H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
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SOMMARIO
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EXPERIENCES 8 Chalk dream 20 The Byske River 38 Lake Thingvallavatn 56 Once upon a time 70 Slovenia, Zlata Ribica 88 Farquhar CHATBOX 48 Live your passion - Marco Simonini 82 Megoff Reels
F I S H I N G
T R A V E L L I N G
COLLECTOR’S PAGES 32 D come Dingley Henry 64 Arte nella pesca: i grandi artisti inglesi
EXPERIENCES • Chalk dream • The Byske River • Lake Thingvallavatn • Once upon a time • Slovenia, Zlata Ribica • Farquhar CHATBOX • Marco Simonini • Megoff reels COLLECTOR’S PAGES • D come Dingley Henry • ARTE NELLA PESCA: i grandi artisti inglesi
€ 8 per chi pratica il ”catch & release” > € 14 per gli altri
Anno XII - Numero 1 Primavera 2019 STUDIO BI QUATTRO
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H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
Foto di Alessandro Seletti
brand 100% italiano di abbigliamento e calzature, con produzione propria in Europa
CONTENTS
Fotografia di David Mailland
Giorgio Cavatorti
H2O anno XII Marzo 2019
Pescare... Viaggiando
Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Vice Direttore Dante Iotti Caporedattore Emilio Arbizzi Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Franco Bosin, Riccardo De Stabile, Raimonda Lanza di Trabia, Sandro Mediani, Rasmus Ovesen, Federico Pacinotti, Edoardo Scapin, Marco Simonini Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Chief Technology Officier Giovanni Albero Digital Strategist Paolo Artoni Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Marco Agoletti, Nicola Eccher, Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.
We open this issue with an article on the Test where we were last fall, a Mecca for every self-respecting fly fisherman, where at the end of the nineteenth century fishing was only recommended upstream and with floating flies. It's been a long time since. We have improved materials to make rods, flies and reels, but have we also improved the ethics of fly fishing? I do not think so. Then we continue with an article by Franco Bosin on fishing the Byske in Sweden, a splendid river for “strong” fishermen of Atlantic salmon. This issue comes out while we are fishing Rio Gallegos and Rio Penitente in Argentina, soon we will write a report on these rivers. The new year is full of events: from the EWF in Germany in the first weekend of April to the Tampere fair in Finland on the following week. In our stand you will always find your free copy of h2o and the Best lodges catalogue, a selection of unique places to fish.
Enjoy the reading Apriamo il numero con un articolo sul Test dove siamo stati lo scorso autunno, Mecca per ogni pescatore a mosca che si rispetti, dove alla fine dell’800 era raccomandata la pesca solamente a risalire e con mosche galleggianti. È passato molto tempo da allora. Abbiamo migliorato i materiali per costruire canne, mosche e mulinelli, ma abbiamo anche migliorato l’etica della pesca a mosca? Io credo di no. Proseguiamo poi con un articolo di Franco Bosin sulla pesca nel Byske in Svezia, fiume splendido per pescatori “strong”di salmoni Atlantici. Questo numero esce mentre siamo a pescare nel Rio Gallegos e nel Rio Penitente in Argentina, prossimamente scriveremo un report su questi fiumi. Quest’ anno si presenta pieno di appuntamenti: dall’EWF in Germania nel primo weekend di aprile alla fiera di Tampere in Finlandia la settimana successiva. Nei nostri stand troverete sempre gratuitamente la nostra rivista e il catalogo Best lodges, una selezione di luoghi unici in cui pescare. Buona lettura Giorgio Cavatorti www.h2omagazine.net
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© 2019 Patagonia , Inc.
B U I LT B Y
Chalk dream
di Giorgio Cavatorti
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Parlare dei chalk stream inglesi ad un pescatore a mosca è come parlare dello stadio di Wembley ad un tifoso di calcio. La pesca a mosca moderna è stata molto influenzata dagli studi che sono stati fatti in quest’area da grandi pescatori come Halford, Skues, Sawyer, solo per citarne alcuni.Va anche detto che questi
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illustri personaggi probabilmente oggi si stanno rigirando nella tomba vedendo la fine ingloriosa che ha fatto la tecnica della pesca a mosca fra skagit e pesca con il filo; purtroppo quello che conta oggi è catturare e non pescare. In controtendenza quindi parlerò del fascino della pesca a
mosca di altri tempi, dove era buona educazione fermarsi dopo 3, 4 catture per non stancare troppo il tratto di fiume, secondo l’autolimitazione di Halford. Dove non si lanciava se non si vedeva la bollata e non si era sicuri di avere l’esatta imitazione dell’insetto che in quel momento era presente sul
Discussing English chalk streams with a fly fisherman is like discussing the Wembley Stadium with a football fan. Modern fly fishing has been highly influenced by studies made in this area by some great fishermen such as Halford, Skues, and Sawyer. It can also be said that these famous celebrities
are probably rolling over in their graves now, considering the inglorious end of the fly fishing technique among methods like the skagit and fishing with wire; unfortunately, what counts today is catching and not fishing. By contrast, I will then talk about the fascination of fly fishing from the old days, when it was good manners to
stop after 3 or 4 catches, so as not to tire the stretch of the river too much, according to Halford’s self-limitation. At that time, you did not cast if you did not see the rise and if you were not sure to have the exact imitation of the insect that was present on the river at that moment, and you used to fly fish only upstream then. The little houses
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fiume e dove la pesca a mosca era fatta solamente a risalire. Le casette lungo queste beat ricordano quei tempi. Qui nel Test si respira l’aria di attesa delle bollate della sera, con il profumo dei prati tagliati, degli stivali bassi, delle giacche Barbour e delle canne in bambu', per alcuni, le uniche con cui pescare in queste acque. L’invito
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dell’amico Terry è stata l’occasione di ritornare su questi fiumi che non frequentavo da tempo; ero certo di ritrovare la stessa atmosfera, e così è stato. La lentezza nell’approccio al fiume, le lunghe pause per cambiare la mosca e la poca importanza della cattura dei pesci mi hanno fatto assaporare al massimo questo breve
viaggio. Sono passati circa 100 anni da quando Halford parlava di purismo, di pesca a mosca secca con scarso rispetto per chi pescava a scendere con mosche sommerse o peggio ancora con ninfe. Verso il 1930 aveva creato una serie di mosche secche che imitavano maschi e femmine di tutte le famiglie di effimere e degli insetti più importanti
along these beats remind us of those good times. Here on the Test you breathe the waiting atmosphere of evening rises, with the scent of mowed lawns, low boots, Barbour jackets and bamboo rods, which are the only gear to fish with in these waters, according to some people. The invitation of my friend, Terry, was the occasion
for me to come back to these rivers, which I had not been to for a long time; I was sure I would find the same atmosphere, and I did. I enjoyed this short trip due to the slow approach to the river, long pauses to change the fly, and the fact that catching fish did not matter too much. About 100 years have passed since Halford
spoke of purism in dry fly fishing, with little respect for those who fished downstream with submerged flies or, even worse, with nymphs. Towards 1930, he created a series of dry flies which imitated males and females of all mayfly families and the most important insects which are on the Test, a series of flies called “Halford
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presenti nel Test, una serie di mosche denominate “Halford Dry Fly” che l’azienda inglese Hardy ha prodotto per alcuni anni su licenza di Halford. Piccoli capolavori costruiti in crine di cavallo tinto in diversi colori, rigorosamente su ami upeyed e con ali in penna montate doppie, come da tradizione. Questa serie di 33 mosche introvabili le avevo
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acquistate in blocco tempo fa da un collezionista e stavano aspettando di fare il lavoro per cui erano state create. L’occasione di questo viaggio mi ha dato modo di usarle in pesca ed hanno svolto il loro compito egregiamente. Qui tutto parla di pesca a mosca: si attraversa il villaggio di Stockbridge e si passa davanti al Gosvernor Inn dove
alloggiava Halford quando arrivava in treno da Londra per le sue giornate di pesca, e si arriva al piccolo paese di Mottisfond, dove sono iniziate le prime diatribe fra Gem Skues e Halford sull’uso della ninfa nei chalk stream. È passato molto tempo ma i discorsi non sono cambiati: vecchi pescatori che amano poco le tecniche moderne
Dry Fly� which the English company produced for a few years under Halford’s license. These were small masterpieces built with horse hair dyed in many colors, rigorously on upeyed hooks and with double-mounted feather wings, as was traditional. I had bought this series of 33 extremely rare flies in bulk from a collector,
and they were waiting to do the job for which they had been created. The occasion of this trip allowed me to use them for fishing and they did their job very well. Everything is about fly fishing here: you cross the village of Stockbridge and drive past the Gosvernor Inn, where Halford stayed when he came by train from London
for his fishing days. Finally you get to the small village of Mottisfond, where the first debates between Gem Skues and Halford on the use of nymph in chalk streams began. A lot of time has passed, but conversations have not changed: old fishermen do not like the more invasive modern techniques much,
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più invasive e che si sentono detentori della verità solamente perché pescano da qualche anno in più, e giovani che non hanno ancora raggiunto la maturità di passare qualche ora nel fiume senza avere l’ansia della cattura a tutti i costi. Da una parte si parla di pesca a mosca con il filo e mosche perdigon che forano
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l’acqua come proiettili, mentre dall’altra ci sono appassionati che pescano solo con canne in bambù e code in seta intrecciata. Personalmente mi sento più vicino alla seconda famiglia, forse per l’età, ma credo anche per la passione che ho per la storia e il collezionismo. Abbiamo pescato nel fiume Test vicino ai villaggi di Romsey e Stockbridge
in beat private, grazie all'amico Terry, molto graziose e curate in modo maniacale dai riverkeeper locali. C’e poco altro da dire: qualità del fiume, qualità dei pesci, qualità delle accomodation locali e qualità degli addetti ai lavori. Un tuffo nel passato come piace a me.
and feel they hold the truth just because they have been fishing for more years, and young people are not yet so mature as to spend a few hours on the river without the anxiety of the catch at all costs. On the one hand, they talk about fly fishing with a wire and perdigon flies
that drill the water like bullets, and on the other hand there are enthusiasts who fish only with bamboo rods and lines in weaved silk. Personally, I feel closer to this second family perhaps because of my age, but also because of my passion for history and collecting, I think. We fished the Test River near the villages of Romsey
and Stockbridge in private beats, thanks to the friend Terry, which were very nice and extremely well-kept by local river-keepers. There is only a little more to add: the quality of the river, fish, local accommodations and insiders. It was a blast from the past, just as I like it.
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Per info pesca www.pescatorisolandri.com
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di Franco Bosin
The Byske River
FISHING ADVENTURES
Questo è sicuramente uno dei migliori fiumi da salmoni della Svezia, ma è anche vero che chiede molto al pescatore, in termini di spostamenti, costanza, tecnica e assetto di pesca. Nasce da un lago nei pressi di Arvidsjaur, Lapponia svedese, scorre per circa 100 chilometri e sfocia nel Mar Baltico vicino all’omonimo paesino. La bellezza del fiume, la zona selvaggia in cui scorre e la potenza dei suoi pesci mi hanno affascinato parecchi anni fa e, da allora, ci torno regolarmente. La cattura non è per niente scontata, non per la scarsità della risalita che è notoriamente importante (6/8 mila pesci a stagione), ma per la difficoltà nell’invogliare i salmoni ad attaccare la mosca. Questo fa del Byske un’ottima scuola per chi vuole crescere e maturare come pescatore di salmoni. Un altro aspetto che mi fa apprezzare i momenti passati sulle sponde di questo “gioiello” svedese è quello di vedere saltare i salmoni, mi capita spesso infatti di osservare la mia coda in acqua e contemporaneamente “catturare” con lo sguardo una schiena o una coda di questi possenti pesci argentati che rompe la superficie delle pools. Il periodo della risalita va da fine maggio e prosegue fino a fine stagione (31 agosto) e quello più indicato per insidiare pesci freschi, combattivi e di buona taglia va da circa metà giugno a circa metà luglio. Con i livelli di inizio stagione vengono usati attrezzi potenti a due mani mentre andando avanti con la stagione,
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This is certainly one of the best salmon rivers in Sweden, but it does require a lot from the fisherman in terms of transfers, perseverance, technique, and fishing equipment. It comes out of a lake in the vicinity of Arvidsjaur in the Swedish Lapland, and flows after about 100 km into the Baltic Sea, near the Arvidsjaur village. The beauty of the river, the wild area it flows in, and the power of its fish fascinated me several years ago and I have gone back there regularly since then. Catches cannot be taken for granted in any case, not because of the number of fish running (as many as 6/8 thousands a season), but because of the fact that it is very hard to lure the salmon into biting the fly. This makes the Byske River an excellent school for those who want to grow and gain experience as salmon fishermen. Another aspect which makes me appreciate the moments spent on the banks of this Swedish “jewel� is to see salmon jumping, as I often happen to observe my line in the water and at the same time catch a glimpse of the back or tail of a mighty silver fish breaking the surface of the pools. The run season is from late May till 31 August, and the most appropriate time for luring fresh, combative and good-sized fish is approximately from mid-June to midJuly. Considering the water levels, powerful equipment is used at the beginning of the
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quando l’acqua si abbassa, canne più leggere anche ad una mano possono essere una buona variante. Una difficoltà da affrontare sul Byske è sicuramente il discorso degli accessi al fiume poiché tutte le stradine che penetrano la foresta lappone si somigliano molto ma solo alcune portano nelle vicinanze del fiume; è quindi fondamentale sapere dove andare per evitare di girare a vuoto per ore. Le acque del Byske sono gestite dall’ Associazione Pesca locale perciò si può pescare facendo un semplice permesso giornaliero o settimanale. Inoltre la distanza da Stoccolma è breve: con circa un’ora di volo si raggiungono sia Lulea che Skelleftea rispettivamente a un’ ora e un quarto e a 45 minuti di auto dal fiume, quindi, partendo da casa al mattino e dopo lo scalo nella capitale svedese, la sera stessa si può essere già in pesca. Il paese è piccolino ma ha due supermercati molto forniti, discreti ristoranti, pizzerie ed un negozio di sport/ pesca con l’attrezzatura di base. Se avrete la fortuna di pescare nel Byske e catturare un salmone ingannato dalla vostra mosca, allora capirete perché può accadere di tornarci più volte. Per chi è interessato a questa esperienza di pesca: www.byskealven.se Franco Bosin +39 349 1586864 > grizzlyfly@libero.it
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season, whereas lighter rods are used when the season goes on and the water gets lower: light one-hand rods can be a good alternative then. One difficulty you have to face on the Byske River is certainly the access to the river, as all small roads going through the Lappish wood are very similar, but only some lead to the vicinity of the river; therefore, it is fundamental to know where to go, so as to avoid going around in vain for hours. The Byske waters are managed by the local Fishing Association, so you can fish just with a daily or weekly permit. Moreover, the distance from Stockholm is short: in about one hour’s flight you reach Lulea and Skelleftea, which are a one hour and 15 minutes and 45 minutes drive from the river, respectively. So if you leave home in the morning and make a stopover in the Swedish capital, you can be fishing in the evening. The village is small but there are two well-supplied supermarkets, decent restaurants, pizzerias and a sports/fishing shop selling basic equipment. If you are so lucky to fish the Byske River and catch a salmon lured by your fly, then you will understand why you can happen to go back there several times. For those who are interested in this fishing experience: www.byskealven.se
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www.scapinbamboorods.com
COLLECTOR’S PAGES
D come Dingley Henry Il genio dei mulinelli di Riccardo De Stabile
Dalla fine del diciannovesimo secolo fino ai tre quarti del ventesimo secolo, la Gran Bretagna produsse alcuni costruttori di mulinelli altamente specializzati che, per più di un secolo, fabbricarono i migliori mulinelli da pesca di tutti i tempi. William Henry Dingley, che trascorse più della metà
della sua vita nella piccola città di campagna di Alnwick, nel Northumberland, nel nord-est dell'Inghilterra, è considerato uno dei più abili di questi eccezionali artigiani. I collezionisti conoscono le sue opere oggi dall'ormai famosa "D", di solito stampata con un numero all'interno dei suoi mulinelli e bobine.
From the late nineteenth century through three quarters of the twentieth century, Britain produced highly accomplished reel makers who, for more than a century, built the finest fishing reels in the world. William Henry Dingley, who spent more than half of his life in the small
country town of Alnwick, Northumberland in the northeast of England, ranks as one of the most skilled of these extraordinary craftsmen. Collectors know his works today by the now-famous “D� that is usually printed with a number inside his reels. Born in 1860, he began to work
at the age of fourteen as an apprendice for the master reel maker Reuben Heaton. In time he shifted employment to another reel maker, David Slater, continuing to refine his increasingly impressive skills. A sportsman as well as a superb craftsman, Dingley learned spinning on the river
Trent. These early and formative experiences provided the springboard that allowed him to begin working in 1891 for Hardy Bros as one of their most important reel makers and designers. While at Hardy he helped build and refine the world famous Perfect reel. During his six
Nato nel 1860, iniziò a lavorare all'età di quattordici anni come apprendista per Reuben Heaton. Tempo dopo cambiò datore di lavoro e passò con un altro produttore di mulinelli, David Slater, continuando a perfezionare il suo talento. Sportivo e superbo artigiano, Dingley imparò a pescare sul fiume Trent. Queste prime e formative esperienze furono il trampolino di lancio che gli permisero di iniziare a lavorare nel 1891 per la Hardy Bros come uno dei più importanti produttori e disegnatori di mulinelli di quel tempo. Mentre era alla Hardy aiutò nella progettazione e lo sviluppo del famoso mulinello “Perfect”. Durante i suoi sei anni di lavoro alla Hardy fu anche il creatore del mulinello da spinning Silex, un modello che, nelle innumerevoli varianti, si sarebbe successivamente dimostrato altamente redditizio per l’azienda Hardy e ampiamente copiato da altri produttori. Il suo incarico alla Hardy durò per due decenni durante i quali ricevette numerosi riconoscimenti per la sua ingegnosità, creatività e perizia meccanica. Nel 1911 Dingley lasciò la Hardy Brothers per J.J.S. Walker, un piccolo produttore di mulinelli di Alnwick, dove creò design di vari modelli di mulinelli e avviò la prime procedure di produzione. Divenne direttore della società e, anche dopo aver lasciato questa azienda, continuò
a produrre mulinelli per il negozio Walker per decenni. Nel tempo J.J.S. Walker divenne Walker Bampton, e Dingley, e più tardi suo figlio, realizzò mulinelli per loro fino agli inizi degli anni '50. Quando uscì da questa ditta nel 1913 lavorò nel commercio di mulinelli per quasi quarant'anni. Fondò la sua ditta W.H. Dingley Reel Making all'età di 53 anni e fu considerato un maestro nella lavorazione dell’ottone. Fu uno dei primi artigiani a utilizzare le nuove leghe di alluminio e nel 1913 Dingley era considerato il migliore costruttore di mulinelli del tempo. Tra il 1913 e il 1946 Dingley produsse mulinelli nella sua modesta fabbrica di Alnwick, azienda che non aveva paura di confrontarsi con nessun altra per qualità e competenza. Più di quaranta tra i più prestigiosi rivenditori del Regno Unito, Europa, Canada e America vendevano i suoi mulinelli. Col tempo suo figlio Ernest iniziò a lavorare con lui e l'attività fu ribattezzata W.H.Dingley & Son. Dingley continuò a lavorare costantemente fino alla sua morte nel 1946, all'età di 85 anni. Concludiamo affermando che pochi produttori di mulinelli hanno dato lustro a questi oggetti come Dingley, che rimase a lungo un punto di riferimento indiscusso per creatività, tenacia, innovazione e alta qualità di costruzione.
years of employment there, he also created the Silex spinning reel, a model that, in variations, would prove to be highly profitable for Hardy for many years and widely emulated. His job at Hardy lasted for two decades and he was acknowledged for his creativity and mechanical expertise. In 1911 Dingley left Hardy Brothers for J.J.S. Walker, a smaller Alnwick tackle maker, where he created reel designs and set up manufacturing procedures. He became manager of the firm, and even after leaving it to start his own company, he kept on making reels for the Walker shop. J.J.S. Walker became Walker Bampton, and Dingley, then later his son, made reels for them until the early 1950s. By the time he struck out on his own, leaving J.J.S Walker in 1913, he had worked in the reel trade for almost forty years. When he founded W.H. Dingley Reel Making (at the age of 53) he had long been an expert brassman and was one of the first reel artisan to use
the new aluminium alloys. As an acknowledged master craftsman , in 1913 Dingley was at the top of his game. His cumulative experiences and raw talent were probably unrivalled at the time. Between 1913 and 1946, Dingley produced reels from his modest Alnwick factory that competed for superiority with any other company. More than forty of the most prestigious tackle dealers throughout the United Kingdom, Europe, Canada and America were selling his works. In time his son Ernest began to work with him, and the business was renamed W.H.Dingley & Son. Dingley continued to work steadily until his death in 1946 at the age of 85. By the time he died, he had worked largely without pause in the English reel trade for the last 150 years of reel making. We conclude that very few reel makers of any era can rival with Dingley’s his creativity, tenacity and high quality of his products.
EXTREME SITUATIONS REQUIRE AN EXTREME RESPONSE The Fortuna XDS extreme drag system reel features all the legendary brute strength and reliability of the original Fortuna series but now in a lightweight design.
www.hardyfishing.com
Thingavallavatn A Jurassic Lake with Brown Trout
BY RASMUS OVESEN PHOTOGRAPHY: RASMUS OVESEN OG MARTIN EJLER OLSEN
The Icelandic lake with the tongue-twisting name, Thingvallavatn, is home to some of the world’s most incredible brown trout fishing. In the following, Rasmus Ovesen takes you to the lake, which delivers mind-boggling amounts of monster brown trout every year.
Thingvallavatn, il lago islandese col nome complicato come uno scioglilingua, è la patria della pesca alla trota fario fra le più incredibili al mondo.
WE’RE AT THINGVALLAVATN, a massive lake resting below towering snow-clad mountains, in an ancient bed of barren lava plains and mossy meadows. It is early June, but it is still bitterly cold and sharp, howling Northern wind agitates the lake’s massive water surface sending chilly waves crashing onto the rocky shores. We have four days of fly fishing to look forward to, and already now – after our first expectant day on the lake, we have landed five incredibly beautiful brown trout weighing more than five kilos. We have hooked the fish close to the shoreline, where deeper water meets the shallows, and they
have perplexed us with their elegant colours and compact build. These are regular Ice Age brown trout that can straighten out hooks, burst leaders and empty reels of backing with their sheer power and determination. The fact that they can grow to stupendous sizes only ads to their legend - and making Thingvallavatn what it is: A Jurassic Lake with brown trout. THE THINGVALLAVATN BROWN TROUT are something truly unique. Their genetic makeup can be traced all the way back to England. From here, sea-run brown trout from the last Ice Age migrated to the Icelandic coasts and ventured into different
watersheds and rivers. One of these waterways led the fish into an area that later on – because of massive volcanic activity 12.000 years ago – became isolated from the ocean. What is now Lake Thingvallavatn’s southern end rose and dammed what had previously been a roaring river. The now land-locked sea-run brown trout showed no signs of unhappiness being isolated from England and their home rivers, though. On the contrary, they quickly settled in the lake, and they grew in both size and numbers – even long after the first people found their way to the lake during the Age of the Vikings.
CI TROVIAMO SUL THINGVALLAVATN, un enorme lago incastonato tra imponenti montagne innevate, nel vecchio letto di brulle pianure laviche e prati coperti di muschio. È inizio giugno, ma fa ancora un freddo pungente e un aspro vento sferzante proveniente da nord agita l’enorme superficie dell’acqua, sbattendo onde gelide sulle rive rocciose. Abbiamo davanti a noi quattro giorni di pesca a mosca e già ora, dopo il primo giorno di attesa sul lago, abbiamo tratto a riva cinque trote fario, incredibilmente belle, che pesano più di cinque chili l’una. Abbiamo allamato i pesci vicino a riva dove i punti più
profondi incontrano le acque basse e siamo rimasti sbalorditi dai loro colori eleganti e dalla loro corporatura robusta. Sono vere trote fario da era glaciale, in grado di raddrizzare i nostri ami, strappare i finali e svuotare i mulinelli dal backing con la loro grande forza e determinazione. Il fatto che possano crescere fino a raggiungere dimensioni eccezionali non fa che contribuire alla loro leggenda e rende Thingvallavatn quello che è: il Jurassic lake con trote fario. LE TROTE FARIO DEL THINGVALLAVATN sono qualcosa di veramente unico. La loro costituzione genetica ci riporta all’Inghilterra. È da lì che, nell’ultima
era glaciale, le trote fario in risalita migrarono verso le coste islandesi e si avventurarono in diversi bacini idrici e fiumi. Uno di questi percorsi portò i pesci in una zona che poi divenne isolata dall’oceano in seguito all’intensa attività vulcanica di 12.000 anni fa. Ciò che ora è l’estremità meridionale del lago Thingvallavatn si innalzò e fece da argine a quello che prima era un fiume tempestoso. Ciò nonostante, le trote fario, allora senza più sbocchi sul mare, non sembravano soffrire del fatto che erano ormai isolate dall’Inghilterra e dai fiumi dove erano state di casa. Al contrario, si insediarono rapidamente nel lago e crebbero di dimensioni e numero, anche molto tempo dopo che i
It wasn’t until a man-made dam in the lake’s southern end collapsed in 1959 that the unique brown trout stock suddenly started suffering. The spawning grounds, which were situated above the dam itself, ended up being destroyed as all the gravel was vacuumed and washed down stream. In the following decades, the trout stocks declined dramatically, and they ultimately ended up being on the brink of extinction. The unfortunate development wasn’t reversed until the end of the last millenium. A group of passionate volunteers systematically started to rehabilitate the lake’s brown
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trout stocks. They electro-fished brood stock, and they succeeded in facilitating spawning activity in a handful of tributaries where the brown trout had never really spawned before. In 2000 progress was finally detected, and throughout the past 15 years, the Thingvallavatn brown trout have reestablished and grown into a healthy population with strong genetics and sublime growth conditions. And as a result, the fishing in the lake is turning into quite the phenomenon! THE AVERAGE SIZE of the Thingvallavatn brown trout is around solid 3,5 kilos, and fish in the vicinity of eight kilos are caught on a fairly regular
basis. Fish of more than 10 kilos are caught every year, and the standing record so far is an impressive 102cm fish that was estimated at 17 kilos. Lake Thingvallavatn’s brown trout are pure eating machines; chrome in appearance, broad and compact – and with ravenous appetites. They are among the most beautiful, well fed, and powerful trout in the world, and the key to understanding their impressive physique and growth rate is to examine the lake’s biomass and geo-thermic conditions. One last key to understanding why Lake Thingvallavatn’s brown trout grow so big is that they can get quite old – up
primi uomini si erano fatti strada fino al lago, all’epoca dei Vichinghi. La popolazione di trote fario andò in sofferenza all’improvviso quando la diga artificiale all’estremità meridionale del lago collassò, nel 1959. Le zone di deposizione delle uova, che erano situate al di sopra della diga stessa, finirono distrutte quando tutta la ghiaia venne asportata e fatta scorrere verso valle. Nei decenni successivi gli stock di trote diminuirono drasticamente e finirono sull’orlo dell’estinzione. Questo andamento infausto non segnò un’inversione di rotta fino al termine dello scorso millennio. Un gruppo di appassionati volontari cominciarono a reinserire sistematicamente gli stock
di trote fario del lago e riuscirono a facilitare la deposizione delle uova in una manciata di affluenti in cui la trota fario non aveva mai veramente deposto le uova prima. Nel 2000 si notò finalmente un progresso e negli ultimi 15 anni la trota fario si è reinsediata nel Thingvallavatn fino a costituire una bella popolazione con un solido patrimonio genetico ed eccellenti condizioni di crescita. Di conseguenza, la pesca nel lago sta diventando fenomenale! LA TAGLIA MEDIA della trota fario del Thingvallavatn è di circa 3,5 chili abbondanti e vengono catturati con una certa regolarità pesci vicini agli otto chili.Ogni anno si catturano pesci oltre i 10 chili e il record registrato finora è un pesce di 102 cm, stimato sui 17 chili. Le
trote fario del lago Thingvallavatn sono macchine da guerra quando si cibano, forti, robuste, dai colori cromati e molto voraci. Sono fra le trote più belle, ben alimentate e possenti al mondo, e la chiave per comprendere la loro corporatura imponente e la loro rapida crescita è esaminare la biomassa e le condizioni geotermiche del lago. Un’ultima chiave per capire perché le trote fario del lago Thingvallavatn diventano così grosse è che possono diventare piuttosto vecchie – fino a 15anni – e che le loro abitudini di deposizione delle uova sono in qualche modo speciali. Mentre le trote fario delle altre parti del mondo depongono le uova ogni anno, non capita di rado che le trote fario del Thignvallavatn
to 15 years, and that their spawning habits are somewhat special. While brown trout elsewhere in the world spawn every year, it’s not uncommon for Thignvallavatn brown trout to get so preoccupied with feeding that they simply ‘forget’ to spawn. It’s rather normal for Thingvallavatn brown trout to skip spawning every other year, and spawning pauses of up to 3-4 years aren’t unusual either. Furthermore, the spawning runs and –breaks are relatively short, and this means that spawning doesn’t toll too badly on the fish, and that the spawning-related break from the feeding-fest in the lake is short-lived.
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THE FISHING IN THE LAKE is very diverse. On calm days, for instance, you can experience some incredibly exciting sight fishing with nymphs and dry flies. In the mouths of some of the tributaries you can fish like in a river using cross current presentation, line mends, and strike-indicators. And when the wind is howling – which it does annoyingly often in Iceland – you can blind fish with streamers. It’s a rather arduous type of fishing, where you systematically search the shoreline for schools of fish with small, rapidly retrieved sticklebackand arctic char imitations – but it can produce some real monsters.
THINGVALLAVATN: Thingvallavatn is situated half an hour’s drive from Reykjavik, and it is Iceland’s largest lake in both size and volume - with an area of 84km2 and water depths of up to 115 meters. The Thingvellir National Park is situated in the northern corner of the lake, and it encompasses the historic site, where the Icelandic parliament, Altinget, was formed back in 930. The National Park is also the home of Silfra, a deep and fascinating fault line caused by tectonic plate movements, as well as Öxará, which is one of the main spawning grounds for the Thingvallavatn brown trout.
siano così occupate ad alimentarsi da ‘dimenticarsi’ semplicemente di deporre le uova. È piuttosto normale per le trote fario del Thingvallavatn deporre le uova un anno sì e uno no, e non sono neppure inusuali pause di 3-4 anni. Inoltre, le risalite per deporre le uova e i corrispondenti intervalli sono relativamente brevi, ciò significa che la deposizione delle uova non pesa troppo sui pesci e che il periodo di deposizione delle uova, in cui non si alimentano nel lago, è di breve durata. LA PESCA NEL LAGO è molto diversificata. Nei giorni calmi, per esempio, si può fare una pesca a vista
davvero entusiasmante con ninfe e mosche secche. Alle foci di alcuni affluenti si può pescare come in un fiume presentando l’esca controcorrente, aggiustando la lenza e usando indicatori di strike. E quando soffia forte il vento – cosa che accade terribilmente spesso in Islanda – si può pescare alla cieca con streamer. È un tipo di pesca piuttosto arduo, in cui si perlustra sistematicamente la battigia in cerca di branchi di pesci usando piccole imitazioni di spinarelli e salmerini alpini e recuperandole rapidamente; se ne possono ricavare veri mostri, però.
THINGVALLAVATN: Il Thingvallavatn si trova a mezz’ora di macchina da Reykjavik ed è il più grande lago islandese per dimensioni e volume, con una superficie di 84km2 e una profondità fino a 115 metri. Il Parco Nazionale Thingvellir si trova nell’angolo settentrionale del lago e comprende il sito storico dove si formò il parlamento islandese, Altinget, nel lontano 930. Il Parco Nazionale è anche la patria della Silfra, una faglia profonda e affascinante causata da movimenti delle placche tettoniche, e dell’Öxará, che è uno dei principali terreni di deposizione delle uova per la trota fario del Thingvallavatn.
LIVE YOUR PASSION Marco Simonini
La mia passione per la pesca a mosca comincia circa 10 anni fa, proprio quando mi sono trasferito in bassa Vallagarina, presso Ala, in Trentino, pittoresca cittadina nota per il centro storico rinascimentale e per il suo glorioso passato nell'ambito del commercio e la produzione di velluto. Da pescatore, quale sono sempre stato fin da bambino, ho cominciato subito a perlustrare il fiume che praticamente mi scorre sotto casa. E' proprio nel tratto lagarino, incorniciato dai vigneti che arrivano fin sulle sue sponde, che l'Adige si riprende il suo alveo naturale e diventa un susseguirsi di anse, curve, grandi laghi, raschi, correntoni e buche profonde. Qui ho avuto l'occasione di conoscere ed osservare i moschisti che pescavano immersi nelle acque del fiume. Folgorato da questi lanci eleganti e flessuosi, direi artistici, mi sono fiondato ad acquistare la prima canna da mosca. Una giornata di settembre, con i miei lanci da autodidatta, rudimentali, impacciati, direi comici a pensarci ora, ho ottenuto la mia prima cattura a secca: una fario nemmeno piccola è salita sulla mia Royal Wulf in totale dragaggio... Può succedere! Ho stampato nella memoria quella scena e da quel momento ho cominciato a crederci... Certo non si è mai finito di imparare, soprattutto con la pesca
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a mosca, ma è passata un po' d'acqua sotto i ponti da quei timidi inizi... In questi dieci anni ho frequentato corsi di lancio e club, fatto viaggi di pesca, mi sono confrontato con esperti pescatori, mi sono appassionato alla costruzione di artificiali e ho partecipato ad un percorso formativo per diventare Guida di Pesca del team Trentino Fishing, insomma ora mi ritengo sicuramente un po' più esperto e in grado di trasmettere qualche esperienza. Come si è capito il mio luogo di pesca prediletto è l'Adige, un fiume estremamente difficile, con pesci lunatici, apparentemente inattivi, che bollano quando decidono loro. Trovarlo in condizioni ottimali per il flyfishing è piuttosto difficile e generalmente i momenti migliori sono la primavera e l'autunno. Essendo un tratto di fondovalle, risente di tutto quello che succede a monte, a volte basta un forte temporale in una valle laterale nel corso della notte per rovinare tutto. L'estate invece trasporta l'acqua di scioglimento dei ghiacciai, grigiastra e impescabile, ma qualche finestra si apre quando in alta quota non è troppo caldo, e bisogna cogliere l'attimo perchè i Coup De Soir sono magici. Il fiume è popolato soprattutto dalla mitica trota marmorata. Questo salmonide qui può raggiungere dimensioni notevoli, non sono impossibili catture di esemplari oltre il metro
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per più di 10 chilogrammi di peso, catturati solo con grossi streamer e soprattutto a spinning. Da quando ho incominciato questa nuova attività di guida di pesca, che affianca la mia principale professione di fotografo, ho esplorato molti nuovi spot in giro per il trentino: dall'Avisio al Noce, dal Sarca al Leno e altri piccoli torrenti di montagna, sempre alla ricerca di ambienti integri, avventurosi e paesaggisticamente belli; naturalmente sempre con la macchina fotografica al collo.
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Quando l'Adige non è in condizioni ottimali, è per me importante avere sempre pronto il piano B e vedo che gli ospiti che si fermano più giorni nel nostro lodge desiderano poter esplorare più fiumi durante la loro permanenza. Direi proprio che questo nuovo lavoro di guida e la fotografia ben si combinano, soprattutto perché entrambi sono dettati dalla passione e mi permettono di stare a contatto con la natura. Mi piace vivere un po' selvaggiamente e spesso parto con il mio piccolo camper per due, tre giorni di avventura
My passion for fly fishing began about 10 years ago, when I moved to the low Vallagarina, near Ala in Trentino. It is a picturesque small town known for its Renaissance town center and glorious past in commerce and velvet manufacture. As I have been a fisherman since my childhood, I immediately began to scour the river flowing practically under my house. Just in the Lagarina stretch, surrounded by vineyards reaching as far as its banks, the Adige River gets its natural bed again and bends, curves, big lakes, riffles, ripples and deep potholes come in succession. Here I had the chance to get to know and observe the fly anglers who fished immersed in the water of the river. Struck by those elegant and winding, almost artistic casts, I dashed to buy my first fly rod. On a September day, with my self-taught,
rudimental and clumsy casts, I would say comic casts if I think back again now, I got my first catch with a dry fly: a not even small, brown trout got on my Royal Wulff in total dredging... This can happen! That scene is impressed in my memory and since that moment I began to believe in it... Of course, you never finish learning, particularly in fly fishing, but some water has flowed under the bridge since those weak beginnings...In these 10 years I have attended cast courses and clubs, made fishing trips, and discussed with expert fishermen. I developed a passion for fly making and attended a training course to become a Fishing Guide for the team, Trentino Fishing. Therefore, I am certainly a bit more expert now and able to transmit some experience. As you have understood, my favorite fishing place is the
Adige River, which is extremely difficult with moody, seemingly inactive fish, which rise when they decide to. Finding excellent conditions for fly-fishing is rather difficult and the best seasons are generally spring and autumn. As it is a stretch flowing in the valley floor, it is influenced by all that happens upstream; sometimes a strong storm in a lateral valley in the course of the night is enough to ruin everything. In the summer, instead, it transports ice water from the glaciers, which is greyish and unfishable, but there are a few chances when it is not too hot at high altitude, and you must seize the day, because the Coups De Soirs are magic. The river is populated by the mythic marbled trout. This salmonid can reach considerable sizes here, and catches of specimens of over one meter and weighing 10 kilos are not impossible, caught only with big streamers and in
particular with the spinning technique. Since I began this new activity as a fishing guide besides being first a professional photographer, I have explored a lot of new spots all over Trentino: from Avisio to Noce, and Sarca to Leno and some other small mountain chalks, always in search of intact, adventurous and panoramically beautiful environments, of course, always with a camera around my neck. When the Adige River is not under excellent conditions, it is important to me to always have a backplan ready and I see to it that the guests staying several days at our lodge wish to explore more rivers during their stay. I would really say that these new jobs as a guide and photographer are well combined, particularly because both are dictated by passion and allow me to stay in contact with nature. I like living a bit wildly and I often leave with
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tra montagna, laghi e torrenti, carico macchine fotografiche e canne da mosca alternando pesca e fotografia. Talvolta quando sono da solo nel silenzio, in montagna a
fotografare un tramonto o un’ alba o a esplorare un torrente, mi chiedo se mi trovo in quel posto per lavoro o per diletto: in realtà non lo so, ma mi ritengo molto fortunato a poter fare quello che mi piace...
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my small camper for two or three days of adventure among mountains, lakes and streams. I load cameras and fishing rods, thus alternating fishing and photography. Sometimes, when I am alone in silence, taking pictures of
a sunset or dawn in the mountains or exploring a stream, I ask myself if I am there for work or for entertainment: actually, I do not know, but I feel very lucky because I can do what I like...
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n o p u e c n O ime t a
di Raimonda Lanza di Trabia
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Sono ormai una pescatrice incallita e abbastanza selettiva da desiderare comunque sempre il meglio, che però spesso non è affatto dietro l’angolo ed è fonte di nostalgia, come ogni meraviglioso luogo (fiume, dovrei dire) che ho guadato in tempi lontani e forse più selvaggi. Tanto che sono riluttante a tornare sulle rive che ho molto amato per paura che il tempo e il marketing ottuso abbiano irrimediabilmente distrutto l’atmosfera e il senso di lontananza che si prova quando solo la natura intatta ti circonda.
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Il Cedar Lodge nel sud della Nuova Zelanda, un “fly-in helicopter lodge” sul fiume Makarora nella Riserva del Mount Aspring, è uno di quei luoghi; i fiumi che vi si intrecciano sono tutti paradisiaci per noi fanatici di Rainbow e Brown trout. Il Dingle e lo Jung pullulano di pesci agguerriti e di buone dimensioni e la guida esperta dell’amico Dick Fraser (un libanese trapiantato che con la moglie Robyn e la figlia Juliette hanno gestito eccellentemente il lodge in questo paradiso) era la quadratura del cerchio.
I am now an inveterate and quite selective fisherwoman to desire always the best, but often it is not around the corner and is a source of nostalgia, like every wonderful place (river, I should say) that I have wandered in distant, and perhaps more savage, times. So much so that I am reluctant to go back to the shores that I have loved so much for fear that time and obtuse marketing have irreparably destroyed the atmosphere and the sense of remoteness that is felt when only intact nature surrounds you.
The Cedar Lodge in southern New Zealand, a "fly-in helicopter lodge" on the Makarora River in the Mount Aspring Reserve, is one of those places, the intertwining rivers are heaven for us fanatics of Rainbow and Brown trout. The Dingle and the Jung are teeming with well-built, good-sized fish and the expert guidance of my friend Dick Fraser (a Lebanese who with his wife Robyn and daughter Juliette managed the lodge excellently in this paradise) was the squaring of the circle.
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Dick è un organizzatore provetto; anche se diluvia, non si perde d’animo e modifica i programmi di mille ospiti senza apparente fatica, pilota l’elicottero con ogni condizione atmosferica, guida gli ospiti che più gli piacciono e racconta storielle spassose su questo sport e i suoi cultori. Molti dei “guru” della pesca a mosca sono passati dal Cedar perché il posto è bellissimo, l’organizzazione impeccabile, le trote grandi e veloci e perché c’era lui, il nostro Dick, con la sua allegra vitalità e la simpatia di un vecchio attore che trasforma
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in un affiatato cast tutti gli ospiti del lodge. Grazie al suo carattere Dick è sopravvissuto bene a un infarto e mantenuto intatto il suo humour. Scrivo queste poche righe per dire che, da quando il Cedar Lodge è stato venduto e Dick ha deciso di non esser più lì ad attenderci sorridente, ho deciso di non tornare, per mantenere intatto il ricordo del “prima”, ricordo prezioso e indelebile.
Dick is a tried-and-tested organizer; even if it rains, it does not lose heart and modifies the programs of a thousand guests without apparent fatigue, it pilots the helicopter with all weather conditions, guides the guests he likes most and tells hilarious stories about this sport and its lovers. Many of the "gurus" of fly fishing have passed by Cedar because the place is beautiful, the organization flawless, the trout great and fast and because he was there, our Dick, with his cheerful vitality and the sympathy of an
old actor who turns all the lodge guests into a tight-knit cast. Thanks to his personality Dick has survived a heart attack well and kept his humor intact. I write these few lines to say that, since the Cedar Lodge was sold and Dick decided not to be there waiting for us smiling, I decided not to return, to keep the precious indelible memory of our first encounter untouched.
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Trasferimento extra UE non previsto Periodo di conservazione 10 anni per le finalità di cui alla lettera a); 2 anni per le finalità di cui alla lettera b) Diritti di accesso, rettifica, cancellazione, limitazione e portabilità mediante comunicazione inoltrata all’indirizzo email privacy@ rivafc.it Facoltà di revoca del consenso mediante comunicazione inoltrata all’indirizzo email privacy@rivafc.it Coordinate dell’Autorità di controllo mediante comunicazione inoltrata all’indirizzo email: urp@gdp.it Il sottoscritto, compiutamente informato: esprime il proprio consenso per le finalità di cui alla lettera (b) FIRMA ______________________________________________
H2O VIA BALTERA N. 20 | RIVA DEL GARDA - TN | Tel. 0464 570133 |
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Assessorato all’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca
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SUPER NATURAL ADVENTURES Il Deep Creek Lodge ĂŠ situato a Terrace in British Columbia nel cuore della regione dello Skeena, vicino ai migliori fiumi per la pesca alla Steelhead e ai cinque salmoni del Pacifico. Nel lodge a conduzione famigliare, troverete un ambiente confortevole e accogliente in cui potrete gustare la nostra famosa autentica cucina Italiana. Un posto perfetto per le vostra vacanza di pesca in famiglia, con amici oppure da soli. The Deep Creek lodge is located in Terrace British Columbia in the heart of the Skeena region, close to the best rivers for Steelhead and Pacific Salmon fishing. At the Lodge in a family atmosphere you will find a clean and comfortable accommodation and taste our famous home made Italian and International cuisine. The perfect place for your fishing holiday with family or friends.
DEEP CREEK LODGE 5255 Deep Creek Drive Terrace B.C. V8G0C2 - CAN Phone: 1-250-635 4449
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L’ ARTE NELLA PESCA
I grandi artisti inglesi di Riccardo De Stabile
Alcune immagini sono state prese dal libro “ Images of angling” di David Beazley
Ci sono molti “grandi“ artisti inglesi che hanno contribuito notevolmente a fare la storia dell’arte, in questo articolo vorrei parlare di alcuni di loro che in qualche modo sono in relazione con la pesca. Iniziamo da John Constable, inseparabile dalla campagna inglese del Suffolk e in particolare dal fiume Stour nei dintorni di Dedham e Flatford. Constable aveva ereditato averi sufficienti da permettergli di dedicarsi solamente alla pittura e per alcuni anni lavorò per catturare il paesaggio locale e i suoi effetti luminosi, creando così un nuovo genere di arte paesaggistica. A quel tempo il fiume Stour era pieno di chiatte, ma non abbastanza da impedire ai ragazzi
locali di pescare e a Constable di ritrarli. Il famoso Thomas Gainsborough non ha mai descritto il pescatore iconico come Constable, ma aveva una grande passione per le attività all'aria aperta e qualche pescatore si può trovare nelle sue opere. Shaw Sparrow disse che Gainsborough "di tanto in tanto" amava pescare . Gainsborough nacque quasi 50 anni prima di Constable e morì prima che quest'ultimo iniziasse a esporre. Come Constable era del Suffolk, essendo nato a Sudbury, ma la sua ispirazione artistica era internazionale. Lo stile olandese della pittura di paesaggio, la decorazione rococò e la ritrattistica attiravano il suo interesse e i ritratti pagavano
Several artists who are amongst the greatest that England ever produced are somehow linked to fishing. John Constable’s reputation is inseparable from the Suffolk countryside and particularly from the River Stour around Dedham and Flatford. Constable had inherited well enough to dedicate himself to painting and for some years he worked on capturing the local landscape and the effects of its light, in so doing creating a whole new genre of landscape art. At that time there was a good deal of commercial barge traffic on the river Stour, but not enough to prevent the local boys from fishing and Constable to paint them. Thomas Gainsborough has not left anglers anything as iconic as Constable, but he was quite an outdoor enthusiast and an angler or two can be found in his works. Shaw Sparrow says that he fished “ from time to time�. Gainsborough was born nearly 50 years before Constable and died before the latter began to exhibit. Like Constable he was a Suffolk man, having been born in Sudbury, but his artistic inspiration was rather less local. The Dutch style of landscape painting, Rococo decoration and portraiture all engaged his interest. While portraits paid
le bollette. Gainsborough ha spesso dichiarato il suo amore per il paesaggio e ha dato un contributo importante in questa direzione: gli è stato attribuito il merito di aver perfezionato l'idea di utilizzare i paesaggi come sfondo per i suoi ritratti. Le sue immagini sono state pubblicate spesso come stampe e c'erano sempre incisori ed editori che volevano riprodurre il suoi lavori. Molti critici pensano che JMW Turner sia stato il più grande artista britannico, celebrato soprattutto per i suoi paesaggi ad acquerelli. Meno noto è che Turner è stato anche un artista come pescatore a mosca. Ha pescato sul Tamigi e in alcuni dei suoi affluenti e fu ospite all'Houghton Club sul fiume Test nel 1829. Il lavoro di Turner lo portò in giro per il paese, principalmente viaggiando a piedi, e portando sempre con sé la sua canna da pesca. Il suo amore per la pesca è dimostrato dalla frequenza con cui spesso aggiungeva un pescatore laddove era possibile. Di fatto la scuola inglese ha segnato passi fondamentali nell’evoluzione dell’arte nella pesca.
the bills, Gainsborough frequently declared his love of landscape and made a major contribution in this direction: he is credited with perfecting the idea of using landscapes as background to his portraits. His pictures were often
published as prints and there were always engravers and publishers who wanted to reproduce his work. Many think that JMW Turner is Britain’s greatest artist, celebrated especially for his watercolour landscapes. It is less well
known that Turner was also an artist with a fly-rod. He fished the Thames and some of its tributaries and was a guest at the Houghton Club on the river Test in 1829. Turner’s work fequently took him around the country,
mostly travelling on foot, and he would always take his flyrod with him. His love of angling is demostrated by the frequency with which he added an angler to scenes that called for it.
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Slovenia Zlata Ribica di Federico Pacinotti
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La Slovenia è da sempre riconosciuta come una delle mete migliori al mondo per la pesca ai temoli e alle grosse trote marmorate. Un’ ottima gestione delle acque e una lungimiranza turistica hanno reso queste zone molto attraenti per i pescatori a mosca di tutto il mondo che si danno appuntamento ogni anno sulle rive dell’Idrija, dell’ Isonzo, della Sava e dell’Unec, solo per citarne alcuni. Gli
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innumerevoli affluenti di questi fiumi sono di una bellezza rara e offrono acque di altissima qualità in cui pescare temoli di ottima misura e pesci di grossa taglia in ambienti unici. Lo spettacolare fondo ciottoloso di questi fiumi insieme al colore tipico di queste acque hanno ispirato negli anni innumerevoli artisti che, con le loro opere, hanno cercato di tradurre le emozioni che suscitano questi fiumi in chi li ammira per la
Slovenia has always been recognized as one of the best destinations in the world for fishing grayling and big marble trout. Excellent management of the waters has made these areas very attractive for fly-anglers from all over the world, who come to the banks of the Idrija, Soca, Sava and Unec Rivers every year. The countless tributaries
of these rivers are of rare beauty and offer excellent quality water, where you can fish good-sized grayling and other big fish in a unique environment. Over the years, the extraordinary pebbly bottom of these rivers and the typical colour of these waters have inspired many artists to express their emotions through their works.
prima volta. È in questo contesto, proprio a due passi dal lago di Most na soci, che sorge l’hotel Zlata Ribica, nel piccolo villaggio di Idrija Pri Baci. Il titolare Matei, che gestisce l’hotel insieme alla moglie, è il nipote della famosa guida Franco Gorian, punto di riferimento della pesca a mosca di queste zone e inventore di alcuni artificiali per pescare in queste acque. Matei e suo figlio Vitan sono appassionati pescatori
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a mosca e quindi in grado di dare i giusti consigli a seconda della condizione dei fiumi e di rilasciare i permessi di pesca. L’Hotel Zlata Ribica è situato sulle rive del fiume Idrjia e offre tutti i servizi di cui necessita un lodge di pesca, ha un ottimo ristorante interno e una gestione famigliare di rara ospitalità. La comodità di questo hotel sta anche nella sua posizione: in circa 20 minuti si raggiunge la parte alta del fiume Idrija e la
The Hotel Zlata Ribica is located in this setting, just a few steps from the Most na SoÄ?i Lake, in the small village of Idrija Pri Baci. The owner, Matei, who runs the hotel together with his wife, is the nephew of the famous guide, Franco Gorjan, a legendary figure for fly-fishing in this region and inventor of some of the most famous artificial lures for fishing these waters. Matei and his son Vitan are
passionate fly-anglers and very good guides, so they can give you accurate advice on the conditions of the rivers and fishing permits as well. The Hotel Zlata Ribica is also situated on the banks of the Idrjia River and with its excellent restaurant and very hospitable family management can offer a complete range of services comparable to the best fishing lodges. The advantage of this hotel lies in its
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famosa riserva trofeo, mentre per pescare nella parte bassa basta attraversare il cortile dell’hotel. Vanno ovviamente anche menzionati i numerosi affluenti: il Trebušica, che scorre vicinissimo all’hotel, e il Baca, raggiungibile a piedi. Si può anche fare l’esperienza di prendere il treno (la stazione è situata a 1 km dall’Hotel), dove le auto vengono caricate direttamente sui vagoni e in meno di un’ ora si arriva nella
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vallata del fiume Sava, altra meta che non ha certo bisogno di presentazioni. La riserva per pescatori a mosca è fra le più lunghe d’Europa, inoltre i laghi formati dalla Sava, il lago di Bled e di Bohinj (a mezz’ora d’auto di distanza l’uno dall’altro), fanno da “polmone” per le specie di pesci presenti e aiutano ad avere un livello costante di acqua trasparente nel fiume. Sempre a portata dello Zlata Ribica abbiamo poi il maestoso
position too: in about 20 minutes you can reach the upper part of the Idrija River and its famous trophy reserve, or you could just go cross the courtyard if you want to fish the lower part of the river. The many tributaries are worth mentioned too: The TrebuĹĄica, which flows very close to the hotel and the Baca, which can be reached on foot. You can also travel by train (the station is situated 1km from
the Hotel), where cars are loaded directly onto the trains and in less than an hour you can get to the valley of the Sava River, another destination which certainly needs no presentation. The reserve for fly-anglers is among the longest ones in Europe. Moreover the Bled and Bohinj Lakes (half an hour from one another by car) formed by the Sava River are the ecological basin that supplies the fish
Isonzo, famoso per le trote marmorate più grandi d’Europa. Ultimamente si sta aprendo il nuovo mercato della pesca al salmone del Danubio. Nei mesi invernali infatti sono molte le guide locali che propongono giornate per pescare a mosca il salmone hucho, preda molto ambita per la grossa taglia che può raggiungere. Mattinate al freddo e al gelo possono
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essere ripagate da trofei che superano non di rado i 10 kg di peso. Questa zona è quindi la meta ideale sia per gli appassionati di pesca decisi a passare tutta la giornata nel fiume, sia per la famiglia che vuole trascorrere una vacanza in uno splendido paese dove le attività outdoor non mancano.
species and contribute to the constant flow of clear water in the river. Not too far away from the Zlata Ribica is also the majestic Soca River, which is famous for the biggest marble trout in Europe. The pursuit of salmon fishing in the Danube is something more recent. Several local guides have suggested fishing excursions in the winter devoted to Hucho salmon, a
sought-after prey that can reach considerable sizes. The cold icy mornings can be rewarded by trophies which often weigh over 10 kg. This region is therefore an ideal destination for both fishing enthusiasts who want to spend all day on the river and families aiming at spending a holiday in this wonderful country, where there are lots of outdoor activities.
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Megoff Reels di Edoardo Scapin
La ditta di mulinelli a mosca Megoff è stata fondata da Alexander Kaplun. Laureatosi all'Istituto di aviazione di Kharkov, ha lavorato per un po’ di tempo nell'industria aeronautica dell'ex Unione Sovietica partecipando anche alla progettazione e alla costruzione dell' aereo AN-124 "Ruslan". All’università ha svolto ricerche teoriche e pratiche sulle dinamiche del carrello di atterraggio degli aerei e ha partecipato a ricerche legate alla costruzione dello shuttle spaziale sovietico "Buran". Alexander conosce le moderne tecnologie nel settore aerospaziale e le applica alla realizzazione dei prodotti Megoff. Kharkov è una vasta regione specializzata nella costruzione di aerei, quindi
l'accesso a materiali di alta qualità e alle ultime tecnologie è relativamente facile. Alexander pesca da più di 30 anni e ha passato molto tempo a costruire da solo le proprie attrezzature da pesca e le proprie mosche. Fino al 1996 ha realizzato attrezzi da pesca solo per sé o per pochi amici e conoscenti. All'inizio del 1997 la reputazione della Megoff crebbe e, per soddisfare la domanda, iniziò a fabbricare piccole quantità di mulinelli, mosche e attrezzature da mosca solo su ordinazione. Alla Megoff non vengono prodotti mulinelli in serie, ma nella maggior parte dei casi, vengono personalizzati e prodotti singolarmente. Creare mulinelli per lui è un arte. Si tratta di qualcosa di più della meccanica all'avanguardia,
The MEGOFF fly reels company was founded by Alexander Kaplun. He graduated at the Kharkov Aviation Institute. Alexander worked in the aircraft manufacturing industry of the former USSR and worked on the construction of the AN-124 "Ruslan". At college he did theoretical and practical research on the dynamics of aircraft landing gear; he also took part in research connected with the construction of the Soviet space shuttle "Buran". Alexander is familiar with modern technologies in the aerospace industry and he applies them to the manufacturing of Megoff products. Kharkov is a vast aircraft-building region, so access to high quality materials and to the latest technologies is relatively easy. Alexander has been a fisherman for more than 30 years, and fly fishing for more than 20 years, much of that time making his own fishing tackle and tying his own flies. Up until 1996 he made fishing gear just for himself or for friends and acquaintances. By early 1997 Megoff's reputation had grown and to meet demand he started to make small amounts of fly reels, flies and fly tying gears to order. At Megoff they don’t mass produce fly reels and in many cases the reels are customized. Creating reels is an art for them. This is about more than cutting edge mechanics, it’s about
riguarda l'espressione creativa. Ogni mulinello Megoff è un pezzo unico da utilizzare e apprezzare per generazioni. Alex ha impiegato molti mesi a creare sistemi di frizione unici ed efficaci in grado di fornire ottime prestazioni in qualsiasi condizione. Ha selezionato quattro tipi di sistemi di frizione, tutti utilizzano cuscinetti a sfera in acciaio inossidabile e frizioni unidirezionali. I mulinelli sono costruiti con materiali resistenti alla corrosione, come il titanio, il bronzo e l'acciaio inossidabile. Al momento Megoff produce mulinelli in titanio a quantità limitata (15, 20 mulinelli all'anno) e solo su ordinazione. I mulinelli in titanio sono costosi. A seconda della misura il prezzo va dai $ 750 ai $ 1200. Una seconda linea di lavoro di questa azienda è la progettazione di mulinelli a mosca più comuni. Alexander Kaplun ha lavorato per aziende prestigiose come la Hardy - Greys per i mulinelli modello Marksman e Zane Ti. Per molto tempo ha lavorato anche con la ditta olandese LHDesign e con il suo proprietario Leen Huisman. La loro comune passione per la progettazione di attrezzature per la pesca a mosca, e ovviamente per la pesca stessa, ha creato un legame molto forte tra i due. Finalmente quest'anno Megoff sta progettando di realizzare modelli di mulinelli più economici in alluminio, che saranno gli analoghi dei mulinelli in titanio Megoff.
creative expression. Each Megoff reel is a unique piece of machinery to be used and treasured for generations. Alex has spent many months to create unique and effective drag systems capable of providing a stable work in any condition. He selected four efficient types of drag system for Megoff reels. All types use stainless steel ball bearings and one-way clutches. The reels are made with corrosion proof material, like titanium, bronze and stainless steel. At the moment Megoff produces a limited number of titanium reels (15-20 reels per year) and to order. Titanium reels are expensive, they are from $750 up to $1200, depending on the weight class. The second direction of work is the design of fly reels and joint projects. Alexander Kaplun has taken part in designing fly reels for the British firm Hardy - Greys (Marksman reel and Zane Ti reel) and has worked for many years with the Dutch firm L.H.Design and its owner Mr. Leen Huisman. Their common passion for the design of fly fishing equipment, and of course, for fly fishing itself, proved to be a basis for a very effective partnership. And at last this year Megoff is planning to make cheaper models of aluminum reels, they will be the aluminium analogs of Megoff titanium reels. megoff.hypermart.net
River Salt Wading Boots Colore: Feather Grey
Molto leggeri e ideali per wet wading, pesca sulle flats e per lunghe camminate, questi scarponi offrono eccellenti prestazioni e durata sia in acqua dolce che salata; con suola Vibram® Megagrip per una trazione sicura su un’ampia gamma di superfici.
Foot Tractor Wading Boots Offrono massimo supporto e protezione per i guadi più esigenti, i Foot Tractors sono i più resistenti e più performanti scarponi da guado esistenti; diponibili con gomma e barre in alluminio, solo gomma Vibram® Idrogrip, o suola feltrata, consentono ai pescatori di scegliere la trazione più efficace per le loro esigenze specifiche.
Sticky Rubber
Colore: Forge Grey | FGE
Aluminium Bar
Colore: Forge Grey | FGE
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CORAL HEADS
R A H U Q R A F A
EXPERIENCE di Sandro Mediani
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“Finalmente ci siamo, stiamo per atterrare, guardate fuori”! Tutti guardiamo fuori e rimaniamo attoniti… Per alcuni secondi ho l’impressione di atterrare su una delle più belle “flat” che io abbia mai visto… poi intravedo la pista. L’aereo che ci ha portato da Mahe, capitale delle Seychelles, fino
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all’atollo di Farquhar in poco meno di 2 ore di volo si ferma e dopo pochi minuti siamo già a bordo del carro trainato da un trattore che ci porta nel luogo dove alloggeremo per tutta la settimana. Le strutture sono nuove, posizionate a pochi metri dal mare e ad una cinquantina dalle lance e dai numerosi
e grossi GT, i “pets” che pattugliano costantemente la zona. Il “main building” ha all’interno la cucina, una grande sala da pranzo e area relax e all’esterno uno spazio bar. Le camere sono comode, dotate di ampio bagno privato e aria condizionata. Ogni camera ha anche una grande doccia esterna. Questa è l’unica
“We have finally arrived and are landing, look outside!” We all looked outside and were astonished… For a few seconds I have the impression that I am landing directly on one of the most beautiful flats I have ever seen… then I glimpse the runway. The plane that has taken us from Mahé, the
capital of Seychelles, up to the atoll of Farquhar, stops in a little less than a 2-hour flight. After some minutes we are already onboard a cart pulled by a tractor, which will take us to the place where we will stay for the whole week. The facilities are not new but located a few meters from the sea
and about 50 meters from the motor boats and the big GTs, the “pets” constantly patrolling the area. The “main building” consists of a kitchen, a large dining room and a relaxation area, and there is a café outside. The rooms are comfortable and provided with a large private bathroom and
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struttura ricettiva presente nell’atollo di Farquhar. La capienza massima è di 10 pescatori. Dopo un caloroso benvenuto e un pasto consumato all’aperto, facciamo un dettagliato briefing con manager, guide e staff. Il briefing risulta essere fondamentale, in primis per la nostra
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sicurezza. Il capitolo pesca non è da meno. E’ in questo frangente che sento dire e ripetere più volte le parole “Coral Heads”. Per definizione le Coral Heads sono delle solide strutture coralline sommerse di forma tondeggiante. In molti casi arrivano quasi ad affiorare sulla superficie dell’acqua.
Sono delle meraviglie della natura. Essere in questi spot e lanciare le nostre mosche è spettacolare. Le Coral Heads sono ottime zone di caccia per molti pesci predatori come Snappers, cernie, GT, Napoleon Wrasse, squali e altro. A Farquhar ci sono molte Coral Heads. Prepariamo subito l’attrezzatura con
air conditioning. In addition, every room has a big shower outside. This is the only accommodation facility on the atoll of Farquhar. Its maximum capacity is 10 fishermen. After a warm welcome and a meal eaten outside, we hold a detailed briefing with the manager, guides, and staff.
The briefing is crucial, first of all for our safety. As for fishing, it is not less important. It is on this occasion that I hear, say, and repeat the words, “Coral Heads,� several times. By definition, Coral Heads are solid and submerged, round coral structures. In many cases they almost
emerge from the surface of the water. They are wonders of nature. It was spectacular to be in those spots and to cast our flies there. Coral Heads are excellent hunting zones for many predatory fish such as Snappers, groupers, GT, Napoleon Wrasse, sharks and others. There are a lot
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l’aiuto delle guide. Passiamo il resto del pomeriggio pescando a piedi nei dintorni del lodge. I giorni a seguire pescheremo con le guide spostandoci in barca in tutti gli spot dell’atollo: dalle immense flats, alle zone rocciose, e a tutte le zone di caccia dei grandi predatori. La varietà
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degli spot e delle specie di pesci che si possono catturare a Farquhar è impressionante: GT, Bumphead Parrotfish, Triggerfish, Napoleon Wrasse, Bluefin Trevally, Milkfish, Indopacific Permit, Bonefish, Snappers, Groupers, Sailfish e altre. Abbiamo trovato Coral Heads in ogni spot che abbiamo pescato mettendo
alla prova la nostra abilità e qui ho agganciato i pesci più grossi del mio viaggio, emozioni difficili da descrivere, brevi ma di un’intensità estrema. Ho perso pesci tra le Coral Heads, ho rotto le mie code di topo (3) tra le Coral Heads, mi sono arrabbiato tantissimo, ma voglio tornare a Farquhar a lanciare tra le Coral Heads!
of Coral Heads in Farquhar. We immediately prepared the equipment with the guides’ help and spent the rest of the afternoon fishing in the vicinity of the lodge. In the following days, we fished with the guides, reaching all spots of the atoll by boat: from the flats to rocky areas and to all hunting zones of big predators.
The variety of the spots and fish species that you can catch in Farquhar is impressive: GT, Bumphead Parrotfish, Triggerfish, Napoleon Wrasse, Bluefin Trevally, Milkfish, Indo-pacific Permit, Bonefish, Snappers, Groupers, Sailfish and others. We found Coral Heads in every spot we fished in, thus testing our ability, and it was there
that I hooked the biggest fish. Such emotions are hard to describe; they were short, but extremely intense. I caught fish among the Coral Heads, where I broke 3 of my fly lines and got very angry, but I still want to go back to Farquhar and cast among the Coral Heads!
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Hotel
f o h e e s n n Bre
Il Brennseehof è una struttura a 4 stelle dove ospitalità e competenza garantiscono ai clienti un servizio di qualità. Posizionato fronte lago, l’hotel possiede una riserva di pesca che consiste in 2 splendidi laghi nella vallata di Gegental su una superficie di 100 ettari. Per la gioia dei pescatori i laghi detengono alcuni record di catture della Carinzia. Brennseehof is a 4-star hotel where hospitality and competence guarantee customers a high quality service. Lake front located, the hotel has a fishing reserve consisting of 2 beautiful lakes in the Gegental valley on a surface of 100 hectares. To the delight of fishermen,the lake shold some records of Carinthian catches. www.brennseehof.com
Hotel
Erlenhof
L’hotel Erlenhof offre l’accoglienza ideale per pescare nella famosa riserva del fiume Gail a Kotschach Mauthen, riserva adatta sia per principianti sia per esperti pescatori a mosca. L’hotel è situato vicinissimo al fiume ed è perfetto non solo per la pesca, ma anche per escursioni a piedi o in bicicletta. Erlenhof is the ideal hotel for fishing in the famous reserve of the Gail River in Kotschach Mauthen, a reserve suitable for beginners as well as for experienced flyfishermen. The hotel is located very close to the river and it is perfect not only for fishing, but also for hiking or cycling. www.erlenhof.at
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STUDIO BI QUATTRO
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