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TONINO LAMBORGHINI

TONINO LAMBORGHINI

FEDELI AL DNA

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IL SEGNATEMPO AUTOMATICO NOVEMILLIMETRI, IL CRONOGRAFO NEW SPYDER E IL PRIMO MODELLO DA DONNA SONO LE PRINCIPALI NOVITÀ DELLA COLLEZIONE DI OROLOGI 2022 CHE IL BRAND DEL TORO HA PRESENTATO A “TIME TO WATCHES”.

Di Lara Mazza

TIME TO WATCHES, il nuovo evento orologiero di Ginevra dedicato ai marchi creativi e innovativi, che si è svolto in contemporanea a Watches & Wonders, ha ottenuto il successo sperato. In un mercato privo di incontri faccia a faccia da molto tempo, anche la Maison Tonino Lamborghini ha optato per presentare la sua nuova collezione di orologi automatici e al quarzo durante questa prima edizione ginevrina. Dopo aver lanciato nel 2019 una prima linea interamente prodotta in-house, Ferruccio Lamborghini, Ceo e Vicepresidente del brand italiano di accessori e progetti per il settore Real Estate, ci racconta le novità di una collezione tutta da scoprire che comprende l’automatico NOVEMILLIMETRI, che deve il suo nome proprio allo spessore della sua cassa ultrasottile in titanio; il cronografo New Spyder che si contraddistingue per le linee moderne, nette e spigolose, con una cassa dal diametro più piccolo rispetto alle sue versioni precedenti per assicurare maggiore ergonomia e comfort al polso; e, infine, il primo modello femminile, il Cuscinetto Lady, che si rifà a uno dei grandi classici del marchio nato nei primi anni ’80.

Grandi aspettative da questa prima edizione di Time to Watches: come è stata accolta questa nuova collezione? «In maniera entusiasmante, in particolar modo il NOVEMILLIMETRI che è il prodotto su cui abbiamo deciso di puntare di più. Ciò rappresenta una grande soddisfazione sia per me che per l’intero staff che ha lavorato sui nuovi modelli. È stato davvero un momento importante per la nostra realtà, di grande riconoscimento. Finalmente abbiamo percepito un vero ritorno alla normalità dopo le problematiche legate alla pandemia e ciò ci ha aiutato a porre le basi per un bellissimo lavoro futuro».

Cosa è piaciuto di più del NOVEMILLIMETRI?

«È stato capito lo spirito con cui abbiamo sviluppato il prodotto e qual fosse l’obiettivo della nostra nuova proposta, ovvero un segnatempo caratterizzato da un design che strizza l’occhio al classico, ma è tutt’altro che classico; aggressivo ma allo stesso tempo pulito; con linee forti ma allo stesso tempo molto slim. Un orologio dall’appeal che potremmo definire molto “tagliente”. Abbiamo cercato di dare una direzione leggermente diversa rispetto a quanto fatto nel passato e a quanto normalmente evochi il nostro DNA. “Less is more” è stato il motto che ci ha accompagnato durante l’intera produzione dei nuovi segnatempo ed è stato un approccio che è piaciuto molto, in questo caso infatti il “less” è da considerare un plus della collezione. Non una vera e propria inversione di rotta, ma un diverso approccio stilistico studiato in collaborazione con il designer Fulvio Locci».

Come avete coniugato il vostro DNA automobilistico con l’ingegneria orologiera?

«L’approccio dal punto di vista tecnico è rimasto il medesimo con il quale abbiamo sviluppato la collezione a partire dal 2019. Abbiamo cercato di

enfatizzare il design attraverso soluzioni con un grado di complicazione diverso rispetto al passato e adattate alla nostra natura, perché, anche guardando in generale alla storia del marchio, non siamo mai stati riconosciuti per orologi dalla cassa rotonda o dalle linee morbide. La clientela moderna è diversa rispetto al passato, è più attenta e più esperta».

Come fate a conciliare la storicità e l’iconicità di un marchio storico come il vostro con un prodotto che invece sul mercato deve essere assolutamente innovativo?

«Credo sia una dote innata del brand: cercare di essere sempre innovativi, abbinando l’approccio al business attraverso l’identità del brand. Ritengo che al nostro interno ci sia, da sempre, una mentalità molto elastica proprio perché lavoriamo su progetti e categorie merceologiche differenti. Per noi è abbastanza naturale cercare di proporci sul mercato con qualche cosa che risulta leggermente fuori dagli schemi».

E in questo caso le tradizioni quanto pesano? Sono un plus oppure no?

«Il processo è sempre una questione di equilibrio tra opportunità e limiti».

Perché avete deciso di creare un orologio femminile? Le donne hanno gusti ed esigenze stilistiche diverse.

È stato complicato realizzare questo primo modello?

«Assolutamente no. La volontà di presentarsi sul mercato con un prodotto femminile è nata da mio padre, io ho sposato il progetto e l’ho seguito cercando di indirizzarlo passo passo su sviluppo tecnico e produzione. Mio padre ama sempre ricordare che l’azienda agli albori del suo percorso, parliamo degli anni ’80, primi anni ’90, aveva un fatturato che era suddiviso più o meno equivalentemente tra donna e uomo. Poi, con il passare del tempo, per differenti motivi, ci siamo spostati di più verso il target maschile. Per quanto riguarda il modello, non potevamo che ripartire dal Cuscinetto, perché il cuscinetto a sfere, oggi come allora, simboleggia il DNA del brand: un’azienda in continuo movimento, un marchio italiano che si è ispirato al suo patrimonio meccanico per innovare con un design sempre audace».

Una curiosità: quando vedi un Tonino Lamborghini al polso di un estraneo che emozioni ti suscita?

«Sono sempre molto felice. Trascorso l’entusiasmo del primo momento però divento subito critico. Quello a cui presto maggiormente attenzione è come sta indosso perché ognuno di noi ha un polso diverso. Osservo, per esempio, se è estremamente graffiato o se invece è in ottime condizioni, cercando di capire se posso interpretare gli alert per sviluppi futuri.»

E ora su cosa state lavorando?

«Non voglio anticipare troppo ma svilupperemo sicuramente il Novemillimetri, diversificando l’offerta e proponendolo in nuove varianti».

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