendary Lawrie Hickman, who was for a long time the camp-manager of the lodge on the river Yokanga and is today the representative of the Guideline Company in the United Kingdom), 3 Italians, 1 Dane, 1 Frenchman caught 50 salmons: 8 from 20 to 26 Lbs., 12 from 15 to 19 Lbs., 12 from 10 to 14 Lbs., 6 8 Lbs. each and 4-grilse. This week 7 fishermen entered the prestigious 20-pound club.

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Lawrie became a double member with 2 salmons, one weighing 26 lbs. and the other 24 lbs. The Italian team I fished with was the most active one, with more than 50% of the catches and two 20-pound club members‌ In the following week (the first one of October) there were 10 of us: 3 Germans, 1 Englishman, 1 Irishman, 3 Scandinavians and 2 Frenchmen. The weather conditions were always the same: the sky was cloudy, there was little wind, some showers at night, but the level of the river became lower and lower. The result of the week was: 35 salmons. Once more 8 salmons from 20 to 26 lbs., 5 from 15 to 19 lbs., 9 from 16 to 14 lbs., 4 8 lbs. each, 5 7 lbs. each and 4 grilse.


Ogni giorno abbiamo agganciato e perso,alcune volte al momento del guadino,dei grossi pesci. Il 90 % dei salmoni erano freschi,la maggiore parte ricoperti di pulci di mare e (importantissimo) senza tracce di reti. Questo dovrebbe essere una garanzia per il futuro. Sì, si può dire che ” Umba is back” e aggiungere che è ” un rendez vous ”da non perdere per il 2012,almeno per quelli che saranno abbastanza fortunati da trovare una canna libera. E’ attualmente il fiume meno costoso della penisola di Kola e quello che offre ,ad un prezzo tra 2750 e 3450 euro a settimana, i più grossi salmoni. Il lodge è costruito sullo stesso modello di quello della Yokanga,considerato il migliore della Russia e non ha nulla

da invidiare. Le camere sonno spaziose con bagni e toilette per 2 pescatori. Si mangia bene, ma si raccomanda di portare con sé olio, pasta e parmigiano, “just in case“,come dicono gli inglesi!!! Il viaggio (A/R Mi-Mos-Mur) con Alitalia è perfetto e costa più o meno 550 euro. Il nuovo aeroporto di Mosca è modernissimo e molto comodo perché raggruppa tutti i voli sullo stesso terminal.

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5 new members for the 20 lbs. club, one of which a triple member with 3 salmon (26, 24 and 22 lbs.!) Considering the very bad fishing conditions, the results speak for themselves. Every day we went back to the lodge with a salmon weighing 20 lbs. or more. Every day we hooked big fish and lost them, sometimes at the moment of the landing net. 90 % of the salmon were fresh, most of them covered with sea fleas and (which is very important) without any tracks of nets. This should be a guarantee for the future. Yes, it can be said that “Umba is back” and we should add that it is “a rendezvous” which cannot be missed in 2012, at least for those who will be lucky enough to find a free rod.

...Estate 2012 i nostri temoli non vanno in vacanza...e tu?

It is, at present, the least expensive river in the Kola peninsula and the one which gives the biggest salmon, at a price varying from 2750 to 3450 euro a week. The lodge is built according to the same model as that of Yokanga, which is considered to be the best one in Russia and is just as good. The rooms are large with bathrooms and toilets for 2 fishermen. You eat well, but we recommend you bring some oil, pasta and Parmesan cheese, “just in case”, as the Englishmen would say!!! A round-trip ticket Mi-Mos-Mur on an Alitalia flight is perfect and costs about 550 euro. The new Moscow airport is extremely modern and very comfortable, because it hosts all flights in the same terminal.

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La culla del ghiacciaio by Emilio Arbizzi - photos by Alessandro Seletti Il monte Ventasso alle spalle domina e protegge la Valle dei Cavalieri sottostante che declina dolcemente fino ad incrociare la vallata del torrente Enza che lambisce i confini della provincie di Reggio e Parma; da qui, in poco meno di 40 minuti di auto (o ancor meglio in 4 ore di cavallo), saremo di nuovo in cittĂ ... ma con una gran voglia di tornare indietro! Ventoneicapelli



The location is enviable: under the imposing profile of Mount Ventasso, protected by a thick beech wood, there is Lake Calamone, born out of a hole that was dug by a glacier several thousand years ago. The lake has a surface of 30.000 square meters and a depth which is in some points very close to 10 meters, though an old legend says that it has no bottom at all. In order to discredit such rumors, in 1700 the scientist Lazzaro Spallanzani from Scandiano crossed the lake by boat and measured its depth by means of a rope, at the end of which a plummet was attached. The lake is

fed by 3 natural springs and its effluent, the torrent Lonza, flows, in turn, into the torrent Enza, which has its source in the western valley. We could imagine to be at the other end of the world, maybe in Canada, or perhaps in the Chilean Andes: instead,we are in the Park of the Tuscan-Emilian Apennines, 1470 meters above sea level. The beech forest adorning the lake hosts monumental specimens, some of which stretch out their knotty roots as far as the shores of the lake; on the southern slope, that is the most humid area and the most protected by the mountain, a marshy habitat

was formed, in which a rare botanical species lives, the Orchidea Dactylorhiza Praetermissa. The lake is easy to reach by following a forest road leading from Ventasso Laghi to the slopes of the mountain in just a few minutes’ walk; after the last bend you can admire a beautiful scenery, which reaches the height of its splendor in the autumn months, when the red- and yellow coloured beeches are mirrored in the lake. CAI paths 663 and 661 start from there and lead to the peak through the wood and wide open spaces, where picturesque blooms of blue gentians and yellow cowslips succeed one



another during the year. Fishing, which is permitted with artificial baits only, can be practiced only from the shore, but you don’t need to cast very far to make some good catches- brown trout with a beautiful dark mark dotted by just a few bright red points. Then, at sunset, while the yellow light of the sun is setting, the first stars slowly light up, shining in the September nights upon the cottage Venusta on the shores of the lake. It’s an old hut which was built several decades ago to give shelter to the shepherds who came up here with their flocks. Nowadays Dania, with her husband and children, manages it with

care and sympathy, and the traditional dishes of the “Reggio Cuisine” become even more savory and coloured. Outside, in the sky as black as ink, the light strokes of the Milky Way will make this day of fishing, relaxing and eating well unforgettable. If you go downhill you will find, after a few kilometers, the small village Montemiscoso, and along its short inner road you come to the vacation home “Il Mulino”, an old stone and wooden building completely restored on the bank of the stream which has its source in the lake Calamone. It is an accommodation made up of a large central body

with a beautiful arcade, the old mill, the wood stove, the barbecues and two bright bungalows slightly apart, beyond the small wooden bridge over the stream which feeds the torrent; it seems that the music of flowing water cheers up your soul and helps you dream. Opposite “Il Mulino”, the paths marked by CAI lead you to the Springs of Cervarezza, to Pratizzano, to the lake Calamone and then to Mount Ventasso; in direction of the latter destination, after a few minutes’ walk, you get to “Colle del Sole” (Hill of the Sun), a large plot of land partially fenced with chestnut wooden fences,


La posizione è invidiabile: sotto l’imponente profilo del Monte Ventasso, protetto da un fitto bosco di faggi, c’è il Lago Calamone, nato da uno scavo che un ghiacciaio fece molte migliaia di anni fa. Una superficie di 30.000 metri quadrati con una profondità che, nonostante un’antica leggenda sostenesse che fosse il lago senza fondo, in alcuni punti sfiora i 10 metri. Lo appurò, per sfatare le dicerie, lo scienziato scandianese Lazzaro Spallanzani, che nel 1700 con una barca attraversò il lago e ne misurò la profondità, utilizzando una corda al cui capo era legato un piombo.

Il lago è alimentato da 3 sorgenti naturali ed il suo emissario, il torrente Lonza, sfocia a sua volta nell’Enza che nasce nella vallata più a ovest. Potremmo credere di essere dall’altra parte del mondo, magari in Canada, o forse sulle Ande Cilene, siamo invece nel Parco dell’Appennino Tosco Emiliano a 1470 metri di altitudine. La faggeta che orna il lago ospita esemplari monumentali, alcuni dei quali protendono le loro radici nodose fin sulle sponde del lago; nel versante sud, la zona più umida e più protetta dalla montagna, si è creato un habitat paludoso nel quale vive una rara specie botanica, l’Orchidea Dactylorhiza

Praetermissa, unica in Italia. Il lago è facilmente raggiungibile seguendo una strada forestale che da Ventasso laghi in pochi minuti di cammino porta alle pendici del monte; dopo l’ultima curva appare uno scenario bellissimo che, nei mesi autunnali, con il giallo e il rosso dei faggi specchiati nel lago, raggiunge l’apice del suo splendore. Da qui partono i sentieri del CAI 663 e 661 che portano in vetta attraverso il bosco e ampie radure, dove durante l’anno si susseguono pittoresche fioriture di genziane azzurre e primule gialle. La pesca, permessa solo con esche artificiali, è praticabile solo dalle rive, ma

non è necessario lanciare lontanissimo per assicurarsi qualche bella cattura: trote fario con una bella livrea scura contrastata da pochi vividi puntini rossi. Al tramonto poi, mentre cala la luce gialla del sole si accendono lentamente le prime stelle che nelle notti di settembre illuminano la baita Venusta sulle sponde del lago, un antico rifugio che tanti decenni orsono venne costruito per dare riparo ai pastori che si spingevano fin quassù con le greggi. Oggi Dania, con il marito ed i figli, lo gestisce con cura e simpatia ed i piatti della tradizionale cucina reggiana assumono ancora più sapidità e colore.

Fuori, nel cielo nero come l’inchiostro, la pennellata luminosa della Via Lattea renderà indimenticabile questa giornata equamente divisa tra pesca, relax e buona cucina. Scendendo verso valle incontriamo a pochi km il paesino di Montemiscoso, percorrendo la breve strada interna si arriva alla casa vacanze il Mulino, un’ antica costruzione in pietra e legno completamente restaurata sulla sponda del torrente che nasce dal lago Calamone. Si tratta di una struttura ricettiva dotata di un ampio corpo centrale con un bellissimo porticato, il vecchio mulino, il forno a legna, i

barbecue e due luminosi bungalow leggermente appartati oltre il piccolo ponticello in legno sopra il ruscello che alimenta il torrente; pare che la musica dell’acqua che scorre allieti l’animo ed aiuti a sognare. Di fronte al Mulino i sentieri segnati dal CAI indicano la via per le Fonti di Cervarezza, per Pratizzano, per il lago Calamone e quindi il monte Ventasso; in direzione di quest’ultima meta, dopo pochi minuti di cammino, si giunge al Colle del Sole, un ampio appezzamento di terreno parzialmente recintato con staccionate di castagno, dove giumente baie e saure ed i loro

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where bay and sorrel mares and their foals graze in total freedom: the “Ventasso horsesâ€? are called after the place they come from. It is an autochthonous race reported in ancient documents that reveal the presence of these animals since the days of Duke Ferdinand of Bourbon and the duchy of Marie Louise of Austria, till the Forties, when several specimens were supplied to our army. At Colle del Sole piece and silence reign- walking in the woods among beeches and hazels, following the movements of horses, fishing in the lake of Alders, in the small lake Scudellari or even simply sitting near the barn to observe the flight of the hunting buzzards and waiting for the sunset to see the deer come, all of this is a source of great serenity. Behind, Mount Ventasso dominates and protects the Valley of the Knights underneath that gently descends to cross the valley of the Enza river that flows around the boundaries of the provinces of Parma and Reggio. From here, in less than 40 minutes by car ( or even better in 4 hours of riding) we will be back in town‌..but with a great desire to go back!


puledri pascolano in totale libertà: sono i cavalli del Ventasso originari di questa terra dalla quale hanno preso il nome. Si tratta di una razza autoctona riportata in antichi documenti che rilevano la presenza di questi animali fin dai tempi del Duca Ferdinando di Borbone e

del ducato di Maria Luigia d’Austria fino ad arrivare agli anni 40 durante i quali molti esemplari vennero forniti al nostro esercito. Al Colle del Sole regnano pace e silenzio; passeggiare nei boschi tra faggi e noccioli seguendo gli spostamenti dei cavalli, pescare nel

lago degli Ontani, nel laghetto degli Scudellari o anche semplicemente sedersi vicino al fienile ad osservare il volo delle poiane in caccia e attendere il tramonto per veder arrivare i caprioli è fonte di grande serenità.

Franco Gorjan Proprio qualche mese fa parlavo dei bei momenti passati con Franco con suo nipote Matej, che gestisce con la moglie l’hotel Zlata Ribica a Most Na Soci, sulle rive del fiume Idrijca in Slovenia ed ora mi trovo a dover scrivere con grande dolore della sua scomparsa. Ormai distrutto da una malattia che lo aveva condannato su una sedia a rotelle, è scomparso Franco Gorjan, guida di pesca di Tolmino. Era nato nel 1936 ed era padre di sei figli. A quel tempo nel suo paese la vita era molto dura e Franco iniziò a lavorare come panettiere a 14 anni, lavoro che fece per 35 anni. Lavorava di notte e talvolta dormiva solo due ore, per poi dedicarsi alla sua grande passione, la pesca a mosca. Passione che pian piano diventò un mestiere e che lo rese famoso in tutto il mondo. Ricordo il tempo passato nella sua Botte di legno sulle rive del lago di Tolmino a bere grappa e a parlare delle grandi trote marmorate dell’Isonzo. Non dimenticherò mai la prima volta che entrai a casa sua, dove sotto ad un tavolo c’era un grande tappeto in pelle di trota marmorata. “Perché ti meravigli?” mi disse “un cacciatore di leoni ha il tappeto di pelle di leone, io sono un cacciatore di marmorate”. Just a few months ago I was talking about the nice moments spent with Franco with his nephew Matej, who runs the Hotel Zlata Ridica in Most Na Soci on the River Idrijca in Slovenia and now I am writing with great sorrow of his death. Exhausted by a disease that had condemned him to a wheel chair, Franco Gorjan, fishing guide in Tolmino, has died. He was born in 1936 and was the father of six children. When he was young, life was very hard in his country so Franco began to work as a baker at the age of 14, and he did it for 35 years. He used to work at night and he sometimes slept only two hours to have time to dedicate to his passion- flyfishing. The passion soon turned into a job that made him famous all over the world. I remember the time spent in his Wooden Barrel on the shores of Lake Tolmino while drinking “grappa” and talking about the big marble trout of the River Isonzo. I will never forget the first time I entered his house- under a table there was a big marble trout-skin rug. “Why are you surprised?” he told me “a lion hunter has a lionskin rug, I am a marble trout hunter!” Giorgio Cavatorti

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Farquhar,the last Paradise di Guido Sesani

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Farquhar, 10° 10’ 45” latitude S 51° 06’ 37” longitude E: these are the coordinates to find this small, secluded atoll of the Indian Ocean, which gives its name to the homonym group of atolls well-known to sea fly-fishermen. We are indeed at a short distance from Providence, Cosmoledo, Aldabra, Astove. It can be reached by a small twin engine, fourteen passenger-boat, which takes about two hours to cover the 800 kilometers to Mahè, the capital of Seychelles. The name of the atoll might sound Arabian, on the contrary it has Scottish or Gaelic origins. It is likely the name comes from Sir Robert Townsend Farquhar, who was the first governor of Mauritius from 1810 to 1823. He is also mentioned in Patrick O’Brian’s novel “Towards Mauritius”, which tells the deeds of Jack Aubrey, the mythical commander of the famous film “Master and Commander” starred by Russel Crowe. Anyway, forget about the historical references and let’s go back to fishing. The hard rule to be respected is the one concerning the weight of the luggage, which mustn’t exceed 40 pounds per person (about 18 kilos), including everything, even hand luggage. Before embarking at the airport of Mahè you are obliged to undergo the weighing operation both for luggage and fisherman. In fact it is very restrictive, but if you organize before the trip, you can actually bring everything you need with you. At the arrival you are welcomed by the staff of the South-African Flycastaway (www.flycastaway. com), perfectly organized as usual, which provides a simple but comfortable accommodation, where you will spend the following six days devoted to fishing. These waters host the typical species of this place: bonefish, GT, but also triggerfish, Napoleon weavers, parrot fish (bumphead parrots), groupers, blue-fins, snappers, besides



the uncatchable milkfish and permits. The fishing activity in Farquhar, populated by about thirty people, all of them professional fishermen or coconut collectors, is subject to flood tides, which fluctuate here between one and two meters. The best period is the standstill phase between the decreasing tide and the increasing one, during which the fish is “driven” into the lagoon. The presence of big GT – from a minimum size of 30 lbs to a maximum size of 120 lbs – justifies the use of rods for 12 line with a leader not less than 100 pounds, whereas for all other species you should use a rod for 10 line and a 17/22 pound leader. When you have hooked a grouper or a blue-fin, even if it weighs just a few kilos, you’d better use appropriate equipment to win the violence and the power of these fish, which usually bite imitations of small fish, brush fly on 4/0 tan or black hook, but also big white and green or white and tan clousers. I would suggest that, as the wind is a constant presence, casting big baits with an appropriate rod makes things a bit easier. A specific paragraph should be dedicated to bonefish, which love swimming above the sand bottoms of the flats like their Caribbean relatives. Every day we managed to catch some and a couple of times even a considerable number of them. The size varies a lot according to the fishing area: they are small (4/6 pounds) in the internal Eastern part of the atoll and medium/


Farquhar, 10° 10’ 45” latitudine S 51° 06’ 37” longitudine E, queste le coordinate se volete trovare su Google Earth questo piccolo, sperduto atollo dell’oceano indiano che dà il nome all’omonimo gruppo di atolli che sono altrettanto noti ai pescatori a mosca marini. Siamo infatti a poca distanza da Providence, Cosmoledo, Aldabra, Astove. Ci si arriva con un piccolo bimotore da quattordici passeggeri che impiega circa due ore per coprire i circa 800 chilometri che lo separano da Mahè, capitale delle Seychelles. Il nome dell’atollo, che a prima vista potrebbe sembrare arabo, in realtà è di origine scozzese o gaelica. Con tutta probabilità prende nome da Sir Robert Townsend Farquhar che fu il primo governatore di Mauritius dal 1810 al 1823. Di lui si parla anche in un romanzo di Patrick O’Brian “Verso Mauritius” in cui si narrano le gesta di Jack Aubrey, il mitico comandante del famoso film Master and Commander interpretato magistralmente da Russel Crowe. Ma lasciamo perdere le citazioni storiche e torniamo alla pesca. Regola ferrea da rispettare è quella del peso del bagaglio che, tutto compreso, anche quello a mano, non deve superare le 40 libbre a testa (circa 18 chili). Prima di imbarcarsi all’aeroporto di Mahè ci si deve obbligatoriamente sottoporre all’operazione di pesatura, sia del bagaglio sia del pescatore. Sembrano pochi, ma in realtà, organizzandosi prima di partire, si può portare tutto ciò che serve. All’arrivo si viene accolti dal personale della consueta perfetta organizzazione della sudafricana Flycastaway (www.flycastaway.com) che mette a disposizione una sistemazione spartana ma confortevole ed ottimale per trascorrere i sei giorni dedicati alla pesca delle classiche specie che popolano in abbondanza queste acque: bonefish, GT, ma anche triggerfish, pesci napoleone, pesci pappagallo (bumphead parrot), cernie, bluefins, snappers, oltre agli imprendibili milkfish e permits. L’attività di pesca a Farquhar, che è popolata da non più di una trentina tra pescatori professionisti e raccoglitori di noci di cocco, è soggetta più che altrove ai flussi di marea che qui hanno un’escursione oscillante tra uno e due metri. Il



periodo più proficuo coincide con la fase di stasi tra il flusso calante e quello crescente durante il quale il pesce viene “spinto” all’interno della laguna. La presenza di grossi GT – da un minimo di 30 lbs ad un massimo di 120 lbs - giustifica l’uso di canne per coda n. 12 con un terminale non inferiore a 100 libbre, mentre per tutte le altre specie è opportuno l’uso di una canna per coda del n.10 e finali da 17/22 libbre. Avere in canna una cernia od un bluefin, anche solo di pochi chili, giustifica l’utilizzo di attrezzatura adeguata per contrastare la violenza e la potenza di questi pesci che di preferenza abboccano su imitazioni di piccoli pesci, brush fly su amo 4/0 tan oppure nero, ma anche grossi clouser bianchi e verdi o bianchi e tan. Aggiungo anche che, essendo il vento una presenza costante, avere la possibilità di lanciare grosse esche con una canna adeguata, rende le cose un po’ più facili. Discorso a sé meritano i bonefish che, come i loro parenti caraibici, amano frequentare i fondali sabbiosi delle flats. Ogni giorno siamo riusciti a catturarne e, in un paio di occasioni, in numero davvero cospicuo. La taglia varia notevolmente a seconda della zona ove si pesca: piccoli (4/6 libbre) nella parte interna orientale dell’atollo e medi/grandi (7/9 libbre) nella parte sud occidentale. Qui in particolare abbiamo pescato a ridosso di un branco gigantesco che si muoveva lentamente e che, ad ogni cattura, si frazionava in branchi sempre più piccoli di 3 4 esemplari l’uno, rendendo ovviamente la cosa assai più impegnativa. Esca preferita il classico flleeing crab tan #4/6 oppure spawning shrimp



sempre su ami del #4/6. L’uso di una canna per coda #9 è più che sufficiente, ma per evitare di doversi portare tre canne al seguito, si può tranquillamente utilizzare la canna per coda #10 che definirei “tuttofare”. Un consiglio che mi sento di dare è quello di portare con sé almeno una canna ed una o due code di rispetto. I primi due giorni, tra rotture sul pesce e rotture dovute al fondale corallino, mi sono partite tre code! Durante la giornata ci si muove con piccoli, ma robusti e confortevoli skiff spinti da potenti motori che consentono di recarsi nei vari luoghi di pesca velocemente e che, oltre alla guida, possono ospitare due pescatori, massimo tre. Nell’arco dei sei giorni le guide e i luoghi vengono assegnati a rotazione per dare a tutti la possibilità di esplorare l’atollo in lungo e in largo. Lo standard delle guide è elevato per professionalità, competenza e cortesia e del tutto in linea con analoghe esperienze fatte in passato con Flycastaway, cui ci si può rivolgere direttamente o più facilmente visitando il loro sito.


large (7/9 pounds) in the South-western part. Here, in particular, we fished close to a giant shoal which moved slowly and gradually divided into smaller and smaller shoals of 3-4 specimens each as the catches went on, what, of course, made everything much more challenging. The favourite bait was the classical fleeing crab tan #4/6 or the spawning shrimp, always on #4/6 hooks. The use of a rod for 9 line is more than enough, but if you don’t want to bring three rods with you, you can simply use rods for 10 line, which are suitable for any purpose. I’d like to give you some advice: always bring with you at least one rod and one or two good lines. On the first two days, due to the fish and to the coral shoal, we lost as many as three lines! During the day you move around on small but strong and comfortable skiffs, carrying two/ three fishermen with the guide, they are driven by powerful engines which bring you rapidly to the different fishing places. During the six days, both the guides and the different places are assigned in rotation, in order to give everybody the chance to explore the atoll far and wide. The guides’ standard is high as for professionalism, competence and politeness, totlally in line with similar past experiences with Flycastaway, that you can contact either directly or, more easily, by visiting their website.


Isaias Miciù

„CORSO DI PESCA A MOSCA PER DONNE“

Hotel Kürschner

16-17 GIuGNO 2012

L’Austria per l’Italia hotels realizza in collaborazione con la rivista H2O ed il Schlank-Schlemmer Hotel Kürschner di Kötschach Mauthen un corso di pesca per signore. La partecipazione al corso è gratuita. Il costo del pacchetto di soggiorno presso l’hotel Schlank-Schlemmer Hotel Kürschner dal 16.06. al 17.06.2012 è di € 239,- in camera doppia Cellon € 249,- in camera doppia Gamskofel Il prezzo pacchetto comprende i seguenti servizi: • 2 pernottamenti inclusa la mezza pensione con ricca prima colazione a buffet e cena • licenza di pesca per 2 giorni • permesso di pesca del comune di Kötschach-Mauthen • permesso di pesca del comune di Kirchbach • corso con un insegnate specializzato nella pesca a mosca.

The hotel association “Austria per l’ Italia” offers in cooperation with the H2O magazine and the Schlank Schlemmer Hotel Kürschner in Kötschach Mauthen, Carinthia a fishing course for ladies only. The participation at the course is free of charge. The package price for the stay at the hotel Schlank Schlemmer-Hotel Kürschner from 16.06. till 17.06.2012 € 239,- per person in double room Cellon € 249,- per person in double room Gamskofel The package includes the following services: • 2 nights including half board • great buffet breakfast and a gourmet dinner • 2 day fishing license • fishing permit of Kötschach Mauthen • fishing permit of Kirchbach • course with a guide specialized in fly fishing .

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