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MONTBLANC

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L’INNOVAZIONE SI FA BELLA

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LAURENT LECAMP RACCONTA COME È NATO IL QUADRANTE GHIACCIATO DELL’ICED SEA, UNO DEI MODELLI PIÙ ORIGINALI PRESENTATI A WATCHES & WONDERS GINEVRA

Di Paolo Gobbi

COME SI FA A METTERE un ghiacciaio sul quadrante di un’orologio? Come montare un movimento in un ambiente senza ossigeno? Ma sopratutto si è riusciti a creare degli orologi la cui qualità percepita è straordinariamente maggiore di quanto possa mostrare il cartellino del prezzo. Di questo e di una Montblanc orologiera che ci piace sempre di più e che si sta affermando su tutti i mercati, ne abbiamo parlato a Ginevra con Laurent Lecamp, General Manager della divisione orologeria della Casa.

Per voi del Dipartimento Orologi, la penna Montblanc è un ostacolo o un’opportunità?

«Credo che la vita sia fatta solo di opportunità. Quando mi sveglio tutte le mattine penso a mio nonno, che purtroppo non c’è più, e alle sue parole: “Laurent, la fortuna esiste, ma allo stesso tempo non esiste”. Quindi, tornando alla penna, io credo che ci aiutato molto. Ci ha aiutato tutti, perché lavoriamo insieme, scambiamo idee tutti insieme. E mi sento più forte nel sapere che noi “siamo” anche queste diverse categorie. Infondo, condividiamo gli stessi clienti. Pelletteria, strumenti di scrittura e ovviamente… orologi.»

I clienti lo capiscono?

«Alcuni affermano che Montblanc è famoso per i suoi strumenti di scrittura. Nessuno lo nega. Ma il mio obiettivo è quello di espanderci. Stiamo lavorando a dei movimenti che nessuno può sviluppare. Completamente artigianali. Nessuno lo sa, ma noi assembliamo e montiamo i nostri movimenti. Il mio intento è di espanderci su tutti i mercati a livello mondiale.»

A Ginevra avete presentato la collezione Iced Sea: un orologio da immersione che viene dalle montagne?

«Nel 1913 la Maison crea e sviluppa la sua connessione con i ghiacciai: nasce il rinomato logo, la stella arrotondata che rappresenta la cima del Monte Bianco. Decisi che quella doveva essere la mia ispirazione e per questo partiui pern trascorre alcuni giorni da solo su quella montagna: avevo bisogno di osservare e basta. Una volta lì, pensai quanto fosse bello e mi venne in mente di creare un quadrante ispirato dal ghiacciaio. Andai in Svizzera, parlai con gli artigiani, mi dissero che ero folle e che era impossibile da realizzare. Come riprodurre l’effetto sulle superfici, gli spessori, la profondità, le ruvidità, la luce? Gli risposi che dovevano trovare un modo e farlo. Ci sono riusciti! Il quadrante riproduce un motivo “ghiacciaio”, sembra davvero di guardare nelle profondità di un vero vero!.»

Una sfida vinta.

«Sì, ma siamo solamente all’inizio dell’avventura. L’orologio si chiama Iced Sea, che tradotto vuol dire Mare Ghiacciato. La parola “Mare” ci ha ispirato nello sviluppo di un orologio in grado di offrire le più alte funzioni tecniche di un orologio da immersione. Inoltre, da aggiungere, che la lunetta offre una scala a 15 minuti ed è in ceramica. Il bracciale ha un primato mondiale: in acciaio, caratterizzato dalla una forma conica, è

Il Montblanc 1858 Iced Sea Automatic Date è disponibile in tre diversi colori del quadrante, ovvero blu, verde e nero, che rispecchiano le diverse colorazioni dei ghiacciai. Il ghiaccio blu si trova nella Mer de Glace del Monte Bianco ed è creato dalle bolle d’aria intrappolate nel ghiaccio, mentre il ghiaccio verde si trova in Antartide ed è il risultato della presenza di microscopiche colonie di alghe della neve. Il ghiaccio si presenta invece nero quando è privo di inclusioni o bolle d’aria e assorbe quindi abbastanza luce da apparire nero.

Laurent Lecamp - General Manager della divisione orologeria in Montblanc

GEOSPHERE ZERO OXYGEN

Il Montblanc 1858 Geosphere Chronograph 0 Oxygen LE290 verrà indossato dal nuovo mark maker della maison Nimsdai Purja durante la sua prossima spedizione sulla vetta dell’Everest. Da sempre dedita alla realizzazione di segnatempo professionali per gli esploratori contemporanei, Montblanc introduce nell’ultimo modello un movimento cronografico totalmente privo di ossigeno. “Zero Oxygen”, disponibile in edizione limitata a 290 pezzi, offre numerosi vantaggi agli esploratori che hanno bisogno di strumenti affidabili anche nelle condizioni più estreme. La totale mancanza di ossigeno all’interno del movimento non solo evita l’appannamento, possibile a causa dei drastici sbalzi di temperatura in quota, ma previene anche l’ossidazione.

intercambiabile ed è regolabile fino a 7 posizioni.

Il fondello inciso mostra un iceberg e un subacqueo che nuota nelle acque glaciali. Nessun competitor mostra un fondello così. Infine, l’orologio è declinato in tre colori: blu, nero e verde. Sono un tributo ed un rimando ai colori di Madre Natura.»

Non è la vostra unica novità

«No, e ne approfitto per raccontarle un’altra storia interessante. Nel 1978 Reinhold Messner arrivò alla vetta dell’Everest senza ossigeno, per la prima volta nella storia. 44 anni dopo, a Maggio del 2022, Nimsdai Purja intraprenderà una nuova spedizione per raggiungere il Monte Everest senza ossigeno supplementare. Quindi, mi è venuta l’idea di creare un orologio che fosse connesso a lui. Indosserà Zero Oxygen al polso, il nuovo Montblanc 1858 Geosphere Chronograph 0 Oxygen. Ha lo stesso quadrante con motivo “ghiacciato”, ma per la prima volta, un Geosphere si presenta con cassa in titanio e funzioni cronografiche. Inoltre, sarà disponibile in edizione limitata a 290 pezzi come tributo all’altezza (in piedi) del Monte Everest. Una celebrazione doppia: un tributo a Messner per le sue imprese ed un tributo a Purja per quelle sue future.»

Quali sono le differenze tra Zero Oxygen e le altre creazioni orologiere?

«Innanzitutto, quando ci si trova in condizioni estremi, all’interno dell’orologio o sul quadrante si potrebbero creare delle goccioline d’acqua. In assenza di ossigeno l’orologio è privo di umidità. Seconda cosa, il processo di ossidazione.

In assenza di ossigeno, questo processo non avviene. Quindi in termini di qualità, si ha una salvaguardia del movimento. Terzo motivo, Messner e Nimsdai hanno affrontato la loro sfida senza ossigeno. Quindi ho voluto ricreare la stessa esperienza anche con l’orologio, rimuovendo l’ossigeno e sostituendolo con il nitrogeno.» Come farete per l’assistenza post-vendita?

«Avviene solo a Le Locle. Abbiamo gli orologiai specializzati. Viene chiaramente rilasciato un certificato ufficiale che attesta che l’orologio ha zero ossigeno.»

Qual è stata la prima reazione da parte degli acquirenti?

«Il feedback è stato eccellente.»

Questo orologio ha sancito l’inizio della collaborazione con Nimsdai Purja? Com’è iniziato tutto?

«Ho incontrato Messner l’anno scorso e gli chiesi se poteva ripetere la spedizione sull’Everest. Mi ha detto di no. Però mi ha anche detto che Nimsdai era la persona giusta. Insieme al Marketing Team siamo riusciti ad instaurare una collaborazione che continuerà per un po’, non solo per un solo orologio. Abbiamo tante sfide da affrontare insieme! Per ora ci concentriamo su questa prima avventura sull’Everest.»

La complicazione meccanica di questo orologio non è delle più semplici.

«È un cronografo costruito interamente inhouse, un movimento cronografico totalmente di manifattura. L’idea ha preso forma nel febbraio dell’anno scorso. Un anno dopo abbiamo presentato l’orologio.»

Ci dobbiamo aspettare anche un GMT Iced Sea?

«Abbiamo lanciato un GMT quest’anno ed è fuori dagli schemi. È il primo al mondo ad indicare un secondo fuso orario sull’estremità del quadrante. Quindi si avrà un disco periferico che colora di un rosso acceso una delle 24 finestrelle che circondano il quadrante. Il tutto in assenza della lancetta aggiuntiva delle 24 ore. Sul fondello in titanio è inciso al laser l’emisfero settentrionale, dove Parigi è stata sostituita da Villeret, dove Montblanc è nata!»

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