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I termini della disinformazione Rossana Prola

MANAGEMENT

SPONSORIZZAZIONI E PUBBLICITÀ, MATERIA CONTROVERSA

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Il legislatore, in contrasto con il disegno di sostenere e rilanciare l’economia e il circuito sportivo, pone limiti molto discutibili a destinatari ed erogatori, con il serio rischio di penalizzare società sportive bisognose di liquidità, pena la chiusura dell’attività. L’auspicio di una revisione in fase di varo della norma

L’articolo 81 del D.L. 104 del 14 agosto 2020 (non ancora convertito in legge al momento della redazione del presente commento, nda) accorda un credito d’imposta, pari al 50 per cento degli investimenti effettuati a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, a coloro che effettuano investimenti pubblicitari, comprese le sponsorizzazioni, nei confronti di leghe che organizzano campionati nazionali a squadre nell’ambito delle discipline olimpiche ovvero società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche, iscritte al La norma, nella sua formulazione, appare di difficile applicazione e desta perplessità per la eterogeneità dei destinatari degli investimenti pubblicitari e per la sua incoerenza con le finalità del decreto registro CONI, operanti in discipline ammesse ai Giochi Olimpici e che svolgono attività sportiva giovanile. L’esame della norma riguarda il suo impatto sulle ASD e SSD quali potenziali soggetti sponsorizzati o, comunque, percettori di importi derivanti da investimenti pubblicitari. Una prima condizione richiesta per la fruizione del beneficio riguarda le attività sportive svolte dai soggetti destinatari delle sponsorizzazioni, che devono essere “discipline ammesse ai Giochi Olimpici”. È noto che le attività sportive organizzate da molte SSD e ASD non sempre sono riconducibili agli sport olimpici, ma si concretizzano in attività motorie di base, molto importanti per la salute dei cittadini e quindi degne anch’esse di attenzione da parte del legislatore. A queste realtà sarà precluso l’accesso ad una

potenziale fonte di finanziamento,

Quanti sport possono avere futuro senza sponsor? - ph Pexels Annie Tsung

L’esiguità dell’importo e le dimensioni della SSD destinataria della sponsorizzazione non avrebbero dovuto costituire una preclusione all’applicazione della norma, se solo si fosse posta mente alla finalità della norma e dell’intero decreto legge

proprio in questo momento di crisi, poichè lo sponsor non potrà accedere al credito d’imposta. Un’altra condizione riguarda il soggetto erogante, il quale fruirà del credito d’imposta soltanto se il suo investimento in pubblicità/sponsorizzazioni sarà di “importo complessivo non inferiore a € 10.000,00”. Pertanto, un soggetto che intendesse sponsorizzare per € 5.000,00 una piccola SSD di nuoto o di basket o di altro sport non potrebbe fruire del beneficio tributario previsto dalla norma. È opportuno rilevare che l’esiguità dell’importo e le dimensioni della SSD destinataria della sponsorizzazione non avrebbero dovuto costituire una preclusione all’applicazione della norma, se solo si fosse posta mente alla finalità della norma e dell’intero decreto legge (Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia) e al contesto di crisi derivante dall’emergenza Covid nel quale si inserisce. Ma il legislatore ha operato una scelta diversa. Altra importante condizione è quella secondo la quale il credito di imposta è fruibile soltanto se le SSD e ASD destinatarie degli investimenti pubblicitari abbiano avuto ricavi - relativi al periodo di imposta 2019 - di almeno € 200.000,00 e fino ad un massimo di almeno 15 milioni di euro e non abbiano optato per il regime della legge 398 del 16/12/1991. In presenza delle condizioni richieste, per fruire del credito d’imposta, che è utilizzabile esclusivamente in compensazione, gli interessati dovranno presentare istanza al Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, ma nel caso di insufficienza delle risor-

se disponibili rispetto alle richieste ammesse al beneficio, si procederà alla ripartizione tra gli aventi diritto in misura proporzionale al credito di imposta astrattamente spettante, con un limite individuale per soggetto pari al 5 per cento del totale delle risorse annue. Le modalità e i criteri di concessione del credito d’imposta dovranno essere stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le politiche giovanili e lo sport, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. L’intera disposizione, inoltre, dovrà essere attuata nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato e le agevolazioni in essa previste dovranno essere concesse ai sensi e nei limiti del regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo agli aiuti «de minimis».

È evidente che la norma, nella sua formulazione, appare di difficile applicazione e desta perplessità, oltre che per la eterogeneità dei destinatari degli investimenti pubblicitari - che vanno dalle leghe professionistiche alle ASD e SSD, passando dalle società professionistiche - assolutamente non assimilabili tra loro, anche per la sua incoerenza con le finalità del decreto che è quello di sostenere e rilanciare la ripresa economica, poichè di fatto sembra penalizzare una importante parte di SSD e ASD più bisognose di liquidità. È dunque auspicabile e opportuno che in sede di conversione siano apportate le necessarie modifiche per rendere la norma più equa, mediante il suo adeguamento al contesto del complesso mondo dello sport dilettantistico svolto dalle società e associazioni sportive senza scopo di lucro.

Per fruire del credito d’imposta gli interessati dovranno presentare istanza al Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio dei ministri

Lo sport dilettantistico, le ASD e le SSD vanno sostenuti anche con le sponsorizzazioni ph Heloisa Freitas by Pexels

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DECRETO RILANCIO, CONCESSIONI E REVISIONE

La revisione delle concessioni inerenti gli impianti sportivi pubblici spiana la strada ad un confronto equo fra concessionario e concedente (conversione in legge del decreto rilancio e del suo art. 216, c. 2,)

Si è già avuto occasione di commentare l’art. 216, c. 2, del D.L. 34/2020 in una fase in cui, però, lo stesso non era stato ancora convertito in legge, rilevando alcune incoerenze della norma rispetto ai principi generali ed auspicando che tali incoerenze fossero eliminate in sede di conversione. La conversione è avvenuta con la Legge n. 77 del 17.7.2020 che, effettivamente, ha introdotto modifiche interessanti. Innanzitutto, come si auspicava, ha eliminato la limitazione del suo campo di applicazione alle sole concessioni scadenti entro il 31.7.2023 cosicché, oggi, la norma risulta applicabile a qualsivoglia concessione, a prescindere dalla sua scadenza. Inoltre, sono state inserite alcune integrazioni che rendono la disposizione legislativa completa e molto più adeguata rispetto a quello che è stato l’effettivo sviluppo degli effetti della crisi epidemiologica sugli impianti sportivi nel senso che, a seguito della sua conversione, la norma offre una “copertura” per

La norma offre una specifica copertura anche per la fase della ripresa successiva alla sospensione delle attività e tiene conto delle difficoltà legate alla stessa ripresa

Con la nuova norma ora le concessioni possono essere ridiscusse in modo più equo e cotruttivo ph Egor Kunovsky by Pexels

I grandi impianti, gestiti da privati, sono di proprietà pubblica - London Aquatics Centre

ciascuna delle fasi nell’ambito delle quali tale sviluppo ha avuto seguito. Come sappiamo, in una prima fase, gli impianti sportivi sono stati costretti a sospendere ogni attività fino a che, con il DPCM del 17.5.2020, è stato finalmente possibile riaprire i battenti, pur con l’adozione di tutta una serie di accorgimenti funzionali al rispetto dei protocolli di sicurezza. La fase della sospensione delle attività era già contemplata espressamente dall’art. 216, c. 2, del Decreto Rilancio ove si prevedeva e tutt’ora si prevede che “la revisione dei rapporti… mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziario originariamente pattuite” possa essere attuata “In ragione della sospensione delle attività sportive” che era stata disposta con i primi decreti. Successivamente alla suddetta fase, come detto, i gestori hanno dovuto sostenere una serie di oneri iniziali funzionali alla riapertura rendendosi, in particolare, necessario introdurre misure organizzative che hanno generato costi immediati (assunzione di consulenze ad hoc, formazione del personale, revisione dei percorsi all’interno degli impianti con introduzione di ogni strumento funzionale, pulizie e sanificazioni straordinarie, acquisto di gel igienizzante e degli apparecchi per la sua distribuzione, revisione degli impianti di areazione, predisposizione e affissione di materiale informativo ecc.). La riapertura, poi, ha reso necessario studiare una riorganizzazione dei servizi sempre per assicurare il rispetto delle norme anticontagio, dovendosi ripensare alle attività con soluzioni che hanno costretto ad una sensibile riduzione della frequentazione degli utenti, a causa, per esempio, del limite di densità di affollamento nelle aree solarium e verdi ed in vasca, pari a 7 mq di superficie a persona, previsto nell’allegato 17 al DPCM 17.5.2020. L’attuale norma, che non abbiamo avuto occasione di commentare dopo la sua conversione in legge, prevede che la “revisione del rapporto concessorio può essere concordata anche in ragione della

Garantire un’assoluta equità nel confronto per entrambe le parti, senza il rischio che una situazione in continua evoluzione possa penalizzare l’una o l’altra parte

necessità di fare fronte ai sopravvenuti maggiori costi per la predisposizione delle misure organizzative idonee a garantire condizioni di sicurezza tra gli utenti e ai minori ricavi dovuti alla riduzione del numero delle presenze all’interno degli impianti sportivi”. Quindi, oggi, la norma offre una specifica copertura anche per la fase della ripresa successiva alla sospensione delle attività e tiene puntualmente conto delle difficoltà legate alla stessa ripresa che, come detto, si possono sintetizzare nella necessità di assumere maggiori costi per l’adozione delle misure organizzative funzionali a contrastare i contagi (per esempio, le “Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in generale” emanate dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevedono espressamente un presidio presso gli spogliatoi con “personale che assicuri il rispetto delle basilari misure di igiene di tutela sanitaria, nonché di distanziamento…”) e nella sensibile riduzione dei ricavi a causa della ridotta fruibilità degli impianti. L’opportunità di evidenziare l’“allineamento” della norma rispetto all’effettiva evoluzione della situazione è legata al fatto che la stessa norma risulta essere un buon supporto nella gestione del confronto tra concessionario e concedente,

Sono diverse le piscine che dopo il lockdown richiedono un riequilibrio nell’esercizio gestionale - ph D2X international

La stessa norma è un buon supporto nella gestione del confronto tra concessionario e concedente, funzionale al riequilibrio economico-finanziario

funzionale al riequilibrio economico-finanziario. La soluzione che si sta proponendo nella prassi e che, essendo calibrata sulle indicazioni fornite dalla disposizione in commento, dovrebbe tranquillizzare tutti in merito alla regolarità del percorso, è quella che suggerisce di concentrare l’analisi su tre momenti: (i) un primo momento si riferisce alla fase della sospensione delle attività, fase fortunatamente già trascorsa nella gran parte dei casi, oggi già “misurabile” sotto il profilo del disequilibrio sulla base di dati di consuntivo; (ii) un secondo momento è quello funzionale alla riapertura che deve essere preceduta dall’assunzione di tutta una serie di costi straordinari necessari alla preparazione degli impianti rispetto alle nuove misure organizzative, anch’essi già verificabili a consuntivo attraverso idonee pezze giustificative; (iii) un terzo momento è quello della “ripresa graduale delle attività” appunto caratterizzata da “soprav-

venuti maggiori costi” legati alla nuova organizzazione e da “minori ricavi” legati alla “riduzione del numero delle presenze all’interno degli impianti sportivi”. Questo terzo momento è quello più difficilmente valutabile in quanto ancora in divenire. Tuttavia, tale terzo momento deve essere anch’esso preso in considerazione per espressa disposizione normativa cosicché la soluzione che si tende ad adottare è quella di effettuare una previsione congiunta relativa ai relativi valori di disequilibrio per definire misure di riequilibrio provvisorie necessarie e sufficienti a sostenere il servizio nella fase della ripresa per, poi, verificare a consuntivo (per esempio con confronti periodici) l’andamento effettivo del disequilibrio e, quindi, adottare ogni misura correttiva necessaria, fino a quando, fi nalmente, sarà ripristinata in toto la normalità. Questo metodo di prassi consente di garantire un’assoluta equità nel confronto per entrambe le parti, senza il rischio che una situazione in continua evoluzione possa penalizzare l’una o l’altra parte (occorre ricordare che i funzionari delle Pubbliche Amministrazioni gestiscono risorse pubbliche cosicché hanno una responsabilità forte sul relativo corretto impiego), ed agevola quanto prescritto dalla norma vale a dire “la permanenza dei rischi trasferiti in capo all’operatore economico”. Si confida che, eventualmente anche grazie al presente contributo, i rapporti possano essere gestiti in modo proficuo, a beneficio della sopravvivenza di attività fondamentali, messe a dura prova dalla crisi epidemiologica.

SUNTO Il Decreto Rilancio, con la Legge n. 77/2002, è stato finalmente convertivo e così il suo art. 216, c. 2, ove sono state apportate interessanti ed utili modifiche finalizzate ad ampliare il campo di applicazione della norma sulla revisione dei rapporti concessori e a dare copertura alla gestione del disequilibrio economico-finanziario dovuto alla crisi epidemiologica, non solo per la fase della sospensione delle attività, ma anche per quella della loro ripresa, caratterizzata da un aggravio di costi e da una riduzione dei ricavi. Oggi, quindi, sussiste uno strumento completo che può agevolare un confronto equo e proficuo tra il concessionario ed il concedente di impianti sportivi pubblici.

Impianti pubblici, concessioni e spazi per praticare lo sport, problema crescente in epoca covid - ph Andrea Piacquadio by Pexels

La Legge n. 77 del 17.7.2020 ha eliminato la limitazione del suo campo di applicazione alle sole concessioni scadenti entro il 31.7.2023

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ALESSANDRO VALENTINI: PISCINA E INSIDIE

L’allarme pandemico mette in ginocchio l’economia nazionale, senza risparmiare piscine e società sportive su cui gravano pesanti incertezze: le considerazioni di uno dei professionisti più affermati del settore che guida l’associazione di categoria più storica in Italia

L’intervento di Alessandro Valentini intende inquadrare i problemi di oggi scrutando il domani, in una fase estremamente critica, aggravata da divisioni del nostro settore che danneggiano gli stessi addetti ai lavori. Commercialista dall’expertise molto trasversale, con il suo studio da sempre si occupa di piscine e, da un quarto di secolo, guida Assonuoto in rappresentanza delle società di gestione venete. Una lettura competente, obiettiva e professionale dello scenario attuale da parte di chi vive la piscina fin da quando era atleta, passando dall’esperienza dirigenziale con all’attivo anche la vicepresidenza FIN: percorso che lo porta ad essere estremamente sensibile al ruolo sociale degli impianti e allo sport agonistico strettamente dipendente dalle sorti economico-finanziarie di piscine e società sportive.

Dalla sua esperienza, quale Presidente di Assonuoto, come immagina il prossimo futuro per i gestori delle Piscine.

Credo sia chiaro a tutti che i gestori stanno per affrontare il periodo decisamente più difficile della loro esperienza. E credo che più di qualche impianto non sarà in condizione di riaprire. La situazione creata dal Covid-19 era assolutamente imprevedibile, e le sue conseguenze saranno pesantissima per una serie di fattori

Avremo famiglie con meno risorse disponibili, maggiore difficoltà negli spostamenti, costi in aumento e certezza di minori ricavi con costi fissi (energia e acqua) costanti

concomitanti. La pandemia ha generato una pesante crisi economica; le famiglie hanno un minor reddito disponibile e questo ha comportato e comporterà certamente una riduzione delle spese “non necessarie”, e tra queste anche le spese per lo sport. Vi sono poi da considerare le difficoltà connesse alla riapertura e agli orari delle scuole, oltre alle difficoltà per i trasporti pubblici; elementi che potrebbero ulteriormente ridurre la possibilità di frequentare una piscina. Le misure anti Covid-19 hanno pesanti conseguenze dirette anche sotto il profilo economico/gestionale. Da un lato vi è un incremento dei costi per far fronte agli investimenti necessari per rispettare i protocolli di sicurezza imposti dalle norme, dall’altro una inevitabile diminuzione dei ricavi potenziali. Questo secondo aspetto è particolarmente importante, in quanto se in base alle norme vigenti in vasca può esserci un numero massimo di utenti inferiore al 50% della precedente teorica capienza, questo significa che, anche a pieno regime, i ricavi non potranno mai essere quelli pre-Covid, mentre la gran parte dei costi sono costi fissi. Quindi avremo famiglie con meno risorse disponibili, maggiore difficoltà negli spostamenti, costi in aumento e certezza di minori ricavi con costi fissi (energia e acqua) costanti. Una “tempesta perfetta” che può essere affrontata e superata solo se da parte delle Istituzioni viene garantito un adeguato sostegno. In tal senso è utile ricordare che numerosi studi statistici confermano che un investimento nello sport e nel benessere fisico, nel lungo periodo si traduce in un risparmio nella spesa per sanità. Questa partita non può comunque essere giocata singolarmente, ma vi è la necessità di una rappresentanza unitaria.

Al momento non sembra tuttavia che il mondo dello Sport, e delle Piscine, vada in questa direzione.

Purtroppo corrisponde al vero che in questo periodo sono sorte numerose associazioni, e tutte con la pretesa di rappresentare l’intero movimento a livello nazionale. La mia visione è diversa e nasce dall’esperienza portata avanti da oltre 25 anni da Assonuoto, che io rappre-

Valentini ad un congresso

sento. Parto cioè da due considerazioni. La prima è che l’Italia è “stretta e lunga”, come si usa dire, e che non tutte le regioni hanno le medesime problematiche, e prediligo quindi il progetto di un coordinamento nazionale di realtà ben radicate nella propria Regione. La seconda considerazione si basa sul presupposto di costituire una realtà che sia ben radicata sul proprio territorio, che lo conosca bene e che vi sia la possibilità di favorire una forte sinergia tra tutti gli operatori. Questo noi siamo riusciti a produrre nel Veneto e qui sta funzionando. Per la verità altre associazioni avevano la possibilità di procedere su questo schema, ma hanno preferito proclamarsi come portavoce dell’intero movimento nazionale, creando confusione e perdendo il contatto con la base. Se ci fosse una volontà condivisa e la disponibilità di ciascuno a fare un piccolo passo indietro, il movimento potrebbe fare un grosso salto in avanti. E ce ne sarebbe certamente bisogno.

Quali sono gli interventi che sarebbero necessari per sostenere l’attività delle piscine?

Oggi i problemi sono di una doppia natura, finanziaria ed economica; per poterli affrontare e risolvere è necessario intervenire attraverso diverse ipotesi, sia a livello locale che Invece di aggregare in una rappresentanza unitaria, sono sorte numerose associazioni, e tutte con la pretesa di rappresentare l’intero movimento a livello nazionale

nazionale. In termini di tempo è prioritario intervenire sotto il profilo finanziario, con finanziamenti agevolati, ed è necessario sollecitare le banche a facilitare i finanziamenti previsti dalle norme. Sono poi necessari dei contributi a fondo perduto che possano ristorare i gestori delle perdite subite durante il lockdown. E su questi due temi per la verità molto si sta già facendo, pur con ritardi dovuti alla burocrazia. Ultimi, ma forse più importanti di tutto, sono invece interventi tesi ad

Le società che gestiscono gli impianti potrebbero non avere più disponibili le risorse necessarie per sostenere l’attività agonistica

aiutare economicamente i gestori. Le linee di intervento possono essere varie: e si parte da una rimodulazione dell’IVA, al costo delle utenze, alla proroga delle convenzioni, alla riduzione dei canoni di locazione, agli sgravi contributivi. Servirà attivare ogni strumento per evitare la chiusura di molti impianti.

Le amministrazioni locali come stanno reagendo?

Per la verità la mia esperienza dice che le amministrazioni locali sono le prime ad aver capito il valore sociale dell’attività sportiva e ci sono state varie forme di sostegno verso i gestori. Certamente anche le Amministrazioni Locali stanno soffrendo per la crisi economica, e potranno quindi sostenere tali attività solo se adeguatamente sostenute a loro volta. E le Istituzioni Sportive?

Il riferimento deve essere rivolto a Sport & Salute, Coni, Federazioni e Enti di Promozione, ma in questo momento la loro attenzione appare rivolta più alle persone e all’attività finalizzata all’agonismo. Questo rientra certamente nei loro compiti istituzionali, ma serve rendersi conto che le società che gestiscono gli impianti potrebbero non avere più disponibili le risorse necessarie per sostenere l’attività agonistica, e ci sono già segnali di importanti riduzioni di budget.

In conclusione?

In conclusione stiamo per affrontare un periodo che si può paragonare al dopoguerra, e solo se si agirà con tempestività e determinazione potremo superarlo senza perderci per strada. Sarebbe molto utile una rappresentanza unitaria, che purtroppo in questo momento fatica ad emergere.

Alessandro Valentini: valentini@bpvdott.com

Le amministrazioni locali sono le prime ad aver capito il valore sociale dell’attività sportiva e ci sono state varie forme di sostegno verso i gestori

IL PRIMO STUDIO IN ITALIA SU COVID E ATTIVITÀ MOTORIA SI PRESENTA

Lo studio osservazionale d’intervento che ha esaminato come è cambiato l’approccio all’attività fisica durante il lockdown presenta i primi risultati in anteprima

Durante il periodo di lockdown l’Associazione Polo della Salute ha messo il proprio know how a disposizione del Paese, realizzando il primo studio in Italia che analizza l’impatto della quarantena sulla salute e sulle abitudini degli italiani, denominato: “L’utilità dell’attività motoria condotta da remoto,in tempi di emergenza sanitaria da Covid-19”. Lo studio, iniziato formalmente il 20 aprile, concluderà la sua ultima fase di monitoraggio post lockdown nel mese di Novembre. Intanto, la presentazione in anteprima dei primi risultati sarà diffusa da Flaminia Pastori Coordinatrice del Comitato Tecnico Scientifico del Polo della Salute, durante una serie di Congressi Scientifici nazionali dedicati a “Covid e Sport,” organizzati dalla USAcli, a Parma il 17 Ottobre e a Verona il 18 Ottobre pv. (per info:sportsalute@us.acli.it). Successivamente il Polo sarà “in Tour” lungo tutta la penisola (Bolzano, Belluno, Roma, Messina, Milano, Vicenza) con una serie di eventi denominati: “il Giro d’Italia della Salute: lo studio si presenta” dedicati alla presentazione del suddetto studio e alla promozione dell’esercizio fisico come farmaco naturale. (Per il calendario completo: www.polodellasalutemethod.it).

Flaminia Pastori, Teamleader dello studio, dichiara: “Sono fermamente convinta che l’esercizio fisico sia un fantastico catalizzatore di benessere psicofisico in ogni circostanza, anche in periodi difficli ed emergenziali come quello appena vissuto”. Glauco Collalti, co-autore dello studio e membro CTS Polo della Salute, sostiene: “Alla luce di quanto stiamo osservando attraverso l’analisi dei dati, rappresentativi dei cluster selezionati, ci appare sempre più evidente che la ns mission fortemente orientata alla cultura della Salute sia uno strumento fondamentale per stimolare le persone alla consapevolezza che l’esercizio fisico è un vero farmaco che può trasformare un momento di immobilismo generale, come quello del lockdown, in un nuovo stile di vita”.

Gli altri componenti il Team: prof. Andrea Vanìa, prof. Francesco Masedu, dott.ssa Nicolina Di Biase, dott. Paolo Pizzo

Per informazioni comunicazione@polodellasalutemethod.it – Tel 348 4225800 - www.polodellasalutemethod.it

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L’ESPERTO RISPONDE

In ragione del crescente apprezzamento e dell’interesse costante per le tematiche affrontate in modo mirato, semplice e accessibile a tutti, prosegue la rubrica curata da Beatrice Masserini che con Studio Cassinis riesce ad approfondire trasversalmente questioni attuali e rilevanti per gli operatori del settore sportivo.

A norma dell’articolo 216 del Decreto Rilancio (D.L. 34/2020), una ASD chiede la riduzione del canone d’affitto al 50% per i mesi da marzo a luglio 2020. La società proprietaria dei locali è obbligata a concedere la riduzione in forza di legge o può rifiutarsi in base alla propria autonomia contrattuale?

La sospensione delle attività sportive, disposta in conseguenza della pandemia da Covid-19, viene valutata quale fattore di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine ed impianti sportivi di proprietà di soggetti privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto, limitatamente alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una corrispondente riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al 50% del canone contrattualmente stabilito. La norma attribuisce al conduttore il diritto di ottenere la riduzione del canone, per cui il locatore deve adeguarsi a questa riduzione, salva la facoltà di provare che i provvedimenti assunti dal Governo abbiano comportato una riduzione in misura diversa da quella del 50%, fissata dall’articolo 216 del Decreto Rilancio. In tale caso, per evitare di pagare tasse su canoni non percepiti, è opportuno comunicare all’Agenzia delle Entrate la riduzione del canone.

Abbiamo un locale affittato ad una ASD che è rimasta chiusa a causa dell’emergenza da Covid19. La ASD ha chiesto una riduzione del canone di locazione del 50% per il periodo marzo-luglio 2020, facendo riferimento a quanto disposto dall’art. 216, comma 3, del Decreto Rilancio (D.L. 34/2020). Questo Decreto è entrato in vigore il 19 maggio 2020, mentre l’ordinanza in materia della Regione Lazio – nel cui territorio si trova l’immobile – è stata pubblicata dopo. È corretta l’applicazione dell’art. 216, comma 3 del Decreto Rilancio agli immobili concessi in locazione da privati a ASD? Ci è stato chiesto di formalizzare la riduzione al 50% del canone di locazione da marzo a luglio e di compensare nei mesi restanti l’eccedenza pagata oltre il 50%. Ma alle palestre è stato concesso di riaprire dallo scorso 25 maggio, mentre noi perderemmo il 50% del canone continuando a pagare le imposte sull’immobile. Possiamo tutelarci in qualche modo?

Il terzo comma dell’art. 216 del D.L. 34/2020 prevede la riduzione dei canoni di locazione al 50%, per il periodo da marzo a luglio 2020, a favore dei conduttori di contratti di affitto

L’art 216 del Decreto Rilancio (D.L. 34/2020) attribuisce al conduttore il diritto di ottenere la riduzione del canone, per cui il locatore deve adeguarsi a questa riduzione

Canoni ridotti al 50% nel periodo marzo - luglio, sono un marginale aiuto a compensazione delle perdite delle palestre - ph Liftd Design 1

Covid e futuro, lo spazio vasca va riempito con idee nuove , ma servono anche aiuti istituzionali per impianti tanto energivori - ph Piscine Suzanne Berlioux - Les Halles

di palestre di proprietà di privati. A sua volta l’ordinanza della Regione Lazio non impone alcun obbligo, bensì consente dal 25 maggio 2020 l’esercizio dell’attività da parte delle palestre, a condizione che siano poste in atto le misure di sanificazione dei locali e di prevenzione nei con fronti del virus da Covid 19. Occorre comunque rilevare che la disposizione di legge indica la riduzione del 50% del canone come una presunzione di misura equa. La disposizione aggiunge, infatti, l’ulteriore locuzione “salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata”. Appare chiaro, quindi, che nulla impedisce che le Parti possano mettersi d’accordo per un importo differente, contemperando così le diverse esigenze

Se il conduttore è in arretrato nei pagamenti dei canoni anche per mensilità del 2019, ma esegue il pagamento dell’affitto indicando nella causale del bonifico che paga marzo/aprile/maggio 2020, ricorrendo gli altri requisiti, può benefi ciare del credito d’imposta o è necessario che abbia saldato anche il pregresso?

Anche se il conduttore ha maturato un debito pregresso riguardante i canoni relativi a diverse mensilità, potrà fruire del credito d’imposta previsto dall’art. 28 del D.L. 34/2020, purché proceda chiaramente al pagamento delle mensilità di marzo, aprile e maggio 2020. Tale conclusione deriva dall’art. 1193, comma 1, del Codice civile, secondo il quale “chi ha più debiti della medesima specie verso la stessa persona può dichiarare, quando paga, quale debito intende soddisfare”. Pertanto, è sufficiente indicare espressamente (per esempio nella causale del bonifico) che il pagamento parziale riguarda i canoni di marzo, aprile e maggio 2020. In mancanza di una specifica indicazione da parte del conduttore, il pagamento verrà invece imputato ai debiti più remoti, come stabilito dal comma 2 dell’art. 1193 del Codice civile. In tale ipotesi, quindi, il credito d’imposta non spetterebbe.

È possibile che due ASD sottoscrivano un contratto in base al quale un’associazione espleta alcune attività di promozione di una particolare disciplina sportiva a favore dell’altra associazione nella sede di

La disposizione di legge indica la riduzione del 50% del canone come una presunzione di misura equa

Anche se il conduttore ha maturato un debito pregresso riguardante i canoni relativi a diverse mensilità, potrà fruire del credito d’imposta previsto dall’art. 28 del D.L. 34/2020

quest’ultima? Ci sono delle criticità?

Da quanto rappresentato nel quesito, appare che gli istruttori o atleti della prima ASD svolgano attività dimostrativa al fine di favorire l’afflusso di associati e partecipanti alla seconda ASD. Se nel contratto stipulato tra le due ASD questa situazione viene esplicitata chiaramente e la prima ASD riceve un adeguato compenso, in modo da risultare come la fornitrice di un servizio a favore della seconda, e quindi non risulti alcuna commistione tra le due ASD, non sembra apparire nessuna criticità riguardo alla fattispecie esaminata.

AQUARAPID E AQQUATIX VARANO UNA GRANDE PARTNERSHIP AL SERVIZIO DELLE PISCINE

Le rilevanti affinità strategiche, di vision e di sviluppo, rafforzate dalla spiccata sensibilità comune per qualità, innovazione, design e massima attenzione alle necessità delle piscine e dei clienti che le frequentano, hanno spinto le due aziende di riferimento in Italia e in Europa per il tessile (Aquarapid) e per le attrezzature acquatiche (Aqquatix) ad avviare un percorso di grande prospettiva per le due imprese e, soprattutto, per gli operatori del comparto piscina, wellness, sport desiderosi di crescere e orientarsi su nuovi modelli di business e servizio. Un progetto che progressivamente si sostanzierà in azioni di co-marketing, sinergie commerciali sul mercato Italia e mondiale, piani di sviluppo convergenti e riservati a piscine che credono nell’innovazione, nel servizio qualitativo rivolto alla clientela, nelle soluzioni oggi ancor più decisive per superare le difficoltà determinate dall’emergenza Covid. Due marchi italianissimi si uniscono per dare risposte nuove e uniche avviando una fondamentale stagione di cambiamenti a beneficio di tutto il settore. www.aquarapid.com e www.aqquatix.com

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In un anno segnato dall’imprevedibilità, prosegue il trend di crescita di Piscine Castiglione, la divisione dedicata al settore delle piscine private in Italia. Un segnale che fa ben sperare, come conferma il CEO Roberto Colletto: “Siamo particolarmente soddisfatti per questo risultato che arriva – nonostante il contesto di grande incertezza generale – a conferma del buon lavoro fatto dall’azienda e dalla rete dei Concessionari negli anni passati. Ci piace anche immaginare che molte persone abbiano pensato - in un momento così difficile per tutti - di tornare ad investire sul proprio spazio privato che le nostre piscine contribuiranno a rendere più accogliente in ogni stagione”. Inoltre, nell’ottica di rafforzare ulteriormente la rete commerciale, è stato siglato un accordo di partnership tra Piscine Castiglione e “KE” azienda di riferimento nel settore delle soluzioni ombreggianti di design. www.piscinecastiglione.it

Piscina privata residenziale relax

POOL PLATFORMS, SOLUZIONI ANTI COVID PER L’APPRENDIMENTO DEGLI ALLIEVI IN SICUREZZA

Pool Platforms è specializzata in piattaforme per la didattica natatoria dei più piccoli. La piattaforma è ideale per i bimbi nelle lezioni di nuoto in vasche profonde ed è progettata per scuola nuoto, attività ricreative, operatori di piscine e scuole. Solo così viene assicurato un ambiente di apprendimento sicuro per gli allievi, senza alcun loro timore, divertiti e con progressi più rapidi, agevolati da tali spazi loro dedicati. Closed Rail Platform (versione chiusa anti Covid): una novità completamente protetta è stata progettata per consentire la distanza sociale degli allievi, definendo spazi individuali. La versione più piccola è destinata all’utilizzo di un solo allievo alla volta, con rigoroso rispetto del distanziamento sociale (dimensioni: 89 cm x 65 cm x 50 cm - 10 kg; h 95 cm) Platform and Separator (con divisorio): la nuova soluzione di piattaforma con separatore consente a più allievi di sostare sul basamento, mentre il divisorio in plexiglas garantisce la distanza di sicurezza. Per informazioni e per scoprire di più www.poolplatforms.co.uk

DIGI PROJECT, DA 15 ANNI AL SERVIZIO DELLE PISCINE INCLUSIVE E PER TUTTI

Dal 2005 l’azienda DiGi Project, con sede a Pegognaga (MN), costituisce un vero e proprio punto di riferimento per quanto riguarda l’esigenza di abbattere le barriere negli ambienti acquatici. DiGi Project è stata la prima azienda italiana a brevettare ausili che facilitano l’entrata in acqua e gli spostamenti di persone affette da disabilità o difficoltà motorie attraverso l’invenzione di tecnologie sicure ed efficienti. L’azienda mantovana opera in oltre 40 Paesi del mondo fornendo un’ampia gamma di sollevatori, sia fissi che mobili, progettati al fine di risolvere ogni esigenza di accessibilità nelle piscine e non, diventando un riferimento unico per qualità e design. La produzione è rigorosamente made in Italy e vanta la certificazione medicale 93/42/CEE depositata al Ministero della Salute Italiano nonché il Brevetto Europeo di Invenzione Industriale che attesta la rilevante considerazione attribuita a DiGi Project. Per maggiori informazioni su come rendere confortevole e sicuro l’accesso in piscina: www.digiproject.biz

AQQUATIX, IL FUTURO È DI SCENA IN PISCINA

La BPM HTS Aquabike dotata di HTS Display che, grazie ad HTS Sensor fornisce parametri d’allenamento in tempo reale, ha esordito in diverse piscine, dove ne stanno apprezzando la portata innovativa. Il connubio perfetto tra una macchina (la BPM Aquabike) evoluta e perfezionata negli anni, e la prima tecnologia al mondo che misura ritmo di pedalata, velocità, calorie consumate e distanza percorsa durante l’allenamento, dà alla lezione un sapore nuovo, coinvolgente al punto tale che chi ha provato questa esperienza la racconta come veramente unica in acqua. Questa è la strada giusta per cambiare completamente alcuni paradigmi che hanno bloccato l’evoluzione dell’attività in verticale in acqua, dando massimo valore al concetto V.A.S. (Vertical Aquatic Styles), avvicinando categorie di persone finora apparentemente insensibili a provare. È un percorso ormai avviato su cui il Team Aqquatix investe tanta energia, credendo fortemente in questo nuovo futuro. L’HTS Display arriverà molto presto sullo Star AquaTreadmill e subito dopo sarà in dotazione di altre macchine di nuova generazione. Il 2021 sarà veramente un anno nuovo! Scopri tutto su www.aqquatix.com

COPERTURA SUNWAVE: L’UNICA COPERTURA A BOLLE DEDICATA E CONCEPITA PER GLI IMPIANTI NATATORI

È prodotta da Polimpianti la copertura isotermica traslucida, composta da tre strati di materiale termoplastico poliolefinico: un doppio strato in polietilene coestruso realizzato con tecnologia GeoBubble™, termosaldato con il terzo strato superiore costituito da un particolare “tessuto” a trama. Questa copertura offre una resistenza particolarmente efficace all’azione dei raggi U.V. e una maggiore resistenza meccanica a strappo e lacerazione. Lo spessore di μ 600 della bolla GeoBubble™ è aumentato fino al 50% rispetto a quello delle bolle delle tradizionali coperture; le dimensioni della bolla sono di 15 x 30 mm mentre il peso è di 540gr/m². www.polimpianti.it

WIBIT-IZZA LA TUA PISCINA PER ESPERIENZE UNICHE E IN COMPLETA SICUREZZA

Wibit Sports è il meglio che un polo acquatico possa offrire per riconquistare un pubblico ancora intimorito dai rischi del Covid. Se il must di Wibit è divertire in piena sicurezza, le rinomate proposte dell’azienda tedesca, certificata TUV, sono una certezza di grande potere attrattivo per target trasversali dai 4 anni in su. La varietà di giochi di Wibit garantisce ai clienti un’esperienza unica ad ogni ingresso nella tua piscina, sviluppando in loro il desiderio di ritornare spinti da un’inesauribile voglia di tanto, puro divertimento, nel rispetto delle direttive anti-covid. Con Wibit ogni cliente desidera scoprire esperienze nuove e dinamiche, con ricadute positive sul profitto della tua piscina. Wibit è molto di più di un semplice gonfiabile in acqua: la varietà di giochi ed eventi che puoi organizzare promuovono l’interazione sociale, l’equilibrio, la coordinazione, lo sviluppo delle abilità motorie per ogni età. Solo Wibit, con la pluriennale esperienza che la rende unica al mondo, si pone al tuo fianco e ti propone infinite attività per intrattenere i tuoi visitatori e aumentare l’attrattività della tua piscina: percorsi Wibit per entusiasmanti feste a tema, attività di team-building per aziende all’avanguardia, lezioni alternative di fitness. E dunque che aspetti? Wibitizza la tua piscina, la stagione è iniziata! Info: info@aqquatixfun.com o info@aqquatix.com ; www.aqquatix.com

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Attenzione: date e sedi del calendario potrebbero variare per motivi organizzativi, suggeriamo di verificare sempre sul menu Calendario Corsi del sito euroaquatic.it Calendario aggiornato il giorno: 1 OTTOBRE 2020

31/01/2021

24-25/10/2020

1-2/10/2020 03/10/2020

14-16/10/2020

21-22/11/2020

02/12/2020

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