H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
VIAGGI • ALASKA, ALAGNAK RIVER • THE ATLANTIC SALMON RESERVE • 20TH PERMIT & TATTOOS
CHATBOX • THE POWER OF NYMPH • INTERVIEW STEVE SILVERIO • WORLD FLY FISHING CHAMPIONSHIP IN ITALY • INTERVIEW PIERLUIGI PIRO, ORBETELLO LAGOON
COLLECTOR’S PAGES • SEAMASTER REELS • LE MOSCHE DI COTTON • ARTE NELLA PESCA: MARY MAXAM
€ 8 per chi pratica il ”catch & release” > € 14 per gli altri
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www.francovivarelli.com
VIAGGI 6 Alaska, Alagnak River 48 The Atlantic Salmon Reserve 86 20th Permit & Tattoos
SOMMARIO
www.h2omagazine.net
F I S H I N G
T R A V E L L I N G
CHATBOX 22 The power of nymph 34 Interview Steve Silverio 42 World fly fishing championship in Italy 68 Interview Pierluigi Piro, Orbetello lagoon COLLECTOR’S PAGES 18 Seamaster reels 60 Le mosche di Cotton 80 Arte nella pesca: Mary Maxam
€ 8 per chi pratica il ”catch & release” > € 14 per gli altri
Anno XI - Numero 4 Inverno 2018 STUDIO BI QUATTRO
WWW.MONTURA.IT WWW.MONTURASTORE.COM
H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
Foto di Alessandro Seletti
brand 100% italiano di abbigliamento e calzature, con produzione propria in Europa
CONTENTS
VIAGGI • ALASKA, ALAGNAK RIVER • THE ATLANTIC SALMON RESERVE • 20TH PERMIT & TATTOOS CHATBOX • THE POWER OF NYMPH • INTERVIEW STEVE SILVERIO • WORLD FLY FISHING CHAMPIONSHIP IN ITALY • INTERVIEW PIERLUIGI PIRO, ORBETELLO LAGOON COLLECTOR’S PAGES • SEAMASTER REELS • LE MOSCHE DI COTTON • ARTE NELLA PESCA: MARY MAXAM
Angler: Andre van Wyk Photographer: Brendan Becker Location: St.Brandons Atoll Operator: Flycastaway
Giorgio Cavatorti
H2O anno XI Dicembre 2018
Pescare... Viaggiando
Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Vice Direttore Dante Iotti Caporedattore Emilio Arbizzi Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Sandro Mediani, Jonathon Muir, Pierluigi Piro, Aleksandar Vrtaric Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Chief Technology Officier Giovanni Albero Digital Strategist Paolo Artoni Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Marco Agoletti, Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.
In this issue the pages of the magazine have increased in number thanks to new advertisers who have chosen us to present their products. In these days we are planning the calendar of the fairs where you can visit us to get your free copy of h2o magazine. You will find us for sure at the fly-fishing fair in Switzerland in Friedrichshafen in March, in Munich at the EWF in May, in Italy in Vicenza in February and at Riva del Garda, but also in London in March and in Edison NY, USA in January. On these occasions we will distribute, always for free, the "Best Lodges" catalogue, a collection of the best fishing destinations suggested by our editorial staff. This issue is full of many good tips on where to go fishing, ranging from Alaska to Cuba. As always, there are art and history articles and interviews with very interesting people. Enjoy your reading Con questo numero aumentiamo le pagine della rivista grazie a nuovi inserzionisti che ci hanno scelto per pubblicizzare i loro prodotti. In questi giorni stiamo pianificando il calendario delle fiere dove potrete venire a visitarci per ritirare la vostra copia gratuita di h2o magazine. Sicuramente ci troverete alla fiera della pesca a mosca in Svizzera a Friedrichshafen in marzo, a Monaco alla EWF in maggio, in Italia a Vicenza in febbraio e a Riva del Garda in marzo, ma anche a Londra e a Edison NY, USA in gennaio. In queste occasioni inizieremo a distribuire, sempre gratuitamente, il catalogo “Best Lodges”, una raccolta delle migliori destinazioni di pesca suggerite dalla nostra redazione. Questo numero si presenta ricco di tanti buoni consigli su dove andare a pescare, spaziando dall’Alaska a Cuba. Come sempre fanno da contorno articoli di arte e storia e interviste a personaggi molto interessanti. Buona lettura www.h2omagazine.net
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Alagnak di Giorgio Cavatorti
Fotografia di Yves Perreault
Avevo già sentito parlare di questo fiume da qualche amico tempo fa. Avevo anche letto qualche articolo sulla discesa in gommone in questo splendido fiume dell’ Alaska; l’invito quindi di Wayne per andare a visitare il suo lodge non potevamo ignorarlo … Il viaggio non è corto, ma ormai non contiamo più le ore passate negli aeroporti ad aspettare aerei e coincidenze.
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Dopo uno scalo ad Anchorage in Alaska si arriva in un piccolo paese chiamato King Salmon (il nome la dice lunga). Da qui, con un altro volo privato che attraversa scenari spettacolari, si arriva all’ ATA lodge, un gruppo di case in tronchi proprio sulle rive del fiume. Che spettacolo!! Wayne è la persona più somigliante ad un grizzly che abbia mai visto:barba lunga e 140 kg di muscoli. Personaggio di grande compagnia, gestisce questo lodge da alcuni anni con la moglie e tre figli,
I had already heard about this river from a few friends some time ago. I had even read some articles on rafting down this amazing river of Alaska, so I could not ignore Wayne’s invitation to go and visit his lodge‌ The journey is not short, but we no longer count the hours spent in airports waiting for planes and connections. After a stopover at Anchorage in Alaska, you get to a small village called King
Salmon (the name says a lot). From there, with another private flight crossing magnificent scenarios, you get to the ATA lodge, a group of houses made of trunks just on the banks of the river. What a show!! Wayne is the person most like a grizzlythat I have ever seen, with his long beard and 140 kg of muscles. As a guy of great company, he has run this lodge for a few years with his wife and three children, besides around 20 employees, among whom are some high level guides, mechanics and cooks.
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oltre ad una ventina di dipendenti tra cui guide di alto livello, meccanici e cuochi. Mi ha raccontato che prima di aprire questo lodge ha attraversato l’Alaska in lungo e in largo per una ventina d’anni alla ricerca del luogo perfetto per realizzare il suo sogno, e finalmente l’ha trovato! Il lodge è situato all’interno per Parco Nazionale Katmai, una riserva naturale incontaminata e quasi completamente disabitata. Situato su un vasto territorio circostante lo stato vulcano Katmai,
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all’imboccatura della penisola di Alaska, il Parco Nazionale ospita numerose specie animali, compresa una numerosa popolazione di orsi Kodiak. Questo enorme plantigrado può raggiungere i tre metri di altezza e quasi 600 chili di peso. Dal lodge, in una decina di minuti di idrovolante si raggiungono le Brookfalls, piccole cascate molto famose tra i fotografi che vengono da tutto il mondo per catturare immagini dei grizzly mentre pescano i salmoni. Il lodge lavora molto anche con
He has told me that before opening this lodge, he crossed Alaska in every direction for about 20 years, in search of the perfect place to make his dream come true, and he has finally found it! The lodge is situated in the Katmai National Park, an uncontaminated and almost uninhabited natural reserve. Located in a vast uninhabited region surrounding the Katmai volcano,attheentrancetoAlaska’speninsula,theNationalPark hostsseveralanimalspecies,includinganumerouspopulation
of Kodiak bears. This enormous plantigrade can be as tall as 3 meters and weigh almost 600 kilos. From the lodge, in 10 minutes by seaplane, you will reach the Brook falls, small falls which are very famous among photographers coming from all around the world to take pictures of grizzlies, while they are fishing for salmon. The lodge works a lot indeed with hikers as well as groups of photographers. As a matter of fact, it is rather easy to see bears even at short distances, as this is the area
escursionisti e gruppi di fotografi. E’ abbastanza facile infatti vedere orsi anche a distanze ravvicinate, essendo questa la zona con la maggiore concentrazione di grizzly del mondo. Non bisogna esserne intimoriti, ma alcune regole base vanno rispettate. All’interno del Katmai scorrono alcuni fiumi, tra cui il famoso Alagnak, la meta del nostro viaggio. Nelle vicinanze del lodge questo fiume si ramifica in vari piccoli torrenti, zone splendide per pescare. Il fiume è formato da
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due grandi laghi: il Kukaklek o Lago Nonvianuk, e il Kulix, e scorre per 75 miglia in zone incontaminate, incluso un canyon di classe III lungo un miglio e varie parti decisamente inaffrontabili senza guide. L’Alagnak è considerato da molti locali uno dei fiumi sacri e tra i migliori per la pesca di tutta l’Alaska. Dall’inizio di giugno, quando si muovono le grosse trote leopard fino alla fine di Settembre con le ultime risalite di silver salmon, l’Alagnak è un supermermercato di pesci
with the greatest concentration of grizzlies in the world. You need not be afraid of them, but you must follow some rules. In the Katmai Park there are a few rivers and one of these is the famous Alagnak, the destination of our travel. Near the lodge this river branches out into various small streams, wonderful spots to fish in. The river is formed by two big lakes: the KukaklekorNonvianukLakeandtheKulix.Itflowsfor 75milesin uncontaminatedareas,includingamile-longcanyonofclassIII,
and various parts which cannot decidedly be dealt with without a guide. Alagnakis considered by many locals as one of the sacred rivers and among the best ones for fishing in all Alaska. From the beginning of Junewhen big leopard trout move, till the end of September with the last runs of silver salmon, Alagnak is a supermarket of fish for fishermen and bears. You fish majestic kings of incredible sizes, as well as marvellous trout, graylings and chars for the whole season, in addition to all Pacific salmon
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per pescatori e orsi. Si pescano maestosi king di taglia incredibile e splendide trote, temoli e salmerini per tutta la stagione, oltre a tutte le specie di salmoni del Pacifico. Qui ci sono risalite imponenti di silver estremamente aggressivi e laghi con lucci. Credo sia inutile dare consigli su canne da pesca e attrezzature, le guide del lodge sapranno offrirvi un aiuto altamente professionale, anche se non c’è bisogno di essere fenomeni della pesca per divertirsi a prendere parecchi pesci al giorno in questo fiume. L’unica accortezza
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è fare una valigia con il giusto abbigliamento, privilegiando membrane tecniche e traspiranti, visto il continuo cambio di temperature. Sicuramente questo fiume è da affrontare con cautela e prudenza, consigliato caldamente a chi vuole un’ esperienza di pesca in una delle regioni più incontaminate del mondo. Da qualche parte ho letto una descrizione che condivido e qui riporto: “l’Alaska è un ecosistema fragile, incontaminato e bellissimo, se siete intenzionati a visitarlo fatelo subito, prima che le cose cambino”.
species. There are impressive runs of extremely aggressive silvers and lakes with pike.I think that it is useless to give advice on fishing rods and equipment, as the guides of the lodge will offer you their highly professional help, even if you need not be a fishing genius to catch several fish a day on this river. The only precaution you should take is to bring a suitcase with the right clothing, preferably of technical and breathable fabrics, considering the continuous change of temperature. This river
mustcertainlybetackledwithcautionandprudence,especially for those who are looking for a fishing experience in one of the most uncontaminated regions in the world. I want to share and disclose here a description I read somewhere: “Alaska isa beautiful, uncontaminatedandfragile ecosystem, so if you want to visitit, do so immediately before it changes.�
Per info pesca www.pescatorisolandri.com
CLASSIC TACKLE
Seamaster reels di Edoardo Scapin
Si discute spesso di mulinelli freshwater che hanno fatto la storia della pesca a mosca, dimenticando chi invece si è dedicato con grande successo alla costruzione di mulinelli per la pesca in acque salate che hanno rivoluzionato l'epoca dei primi pionieri e non solo di questa specialità. Personaggi del calibro di Winston Moore, Lefty Kreh o Webster Robinson, il primo a pescare un marlin a mosca del peso di 178 pound nel 1962, iniziarono con i loro racconti ad attirare sempre nuovi pescatori verso questa disciplina,ai più sconosciuta. Cresceva quindi anche la necessità di disporre di attrezzature specifiche, poichè la quasi totalità dei prodotti per la pesca a mosca dell'epoca era pensata e costruita per l'utilizzo in acque dolci. Il Capt. Bob Mc Christian Jr. di Miami Florida costruì il primo mulinello Seamaster dedicato esclusivamente alla pesca a mosca in acque salate nel 1955 e diversi furono i modelli che nel corso del tempo vennero proposti dal Capitano e che migliorarono i precedenti. Da sempre considerati tra i più belli,robusti, funzionali mai costruiti,vennero presi a modello da diversi famosi reelmakers in epoca più recente. Costruiti a mano,con un processo di anodizzazione che prevedeva una durezza pari a 9MOH (il diamante è posizionato a 10 in questa scala), garantivano una lunga vita anche dopo
anni di uso estremo in mare. All'interno sono utilizzati 2 cuscinetti stagni con un largo disco frizione in sughero, una delle più belle frizioni mai costruite. L'apice si raggiunse quando Seamaster introdusse la sua ultima versione, vale a dire il sistema Dual-Mode che rivoluzionò la moderna pesca a mosca in mare, il vero valore aggiuntivo di questa ultima serie prodotta da Seamaster. Per la prima volta questo sistema permetteva di combinare i vantaggi di un mulinello anti reverse e direct drive all'unisono. In pratica durante il combattimento con il pesce il sistema frizione lavora come antireverse durante le poderose fughe, ma non appena si inizia a recuperare si entra in modalità diretta, impedendo quindi alla bobina di rilasciare filo mantenendo un pieno controllo durante il combattimento. Rilasciando la manovella si rientra in modalità antireverse. Geniale è dire poco e non a caso il marchio Seamaster fu detentore della maggior parte dei record di pesca a mosca in mare. In questi ultimi anni c'è stata una notevole evoluzione anche nei sistemi di frizione dei mulinelli da mare,quelli di ultima generazione, cosiddetti stagni,sono ormai i più utilizzati dai grandi marchi. Ma lasciatemi dire che una buona frizione in sughero ed un sistema Seamaster lo trovo ancora tremendamente attuale.
When speaking of the history of fly fishing we usually take into consideration freshwater reels and we forget people who dedicated themselves with great success to the making of reels for saltwater fishing, which revolutionized the age of the first pioneers and not only of this specialty. Celebrities like Winston Moore, Lefty Kreh or Webster Robinson, the first who fly-fished a marlin weighing 178 pounds in 1962, started telling their tales and attracted more and more anglers towards this discipline, which was unknown to most of them. Therefore, the necessity of having specific equipment increased, as almost all products for fly fishing of that time were designed and built for use in freshwater. In 1955 Capt. Bob Mc Christian Jr. from Miami Florida built the first Seamaster reel exclusively dedicated to fly fishing in saltwater, and in the course of the years the Captain offered several patterns, always improving the previous ones. After having been considered among the most beautiful, robust, and functional ever built, they were later taken as models by several famous reelmakers. Built by hand by means of an anodizing process which foresaw a hardness equal to 9MOH (diamonds are at level 10 on this scale), they guaranteed a long life even after years of extreme use in seawater. Inside there are 2 watertight bearings with a large clutch plate in cork, one of the best clutches ever built. The peak was reached when Seamaster introduced its last version, the DualMode system which revolutionized modern fly fishing in seawater, the true added value of this last series made by Seamaster. For the first time, this system made it possible to combine the advantages of an anti-reverse and a direct drive reel at the same time. In practice, during the fight with the fish, the clutch system works as antireverse during the tremendous escapes, but enters the direct mode as soon as the retrieval begins, thus preventing the coil from releasing the line by keeping full control during the flight. If you release the crank, you enter the anti-reverse mode again. It goes without saying the Seamaster trademark owned the majority of records in fly fishing in seawater. In the last years there has been a considerable evolution even in the clutch systems of sea reels of the last generation, so-called watertight, now the most used by big trademarks. However, let me say that a good clutch in cork and a Seamaster system are in my opinion, extraordinarily current.
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THE POWER OF
BY ALEKSANDAR VRTARIC
When it comes to fly fishing there are two things we all got hooked by and if you take a few seconds to think about it you will easily guess what those two things are. Yes the beautiful and mesmerizing movement of the fly line and the magical beauty of the moment when a feeding fish picks up the insect from the water surface, leaving those lovely ripples that make your heart beat a little faster. The more you thought about them, the more you wanted to fly fish. The times are changing but the story remains the same – watching a fly angler swinging and casting his line and the fish rising to pick up the insects from the surface is the instant way to fall in love with fly fishing. The sweet
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and lovely story doesn't really reflect the reality of fly fishing. The truth is, the situations where fish feed on the water surface are actually pretty rare and most of the times the water looks beautifully peaceful and still. But that doesn't mean the river is asleep. In fact, there are so many things happening under the surface, the sleep never actually comes under the surface. And this means your dry flies are often useless. So, if you want fish and want plenty of them, you will need to forget about the pretty water ripples and arm yourself with some solid nymph knowledge and heavy ammunition.
Quando si tratta di pesca con la mosca ci sono due cose da cui tutti siamo affascinati: il movimento bello e ipnotizzante della coda in volo e la magica bellezza del momento in cui il pesce raccoglie l'insetto dalla superficie dell'acqua, lasciando quelle increspature adorabili che fanno battere forte il cuore. Più ci pensi, più ti viene voglia di pescare. I tempi stanno cambiando, ma la storia rimane la stessa: guardare un pescatore che lancia e il pesce che esce fuori per prendere l’insetto è il modo più sicuro per innamorarsi della pesca a mosca. Questa bella immagine però non riflette
sempre la realtà. La verità è che le situazioni in cui i pesci abboccano sulla superficie dell'acqua sono piuttosto rare e il più delle volte quando si arriva in acqua, questa sembra meravigliosamente tranquilla e calma. Ma ciò non significa che il fiume sia addormentato. In effetti, ci sono tante cose che accadono sotto la superficie e spesso le tue mosche secche risultano inutili. Quindi, se vuoi pescare e vuoi avere risultati, dovrai dimenticarti delle belle increspature dell'acqua e armarti di una solida conoscenza della ninfa, comprese “munizioni” pesanti.
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THE DRY FLY MYTH The concept of fly fishing being an elite sport and the only right and pure way to pursue the fish is to catch it with dry flies only is, well, wrong. Claiming that it is the only right way because by using dry flies you do not penetrate fish habitat is even more wrong. Dry flies, while very fun to fish and sometimes very effective, are nothing sacred and holy. They are what they
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are – an imitation of a certain insect in a certain cycle of its life. No need to be elitistic or trying to be special. In case you are worried about penetrating fish habitat, you might want to consider the idea of staying at home. If you want to fly fish and catch fish, or better yet, if you want to catch 20, 30, 40 or even more species on your fly gear, you better learn a thing or two about nymphs. They are neither sacred nor holy but they can catch many more fish than dry flies.
IL MITO DELLA MOSCA SECCA Il concetto stesso che la pesca a mosca è uno sport d'élite e l'unico modo giusto e puro per catturare pesci è con le mosche secche, beh, per me è sbagliato. Affermare inoltre che usando mosche secche non si penetra nell'habitat dei pesci è ancora più sbagliato. Le mosche secche, anche se molto divertenti per pescare e talvolta molto efficaci, non sono nulla di sacro. Sono ciò che
sono - un'imitazione di un certo insetto in un certo ciclo della sua vita. Non c'è bisogno di essere elitari o di cercare di essere speciali. Se sei preoccupato di penetrare nell'habitat dei pesci, potresti prendere in considerazione l'idea di restare a casa. Se vuoi pescare, o meglio ancora se vuoi catturare 20, 30, 40 o anche più specie diverse, è meglio imparare una o due cose sulle ninfe. Non sono né sacre né sante, ma possono catturare molti più pesci delle mosche secche.
CAPIRE LA VITA SOTT’ACQUA... Una situazione in cui un pescatore arriva sul suo fiume preferito e non vede segni di attività in superficie è più che comune. È successo a te ed è successo a me. Mi ricordo quando sono stato in piedi con una manciata di mosche secche per ore senza catturare nulla. Nessuno mi aveva parlato di ninfe: i libri che avevo letto e i film che ho visto non hanno mai menzionato nulla del genere. Per me la mosca era quella cosa che galleggia quando la lanci e quando non galleggia più significa che è pronta per la spazzatura. Fortunatamente un giorno un pescatore anziano mi diede una ninfa e mi disse che se volevo prendere qualcosa dovevo usare quel tipo di
mosca. E questo è il trucco! Un pescatore esperto sa cosa succede sotto la superficie, anche se sembra tutto tranquillo, sotto il pesce di solito si nutre come un pazzo. Ciò richiede molto tempo di osservazione, ma poi la somma di tutte queste conoscenze ti rende un pescatore esperto che sa dove, quando, come e cosa catturare. Grandi o piccoli, immobili o rapidi, poco profondi o profondi, tutti i fiumi nascondono scie dove i pesci si riuniscono per nutrirsi di proteine, cioè tutti quegli insetti che vivono sott'acqua e che normalmente non si vedono.
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UNDERSTANDING THE LIFE BENEATH‌ A situation where a fresh fly angler arrives to his favorite water and sees no signs of life on the surface is more than common. It happened to you and it happened to me. I remember vividly standing there with a handful of dry flies and casting my guts off for hours not catching anything. Back then I had no idea of what nymphs were. Nobody told me and the books I read and the films I watched never mentioned anything like that. For me the fly was that thing that floats when you cast it and when it doesn't float anymore it means it's not good and ready for trash. Luckily, one day a good old man came and gave me a nymph and told me that if I wanted to catch anything, I had to use that
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kind of fly. And that is the catch! An experienced angler knows what happens under the surface and no matter how sleepy the surface may seem, the fish are usually feeding like crazy underneath that deceptive skin. This takes time and it takes lots of wandering and observation, even diving, but all this collection of knowledge makes you an experienced angler who knows where, when, how and what to catch. Big or small, still or rapid, shallow or deep, all rivers are hiding lanes where fish gather to feast on protein – all those insects that live underwater and breathe on gills that you normally don't see.
A NINFA La più grande differenza tra la ninfa e la mosca secca è che le ninfe sono molto più versatili delle mosche secche. A parte galleggiare in superficie, possono fare tutto il resto. Sono di gran lunga superiori alle mosche secche perché sei libero di costruirle come preferisci: leggere, un po' più pesanti dell’amo, più pesanti o con l'affondamento veloce. Ciò significa che se sai cosa cerchi, puoi facilmente usare le ninfe in qualsiasi situazione, in qualsiasi acqua e in
qualsiasi periodo dell'anno. Con un po’ di pratica le ninfe possono essere utilizzate in tutti gli strati d'acqua, possono facilmente comportarsi come mosche sommerse o essere completamente neutre in acque ferme. Ad esempio, puoi utilizzarle nelle rapide o nelle cascate lanciandole e lasciando che la corrente le porti esattamente dove è quella scia di alimentazione nascosta. Se hai bisogno di raggiungere il fondo, puoi usare il tungsteno o meglio ancora, costruire una
ninfa in un determinato modo e la tua mosca si capovolgerà fra le rocce e i ciottoli e non si attaccherà al fondo. Per acque torbide, puoi giocare con perle ad alta visibilità non solo per attirare il pesce ma per seguire i movimenti della tua mosca. Se stai cercando di ingannare i cavedani, con una ninfa ben costruita e la tua abilità raggiungerai l’obiettivo. Il fatto più importante è che con le ninfe non sei limitato solo ad alcune specie di pesci e all'ora del giorno, ma sei libero di imitare
dozzine di insetti, gamberetti, vermi o persino lumache (sì, i pesci mangiano le lumache) e catturare una varietà infinita di specie. Immagino che tu abbia una manciata di ninfe nella tua scatola ma preferisci la mosca secca perché è semplicemente bello vedere il pesce prendere la mosca dalla superficie. Vai avanti e prova la pesca a vista con alcune ninfe la prossima volta. Sarai sorpreso e la amerai. Garantito!
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NYMPH FACTS
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The greatest difference between the nymph and the dry fly is that nymphs are much more versatile than flies. To tell the truth, they can't be used as dry flies except floating on the surface, they can do everything else and that is what is so great about them. They are far superior than dry flies because you are free to tie them as you like - lightweight, only a tiny bit heavier than the hook itself, a little weighted or the fast sinking. This means that if you know what you are after, you can easily use nymphs
in literally any situation on any water and at any time of the year. With some practice, nymphs can be used in all layers of water, they can easily behave like wet flies or completely neutral in still waters. For example, you can fish them in rapids or waterfalls by casting them and letting the current take them exactly where that hidden feeding lane is. If you need to reach the bottom, you can use tungsten or even better tie a nymph on a jig hook and your fly will flip those rocks and pebbles to eventually find
its way and end up in the fish's mouth. For murky waters, you can play with high visibility beads not only to attract fish but to follow your fly. If you are trying to trick one of those species like chub that often follow the sound when the instect pops on the surface, the well tied nymph and your own skill will easily do the trick. The most important fact is that with nymphs you are not limited to certain fish species or to the daytime. Besides
you are free to imitate dozens of insects, shrimp, maggots and worms or even snails (yes, fish do eat snails) and catch a variety of species. I'm guessing you have a handful of nymphs in your box but you prefer the dry fly because it's just lovely to watch the fish pick up the fly from the surface. Go ahead and try sight fishing with some nymphs next time. You will be surprised and you will love it. Guaranteed!
www.scapinbamboorods.com
Fiera internazionale della pesca, della pesca con la mosca e dell’acquariofilia
8 - 10 marzo 2019 Fiera di Friedrichshafen www.aqua-fisch.de
Veranstalter: Messe Friedrichshafen GmbH
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interview
STEVE SILVERIO
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> To start this interview, tell me something about you. How and when did you start making your own flies? When I was young my dad had a subscription to Field & Stream magazine. I remember an article on Fly Fishing Eastern streams by Ted Trueblood where he detailed surefire trout catching secrets of guys like Charlie Fox & Vince Marinaro. Borrowing my dad’s cane rod, reel and battered fly wallet I headed to my local stream. After an hour or so of flailing away I had either snapped off or treed all the contents of that old wallet and arriving home I announced to my father that I needed more flies. Learning how the others had disappeared my father said: “Boy, if you want to be a fly fisherman you had better learn to tie flies”. That was the beginning of my fly tying.My very first vise was an old pair of needle-nosed Channel-Lock pliers attached to our workbench via a threaded rod, tack-welded to the adjustment handle. Feathers & fur came from birds we hunted, deer, dogs, cats, squirrels and whatever creature looked likely to offer a reasonable facsimile of the store bought variety. Even today I keep several plastic bags in my car for the serendipitous occasion of a fresh road kill. Though it was over fifty years ago and I have moved up a notch or two in hardware and material acquisitions, I still remember those early days of making my own primitive tying tools and trying to work out how various patterns were tied. Still at it now at sixty-seven I would say that given another fifty years I might just get it right. > What came first, tying flies or fishing? My dad started taking me fishing when I was about four or five years old. First bringing me to the local pond where I caught sunfish and small bass. As I grew, we graduated to fishing streams, lakes, rivers and saltwater, using bait, lures and flies. Even at an early age hunting and fishing trips were for me the most important events in my world. > Any advice to those who want to start tying flies? Today there is a wealth of information on the internet and anyone can find hundreds of videos showing would be flytyers how to begin, what tools to select and materials to buy. However, as someone who has taught fly tying to all ages and skill levels, I would certainly recommend contacting a local fly shop or fly fishing club to find an instructor. I believe that nothing can take the place of handson instruction and the value of learning from someone who has mastered their craft. >What do you think it is the most innovative tying material of recent times? Synthetic materials, cyanoacrylic and ultra-violet adhesives have greatly changed the world of fly tying since I have entered the sport. All have their relative merits and have greatly expanded the tying ability of long rodders to imitate prey to a much greater accuracy. However, as one who has grown up in the “old school” of flytying, I believe that it is the rediscovery among young tiers of the original materials that made some of the great flies of the past, as Mike Valla in his book “Founding Flies” mentions. > What is your favorite fishing destination? That is a hard question as there are still many places on my bucket list I have yet to visit and those that have become favorites encompass both fresh & saltwater destinations. However, if I had to settle on just one, I would pick the rivers of the Gaspe’ Peninsula, east of the Matapedia Valley in the province of Quebec, Canada. Here rivers like the
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> Innanzitutto Steve dimmi qualcosa su di te. Come e quando hai iniziato a creare le tue mosche? Quando ero giovane mio padre aveva un abbonamento alla rivista Field & Stream. Ricordo un articolo sui fiumi dell’Ovest di Ted Trueblood, in cui raccontava dettagliatamente le trote che catturavano ragazzi come Charlie Fox e Vince Marinaro. Prendendo in prestito la canna in legno di mio padre, il mulinello e il portamosche mi diressi verso il ruscello fuori dal paese. Dopo circa un'ora di pesca avevo finito tutto il contenuto di quel vecchio portafoglio e arrivato a casa dissi a mio padre che avevo bisogno di altre mosche. Vedendo che avevo usato tutte le sue mosche, mio padre disse: "Ragazzo, se vuoi essere un pescatore a mosca, è meglio che imparari a costruirtele”. Così è iniziata la mia attività di costruttore. Il mio primo morsetto era un vecchio paio di pinze a punta attaccate al banco da lavoro tramite un'asta filettata saldata in vari punti. Piume e peli venivano dagli uccelli che cacciavamo, da cani, gatti, scoiattoli e qualunque creatura
> Qualche consiglio a chi vuole iniziare a costruire mosche artificiali? Oggi c'è una grande quantità di informazioni su Internet e chiunque può trovare centinaia di video che mostrano come i principianti possono iniziare, quali strumenti selezionare e materiali da acquistare. Tuttavia consiglierei vivamente di contattare un negozio di pesca del posto o un club di pesca a mosca per trovare un istruttore. Credo che nulla possa sostituire le istruzioni pratiche e il valore dell'apprendimento che può offrire un professionista. > Quale pensi che sia il materiale di vendita più innovativo degli ultimi tempi? I materiali sintetici, gli adesivi cianoacrilici e ultravioletti
sembrasse probabile offrire un qualcosa di ragionevole andava bene. Ancora oggi tengo diversi sacchetti di plastica vuoti nella mia auto nel caso dovessi trovare qualche uccello investito per strada. Anche se sono passati più di cinquanta anni e ho lavorato con svariati materiali, ricordo ancora quei primi tempi a cercare di costruire i miei primitivi strumenti e di capire come erano fatti i vari modelli di mosche. Ora, a sessantasette anni, me ne do altri cinquanta per diventare bravo. > Che cosa è venuto prima,costruire mosche o pescare? Mio padre ha iniziato a portarmi a pescare quando avevo circa quattro o cinque anni. I primi pesci che ho pescato sono stati alcuni persici sole e qualche piccolo bass. Crescendo ci siamo poi avvicinati a torrenti, laghi, fiumi e acqua salata, usando esche differenti. Anche in tenera età le battute di caccia e di pesca erano per me gli eventi più importanti del mondo.
hanno notevolmente cambiato il mondo della costruzione delle mosche sin da quando sono entrati sul mercato. Tutti hanno il merito di aver notevolmente aumentato la qualità dell’accuratezza dell’imitazione. Tuttavia, uno come me che è cresciuto alla "vecchia scuola" del flytying, credo che oggi ci sia una riscoperta dei materiali originali da parte dei giovani costruttori che hanno interpretato alcune delle mosche classiche del passato, come scrive Mike Valla nel suo libro " Mosche Fondamentali ". > Qual è la tua destinazione di pesca preferita? Questa è una domanda difficile poiché ci sono ancora molti posti sulla mia lista dei desideri che devo ancora visitare, sia di acqua dolce che di acqua salata. Se dovessi però sceglierne uno solo, direi i fiumi della Penisola Gaspe', a est
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Bonaventure, Dartmouth & St. Jean are known as the “Green Rivers” because of their crystal clarity. Here also salmon will rise to the dry fly during the late spring & summer seasons. For me, salmon on the dry fly is the penultimate fly fishing experience and the Gaspe’ is the ultimate destination. > Tell us about Regal vise and Partridge Hook, the brands you push on the market The Regal is unique among fly tying vises as it incorporates a deceptively simple, yet incredibly sophisticated constant force mechanism, which has been often & unsuccessfully imitated by themanyknockoffcompaniesthatproliferateourindustry.Known as the “bulldog of bench vises”, Regal has garnered adherents from all over the flytying world. A favorite among amateurs and professionals alike, it is also a standard tool of many commercial tying houses as well. Family owned and run, it is produced solely in the USA and continues to grow worldwide with an expanding range of products, known for their build quality and longevity. www.regalvise.com Partridge of Redditch is one of the oldest names in flyfishing and has a history of hook making going back over one hundred years. NamesliketheCapt.Hamilton,AberdeenandBartleetbendhave all had their beginnings here. Through its long history Partridge has been and continues to be at the forefront of innovative hook design. Known for their strength,wide gape and a needle-sharp point, the company continues to be a leader in producing hooks of superior quality. Recent offerings from Partridge have greatly expanded their salmon, barbless and saltwater lines, giving fly tyers a broad range of choices to cover a multitude of fly fishing situations.
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della Valle Matapedia, nella regione del Quebec, in Canada, dove fiumi come Bonaventure, Dartmouth e St. Jean sono noti come i "fiumi verdi" per le loro acque cristalline. Qui si pesca il salmone a mosca secca durante la tarda primavera e in estate. Per me il salmone sulla mosca secca è un’esperienza esaltante e il Gaspe’è la destinazione finale. > Parlaci di Regal Vise e Partridge Hook, i marchi che hai lanciato sul mercato Tra i morsetti sul mercato il Regal per me è unico, in quanto ha un meccanismo di forza costante apparentemente semplice ma incredibilmente sofisticato che è stato, spesso e senza successo, imitato dalle molte aziende che proliferano nel nostro settore. Conosciuto come "il bulldog dei morsetti", Regal ha raccolto appassionati da tutto questo mondo di matti. É il preferito sia tra i dilettanti sia tra i professionisti, ed è anche uno strumento utilizzato da molte ditte di mosche. E’prodotto esclusivamente negli Stati Uniti da un’azienda a conduzione familiare che si sta espendendo in tutto il mondo con una gamma sempre più vasta di prodotti, conosciuti per la loro qualità e longevità. www.regalvise.com Partridge of Redditch è uno dei nomi più antichi nella pesca a mosca e ha una storia di produzione di ami da oltre cento anni. Personaggi come il Capitano Hamilton, Aberdeen e Bartleetbend hanno iniziato qui. Attraverso la sua lunga storia Partridge è stata e continua ad essere all'avanguardia nell'innovativo design degli ami da pesca, conosciuti per la loro forza, ampia apertura e punta affilata. Recentemente l’offerta Partridge è stata ampliata notevolmente con prodotti per mosche da salmoni, barbless e acqua salata per affrontare qualsiasi situazione di pesca.
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WORLD FLY FISHING CHAMPIONSHIP IN ITALY Intervista ad Alessandro Sgrani, CT della nazionale italiana
> Alessandro, raccontaci com’è andato questo Campionato del Mondo di pesca a mosca. Sicuramente è stata l'esperienza più intensa della mia carriera, vivere un Mondiale da Capitano è diverso che viverlo da pescatore, in casa poi ancora di più, le responsabilità e la pressione le senti particolarmente e non le puoi sfogare con la prestazione agonistica... è stato davvero, davvero intenso. Devo dire che non è stato facile. Non è un segreto che non siamo partiti tra i favoriti, la Nazionale Italiana non vinceva una medaglia dal 2013, io ho avuto l'incarico solo lo scorso anno e sto lavorando e mettendo in atto le mie idee per formare un gruppo competitivo, ma ci vuole del tempo. Lo scorso anno a settembre ci hanno detto che ci sarebbe stato il mondiale in Trentino, non abbiamo avuto quindi tanto tempo per prepararlo, ma abbiamo fatto il possibile. Con Sandro Soldarini al mio fianco e i ragazzi che si sono resi disponibili in maniera commovente abbiamo recuperato un gap notevole, ci siamo presentati preparati, concentrati e soprattutto determinati. Dopo cinque sessioni tiratissime è arrivato il bronzo e ne siamo contentissimi,
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soprattutto perchè abbiamo lottato fino all'ultima gara per l'oro, tutto poteva succedere, ma va bene così, con grande soddisfazione di tutto il Team è arrivata anche la medaglia di bronzo individuale di Andrea Pirone,... sì, sono veramente soddisfatto. > Come credi sia stata l’organizzazione della FIPSAS di questi Mondiali? La Fipsas coadiuvata dall'APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta e Trentino Marketing hanno fatto un lavoro eccellente sotto tutti i punti di vista, un evento che coinvolge più di centocinquanta pescatori da portare sui campi gara, i giudici di sponda, chilometri e chilometri di fiumi da gestire e controllare non è uno scherzo, praticamente tutto senza errori, impreziosito da alcune scelte di locations eccezionali,come la cerimonia di apertura in piazza Duomo a Trento, la cena al Muse o la chiusura al Grand Hotel Terme con i fuochi d'artificio finali. Mi sento di ringraziare ancor una volta tutte le persone che si sono adoperate per questo meraviglioso evento.
> Well then,Alessandro,please tell us how this Fly Fishing World Championship went. It was certainly the most intense experience in my career; living a championship as a coach is different from living it as a fisherman, even more so in your country.You feel your responsibilities and pressures in a peculiar way and you cannot get rid of them through your sport performance... it was really, really intense. I must say that it was not easy.It is not a secret that we were not among the favorites; the Italian National Team had not won a medal since 2013.I got the assignment just last year and was working to put my ideas into practice to build a competitive group, but I needed time to do this. Last year in September we were told that the championship would take place in Trentino. We did not have the time to prepare for it, but we did our best. With Sandro Soldarini at my side and the guys who gave their availability in a touching way, we covered aconsiderablegap.Wewentthereprepared,concentratedand, above all, determined. After five very demanding sessions, we got the bronze and are very proud of it, especially because we
foughttillthelastmatchforthegoldmedal.Anythingcouldhave happened, but it was ok as it was, and to the great satisfaction of the whole team, even Andrea Piro’s individual bronze medal arrived... yes, I am very satisfied, indeed. > What is your opinion on FIPSAS’s organization of this World Championship? FIPSAS, helped by APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta and Trentino Marketing,did a very good job in every way, as it is not easy to organize such an event which involves over 150 fishermen who are to be taken to the playing fields, the bank judges, several kilometers of rivers to manage and control, and almost everything without a mistake. We must also remember some valuable choices of exceptional locations, like the opening ceremony in the cathedral square in Trento, dinner at Muse Museum or the the wrap up party at the Grand Hotel Terme with fireworks. I would like to thank once more all the people who worked to make this wonderful event possible.
> E la scelta di farli in Trentino? Difficilmente avremmo trovato tante qualità altrove, ripeto, oltre l'organizzazione perfetta anche le acque dei cinque settori hanno risposto alla grande, segno di una gestione delle stesse di alta qualità. Sull'Alto Sarca non avevamo dubbi, già teatro dell'Europeo nel 2015 e di svariate competizioni. In questa occasione abbiamo scoperto con grande soddisfazione il Noce, bellissimo fiume con pesci stupendi, ad anche il Sarca ad Arco è sicuramente stato uno spot positivo per la Pesca a Mosca, visto che la gara si svolgeva in città e tantissimi curiosi vi hanno potuto assistere. Qualche dubbio lo avevamo sul lago di Cornisello, posto incantevole che lascia senza fiato, ma alla fine ha risposto bene anche alla competizione. Quindi per usare le parole di uno spot direi... Trentino, sopra ogni aspettativa. > Ho sentito molte impressioni favorevoli, credi ci sia qualcosa di migliorabile nell’evento gara? L'Europeo del 2015 aveva lasciato ricordi positivi in coloro che vi avevano partecipato, molti ci avevano esternato la gioia di ritornare in Trentino, non solo per i fiumi e per la pesca, ma anche per il cibo e per l'atmosfera che avevano respirato. Adesso sono molti di più che hanno questo bellissimo ricordo. No, non credo che si potrebbe migliorare, anzi adesso la sfida per i prossimi organizzatori dei Mondiali sarà ancora più ardua.... difficile eguagliare Trentino 2018.
> Cosa mi puoi dire della pesca, quali tecniche sono state utilizzate? La tecnica regina è stata sicuramente la ninfa, però si è pescato anche a secca e sommersa, nelle prime sessioni ad Arco anche a streamer, in lago è stata determinante la pesca con delle sommerse nere recuperate lentamente con coda intermedia. Nella preparazione che abbiamo fatto in queste acque io e Sandro abbiamo soprattutto cercato di dare sicurezza e tranquillità ai ragazzi, senza cercare soluzioni magiche, tecniche mirabolanti o mosche segrete, abbiamo semplicemente cercato di far sì che si sentissero sicuri e che credessero in ciò che facevano, abbiamo cercato di creare un gruppo unito... e ci siamo riusciti, è stato uno spettacolo vedere come si aiutavano l'uno con l'altro, come si rassicuravano e si scambiavano consigli, mosche e attrezzature. Posso solo ringraziarli per tutto ciò che hanno dato, quella medaglia se la sono meritata alla grande. > Cos'è per te un Campionato del Mondo? Un campionato del mondo di pesca a mosca non è soltanto competizione, quella è importante, ma dopo un evento del genere ti resta molto dentro, che ha più valore delle medaglie: nuovi amici da ogni parte del mondo, vecchie amicizie che si rafforzano, posti che diventano familiari, un'atmosfera di pesca a mosca che per una settimana respiri a pieni polmoni... quando torni alla realtà questo ti manca e non vedi l'ora che inizi un'altra avventura.
> What do you think of the location? We could have hardly found so many qualities elsewhere. Let’s say it again, in addition to the perfect organization of the event, even the waters of the five sectors reacted at their best, which is a sign of a high quality management. We did not doubt Alto Sarca, which had already been the location of the European Championship in 2015 and of various competitions. On this occasion we discovered to our great satisfaction, the Noce, a beautiful river with wonderful fish, and also the Sarca River in Arco was certainly a positive advertisement for Fly Fishing, considering that the match took place in town and many tourists could not participate. We doubted Cornisello Lake a bit, an enchanting, breathtaking place, which also reacted well to the competition.
Just to use the words of an advertisement, I would then say... Trentino was above any expectations.
> What can you tell me about fishing, which techniques were used? The most popular technique was certainly the nymph, but dry and wet fly fishing were practiced as well during the first sessions in Arco with a streamer too, and in the lake, fishing was decisive with black wet flies slowly retrieved with an intermediate tail. In our preparation on these waters, Sandro and I tried above all to give the guys self-confidence and a sense of peace, without lookingformagicalsolutions,extraordinarytechniquesorsecret flies. We only did our best to make them feel self-confident and believe in what they did. We tried to build a united group ... and we succeeded. It was a pleasure to see how they helped each other,and how they
reassured and gave each other advice on flies and equipment. I can only thank them for all they gave us, and they have surely deserved that medal.
> I have heard a lot of positive opinions.Do you think there is anything that can be improved in the event? 2015 European Championship had left some positive recollections in those who experienced it. Many of them had expressed their willingness to come back to Trentino, not only for rivers and for fishing, but also for the atmosphere they had breathed here. Now there are more and more people who have this memory. I do not think that a championship could be done better, but the challenge now looks even harder for the organizers of next championship... it will be hard to equal Trentino 2018.
What is a world championship for you? Aflyfishingworldchampionshipisnotjustacompetition,which is important too... but after such an event you have experienced precious emotions that are more valuable than medals. You have made new friends from every part of the world, old friendships are reinforced and some places become familiar, like a fly fishing atmosphere that you breathe in deeply for a week... when you come back to reality, you miss this and you look forward to starting a new adventure.
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by Jonathon Muir
Salmon Fishing as Nature Intended
The Atlantic Salmon Reserve
All of the best flyfishing destinations in the world have one thing in common – a sense of steward ship over the environment, an understanding of the necessity to minimise human impact and to preserve and protect wildlife for future generations to enjoy. There are few destinations that do this better than The Atlantic Salmon Reserve in Russia, a place to experience true wilderness and the world’s finest salmon fishing. Just getting there is an adventure, usually requiring an overnight stay in Helsinki before boarding an early morning flight to Murmansk – the Kola Peninsula’s gateway city, largely populated by Russian military personnel, but some where that has become an accidental meeting place for dedicated flyfishers on an Atlantic salmon pilgrimage. It is during the final stage of the journey, when you are flying in to camp from Murmansk aboard an Mi-8 transport helicopter, that you truly begin to get a sense of the camp’s remoteness. As you peer out of the helicopter’s small circular windows, the expanse of the tundra extends to the horizon in every direction. This is the moment you realise that you are not on an ordinary fishing trip. This is something truly special. While salmon populations in many parts of the world are struggling under the pressures of ever increasing human development, the ASR rivers are teeming with fish – a testament to the people who live and work there, dedicating themselves to the protection of salmon and ensuring that each group of visiting fishermen and women experience the fishing trip of their dreams. The season extends from May until September. Early in the season, large salmon begin to run the river, frequently reaching over 30 pounds in weight, with the largest fish caught in recent years weighing an incredible 47 pounds. Those who are prepared to brave the unpredictable Russian weather might just hook the fish of a lifetime. As the season progresses, numbers of salmon increase and ‘grilse’, small salmon that have only spent one winter at sea, begin to enter the river. It is not uncommon for fishers to land 10 salmon in a day during the peak of the grilse run – an
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Tutte le migliori destinazioni di pesca a mosca del mondo hanno una cosa in comune – la responsabilità della gestione ambientale, la comprensione della necessità di minimizzare l’impatto umano e di preservare e proteggere la fauna selvatica affinché possano goderne anche le future generazioni. Ci sono poche destinazioni che sanno farlo meglio della Atlantic Salmon Reserve in Russia, un luogo dove vivere lande davvero selvagge e sperimentare la migliore pesca al salmone del mondo. Anche solo arrivarci è un’avventura, che di solito richiede una notte di pernottamento a Helsinki prima di salire su un volo per Murmansk il mattino seguente. La città-ponte della penisola di Kola, abitata perlopiù da personale militare russo, è diventata luogo d’incontro per appassionati pescatori a mosca in pellegrinaggio verso il salmone atlantico. È durante la parte finale del viaggio, quando si sta atterrando all’accampamento di Murmansk a bordo di un elicottero da trasporto Mi-8, che si comincia davvero a percepire quanto quel luogo sia remoto. Guardando fuori dai finestrini dell’elicottero la distesa della tundra si estende in ogni direzione. È quello il momento in cui vi rendete conto di non aver intrapreso un normale viaggio di pesca. È qualcosa di veramente speciale. Mentre in tante parti del mondo le popolazioni di salmone stanno lottando sotto la pressione dello sviluppo umano, che progredisce sempre più, i fiumi di questa riserva sono ricchissimi di pesci – una bella testimonianza per le persone che ci vivono e lavorano, dedite alla salvaguardia del salmone e desiderose di assicurare a ogni gruppo di visitatori l’esperienza di un viaggio di pesca da sogno. La stagione va da maggio a settembre. All’inizio della stagione i salmoni cominciano a risalire il fiume, raggiungendo spesso le 30 libbre di peso, con esemplari fino a 47 libbre catturati negli ultimi anni. Coloro che si sono preparati ad affrontare l’imprevedibile tempo russo potrebbero allamare il pesce della vita. Col progredire della stagione il numero dei salmoni aumenta e iniziano ad accedere al fiume i giovani salmoni che hanno trascorso solo un inverno in mare. Non è raro che un pescatore riesca a trarre a riva ben 10 salmoni in un giorno al culmine della stagione – un successo difficile da replicare in qualunque altra parte del mondo.
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achievement that is difficult to replicate anywhere else in the world. Salmon in the ASR are aggressive and will attack the fly with explosive energy. The ASR rivers run clear, being largely powered by springs now melt, meaning that salmon will rise to the surface to take a dry fly in the right conditions – surely one of the most exhilarating ways to catch an Atlantic salmon. As you stand on the bank at the famous Kharlovka Falls pool, it is possible to look down from above and see rows of fresh salmon waitingtoascendthewaterfalls.Tocastyourlineacross the river and, if the light conditions are favourable, see a salmon rise up from the shoal to sip down your dry deer hair bomber fly, is an experience that leaves you with shaking knees – this is pure fishing joy! The ASR’s rivers, despite their powerful currents and large salmon, are surprisingly intimate. Unlike other Russian rivers that extend for hundreds of miles and require the use of a jet boat to get around, the ASR’s Kharlovka, East Litza, Rynda and Zolotaya rivers are of a size that can easily be covered by a competent flycaster. Large boulders line the river and help to breakupthechannel,meaningthatsalmoncanbe,and usually are, hiding behind every stone – a tantalising prospect which makes fishing incredibly rewarding. If you can get your fly into the right spot, there’s a good chance a bright silver salmon is waiting there to grab it! Guests fishing at the ASR sleep in comfortable, private wooden cabins and meet for breakfast and dinner at the main camp building. Each morning, a pair of state-of-the-art Eurocopters ferry anglers and their guides to their allocated location for the day, returning to collect the meach evening. Here, around the table, the day’s stories are shared: Tales of monster salmon won and lost, the fish of a lifetime successfully landed and released, the fish so big that it broke a rod, or the fish thatran so fast it broke a fly line in two. This is what keep us going back to the ASR, a place on top of the planet where salmon fishing dreams really do come true. For more information: Farlows Travel info@farlowstravel.com.
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I salmoni della riserva sono aggressivi e attaccano la mosca con un’energia esplosiva. I fiumi della riserva sono cristallini, essendo perlopiù alimentati dallo scioglimento delle nevi in primavera, il che significa che i salmoni risaliranno in superficie verso la mosca nelle giuste condizioni – certo uno dei modi più esaltanti per prendere un salmone atlantico. Stando a riva sulla famosa pool di pesca delle cascate di Kharlovka è possibile guardare dall’alto e vedere file di freschi salmoni che aspettano solo di risalire le cascate. Lanciare dall’altra parte del fiume e, se le condizioni di luce sono favorevoli, vedere un salmone risalire dal branco per papparsi la vostra mosca bomber di peli di cervo è un’esperienza che vi farà tremare le ginocchia – questa è la pura gioia della pesca! I fiumi della riserva, malgrado le loro forti correnti e i grossi salmoni, sono sorprendentemente appartati. A differenza di altri fiumi russi che si estendono per centinaia di miglia e richiedono l’uso di una nave a ugello per spostarsi, i fiumi Kharlovka, East Litza, Rynda e Zolotaya della riserva hanno dimensioni alla portata di un lanciatore esperto. Costeggiano il fiume grossi massi che contribuiscono a interrompere il canale, il che significa che i salmoni possono essere, e di solito sono, nascosti dietro a ogni roccia – una prospettiva stuzzicante che rende la pesca incredibilmente gratificante. Se riuscite a far posare la vostra mosca nel punto giusto, avete buone probabilità di scovare un brillante salmone che non aspetta altro che di afferrarla! Gli ospiti che pescano nella riserva dormono in confortevoli cabine private in legno e si incontrano per colazione e a cena nell’edificio principale dell’accampamento. Ogni mattina un paio di modernissimi Eurocopter trasportano i pescatori e le loro guide al posto loro assegnato per la giornata e tornano a prenderli ogni sera. Qui, attorno al tavolo, si condividono le storie della giornata trascorsa: racconti di salmoni mostruosi vinti e persi, il pesce della vita tratto a riva con successo e poi rilasciato, il pesce così grosso che ha rotto la canna, o il pesce che risaliva tanto velocemente da spezzare la lenza. È per questo che continuiamo ad andare alla riserva, un luogo in cima al pianeta dove i sogni di pesca al salmone diventano veri sul serio. Per informazioni: Farlows Travel farlowstravel.com
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COLLECTOR’S PAGES
Le mosche di Cotton di Riccardo De Stabile
I MATERIALI PER LA COSTRUZIONE DI CHARLES COTTON I modelli di mosche di Cotton ebbero un’influenza grandissima sui pescatori nel 17°e 18° secolo, anche se dai suoi scritti traspare che non tutti fossero di sua invenzione. Egli descrive sessantacinque artificiali tutti diversi. Usando un ampia gamma di materiali: diversi tipi di lana e seta, penne e piume di gallina, di folaga, pelo di cane, di collo di lepre, orecchie di maiale, coda di talpa bianca, di coniglio, piume di piccione, di pavone, di cappone, di struzzo e ancora peli di scoiattolo, di tasso, di cammello, di mucca, di gatto e perfino di vitello abortito. Non c’era cane che si salvasse da Cotton, e i cani sarebbero stati parecchio nervosi in compagnia della maggior parte dei costruttori di mosche dopo la fine del settecento. Fu l’inizio di un alto livello di sofisticazione delle mosche, inoltre Cotton forniva particolari dettagliati su come ottenere i materiali (per esempio pelo nero dalle orecchie di maiale, dal collo di un cane da caccia, utilizzare un ago per fare emergere il materiale e la parte più interna del corpo, ecc.). Questi materiali venivano spesso mescolati per ottenere le sfumature desiderate. Il dettaglio era il forte di Cotton, egli fornì tre diversi metodi su come usare le piume del collo degli uccelli. Cotton fu il primo autore a dare un nome ai propri artificiali seguendo una classificazione che sarebbe stata seguita per altri due secoli, anche se sembra estremamente improbabile che sia stato lui ad inventarla. Con questo sistema le mosche artificiali venivano classificate come “Brown”, “Duns” e “Drakes”. C’erano molte mosche non prese in considerazione in queste categorie, soprattutto terrestri. I pescatori dell’epoca non avevano ancora le idee molto chiare per quanto riguardava l’entomologia, pertanto mancano chiare definizioni per le classificazioni. La terminologia usata sembra più che altro scaturire dalla convenienza e dall’uso comune e l’inevitabile conseguenza di ciò è che si registra una mancanza di coerenza tra i vari autori. Per quanto ne sappiamo le ‘Browns’ facevano parte della famiglia delle stone-fly, le ‘Drakes’ e le ‘Duns’ erano May-fly. Il problema di questa classificazione è che a un certo punto si trovò in conflitto con la classificazione scientifica degli insetti naturali, e questo determinò una grande confusione.
THE BUILDING MATERIALS BY CHARLES COTTON Cotton’s fly patterns had a great influence on fishermen of the 17th and18th centuries, even if you can understand from his writings that not all of them were invented by him. He describes 65 different artificials. He used a wide range of materials: various types of wool and silk, feathers and quills of chicken, coot, hair taken from dogs, hares’ necks, pigs’ ears, white moles’ and rabbits’ tails, feathers from pigeons, peacocks, capons, ostriches and even hair taken from squirrels, badgers, camels, cows, cats and even aborted calves. There was no dog who could escape from Cotton, and dogs would be very nervous in the company of most fly tiers after the late 18th century. It was the start of a high level of sophistication of flies; moreover,Cotton gave very precise details on how to get the materials (for example, black hair from a pig’s ears and a hunting dog’s neck, use of a needle to make the material and the most internal part of the body emerge, etc.). These materials were often mixed to get the desired shades. The detail was Cotton’s strength;he indicated 3 different methods on how to use the feathers from birds’ necks. Cotton was the first author to give a name to his artificials by following a classification which would be followed for another century, even if it seemed extremely improbable that he invented it himself. With this system, artificial flies were classified as "Brown," "Duns," and "Drakes". Several flies were not taken into consideration in these categories, especially terrestrial ones. The fishermen of that time did not have any clearideasaboutentomology,thereforenocleardefinitions could be found for classifications. The terminology used seemedtoarisemostlyfromconvenienceandcommonuse, so the inevitable consequence of this was that there was no congruence among the various authors. As far as we know, the "Browns" belonged to the family of stoneflies, and the "Drakes" and the "Duns" were Mayflies. The problem of this classification was that, at a certain point, it conflicted with the scientific classification of natural insects, and caused a big confusion. COTTON’S BUILDING METHOD This is Cotton’s method of building an artificial fly, consisting of a series of instructions used with no modifications till the invention of the clamp. "When building a fly, above all you must hold the hook firmly with the thumb and index finger of your left hand, with the curve of the hook upwards and the top inside the fingertips.Then take some strong silk with the color of the fly you want to build, wax it well with wax of the same color, pull it between the index finger and the thumb up to the top of the hook’s back.Then make it pass twice or thrice around the hook. When you have done this, take the line and make it pass between your index finger and thumb in the same way, making it adhere as much as possible inside the hook. Then make one or two turns with the silk around the hook and the line, holding it as tightly as possible, but be careful that it does not break. When you have done this, take the feathers you need for the wings, of a size proportional to the size of the fly you want to build, and place it on the back of the hook, leaving just as much as you need for the length of the wing to protrude upwards from the end of the hook. Then tie the feather with the thread and cut the final part of the feather, wrap the silk round the hook, holding it tightly till you arrive at the curve of the hook and not more, and finally cut and tie. Now take the material you need for the body, in the quantity you consider as necessary, and wrap it round the silk threads. When you have done this, wrap the thread, with the material wrapped on it, around the hook in the opposite direction, till you get to the position of the
IL METODO DI COSTRUZIONE DI COTTON Questo è il metodo di Cotton per costruire una mosca artificiale, una serie di istruzioni che furono usate senza modifiche fino all’invenzione del morsetto. "Nel fabbricare una mosca prima di tutto devi poter tenere l’amo ben fermo con il pollice e l’indice della mano sinistra con la curva dell’amo verso l’alto e la punta all’interno dei polpastrelli, poi prendi della seta forte del colore della mosca che vuoi costruire, la inceri bene con cera dello stesso colore, la tiri tra l’indice e il pollice fino alla cima del dorso dell’amo, quindi la fai passare due o tre volte attorno all’amo; ciò fatto, prendi il filo e lo fai passare tra l’indice e il pollice allo stesso modo tenendolo più aderente possibile all’interno dell’amo,
uguali quindi girale all’indietro verso la curvatura dell’amo e avvolgile in modo che stiano erette ma un po’ ripiegate verso la curvaturadell’amo,Dopo,sempretenendolamoscabenstretta tra il pollice e l’indice della mano sinistra , con la mano destra prendi la seta e usando le unghie del pollice e indice destro, toglidallasetailmaterialecheviaveviattorcigliatoperilcorpo, e dopo averla spelata, fai due o tre giri di seta ancora e fai in modo che le ali siano posizionate in modo corretto, quindi lega e taglia. Successivamente, usando la punta di un ago, solleva gentilmente il materiale che hai usato per costruire la mosca , eventualmente taglia la piuma superflua facendo in modo che le ali siano di uguale lunghezza (in caso contrario la mosca non potrà galleggiare bene) e il pelo superfluo del corpo, e il lavoro è fatto. Questo è il modo migliore di costruire le mosche. Mi è stato insegnato da un parente, un certo Capitano Henry
quindi fai due o tre giri con la seta attorno all’amo e al filo tenendolo il più tirato possibile ma facendo attenzione che non si spezzi. Fatto ciò, prendi il piumaggio che ti serve per fare le ali,digrandezzaproporzionaleallagrandezzadellamoscache vuoi costruire e posizionala sul dorso dell’amo lasciando quel tanto che deve servire come lunghezza dell’ala per sporgere verso l’alto dalla fine dell’amo. Quindi lega la piuma con il filo poi taglia la parte finale della piuma, quindi avvolgi la seta attorno all’amo tenendola ben tirata fino ad arrivare alla curvatura dell’amo e non oltre, poi taglia e lega. Ora prendi il materiale che ti servirà per il corpo nella quantità che ti sembra necessaria, e attorciglialo attorno al fili di seta, fatto ciò avvolgi il filo attorno a cui hai attorcigliato il materiale attorno all’amo nel senso contrario, fino ad arrivare alla posizione delle ali, poi prendi le piume per le ali e dividile in due parti
Jackson, un ammirevole pescatore a mosca e di gran lunga il migliore costruttore di artificiali che io abbia mai incontrato." Ed ecco il primo accenno al fatto che i modelli elencati da Cotton possono non essere tutti di sua invenzione. Dice che questo parente gli ha insegnato come fabbricare una mosca, il ché conferma l’ipotesi che ci fossero metodi di fabbricazione comunemente usati di cui egli non fa cenno. Ciò è comprensibile, dato quanto poco sappiamo della conoscenza e diffusione della pesca a mosca in altre zone d’Europa e, come mostra la successiva citazione da Cotton, in Inghilterra c’erano già nel 17° secolo delle variazioni da regione a regione: "Viator: davvero molto bella e somigliante a una mosca, ma
wings. Then take the feathers for the wings, divide them into two equal pieces,and turn them backwards towards the curve of the hook, wrapping them, so they are upright, but a bit bent towards the curve of the hook. Afterwards, always holding the fly firmly between the thumb and the index finger of your left hand, take the silk with your right hand, and by using the nails of the thumb and right index finger, take off the silk material you had wrapped around it to build the body.After removing it, make two or three turns with the silk again, making sure that the wingsarecorrectlypositioned,andthentieandcut.Afterwards, by using the tip of a needle, gently lift the material you have used to build the fly, and if necessary, cut the excessive feathers so the wings will have the same length (otherwise the fly will not be able to float well), and the excessive hair of the body, and the work is done. This is certainly the best way to build flies. I learned it from a relative of mine, a certain Captain
Henry Jackson, an admirable fly fisherman, who I got to know as certainly the best builder of artificials."
Piscator: I know it very well and I was given one by a distinguished man, who visited me together with my good Walton. To tell the truth, I hung it at the window of the living room, as if it were a ridiculous curiosity."
mixed with yellow dog down …".
Waltonconfirmsthediversityofpatternsinaquotation fromone of his introductory letters to the 5th edition of "The Complete Angler", where he notes that: "…there are in Wales and in other countries, some flies which are typical of that region and that country..." As evidence of the fact that Cotton took his artificial flies from other patterns of unknown tiers, we find here below the reference to a September fly, which he describes as: "..something we have no name for, made of black badger fur
Here is the first hint that some of the patterns listed by Cotton may not be his inventions. He says that a relative taught him how to build a fly, which confirms the hypothesis that there were building methods commonly used which he does not mention. This is understandable, considering that we know very little about the knowledge and diffusion of fly fishing in other areas of Europe, and in England in the 17th century,there were already differences from region to region, as proven by the next quotation from Cotton: "Viator: really very nice and very much like a fly, but in that London area we make bigger and longer flies, which are so long that they almost reach the barb.
Of course there had been a lot of changes since the time of the Treatyse, and the development of different building styles and different patterns. Many of Cotton’s artificials were likely to have been inspiredby 16th-century patterns, though they all tend to be considered as belonging to his era. Cotton’s London fly shows that the 17th-century fishermen did not have the same conception of measures and building, and that a European tradition of fly building already existed. Moreover, there seemed to be a wide range of artificials to choose from and every country probably had its own variations. This supports the theory that there was an established tradition passed on from father to son.
noi qui nella zona di Londra, facciamo le mosche molto più grandi e lunghe, lunghe quasi fino all’ardiglione. Piscator: la conosco molto bene e me ne diede una un distinto signore che mi fece visita assieme al mio buon Walton. A dir la verità, l’appesi alla finestra del salotto come una curiosità risibile." Walton fornisce una conferma della diversità dei modelli in una citazione da una sua lettera introduttiva alla quinta edizione di "The Complete Angler" dove annota che : "…ci sono in Galles e in altri paesi mosche tipiche di quella regione e di quel paese..". Come prova finale del fatto che Cotton prendeva le sue mosche artificiali da altri modelli di costruttori sconosciuti troviamo qui sotto il riferimento ad una mosca settembrina che descrive come: "..qualcosa per cui noi non abbiamo un nome, ma è fatta di pelo nero di tasso, mescolato con peluria di cane giallo…". Chiaramente c’erano stati molti cambiamenti dal tempo del Treatyse, e c’era stato il tempo perché si sviluppassero diversi stili di costruzione e anche diversi modelli ed è quindi probabile che molti degli artificiali di Cotton si rifacciano a modelli del 16° secolo, nonostante si tenda a pensarli tutti come appartenenti alla sua era. La mosca londinese di Cotton mostra come i pescatori del 17° secolo non avessero la stessa concezione di misure e costruzione, e che quindi esisteva già una tradizione europea nella costruzione delle mosche. Inoltre pare ci fosse una vasta gamma di artificiali tra cui scegliere e che ogni paese avesse le proprie varianti. Ciò avvalora la tesi che esistesse una consolidata tradizione tramandata da padre in figlio.
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president of Orbetello’s fishermen AssociAtion
Pierluigi Piro
interview
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> GoodmorningPierluigi,Ithinkwemust beginwithsomehistoricalinformationon fishing in Orbetello’s lagoon. Orbetello’s fishermen have fished in Orbetello’s lagoon since 1946;the first agreement with Orbetello’s municipality was signed in 1960 for the exclusive fishing right in the lagoon. Orbetello’s fishermen attest to the fishing history and culture (today it is the first Slow Food member for traditional fishing), including the related old occupations:thefleetforpurse-seinefishing in summer, eel fishing in winter months, and the brood stocking of fish (sea bream
in October-November, bass in DecemberJanuary). > A lot of attention has been paid to the possibilityoftouristfishingrecently.What about Orbetello’s lagoon in this regard? Opening a tasting center connected with the Tourist Fishing project was the first step; an average of 45,000 people come every year to taste local traditional products from Orbetello’s lagoon and the Tuscan Archipelago, all produced in a traditional way. In addition to this, the sport fishing project gives the fisherman
who comes to our lagoon the opportunity to taste and then to buy our quality products. We are working to create a welcome point (12 double rooms for a maximum of three people each) with a small but interesting fishing museum, which will become the Fishermen’s Village. > Whatdoestheareaofferbesidesfishing? Orbetello is an open air museum, from the Romanesque town of Cosa to Etruscan walls and Rescue doors, and then, just a few steps from Argentario, there are
> Buongiorno Pierluigi, credo sia d’obbligo iniziare con qualche cenno storico sulla pesca nella laguna di Orbetello. I pescatori pescano nella laguna di Orbetello dal 1946, dal 1960 venne firmata la prima convenzione con il Comune per il diritto esclusivo di Pesca in laguna, i Pescatori di Orbetello sono latori della storia e della cultura della pesca (oggi primo presidio al mondo Slow Food per la pesca tradizionale) con gli antichi mestieri: la ciurma per la cattura in circuizione del pesce d’estate, la pesca delle anguille con
i tesi invernali, la montata del pesce (orate a ottobre/novembre), spigole (dicembre gennaio). > Ultimamente c’è molta attenzione sulla pesca-turismo. Come si pone la laguna di Orbetello a riguardo? Aprire un centro di degustazione legato ad un progetto di Pesca Turismo è stato il nostro primo passo: 45.000 persone l’anno di media vengono a degustare i prodotti locali e tradizionali della laguna di Orbetello e dell’Arcipelago Toscano, tutti lavorati in modo artigianale. A questo
è legato il percorso di pesca sportiva dove il pescatore ha la possibilità di assaggiare prima e di acquistare poi i nostri prodotti di qualità. Si sta lavorando per creare un punto di accoglienza (12 camere doppie ad uso triplo) con un piccolo ma efficace museo della pesca che darà vita al Villagio dei Pescatori. > Oltre alla pesca cosa offre la zona a livello turistico? Orbetello è un museo a cielo aperto, dalla romanica città di Cosa, alle mura etrusche di Soccorso, e poi a due passi
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Giannella and Feniglia beaches, the latter connecting Ansedonia to Porto Ercole and to the WWF Natural Park. In short, there is history, culture, beautiful beaches and mini-cruises to Giglio island and Giannutri, hence a mix of attractions for the whole family. > How can you fish in the lagoon at the moment? Mainly spin fishing from the boat with a guide but all fishing systems are regulated and used: fishing from the shore, fishing with a Belly Boat, and even with a kayak…
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> We know that you have excellent food products, as we visited your factory not long ago.
Presidi.
We have two Slow Food Points for products: bottarga (roe) - the first Tuscan food in the world for two years runningand bonito from the Tuscan Archipelago. Everything is processed with original artisanal methods, i.e. quality fish is sliced, boiled, dosed and labelled by hand. History and tradition are respected by preserving recipes like smoked eel, which dates back to the time of the Spanish domination and the State of the
A floating restaurant both for quality tasting and activities connected with the development of sport fishing for everybody, as well as a fishermen’s village. Most of all, I intend to market a product under the trademark ORBETELLO’S FISHERMEN.
> Do you have any projects for the future?
We are planning packages with fishing, culture and gastronomy as a tourist incentive,of course always preserving the environment.
dall’Argentario ci sono le bellissime spiagge della Giannella e della Feniglia. Frequenti sono gli imbarchi per l’Isola del Giglio e per Giannutri, insomma un mix di storia, cultura e attrazioni per tutta la famiglia. > Al momento con quali modalità si può pescare nella laguna? Prevale la pesca a spinning e a mosca dalla barca con accompagnatore ma tutti i sistemi di pesca, sono utilizzati: pesca dalla riva, pesca con il Belly Boat, anche con il kayak…
> Sappiamo che producete ottimi prodotticulinari,recentementeabbiamo visitato il vostro stabilimento…: Per gli alimenti abbiamo due presidi Slow Food: bottarga (primo alimento della toscana nel mondo per due anni di seguito) e Palamita dell’Arcipelago Toscano. In un laboratorio di trasformazione tutto viene lavorato a livelli pre artigianali: pesce di qualità filettato cotto e dosato ed etichettato a mano, nel rispetto delle tradizioni, insieme a ricette come l’anguilla sfumata che risalgono ai tempi della dominazione spagnola e del Reale Stato dei Presidi.
> Progetti per il futuro? Un ristorante galleggiante dove poter fare contemporaneamente degustazione di qualità e attività create per lo sviluppo di una pesca sportiva aperta a tutti Il nostro obiettivo è arrivare alla vendita con un prodotto che uscirà con il marchio PESCATORI DI ORBETELLO e creare pacchetti in cui la pesca, la cultura e la gastronomia possono creare un veicolo imprenditoriale turistico nel rispetto dell’ambiente.
interview
MARC PETITJEAN a cura della redazione
He invented various accessories for fly fishing and innovative materials, he is famous for the high quality of his products and has recently published the most complete book ever written on Cul de Canard. > To start this interview, tell me something about yourself. How and when did you start fishing and making your own flies? I started fly fishing with my grandfather, when I was a child at 7 years old. I moved to Switzerland when I was about 27 and started fly fishing and fly-tying again. > Any advice to those who want to start tying flies? Fly-tying is not too complicated but it is very demanding in terms of observation. > What do you think it is the most innovative tying material of recent times? Of course Magic is one of the most important tool for fly-tying, not only for CDC. > Youhaveinventedvariousproducts throughout your career.What is your main goal? My goal is to create innovative tools of different types: first,never copy anybody (this is poor and useless), second, create a tool only if it really adds something new to fly-tying. > What is your favourite fishing destination? Wherever I can catch fish on flies, no matter the size of the fish. And of course it is tomorrow! > We know that you have recently published a wonderful book on CDC, do you have any story to tell us? Writing a book is a hard job, that forces you to reflect on everything, especially if you want people to follow your thoughts. Pictures are extremely important, they must be as clear as possible. Complicated things are easy to find, simple things are more difficult and time consuming. I have spent my entire life in tying flies that take not more than 5 minutes. What is important for me is that the flies that I make are not for a frame but for a fish!
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Ha inventato diversi accessori per la pesca a mosca e materiali innovativi, è famoso per l’alta qualità dei suoi prodotti ed ha recentemente pubblicato il libro più completo mai scritto prima sul Cul de Canard > Per cominciare, Marc, dimmi qualcosa su di te. Come e quando hai iniziato a pescare e a costruire mosche? Come ho scritto nel libro, ho iniziato a pescare a mosca con mio nonno da bambino, a circa 7 anni. Mi sono trasferito in Svizzera quando avevo 27 anni e ho ricominciato a pescare a mosca e a costruire mosche artificiali. > Qualche consiglio per chi vuole iniziare a costruire mosche? Costruire mosche non è complicato, quello che è impegnativo è l’osservazione degli insetti naturali. > Qual è, secondo te, il materiale più innovativo degli ultimi tempi? Ovviamente, il Magic è uno degli strumenti più importanti per il flytying, e non solamente per il CDC. > Hai inventato vari prodotti durante la tua carriera. Da dove viene la tua spinta creativa? Il mio obiettivo è la creazione di strumenti innovativi di vario tipo; in primo luogo mai copiare dagli altri, in secondo luogo creare uno strumento che rappresenti qualcosa di nuovo per la costruzione di mosche. > Qual è la tua destinazione di pesca preferita? Ovunque io possa pescare a mosca, a prescindere dalla dimensione dei pesci. E ovviamente il posto migliore è quello dove andrò domani! > Sappiamo che hai recentemente pubblicato un meraviglioso libro sul CDC, hai qualche storia da raccontarci a proposito? Scrivere un libro è un lavoro duro, che ti costringe a mettere in ordine le tue idee, soprattutto se vuoi che chi ti legge riesca a seguire I tuoi pensieri. Anche le immagini sono estremamente importanti, devono essere più chiare possibili. Le cose complicate sono difficili da semplificare, è un lavoro che richiede molto tempo. Ho passato tutta la vita a costruire mosche che non richiedono più di 5 minuti per essere fatte. La cosa più importante per me è che le mosche che costruisco non vengano incorniciate ma usate per pescare!
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A un passo dal fiume Il fiume Sarca, che percorre tutta la Val Rendena, scorre proprio a fianco del nostro camping.
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L’ ARTE NELLA PESCA
Mary Maxam Originaria dell'Idaho, Mary Maxam trova ispirazione per i suoi dipinti negli splendidi paesaggi e giardini del nord-ovest. Si è laureata alla Boise State University, ha partecipato a molti seminari professionali, e ha insegnato arte per molti anni. Per i suoi paesaggi e le sue nature morte Mary lavora con la tecnica dell’ acrilico e olio. I suoi dipinti raffigurano soggetti familiari che esistono e si evolvono attraverso il processo pittorico. Dall'autunno del 2009 ha iniziato a pubblicare i suoi lavori sul sito www.marymaxam.blogspot.com. "Il miei soggetti preferiti sono fiori selvatici, un giardino o un pescatore a mosca che nel dipinto diventano luce e colore. Inizialmente il mio lavoro
è guidato dall'astratto, poi cerco la scintilla visiva che voglio trasmettere nella mia opera, guardo gli aspetti formali della pittura, della composizione, ecc. e infine sviluppo la mia idea personale". Il lavori di Mary sono stati esposti in molte mostre nazionali, tra cui l’ Oil Painters of America, le Midwest e National Watercolor Societies. E’ membro delle National, Northwest e Montana Watercolor Societies e ha collaborato con dipinti e articoli a vari libri e riviste sul tema della pittura e del design. Tra le pubblicazioni più importanti citiamo le riviste International Artist, Watercolor Magic, Gray's Sporting Journal , e "Paint Mixing.
AnativeofIdaho,MaryMaxamfindsinspirationforherpaintings in the beautiful scenery and gardens of the Northwest. She is a graduate of Boise State University and has studied in many professional workshops, teaching art for many years herself. Mary works in acrylic and oil for her landscape and still life works. Her paintings are a response to familiar subjects, seen
daily and discoveries that take place through the painting process. She has, since fall of 2009 begun posting small works at her daily paintings site www.marymaxam.blogspot.com. 'My subject might be wild flowers, a garden, or a fly fisherman, but in looking closer, you'll see that the subjects I paint are really light and color. Something draws my eye and initially
my work is abstract driven. I search for the visual spark that I want to convey in the work. Then, I look at the formal aspects of painting, composition, etc. and finally, I move in closer developing subject personality.' Mary's work has shown in many juried National exhibitions, including Oil Painters of America, the Midwest and National
Watercolor Societies. She has won signature membership in the National, Northwest and Montana Watercolor Societies, and has contributed both painting and written work for book and magazine articles on painting and design. Publications includeInternationalArtistmagazine,WatercolorMagic,Gray's Sporting Journal , and "Paint Mixing.
Fly Fishing Hosted Trip 2019
2020
15-22 Marzo SEYCHELLES
14-24 Marzo SEYCHELLES, Extended trip
FARQUHAR ATOLL
PROVIDENCE ATOLL
27 Luglio - 3 Agosto BOLIVIA, Agua Negra
TSIMANE
SOLD OUT
9-16 Settembre Remote River Camp
MONGOLIA 19-26 Ottobre CUBA
CAYO CRUZ 23-30 Novembre
CUBA, Avalon Fleet 3 Yacht
JARDINES DE LA REINA
SANDRO MEDIANI Cell: +39 3296197573 mediofly@gmail.com
Catch Fishing Heroes @Catch_Fishing_Heroes
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20 Permit & TAttoos th
FOTOGRAFIE: AVALON OUTDOOR, NICOLA ROTA NODARI, SANDRO MEDIANI, MATT HARRIS
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Con questo sono 20... viaggi a Cuba. Un buon bagaglio di pesca a mosca in saltwater, non male.
tanta pesca a mosca. Ci sono stati i pesci, quelli dei miei sogni, tanti o pochi è relativo, l’importante è che ci siano stati.
Chi l’avrebbe mai detto? Non ho mai pensato a quante volte sarei potuto andare a pescare a Cuba. Ho sempre creduto nel ritornare nei posti che mi piacciono e, più di tutto, che mi emozionano. Certamente non ci pensavo durante il primo viaggio, giugno 2009, Giardini della Regina. Il primo impatto è stato scioccante, poi sorprendente. Alla fine ne sono rimasto folgorato. Da li è cominciato tutto.
Durante questi viaggi, una domanda mi è spesso venuta in mente: è solo per catturare i pesci che sono disposto a fare migliaia di km, voli interminabili, lunghe attese, alzarmi a orari assurdi, comprare attrezzatura, mosche e abbigliamento? E’ per questo che sono disposto a stare lontano dalla famiglia e a fare sacrifici? Credevo che fosse tutto legato alla sola cattura dei pesci. Oggi non ne sono molto sicuro. Credo che ci sia qualcosa in più, qualcosa di diverso. Non saprei, non facile da capire:
Nel mezzo ci sono state tante persone, tante storie, luoghi,
il viaggio in se stesso, la bellezza dei luoghi e della natura o il fatto di sentirmi cosi bene quando sono lì. Sono molti i fattori da considerare. La destinazione prescelta per il ventesimo viaggio a Cuba è stata Cayo Cruz. Posto pazzesco. Un enorme ecosistema di lagune e flats, acqua bassa, da 50cm a un metro e mezzo per chilometri e chilometri. Un’area protetta, tutelata e controllata. Pesca a vista, in poca acqua. Dalla Skiff o camminando con la guida.
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Pesci? .... Permit, tanti, in diverse situazioni. Bonefish, un delirio. Tarpon in alcuni spot. Jack Crevalle, vari Snapper, Barracuda, Trigger atlantico... Adoro questo spot e i pesci che ospita, Permit soprattutto. L’ ultima volta che sono stato qui l’area era diversa. È cambiata in alcuni punti, morfologicamente. L’uragano dell'anno scorso, colpa sua. La pesca non è cambiata, è sempre al top.
This makes it 20... travels to Cuba. It is a good deal of fly fishing in saltwater, which is not bad. Who would have ever said it? I have never thought about how many times I would have the chance to go fishing in Cuba. I have always wanted to return to the places I like and that impress me, most of all. I certainly did not think about it during my first travel in June 2009, when I visited the Gardens of the Queen. The first impression was a shock, then a surprise. In the end I was struck. Everything started from there.
In the meanwhile there have been so many people, stories, places and a lot of fly fishing. There have been the fish of my dreams, many or few, it depends on the point of view, but the fact that there have been some is important. During my travels I have often wondered: is it just to catch fish that I am ready to travel thousands of miles on endless flights, wait long hours, get up at absurd times, and buy tackle, flies and clothing? Is it for this reason that I am ready to stay far from my family and make sacrifices? I used to think that everything was just linked to the catch of fish. Today I am not so sure. I think there is something
more, something different. I do not know, and it is not easy to explain: the travel itself, the beauty of the places and of nature,my well-being when I am there‌ there are a lot of elements to consider. The destination chosen for the 20th travel to Cuba was Cayo Cruz, a crazy place. It is a huge ecosystem of lagoons and flats, with shallow water from50cmto1.5mdeep;aprotected,preservedandcontrolled area. Fishing was at sight in just a little water,from the skiff or walking, with a guide.
Fish? .... There was a lot of Permit, and also Bonefish in a frenzy. In some spots were Tarpons, then Jack Crevalle, various Snappers, Barracudas, Atlantic Triggers... I love this spot and the fish it hosts, especially Permits. The last time I was there, the area was different. Its morphology has changed in some points due to the hurricane of last September. Fishing has not changed; it is always at its best.
Le condizioni che abbiamo trovato non erano le migliori: alcuni giorni molto nuvolosi, scarsa visibilità, poco vento. Due anglers, vari Snapper e Jacks, 5 permit (più due persi), un po’ di bonefish, qualche tarpon, due Grand Slam fatti. Non male. In questo viaggio ho pescato con un amico. Avevamo già condiviso un viaggio in precedenza. Lui è un “dritto”, ottimo pescatore. È importante condividere un viaggio con la persona giusta.
Ci siamo divertiti parecchio, pesca, risate, lanci, catture importanti, sfottò, qualche birra. La settimana è volata. È sempre così quando stai bene: la compagnia giusta, le pinne luccicanti dei bonefish in Tailing, un piccolo snapper mangiato da una grossa Cubera poco dopo averlo allamato, un Tarpon che mangia a galla la mosca a un metro dalla lancia, la coda nera di un permit in tailing, lanciare e accorgerti che il permit vede la tua mosca e “accelera” per mangiarla. Emozioni. Questo è il motore di tutto.
The conditions we found were not very good: some very cloudy days, inadequate visibility, and little wind. Two anglers, various Snappers and Jacks, 5 permits (plus 2 lost),afewbonefish,sometarpons,and2GrandSlams.Notbad. My fishing mate was Nik,a man with long hair and big nice tattoos. We had already shared a travel before. He is cool,and an excellent fisherman.
We had lots of fun fishing, laughing, casting, making important catches,teasingeachotheranddrinkingsomebeers.Theweek passed very quickly.It is always like that when you feel well: the right company, the bright fins of the bonefish in tailing, a small snapper eaten by a big Cubera just after being hooked, a Tarpon eating the fly on the surface at one meter from the motor boat, the black tail of a permit in tailing, casting and realizing that the permit has seen your fly and is speeding up to eat it.
It is important to share a trip with the right person.
Emotions. This is the driving force of everything.
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Hotel
f o h e e s n n Bre
Il Brennseehof è una struttura a 4 stelle dove ospitalità e competenza garantiscono ai clienti un servizio di qualità. Posizionato fronte lago, l’hotel possiede una riserva di pesca che consiste in 2 splendidi laghi nella vallata di Gegental su una superficie di 100 ettari. Per la gioia dei pescatori i laghi detengono alcuni record di catture della Carinzia. Brennseehof is a 4-star hotel where hospitality and competence guarantee customers a high quality service. Lake front located, the hotel has a fishing reserve consisting of 2 beautiful lakes in the Gegental valley on a surface of 100 hectares. To the delight of fishermen,the lake shold some records of Carinthian catches. www.brennseehof.com
Hotel
Erlenhof
L’hotel Erlenhof offre l’accoglienza ideale per pescare nella famosa riserva del fiume Gail a Kotschach Mauthen, riserva adatta sia per principianti sia per esperti pescatori a mosca. L’hotel è situato vicinissimo al fiume ed è perfetto non solo per la pesca, ma anche per escursioni a piedi o in bicicletta. Erlenhof is the ideal hotel for fishing in the famous reserve of the Gail River in Kotschach Mauthen, a reserve suitable for beginners as well as for experienced flyfishermen. The hotel is located very close to the river and it is perfect not only for fishing, but also for hiking or cycling. www.erlenhof.at
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STUDIO BI QUATTRO
Foto di Alessandro Seletti
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