Alberto Succi
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MANAGEMENT
7’
SPONSORIZZAZIONI E PUBBLICITÀ, MATERIA CONTROVERSA Il legislatore, in contrasto con il disegno di sostenere e rilanciare l’economia e il circuito sportivo, pone limiti molto discutibili a destinatari ed erogatori, con il serio rischio di penalizzare società sportive bisognose di liquidità, pena la chiusura dell’attività. L’auspicio di una revisione in fase di varo della norma L’articolo 81 del D.L. 104 del 14 agosto 2020 (non ancora convertito in legge al momento della redazione del presente commento, nda) accorda un credito d’imposta, pari al 50 per cento degli investimenti effettuati a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, a coloro che effettuano investimenti pubblicitari, comprese le sponsorizzazioni, nei confronti di leghe che organizzano campionati nazionali a squadre nell’ambito delle discipline olimpiche ovvero società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche, iscritte al
La norma, nella sua formulazione, appare di difficile applicazione e desta perplessità per la eterogeneità dei destinatari degli investimenti pubblicitari e per la sua incoerenza con le finalità del decreto 54
HA 5 - 2020
registro CONI, operanti in discipline ammesse ai Giochi Olimpici e che svolgono attività sportiva giovanile. L’esame della norma riguarda il suo impatto sulle ASD e SSD quali potenziali soggetti sponsorizzati o, comunque, percettori di importi derivanti da investimenti pubblicitari. Una prima condizione richiesta per la fruizione del beneficio riguarda le attività sportive svolte dai soggetti destinatari delle sponsorizzazioni,
che devono essere “discipline ammesse ai Giochi Olimpici”. È noto che le attività sportive organizzate da molte SSD e ASD non sempre sono riconducibili agli sport olimpici, ma si concretizzano in attività motorie di base, molto importanti per la salute dei cittadini e quindi degne anch’esse di attenzione da parte del legislatore. A queste realtà sarà precluso l’accesso ad una potenziale fonte di finanziamento,
Difficoltà gestionali ed incertezze sulle sponsorizzazioni mettono a rischio molti sport, fra cui la pallanuoto femminile - ph Swim England
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