H2O Magazine winter 2021

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€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest

H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

EXPERIENCES • ICELAND 2020 • FLY FISHING IN PERU • YUKON’S GANDERS • FISHING FOR BONEFISH WITH COLLEAGUES

CHATBOX • INTERVIEW: THE MAGIC OF WOOD • SIMPLE BUT EFFECTIVE • INTERVIEW: VASIL BYKAU

COLLECTOR’S PAGES • FISHING AND ART: JACQUELINE STELLA • COLLECTING OLD FLIES






SOMMARIO

www.h2oflyfishing.com

EXPERIENCES 8 Iceland 2020 30 Fly fishing in Peru 30 58 Yukon’s ganders 58 86 Fishing for Bonefish with colleagues CHATBOX 18 Interview: the magic of wood 40 Simple but effective 72 Interview: Vasil Bykau 72

F I S H I N G

T R A V E L L I N G

COLLECTOR’S PAGES 50 Fishing and art: Jacqueline Stella 80 Collecting old flies


CONTENTS

CHATBOX • INTERVIEW: THE MAGIC OF WOOD • SIMPLE BUT EFFECTIVE • INTERVIEW: VASIL BYKAU COLLECTOR’S PAGES • FISHING AND ART: JACQUELINE STELLA • COLLECTING OLD FLIES

€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest

Anno XIII - Numero 4 Inverno 2020

H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

EXPERIENCES • ICELAND 2020 • FLY FISHING IN PERÚ • YUKON’S GANDERS • FISHING FOR BONEFISH WITH COLLEAGUES

Quadro di Jakie Stella

H2O anno XIII Dicembre 2020 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Miki Äikäs, Riccardo De Stabile, Ricardo Santander, Dave Scott, Aleksandar Vrtarik, Paolo Zoletto Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Chief Technology Officier Giovanni Albero Digital Strategist Paolo Artoni Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.

Giorgio Cavatorti

Fishing Travelling It seems that we are going to miss some other fishing trips because of the virus, we hope the situation will be solved quickly because the travel sector is in trouble. In this difficult time we feel close to all lodge owners, fishing guides, outfitters and people working in the fishing trip industry. We go on promoting the best places to fish, participating in as many fairs as possible. At the end of May 2021 there will also be a big event in Trentino, in the town of Tione, related to fly fishing and fishing tourism; it will certainly be a good opportunity to fish in an excellent river and to spend a few days in a beautiful valley. The "Best Lodges project” continues with an addition to last year's catalog, copies will be distributed free at all fairs and events. The editorial staff of the magazine has moved to new offices in Dinazzano (RE) Italy in the new showroom "The Butcher, Just fly fishing"; come and visit us to get the latest issue, back issues, or simply to have a coffee and talk about fishing. Enjoy the reading Sembra proprio che questo virus ci farà perdere qualche altro viaggio di pesca, speriamo si risolva velocemente la situazione perché il settore dei viaggi è in grande difficoltà. In questo momento difficile siamo vicini a tutti gli amici titolari di lodge, guide di pesca, outfitter e addetti ai lavori del settore viaggi di pesca. Noi andiamo avanti facendo promozione dei migliori luoghi in cui pescare, partecipando a tutte le fiere possibili. Alla fine di maggio 2021 avremo anche un grande evento in Trentino, nel paese di Tione, legato alla pesca a mosca e al turismo della pesca; sarà sicuramente una buona occasione per pescare in un ottimo fiume e passare qualche giorno in compagnia in una splendida vallata. Anche il progetto “Best Lodges” prosegue con un’ integrazione al catalogo dello scorso anno e la distribuzione, sempre gratuita e capillare, in tutte le fiere e manifestazioni. La redazione della rivista si è spostata nei nuovi uffici di Dinazzano (RE) all’interno del nuovo showroom “The Butcher”; veniteci a trovare per avere l’ultimo numero, numeri arretrati, oppure semplicemente per prendere un caffé e parlare di pesca. Buona lettura Giorgio Cavatorti www.h2oflyfishing.com

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IL FESTIVAL OUTDOOR DELLA PESCA A MOSCA

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d n a l Ice 2020 Giorgio Cavatorti

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Credo che il 2020 sarà ricordato come l’anno funesto dei viaggi di pesca (ammesso che non peggiori la situazione di nuovo) causa Covid. L’anno è iniziato con tutte le fiere del settore rimandate a data da destinarsi, per

poi essere tutte cancellate. Abbiamo fatto appena in tempo a partecipare ad alcune fiere negli Usa (Atlanta e Edison) per poi rientrare in Europa nel pieno della crisi. Tutti i viaggi in Argentina di marzo rimandati al 2021 così come la

stagione nella penisola di Kola, causa la chiusura dell’ufficio visti. Abbiamo dovuto anche posticipare tutti i test trip di location nuove e viaggi già pagati alla stagione successiva. Per fortuna verso l’estate qualche piccola apertura

c’è stata, ed è così che siamo riusciti a fare qualche spedizione in Lapponia, Norvegia e Islanda. Per quest’ultima destinazione abbiamo chiesto aiuto a Kristjan della Fishpartner islandese, un corrispondente appassionato e fidato che conosciamo da molto tempo. La

scelta è andata al fiume Tungufljót, famoso soprattutto per le enormi trote di mare.

più spettacolari di tutta l'Islanda, come il parco nazionale Skaftafell e il ghiacciaio più grande d'Europa, il Vatnajökull. Il parco di Skaftafell è rinomato per il suo clima gradevole e per i giorni soleggiati in estate, sicuramente non comuni per il sud dell'Islanda. Il parco

Il fiume si trova in una bellissima zona circondata da ghiacciai e vulcani in un area limitrofa ad alcuni dei siti naturali


I think that 2020 will be remembered as the worst year for fishing trips due to Covid emergency (provided the situation does not worsen again). The year began with all exhibitions indefinitely delayed, and then cancelled altogether. We just had the time to take part in a few exhibitions in the USA (Atlanta and

Edison) and then come back to Europe amidst the crisis. All trips to Argentina in March were postponed to 2021, as well as the season in the Kola Peninsula, following the closure of the visa office. We also had to postpone all test trips to new locations and travels already paid up to the next season. Fortunately, there

were some openings in summer, so we were able to make a few expeditions to Lapland, Norway and Iceland. For this last destination we contacted Kristjan from Icelandic Fishpartner, a passionate and reliable correspondent we have known for a long time, and asked him for help. We chose the Tungufljรณt River, which is


ha al suo interno una foresta di betulle, Bæjarstaðarskógur, e molte specie di uccelli e volpi artiche. Vi è anche una famosa cascata, Svartifoss (Cascata Nera) che ha un'altezza di circa 12 metri. Il suo nome deriva dalle colonne di basalto nero situate dietro la cascata

stessa. Durante il medioevo molte fattorie erano situate nella zona, ma furono abbandonate dopo due eruzioni vulcaniche che causarono slavine ghiacciate. Le due fattorie sopravvissute costituiscono ora un'attrazione turistica. I periodi migliori di pesca per le grosse

trote di mare del fiume Tungufljót sono in aprile-maggio, quando si stanno dirigendo verso l'oceano per nutrirsi, oppure a metà agosto-ottobre, quando risalgono dal mare per prepararsi alla frega autunnale. In questo fiume è facile catturare anche salmoni atlantici


particularly famous for its huge sea trout. The river is situated in an area surrounded by glaciers and volcanoes, in a territory near some of the most spectacular natural sites in Iceland, like the Skaftafell National Park and the biggest glacier in Europe called Vatnajรถkull. The Skaftafell

park is renowned for its pleasant climate and sunny days in summer, which are certainly not common in the south of Iceland. The park includes a birch forest, Bรฆjarstaรฐarskรณgur, several bird species and Arctic foxes. There is also the famous waterfall, Svartifoss (Black Waterfall),

which is about 12 meters high. Its name derives from the columns of black basalt situated behind the waterfall itself. During the Middle Ages there were many farms in this area, but they were abandoned after two volcano eruptions which caused ice avalanches. The two farms which survived

are now a tourist attraction. The best fishing seasons for the big sea trout of the Tungufljรณt River are April-May, when they head to the ocean to feed, or mid-August to October, when they run from the sea to prepare for the autumn spawning. In this river, you can also easily catch

Atlantic salmon in August-September, Arctic char and resident brown brout, but the queen of the river is the sea trout. In addition to the usual checks, and cleaning and disinfecting certificates of the fishing equipment, this year we also had to make the Covid swab, and then

reached the lodge after about a 3-hour drive and stayed there for a week. Only 4 rods are permitted and they can be well distributed along the stretch of the river under concession. The accommodation is self-catering and consists of 2 adjacent lodges, for a total of 4 single rooms and

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in agosto-settembre, salmerini alpini e Brown Trout residenti, ma la regina del fiume è la trota di mare. Oltre ai consueti controlli e certificati di sanificazione dell’attrezzatura da pesca quest’anno abbiamo avuto in aggiunta il tampone

per il Covid, dopodiché in circa 3 ore di auto siamo arrivati al lodge, dove siamo rimasti una settimana. Sono permesse solo 4 canne, che si distribuiscono bene nel tratto di fiume in concessione. L’accomodation è self

catering, e consiste in 2 lodge adiacenti, per un totale di 4 camere singole e 2 bagni, tutto nuovo e ben tenuto. Durante il nostro viaggio abbiamo catturato svariate trote di mare, anche di grossa taglia, e salmoni con code galleggianti

e mosche molto piccole. Alla fine della settimana, dopo avere accompagnato i miei compagni di viaggio in aeroporto, ho continuato il mio viaggio per qualche altro giorno con Kristjan, che ci teneva a farmi vedere un paio di fiumi che sono nel suo catalogo di destinazioni

islandesi. In questi ultimi giorni mi sono reso conto dell’enorme potenzialità di questo paese e delle infinite possibilità di pesca di alto livello; basti pensare che vi sono più di 200 fiumi con risalita di salmoni. In questi ultimi giorni ho pescato in una mezza dozzina di fiumi e

laghi dai nomi per me impronunciabili, ma dove abbiamo catturato enormi trote fario, molti salmerini, salmoni, trote di mare e le famose trote fario giganti del lago Thingvallavatn, oramai soprannominato il Giurassic Lake europeo.


2 bathrooms, all of them new and well kept. During our trip we caught various sea trout, big ones too, and salmon with floating lines and very small flies. At the end of the week, after taking my travel mates to the airport, I continued my trip for some more days with Kristjan, who

wanted to show me a couple of rivers which are in his catalogue of Icelandic destinations. In those last days I realized the remarkable potentialities of this country and its endless possibilities for high level fishing; just think that there are more than 200 rivers with salmon runs.

I also fished in half a dozen rivers and lakes with names I cannot pronounce, where we caught huge brown trout, several Arctic char, salmon, sea trout and the famous giant Arctic char of Lake Thingvallavatn which is now nicknamed the European Jurassic Lake.


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The magic of WOOD By Aleksandar Vr tarik

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Today we are used to high-end CNC machined aluminun fly reels with constantly developing braking mechanisms. The new age reels are light and durable and they can handle all kinds of fish, from the ones we catch every day on our favorite stream to the big ones weighting dozens of kilograms. But, before all that, there was a material that was practical to work with and with a pair of skilled hands it could be turned into a work of art. Wood is a wonderful material coming from mother nature. As shown on the website of The Fishing Museum

Online, one of the first reels which can claim to have a truly coarse fishing parentage is the „Nottingham“, which appeared about a hundred and fifty years ago. These wide arboured reels owed their name to the place where they were first made and were about four inches in diameter, made almost entirely out of wood, apart from a skeletal metal reinforcement braced across the back. The basic design was so simple and effective that reels of this type were still in use a century later and they only began to fall out of favour after

the Second World War. While the visual look and the warmth of wood as a material are something to admire, today, wooden fly reels are something else. They come in all sizes and all sorts of designs, they are made of different types of wood and they are pretty much flawless. But who knows better about wooden fly reels than people who manufacture them? This is exactly why we reached out for them and asked them a few questions about wooden fly reels.

a completely dehydrated state, it is moved to a vacuum chamber for resin saturation. During this process, the spool is subjected to a deep vacuum to pull all the air out of the wood while submerged in a resin bath. After no more air can be pulled from the spool, the vacuum is removed, and the piece is allowed to absorb the resin until fully saturated. The spool is then put in a sealed temperature-controlled container where the resin is triggered to harden. After hardening is complete, the spool can now be machined to 100%. Identifying decals and a hard acrylic finish are applied in multiple coats with sanding in between. After a final sanding smooth to a fine grit, the spool is then polished to a mirror finish on a wheel with tripoli compound.

Christian Blackburn is a Seattle based fly reel maker who creates nothing but state of the art reels. He was more than kind to answer some questions, so here they go: > Can you describe the process of making a wooden fly reel from the very scratch to the finished product? The hardwood spools for my reels start out as air-dried 2-inch thick cylindrical blanks that I cut from a larger piece. After I machine the blanks to about 50% of the finished shape, I seal the blanks away in a desiccant chamber for a week or so to further lower the moisture content to as close to zero as possible. When the wood has reached

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Apart from a few small parts (some small screws, compression springs, ceramic ball bearings, and the Seaspey's clutch bearing), I make all the parts for my reels by hand in my workshop. Because some of the first fly reels I made were to be used in saltwater, I stopped working in aluminum early and switched to now working almost exclusively in 300 series stainless steel. It is a comparatively expensive material and generally considered challenging to work, but stainless is not only strong, but it’s also the absolute best metal for


Oggi siamo abituati a esclusivi mulinelli da mosca in alluminio lavorati a CNC con frizioni in costante evoluzione. I mulinelli di nuova generazione sono leggeri e durevoli e possono gestire ogni tipo di pesce, da quelli che prendiamo quotidianamente sul nostro ruscello preferito a quelli grossi che pesano dozzine di chili. Ma prima di tutto questo ci fu un materiale pratico da maneggiare e che poteva diventare un’opera d’arte con un paio di mani abili. Il legno è un materiale straordinario che viene da Madre Natura. Come mostrato sul sito web di The Fishing Museum Online (Il Museo Online della Pesca), uno dei primi mulinelli che possono rivendicare un’origine davvero antica è il „Nottingham“, che apparve circa centocinquanta anni fa. Questi mulinelli devono il loro nome al luogo in cui vennero prodotti per la prima volta, avevano un diametro di circa quattro pollici ed erano fatti quasi interamente di legno, a parte un rinforzo scheletrico in metallo che abbracciava il retro. Il design di base era così semplice ed efficace che i mulinelli di questo tipo erano ancora in uso un secolo dopo e cominciarono a perdere consensi solo dopo la seconda guerra mondiale. Fermo restando che l’aspetto visivo e il calore del legno come materiale sono da ammirare, oggi i mulinelli da mosca in legno sono qualcosa d’altro. Vengono prodotti in tutte le taglie e in ogni tipo di design, sono fatti di diversi tipi di legno e sono pressoché impeccabili. Ma chi conosce i mulinelli da mosca in legno meglio di chi li produce? Ecco perché siamo andati a cercare i produttori per far loro alcune domande sui mulinelli da mosca in legno. Christian Blackburn è un produttore di mulinelli da mosca con sede a Seattle, uno che crea solo mulinelli all’avanguardia. È stato più che gentile a rispondere alle nostre domande, dunque eccole qui: > Puoi descriverci il processo di produzione di un mulinello da mosca in legno dalle primissime mosse fino al prodotto finito?

Le bobine in legno massiccio per i miei mulinelli nascono come cilindri spessi 2 pollici essiccati all’aria che io taglio da un pezzo più grande. Dopo aver tornito i cilindri fino al 50% della forma finita, li sigillo in una camera essiccante per circa una settimana, per abbassare ulteriormente il contenuto di umidità e farlo avvicinare il più possibile allo zero. Quando il legno ha raggiunto uno stato completamente disidratato, si sposta in una camera a depressione per l’indurimento con resina. Durante questo processo, la bobina viene sottoposta a una profonda depressione per tirare fuori dal legno tutta l’aria mentre lo si immerge in un bagno di resina. Quando non si riesce più a estrarre aria dalla bobina, si toglie la depressione e il pezzo può assorbire la resina finché non è completamente saturo. La bobina viene poi posta in un contenitore sigillato a temperatura controllata, dove la resina viene stimolata a indurirsi. Dopo che l’indurimento è stato completato, la bobina può essere tornita al 100%. Le decalcomanie coi dati identificativi e una finitura rigida in acrilico vengono applicate in strati multipli, intervallati da sabbiature. Dopo una sabbiatura finale con sabbia fine, la bobina viene lucidata a specchio su una ruota con un composto di tripoli. A parte i piccoli pezzi (alcune piccole viti, le molle di compressione, i cuscinetti a sfere in ceramica e il cuscinetto della frizione), io realizzo tutte le parti del mio mulinello a mano nel mio laboratorio. Visto che alcuni dei primi mulinelli da mosca che ho fatto dovevano essere usati in acqua salata, ho smesso presto di lavorare l’alluminio e sono passato a lavorare quasi esclusivamente l’acciaio inossidabile serie 300. È un materiale al confronto costoso ed è generalmente considerato un’impresa lavorarlo, però l’inossidabile non è solo resistente, ma il miglior metallo in assoluto da utilizzare in ambiente marino. Se viene lucidato a specchio, manterrà quella brillantezza a tempo indeterminato, facendo sì che l’acqua tenda a gocciolare e a scorrere via. Per queste ragioni,

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use in a marine environment. If polished to a mirror finish, it will keep that shine indefinitely, causing water to tend to bead and run off. For those reasons, I put aluminum aside and made the conscious effort to become comfortable working with stainless steel and use it now for all the reels I make. > As a material, how does wood compare to other materials, such as aluminum or composite materials? Is it harder to work

different. Obviously, the wood's grain must be paid close attention to when it's being machined, as well as its tendency to change shape with fluctuations in moisture content — this is the reason I put my spools through the resin-hardening process, permanently freezing the wood dimensionally. Finishing wood well is also not as simple a process as finishing metal. Metal requires simple hard work and persistence with the right abrasives to acquire the finish desired. But to preserve the beauty and chatoyance of hardwoods, finishing must be done with great care and gentleness to not ruin a spool in its final stages after having invested many hours into it already. All this causes the rejection rate of my hardwood spools during various stages of manufacture to be much higher than that of metal parts. Simply put, I continued using wood for my reels because I did not encounter a compelling enough reason to change to another material. I found — as my reel-making forebears did many years ago — a wooden spool works just fine. It's light, it's strong, and it's beautiful. There are, however, three reasons why I chose to continue using hardwood, and they boil down to Aesthetic, Tradition, and Escapism.

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with wood and are there some things you have to be especially careful about? For someone who has always been predominantly a metalworker, I have naturally found wood challenging to work with. There are very good reasons why most metalworkers are not woodworkers, and most woodworkers are not metalworkers. It is rare to find someone working in both comfortably because the two disciplines are so

Aesthetic: for me and for most people I think, there is a strong draw towards the warmth and deep beauty of polished hardwood, and when it is contrasted against bright metal fittings, in my mind there is a feeling of an aesthetic but also utilitarian completeness to the finished object. The warm wood is bordered and highlighted by bright metal, but the metal is not there as decoration, it is used because it is able to fulfill jobs the hardwood can't — close tolerance spindles, wear surfaces like the line ring, fasteners, thin durable features like mounting feet, springs, high-strength resilient parts like the frame, etc. As much as we may want to deny it, aestheticism is definitely part of fly fishing — but not necessarily in how our tackle makes us look to others (although I'm sure there are those to whom that is very important) — but more with how our tackle looks, feels and sounds to us — the fly, the line, the rod, and the reel. Tradition: there is a mostly-lost tradition left behind long ago of wooden fishing rods with wooden-spooled reels. At that time, wood was the most practical and affordable material to work with, but some makers continued to make reels of wood in the Scarborough and Nottingham styles long after metal had become the standard.


ho messo da parte l’alluminio e ho fatto lo sforzo consapevole di abituarmi a lavorare l’acciaio inox, che ora uso per tutti i mulinelli che realizzo. > Come materiale, com’è il legno rispetto ad altri materiali come l’alluminio o materiali compositi? È più difficile lavorare col legno o ci sono alcune cose a cui prestare particolare attenzione?

con le fluttuazioni del contenuto di umidità — questo è il motivo per cui mi sono cimentato col processo di indurimento con resina, congelando sempre il legno dal punto di vista dimensionale. Neppure una buona finitura del legno è un processo semplice come la finitura del metallo. Il metallo richiede semplicemente duro lavoro e caparbietà con i giusti abrasivi per ottenere la finitura desiderata. Per preservare la bellezza e la brillantezza del legno massiccio, invece, la finitura deve essere fatta con grande cura e delicatezza, in modo da non rovinare una bobina nei suoi stadi finali dopo aver già investito molte ore per farla. Tutto questo fa sì che il tasso di scarto delle mie bobine in legno massiccio nel corso dei vari stadi di produzione sia molto più alto di quello delle parti metalliche. Per farla semplice, ho continuato a usare il legno per i miei mulinelli, perché non ho trovato una ragione abbastanza stringente per cambiare materiale. Ho riscontrato — come molti anni fa tanti produttori di mulinelli miei predecessori — che una bobina in legno funziona bene. È leggera, robusta e bella. Ci sono però tre ragioni per le quali ho scelto di continuare a usare il legno

Essendo sempre stato prevalentemente un operaio metallurgico, ho percepito come una sfida lavorare il legno. Ci sono ottime ragioni per cui chi lavora il metallo non lavora il legno, e la maggior parte di coloro che lavorano il legno non lavorano il metallo. È raro trovare qualcuno che li lavora entrambi con dimestichezza, perché sono due discipline molto diverse. Ovviamente, c’è da prestare molta attenzione alla venatura del legno quando lo si lavora a macchina, e lo stesso vale per la sua tendenza a cambiar forma

massiccio, e sono riassumibili con le parole Estetica, Tradizione ed Evasione. Estetica: in me e nella maggior parte delle persone, penso, c’è una forte attrazione per il calore e la profonda bellezza del legno massiccio lucidato, e se lo si mette in contrasto con le giunzioni in metallo brillante, nella mia mente scaturisce un senso estetico, ma anche la consapevolezza della perfetta utilità dell’oggetto finito. Il caldo legno è contornato e messo in risalto dal brillante metallo, ma il metallo non funge da decorazione, bensì è usato perché è in grado di fare ciò che il legno massello non può realizzare — chiudere le tolleranze dei mandrini, vestire superfici come l’anello della coda, le cerniere, i sottili pezzi che devono durare, come i piedini di supporto, le molle, le parti elastiche ad alta resistenza come l’intelaiatura, ecc. Per quanto lo si voglia negare, l’estetica è assolutamente una parte integrante della pesca a mosca — ma non necessariamente per come la nostra attrezzatura ci faccia apparire agli altri (sebbene io sappia con certezza che ci sono quelli a cui importa molto) — piuttosto per come appare la nostra attrezzatura e si percepisce — la mosca, la coda, la canna e il mulinello.

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Some of the most impressive fishing photos I've seen are of massive Tiger sharks in South Africa caught single-handedly using wooden Scarborough reels with no drag, no line guide, no cage, etc., these photos were taken in the 1950's and 60's — long after those anglers would have had easy access to much more modern tackle. Today in Japan, a traditional reel for catching Hachi fish is still made of wood. The reels made by Peetz of Vancouver Island, Canada, are a continuation of the English wooden Nottingham reel and were a very

popular classic salmon reel used regularly around the islands where I grew up. It has also been inspiring to see the number of wooden fly reels being made in Italy by makers like Dallari, Lonati, Mandi, Squarta to name only a few that I have seen. Interestingly, Italy appears to have a high level of acceptance of fly reels made of wood.

Fly fishing lends itself well to this feeling because not only are you usually standing waist deep in water (which helps in an other-worldly way) but you're also being quiet and stealthy, and trying not to crunch the gravel too much underfoot, while watching the wind and the movement of the water. It's animalistic — we feel we're part of nature and may have even left the world of man for just a little bit. Personally, I feel a little more part of that natural world if I'm using a bamboo or wooden rod, and even more so if that rod is fitted with a wooden reel. There are probably some anglers who would laugh and consider this indulgent and silly, but I like to think not many do. I honestly believe most fly fishers understand this sentiment.

ago. His work helped give me the fortitude to do what I loved and continue making reels of wood.

I had not heard until after my interview with H2O that renowned Italian briarwood reelmaker Giorgio Dallari had passed away recently. I would have liked to say that I had always hoped to meet him someday, and am sad to now learn that it won't be happening during this lifetime. As reelmakers, our work could not be more different in style, but his reels were definitely an inspiration for me when I started out years

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Escapism: when I fish, I like to feel I am part of my surroundings.

I am sure he never heard of me or my work, but I would have liked to have told him how he did inspire me, and that it would have been of great value to me, if I did ever meet him, to know what he thought of my work, and if he had any tips for me -- if only the name of the people who were supplying him with all that Amboine briar! A great maker of the most beautiful reels." Jorma Koskelo is a carpenter from Kajaani, Finland. He handcrafts wooden reels for https://woodenflyreels.com and while honoring the traditional methods and practices during the process, choosing only the finest ebony and mahogany, he handcrafts the wooden fly reels with the utmost care and precision. He was happy to share some wisdom. > This is a simple one – why wood? Simply put:Wood is beautiful, and back in the old days, fly reels used


Tradizione: c’è una tradizione andata perlopiù perduta molto tempo fa di canne da pesca in legno dotate di mulinelli con bobine in legno. A quel tempo, il legno era il materiale più pratico e conveniente da lavorare, ma alcuni produttori continuarono a realizzare mulinelli in legno in stile Scarborough e Nottingham ancora per molto tempo dopo che il metallo era diventato lo standard. Alcune delle foto più impressionanti che ho visto sono di possenti squali tigre in Sud Africa presi con una mano, usando

mulinelli Scarborough in legno senza resistenza, senza guidafilo, senza gabbia, ecc., foto scattate negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso — quando quei pescatori avrebbero avuto da tempo facile accesso ad attrezzatura molto più moderna. Oggi, in Giappone, un mulinello tradizionale per prendere pesci Hachi è ancora fatto di legno. I mulinelli prodotti da Peetz dell’isola di Vancouver, in Canada, sono una continuazione del mulinello inglese Nottingham in legno e sono stati un classico mulinello da

salmone molto popolare, usato regolarmente sulle isole dove sono cresciuto. È stato anche stimolante vedere il numero di mulinelli da mosca in legno realizzati da produttori come Dallari, Lonati, Mandi, Squarta, per menzionare solo alcuni di quelli che ho visto. È interessante notare che l’Italia sembra molto apprezzare i mulinelli da mosca realizzati in legno.

Solo dopo la mia intervista a H2O ho appreso della scomparsa del rinomato produttore di mulinelli Giorgio Dallari. Mi sarebbe piaciuto dire che ho sempre sperato di incontrarlo un giorno e mi rattrista ora sapere che non succederà in questa vita.

Evasione: quando pesco, mi piace sentirmi parte di ciò che mi circonda. La pesca a mosca si presta bene a questa sensazione, perché non solo si sta generalmente immersi nell’acqua fino alla vita (il che aiuta in modo straordinario), ma si sta anche fermi e in bilico, cercando di non far scivolare via troppa ghiaia sotto i piedi, mentre si osserva l’increspatura dell’acqua. È animalesco — ci sentiamo parte della natura e possiamo abbandonare per un po’ il mondo degli uomini. Personalmente, mi sento un po’ più parte di quel mondo naturale se uso una canna in bambù o in legno, e ancor di più se quella canna è provvista di un mulinello in legno. Ci sono probabilmente pescatori che ne rideranno, ma molti pescatori a mosca credo mi possano capire.

Come produttori di mulinelli, la nostra produzione non potrebbe essere più diversa quanto a stile, ma i suoi mulinelli sono stati per me a tutti gli effetti una fonte d’ispirazione quando iniziai, anni fa. La sua opera mi diede il coraggio di fare ciò che amavo e di continuare a realizzare mulinelli in legno. Sono sicuro che lui non ha mai sentito parlare di me o della mia produzione, ma mi sarebbe piaciuto dirgli quanto mi ha ispirato e che per me sarebbe stato molto importante conoscere la sua opinione sul mio lavoro e se aveva consigli da darmi – anche solo il nome di chi lo riforniva di quell’erica amboina! Jorma Koskelo è un falegname di Kajaani, in Finlandia. Realizza a mano dei mulinelli in legno per https://woodenflyreels.com e, onorando i metodi e le pratiche tradizionali durante il processo

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to be wooden. Interestingly, English salmon fishing lords were fishing in Kajaani Finland in the 19th century, and they used wooden reels while visiting. Collectors have old local reels made in this area with copies of the exact mechanism the English used at the time. I also have one of them, it’s made from birch. So the similarity cannot be a coincidence, someone has had a chance to dismantle one, probably while fishing with them, and learn to imitate the mechanism. And this is a fun fact: Harald V, the king of Norway, has our salmon reel

varies a lot, offering quite a challenge for making reels. For example, the drying time of ebony can take up to two years. > Today we have modern fly reels and brakes are often considered to be the most important part of a fly reel. Which brake systems do you use on wooden fly reels? The drag system follows the methods of old English wooden reels. Traditionally, the drag is on the side of the spool. > What is the story behind engineering and crafting a wooden fly reel? What does the process look like? Is there some machinery involved? One needs a good lathe machine and plenty of craftmanship. > Are there any limitations when it comes to wooden fly reels? Any negative sides maybe? Wooden reels do their job very well when you use them, but

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that’s made from mahogany, whereas the queen, Sonja, has one made from ebony. > Are there any rules you set when making reels? Like choosing the exact type and piece of wood, how aged the wood is, where it comes from etc.? All species of wood are very different, so you need to know precisely how to handle that particular piece of wood. Its moisture behavior

remember to dry them after use. Do not leave your wooden reels out in the rain for days. Other than that, the only negative side is that having a beautiful wooden fly reel may create envy among other fishermen. > What type of finish is usually used on wooden fly reels? How do wooden reels handle cold water, extremely hot weather or saltwater? Wooden reels are usually varnished as a surface finish, but we also use oiling occasionally. Writing an article about wooden fly reels has no sense without mentioning one of the greatest, the one and only Mr. Giorgio Dallari who handmade nothing but exquisite wooden reels and who was responsible for bringing joy to many fly anglers all over the world. His reels were simply outstanding and he is still remembered by many lovers of classical, traditional, vintage, unique and handmade fishing gear. He was a true maestro and although he passed away, he is still admired and his craft lives on.


di produzione, scegliendo solo l’ebano e il mogano di maggior pregio, realizza a mano mulinelli da mosca in legno con la massima cura e precisione. È stato contento di condividere il suo sapere.

Quali sistemi frenanti usate sui mulinelli da mosca in legno? Il sistema frenante segue i metodi degli antichi mulinelli inglesi in legno. Tradizionalmente, la frizione si trova a lato della bobina.

> Una domanda semplice – perché in legno?

> Che storia c’è dietro la progettazione e la creazione di un mulinello da mosca in legno? Com’è il processo? Comprende delle lavorazioni meccaniche?

Per farla semplice: il legno è bello, e ai vecchi tempi i mulinelli da mosca erano in legno. È interessante notare che nel 19° secolo pescarono a Kajaani, in Finlandia, dei lord inglesi, pescatori di salmoni, e usarono mulinelli in legno durante la loro visita. I collezionisti hanno antichi mulinelli locali prodotti in quest’area, con copie dell’esatto meccanismo usato all’epoca dagli inglesi. Ne ho uno anch’io, è fatto di betulla. Una tale somiglianza non può essere una coincidenza, qualcuno ha avuto la possibilità di smontarne uno, probabilmente pescando con loro, e imparò così a imitarne il meccanismo. Ed ecco un fatto curioso: Harald V, il re della Norvegia, ha il nostro mulinello da salmoni, che è fatto di mogano, mentre la regina Sonja ne ha uno di ebano. > Ci sono delle regole che fissate quando producete mulinelli? Come scegliere il tipo esatto o un certo pezzo di legno, l’età del legno, la sua origine ecc.? Tutti i tipi di legno sono diversi, dunque si tratta di sapere precisamente come trattare quel particolare tipo di legno. Il suo comportamento relativamente all’umidità varia molto, costituendo una vera sfida per chi costruisce mulinelli. Per esempio, il tempo di asciugatura dell’ebano può durare fino a due anni. > Oggi abbiamo le mosche moderne e le frizioni sono spesso considerate la parte più importante di un mulinello da mosca.

Servono un buon tornio e tanta maestria. > Ci sono limitazioni in fatto di mulinelli da mosca in legno? Lati negativi forse? I mulinelli in legno funzionano molto bene quando si usano, ma ricordatevi di asciugarli dopo l’uso. Non lasciate i vostri mulinelli bagnati per giorni. Per il resto, il solo lato negativo è che possedere un bel mulinello in legno può generare invidia tra gli altri pescatori. > Che tipo di finitura si usa in genere sui mulinelli da mosca in legno? Come si comportano i mulinelli in legno con l’acqua fredda, caldissima o salata? I mulinelli in legno sono in genere verniciati con una finitura in superficie, ma occasionalmente li lubrifichiamo anche. Scrivere un articolo sui mulinelli da mosca in legno non ha senso se non si menziona uno dei più grandi produttori, il solo e unico Giorgio Dallari, che fece a mano splendidi mulinelli e fece così gioire molti pescatori a mosca in tutto il mondo. I suoi mulinelli erano semplicemente eccezionali e lui è tuttora ricordato da molti appassionati di attrezzatura da pesca. Era un vero maestro e, anche se non è più tra noi, la sua arte continua a vivere.

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Hotel

Erlenhof

L’hotel Erlenhof offre l’accoglienza ideale per pescare nella famosa riserva del fiume Gail a Kotschach Mauthen, riserva adatta sia per principianti sia per esperti pescatori a mosca. L’hotel è situato vicinissimo al fiume ed è perfetto non solo per la pesca, ma anche per escursioni a piedi o in bicicletta. Erlenhof is the ideal hotel for fishing in the famous reserve of the Gail River in Kotschach Mauthen, a reserve suitable for beginners as well as for experienced flyfishermen. The hotel is located very close to the river and it is perfect not only for fishing, but also for hiking or cycling. www.erlenhof.at

www.scapinbamboorods.com


The International Trade Show, for Fishing, Fly-Fishing and Aquaristics

2021

March 5 - 7, Messe Friedrichshafen



Fly fishing in by Ricardo Santander

u er P


Peru is an excellent country for sport fishing. The majestic mountains of the Andes offer marvellous sceneries for trout fishing, from the high valleys of the Andes, 3,000 to 5,000 meters above sea level, to the big mountains covered with snow, 6,000 meters above sea level. Rivers and lagoons are fed with these mountains’ cold crystal-clear water rich in oxygen and nutritional substances, which create excellent habitats where wonderful rainbow trout (Onchorynchus mykiss) live and grow.This really beautiful species lives in all Peruvian Altiplanos like Cañete (south of Lima), and in the

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regions of Ancash, Junín, Ayacucho, Puno, Cusco and Arequipa. However, it should be noted that in some remote areas of southern Perù near Arequipa, the amazing species of Salvenus Fontinalis, also known as brook trout, has been found. Fishing in the Peruvian Andes is fantastic for sport fishing and for a beautiful and relaxing adventure. It is a challenge for every fisherman, whether a novice or expert. It also offers you the chance to enjoy wonderful landscapes and fascinating colonial towns and their old customs.

MANAGEMENT OF SPORT FISHING IN PERU In Peru, sport fishing for trout is not practiced much, because many Andean communities trade this fish or eat it daily. In spite of regulations, some people catch them with nets or live baits, earthworms in particular, and with bread and pieces of meat. Many practice spin fishing whereas fly fishing is much less known and is an almost new technique for most Peruvian fishermen. Some people try to preserve the trout population by practicing responsible, conservative fishing, so that even the population can profit from this


Il Perù è un paese eccellente per la pesca sportiva. Le maestose montagne delle Ande offrono scenari eccellenti per la pesca alla trota, dalle alte vallate andine da 3.000 a 5.000 metri a grandi montagne innevate di oltre 6.000 metri che alimentano fiumi e lagune con le loro acque fredde e cristalline, acque portatrici di ossigeno e sostanze nutritive per produrre habitat eccellenti in cui vivono e si sviluppano magnifiche trote iridee (Onchorynchus mykiss). Questa specie molto bella vive in tutti gli altopiani peruviani come Cañete (a sud di Lima) e nei dipartimenti di Ancash, Junín, Ayacucho, Puno, Cusco e Arequipa.

Ma è anche bene sottolineare che, in alcune aree remote del Perù meridionale, vicino ad Arequipa, sono state trovate le meravigliose specie di Salvenus Fontinalis, noto anche come Salmerino di fontana. La pesca nelle Ande peruviane è una fantastica forma di pesca sportiva, un'avventura bella e rilassante, una sfida per ogni pescatore, sia neofita che esperto, inoltre offre anche l’opportunità di godere dei suoi splendidi paesaggi, di affascinanti città coloniali e delle sue antiche usanze. GESTIONE DELLA PESCA SPORTIVA IN PERÚ In Perú la pesca sportiva alla trota è poco

praticata perché molte comunità andine commercializzano questo pesce o lo consumano nella loro dieta quotidiana. E, nonostante i regolamenti, c'è chi lo cattura con la rete o con esche vive, in particolare lombrichi, pane e pezzi di carne. Molti praticano la pesca a spinning, mentre molto meno nota è la pesca a mosca, una tecnica quasi nuova per la maggior parte dei pescatori peruviani. Alcuni cercano di mantenere la popolazione di trote praticando una pesca responsabile e conservatrice in modo che anche la popolazione tragga beneficio in qualche modo da questa attività, in particolare

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activity, especially thanks to the fishermen from other countries, who just want to experience fishing in the Peruvian Andes. SEASONS The trout fishing season in Peru is generally from mid-April or May to mid-December; in the lagoons you can fish all year round, whereas the rivers get very high and dirty from December to March, due to heavy rains. If you are organizing a trip and would like to fish both in the rivers and lagoons, the best period is from April to November. In April, rains would have already ended, landscapes are very green, and the water is highly oxygenated and rich in food. At the end of June, winter starts, the days are sunny and temperatures get lower, stretching from a max. of 18ºC to a min. of 8ºC. In spring the days are milder and sunnier, with a few clouds till the end of November. AREQUIPA Arequipa is a beautiful colonial city,one hour from Lima, characterized by a good climate for most of the year, and known as "the white town of the valleys and volcanoes." The historic center is mostly made of white tuff and the city is surrounded by three big volcanoes of about 6,000 meters. The cuisine offers excellent local food. COLCA VALLEY The famous Colca Valley and Canyon are situated just 160 km from Arequipa (three hours of asphalted road). The landscape offers thousands of still cultivated Inca terraces, the grandiose "Flight of the CONDOR" colonial churches, the depth of the canyon, relaxing thermal baths and friendly people with their typical costumes. You may also encounter the animals that live in these places: lama, alpaca, vicuna, etc. Hotels are of a very good standard and exceptional as for the preparation of typical dishes with quinoa, potatoes, corn, etc. Fishing in the Colca Valley near mountains and far from towns, offers you clear water from May to November, and the springs of the Colca River, Condoroma and Sumbay are very good for fly fishing. It is worth mentioning the wonderful SAMACCOTA Lagoon, a private lagoon situated 4,600 meters above sea level, which can be easily reached by an off-road vehicle. There are also wonderful places on the Apurímac River, which has its source in Arequipa, in the Caylloma Province, as well as in the valleys of Arequipeño Cotahuasi, Andagua or Valle de los Volcanes. CUSCO: CUSCO is the tourist capital of Peru, and is one hour from Lima and 40 minutes from Arequipa. It offers great historical, cultural and archeological attractions, spectacular landscapes and a lot of fun. MACHU PICCHU "The lost city of the Incas" is one of the wonders of the world and can be reached by train. The Sacred Valley of the Incas is another beauty, with wonderful landscapes and communities, small towns, typical


grazie a pescatori di altri paesi che desiderano sperimentare nuove esperienze di pesca nelle Ande peruviane. STAGIONI La stagione della pesca alla trota in Perù è generalmente tra metà aprile o maggio fino a metà dicembre; nelle lagune è possibile pescare tutto l'anno, mentre i fiumi, da dicembre a marzo, a causa delle forti piogge, diventano molto alti e sporchi. Se stai organizzando un viaggio e vuoi pescare nei fiumi e nelle lagune, il periodo migliore è tra aprile e novembre. Ad aprile le piogge sono quasi finite, i paesaggi sono molto verdi, le acque sono fortemente ossigenate e abbondano di cibo. Alla fine di giugno inizia l’inverno, le giornate sono soleggiate e le temperature scendono, le temperature vanno da un massimo di 18ºC ad un minimo di 8ºC. In primavera le giornate sono più miti e soleggiate con qualche nuvola fino alla fine di novembre. AREQUIPA Arequipa è una bellissima città coloniale ad un’ora di distanza da Lima, caratterizzata da un buon clima per la maggior parte dell'anno, e conosciuta come "La città bianca delle valli e dei vulcani". Gran parte del centro storico è di tufo bianco e la città è circondata da tre grandi vulcani alti circa 6.000 metri. La gastronomía offre ottimo cibo locale. LA VALLE DEL COLCA La famosa Valle del Colca e il Canyon si trovano a soli 160 km da Arequipa (3 ore di strada asfaltata). Qui il paesaggio offre migliaia di terrazze Inca ancora coltivate, il maestoso "Volo del CONDOR", chiese coloniali, la profonditá del canyon, rilassanti bagni termali e persone amichevoli con i loro costumi tipici e può capitare di incontrare gli animali che abitano questi luoghi: lama, alpaca, vigogna, ecc. Gli hotel sono di livello molto buono ed eccezionali nella preparazione di piatti tipici con quinoa, patate, mais ecc. La pesca nella valle del Colca vicino alle montagne, lontano dalle città, offre acque limpide da maggio a novembre, le sorgenti del fiume Colca, Condoroma e Sumbay sono ottime per la pesca a mosca. Degna di nota è la splendida Laguna SAMACCOTA, una laguna privata a 4.600 metri sul livello del mare, facilmente raggiungibile con un fuoristrada. Posti magnifici anche sul fiume Apurímac, che nasce ad Arequipa nella provincia di Caylloma, così come nelle valli di Arequipeño Cotahuasi, Andagua o Valle de the Volcanoes. CUSCO: CUSCO è la capitale del turismo in Perù, a un'ora da Lima e 40 minuti da Arequipa, come tale, offre grandi e spettacolari attrazioni storiche, culturali, archeologiche, paesaggistiche e di grande divertimento. MACHU PICCHU "La città perduta degli Incas" è una delle meraviglie del mondo, ed è raggiungibile in treno. La Valle Sacra degli Incas è un'altra bellezza, con paesaggi e comunità


markets, Inca ruins, archeological sites like KORICANCHA, the Temple of the Sun, and the old town made in stone with its beautiful churches like La Catedral, and the artisan district in San Blas. OTHER FISHING AREAS Another spectacular place is Q'ESWACHACA, the famous Inca suspension bridge woven in Ichu (Andean straw) over a beautiful canyon on the Apurímac River. It is situated in the middle of the Andes, about three hours from Cusco, where you can also fish surrounded by a breathtaking landscape. In general, it is better to fish in the high

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lagoons above 3,800 meters, behind the mountains which divide the sacred valley from other valleys amidst the Andes. Over there the water is clean and highly oxygenated, the landscapes are wonderful, and fishing is guaranteed. You can also fish in the INTI COCHA lagoon or Laguna del Sol, one of the four lagoons which belong to the farming communities of Pampa Llaqta. This lagoon is situated in the mountains neighboring the Calca Province, two hours from Cusco City, where you can fish very good-sized trout. Another spectacular place for fishing is the PACHAR COCHA lagoon, situated next to the CHUMPE community, two

hours from Cusco or one hour from the Sacred Valley. It is over 4,000 meters above sea level and you can catch trout measuring 20 to 50 cm. A very good spot is at the intersection between the Apurímac River and Velillo River, as well as the upper stretch of the Salq’a River that rises from the majestic Sibinacocha lagoon about 3.5 three hours from Cusco and flows into the Wilcamayuc or Vilcanota River. In short, in Peru there are excellent places where you can fish, but we recommend that you go there with an organized group or with a fishing guide.


meravigliose ,piccole città, mercati tipici, rovine Inca, siti archeologici come il Tempio del Sole KORICANCHA, il centro storico in pietra con bellissime chiese come La Catedral e il quartiere degli Artigiani a San Blas ALTRE ZONE DI PESCA Un altro posto spettacolare è il famoso ponte sospeso Q'ESWACHACA, il ponte Inca intessuto in Ichu (paglia andina) su un bellissimo canyon sul fiume Apurímac, situato nel mezzo delle Ande a circa tre ore da Cusco dove si può anche pescare in un paesaggio mozzafiato. In generale è meglio pescare nelle alte lagune a

oltre 3.800 metri dietro le montagne che separano la valle sacra da altre valli inter-andine, lì l'acqua è pulita, altamente ossigenata, i paesaggi sono meravigliosi e la pesca è garantita. Si pesca anche nella laguna INTI COCHA o Laguna del Sol, una delle 4 lagune che appartengono alla comunità contadina di Pampa Llaqta. Questa laguna si trova nelle montagne adiacenti alla provincia di Calca, a due ore dalla città di Cusco, dove si possono pescare trote di dimensioni molto buone. Un altro luogo spettacolare per la pesca è la laguna PACHAR COCHA situata accanto alla comunità CHUMPE, a 2 ore da Cusco

o 1 ora dalla Valle Sacra. Qui siamo ad un'altezza di oltre 4.000 metri e si possono catturare trote tra i 20 e i 50 cm. Un ottimo spot si trova all'incrocio del fiume Apurímac con il fiume Velillo, così come la parte superiore del fiume Salq’a, un fiume che si innalza dall'imponente laguna di Sibinacocha a circa 3 ore e mezzo da Cusco e sfocia nel Wilcamayuc o Vilcanota. In breve, in Perù ci sono ottimi posti in cui pescare, ma ti consigliamo di andare con una compagnia organizzata che può indicarti il posto migliore o andare sempre con una guida di pesca che conosce i luoghi.

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Simple but effective Text And pictures Miki ÄikÄs


When I started to fish for Atlantic Salmon a long time ago, the flies we used looked more or less like sinking stones, without any life-like qualities or movement. The first seasons went by without paying much attention to the flies, even if I landed some proper fish with those “dead flies”. Thirty years later I bought some Monkey hair from a local fishing shop, but I didn’t understand what I had in my hands. Back then it was legal to sell it and nobody asked which race the Monkey was, or whether it was in the Cites list or not. No-one knew anything about the Cites! That bag of long black hair stayed in my tying desk for ten years, but twenty years later, after a friend of mine showed me his flies, which were tied using Monkey hair, I had an awakening. I went straight home and took that old packet from my tying

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desk. I started to tie flies like a maniac. Sunrays with different bodies, long and slim, with flash and without it. The underwings were made of Bucktail or Squirrel. The small piece I had was used up very fast and I needed more of that magical hair. Back then the Internet wasn’t what it is now. But I found one guy from Denmark who was selling legal Colobus Monkey hair. I ordered three furs and sent them for dyeing. I tied and tied, and tested different material combinations, getting help from my friend who had shown me his flies, until I found out how the wing had to be made. Since then I have used Monkey winged flies with great success. Even if I use Monkey winged flies most of the time, there are also “traditional” flies in my list: Ally’s Shrimp, Black Doctor,


Quando ho cominciato a pescare il salmone atlantico, molto tempo fa, le mosche che usavo avevano più o meno l’aspetto di sassi che affondavano, senza movimento o segni di vita. Le prime stagioni passarono senza che io prestassi molta attenzione alle mosche, anche se sono riuscito lo stesso a prendere dei bei pesci con quelle “mosche morte”. Trent’anni dopo acquistai dei peli di scimmia in un negozio di pesca, ma non capivo bene cos’avevo in mano. All’epoca era legale venderli e nessuno chiedeva di che razza di scimmie si trattasse, o se fosse nella lista CITES. Nessuno era a conoscenza della lista CITES! Quella borsa di lunghi peli neri rimase nel mio banco da costruzione per dieci anni, ma vent’anni dopo, quando un mio amico mi mostrò le sue mosche, costruite usando peli di scimmie, ebbi un’illuminazione. Andai dritto a casa e presi quel vecchio pacchetto e cominciai a produrre mosche come un ossesso. Sunray shadow con diversi corpi, lunghi e sottili. Alcune parti erano fatte di coda di cervo o scoiattolo. Il piccolo pezzo che avevo lo utilizzai molto rapidamente e

avevo bisogno di altri peli magici. A quel tempo Internet non era come ora, tuttavia trovai un tizio in Danimarca che vendeva legalmente peli di scimmie Colobus. Ordinai tre pellicce e le mandai a far tinteggiare. Costruii tanto, provando diverse combinazioni di materiali, aiutato dal mio amico che mi aveva mostrato le sue mosche, finché non trovai come dovesse essere fatta l’ala. Da allora uso con grande successo le mosche con ali costruite con peli di scimmia. Anche se uso maggiormente queste mosche, nella mia lista ci sono anche mosche “tradizionali”: Ally’s Shrimp, Black Doctor, Green Highlander, Silver Grey e General Practitioner. Molte sono ottime mosche per il salmone atlantico, ma se si tratta di mosche con peli di scimmia, allora scelgo le Vimu, Strömsö, Glödhäck e una versione della Samurai. Quando si costruiscono mosche con peli di scimmia, è importante avere materiali di qualità. Anzitutto, i peli migliori non sono quelli più lunghi, ma di una lunghezza da cinque a dieci centimetri, perché hanno la forma giusta. L’ala dovrebbe


Green Highlander, Silver Grey and General Practitioner. Many of them are very good flies for Atlantic Salmon, but if I have to pick some Monkey hair flies, those would be Vimu, Strömsö, Glödhäck and one version of Samurai. When tying flies with Monkey, it is important to have quality material. First of all, the best hair is not the longest from the skin, hairs from five to ten centimeters are absolutely the best for tying, having the shape that I’m looking for. The wing should be drop shaped, even if the wing is light and thin on smaller flies. Sometimes hairs from a fur you buy on Ebay are so treated with some kind of protective agent that they have lost their quality. Best quality hair can be found from a skin which is dyed black, not treated with any agent for the clothing. Secondly, the tube should be one sized. It is much easier to have a good wing with larger diameter tube. I like to use medium soft tubes, in size Large. Sometimes air and water are very cold in salmon fishing, so hard tube material breaks very easily in cold conditions.

When tying the Samurai, I use a smaller tube on the front of the fly, cause the tying process is different. When speaking about standard size tubes, I prefer the wing to be five to ten cm long. I tie the wing in three different layers. First, I tie the underwing, using some stiffer material like Bucktail, Polar Bear or similar. It is very important to keep the underwing on top of the tube. I don’t want it to spread to the sides of the tube. That’s why the larger tube is better, because you have more room to keep the materials on top of the tube. I tie the underwing with some tight turns of thread and lock it with a few drops of varnish. The underwing should be a bit longer than the tube used. The underwing should support the next layers, so I think it is very important to have it right. Don’t cut the stems of the underwing right away, because it is easier to cut all the stems afterwards together. The stems support the top layers and help place them. The next layer is a shorter and a bit fatter bunch of Monkey. This bunch should have curly hair and should be drop shaped. It


essere a forma di goccia, anche se è leggera e sottile nelle mosche più piccole. Talvolta i peli di pelliccia che si comprano su Ebay sono trattati con un tipo di agente protettivo che fa perdere loro le qualità originarie. I peli di qualità migliore si trovano su una pelle tinteggiata di nero, non trattata con nessun solvente per tessuti. In secondo luogo, il tubo dovrebbe essere di un’unica misura. È molto più facile avere una buona ala con un grosso tubo di diametro. Mi piace usare tubi di media morbidezza, in taglie grandi. Talvolta l’aria e l’acqua sono molto fredde quando si pesca il salmone, dunque i materiali duri si rompono molto facilmente col freddo. Quando lego la Samurai, uso un tubo più piccolo sulla parte anteriore della mosca perché il processo di legatura è diverso. Parlando di tubi di dimensioni standard, io preferisco che l’ala sia lunga dai cinque ai dieci cm. Lego l’ala in tre diversi strati. Per prima cosa lego il sottoala, usando materiali rigidi come coda di cervo, orso polare o simili. È molto importante tenere il sottoala sulla sommità del tubo. Non voglio che finisca ai lati del tubo. Ecco perché è meglio un tubo più largo, infatti si ha più spazio per tenere i materiali sulla sommità del tubo. Io lego il sottoala con alcuni giri stretti di filo e lo fisso con alcune gocce di lacca. Il sottoala dovrebbe essere un po’ più lungo del tubo usato perché dovrebbe supportare gli strati successivi, perciò penso che sia molto importante che sia giusto. Non tranciate subito gli steli del sottoala, perché è più facile tagliarli insieme in un secondo momento. Gli steli supportano gli strati superiori e aiutano a posizionarli. Lo strato successivo è un mazzo di peli più corto e un po’ più grosso. Questo mazzo dovrebbe avere peli ricci ed essere a forma di goccia. Lo si deve piazzare al centro del tubo, senza farlo finire ai lati. Deve essere più lungo del sottoala. Fissatelo con della lacca dopo averlo posizionato. Lasciate gli steli, non tranciateli. L’ultimo strato è il più lungo e il più sottile, ma ha anch’esso la forma di una goccia. Questo strato deve essere al centro dell’ala, fissato con della lacca. Ora tagliate gli steli tutti assieme con un coltello affilato. Tenete stretta l’ala con l’altra mano mentre tagliate. Quando pesco con mosche come questa, mi piace usare diverse code, così da ottenere un buon swing. Visto che la mosca non pesa molto, è importante trovare la coda giusta per la mosca e la corrente. Se l’acqua è alta e fredda, preferisco le code tutto affondanti, oppure, se la pool è bassa, mi piace usare un corpo galleggiante con punta affondante. Credo che il salmone verrà alla mosca se ne avrà voglia, anche in acque fredde, ma noi dobbiamo fargli fare lo strike. La velocità giusta della mosca e la giusta corrente d’acqua sono le chiavi del successo. Le mie code preferite per l’acqua alta e fredda sono le affondanti 1-3-5 e con belly galleggiante con punta affondante da 6, a seconda della pool e della corrente. Nell’acqua media, la float-sink4 funziona a meraviglia e in condizioni estive normali le


must also be placed to the center of the tube and not spread to the sides. It should be longer than the underwing. Secure it with varnish after placing it. Leave the stems, don’t cut them. The last layer is the longest and thinnest, but still having the drop shape. This layer must be at the center of the wing and secured with varnish. Now cut the stems all together with a sharp knife. Hold and support the wing with your other hand when cutting. Add few flashes to the sides and JC´s if you want to. When I’m fishing flies like these, I like to use different lines to have as good a drift as possible for them. As the fly itself doesn’t weigh so much, it is important to find the right line for the fly and current. On high and cold water conditions I prefer full sinking lines, or if the pool is slow, I like to use a float body with a sink tip. I believe that the salmon will come to the fly if he wants to, even in cold water, but we have to make him strike. The right speed of the fly and the right water column are the keys to success. My favorite lines for the high and cold water are sink 1-3-5 and float belly with sink 6 tip, depending on the pool and current. On the medium water float-sink 4 works wonderfully and on the normal summer conditions float-int-2 and float-int are the right choices. I prefer a rodlength leader also with sinking lines. It helps me place the anchor and gives more time to direct the cast better. Lightly tied fly, sinking lines and a long leader makes the fly look like it wants swim away from the leader. I hardly ever use full floating lines with flies like these, cause I want them to swim under the surface. For the Hitching there are different kinds of pattern. I know many anglers who like to fish with Monkey flies very fast. I also do it myself sometimes, but mostly I like them to have a normal swing. Cast 4590 degree, depending on the speed of the current and your position, and line which you are using, then let the line swing a bit faster or a bit slower than the current. Many times the strike comes when the swing is close to its end and the line is almost straight. Finding a good pull for the line is much more important than the fly we use. When the weather is bright and sunny and the water is clear, the Vimu is an excellent choice. If the water has color in it, I pick Strömsö. In dark days Glödhäck is a very good fly and the Samurai can be used in any conditions depending on the color setting of the fly. The Samurai can be tied in many different color combinations, so only your own imagination is the limit. A correctly tied Monkey winged tube fly is a very “easy” fly to use. The wing won’t get stuck over the hook, and the fly stays in shape pretty well.Varying size depending on the water makes fishing easy. In salmon fishing we don’t need hundreds of patterns. Use flies which are tied right, keep their shape even in hard current and won’t get stuck over the hook. Simple but effective.


scelte giuste sono la float-int-2 e la float-int. Io preferisco un leader della lunghezza della canna anche con le code affondanti. Mi aiuta a posizionare l’ancoraggio e mi dà più tempo per direzionare meglio il lancio. Una mosca leggera, code affondanti e un terminale lungo fanno apparire la mosca come se volesse nuotare via dalla pool. Raramente uso code del tutto affondanti con mosche come queste, perché voglio che nuotino sotto la superficie. Per le Hitching ci sono diversi modelli. Conosco molti pescatori che amano pescare molto velocemente con mosche fatte con peli di scimmia. Lo faccio anch’io qualche volta, ma in genere preferisco farle oscillare normalmente. Lanciate a 45-90 gradi, a seconda della velocità della corrente e anche in base alla vostra posizione e alla coda che state usando, poi lasciate che la coda oscilli un po’ più velocemente o un po’ più lentamente rispetto alla corrente. Molte volte lo strike arriva quando l’oscillazione sta per finire e la coda è quasi dritta.

Tirare la coda al punto giusto è molto più importante della mosca usata. Quando il tempo è bello e c’è il sole, la Vimu è una scelta perfetta. Se l’acqua è colorata, prendo la Strömsö. Nelle giornate buie la Glödhäck è un’ottima mosca e la Samurai può essere usata in qualsiasi condizione, in base alla colorazione della mosca. La Samurai può essere costruita in molte diverse combinazioni cromatiche, dunque l’unico limite è la vostra immaginazione. Un tubo correttamente legato con ala fatta di peli di scimmia è una mosca molto “facile” da usare. L’ala non resta impigliata sull’amo e la mosca mantiene la sua forma piuttosto bene. La variazione di taglia in base all’acqua facilita la pesca. Nella pesca al salmone non abbiamo bisogno di centinaia di modelli. Usate mosche ben costruite, che tengano la forma anche con correnti forti e non restino impigliate nell’amo. Semplice, ma efficace.


A un passo dal fiume Il fiume Sarca, che percorre tutta la Val Rendena, scorre proprio a fianco del nostro camping.

CAMPING VAL RENDENA Via Civico 117 38094 Porte di Rendena (Tn) Tel. +39 0465 801669 Fax +39 0465 801669 info@campingvalrendena.com www.campingvalrendena.com




FISHING AND ART

e n i l e u q Jac a l l Ste

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Jacqueline Stella è un’acquarellista del Connecticut. Prima di cominciare a lavorare come artista, Jacqueline in gioventù ha girato il mondo dando concerti come violinista. Ha conseguito diplomi in Svizzera, Spagna, Germania, Inghilterra e negli Stati Uniti e nella sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo talento e le sue opere, compresi i prestigiosi premi della Royal Orchestral Society inglese e della Yale University Alumni Association.

Anche se nell’intraprendere attività sportive all’aperto è stata limitata dal suo lavoro di violinista, motivo per cui doveva evitare di farsi male, la sua famiglia e i suoi amici l’hanno introdotta alla pesca a mosca e si è subito appassionata, perché la pesca a mosca è senza dubbio un’arte raffinata. La bellezza della natura selvaggia e le esperienze emozionanti della pesca a mosca l’hanno portata ad aprirsi e a dipingere scene di pesca.

Come artista ambientalista, la sua passione è dipingere quell’attimo elettrizzante in cui la fauna selvatica è in movimento e le complesse emozioni delle persone. Jacqueline crede che l’arte debba narrare una storia senza parole, proprio come la musica strumentale. Dipinge le sue opere come suona in un concerto, concentrandosi sul fondamentale climax emotivo, ma senza dimenticare i dettagli. Le piace dipingere diverse specie, perché trova che ciascuna abbia una storia entusiasmante da raccontare. La sua tecnica

preferita è l’acquerello, ma dipinge anche con acrilico/olio. Non ama solo la trasparenza caratteristica dell’acquerello, ma anche la sfida di non poter fare errori. Nel 2021 uscirà una sua linea nella collezione di Simms. Oltre a dipingere scene di pesca e ritratti di pescatori, Jacqueline lavora anche come artista/illustratrice e ritrattista su richiesta. Ha clienti in tutto il mondo. È anche la titolare di Paperplane, Inc.

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Jacqueline Stella is a watercolor artist from Connecticut. Before Jacqueline started working as an artist, she had travelled the world has a concert violinist in her youth. A graduate of 6 degrees studied in Switzerland, Spain, Germany, England and the United States, Jacqueline has been recognized with numerous awards for her talent and achievement throughout her career including prestigious awards from Royal Orchestral Society in England and Yale University Alumni Association.

Even though her access to outdoor sports activities was limited to prevent any injuries as a violinist, she has been introduced to fly fishing by her family and friends. She immediately felt a deep connection in her heart and soul because fly fishing is a fine art without a doubt. Her fascination about the beauty of wild nature and thrilling experiences she has had in fly fishing led her to paint angling art to set her heart free.

heart-pounding moment of wildlife in action and complex emotions of people through her art. Jacqueline believes that art should tell a story without words just like instrumental music. She paints her work as if she performs music in a concert, focusing on the main emotional climax while paying attention to fine details at the same time. She enjoys painting all different types of species because she finds each one brings a new exciting story to tell. Her favorite medium is watercolor, but she does paint in acrylic/oil as well. Not only does she love the

characteristic transparency of watercolor, but also she loves the challenge that she can’t make a mistake in watercolor painting. Jacqueline’s artwork will be featured as the upcoming Simms Fishing Artist Series line in 2021. In addition to painting angling art and angler portraits, Jacqueline also works as an artist/illustrator for custom art, custom portraits, fashion illustrations and whimsical illustrations. Her clients are from all over the world. She is also the owner of the Paperplane, Inc.

As a conservationist and artist, her passion is to depict the


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fly away



s ' n o k Yu

ganders Di PAolo Zoletto


La superficie del lago è liscia come l'olio, godiamo di una giornata di completa assenza di vento e le montagne, il cielo e le nuvole si specchiano perfettamente sulla superficie del lago. L'acqua è limpidissima, gli erbai colore verde scuro contrastano con la sabbia chiara del fondo, che ricorda molto i Caraibi. Ci saranno sessanta centimetri d'acqua, la visibilità è perfetta e la driftata molto lenta ci consente di avvistare i grossi lucci adagiati sulla sabbia da notevole distanza, il che facilita l'azione di pesca consentendoci di lanciare con calma senza spaventare i pesci. Quest'anno i lucci grossi sono veramente tanti, però al quinto giorno non sono ancora riuscito a passare il metro... Cosa che tutti gli altri componenti del gruppo hanno già fatto... la mia solita sfortuna, a volte mi sento un po' Paperino... Uno slamato sotto la barca, un altro per ben tre volte ha attaccato lo streamer senza allamarsi e l'ultimo, già opercolato, con un colpo di coda è riuscito a liberarsi prima della foto di rito... se non è sfortuna questa...! Ora, in questa magica baia, dove ripongo sempre grandi aspettative, ho già lanciato su almeno quattro grossi pesci, ma proprio non deve essere destino... non sono riuscito a smuoverli! Eccone un altro molto grosso, sarà centodieci… lancio perfetto e non si muove nemmeno lui, lancio di nuovo, lo streamer gli passa a venti centimetri dal becco, gli vedo girare gli occhi imbronciati per seguirne il movimento, ma niente, rimane fermo. Poi da oltre un paio di metri sulla destra del luccio parte una sagoma che non avevo notato, in quanto adagiata sopra un erbaio scuro. Il grosso dorso della schiena del nuovo luccio apre l'acqua creando una V che si avvicina velocemente al mio streamer, il battito accelera, allungo la strippata, accelera anche il pesce, ormai lo vedo perfettamente, è a circa tre metri dalla barca, arriva a tutta velocità sul mio streamer, un' enorme sagoma scura sulla sabbia chiara... vicino, sempre più vicino... Ma facciamo un passo indietro. Il volo da Francoforte su Whitehorse è stato lungo ma piacevole, atterriamo nella capitale e, per capire bene dove siamo, vi segnalo alcuni dati: lo Yukon è uno stato grande quasi come la Spagna, ha un totale di 34.000 abitanti, 70 000 alci, 6.000 grizzly, 22.000 mountain sheep, 160.000 caribou, il livello di antropizzazione direi che è piuttosto basso. Ad attenderci troviamo Andri, il proprietario del lodge, che ci accompagnerà a fare la spesa per la settimana. Dopo un'ora e mezza di fuoristrada arriviamo al lodge, immerso nella foresta, a trenta metri dal lago. Il lodge è tutto in legno, è su due piani, la zona notte al piano superiore e la zona giorno sotto, con un salottino, cucina e zona pranzo. Completano il tutto una bella

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The surface of the lake is as smooth as oil, and we are enjoying a day with no wind. The mountains, sky and clouds are perfectly reflected by the surface of the lake. The water is crystal clear, and dark green herbage contrasts with the bright sand of the bottom, which strongly resembles that of the Caribbean. There are more or less 60 centimeters of water, and the visibility is perfect. The slow drift allows us to spot big pike on the sand from a considerable distance. Fishing action is thus simplified and lets us cast quietly without scaring the fish. This year there are really a lot of big pike, but on the fifth day I have still not succeeded in taking a specimen over one meter... all other members of my group have done it... I am unlucky as usual. I feel a bit like Donald Duck... One unhooked himself under the boat, another one bit the stream three times without getting hooked and the last one, already caught, freed himself with a swing of the rail, just before the ritual photo... what a pity...! Now, in this magic bay, which always awakens great expectations in me, I have already cast on at least four big fish, but my destiny must be not to catch any... I could not make them stir! Here is another very big one, he will be a hundred and ten… after my perfect cast, he makes no move, so I cast again, the streamer passes 20 centimeters in front of his mouth, I see him turn his sullen eyes to follow the movement, but he does nothing, he keeps still. Then, from over a couple of meters on the right of the pike, a shape jerks forward that I had not spotted, as it was lying on a dark herbage. The big spine in the back of the new pike moves towards me creating a “V” in the water and quickly approaches my streamer. My heart is beating faster, I make longer strips, and the fish speeds up too. I can see him perfectly now, as he is three meters from the boat. He quickly comes on my streamer, a huge dark shape on the bright sand... nearer, always nearer... But let’s take a step back. The flight from Frankfurt to Whitehorse was long, but pleasant. We landed in the capital and, to understand where we were, here are some data:Yukon is a state almost as big as Spain; it has a total of 34,000 inhabitants, 70,000 moose, 6,000 grizzlies, 22,000 mountain sheep, and 160,000 caribous. So I would say that the level of anthropization is rather low. Andri, the owner of the lodge, was waiting for us and took us to buy groceries for the week. After 1.5 hours on an off-road vehicle we reached the lodge immersed in the forest, 30 meters from the lake. The lodge was all made of wood on two floors, and the sleeping area was on the upper floor. The living area was underneath with a sitting area, kitchen and living room. The beautiful outdoor area was provided with a barbecue grill to cook big steaks in

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the evening, and the dock with boats was just a few meters away. Who could ask for more in a week into the wild!!! The weather was favorable, and the temperature was mild, varying from 7/8 degrees in the morning to 17/18 degrees in the central hours, when the sun was high in the sky. It was better than expected. We fished successfully on the first two days, and the number of hooked pike was really impressive. Some in our group took pictures of six over one meter, with a record of 116 centimeters. Fishing is always carried out at sight. Pike are well visible in the bays, in the zones where the water is low, and near rushes or in sandy zones in the middle of herbage. There are seven main bays where pike can be usually found, spread on the whole surface of the lake. There is no fishing pressure, and the ice of the lake melts towards mid-May and June is our month. Canadians hardly ever fish and you never find anybody fishing in the lake, except a few people on Sundays. For the rest of the week, the whole lake was for us. It was pretty big and with an oblong shape. You would take 45 minutes to cross it from one end to the other. There are really a lot of pike. I’ll avoid mentioning the number of average catches per week, as it would be hard to believe, even if true. The fishing day usually starts with a copious breakfast, and then you go fishing with two fishermen on a Canadian boat with an engine.You fish till lunch, then you come back to eat something and you go out again till evening. The sun sets very late here and a photo with a nice pike at sunset at 23.00 would really be a snapshot that cannot be lacking in our gallery. In the second morning we headed out for Paradise Bay on the opposite side of the lake, and reached it after a 15-minutes navigation. We had doubts though, about the productivity of a place with such a name. Actually, the bay is made up of two adjacent bays, both flanked by low rushes on the banks, and a small tributary of the lake flows into one of the two. Just near the tributary there is a wide zone of low water which is very appreciated by big pike and it is just there that I went with my boat. The drift took us to the bank, and I stopped the engine at approximately 100 meters from it. The water was still about 70/80 centimeters deep, and I lifted the engine as there were probably 20/30 centimeters near the rushes and the bigger ones were just there. During the first drift we caught three or four fish, which were nothing special. All of them were between 70 and 80 centimeters. We got to the end, and I took the engine again. We came out, moving about 50 meters sideways to make a new drift. Another three or four pike came to the boat. There was a nice one too, perhaps 90 centimeters long, but was no big deal. We were just ending our drift when I spotted a long dark shape just close to the low rushes near the bank. I informed Marco who was on the prow of

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zona esterna completa di barbecue per cucinare grosse bistecche serali, e il molo con le barche che si trova a pochi metri di distanza. Cosa chiedere di più da una settimana into the wild!!! Il tempo ci aiuta, la temperatura è mite, varia dai 7/8 gradi la mattina per arrivare ai 17/18 gradi nelle ore centrali con il sole alto nel cielo. Meglio del previsto. Peschiamo con profitto nei primi due giorni, la quantità di lucci allamati è davvero esagerata, e il gruppo riesce a fotografare 6 over metro, con una punta di 116 centimetri. La pesca viene effettuata sempre a vista, i lucci sono ben visibili nelle baie, nelle zone di acqua bassa, vicino ai canneti o nelle zone sabbiose in mezzo agli erbai. Ci sono sette baie principali, dove solitamente si trovano i lucci, distribuite uniformemente su tutta la superficie del lago. La pressione di pesca è inesistente, il lago sghiaccia verso la metà di maggio, e giugno è il nostro mese. I canadesi pescano poco o niente, e non si trova mai nessuno a pesca sul lago, a parte qualcuno la domenica. Per il resto della settimana il lago è tutto per noi. È discretamente grande, ha una forma oblunga e per percorrerlo da cima a fondo con la barca ci si impiegano circa 45 minuti. I lucci sono veramente tantissimi, eviterò di citare i numeri delle catture medie per settimana, pur se veritieri sarebbero poco credibili. La giornata di pesca solitamente comincia con un'abbondante colazione, poi si esce a pesca, due pescatori per barca, Canadian con motore. Si pesca fino a ora di pranzo, poi si rientra per mangiare qualcosa e si torna ad uscire fino a sera. Qui il tramonto ritarda un bel po', e una foto con un bel luccio con il sole basso delle 23.00 è veramente uno scatto che non può mancare nella nostra galleria. La seconda mattina ci dirigiamo verso la Baia Paradiso, si trova sul lato opposto del lago, a circa 15 minuti di navigazione, il nome chiarisce i dubbi sulla produttività del posto. In realtà la baia è composta da due baie consecutive, in una delle due si immette un piccolo immissario del lago, entrambe sono costeggiate da bassi canneti sulle sponde. Proprio vicino all'immissario vi è un'ampia zona di acqua bassa molto gradita ai grossi lucci, ed è proprio lì che dirigo la mia barca. La driftata ci porta verso la sponda, arresto quindi il motore a circa un centinaio di metri dalla riva, dove la profondità è ancora di circa 70/80 centimetri, alzo il motore in quanto vicino ai canneti ci saranno circa 20/30 centimetri, e a volte i più grossi stanno proprio là. Durante la prima driftata ne catturiamo tre o quattro, niente di esaltante, tutti pesci tra i 70 e gli 80 centimetri. Arriviamo in fondo, riprendo il motore e torniamo fuori, spostandoci di una cinquantina di metri lateralmente per rifare una nuova driftata. Altri tre o quattro lucci vengono alla barca, uno un po' più bellino, forse 90 centimetri,

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the boat, with the pike behind him. He bent lightly and slowly, and his back cast was not perfect. The streamer landed smooth, but decidedly too laterally compared to the fish, which should have turned around to take it. With the first strip, then the second one, the eyes of the angry esocide rotated. Even his head with the huge gander mouth rotated slowly. At the third strip, the streamer moved away from the fish, then... the big pike suddenly jerked around and headed at full speed towards the streamer, causing a wave of water which hid everything...but the stroke that Marco felt on the rod left no doubt! He measured 112, which was not bad. The morning continued successfully, and several fish between 60 and 90 energetically bit our streamers and another three pikes of over one meter honored the photos of our group. On the following day we were awakened by the wind. The high firs shading the lodge fluttered too much. A short look from the dock confirmed that we could not go out with the boat. Together with Andri, we then decided to visit the Arctic graylings of the Umboq River, about 20 minutes by car from the lodge. The Arctic graylings run up the river in spring and catching them, if there are any, is as easy and funny as boring after one hour’s fishing, considering the big number of them. We fished them with big dry hunting flies in a really fairy environment, always glancing at the woods surrounding us, as there are quite a lot of Grizzlies here. Andri always gives us some bear sprays indeed. Three hours of fishing were more than enough, so we came back for a maxi-barbecued steak and some excellent Chilkoot Beer. The following days were fortunately not windy and we could fish quietly and successfully. After binging on the first days, we focused only on good-sized specimens and selected the fish we wanted to cast our streamers on. At the end of the week, we took a photo of 12 pikes of over one meter, among which one was 119 cm, one 117 cm, one 115 cm and one 112 cm. Besides pike, the lake also hosted big whitefish and lake trout, though the latter were not many and usually inhabited the deep zones of the lake, so that it was not easy to lure them with a fly. Ah, I was forgetting to conclude the first part of the article. So‌ a huge dark shape on the bright sand... nearer, always nearer... I stopped the streamer, which slowly leaned on the sandy bottom. The big pike looked at it as it was going down, and bent forward almost in vertical position to look at it closely, as if it had to decide what to do. It looked surly and sullen, and then he opened his mouth wide and inhaled everything in a big cloud of sand...

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ma niente di che. Arriviamo quasi alla fine della driftata, quando noto proprio a ridosso dei bassi canneti vicino alla riva una lunga sagoma scura. Avviso Marco che sta in punta della barca, il luccio è alle sue spalle, si china leggermente e lentamente, il back cast che esegue non è perfetto, lo streamer atterra dolcemente ma decisamente troppo laterale rispetto al pesce, che dovrebbe girarsi su se stesso per prenderlo. Prima strippata, seconda, gli occhi dell'esocide infuriato si girano, anche la testa con l'enorme becco da paperone lentamente ruota. Terza strippata, lo streamer si sta allontanando dal pesce, poi... lo scatto fulmineo del grosso luccio che si gira e schizza a tutta velocità verso lo streamer, smuove un'onda d'acqua che nasconde tutto... ma la botta che Marco sente sulla canna non lascia dubbi! Alla misura sarà 112, proprio non male. La mattinata prosegue proficua, numerosi pesci tra i 60 e i 90 mordono vivacemente i nostri streamer e altri tre lucci over metro onorano le foto del gruppo. Il giorno seguente il vento ci sveglia, gli alti abeti che ombreggiano il lodge ondeggiano fin troppo, un breve sguardo dal molo ci conferma l'impossibilità di uscire in barca. Assieme ad Andri decidiamo quindi per una capatina a temoli artici sull'Umboq river a circa venti minuti di macchina dal lodge. I temoli artici risalgono il fiume in primavera e prenderli, se ci sono, è tanto facile e divertente, quanto noioso dopo la prima oretta di pesca, viste le quantità. Si pescano con grosse secche da caccia in un ambiente veramente fiabesco, ma sempre con un occhio al bosco che ci circonda, i Grizzly qui in zona sono veramente tanti, infatti Andri ci consegna sempre alcune bombolette di spray anti orso. Tre orette di pesca sono anche troppe, si rientra per una maxi bistecca al barbeque e dell'ottima Chilkoot Beer. I giorni a seguire fortunatamente non ci regalano vento e possiamo pescare con tranquillità e profitto. Dopo le abbuffate dei primi giorni, ci focalizziamo solo sugli esemplari di taglia e selezioniamo i pesci ai quali lanciare i nostri streamer. A fine settimana i lucci over metro fotografati sono 12, tra i quali svettano un 119 cm. un 117, un 115 e un 112cm. Oltre ai lucci il lago è abitato anche da grossi Coregoni e trote di lago, queste ultime non sono numerose e si trovano normalmente nelle zone profonde del lago, e quindi risultano difficilmente insidiabili a mosca. Ah, dimenticavo di concludere la prima parte dell'articolo. Dunque… un'enorme sagoma scura sulla sabbia chiara... vicino, sempre più vicino... fermo lo streamer che lentamente si appoggia sul fondo sabbioso, il grosso luccio lo guarda scendere, si inclina quasi in candela per guardarlo da vicino, quasi a decidere cosa fare, lo sguardo torvo, imbronciato, poi spalanca l bocca e aspira tutto in una grande nuvola di sabbia...

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interview

Vasil Bykau 75


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> Vasil, tell us about your flyfisherman history: when and how did you start flyfishing? In 1984 I saw fly fishing and salmon flies for the first time on the Belousikha River. Belousikha was one of the first rivers that were open for licensed fishing in the Soviet Union. I came to the river with a spinning rod and was surprised and fascinated by that

completely new fishing technique. I still gratefully remember the Latvian fly anglers who helped me and many anglers from my region take the first steps in fly fishing.

project? In the 90s I began to discover new territories and new rivers. For 10 years I visited many rivers of the Kola Peninsula, first on the coast of the Barents Sea, then my curiosity moved me east along the coast of the White Sea. This territory seemed to me wilder and richer and a few years later I went back to the

Chavanga River, the indisputable pearl of all the rivers I saw. At the beginning we used tents but later, with the support of local residents of the village, we were able to build a fishing lodge. Our guests liked the place and the river and in 2016 we decided to renovate the style of the lodge to make guests more relaxed and comfortable after a long fishing day.

> We know you and your family are owners of a nice lodge in Kola Peninsula, would you like to tell us a bit more about this


> Vasil, raccontaci la tua storia di pescatore a mosca: quando e come hai cominciato a pescare a mosca? Nel 1984 vidi per la prima volta un pescatore pescare con la mosca da salmone sul fiume Belousikha. Belousikha fu uno dei primi fiumi dell’Unione Sovietica a essere aperto alla pesca turistica. Io arrivai sul fiume con una canna da spinning e rimasi sorpreso e affascinato da quella tecnica di pesca completamente nuova. Ricordo ancora con gratitudine i pescatori a mosca lettoni che aiutarono me e molti pescatori provenienti dalla mia regione a muovere i primi passi nel campo della pesca a mosca. > Sappiamo che tu e la tua famiglia siete proprietari di un bel lodge nella penisola di Kola; ti va di dirci qualcosa di più di questo progetto? Negli anni Novanta cominciai a scoprire nuovi territori e nuovi fiumi. Per 10 anni ho visitato molti fiumi della penisola di Kola, dapprima sulla costa del mare di Barents, poi la mia curiosità mi ha portato a est, lungo la costa del Mar Bianco. Questo territorio mi è sembrato più selvaggio e più ricco e alcuni anni dopo sono tornato sul fiume Chavanga, senz’ombra di dubbio la perla di tutti i fiumi che ho visto. All’inizio usavamo tende, ma poi, con l’aiuto dei residenti del villaggio, siamo riusciti a costruire un lodge di pesca. Ai nostri ospiti piaceva il posto e il fiume e nel 2016 abbiamo deciso di rinnovare lo stile del lodge affinché gli ospiti trovassero un ambiente più rilassato e confortevole dopo una lunga giornata di pesca.

in Kamchatka, sul fiume Icha. Il mio figlio minore Vasil è un buon pescatore, una buona guida, un buon organizzatore e una persona dai bei modi. Se a tutto questo aggiungiamo un fiume eccellente e un accampamento confortevole, non c’è da sorprendersi se la Kamchatka è molto popolare tra i nostri clienti.

> Organizzate anche viaggi di pesca su altri fiumi della penisola di Kola? Sì, conosciamo le caratteristiche dei vari fiumi da salmoni. Ciascun fiume ha il proprio carattere e ciascun pescatore è in cerca del proprio fiume. Una delle nostre destinazioni è il famoso fiume Kola, noto per la taglia dei suoi pesci e per la vicinanza a Murmansk. I fiumi Varzuga e Kitsa non sono lontani dalla nostra base a Chavanga e noi cooperiamo con l’amministrazione locale che possiede questi fiumi, in modo da offrire agli ospiti un’esperienza indimenticabile. Lungo le sponde dei fiumi si trovano dei campi confortevoli e molti pescatori amano pescare i salmoni qui. > Che tecnica di pesca usi a Kola? Recentemente la pesca al salmone in Europa è stata associata alla canna da pesca a due mani e a grosse mosche che potrebbero essere lanciate con una canna da spinning. Io preferisco una pesca più delicata. Ho cominciato a prendere salmoni con una canna da pesca a una mano e sento ancora la differenza. Sono un fautore dei metodi di pesca per la trota, un promotore della presentazione più delicata possibile. > Tuo figlio minore, Vasil Junior, gestisce un lodge in Kamchatka; ci daresti qualche ulteriore dettaglio? Sì, siamo venuti a sapere che durante la bassa stagione nella penisola di Kola si può fare un viaggio estremamente interessante

> Come pensi che sarà il futuro della pesca nella penisola di Kola? Per molto tempo ho pensato che il crescente turismo e la maggiore pressione di pesca non lasciassero alcun futuro per i salmoni. In seguito, in base alle mie personali osservazioni e alla letteratura scientifica, ho visto che c’erano sempre

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> Do you also organize fishing trips to other rivers in Kola Peninsula? Yes, we know the characteristics of the different salmon rivers. Each river has its own character and each fisherman is looking for his own river. One of our destinations is the famous Kola River, known for the size of its fish and proximity to Murmansk. Varzuga and Kitsa rivers are not far from our base in Chavanga and we are cooperating with the local government who own these rivers in order to provide our guests the best experience. Comfortable camps are located along the banks of the rivers and many anglers enjoy fishing salmon here. > What kind of fishing technique do you use in Kola? In recent years salmon fishing in Europe has been associated with a two-handed fishing rod and big bright flies which you can probably cast with a spinning rod. I like more delicate fishing. I started to catch salmon with a simple one-handed fishing rod and I still feel the difference. I am a supporter of trout salmon fishing methods, a supporter of a more delicate presentation.

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Icha River. My youngest son Vasil is a good fisherman, a good guide, a good organizer and a nice young man. If we add to this an excellent river, a comfortable camp, it is not surprising that Kamchatka is popular among our guests. > What do you think the fishing future in Kola Peninsula will be? For long I was convinced that growing tourism and increasing fishing pressure left no future for salmon. Then, based on my own observations and scientific literature, I saw that there were always fluctuations in the salmon population in different rivers and they were completely unrelated to the number of anglers on the banks of the river. In my opinion, the main role in preserving and even increasing the amount of salmon in the rivers is played by the sharp restriction of the commercial catch of salmon in the sea. River protection is needed to restore order and maintain order, but reducing quotas for commercial salmon fishing plays a major role.

> Your younger son, Vasil Junior, runs a lodge in Kamchatka, would you tell us some details about it? Yes, it turned out that during the low season on the Kola Peninsula you can take an extremely interesting trip to Kamchatka, on the

> And in Russia? Any new place to discover? In my opinion, it is Kamchatka and the Far East that now provide the most interesting set of rivers for different types of fishing. I would be especially pleased to invite fishermen to the Tugur River. This is the river of the world's largest Siberian Taimen.

Two years ago we switched from rafting tours to the use of a stationary camp. This provides completely unique fishing opportunities for the largest salmon fish in the world. Therefore, do not be afraid of new routes. Often the most interesting one is hidden behind the unknown. You just need to decide which river you want to see, which fish to catch. Some people prefer

a new river every year, others are happy to come again and again to their favorite place. Time passes, countries change, borders between people are blurred. Fishermen have always been welcomed. We have a lot to learn from each other. Looking forward to meeting you! Thank you and see you on the Chavanga River


fluttuazioni nella popolazione di salmoni in diversi fiumi e questo indipendentemente dal numero di pescatori presenti sulle sponde del fiume. Secondo me, il ruolo principale nel preservare e persino incrementare la quantità di salmoni nei fiumi, lo giocano le forti restrizioni della pesca commerciale. Preservare il fiume è necessario per ripristinare e mantenere l’ordine, ma il fattore più

importante è ridurre le quote di pesca a fini commerciali.

con i più grandi taimen siberiani al mondo. Due anni fa siamo passati dai tour in rafting all’uso di un accampamento stazionario, con opportunità assolutamente uniche di pescare i più grandi salmoni del mondo. Perciò, non abbiate paura delle strade nuove. Spesso la più interessante si cela tra quelle ignote. Dovete solo decidere quale fiume volete vedere, quali pesci prendere. C’è

chi preferisce un fiume nuovo ogni anno, mentre altri sono felici di tornare sempre nel loro posto preferito. Il tempo passa, i Paesi cambiano, i confini tra le persone svaniscono. I pescatori sono sempre stati i benvenuti. Abbiamo tanto da imparare l’uno dall’altro. Non vedo l’ora di incontrarvi! Ci vediamo sul Chavanga!

> E in Russia? Ci sono posti nuovi da scoprire? A mio avviso,sono la Kamchatka e l’estremo Oriente che ora offrono i fiumi più interessanti per i diversi tipi di pesca. Mi piacerebbe particolarmente invitare dei pescatori sul fiume Tugur. È il fiume

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SUPER NATURAL ADVENTURES Il Deep Creek Lodge ĂŠ situato a Terrace in British Columbia nel cuore della regione dello Skeena, vicino ai migliori fiumi per la pesca alla Steelhead e ai cinque salmoni del Pacifico. Nel lodge a conduzione famigliare, troverete un ambiente confortevole e accogliente in cui potrete gustare la nostra famosa autentica cucina Italiana. Un posto perfetto per le vostra vacanza di pesca in famiglia, con amici oppure da soli. The Deep Creek lodge is located in Terrace British Columbia in the heart of the Skeena region, close to the best rivers for Steelhead and Pacific Salmon fishing. At the Lodge in a family atmosphere you will find a clean and comfortable accommodation and taste our famous home made Italian and International cuisine. The perfect place for your fishing holiday with family or friends.

DEEP CREEK LODGE 5255 Deep Creek Drive Terrace B.C. V8G0C2 - CAN Phone: 1-250-635 4449

info@deepcreeklodge.com www.deepcreeklodge.com follow us on



COLLECTOR’S PAGES

Collecting old flies di Riccardo De Stabile

La ricerca di antiche mosche artificiali è sicuramente uno dei tanti “tunnel senza ritorno” del collezionismo di antiche attrezzature da pesca. Con l’aggravante che, al contrario di canne e mulinelli, la manutenzione e la “salvaguardia” di questi vecchi ammassi di peli è una sorta di guerra continua contro tarme e parassiti di ogni genere, oltre ovviamente alla muffa. Quindi, se siete intenzionati a cercare e collezionare mosche artificiali antiche, il primo consiglio che mi sento di dare è quello di farsi una buona cultura sulla stagionalità delle terme, di insetti vari e sulle temperature in relazione

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all’umidità del luogo in cui andrete ad esporre gli artificiali. Consiglio inoltre, una volta racchiuse queste mosche in un eventuale quadro, di lasciare filtrare un po’ di aria tramite qualche piccolo foro sul retro e di inserire stagionalmente un po’ di canfora all’interno, l’unica vera alleata che avrete in questa guerra. Purtroppo molte volte mi è capitato di passare davanti ad uno dei miei numerosi quadri di mosche che mostravano una brillantezza strana e, dopo aver smontato il vetro, solo sfiorando la mosca rimaneva un amo lucido e una grassa tarma che si era appena abbuffata di una vecchia


The search for old artificial flies is certainly one of the several “tunnels with no way out” when you choose to collect old fishing tackle. It is aggravated by the fact that, unlikely rods and reels, maintaining and “preserving” these old stacks of hair is a sort of continuous war against moths and parasites of every kind, of course besides mold. Therefore, if you are willing to search for and collect old artificial flies, the first advice I would like to give you is to get acquainted with the seasonality of

moths, various insects and the temperature, in relation to the humidity of the place at which you will exhibit your artificials. I further recommend that once you have enclosed these flies in a frame, you should let a bit of air filter through some little holes at the rear. Also put some camphor inside, as it is the only true ally you will have in this war. Unfortunately, many times when I happened to walk past one of my several fly frames, it appeared somewhat strangely bright. After getting the glass

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Fullydressed. Detto questo, credo che nessun oggetto come le mosche diano un’ esatta idea dell’evoluzione della pesca a mosca. Infatti, dalla forma dell’amo, alla tipologia di costruzione, passando per la forma delle ali e la scelta dei materiali si ha sempre l’esatta idea del periodo in cui sono state costruite. In effetti è una continua evoluzione che viviamo tutt’ora, nessuna attrezzatura si evolve come le mosche. Per esempio, come mai oggi si pescano Steelhead solamente con gli Intruder? Le Polar Schrimp non catturano più? E le mosche in materiali naturali che sono state soppiantate in

pochi anni dallo “splendido” foam? Certo accadeva anche in passato che le cose cambiassero, ma forse l’evoluzione era più lenta. La difficoltà maggiore per il pescatore era reperire alcuni materiali, che dovevano essere impiegati nelle giuste proporzioni. Alcune collezioni di mosche sono passate alla storia e completarne una è come completare una collezione di francobolli. Alcune produzioni sono diventate importanti per quello che hanno significato come la serie francese “gallica” di Chamberet o la serie Dry Fly di Halford, prodotta e distribuita da Hardy negli anni ‘50. Quest’ultima

rappresenta la prima serie di mosche costruite dopo uno studio approfondito sulla vita degli insetti per opera di F.M. Halford e pubblicato in un suo libro. Naturalmente tutte queste mosche hanno un valore solamente se sono complete e in buone condizioni. Altre mosche interessanti di aziende minori sono sempre ricercate, per esempio le inglesi Supreme, o le Wetsley Richards, le famose Odgen Smith e le mosche di Millward, che negli anni d’oro erano montate su ami snake quadrati. Ovviamente se sono nelle scatole originali tanto meglio. Poi ci sono le mosche da salmone

antiche, ma queste viaggiano su un altro binario, e qui le proporzioni, le condizioni e la qualità degli ami su cui sono montate aprono diversi capitoli. Diciamo solamente che per iniziare a collezionare mosche forse è meglio definire un settore e poi pian piano iniziare a studiare le aziende interessanti, e acquistare qualche pezzo solo quando si è sicuri della provenienza e della serietà del venditore. I riferimenti d’obbligo sono sempre i vecchi cataloghi originali delle ditte produttrici e qualche libro specializzato, che purtroppo non sono numerosi.


off, if I lightly touched the fly, nothing else than a bright hook remained, together with a big moth that had just stuffed itself with an old fully dressed fly. With that being said, I think that no other object gives an exact idea of the evolution of fly fishing like flies. As a matter of fact, if you consider the shape of the hook, type of construction, as well as form of the wings and choice of materials, you will always know exactly when they were built. It is really a continuous evolution that is still going on. No equipment evolves like flies. For example, why are Steelhead fished only with Intruders today? Don’t the Polar

Schrimps catch anything more? And weren’t the flies in natural materials replaced by the “wonderful” foam in just a few years? Of course, things changed in the past too, but the evolution was perhaps slower. The main difficulty for a fisherman was to find some materials which should be used in the right proportions. Some collections of flies have gone down to history and completing one is like completing a stamps collection. Some productions have become important for what they meant, like the Chamberet’s “Gallic” French series or the Halford’s Dry Fly series, made and distributed by Hardy in the 1950s. The latter

represents the first series of flies built after a thorough study on the life of insects, as F.M. Halford did and published in one of his books. Of course, all these flies have a value only if they are complete and in good conditions. Other interesting flies made by minor companies are always cherished, for example the English Supreme, or the Wetsley Richards, and the famous Odgen Smith and Millward’s flies, which were mounted on square snake hooks back in golden years. Of course, if they are in their original boxes, so much the better. Old salmon flies must be mentioned as well, though these go on another route,

as the proportions, conditions and quality of the hooks on which they are mounted open different scenarios. Let’s only say that if you are willing to start a collection of flies, you’d perhaps better define a sector first and then slowly begin to study the interesting companies and buy some pieces only if you are sure about the origin and trustfulness of the seller. Your references should always be the original catalogues of the manufacturing companies and some specialized books, which are unfortunately not many.

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r o f g n i Fish s e u g A e l l with co by Dave Scott


It does not matter how often you have been to the Bahamas: the seabed and the turquoise color of the water spreading through the flats are always a discovery. Every time you go back home, you immediately imagine when you will be able to come back and chase on foot, the bonefish which are swimming away. This time we fished in these flats just for a few days. There were seven of us, four women and three men, and all had already arrived in the Bahamas on Long Island, with accomodation in a wonderful lodge for our annual corporate planning meeting, followed by two or three bonefish fishing days. In our group, only two of us had already experienced several miles of fishing in the flats. The other five were ready for a full immersion in fly fishing for bonefish: first casting, then approaching,

getting to know the fish in the water, and finally trying to fish it. Both teachers and beginners experienced very exciting moments. In the evening we met in the hall of the lodge for a first theoretical approach to bonefish fishing. The owner of the lodge, who manages this structure very well, began with a round of questions, offering recommendations for casting and evaluating what he would have to cope with in the next days with the other guides. He started telling the novices that the first day of any new fishing experience would always be the hardest one. While getting accustomed to a new environment and using unknown equipment, even just trying to spot a fish in the water could be tiring. However he encouraged everybody saying that on the second day it would be better, and on the



third day we would feel all the satisfaction of the trip. Quality equipment, available fish and good guides are essential for the success of bonefish fishing. Thus he concluded his presentation. And in three days we had all of that. The fishing areas at the north end of Long Island are situated at a short distance from the shore, and the transfer by boat from the lodge is short. A ride round Dove Point revealed the flats of Glenton Sound on the downwind side of the island, protected by the open Atlantic Ocean: they offer a big number of habitats, from inlets full of mangroves to enormous stretches of sand. Fishing for bonefish was quite easy: from the prow of the skiffs, we caught these fish when they ventured into the depth of the mangroves and started to come out with the high tide. Once the water was low,

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we left the boats and chased the bonefish on foot. The fording conditions varied from perfect sand flats to zones where feet sank, but there were fish. “Here we are,� the guide told us, "these are my zones." Our commercial director is an expert fisherman in open sea, but decided that fly fishing was nothing for him, while Ted, an expert trekker with a well-trained body, did a very good job following shoals of Bonefish, even very far from the boat. He caught the first good-sized bonefish. During the short but funny fight, a hungry lemon shark, attracted by the confusion, came nearer and began to circle around him. These are the adventures that we will remember and narrate for a long time during office breaks. After spin fishing for all her life, the corporate expert in digital content was immediately


Non importa quante volte sei stato alle Bahamas: i fondali e il colore turchese dell’acqua che si diffonde attraverso le flats sono sempre una scoperta. A ogni rientro ti immagini subito quando potrai ritornare a inseguire a piedi i bonefish che ti sono scappati. Questa volta pescheremo in queste flats solo per qualche giorno. Siamo in sette, 4 donne e tre uomini, e tutti sono già arrivati alle Bahamas su Long Island, alloggiati in uno splendido lodge per il nostro meeting annuale di pianificazione aziendale, a cui seguiranno due o tre giorni di pesca al bonefish. Del nostro gruppo solo in due abbiamo esperienza di parecchie miglia di pesca nelle flats, gli altri cinque sono pronti per una full immersion di pesca con la mosca al bonefish: prima il lancio, poi l’avvicinamento, riuscire a vedere il pesce nell’acqua e infine provare a pescarlo. Saranno momenti molto stimolanti sia per gli insegnanti che per i principianti. La sera ci riuniamo nella hall del lodge per un primo approccio teorico sulla pesca al bonefish. Il titolare del lodge, che gestisce benissimo questa struttura, inizia con un giro di domande, offrendo suggerimenti per il casting e valutando ciò che lui e le altre guide dovranno affrontare nei giorni successivi. Inizia dicendo ai neofiti che il primo giorno di qualsiasi nuova esperienza di pesca è sempre

il più difficile. Abituarsi a un nuovo ambiente e affrontare attrezzature sconosciute, per cercare anche solo di avvistare un pesce nell’acqua può essere stancante, ma ha incoraggiato tutti dicendo che il secondo giorno probabilmente sarebbe andata meglio e il terzo giorno sarebbe arrivata tutta la soddisfazione del viaggio. Attrezzatura di qualità, pesce disponibile e buone guide sono essenziali per il successo della pesca al bonefish. Così ha concluso la presentazione. E in 3 giorni abbiamo avuto tutto questo. Le zone di pesca all'estremità nord di Long Island si trovano a breve distanza dalla marina, ed è un breve trasferimento di barca dal lodge. Una corsa intorno a Dove Point rivela le flats di Glenton Sound sul lato sottovento dell'isola, protette dall'Oceano Atlantico aperto, che offrono un gran numero di habitat, dalle insenature piene mangrovie alle distese di sabbia enormi. La pesca al bonefish è abbastanza semplice: dalla prua degli skiff, abbiamo cacciato questi pesci dove si avventurano in profondità nelle mangrovie e con l'alta marea iniziano a uscire. Una volta che l'acqua era bassa abbiamo abbandonato le barche e inseguito i bonefish a piedi. Le condizioni di guado variavano da perfette flats di sabbia compatta a zone in cui i piedi affondavano; ma i pesci erano


interested in the casting technique and reached a fair level in a couple of days. At the end of the adventure, she managed to fly fish some bonefish with an imitation of a small shrimp. "It was hard," Jackie says, "to keep euphoria under control and not get down with enthusiasm and risk doing damage. When the bonefish came near the bait, it was an incredible moment. It was hard to keep calm enough to make the decision to retrieve the line with clarity of mind.� After the first day without a fish, I was down in the dumps, really depressed. I was ready to give up, but willing to teach others; everything was settled on the second day with some good catches. My guide, Smith, showed me a couple of good-sized fish, and the holiday began to turn out well. As usual, the most important factor in such holidays is

your guide. In the end, our adventure ended with a very good number of bonefish hooked and an even better number of fish lost. Only John,the editor of the group and Mark,the administrative director remained without a fish, but they had enjoyed themselves nevertheless. Any guide or cast instructor will tell you that it is easier to teach women than men how to fish, because men are full of knowledge and personal opinions, which often result in confusion. Women are instead more pragmatic and freer, accept suggestions better and put them into practice with a lot of determination. The fact is that in this trip they were the great protagonists. I think that we men should prepare for hard times at the office in the next months‌




lì. “Ci siamo”, ci dice la guida "queste sono le mie zone". Il nostro direttore commerciale è un esperto pescatore in mare aperto, ma ha deciso che la pesca a mosca non fa per lui, mentre invece Ted, esperto camminatore di montagna e con il fisico ben preparato fa un gran lavoro inseguendo branchi di Bonefish anche molto distanti dalla barca. È lui che cattura il primo bonefish di taglia importante. Durante il breve ma esilarante combattimento uno squalo limone affamato, attratto dalla confusione, si avvicina e inizia a girargli intorno. Queste sono le avventure che ricorderemo e racconteremo per molto tempo durante i momenti di pausa in ufficio. Avendo passato tutta la vita a pescare a spinning, la specialista aziendale in contenuti digitali Jackie si interessa subito alla tecnica di lancio, raggiungendo in un paio di giorni un discreto livello. Anche lei alla fine dell’avventura ha catturato qualche bonefish a mosca con un’ imitazione di piccolo gamberetto "È stato difficile", dice Jakie "tenere l’euforia sotto controllo e non farsi prendere dall’entusiasmo rischiando di fare danni. Quando arriva il bonefish vicino all’esca è un momento incredibile, ed è difficile rimanere abbastanza calmi per prendere la decisione

di ferrare con lucidità”. Io dopo il primo giorno senza un pesce ero giù di morale, davvero scoraggiato. Ero pronto a smettere, ma con la voglia di insegnare agli altri, tutto si è sistemato il secondo giorno con qualche buona cattura. Con la mia guida, Smith, che mi ha fatto vedere un paio di pesci di buona taglia, la vacanza ha iniziato a girare dalla parte giusta. Come al solito la cosa più importante di queste vacanze è la guida. Alla fine la nostra avventura si è conclusa con un ottimo numero di bonefish allamati e un numero ancora maggiore di pesci persi. Solamente l'editore del gruppo, John, e il direttore amministrativo, Mark, sono rimasti senza pesci, ma si sono divertiti ugualmente. Qualsiasi guida o istruttore di lancio vi dirà che è più facile insegnare a pescare alle donne che agli uomini, che di solito sono pieni di conoscenze e convinzioni personali che spesso si traducono in confusione. Le donne invece, più pragmatiche e più libere, recepiscono meglio i consigli e li mettono in pratica con molta determinazione. Sta di fatto che in questo viaggio le grande protagoniste sono state loro. Credo che noi uomini ci dovremo preparare a momenti difficili in ufficio nei prossimi mesi…





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