M E M B RO D I U N A S E T TA . F U G G I T I VA . AT T R I C E . V I T T I M A . SEX SYMBOL. UNA DONNA IN CERCA DI GIUSTIZIA.
RO S E M c G O WA N
B R AV E traduzione di CARLA STORTI
ISBN 978-88-6905-356-6 Titolo originale dell’edizione in lingua inglese: BRAVE HarperOne An Imprint of HarperCollins Publishers © 2018 Rose McGowan Traduzione di Carla Storti Realizzazione editoriale: studio pym / Milano Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con HarperCollins Publishers LLC, New York, U.S.A. Alcuni nomi sono stati cambiati per tutelare la privacy delle persone coinvolte © 2018 HarperCollins Italia S.p.A., Milano Prima edizione HarperCollins febbraio 2018
Questo libro è prodotto con carta FSC® certificata con un sistema di controllo di parte terza indipendente per garantire una gestione forestale responsabile.
SOMMARIO
Prefazione 9 Introduzione 13 parte prima I Bambini di Dio 21 Una ragazza americana 52 Pensatrice in fuga 65 Brutalità 80 Prigioniera 104 L’inizio di tutto 127 La morte di me stessa 143 Vita da circo 166 Vita televisiva 189 Distruzione 209 parte seconda Cenere alla cenere 245 La fenice che risorge 252 La setta del pensiero 275 Il coraggio di parlare 287 P.S. 300 Ringraziamenti 303
Dedicato a noi sopravvissute
PREFAZIONE
«Ti sei lasciata con qualcuno?» All’inizio la domanda mi faceva arrabbiare. Alle mie orecchie suonava sessista, stereotipata, scoraggiante. Nessuna relazione finita poteva suscitare in me un desi derio di libertà tanto forte da spingermi a cambiare radi calmente il mio aspetto. Più sentivo quella domanda, più riflettevo sulle mie ragioni, e a un certo punto ho capito che in effetti mi ero lasciata con qualcuno: con voi. Con il voi collettivo, con il voi che identifica la società. Avevo chiuso con l’ideale hollywoodiano che avevo contribuito ad alimentare, con l’immagine della donna perfetta che tutte le protagoniste di pubblicità di shampoo vogliono vendervi sussurrando: «Ecco il segreto della seduzione, il segreto per attrarre gli uomini». Capelli lunghissimi e lucenti, degni di una Kardashian, che gridano: «Pren dimi e scopami, ragazzone». Come a dire che la nostra 9
identità si riduce a questo, ai capelli. Come se non po tessimo essere nulla di diverso. È per questo che vi ho lasciati, anche se l’intero processo ha richiesto anni; ci è voluto parecchio tempo per risvegliarmi dal torpore, per liberarmi dal lavaggio del cervello. I capelli lunghi mi hanno sempre messa a disagio, fa cevano sì che il mio vero io scomparisse sotto lo sguardo degli uomini. Li usavo per coprirmi il viso, per tenermi sotto controllo, per dormire. E la vera Rose ha dormito davvero, mentre quella finta conduceva una strana vita alternativa in cui interpretava il ruolo di una donna che interpretava altri ruoli. Ho quasi sempre avuto i capelli corti, li preferivo: le vecchie star del cinema e le punk che ammiravo di più li portavano così. Mi piaceva essere un individuo, avere un aspetto androgino, a metà strada tra il maschile e il femminile. I due periodi in cui ho avuto i capelli lunghi sono stati i più difficili della mia vita, quelli in cui mi sono sentita più distante dalla mia vera identità: da adolescente, quando ho sofferto di un grave disturbo alimentare, e più avanti, quando ho sofferto di un disturbo psicologico chia mato Hollywood. Il secondo è durato molto più del primo, ma entrambi dipendevano dal fatto che non ero presente a me stessa e sono stati causati dalla principale macchina della propaganda al mondo… Hollywood, per l’appunto. 10
Mi era stato detto che, se avessi avuto i capelli corti, gli uomini che scritturavano le attrici non avrebbero voluto scoparmi e quindi non mi avrebbero scelta. Il consiglio proveniva dalla mia manager, una donna, ed era tragico sotto molti punti di vista, crudele e profondamente tri ste: crudele perché arrivava da una donna più matura di me che conosceva bene le richieste di Hollywood, triste perché aveva ragione. Questo messaggio prima o poi ar riva a ogni donna e ragazza («Se non hai i capelli lunghi non puoi essere sexy»), ma io lo scoprii in modo diretto, una comunicazione inequivocabile su cosa volessero gli uomini. Be’, vaffanculo a Hollywood, al messaggio, alla pro paganda, agli stereotipi. Le Jennifer Lawrence, le adorate e adorabili ragazze della porta accanto, hanno semplici capelli biondi; le donne problematiche ce li hanno neri, lunghi e appari scenti. Questo impone la regola, ed è meglio non infran gerla. I miei capelli lunghi erano bellissimi, da reginetta di bellezza. I miei parrucchieri erano uomini gay che mi vedevano – o almeno così dicevano – come una Barbie in carne e ossa. A me sembrava più che altro di assomi gliare a una bambola gonfiabile, di quelle con un buco al posto della bocca. La macchina di Hollywood mi aveva trasformata nel sex toy definitivo. Gli uomini e le don 11
ne pagati per trasformarmi in quella fantasia facevano un ottimo lavoro, eppure dentro mi sentivo morire e mi vergognavo del mio aspetto. Nella mia vita, però, c’erano così tante cose che non funzionavano che non sapevo da dove cominciare per cambiarle. Ho conosciuto un sacco di donne e ragazze che con sideravano i propri capelli uno strumento di conforto e qualcosa dietro cui nascondersi. È una situazione stra ziante in cui mi riconosco. Se lo desideriamo, natural mente, siamo libere di portare i capelli lunghi, ma biso gna riflettere sulle ragioni che ci spingono a volerlo. In che misura la società ci dice quale aspetto dovremmo avere? In che misura la società ci mostra come dovrem mo essere? Se ci nascondiamo dietro ai nostri capelli, chiediamoci perché lo facciamo, da cosa fuggiamo. Rasarmi a zero non è stato solo un grido di battaglia; ha anche risposto alla domanda che mi dava tanto sui nervi. Mi ero lasciata con qualcuno? Sì, con il mondo. E chiunque può farlo. Mi chiamo Rose McGowan e ho il coraggio di parlare.
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INTRODUZIONE
C’era una volta una famosa attrice di nome Frances Far mer, che odiava ogni aspetto della vita posticcia che con duceva e desiderava essere libera. Cercò di sfuggire alla fama e all’ambiente tossico e dominato dagli uomini di Hollywood, ma i produttori la tenevano in pugno e la fecero internare in un ospedale psichiatrico. Non aveva alcun problema mentale, voleva soltanto non essere fa mosa. Implorò e supplicò che la sua vita fosse risparmia ta, e non venne ascoltata. Fu legata a un lettino e sottopo sta all’elettroshock. Una scarica, un’altra, un’altra ancora. L’autorità in carica a Hollywood, composta esclusivamen te da uomini, voleva che Frances diventasse e rimanesse una brava bambina obbediente. Alla fine, della donna che era stata rimase solo un guscio vuoto, un involucro. Fran ces non fu più la stessa, e soltanto perché aveva rifiutato di essere venduta come un prodotto di intrattenimento. 13
Sono pochissimi i sex symbol che riescono a fuggi re da Hollywood conservando intatta la sanità mentale, ammesso che riescano a sopravvivere: le strade di Hol lywood sorgono sui cadaveri dei deboli, di chi ha avuto la peggio, di chi ha ascoltato solo bugie, di chi è stato ferito. Lo so perché ho rischiato di essere una di loro. Se credete che ciò che accade a Hollywood non vi riguar di, vi sbagliate di grosso. Chi pensate che organizzi la vostra realtà, miei cari? Chi vi mostra chi e cosa volete essere? Intendo parlare apertamente di una malattia interiore che in pochi, pochissimi, affrontano: quella che colpisce chi si guarda nello specchio distorto creato da Holly wood, che influenza la vostra vita in modi che neppure sospettate. Di fronte a questo specchio usate i vostri oc chi, ma non la vostra mente. Nel periodo in cui anch’io sono stata venduta come un prodotto qualsiasi, ho contribuito a modellare il vostro cervello. Mi sono insinuata nella vostra mente come una professionista. Ero la sigaretta di cui, secondo i pubblici tari, non potevate fare a meno. E sono stata pure dall’al tra parte della barricata; vi ho osservati, studiati, imper sonati, come fanno tutti coloro che lavorano a Hollywo od, nel campo dei media e della comunicazione. Dovete sapere che siamo bravissimi, perché conosciamo il modo 14
migliore per venderci, per convincervi a comprarci; per trasmettere ciò che noi vogliamo ai vostri cervelli, pen sieri e portafogli. E funziona: alla fine acquistate una re altà falsa pagando il prezzo ridicolo di un biglietto del cinema. Gli uomini che erano convinti di possedere me sono convinti di possedere voi. Sono gli eredi di una lunga dinastia di venditori di miti, dagli uomini che hanno diffuso la Bibbia ai moderni creatori di contenuti: persone egomaniacali e assurdamente piene di sé che abusano del proprio potere. E in questo momento storico sono più pericolose che mai. A Hollywood in pochissimi si sono ribellati, e tra questi non ci sono attrici donne: è un orga nismo che adotta comportamenti mafiosi per proteggere la propria famiglia, soprattutto se è composta da uomini bianchi e ricchi. Forse sembrano parole troppo forti, ma sono vere. Mio malgrado, la situazione è questa. Raccontando la mia storia personale voglio fare chia rezza, dire a coloro che pensano che Hollywood non vada presa sul serio che si sbagliano. È un giro d’affari in piena regola, un’industria che ama vincere a ogni co sto. Forse credete che la questione si limiti ai soldi che spendete per un biglietto del cinema o per l’abbonamen to alla tv via cavo, ma l’intrattenimento che cercate ha un prezzo molto più alto: la vostra mente, i vostri atteg 15
giamenti, i vostri comportamenti, ovvero cose che non dovrebbero avere un prezzo. Nella nostra società, in cui la tv è onnipresente, ciò che guardiamo e consumiamo fin dalla nascita ci forma, di continuo. Anche chi ha de ciso di prendere le distanze da questa falsa realtà deve restare all’erta per non cadere nelle bugie veicolate da messaggi incredibilmente potenti e dannosi, insidiosi e diffusissimi. Come scoprirete leggendo, la mia vita mi ha condotta da una pericolosa setta all’altra, fino alla più nociva di tutti: Hollywood, dotata di una capacità di distruzione paragonabile a quella di una bomba atomica. Il libro che avete tra le mani racconta la mia battaglia per uscire da queste sette e riprendere il controllo della mia esistenza. Voglio aiutarvi a fare lo stesso. Potete dire basta. Potete diventare persone più libere. Potete svincolarvi dalle trappole che vi vengono tese, perché credetemi: esistono. Ho scritto questo libro perché voglio intavolare una discussione concreta con il pubblico, con voi. Sapere che le mie parole entreranno nella vostra consapevolezza e coscienza, che i miei pensieri occuperanno la vostra mente è un onore e una responsabilità che prendo molto sul serio. 16
In un certo senso, questo libro è un servizio che vo glio rendere alla società. Hollywood è un mondo corrotto che diffonde corru zione. Brave non svela degli oscuri segreti; racconta le cose come stanno.
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RINGRAZIAMENTI
Grazie a tutte le persone che mi hanno mostrato genti lezza e attenzione lungo il cammino. Sapete chi siete.
Questo volume è stato stampato nel gennaio 2018 presso Rotolito S.p.A. - Milano