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Lockdown, the day after - Gerardo Ruberto

FITNESS

LOCKDOWN, THE DAY AFTER

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Fitness/wellness, un settore affetto dal “virus dell’inazione”

Durante il lockdown ho sentito molti commenti e verificato varie comunicazioni che hanno evidenziato le difficoltà del settore fitness/ wellness e che lo stesso settore si trova in una fase di grave recessione dovuta all’emergenza Covid-19. Che il virus abbia dato un grande “contributo” a portare il settore verso una grave crisi economico-finanziaria non ci sono dubbi. Infatti, il periodo di chiusura prima e la paura del contagio dopo la riapertura ha ridotto drasticamente la frequenza e le iscrizioni presso i centri wellness/benessere/piscine; tuttavia, sarebbe un grave errore pensare che sia tutta responsabilità del Covid-19 la crisi che ha colpito le imprese nel nostro settore. Come sappiamo tutti, anche se spesso non vogliamo vedere la realtà, prima del Coronavirus la situazione delle imprese fitness/wellness era comunque di forte “disagio”; un settore che da oltre 30 anni è poco propenso al cambiamento - anche rispetto ai prezzi che si sono modificati al ribasso; un settore che, non molto tempo fa, un quotidiano nazionale in un articolo dal titolo “Spendiamo più nel gioco che in salute” lo ha inserito e rapportato ai giochi d’azzardo, al tabacco, al consulto dei maghi etc. Un settore che la politica trascura costantemente (si ricorda solo quando bisogna fare verifiche e dare multe); un settore che supera il 2% del Pil Nazionale, ma che non ha una propria identità; un settore che forse ha poche linee guida e che per troppo tempo ha visto lottare a suon di prezzi, al ribasso, tantissime aziende, generando confusione e diffidenza nei consumatori. Il settore per molti anni ha creduto che l’esercizio fisico e le attività sportive da sole potessero stimolare i consumatori a frequentare le palestre e le piscine, e nei primi anni ‘90 questo ha funzionato, (forse anche grazie ai film di Arnold

Lo stile di vita per stare bene viene decisamente guidato da professionisti della salute operanti nelle palestre referenziate - ph Nathan Cowley by Pexels Schwarzenegger) ma, con il passare del tempo, i clienti hanno abbandonato e nessuno ha fatto qualcosa per trattenerli. Il Wellness ha dato per scontato che l’esercizio fisico da solo potesse essere trainante e stimolante per tutti gli operatori e i clienti, ma così non è. L’esercizio fisico è la medicina naturale per prevenire e “curare” malattie non trasmissibili, ma questo va raccontato e vissuto. Però se il Covid-19 ha scoperchiato i problemi delle aziende fitness senza più dare nessuna tregua sia ad imprenditori che ad istruttori (che adesso pensano all’attività di personal trainer al di fuori dai centri come vera risorsa: facile capire perché), prima del Coronavirus nessuno o pochissimi hanno pensato a nuove riforme da proporre (comprensibile l’individualità di ogni singola impresa: coloro che spesso hanno agito per dimostrare di arrivare per primi a proporre, con numeri ridicoli per la

Il nostro è un settore che la politica trascura costantemente, che supera il 2% del Pil nazionale, ma che non ha una propria identità

Esercizio fisico, outdoor o in palestra, è garanzia di salute e prevenzione ancor più in epoca Covid - ph Gustavo Friing by Pexels

politica) ai nostri governanti; pochi o nessuno hanno pensato a come cambiare la modalità di erogare servizi, rendere più accoglienti le location (non intendo nuovi attrezzi e/o nuove classi di attività collettive); pochi coloro che hanno saputo vedere oltre la linea d’orizzonte laddove ci sono milioni di persone che aspettano che qualcuno sia in grado di portarli presso i centri wellness... quel settore che fatica a fare sua (veramente) la parola SALUTE. Insomma, diciamocela tutta, il Covid 19 ha scoperchiato il “vaso di Pandora” facendo emergere le difficoltà e le carenze presenti nel settore ben prima dell’emergenza sanitaria. Il nostro comparto è notoriamente molto fragile, cresce (se cresce) in numero di centri ma non certo di frequentatori. Ha dimostrato, non solo nel periodo Covid 19, una frammentazione che certo non porta a nulla di costruttivo, sembra che ci sia il desiderio di creare confusione sia negli operatori che negli utenti, ma di concreto veramente poco. Ora abbiamo poco tempo, non si può rimanere a guardare in attesa degli eventi! Ad ottobre bisogna essere pronti a ripartire, non bisogna aspettare che qualcuno faccia succedere qualcosa, dobbiamo agire. Le imprese dovranno essere organizzate per avviare nuovi processi

Ad ottobre bisogna essere pronti a ripartire, non bisogna aspettare che qualcuno faccia succedere qualcosa, dobbiamo agire

atti ad erogare i servizi, dobbiamo stimolare le persone ad essere responsabili sia per attivarsi a fare esercizio fisico che nel frequentare i centri wellness. Dobbiamo agire perchè aspettare genera angoscia e confusione. Il settore in questo periodo deve almeno, per una volta, dare segnali di vita, visto che siamo sempre in attesa degli eventi.

Ottobre mese decisivo per una ripartenza decisa secondo nuovi modelli ph Rui Dia by Pexels

La salute della persona passa dall’esercizio fisico, non necessariamente faticoso - ph Pexels Pixabay

“Terapie necessarie per le aziende del settore fitness/wellness e non solo”.

Il Coronavirus non guarda in faccia nessun settore economico e merceologico, e per le aziende poco può contare la diversificazione dei servizi e soprattutto quella dei prezzi. Così è facile comprendere che le conseguenze potranno essere disastrose e sicuramente cambieranno gli stili di vita dell’intera popolazione mondiale. Di certo il vaccino arriverà ma ci vorrà del tempo ed è in questo arco temporale purtroppo che poche aziende riusciranno a sopravvivere. Noi del mondo wellness e non solo abbiamo necessità di avere una visione chiara del servizio da erogare e una capacità di adattare ai cambiamenti improvvisi la modalità di offrire i servizi. Oggi, la visione è la salute delle persone attraverso l’uso dell’esercizio fisico sia come prevenzione che “cura”. Suggeriamo - come fossimo visionari – di avere almeno due “processi” da mettere in campo per essere pronti in un caso o nell’altro. La ripartenza, come noi la immaginiamo, sarà una ripartenza in sicurezza, sia per gli addetti che per gli ospiti. Oggi ogni impresa/club deve fare dei passi in avanti uscendo allo scoperto e interpretando azioni atte a migliorare se stessa e la società.

Oggi, la visione è la salute delle persone attraverso l’uso dell’esercizio fisico

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