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THE FINISHERS

THE FINISHERS

BY SILVIA GALLIANI

Martina Valmassoi

È suo il nuovo record femminile di salita con le pelli in 24h. Fra il 21 e il 22 marzo, Martina Valmassoi ha percorso nonstop i 17.645 metri di dislivello del circuito di salita e discesa del Monte Agudo, in Auronzo di Cadore, siglando così un nuovo record proprio sulle vette di casa.

“Conosco Martina da tanti anni e devo dire che ha fatto proprio una gran bella impresa” dice di lei Gil Pintarelli, team manager del Team Crazy di cui Martina fa parte. “Ovviamente erano tanti i punti di domanda e le problematiche che avrebbe potuto incontrare in 24h, ma alla fine Martina è stata molto metodica e precisa e si è portata a casa il record ed una grande prestazione. Inoltre si vede che l’ha vissuta proprio bene e si è divertita, in puro stile Crazy!”

Ciao Martina! Come e quando ti sei avvicinata al mondo degli sport outdoor? Sono nata in una famiglia di sportivi quindi posso dire che è tutta la vita che vado in montagna. Essendo cresciuta sulle Dolomiti è stato abbastanza facile per me iniziare a praticare sport, ho cominciato con le gare di sci di fondo che ho fatto fino a quando ero adolescente. Poi ho iniziato a praticare sci alpinismo con mia mamma che già ai tempi faceva qualche gara. Più o meno da subito sono entrata nel gruppo della Nazionale. È ormai dal 2007 che faccio gare di sci alpinismo.

Com’è organizzata una tua settimana tipo? Al momento sono libera professionista e da due anni lavoro come social media manager nel campo outdoor quindi il tempo a disposizione è sempre poco e cerco di gestirlo al meglio. Questo inverno la mia giornata tipo era strutturata in questo modo: sveglia presto, uscire con gli sci e poi mettermi al lavoro.

Il periodo di restrizioni e relativa poca libertà che stiamo vivendo ha portato tante persone ad avvicinarsi per la prima volta alla montagna. Che consiglio daresti a chi si approccia a questo mondo per la prima volta? Sicuramente andare per gradi. Tante volte anche una gita considerata facile o un luogo molto frequentato possono cambiare a seconda delle condizioni che mutano di volta in volta. È necessario sapere anche cosa è una gita facile e cosa non lo è. Bisogna fare formazione per saper interpretare le varie situazioni e i possibili pericoli ad essi connessi. Per chi ha da poco scoperto la montagna e vorrebbe continuare a frequentarla sicuramente i corsi di valanga sono il passo successivo per avere un’idea di come comportarsi in una situazione imprevista.

Pensi che lo sci alpinismo e il trail running siano mondi prevalentemente maschili? Come faresti per far avvicinare più ragazze a questi sport? Vedo sempre più partecipazione da parte delle donne negli ultimi anni, sicuramente più che in passato. Quest’anno a causa di un mix fra situazione attuale, impianti chiusi e, magari, più tempo libero c’è stato un vero boom dello sci alpinismo. Vedo che anche il mercato si sta accorgendo che sempre più ragazze si avvicinano alla montagna. Crazy in questo è sempre stato molto avanti come marchio outdoor nei confronti del pubblico femminile. I capi non sono mai stati differenziati solo dal colore bensì

dalla loro vestibilità studiata per le “forme” femminili. Materiali ricercati e vestibilità perfetta e soprattutto la continua ricerca della leggerezza, i capi Fast & Light contraddistinguono Crazy rispetto ad altri marchi.

Raccontaci il tuo ultimo record. Dove è nata l’idea e come ti sei allenata in vista dell’impresa? Quest’anno ci sono state delle condizione di neve fantastiche, una cosa mai vista prima, e questo mi ha permesso di andare a sciare in posti che non avevo mai visitato. A gennaio mi sono resa conto che erano circa 50 giorni che sciavo tutti i giorni senza mai fermarmi così, scherzando, un giorno dissi ad un mio amico che avrei voluto provare a stare 24h intere fuori sugli sci. Ovviamente mi ha riso in faccia! Ma l’idea mi è rimasta in testa ed il mese scorso ho deciso finalmente di provarci. Ero già discretamente allenata e quando mi sono convinta a tentare ho passato un mese a programmare tutte le mie uscite in vista dell’obiettivo. Non mi piace particolarmente sciare in pista anche se è un genere di allenamento che questo record in teoria richiede, ho fatto quindi qualche test che mi serviva per capire che ritmo avrei dovuto tenere. A un mese dal record ho fatto due settimane di carico che unite all’allenamento di tutto l’inverno mi hanno dato un buon punto di partenza. Ho sciato in pista 3 volte a settimana per circa 3 ore, e poi ho provato a percorrere 5000 metri di dislivello sulla pista del record. Inoltre ho fatto diverse gite con gli sci da gara ma anche uscite più tranquille, l’importante per me era stare in giro in montagna.

Prima dell’impresa c’era qualcosa che ti spaventava? Sicuramente c’erano tantissime incognite in questo record perché non ero mai stata fuori più delle 13 ore fatte alla 90km di Chamonix, che però si svolgeva d’estate. Quello che più mi spaventava era trovare una giornata calda perché avrei potuto soffrire di più di vesciche e di problemi ai piedi. Pe quanto riguarda la notte che avrei dovuto passare fuori in realtà ero abbastanza curiosa perché sarebbe stata la prima volta per me.

Durante l’impresa, c’è stato un momento in cui hai pensato di arrenderti? Se hai avuto delle difficoltà come

sei riuscita a superarle? Ho avuto delle difficolta ma credo di essere sempre stata forte mentalmente perché ero molto motivata. Di notte faceva freddo e c’era molto vento quindi ho avuto alcuni problemi di stomaco ma non sono andata nel panico, mi sono vestita di più per ripararmi in modo da riprendermi e non fermarmi. Sono sempre rimasta lucida e reattiva. Quando ha iniziato a schiarire, ho cominciato a sentire fastidio ai piedi ma ho subito deciso di fermarmi e cambiare i calzini per evitare di avere vesciche. Invece di aspettare e rimandare, ho preferito perdere un po’ di tempo ma salvarmi i piedi piuttosto che andare avanti per ore dolorante.

Progetti futuri? Io non sono una che batte i record! Il progetto che ho appena portato a termine era una cosa che avevo in mente da tempo quindi sono contenta di averlo fatto. So che qualcuno prima o poi lo batterà, anche se non sarà facile, ma è giusto che sia così! Penso che inizierò un po’ a correre a seconda di come evolverà la situazione Covid, e se sarà una stagione pseudo-normale avrò sicuramente tanti impegni lavorativi, ma qualche gara la farò sicuramente!

A gennaio mi sono resa conto che erano circa 50 giorni che sciavo tutti i giorni senza mai fermarmi così, scherzando, un giorno dissi ad un mio amico che avrei voluto provare a stare 24h intere fuori sugli sci.

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