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Rapido consistente e privo di burocrazia Si

OFFERTE DI LAVORO & IMPIEGO

Nuovi annunci nella borsa lavoro dell’Unione. Basta un click su unione-bz.it/borsalavoro per trovare i collaboratori perfetti o sfruttare la chance di un nuovo impiego. La borsa lavoro dell’Unione offre nuove candidature e offerte di lavoro e apprendistato in Alto Adige. Guardate voi stessi!

Fondo speciale dell’Unione per le

consulenze. In occasione della sua ultima seduta, la Giunta esecutiva dell’Unione, a margine della discussione del bilancio 2020, ha stabilito di stanziare un fondo speciale per le aziende associate per un valore complessivo di 460.000 euro. “Le nostre aziende del commercio e dei servizi hanno bisogno di aiuto immediato e di misure di sostegno finanziario. Per noi è stata subito chiara la necessità di reagire tempestivamente offrendo un’iniziativa associativa”, afferma il presidente dell’Unione Philipp Moser. Il fondo speciale prevede che il costo dei servizi di consulenza dell’Unione Cooperativa servizi relativi ai temi legati alle attuali misure di sostegno nazionali (decreto “Sostegni”) e provinciali (pacchetto aiuti Coronavirus) sia a carico dell’Associazione per un importo complessivo di 460.000 euro. “Con questa somma possiamo rimborsare le aziende per la consulenza e l’assistenza delle relative richieste di contributo per un massimo di 500 euro”, spiega Moser. Si tratta di servizi di consulenza per l’anno fiscale 2020.

I colossi online dovrebbero pagare il dovuto. Gli USA si sono mostrati aperti a un accordo collettivo per la tassazione dei grandi agglomerati digitali. Il nuovo governo USA elimina pertanto il maggiore ostacolo all’introduzione di una web tax, annunciata già da anni, nell’ambito dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD). Negli scorsi anni il dialogo tra i quasi 140 Paesi circa una nuova regolamentazione fiscale aveva subito una forte battuta d’arresto da parte dell’allora presidente Donald Trump.

avvicina la

digital tax? A questo proposito l’Unione sottolinea anche un altro aspetto: in Alto Adige la prosecuzione dell’attività ovvero l’apertura dell’industria è motivata dal fatto che, altrimenti, la produzione sarà trasferita in altri Paesi. “Ed è giusto così, altrimenti moltissimi posti di lavoro e prezioso know-how industriale sarebbe messo a rischio. Ma la stessa considerazione si può fare col commercio: se il commercio locale non potrà riprendere il lavoro e continuerà a essere costretto a tenere chiuso, innumerevoli acquisti e, quindi, un’enorme percentuale di fatturato, si trasferirà verso i giganti online”, chiarisce Moser.

Vincitori della pandemia

Non c’è dubbio: i colossi online escono dalla crisi causata dal Coronavirus da veri vincitori. Già solo i mesi di chiusura obbligatoria del commercio al dettaglio hanno causato il trasferimento di un’enorme percentuale di fatturato verso i giganti digitali. “A tutt’oggi, grazie a ottimizzazioni contabili e trasferimenti in paradisi fiscali, gli agglomerati digitali non pagano nemmeno un euro delle tasse sui guadagni realizzati. In questo momento le aziende locali sono svantaggiate due volte: oltre alla chiusura forzata le aziende del commercio stazionario devono subire questo enorme svantaggio fiscale nei confronti dei colossi dell’e-commerce. Tutto ciò deve cambiare con l’introduzione di una digital tax”, puntualizza il presidente dell’Unione Philipp Moser (in foto).

Una soluzione globale dall’OECD

L’OECD stima che le aliquote minime previste e i relativi versamenti fiscali, potrebbero da soli innalzare il gettito fiscale per una cifra tra i 60 e i 100 miliardi di dollari, pari al quattro per cento delle imposte sulle imprese a livello mondiale. La Commissione UE preferisce passare attraverso l’OECD. Se necessario, proporrà però una regolamentazione autonoma per rendere più difficile il trasferimento degli utili nei paradisi fiscali.

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